QdE 2012 Premio Nazionale il Mosnel

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questione di etichetta

P REMIO NAZIONALE

www.ilmosnel.com

q u a r t a

e d i z i o n e

2 0 1 2



042005 200606 072008 200909 202010 112 20 202012 131520 prima edizione

seconda edizione

terza edizione

QUARTA edizione


Una storia affascinante quella dell’azienda vitivinicola il Mosnel di Camignone. Una storia che parla del grande amore per le proprie radici e per la terra e che ha avuto una grande e meravigliosa protagonista, Emanuela Barboglio; una donna forte, determinata, che per decenni ha rappresentato l’anima della cantina. Oggi l’eredità di Emanuela Barboglio è stata raccolta dai figli Giulio e Lucia Barzanò che proseguono con altrettanta passione il cammino intrapreso. Era il 1968 quando Il Mosnel delineò la sua piena vocazione vitivinicola e vennero piantati i primi vigneti con la neonata denominazione di origine controllata “Franciacorta”. Dal 1968 a oggi Il Mosnel si è sempre mantenuto al passo con i tempi per garantire, sia in cantina che in campagna, il più alto livello di qualità. Fu infatti tra le prime aziende a dotarsi di vasche in acciaio inox (talmente grandi che vennero introdotte in cantina attraverso il tetto, destando la curiosità di tutto il borgo di Camignone), impianto di refrigerazione e presse pneumatiche. In campagna i vigneti furono rinnovati scegliendo con cura posizione e qualità dei terreni e dei cloni: si sosituirono i vecchi e iperproduttivi impianti sylvoz e fu adottato il


sistema di allevamento a cordone speronato con 4000 ceppi per ettaro. Dal 2011 l’Azienda ha iniziato il periodo di conversione per la certificazione di Agricoltura Biologica delle proprie uve.

Su tutte le etichette – dicono Giulio e Lucia Barzanò – è riportata una frase che racchiude la nostra filosofia. Un piccolo motto che svela il semplice segreto dei vini che produciamo: Il tempo e l’esperienza ci insegnano come trasformare le nostre uve in emozioni. Perché un vino, come un’opera d’arte, è un’esplosione di sensazioni, un viaggio attraverso i sensi. È una piccola magia che per accadere ha bisogno di tanta pazienza, di grandi cure e attenzioni, dell’amore per le proprie radici, il territorio, le vigne. Solo così nasce un vino che arriva fino al cuore!

Oggi il Mosnel è una delle realtà vitivinicole più importanti della Franciacorta e produce circa 250.000 bottiglie, con netta prevalenza dei DOCG. L’intera produzione viene distribuita sia sul territorio nazionale, a ristoranti, enoteche, bar e negozi specializzati, che all’estero, in particolare in Austria, Belgio, Germania, Norvegia, Lussemburgo, Gran Bretagna, Svezia, Danimarca, Australia, Giappone e Stati Uniti.


Correva l’anno 2005 e, con il patrocinio di ADI Design, nasceva il Premio il Mosnel “Questione d’Etichetta”. L’obiettivo era quello di trovare una veste speciale per 300 Magnum numerati di Franciacorta Brut 1990, prodotto che per eccezionalità dell’annata, lunga maturazione in cantina e limitata quantità, era un’autentica rarità da collezione. Quella prima edizione vide la partecipazione dei grandi nomi del design (tra loro Giancarlo Illiprandi, Italo Lupi e l’indimenticato Bob Noorda) e sancì la vittoria di Franco Origoni e Anna Steiner. Nel 2008 la seconda edizione ripropose il fortunato format del debutto per vestire 360 Magnum di Franciacorta Brut 1998. Vennero coinvolti giovani designer già affermati e vinse Hangar Design Group di Alberto Bovo e Sandro Manente. Il 2010, con la terza edizione, segna l’anno della maturità e della crescita per il Premio il Mosnel “QdE”. Sempre con la collaborazione di ADI, abbiamo cercato l’etichetta e la confezione per il Franciacorta DOCG Pas Dosé Riserva 2004, un prodotto questa volta in quantità maggiore e in due diversi formati. Il progetto vincente è quello di Francalma Nieddu dello Studio italo-tedesco ondesign.


Nel 2012 torna la Quarta Edizione del Premio “QdE”; il nuovo Franciacorta Pas Dosé “Qde” Riserva 2006, grazie ancora al prestigioso patrocinio di ADI, trova la sua veste per le 4.000 bottiglie 0,75 litri, i 400 Magnum ed i 100 Jeroboam, tutti esemplari numerati. Un Franciacorta prezioso ed importante, frutto di un’eccellente annata e rimasto 5 anni in affinamento sui lieviti. A vincere ancora una donna: Laura Ferrario di Milano, che presenta un bellissimo lavoro sia per l’etichetta che per il packaging. Tutti i progetti presentati e le edizioni passate sono visibili sul sito de il Mosnel:

www.ilmosnel.com La giuria del Premio ha designato il suo vincitore, ma tutti i navigatori internet sono chiamati a esprimere il loro parere e a votare online il progetto preferito. E il certame tra designer si riaccenderà ogni volta che il tempo, il lavoro e la passione ci regaleranno nuove annate della Riserva “QdE”, ognuna con un’etichetta d’autore diversa, opere d’arte che racchiuderanno altre opere d’arte. Le prime da collezionare e ammirare, le seconde da gustare.


Franciacorta DOCG PAS DOSÈ Riserva “QdE” 2006 La bottiglia che qui presentiamo racchiude il frutto di un’ottima annata e di tanto lavoro ed esperienza accumulati nei decenni dall’Azienda Agricola il Mosnel. Nel 2009 è entrato in vigore il nuovo Disciplinare di produzione Franciacorta, che codifica una nuova tipologia produttiva, affinata sui lieviti di seconda fermentazione per almeno 60 mesi, che prende il nome di Riserva. Per questo con l’annata 2001 a il Mosnel si cessa la produzione dello storico Millesimato a favore del nascente Franciacorta Riserva, che deve però attendere due anni, in quanto 2002 e 2003 sono annate di importanza minore. Solo con il millesimo 2004 nasce il Franciacorta Riserva il Mosnel, degno successore dei due Millesimati, il 1990 e il 1998, vestito con l’etichetta vincitrice della 3° edizione del Premio “QdE”. Ora la 4° edizione del Premio QdE per il Millesimo 2006. Il 2006 fu un’annata che spiccò per l’ottimo decorso vegetativo, caratterizzata da grande regolarità nelle precipitazioni atmosferiche, come pure da ottimali escursioni termiche, che ci consentirono di attendere la maturazione che portò la vendemmia all’ultima settimana di agosto. Con queste premesse i nostri maturi vigneti ci regalarono vini dalla naturale predisposizione all’invecchiamento, di grande complessità aromatica e con una ricchezza varietale che ci suggerì una maggior valorizzazione del Pinot Bianco. Le migliori uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero provenienti dai vigneti Larga Nord, Roccolino e Dosso Sud vennero vinificate in bianco in piccole botti di rove-


re, il Pinot Bianco proveniente dal vigneto Limbo fu vinificato in vasche d’acciaio. L’assemblaggio della cuvée avvenne a marzo, seguì il “tiraggio”, ovvero l’imbottigliamento con aggiunta di lieviti e zuccheri. Poi le bottiglie furono coricate in cataste nelle secentesche cantine e qui restarono per cinque anni, prima di procedere con la tradizionale lavorazione sui cavalletti. Infine l’espulsione dei lieviti, la colmatura con lo stesso vino, il nuovo tappo e una prestigiosa veste d’autore per un vino eccezionale in edizione limitata: soltanto 4.000 bottiglie numerate, 400 bottiglie in formato Magnum numerate, come anche le 100 bottiglie Jeroboam, per quei fortunati che potranno gustare questo prodotto eccezionale. Il Franciacorta DOCG Pas Dosé “QdE” 2006 ha un bel color giallo paglierino, brillante. La spuma fine e persistente, sprigiona al naso un bouquet intenso, ampio ed emozionante con spiccate note floreali, agrumi, pompelmo rosa e crosta di pane. Al gusto è vivo, elegante e ricorda la pesca bianca, perfetto per accompagnare i migliori piatti dell’alta ristorazione. uve: 40% Chardonnay 40% Pinot Bianco 20% Pinot Nero alcool: 12,5% acidità: 7,5 per mille zuccheri riduttori: <3 gr/l estratto secco: 23 gr/l 4.000 0,75l 400 1,5l 100 3l


“Per tutta la notte ho bevuto il vino dell’amore, mia Diletta, come lo stagno per tutta la notte beve la luna piena”, scrive Rainer Maria Rilke in una delle sue straordinarie poesie. Eppure, ricordando queste parole che evocano l’immagine della passione, non ho potuto non pensare a quel gioco di specchi tra lo stagno e la luna, lo stesso che esiste tra un’etichetta e il suo vino. È una disputa di rimandi, una partita in cui l’occhio sfida il palato. Vincerà l’etichetta? Vincerà il vino? Quasi sempre a un’etichetta disegnata con eleganza e raffinatezza corrispondera’ un vino nobile. Quasi sempre a una buona idea corrispondera’ un contenuto di qualitá. Cosí che il palato, non solo lo sguardo, sarà reso felice. Ma attenti, talvolta (ci ricorda ancora Rilke) il vino è proprio come l’amore, ovvero “Una perdita nascosta da un gesto che cattura”.

Gianluigi Colin Artista e Art director del Corriere della Sera

La giuria P residente

Daniele Cernilli / Giornalista e direttore

del magazine online Doctor Wine

Luisa Bocchietto / Presidente ADI Camilla Baresani / Scrittrice e giornalista Corriere della Sera Chiara Giovoni / Sommelier e wine blogger Giovanni Brunazzi / Presidente Onorario di Brunazzi & Associati

docente di Packaging all’Università di Parma

Stefano Cerveni / Chef Ristorante “Due Colombe” Lucia Barzanò / Il Mosnel


ADI Associazione per il Disegno Industriale rappresenta l’intero sistema del design italiano: progettisti, imprenditori, distributori, comunicatori, ricercatori, scuole. Fondata nel 1956 per iniziativa di un nucleo di architetti, designer e imprenditori con l’intento di rivoluzionare la produzione industriale, ha subito assunto un ruolo d’avanguardia come protagonista nell’elaborazione di una nuova cultura del progetto e del prodotto. ADI promuove il Premio Compasso d’Oro e opera come rappresentante istituzionale dei professionisti del design nel quadro delle normative europee e internazionali. Fornisce servizi alle imprese e ai designer: il Registro dei Progetti, il cui scopo è la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, il Giurì del Design, la cui funzione è la soluzione delle controversie sulla proprietà intellettuale nel settore del disegno industriale. È articolata in quattro dipartimenti (Progettisti, Imprese, Generale, Distribuzione e servizi) e in un’organizzazione territoriale che comprende tredici delegazioni territoriali: ADI Piemonte e Valle d’Aosta, ADI Liguria, ADI Lombardia, ADI Veneto e Trentino Alto Adige, ADI Friuli Venezia Giulia, ADI Emilia Romagna, ADI Toscana, ADI Lazio, ADI Umbria, ADI Marche, Abruzzo, Molise, ADI Campania, ADI Puglia e Basilicata, ADI Sicilia. Opera di concerto con la Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro, costituita nel 2001 e attualmente presieduta da Giovanni Cutolo. Quest’ultima ha tra i suoi principali obiettivi la conservazione e la valorizzazione della Collezione storica del Premio Compasso d’Oro ADI, che raccoglie prodotti segnalati e premiati in oltre cinquant’anni di attività del premio. ADI è guidata da un Comitato direttivo nazionale di cui fanno parte Luisa Bocchietto, presidente; Carlo Forcolini, past-president; Giovanni Cutolo vicepresidente, delegato alle attività culturali; Giovanna Talocci, delegata alle relazioni esterne; Roberto Marcatti, delegato alle relazioni interne; Alessandro Sarfatti, tesoriere.

ADI Associazione per il Disegno Industriale via Bramante 29 | 20154 Milano T +39 0233100241 | F +39 0233100979 info@adi-design.org | www.adi-design.org


LAURA FERRARIO LAURA FERRARIO


premio qde 2012


Nel 1984 esco dalla Scuola Politecnica di Design (SPD) come Visual Designer e, dopo varie esperienze in studi grafici, comincio la mia attività in proprio fondando lo studio Ferrariodesign: per tutte le aziende che vogliono girare alla velocità del mondo ma fermare lo sguardo di chi le osserva. Andare alla velocità del mondo è semplice: basta correre più forte. Il grande rischio è però quello di rendersi invisibili. Mi dedico alla continua ricerca dell’innovazione, di quel particolare che non passa inosservato e che cattura lo sguardo dell’osservatore. Perché l’Immagine è la prima cosa che viene percepita, quella dalla quale scaturiscono i primi pensieri e le prime valutazioni, anche se inconsce. Una professionalità che si traduce in consulenza, prima ancora che in marchi, identità visiva, editoria aziendale, allestimenti, web design o ADV. Così, in un mondo dove tutti fanno a gara per andare più veloci, scopro quanto sia cambiato il modo di osservare le cose e so quanto sia importante offrire una comunicazione chiara e di forte impatto visivo.

LAURA FERRARIO Ecco l’approccio vincente, adottato negli anni per i clienti più diversi, che mi ha permesso di mantenere quell’apertura mentale e quella freschezza creativa necessarie a garantire soluzioni mai scontate e prevedibili. Ho lavorato per l’ingegneria spaziale e per i gioiellieri, per le case vitivinicole e per le case farmaceutiche, per il settore immobiliare e quello alberghiero, per l’integrated facility management e per le calzature, per lo smaltimento rifiuti e per gli scultori, per scuole di vela e per la cosmetica naturale: lavorare ogni giorno in settori diversi significa avere una sola specializzazione, quella nella qualità. I mezzi utilizzabili ormai sono infiniti anche se per me la “Carta” con le sue mille sfumature e attraverso i sensi è ancora il mezzo più efficace: il tatto, con l’utilizzo di diverse goffrature, spessori o materiali; la vista, con le diverse tecnologie di stampa; l’udito, il girare le pagine e l’olfatto, l’odore dell’inchiostro. I miei lavori sono stati esposti in varie mostre e sono stati pubblicati su libri nazionali e internazionali. www.ferrariodesign.it


La Franciacorta è una splendida regione a sud del Lago d’Iseo, in provincia di Brescia, che si estende fra dolci colline moreniche. Come il Lago d’Iseo bagna le rive della Franciacorta così lo spumante bagna le pareti di un calice. Dalla rielaborazione grafica dell’immagine storica che rappresenta la morfologia del lago nasce il concept che esprime tutta la potenza con cui una bottiglia di Riserva appena stappata si riversa in un calice di cristallo. Le bollicine si mischiano al getto dello spumante e creano un’aspettativa, un’emozione che invoglia l’utente a aprire la bottiglia.

Un’etichetta elegante, viva ed equilibrata nei suoi grafismi, nei colori e nell’abbinamento con un font moderno importante come l’Anorak rotondo e rigoroso che ben si integra, ma si distingue tra gli elementi originari e moderni dell’etichetta.


1.

La classica nera e oro ma utilizzando un supporto, colorato in pasta e molto opaco in modo che risalti sul vetro lucido della bottiglia, 1 oro serigrafico opaco per differenziare testi, bicchiere e Brand dal flusso dello spumante che sarà in lamina lucida; per un’etichetta classica ed elegante


2. Un crema opaco come sfondo: un oro serigrafico opaco su testi e Brand e un oro lucido a lamina sul segno grafico e sul bicchiere in modo che il flusso dello spumante diventi tutt’uno con il calice.


Il bicchiere non è più fustellato; i testi si legano di più con i grafismi in questo modo applicando l’etichetta trasparente si legga un’ovale preciso. Stampa tutta in un oro a caldo per esaltare la semplicità e l’eleganza del prodotto.


4.

La trasparenza è sul segno grafico e sui testi in modo da esaltare ancora di piÚ lo spumante, un oro opaco per lo sfondo mentre il bicchiere e il Brand saranno in lamina oro.


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Realizzato con un cartoncino bianco da 490 gr ac

Stampa Stampa a 2 colori Offset + vernice Flexo su “Q” Oppure “Q” oro a spumante lamina La potenza della fuori uscita dello viene ancora più enfatizzata nellaChiusura scatola dove l’ingrandimento l’avvolge: semplice e d’impatto composta da due Cordoncino grigio bloccato daelementi piombino “slive e tiroir” che formano un cofanetto prezioso. Uno scrigno che racchiude tutte le aspettative del Riserva: r accoppiato 3 voltecon un piccolo cordoncino e da un piombino che sigillato include il marchio di QDE, il tutto per esaltare al massimo il prestigio del prodotto. Q” Carte Favini brillanti, perlescenti e cangianti che evocano percezioni di lusso per sottolineare ancora di più la preziosità della Riserva: oro per la bottiglia da 1,5 l e un crema per la versione più piccola. A contrasto, internamente, la scatola è rivestita con The Tube sempre di Favini, un nero opaco quasi un velluto al tatto che fa risaltare la lucidità della bottiglia: insomma tutto progettato per valorizzare ogni minimo dettaglio.


La Giuria del Premio il Mosnel “Questione di Etichetta”, riunitasi il 5 settembre a Milano, all’unanimità premia l’etichetta realizzata dalla designer Laura Ferrario per aver realizzato un lavoro eccellente, che ha saputo coniugare le valenze del territorio alla comunicazione del Marchio dell’Azienda e all’unicità del prodotto. L’etichetta è ben riconoscibile, raffinata e trasmette in modo creativo le caratteristiche del prodotto. Tutti gli aspetti del packaging e delle varianti di colore proposte sono state risolte in modo coerente in una presentazione grafica di altissimo livello. La Giuria si è espressa a favore della versione con sfondo trasparente e grafica in oro per una più favorevole leggibilità del marchio. La Giuria ha attribuito una Menzione Speciale al progetto presentato da Sandra Laube dello Studio Cisotti + Laube per l’originalità dello studio grafico ed in particolar modo per il packaging.



Sandra Laube nasce a Francoforte (Germania) e nel 1986 si trasferisce a Firenze. L’anno successivo si iscrive all’ISIA dove si diploma nel 1993. Nel 1992 vince una borsa di studio al “College of Art and Design of Minneapolis” (USA) e svolge un’esperienza professionale alla 3M, settore comunicazione ed immagine. Si occupa della direzione artistica nel campo della grafica ed esplora il mondo del design multimediale. Insegna all’Istituto Internazionale di Fashion Design & Marketing POLIMODA di Firenze, ha insegnato all’ ISIA Moda Firenze organizzando eventi prestigiosi e tiene corsi in collaborazione con il Fashion Institute of Technology di New York. Partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali. Nel 1992 nasce la collaborazione con Biagio Cisotti ed insieme collaborano con numerose aziende, come Alessi, B.R.F., Casprini, Ceccotti, Colle, Essedra, Maxxa, Natuzzi, Plank, Poltronova, RCR, Vilca, Zeritalia. Si occupano oltre alla progettazione anche di allestimenti nelle fiere e Fuori Salone. I loro prodotti sono stati esposti in vari musei internazionali e si trovano nella collezione permanente di diversi musei di design, come il Museum für Angewandte Kunst, Frankfurt (D), il Museum of Decorative Arts and Design in Gent (B), il Museum of Design in Cape Town (ZA) Groninger Museum, Groningen (NL) e Vestlandske Kunstindustrimuseet, Bergen (N). Nel 1996 mostra personale “Wohnperspektiven” a Rottweil, Germania. Nel 2004 con la sedia LUNA ricevono prestigiosi premi come 1°premio del Interior Innovation Award Cologne (D) , Best of NeoCon® Innovation Award (USA), Premio Catas (I) e ADI Design Index, edition 2004. I loro prodotti sono pubblicati in vari libri.


Cercando iI nostro “briefing”, per meglio interpretare I’identità dell’azienda, ci siamo appassionati alla sua lunga storia. Abbiamo aggiunto all’“in-put” dell’importanza del vino anche le tradizioni di una storia al femminile. Tutto questa, insieme all’eleganza ed attenzione ad esprimere uno spirito sia contemporaneo che attuale, costruiscono il nostro concetto progettuale. Con questi presupposti, il progetto dell’etichetta nasce con l’idea di creare un segno grafico ben identificabile, netto e riconoscibile. Il cerchio, segno d’eccellenza nella progettazione per la sua perfezione e rigorosità, è stata la nostra scelta. A questa punto ci siamo soffermati sul marchio originale de Il Mosnel, che a sua volta è racchiuso in un cerchio e, come nel marchio originale, poniamo l’accento sull’elemento quadrato situato in basso e lì inseriamo il marchio. II nostro cerchio si evolve in un rigoroso (ma non troppo) gioco di linee che circondano l’etichetta. Il colore oro, stampato a caldo, si stacca in maniera luminosa e vincente dal nero interno, ed allude al colore del sole. L’oro, che ha assunto nel tempo il significato di simbolo di purezza, valore e lealtà, si abbina in maniera naturale ai valori del prodotto. Il font scelto esprime un dolce e femminile rigore contemporaneo ed interpreta a sua volta questa mescolanza tra tradizione, precisione e calore, creata dai sottili cerchi dorati ed intrecciati.


II packaging non è altro che l’evoluzione logica dell’etichetta. Presentiamo due varianti: la prima che allude in maniera netta al concetto “sole” con i suoi raggi che si espandono nello spazio. La proposta alternativa si sofferma di più sul concetto dell’eleganza minimale. Per entrambe le proposte del packaging è importante il contrasto fra l’interno ed esterno, fra il nero opaco interrotto solo da alcuni raggi luminosi e il calore del colore oro all’interno. I materiali della realizzazione devono tener conto dei concetti espressi. Perciò la carta deve essere opaca per rendere bene il contrasto con le linee dorate lucide (contrasto che nelle simulazioni nostre non possiamo rendere). L’ideale sarebbe la plastificazione opaca delle parti nere. Il packaging idealmente dovrebbe essere realizzato con un accoppiamento fra due carte: il cartone rigido opaco esterno e il foglio lucido di colore oro all’interno. Lavorando con passione a questo progetto, è nato il desiderio di creare un progetto più completo ed includere nella proposta anche la fascia superiore che avvolge la bottiglia. Questo tema non è stato sviluppato per rispettare il briefing del concorso.


Laura Fiaschi (Carrara, 1977) - designer e grafica e Gabriele Pardi (Viareggio, 1966) - architetto si occupano di architettura, industrial design, grafica, art direction per aziende ed eventi.


Ricevono numerosi premi, Alessandro Mendini seleziona per il Design Museum della Triennale di Milano il calice da degustazione Swing; Dyade Ltd invita Gumdesign a rappresentare il design italiano per I.D.E.A. a Londra durante il London Festival Design e il Museo Magma accoglie nella permanente alcuni prodotti disegnati dallo studio; sono selezionati dalla Triennale di Milano per un’importante mostra al Museo Santral di Istanbul e Vittorio Sgarbi li sceglie per il Padiglione Italia (Biennale di Venezia) al Museo Pecci di Prato. Il MoMa di San Francisco seleziona Swing e Calici per un’importante mostra e per la permanente del museo. Dal 2008 seguono la direzione creativa di Cambiovaso per l’azienda Upgroup che ha coinvolto finora 30 designers internazionali ed è stato selezionato per l’Adi Design Index 2009 e per il Compasso d’Oro. Sono attivi nel settore universitario con lezioni aperte, workshop e collaborazioni con la Libera Università di Bolzano, il Cried di Milano, lo Ied di Firenze e Roma, l’Università di Pisa ed il Celsius di Lucca, la Facoltà di Architettura di Genova, la Facoltà di Ingegneria di Trento. Le più importanti riviste di settore e numerose pubblicazioni editoriali documentano il lavoro dello studio. Dinamicità, trasformabilità e versatilità, ironia e gioco sono le caratteristiche percepibili in ogni progetto affrontato dallo studio; progettare e sognare procedono insieme ...immaginare, ideare, inventare, creare qualcosa di nuovo e proprio ...tutto ciò implica una tensione emotiva che altro non è che sogno!





La semplicità è la massima raffinatezza Leonardo da Vinci

Un vino raro ed importante prodotto in edizione limitata richiede un’immagine legata alla “semplicità ed alla raffinatezza” per esaltarne la qualità. La preziosità della cuvée, l’aspetto esclusivo e da collezione si esprimeranno con la semplicità “strutturale” e con la grande qualità tecnica; una grande attenzione al dettaglio materico e grafico affinchè non vi siano “contaminazioni” visive ma al contrario una perfetta armonia ed una declinazione controllata ed elegante. Un’immagine pulita e che gioca sul perlage fine e fitto, tipico del grande prodotto, traslata graficamente e generata dal “puntino della i” per rappresentare quella qualità “contenuta e protetta” dalla bottiglia in vetro, spessa e consistente. Ne nasce un segno grafico elegante, minimale ed armonico capace di trasmettere quel senso ricercato delle “bollicine di qualità”. L’Helvetica Neue Condensed si allinea perfettamente al marchio “Il Mosnel” grazie alla sua pulizia formale, comunica contemporaneità e attenzione alla qualità/ricerca da parte dell’azienda. Grande attenzione è ovviamente prestata alla presenza del collarone e della capsula, segni che suggeriscono colori e dettagli per l’etichetta affinchè il prodotto finale sia coordinato, equilibrato e dunque “semplice e raffinato”. È scelta la carta Fedrigoni Constellation Snow Intreccio 90 gr. stampata in colore nero; su un bordo laterale è verniciata serigraficamente UV in nero lucido a due passaggi per ottenere lo stesso effetto del collarone. La grafica è stampata serigraficamente in colore oro, così come accade per il marchio “Il Mosnel”. L’etichetta è declinata anche sul fondo bianco per permettere un suo uso esteso ed applicabile a diverse condizioni produttive. Gli stessi criteri materici e grafici sono applicati al packaging, volutamente semplice da un punto di vista strutturale, ma estremamente ricercato nella stampa e nella matericità; anche in questo caso si utilizza la carta Fedrigoni Constellation Snow Intreccio accoppiata da 350 gr. di colore bianco e si stampa serigraficamente con verniciatura a caldo in colore oro.


Ettore Ettore Lariani, architetto e designer (Milano, 1963). Si è diplomato in Costruzioni Aeronautiche nel 1981, iscritto alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1984 e ha iniziato l’attività di designer nel 1988. Nel 1996 si iscrive all’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano e fonda STUDIOLARIANIarchitettura. Maria Claudia Civelli e Francesco Civelli sono partner dal 2004 e Marika Ortelli collabora dal 2010. Le realizzazioni investono più settori: ristrutturazioni, allestimenti sia museografici sia fieristici, architetture d’interni, opere per artisti e istituzioni, design di prodotto, grafica e immagini coordinate aziendali. Negli ultimi anni si ricordano: l’allestimento sensibile del sito archeologico del Teatro Romano presso Camera di Commercio di Milano, il Centro benessere .618 per Aurea Proporzione, la progettazione dell’immagine coordinata dell’Unità Corporate Social Responsibility di Intesa Sanpaolo. È docente incaricato dal 1999 al 2005 presso il Politecnico di Milano, Facoltà del Design: il confrontarsi con le tecniche multimediali in rapida evoluzione favorirà l’interesse nei rapporti tra spazio e suono. L’attrazione verso il progetto complesso stimola le pratiche interdisciplinari, che lo porteranno a integrare nella professione competenze di diversi ambiti. Insieme a Marco Maiocchi, fisico, e Francesco Rampichini, compositore, sviluppa l’Acusmetria®, il codice stereofonico che rende visibili le forme geometriche anche ai non vedenti.


Lariani Insieme a Marco Maiocchi, fisico, e Francesco Rampichini, compositore, sviluppa l’AcusmetriaŽ, il codice stereofonico che rende visibili le forme geometriche anche ai non vedenti. Una delle applicazioni riguarda i logotipi videografici riconoscibili dai portatori di handicap visivi, come CSR-art per Intesa Sanpaolo. Curatore e autore di alcuni testi sui rapporti tra progettazione e sinestesie, definisce e diffonde la Museografia sensibile, trasferendo nelle realizzazioni le sperimentazioni accademiche. Attualmente gli interventi didattici si rivolgono a Master e Corsi di specializzazione. Oltre cento opere per privati.


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RISERVA “QdE” 2006

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PACKAGING Le confezioni sono proposte in colore bianco ottico finitura opaca. La scelta della finitura del nome bianco in rilievo lucido su involucro bianco opaco, pur mantenendo una buona visibilità, stimola l’avvicinamento all’oggetto per comprenderlo. La superficie del cartoncino plastificato opaco è particolarmente piacevole da toccare e non assorbe impronte. In alternativa i caratteri in rilievo possono essere contornati in oro opaco. La serie 0.75 L è contraddistinta dalle dimensioni più contenute e dal colore oro Pantone® 873 C in stampa offset litografica. Le confezioni Magnum sono impreziosite dalla sostituzione del colore Pantone® 873 C con oro opaco punzonato a caldo.


L’attenzione ai sensi è uno dei tratti distintivi della progettazione: sentire il sapore significa godere di un’esperienza polisensoriale, dove il piacere di assaporare è anticipato dalla percezione della materia stessa dell’involucro esterno, dalla sua raffinatezza, dalla propria capacità attrattiva. Touch, tatto. Un invito ad apprezzare la qualità sin dalla confezione: il piacere di toccare la materia del contenitore, lo sfiorare il rilievo del nome. Una possibilità aperta anche ai non vedenti. Il termine Touch è in lingua inglese per la favorevole onomatopeica.

ETICHETTA Contiene i dati essenziali, la numerazione progressiva e un segno grafico curvilineo tratto dal logotipo “QdE”, che rappresenta concettualmente il profilo di un calice flûte leggermente inclinato. Le proporzioni sono studiate in modo che, una volta applicata, sia percepita come forma quadrata. È bilanciata in modo ottimale sia sulle bottiglie 0,75 L sia sulle Magnum. Si propone con fondo nero o, in alternativa, bianco ottico. La scelta con fondo nero mantiene coerenza con collare e retroetichetta; l’opzione con fondo bianco si staglia positivamente per contrasto. Le etichette nere 0,75 L sono contraddistinte dal colore oro Pantone® 873 C in stampa offset litografica, mentre le etichette 1,5 L sono impreziosite dalla sostituzione del colore Pantone® 873 C con oro opaco punzonato a caldo. Le etichette bianche hanno le stesse caratteristiche con la sostituzione del colore nei testi in grigio idem testi su retro packaging.


LS GRA PHIC DES IGN



Tra il passato nostro e il nostro presente non esiste incompatibilità. Noi non vogliamo rompere con la tradizione: è la tradizione che si trasforma, assume aspetti nuovi, sotto i quali pochi la riconoscono. [Rassegna Italiana, Dicembre 1926]

Progettare un’etichetta partendo da due spunti: architettonico e tipografico. Entrambi con una radice comune, il Razionalismo italiano. Un’espressione d’avanguardia, che ha influenzato il design della prima parte del XX secolo, conservando le peculiarità progettuali del sistema produttivo italiano. Così come la tradizione e l’innovazione sono proprie della produzione agroalimentare d’alta qualità del nostro paese. Architettura Partiamo dalle pitture di De Chirico dove, accanto a strutture razionaliste, si trovano forme, spazi e particolari architettonici metafisici. Tipografia La rivista “Il Risorgimento grafico” è il punto di riferimento per la tipografia italiana del periodo da cui prendiamo spunto. Una tipografia di carattere architettonico e monumentale come quella del Tribunale e della Camera del Lavoro di Milano. Questi due elementi si cristallizzano in un’etichetta costruita su una gabbia tipografica basata sulle proporzioni classiche, auree, con l’utilizzo di un carattere d’ispirazione Razionale progettato da Dino dos Santos e basato proprio sulle forme dei caratteri degli anni ‘30.


Entrambe le etichette sono realizzate su un foglio di carta dorata, dalla superficie materica e leggermente iridescente. È stato scelto di lavorare su una superficie composta da una “lamina” color oro per rendere questo colore più pieno e brillante. Resa difficile se affidata a inchiostri da stampa classici. La serigrafia esalta l’aspetto materico e morbido della carta in contrasto con la grafica. Bottiglia da 0,75 litri Il fondo è coperto con una serigrafia dalla finitura opaca che lascia intravedere, evidenziandolo, il deciso color oro della carta; in contrasto, il testo bianco evidenzia le caratteristiche del prodotto e il logotipo del produttore. Bottiglia da 1,5 litri In questa versione l’etichetta è il negativo della precedente, la resa è più luminosa e prestigiosa con le sfumature iridescenti della carta in primo piano.


CONFEZIONE PER LA BOTTIGLIA 0,75 L Come per l’etichetta, il fondo dorato è coperto con una serigrafia dalla finitura opaca che lascia intravedere, evidenziandolo, l’intenso color oro della carta; in contrasto, il testo bianco evidenzia i loghi del produttore.

CONFEZIONE PER LA BOTTIGLIA 1,5 L Questa scatola è sostanzialmente il negativo della precedente, la resa è più luminosa e prestigiosa con le sfumature iridescenti della carta a tutto campo.



Nasco a Genova nel 1980. Da sempre interessato alla comunicazione visiva, nel 2004, dopo un paio di esperienze all’estero, frequento con successo un corso di graphic design intraprendendo la strada di progettista grafico. Successivamente, durante il corso di Grafica presso l’Accademia Lingustica di Belle Arti, inizio a collaborare con alcuni studi e agenzie, curando la comunicazione di enti e imprese, nazionali ed estere. Dal 2008 collaboro con Artlab e altre riviste di settore. Attualmente vivo a Bologna, e lavoro come free lance art director/ graphic designer per alcuni studi della zona, principalmente nel campo dell’editoria, del branding e del below the line.



L’aspetto in generale risulta elegante e raffinato.

L’utilizzo delle linee come elemento grafico, vuole ricordare gli anelli del fusto della pianta ad evocare la longeva tradizione che caratterizza l’azienda e la produzione naturale del prodotto. Porta inoltre il pensiero anche verso gli anelli che si formano lasciando cadere una goccia in un bicchiere, esaltando così il prodotto e la voglia di provarlo. L’utilizzo di una tipografia con grazie, così come l’utilizzo del nero, del bianco e del pantone istituzionale come colori caratterizzanti, oltre ad essere armonizzati con il resto degli elementi che vestono la bottiglia e a evidenziare l’identità dell’azienda, esaltano maggiormente il senso di raffinatezza e di prestigio, così come la lucidatura del bianco e del Pantone, in contrasto con il nero e la naturalità della carta.



Un grazie di cuore a tutti i giurati per la loro preziosa collaborazione; ad ADI per il patrocinio all’iniziativa; al Dottor Dario Moretti, Segretario ADI, per la sua squisita disponibilità e per l’instancabile lavoro di coordinamento; naturalmente ai Concorrenti che hanno aderito con grande entusiasmo e con progetti di grande interesse; a Gianluigi Colin per il suo “cameo” poetico e ricco di suggestioni e per concludere a Davide Ortombina della Tipografia Bozzi che ci affianca sempre con professionalità, pazienza ed amicizia.

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finito di stampare nel mese di settembre 2012 tiratura 500 copie questa è la copia numero



questione di etichetta

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