IL CIPPATO di Sylvain Coquet

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Quaderni d’Ontignano



Questi quaderni prendono il nome da una frazione agricola dove nessun contadino sopravvive ai più di cento che ci stavano prima. Le case sono abitate per lo più da gente arrivata da fuori e che lavora altrove, con la mente e le preoccupazioni rivolte verso le città e il mondo della tecnologia che appare dalle scatole della televisione. A dodici chilometri

dal centro di Firenze, Ontignano è un simbolo della natura lasciata e, insieme a lei, del potere umano disperso.

I Quaderni

d’Ontignano vogliono essere un aiuto ad ab-

bandonare la società artificiale, le piccole regole dell’individualismo di massa e a ricostruire il villaggio, ma sono

anche un invito a collegare alla natura la nostra sussistenza alimentare e la nostra cultura per iniziare l’esodo

dalle metropoli, ritrovando la città e la campagna alleate

della via umana al bene. Non c’è nulla da visitare a Ontignano, nulla più di quanto si può trovare nelle migliaia di altri posti simili che aspettano di essere scelti e vedere rianimarsi la gente in comunità senza classi.

Alce Nero disse che la montagna sulla quale egli si trovava nella sua visione era lo Harney Peak, nelle Black Hills, « Ma qualunque luogo è il centro del mondo » aggiunse. (Alce Nero Parla, Oscar Mondadori, pag. 72)



Sylvain Coquet

Coltivare col cippato Una novitĂ agronomica ed ecologica

quaderni d’ontignano

libreria editrice fiorentina


ISBN 978-88-6500-035-9 © 2010 Libreria Editrice Fiorentina Via Giambologna, 5 – 50132 Firenze – Tel. 055 579921 www.lef.firenze.it – editrice@lef.firenze.it impaginazione di Paolo Torracchi


Introduzione Da alcuni anni si stanno sviluppando nuove tecniche agricole che utilizzano un materiale moderno ad alto potenziale agronomico ed ecologico, il cippato, composto di pezzetti di legno, ottenuti dalla triturazione di rami freschi. L’uso agricolo del cippato scoperto nel Quebec (Canada) è ancora poco conosciuto in Italia. In un primo momento si potrebbe paragonare questa pratica agricola alla pacciamatura, ovvero alla copertura del suolo con pezzi di corteccia, trucioli, paglia, ecc. per ridurre la crescita delle piante infestanti e conservare una certa umidità. Rispetto alla pacciamatura il cippato, però, fa qualcosa in più, favorendo la biodiversità e aumentando il numero e le famiglie di funghi, insetti, lombrichi, e microrganismi. Esso, inoltre, trasforma la struttura del terreno, ne aumenta la fertilità, la ritenzione e la disponibilità idrica, ottenendo in tal modo effetti fisici, chimici e biologici. Il cippato migliora i suoli agricoli e li fa evolvere verso una certa complessità e una stabilità ecologiche, paragonabile a suoli naturali. L’intento principale di questa innovativa pratica agricola è quello di ottenere un suolo stabilmente fertile nel tempo in grado di nutrire al meglio le piante e offrire quindi buone condizioni per la loro crescita. L’approccio agrario con il cippato prende spunto dall’osservazione del funzionamento 7


del bosco: coltivare in questo modo è come portare il suolo forestale nel campo. L’obiettivo principale di questo libro è far scoprire il cippato negli usi agricoli e offrire le conoscenze necessarie per poter fare esperimenti individuali. Nello stesso tempo, cerchiamo di comprendere le possibili evoluzioni indotte da queste pratiche agro-ecologiche. Questo lavoro non ha la pretesa di spiegare tutto sul cippato e nemmeno di elencare tutte le conoscenze scientifiche attuali sull’argomento. E neppure vogliamo presentare un metodo rigido, una tecnica ben definita con garanzia di successo. Il nostro obiettivo è quello di offrire un manuale pratico con gli elementi indispensabili per sperimentare individualmente questa tecnica di coltivazione e dare, inoltre, alcune direzioni di riflessione su questa novità. Se tutte le trasformazioni organiche, gli organismi del suolo, le catene trofiche in gioco con la presenza del cippato sono sufficientemente complessi, coltivare con questo materiale risulterà abbastanza semplice. Speriamo, pertanto, che questo libro sia un invito a fare i propri esperimenti!

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