Gino Girolomoni
Tullia, dove sei?
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In cielo come in terra Ero venuto a Isola del Piano a conoscere un sindaco diverso, fedele alla sua terra �no alle radici del proprio essere, era la metà degli anni ’70 e Tullia allattava Samuele, silenziosa, bella, sembrava non aver mai fretta eccetto quando doveva parlare… Caro Gino, erano i tempi dello spettacolo a Urbino sul Duca di ventura e del tuo Valà Bugnì, la ruspa impazzita… Mi indicasti dal paese il monastero di Montebello lassù col suo alone di mistero… il beato Pietro Gambacorta forse sepolto lì… restaurare e ripopolare il monastero mi sembrò al momento un progetto impossibile, ma mi sono accorto nel tempo che era un imperativo biblico: Ricostruiranno le vecchie ro�ine, rialzeranno gli antichi ruderi, restaureranno le città desolate, devastate da più generazioni (Isaia 61,4) e che dalla fedeltà a quell�imperativo passava la tua obbedienza al Creatore. Infatti, come mostra l�Esodo “Nessuno, che abbia avuto la possibilità di recarsi in città, sarà portato ad abbandonare la città per
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la campagna né a restare in campagna se non spinto da motivi di culto”1. Nacque un�amicizia fraterna e sul punto di partire ti citai quello che consideravo allora il mio “vecchio testamento”, Alce Nero Parla: dopo averlo letto, scegliesti proprio quel nome come bandiera e manifesto della tua impresa per la tua gente, la madre terra, l�Italia. Mettesti in campo i tuoi talenti: la fede e la vocazione erano il motore, ma poi c�erano la furbizia e il pudore dei sentimenti del mondo contadino marchigiano e molti altri doni come l�intelligenza del cuore, il gusto, l�abilità di combattente, la cocciutaggine, il sapere fare i propri conti, l�arte del comando e molto molto altro… Da politico sapevi che l�uomo è un albero rovesciato e cammina tanto quanto glielo permettono le radici che ha nel capo… Pur viaggiando in regioni diverse, tante volte le nostre strade si sono incrociate negli eventi, nelle idee e nella fede nostra e degli amici che ci hanno allargato gli orizzonti e regalato nuove bussole: Sergio �uinzio, Giuseppe l�eremita, Ivan Illich, Lanza del Vasto, 1
Vincent Mc Nabb, La Chiesa e la Terra, Appello ai contemplativi, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 2013.
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Giuseppe Sermonti, Giuliano Preparata, per nominare solo qualcuno. Tullia faceva parte del pudore dei tuoi sentimenti per cui era come l�aria, mentre la respiri sembra parte di te, scontata, ma se manca muori. In questo libro/testamento hai rinunciato al pudore e svelato la segreta ragione della tua partenza, del modo come l�amore di Tullia è stato indissolubilmente legato in te all�amore di Dio. Mi sono sempre domandato cosa voglia dire veramente pregare, cosa facesse Gesù quando andava da solo sulla montagna a pregare il Padre. Nella preghiera si riconosce l�Autore di tutte le cose, ci si sente in pace davanti a Lui, si ringrazia, si chiede perdono, si domanda qualcosa, ma in questo piccolo libro la preghiera è un discorso d�amore con Dio e con Tullia: è questa l�immensità della preghiera. I vostri ragazzi sono cresciuti da voi e con voi che eravate uniti nelle tempeste della vita, adesso lo siete di nuovo per quanto si possa esserlo nella realtà vera e dev�essere un sentimento speciale sapere i propri genitori così, una cosa sola di qua e di là dalla morte.
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Certo, Gino, mi sei mancato all�improvviso, mi manchi e ci manchi, ma il vuoto che hai lasciato è ora pieno delle cose vere in cui hai creduto e che restano e vengono ravvivate dal tuo e vostro esserci nella vita senza �ne. Giannozzo
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