il Menante n. 1 gennaio 2009

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Minchiate e facezie

I RE MAGI Tanto per incominciare i tre re magi erano quattro! C'è poco da ridere, erano proprio quattro: Gaspare, Melchiorre, Baldassarre e Pescasseroli. Come seppero la notizia che stava per nascere il re dei re subito dissero: "Finalmente! Così i nostri popoli non ci romperanno più le scatole con l'inflazione, la disoccupazione, tangentopoli, la mafia, l'aumento delle tasse e se la sbatte lui. Andiamo ad omaggiarlo e così gli passiamo le consegne." Incominciarono i preparativi per la partenza. Un re ... mago ...? ... magio ...? ... maggio ...? Facciamo Gaspare, disse: "Che gli dobbiamo portare?" Melchiorre immediatamente rispose: "Io porto l'incenso!" - e se ne uscì con poco danno. Baldassarre disse: "Io porto la mirra!" "E che è?" - dissero gli altri re magi. "Booooh! Io la porto lo stesso." A Gaspare toccò portare l'oro e fu quello che andò peggio. Pescasseroli disse: "E io che porto?" "Tu porta le cose da bere e l'insalata!" - risposero gli altri. Il giorno prima della partenza i re magi andarono all'agenzia turistica per fare i biglietti ma Pescasseroli fece sapere che non poteva partire più perché erano venute visite. "Dove dovete andare?" - chiese l'agente di viaggio. "A Betlemme!" "E con che cosa volete viaggiare?" "A piedi!" "Siete cretini o fate finta? Volete pagare il biglietto per andare a Betlemme a piedi?!" "E se prendiamo il cammello?" "Il cammello di chi?" "I nostri!" L'impiegato dell'agenzia di viaggi capì perché esistono i paesi del terzo mondo, anzi si meravigliò che con quei regnanti non esistessero anche i paesi dell'altro mondo, dopodiché spinse fuori dall'ufficio con il maggior garbo possibile i re magi sbattendo loro violentemente la porta in faccia. Gaspare sfilò delicatamente la mano che aveva messo, sorridendo sicuro del fatto suo, nel vano della porta per impedirne la chiusura, solo che adesso non sorrideva più. Sull'atlante geografico De Agostini i re magi disegnarono l'itinerario che avrebbero dovuto seguire per raggiungere Betlemme e il giorno dopo partirono gratis. Il primo giorno si persero. Fu facile ritrovarli: bastò seguire la scia del profumo dell'incenso che Melchiorre si portava appresso per regalarlo a Gesù Bambino. Il secondo giorno si persero di nuovo perché per un attimo Baldassarre abbassò il braccio con cui teneva puntato con il dito da due giorni il posto dove stavano andando. Il Signore Dio li rimise sulla retta via e gli mandò a dire con un angelo di seguire la stella cometa. Non vuoi che quelli si mettono a seguire la cometa di Halley!!! La cometa di Halley passa da vicino la terra non so ogni quanti anni e i re magi le andarono dietro. Gesù Bambino cominciava a preoccuparsi che questi cretini non arrivavano, non tanto per loro quanto per l'oro, cioè non tanto per i re magi quanto per il prezioso metallo che Gaspare gli doveva regalare. Gesù Bambino disse: "Papà, vedi se li rintracci tu che puoi tutto!" San Giuseppe disse: "Oh ... non ci vai bene? Dove te li devo andare a trovare quei deficienti?!" Gesù Bambino disse di nuovo: "Non ce l'ho con te! Ce l'ho con quell'altro papà!" San Giuseppe prima si tranquillizzò poi si preoccupò e chiese alla Madonna se il bambino stava bene. Dio sentì ed andò a recuperare i re magi in una sperduta galassia che se la stavano prendendo con Melchiorre che, a detta di Gaspare e Baldassarre, gli aveva fatto sbagliare strada. I cammelli se li erano mangiati per fame e mo' stavano a piedi. Dio gli mandò un'altra stella cometa. Taaaanta era! Quanto la capa loro! Per sicurezza gli scrisse pure sulla coda 'FOLLOW ME' e gli disse che di deficienti ne aveva conosciuti ma a quel livello non era mai arrivato nessuno. I re magi seguirono la stella cometa 'FOLLOW ME' e finalmente arrivarono a Betlemme. "Dov'è la grotta di Gesù Bambino?" "E chi è Gesù Bambino?" - rispondevano.

"Conoscete la Madonna e San Giuseppe?" "Chi è che dobbiamo conoscere?" "San Giuseppe, il falegname!" "Il falegname?! E dove stanno più i falegnami?! Mo' è tutta produzione industriale! Se vi serve un falegname andate alla Metromobili o alla Mobiltre, vedrete che quello che vi serve lo trovate, c'hanno tutto!" "Ma a noi ci serve Gesù Bambino!" "Ancora! E chi è 'sto Gesù Bambino?" "Oh madonna! Ma dove diavolo siamo andati a finire? - si chiesero preoccupati i re magi - È Betlemme qua?" "Certo che è Betlemme! Che doveva essere?" "E che giorno è oggi? Perché non c'è nessuno in giro?" "Stanno tutti a vedere la partita!" "La partita? E che è la partita?" "Aho! ... Ma voi da dove venite? ... E che andate facendo vestiti così? Da quale manicomio siete scappati? ... Aho! ... Gente! ... Chiamate la polizia e i carabinieri! Stanno qua i pazzi scappati dall'ospedale psichiatrico che diceva la televisione ieri sera!!!" "Televisione?!?! ... E che è la televisione?! - si chiedevano sempre più preoccupati i re magi - ... E che è quella cosa di ferro che è passata correndo con una persona dentro facendo tutto quel casino?" "Nooooo! ... Quella è mia moglie che sta portando la macchina dal meccanico! Non vi preoccupate, s'è solo rotta la marmitta!" "Macchina? Meccanico? Marmitta? ... Aiuto!!!" - gridarono oramai in preda al panico i re magi. "Oh, ma basta che è possibile che nel 1993 devono ancora andare in giro dei pazzi come questi!" disse uno. "1993 !? ... Come 1993?! - fecero i re magi - Volete dire che siamo nel 1993 per caso?" "No! No per caso! L'anno scorso era il 1992 e mo' è il 1993, quale per caso! Per progressione numerica! L'anno prossimo sarà il 1994, è ovvio!" "E grazie che non trovavamo la grotta con Gesù Bambino! - sbottò Baldassarre - Siamo arrivati tardi!" "Taaardi?! - disse Gaspare - Siamo arrivati con duemila anni di ritardo, altro che tardi!" "Grazie! - sentenziò Melchiorre - ... Piglia e torni a piedi dalla lontana galassia dove eravamo andati a finire seguendo la cometa di Halley!" (riduzione di una vecchia storia del 4 dicembre 1993)

Nicola Fiume (la vignetta è di Cosimo Rosati)

Tra il serio e il faceto

I dubbi dubbi e altro di Nicola Fiume “L'ERBA DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE” “... ecco dov'è finito il barattolo di colore che avevo comperato per pitturare le persiane!” “NE UCCIDE PIU' LA LINGUA CHE LA SPADA” che significa che le spade che fanno oggi non sono più come quelle di una volta. “FIDARSI E' BENE, NON FIDARSI E' MEGLIO” che significa che come la fai la sbagli.


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