Estratto permapicoltura

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Gabriele Primavera

LA VIA DELLA PERMAPICOLTURA Scritti, manuali ed esperienze sul metodo di Oscar Perone

TACCUINI D’ONTIGNANO

LIBRERIA EDITRICE FIORENTINA


PREFAZIONE

Grazie ad Alessandro, per i preziosi insegnamenti. Grazie a Mauro e a Valerio, per avermi introdotto alla permapicoltura.

ISBN: 978-88-6500-094-6 © 2014 Libreria Editrice Fiorentina Via de’ Pucci, 4 – 50122 Firenze Tel. 055 579921 Fax 055 2399342 www.lef.firenze.it editrice@lef.firenze.it Impaginazione e redazione di Elisa Grimaldi

Sarà per una mia scarsa abilità nel produrre un testo organico ed originale, ma il compito di creare una “raccolta di scritti” mi ha sempre appassionato. Perfino nella tanto decantata epoca della rete, le informazioni rimangono spesso disorganizzate, frammentarie, ed occorre qualcuno che, soprattutto quando si parla di questioni poco diffuse o “sperimentali”, cominci a raccogliere i tasselli del mosaico, far quadrare il cerchio ed altre metafore che descrivono, più o meno, un lavoro da topo di biblioteca. Come disse qualcuno: è un lavoro sporco, ma qualcuno lo deve pur fare. E la cosa, vi dirò, non mi dispiace affatto. Parlando di cose serie, questa raccolta di scritti vuole essere, appunto, un primo tentativo per mettere ordine nel promettente mondo della permapicoltura, una pratica nata dall’esperienza pluridecennale dell’apicoltore argentino Oscar Perone, che tenta di unire i principi della permacultura1 a quelli Metodologia ideata a partire dagli anni ’70 dal naturalista Bill Mollison e dall’agronomo David Holmgren, così chiamata per contrazione di permanent agricolture, che ha l’obiettivo la riprogettazione di am-

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dell’apicoltura moderna. Accoppiata che, come si può notare, ne determina l’etimologia. Questo metodo rivoluzionario, come potrete leggere anche dagli scritti raccolti in questo libro, pone, con la pratica, un quesito per molti non scontato e che va ben oltre il campo ristretto dell’attività apistica: come possiamo valutare la giustezza di un metodo di coltivazione/allevamento? Dalla rivoluzione industriale, molti produttori hanno risposto a questa domanda con la sola quantità di raccolto, senza considerare quanto lavoro venga investito per ottenere un dato raccolto e a scapito del benessere di quali forme di vita. La permapicoltura, con le sue tecniche assimilabili all’agricoltura del non-fare2 di Masanobu Fukuoka, cerca di ripristinare, o quantomeno inseguire, il perduto equilibrio naturale delle api. Restituisce loro un ambiente possibile da gestire in completa autonomia e riesce, così, ad abbattere senza l’uso di nessun tipo di trattamento, né chimico né “naturale”, due tra le più invasive patologie che, ad oggi, affliggono gli apicoltori europei e non solo: bienti che garantiscano fonti di cibo e si mantengano in un equilibrio naturale (cfr. B. Mollison, Introduzione alla Permacultura, Aam Terra nuova, Firenze 1992). 2 Chiamata anche agricoltura naturale, ovvero l’insieme di pratiche che tendono a decostruire la cosiddetta “agricoltura scientifica” in favore di un emulazione delle relazioni naturali, mirata a portare ai minimi termini il lavoro o l’intervento umano (cfr. M. Fukuoka, La rivoluzione del filo di paglia, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1980). 6

la varroasi3 e la sindrome da spopolamento degli alveari4 (SSA). Occorre sapere qualcosa di apicoltura per leggere questo libro? Probabilmente sì. Ma anche qualora non siate competenti in materia di api, leggere di una pratica che è portatrice, in sé, di una filosofia diversa, potrà aiutarvi a riflettere, a porre le giuste domande e, forse, a criticare un sistema di produzione basato sullo sfruttamento di qualsiasi essere vivente, ivi compreso l’essere umano, per ragioni ed esigenze di mercato. Come scrisse un mio caro amico a commento di un articolo riguardo questa pratica, “la rivoluzione non la faremo di certo con la permapicoltura, ma la faremo anche con la permapicoltura”. Gabriele Primavera

Infestazione da varroa destructor (comunemente conosciuto come varroa), un acaro di origine cinese portato in Europa a partire dal 1985 a causa di scambi commerciali atti all’introduzione di razze di api non autoctone. 4 Una malattia ancora di origine sconosciuta che porta al collasso dell’organizzazione dell’alveare e all’abbandono relativamente improvviso dello stesso. Gli studi finora condotti pongono tra i principali sospettati l’uso di pesticidi, le radiazioni di dispositivi cellulari e periferiche di rete, le coltivazioni transgeniche (OGM) e la malnutrizione. 3

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COSTRUIRE UN’ARNIA PERMAPICOLTURALE

Introduzione Il testo che trovate di seguito è una traduzione di uno scritto del 2012, realizzato da Claire McHale e Alexis Torres su indicazioni di Oscar Perone. In questo testo vengono illustrati metodi e alternative costruttive per un’arnia permapicolturale nella sua configurazione a 17 travetti. Cos’è la permapicoltura? La permapicoltura (permacultura + apicoltura) è una pratica apistica sviluppata per imitare e ricostruire il più possibile l’habitat naturale delle api. Tale pratica si incentra sull’arnia di Perone, un’arnia a sviluppo verticale che riesce a sopperire ai tre più grandi bisogni di ogni famiglia di api: ñ molto spazio; ñ molto miele; ñ molta prosperità. La soddisfazione di questi bisogni, combinata con la tipica struttura dell’arnia di Pe8

rone, garantisce la proliferazione di famiglie numerose, potenti e, soprattutto, in grado di gestire in autonomia molte patologie, gli inverni freddi e l’acaro varroa senza la necessità di trattamenti chimici o macchinari costosi. Le arnie di Perone sono divise in due settori, come si può vedere nella figura più avanti: il settore delle api (nido), dove esse pongono la covate e le riserve di miele, ed i melari dell’apicoltore. Una volta insediate le api, le arnie di Perone vengono aperte solo una volta l’anno per la raccolta del miele stoccata nella parte dedicata all’apicoltore, al quale non è richiesto nessun altro intervento. Inoltre, l’apicoltore non interverrà mai nel settore dedicato alle api. La permapicoltura e l’arnia di Perone sono un’invenzione di Oscar Perone, apicoltore argentino con più di 40 anni di esperienza. Attualmente, sono state adottate migliaia di arnie permapicolturali tra Messico, America Centrale e Sud America e tali arnie stanno già dando risultati promettenti, tra l’altro, nell’abbattimento del numero di casi della Sindrome di Spopolamento degli Alveari (SSA). D’altro canto, durante il 2012, molti apicoltori dell’America Latina, anche appartenenti alla rete permapicolturale, hanno perso le loro famiglie di api a causa della SSA; le famiglie di api da loro ospitate all’interno 9


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