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LA CARTA D’IDENTITÀ DEL FILM

anche lei a giocare con la bambina, fingendo di non avercela con Bill, con cui inizia anzi a filosofeggiare sulla vita, la morte e i pesci rossi. Si trasferiscono in un ampio salone e prima che Beatrix possa vendicarsi, Bill le somministra un siero, “la Verità Indiscussa”, che la costringe a rispondere sinceramente alle sue domande. Le chiede, quindi, se credeva davvero che la vita che aveva scelto a El Paso avrebbe potuto funzionare: lei risponde di no, ma che una vita più tranquilla e lontana dai delitti le avrebbe permesso di tenere la bambina e di non farle conoscere quel mondo di sola violenza. Bill risponde che è nella sua natura essere un’assassina e che, proprio come Superman, lei non deve indossare ma togliere una maschera per diventare un supereroe. Beatrix ricorda l’evento che l’aveva convinta a cambiare vita, quando pochi istanti dopo aver scoperto di essere incinta, Lisa Wang l’aveva identificata e aveva mandato una killer, Karen, per ucciderla: sentitasi per la prima volta inerme, aveva supplicato la rivale di interrompere lo scontro mostrandole il test di gravidanza. Karen, provando forse pietà e immedesimandosi, aveva ascoltato le sue parole, che testimoniavano la ferma intenzione di voler cambiar vita, e l’aveva lasciata andare. Da quel momento Beatrix aveva deciso di lasciare l’ambiente, per assicurare alla figlia un avvenire lontano dalla violenza. «Ho dovuto scegliere e ho scelto lei». Bill le espone allora la propria versione, spiegandole che quando non la vide più tornare pensò che fosse morta e, nel dolore della perdita, iniziò a cercare i responsabili. Quando poi scoprì che era ancora viva e incinta, s’infuriò, pensando alla crudeltà di lei: «Far credere a qualcuno che è morta la persona che ama quando non è così, è una cosa molto crudele». Al tavolo della veranda, Beatrix e Bill si affrontano in un ultimo scontro in cui la donna applica la tecnica dell’esplosione del cuore con cinque colpi delle dita appresa da Pai Mei. Con il sorriso e il pianto negli occhi, accarezza la mano di Bill che si alza e, dopo cinque passi, si accascia. Epilogo Il mattino seguente, in una stanza in chissà quale parte del mondo, Beatrix e la figlia si ritrovano insieme. La bimba guarda i cartoon alla tv e Beatrix, sdraiata sul pavimento del bagno, piange e al tempo stesso ride: un’ondata di euforia incontrollata per essere riuscita a sopravvivere alla sua vendetta e aver ritrovato la figlia che credeva di aver perso. Beatrix sospira un «grazie» e torna dalla bambina per iniziare a vivere accanto a lei il resto della vita. I titoli di coda sono annunciati dalla scritta: «La leonessa si è ricongiunta al suo cucciolo e tutto va

Si raccomanda di guardare questo film, come tutti i film, in lingua originale, con o senza sottotitoli, per gustare le voci, i rumori, le musiche e i dialoghi originali, immancabilmente traditi dalle versioni italiane.

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I MIGLIORI FILM DELLA NOSTRA VITA Collana diretta da Enrico GiacovElli


KILL BILL

VOLUME 1 E VOLUME 2 [Kill Bill: Vol. 1 & Kill Bill Vol. 2, 2003-2004] di

QUENTIN TARANTINO

ROBERTO LASAGNA


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KILL BILL DI QUENTIN TARANTINO

Cognome

Tarantino

Nome

Quentin

nato il

27 marzo 1963

a

Knoxville, Tennessee (Stati Uniti)


LA CARTA D’IDENTITÀ DEL REGISTA

FilmograFia (regie) My Best Friend’s Birthday (Il compleanno del mio miglior amico, 1987) Le iene (Reservoir Dogs, 1992) Pulp Fiction (1994) Four Rooms (1995) Jackie Brown (1997) Kill Bill - Volume 1 (Kill Bill: Vol. 1, 2003) Kill Bill - Volume 2 (Kill Bill: Vol. 2, 2004) Sin City (2005) [special guest director] Grindhouse - A prova di morte (Death Proof, 2007) Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds, 2009) Django Unchained (2012) The Hateful Eight (2015) C’era una volta a... Hollywood (Once Upon a Time in Hollywood, 2019)

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KILL BILL DI QUENTIN TARANTINO

KILL BILL Volume 1 (Kill Bill – Vol. 1, 2003) regia: Quentin Tarantino; soggetto e sceneggiatura: Quentin Tarantino; fotografia: Robert Richardson; effetti speciali: Jason Gustafson; musica: RZA; montaggio: Sally Menke; scenografia: David Wasco, Yohei Tandem; costumi: Kumiko Ogawa, Catherine Thomas. interpreti e personaggi: Uma Thurman (La Sposa / Black Mamba), Lucy Liu (O-Ren Ishii / Mocassino acquatico), Vivica A. Fox (Vernita Green / Testa di rame), Daryl Hannah (Elle Driver / Serpente montano della California), David Carradine (Bill Gunn), Michael Madsen (Budd / Sidewinder), Julie Dreyfus (Sofie Fatale), Chiaki Kuriyama (Gogo Yubari), Sonny Chiba (Hattori HanzĹ?), Gordon Liu (Johnny Mo), Michael Parks (Earl McGraw), Michael Bowen (Buck), James Parks (Edgar McGraw), Ambrosia Kelley (Nikki Bell). origine: Stati Uniti. produzione: Lawrence Bender per Miramax Films, A Band Apart, Shaw Brothers, Super Coll ManChu. distribuzione: Miramax. distribuzione italiana: Buena Vista International. prima proiezione: 29 settembre 2003 (Hollywood). prima proiezione italiana: 24 ottobre 2003. durata cinematograFica: 100 minuti. Formato: 2.35:1.


LA CARTA D’IDENTITÀ DEL FILM

PLOT Prologo Primo piano in bianco e nero di una sposa ferita e coperta di sangue. Alcuni passi di stivali su un pavimento di legno. L’uomo le si avvicina e le dice che le sue azioni non sono dettate dal sadismo: «No, bimba, in questo momento sono proprio io, all’apice del mio masochismo». L’uomo si appresta a dare il colpo di grazia alla Sposa, sparandole in testa. Il colpo è già partito e la donna non riesce quasi a terminare la frase «Bill! È tua figlia». Capitolo 1: 2 Pasadena, California. Una donna bionda soprannominata Black Mamba si presenta a casa di una donna nera, Vernita Green, e la attacca perché la ritiene una dei responsabili del massacro ai Due Pini, in cui hanno perso la vita lo sposo e gli invitati al matrimonio. La lotta tra le due donne contempla le armi più disparate: coltelli, vasi, pezzi di legno. Improvvisamente, le due donne si fermano quando Vernita vede sopraggiungere lo scuolabus da cui scende sua figlia Nikki. Nascondono all’istante le armi dietro la schiena nel momento in cui la bambina entra in casa. Per giustificare la devastazione del soggiorno e la situazione di scombussolamento evidente, Vernita dice che il loro cane ha avuto una piccola crisi. Le presenta quindi la donna bionda, il cui nome è però coperto da un “bip”. Vernita raccomanda alla figlia di andare in camera sua e di non muoversi. Una volta in cucina, la Sposa ritiene sia dignitoso non ucciderla davanti alla figlia e Vernita, dopo aver tentato di evitare un ulteriore scontro, le propone di vedersi in un piccolo campo da baseball quella notte stessa per il confronto finale. Poi però le spara a bruciapelo un colpo di pistola attraverso una scatola di cereali, ma manca il bersaglio. La Sposa, che ricorda bene il volto di Vernita tra gli assassini del fidanzato e della figlia di cui era gravida, lancia un coltello trafiggendo mortalmente la donna. Dietro le spalle della Sposa appare la piccola Nikki che, sentiti i rumori dello scontro, si era diretta in cucina, rimanendo ammutolita davanti al cadavere della madre. La Sposa, esibendo una lealtà inaspettata in una killer, dice a Nikki che – se quando sarà grande la cosa le brucerà ancora e vorrà vendicarsi – lei la aspetterà. Poi esce di casa e procede verso la vittima successiva, secondo una lista che contiene cinque nominativi. Capitolo 2: La sposa imbrattata di sangue. 4 anni e 6 mesi prima. La sequenza inizia con un flashback che riporta al giorno del massacro alla chiesa dei Due Pini. Lo sceriffo Earl McGraw, sulla sua auto munita di una collezione di occhiali ray-ban, si dirige verso il luogo della strage, chiamato dal figlio. Lì giunto, capisce che si tratta di una carneficina, opera di professionisti ai comandi di una mente folle. Earl si piega sul

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corpo della sposa che gli sputa in faccia: è ancora viva. Il figlio dello sceriffo sostiene che la donna si chiami Arlene Machiavelli, ma i poliziotti sanno che è un nome falso e d’ora in avanti sarà chiamata “la Sposa”. Portata in ospedale, nemmeno lì è al sicuro, perché il giorno dopo Elle Driver, membro insieme a Vernita della “Squadra di vipere mortali” (Deadly Viper Assassination Squad) responsabile del massacro ai Due Pini, si presenta, benda sull’occhio, per ucciderla con un’iniezione letale. Ma Bill, il misterioso mandante, il capo delle squadre della morte il cui volto non compare mai per tutto il film, chiama Elle e le vieta di continuare, perché uccidere in quel modo la Sposa non farebbe loro onore. Bill comanda donne che sono innamorate di lui, ed Elle, piena di gelosia per la rivale in coma, si arrabbia riuscendo a placarsi per un momento soltanto quando Bill, che sa di poter disporre di lei come di un burattino, le dice che se la Sposa si dovesse svegliare le toccheranno sevizie insostenibili. 4 anni dopo. «My name is Buck and I’m here to fuck» (“Mi chiamo Buck e sono qui per fottere”): è quello che l’infermiere Buck diceva ogni volta prima di violentare la Sposa che, da quattro anni, giace in coma nel suo letto d’ospedale e inoltre, concedendo il suo corpo in affitto a depravati, lo squallido individuo ha messo da parte una notevole somma di denaro. Il risveglio della Sposa avviene in seguito a una puntura di zanzara: al camionista che sta per baciarla, lei, fingendo di essere ancora in coma, strappa con un morso il labbro inferiore e poi lo sgozza. Riesce ad alzarsi dal letto trascinandosi e uccide Buck spappolandogli la testa con una massiccia porta di metallo. Si rifugia nel pick-up dell’infermiere (la “Pussy Wagon”), dove grazie a una tecnica orientale di concentrazione prova a riprendere il controllo dei suoi arti a cominciare dall’alluce. Capitolo 3: Le origini di O-Ren. La Sposa cerca la sua prima vittima. L’obiettivo è O-Ren Ishii, che a vent’anni è diventata una killer spietata e di cui ci viene raccontata, in stile anime giapponese, la terribile infanzia: la nippo-cinese-americana aveva vissuto a Tokyo fino all’età di nove anni quando il crudele boss Matsumoto uccise uno dopo l’altro i suoi genitori e instillò in O-Ren il desiderio di vendetta verso quegli uomini che l’avevano condannata a rimanere orfana. Matsumoto era un pedofilo e O-Ren potè avvicinarlo e ucciderlo con un colpo micidiale di katana. Per la sua ferocia, venne assoldata da Bill nella D.V.A.S. e parteciperà al massacro dei Due Pini. Conclusa questa parte del racconto, la Sposa riesce a muovere finalmente l’alluce e potrà prendere un volo per Okinawa. Capitolo 4: L’uomo di Okinawa. Arrivata in Giappone, la Sposa si presenta a Hattori Hanzō, leggendario forgiatore delle spade più micidiali e affilate, che prestò i suoi segreti e forgiò due delle sue spade anche per Bill e suo fratello Budd. Hanzō è ormai in pensione e non fabbrica più le sue armi leggendarie, che richiedono lunghi tempi di lavorazio-


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ne. Ma quando la Sposa insiste nel volere una delle sue spade affermando che il suo nemico è stato un allievo di Hanzō, questi, sorpreso, muta espressione facendosi cupo, osserva una vecchia foto e scrive il nome “Bill” sul vetro. L’uomo di Okinawa sa di essere stato il maestro di un criminale assassino e sente la responsabilità di porvi rimedio prestando il suo contributo alla causa della Sposa. Hanzō infrange il giuramento che 28 anni prima aveva fatto a Dio e forgia un’arma di morte, la spada che lui stesso definisce la migliore delle sue armi e che è per lui motivo di vanto ma anche di rimorso e rancore. Durante il tempo che il maestro impiega a forgiare la spada, la Sposa si allena per lo scontro con O-Ren, la più terribile antagonista della sua lista della morte. Capitolo 5: Resa dei conti alla Casa delle Foglie Blu. A quattro anni dal massacro ai Due Pini, O-Ren è a capo della yakuza di Tokyo. Il suo entourage annovera personaggi poco raccomandabili come Sofie Fatale, Johnny Mo, Gogo e gli 88 folli. All’escalation di tale entourage era contrario il boss Tanaka che nella non puramente nipponica O-Ren vedeva il simbolo della decadenza dei clan secolari: la donna l’aveva quindi decapitato, come monito per tutti coloro che avessero osato intralciarla sottolineando le sue origini. Diretta a Tokyo, la Sposa intende sfidare l’esercito di O-Ren e con una motocicletta corre alla “Casa delle Foglie Blu”, seguendo Sofie Fatale. Usando la stessa Sofie come ostaggio, fa uscire allo scoperto O-Ren e le sue guardie del corpo. Gogo assale la Sposa a colpi di catena del suo martello meteora cinese, ma finisce uccisa, grondando sangue dagli occhi. Johnny Mo si scaglia con gli 88 folli contro la Sposa, ma lei gli taglia le gambe e questi finisce nella piscina del locale, mentre i folli si accasciano uccisi o mutilati. Il combattimento si conclude nel giardino d’inverno di O-Ren quando la Sposa, dapprima in difficoltà, ha la meglio scoperchiando il cranio della nemica con la spada invincibile di Hanzō. O-Ren sembra accettare con onore la sua incredibile fine. Al termine, la Sposa porta Sofie davanti a un ospedale e la lascia in vita per due motivi dichiarati: vuole conoscere quanto lei sa sugli altri membri dell’organizzazione D.V.A.S. e vuole che Bill, per voce di Sofie, sappia che cosa è successo. Qualche giorno dopo Bill apprende quanto accaduto da Sofie. In aereo, la Sposa stila la sua lista di morte, depennando il primo nome, quello di O-Ren, il n. 2 è quello di Vernita Green; e nello stesso momento, in ospedale, Bill domanda a Sofie se la Sposa sia al corrente che sua figlia è ancora viva.

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KILL BILL DI QUENTIN TARANTINO

KILL BILL Volume 2 (Kill Bill – Vol. 2, 2004) regia: Quentin Tarantino; soggetto e sceneggiatura: Quentin Tarantino; fotografia: Robert Richardson; effetti speciali: Jason Gustafson; musica: Robert Rodriguez, RZA, Ennio Morricone, ecc.; montaggio: Sally Menke; scenografia: Sandy Reynolds-Wasco, Yoshihito Akatsuka; costumi: Kumiko Ogawa, Catherine Thomas. interpreti e personaggi: Uma Thurman (Beatrix Kiddo / La Sposa / Black Mamba), David Carradine (Bill / Incantatore di serpenti), Michael Madsen (Budd / Sidewinder), Daryl Hannah (Elle Driver / Serpente montano della California), Gordon Liu (Pai Mei), Michael Parks (Esteban Vihaio), Perla Haney-Jardine (B. B.), Chris Nelson (Tommy Plympton), Bo Svenson (reverendo Harmony), Jeannie Upper (signora Harmony), Stevo Polyi (Tim, amico dello sposo), Claire Smithies (Clarita), Clark Midlleton (Ernie), Laura Cayouette (Rocket), Samuel L. Jackson (Rufus, l’organista), Larry Bishop (Larry Gomez), Sid Haig (Jai, il barista), Reda Beebe (Larry), Helen Kim (Karen), Caitilin Keats (Janeen), Ambrosia Kelley (Nikki Bell). origine: Stati Uniti. produzione: Lawrence Bender per Miramax Films, A Band Apart, Shaw Brothers, Super Coll ManChu. distribuzione: Miramax. distribuzione italiana: Buena Vista International. prima proiezione: 8 aprile 2004 (Los Angeles). prima proiezione italiana: 23 aprile 2004. durata cinematograFica: 137 minuti. Formato: 2.35:1.


LA CARTA D’IDENTITÀ DEL FILM

PLOT Prologo Il racconto inizia con un conciso riassunto del Volume 1: Bill e la sua D. V.A.S. sterminarono tutte le persone presenti nella cappella nuziale dei Due Pini picchiando e sparando un colpo in testa alla Sposa che rimase quasi uccisa. Trascorsi quattro anni dalla strage, la Sposa si è vendicata eliminando quattro dei responsabili e adesso si dirige in auto verso la prossima e ultima vittima della lista: Bill. Capitolo 6: Massacro ai Due Pini. Le immagini ci portano al massacro ai Due Pini, divenuto ormai un fatto leggendario. La strage si svolge – diversamente da come riportarono la notizia i giornali – durante le prove della cerimonia e non durante il matrimonio, che non fu mai contratto. Bill, mandante senza volto e capo di una squadra assassina, ha ordinato la fine del reverendo Harmony e di sua moglie, delle amiche della Sposa, del giovane sposo Tommy e dell’organista. La Sposa, incinta, esce dalla cappella per prendere una boccata d’aria e sente il suono del flauto di Bill, mostrando sorpresa e commozione. Un dialogo tra loro rammenta un amore vissuto a cui la Sposa ha deciso di porre fine, preferendo alla vita da killer con Bill quella più ordinaria ma tranquilla con Tommy. Bill, che sembra accettare la situazione, si mostra paterno e si offre di affiancarla nelle prove (lei lo presenta a Tommy come il padre). Ma Bill, pur ricevendo un ultimo bacio accorato e doloroso dalla Sposa e il suo sincero e ingenuo “grazie”, resta un uomo spietato, senza alcun sentimento paterno. Pochi istanti dopo, i membri della sua squadra compiono la strage. Quattro anni dopo, Bill, ascoltato il racconto di Sofie, raggiunge suo fratello Budd per avvertirlo del ritorno della vendicatrice. Bill teme che lei ucciderà Budd, quindi lo invita a superare gli antichi rancori per unirsi a lui e uccidere la donna. Budd ascolta allibito il racconto di Bill sulle incredibili uccisioni della Sposa armata di una spada di Hanzō, ma rifiuta il suo aiuto e riconosce che la donna ha diritto alla vendetta e che loro meritano di morire. Inoltre, Budd dice al fratello di non possedere più la sua spada di Hanzō, perché l’ha venduta per 250 dollari a un banco dei pegni. Capitolo 7: La tomba solitaria di Paula Schultz. Dopo gli screzi con il fratello, Budd è diventato un alcolista, vive in una roulotte e lavora come buttafuori in uno strip-club dove è umiliato dal suo capo perché si presenta al lavoro in ritardo. Tornato a casa trova, accovacciata sotto il camper, la Sposa che lo attacca, ma si difende stordendola con un fucile caricato a sale grosso. Seda la donna e le prende la spada che cerca di vendere a Elle Driver per un milione di dollari. Elle accetta, a condizione che la Sposa venga uccisa soffrendo fino all’ultimo respiro. Budd seppellisce la Sposa viva

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in una bara di legno, e la risveglia obbedendo alla richiesta di Elle di farla soffrire ma le lascia comunque una torcia, poiché è stata così brava da spezzare il cuore di Bill. Capitolo 8: I crudeli insegnamenti di Pai Mei. Flashback. Bill conduce la Sposa nelle giungle vietnamite alla ricerca di Pai Mei, maestro di letali tecniche marziali tra cui la tecnica dell’esplosione del cuore con cinque colpi delle dita, un segreto mai rivelato ad alcuno: sarà il maestro della Sposa che, consigliata da Bill, dovrà mostrarsi umile e obbediente. Tra i compiti più difficili degli estenuanti addestramenti, quello di spaccare il legno con un semplice pugno da circa dieci centimetri di distanza, soltanto attraverso la forza di volontà e la costanza. Il flashback si conclude con la Sposa sepolta viva che recupera una lama da barbiere da uno stivale, a poco a poco si libera ed esce dalla bara e da sotto terra. Capitolo 9: Elle e io. La mattina del giorno successivo, nel deserto della California, Elle Driver raggiunge la roulotte di Budd. Questi le consegna la spada di Hanzō sottratta alla Sposa ed Elle gli porge la valigia con un milione di dollari. Ma lo scambio non avviene in modo tranquillo. Un serpente letale, un black mamba (il serpente a cui la Sposa deve il suo nome in codice nella D.V.A.S.) balza fuori dalla valigetta e morde ripetutamente Budd sul volto, facendolo cadere a terra sanguinante. Mentre l’uomo sta ancora contorcendosi, Bill chiama Elle e lei gli racconta che la Sposa ha assassinato suo fratello e di aver ucciso lei stessa la Sposa (pronunciandone per la prima volta il vero nome, Beatrix Kiddo). Ma quando apre la porta del camper, viene attaccata dalla presunta morta. Ne nasce un combattimento senza esclusione di colpi e di mezzi, finché entrambe non trovano una spada di Hanzō. Elle usa l’arma della Sposa e Beatrix quella di Budd, che in realtà non l’aveva venduta (sosteneva di averlo fatto soltanto per dare un dispiacere a Bill). Nel corso della resa dei conti, Beatrix vuol sapere che cosa abbia fatto Elle per spingere Pai Mei a strapparle l’occhio destro e apprende che, durante un allenamento, lo aveva chiamato «miserabile stupido vecchio», dopodiché, per vendicarsi dell’occhio strappato, lo aveva ucciso avvelenando la sua zuppa di pesce. Sarà dunque Beatrix a vendicare il suo maestro: nel combattimento strappa l’occhio sinistro di Elle lasciandola cieca, poi ne calpesta il bulbo oculare appena strappato; riprende infine la sua spada e riparte alla ricerca di Bill, mentre Elle impreca, cieca e furiosa, contro di lei. Capitolo 10: Faccia a faccia. Beatrix raggiunge un pappone in pensione, Esteban Vihaio, che le svela la strada per Salina, a Villa Quattro, dove abita Bill. Giunta sul posto armata sia di katana che di pistola, la donna vi trova una sorpresa disarmante: la piccola B.B., di circa quattro anni, con cui Bill sta giocando. Incredula e commossa, inizia


Al quarto lungometraggio e ½, dopo sei anni di silenzio, Quentin Tarantino dirige a modo suo – ossia omaggiando e citando decine e decine di film di altri registi, soprattutto di serie B e soprattutto italiani e orientali – una classica storia di vendetta: quasi da western, ma al femminile. Uma Thurman, da lui stesso lanciata in Pulp Fiction, è l’eroina altamente specializzata in arti marziali che domina il film, circondata da bellissime e cattivissime rivali (Vivica A. Fox, Lucy Liu, Daryl Hannah); David Carradine è l’uomo a cui mira, non proprio per ragioni sentimentali. Il sangue scorre a litri, ma quel che tutti – buoni e cattivi – cercano di evitare sono le ineleganti e poco sportive armi da fuoco. Post-moderno, rischioso, violento, fagocitante eppure coinvolgente, Kill Bill è un film doppio, in tutti i sensi, sulla proliferazione di doppi, di simulacri, di riti di riappropriazione; un’opera d’autore mascherata da pellicola di genere; un fumetto che a poco a poco si fa prendere sul serio o quasi. Di certo è ormai un “cult”, e uno dei pochi film di Tarantino apprezzati anche dai non tarantiniani. Questo libro cerca con passione di raccontarlo, di mostrarlo (anche attraverso un ricco apparato iconografico), di commentarlo, di spiegarlo.

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ROBERTO LASAGNA ha pubblicato numerosi libri su registi e attori, alcuni dei quali tradotti anche in altre lingue. Collabora con le principali riviste italiane di cinema. Per questa stessa collana ha pubblicato nel 2018 un volume su 2001: Odissea nello spazio. Tra gli altri suoi titoli: I film di Steven Spielberg (2006), Cinema e spettri del Terzo Reich (2015), Da Chaplin a Loach (2019).

978-88-6692-060-1


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