Sistemi coomerciali del dattero in Europa

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Ministero Affari Esteri ISTITUTO AGRONOMICO PER L’OLTREMARE

Studio sui sistemi commerciali del dattero in Europa Indagine sugli operatori commerciali europei

Massimo Battaglia Ottobre 2011 1


INDICE PREMESSA ......................................................................................................................................... 4 LA SITUAZIONE MONDIALE DELLA COLTIVAZIONE DELLAPALMA DA DATTERO ............................ 8 IL MERCARO DEI DATTERI NELL’UNIONE EUROPEA ...................................................................... 10 EVOLUZIONE DELLE IMPORTAZIONI EUROPEE DI DATTERO ......................................................... 11 PRINCIPALI PAESI FORNITORI DI DATTERO DEL MERCATO EUROPEO.......................................... 13 TUNISIA ........................................................................................................................................... 13 ALGERIA .......................................................................................................................................... 14 IRAN................................................................................................................................................. 15 FRANCIA .......................................................................................................................................... 15 ISRAELE............................................................................................................................................ 16 STATI UNITI E PAKISTAN................................................................................................................. 16 PRINCIPALI PAESI EUROPEI IMPORTATORI DI DATTERO .............................................................. 16 FRANCIA .......................................................................................................................................... 16 REGNO UNITO................................................................................................................................. 22 GERMANIA ...................................................................................................................................... 24 ITALIA .............................................................................................................................................. 27 SPAGNA........................................................................................................................................... 28 LA DISTRIBUZIONE ED IL CONSUMO DI DATTERI IN EUROPA....................................................... 31 NUOVE VARIETA’ DI DATTERO ....................................................................................................... 34 MEDJOOL ........................................................................................................................................ 34 HAYANI ........................................................................................................................................... 37 BAHRI .............................................................................................................................................. 39 CONCLUSIONI ................................................................................................................................. 40 VANTAGGI E SVANTAGGI DI OUT-OF-DATE DI STAGIONE ............................................................ 41 OPERATORI EUROPEI NEL SETTORE DEI DATTERI FRESCHI ED ESSICCATI..................................... 42

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Il presente studio sui sistemi commerciali del dattero in Europa, complementato da una indagine sugli operatori commerciali europei si inserisce fra attività del Programma Miglioramento e valorizzazione della palma da dattero nelle oasi di Al Jufrah in Libia, Questa iniziativa avviata nel maggio 2009, è finanziata dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Italiano degli Affari Esteri e coordinata dall’Istituto Agronomico per l’Oltremare di Firenze in collaborazione con l’Ente libico per lo sviluppo e il miglioramento della palma da dattero e dell’olivo, del Ministero dell’Agricoltura di Tripoli. L’obiettivo del progetto è sostenere lo sviluppo economico locale attraverso azioni a favore dei produttori di datteri di qualità e a tutela dell’agro- biodiversità della regione. L’iniziativa coinvolge tutti gli attori della filiera del dattero: rafforza le associazioni e i rapporti tra produttori, trasformatori e commercianti, favorisce la salvaguardia dell’ambiente e la conoscenza dei datteri di varietà locali tradizionali presso i consumatori. Partner di progetto dello Istituto Agronomico per l?oltremare di Firenze e della sua Unità Gis (Geographic Information System) sono: • l’Ente libico per lo sviluppo e il miglioramento della palma da dattero e dell’olivo, • la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Firenze con i Dipartimenti di Biotecnologie Agrarie-Unità di Genetica; di Scienze delle Produzioni Vegetali, Suolo e Ambiente Agroforestale; di Economia, Ingegneria, Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali, • la Fondazione Slow Food per la Biodiversità onlus. Per saperne di più: www.libyandates.com

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PREMESSA La palma da dattero è sicuramente la pianta più antica del mondo riguardo alla produzione di alimenti e non solo. Originaria di quello che oggi è l'Iraq, la Phoenix dactylifera, è un membro della famiglia delle palme, un gruppo di alberi senza rami, sormontati da corone di foglie. È curiosamente cugina delle orchidee e dei gigli. Di rapida crescita, 20/30 cm all'anno, raggiunge i 30/40 metri di altezza. Alla palma piace avere i piedi nell'acqua e la testa al sole, non diversamente da un'anatra. Prospera naturalmente, quindi, nelle oasi, luoghi tipicamente secchi, caratterizzati da scarse precipitazioni, ma con un adeguato approvvigionamento di acqua sotterranea, dove naturalmente si è sviluppata migliaia di anni fa, quando la gente era nomade, cacciava animali selvatici e raccoglieva alimenti vegetali da mangiare ogni giorno dagli alberi. Semi di palma risalenti a 50.000 anni fa sono stati trovati nella grotta di Shanidar nel nord dell'Iraq.

I Sumeri coltivavano la palma intorno ai 5.000 a.C. e questo può essere considerato, storicamente, uno dei primi tentativi da parte dell'uomo per creare deliberatamente un alimento base, fonte sicura di cibo e di energia. 4


La palma inoltre forniva ai Sumeri non solo il cibo e l’ombra, ma anche materiali da costruzione, alimenti per animali, attrezzi e corde.

Non c'è quindi da stupirsi che il dattero e la palma, simbolo di pace e di giustizia siano state raffigurate nelle prime sculture considerate sacre dai Sumeri, oltre che dai Babilonesi, dagli Assiri e dagli Egiziani. Più tardi la palma da dattero è stata importante indistintamente per tutti e tre i principali gruppi religiosi del mondo: gli ebrei, i musulmani ed i cristiani. Nella religione ebraica le fronde di palma per tradizione vengono utilizzate per costruire la "soukkot" una capanna caratteristica, durante la festa dei tabernacoli. Le palme sono anche una delle cinque piante sacre considerate durante la festa del raccolto. In tutto il mondo i cristiani portano e si scambiano foglie di palma per commemorare il passaggio di Gesù attraverso Gerusalemme, in concomitanza della Domenica delle Palme (la domenica prima della Pasqua). La religione mussulmana ampiamente riconosce un grande valore spirituale alla palma ed ai suoi frutti. Nella XIX Sura del corano ci racconta la nascita di Gesù: Maria ritiratasi nel deserto nella più completa solitudine e sofferenza, partorisce ai piedi di una palma, ricevendo consolazione dal nascituro che gli dice di scuotere il tronco e raccogliere i frutti maturi. Un antico racconto musulmano descrive invece, la palma da dattero come il cibo principale creato da Dio per nutrire Adamo. Il legno di palma è stato anche indicato come il materiale da costruzione utilizzato per la casa di Maometto. Il fondatore dell'Islam ha esortato i suoi seguaci a "custodire la sorella di tuo padre, la palma". 5


Si narra che il dattero sarebbe stato il frutto preferito da Maometto e ci sono circa 26 riferimenti a tale proposito, nel Corano. I musulmani rompono il Ramadan alla calata del sole, mangiando un frutto di dattero e bevendo latte. Quando parliamo della palma da dattero, ci si riferisce a centinaia di varietĂ , alcune dolci, altre meno, alcune altamente deperibili, alcune molto resistenti e dure. Le varietĂ secche sono da tempo importanti per il loro uso come la farina per la gente del deserto. L’Iraq ha utilizzato nelle sue coltivazioni fino al 80 per cento delle cultivar mondiali, che sono state rappresentate sulle loro monete, sui francobolli e sulle banconote. L'Arabia Saudita è un altro grande produttore di dattero a livello mondiale e presenta nella propria bandiera la palma da dattero passata da spade. Altri Paesi come la Libia, la Tunisia e l’Algeria rappresentano la palma nei loro francobolli e nelle monete.

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Marco Polo si dice che abbia portato dei semi di dattero in Italia dall'India nel 13 ° secolo, anche se la loro diffusione non sembra aver avuto molto successo. I Mori hanno portato datteri in Spagna, dal Nord Africa, dove crescono ancora oggi ad Alicante, fornendo un notevole beneficio economico per la Regione. Gli spagnoli portarono piantine di palme da dattero con loro nelle loro colonie americane, prima di tentare di stabilire una piantagione a Cuba nel 1513. Anche se sono poche le aree sulla terra dove la palma da dattero cresce bene, la coltivazione del dattero si è sviluppata in moltissime parti nel Nord Africa e nel Medio Oriente. Oggi coltivazioni importanti si trovano in località le più disparate, in California (dove esiste un festival del dattero),in Arizona sud-occidentale (a nord di Las Vegas), in Nevada ed in alcune parti del Messico, nel Perù meridionale e nel nord del Cile in Sud America, in Isdraele. La palma cresce anche, vicino ad Alice Springs in Australia, così come in Cina occidentale, nell’India Occidentale e nelle aree meridionali del Pakistan.

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LA SITUAZIONE MONDIALE DELLA COLTIVAZIONE DELLAPALMA DA DATTERO La coltivazione della palma da dattero (Phoenix dactylifera L.) ha raggiunto negli ultimi anni valori di superficie coltivata e di produzione – nonché di esportazione – tali che oggi questa specie è ampiamente rivalutata e rappresenta un’importante settore dell’agricoltura e del commercio a livello mondiale per numerosi Paesi della fascia climatica subtropicale e desertica dell’emisfero boreale. Nel 2008 la superficie coltivata ha raggiunto 1,2 milioni di ha e la produzione i 7 milioni di tonnellate (FAOSTAT 2008). La coltivazione avviene principalmente nelle regioni aride del Medio Oriente e nel Nord Africa; solo recentemente sono state introdotte moderne piantagioni anche in America del Nord. I principali produttori sono (in ordine decrescente di produzione): Egitto, Repubblica islamica dell’Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Algeria, Iraq, Sudan, Oman, Cina, Tunisia, Grande Repubblica Araba di Libia,Yemen, Marocco. Nella figura seguente viene riportata la produzione di dattero nel mondo (sia in termine di quantità che di valore) nei principali Paesi produttori.

1400 1200

Produzione.

1000 800 600 400

Altri

G. Rep. Araba di Libia

Tunisia

Cina

Oman

Sudan

Iraq

Algeria

Pakistan

Emirati Arabi Uniti

Arabia Saudita

Egitto

0

Rep. islamica dell’Iran

200

Paesi Produzione (Mt)

Produzione ($1000)

Produzione di dattero nel mondo (anno 2008) La produzione mondiale di dattero è incrementata da circa 1,8 milioni di tonnellate nel 1961 a circa 3,5 milioni nel 1990, raddoppiando tale valore negli ultimi tre anni (2007-2009) e portando la produzione mondiale a superare i 7,2 milioni di tonnellate nel 2009.

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8000

1400

7000

1200

6000

1000

5000 800 4000 600 3000 400

2000

200

1000

20 09

20 06

20 03

20 00

19 97

19 94

19 91

19 88

19 85

19 82

19 79

19 76

19 73

19 70

19 67

0 19 64

0 19 61

Area coltivata (ha x 1000)

Produzione (t x 1000).

L’incremento di oltre 3,5 milioni di tonnellate dal 1990 ad oggi rappresenta una crescita media annua di circa il 5%.

Anni Produzione

Area coltivata

Produzione e area coltivata a palma da dattero nel mondo (periodo 1961- 2009) La figura successiva mostra la quantità e il valore delle esportazioni di dattero nell’anno 2007 da parte dei principali Paesi esportatori, in ordine decrescente secondo il valore delle esportazioni stesse. Negli ultimi anni le esportazioni annue di dattero verso l’Europa hanno superato le 600.000 tonnellate, per un valore complessivo di oltre 500 milioni di dollari. Se confrontiamo questi dati con quelli relativi alla produzione mondiale, si evidenzia subito che il surplus di produzione che non viene esportata viene comunque consumata all’interno dei Paesi produttori. Delle 600.000 tonnellate esportate, 400.000 provengono dal Medio Oriente (di cui 240.000 dalla Repubblica Islamica dell’Iran), circa 100.000 dal Pakistan e circa 70.000 dalla Tunisia.

250000 200000 150000 100000

Altri

Iraq

Germania

Stati Uniti d'America

Emirati Arabi Uniti

Algeria

Francia

Pakistan

Arabia Saudita

Israele

Rep. Islamica dell'Iran

0

Tunisia

50000

Paesi Qiantità (t)

Valore (1000 $)

Esportazioni di dattero nel mondo (anno 2007, FAOSTAT) 9


Il mercato internazionale del dattero risulta essere abbastanza volubile: i cambiamenti sono spesso associati all’instabilità politica ed economica dei principali Paesi produttori, oltre che a problemi di natura ambientale che possono portare ad ingenti perdite nella produzione. I cinque principali Paesi esportatori di dattero nel 2007 sono stati la Tunisia, la Repubblica islamica dell’Iran, Israele, l’Arabia Saudita e il Pakistan, anche se si nota una certa differenza fra il valore delle esportazioni in termini di quantità e di valore. Di questi cinque Paesi infatti soltanto la Tunisia e Israele riuscivano a spuntare prezzi di esportazioni elevati. Nel 2000, grazie alle strategie di esportazione di un dattero di qualità che la Tunisia ha messo in atto nel mercato Europeo, il prezzo del dattero tunisino raggiungeva 1700 $/t, mentre quello proveniente dall’Iran - di peggiore qualità e destinato al mercato indiano - solo 240 $/t. I dati relativi all’esportazione francese si riferiscono alla riesportazione del dattero di qualità, comprato in grandi quantità dai Paesi Nord africani (Tunisia e Algeria) e ri-confezionato in Provenza, verso altri Paesi europei. IL MERCARO DEI DATTERI NELL’UNIONE EUROPEA L’Europa è di gran lunga il primo importatore di dattero in termini di valore con oltre 200 milioni di dollari, e il secondo in termini di quantità con più di 100.000 tonnellate importate nel 2007 (figura 1.4). Il 50% delle importazioni avviene in Francia e nel Regno Unito che nel 2007 hanno importato rispettivamente quasi 30.000 e 15.000 tonnellate di dattero. 300000 250000 200000 150000 100000 50000 0 Europa

Africa e Medio Oriente Quantità (t)

Asia

America e Australia

Valore (1000 $)

Esportazioni di dattero nel mondo (anno 2007) Tradizionalmente il dattero consumato in Europa proviene dai Paesi del Nord Africa, anche se negli ultimi anni si è avviato un canale diretto anche con nuovi Paesi come gli Stati Uniti. Nei diversi paesi europei il dattero è commercializzato prevalentemente secco e spesso melassato, anche se non manca il mercato del dattero fresco (spesso confezionato con il racemo) e quello denocciolato destinato alla preparazione di dolci. Il periodo di commercializzazione è prevalentemente legato alle festività natalizie e al periodo del Ramadan, il mese sacro dell’Islam in cui i musulmani digiunano dall’alba al tramonto. 10


Durante questo periodo infatti, la tradizione vuole che quando il sole tramonta il digiuno venga rotto mangiando un dattero perché così faceva il profeta Maometto. Data la grande e crescente produzione mondiale di dattero, che non sempre è seguita da una proporzionale domanda, si stanno studiando nuove utilizzazioni del dattero nell’industria. Considerando l’elevato contenuto in fruttosio del frutto (circa 28% a piena maturità), nuovi studi sono volti alle tecniche di estrazione del monosaccaride (Al Eid, 2006) già largamente impiegato come dolcificante nell’industria alimentare e farmaceutica. EVOLUZIONE DELLE IMPORTAZIONI EUROPEE DI DATTERO Per la commercializzazione del dattero e dei suoi derivati l'Unione Europea è un mercato importante in termini di valore, anche se le importazioni sono rappresentate da quantità relativamente piccole. Rispetto ad oltre mezzo milione di tonnellate, importate ogni anno nel mondo, l'Unione Europea rappresenta il 10 per cento del totale commercializzato, con circa 50/60.000 tonnellate (esclusi gli scambi intra-UE), che rappresentano tuttavia, circa il 30 per cento delle importazioni mondiali in valore, considerando la alta qualità richiesta da questo mercato. Le importazioni di datteri in Europa sono state relativamente stabili e risultano altamente stagionali, realizzandosi, per le festività di Natale e di Capodanno, tra ottobre e dicembre, per oltre l'80 per cento. Questo periodo corrisponde anche alla raccolta dei datteri in molti Paesi fornitori, in particolare in Nord Africa. All'interno di questo piccolo mercato, nel quale le abitudini di acquisto sono radicate e ben definite da anni, e quindi molto difficili da modificare, i cambiamenti e le innovazioni sono molto rare. Tuttavia, nell’ultimo periodo una serie di variazioni che hanno cambiato la natura dei prodotti importati, la loro varietà, i loro tipi di imballaggio e la loro origine, sono state osservate. Oggi, per esempio, l’imballaggio del prodotto in una confezione definitiva per il mercato al dettaglio, avviene nei paesi produttori, riducendo così la quota prodotta da packers o confezionatori europei - in particolare quelli francesi - che sono stati in passato i più attivi in questo campo. Vengono quindi importati prodotti meno sciolti, ma più terminati e selezionati, in confezioni più piccole e la domanda di prodotti di qualità è chiaramente diventata sempre più pressante. Mentre la varietà Deglet Nour è più predominante che mai, nuove varietà, come la Medjool, stanno espandendo la loro quota sul mercato di alta qualità, anche se i loro prezzi sono tre volte superiori a quelli dei datteri più costosi. Questi cambiamenti modificano sostanzialmente le quote di mercato e si aprono prospettive di nuove fonti come l'Algeria, il cui potenziale in termini di Deglet Nour è noto, o Israele e gli Stati Uniti, che producono principalmente Medjool. 11


Negli ultimi anni, con l’aumento della popolazione mussulmana in Europa, emigrata dal Nord Africa, Asia meridionale e Medio Oriente, le importazioni sono variate anche in funzione del Ramadan, la cui data cambia di anno in anno, modificando in piccola parte i flussi commerciali di dattero verso il vecchio continente. I principali Paesi europei importatori di datteri sono rappresentati dalla Francia, dal Regno Unito, dalla Germania, dall’Italia e dalla Spagna, che tutti assieme rappresentano oltre il 83 per cento dei volumi di datteri importati in Europa.

Francia

In Tonnellate 22.424

UK

11.585

Italia Germania

6.282 6.245

Spagna

5.092

Altri Paesi Europei Totale EU

8.495 60.123

Dal 1990 si è verificato un costante aumento delle importazioni di circa il 4 per cento all'anno. E 'quindi su questi cinque Paesi che questo studio sta per focalizzare l’attenzione e studiare in dettaglio l'origine, lo sviluppo e la natura delle loro importazioni.

Paesi importatori di dattero in Europa (%)

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PRINCIPALI PAESI FORNITORI DI DATTERO DEL MERCATO EUROPEO I principali Paesi fornitori del mercato Europeo di dattero sono rappresentati da:

Tunisia La Tunisia produce 95.000 tonnellate di datteri, che rappresentano poco meno del 2 per cento della produzione mondiale. Nonostante questa limitata produzione, questo Paese ha il grande vantaggio di possedere più del 50 per cento delle palme della varietà Deglet Nour, la più richiesta, apprezzata e conosciuta nel mercato europeo1 Questo potenziale naturale mette la Tunisia fra i principali fornitori Europei, con 23.500 tonnellate di datteri importate nel 1998, che rappresentano il 48 per cento del totale delle importazioni europee. Le aree di produzione più importanti sono rappresentate dalla Regione del Djerid (Nefta e Tozeur) e dalle oasi intorno a Kebili. Oltre la Deglet Nour la Tunisia produce anche varietà comuni, come la Kenta, l’Alligh e la Khouat Alligh. Tunisia

Francia

Regno Unito

Germania

Italia

Spagna

Totale

11.500

1.700

2.300

5.000

3.000

27.300

Esportazioni verso Tonnellate

1

L'altro 50 per cento della produzione di Deglet Nour a livello mondiale è condiviso da Algeria (1 milione di palme),

dagli Stati Uniti (250 000 palme) e da Israele (50 000 palme). Tunisia, Algeria e Francia stanno unendo i loro sforzi per mantenere il predominio del Deglet Nour, nonostante la recrudescenza di nuove varietà e nuove fonti.

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Il settore del dattero tunisino attualmente soffre di problemi strutturali, fattore che sta portando ad una inevitabile riduzione dei prezzi ed ad una frammentazione dell'offerta, indipendentemente dalla qualità e le dimensioni dei raccolti. La commercializzazione del dattero in Tunisia è infatti nelle mani di società private, il cui numero è cresciuto, la cui concorrenza ha portato inevitabilmente ad una riduzione dei prezzi sul mercato interno. Algeria L’ Algeria, con 390.000 tonnellate, è un importante produttore di datteri e rappresenta il secondo produttore mondiale di Deglet Nour. Con 9.800 tonnellate, è al secondo posto tra i fornitori in Europa. La produzione algerina non molto stimata dagli importatori europei, viene ignorata da tutti i Paesi europei ad eccezione della Francia (relativamente alle importazioni di Deglet Nour) e dalla Spagna, con cui mantiene un piccolo flusso commerciale. Da quando il National Date Board (OND) ha chiuso i battenti, l'economia legata al dattero in Algeria si è di fatto liberalizzata. Le piantagioni sono state distribuite agli agricoltori e si è avuta una riabilitazione lenta dell'intero settore. L’Algeria esporta soprattutto datteri naturali, poiché solo due stabilimenti (SOCODAT e SID) sono in grado di produrre prodotti trasformati ed elaborati. Gli addetti del settore della trasformazione sono del parere unanime che il dattero algerino si presta perfettamente al trattamento a vapore. Si tratta infatti di un dattero solido, il cui aspetto lucido è ottenuto in maniera naturale, senza l'aggiunta di glucosio. L’Algeria d'altra parte, è svantaggiata rispetto alla Tunisia, dal momento che i suoi prodotti non compaiono sul mercato fino a fine novembre. Il Paese inoltre soffre le limitazioni dovute alla scarsità e mancanza di capitale da investire in celle frigorifere ed in tutta la catena del freddo, che gli consentirebbe di colmare il divario tra due stagioni di produzione e competere ad armi pari con il dattero tunisino. Poiché nell’ambito della produzione del dattero ci sono pochi soggetti ed i confezionatori algerini sono molto legati ad un sistema altamente personalizzato, relativamente alle relazioni commerciali; la combinazione imballatore/importatore svolge un ruolo chiave di tutto il sistema. Tuttavia, come le leggi del commercio in questo Paese sono inflessibili, questa alleanza opererà solo fino a quando le condizioni economiche permetteranno a ciascuno di mantenere i propri margini. I datteri algerini sono oggi acquistati ad un prezzo leggermente inferiore a quello della Tunisia. Questo purtroppo è, e rimarrà, una condizione essenziale del loro sviluppo futuro.

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Algeria

Francia

Regno Unito

Germania

Italia

Spagna

Totale

9.300

-

-

-

500

10.000

Esportazioni verso Tonnellate

Iran L'Iran è il più grande produttore mondiale di datteri, con una produzione di 900.000 tonnellate all'anno. E ', tuttavia, solo il terzo fornitore in Europa con 7.000 tonnellate, valore che rappresenta il 14 per cento del totale delle importazioni. Sebbene non sia un produttore di Deglet Nour, il dattero iraniano viene esportato soprattutto nel Regno Unito, che importa l'85 per cento del totale, e soprattutto dall’Iraq con una forte richiesta di datteri comuni. Dai primi di settembre in poi, esporta la varietà Mozafati, seguita dalle varietà Sayer e Zahedi a partire da ottobre/novembre Iran

Francia

Regno Unito

Germania

Italia

Spagna

Totale

300

5.900

800

-

-

27.300

Esportazioni verso Tonnellate

Francia Con 3.500 tonnellate esportate in altri Paesi europei, la Francia sta costantemente riducendo la sua quota di mercato, che è scesa dall’ 11 per cento nel 1985 a meno del 7 per cento. La Francia, a causa dei forti legami storici che ha con l'Algeria e la Tunisia e il buon numero di traders e trasformatori interessati all’imballaggio del dattero che arriva sfuso in patria, mantiene ancora un notevole know-how ed il controllo delle fasi commerciali tradizionali, che le hanno consentito di essere presente al più alto livello su questo mercato. Negli ultimi anni, la pressione sui prezzi dei grandi buyers, gli alti costi della manodopera in Francia, la migliore tecnologia presente nei Paesi di origine ha favorito il confezionamento all’origine, utilizzando confezioni a perdere, Questa situazione ha dato luogo ad un maggiore sviluppo del commercio diretto, con la conseguente scomparsa di aziende francesi rinomate, che compravano il prodotto sfuso e lo riconfezionavano. Allo stesso tempo, i paesi produttori, acquisita una nuova esperienza, si sono lanciati con successo sul mercato europeo, prendendo le quote di mercato dalla Francia. Francia

Regno Unito

Germania

Italia

Spagna

Totale

900

1.800

200

600

7.500

Esportazioni verso Tonnellate

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Israele Israele è indiscutibilmente il Paese le cui esportazioni sono aumentate di più, passando da 300 tonnellate nel 1985 alle 2 500 del 1989 ed alle 5 000 nel 1998. Il dattero solo per una piccola quota viene commercializzato all’interno del Paese, mentre la maggior parte della sua produzione viene esportata. Solamente cinque operatori del settore si dividono le quote di mercato, con tutte le loro istallazioni collocate direttamente all’interno del palmeto, gestite e mantenute dagli agricoltori del kibbutz. Questa metodologia altamente rigorosa permette una altissimo controllo della qualità all’origine, una riduzione di eventuali contaminazioni del frutto e soprattutto di mantenere la tracciabilità dei prodotti che devono essere garantiti in mercato molto esigente, di alta qualità. I datteri della varietà Deglet Nour risultano essere più asciutti, meno appetibili dal commercio, anche se la potatura dei grappoli consente di avere frutti più grandi e di forma più regolare. Questa varietà ha comunque il vantaggio di avere un periodo di raccolta molto precoce, che permette ai suoi prodotti di essere sulla piazza a partire da settembre. Israele, inoltre, è l'unico produttore in fresco della varietà Hayani e, con gli Stati Uniti, l'unico fornitore di Medjool. Israele

Franci

Regno

Germania

Italia

Spagna

Totale

Esportazioni verso

a

Unito

Tutte

900

1.450

120

860

1.670

5.000

-

250

150

100

700

1.200

le varietà Cv Hayani

Stati Uniti e Pakistan Gli Stati Uniti, con 1 200 tonnellate, il principale produttore di Medjool. Pakistan, con 1 200 tonnellate, sono i più piccoli fornitori del mercato europeo. PRINCIPALI PAESI EUROPEI IMPORTATORI DI DATTERO I Paesi importatori di dattero sono rappresentati da: Francia La Francia è il principale importatore europeo, con 23.000 tonnellate di datteri importati. Importazioni francesi (progressione) 90

91

92

93

94

95

96

97

98

18.351

18.569

19.047

20.445

17.782

16.986

20.210

18.793

22.975

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Il suo passato coloniale ha portato questo Paese ad avere dei rapporti commerciali riguardo alle importazioni di dattero soprattutto con la Tunisia e con l’Algeria. La Tunisia è infatti il fornitore principale della Francia con 11.000 tonnellate all’anno. La Francia è anche il più grande cliente europeo della Tunisia, dal momento che da sola copre lo stesso volume del totale di tutti gli altri Paesi europei. L’Algeria è un importante concorrente della Tunisia con 9.000 tonnellate esportate. La qualità dei suoi prodotti, in particolare sotto forma di prodotto processato, sta migliorando ogni anno ed i prezzi sono sempre più competitivi. Dal 1992 in poi, l'Algeria raggiunse come produttività la Tunisia, costringendola ad abbassare i prezzi di un 15%, al fine di mantenere la propria leadership. Israele esporta 890 tonnellate, rappresentate dalla varietà Medjool, le cui vendite sono in aumento, mentre gli Stati Uniti esportano solamente 200 tonnellate, in ribasso rispetto al passato, quando i volumi esportati oscillavano tra 1.500 e 2.000 tonnellate. Esportazioni francesi La Francia si distingue fortemente in questo settore dal momento che riesporta7.500 tonnellate di datteri, che rappresentano più del 30 per cento del volume importato: Germania, Regno Unito, Spagna e Italia sono i clienti principali. La varietà importate dalla Francia La cultivar Deglet Nour è la varietà più importante per i francesi, che la acquistano principalmente per il loro mercato, ma anche per imporla sui mercati europei. Le varietà comuni, Kenta e Khouat Allig sono destinati principalmente all'esportazione. Secondo fonti del commercio, il 50 per cento delle importazioni sono datteri naturali, contro una pari quantità di datteri elaborati. Deglet Nour La Francia è il primo importatore di Deglet Nour, con circa 18.000 tonnellate. E li importa in forma naturale, confezionati in pacchetti strettamente controllati rispetto al peso, dal momento che in virtù della legislazione vigente la Francia accetta confezioni di peso che varia da 50 g, 125 g, 250 g, 500 g, 1 kg, 1,5 kg, 2 kg, 5 kg, 7,5 kg e 10 kg. I datteri naturali in ramo della varietà Deglet Nour sono venduti principalmente in cartoni della capacità di 5 kg per un mercato all’ingrosso. Per un mercato al dettaglio il dattero naturale viene venduto in confezioni di cartone da 2 kg e 1 kg e da 500 g: le ultime due forme di confezionamento sono in particolare destinate alla vendita al dettaglio su larga scala. Elaborati di Deglet Nour Confezioni di cartone da 5 kg a perdere sono generalmente utilizzate per una piccola percentuale di datteri processati importati e commercializzati a grossisti, specializzati in frutta secca. Elaborati della varietà Deglet Nour vengono importati in vassoi di polistirolo da 250 e 500 g.

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Solamente due imprese importano ancora i datteri sfusi in confezioni di cartone di 10 kg, per poi stufarli e riconfezionarli in contenitori più piccoli finestrati (window boxes) da 250 g, 500 g e 1 kg, per il mercato francese . Il vassoio da 500 g rimane il prodotto standard, più commercializzato. Datteri comuni 4 300 tonnellate di Kenta, Alligh e Khouat Allig vengono importate dalla Francia. La totalità di questo prodotto viene riesportato generalmente in contenitori da 200 e 250 g. Pasta di dattero Il dattero trasformato in pasta, completa la gamma dei prodotti importati, ed è generalmente destinato ad essere utilizzato nella preparazione di dolci orientali, il più noto dei quali è makrout. Imballaggio Mostriamo qui solo le confezioni destinate al mercato francese, mentre quelle per il commercio di esportazione sono indicati nella sezione dedicata a ciascuno dei Paesi studiati. Confezioni per datteri naturali in ramo utilizzati per la Cv Deglet Nour.

Confezione da 5 Kg - datteri naturali in ramo

Confezione da 2 Kg – datteri naturali in ramo 18


Confezione da 1 Kg – datteri naturali in ramo

Confezione da 5 Kg - datteri elaborati

Confezione (window box) da 1 Kg – datteri elaborati

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Confezione (window box) da 250 e 500 g – datteri elaborati

Vaschetta polistirolo da 500 g – datteri elaborati

Vaschetta polistirolo da 250 g – datteri elaborati 20


Medjool Dopo il Regno Unito, la Francia è il primo importatore di datteri della varietà Medjool con circa 400 tonnellate l'anno, 300 tonnellate da Israele e circa 100 tonnellate provenienti dagli Stati Uniti. Si tratta di un mercato che è in costante espansione. Il vincolo sul suo sviluppo attuale continua ad essere il suo prezzo, molto alto, nonostante la alta qualità del prodotto e l’alta richiesta di questo frutto in particolari nicchie commerciali. Nel caso di piccole confezioni, prove iniziali di marketing per grandi magazzini e negozi specializzati non hanno avuto successo (confezioni da 250 g) – window box). Più di recente, per il mercato di elite è stato commercializzato un contenitore da 150 g ad un prezzo interessante destinato ai clienti che desiderano conoscere il prodotto, che ha avuto un notevole successo.

In generale, il dattero Medjool viene importato in cartoni da 5 kg di prodotto sfuso nelle tre dimensioni jumbo, medie e grandi (o fancy), che sono destinati quasi esclusivamente ai grossisti di frutta e verdura. Questo prodotto ha rafforzato la sua posizione nel mercato e, nel caso di Medjool di provenienza israeliana, in particolare, la scatola nera è diventata un prodotto standard, molto conosciuto ed apprezzato. Hayani Dopo il fallimento di una campagna di marketing nel 1996, le vendite attuali di questo prodotto in Francia sono molto basse, per non dire inesistenti.

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Bahri Con 150 tonnellate vendute ogni anno da settembre a ottobre, i datteri della varietà Bahri occupano una fetta di mercato molto piccola in Francia. Provenienti da Israele, questo prodotto è venduto da specialisti del settore a grossisti, che si occupano di prodotti esotici e della vendita di prodotti apprezzati dalle famiglie di religione ebrea. Il dattero Bahri viene generalmente venduto in cartoni da 5 kg, naturale ed in ramo. Imballatori/importatori: Saman frutti VG Importatori francesi: SACIM Brousse-Vergez Soria Avon Fabre Crosier, Fetaya Laparre Lenoble Agrusud Saisof Arbona. Regno Unito Con 11.000 tonnellate, il Regno Unito è il secondo importatore europeo di datteri. L'Iran è il principale fornitore con 6.000 tonnellate. Le importazioni sono in costante crescita, ad un tasso medio del 7 per cento all'anno. Il dattero iraniano ha preso il posto lasciato vacante dall’ Iraq, che ha avuto problemi dopo la guerra del Golfo, perdendo tutto il suo mercato. La Tunisia occupa il secondo posto con 1.700 tonnellate esportate. Il paese magrebino sta gradualmente infatti, prendendo la quota di mercato della Francia (900 tonnellate annuali), che è in diminuzione ogni anno. Dal momento che le esportazioni francesi sono costituite per la maggior parte dei datteri di provenienza tunisina, si può dire che la Tunisia, direttamente o indirettamente, rappresenta un quarto della quantità importate nel Regno Unito. Con 900 tonnellate gli Stati Uniti è il quarto maggiore fornitore del Regno Unito. Beneficiando dei rapporti molto stretti che esistono tra i due paesi, gli esportatori americani hanno stabilito legami forti sul mercato britannico e le loro vendite sono in costante espansione ogni anno, stimolate dalla forte richiesta di dattero della varietà Medjool. Il Pakistan, con 900 tonnellate, è un fornitore tradizionale del Regno Unito, anche se, a seconda degli anni, è subisce forti fluttuazioni in termini di quantità. Israele, con 220 tonnellate vendute, è un piccolo fornitore del Regno Unito in crescita, perché assieme agli Stati Uniti ha il monopolio della produzione della varietà Medjool. Varietà di datteri importate Il Regno Unito è una nazione nella quale vivono, rappresentata diverse razze e religioni, con differenti gusti alimentari, e questo giustifica il grande numero di varietà di dattero che si trova in commercio, rappresentate anche da varietà comuni, oggetto di precise richieste di comunità ben precise, che conoscono cultivar che escono dagli schemi di quelle più commercializzate.

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Varietà comuni Tra i Paesi europei, è nel Regno Unito che i datteri comuni trovano grande accettazione e buon mercato, rappresentando, con più di 7.000 tonnellate, i due terzi delle importazioni britanniche. Provenienti principalmente dall’Iran,le varietà Sayer, Saadi (Zahedi) e Mozafati costituiscono ciò che vengono definite varietà da cucina, utilizzate per la preparazione di piatti tipici di colture diverse. Per il loro basso costo sono richiesti anche dall’industria dolciaria e per la preparazione della salsa Worcester. Le varietà tunisine Kenta e Khouat Allig con circa 800 tonnellate importate, vengono prevalentemente confezionate in vaschette di polistirolo da 200 g, vassoi che gli inglesi chiamano cheap tray , che indica chiaramente la collocazione del prodotto, in una fascia di mercato poco esigente e di basso valore. Deglet Nour Questa varietà arriva nel Regno Unito dalla Tunisia, dalla Francia ed anche dagli Stati Uniti. Con circa 2.400 tonnellate, rappresenta poco meno di un quarto delle importazioni britanniche. Viene importata quasi esclusivamente sotto forma di prodotto elaborato La confezione glove box da 227 g è tipicamente britannica. L'imballaggio molto sofisticato, studiato per datteri di grandi dimensioni e di alta qualità, in passato, era realizzato di legno ricoperto di carta dentellata e cellophane, oggi è stato sostituito da un contenitore di plastica della stessa forma, recentemente dotato di una prova di manomissione del sistema di chiusura, 2

per evitare contaminazioni dall’estreno. .

Sul mercato è presente anche la confezione tub, che è una scatola rotonda a volte finestrata di plastica, con coperchio stampato, che contiene 227 g oppure 250 g di Deglet Nour, di origine statunitense e la classica vaschetta di polistirolo da 250 g.

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Confezione inventata a Marsiglia per il mercato francese e per le feste natalizie ed oggi adottata dalla Tunisia, che provvede direttamente al confezionamento all’origine e da Israele.

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Medjool Come in tutti i Paesi europei consumatori di datteri, la varietà Medjool si è fatta apprezzare nel mercato ed è oggi si stima 800 tonnellate vengono importate dalla California ed in piccola parte da Israele nel Regno Unito. Generalmente i datteri Medjool vengono importati sfusi e riconfezionati da parte degli importatori, in contenitori da 200 e 227 g

Hayani Di questa varietà si importano circa 250 tonnellate all’anno. Bahri La varietà Bahri rappresenta meno di 200 tonnellate, importate annualmente. Principali importatori inglesi: Sapphire Geest Hart e Friedman Compagnie Fruitière, Jo Sims Germania La Germania è un concorrente con l'Italia per il terzo posto fra gli importatori di dattero in Europa. I quantitativi sono stati in costante aumento negli ultimi 10 anni, fino a stabilizzarsi sulle 6.000 tonnellate annuali (7 per cento all'anno). Tunisia/Francia: la Tunisia è diventata il primo fornitore di datteri per la Germania, con 2.000 tonnellate annuali. Se, anche in questo caso, si ritiene che la maggior parte delle esportazioni dalla Francia alla Germania sono costituite da datteri tunisini, si può stimare che il 65 per cento delle date consumato in Germania viene dalla Tunisia. Iran e Pakistan forniscono 800 e 400 tonnellate rispettivamente di datteri, prevalentemente utilizzati dall’industria agroalimentare tedesca. Israele e gli Stati Uniti esportano in Germania 126 e 72 tonnellate, e non sono degni di nota a causa del basso livello della quantità del loro prodotto esportato. Varietà dei datteri importati Tradizionalmente la Germania importa datteri di varietà comune, in un mercato guidato dal basso prezzo al dettaglio su larga scala e con i consumatori non molto esigenti in fatto di varietà e di gusto. 24


Tra le varietà, Kenta e Khouat Allig sono le cultivar tunisine più importanti. Solamente negli ultimi anni si è verificato un cambio di tendenza con una preferenza verso prodotti di maggiore qualità, dovuto principalmente all’affermarsi dei prodotti biologici ed ad una maggiore conoscenza del dattero di eccellenza. Varietà comuni Con 3.400 tonnellate, le varietà comuni rappresentano al momento, il grosso delle importazioni tedesche. Tuttavia, una distinzione va fatta tra le varietà, come ad esempio la Saadi iraniana, che viene utilizzata prevalentemente nell'industria, e di altre varietà più costose, come la Kenta tunisina, che sono destinate al commercio al dettaglio. Come è stato indicato in precedenza, l'industria alimentare tedesca consuma tra 1.000 e 1.200 tonnellate di datteri disidratati di provenienza iraniana e pakistana, che sono incorporate nella composizione di altri prodotti, il più noto dei quali è rappresentato dal muesli. Le restanti 2.200 tonnellate di datteri comuni provengono per la maggior parte dalla Tunisia e sono principalmente confezionati in scatole finestrate (window box) e in vaschette in polistirolo della capacità di circa 200/250 g. Deglet Nour Con 2.000 tonnellate di importazioni la varietà Deglet Nour proviene dalla Francia e dalla Tunisia. Sotto forma di prodotto naturale, sia ramificato che standard, la Deglet Nour rappresenta nel mercato tedesco soltanto un piccolo volume di scambi. Viene scambiata per la maggior parte dal piccolo commercio al dettaglio di tipo tradizionale e le sue vendite salgono, in particolare nel periodo del Ramadan, a causa della grande comunità islamica presente in Germania. Il prodotto viene generalmente commercializzato in confezioni di cartone a perdere da 5 e 1 Kg. Nel caso della Deglet Nour sono utilizzate le scatole finestrate (window box), le vaschette di polistirolo e le confezioni di legno da 200 g di capacità.

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Da alcuni anni, è anche aumentata la richiesta di contenitori più capienti (250 g) e la commercializzazione di contenitori sottovuoto (sacchetti alluminio), in combinazione con altra frutta secca (prugne, noci, albicocche, fichi ect….), sempre della capacità in peso di 200 g. Poiché la Germania è il Paese dove i prodotti biologici stanno fortemente affermando la propria identità, il dattero bio, sia fresco che disidratato in combinazione nel musli sta avendo un grande interesse ed affermazione, ritagliandosi una piccola fetta di mercato. Medjool In Germania, le importazioni di datteri Medjool dagli Stati Uniti e da Israele sono in rapida crescita, superando le 300 tonnellate annuali. Vengono generalmente venduti in confezioni di cartone da 5 Kg di datteri sfusi ed in tre dimensioni: jumbo, grandi e medie. Questa varietà grande è molto apprezzata, anche se più costosa delle altre, al piccolo dettaglio, nei negozi cash and carry, viene confezionata in contenitori più piccoli da 500 e 150 g.

Hayani Anche in questo Paese l’introduzione di questa varietà non ha avuto nessun successo. I quantitativi presenti attualmente sul mercato non superano le 100 tonnellate circa. La ragione di questo fallimento si deve ritrovare nella struttura stessa della distribuzione tedesca, che non è molto ben adatta alla vendita all'ingrosso. Il mercato per questo tipo di prodotto rimane il piccolo commercio alimentare al dettaglio in cui il concetto di datteri freschi è già familiare ed anche l’acquisto di confezioni “più grandi”, per famiglie numerose. Il dattero in questo caso non viene considerato un dolce di fine pasto, ma proprio, come nelle origini, un prodotto energetico ed alimentare di base.

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Confezionamento utilizzato per la varietà Hayani Bahri La varietà Bahri, non si trova sul mercato tedesco. Importatori tedeschi Rewe Frupa Internut Tilouche Stolzenberg, Dankat Italia L'Italia importa mediamente 6.300 tonnellate di datteri all’anno, con fluttuazioni molto stagnanti negli ultimi 10 anni. Anche il profilo delle importazioni italiane è rimasto praticamente invariato negli ultimi 15 anni. Il Paese più fedele rimane la Tunisia, che, con 5.000 tonnellate annuali, rappresenta l’80 per cento di tutte le importazioni. L’unico cambiamento nella fornitura di datteri in Italia si riferisce ad Israele, che dal 1993 ha rafforzato la sua posizione, raggiungendo le 900 tonnellate annuali. Varietà di datteri importate Le importazioni italiane mostrano un profilo abbastanza simile a quella della Francia. Anche qui, predomina la varietà Deglet Nour, con le varietà comuni relegate a comprimarie. Deglet Nour La Deglet Nour viene importata allo stato naturale, sfuso, in confezioni di cartone a perdere da 5 Kg ed in sacchetti di plastica da 500 g .

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Come del resto in tutta Europa il dattero trasformato è prevalentemente venduto in vaschette da 250 g. Gli italiani hanno una preferenza per i datteri lucenti con tonalità scure, ed è per questo che acquistano il nuovo raccolto della varietà tunisina Kenta, in quanto questa varietà mostra questa caratteristica al momento della raccolta (500 tonnelate annuali). Medjool Le importazioni da Isralele di Medjool sono stimate intorno alle 300 tonnellate. I datteri di media grandezza, sono confezionate sciolti, in scatole di cartone da 5 kg. Hayani Si calcolano 100 tonnellate di questa varietà importate in Italia, ogni anno. Bahri Questa varietà non viene importata in Italia. Importatori italiani Ventura Noberasco Murano Spagna Con 5.000 tonnellate all'anno, a cui vanno aggiunti circa 700 tonnellate di datteri comuni della varietà Hayani, la Spagna è al quinto posto fra i Paesi europei importatori. Le importazioni sono aumentate negli ultimi anni, in forma lineare. La Tunisia rappresenta oltre il 50 per cento del tonnellaggio importato, circa 3.000 tonnellate all’anno. Da sempre ci sono stati dei rapporti commerciali molto stretti fra la Tunisia e la Spagna. Un importatore spagnolo ha, inoltre, creato direttamente all’origine una fabbrica nel sud tunisino, controllando tutta la filiera di produzione. Israele con 900 tonnellate di datteri e 800 tonnellate di Hayani, in meno di 10 anni è diventato partner di una certa importanza per la Spagna. Con 600 tonnellate l'anno, la Francia mantiene da sempre un volume normale di lavoro, trattando direttamente con i principali importatori come Importaco, Meneu o Bernabe Biosca. Con 450 tonnellate, l'Algeria è ultimo partner della Spagna, anche se al momento con un ruolo molto modesto, nonostante le potenzialità di cui dispone. Gli acquirenti infatti ancora pensano all’Algeria come a un paese centralizzato, privo di flessibilità e di difficile accesso ed ancora molto problematico. Varietà di datteri importati Mentre la varietà Deglet Nour domina largamente le importazioni, le cultivar Khouat Allig e Kenta di origine tunisina non vengono minimamente considerate e non si trovano nel mercato spagnolo; la stessa cosa si può dire anche per le cultivar Medjool, Hayani Bahri di provenienza israeliana. 28


Deglet Nour Questa varietà rappresenta oltre il 65 per cento del tonnellaggio importato con circa 3.300 tonnellate, sottoforma di prodotto naturale, in ramo, e continua ad essere il prodotto di punta nel mercato. È venduto prevalentemente in cartone da 5 kg di prodotto sfuso e si trova su tutti i mercati all'ingrosso a partire da novembre. In minor quantità, viene anche presentato in confezioni di cartone da 1 e 2 kg, che sono particolarmente richiesti nella distribuzione cash and carry. La varietà Deglet Nour sottoforma di elaborati viene venduta in vaschette da 250 g. in polistirolo, sono anche offerti sotto forma di vassoio e confezione finestrata (window box) da 500 g. La scatola finestrata può essere anche da 150 e 250 g, con il dattero collocato assieme ad altro tipo di frutta secca, in assortimento. La tendenza oggi è verso un packaging che mostra il prodotto in modo da metterlo alla pari con frutta fresca. I 5 kg di cartoni sono destinati principalmente all’industria, che poi riconfezionano il prodotto in confezioni più piccole, per il mercato al dettaglio. Alla pari degli altri paesi europei, il vassoio continua ad essere la confezione più utilizzata, anche molto spesso, il guadagno di qualche centesimo è spesso a scapito della qualità. Varietà comuni Sia sotto forma di Khouat Allig o Kenta, la Spagna importa un totale di circa 1.300 tonnellate di datteri comuni, che vengono immessi sul mercato in vaschette di polistirolo da 250 g. Un po’ di Khouat Allig in ramo si trova nel sud della Spagna, ma è di scarso interesse commerciale.

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Medjool I datteri di questa varietà provengono interamente da Israele, dal momento che gli Stati Uniti non sono un fornitore del mercato spagnolo. Pur essendo presente sulla maggior parte dei mercati all'ingrosso, i datteri Medjool sono in fase di notevole sviluppo commerciale. Importati in quantità ancora modeste (80/100 tonnellate) sono venduti principalmente in scatole di cartone da 5 kg di prodotto sfuso (nero, oro o cartone rosso) ed anche in vaschette di plastica, rotonde della capacità di 500 g.

Hayani La Spagna ha lanciato la commercializzazione della varietà Hayani e le quantità di date importati sono stimati intorno alle 700/1.000 tonnellate annuali. Il prodotto è venduto in scatole di cartone da 5 kg di prodotto sfuso, al dettaglio, in vetrine refrigerate, nel reparto frutta e verdura. Prove sono attualmente in corso per offrire il prodotto in confezioni più piccole da 500 g., con 10 giorni di durata. Il successo di questa varietà in Spagna è principalmente dovuto al basso costo ed ad una qualità soddisfacente del prodotto, che accontenta un mercato poco esigente.

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Bahri Il datteri della varietà Bahri provengono da Israele, e vengono importati dalla fine di agosto fino a metà ottobre (100/150 tonnellate). Sono riservati per una serie di distributori specializzati che li vendono principalmente nel sud della Spagna, in scatole di cartone della capacità di 5 Kg. Principali importatori spagnoli: Bernabe Biosca Importaco Borges Meneu Ravitch Frumesa Grupo Fernandez Produzione spagnola Alcune statistiche registrano una produzione spagnola di datteri, che varia tra 8.000 e 9.000 tonnellate all'anno. Mentre è giusto dire che ci sono un certo numero di palme nel sud della Spagna e nella regione di Alicante, in realtà non si gli hanno informazioni che i loro prodotti siano commercializzati, anche a livello locale. Probabilmente esiste un consumo locale e familiare, però di scarsa importanza, vista la scarsa qualità del “dattero prodotto in Europa”. LA DISTRIBUZIONE ED IL CONSUMO DI DATTERI IN EUROPA Nell’ambito della distribuzione ed il consumo dei datteri in Europa risulta molto più facile avere un quadro abbastanza preciso del settore di questo prodotto a monte, dal livello importatore (perché ci sono un numero relativamente piccolo di imprese coinvolte). Più difficile - anzi impossibile - diventa avere informazioni affidabili quando si va oltre questo livello . A partire dalla fase della vendita all'ingrosso, infatti, si è già di fronte a diverse migliaia di commercianti, centinaia di migliaia di rivenditori e milioni di consumatori. Si può chiaramente vedere che le informazione si diluiscono se si scorrono i livelli di distribuzione e che conoscere ciò che viene venduto, diventa subito molto difficile, se non impossibile. Inoltre è noto, in particolare, che una parte del commercio non avviene tramite importatori e si sa anche che i canali non sono ripartiti, e numerosi ed incontrollati sono gli scambi tra grossisti e grandi magazzini e negozi specializzati. In altre parole, un prodotto venduto da un importatore ad un grossista può facilmente essere rivendute da parte di questo ultimo ad un ipermercato o ad una piccola distribuzione. Nel caso del dattero siamo di fronte a bassi volumi di scambio, i cui movimenti sono persi nelle statistiche di ciascuno nel bel mezzo di una gamma di prodotti più importanti di articoli stagionali e non legati alle festività religiose (Natale e Ramadan). Comunque si può notare un aumento del consumo relativamente ai mercati etnici, in particolare di quelli musulmani, che hanno una maggiore propensione a consumare i datteri durante il periodo del Ramadan. A monte del commercio al dettaglio, mettendola semplicisticamente, gli importatori di dattero risultano essere inseriti fra gli specialisti di frutta fresca o frutta secca. I primi hanno sempre sviluppato la propria attività, nel quadro del grossista tradizionale e si sono rivolti verso la vendita al dettaglio su larga scala. 31


Per quanto riguarda i secondi, che comprendono gli imballatori, questi hanno sviluppato il loro commercio su un concetto di una gamma di frutta secca e di piccoli imballaggi adattato ai vincoli di vendita e alle esigenze di grandi magazzini e negozi specializzati. Fatturato, in milioni di €

Tra i cinque Paesi europei interessati alla commercializzazione del dattero, il commercio alimentare al dettaglio in Europa si trova nelle mani di circa 500.000 imprese, il cui fatturato supera i 530 milioni di euro. Essi comprendono rivenditori di grandi dimensioni, supermercati e piccoli negozi al dettaglio. Questo numero consistente non deve mascherare la concentrazione maggiore che si identifica nelle mani di grandi magazzini e negozi specializzati, che rappresentano il grosso del fatturato. Questo sviluppo è particolarmente evidente quando la quota del cosiddetto commercio alimentare specializzato viene analizzato. Si tratta di un settore che sta subendo profondi cambiamenti. La tendenza alla concentrazione continuerà ad intensificarsi nei prossimi 10 anni. Questo non vuol dire però, che i piccoli dettaglianti andranno a scomparire. L'effetto iniziale di questa concentrazione si riferisce a prezzi che, secondo la curva di produttività fin troppo noto, dovrebbero scendere ulteriormente. Il caso del vassoio da 250 g che viene importato confezionato all’origine è emblematico. Mentre il prezzo di acquisto della catena nel suo complesso è diminuito di oltre il 40 per cento in pochi anni, il prezzo di vendita di questo articolo in grandi magazzini e negozi specializzati non è cambiato. Il consumatore ha poca influenza sulla definizione dei prezzi, in quanto i datteri sono un prodotto molto marginale nel paniere del consumatore. Le importazioni di dattero (nei 5 Paesi consumatori) in Europa è stata di circa 100.000 tonnellate, in costante aumento del 4 per cento all'anno nell’ultimo periodo. Questo rappresenta circa 140 g di dattero consumato pro capite all'anno, che, rispetto agli 83 kg di frutta consumata pro capite europeo all'anno colloca il dattero tra i prodotti di nicchia nella categoria frutta.

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Dattero Consumi pro capite/anno in g. Francia UK 250 100

Italy 180

Germania 60

Spagna 140

Anche se in questo contesto, il loro posto è modesto, la loro posizione continua ad essere interessante sotto vari aspetti. I datteri sono definitivamente integrati nei reparti di frutta fresca in tutta Europa e questi sono di grande importanza per i distributori da un punto di vista strategico. I reparti di frutta fanno parte delle prime tre fonti di profitto e immagine per i negozi (freschezza, gusto, pulizia) più di ogni altra cosa e nonostante la loro bassa quantità commercializzata, i prodotti di nicchia (come lo è il dattero) continuano ad essere una fonte di profitto molto consistenti. La Francia è il primo consumatore di datteri in Europa, soprattutto della varietà Deglet Nour allo stato naturale, sostenuta dai consumatori provenienti dalle ex colonie e da una popolazione maghrebina di grandi dimensioni ed in costante aumento. Nonostante un elevato consumo (il secondo più alto in Europa), il mercato dei datteri nel Regno Unito continua ad essere molto stabile e stagnate. La presenza di una vasta popolazione di immigrati, provenienti soprattutto da paesi asiatici e in particolare dalle nazioni dell'ex Commonwealth, influenza sicuramente il consumo di datteri di varietà comuni. I grandi distributori, come Tesco, Sainsbury, Marks and Spencer, hanno sempre cercato di identificare ciò che promuove l'innovazione e lo sviluppo di nuovi prodotti. Questo è ciò che è successo nel caso di Medjool, che sta gradualmente affermandosi. L'Italia è sicuramente il Paese più tradizionale per quanto riguarda il consumo di datteri. Questi costituiscono, e per molto tempo continueranno a costituire un prodotto che viene consumato a fine anno in grande quantità, ma il consumo del quale cessa già nelle prime settimane di gennaio. Questo aspetto è sicuramente una restrizione sul possibile aumento del consumo ed è la principale ragione di un mercato stagnante, con un tasso molto basso pro capite. D'altra parte, l'Italia è ancora un Paese di intenditori, e la varietà Deglet Nour è la varietà principalmente consumata. In particolare, il consumo di datteri al naturale è favorito dalla fitta rete di negozi di frutta e verdura, che in Italia rappresentano la distribuzione di eccellenza, con oltre 22.000 punti di vendita specializzati, che supera di gran lunga la Francia e il Regno Unito, che ne hanno ciascuno, circa 6.000.

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Nonostante un tasso di crescita gratificante che è senza dubbio legato alla sua riunificazione con la DDR, la Germania non sembra di possedere le condizioni favorevoli per essere uno dei mercati chiave per il dattero in Europa. Il metodo di concentrare la distribuzione, che risulta dominato dall’ hard discount, ha favorito la commercializzazione di prodotti di qualità molto mediocre e privi di attrattiva, anche se una variazione della domanda nell’ultimo periodo si è percepita verso un prodotto di maggiore gusto ed anche di tipo biologico. Con una cifra modesta di 140 g per abitante all'anno, il consumo spagnolo si distingue per il più alto tasso di crescita in Europa. Fin dalla sua adesione al Mercato Comune nel 1986, la Spagna ha subito una profonda trasformazione economica, in vista soprattutto in un aumento del potere d'acquisto. Questo potrebbe spiegare l'aumento del consumo di dattero in questo Paese, soprattutto di varietà comuni, come la Hayani, che avrebbe seguito la tendenza generale, beneficiando dell'espansione della popolazione immigrata dalle coste africane. NUOVE VARIETA’ DI DATTERO Medjool La storia racconta che sono stati gli americani che, da una piantina individuata in Marocco, hanno scoperto, diffuso e migliorato in California questa varietà per ottenere un prodotto di eccellenza. Il dattero della varietà Medjool, già noto come prodotto di altissima qualità fin dai primi anni Novanta del secolo scorso, in Europa ha decollato negli ultimi tre-quattro anni, affermandosi nei principali Paesi europei. Con circa 1.800 tonnellate all'anno, e soprattutto con una crescita esponenziale, questa varietà sta suscitando molto interesse e speranze fra gli importatori. Su un mercato in cui raramente si vede innovazione, l'affermazione del Medjool offre qualche ragione per pensare che, nei prossimi anni, in Europa ci potrà essere un apprezzamento anche di nuove varietà di provenienza africana, con caratteristiche similari riguardo all’aspetto ed al gusto. Gli Stati Uniti ed Israele condividono oggi il mercato europeo di questa varietà di dattero. Gli Stati Uniti sono il primo produttore. I palmeti si trovano in California, principalmente nelle due aree di Bard Valle, che da sola produce il 70 per cento della produzione, e di Coachella Valley. Israele è nel ruolo di uno sfidante molto efficace. Secondo il parere anche degli stessi commercianti americani, questo Paese offre un'alternativa interessante per gli acquirenti. Questa fonte ha migliorato la sua qualità, garantisce la rintracciabilità dei prodotti e continua ad essere meno costosa in virtù, in particolare, della vicinanza ai consumatori ed ai minori costi di trasporto. Israele sta sviluppando la sua produzione, soprattutto nelle regioni di Eilat e in corrispondenza del Mar Morto.

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Il periodo di produzione Questo si estende dalla fine di agosto alla fine di novembre (tempi di raccolta nei Paesi di origine), che permette, tenendo presente la possibilità di mantenere il prodotto in frigorifero, di rifornire da settembre a maggio tutti i mercati europei. Logistica Da Israele, le esportazioni si svolgono in container refrigerati contenenti 1.440 cartoni pallettizzati, da 5 Kg l’uno, con un tempo di transito è di circa due settimane. Dagli Stati Uniti, le esportazioni avvengono in contenitori refrigerati da 40', contenenti 3.600 cartoni pallettizzati. In nave, il tempo di transito è di tre o quattro settimane. Altre spedizioni avvengono principalmente per via aerea, costo che si aggiunge, ovviamente, al valore del prodotto, ma che consente però una maggiore flessibilità di approvvigionamento, trattandosi di un prodotto di alta qualità e di alto costo. Sia nel caso di Israele o degli Stati Uniti, sulla base della dimensione del frutto vengono offerte tre qualità: • jumbo, • grandi • medie- fancy. Nel caso degli Stati Uniti, il formato jumbo rappresenta circa il 40 per cento dei quantitativi raccolti, le altre due dimensioni rappresentano circa il 30 per cento ciascuno. Quanto a Israele, il problema della dimensione è un po’più difficile da gestire. In quanto non sempre si ottengono quelle desiderate. Cv Medjool - Dimensioni

Numero di frutti per lb.

Numeri di frutti per Kg

Jumbo

16/21

35/47

Grande

22/26

48/57

Medio

27/30

59/66

Qualità Nel caso della varietà Medjool, le norma di qualità riguardano: • grado di maturità: sapore pieno, zuccherino, gusto intenso, • colore: marrone scuro, quasi nero, • consistenza: morbido al tatto. In generale, la cultivar Medjool ha un aspetto luminoso e polveroso sulla superficie della pelle, che in realtà è lo zucchero del frutto che viene rilasciato. Gli inglesi lo preferisco così, mentre i francesi lo prediligono più chiaro e brillante. 35


D'altra parte, come aspetto negativo, si può visualizzare il distacco della pelle che lo rende poco attraente al momento dell’acquisto. Per un prodotto di qualità extra, la presenza di frutti di questo tipo deve essere minimo. In condizioni di stoccaggio all'aria aperta, il dattero tende ad addolcire più rapidamente (inversione degli zuccheri). Condizioni di stoccaggio I frutti di Medjool conservati in frigorifero mantengono tutte le loro qualità per sei mesi. La congelazione può aumentare tale periodo, colmando il divario di tempo fra una stagione e l’altra. Dazi doganali I datteri dagli Stati Uniti sono soggetti a tassazione del 10,6 per cento quando entrano nel mercato europeo. C'è l'esenzione da tale imposta, se il prodotto è importato per essere riconfezionato nel luogo di consumo. Questo è quello che gli inglesi fanno per evitare le tasse doganali. I commercianti del Regno Unito, infatti, importano i datteri della varietà Medjool in cartoni di 15 libbre/5 Kg di prodotto sfuso, che viene riconfezionato, in contenitori più piccoli, usando il marchio dei loro clienti Il cartone alimentare (tipo kraft) è generalmente telescopico con il coperchio stampato. Il fondo è della stessa qualità del coperchio. Il prodotto è 'ricoperto da una pellicola plastica, che protegge i datteri e la confezione generalmente presenta un divisorio di cartone, che impedisce che il frutto venga compresso nel corso della manipolazione e sopporti meglio le pressioni esterne.

Solo il Regno Unito è finora riuscito a proporre una piccola confezione sul mercato (270 g.), che viene apprezzata dalla distribuzione al dettaglio di alta qualità. In Germania, sono in corso prove con una confezione da 150 g.; mentre in Francia, una scatola finestrata da 250 g scatola viene offerta alla piccola distribuzione.

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Nel caso di Medjool, la Commissione del dattero californiano è normalmente autorizzata a ricevere fondi dal governo degli Stati Uniti nell'ambito del programma di accesso ai mercati per promuovere l'esportazione di datteri in Europa. Queste somme sono destinate a rimborsare una parte dei costi di promozione. Attuali limiti allo sviluppo della varietà Medjool Il primo limite allo sviluppo del Medjool deriva dalla bassa quantità prodotte attualmente, nonostante un mercato molto interessante, in rapida evoluzione. La prima conseguenza diretta di questo piccolo volume di produzione è il prezzo elevato del prodotto, al consumatore. Paradossalmente, l’alto valore è una delle attuali forze di guida nello sviluppo di Medjool, poiché mentre i consumatori pagano un prezzo molto alto, gli altri attori della filiera (imballatori, importatori e distributori), ottengono profitti elevati ed il sistema funziona. Il secondo limite allo sviluppo del Medjool è la capacità o la volontà di rivenditori su larga scala di investire nel prodotto. Dopo tutto, se Medjool deve essere accessibile ai consumatori nel suo complesso, è elemento indispensabile la disponibilità nei grandi ipermercati e supermercati. Anche se questo sembra essere il caso del Regno Unito, non lo è in altri Paesi. La Germania è contraria all'alto prezzo del prodotto, che è estraneo alla mentalità degli acquirenti (discount e cash and carry), che non vedono il beneficio di un prodotto così costoso. Francia e Spagna sono invece, soggetti alla centralizzazione dei sistemi decisionali delle grandi distribuzioni. Hayani Attraverso le sue caratteristiche peculiari: forma, consistenza, gusto e facilità di stoccaggio, la varietà Hayani è molto diversa da tutte le altre. Si tratta di un frutto fresco a sé stante. Familiare in Israele, dove è venduto praticamente tutto l'anno, la commercializzazione di questo prodotto in Europa è stata intrapresa per dieci anni o giù di lì con successo alterno: buono in Spagna, scarso nel resto dell’Europa.

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Gli israeliani chiamano il dattero Hayani "Fresh All Year Round Date". Il prodotto viene generalmente trattato congelato, snocciolato o con nocciolo, immediatamente dopo la raccolta. La consistenza fibrosa del frutto e il suo alto contenuto di zuccheri gli consentono di sottoporsi a questo trattamento e di rimanere in perfette condizioni una volta decongelato in termini di aspetto e di gusto. Una volta scongelato, in realtà il frutto ha un aspetto come se fosse stato appena raccolto. Periodo di produzione Settembre / Ottobre Logistica I datteri Hayani vengono importati in container refrigerati da 20 'contenenti nove pallet di cartoni da 5 Kg, di prodotto sfuso. Il confezionamento in contenitori più piccoli (vassoi da 500 g.) viene realizzato dagli importatori nel Paese di consumo. Si commercializzano due dimensioni del frutto, jumbo e standard, che molto spesso non sono sempre rispettate. Il prodotto sfuso è fornito congelato direttamente al negozio. E 'poi scongelato e messo in mostra in ambiente refrigerato, a seconda della domanda. Si mantiene così una durata di circa 10 giorni. Legalmente il negozio è tenuto ad indicare che il prodotto è stato scongelato. La normativa comunitaria prevede che i prodotti confezionati indichino una data di scadenza. Il tipo di partner commerciale è un fattore determinante. Egli deve essere allo stesso tempo il venditore di frutta secca e il venditore di frutta fresca e in aggiunta deve avere impianti di refrigerazione e di risorse sufficienti per reimballare il prodotto quando necessario.. Limiti lo sviluppo commerciale della varietà Hayani in Europa A questo proposito, l'esperimento commerciale realizzato in Francia e il suo importatore è molto indicativo. L'operazione aveva lo scopo di promuovere il dattero Hayani nel mercato francese al dettaglio su larga scala. I prodotti sono stati offerti in due misure, standard e jumbo, e sono stati confezionati in contenitori da 500 g e sotto forma sfusa in scatole da 1 kg. I clienti contattati sono i supermercati e gli ipermercati con più di 8.000 metri quadrati di superficie. L'operazione consisteva di mettere un pallet da 100 cartoni e un promotore a disposizione di questo negozio, per due giorni, il promotore è stato responsabile per la promozione delle vendite. Ogni promotore aveva volantini e manifesti di vendita e materiali promozionali. Nel magazzino dove il prodotto è rimasto invenduto, l'importatore è si impegnava a riprendere i prodotti residui. Nonostante questi ottima strategia di base, l'importatore non è mai riuscito ad andare oltre la fase di promozione. Non è infatti mai partita una fase di distribuzione regolare e regolamentata. Le ragioni di questo fallimento commerciale sono molteplici. In primo luogo, è dovuto alla centralizzazione delle decisioni di acquisto in distribuzione su larga scala. 38


Stabilire un nuovo prodotto richiede infatti, un intenso sforzo commerciale per convincere i poteri decisionali, dall'alto verso il basso. Gli acquirenti poi sono a disagio con la natura ibrida del prodotto, dal momento che si trova a cavallo di due tipi di regolamenti e norme sanitarie. E non si integra bene nella organizzazione di merchandising del reparto frutta e verdura, in quanto: • deve essere venduto sfuso, quando sarebbe preferibile vederlo in preconfezionato, • e deve essere messo in vetrine refrigerate, che sono generalmente usate in modo specifico per insalate e prodotti preparati, • infine, non si adatta alla organizzazione degli acquisti, che si basa su famiglie di prodotti, alle quali i prodotti surgelati sono generalmente collocati separatamente dalla frutta e verdura. Bahri Bahri è una dattero che si integra pienamente con la frutta fresca. Circa 500 tonnellate l'anno vengono importati in Europa, principalmente in Francia, Regno Unito e Spagna, che condividono questo tonnellaggio in proporzioni uguali. Questa varietà viene importata da Israele, da agosto a settembre, in confezioni di cartone da 5 kg, naturale, in ramo di circa 30 centimetri di lunghezza. Come tutta la frutta fresca, le date Bahri sono conservati in frigorifero. Potenziale commerciale Il dattero Bahri continua ad essere un prodotto per specialisti, riservato a una clientela limitata di consumatori, che conoscono il prodotto. Il suo gusto particolare e l'amarezza del frutto non gioca a suo favore con i consumatori che lo degustano per la prima volta, ma viene però preferito da cultori del gusto.

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CONCLUSIONI Per concludere questo studio e metterlo in una prospettiva pragmatica ed al tempo stesso operativa, si è pensato che sarebbe stato interessante collocarsi nella posizione di un produttore di datteri di qualità, che desidera prendere piede sul mercato europeo. Questo particolare approccio metterà in evidenza i punti di forza e di debolezza attuali del settore e del prodotto, che è sicuramente di non facile collocazione, in un mercato apatico, stagnate e non molto propenso a cambi di rotta importanti. Per elaborare una nuova strategia tre elementi devono essere valutati: 1)

Stabilire una posizione sul segmento più importante, occupato dalla Deglet Nour.

Qualsiasi Paese che desidera sviluppare le esportazioni di una varietà di dattero proponendo nuove offerte e/o nuove tipologie di prodotto, entrerà in concorrenza: • con le fonti già solidamente stabilite in Europa dalla varietà regina del Mercato – la Deglet Nour, • con la Tunisia che, come visto sopra, ha la maggiore quota di mercato. La Tunisia infatti, è il leader indiscusso del mercato europeo, ma ci sono debolezze strutturali che devono essere considerate. Questo studio ha fatto riferimento già alla disorganizzazione del sistema commerciale tunisino che presenta una manifattura inconsistente, ancora non perfettamente codificata, con reali condizioni di confezionamento e pallettizzazione, alla quale si aggiunge anche la forte infestazione di parassiti del prodotto all’origine. Anche se, come si può vedere, ci sono punti deboli nel settore del dattero tunisino, sembra che solo l'Algeria ha attualmente il potere di ampliare la propria quota di mercato in Europa. E’ infatti, l'unico Paese in grado attualmente di una produzione alternativa di Deglet Nour, che è elemento sufficiente ed essenziale per rispondere al mercato europeo, la cui domanda di questa varietà è molto alta. E’ da escludere Israele, la qualità della Deglet Nour prodotta è decisamente inferiore, molto secca e gli Stati Uniti, il cui costi di trasporto sono troppo alti. Infine, sono da escludere tutti gli altri Paesi che non sono già produttori di Deglet Nour, dal momento che il tempo necessario per impostare la produzione sarebbe troppo lungo. 2) Stabilire una posizione sul segmento occupato da datteri di varietà comuni I datteri comuni infatti, hanno acquisito una quota di mercato in virtù del loro basso prezzo. Una strategia basata su questo criterio da solo sembra essere destinato a fallire. Gli acquirenti oggi sono influenzati sempre più da tre considerazioni: • prezzo, • qualità, • servizio. 40


La distribuzione su larga scala, che domina il mercato del prodotto naturale e trasformato, potrà stilare un profilo standard di un tipo di dattero a cui potrebbe dare la preferenza, e che non è rappresentato dalla Deglet Nour. Cioè un prodotto similare. Ed abbiamo visto che la biodiversità della palma presenta numerose varietà non valorizzate, che hanno qualità organolettiche molto simili e di alta pecularietà. Questo dattero potrebbe avere le seguenti caratteristiche: • buone dimensioni, • lucentezza, • gusto e consistenza similari a quelle della Deglet Nour, • tasso di infestazione inferiore al 5%, • garanzia di tracciabilità totale, • confezioni a norma di legge, • confezionato in scatole finestrate (window box) con il marchio del distributore per la distribuzione al dettaglio, • costo non elevato, ma non basso almeno all’origine, • condizioni di pagamento di almeno 30 gg, • grande legame con il territorio dove viene prodotto. 3) Stabilire una posizione sul segmento di nuove varietà Si può escludere dalla scelta le varietà Hayani e Bahri, perché il mercato per queste cultivar è molto limitato. Solo la varietà Medjool, a loro avviso, merita interesse, anche se è ancora un po’ presto per sapere se prenderà una collocazione importante sul mercato. Vantaggi e svantaggi di out-of-date di stagione Si può affermare che la stagionalità del dattero, che è purtroppo è radicata nelle abitudini degli acquirenti e dei consumatori, non consente che la vendita possa essere allargata al di là di un periodo che va da ottobre a febbraio. Infatti oltre l’ 80 per cento del volume delle vendite è gestito in quel periodo. D'altra parte, un picco nel consumo al di fuori di questo periodo in concomitanza con le festività del Ramadan dovrebbe verificarsi anche in Europa. Si può chiaramente vedere che il mercato europeo per il dattero ha caratteristiche molto specifiche radicate in anni di pratiche di consumo e di abitudini alimentari, che ne limitano i cambiamenti e soprattutto, molto spesso, scoraggiano nuove avventure commerciali. Ma in mercato di nicchia che cerca nuovi stimoli commerciali e nuove proposte il dattero come prodotto salutare, energetico e sociale può ancora dire la sua.

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