il domani

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il Domani

Lunedì 12 Luglio 2010

AMBIENTE Turismo sostenibile, il decalogo di Greenpeace CATANZARO - Spesso si parla di turismo sostenibile e non sempre a pieno titolo. Molto spesso infatti ci capita di imbatterci in vacanze che di green hanno davvero poco. A tal proposito ci viene in aiuto il decalogo redatto dall’associazione ambientalista Greenpeace, una vera pietra miliare in materia, utile a coloro che sono intenzionati a vivere una vera vacanza green. I suggerimenti forniti da Greenpeace vanno dalla scelta dell’albergo a basso impazzo ambientale, ai mezzi di trasporto meno inquinanti, al cibo. Vediamo nel dettaglio le dieci regole d’oro di Greenpeace per un turismo sostenibile:1) Scegliere alberghi a basso impatto ambientale, strutture integrate nel contesto naturale in grado di favorire il vero sviluppo delle popolazioni locali. 2) Visitare nel corso della propria vacanza soste-

nibile le grandi foreste primarie del nostro Pianeta, come: la giungla temperata del Sud America, la Foresta delle Nevi in Siberia, la foresta africana dei grandi primati, le selve boreali del Nord Europa. 3) Nel caso si voglia praticare Whalewatching è necessario rivolgersi esclusivamente ad operatori qualificati e che Giappone, Norvegia e Islanda continuano a praticare la caccia alle balene. 4) Non acquistare in nessun caso specie di animali a rischio d’estinzione come: il corallo, gli elefanti, le tartarughe, i rinoceronti, gli orsi, le scimmie, le balene, alcuni uccelli tropicali. 5) Evitare, se non strettamente necessario, l’utilizzo dell’aereo preferendo mezzi di trasporto a più basso impato ambientale come il treno e la nave. In vacanza non c’è niente di meglio che andare a piedi o in bicicletta. 6) Per la salvaguardia

del mare porre la massima attenzione all’acquisto del pesce, evitando le specie a rischio come pesce spada, tonno e gamberoni. Inoltre è importante non consumare pesce sottomisura preferendo il pesce azzurro e quello locale. 7) Non utilizzare pesticidi chimici e articoli da mare in Pvc, per difendersi dalle zanzare utilizzare le candele alla citronella. 8) Selezionare i viaggi enogastronomici Ogm free, preferendo i negozi e i ristoranti che utilizzano prodotti biologici. 9) Per gli amanti dell’escursionismo praticare quello a basso impatto, non disturbando gli animali, non abbandonando gli oggetti non biodegradabili. 10) Praticare sempre la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti. Solo osservando queste semplici ma importanti regole sarà possibile assicurare un futuro migliore al nostro pianeta.

È quanto emerge dalle ricerche del professore Stefano Montanari e di Antonietta Gatti

A Tirivolo l’aria più pulita d’Europa È l’ora del turismo ecosostenibile di Anna Bolle TIRRIVOLO - E’ nel territorio del Parco nazionale della Sila, precisamente a Tirivolo, nel catanzarese, l’aria più pulita d’Europa. E’ quanto emerge dalle ricerche di Stefano Montanari, direttore delLaboratorioNanodiagnostica di Modena, e Antonietta Gatti, esperta di Nano patologie. «Non è una notizia di poco conto - è scritto in un comunicato del Parco della Sila - se si considera che le analisi hanno rilevato scientificamente che l’aria presente in quell’area e’ addirittura più pulita di quella delle Isole Svalbard, vicino al Polo Nord». Lo confermano le analisi svolte dal dott. Montanari e dalla dott.ssa Gatti, massimi esperti mondiali di Nanopatologie, sui campioni prelevati una anno fa all’interno del nostro parco. Nel corso di uno dei progetti di ricerca internazionali, che la dott.ssa Antonietta Gatti ha direttore dirige, si presentò la necessità di valutare possibili inquinamenti indotti dalla sintesi di nanoparticelle in laboratori e industrie nanotecnologiche e le fu

chiesto di trovare un luogo in cui l’inquinamento dell’aria fosse ad un livello considerabile prossimo allo zero. Un luogo dove l’ambiente fosse assimilabile a quello di quando l’Uomo non si era ancoraimpadronitodelletecnologie di cui oggi gode. «Ci rendemmo subito conto - scrive il dott. Stefano Montanari, direttore del Laboratorio Nanodiagnostics di Modena, in un articolo apparso sulla rivista Biolcalenda - che un luogo del genere non può esistere, e non può esistere perché l’atmosfera è una sorta di contenitore che, per grande che sia, non ha barriere. Dove cercare allora? Avendo un partner di ricerca nor-

Nel 2009 i ricercatori decisero di trascorrere una vacanza in Calabria e scelsero una delle proposte di viaggio di Orme nel Parco

vegese, provammo alle Isole Svalbard, un arcipelago scarsissimamente abitato dove non esistono strade, vicino al Polo Nord e, perciò, un ottimo candidato. Con nostra sorpresa non fu così: anche lassù tra i ghiacci, a mille chilometri da Capo Nord le polveri inquinanti erano arrivate e il microscopio elettronico ce le mostrava impietosamente». Nel mese di agosto del 2009 i due ricercatorideciseroditrascorrere una vacanza in Calabria e scelsero una delle proposte di viaggio di Orme nel Parco. Un giorno di agosto furono ospitati nel parco a Tirivolo dove, per pura curiosità, piazzarono i loro strumenti di rilevazione. I campionamenti dell’aria furono effettuati utilizzando appositi filtri che trattenevano la polvere. Questi furono poi osservati sotto un microscopio elettronico a scansione costosissimo, dotato di un sensore di microanalisi a raggi X che permise di identificare i granelli di polveri sia per la morfologia che per la composizione chimica.«Tornati al lavoro - prosegue Montanari analizzammo i risultati. Ci si cre-

da o no, l’aria era pulita, molto meglio di quella delle isole Svalbard e, nella nostra esperienza, in assoluto la migliore che mai ci sia capitato di incontrare». In entrambi i casi non sono state trovate molte polveri ma, quello che è apparso singolare è che, mentre in Sila sui filtri si è depositata solo della normale polvere, alle Svalbard è stata rilevata anche per esempio una pallina di piombo con attaccate palline molto più piccole. «Queste, - spiega la dott.ssa Gatti sicuramente provenivano da processi combustivi. Quindi il campione di polveri prelevato nelle isole Svalbard non era per noi un

Tutto questo è stato possibile perché i due ricercatori si sono potuti avvalere di un microscopio potente unico in Italia

buon riferimento di zero inquinamento,mentrequelloprelevatoin Sila si». I risultati di queste analisi sono stati inseriti anche in una banca dati (in costruzione) che fa parte del rapporto finale di un Progetto Europeo di nanotossicologia chiamato Dipna (Development of an integrated platform for the nanoparticles risk assessment) (Fp6-Nmp - 2006 - 09). La notizia conferma e certifica ciò di cui molti sono stati sempre stati convinti ovvero che l’aria che respiriamo in questi boschi, dove abbiamo deciso di investire per proporre un turismo eco-sostenibile, è pura al 100% e oggi è possibile anche dimostrarlo scientificamente e garantirlo ai clienti che scelgono Orme nel Parco per trascorrere le proprie vacanze in Calabria. «Spiegazioni ce ne sono diverse - aggiunge Montanari - da quelle di fisica secondo cui, a causa della rotazione terrestre, il particolato sospeso tende a portarsi verso i poli, fino a tirare in ballo l’altitudine. Ma il motivo principale è che ancora, nonostante i tentativi di qualche "politico" molto disinvolto, non si è riusciti a fare della Calabria una terra di conquista per chi prospera impiantando industrie inquinanti e incenerimento dei rifiuti». Tutto questo è stato possibile perché i due ricercatori, nel corso delle loro indagini, si sono potuti avvalere di un microscopio potentissimo, unico in Italia, con il quale continuano ad effettuare le loro importantissime ricerche.


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