GIORNALINO VERDI/ CALVINO 2016 (N.31)

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GIORNALINO SCOLASTICO VERDI — CALVINO Raccolta di scritti dalle redazioni della scuola secondaria di primo grado dell’ i.c. tommaseo

N. 31 Maggio 2016

Una nuova esperienza, un altro giornalino Quest’anno la redazione del nostro giornalino scolastico si è arricchita di una professionalità in più. A fianco del nostro punto di vista di studenti, si è aggiunta l’esperienza di Alberto Infelise: giornalista della Stampa. Grazie alla sua disponibilità a tenere diverse lezioni in classe, abbiamo riflettuto sui pregi ed i difetti del nostro giornalino; attraverso questa analisi condivisa, abbiamo realizzato una nuova veste grafica e non solo. Per rendere più piacevole la lettura, abbiamo pensato ad un giornalino che si avvicinasse il più possibile all’immagine di un vero editoriale e direi che siamo riusciti nel nostro intento. Su consiglio di Infelise, abbiamo ridisegnato il nostro piano di lavoro, definendo dei gruppi specializzati che si dedicassero alla stesura di un singolo articolo, rendendo così la “redazione” più efficiente. Uno sguardo part ico lar e è a ndat o anc he all’impaginazione, che quest’anno ha valorizzato la leggibilità degli articoli. La cosa più importante di un giornale però sono i contenuti; il grande cambiamento infatti, si è verificato proprio in questo campo. Concentrandoci su quanto ci è stato raccontato da Infelise, abbiamo capito che non è sufficiente un argomento interessante o una notizia avvincente per scrivere un buon articolo: quello che spinge il lettore a continuare a leggere il tuo pezzo, dipende da quanto riesci a coinvolgerlo.

Quindi, con il contributo e la supervisione delle nostre professoresse d’italiano, ci siamo dedicati principalmente a rendere accattivanti gli articoli. La nostra esperienza giornalistica si è conclusa con un’ultima intervista a Infelise, in cui abbiamo potuto soddisfare, per un’ultima volta, tutte le nostre curiosità, carpendo il “backstage” del lavoro di redazione. E. Longhi, M. Ribetti 3C (segue a pag.2 intervista al giornalista A. Infelise)

Rubriche e Redazioni Classe 2D  Cinegiornale! Rivista di Cinema della 2D, p.3 Classe 3C  Musica a Scuola, a Torino ed in Gita! p.14  Musei a Torino p.18  Attualità p. 19 Sezione C  Raccontare la Natura: Rivista di Scienze p.20  Haiku p.24 Classe 1C  La Scuola incontra un’altra visuale del web p.28 1


Il “giornalino” della Calvino -Verdi è finalmente un giornale a tutti gli effetti Negli ultimi tre anni gli studenti hanno potuto assistere alle lezioni del giornalista della Stampa Alberto Infelise; gli abbiamo chiesto un’ intervista per permettere anche ai nostri lettori di conoscere meglio il mondo del giornalismo italiano.

In che modo ha deciso di intraprendere la carriera da giornalista? Se potesse cambierebbe il suo lavoro? Seguendo il consiglio dei miei insegnanti del liceo che mi incoraggiavano ho cominciato a lavorare per alcuni giornali locali del Piemonte. Si, indubbiamente risceglierei il mio lavoro che, nonostante sacrifici, porta una grande soddisfazione.

E’ sempre in buoni rapporti con i suoi colleghi?

vivete e le sue regole. A differenza di internet i giornali cartacei concedono un quadro più ampio degli avvenimenti La prima cosa che contraddi- di stingue un buon giornalista è la cui si legge inesistente sul capacità e la passione che si web. mette nella lettura di libri ed altri quotidiani. Bisogna poi Ha trovato interessante sapersi auto valutare per poter venire a scuola a spiegarci migliorare il proprio stile di il suo lavoro? Era la priscrittura e non evitare di legge- ma volta che faceva re giornalisti più apprezzati di un’attività del genere? voi ma prenderne spunto per E’ stato molto interessante migliorarsi. venire in questa scuola per poter passare informazioni e Quale ruolo hanno le foto consigli alle nuove generazioni. in un articolo? Le foto hanno un ruolo impor- Così che voi possiate arrictantissimo: oltre ad attirare il chirvi di questa esperienza ed lettore le foto spesso racconta- anche ricordarvene per il vono più che un intero articolo. stro giornale scolastico ora e Nei giornali la scelta delle foto in futuro. per gli articoli non è in mano ai Non è stata questa alla Calviloro scrittori ma ai photo editor no la mia prima volta in cui che le selezionano per tutta ho fatto lezione: da giovane ho insegnato per alcuni anni e l’edizione del giornale. da quando sono a Torino ho E’ incrementato il numero lavorato spesso con i ragazzi di lettori con l’applicazione del Liceo Alfieri.

Ci potrebbe dare tre consigli se decidessimo di intraprendere la carriera giornalistica?

Tra i vari giornali si è molto competitivi e si lavora “sotto pressione”. Questo si riflette nei rapporti tra colleghi spesso creando aspre discussioni; al contrario capita che nascano forti del giornale interattivo? legami di amicizia. La Stampa è stato il primo giornale a creare una versione Che cosa comporta essere interattiva e ci sono molti lettoun giornalista nella vita di ri che seguono le notizie via tutti i giorni? internet. Nonostante ciò il Essere un giornalista nella maggior numero di lettori legquotidianità è difficile perché il ge la versione cartacea della mio è un lavoro senza orari che Stampa. concede poco spazio alla famiglia. Purtroppo, soprattutto Crede che noi ragazzi in Italia, l’incolumità di alcuni dovremo leggere i giornagiornalisti è minacciata da chi- li? unque abbia risentimenti verso Certamente, i giornali forniscodi essi e verso no informazione e vi fanno coi loro articoli. noscere meglio il mondo in cui 2

A cura di: Bianca Bertolino, Maddalena Gomez, Pietro Infelise, Elisabetta Longhi, Samuele Moccia, Matteo Panico, Bianca Zancan, classe 3C


Cinegiornale Rivista di cinema della IId Scuola Secondaria di I grado “I. Calvino” - Torino Progetto didattico a cura di Manlio Marinelli e Celestino Rossi

Sommario Il linguaggio del cinema    

Vocabolario Cinematografico di Andrea Melchionna e Gauthier Ruberti Cinema in immagini di Martina Borasca, Filippo Bartucca, Aureliano Dantonio, Cindy Richardson Twilight: analisi di una sequenza di Giulia Bruno e Ginevra Peiretti Achiko di Valentina Escobar e Viola Warburton

Attualità Le recensioni:  

Inside-out di Eleonora Cavaglià e Irene Vanni Game Therapy di Pietro Bacconi e Michela Sgura

Linguaggi a confronto  

Peanuts di Gioacchino La Rosa Dal fumetto al film: Peanuts di Giuseppe Majello e Jacopo Zani

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Vocabolario cinematografico Le inquadrature dettaglio/particolare

primissimo piano

primo piano

mezzo busto

piano americano

figura intera

Le definizioni delle inquadrature 1) Dettaglio: dettaglio di un’espressione o di un movimento preciso o di un oggetto 2) Primissimo piano: inquadratura che taglia il collo e parte della fronte 3) Primo piano: inquadratura dalle spalle a sopra i capelli 4) Mezzo busto: inquadratura dalla testa al busto 5) Piano americano: molto usata nei film western, inquadratura dalla testa alle ginocchia 6) Figura intera: inquadratura di una figura intera 4


I campi Le definizioni dei campi 1) Campo medio: campo dove si possono vedere figure e alcuni dettagli 2) Campo lungo: campo molto ampio masi possono ancora intravedere delle figure umane (se sono presenti nell'inquadratura) 3) Campo lunghissimo o totale: il campo visivo e molto ampio, quasi impossibile distinguere figure umane presenti nell'inquadratura. campo medio

campo lungo

campo lunghissimo o totale

Andrea Melchionna, Gauthier Ruberti 5


Il cinema in immagini Twilight Primissimo piano

Bella Swan, ragazza di Phoenix,si trasferisce a Forks per ragioni familiari. Nella nuova scuola fa molte amicizie e incontra per la prima volta i Cullen. Si fidanza con il più piccolo della famiglia, Edward affascinante e tenebroso ragazzo, scopre che è un vampiro. La famiglia di Edward è “vegetariana” cioè bevono solo sangue animale. Però tre vampiri non vegetariani di nome Laurent,James e Victoria arrivano in città. James il più assetato di sangue cerca di mordere Bella per ucciderla. Ma viene sconfitto dai Cullen.

Analisi prima sequenza (da 0 a 1 min) Il film inizia con uno sfondo nero e con la voce di Bella fuoricampo, che anticipa la frase con Qua il regista vuol far vedere il dettaglio degli cui terminerà il film: “non ho mai pensato a co- occhi dell’animale che esprimono tranquillità me sarei morta, ma morire al posto di qualcuno che amo è un buon modo per andarmene.” Figura intera

Nella prima sequenza si vede un cerbiatto che è utilizzato perché ricorda il carattere di Bella: indifesa e fragile che poi verrà protetta da Edward.

Campo medio

Qui il cerbiatto ha appena iniziato a scappare dal predatore (ancora sconosciuto) Il cerbiatto è tranquillo. Attorno a lui c’è pace e serenità nessuno si aspetta che succeda qualcosa ma si vedrà più avanti. 6


Le inquadrature sono veloci perché il regista deve far capire che il cerbiatto sta correndo cioè è la preda. Le figure intorno si distinguono difficilmente. Il regista vuole far vedere non solo il cerbiatto ma anche lo sfondo. L’animale è impaurito. Quindi si vede il cerbiatto che viene assalito da una figura sospetta.

E tra foresta e deserto

Lo sfondo diventa più chiaro per poi trasformarsi nel cielo di Phoenix.

Le inquadrature della sequenza sono circa 38. Si dividono tra campi medi, molti primi piani, figure intere e piani americani. Le inquadrature sono spesso in campo e molto raramente fuoricampo, sono per lo più frontali con qualche carrellata. C’è una musica di sottofondo extradiegetica di volume basso. I titoli di testa non si trovano all’inizio ma dopo circa un minuto, perché il regista vuole sorprendere gli spettatori. Giulia Bruno, Ginevra Peiretti C’è una contrapposizione tra luce e oscurità.

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Hachiko Il film da cui è tratta la sequenza si svolge durante un lungo flashback. Questa sequenza è composta da tre momenti: nel primo vediamo il percorso di Hachiko che aspetta il suo padrone, nel secondo un flashback, nel terzo si vede il ritorno al tempo presente. Analisi della sequenza Nella prima inquadratura si vede un’immagine scura e una musica extradiegetica che emana tristezza.. Viene inquadrato il dettaglio del vagone

Bagliore usato per entrare e uscire dal sogno

La seconda inquadratura è molto importante. Si vedono in dettaglio le ruote del treno che passano sulle rotaie: quest’immagine è molto importante nella storia perché ricorda l’amore tra il padrone e il cane ma anche il dolore che prova il cane

campo totale, immagine scura, musica sempre più triste questa scena è la più lunga ed è a rallentatore proprio per soffermarsi sull’ amicizia tra il cane e il padrone.

Quindi abbiamo un campo medio che con una carrellata in avanti diventa un primissimo piano da cui segue un campo totale + soggettiva che ci fa vedere il paesaggio attraverso gli occhi del cane

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Movimento di macchina verso l’alto

Attualità Le recensioni Inside out Genere: animazione drammatico / avventura

Film : Hachiko di Lasse Hallström Viola Warburton, Valentina Escobar

Questo è un film Pixar: lo stile di questa casa di produzione si riconosce perché i colori del film sono più accesi rispetto a quelli di un film Disney, i disegni sono più colorati e gli occhi sono più realistici ed espressivi. Le inquadrature sono molto veloci (da 2 a 4 secondi) invece quelle più lunghe sono di 8, 9 secondi. C’è sempre una musica extradiegetica allegra in alcuni momenti e triste in altri. I personaggi parlano spesso insieme creando una gran confusione. Personaggi: Riley, Gioia, Tristezza, Disgusto, Paura, Rabbia Trama: Oggi è nata Riley e con lei le sue emozioni, ognuna ha il proprio ruolo e viene rappresentata nel film come un autentico personaggio: RILEY: è una bambina vivace, solare, intelligente, educata. Ha gli occhi grandi e azzurri, ha i capelli biondi, lisci e a caschetto. E’ alta e magra; GIOIA: è la prima emozione che si crea nella mente di Riley, ha un compito fondamentale, cioè quello di assicurarsi che ogni suo ricordo sia felice; TRISTEZZA: All’inizio le altre emozioni non sanno bene quale sia il suo scopo nel Quartier generale, cioè la mente di Riley, ma con il passare del tempo le viene affidato un ruolo fondamentale ovvero quello di saper far sfogare Riley quando è triste; DISGUSTO: ha il compito di controllare che Riley non si avveleni sia fisicamente che mentalmente; PAURA: tiene al sicuro Riley dalle avventure 9


più spericolate che potrebbe incontrare nel corso della sua crescita; RABBIA: ha il compito di prendere le difese di Riley quando un’azione che viene fatta verso di lei non le sembra corretta. Tutte le emozioni convivono nel Quartier Generale. Ogni suo ricordo viene racchiuso in una sfera del colore dell’emozione associata e a fine giornata queste sfere vengono mandate nella Memoria a Lungo termine cioè una grande isola in cui si trovano dei lunghi scaffali che contengono tutti i ricordi. Col passare del tempo la famiglia di Riley si trasferisce a San Francisco per lavoro. Quando arriva alla sua nuova casa, le sue emozioni cercano di tirarla su di morale facendole ricordare come era bello vivere nella vecchia casa ma invece di tirarla su di morale si intristisce tanto che il primo giorno di scuola quando la maestra le chiede di presentarsi si mette a piangere. Quel giorno nel Quartier Generale arriva una sfera blu cioè il colore di Tristezza ma non è una sfera normale è un ricordo base, cioè uno dei ricordi più importanti nella vita di Riley. Gioia cerca subito di rimediare pulendo la sfera ma quando ci prova si avvicina

Tristezza e tutte e due vengono risucchiate dal tubo che dovrebbe portare le sfere nella Memoria a Lungo TermineNel labirinto di scaffali incontrano Bing Bong, l’amico immaginario di Riley di quando era piccola, che si sacrifica per permettere loro di tornare al Quartier Generale. Nel frattempo Tristezza sta cercando un treno che le avrebbe permesso di tornare al Quartier Generale insieme a Gioia. Quando arrivano Gioia e Tristezza vogliono sapere subito quello che è successo. Riley è diventata sempre più triste e si è chiusa in se stessa. A Gioia viene un’idea cioè quella di rimuovere tutti i ricordi negativi degli ultimi giorni in modo tale che Riley non si ricordi più i brutti momenti passati in assenza di Gioia e Tristezza. Nell’anno seguente Riley si adatta alla nuova casa e ai nuovi amici e tutte le emozioni lavorano insieme per aiutarla a condurre una vita felice. Eleonora Cavaglià, Irene Vanni

Game Therapy Regista: Ryan Travis

dovrebbero avere una storia un po’ più profonda, il regista ha dato molta più importanza agli Trama: Giovanni e Francesco sono due ragazzi effetti visivi, all’azione piuttosto che alla storia un po’ “nerd” che fanno fatica a integrarsi nella dei ragazzi. vita reale e cercano rifugio e svago nei videoLa qualità in generale della fotografia non è tegiochi. levisiva, la regia è molto moderna molto rapida. Francesco trova il modo per entrare in essi stessi Essendo un film diretto da un regista americano e vivere un’esperienza senza precedenti insieme gli effetti visivi sono molto accurati e i movia Giovanni, ma la vita li chiama a stare con i menti di macchina sono “un po’ estranei al nopiedi per terra perché Giovanni ha una relazione stro cinema”. con Danika, una sua compagna. Il montaggio invece è troppo veloce e si fa fatiIntanto Francesco scopre che c’è una perfida ca a seguire la storia. coscienza umana intrappolata nella rete e che La colonna sonora si adatta molto al film, inforcercherà di ucciderli, ma Francesco e Giovanni matica elettrica molto azzeccata: la musica è la sconfiggeranno, e Francesco rimarrà nei vide- molto presente nelle scene di azione che sono ogiochi per sempre. parecchie e dà un tocco di paura e sottolinea Stile: La trama è poco dettagliata, i personaggi bene l’azione di certe scene. 10


Personaggi: Gli attori principali del film sono quattro. Sono tutti e quattro youtuber e per questo la recitazione non è stata delle migliori ma alcuni attori sono migliori di altri. Giovanni, interpretato da Federico Clapis è il personaggio scritto nella maniera più completa, è lui il vero protagonista in realtà. Gli hanno scritto un personaggio su misura, che assomiglia molto alla persona che è Federico nella realtà, così che non essendo un attore è stato aiutato dal fatto che doveva interpretare un po’ se stesso. Francesco, interpretato da Lorenzo Ostuni ossia Favij, è il più piccolo del cast e anche il più timido. Anche lui si è molto impegnato in questo film, perché i suoi video su Youtube sono totalmente improvvisati e dunque sono cose totalmente diverse “il fare video” e recitare. Lorenzo non controlla i gesti, scuote molto spesso la testa in segno di disapprovazione si mette la mano tra i capelli in continuazione, sono vizi che vengono da un disagio che si manifesta per una mancata consapevolezza del proprio corpo in scena. Leonardo De Carli interpreta Federico: il personaggio che interpreta De Carli è l’unico che non è stato cucito sul personaggio di Leonardo nei suoi video su Youtube, ed è come se gli fosse stata data un po’ di fiducia in più nel recitare un personaggio diverso dalla sua persona, perché Leonardo ha un percorso di studi teatrali ed è l’unico tra i quattro attori. La sua recitazione mi è piaciuta, devo dire molto più di quella degli altri. Gianfilippo, il bullo, è interpretato da Daniele Sodano ossia Zoda, non c’è molto da dire su di lui perché più che un personaggio è una figurazione speciale perché si vede solo in tre scene del film, anche il suo personaggio è un po’ cucito sul personaggio di Zoda, ossia lui nella vita reale. Elisa Piazza che interpreta Danika, la fidanzata di Giovanni. Elisa è un attrice che non ho mai visto in altri film però non mi ha impressionato più di tanto la sua recitazione, è un po’ come quella degli altri attori, le hanno dato un ruolo troppo difficile da interpretare a parer mio.

Snoopy and friends: il film dei Peanuts Regista: Steve Martino Durata: 88 minuti Lingua originale: Inglese (USA) Genere: Cartone animato

Snoopy era il nome di un fumetto divenuto molto popolare fra gli anni '50 e gli anni 2000 (vedi Michela Sgura, Pietro Bacconi art. sul fumetto) dal quale nel 2015 è stato tratto 11


un film cartonato utilizzando gli stessi personaggi ma in un nuovo contesto, innanzitutto perché si tratta di un film, ma la vera novità è che l'episodio trattato è l'innamoramento di Charlie Brown, il ragazzo perdente e pasticcione che vuole conquistare la ragazza dai capelli rossi. La grafica utilizzata nel film non ricorda per niente quella utilizzata nelle strisce pubblicate giornalmente da Schulz: nel film la Blue Sky Studios, ha scelto una grafica più arrotondata e quindi un tratto meno infantile. Non essendo un film d'azione ha inquadrature molto lente e pochi movimenti di macchina e nessuna soggettiva, come avviene nel fumetto. Il film mi è piaciuto perché c'erano alcuni tocchi di classe tipici del fumetto, come Snoopy l'aviatore, e perché la trama, anche se il tema centrale è un po' classico (l'innamoramento di una persona sfortunata e pasticcione), è ben articolata e sfugge alla banalità; ultimo punto a favore è il barone rosso, che è presente sia nella storia scritta e immaginata da Snoopy sia nel film ed è un personaggio che mi piace molto, perché e capace di rovinare tutto in modi buffi. Trama: Il primo giorno di scuola, alla scuola di Charlie Brown arriva una ragazza bellissima dai capelli rossi, di cui Charlie si innamora perdutamente ed è imbarazzato ogni volta che incrocia il suo sguardo. Della ragazza non si conosce il nome perchè viene sempre chiamata soltanto con il suo romantico appellativo. Charlie colleziona continuamente figuracce ma alla fine riesce a farsi notare dalla ragazza dai capelli rossi che lo sceglie come amico di penna per l'estate. Gioacchino La Rosa

Giudizio: ****

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Dal fumetto al film: I Peanuts Il fumetto rappresenta la storia di un gruppo di bambini (i Peanuts) e del bracco SNOOPY. In questo fumetto non compaiono adulti ma solo i Peanuts e Snoopy che vivono mille avventure. Nella storia dei Peanuts i personaggi non cambiano molto, ad esempio Charlie Brown, nel fumetto, prima ha 4 anni e poi cresce fino a rimanere un bambino di 8 anni. Tutti i personaggi del fumetto vengono disegnati a mano da Schulz. I personaggi sono: Charlie Brown: compare nella prima striscia in assoluto del 2 ottobre 1950. Charlie ha un carattere mite e dolce ma allo stesso tempo tenace. Cade spesso nello sconforto ma riesce sempre a rialzarsi pur essendo timido come il suo creatore Schulz. Snoopy: compare il 4 ottobre 1950. E’ il cane di Charlie Brown. È il personaggio che si è evoluto di più nel corso degli anni. Da cucciolo trotterellava su 4 zampe, poi ha assunto la posizione eretta degli umani: una sua caratteristica è calarsi nei panni di numerosissimi personaggi come il Barone Rosso. Schroeder: compare la prima volta nel 30 maggio 1951. Sempre nominato col solo cognome, dimostra da subito di essere un ottimo musicista. È fanatico di Beethoven ed è impermeabile alle avances di Lucy. Lucy: compare nel 1952, precisamente il 3 marzo. Nel fumetto cerca sempre di fare colpo su Schroeder. È arcigna, supponente, militarista, intrigante e rompiscatole. Critica sempre Charlie Brown. Pratica il baseball insieme a Charlie Brown e a suo fratello minore Linus.


Linus: compare il 19 settembre 1952. Di cognome Van Pelt, migliore amico di Charlie. Possiede una coperta a cui è molto affezionato; cosa che Snoopy usa a suo favore, ricattandolo. È molto intelligente e colto. Sally: compare il 24 agosto 1959. E’ la sorella minore di Charlie Brown. E’ sempre alla ricerca del modo più semplice per cavarsela; ha un rapporto conflittuale con la scuola e ha una cotta per Linus, che chiama il suo “Scimmiottino d'oro”. Woodstock: compare il 4 aprile 1967. E’ un uccellino e migliore amico di Snoopy. Comincia la sua carriera come segretario di Snoopy per poi diventare suo compagno di avventure. Piperita Patty: compare il 22 agosto 1966. Ha le lentiggini, i capelli a “spazzola” o a “spaghetto”, è disordinata, va malissimo a scuola e ha una cotta per Charlie che chiama “Ciccio”. È il classico “maschiaccio”. Marcie (20 luglio 1971 ) che l' adora e la chiama “Capo”. Questo fumetto è fantasioso, ricco di eventi e di emozioni. In alcuni punti, infatti, ci sono delle scene che fanno molto ridere. Curiosità Non compaiono mai adulti. Spesso i personaggi “guardano” verso il lettore come se gli chiedessero aiuto. I personaggi rimangono sempre bambini. I personaggi si trovano quasi sempre in due nelle varie strisce. Il cane Snoopy è stato inventato prendendo spunto da Spike, il migliore amico di Schulz. Prima l'idea era quella di un cane che sapeva aprire le maniglie, poi, con il passare degli anni, quel piccolo bracco diventò lo Snoopy che conosciamo ora. Il termine Peanuts significa noccioline, bazzecole, sciocchezze. I Peanuts sono stati copiati prendendo spunto da persone che ruotavano intorno alla famiglia di Charles e che facevano parte della sua vita. Giuseppe Maiello, Jacopo Zani

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La musica della scuola Calvino La scuola media I. Calvino offre un indirizzo diverso per ogni sezione; la “C” è ad indirizzo musicale e ora vi spiegheremo nel dettaglio come funziona. All’interno della classe ci sono quattro strumenti: violino, violoncello, flauto traverso e percussioni. Per entrare a far parte della sezione bisogna passare un test attitudinale durante il quale i professori cercano di capire se si è portati per uno strumento e per quale; ti lasciano esprimere una preferenza sia prima che dopo l’esame e, tenendone conto, scelgono loro quale sia più adatto a te; non è necessario saper suonare già qualche strumento.

Durante la settimana oltre alle due ore curriculari di musica (solfeggio e storia della musica) si fa un’ ora di sezione a gruppi di strumento, una lezione individuale (il cui tempo varia a seconda della classe e dello strumento) e un’ora di orchestra, in cui ogni allievo suona il suo strumento insieme alla classe. Sicuramente è richiesto un impegno maggiore rispetto alle altre sezioni perché lo studio a casa deve essere sostenuto e costante. Se lo studio è presente sicuramente grandi saranno le soddisfazioni perché è una bellissima esperienza per noi ragazzi. Consigliamo a tutti di provare ad entrare. Elisabetta Tortorella, Emma Cavallaro, Elisabetta Longhi , Federica Ghiotti, Samuele Moccia, Maddalena Gomez , 3C

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TORINO E LA MUSICA Nella nostra città, Torino, sono nati numerosi gruppi musicali, alcuni hanno riscosso molto successo e altri meno. Quelli che hanno fatto più strada sono stati i Subsonica e gli Eiffel 65. Il gruppo dei Subsonica si forma nell'estate del 1966, unendo alcuni dei cantanti più conosciuti torinesi come Max Casacci, Samuel e Ninja. La loro musica è rock alternativo, un sottogenere della musica rock emerso negli anni Ottanta, influenzato dalla musica folk, dal reggae, dall'elettronica e dal jazz. Le loro canzoni più conosciute sono “Nuvole rapide”, “Tutti i miei sbagli” e “Incantevole”.

Gli Eiffel 65 sono nati nel 1998 nella casa discografica Bliss Corporation. Il gruppo è formato da Mury, Jeffrei Jei e Gabry Ponte. La loro musica è eurodance italiano, un genere della musica elettronica che ebbe origini negli anni Ottanta in Europa. Il nome del gruppo è frutto della scelta casuale di un computer che individuò in un elenco di nomi possibili il nome “Eiffel” al quale fu aggiunto per errore il numero 65. Il distacco di Gabry Ponte e la parentesi con i Bloom 06 causarono lo scioglimento momentaneo del gruppo dal 2006 al 2015. Le loro canzoni più celebri sono: “Move your body”, “Blue” e “Una notte e forse mai più”. Albertelli Alberto, Cristiani Cecilia, Parisi Lorenzo, Stella Stefano classe 3C

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La gita a Cremona e a Milano della 3C Il Museo del Violino Il 18 febbraio la nostra classe si è recata nella bellissima città di Cremona, dove abbiamo visitato il Museo del violino. Nel Museo c'è una stanza fatta come la custodia di un violino, in cui sono esposti i violini più importanti, (tra cui molti Stradivari) che vengono usati in quasi tutti i Paesi del mondo, eccetto alcuni che sono di proprietà privata. All'interno dell'auditorium del Museo abbiamo ascoltato Giovanni Arvedi al violino, esperienza che è stata per tutti molto emozionante. Con la nostra guida abbiamo anche imparato come si costruisce un violino. Un personaggio molto importante nella storia della liuteria è stato Antonio Stradivari, liutaio italiano, costruttore di strumenti ad arco e a corda come violini, viole, violoncelli, chitarre e arpe, riconosciuto come uno dei migliori. Si avvalsero delle sue creazioni anche Niccolò Paganini e Giovanni Battista Viotti, che lo fecero apprezzare in Francia e in Gran Bretagna. Gli strumenti Stradivari, oltre che per la manifattura pregiata, sono famosi per il loro suono vibrante, caldo e ricco di armonici, che tanti liutai hanno tentato di riprodurre senza successo. Contesi da musei e collezionisti di tutto il mondo, prestati a musicisti in occasioni di grandi concerti, i violini Stradivari, oltre che strumenti di indiscussa qualità, sono vere e proprie opere d'arte.

Auditorium del Museo del violino. Costruzione di un violino La persona che costruisce gli strumenti ad arco (violini, viole, violoncelli e contrabbassi) è il liutaio. Gli strumenti ad arco sono costituiti da vari pezzi: corde, piroli, tastiera, ricciolo, cassa armonica (composta dal fondale, dalla tavola armonica, dalla fascia, dalla catena e dall'anima), ponticello, mentoniera, cordiera e bottone, dove si aggancia la cordiera. Il violino è costruito con tre legni diversi: acero, abete rosso ed ebano. Si inizia a costruire un violino partendo dalla cassa armonica, di cui la tavola in legno in abete rosso e il fondale in acero. I pezzi della cassa armonica vengono montati tutti tranne l'anima, infilandola alla fine attraverso una delle due f usando un attrezzo: il Ferro per anima. L'anima è un piccolo cilindro di legno, all'interno della cassa, che serve, insieme alla catena, per l'acustica e per sostenere il peso che danno le corde sul ponticello, pari a circa 20-25 chili. Infine si attacca alla cassa il manico e il ricciolo, intagliati in un unico blocco di legno, e si aggiungono i pezzi rimanenti.

Stanza a forma della custodia di un violino. 16


Teatro alla Scala Il 19 febbraio la classe 3C è andata a Milano per vedere il balletto Lo Schiaccianoci al Teatro alla Scala. Così abbiamo deciso di raccontare, in breve, la storia del Teatro e del balletto. Il Teatro prende il nome dalla Chiesa di Santa Maria alla Scala, che fu poi demolita alla fine del XVIII secolo. Il progetto è dell'architetto Piermarini; progettando la Scala, si ispirò al teatro di corte della reggia di Caserta di Vanvitelli anche se disegnò una diversa curvatura e delle strutture decorative per ottenere un'acustica migliore, diventando così il nuovo prototipo dei teatri neoclassici. La sala a ferro di cavallo divenne il modello per il teatro all'italiana, che fu poi ripresa in altri teatri d'Europa. La sala in origine era molto diversa da quella di oggi: numerosi gli interventi, tra cui la scelta della volta in legno e della diminuzione delle dimensioni delle colonne che separano i palchi per ottenere un'acustica perfetta. All'epoca il teatro non era solo un luogo di spettacolo: la platea era destinata ai più poveri dove non c'erano posti a sedere e molto spesso era destinata al ballo. I palchi erano di proprietà dei nobili e venivano usati per gestire la propria vita sociale. Quindi il problema principale nell'organizzazione delle stagioni era mantenere alto l'interesse negli spettatori. Così iniziò un periodo di cambiamenti: - nel 1891, furono aboliti i posti in piedi e vennero installate le prime poltrone fisse in platea; - dal 1898 la direzione artistica è di Toscanini; - nel 1907 ci fu l'arretramento del palcoscenico per far spazio alla “buca”; - dal settembre 1812 con il successo di La pietra del paragone di Rossini, la Scala diventa il luogo deputato alla rappresentazione del Melodramma italiano fino ad oggi.

Lo Schiaccianoci Il balletto Lo Schiaccianoci di Čajkovskij, alla Scala di Milano, è stato un evento molto emozionante. Lo Schiaccianoci narra la storia di una ragazza di nome Clara che festeggia il natale con la sua famiglia e suo zio Drosselmeyer, un simpatico fabbricante di giocattoli che le regala uno schiaccianoci, il quale non è altro che suo nipote Hans trasformato per vendetta dal TopoRe. L'incantesimo continuerà ad imprigionare Hans nelle sembianze di uno schiaccianoci finché il giovane non distruggerà il Topo-Re e non verrà incoronato sovrano del Paese delle Bambole insieme ad una fanciulla che lo saprà amare nonostante il suo aspetto. Quella stessa notte mentre tutti dormono, Clara scende nel salone di casa per vedere lo Schiaccianoci, in quel momento per magia tutti i giocattoli di Clara si animano per combattere contro i Re dei Topi. L'intervento di Clara sarà determinante per salvare la vita allo Schiaccianoci. Io credo che sia stata mantenuta la storia quasi senza alcun cambiamento, infatti la scena del primo atto ci conduce in un importante salone con il classico albero di Natale. In scena i ballerini indossano abiti fine ottocento eleganti e raffinati come anche i costumi delle marionette che vengono date come doni ai bambini. Nel secondo atto possiamo osservare la danza ungherese eseguita da quattro marinai e il Valzer dei fiori, che è di grande effetto e rappresenta l'emozione e il clima romantico del sogno.

Gaia Crosetto, Matilda Elia, Jasmina Kacmarek, Cristiana Re, Chiara Vadalà, Ilaria Vuotto, 3C

La sala del Teatro alla Scala.

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MUSEI A TORINO

Vista su Torino dal Monte dei Cappuccini

“Una delle cinquantasei città più interessanti da visitare nel nuovo anno.” È così che la nostra piccola città è stata definita dal New York Times. Il capoluogo piemontese, con più di due millenni di storia, è infatti sede di numerose attrazioni culturali, molte delle quali non molto distanti dalla nostra scuola. Il Museo Egizio, ad esempio, è il secondo al mondo per importanza, dopo quello del Cairo, a trattare di reperti storici riguardanti l’antico Egitto. Il museo dispone di oltre tremila reperti che, dopo la ristrutturazione effettuata durante gli ultimi cinque anni, sono stati esposti e affiancati da numerosi strumenti multimediali. Facilmente raggiungibile a piedi, si trova in via Accademia delle Scienze.

Un altro museo “principe” dello scenario culturale di Torino è il Museo del Cinema. Situato a due passi dalla nostra scuola, all’interno del simbolo della città, la Mole Antonelliana, è anch’esso tra i più importanti al mondo per la ricchezza del patrimonio e per la molteplicità delle sue attività scientifiche e divulgative. È inoltre partecipe a molte collaborazioni ideate con la nostra scuola: quest’anno la cineteca del Museo del Cinema ha messo a disposizione del professor Prioglio e del professor Minervino alcuni cortometraggi, che verranno sonorizzati con l’aiuto dell’orchestra della 2C, del coro e della sezione di percussioni della 3C. Collegati al museo, ogni anno, si svolgono il Torino Film Festival e il Sotto Diciotto, entrambi ottime occasioni per avvicinarsi al cinema un po’ più di “nicchia” e distaccarsi dalle solite grandi produzioni hollywoodiane. Bertolino Bianca, Meoli Rocco, Ribetti Matilde, Rista Riccardo, Tardivo Francesca, 3C

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Venti di guerra dalla Corea Dal giugno 1950 la Corea del Nord ha stabilito un confine militare attorno alla Corea del Sud con ampie fortificazioni e difese in preparazione all’invasione. Lo stato della del Sud con ampie fortificazioni e difese in preparazione all’ invas io ne. Lo stato della del Sud con ampie fortificazioni e difese in preparazione all’invasione. Lo stato della Corea del Sud, povero di forze militari, in poche settimane è stato interamente conquistato. L’ONU organizzò un’invasione del territorio capeggiata da Stati Uniti e Inghilterra per liberare la Corea del Sud dagli invasori. La Corea del Nord perse la guerra ma prima che gli Stati Uniti potessero conquistare Pyongyang, capitale nordcoreana, le forze armate della Repubblica Popolare cinese ostacolarono l’avanzata, stabilendo così il più grande confine armato del mondo. Ad oggi la Corea del Nord è uno stato governato da una dittatura comunista capeggiata da Kim Jong-Un. L’attuale leader nord coreano ha intrapreso gli studi in Europa per poi succedere al padre dopo la laurea a Ginevra.

Attualmente la Corea del Nord possiede armi nucleari, tra le quali la bomba a idrogeno, che spaventano e preoccupano tutti i paesi del mondo, in particolare le principali potenze mondiali.

Kim Jong-Un

Bomba a idrogeno La bomba H (a idrogeno) è un ordigno basato sul processo di fusione nucleare che sprigiona una quantità di energia ben superiore ai tradizionali ordigni atomici. La bomba A (atomica) invece si basa sulla fissione nucleare, mentre nel caso della bomba H il processo di fissione nucleare viene usato come detonatore; viene usata come innesco una bomba atomica tradizionale, la cui energia dirompente causa una fusione nucleare. Fortunatamente la bomba a idrogeno non è mai stata utilizzata a scopo offensivo, ma essa è più compatta e trasportabile della bomba atomica. La bomba H più potente mai impiegata nei test è stata la “ZAR”, fatta esplodere sull’isola di Novaja Zemlja da alcuni militari e scienziati. Infelise Pietro, Panico Matteo, Ravasini, Stefano, Rizzo Milo, Robiolio Emanuele, Zancan Bianca, 3C

Si tratta di una bomba da 50 megatoni: la sua potenza può essere anche più di 1000 volte superiore a quella sganciata su Hiroshima e Nagasaki nel 1945.

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PA S S E G G I ATA NELLA NATURA

PRACATINAT PASSEGGIATA A PUY Partiamo da Pracatinat con le prime tracce di neve, tutti “felici” di fare la passeggiata più lunga del nostro soggiorno. Attraversiamo un bosco di pini silvestri (Pinus sylvestris), il più grande del parco. Incontriamo un lombrico (Lumbricus terrestris) che cerca di attraversare la strada. Poco più avanti vediamo una lumaca rossa (Arion rufus) che, affamata, mangia una povera pianticciola. Continuando per la stessa strada, affiancata da qualche ginepro (Juniperus communis), sentiamo un profondo e ripetuto verso gracchiante: è un corvo imperiale (Corvus corax). Così, come non facciamo mai, rimaniamo tutti zitti ad ascoltare ed a guardare quel magnifico uccello nero che vola sopra le nostre teste. Purtroppo solo quelli rimasti indietro riescono a vedere uno scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) che scappa tra i rami di un pino silvestre, dai caratteristici aghi riuniti a due a due. Qualche metro dopo ci fermiamo a fotografarci insieme ad un ciliegio selvatico (Prunus avium) in una rientranza della strada. Ad un certo punto la strada si divide: quella asfaltata va verso Pequerel e quella che prendiamo noi, sterrata, ci porta a Puy. Proprio lì al bivio ci fermiamo a fare rifornimento di acqua a una fontana. Ci incamminiamo per la strada calpestando dei frammenti di quarzite bianca (una roccia formata da cristalli di quarzo). Passando vicino a cespugli di rosa alpina (Rosa pendulina ) alcune ragnatele ci arrivano in faccia. Lungo il cammino incontriamo, sparse qua e là, alcune artemisie (Artemisia absinthium) dall’intenso profumo aromatico. Arrivati a Puy, circondata da larici (Larix decidua) che stanno perdendo gli aghi, facciamo merenda e poi ci incamminiamo sulla strada del ritorno. Pietro Selvaggi

Era il 29 ottobre. Dai balconi delle stanze si potevano ammirare le Alpi che dividono l’Italia dalla Francia (Alpi Cozie). Quel giorno dovevamo andare a vedere il Forte di Fenestrelle. Partendo dal nostro albergo siamo saliti per un sentierino immerso nel bosco. Gli alberi a foglie caduche, essendo alla fine di ottobre, iniziavano a perdere le loro foglie gialle, rosse e marroni. Gli alberi sempreverdi erano il pino silvestre (Pinus sylvestris) e l’abete rosso (Picea abies). Il terreno era ricco di muschi , licheni e qualche fungo. Nascosti tra gli alberi si udivano molti uccelli come la ghiandaia (Garrulus glandarius) ed il fringuello alpino (Montifringilla nivalis). Usciti dal bosco abbiamo percorso una strada sterrata. Lì la vegetazione è cambiata, gli alberi sono diminuiti e i cespugli e le rocce sono aumentate. A quelle altitudini era possibile vedere stambecchi (Capra ibex) e camosci (Rupicapra rupicapra) Siccome c’era la neve, abbiamo giocato un po’ a palle di neve. Vittoria Infelise 1C

Orme

1C

Licheni 20


RACCONTARE LA NATURA UN’AVVENTURA DA RACCONTARE

I LUOGHI DEL CUORE QUEL GIOIELLO DI LAGO Durante le vacanze estive sono stata al lago Sirio, che si trova in Piemonte, nel Canavese, vicino a Ivrea. Pare sia uno dei laghi più puliti d’Italia e per questo motivo, con la mia compagna maria Elena, ne abbiamo approfittato per fare tanti bagni e divertirci tuffandoci dal trampolino. Il lago Sirio è un lago di origine glaciale , cioè si trova nella conca di un ghiacciaio ormai disciolto, e prende il suo nome da un’altura che lo domina. E’ circondato da colline di origine morenica, formate dai detriti che i ghiacciai hanno portato a valle. Il clima lacustre è molto umido e quindi influenza la flora che abbiamo potuto osservare facendo un giro in barca con una canadese, perché sul lago non è possibile circolare con imbarcazioni a motore. A pelo d’acqua galleggiavano numerose e magnifiche ninfee (Nymphaea alba) e dei bellissimi fiori gialli chiamati nannufari (Nuphar luteum). Sulle sponde crescevano le carici (Carex elata), il trifoglio fibrino (Menyanthes trifoliata), il falasco (Cladium mariscus) e le delicate e rare orchidee (Orchis palustris). Per quanto riguarda la fauna abbiamo visto una tartaruga con il suo piccolo (Emys orbicularis), poggiata su un tronco galleggiante, alcuni cigni (Cygnus olor), i pesci gatto (Ictalurus melas), i gamberi di fiume (Austrapotamobius pallipes), le meduse d’acqua dolce (Craspedacustra Sowerbyi), un rospo (Pelobates fuscus). DATI Altitudine 266 m s.l. m. Superficie 0,29 Km² Lunghezza 0,9 Km Larghezza 0,45 Km Profondità max 43,5 m Profondità media 18 m

Quest’estate sono andato a fare una passeggiata nel bosco vicino a casa mia, verso le 10,00 del mattino. Mentre andavo su per il sentiero ho incontrato molte piante, ad esempio abeti rossi (Picea abies), pini (Pinus sylvestris), frassini (Fraxinus excelsior) e anche cespugli di more selvatiche (Rubus fruticosus). Verso mezzogiorno sono arrivato in cima alla collina e ho sentito il tambureggiare del picchio rosso maggiore (Dendrocopos major). Mentre stavo osservando il terreno ho visto una salamandra gialla e nera (Salamandra salamandra) che stava ferma a guardarmi. All’una mi sono incamminato verso casa mangiando un panino. A un certo punto ho intravisto avvicinarsi un animale di colore scuro, mi sono spaventato e ho cercato di andarmene, ma improvvisamente davanti a me è comparso un cinghiale (Sus scrofa). Si è avvicinato e mi girava intorno, ma dopo un po’ per fortuna se n’è andato. Ero spaventatissimo, allora sono tornato a casa per paura di incontrarne altri. Giorgio Porrello 2C

UN MARE D’INCANTO

Il ronzio del motore fa da sfondo sonoro al paesaggio che si para davanti ai nostri occhi. L’acqua scura è agitata e ci dondola lievemente mentre avanziamo verso una meta ignota. Un gruppo di sardine (Sardina pilchardus) passa saltellando davanti alla barca. Noi quei pesci li chiamiamo “pesci volanti”: forse non è scientificamente corretto, ma a noi piace di più così. Su, in cielo, una macchia nera indistinta si avvicina sempre più e noi possiamo constatare che la macchia color della notte è un cormorano (Phalacrocorax carbo). Arrivato a qualche metro da noi scende in picchiata sul mare, immergendosi. Nel becco, quando risale in superficie, tiene un pesce delle dimensioni del palmo della mia mano. Potrebbe essere un’altra sardina o uno scorfano (Scorpaena scrofa) o ancora un’orata (Sparus aurata). E mentre l’uccello voElettra Cazzola 2C la via io giro la testa per seguire il suo volo e guardo la costa. 21


La scogliera è alta e rocciosa con sopra distese di arbusti e rovi. Si intravedono alti pini d’Aleppo (Pinus halepensis), macchie brune che credo proprio siano le bacche del mirto (Myrtus communis) e cespugli che, per quel che posso vedere dalla distanza a cui mi trovo, sono di rosmarino (Rosmarinus officinalis) e di timo (Thymus sp.). Il sole brucia sulle nostre teste e le onde ci bagnano la schiena. Ci passa accanto una barca con sopra un cane (Canis lupus familiaris), così piccolo e peloso da sembrare l’incrocio tra un gatto (Felis silvestris catus) e una matassa di cotone color panna. Il vento gli passa tra le lunghe orecchie svolazzanti. Con un cenno della mano salutiamo i pescatori e li sorpassiamo. Dopo poco Noah indica due falchi (Falco peregrinus) che volano alti nel cielo che è così grande che mi fa sentire una formica. Ma va bene così, è bello sentirsi una formica ogni tanto. Bianca Zancan 3C

IL MIO GIARDINO IN ESTATE Ho scelto come paesaggio da descrivere il giardino della mia casa estiva, nel Roero. Se si danno le spalle alla casa vedi, a destra, un ligustro (Ligustrum vulgare). Dentro ad esso sono inglobate due piante di Lagerstroemia (Lagerstroemia indica), cresciute ad alberello. A sinistra, invece, c’è un pergolato con una bignonia (Campsis radicans) e al di sotto un muricciolo con sopra dell’edera (Hedera sp.). Se si guarda davanti, oltre la breve distesa di un prato, sulla rete di recinzione c’è un rampicante sempreverde, uno pseudogelso mino (Trachelospermum jasminoides), dalla fioritura profumata in giugno e luglio. Nelle vicinanze ci sono anche un alloro femmina (Laurus nobilis), visto che questa pianta è dioica, cioè ha sessi separati, e una rara varietà di pero, (Pyrus communis), chiamata popolarmente “Madernassa”, molto usata nella gastronomia delle Langhe. Stefano Ravasini 3C

UN LUOGO SORPRENDENTE Durante il nostro soggiorno a Lecce ci è stata consigliata una visita a Porto Selvaggio, riserva naturale situata nel comune di Nardò, sul Mar Ionio, in Salento. Un giorno ci siamo fermati lì incuriositi dal fatto che fosse una riserva naturale protetta, con divieto di pesca e di caccia. Appena arrivati si è subito sentito il frinire delle cicale (Cicadidae), che emettono un suono con la potenza di ben 100 decibel, utili per l’accoppiamento e per allontanare i predatori. Per arrivare alla spiaggia abbiamo dovuto percorrere una lunga discesa in mezzo ad una foresta di pini marittimi (Pinus pinaster). Arrivati alla spiaggia ho subito notato l’acqua molto trasparente, così ho deciso di immergermi, ma dal lato di una parete di scogli dove l’acqua era più bassa. E cosa ho scoperto lì? Una sorgente d’acqua dolce! Mi sono allontanato al largo, dove l’acqua era più profonda, ma dato che in superficie l’acqua era gelida, mi sono immerso verso il fondale, dove l’acqua era più calda. Tra i tanti ricci di mare (Paracentrotus lividus) ho notato uno strano pesce, la tracina (Trachinus sp.), un pesce dalla forma cilindrica, ma con la pancia piatta. Ho deciso di non avvicinarlo troppo dato che ha delle spine velenose poste sulla pinna dorsale. Così sono tornato alla spiaggia dove tutti se ne stavano andando. Ritornando all’auto, mi sono guardato attorno e mi sono accorto che ci trovavamo in una zona di “macchia mediterranea alta”. Infatti, grazie alle mie immense doti di botanico, ho riconosciuto due alberi: il leccio (Quercus ilex), caratterizzato dal fusto abbastanza storto e dalla corteccia liscia e grigia, e l’ilatro (Phillyrea latifolia), arbusto di grandi dimensioni, che può arrivare a 6-7 metri di altezza. Riguardo alla fauna terrestre abbiamo notato un uccello dal piumaggio nero, la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus). E’ un uccello migratore, dal becco rosso con la punta gialla, lungo circa 30 cm. Dall’esplorazione di questo habitat con diverse specie vegetali e animali ho scoperto che talvolta, anche dove l’uomo accede ogni giorno, la natura può essere ben conservata e riservare molte sorprese. Milo Rizzo 3C

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REVIVE TIME RINASCITA DEL TEMPO PROGETTO ALBERO DI CACHI Il 9 agosto 1945 la città di Nagasaki fu bombardata da una bomba atomica e per circa la metà la città fu distrutta. Nonostante ciò alcuni alberi di cachi sopravvissero, anche se molto danneggiati. Da uno di questi è nato l'albero di cachi di se- Il coro della scuola elementare conda generazione! Questa pianta simboleggia l’orrore nei confronti della guerra, il desiderio di pace e il concetto dell’importanza della vita. Sarà materiale didattico vivente per lo studio della pace. Il fondatore del progetto è Masayuki Ebinuma, un botanico che nel 1994 curò l’albero di cachi sopravvissuto e da allora dedica il proprio tempo alla semina di nuove pianticelle di seconda generazione. Serena Alby , Elena Cocchi, Maria Ferrero, Adele Rapalino, Chiara Ruggiero II C

Il coro della scuola media

Il cachi di Nagasaki

Acqua e terriccio per l’alberello

Da “la Stampa” del 30 aprile 2016 “Nel giardino della scuola dell’I. C. Tommaseo da ieri c’è un alberello che porta un messaggio di pace. E’ un piccolo cachi, pianta di seconda generazione ottenuta da un albero sopravvissuto al bombardamento atomico di Nagasaki, nel 1945. Ieri, la cerimonia di piantumazione, con canzoni e disegni dei ragazzi dell’elementare e della media” L. Tor.

Le pietre con i messaggi di pace 23


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LA SCUOLA INCONTRA UN'ALTRA VISUALE DEL WEB Log-in/log-out: in tre incontri i ragazzi imparano i pericoli dei social

Torino Classe 1C – SMS Calvino All'inizio del secondo quadrimestre, verso febbraio, le classi del nostro Istituto, elementari e medie, compresa la nostra, hanno partecipato ad un laboratorio dal titolo LOGIN-LOGOUT. In questo lavoro ci hanno seguito: Andrea Vico,specialista del web, la dottoressa Elisa Papa, psicologa della scuola e naturalmente la nostra insegnante di lettere, la professoressa Rivoira.

Nel web il “cattivo” non è sempre il ragazzo, ma spesso questo ruolo lo interpreta l'adulto.

Tutto questo succede perché fra noi giovani i contatti avvengono soprattutto attraverso la comunicazione elettronica (Whatsapp, Facebook, Instagram…); quindi,anche: insulti, interruzioni di relazioni, atti di bullismo. Quante di queste azioni avremmo il coraggio di L'argomento principale è stato l'informazione fare e dire personalmente? sui social network e sulle loro caratteristiche sia I social possono essere pericolosi se usati in mopositive che negative. do scorretto ed un mezzo per invadere la privacy Gli incontri sono stati tre; il primo, dedicato al altrui. gioco, era legato ad una riflessione su Facebook. Molto impressionante si è dimostrato il secondo La proposta di fare il laboratorio è piaciuta a che è partito da un video, dove si vedeva una tutti, anche perché è stato un lavoro bello e un bambina che, aprendo un social, pensava di es- po' diverso dal solito, infatti spiegava cose comsere in un mondo fatato, cioè fuori dalla realtà, plicate utilizzando l'aspetto del gioco. Questo mentre dall'altra parte del computer c'era un a- laboratorio è servito a metterci in guardia rispetdulto che si fingeva un bambino.... to ai pericoli della Rete, e a non compiere gli Nel terzo incontro, lavorando a gruppi, senza i errori presentati. responsabili, ma con la professoressa di lettere, Speriamo che sia piaciuto a tutte le classi! la classe ha preparato un regolamento per migliorare l'uso del web. Un saluto dalla 1a C Per cercare di non seminare solo il terrore, le regole sono state scritte dal punto di vista positivo, eliminando, cioè, le negazioni. Per esempio: invece di non copiare i profili, rispettare i profili altrui. Tutta questa attività è servita a far capire agli alunni che all'interno di Internet non ci sono solo gli amici che mettono like, commentano e parlano attraverso le chat private, ma anche i troll o persone che rubano i profili, modificano foto e sfruttano gli altri. 28


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