MUSEO ABIERTO PARA EL MUNDO

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David Acosta Liliana Benítez

Amaría

Norka Armand Orlando Campos Jorge Contreras

Inés De Veer

María Emilia Madrid

Miguel MarSán

Anna Teresa Pesce

Lidoska Pirela

Miguel Rivero

Hugo Rivero

Daniel Sanseviero

MUSEO ABIERTO PARA EL MUNDO 25 AÑOS 1


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MUSEO ABIERTO PARA EL MUNDO 25 AÑOS Il ramo d’oro Centro d’arte e cultura Via Omodeo, 124, Napoli, Italia

5-13/3/2016 A cura di Orlando Campos. Opere di David Acosta, Amaría (María Angélica Farrera), Norka Armand, Liliana Benítez, Orlando Campos, Jorge Contreras, Inés De Veer, María Emilia Madrid, Miguel MarSán, Anna Teresa Pesce, Lidoska Pirela, Hugo Rivero, Miguel Rivero, Daniel Sanseviero.

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LA FUNDACIÓN ESCUELA MUSEO ABIERTO PARA EL MUNDO Di Orlando Campos, traduzione di Vincenzo Montella LA FUNDACIÓN ESCUELA MUSEO ABIERTO PARA EL MUNDO è nata dalla necessità di organizzare in maniera semplice mostre valide ed importanti. Per questo insieme aThays Arteaga ho formulato una serie di principi curatoriali, critici e museografici coerenti con la logistica di ciascuna mostra da realizzare. Col tempo questa esperienza in continua crescita e capace di adattarsi alle circostanze storiche e culturali, si è consolidata. Questo ha fatto sì che ogni mostra diventasse un punto di riferimento storico nel divenire delle arti nel nostro paese, in cui sono stati presenti musei, università e istituzioni culturali, critici autorevoli, artisti, musicisti, scrittori, giornalisti, poeti, uomini d’affari e personalità che hanno contribuito allo sviluppo e alla valorizzazione del nostro museo, che ci ha permesso di lasciare un segno artistico là dove siamo intervenuti e di lasciare in eredità opere che ci rappresentano. LA FUNDACIÓN ESCUELA MUSEO ABIERTO PARA EL MUNDO compie cinque lustri. Il museo è costituito da un gruppo di professionisti, artisti e poeti, la cui finalità è la creazione, l’insegnamento, promozione e diffusione delle arti, in campo nazionale e internazionale. Con oltre 25 anni di esperienza abbiamo realizzato, con grande risonanza in Venezuela e all’estero, mostre in musei e luoghi prestigiosi con opere bidimensionali e tridimensionali soprattutto pittura, fotografia e scultura. Abbiamo anche unito queste attività a concerti, conferenze, corsi, seminari e conferenze. Abbiamo promosso valori già affermati e valori nuovi venendo apprezzati da un pubblico esigente, che ne ha confermato la qualità. Questa fondazione culturale artistica e pedagogica è un mezzo per raggiungere le persone attraverso la conoscenza, la scienza e l’arte. La realizzazione di esposizioni presso nazioni e le popoli che hanno sviluppato e tuttora sviluppano attività artistiche, indica la sua efficienza ed efficacia. È per questo che le mostre realizzate dal Museo Abierto para el Mundo sono di particolare interesse per ogni tipo di pubblico. Le qualità dimostrate da artisti, critici ed esperti ha superato le aspettative rispetto alle opere che, dal punto di vista culturale, possono essere considerate come rappresentante delle attuali avanguardie del nostro paese. Gli artisti del “ Museo Abierto para el Mundo “ credono in un nuovo Eden felice, inoltre promuovono una seria analisi artistica, scientifica che li porta a capire il vero significato dell’arte,dell’uomo e del suo ambiente naturale tropicale latino-americano4


venezuelana attraverso le sue varie caratteristiche, e mostra quindi la sua estetica, varia e ricca. L’essenza e l’esistenza del museo fanno fiorire arte e vita con la creazione di legami intimi, con assoluta interdipendenza di crescita e di arricchimento. Tutte le nostre composizioni aetistiche, traboccano di creatività per accrescere quel grande torrente chiamato arte, è la pulsazione che commuove mente e cuore, e che al tempo stesso lascia l’impronta e imprime grandezza alla proposta artistica dimostrando impegno e determinazione nel lavoro artistico. La grandezza di un’ opera nasce da una ricerca coerente e strettamente collegata alla nostra natura curiosa, irrequieta e creativa sostenuta dallo studio e dalla disciplina, per arrivare a offrire una proposta che comunica, motiva e commuove lo spettatore, trasformando tutto e introducendo una energia sublime, che implica un linguaggio, un’immagine. L’essere e il fare del museo è strettamente connesso all’ arte, si spinge alla ricerca di nuovi orizzonti, ma presenta anche momenti di pausa per riflettere e sviluppare nuovi e fruttuosi progetti così abbiamo lavorato in tutti questi anni. Il risultato è lusinghiero 285 esposizioni artistiche a livello nazionale e 80 a livello internazionale con la partecipazione di oltre 486 artisti. Abbiamo scritto e pubblicato 221testi critici e siamo stati insigniti di 34 premi. L’Istituto Postale Venezuelano ha realizzato due edizioni di francobolli. La Guyana ci ha aperto le porte del salone dell’ambasciata del Venezuela a Georgetown; le Barbados, Il Museo Storico; Il Perù, il Museo Nazionale; La Svezia, la Galleria Infra; La Romania il Museo di Constanza e la Bulgaria, la Galleria Quattro Stagioni . In questo lavoro abbiamo avuto il sostegno di persone colte e altruiste, senza le quali ci sarebbe stato impossibile fare gran parte della nostra attività, tra queste in primo luogo, distaccatissimo, l’impegno di Vincenzo Montella e del Centro d’arte e cultura “Il Ramo D’Oro” di Napoli con cui mi onoro di avere un personale rapporto di amicizia da più di 40 anni, e i suoi genitori Carmine e Sara Montella e suo fratello Franco Pio; inoltre con il supporto critico di Yvonne Carbonaro. Possiamo citare soprattutti gli ambasciatori Gustavo Garaicoechea, Horacio Arteaga e Fernando Gerbasi, diplomatici Gesù Mazzei, Carmen Jimenez e Carolina Montiel; tra i nostri partner universitari in modo speciale i Reverendi Padri Gianfranco Coffele e Giovanni Pica della Università Pontificia Salesiana Salesiana di Roma, ed ex rettori Don Mario Toso e Carlo Nanni come il rettore Socorro Peraza (+) della National Open University ; nel campo dei musei, onorariamo il Dr. Elio Galasso, già direttore del Museo del Sannio in Benevento, l’ ex direttore José Felix Ribas e l’attuale direttore Lidoska Pirela del Museo di Caracas. L’Italia negli ultimi 16 anni ci ha accolto con affetto e apprezzamento, abbiamo esposto in luoghi molto importanti come il Castel dell’Ovo a Napoli, Palazzo Santa Croce a Roma, al Museo di Lauro di Nola, al Museo del Sannio di Benevento, presso il Centro Arte e Cultura Il Pilastro di Santa Maria Capua Vetere, al Museo di arte moderna di Caserta a cura di Monica Stravino Silvana e la critica di Silvana Virgilio; così, ancora una volta, un ringraziamento speciale al Centro d’ Arte e Cultura Il Ramo D’Oro di Napoli diretto da Vincenzo Montella che ha pensato bene di invitarci per celebrare questo 25 ° anniversario 5


con una mostra e con questo bello e impareggiabile libro. Questo centro ha permesso di promuovere noi e molti altri, dando opportunitĂ ad artisti emergenti e affermati di esporre le proprie opere, rendendo omaggio a loro e ad altre figure legate al mondo sconfinato delle arti, della musica e della letteratura.

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LA FUNDACIÓN ESCUELA MUSEO ABIERTO PARA EL MUNDO Por Orlando Campos

La Fundación Escuela Museo Abierto Para El Mundo nace de la necesidad de organizar bien de manera expedita exposiciones de importancia. Para esto formulé con Thays Arteaga un conjunto de principios de curaduría, crítica y museografía acordes con la logística de cada muestra a realizar. Con el tiempo esta experiencia en continuo crecimiento y adaptándose a las circunstancias socioculturales e históricas se ha consolidado. Esto ha hecho que cada exposición se ha convertido en referencia histórica en el transcurrir evolutivo de las artes en nuestra tierra, donde se han hecho presentes museos, universidades e instituciones culturales, respetados críticos, artistas plásticos, músicos, escritores, periodistas, poetas, empresarios y personalidades que han contribuido en el desarrollo y enaltecimiento de nuestro museo, lo cual nos ha permitido dejar una huella artística por donde hemos participado y con obras legadas que nos representan. La fundación Escuela Museo Abierto para el Mundo llega a los cinco lustros. El museo está constituido por un grupo de profesionales, artistas de artes plásticas y poetas, cuya finalidad es la creación, enseñanza, promoción y difusión de las artes, nacional e internacionalmente. Con más de 25 años de experiencia hemos realizado, con gran impacto en el medio artístico venezolano y extranjero, exposiciones en museos y salas de prestigio con obras bidimensionales y tridimensionales especialmente de pintura, fotografía y escultura; además hemos complementado estas actividades con recitales, conferencias, cursos, talleres y conversatorios. Hemos promovido valores consagrados y nuevos apreciados por un público exigente, que brinda apoyo a la calidad. Esta fundación cultural artístico-pedagógica es un vehículo para acercamiento a los pueblos por el saber, la ciencia y el arte. La realización de las exposiciones en naciones y poblaciones, donde se han desarrollado y se desarrollan las actividades artísticas, indica su eficiencia y eficacia. Es por esto que las exposiciones del Museo Abierto para el Mundo revisten especial interés para todos los públicos. La distinción demostrada por los artistas, críticos y especialistas ha rebasado las expectativas de las obras, que desde el punto de vista cultural, podemos considerarlas como representativas de los actuales movimientos de vanguardia de nuestro país. 7


Los artistas del “Museo Abierto para el Mundo” creen en un nuevo edén feliz, pues los impulsan un análisis artístico serio, científico y responsable que los llevan a comprender el verdadero significado del arte, del hombre y de su entorno natural tropical latinoamericano-venezolano a través de sus distintas proposiciones, y así mostrar su estética, variada y rica. La esencia y la existencia del museo brotan del arte y de la vida creando nexos entrañables, una dependencia absoluta de crecimiento e enriquecimiento. Todas nuestras manifestaciones artísticas, rebosan de creatividad para acrecentar el gran torrente llamado arte, es pulsación que conmueve mente y corazón, al mismo tiempo que hace huella e imprime grandiosidad a la propuesta artística demostrando trabajo y entrega en el quehacer de las artes plásticas. La grandiosidad de una obra surge de una búsqueda estrechamente cohesionada y conectada con nuestra naturaleza curiosa, inquieta y creativa impulsada y sostenida con estudio y disciplina, ofreciendo una propuesta que comunica, motiva y conmueve al espectador, transformando todo e introduciendo una energía sublime, que lleva implícita un lenguaje, una imagen. El ser y hacer del museo está relacionado íntimamente con el arte, le impulsa, la búsqueda de nuevos horizontes como también momentos de pausa para reflexionar e ir elaborando nuevos y fructuosos proyectos, así hemos trabajado en todos estos años. El resultado es halagüeño 285 exposiciones artísticas a nivel nacional y 80 a nivel internacional con la participación de más de 486 artistas. Hemos escrito y publicado 221 textos críticos y hemos sido objeto de 34 reconocimientos. El Instituto Postal Venezolano realizó dos ediciones de estampillas. Guyana nos abrió sus puertas en la sala de la embajada de Venezuela en Georgetown; Barbados, El Museo Histórico; Perú, el Museo de la Nación; Suecia, la Galería Infra; Rumania el Museo de Constanza y Bulgaria, La Galería Cuatro estaciones. En este trabajo hemos contado con personas altamente cultas y altruistas sin las cuales nos hubiese sido imposible realizar gran parte de nuestras actividades entre ellas en primer lugar la labor destacadísima de Vincenzo Montella y el Centro de Arte y Cultura Il Ramo D’Oro de Nápoles con el cual me honra tener una amistad con él, sus padres Carmine y Sara Montella y su hermano Franco Pio de más de más de 40 años; contando además con el apoyo crítico de Yvonne Carbonaro. Podemos citar de manera especial a los embajadores Gustavo Garaicoechea, Horacio Arteaga y Fernando Gerbasi, a los diplomáticos Jesús Mazzei, Carmen Jiménez y Carolina Montiel; entre nuestros colaboradores universitarios de manera especialísima a los Reverendos Padres Gianfranco Coffele y Juan Pica de la Universidad Salesiana Pontificia Salesiana de Roma, y a los ex rectores Don Mario Toso y Carlo Nanni como también a la rectora Socorro Peraza(+) de la Universidad Nacional Abierta; en el campo de los museos, honor al Dr. Elio Galasso, ex director del museo del Sannio de Benevento y al ex director José Felix Ribas y a la actual directora Lidoska Pirela del Museo Caracas. Italia en estos últimos 16 años nos ha acogido con cariño y aprecio, hemos expuesto en importantísimas salas como en el 8


Castel dell’Ovo de Nápoles, Palacio Santa Croce de Roma, Museo de Lauro, Museo de Sannio de Benevento, Centro de arte y cultura Il Pilastro en Santa María Capua Vetere, Museo de Arte Moderno de Caserta con la curaduría de Monica Stravino y la crítica de Silvana Virgilio; por esto , una vez más, un agradecimiento especial al Centro de arte y Cultura Il Ramo D’Oro de Nápoles dirigido por Vincenzo Montella que ha tenido a bien el invitarnos para festejar este 25 aniversario con una exposición y este bellísimo y sin par libro. Este centro nos ha permitido proyectarnos y a otros muchos, dándoles oportunidades a nuevos artistas y creadores consagrados para la exposición de sus obras, rindiéndoles homenaje a ellos y a otras figuras vinculadas al ilimitado mundo de las artes, la música y las letras.

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David Acosta PREMIOS Y RECONOCIMIENTOS 1987 Mención de Honor en el Vº Salón Universidad Santa María, Caracas - 1989 Mención Especial, XVII Salón de arte de la Marina Mercante - 1991 Primer Premio XIX Salón de Arte de la Marina Mercante - 1993 Segunda mención de Honor Salón Lazo Martí. EXPOSICIONES INDIVIDUALES 1972 Academia de las Bellas Artes, Roma – Galería Alquitrave, Roma – 1973 Galería Il Ponte, Roma – 1975 Spare Kassen DSO, Conpenhaguen - 1976 Privat Bank, Conpenhaguen - 1977 Spare Kassen City, Conpenhaguen – 1979 Galería Botto, Caracas – 1981 Galería El Muro, Caracas – Galería Lina Gron, Estocolmo - 1982 Galería Escuela Militar, Caracas – 1983 Sala Ocre, Caracas – 1985 Fundación Rajatablo, Caracas - 1987 Salón Fedecámras, Carcas – 1997 The Embassy Gallery, Miami. EXPOSICIONES COLECTIVAS 1968 Salón Armando Reverón, Venezuela – 1986 Salón Nacional Aragua, Venezuela – 1987 Vº Salón Universidad Santa María, Caracas – 1990 II Bienal de Mérida, Venezuela – 1991 VII Salón Universidad Santa María, Caracas – 1993 Salón Lazo Marí, Calabozo, Venezuela – 1994 Salón Municipal de Caracas -1996 Grupo Aguacero, Centro Cultural Consolidado, Caracas – 1997 Grupo Celarg, Caracas - 1998 Grupo Lee, Centro de arte, Caracas – 2002 Galería Trazos, Caracas – “El No de Madariaga”, Alba-Caracas.

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DAVID ACOSTA, LA SUA OPERA PITTORICA di Orlando Campos R , traduzione di Monica Stravino David Acosta è figlio della sera quando si raccoglie e medita, è un essere in transito verso l’evento del suo universo pittorico. La sua opera è caratterizzata dall’incandescenza della sua creatività plastica, traspare e si filtra nelle sue tele. Un’ opera dà passo ad un’altra cavalcando i cavalli di Elios. Una sola certezza lo accompagna viaggiando sempre nell’infinita finitezza del compito artistico. La sua cosmogonia nasce dall’ambiente esperienziale esistenziale con tocchi di ricordi e nostalgie lontane alle quali solo dà senso la sua immaginazione. Il tempo e l’opera crescono e aprono il loro cosmorama agli spettatori. L’astrazione e alienazione dello spirito, è comune in toto nell’artista-creatore e la sua opera presuppone l’accesso a questa testimonianza della quale fa fede la sua realtà e la sua identità. Le sue composizioni sono le ripetizioni manifeste di ciò che gli succede sotto coloriti, stravolgimenti e tonalità diverse. C’è un accoppiamento tra il ricordo e il fantasmagorico delle sue visioni, le ostinate ricerche per completare o iniziare un’ opera, i viaggi nei circoli da un angolo all’altro del quadrato dell’opera, la sua vita sostenuta dal lavoro e felice, confluiscono nelle sue opere e e ci rapiscono. David Acosta non trova disgiunzione tra la sua opera e nella sua creazione totalizzatrice di sogno dando spazio all’artista e alla sua opera, incorporando la relazione di congiunzione, consolidata dal fatto che sono le sue responsabilità, che le assume come realtà del suo interno animico e come tela, dove abbraccia e proietta il suo proprio io. Egli ha la certezza del suo mondo e della sua opera, si situano in una posizione di soggettività, lasciandola manifestarsi liberamente, senza influire sulle sue immagini in maniera tale che quando si contempla l’opera, lo spettatore accede direttamente al suo mondo. Ciò, fornisce all’artista un’autonomía il cui senso è possibile scoprire sviluppando la doppia realtà, a richiesta del quale è imperativo situarsi nella dimensione creativa dell’opera d’arte. L’opera va dal coraggio degli avanguardisti alle diverse soluzioni naturaliste. Opera che mantiene sempre un clima di profondità dalla creazione di una diffusione di alcune forme espressive perfettamente personali, con mentalità chiara e piena di solido fondamento che restituisce il fato disorganizzato dell’informalismo e lo consolida come collegamento di una nuova rappresentazione di avanguardia. L’artista ci lascia la sua opera, ricca e di innegabile qualità, dallo sviluppo di un talento partito dal realismo per lasciarsi trasportare poi dall’intuizione e poi andare a fermarsi ad una grande ampiezza luminosa e costruttiva. Le sue opere di composizioni austere e sobrie, ma di grande armonia, appaiono come sintesi di un sogno, dove il quotidiano si unisce al presente, conservando un’integrità avvolgente e con una definizione che fa trasparire la forza del suo stile particolare. La figura e il fato sono concepiti dall’artista come un tutto’uno e rivendica l’opera come forza dinamica, 12


come puro processo, come movimento, come un eterno divenire, come una ricca squadra di forze in un viavai di una nuova astrazione, opera con luci e colori mutevoli, soggetti ad un interminabile mutamento. C’è un piacere dello spazio, c’è una luce per aspettare l’alba che è una tappa in più nel canto dell’arte, è il pensiero della figura, la passione del tratto, l’azione del dipingere.

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DAVID ACOSTA, SU OBRA PICTÓRICA Por Orlando Campos R David Acosta es hijo de la tarde cuando se recoge y medita, es un ser en tránsito hacia el acontecimiento de su universo pictórico. Su obra está marcada por la incandescencia de su creatividad plástica, se trasiega y se rezuma en sus lienzos. Una obra da paso a otra cabalgando los caballos de Helios. Una sola certeza lo acompaña viajando siempre en la infinita finitud del quehacer artístico. Su cosmogonía nace del entorno vivencial existencial con toques de recuerdos y añoranzas pulverulentos a las que solo da sentido su imaginación. El tiempo y la obra crecen y abren su cosmorama a los espectadores de su obra. El embausamiento, el enajenamiento de ánimo, es común en todo artista-creador y su obra supone el acceso a ese testimonio desde el cual da fe su realidad y su identidad. Sus composiciones son las reiteraciones manifiestas de lo que le acontece bajo coloridos, desfiguraciones y tonalidades diferentes. Hay un acoplamiento entre lo memorioso y lo fantasmagórico de sus visiones, las porfiadas búsquedas para completar o iniciar una obra, los viajes oráticos en círculos de una esquina a otra del cuadrado del cuadro, su vida sustentada trabajadora y feliz, confluyen en sus obras y nos embelesan. David Acosta no encuentra disyunción entre su obra y en su plasmación totalizadora de ensueño dando cabida al artista y a su obra, incorporando la relación de conjunción, consolidada en cuanto que son sus responsabilidades, que las asume como realidad de su interior anímico y como lienzo, donde abarca y proyecta su propio yo. 14

El tiene el convencimiento de su mundo y su obra, se sitúan en


una posición de subjetividad, dejándola manifestarse libremente, sin mediatizar sus imágenes de tal manera que cuando uno contempla la obra, el espectador accede directamente a su mundo. Esto, dota al artista de una autonomía cuyo sentido es posible descubrir develando la doble realidad, a instancias de lo cual es imperativo situarse en la dimensión creativa de la obra de arte. La obra de va desde el atrevimiento de los vanguardistas a los distintos repliegues naturalistas. Obra que mantiene siempre un clima de profundidad desde la creación de una difusión de unas formas expresivas perfectamente personales, con mentalidad clara y llena de sólido fundamento que devuelve el azar desarticulado del informalismo y lo asienta como enlace de una nueva figuración vanguardista. El artista nos deja su obra, rica y de innegable calidad, desde el desarrollo de un talento partido de realismo para dejarse llevar después por la intuición y luego ir a parar a una gran amplitud luminosa y constructiva. Sus obras de composiciones austeras y sobrias, pero de gran armonía, aparecen como síntesis de un sueño, donde lo cotidiano se une al presente, conservando una integridad arrolladora y con una definición que transparenta la fuerza de su estilo particular. La figura y el azar son concebidos por el artista como un todo y reivindica la obra como fuerza dinámica, como puro proceso, como movimiento, como un eterno devenir, como un rico plantel de fuerzas en vaivén de una nueva figuración, obra con luces, colores, cambiantes, sujetos a una interminable mutación. Hay un gozo del espacio, hay una luz para esperar el amanecer que es una etapa más en el canto del arte, es el pensamiento de la figura, la pasión del trazo, la acción de pintar.

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Síntesis curricular

Amaría (María Angélica Farrera)

Natural de Ocumare del Tuy, Venezuela cursó estudios de Farmacia en la Universidad Santa María de Caracas. Inicia su formación en el área artística de la Orfebrería y Joyería en el Taller Escuela del Profesor Miguel Moncada, aprendiendo las técnicas básicas del oficio, y desarrollándolas luego hasta el presente en el taller Artister, empleando principalmente materiales nobles, como el oro, la plata, piedras preciosas y semipreciosas. Ha siso seleccionada por la Fundación Escuela Museo Abierto Para El Mundo para participar en exposiciones durante este año 2016 en honor de IV centenario de Miguel de Cervantes Saavedra patrocinadas y avaladas por la Presidencia de la Universidad Nacional Abierta, La Dirección de Cultura de la Universidad Metropolitana de Caracas, La Dirección de Cultura de la Universidad Nacional Experimental Simón Rodríguez.

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Il Pop d’Avanguardia di Amaría, la sua opera artistica. Di Orlando Campos, traduzione di Monica Stravino L’aumento del desiderio di possedere la bellezza della flora riscuote un sentimento di identità tra opera d’arte e persona, c’è un’attrazione irresistibile, che viene soffocato e trasformato in cambiamento appassionato sostanziale e ontologico di quella stessa natura, che si alza in volo e si trasforma in esotici e peculiari frutti. La creatività abbatte quasi tutta la realtà dell’immagine della frutta lasciando solo il profilo. Marie diverse, più di quelle che probabilmente produce la loro immaginazione, danno luogo a una visione incomparabile per la varietà e la dignità formale-compositiva con cui rappresenta i suoi frutti. Le intrincate coordinate delle composizioni di Amaría si potrebbero codificare, senza dare luogo a dubbi, per il piacere e il godimento delle stesse. Il sostegno duro dell’MDF è utilizzato per poter plasmare il frutto della creazione, che comprende la contemplazione di elementi della flora ricca di frutti, stilizzati e lavorati con un colorito forte, in combinazioni contrastate da elementi grafici, intrise di pietre, tessiture metalliche, collage, resine e pitture, le cui combinazioni producono un effetto pop all’interno della rappresentazione avanguardista. Di fronte a questa opera di Amaría si nota que l’artista ha assunto l’avanguardia assoluta nella relazione tra sentimiento edonistico e forma. Il cielo del suo immaginario botanico nasce all’interno di un non programmato impulso condotto dalla creazione e dalla fantasia. Il suo mondo così rappresentato è un miscuglio di manierismo, di modernismo, di pop, e di tutto ciò che proviene dagli schemi naturalisti propri dell’arte contemporanea. La simultaneità di scene in una sola composizione, abbraccia realità e sogno, favola e conoscenza, tecnica e creatività. Le sue opere sono nuovi frutti appetitosi da ammirarli e assaporarli artisticamente. La stilizzazione e l’uso di materiali contrastanti qualificano la sua opera come contemporanea. I suoi disegni possiedono una studiata complessità unita a una funzionalità estetica che integrano opera e artista. La parola chiave è libertà, una libertà che si dimostra chiaramente nel trattamento di ciascun componente, nel fluire la creatività dentro ogni pezzo e, in ultima istanza, il concetto di avventura e di destino. Foglie di alluminio, mele e pere, sono il risultato dei viaggi verso l’arcano, verso l’Eldorado e alla loro immaginazione sublimata. A tutti gli spettatori viene mostratro la brillantezza e il suggestivo di ciascun pezzo, che gli imprime un carattere allegro. La sua opera conferisce una fede e una speranza di un sempre ed eterno vivere fresco e appariscente. Le sue opere hanno contratto nozze con il meraviglioso. L’incontro con la grande ricchezza di materiali non è silenzioso, si stabilisce un dialogo amoroso tra artista e opera, sviscera dalla materia strutture, forme e luci all’interno di un parlamento suo proprio, dal suo intimismo. Dentro le luci delle sue opere, come in sogno, volumi dove appaiono forme che si posano sul pannello e si mantengono misteriose per affascinare chi le guarda. Le sue variazioni, i suoi giri plastici, conferiscono alla sua opera un speciale fascino pieno di arte pletorica di attrazione. Il dominio di ciascun elemento impiegato è fermo ed eccezionale. Gamme di tessuti e luci riempiono le sue opere, è un esercizio di piacere e delicatezza. Si avverte una vivace e piacevole ammirazione che invita a riguardare più volte le sue 18


opere. Si sperimenta il piacere di guardare ancora un’opera attraente, si produce il gusto di rimanere a guardare per lungo tempo i frutti di questa artista. Il vivere la contemporaneità fa sì che integra il suo mondo ai mondi degli altri. La femminilità dell’artista contrasta con il mezzo agreste e selvaggio dei materiali impiegati. Senza riposo e dedicando gran parte del suo spazio e del suo tempo per esercitare il suo lavoro plastico plasma la sua anima trovadorica romantica, affonda nei suoi ricorsi tecnici la conoscenza per strutturare frutti che dimostrano l’intimità della forza creatrice dell’artista, vincolata all’affermazione della sua opera.

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El Pop Vanguardista de Amaría, su obra artística. Por Orlando Campos El crecimiento del deseo y la posesión de la belleza de la flora cobran un sentimiento de identidad entre obra de arte y persona, hay una atracción irresistible, que viene sofocado y transformado en entusiasta transformación, en cambio sustancial y ontológico de esa misma naturaleza, que alza el vuelo y se transforma en exóticas y peculiares frutas. La creatividad arrasa casi toda la realidad de la imagen de la fruta dejando solo la silueta. Mariales diversos, más de lo que igualmente produce su imaginación, dan origen a una visión incomparable por la variedad y la dignidad formal-compositiva con que representa sus frutas. Las intrincadas coordinadas de las composiciones de Amaría se podrían codificar, sin lugar a dudas, por el goce y disfrute de ellas mismas. El soporte duro del MDF es utilizado para poder plasmar el fruto de la creación, que comprende la contemplación de elementos de la flora frutal, estilizados y trabajados con un colorido fuerte, en combinaciones contrastadas de elementos gráficos, incrustaciones de pedrerías, texturas metálicas, collages, resinas y pinturas, cuyas combinaciones dan un efecto Pop dentro de la figuración vanguardista. De frente a esta obra de Amaría se nota que la artista ha asumido la vanguardia absoluta en la relación sentimiento hedónico-placentero y forma. El cielo de su imaginario botánico nace dentro de un no programado impulso conducido por la creación y la fantasía. Su mundo visualizado es una mezcla de manierismo, modernismo, pop, más lo que proviene de los esquemas naturalistas propios del arte contemporáneo. La simultaneidad de escenas en una sola composición, abarca realidad y ensueño, fábula y conocimiento, técnica y creatividad. Sus obras son nuevas frutas apetitosas para ver y saborear artísticamente. La estilización y el uso de materiales contrastantes califican su obra de contemporánea. Sus diseños poseen una estudiada complejidad unida a una funcionalidad estética que integran obra y artista. La palabra clave es libertad, una libertad que se demuestra claramente en el tratamiento de cada componente, en el fluir la creatividad dentro de cada pieza y, en última instancia el concepto de la aventura y del azar. Hojas de aluminio, manzanas y peras, son el resultado de los viajes a lo arcano, al Dorado y a su imaginación sublime. A todo espectador le viene espolvoreado el brillo y lo sugestivo de cada pieza, que le imprime un carácter alegre. Su obra otorga una fe y una esperanza de un siempre y eterno vivir fresco y rozagante. Sus obras han contraído nupcias con lo maravilloso. El encuentro con la gran riqueza de materiales no es silencioso, se establece un diálogo amoroso entre artista y obra, desentraña de la materia estructuras, formas y brillos dentro de un parlamento suyo propio, de su intimismo. Dentro las luces de sus obras, como en sueño, volúmenes donde figuran formas que se posan en el soporte y se mantienen misteriosas para fascinar a quien las mira. Sus variaciones, sus giros plásticos, dan a su obra un especial atractivo lleno de arte pletórico de atracción. Su dominio de cada elemento empleado es firme y destacado. Gamas de texturas y brillos llenan sus obras, es un ejercicio de agrado y delicadeza. Se siente un solaz y placentera admiración que invita a volver a ver sus obras una y otra vez. Se experimenta el goce todavía de mirar una obra agradable, se produce el gusto de quedarse mirando largo tiempo 20


las frutas de esta artista. El vivir la contemporaneidad hace que integre su mundo a los mundos de los demás. La feminidad del artista contrasta con el medio agreste y bravío de los materiales empleados. Sin descanso y dedicando gran parte de su espacio y de su tiempo para ejercer su labor plástica plasma su alma trovadora romántica, ahonda en sus recursos técnicos el conocimiento para estructurar frutas que demuestran la intimidad de la fuerza creadora de la artista, vinculada a la afirmación de su obra.

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síntesis curricular

NORKA ARMAND

EXPOSICIONES COLECTIVAS 2002: III Salón Nacional del Vidrio, Museo DE Arte Contemporáneo de Caracas – 2004: Encuentro de Orfebres de Venezuela, “105 Anillos, 150 Colgantes”, Sala TAC, Caracas - 2006: II Salón Nacional de Orfebrería, Museo Carlos Cruz Diez, Caracas – “Medallas y Talismanes”, Museo Sacro de Caracas – “Integración Citibank F.S.B.”, Brickell Financial Center, Miami, FL. - 2006: Encuentro de Orfebres de Venezuela, “105 Anillos, 150 Colgantes”, Sala TAC, Caracas.2007: XII Bienal de Artes Plásticas de Puerto La Cruz, Venezuela – 2008: Encuentro de Orfebres de Venezuela, “105 Anillos, 150 Colgantes”, Sala TAC, Caracas – 2016: IVº Centenario de Miguel de Cervantes Saavedra, Sala de exposiciones de la Universidad Metropolitana – IVº Centenario de Miguel de Cervantes Saavedra, Sala de exposiciones de la Universidad Simón Rodríguez PREMIOS Y DISTINCIONES 1989 Orden II Clase Don Andrés Bello - 1991 Sociedad Bolivariana de Venezuela, Miembro del Centro Principal - 2003: XXX Salón Nacional de Artes del Fuego, Premio Universidad Braulio Salazar, especialidad orfebrería, Universidad José Antonio Páez.

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La Nuova opera di Norka Armand Di Orlando Campos R, traduzione di Monica Stravino L’opera di oreficeria di Norka Armad, si distingue sia per le sue caratteristiche sia per la sua versatilità espressiva nei suoi gioielli. Le suggestioni artistico-plastiche ci portano ad un mondo che a volte ci sembra fantastico, esotico e sensuale. Tale è il caso della sua nomenclatura venezuelana. D’altra parte la qualità tecnico-artistica non tradizionale, che facilita la riflessione e il sentimento trasmesso attraverso icone - naturali - sciamaniche tradizionali e curiose, sembrano essere portate dalla magia innovativa dell’artista. Con il suo stile piacevole e affascinante sono intrecciati incantesimi di prosperità, di benessere e di sicurezza attraverso nuove collane-rosari, esuberanti collane, frutti rigogliosi di ricongiungimento con gli dei ancestrali. Le sue opere sono un magnifico repertorio delle più belle manifestazioni estetiche. Nobilita le credenze popolari. Si appropria delle voci di visioni e apparizioni del folklore, leggende, culti e rituali, e li codifica in un linguaggio creativo, nel diffondere la convinzione che la bellezza è buona e il bene è diffusivo. Il mistero della donna, il concetto della donna come mistero, racchiude una tradizione di fata le cui bacchette magiche non sono altro che i suoi gioielli utilizzando i loro ornamenti, orecchini, bracciali, collane e anelli per diffondere civetterie sensuali e accentua il fascino di una attrazione fatale che si conclude in ammirazione. I suoi gioielli accentuano l’erotismo nelle sue felici proprietarie e aumentano la loro presenza dove passano con vestiti esotici. Coinvolge la donna in un’atmosfera poetica. I titoli dei suoi pezzi assumono un significato speciale poiché sono un tributo che rende al tropico del Venezuela. In questi pezzi ci sono vibrazioni e lampi emessi dalle loro pietre levigate e lucide. Esegue una linea interna di suggestioni sentimentali che la separano da una superficialità futile e da un razionalismo puramente scientifico del minerale. Attraverso un pentagramma di luci, colori e bagliori resta la preoccupazione principale di un antico incantesimo. Le sue creazioni vanno ben al di là di ripetizioni e di opere seriali, sono ricorsi per attrarre beni in un linguaggio filologico di combinazioni di pietre e metalli in parallelo con un naturalismo di detti elementi, pieni di pulsazioni simbiotiche che confermano la contiguità e il contesto differenziale rispetto alla ricchezza di ciascuno di loro. Norka Armand riesce a conciliare il pensiero, la passione e la poesia che nasce dalla selezione delle tecniche stilistiche di primo ordine e di raggiungimento estetico globale. L’opera riflette la sua anima di artista dedita e creativa, raggiungendo grandi traguardi. Con il pieno dominio tecnologico realizza opere di esperienza contemporanea mettendo a nostra disposizione l’attualità delle nostre credenze. Usa con saggezza la sua conoscenza mineralogica e l’unisce all’ancestrale simbolico. Il suo virtuosismo tecnico arricchisce quello tematico e la quotidianità delle esperienze dei valori femminili. Rende visibile il trascendente e lo plasma eternamente nel metallo e nelle 24


pietre. Indubbiamente la sua ricerca artistica fa delle sue composizioni il risultato di una formulazione progettata con parametri culturali in continuità dialogica con sentimenti femminili, comprovati nell’universalità con l’immaginario popolare, incarnata nella conoscenza e nel gusto della gente. L’arte di Norka si consolida nella prospettiva di rendere visibile l’emblematico creolo enfatizzando il carattere di produrre e non di riprodurre l’immagine sciamanica.

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La nueva obra de Norka Armand Por Orlando Campos R La obra orfébrica de Norka Armad, destaca tanto por sus características propias, como por su versatilidad expresiva en sus joyas. Las sugerencias artísticas plásticas nos trasladan a un mundo que en ocasiones se nos antoja fantástico, exótico y sensual. Tal es el caso de su nomenclatura venezolana. Por otra parte la calidad técnica artística no tradicional, lo cual facilita la reflexión y el sentimiento trasmitido a través de íconos-naturales- chamánicos tradicionales y curiosos como surgidos por la magia innovadora de la artista. Con su estilo ameno y encantador se desgrana los conjuros de prosperidad, bienestar y seguridad a través de nuevos collares-camándulas, exuberantes y collares-pectorales frutos de reencuentros con los dioses ancestrales. Sus obras son un repertorio magnífico de las más bellas manifestaciones estéticas. Ennoblece las creencias populares. Toma para sí los rumores de visiones y apariciones de lo folklórico, leyendas, cultos y rituales, y las codifica en un lenguaje creador, en la difusión de la creencia que lo bello es bueno y los bueno es difusivo. El misterio de la mujer, la concepción de la mujer como misterio, encierra una tradición de hada cuyas varitas mágicas no son otra cosa que sus joyas empleando sus adornos, zarcillos, brazaletes, collares y anillos para difundir coqueterías sensuales y acentúa los encantos de una atracción fatal que lo mínimo que desemboca es en admiración. Sus joyas acentúan el erotismo en sus dichosas poseedoras y acrecientan su presencia por donde pasan con atuendos exóticos. Envuelve a la mujer en un ambiente (atmósfera) poética. Los títulos que le a sus piezas cobran un especial significado ya que son un homenaje que rinde al trópico venezolano. En esas piezas hay vibraciones y destellos que emanan de sus piedras pulidas y relucientes. Recorre una línea interna de sugerencias sentimentales que la separan de una superficialidad fútil y de un racionalismo meramente científico de lo mineral. A través de un pentagrama de luces, colores y destellos permanece el interés primario de un embrujo ancestral. Sus creaciones van mucho más allá de repeticiones y seriaciones de obras, son recursos para la atracción de bienes en un lenguaje filológico de combinaciones de piedras y metales en paralelo con un naturalismo de dichos elementos, llenos de pálpitos simbióticos confirmando la contigüidad y el contexto diferencial respecto a la riqueza de cada uno de ellos. Norka Armand logra conciliar pensamiento, pasión y poesía que proviene por la selección de técnicas estilístico de primer orden y de alcance estético global. La obra refleja su alma de artista dedicada y creativa, logrando grandes metas. Con pleno dominio tecnológico realiza obras de vigencia contemporánea poniendo a nuestra disposición la actualidad de nuestras creencias. Utiliza sabiamente su 26


conocimiento mineralógico y lo une a lo simbólico ancestral. Su virtuosismo técnico enriquece lo temático y la cotidianidad de las vivencias de los valores femeninos. Hace visible lo trascendente y lo plasma eternamente en el metal y piedras. Indudablemente su investigación y búsqueda artística hacen de sus composiciones sean el resultado de una formulación concebida con parámetros culturales en continuidad dialógica con los sentimientos femeninos, comprobados en la universalidad con la imaginería popular, encarnada en el saber y sabor del pueblo. El arte de Norka se consolida en la perspectiva de hacer visible lo emblemático criollo enfatizando el carácter de producir y no de reproducir la imagen-chamánico.

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LILIANA BENÍTEZ

Síntesis curricular

PREMIOS Y RECONOCIMIENTOS: 2010 Premio de la alcaldía de Naguanagua, en el marco del 37 salón nacional de las artes y el fuego de Valencia - Diploma y reconocimiento especial con obra escultórica del maestro Alexis de la Sierra 2009 Obra escultórica seleccionada para la emisión impresa de estampillas y álbum filatélico correspondiente a la navidad del 2009, Instituto Postal Telegráfico de Venezuela - 2006 Premio de la Universidad Nacional Experimental Simón Rodríguez. “Excelencia artística sacra”, Museo Sacro de Caracas – 2003 Invitada de honor al II Salón Nacional de la talla de azabache, Museo del Orinoco, Ciudad Bolívar - 2002 Primer Premio de la talla de azabache, Museo del Orinoco, Ciudad Bolívar - Premio Universidad José Antonio Páez, XXIX Salón Nacional de las artes y el fuego de Valencia. EXPOSICIONES INDIVIDUALES: 2008 Galería de New Professions Technical Institute “Imágenes y Símbolos Sacros”, Miami Florida, USA. – 2011 Galería de la Fundación La Previsora “Exposición Didáctica del Uso del Azabache en la Orfebrería”, Caracas - “Liana Benítez”, Centro de arte y cultura Il Ramo D’Oro, Nápoles - “Lilina Benítez”, Centro de Ciltura Il Pilastro, Santa María de Capua Vetere, Caserta, Italia – 2012 “Ciudad Caracas”, Espacios UNARTE, Universidad Nacional Abierta, Caracas. EXPOSICIONES COLECTIVAS: 2000 - X Exposición Colectiva Nacional de Artes Visuales y IV Internacional M.R.E. Dirección General de Cultura, Caracas 2001 “Orfebrería Primaveral”, Centro Internacional de Exposiciones, Caracas. C.I.E.C., Universidad Metropolitana - “Flores de Plata” Centro Internacional de Exposiciones Caracas, Universidad Metropolitana - 2002 XXIX Salón Nacional de las Artes y el Fuego de Valencia, Galería Universitaria Braulio Salazar - I Salón Nacional de la Talla de Azabache, Museo del Orinoco, Ciudad Bolívar 2003 XXX Salón Nacional de las Artes y el Fuego de Valencia, Galería Universitaria Braulio Salazar 2004 XXXI Salón Nacional de las Artes y el Fuego de Valencia, Galería Universitaria Braulio Salazar 2005 XXII Salón Nacional de las Artes y el Fuego de Valencia. Galería Universitaria Braulio Salazar - II Mega Exposición “Homenaje a Jesús Soto” Museo 28


Jacobo Borges, Caracas 2006 “Obras de Maestros”, Galería Asunción, Caracas - “Cristo Salvador del Mundo”, Museo Sacro de Caracas - “Muestra de Orfebrería Proyecto Expositivo 02”, IAESP, Dr. Arnaldo Gabaldón - “Medallas y Talismanes” Museo Sacro de Caracas - Certamen Mayor de las Artes y las Letras, Capítulo Segundo Artes Visuales. Galería de la Biblioteca Nacional de Caracas - II Salón Nacional de Orfebrería, Museo de la Estampa y el Diseño Carlos Cruz Diez, I.A.I.M.E. 2007 “Vírgenes Caraqueñas, Advocaciones Marianas”, Nueva Iconografía Sacra, Colegio de Arquitectos de Venezuela, Caracas - “La Navidad según los Artistas Venezolanos” Sala de Exposiciones del O.N.A.P.R.E., Caracas - III Salón Nacional de Orfebrería. Museo de la Estampa y el Diseño Carlos Cruz Diez. I.A.M.E - 2008 XXXV Salón Nacional de las Artes y el Fuego de Valencia, Galería Universitaria Braulio Salazar 2009 “Cristo Jesús”, Sala Museo Ipostel, Caracas “Metales, Piedras y Algo Más ….” Galería los Templarios, Alternativas de la Plástica Urbana, Caracas - “3ª Colectiva Nacional de Artes Plásticas”, UNARTE, Caracas - 2010 “Ornamentos para las Manos”, Galería del Taller de Ursi Galletti, Caracas - “El No de Madaríaga”, Museo IPOSTEL, Caracas – 2011 “4ª Colectiva nacional de artes plásticas”, UNARTE, Caracas, 2012 “Artistas plásticos en movimiento”, Galería Fundación La Previsora, Caracas. 29


LA NUOVA OPERA DI LILIANA BENÍTEZ, FINESTRE. di Orlando Campos, traduzione di Monica Stravino La finestra è la fonte di ispirazione per Liliana Benitez nella realizzazione della sua nuova opera. Dalla finestra ci mostra miraggi della città in apparenza priva di narrazione aneddotica umana. È dalle sue finestre che vediamo edifici e paesaggi senza l’uomo, senza senso teologico o sociologico, ma come mera prova di un sogno da una finestra. Con una particolare tecnica mista unisce fotografia, fotocopie, pastelli e carboncino, tra gli altri, per realizzare composizioni piene di creatività sfocando le immagini e dando loro, a volte, un carattere nostalgico, altre volte di ricchezza, altre volte di speranza e altre volte si vuole trasmettere solo il piacere di catturare un colorito caldo. Così il caos urbano, è elevato a categoria esistenziale e artistica, come l’ammirazione e l’attrazione, sempre nell’ottica dell’esistenza immanente e finita. Riduzionismo valido nella considerazione di una città caotica come Caracas potrebbe essere, che diventa un testimone esistenziale esausto e paradossalmente sublimato. Le sue opere sono avvolte in un ambiente tropicale. Esso rappresenta associazioni quasi spettrali, fumose, nebbiose, misteriose, tracce dell’attività nella città. Le sue opere bidimensionali presentate in colori pastello, respirano una bella aria allegra. Vi è un paradiso, si cattura l’istante in cui avrebbe potuto non esserci azione, ma solo la prova di un luogo e di un habitat. I suoi lavori artistici irradiano lo spazio e allargano l’atmosfera ambientale. Sublima il paesaggio urbano, artisticamente lo eleva a un piano inverosimile nei cieli di bellezza esistenziale, trasformando il godimento in paradigma dell’assurdo-esistenziale attraverso una bella e attraente purezza tecnica. Si mette in rilievo l’importanza è l’integrazione di elementi plastici collegati a un dominio finale di eccellenza tecnica. L’assoluta padronanza del colore in questi dipinti ci dà una visione, concepita in modo unico e creativo. Gli spettatori sono dominati dalla sensibilità e sentimento, provocati dall’insieme di forme, linee e piani e arricchiti di dettagli compositivi che riempiono di sfumature il visivo, raggiungendo livelli di intensa espressività, carichi di una immaginazione plastica ricca di sensualità. Le sue opere emanano un’energia scaturita da una profonda conoscenza della vita, raggiunta dalla fantasia pittorica. È un modo per sedurre, provocare e portare gli spettatori ad essere rapiti nella contemplazione delle sue opere. Le sue opere convertono Liliana nella poetessa trovadorica romantica che scava dentro l’anima della sua femminilità per dipingere senza epopee, ma con forza creativa. Dalle sue finestre, nella loro intimità, la donna artista contempla in modo sublime i suoi panorami e li fa apparire suggestivi, frutti ottenuti dalla dedizione intensa e conseguente alla lettura degli eventi quotidiani. Una luminosità prospera fiorisce e si diffonde dalle sue opere a tal punto che riesce a fare una grande festa della 30


sua pittura, che trasmette piacere. L’apprezzamento del suo lavoro ci permette di riflettere sul fascino e sull’unicità di questa artista dove natura e cultura urbana si combinano per raggiungere la bellezza lirica pittorica.

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LA NUEVA OBRA DE LILIANA BENÍTEZ, VENTANAS. por Orlando Campos La ventana es la fuente de inspiración de Liliana Benítez para realizar su nueva obra. Desde la ventana nos muestra espejismos de la ciudad despojada aparentemente de lo anecdótico humano de una narración. Es desde sus ventanas que vemos sus construcciones y paisajes sin el hombre, sin sentido teológico o sociológico sino como mera prueba de un soñar desde una ventana. Con una técnica mixta particular combina particularmente fotografía, fotocopias, pasteles y carboncillo entre otras, para lograr composiciones llenas de creatividad desdibujando las imágenes y dándoles a veces un carácter nostálgico, otras de riqueza, otras de esperanza y otras del solo gozo de plasmar un colorido cálido. Así el caos urbano, es elevado a categoría existencial y artística, como admiración y atracción siempre bajo la óptica de la existencia inmanente y finita. Reduccionismo válido en la consideración de una ciudad caótica como podría ser Caracas, que se convierte en un testimonio existencial agotado y paradójicamente sublimado. Sus trabajos están envueltos en una atmósfera tropical. Representa asociaciones casi fantasmales, ahumadas, neblinosas, misteriosas, restos de la actividad en la urbe. Sus obras bidimensionales presentadas en colores pasteles, respiran un bello aire alegre. Hay un paraíso, se capta el instante donde pudiera no haber acción sino solo prueba de un lugar y de un hábitat. Sus trabajos artísticos irradian el espacio y agrandan la atmósfera ambiental. Sublimiza al paisaje urbano, lo eleva artísticamente a un plano inverosímil en los cielos de la beldad existencial, convirtiendo el disfrute en paradigma de lo absurdo-existencial a través de una pureza técnica bella y atractiva. Se evidencia la importancia que es la integración de los elementos plásticos unidos a un dominio extremo de excelencia técnica. El dominio absoluto del color en estas obras pictóricas nos da una visión, concebida de manera singular y con creatividad. Los espectadores son dominados por la sensibilidad y el sentimiento, provocados por el conjunto de formas, líneas y planos y enriquecidos con detalles compositivos que llenan de matices lo visual, llegando a niveles de intensa expresividad, cargados de una imaginación plástica saturada de sensualismo. De sus obras emana una energía derivada de un conocimiento profundo de la vida, lograda por la imaginación pictórica. Es una manera de seducir, provocar y someter a los espectadores a quedar embelesados en la contemplación de sus obras. Sus obras convierten a Liliana en la trovadora romántica que ahonda en el alma de su feminidad para pintar sin epopeyas, pero con fuerza creadora. Desde sus ventanas, en su intimidad, la mujer artista contempla de manera sublime sus panoramas y los hace lucir sugestivos, que son frutos obtenidos por su dedicación intensa y consecuente a la lectura del acontecer diario. Un brillo próspero brota y participa de sus obras a tal punto que logra hacer una gran fiesta de su pintura, que trasmite 32


delectaci贸n. El aprecio de su trabajo permite reparar en el encanto y singularidad de esta artista donde naturaleza y cultura urbana se a煤nan para lograr la belleza l铆rica pict贸rica.

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Síntesi Curricular Escultórico

Orlando Campos

PREMIOS Y RECONOCIMIENTOS 2013 Premio Albatros, especial de cultura, Nápoles - 2012 Medalla de Plata por su obra escultórica glia “Juanua Coeli”, Universidad Pontificia Salesiana de Roma. Reconocimiento por su trabajo como curador, crítica y museografía en la exposición “La nueva escultura del siglo XXI”, Museo Caracas - 2009 Emisión especial filatélica del Museo IPOSTEL titulada “Cristo Principio y fine”. Orden Guarauira Repano, Primera Clase, Alcaldía Libertador - 2007 Emisión especial filatélica por sus obras “Mulier” e “Busto”, en ocasión del aniversario del Instituto Venezuelano de Investigaión Científica - 2006 Diploma de Honor del Museo Sacro di Caracas por su excelencia artística sacra; Diploma de Honore por su calidad artística, Biblioteca Nacional Raúl Leoni; Diploma de Honor por su calidad y excelencia artística, Museo Caracas - 2005 Medalla de Plata de la Universidad Pontificia Salesiana de Roma, Italia – 2004 Medalla de bronce de la Universidad Pontificia Salesiana de Roma, Italia – 2003 Seleccionado por la Universidad Nacional experimental Simón Rodríguez en la creación del Premio por excelencia “La musa de Simón – Diploma de Reconocimiento de la Unidad Educativa Josefa Irausquín López, por su partecipación como jurado calificador en la II Esposición Colectiva de pintura, Caracas – Diploma de Reconocimiento del Instituto Universitario de Tecnología Industrial, Valencia – 2001 Orden al Mérito del Trabajo, Segunda Clase, conferida por el Ministerio del Trabajo – 1986 Reconocimiento de la Universidad Nacional Abierta por su trabajo escultóricio y cultural – 1984 Ideador y Realizador del Premio “XXX Anniversario de la promoción de Médicos Dr. Julio de Armas” – 1983 1° Premio de Escultura, XIX Salón Nacional Sala Armando Reverón – Premio Popular de escultura, XIX Salón Nacional Sala Armando Reverón – Diploma de Reconocimiento del Museo Histórico Militar – Diploma de Reconocimiento artístico de la CANTV – 1978 Ideador y realizador del Premio “Humbolt de Turismo” – 1977 Diploma de Honor del Sindacato Nacional de funcionarios públicos del Ministero de Educación – 1976 Mención especial del Illustre Consejo Municipal Del Distrito Federal. EXPOSICIONES INDIVIDUALES EN MUSEOS NACIONALES 2000 “Las Vírgenes de Orlando”, Museo Sacro de Caracas – 1999-2000 “Féminas” Museo Caracas – 1999 “Mujeres”, Museo San Felipe El Fuerte, San Felipe, Estado Yaracuy- 1984 “Los amores de Bolívar”, Museo Aeronáutico de las Fuerzas 34


Armadas, Maracay – 1983 “Los amores de Bolívar”, Museo Histórico Militar, Caracas. EXPOSICIONES INDIVIDUALES EN MUSEOS INTERNACIONALES 2001 “La nuova Arcadia”, Museo del Sannio, Benevento, Italia – 1995 “Artistas plásticos contemporáneos, Orlando Campos, Presencia de Venezuela en Rumania”, Museo de Costanza, Romania – 1994 “1° Muestra de Artes Plásticas de Venezuela en Perú, Orlando Campos”, Museo de La Nación, Lima – 1991 “Biomorfismos” The Barbados Museum and Historical Society, Barbados. LAS OBRAS DE ORLANDO CAMPOS ESTÁN PRESENTES EN LOS SIGUIENTES MUSEOS, UNIVERSIDADES E INSTITUCIONES: 1. MUSEI Museo di Arte Contemporáneo de Caracas – Museo de La Nación, Lima, Perú – The Florida Museum of Hispanic and Latin American Art, USA – Museo Arqueológico San Felipe, El Fuerte, San Felipe – Museo Caracas, Alcaldía del Municipio Libertador – Museo Sacro de Caracas – Museo del Sannio, Benevento, Italia – Museo de Santa María de las Gracias, Quindici; Museo de Lauro, Provincia de Avellino, Italia. 2. UNIVERSIDADES Universidad Central de Venezuela, Plaza de la Escuela de Ingeniería, Caracas - Universidad Nacional Abierta, Caracas – Universidad Católica Andrés Bello, Caracas - Universidad Nacional Experimental Simón Rodríguez, Caracas – Universidad Pontificia Salesiana, Roma. 3. INSTITUCIONES OFICIALES Ministero de Relaciones exteriores, Casa Amarilla – Pequiven, filial de Petróleos de Venezuela – Consulado de Venezuela en New York – Castel Dell’Ovo, Nápoles, Italia – Comune di Napoli, Nápoles, Italia – Consulado de la República Bolivariana de Venezuela en Roma y Nápoles – Embajada de Venezuela en Estocolmo, Suecia – Istituto Italo Latinoamericano, Palazzo Santacroce, Roma – Embajada de la República de Venezuela en Lima, Perú – Comune di Lauro, Provincia de Avellino, Italia. 4. INSTITUCIONES Casa de America Latina, Bucarest, Romania – Procter & Gamble del Venezuela – Centro de arte e Cultura “Il Ramo d’Oro”, Nápoles, Italia.

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PAISAJES DORADOS DE ORLANDO CAMPOS di Silvana Virgilio Nel panorama culturale internazionale fortemente emerge la figura di Orlando Campos, il cui percorso artistico-letterario è degno di nota. Nel donarci la sua presenza nei nostri luoghi, in occasione della mostra, Orlando ci rimanda a valori che il nostro animo credeva dimenticati, a pensieri e riflessioni sulla purezza perduta e forse ritrovata. Affondano queste sensazioni nell’ideale di una Nuova Arcadia, dove l’autore si concede uno spazio incontaminato per esprimere la sua arte. Proprio di arte è intessuta la vita di Campos, le cui installazioni ci narrano di una terra promessa, primordiale e incontaminata, ricca di sedimenti aurei che trasmettono, con la loro luce, l’idea della sacralità. Riflessi dorati si riversano sul laminato ligneo delle opere, tra i cui intagli si notano graffiti che ci parlano di una umanità primordiale, simbolici e comunicativi. Simboli e riflessi aurei che l’artista ha immortalato nelle Porte dell’Eden che si trovano all’Università Pontificia di Roma. Esse rappresentano l’idea che si concretizza, realizzando il sogno sempre desiderato, il nuovo El Dorado, tanto cercato e mai trovato, del quale anche E. A. Poe ha scritto nei suoi versi “…non trovava mai terra o luogo somigliante all’El Dorado”. La luce dorata che emerge dalle sue opere ci lascia affascinati e ci trasporta, con la delicata policromia dei suoi smalti,con i colori innocenti di un humus originario, verso la ricerca della purezza assoluta, del sublime, che possiamo solo interpretare come nostra personale aspirazione. Il tema unico delle opere, la ricerca dell’El Dorado, racchiude il pensiero di Orlando Campos in una luce di sacralità che, anche se solo onirica, rappresenta la sublimazione della sua arte creativa.

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PAISAJES DORADOS DE ORLANDO CAMPOS por Silvana Virgilio En el panorama cultural internacional emerge solidamente la figura de Orlando Campos, pues su carrera artística y literaria es muy destacada. El contar con su presencia en nuestra tierra, en ocasión de su exposición, Orlando nos recuerda valores que en nuestro corazón creíamos olvidados, pensamientos y reflexiones sobre una pureza perdida y quizás reencontrada. Afloran estas sensaciones propuestas en el paradigma de una Nueva Arcadia, donde el autor crea un lugar incontaminado para mostrar su arte. Ya que la vida de Campos está hecha y estructurada por el arte, sus paneles-instalaciones nos hablan de una tierra prometida, virgen e incontaminada, rica en sedimentos auríferos que irradian, con su luz, la idea de sacralidad. Destellos dorados provienen de los tablones de madera de sus obras, talladas, donde se notan incisiones que nos hablan de una humanidad virgen, icónica y profética. Símbolos y reflejos áureos que el artista ha inmortalizado en las “Puertas del Cielo”, que se encuentran en la Universidad Pontificia Salesiana de Roma. Ellas representan la idea hecha realidad, cumpliendo con el sueño deseado, el nuevo Dorado, tan buscado y jamás encontrado, del cual también E.A. Poe escrbió en sus versos “... no encontraré jamás una tierra o lugar parecido al El Dorado”. La dorada luz que brilla de sus obras nos deja fascinados y nos transporta, con delicada policromía de sus detalles, con los tonos inocentes del humus originario, hacia la búsqueda de la pureza absoluta, de lo sublime, que podemos solo interpretar como una aspiración personal. El único tema de las obras, es la búsqueda de El Dorado, que resume el pensaminto de Orlando Campos bajo una luz sacra, que aunque solo onírica, representa la sublimación de su arte creativo.

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Jorge Luis Contreras PREMIOS Y RECONOCIMIENTOS 2014 Mención Honorífica, XLIII Salón Municipal de Artes Visuales “Juan Lovera”, Alcaldía Libertador, Distrito Capital. 2011 Mención Especial en Pintura, XXXI Salón de Pintura Ateneo de Carúpano. 2007 Premio ”Rafael Rosales”, VII Bienal Nacional de Artes Plásticas de Puerto La Cruz, Galería Municipal de Arte Moderno de Puerto la Cruz. 2006 Mención Museo Sacro de Caracas. 2004 Medalla Oficial en su Tercera Clase (Bronce) otorgado por la Universidad Pontificia Salesiana de Roma, Italia. 2002 Reconocimiento 1ª Bienal de Arte FAU, otorgado por la facultad de arquitectura de la Universidad Central de Venezuela, Caracas. 2001 Premio Municipal “Jacobo Borges”, Museo Caracas, Salón Municipal “Juan Lovera”, Alcaldía Libertador, Distrito Capital. 1999 Mención Honorífica, XXVII Salón Nacional de las Artes del Fuego 1999, Valencia. 1995 1º Premio de Pintura, VI Salón de Artes los Salías, Estado Miranda.- 1995 Mención Especial en Pintura III Salón Mirandino “Cristóbal Rojas”, Los Teques. 1993 4º Premio “Papeles Maracay”, XIII Salón Anual Municipal de Pintura Estado Aragua; 1993 Premio Municipal IV Salón Municipal de Arte, Municipio Los Salías, San Antonio de Los Altos. 1992 Mención Honorífica en Pintura en El Salón Artistas Noveles Seguros Carabobo, Valencia, Estado Carabobo. EXPOSICIONES INDIVIDUALES 2005 “URBIS-CCS”, Universidad Nacional Experimental Simon RodrígueZ, CARACAS – 2005 “Urbis-Constructor”, Constructor Report, Caracas- 2005 “URBIS-CCS”, Galería La Otra Banda. U.L.A, Mérida.- 2004 “S.O.S – Parque Central”, Museo del Teclado, Caracas – 2004 “S.O.S”, Nuevo Circo, Biblioteca Blanca Álvarez, Caracas - 2000 “Ignis Animalis Rarum”, Ateneo de Valencia - 1999 “ignis animalis rarum”, galería BANAP, Caracas - 1998 “Urbs Coloris Silvestris”, Sala PEQUIVEN, Caracas. – 1996 - “Civitas Animalis”, Galería CEMIT, Edo. Miranda – “Civitas Animalis”, Galería SALOMA, Caracas. – 1994 “ZOO-LÓGICO”, Galería América, Caracas. – 1993 “KATER-PISCIS”, Galería MAYZ-LYON, Caracas – 1993 “GHATOS”, Galería Viva México, Caracas. EXPOSICIONES INTERNACIONALES 2005 Exposición colectiva de arte-Amerindia-Castell’Ovo, Nápoles 2004 exposicion colectiva de arte “VENEARTECAO”, sala Word Trade Center Curazao 1999 BolÍvar, Primera colectiva colombo-venezolana “sala PEQUIVEN”, Caracas. 1998 Salón de arte maestros y jóvenes de hoy, Espace Eifeel-París. III muestra latinoamericana de mini-print, Rosario-Argentina. 1997 Pau 40


Casals Music Festival, Prades, France -17 Mini print internacional CADAQUES 97, Girona, España. - Wingfiel Arts & Music Festival , Wingfiel, Inglaterra - Ateneo Canet de Mar, Barcelona, España .- L’Estang D’Arts - Bages, France – 1996 “L7 artistas venezolanos en Mallorca”, España – 1995 Galería Mur Mur, París - Galería Difference, ST. Barthelemy, W.F.I. - Internacional de mini print “MIG 95”, España - I994 - Iª Muestra latinoamericana de miniprint en Rosario- Argentina.- Museo de Bellas Artes “Rosa Galisteo de Rodríguez”, Argentina. .

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URBES La nuova opera di Jorge Contreras di Orlando Campo Rodríguez, traduzione di Monica Stravino Le città provocano spesso bellezza, contemplazione e frenesia. Sono fonti di ispirazione per gli artisti. L’opera di Jorge Contreras è il risultato di questa contemplazione delle città e del mondo come fonti del suo processo creativo. La sua opera è di un senso profondo, di un pensiero forte e chiaro, è un esercizio plastico che interroga alla cultura cittadina con sensibilità umana. La sua pittura è un respiro, è città, è architettura. La sua opera è un rifugio temporaneo di nostalgie, ricordi, esperienze e speranze. L’artista ci presenta città sotto una prospettiva architettonica particolare. I principali edifici e il paesaggio urbano sono collocati in forma circolare concentrica. L’artista ha preso in considerazione quattro città emblematiche da ammirare. Il suo grande affetto e interesse per le città è nato in conseguenza della convivenza con la monumentalità e la cultura che esse rappresentano. L’elemento visivo dominante è costituito dalla linea che unisce le tonalità di edifici grigi e biancastri con un tratto da sogno attraverso cui sono rappresentati. La simbologia emblematica utilizzata si basa su composizioni eseguite con un disegno libero di tratto deciso e spesso, calligrafico dei monumenti, che concatenati ci emettono una visione contrastante, avvolta in metafore artistiche, dove si stabiliscono relazioni rappresentative con la vita culturale quotidiana di ogni città selezionata. Il disegno opera in maniera tale che i suoi contenuti fanno passare lo spettatore dal ricordo al riconoscimento, e quindi tornare a godere del vissuto, di ciò che si è letto, si è visto nei libri e si è vissuto nelle proprie esperienze. La sua opera ci mostra l’eternità delle città, sono erette in pagine di una dolce memoria storica. La sua pittura attenta esplora dense geografie urbane miste. Ogni opera si apre ad un sotterraneo di immagini e sensazioni. Nella misura in cui l’opera invita a un viaggio verso l’interno, ci va mostrando la realtà studiata o vissuta e interessante allo stesso tempo. Le città di Jorge Contreras non sono anonime, hanno nomi, sono comprese da tutti, ovunque. E così ha saputo creare ponti che mettono in relazione tutti i pubblici colti insospettabili per ricevere uno sguardo di accettazione, con l’intera coscienza dell’individualità artistica, dell’autonomia dei gusti, dei desideri di trasformare le realtà e le apparenze e con i vincoli stretti tra artista, spettatore e opera, altrimenti non avremmo questa simbiosi di opera, tema e artista per apprezzare le “Urbes”. C’è bisogno di apprezzare l’ambiente, avere una coscienza installata nel presente e nel futuro. Dinanzi la civiltà contemporanea, si devono alimentare nuovi miti e nuove leggende, unendo l’individuo al tutto. Le sue città e gli edifici ci invitano a un’ unione piena e planetaria, come un gioco, ma molto serio, poiché perdendo si perderebbe tutto. Si unisce il sentimento individuale e il desiderio di un ordine urbano, disegnato. L’opera è in un contesto di promiscuità. I valori che vanno cedendo il passo alla seduzione poetica dei quadri. È un amore per il lavoro dell’uomo, nascosto e scomparso negli edifici della città. La città è vista come seduzione, è una leva 42


che porta all’esotico, al grande, è la magia, l’incanto culturale delle cittĂ . Gli edifici multipli ingrandiscono il nostro destino, rimangono eretti per ricordare che la costruzione continua ad essere la cosa principale...

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URBES La nueva obra de Jorge Contreras por Orlando Campo Rodríguez Las ciudades, a menudo, provocan belleza, contemplación y frenesí. Son fuentes de inspiración para los artistas. La obra de Jorge Contreras es el resultado de esta contemplación de las ciudades y del mundo como fuentes de su proceso creativo. Su obra es de un sentido hondo, de un pensar alto y claro, es un ejercicio plástico que interroga a la cultura citadina con sensibilidad humana. Su pintura es un aliento, es ciudad, es arquitectura. Su obra es un refugio provisorio de nostalgias, recuerdos, vivencias y esperanzas. El artista nos presenta ciudades bajo una perspectiva arquitectónica particular. Los principales edificios y el paisaje urbano se colocan en forma circular concéntrica. Ha tomado cuatro ciudades emblemáticas que le son admiradas. Fruto de la convivencia con la monumentalidad y la cultura ha nacido su afectividad por ellas. El elemento plástico dominante lo conforma la línea donde conjuga las tonalidades grises y blanquecinas de las edificaciones con una ensoñación por lo que reprsentan. La simbología emblemática empleada se asienta en composiciones ejecutadas con un dibujo libre de trazo firme y grueso, caligráfico de los monumentos, que concadenados nos emiten una visión contrastante, envuelta en metáforas artísticas, donde establece relaciones representativas con la vida cultural diaria de cada ciudad seleccionada. Asume el dibujo como oficio y sus contenidos hacen pasar al espectador del recuerdo al reconocimiento, y así volver a disfrutar lo vivido, lo leído y lo visto en libros y vivencias. Su obra nos muestra la perennidad de las ciudades, se erigen en páginas de una memoria dulce e histórica. Su pintura atenta explora densas geografías urbanas mezcladas. Cada obra se abre a un subterráneo de imágenes y sensaciones. En la medida en que la obra invita a un viaje hacia lo interior, nos va mostrando la realidad estudiada o vivida e interesante al mismo tiempo. Las ciudades de Jorge Contreras no son anónimas, tienen nombres, son comprendidas por todos en todas partes. Y por eso ha sabido crear puentes relacionantes de todos los públicos cultos insospechados para recibir una mirada de aceptación, con la entera conciencia de la individualidad artística, de la autonomía de los gustos, de los deseos que transforman las realidades y las apariencias y con vínculos estrechos entre artista, espectador y obra, no tendríamos esta simbiosis de obra, tema y artista para apreciar las “Urbes”. Se necesita apreciar el entorno, tener conciencia instalada en el presente y en el futuro. Ante la civilización contemporánea, hay que alimentar nuevos mitos y nuevas leyendas, uniendo el individuo al todo. Sus ciudades y edificios nos invitan a una unión plena y planetaria, como un juego, pero muy serio, de perder, se perdería todo. Se une el sentimiento individual y el deseo de un orden citadino, dibujado. La obra está en un marco de promiscuidad. Valores que van cediendo el paso a la seducción poética de los cuadros. Es un amor a la obra del hombre, escondido y desaparecido en los edificios de la ciudad. La ciudad vista como una seducción es la palanca de tracción de lo exótico, lo grande, es el embrujo y el hechizo cultural de las 44


ciudades. Las múltiples edificaciones engrandecen nuestro destino, permanecen erigidas para recordar que la construcción sigue siendo lo principal‌

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INÉS DE VEER RECONOCIMIENTOS 1990 Premio VIII Salón de Artes Plásticas “CARLOS BRANDT”. Salón Miranda. Carabobo - 1999 VII Salón de Arte Francisco Lazo Martí, Calabozo, Venezuela. EXPOSICIONES INDIVIDUALES 1998 Sala de exposiciones “Pequiven”, Petroleos de Venezuela (PDVSA) – 2002 Librería Ateneo de Caracas, “Trazos del Corazón” 2004 Universidad Simón Rodríguez - 2005 EXPOSICIONES COLECTIVAS 1974 Universidad Central de Venezuela, Galería “Ángel Boscan” – 1975 Galería “Carmelo Fernández”, Caracas - Escuela Cristóbal Rojas, Galería Espiral, Caracas – 1976 V Salón Nacional de Jóvenes Artistas, Caracas – 1979 VI Salón Nacional de Jóvenes Artistas, Caracas 1991 Artsibit Gallery, Saint Lucia, Isla de Caribe Orienta -1992 V Exposición Colectiva Nacional, ANAPACE, Hotel Eurobuilding, Caracas -1995 V Salón Nacional de Pintura “Ciudad de Guanare”, Venezuela – 1996 Universidad Pedagógica Experimental Libertador, “Divergencia”, Caracas – 1997 Asociación Venezolana de Artistas Plásticos, “AVAP somos todos”, Caracas – 1998 Alcaldía de Palma de Mallorca, España, 17 Artistas de Venezuela - VIII Salón de Artes Plásticas “Carlos Brandt”, Venezuela – 1999 “La mano del artista en El Tíbet”, World Artist for Tibet - Galería “Mon Petit”,San Juan, Puerto Rico - Universidad Católica Andrés Bello, “Dios Padre Creador”, Caracas - Sala de Exposiciones “Pequiven”, (PDVSA), “Cristo según el Arte Venezolano” - Centro de Arte La Cuadra, Galería Art Market, “Nosotros”, Caracas - Sala de exposiciones “Pequiven” (PDVSA) “Bolívar”. Colombo-Venezolana Museo de Arte Colonial de Mérida, “Naturaleza, Hilo de Encuentro” - 2000 Salón de Arte Postal de Pamplona, COLOMBIA Museo Antiguo Arsenal de La Marina, Instituto de Cultura de Puerto Rico “Imágenes, juegos sin tiempo” - Sala Alternativa de la Victoria. Salón de Arte Correo, Venezuela - Sala de exposiciones “Pequiven”, Petróleos de Venezuela, “Arte para la Solidaridad”, Caracas - Galería BANAP, “Ámbitos de Realidad”, Caracas – 2001 Colective Art Show, Power Internacional Gallery, Miami, USA - Museo de Arte Contemporáneo de Caracas, Proyecto Chiguire - Sala de exposiciones “Pequiven” (PDVSA), La Navidad Según el Arte Venezolano 2002 Teatro Manuel Artime, Miami, USA - Artistas Alrededor del Mundo, Power Internacional Gallery, Miami, USA - Ateneo de Caracas, Exposición Colombo-venezolana, “Qué Corazón” - 2003 Centro de Arte La Cañuela, 46


Caracas - Museo de Arte Colonial de Mérida - Mes de la Hispanidad, Nacional Bank of Miami, USA – 2005 Museo Sacro de Caracas “San Nicolás de Bari” - Centro D´arte e Cultura Napoli “Il Segno e Il Sogno”, Nápoles – 2006 Museo Caracas, “Las Esquinas De Caracas” - Museo de Arte Colonial de Mérida, “El Yo Del Artista” Biblioteca Raúl Leoni, Caracas, “Eros” – 2007 Sentieri del Pensiero, Museo Castillo dell`Ovo, Nápoles Colegio de Arquitectos de Venezuela, “Vírgenes Caraqueñas” - Fundación Banco Industrial de Venezuela, “Los Santos Patrones de Caracas” – 2008 ONAPRE, Oficina Nacional de Presupuesto “El Paisaje”, Venezuela - Museo Sacro de Caracas “Cristo Salvador del Mundo” – 2009 Università degli Studi di Napoli, “Parthenope”, Nápoles -Universidad Nacional Abierta y Asociacion Liga Musulmana en Venezuela, Libros con plaquettes - Bellísimo Altrove , Centro de arte Ramo D´Oro, Nápoles - 2011Rumor de fondo. Centro de arte Ramo D´Oro, Nápoles. AFILIACIONES Asociación Venezolana de Artistas Plásticos, AVAP, Nº677 47


“TRANSITO”, LA NUOVA OPERA DI INÉS DE VEER di Orlando Campos R., traduzione di Monica Stravino Nelle sue composizioni fotografiche digitalizzate mostra uno spiccato senso di solidarietà, profondamente unito con la forza del suo spirito. L’empatia dell’artista con il colore, forma una simbiosi spirituale: la linfa nutritiva è dello stesso colore, e l’opera artistica è il risultato di questa esperienza. Nell’opera di Inés de Veer si osserva una punta di nostalgia, un’illusione che cessa di essere tale per diventare solo ricordo, ma che il supporto renderà eterno in un momento di vivacità. L’artista lo ha fatto suo in un discorso fotografico- pittorico, all’interno del tema ambientalista; si tratta di un’interpretazione del sentimento a partire dal colore e dall’informalità dei detriti da costruzione lasciati e ricostruiti in una composizione fotografica digitalizzata e modificata. Tutto ciò passa in rassegna la sua nuova opera artistica, dal titolo “Transito” giacché le macerie cessano di essere detriti per diventare arte . Il contrasto tra le diverse componenti delle sue composizioni artistiche, produce una riunione tra lo scarto dei materiali da costruzione e il lirismo frutto della digitalizzazione e il colorito di questi materiali messi a fuoco dal suo obiettivo fotografico. L’artista ci fa sentire, è un’entità complessa, costituita da una reciproca interazione, la cui unicità risulta la giusta armonia delle sue composizioni, dotate di una sostanzialità propria, che trascende i confini degli oggetti della sua lente. La forma e il colore sono fonte infinita per creare il suo universo. Il mondo lirico è il suo motore di ispirazione lirica che ha in sé una immediatezza che l’accompagna e circoscrive, sono principi fecondi di modi di vedere e quindi di ricreare. Il legame di Inés –messa a fuoco-digitalizzazione-intervento è permanente, perché fornisce e reinventa la sua opera, dando come risultato una creazione plastica. Questo proposito plastico emergente, supera il realismo dei rifiuti di un edificio in costruzione, esce dall’asfissia riduzionista del materiale, e interpreta in modo coerente, in modo sistematico, un’opera più universale. La sua opera è un tutt’uno polisistemico che si rivela a un elemento puramente decorativo. Ci obbliga a catturare la sua composizione fatta di materiali, tecniche fotografiche digitali e di sensibilità artistica. Quindi non si tratta semplicemente di raggruppare gli elementi per presentare un’opera: l’opera di Inés espande il significato degli oggetti per portarlo all’universo artistico. Si descrive un’impronta distruttiva-costruttiva dell’uomo. Sono visioni di un mondo morto e resuscitato gloriosamente vivace; è meravigliarsi del nulla, per esaltarlo e trasformarlo in creazione. Il caos svanisce, e la materia soccombe alla sua creazione. Le sue fotografie hanno un significato che per la loro interpretazione devono essere collocate al di là del reale, per entrare nel reale meraviglioso del suo mondo poetico, ciò che dà senso alle sue opere, ciò che le anima, è lo scopo che alberga, l’obiettivo che persegue per far in modo che delle macerie transitino dall’immondizia verso un’opera artistica. Il contrasto tra la vita e la morte, distruzione e creazione artistica, ci dà una riunione tra la memoria di macerie e la sua trasformazione in arte. L’artista ci fa riflettere sul rapporto tra l’ambiente e la possibilità di ciò nel lavoro artistico. I detriti, i 48


rifiuti è la sua fonte infinita per creare il suo universo. C’è un solido legame tra l’arte e l’ambiente. L’informale degli elementidetriti è una metafora della nuova coscienza ecologica, convive il senso cosmico infinito, il quale risponde ad un’esplosione di sentimenti ed emozioni.

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“TRÁNSITO”, LA NUEVA OBRA DE INÉS DE VEER por Orlando Campos R. En sus composiciones fotográficas digitalizadas denota un marcado sentido solidario, profundamente compenetrado con la fuerza de su espíritu. La empatía del artista con el color conforma una simbiosis espiritual: la savia nutritiva es el mismo color, y la obra artística es el resultado de esta vivencia. En la obra de Inés de Veer observamos un dejo de añoranza, una ilusión que deja de ser tal para convertirse en sólo recuerdo, pero que el soporte eternizará en un instante de vivacidad. Ella lo ha hecho suyo en un discurso fotográfico-pictórico, dentro de la temática ambientalista; es una interpretación del sentimiento a partir del color y de lo informal de los escombros de construcción dejados y reconstruidos en una composición fotográfica digitalizada e intervenida. Todo lo cual reseña su nueva obra artística, titulada “Tránsito” ya los escombros dejan de serlo para convertirse en arte. El contraste entre los distintos componentes de sus composiciones artísticas, nos da un reencuentro entre la basura de los materiales de construcción y el lirismo fruto de la digitalización y colorido de dichos materiales enfocados por su lente fotográfico. La artista nos hace sentir, es una entidad compleja, formada por una interacción mutua, de cuya unicidad resulta la adecuada armonía de sus composiciones, dotadas de una substantividad propia, que transciende los linderos de los objetos de su lente. La forma y el color son su fuente infinita para crear su universo. El mundo lírico es su arranque de inspiración que tiene en ella una inmediatez que la acompaña y circunscribe, son principios fecundos de modos de ver y por tanto de recrear. El vínculo Inés-enfoque-digitalización-intervención es permanente, porque aporta y reinventa su obra, dando como resultado una creación plástica. Esta proposición plástica emergente, supera el realismo de los desechos de una edificación en construcción, sale de la asfixia reduccionista material, e interpreta con coherencia, sistemática, una obra más universal. Su obra es un todo polisistémico que se revela a un elemento puramente decorativo. Nos obliga a captar su composición hecha de materiales, técnicas fotográficas digitalizadas y el sentimiento artístico. No se trata, pues, simplemente de agrupar elementos para presentar una obra: la obra de Inés amplía el significado de registro de objetos para llevarlo al universo artístico. Se describe una huella destructiva-constructiva del hombre. Son visiones de un mundo muerto y resucitado gloriosamente vivaces; es maravillarse de la nada, para exaltarla y convertirla en creación. Se esfuma el caos, y la materia sucumbe a su creación. Sus fotografías tienen un significado que para su interpretación se deben ubicar más allá de lo real, para adentrarse en lo real maravilloso de su mundo poético, lo que le da sentido a sus obras, lo que las anima, son el propósito que alberga, la meta que persigue hacer que unos escombros, transiten del basurero hacia una obra artística. 50


El contraste entre la vida y la muerte, destrucción y creación artística, nos da un reencuentro entre el recuerdo de escombros y su transformación en arte. La artista nos hace reflexionar sobre la relación entre medio ambiente y la posibilidad de ello en el quehacer artístico. Los escombros, los desechos son su fuente infinita para crear su universo. Existe un sólido vínculo entre su arte y el medio ambiente. Lo informal de los elementos-escombros es una metáfora de la nueva conciencia ecológica, convive el sentido infinito cósmico, lo cual responde a una explosión de sensaciones y emociones.

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MARIA EMILIA MADRID DE BRUNI Nace en la ciudad de Caracas, el 05 de enero de 1981. Cursa estudios de Educación Primaria y Secundaria en la Unidad Educativa Los Cedros, Valera, Estado Trujillo (1987-1997). Realiza estudios universitarios en la Universidad Católica Andrés Bello, Caracas, recibiendo el título de Abogado (1997-2002). En el año 2009, inicia su formación en el área de la Orfebrería y Joyería en el Taller Escuela del Profesor Fernando Silva, aprendiendo las técnicas básicas del oficio, y desarrollándolas hasta el presente, empleando principalmente materiales nobles, como el oro, la plata, piedras preciosas y semipreciosas. Ha participado en varios talleres-muestras: “Técnicas y empleo de la Cera Perdida”; “Filigrana”; y “Taller libre de Orfebrería”en Escuela Taller Arte Fuego Cándido Millán, Caracas.

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L’opera di María Emilia Madrid Di Orlando Campos, traduzione di Monica Stravino

Nelle opere di oreficeria di Maria Emilia Madrid i punti di vista centrali sono messi in evidenza da dettagli artistici arricchiti che si traducono in metafore del loro lavoro creativo. L’elemento iconico zoomorfo, stilizzato, in funzione dell’espressione peculiare di ciascun piccolo animale si sposa perfettamente con l’immagine di ciascuno di loro, arrivando a costituire un elemento di fiaba nel discorso estetico, acquisendo così la sua verità artistica nel suo impianto artistico. In ogni opera si esalta una specie che incarna sentimenti verso uno dei rappresentati. Il risultato complessivo di tutte le sue opere è l’armonia e la materializzazione estetica generale di un discorso espressivo puro e autentico che permette questa convivenza con il mondo animale. Pertanto, nell’opera possiamo apprezzare l’equilibrio delle forme, l’accentuarsi di luci e ombre nei volumi con ulteriori elementi selezionati, mantenendo una rigorosa scelta di metalli e pietre, insieme ad una rigorosa conoscenza tecnica. Le rappresentazioni non sono in silenzio, la loro lingua non è un segreto, ma pubblica ed eloquente, affascinante per l’osservatore come proposte di femminilità. L’orgoglio del metallo si vede arricchito dalla tecnica e dalla creatività. La sua opera concepita come il culmine di un lavoro su pietre preziose e semipreziose, di metalli nobili, cerca di renderli eterni per il piacere e la gioia dei suoi proprietari. Vanità e virtuosismo si fondono nei loro vasi, che donano loro un carico di umanità all’animalità che li rende apprezzati e ambiti. Si realizza dunque una conciliazione tra l’artista-zoo-opera. Il materiale utilizzato da Maria Emilia è prezioso, e le richiede un trattamento squisito e raffinato, al fine di aumentare il suo valore e un soddisfazione totale. La trasformazione del materiale è molto più profonda quando viene sottoposta a un lavoro creativo. Le possibilità e le qualità dell’artista come essere creativo diventano illimitate e la portano ad affrontare con tutta la forza di cui è in grado, consapevole del fatto che vi è un intimo legame che li unisce: il percorso inarrestabile del lavoro artistico. Il dettaglio affascinante è ciò che commuove e fa sbocciare dalle mani dell’artista le sue opere che coronano tutte le donne. Topi, polpi, ragni, serpenti, gufi, diventano concentrazioni di luce, che sintetizzano la bellezza e il mistero della natura. Le sue opere illuminano e irradiano la vita dinamica e ricca di vitalità dei simpatici animaletti. L’artista ha trasformato i loro piccoli corpi in fasci di luce che proclamano gloria e splendore. Nelle sue opere si catturano l’amore, la gioia e l’allegria di coloro che 54


la possiedono. In ogni orecchino, collana, anello ci sono luci riverberanti, ci sono sonorità. Il tempo non avanza, ma si concentra su ogni pietra, ogni metallo. I suoi gioielli, si vestono d’argento e pietre preziose. Sono mimi di animali domestici, sono piogge ridenti, sono gioielli. I suoi pezzi ci permettono di andare alle foreste amazzoniche, alle miniere di Bolívar, e al laboratorio dell’artista che procede a trasformarlo in un nuovo paradiso terrestre, dove acquisiscono una vita speciale e trasmettono la luce dei tempi. Nell’elaborazione si esige un’attività di produzione, perciò si genera una gran quantità di elementi che devono essere domati, lavorati, umanizzati e trasformati in fonte di ammirazione e di amore. Vi è un’avventura con i suoi amati animali. Le loro peregrinazioni li portano a sognare luce e luminosità. In maniera definitiva si produce un’alchimia, e l’artista dona un nuovo soffio vitale al mondo animale. Essi camminano tra i sentieri del subconscio. Corrono tra le stanze delle loro proprietarie, e si fermano gioiosi per farsi amare e confondersi nella bellezza di tutte le donne.

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La obra de María Emilia Madrid Por Orlando Campos En las obras orfébricas de María Emilia Madrid los focos centrales están enucleados por detalles enriquecedores artísticos que se traducen en metáforas de su quehacer-creativo. El dato icónico zoomórfico, estilizado, en función de la expresión peculiar de cada animalito se adecúa perfectamente a la imagen de cada uno de ellos, llegando a constituir un elemento de fábula en el discurso estético, adquiriendo así veracidad en su plantamiento artístico. En cada obra se exalta una especie que encarna sentimientos hacia cada uno de los representados. El resultado del conjunto de todas sus obras es la armonía y una global materialización estética de un puro y auténtico discurso expresivo que permite hacer presente la convivencia con el mundo animal. Por consiguiente en la obra podemos apreciar el equilibrio de formas, la acentuación de luces y sombras en los volúmenes con selectos elementos suplementarios, acordes a una severa selección de metales y piedras, acompañados con una rigurosa sabiduría técnica. Las representaciones no son silenciosas, su lenguaje no es secreto, sino público y elocuente, coqueto para el observador, como propuestas de feminidad. La soberbia del metal se ve enriquecido por la técnica y la creatividad. Su obra concebida como culminación de un trabajo sobre piedras preciosas y semipreciosas, de metales nobles, busca eternizarlas para disfrute y deleite de sus poseedores. Vanidad y virtuosismo se juntan en sus crisoles, que les dan a sus piezas una carga de humanidad a la animalidad que las hace apreciadas y codiciadas. Se da pues una concertación entre artista-zoo-obra. La materia utilizada por María Emilia es preciosa, y le exige un tratamiento exquisito y refinado para así elevar su valor y una satisfacción total. La transformación que sufre la materia es mucha más profunda cuando es sometida por un trabajo creativo. Las posibilidades y cualidades del artista como ser creador se tornan ilimitadas y la llevan a afrontar con toda su fuerza de la cual es capaz, consciente que hay un nexo íntimo que las unifica: el indetenible camino del obrar artístico. Lo diminuto encantador es lo que la conmueve y hace brotar de las manos de la artista sus obras que coronan a toda mujer. Ratones, pulpos, arañas, serpientes, búhos, se transforman en concentraciones de luz, que sintetizan la belleza y el misterio de la naturaleza. Sus obras parpadean e irradian la vida dinámica vital prestada de sus simpáticos animalitos. Ella transforma sus pequeños cuerpos en haces de luz que proclaman gloria y esplendor. En sus obras se aprisionan el amor, la dicha y la alegría de quienes la poseen. En cada zarcillo, collar, y anillo hay luces reverberantes, hay bulla. El tiempo no avanza sino que se concentra en cada piedra, en cada metal. Sus joyas se visten con trajes de plata y preciosa pedrería. Son mimos de mascotas, son lluvias de risa, son joyas. Sus piezas nos permite trasladarnos a las selvas amazónicas, a las minas de Bolívar y al taller del artista 56


que procede a convertirlo en un nuevo paraíso terrenal, donde cobran vida especial y transmiten la luz de los tiempos. En la possiedono. la elaboración se exige una actividad fabril, por ello se genera una gran cantidad de elementos que deben ser, domados, trabajados, humanizados y convertidos en fuentes de admiración y amor. Hay una aventura con sus queridos animalitos. Sus andanzas las llevan a sueños de luz y de brillo. Definitivamente se produce una alquimia y se le inspira un nuevo hálito vital al mundo animal. Ellos caminan entre los senderos de los subconscientes. Corren entre habitaciones de sus dueñas, y se detienen gozosas para prendarse y confundirse en la belleza de todas las mujeres.

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Miguel MarSan PREMIOS, RECONOCIMIENTOS Y DISTINCIONES: 2011 Premio Único del público, IV Bienal de Escultura Galería de Arte Trazos, Galería de Arte Trazos, Caracas - 2010 Primer Lugar, Quinto Salón del rostro en las artes “De Cara 2010”, Ateneo de El Hatillo, Venezuela - Seleccionado para realizar el busto del empresario de varios complejos turísticos Daniel Camejo Octavio para el Club Puerto Azul, Venezuela 2009 Seleccionado para la emisión filatélica de IPOSTEL Navidad 2009, Venezuela - Placa en reconocimiento por su calidad artística plástica de su obra sobre Cristo Jesús, Museo Postal, 2009 - 2008 Segundo lugar, Tercer Salón del rostro en las artes “De Cara 2008”, Ateneo de El Hatillo, Venezuela - Placa en reconocimiento Por su excelencia artística plástica en la exposición “Navidad 2008”, Museo Postal - Reconocimientos por su calidad artística plástica, en el marco de las exposiciones: La Navidad según los Artistas Venezolanos y El Paisaje, recreación artística maravillosa; Galería de la ONAPRE, Oficina Nacional de Presupuesto. EXPOSICIONES INDIVIDUALES: 2014 Galería Arte Bortot, Caracas, “13 y ½, de lo analógico a lo contemporáneo” - 2013, Tres y 3 Galería, Caracas, “De Grande, pequeño” - 2012, Centro d’ arte e cultura “Il Ramo d’ Oro”, Nápoles, “Miss Pop, DonneVenezuelane” - Centro Culturale “IlPilastro”, Santa María CapuaVetere, “La signorina Pop, DonneVenezuelane” - 2011 Complejo Cultural Teatro Teresa Carreño, Librerías del Sur, Caracas, “1,5” - 2010, Galería Arte Bortot, Caracas, “Hechizos: hechos con ley y arte” - 2009, Universidad Simón Rodríguez, Caracas, “Lo Real No Real” - Museo Caracas,“Pop MarSan” 2008, Biblioteca Pública Paul Harris, Caracas,“De Limo Terrae” - 2007, Colegio de Arquitectos de Venezuela, Caracas,“Cuerpo y Espacio” - Museo Arqueológico San Felipe el Fuerte, Yaracuy, Venezuela “Supremacía Corporal EXPOSICIONES COLECTIVAS: 2014 Iglesia parroquial de Nuestra Señora de Monte Carmelo, Los Rosales, Caracas, Venezuela. “Santa Teresa de Ávila” - Sala de Exposiciones del Teatro Santa Fe, Caracas, Venezuela. “María, mujer del pueblo, Madre de Dios, Patrona de Países de las Américas y el Caribe” - Museo de Arte Moderno Juan Astorga Anta, Mérida, Venezuela, “Nosotros” - 2013, Galería Il Ramo D`Oro, Nápoles,“Guardando avanti / Looking forward” - Galería Il Ramo D`Oro, Nápoles, “Neither true no false” - 2012, Galería Il Ramo D`Oro, Nápoles, “2013” - Museo Caracas, Caracas, “La poesía como inspiradora de las artes plásticas” - 2011, “Salón Arturo Michelena” de la Fundación Banco Industrial de Venezuela, Caracas, “Premio 58


Municipal de Artes Visuales, Salón “JUAN LOVERA” año 2011 XL Edición” - Galería Il Ramo D`Oro, Nápoles, “RUMORE DI FONDO - Rumor de fondo - Backgroundnoise” - 2010, Museo Postal, Sala Ipostel. Caracas, “El No de Madariaga” -2009 Casa de Rómulo Gallegos, Sala RG., Caracas, “VII Salón de Artes Visuales DYCVENSA” – 2008 Casteldell´Ovo, Nápoles,“Sentieri del Pensiero / Paths of Thought” 2007 Colegio de Arquitectos de Venezuela. Caracas,“San Nicolás de Bari, Santo de Bari Obispo de Mira”. REPRESENTADO: Club Puerto Azul, Estado. Vargas - Club Puerto Azul, Caracas - Castel dell´Ovo, Nápoles - Museo Caracas - Museo Arqueológico San Felipe el Fuerte, Yaracuy, Venezuela - Ateneo de El Hatillo, Venezuela - Universidad Simón Rodríguez, Caracas - Colegio de Arquitectos de Venezuela - Biblioteca Pública Paul Harris, Caracas.

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La Nuova Opera di Miguel MarSán Di Orlando Campos, traduzione di Monica Stravino Ci troviamo di fronte alla nuova opera di Miguel MarSán piena di squisite e originali creazioni, in cui il disegno è il mezzo per una miscelazione estetica tra pop arte e caricatura d’alto rango con una raffinatezza in colorito morbido e caldo. Con questa proposta la supremazia della cultura umana ha espresso personalmente la sua preferenza per il significato antropologico, tema con un trattamento speciale del disegno, valutata dal colore e dalla caricatura. L’esecuzione delle opere di eccezionale pulizia e sorprendente chiarezza, sia nei suoi minimi dettagli sia nella struttura della sua composizione, rivela una disciplina nello studio delle caratteristiche morali e fisiche di ogni personaggio con un tocco di umorismo e giocosità. La sua ispirazione si unisce alla fisionomia nel momento in cui catturano il suo occhio e la mente, captano e plasmano le immagini corporali. L’interazione tra personaggio, cultura, esperienza, e disegno realizza questa sua unicità, affermando un’opera complessa e, soprattutto, umana. La caratteristica tecnica principale della sua opera è la composizione raffinata, frutto a sua volta di un equilibrio tra i vari elementi compositivi del corpo e gli elementi di luce nelle sue diverse sfumature e tonalità. La sua creatività si denota nell’uso di piccoli dettagli elevandoli a grandi dimensioni sublimi e i grandi oggetti inserendoli o riducendoli, ma con eguale importanza, nella composizione. Si esalta l’armonia dei dettagli caricatureschi, propri dell’ambiente culturale di ogni personaggio. Come risultato crea una nuova immagine, che non è la vista del personaggio in questione, ma un ritratto-caricatura che scaturisce dal patrimonio culturale del personaggio affiorando ricordi del suo lavoro culturale e immerso in un sogno picaresco. Miguel MarSán fa un lavoro artistico che riflette sui personaggi storici, creando un’opera per avvicinarsi alla metamorfosi delle stesse immagini attraverso l’intervento della caricatura e della pop art. Parte da un’immagine catturata alla realtà e inizia da lì a elaborare dette immagini seguendo un processo di stilizzazione e astrazione. Esplora allo stesso tempo le diverse famiglie cromatiche e modifiche formali 60


caricaturesche con l’intenzione di realizzare un’esperienza con il colore, ma considerando sempre un’immagine reale di elementi riconoscibili, frutto di osservazioni di metamorfosi delle immagini, in cui si mantiene la relazione con le rappresentazioni originali. Così possiamo apprezzare i legami che esistono tra loro. Ha aperto un panorama artistico-caricaturesco-pop che gli ha permesso di creare nuove immagini da contemplare e comprendere i protagonisti umani in modo diverso. Fa un salto di qualità e dà nuova vita a ciò che era una figura storica e che ora è una nuova realtà artistica. Miguel è stato in grado di costruire un catalogo ingannando la realtà. Altera alcuni elementi in grado di disturbare lo spettatore e in questo modo lo porta sul suo terreno, facendo sì che questi, oltre a trovarsi di fronte ad una distorsione, arrivi a gustare il-vero-non-vero, rappresentato dalla nuova immagine. Il risultato è una nuova antropologia del ritratto o mistagogia del mito e la leggenda, o semplicemente una meta-realtà del disegno-caricatura-pop. Riprodurre la fisionomia umana è stato, in un modo o nell’altro, identificato con la magia. L’artista ha il dono di nascondere l’immagine da ciò che è contemplato. L’opera possiede tutta l’energia che emana dal suo linguaggio, coniuga la sua poetica con la modernità attraverso audaci applicazioni cromatiche, tecnologiche ed estetiche. Utilizza plasticamente il colore integrale allo stile pop e lo riempie di significato come elemento attivo. Il suo disegno è caratterizzato a sua volta dalla semplicità ed estroversione, originando dalla sua estetica una nuova immagine. Ha saputo plasmare nel suo lavoro artistico non solo il suo complesso mondo interiore, incarnato in personaggi, ma anche le loro idee e gli avvenimenti che ruotano attorno a loro.

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La obra nueva de Miguel MarSán Por Orlando Campos Nos hallamos frente a la nueva obra pictórica de Miguel MarSán llena de creación e invención exquisita, donde el dibujo es el medio para llegar a una estética mezclando, arte pop y caricatura de elevado rango y refinamiento en un colorido suave y cálido. Con esta propuesta de la supremacía de lo humano cultural personal manifiesta su preferencia hacia la trascendencia antropológica, tema con un tratamiento especial del dibujo, valorado por el color y la caricatura. La ejecución de las obras de excepcional limpieza y sorprendente claridad, tanto en sus mínimos detalles como en la estructura de su composición, revela una disciplina en el estudio de las características morales y físicas de cada personaje con un toque de humor y picardía. Su inspiración se une a la fisionomía en el momento que su ojo y mente captan y plasman las imágenes corporales. La interacción entre personaje, cultura, vivencia, y dibujo hace de esto su unicidad, estableciendo una obra compleja y por sobre todo humana. La característica técnica principal de su obra es la depurada composición, fruto a su vez de un equilibrio entre los diversos elementos compositivos corpóreos y los elementos lumínicos en sus variados matices y tonos. Su creatividad se denota en el empleo de pequeños detalles elevándolos a tamaños sublimes y los grandes objetos insertándolos o reduciéndolos, pero con igual importancia en la composición. La armonía de detalles caricaturescos, propios del entorno cultural de cada personaje se enaltece. Crea como resultado una imagen nueva, que no es la panorámica del personaje en cuestión sino un retrato-caricatura que brota del legado cultural del personaje aflorando recuerdos de su labor cultural y sumergida en un ensueño picaresco. Miguel MarSán hace un trabajo artístico reflexionando sobre personajes históricos, creando una obra para acercarse a la metamorfosis de las mismas imágenes a través de la intervención de la caricatura y del arte pop. Parte de una imagen capturada en la realidad e inicia de allí a procesar dichas imágenes siguiendo un desarrollo de estilización y abstracción. Explora al mismo tiempo las familias cromáticas diferentes y 62


modificaciones formales caricaturescas con la intención de realizar una experiencia con el color pero teniendo en cuenta siempre una imagen real de elementos reconocibles, fruto de observaciones de metamorfosis de las imágenes, en las cuales se mantiene la relación con las representaciones originales. Así podemos apreciar los vínculos que existen entre sí. Ha abierto un panorama artístico-caricaturesco-pop que le ha permitido crear nuevas imágenes para contemplar y comprender las figuras de protagonistas humanos de otra manera. Da un paso cualitativo y da una nueva vida a lo que fue un personaje histórico y que ahora es una nueva realidad artística. Miguel ha sido capaz de construir un catálogo trampeando a la realidad. Altera ciertos elementos capaces de incomodar al espectador y de esta forma llevarlo a su terreno, haciendo que éste, más allá de encontrarse ante una distorsión, llegue a degustar lo-real-no-real, representado por la nueva imagen. El resultado es una nueva antropología del retrato o una mistagogía del mito y la leyenda o simplemente una metarealidad del dibujo-caricatura-pop. Reproducir la fisionomía humana ha estado, de una u otra forma, identificado con la magia. El artista tiene el don de entrañar la imagen de lo contemplado. La obra posee toda la energía que emana de su lenguaje, conjuga su poética con la modernidad a través de acertados usos del más atrevido manejo cromático, tecnológico y estético. Utiliza el color plásticamente integral al estilo Pop y lo llena de significado como elemento activo. Su diseño se caracteriza a su vez por la sencillez y extroversión, resultando de su estética una nueva imagen. Ha sabido plasmar en su trabajo artístico no solo su complejo mundo interior cultural, encarnado en personajes, sino también sus ideas y los acontecimientos que giran en sus entornos.

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ANNA TERESA PESCE PREMIOS Y RECONOCIMIENTOS 2012 Premio Municipal de Artes Visuales, Salón Juan Lovera, Mención Obra Bidimensional - 2006: Diploma de Participación y Destacada Calidad Plástica “ Esquinas de Caracas”, Museo Caracas - Diploma de Honor y Distinguida Participación, Exposición EROS, “Biblioteca Raúl Leoni”, Caracas – 2007 Placa de Reconocimiento IPOSTELSelección de Obra para emisión de Estampilla “Navidad 2007” - Botón y Diploma de Honor “Amigos de la UNA” por su Apoyo en la difusión de nuestro quehacer Universitario – Seleccionado y Participación en el Poemario con obras en plaquette, “Recital Poético, Árabe-Venezolano de la universidad Nacional Abierta en su 30 Aniversario”. 2003: Reconocimiento por la exposición individual en La Nueva Galería del CCCT 2001: 1er Lugar; II Salón Nacional de artes Plásticas AVAP Guárico2000: Bolsa de trabajo; IX Salón Nacional de artes Visuales. Francisco Lazo Martí - 1999: 3er Lugar; XVI Concurso Regional AVAP Guárico. 1998: Mención Honorífica como Artista Guariqueña, I Salón Nacional de Artes Plásticas AVAP-Guárico - Primer Premio Dibujo; XIV Concurso Regional de Pintura AVAP-Guárico - 1997: Reconocimiento a labor dedicada III Concurso Regional de Pintura AVAP- Calabozo, Edo. Guárico. EXPOSICIONES INDIVIDUALES 2005 “Le Donne” “Il Bar-Galería”, Piazza Flaminio, Centro Histórico, Vittorio Veneto, Treviso, 2012 “Mujer”, Museo Caracas “De Lepidópteros Anna Teresensis”, Galería Fundación La Previsora, Caracas “Lo infinito Maravilloso”, Biblioteca Nacional Raúl Leoni, Caracas EXPOSICIONES COLECTIVAS 1998: I Salón Nacional de Artes Plásticas AVAP-Guárico, Calabozo, Edo. Guárico - 1999: VII Salón Nacional de Artes Visuales Francisco Lazo Martí - 2000: IX Salón Nacional de artes Visuales Francisco Lazo Martí, homenaje al escultor: Martín Funes 2001: II Salón Nacional de Artes Plásticas AVAP-Guárico - 2003: Galería “Guillermo Bortot”, C.C. Plaza las Américas, Caracas - Galería de Arte “Le Cho’Rum”. Isla de Martinica - 2004 Maratón de Artes Plásticas 24 horas en L`Isle sur la Morgue, Francia, plaza Xavier Battini - Exposición colectiva en “La Tour d` Argent” place de L`èglise en L`Isle sur la Morgue, Francia. 64


-“Centro de Arte Ca`d`Òro”. C. C Santa Fè, Caracas. 2005: Exposición Excape Auspiciado por BADAM en el Centro de Arte San Francisco, Caracas - “Galeríe L`art Embellit la Vie” en el casco histórico del puerto de Marsella en Francia 20071ra Colectiva Nacional de Artes Plásticas Universidad Nacional Abierta, Venezuela - 2011 “Rumore di Fondo”, Il Ramo D’Oro, Comune di Napole - Sentieri del Pensiero-“Paths of Thought” Il ramo de Oro, Centro d’ Arte e cultura, Castel dell’Ovo, Nápoles - 2012 “La poesía inspiradora de las artes Plásticas” Museo Caracas 2014 “La Nuova Arcadia”, Museo de Arte Contemporáneo, Citta di Caserta. REPRESENTACIONES Museo de Arte Contemporáneo de Caserta. Universidad Pontifica Salesiana, Roma, Il Ramo de Oro, Centro d’ Arte e Cultura. .

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L’opera pittorica di Ana Teresa Pesce di Orlando Campos, traduzione di Monica Stravino La Farfalla è l’emblema pittorico, il suo timbro, una speciale firma artistica e unica. Tanto che con questa mostra la proclama a simbolo di lei e della sua pittura. La pittura di Ana Teresa Pesce è sempre stata caratterizzata dall’inserimento di una farfalla dipinta. Si tratta di un modo speciale per affermarsi come creatrice e artista che lascia la sua impronta attraverso l’inclusione di una farfalla nella maggior parte delle sue opere. Per la loro delicatezza, fragilità e bellezza, i lepidotteri sono stati considerati come un simbolo di femminilità. Quindi il lepidottero è stato trattato dall’artista in modo speciale, in quanto vi è una perfetta identificazione con questo simbolo. Ana Teresa e la farfalla sono una sola realtà, come il corpo e l’anima. Formano un solo essere e fanno in modo che i quadri abbiano come caratteristiche essenziali la delicatezza, la purezza delle linee, il colorito caldo e peculiare, il disegno finale pulito. Le sue composizioni sono incentrate sul loro segno-simbolo di squisita femminilità, raggiungono la bellezza attraverso la luce data per chiarezza nell’esecuzione dell’opera in contrasto testuale con lo sfondo del lavoro, collage frutto di sottili fogli incollati e pazientemente amalgamati con toni neutri al fine di evidenziare la figura della farfalla. L’armonia, invece, sottolinea l’importanza della straordinaria figura del suo emblema. Nella sua creazione aggiunge una serie di sovrastrutture determinate dalla linea di elementi iperrealisti ed elementi visivi espressionisti che si traducono in un morbido effetto drammatico rivelato nell’opera. Questo apre nuove visioni o prospettive allo spettatore per condividere inedite, nascoste esperienze nella misura in cui l’abile rapporto tra il sogno e l’invenzione, diventano uno strumento per la valutazione della creazione artistica. Il pennello enfatizza la linea, l’uso di colori diafani che ci comunica gioia e crea ammirazione nella contemplazione delle sue opere. Nella sua composizione rivela la sua femminilità portata all’estremo, guidandoci ad una sinfonia di contrasti e armonie cromatiche. I Lepidotteri diurni si posano con le ali chiuse per evitare di essere vittime di predatori e nascondono così la loro bellezza e luminosità. Invece le farfalle di Ana Teresa sono presentate e dipinte con le ali aperte, per essere ammirate e desiderate dallo spettatore ed essere possedute per la loro bellezza e candore. Sono velli d’oro raggiunti dal pubblico che ammira le sue opere. La farfalla a riposo con le ali distese è un’attrazione fatale, è in un certo senso un tocco sensuale straordinario. Il fascino della vivacità del colorito, ancora una volta in qualità di femmina seduttrice, imposta la messa a fuoco sulla composizione. Essi non sono copie di una classificazione di Lepidotteri esotici del nostro vasto e ampio elenco di questi insetti tropicali che affascinano e di cui si occupano scienziati ed entomologi. No. Sono la nuova specie di lepidotteri generati dal meccanismo artistico mendeliano di Ana Teresa Pesce. È l’arte fatta di farfalla, è la farfalla fatta d’arte. La chiarezza delle forme sono segnali di voler trasportarci al sublime, come segno della gloria. La sua serietà artistica si innalza grazie alla sua azione pittorica contemporanea. Segnata da una esaltazione di innovazione tecnica e di qualità artistica. In virtù della la sua qualità 66


espressiva, si rileva una fonte di nuova modernitĂ nella sua tematica. Il rimetterla in vigore carica di nuovi valori i suoi significati e la sua eloquenza artistico-plastica della sua pittura figurativa, la re-interpreta in maniera in cui possiamo considerarla come impeto creativo in una dimensione poetica, su un componente plastico che trascende la sua stessa essenza.

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La obra pictórica de Ana Teresa Pesce por Orlando Campos La Mariposa es el emblema pictórico, su sello, una rúbrica especial artística y única. Tanto es así que con esta exposición la proclama como símbolo de ella y de su pintura. La pintura de Ana Teresa Pesce siempre se ha caracterizado por la inclusión de una mariposa pintada. Es una forma especial de afirmarse como creadora y artista, que deja su impronta a través de la inserción de la mariposa en la mayoría de sus obras. Por su delicadeza, fragilidad y belleza, los lepidópteros se han considerado como símbolo de la femineidad. De aquí que ha sido tomada por la artista de una manera especial, pues hay una perfecta identificación con este símbolo. Ana Teresa y la mariposa son una sola realidad, como cuerpo y alma. Forman un solo ser y hace que las obras pictóricas tengan como características esenciales la delicadeza, la pureza de trazos, el colorido cálido y destacado, el dibujo limpio y acabado. Sus composiciones están centradas en su signo-símbolo de su feminidad exquisita, alcanzan la belleza a través de la luz dada por claridad en la ejecución de la obra en contraste textural con el fondo de la obra, que es fruto del collage de papeles sutiles pegados y amalgamados pacientemente con tonos neutros para así poder resaltar la figura de la mariposa. La armonía por contraste acentúa la importancia de la figura sobresaliente de su emblema. En su creación añade un conjunto de superestructuras determinados por la línea de elementos plásticos hiperrealistas y expresionistas que dan como resultado un efecto dramático-meloso, develado en la obra. Así abre nuevas visiones o puntos de vista al espectador para hacerlo compartir experiencias inéditas, recónditas, en la medida donde la hábil conexión entre ensueño e invención, se vuelven un instrumento de apreciación de la creación artística. El pincel enfatiza la línea, el uso de los colores diáfanos que nos comunica alegría y nos extasía en la contemplación de sus obras. En su composición delata su feminidad llevada al extremo, que conduce a una sinfonía de contrastes y de armonías cromáticas. Los lepidópteros diurnos se posan con las alas cerradas para no ser víctimas de los predadores rapaces y esconden así su belleza y luminosidad. En cambio las mariposas de Ana Teresa son presentadas y pintadas posándose con las alas abiertas, para que sean admiradas y apetecidas por el espectador y logren así ser poseídas por su belleza y candor. Son vellocinos de Oro alcanzados por el público que admira sus obras. La mariposa en reposo con alas extendidas es una atracción fatal, es en cierto sentido un toque sensual en demasía. El encanto de la viveza del colorido, nuevamente cual fémina tentadora, fija el foco de atención en la composición. No son copias de una clasificación de lepidópteros exóticos de nuestra basta y numerosa lista de estos insectos tropicales, que fascinan y cautivan a científicos y entomólogos. No. Son la nueva especie de lepidópteros engendrados por mecanismo mendelianos artísticos de Ana Teresa Pesce. Es el arte hecho mariposa, es la mariposa hecha arte. Lo nítido de las formas son signos de querer transportarnos a lo excelso, como timbre de gloria. Su seriedad artística se eleva por su acción pictórica contemporánea. Marcada por una exaltación técnica de innovación y 68


calidad plástica. En virtud de su calidad expresiva, se detecta una fuente de nueva modernidad en su temática. El volverla a ponerla en vigencia revalora sus significados y su elocuencia artística-plástica de su pintura figurativa la re-interpreta de manera que podemos considerarla como ímpetu creativo sobre una dimensión poética, sobre un componente plástico que trasciende su misma esencia.

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LIDOSKA PIRELA EXPOSICIONES INDIVIDUALES NACIONALES 2015 Ecomuseo del Caroní (Guayana) “Ellas son África” – 2014 Museo Mateo Manaure (Maturín) “Ellas son África” – 2012 Casa de la Poesía (Coro) “Mujer de África” 2011 Complejo cultural Teresa Carreño – “De mujeres”, Museo Casa GuipuzcuanaCasa Nuestra América José Martí, “Presencia africana” - IARTES, “Semblanzas africanas”- UNEFA- “Rostros de África en el año internacional de afro-descendencia – 2010 Asamblea Nacional, “Rostros de África en homenaje al pueblo Saharaui - Palacio Municipal de Caracas, “Raíces ancestrales - Instituto de Investigaciones Científicas (IVIC), “Rostros de África - Museo del Teclado, homenaje a la afro-descendencia. 2009 Casa de encuentro cultural “Freddy Parra”, – “Pinceladas de cambios”, Museo Caracas - “Semblanzas de la revolucion bolivariana”, Casa de nuestra América José Martí – “Huellas de la revolución”, Metro de caracas – Parlatino, “10 años de la Revolución bolivariana”- 2008 Alcaldía del Municipio Libertador, “Armonia de delfines” – 2007 Museo Arqueológico San Felipe El Fuerte, “Citrus”- Palacio Municipal de Caracas, “Aromas de prosperidad”. EXPOSICIONES INDIVIDUALES INTERNACIONALES 2013 “Los frutos de mi tierra”, Centro Cultural il pilstro, Caserta - 2009; “Semblanzas de la revolución bolivariana”, congreso general de la ciudad de Tripoli - “Azul profundo”, Dar El Fakj Hasan – COLECTIVAS 2015 – “Armando Reverón y César Rengifo, Biblioteca Simón Rodríguez Feria de Venezuela en Bonaire – 2014 “Pinceladas navideñas”, Casa del artista, Caracas. 2013“Conjugación de elementos”, Fundación Banco Industrial, Caracas -“Venezuela le pinta a Martí, Museo Caracas - 2012 Expo postal, España, “tocar y luchar” - “Flora y Fauna en el arte”, Museo Caracas - “Con unos trazos urbanos”, Estación del metro de Caracas Bellas Artes – “Serigrafía creativa”, Museo Carlos Cruz-Diez -“Raíces e identidad”, sala de creadores visuales, IARTE, Caracas -2011 “El arte en el camino de nuestros libertadores en el marco del CELAC- ALBA-Caracas - IV salón Premio Armando Reverón, Caracas - XL Salón Juan Lovera - “Semillas de libertad”, Alba-Caracas – Galería de Arte Nacional, “semana de la ciudad de Caracas” - “Iconografía de la venezolanidad”, red de galerías – Casa José Martí, “Por la senda de la soberanía”. 70


2010 “El no de Madariaga”, ALBA-Caracas – 2009 Museo de Bellas Artes “Semana de África en Venezuela” - Instituto PostalTelegráfico de Venezuela (IPOSTEL), “Cristo Jesús, inicio y fin”- 2008 Instituto PostalTelegráfico de Venezuela (IPOSTEL), “Navidad 2008” - Universidad Nacional Abierta, “II colectiva nacional de artes plásticas” - ONAPRE “El paisaje, recreación artística maravillosa” – ONAPRE, “La navidad según los artistas venezolanos” - 2006 “Segunda exposición venezuela pictórica en Caracas, Centro para las artes Arturo Michelena- certamen mayor de las artes y las letras. DISTINCIONES 2011 1er. lugar en la exposición “Emsamble actual”, , casa del artista, Caracas.- obras seleccionadas para el calendario, SENIAT 2009 Ganadora de la emisión filatélica sobre Cristo Jesús, Inicio y fin. - Seleccionada para encuentro cultural CubaVenezuela – 2007 Orden Guaraira Repano, en conmemoración del día del artista plástico, orden buen ciudadano - Seleccionada para el libro “poemas de la patria grande” del poeta chileno Germán Martínez Calderón REPRESENTADA: Consulado de Venezuela en Bonaire - Embajada de Venezuela en Nicaragua - Consulado de Venezuela en Nápoles - Ministerio del poder popular para la mujer y la igualdad de género -Petróleos de Venezuela - Oficina Nacional de contratación Biblioteca de la Asamblea Nacional - Museo Arqueológico San Felipe El Fuerte.

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Africanità La nuova opera pittorica di Lidoska Pirela di Orlando Campos, traduzione di Monica Stravino La pittura e la donna sono concepite dall’artista come un tutt’uno, e rivendica l’opera come forza dinamica, come una ricca squadra di forze femminili. Attraverso ciascuna opera afferma la loro condizione umana con tratti di un’africanità stimata per darsi interamente al loro destino storico. C’è un piacere dello spazio, c’è una luce per aspettare l’alba di un altro mondo che è una conquista in più del suo genere, una tappa in più nel canto dell’arte, è la passione del tratto artistico. Le sue tele sono sogni di secoli e sogni della nascita del nuovo mondo contemporaneo in tutta la sua immensità illimitata del sostegno vivo, nelle sue composizioni di busti, nel fervore delle linee, nel sole febbricitante di colore. La sua opera, è rileggere la storia, è evocare il femminile, è vestire il presente, è applaudire l’abilità del pennello sulla tela; è tingere il vissuto, è imprimere sulle macchie. La voluttuosità di colore, la sottigliezza sensuale della sfumatura, lo spazio della composizione e l’atto creatore modellano l’opera magistrale di Lidoska Pirela, dove si consacra la donna come culla di vita e dove l’oggi rinasce, come talamo dove la libertà gloriosa di un’africanità si riunisce in un’opera di speranza per i popoli dell’Africa. Opere di composizioni di grande armonia, dove l’etnico si unisce al presente, conservando un’integrità avvolgente e con una definizione che fa trasparire la forza della sua convinzione in particolare. I suoi dipinti si basano sull’espressività. Denotano una preoccupazione specifica com’è la rappresentazione di donne con una messa in scena a modo di ritratto nello spazio esterno e nella traduzione del sentimento affettivo che sentiamo nei loro confronti plasmandoli sulle tele. L’artista conosce la meraviglia del mutabile, conosce anche i luccichii di luce che si intromettono nei loro visi, provocati dalla serenità, l’orgoglio, la considerazione, arrivando a proporci una dimensione dove confluiscono la natura femminile africana con l’ immaginazione creatrice carica di energia. Detta proposta implica una crisi di identità nell’uomo-spettatore che lo induce a cercare giustizia e pace. È un desiderio di trovare nuovi valori e idee come affermazione di una nuova civilizzazione che cerca un’empatia armonica e olistica con l’umanità. Lidoska con la sua pittura ci fa partecipare ad un mondo diverso che ci 72


fa trovare una nuova coscienza dove si coniuga femminilità e africanità. Attraverso le sue composizioni riesce a captare e rendere permanente il ricordo di un continente, rendendolo perenne immortalandolo sulla tela. È la garante affinchè l’africanità permanga nel tempo e non scompaia. La pittura per lei è autonomia, filosofia visibile che precisa ideali trasformandoli nella realtà pittorica. Le fisionomie sono suoi motivi ispiratori per realizzare la sua opera. Le sue tele sono storia, sono vita quotidiana, lavoro, vita. Il colore è qualcosa di vivo che respira e guarda lo spettatore. L’artista comunica in finzioni frammentarie il bollore emozionale, esperienziale, sentimentale, come anche l’amore verso l’africanità. Nel processo creativo si ergono immagini. In questo universo interconnesso, succede con più frequenza e, in una scala macro, questa esperienza. Siamo diventati credenti dell’africanità, incredibilmente impazienti per vederla nella sua magnificenza. Contempliamo le africane in modo serio, senza pregiudizi morali o timori culturali.

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Africanidad La nueva obra pictórica de Lidoska Pirela por Orlando Campos

convicción en particular.

La pintura y la mujer son concebidas por la artista como un todo y reivindica la obra como fuerza dinámica, como un rico plantel de fuerzas femeninas. Con cada obra afirma su condición humana con rasgos de un africanidad estimada para darse por entero a su sino histórico. Hay un gozo del espacio, hay una luz para esperar el amanecer de otro mundo que es una conquista más de su género, una etapa más en el canto del arte, es la pasión del trazo. Sus telas son sueños de siglos y despertar del nuevo mundo contemporáneo en toda su inmensidad ilimitada del soporte vivo, en sus composiciones de bustos, en el hervor de las líneas, en el sol enfebrecido de color. Su obra, es releer la historia, es evocar lo “fémino”, es vestir el presente, es aplaudir la destreza del pincel y el lienzo; es el teñir lo vivido, es hollar lo manchado. La voluptuosidad de color, la sutileza sensual de la degradación, el espacio de la composición y el acto creador conforman la obra sustantiva de Lidoska Pirela, donde se consagra lo mujer como cuna y en donde renace lo de hoy, como tálamo en donde la libertad gloriosa de una africanidad avistan una obra de esperanza para los pueblos de África. Obras de composiciones de gran armonía, donde lo étnico se une al presente, conservando una integridad arrolladora y con una definición que transparenta la fuerza de su

Sus pinturas se fundamentan en la expresividad. Denotan una preocupación específica como es la representación de mujeres con una puesta en escena a manera de retrato en el espacio externo y en la traducción del sentimiento afectivo de que tenemos hacia ellas plasmándolos en los lienzos. La artista conoce la maravilla de lo mutable, conoce también los destellos de luz que se entrometen en sus rostros, provocados por la serenidad, el orgullo, la consideración, llegando a proponernos una dimensión donde confluyen la naturaleza femenina africana con la imaginación creadora enérgica. Dicha propuesta implica una crisis de identidad en el hombre-espectador que lo induce a buscar justicia y la paz. Es un anhelo encontrar nuevos valores e ideas como afirmación de una nueva civilización 74


que busca una empatía armónica y holística con la humanidad. Lidoska con su pintura nos hace participar en un mundo diverso que nos hace encontrar una nueva conciencia donde se conjuga feminidad y africanidad. A través de sus composiciones ella logra captar y hacer permanente el recuerdo de un continente, haciéndolo perenne eternizándolo en el lienzo. Ella es la garante de que la africanidad permanezca en el tiempo y no desaparezca. La pintura para ella es autonomía, filosofía visible que precisa ideales convirtiéndolos en realidad pictórica. Las fisionomías son sus motivos inspiradores para realizar su obra. Sus lienzos son historia, son vida diaria, trabajo, vida. El color es algo vivo que respira y mira al espectador. La artista comunica en ficciones fragmentarias la ebullición emocional, vivencial y sentimental, como también el amor a la africana. En el proceso creativo se erigen imágenes. En este universo interconectado, ocurre con más frecuencia y a escala macro esa experiencia. Nos hemos hecho creyentes de la africanidad, intolerablemente impacientes para verla en su magnificencia. Contemplamos a las africanas de manera seria, sin sesgos morales o temores culturales. La pittura e le donne sono concepite dall’artista come un tutto e rivendica l’opera come una forza dinamica, come un ricco parterre di forze femminili. Con ogni opera afferma la propria condizione umana con lineamenti di una africanità stimata per il fatto di darsi interamente al proprio destino storico.

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HUGO RIVERO, SÍNTESIS CURRICULAR PREMIOS Y RECONOCIMIENTOS Seleccionado, Emisión Estampillas Cristo-Jesús Navidad 2009 del Instituto Postal y Telegráfico Venezolano. Placa de Reconocimiento IPOSTEL por Excelencia Artística plástica en la expo “Navidad 2008”, Placa de Reconocimiento, valiosa colaboración, emisión Filatélica “Navidad 2007”. Botón y Diploma de Honor por participación del 30 Aniversario de IPOSTEL emisión de las estampillas de Navidad del Instituto Postal y Telegráfico de Venezuela. Botón y Diploma de Honor-Distinguida Participación, Primera Colectiva Nacional de Artes Plásticas, Universidad Nacional Abierta, Venezuela. Diploma de Honor y Distinguida Participación, Exposición EROS, “Biblioteca Raúl Leoni”, Caracas, 2006 Diploma de Participación y Destacada Calidad Plástica “Esquinas de Caracas”, Museo Caracas, Julio, Caracas, 2006 EXPOSICIONES INDIVIDUALES 2012: “Exégesis de la dermis escultórica”, Museo Caracas, Venezuela. 2011: “De Botánica Hugensis”, Galería Fundación La Previsora, Caracas.- 2006: “Exégesis de la dermis escultórica” Museo Caracas.- “El color, hecho escultura”, Biblioteca Raúl Leoni, Caracas. 2004: “El color, hecho escultura” en la Biblioteca Raúl Leoni. EXPOSICIONES COLECTIVAS: 2015: “La Nueva Arcadia”, Museo de arte contemporáneo de Caserta. 2012: “La nueva escultura del siglo XXI”, Museo Caracas.- “La poesía inspiradora de las artes Plásticas”, Museo Caracas. 2011: “Heartbeat” en el Centro de arte y cultura “Il Ramo D’Oro”, Nápoles.- “Abstractismo 25 artistas, Rumore di Fondo”, Il Ramo D Oro, Comune di Napole. 2010: “El no de Madariaga”, Museo IPOSTEL, Caracas. 2009: “Miranda y la bastilla, Venezuela y Francia”, Museo Alberto Henríquez, Coro, 76


Estado Falcón. - “Jesús, principio y fin”, Museo IPOSTEL, Caracas. 2008: .- “Sentieri del pensiero”, Sala delle terrazze, Castel dell’Ovo, Nápoles. 2007: “Los Santos Patronos de Caracas”, la Fundación Banco Industrial de Venezuela, Caracas.- “Navidad 2007”, Museo IPOSTEL, Caracas. 2006: “Esquinas de Caracas” en el Museo Caracas.- “EROS”, Biblioteca Raúl Leoni, Caracas. “Oltre la Mancchia” Patrocinato dal Comune di Napoli, Il ramo de Oro, Centro d’ arte e cultura, Napoli. 2005: Exposición de arte Excape, Badan, Caracas. 2004: “GaleríeL`artEmbellit la Vie” Casco histórico, Puerto de Marsella, Francia.

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La Nuova Opera di Hugo Rivero di Orlando Campos, traduzione di Monica Stravino La nuova opera di Hugo Rivero è inserita nella natura. L’ambiente idilliaco di campagna dove vive, Cagua, il suo amore per la flora e la sua creatività hanno generato questi nuovi lavori. Lo stretto rapporto con il tema ha reso la sua presentazione di indole subliminale. Crea ed evoca forme ispirate dalla natura venezuelana. La sua pittura è il risultato di forme stilizzate utilizzate nelle sue composizioni. Le linee sono evidenziate ed enfatizzate per dar loro un carattere di visione bidimensionale frontale, mostrando le loro caratteristiche, importanza e implicazioni spaziali, pertanto, la composizione viene sottoposta alla struttura imposta da esse, venendo catturate nel supporto che è il limite, in cui depone un colorito caldo e contrastante, astratto, indefinito. È a causa di una nuova carica emotiva nell’atto creativo delle sue opere. Vela quasi interamente la rappresentazione, elevandola a immaginazione e singolare creazione. Una forza e virilità che danno origine a una nuova mistificazione della natura. Quando tratta la natura, la sua arte forte, inquieta, dinamica, scaturita dalle viscere della Madre Terra nei suoi elementi costitutivi, conferisce all’opera una spiritualità che non tende al divino-religioso, ma al trascendente umano, poiché è una proiezione di una speculazione puramente intellettuale e tecnica. Il suo lavoro diventa delicata avvolta nella convinzione che alla natura bisogna riservarle una venerazione speciale, quasi sacra e divina, diventando in tal modo un paradigma ecologico di salvezza e di redenzione dell’umanità attraverso di essa. La proposta delle sue opere e il trattamento immaginativo- creativotecnico-artistico- plastico, così come compositivo, rendono i suoi dipinti offerte votive alla divinità della “Bella Dea Natura del Venezuela”. 78


Questo carattere reverenziale dei suoi dipinti, dona loro connotazioni di permanenza nel tempo. Per la contemplazione, inventa un Parnaso di un meraviglioso Olimpo statico, che si chiama creazione artistica. La lettura e interpretazione dell’opera, in termini artistico-plastici, stabilisce un ponte di comunicazione che collabora nel processo informativo-educativo astratto che avviene attraverso i vari elementi tecnici utilizzati. I suoi dipinti rendono l’astrazione tangibile, fanno del colore il mantello. La sua opera si svolge in un’atmosfera e in un ambiente di colorito proprio dello stile Hugo. L’opera è vista come un’apertura verso il sensuale attraverso il colore brillante. Esprime una ricerca singolare carica di valori tecnici, frutto a sua volta di un’apertura alle esigenze degli uomini del nostro tempo, ci presenta la pittura come un insieme di segni sensibili artistici, in modo da esprimere più forte il significato del visivo edonistico e lo spettatore possa comprendere facilmente e partecipare in essa. L’opera è calibrata dalla capacità di trasmettere emozioni e sentimenti, vere necessità di estetica.

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La obra nueva de Hugo Rivero por Orlando Campos La obra nueva de Hugo Rivero se inserta en la naturaleza. El medio ambiente idílico campestre donde vive, Cagua, su amor hacia la flora y su capacidad creativa han engendrado estas nuevas obras. La estrecha relación con el tema ha hecho que su presentación sea de índole subliminal. Crea y evoca formas inspiradas en la naturaleza venezolana. Su pintura es el resultado de formas estilizadas utilizadas en sus composiciones. Las líneas son remarcadas y enfatizadas para darles un carácter de visión bidimensional frontal a la obra, mostrando sus características, importancia e implicaciones espaciales, por consiguiente la composición se someten a la estructura impuesta por ellas, quedando apresadas en el soporte que es el límite, en el cual depone un colorido cálido y contrastante, abstracto, indefinido. Se debe a una nueva carga emotiva en el acto creativo de sus obras. Vela casi completamente la figuración, elevándola a imaginación y singular creación. Une fuerza y virilidad, dando como resultado una nueva mistificación a lo natural. Al tratar la natura, su arte fuerte, inquieto, dinámico, sacado de las entrañas de la madre tierra en sus elementos constitutivos, confiere a la obra una espiritualidad que no tiende a lo divino-religioso sino a lo trascendental humano, pues es una proyección de una especulación meramente intelectual y técnica. Su obra se torna delicada envuelta en la convicción de que a la naturaleza hay que tributarle una reverencia especial, casi sagrada y divina, convirtiéndose así en un paradigma ecológico de salvación y redención de lo humano a través de ella. La propuesta de sus obras y el tratamiento imaginativo-creativo-técnico-artísticos-plásticos, como también compositivo, hacen que sus pinturas sean obras votivas ofrecidas a la divinidad de “La Bella y Diosa Naturaleza Venezolana”. Ese carácter reverencial de sus pinturas, les da connotaciones de permanencia en el tiempo. Para contemplación, inventa un parnaso de un Olimpo estático maravilloso, que se llama creación artística. 80


La lectura e interpretación de la obra, en términos artísticos-plásticos, establece un puente de comunicación que colabora en el proceso informativo-educativo-abstracto que se da a través de los distintos elementos técnicos utilizados. Sus pinturas hacen la abstracción tangible, hacen del color el manto. Su obra se desarrolla en una atmósfera y en un ambiente de colorido propio del estilo de Hugo. Se considera la obra como apertura hacia lo sensual a través del color brillante. Expresa una búsqueda singular cargada de valores técnicos, fruto a su vez de una apertura a las exigencias de los hombres de nuestro tiempo, nos presenta la pintura como un complejo de signos artísticos sensibles, de manera que expresa con mayor fuerza el significado de lo visual hedonístico y el espectador pueda comprender fácilmente y participar de ella. Se calibra por la capacidad de trasmitir emotividad y sentimiento, verdaderas necesidades de lo estético.

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Miguel Rivero, Síntesis curricular RECONOCIMIENTOS: 1984 Primer Premio, “Calle de la Tradición”, Maracaibo – 1988 “Primer Premio Salón Lagoven Occidente – 1992 “Premio Especial”, Universidad del Zulia, Salón Lagoven – 1994 Mención Honorífica, ´´Imágenes en Conjunto”, Calabozo,Guárico - Mención especial”, Salón Corpozulia, Maracaibo - 1998. “Premio Especial”, Proyecto Cultural Derechos Humanos, Cámara Junior, Santa Cruz de La Sierra, Bolivia. EXPOSICIONES INDIVIDUALES: 1991 “Una Propuesta Múltiples Vertientes”, Galería Hugo Finol, Zulia -1993 “La Imagen Provocada”, Calabozo, Guárico – 1999 “Paisaje del Paisaje”, Galería Hugo Finol, Zulia – “Roraima”, Galería Hugo Finol, Zulia - 2000 “Tepuy”, Sala Pequiven, Chacao, Caracas – 2001 “Tepuy”, Tía Juana, Country Club – “Tepuy”, Club Miramar, Falcón – 2002 “Guaraira Repano”, Club Lago La Salina, Cabimas – 2005 “Guaraira Repano”, Ateneo del Hatillo, Caracas - 2008 “Versiones de la Montaña”, Club Schlumberger, Ciudad Ojeda, Zulia – 2009 “Versiones de la Montaña”, Poderes Públicos, Ciudad Ojeda 2010 ´´Montaña y Mar”, Ciudad Ojeda, Zulia – 2013 “Montaña, LLano y Mar”, Calabozo, Guárico – “Montaña, Llano y Mar”, Morettos Restaurant, Ciudad Ojeda, Zulia – 2014 “Montaña, Llano y Mar”, La Plazuela, Trujillo EXPOSICIONES COLECTIVAS: 1988 “Salón de pintura Lagoven” - 1993 “II bienal de Artes Plásticas de Puerto La Cruz 1994 “Aniversario Acervo Histórico”, Zulia – “V Salón de Artes Visuales Francisco Lazo Martí”, Calabozo, Guárico – 2001 “Salón de Artes EXXON Mobil de Venezuela”, Museo Sacro, Caracas – 2008 Castel del’Ovo, Nápoles,´´Sentieri del Pensiero´´ - 2009 “Pianeta sacro” Monte Verde Irpino, (AV) Agosto – 2010 Centro de arte y cultura IL Ramo d’Oro, Nápoles, Diciembre 2013 Exposición en el Centro de arte y cultura IL Ramo d’Oro, Nápoles – 2016 “Aniversario 25 años de la Fundación Escuela Muse Abierto Para El Mundo”, Centnro de arte y cultura Il Ramo D’Oro, Nápoles. 82


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Miguel Rivero,

Il Fascino della materia e del colore

Di Orlando Campos R., traduzione di Monica Stravino Sin dai tempi antichi l’ispirazione degli artisti ha portato a trasformare le forme e le figure del mondo reale in oggetti astratti di significato universale. Fauna, flora, cielo e terra, sono oggetto di questa trasformazione da parte di Miguel Rivero che sintetizza tutto in materia pittorica, colorito emblematico e transitorietà estetica. Si basa sulla semplicità del suo colore, facilmente identificabile, per creare opere di forme pure e piene, fuse nel supporto pittorico con particolare enfasi alla tessitura visiva. I suoi dipinti sono plasmati con materiali che provengono da una tecnica raffinata con dedica speciale, magistralmente impiegata, per la conservazione della materia cromatica. La qualità impressionante di colore eleva l’opera ad un nuovo livello di apprezzamento. L’artista ha esplorato i volumi di forme organiche e inorganiche e la sua stilizzazione di tali forme per catturare la loro natura essenziale e diffondere una sensualità visiva unica ai suoi quadri attraverso la sfumatura e i contrasti. I volumi di questa materia di colore maestosa e imponente, è stata l’ispirazione per una serie di opere distintive che utilizza l’astrazione lirica come affascinante ricorso estetico e, allo stesso tempo, come forme pure del suo linguaggio pittorico. Attraverso la manipolazione sapiente del colore e della sua distribuzione nelle tele, sviluppa e ingrandisce l’importanza del colore e delle sue forme. L’astrazione stampa un carattere universale, tuttavia, le opere di Miguel Rivero conservano la loro condizione di simbolo della prodigalità tropicale. L’artista esplora e cattura non solo la sua natura essenziale, ma ottimizza al massimo anche la luminosità che modella i suoi dipinti e conferisce loro questa nuova identità di autentiche opere venezuelane. Arrangiamenti e composizioni disposti nei quadri complicano ancora di più la distinzione tra il preservato attraverso il colore e la consistenza, nella misura in cui l’ispirazione gli impone una configurazione bidimensionale e solida. Nella sua serie più recente di opere, Miguel Rivero ha ulteriormente aumentato l’importanza del colore creando quadri di grande intensità lirica. Il fascino delle sue superfici visive, e delle forme sono diventate icone solide e permanenti della presenza della natura. Ha realizzato le sue opere con piena dedizione e competenza, dopo molti anni di ricerca artistica e sperimentazione tecnica, per rappresentare la munificenza del tropico, che l’ha trasformata in arte. L’arte di Miguel Rivero non è virtuale, perché la vediamo, la osserviamo, è lì, ha una presenza e una consistenza. Ma è vero che Miguel riferisce virtualità, la sua è un’arte che confina con il virtuale. E se è vero che tutta l’arte contiene una composizione di virtualità, una vocazione di virtualità, le opere di questo artista rendono virtuale il tutto e le parti , il sistema e il prodotto, l’idea e l’espressione, il mezzo e il messaggio, la forma e la sostanza, il supporto e i materiali, l’essenza e gli accidenti. Elabora in tal modo il poter essere e lo trasforma in quello che è, allude al possibile e lo materializza, lo mette in risalto, lo plasma. Formula l’esigenza di un tutto, traducendola in termini di lode, è un linguaggio recondito e fertile per lo spettatore. Unisce realtà e fantasia, cultura e tecnica. 84


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Miguel Rivero

La Fascinación de la materia y del color Por Orlando Campos R.

Desde épocas remotas la inspiración de los artistas ha llevado a transformar las formas y las figuras del mundo real en objetos abstractos de significación universal. Fauna, flora, cielo y tierra, son objeto de esa transformación por parte de Miguel Rivero que sintetiza todo en materia pictórica, colorido emblemático y transitoriedad estética. Se basa en la simplicidad de su colorido, fácilmente identificable, para crear obras de formas puras y plenas, fundidas en el soporte pictórico con especial dedicación a la textura visual. Sus pinturas están plasmadas con materiales que vienen de una técnica depurada con especial dedicación, magistralmente empleada, para la preservación de la materia colórica. La cualidad impactante del color eleva lo corriente a un nuevo nivel de apreciación. El artista ha explorado los volúmenes de formas orgánicas e inorgánicas y su estilización de dichas formas para captar su naturaleza esencial e impartir una sensualidad visual única a sus cuadros por medio de la degradación y contrastes. Los volúmenes de esta materia colórica majestuosa e imponente, ha sido la inspiración de una serie de obras distintivas que utiliza la abstracción lírica como fascinante recurso estético y al mismo tiempo como formas puras de su lenguaje pictórico. A través de la hábil manipulación del color y de su distribución en los lienzos, convierte y engrandece el significado del color y de sus formas. La abstracción imprime un carácter de universalidad, sin embargo, las obras de Miguel Rivero conservan su condición de símbolo de la prodigalidad del trópico. El artista explora y capta no sólo su naturaleza esencial, sino también aprovecha al máximo la luminosidad que modela sus pinturas y les provee esta nueva identidad de auténticas obras venezolanas. Arreglos y composiciones dispuestos en los cuadros complican aún más la distinción entre lo preservado por medio del color y la textura, a medida que la inspiración le impone una configuración bidimensional y sólida. En su serie de obras más recientes, Miguel Rivero ha aumentado aún más la importancia del color creando cuadros de gran intensidad lírica. El encanto de sus superficies visuales, y de las formas se han transformado en íconos sólidos y permanentes de la presencia de la naturaleza. Ha realizado sus obras con cabal dedicación y destreza luego de muchos años de investigación artística y experimentación técnica para representar la munificencia del trópico, que la ha convertido en arte. El arte de Miguel Rivero no es virtual porque lo vemos, lo observamos, está ahí, tiene presencia y consistencia. Pero sí es cierto que Miguel refiere virtualidades, el suyo es un arte que colinda con lo virtual. Y si es cierto que todo arte encierra una composición de virtualidad, una vocación y una vocación de virtualidad, las obras de este artista hacen de lo virtual el todo y las partes, el sistema y el producto, la idea y la expresión, el medio y el mensaje, la forma y el fondo, el soporte y los materiales, la esencia y los accidentes. Elabora así el poder ser y lo convierte en lo que es, alude a lo posible y lo materializa, lo evidencia, lo plasma. Formula la exigencia de un todo, traduciéndola en términos de loas, es un lenguaje recóndito y fértil 86


para el espectador. Une realidad y fantasĂ­a, cultura y tĂŠcnica.

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DANIEL SANSEVIERO PREMIOS Y RECONOCIMIENTOS 2013 Mención Especial IV certamen Los Molinos, Madrid, España - Segundo lugar en el concurso de pintura rápida de el Encinar. Madrid, España - 2009 Artista seleccionado para la edición Filatelia Cristo 2009 - 2006 Mención Faber-Castell, 7mo Salón de Faber Castell, “Yo creo”, en la GAN - Galería de Arte Nacional, Caracas - Diploma al Mérito, Museo Sacro de Caracas - Distinción de Honor, Biblioteca Raúl Leoni - Distinción de Honor, Museo Caracas - 2000 Mención Especial en 4 Salón de Faber Castell (oficios del venezolano), GAN, Galería de Arte Nacional, Caracas. EXPOSICIONES INDIVIDUALES 2015 Galeria GUM, Wyndwood, Miami, Florida, USA 2014 La feria de Arte SINCRONIA , Bogota Colombia - 2010 Centro Comercial La Vela, Porlamar, Margarita. Venezuela 2008 Centro Comercial Paseo el Hatillo, piso 5. Venezuela - 2007 ArteExpo Centro Comercial CONCRESA, centro CECOM, Venezuela 2006 Museo Sacro de Caracas, “La fuerza de lo Divino” - Biblioteca Nacional Raúl Leoni, Caracas - Museo Caracas, “La magia del plano y del Color” - Lagunita Country Club, Caracas - Galería Expresarte, Centro Comercial Casa Mall, el Cafetal, Caracas. Venezuela. EXPOSICIONES COLECTIVAS 2011 Eden galery, Tel Aviv, Israel – “Ondulaciones”, Galería de Arte innovador, Centro Comercial paseo el Hatillo, Venezuela - “Corcheas y emociones”, Hatillarte, Galería de Arte Innovador, Venezuela - Salón Juan Lovera, Banco Industrial de Venezuela, Caracas - 2012 Alumnos Academia Arauco, Madrid, España. Colectiva Galeria Marita Segovia, Madrid España. Salón del Pasaje Galería de Arte Nacional, Caracas- Venezuela - 2013 Estudio Juan Naranjo, Espacio Ciento y Pico, Madrid, España - IV Certamen de Pintura Los Molinos Madrid, España - Encuentros Galería Montsequi, Madrid - Galeria Sargent Madrid, España - Arte al cuadrado Caracas - Primera exposición internacional de Arte Postal en Bellas Artes, Granada, España 2014 Participación en la Feria de Arte contemporáneo FLECHA, Madrid, España - Participación en la Feria de Arte Londres Affordable ARTFAIR, con la galería Marita Segovia. 88


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Il Nuovo volume lirico nell’opera scultorica di Daniel Sanseviero Di Orlando Campos R., traduzione di Monica Stravino La signoria del tridimensionale sotto il miraggio del disegno e dei colori è una delle caratteristiche di creazione scultorea di Daniel Sanseviero, che lo conferma ancora una volta come un autentico creatore e superiore ad altri scultori del suo genere artistico. La volumetrica tridimensionalità ottenuta è un’illusione ottica attraverso un approfondito lavoro con intagli sul foglio di alluminio spaziando nel supporto e accentuando l’illusione del volume con semplici nuove prospettive, ma di grande impatto visivo, grazie anche al suo lavoro del colore e della linea, conferisce nuove forme alla sua opera. Questo volume diventa somma creazione nel processo di trasformazione dal piano al volume, dal bidimensionale al tridimensionale, dal disegno alla scultura. La delimitazione delle forme geometriche piane assume un carattere scultorico attraverso l’esaltazione del cromatismo disposto e collocato sullo strato di alluminio accentuando i loro contorni, profili e prospettive con sfumature nei colori sulla materia-supporto-piano. La linea delle sue opere è concepita come l’estensione in una sola delle sue tre dimensioni. La linea è il limite della sua materia scultorea, è il confine dell’immenso. La dimensione longitudinale è trasformata in materia dagli intagli sul foglio che fanno sì che la linea acquisti importanza. Sono linee fluide che confluiscono in una sola creazione resa più grande dal colore. L’unione di questi due elementi plastici determinano la durata del ritmo delle battute della sua opera armonica e coerente. La trasformazione della linea e della superficie -piano in materia è un’altra caratteristica nella concezione tridimensionale di Daniel Sanseviero. Il piano di lavoro rimane intatto rialzando le forme. Il piano non si localizza nell’ orizzontalità, ma nella verticalità . È trasformare il piatto della materia bidimensionale in tridimensionale, è creare volume all’immateriale del piano. L’uso dell’astratto geometrico nelle sue composizioni facilita l’immaginazione e il virtuale rendendo le forme scultoree singolari e uniche. Attraverso il ritmo costruttivista, la giustapposizione di elementi volumetrici, bilanciando gli elementi contrastanti vuoti e pieni e disponendo e distribuendo le forme e le serie di forme, le sue composizioni arrivano a guidarci al mondo dell’immaginazione dell’ascensione volatile di elementi con qualità tangibili. Per l’artista la linea del suo disegno è un reattore, la sua pagina-supporto una lamina in cui ciò che è disegnato è la sua fantasia lirica del volumetrico. Daniel Sanseviero costruisce sculture per potere ascendere al poetico. La capacità di generare artifici piani e quella di fissare un colorito tropicale in esse, sono due delle sue caratteristiche distintive. Le sue sculture rivelano l’importanza del fatto bidimensionale, tramutato in tridimensionalità lirica. Conservano inoltre il suo marchio, il suo slancio vitale. Negli scacchi di 90


piani e colori si gioca con i ritmi ascendenti e discendenti, pietre celesti che portano al piacere e alla gioia del colore. Le sue opere sono realizzate con una finzione solida e ferrea, intrigo per l’intelletto per giungere al mondo dell’immaginario, fuga dal reale geometrico razionale per addentrarci nel fantastico virtuale.

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El Neo-volumen lírico en la obra escultórica de Daniel Sanseviero Por Orlando Campos R. El señorío de lo tridimensional bajo el espejismo del dibujo y de los colores es una de las características de la creación escultórica de Daniel Sanseviero, que lo confirma nuevamente como un creador auténtico y triunfador superior a demás escultores de su género artístico. La tridimensionalidad volumétrica alcanzada es una ilusión óptica a través de un acucioso trabajo con cortes en la lámina de aluminio espaciando el soporte y acentuando el espejismo del volumen con nuevas perspectivas simples pero de gran impacto visual, gracias también a su trabajo del color y de la línea, le da nuevas formas a su obra. Este volumen, se convierte en algo de suma creación en el proceso de transformar lo plano en volumen, lo bidimensional en tridimensional, el dibujo en escultura. La delineación y las formas geométricas planas cobran carácter escultórico a través de la exaltación de lo cromático dispuesto y colocado en la plancha de aluminio acentuando sus contornos, perfiles y perspectivas con degradaciones en colores en la materia-soporte-plano. La línea de sus obras viene concebida como la extensión en una sola de sus tres dimensiones. La línea es el límite de su materia escultural, es el borde de lo extenso. La dimensión longitudinal llega a transformarse en materia por los cortes en la lámina que hacen que la línea cobre importancia. Son líneas que fluyen en una sola creación engrandada por el color. La unión de estos dos elementos plásticos dirigen la duración del ritmo de los compases de su obra armónica y coherente. La transformación de la línea y de la superficie-plano en materia es otra característica en la concepción tridimensional de Daniel Sanseviero. Lo plano de la chapa recortada queda intacto realzando las formas. El plano no se ubica en la horizontalidad sino en la verticalidad. Es cambiar lo chato de materia bidimensional en tridimensional, es “voluminizar” lo inmaterial del plano. El uso de lo abstracto geométrico en sus composiciones facilita la imaginación y lo virtual haciendo novedosas y singulares las formas escultóricas. Por medio del ritmo constructivista, la yuxtaposición de elementos volumétricos, el equilibrio de elementos contrastantes de vacíos y llenos y por la disposición y distribución de formas y seriaciones, llegan sus composiciones a conducirnos al mundo de la imaginación de la ascensión volátil de elementos con cualidades tangibles. Para el artista la línea de su dibujo es un soplete, su papel-soporte una lámina y lo dibujado es su fantasía lírica de lo volumétrico. Daniel Sanseviero construye esculturas para poder ascender a lo poético. La capacidad de generar artificiosos planos y la de fijar un colorido tropical en ellas, son dos de sus rasgos distintivos. Sus esculturas revelan lo importante de lo bidimensional hecho tridimensión lírica. Guardan además su huella, su impulso vital. En el ajedrez de planos y colores se juega con los ritmos 92


ascendentes y descendentes, empedrados celestes que conducen al placer y al gozo del color. Sus obras están hechas con una sólida y férrea ficción, intriga para el intelecto para ir al mundo de lo imaginario, huida de lo real racional geométrico para adentrarnos en lo virtual fantástico.

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Il “Museo Abierto para el mundo” al compimento del suo venticinquesimo anno, per iniziativa di Orlando Campos che ne è il creatore e l’anima, ha dato vita ad un nuovo evento espositivo presso il Ramo d’Oro di Vincenzo Montella a Napoli. Un evento espositivo che, riassumendo tante e differenti tendenze espressive, offre un ampio e dettagliato panorama delle arti visive in Venezuela, a dimostrazione che, al di là delle difficoltà di carattere politico-finanziario in cui il paese versa, l’ispirazione artistica è più che mai viva e vitale come una luce consolatoria, direi anzi rivitalizzante. Nel melting pot di etnie e culture, da tempo radicatevisi, coesistono in felice connubio tendenze figurative e astratte, raffigurazioni di tipo naturalistico, surreale, satirico e così via. L’uso dei materiali e delle tecniche più varie: tela, carta, smalto, legno, metalli e pietre più o meno preziose, consente una gradevole e intrigante fruizione della bellezza di dipinti fortemente policromatici che richiamano la lussureggiante varietà dei colori del tropico, di gioielli originali dalle linee insolite eppure strettamente legate alle forme della natura, di fantasiosi bassorilievi monocromatici sulle tonalità dell’oro, di richiami a caratteri somatici creoli, alla caustica irriverente e insieme divertente presa in giro di personaggi e figure locali, alla rielaborazione immaginativa della realtà mediante il tratto che vi allude ma non la riproduce. Si evidenzia subito, insomma, in tutti gli artisti presenti nell’esposizione, una grande vitalità creativa e vivacità di fantasia nell’estrinsecare con la linea e con il segno il proprio concetto estetico ed esistenziale grazie anche ad apporti e forme mutuate da influssi interni al paese, dalla sua storia, tradizioni e vita quotidiana, e da influssi esterni che attribuiscono all’insieme un aspetto di internazionalità strettamente congiunto alle peculiarità espressive locali. Il che è poi l’intento informatore del Museo Abierto para el Mundo con cui Orlando Campos ha stabilito una fitta rete di scambi e di collegamenti tra artisti e luoghi di varie parti del mondo. Collegamenti e scambi che si svolgono non solo sul tema delle arti visuali vere e proprie, ma anche su quello della poesia e del senso della vita e della storia, argomenti su cui vengono raccolte sillogi poetiche e organizzati recital e conferenze, rendendo l’Istituzione del Museo, con cui mi onoro di collaborare da parecchio tempo e di cui ho avuto il piacere di presentare il suddetto vernissage dei 25 anni, un vettore culturale di grande impatto nell’ambito di una vasta operazione di conoscenza tra le persone e di formazione di rapporti di amicizia e di pace. Yvonne Carbonaro 94


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El “Museo Abierto para el Mundo” al cumplimiento de su año vigésimo quinto, ha creado, por iniciativa de Orlando Campos, quien es el creador y el alma del mismo, una nueva exposición en “Il Ramo d’Oro” de Vincenzo Montella en Nápoles. Una exposición que, resumiendo muchas y diferentes tendencias expresivas, ofrece una amplia y detallada visión general de las artes visuales en Venezuela, lo que demuestra que, a pesar de las dificultades de carácter político y económico que el país está viviendo, la inspiración artística sigue más que nunca siendo viva y vital como una luz consoladora, más bien diría revitalizadora. En el crisol de etnias y culturas, allá establecidas a lo largo del tiempo, coexisten en feliz conjunto tendencias figurativas y abstractas, representaciones naturalistas, surrealistas, satíricas, y así siguiendo. El uso de los materiales y de las más diversas técnicas: lienzo, papel, madera, esmalte, metales y piedras más o menos preciosos, permite el disfrute agradable y fascinante de la belleza de pinturas policromáticas que recuerdan la exuberante diversidad de los colores tropicales, de joyería original de líneas inusuales y sin embargo estrechamente vinculadas a las formas de la naturaleza, de imaginativos relieves monocromos en tonos de oro, de referencias a rasgos somáticos criollos, de la irreverente, divertida y cáustica burla de caracteres y figuras locales, de la reelaboración imaginativa de la realidad por medio de líneas que tan solo aluden a ella, pero no la reproducen. Se señala de inmediato, en fin, en todos los artistas, una gran vitalidad creativa y vivacidad de fantasía en el hecho de exteriorizar con la línea y con el trazo sus proprios conceptos estéticos y existenciales gracias tanto a contribuciones y formas debidas a influencias internas al país, a su historia, tradiciones y vida diaria, tanto a influencias llegadas del exterior, que proporcionan un aspecto de internacionalidad estrechamente ligado, al mismo tiempo, a peculiaridades expresivas locales. Que es al final la intención informante del Museo Abierto para el Mundo con la que Orlando Campos ha establecido una densa red de intercambios y relaciones entre artistas y lugares de todo el mundo. Relaciones e intercambios que tienen lugar no sólo a través de las artes visuales, sino también de la poesía y reflexiones sobre el significado de la vida y de la historia, temas alrededor de los cuales se organizan poemarios, recitales de versos y conferencias. Así que dicha Fundación del Museo, con la que tengo el honor de cooperar desde mucho tiempo y para la cual he tenido el placer de presentar el vernissage de la exposiciòn de los 25 años, representa un vehículo cultural de gran impacto, como parte de una vasta operación de conocimiento y relaciones entre las personas y de educación a la amistad y la paz. Yvonne Carbonaro 96


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