Girolibero GREENS: da Passo Resia a Bolzano

Page 1

CICLOGUIDA

Da Passo Resia a Bolzano Luoghi da non perdere, storia, consigli enogastronomici, informazioni pratiche

I O L B E

· · · · ·

G

· · · · ·

O

GI

R

R

R E E N S



Da Passo Resia a Bolzano


L’AUTORE Oswald Stimpfl, autore di questa guida, è un appassionato ciclista. Ha pubblicato oltre 25 guide ciclabili di varie regioni italiane, per diverse case editrici come MairDumont, Folio (Bolzano/Vienna) e Touring Club Italia. Quando non è in viaggio per osservare, fotografare e raccogliere notizie sui luoghi e le genti del posto, vive e lavora nella città bilingue di Bolzano.

Foto: Girolibero e no.parking: copertina, p. 10, 52, 53, 58, 60 Eva Nardulli: p. 20, 48 Frieder Blickle: p. 55 Tutte le altre foto sono di Oswald Stimpfl. © Girolibero, Vicenza 2014 Mappe e progetto grafico: no.parking, Vicenza Traduzione: Alphaville. Traduzioni e servizi editoriali, Vicenza Stampato in Italia www.girolibero.it


OSWALD STIMPFL

Da Passo Resia a Bolzano

I O L B E

· · · · ·

G

· · · · ·

O

GI

R

R

R E E N S

Questa guida vi farà apprezzare la regione occidentale dell’Alto Adige, in particolare la Val d’Adige da Passo Resia a Bolzano. Qui troverete preziose informazioni sulla storia, il patrimonio artistico e le bellezze del paesaggio delle aree visitate, ma anche suggerimenti per una sosta lungo ogni tappa e consigli sui cibi e i vini da non perdere, con qualche indirizzo di ristoranti e negozi.


Indice Da Passo Resia a Bolzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Alto Adige . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 La storia in sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 L’Alto Adige in Internet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 La Val Venosta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 La storia in sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Da Resia a Silandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Silandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 Mangiare e bere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 Da Silandro a Merano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Merano e le valli limitrofe. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cenni storici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Merano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Da non perdere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Musei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mangiare e bere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Suggerimenti per gli acquisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

39 51 51 55 56 57 59 60 60


Da Merano a Bolzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bolzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Da non perdere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mangiare e bere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Breve visita di Bolzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

61 72 73 75 78 79 80

Informazioni utili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82

CARTOGRAFIA IL TOUR: UNO SGUARDO D’INSIEME . . .8 LE TAPPE Da Resia a Silandro . . . . . . . . . . 18 Da Silandro a Merano . . . . . . . . 38 Da Merano a Bolzano . . . . . . . . 62

CITTÀ Silandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 Merano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 Bolzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70


6

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

Da Passo Resia a Bolzano

Eccoci qui! Se state sfogliando questa Guida, state esplorando in bicicletta uno degli angoli più belli d’Italia e dell’Alto Adige. La ciclabile dell’Adige si snoda attraverso il variegato paesaggio culturale della Val d’Adige, da Resia attraverso la Val Venosta e il Burgraviato, costeggiando Merano in direzione di Bolzano e oltre, lungo l’Adige, verso sud. Il percorso attraverso l’ampio e pianeggiante fondovalle è ideale per gli amanti del cicloturismo e per le famiglie. Ciò che rende così grandioso il paesaggio dell’Alto Adige è la sua varietà. Qui si incontrano spiccate contrapposizioni: verdi prati e alpeggi ai piedi dei giganti rocciosi coronati da nevi e ghiacci perenni del gruppo dell’Ortles, il fertile fondovalle con campi e frutteti e il fianco boscoso a sud-ovest che si contrappone alla vegetazione simile alla steppa del Monte di Mezzodì, il lato scarsamente esposto al sole. Incontrerete città con storici tesori culturali e dall’atmosfera vivace ma anche appartati e tranquilli paesini di montagna immersi in scenari sorprendenti. La lunga e ampia distesa della Val Venosta vi conquisterà con i suoi attraenti contrasti da Resia fino a Merano. La Val d’Adige si protrae quindi in direzione Bolzano–Trento e giunge fino alla Pianura Padana. Su creste rocciose e in luoghi strategicamente favorevoli sorvegliano il territorio in continuo susseguirsi roccheforti, castelli e rovine di impianti difensivi.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

7

La ciclabile dell’Adige inizia al passo di Resia, che funge da spartiacque e segna anche, da circa cento anni, il confine tra Austria e Italia. Con il Brennero il passo di Resia è il punto di passaggio più importante per entrare nel Tirolo del Nord. La ciclabile segue per grandi linee la Via Claudia Augusta, la prima strada di collegamento fra l’Adriatico e il Danubio aperta quasi 2000 anni fa. L’imperatore Claudio vi fece passare i suoi soldati e i commercianti diretti al nord attraverso le Alpi. Questa strada romana ha garantito nel corso della storia vivaci scambi culturali fra i popoli e ha lasciato un’importante eredità: una straordinaria ricchezza di testimonianze storiche, di antichissimi insediamenti e di gioielli architettonici. Il percorso in sé non trova nel testo descrizioni dedicate, vi rimandiamo perciò alle cartine in dotazione (scala 1:50.000) e al Roadbook. In questa Guida vengono presentate le attrazioni principali che incontrerete lungo il tragitto; troverete inoltre informazioni generali su territorio e sulla popolazione e divertenti aneddoti per meglio comprendere il modo di vivere che contraddistingue gli abitanti di questa regione. Per ogni altro approfondimento consigliamo le varie guide turistiche disponibili in commercio. Vi auguriamo un grande divertimento in bicicletta lungo questo meraviglioso percorso!


0

N

Glorenza Glurns

m

10 km

eA

d ig

Lasa Laas

e

Adige me Fiu

Naturno Naturns

Aust r ia

Laces Latsch

Silandro Schlanders

Malles Venosta Mals im Vinschgau

Lago di Muta

Prato allo Stelvio Prad am Stilfserjoch

Bormio

S vi z z er a

Curon Venosta

Lago di Graun im Vinschgau inschgau Resia

Resia

Fi u

Plaus

Tesimo Tesimo Tisens

Lana

Fi

Terlano Terlan

Merano Meran

Lagundo Algund

Tor re n t e Pas siri o

dige eA um

Fiume I s a r c o

Bolzano Bozen

Vipiteno Sterzing

A2

2


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

9

Il tour in sintesi

Il percorso L’itinerario ciclabile da Passo Resia a Bolzano misura 114 km. La prima tappa (Passo Resia–Silandro) misura 46 km, la seconda (Silandro–Merano) 38 km, infine la terza (Merano–Bolzano) 30 km circa. Si parte da un’altitudine di 1.507 m, per arrivare ai 370 m di Merano e ai 260 m di Bolzano: un dislivello in discesa considerevole. La ciclabile, molto frequentata, è stata costruita da pochi anni e segue per lo più l’andamento della strada. Alcuni tratti sono immersi nella natura, non asfaltati e talvolta con fondo ghiaioso, perciò non adatti alla bici da corsa. Nella prima tappa, la ciclabile collega i principali centri abitati; la seconda e l’ultima tappa si svolgono in mezzo alla vallata, lungo il fiume Adige con qualche deviazione (sempre ben segnalata) per raggiungere i punti di interesse situati ai margini della valle.


L’Alto Adige L’Alto Adige, un territorio situaAUSTRIA ÖSTERREICH SÜDTIROL/ to sul lato soleggiato e climatiALTO ADIGE Bolzano camente favorevole a sud delle Bozen I TA L I A Alpi, è una delle località di vacanza più amate d’Europa. Le attrazioni sono davvero moltissime: città vivacissime con centri storici, un paesaggio con boschi, laghi, dolci colline coltivate a filari di vigna e imponenti vette dolomitiche… un mix di buonumore all’italiana e accuratezza tedesca. La varietà fa la differenza!

L’ALTO ADIGE IN CIFRE SUPERFICIE: 7.400 km2 ABITANTI: 508.000 PRINCIPALI CITTÀ E NUMERO DI ABITANTI: Bolzano: 105.000, Merano: 38.300 Bressanone: 20.900, Laives: 17.300, Brunico: 15.700, Appiano: 14.300.


La storia in sintesi 12.000-5.000 a.C. Reperti indicano la presenza di cacciatori

preistorici. 5000-3000 a.C. La mummia del ghiacciaio Ötzi e i ritrovamenti

sul Similaun confermano la presenza di coloni stanziali nella regione alpina. 15 a.C. Nella campagna militare di Druso i romani conquistano il territorio tirolese e le regioni a nord delle Alpi. 4° e 5° sec. Inizio della cristianizzazione. 8° sec. Il Tirolo diventa parte del regno di Carlo Magno. 11° sec. I vescovi principi di Bressanone e di Trento trasferiscono l’amministrazione dei loro possedimenti ai cosiddetti “avvocati” (Vögte). 13°-14° sec. Merano diventa capitale della contea tirolese. 14° sec. Margarethe Maultasch, l’ultima contessa del Tirolo, resta senza discendenza, il Tirolo passa agli Asburgo. 1499 Guerra dell’Engadina: truppe svizzere si spingono fino alla Val Venosta passando per la Val Monastero. 1525-26 Rivolta contadina capitanata da Michael Gaismair.


A LT O A D I G E

12

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

1632-1646 Reggenza di Claudia de’ Medici, vedova dell’arciduca Leopold. 1740-1790 Le riforme di Maria Teresa e Giuseppe II riducono i poteri di nobiltà e clero. 1805 Pace di Presburgo (l’odierna Bratislava): a seguito della disfatta militare l’Austria deve cedere la contea del Tirolo alla Baviera, alleata della Francia. 1809-1813 L’insurrezione guidata da Andreas Hofer contro le truppe di Napoleone viene repressa. 1915-1918 Prima Guerra Mondiale: l’Italia entra in guerra contro l’Austria e ottiene l’Alto Adige come bottino di guerra. 1922-1943 I fascisti salgono al potere, nell’Alto Adige inizia una rigorosa politica di italianizzazione. 1943-45 Dopo la caduta di Mussolini, le truppe tedesche occupano l’Alto Adige fino al maggio 1945, quando entrano in gioco gli alleati. 1946 Accordo di Parigi per la tutela delle minoranze in Alto Adige. 1956-58 e 1961 L’Italia mette in atto gli accordi con esitazione, affiorano movimenti di protesta in Alto Adige, l’Austria porta la “questione dell’Alto Adige” davanti al Consiglio Europeo e all’ONU. 1972 Il nuovo statuto di autonomia riconosce alle minoranze in Alto Adige ulteriori diritti speciali. 1998 I controlli doganali alle frontiere tra Austria e Italia vengono aboliti. Giugno 2006 Avvio dei cantieri per la realizzazione della galleria di base del Brennero: il progetto congiunto Austria-Italia prevede il traffico misto di persone e merci su binari sotto il passo del Brennero. 2008 Silvio Berlusconi governa il paese con una maggioranza stabile e una coalizione di partiti di destra. 2011 Berlusconi deve dimettersi, viene istituito un governo di tecnici capitanato da Mario Monti per risolvere i problemi finanziari ed economici. Dopo un anno Monti viene sostituito con nuove elezioni da Enrico Letta e quest’ultimo, dopo le elezioni di febbraio 2014, da Matteo Renzi, la nuova speranza del PD, un partito democratico della sinistra.


L’ALTO ADIGE IN INTERNET I seguenti siti web sono ricchi di informazioni sull’Alto Adige: WWW.SUEDTIROL.INFO Il sito offre approfondimenti sulle località turistiche suddivise per territorio e illustra temi specifici come l’enogastronomia e i prodotti tipici, gli itinerari d’arte, il meteo, le possibilità di alloggio e la storia della regione. WWW.PROVINCIA.BZ.IT Il sito ufficiale della Rete Civica dell’Alto Adige

WWW.VINIALTOADIGE.COM/IT Il sito approfondisce i vini del territorio e le aree vinicole, elenca inoltre i marchi e le cantine che li producono WWW.KULTUR.BZ.IT Il calendario delle iniziative culturali e sportive, delle manifestazioni e dei corsi organizzati nella Regione

, La Guida contiene ulteriori rimandi a siti web d’interesse nelle sezioni riportanti dati informativi e indirizzi.


14

La Val Venosta Cenni storici LA PROTOSTORIA Che la Val Venosta fosse stata popolata molto presto, lo si sapeva già prima del ritrovamento di Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio 5000 anni fa. In quell’epoca sorsero i primi insediamenti, come attestano importanti ritrovamenti nel sito archeologico di Ganglegg, nelle immediate vicinanze di Sluderno, e a Col di Tarces vicino a Malles. I ROMANI Attorno al 15 a.C. i romani conquistarono il territorio della regione che al tempo era chiamata Rezia ed esercitarono un influsso costante sul modo di vivere e sulla lingua della popolazione indigena. Poco tempo dopo costruirono la prima strada attraverso la catena alpina principale, la Via Claudia Augusta, che da Altino sull’Adriatico portava fino ad Augusta, l’odierna Augsburg, nel territorio sud-occidentale della Baviera (Augusta Vindelicorum) attraverso la Val Venosta e il passo Resia. IL MEDIOEVO La Val Venosta e la Val Monastero – che inizia dal Passo del Forno in Svizzera e si allunga verso Glorenza e la cui parte meridionale (a partire da Pieve di Tures) si trova in territorio italiano – furono contese fin dall’alto medioevo dal vescovado di Coira e dalla contea del Tirolo. Nel 13° sec. i Conti del Tirolo acquisirono la sovranità sulla contea di VenostaBassa Engadina. La diocesi di Coira mantenne tuttavia i propri


15

diritti e le proprietà, gran parte delle quali nell’alta Val Venosta. Malles fu sede di un tribunale vescovile per i vassalli del vescovo, i cosiddetti Gotteshausleute (gente della casa di Dio), mentre a Burgusio, nel castello del principe, risiedette un rappresentante del vescovo di Coira. Dopo che, nel 1363, la contea del Tirolo andò agli Asburgo, questi tentarono ripetutamente di circoscrivere i diritti vescovili in bassa Engadina, in Val Monastero e in Val Venosta, e di affermare la propria autorità. I sudditi del vescovo, reagendo a questi tentativi, si riunirono nella Lega della Casa di Dio fra il 1367 e il 1415 cui aderirono le giurisdizioni della bassa Engadina, della Val Monastero e dell’alta Val Venosta. L’ETÀ MODERNA Verso la fine del 15° sec. parve che gli Asburgo

riuscissero ad affermare la loro supremazia e i loro diritti nella regione della Prettigovia e nella valle montana grigionese di Schanfigg (oggi territorio svizzero), per cui la loro sovranità sembrava imporsi lentamente in tutta la confederazione. L’imperatore Massimiliano I d’Asburgo tentò di rafforzare il potere centrale. I cantoni svizzeri confederati rifiutarono di associarsi alla riforma e si unirono in un’alleanza volta a contrastare i tentativi di espansione degli Asburgo verso i Grigioni. Il crescente potere degli Asburgo aveva provocato, a partire dal 1494, un lungo conflitto con la Francia, che aveva per oggetto l’egemonia sull’Italia. Per questo motivo assumeva un’importanza determinante il controllo dei passi alpini che consentivano un intervento diretto in Lombardia. Uno di questi importanti passi era il Passo di Umbrail, tra Val Monastero e Valtellina, che assicurava una via diretta tra Innsbruck e Milano.


LA GUERRA SVEVA E LA BATTAGLIA DELLA CALVA La scintilla che fece scoppiare il conflitto fu un assalto di truppe tirolesi al monastero benedettino di San Giovanni, in Val Monastero, che nel febbraio 1499 sfociò nella Guerra Sveva fra i cantoni svizzeri e gli Asburgo. Nella battaglia della Calva, all’imbocco della Val Monastero nelle vicinanze di Glorenza, gli asburgici subirono una gravissima sconfitta, perdendo migliaia di uomini. I confederati saccheggiarono e bruciarono Glorenza e tutta la Val Venosta superiore, fino a Silandro. Fu il conflitto più grande e sanguinoso che fosse mai avvenuto nell’Alto Adige: morirono circa 5.000 uomini tra svevi, tirolesi e italiani. Le perdite svizzere ammontarono a 2.000 uomini. Con la pace di Basilea venne impedito ogni tentativo di ulteriore espansione asburgica. Da allora è stato stabilizzato a tutt’oggi il confine con la Confederazione svizzera. La Val Venosta superiore rimase, quale unico territorio, saldamente nelle mani degli Asburgo e nel 1618 i cantoni dovettero rinunciare definitivamente a questa valle. LA PRIMA GUERRA MONDIALE Alla fine della Prima Guerra Mon-

diale la Val Venosta e il restante territorio dell’Alto Adige vennero annessi all’Italia. I NOSTRI GIORNI Poiché i confini con l’Austria diventano sempre

più irrilevanti, nordtirolesi e venostani si riavvicinano maggiormente, perseguendo con sempre più frequenza progetti congiunti in materia di turismo, economia e cultura.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

17

RESIA 1 Il paese di Resia, una frazione del comune di Curon,

si trova 2 km a sud del confine di stato con l’Austria. Si tratta di un paese giovane, infatti alcune parti furono edificate solo nel 1949, con la ricostruzione dell’abitato sommerso a seguito della creazione di un bacino artificiale. Al visitatore si offre un panorama grandioso: a sud del grande lago – il più grande dell’Alto Adige – si ergono le vette innevate anche d’estate del massiccio dell’Ortles fino a quasi 4.000 metri. L’acqua del lago, lungo poco meno di 8 km, viene convogliata attraverso una galleria in pressione fino a Sluderno, dove nella centrale in caverna aziona le turbine di un impianto idroelettrico. Nella parte nord-ovest, sulla riva del lago, si trova la stazione a valle di

UFFICIO DI INFORMAZIONI TURISTICHE DEL PASSO RESIA www.reschenpass.it - Hauptstraße 61, 39027 Curon - Tel. 0473 633101

MANGIARE E BERE

1

MEIN DÖRFL Altdorf 11, Resia, tel. 0473 633183, sempre aperto

Questo piccolo chalet in legno, con caffetteria sulla terrazza panoramica e ristorante, si trova direttamente accanto alla ciclabile, sulla riva del lago.

SHOPPING LA CARNE SALADA, IL SALAME E LO SPECK Macelleria Hermann Folie, Hauptstraße 39, Resia, tel. 0473 633129 La vicinanza alla Svizzera e al Cantone dei Grigioni si fa notare anche nell’offerta culinaria di questa estremità occidentale dell’Alto Adige. La macelleria di Hermann

Folie a Resia è famosa in particolare per lo speck di produzione artigianale, i salamini affumicati e l’eccellente carne salada dei grigioni (una carne di manzo salmistrata ed essiccata per almeno 2–3 mesi); già solo per questo vale la pena farvi visita e farsi preparare la merenda altoatesina (Jause) per un picnic lungo la ciclabile.

DA R E S I A A S I L A N D RO

Da Resia a Silandro


Nauders

A us tri a

Wildnörderer

Nauderer Hennesiglspitze Klopaierspitze 1

Resia Reschen

2

Curon Venosta Graun im Vinschgau

Lago di 3 Resia

Äußerer Ä uß Bärenbartkogel renbartkogel renbartkogel Endkopf

4

Rabenkopf San Valentino alla Muta St. Valentin

Valvelspitze alvelspitze

Lago di Muta

6 7

Fium e

Burgusio Burgeis

Adige

5

8

Malles Mals

Hochalt

Laudes Laatsch

Glorenza Glurns

10

Sluderno Schluderns 11

9

Prato allo Stelvio Prad am Stilfserjoch

Fiu m 12

Oris Eyrs e Ad ige

Parco Nazional e dello Stelvio

Lasa Laas

Silandro Schlanders Covelano Göflan

Tschenglser Hochwand

N 0

13

5 km


19

una seggiovia a gondola, con cui gli escursionisti possono raggiungere in estate gli alpeggi assolati di Belpiano. D’inverno si danno qui appuntamento gruppi variopinti di sciatori.

IL FIUME ADIGE Nel paese di Resia nasce anche l’Adige, il secondo fiume d’Italia per lunghezza, che attraversa le Alpi verso sud, a Verona entra poi nella pianura padana e sfocia dopo 415 km a Chioggia, nel Mare Adriatico.

Dal passo di Resia, conosciuto anche come lo “spartiacque di Resia”, le acque dell’Adige che fluiscono verso nord finiscono nell’Inn e quindi nel Mar Nero.

IL CAMPANILE SOMMERSO 2 Dal lago emerge solo una torre campanaria, monumento ritratto in innumerevoli foto e cartoline. Perché il campanile sia finito “a mollo”, è motivo di discussioni… per ottenere energia elettrica, nel 1949 venne sacrificato tutto il vecchio abitato di Curon, i masi e la chiesa (ad eccezione del campanile) vennero distrutti, fu innalzata una diga di sbarramento e i fertili campi e i prati circostanti inondati. L’acqua del lago viene accumulata nei mesi estivi e in inverno, quando il fabbisogno di energia è ai massimi livelli, e viene utilizzata per la

produzione di corrente elettrica. Il livello dell’acqua quindi scende, mostrando in primavera il fondo nudo del bacino. Quando i venti del nord spazzano la vallata sollevano vorticosamente polvere e fango, e l’idillio del lago svanisce... ma in piena estate il paesaggio mostra nuovamente il proprio lato migliore: velisti e surfisti scivolano sull’acqua, mentre le rive si prestano a numerosi percorsi per escursionisti a piedi e in bicicletta. Nel vecchio municipio di Curon una mostra fotografica documenta l’origine del lago. Tel. 0473 633127

DA R E S I A A S I L A N D RO

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o


DA R E S I A A S I L A N D RO

20

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

SURF E VELA Il lago di Resia offre in estate condizioni ideali per il surf e la vela. Il famigerato Oberwind venostano (un vento di tramontana), che soffia costantemente attraverso la valle, rallegra il cuore di ogni sportivo. Nelle località di Curon e Resia sono allestite spaziose piazzole di appoggio. Gli appassionati del kitesurf (una variante del surf, che consiste nel farsi trainare da un aquilone collegato da cavi e con una tavola ai piedi) si ritrovano in particolare a Curon su un’apposita area con piazzole di appoggio e scuola. Per informazioni: adrenalinakitesurfclub.com

CURON 3 Il paese (2.400 abitanti) si trova all’inizio della ro-

mantica e laterale vallata di Vallelunga. Anche Curon, come Resia, venne ricostruito dopo il riempimento del lago artificiale. Del paese sommerso rimane a ricordo soltanto il campanile, che emerge totemico dalle acque ed è uno dei motivi fotografici più amati. La ciclabile vi passa accanto. Anche il cimitero è stato spostato e i resti delle salme tumulate sono stati traslati. Il nuovo cimitero è venuto a trovarsi sopra il tunnel stradale. Una motonave, portata qui dal lago bavarese di Starnberger, accompagna i turisti per un giro del lago. IL LAGO DI SAN VALENTINO ALLA MUTA 4

Il lago, uno dei maggiori bacini naturali dell’Alto Adige, si distende poco dopo il lago di Resia e il paese di San Valentino alla Muta, lungo la ciclabile. Il lago è incorniciato dai ghiacciai del gruppo Ortles ed è famoso per la sua ricchezza di pesci: nelle giornate di pesca è caratteristicamente macchiettato infatti da variopinte barche a remi. Il paese di San Valentino si adagia, come in un dipinto, sulle rive del lago. Una cabinovia permette di raggiungere il

MANGIARE E BERE RISTORANTE PIZZERIA CAFÉ ZUM SEE Kirchgasse 26, San Valentino alla Muta (Curon),

Tel. 0473 634576, www.zumsee.it Il ristorante fa parte del campeggio vicino e si affaccia direttamente sulla ciclabile.


21

comprensorio sciistico ed escursionistico di Haider Alm (Malga San Valentino) a quota 2.150 m. Il tratto di ciclabile che va da qui fino a Burgusio si snoda lungo l’ancora giovane e impetuoso Adige. Qui è d’ordine frenare e fare attenzione ai mezzi agricoli o a quei pochi residenti che condividono la strada con noi ciclisti. In pochi chilometri si supera un dislivello di oltre 200 metri in discesa! BURGUSIO 5 è un tipico paesino venostano: con stradine tortuose, case vecchie, ma ben tenute, interessanti dettagli storicoartistici, i famosi bovindi sporgenti (Erker), i portoni ad arco, gli affreschi e le scalinate. Sulle strade lastricate del paese non mancano vistose e… odorabili le tracce dell’allevamento di bestiame. La piazza principale è dominata dalla bella fontana in pietra con la statua di San Michele. Chi non ama l’acqua di fonte, potrà sostare per una bevuta in una delle numerose locande! L’ABBAZIA DI MONTE MARIA 6 I conti di Tarasp fondarono attorno al 1200 l’abbazia benedettina di Monte Maria su una collina che sovrasta, a ovest, Burgusio. La possente costruzione che risplende di bianco impressiona per la sua solidità e per le alte facciate ricche di finestre che la fanno sembrare più una fortezza che un’abbazia. Da vedere: l’originaria chiesa romanica

DA R E S I A A S I L A N D RO

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o


DA R E S I A A S I L A N D RO

22

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

a tre navate, il pregevolissimo portale ad arco a tutto sesto e in particolare la cripta che ospita stupefacenti affreschi romanici con influssi bizantini; famose sono le rappresentazioni degli angeli. Per secoli l’abbazia di Monte Maria è stata centro culturale e spirituale in Alta Val Venosta. Attorno al 1390 fu qui ad esempio redatta dal monaco Goswin una cronaca locale preziosa per la storiografia del Tirolo. Aperta da marzo a ottobre, da lunedì a sabato h 10.00-17.00, domenica chiuso. Sentiero percorribile in 20 minuti da Burgusio. Tel. 0473 831306, www.marienberg.it

CASTEL PRINCIPE 7 Il complesso fortificato in pietra scura si incontra presso la frazione di Burgusio, lungo la strada vecchia, nelle vicinanze della ciclabile. Durante le agitazioni di matrice religiosa del 16° sec. il castello venne spesso utilizzato dai vescovi di Coira come rifugio contro i seguaci dei movimenti riformatori di Calvino e Zwingli. Al suo interno sono oggi ospitate le aule dell’istituto professionale per l’agricoltura. Visite guidate: in luglio e agosto il lunedì alle 16.00, il martedì alle 10.00 (tranne l’11 e il 14 agosto), tel. 0473 831190 (Ufficio informazioni turistiche dell’Alta Val Venosta)

Punti di interesse lungo il percorso Da Burgusio il nostro itinerario conduce, sempre lungo il fiume Adige, nel piccolo paese di Clusio che merita una visita. L’itinerario principale procede per Laudes, il borgo medievale murato di Glorenza, Sluderno, fino alla frazione di Spondigna, con il suo laghetto, il prato e un piccolo ristoro.


Ora un tratto sterrato tra campi di carote, porri, cavolfiori, cavoli bianchi fino a raggiungere Lasa, il paese del marmo. Possibili deviazioni: sul versante sinistro della valle si trova il comune di Eyrs, sul versante destro Cengles. MALLES 8 Ai piedi del conoide che caratterizza la Malser Hai-

de e del declivio montano che la protegge incontriamo la graziosa località di Malles (5.100 abitanti). Qui termina la ferrovia della Val Venosta proveniente da Merano. L’insieme abitativo è caratterizzato da antichi edifici e chiese di notevole fattura. La torre rotonda medievale alta 33 metri del castello di Fröhlichsburg, risalente al 12° sec., è il simbolo di Malles, località principale dell’Alta Val Venosta, centro di commercio e complessi scolastici. CHIESA DI SAN BENEDETTO Un gioiello storico artistico è la

chiesa di San Benedetto di epoca carolingia, situata a nord del paese. Unici nel loro genere sono gli affreschi e i ritratti del fondatore della chiesa, che costituiscono una testimonianza dell’antica pittura parietale carolingia in territorio germanico. St. Benediktstraße 1.

UFFICIO TURISTICO DELL’ALTA VAL VENOSTA www.altavenosta-vacanze.it St. Benediktstraße 1, 39024 Malles - Tel. 0473 831190


24

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

DA R E S I A A S I L A N D RO

MANGIARE E BERE HOTEL RISTORANTE ZUM MOHREN & PLAVINA Frazione Burgusio 81, Malles, tel. 0473 830406, aperto tutto l’anno, chiuso il martedì e mercoledì mattina, www.mohren-plavina.com Un’istituzione dell’ospitalità venostana. RISTORANTE ALBERGO GERDA Frazione Burgusio 65, Malles, tel. 0473 831425, chiuso il lunedì, www.gerda-burgeis.it Nel centro di Burgusio, è rinomato per la sua buona cucina. SCHLOSSBAR Frazione Burgusio 183, Malles, tel. 0473 831559, chiuso il martedì Ottimi piatti completi e primi piatti di pasta, merende altoatesine a base di speck, pregiati salumi affumicati

di produzione propria e varietà di formaggi locali. ALBERGO RISTORANTE AQUILA D’ORO Frazione Clusio 46, tel. 0473 831139, chiuso il giovedì, www.zum-goldnen-adler.com Il senso di ospitalità si esprime al meglio nelle vecchie e nuove salette del ristorante, nelle camere accoglienti, nella buona cucina e in un eccellente assortimento di vini. PASTA & STEAKHOUSE Frazione Laudes 25, tel. 328 293444, www.crazypublaatsch.com Un buon indirizzo per piatti veloci, direttamente sulla ciclabile, all’angolo tra la strada principale e il ponte. Con terrazza e giardino.

SHOPPING IL PANE DI SEGALE CON LE PERE Panificio pasticceria Schuster, Laatsch Straße 139, Malles, tel. 0473 831340 La Palabirne è una varietà di pera venostana, simile per forma alla pera Williams, ma con un profumo più intenso. Antichi alberi nodosi di questa varietà si possono trovare in ogni maso. Anche i fornai e i distillatori apprezzano il gusto di

queste pere. Per il tipico pane, conosciuto come Palabirnbrot, i frutti succosi vengono tagliati a fette, essiccati e mescolati all’impasto di segale. Il panificio Schuster ha ottenuto per il suo pane di segale fruttato alle pere il marchio di qualità oro. I FORMAGGI Caseificio Englhorn, Schleis 8, Malles, tel. 0473 831664, www.englhorn.com Nello spaccio aziendale del caseificio Englhorn, lustro come uno specchio, si alternano sul banco di vendita forme di eccellente formaggio di latte crudo.


LA FERROVIA VENOSTANA Inaugurata solennemente nel 1906,

dismessa nel 1991, dal 2005 completamente rinnovata, la tratta ferroviaria Merano-Malles è un modello di successo che ha alle spalle una storia movimentata. Un viaggio con il modernissimo piccolo treno attraverso il variegato paesaggio della Val Venosta è di per sé un’esperienza! Il convoglio ferma in 18 stazioni, in parte restaurate e in parte ricostruite. Un modo assolutamente comodo per scoprire il territorio venostano. In alcune stazioni è attivo il servizio di noleggio biciclette. www.vinschgerbahn.it

LA DISTESA ALLUVIONALE DELLA MALSER HAIDE La Malser Haide ci offre un paesaggio unico, disegnato da un immenso cono di deiezione di origine alluvionale, formatosi durante e successivamente l’epoca glaciale. Il territorio viene adibito prevalentemente a prati e pascoli, mentre solo nelle propaggini a sud vengono coltivati i meli. L’OSPIZIO DEI POVERI DEL TIROLO Prima che il turismo e le colti-

vazioni di alberi da frutta (realizzate dagli abitanti della vallata, organizzati in cooperative) originassero nuove fonti di reddito, la Val Venosta era considerata l’ospizio dei poveri del Tirolo.

EVENTI , 2° sabato di ottobre: Giornata del Romanico nella Val Venosta: A Malles e dintorni è possibile accedere gratuitamente a numerosi siti di arte ed architettura romanica. Tel. 0473 620480, www.venosta.net


DA R E S I A A S I L A N D RO

26

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

L’estrema povertà nei secoli passati costrinse molti a spostarsi attraverso la regione, elemosinando o lavorando come braccianti giornalieri. Portavano con sé i loro averi su un carretto, per cui questo popolo itinerante venne sprezzantemente chiamato Karrner (piccoli ambulanti). Ancora nel 19° sec. molti minorenni furono costretti a migrare nella Germania meridionale come forza lavoro economica: erano i cosiddetti “bambini di Svevia” (Schwabenkinder).

Punti di interesse lungo il percorso Per Mussolini, negli anni ‘30 i nemici stavano al nord; prima di stringere alleanza con la Germania nazista, rinforzò negli anni 1936–42 il confine venostano facendolo diventare una linea di difesa contro una possibile invasione. Alcuni dei bunker sono accessibili ai visitatori e sono ben visibili nel paesaggio, come ad esempio nei pressi di Malles, al margine nord-occidentale del paese. Un bunker è stato riutilizzato da una distilleria per la stagionatura del Whisky. La nostra pista ciclabile ci porta ad attraversare il paesino di Laces. Di interessante qui c’è la chiesa, disposta su due livelli, di San Leonardo. Una delle carreggiate della stradina del paese ci porta in un tunnel al di sotto della chiesa. All’esterno e all’interno l’edificio è decorato con affreschi in stile gotico. Il prezioso polittico gotico risale al 15° secolo.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

27

ti circa, è un affascinante agglomerato architettonico: è infatti l’unica città del Tirolo ancora completamente circondata da mura, con tre possenti porte a torre quadrangolari, torri semicircolari di difesa, feritoie e caditoie. La nascita della città risale a Mainardo II del Tirolo, che con ciò volle rafforzare la sua posizione nei confronti dei vescovi svizzeri di Coira. Suggestive sono le due caratteristiche vie porticate che conferiscono alla cittadina un’atmosfera urbana. Alcuni punti sono così bassi che si è costretti a chinarsi per procedere. Gli edifici più importanti e le loro funzioni nel passato sono segnalati da targhe. Vi imbatterete in volte gotiche a costoloni, cortili, affreschi, stemmi di corporazioni, finestre e porte con cornici in pietra. Da non perdere: il camminamento di ronda lungo il muro interno settentrionale e il piccolo museo dedicato alla storia della città.

MANGIARE E BERE HOTEL ZUR POST Florastraße 15, Glorenza, tel. 0473 831208, www.hotelpostglorenza.com All’interno si respira l’atmosfera di uno dei più antichi locali della regione, sopravvissuto ai secoli, che offre un’ottima cucina e comfort moderni. Ampio giardino con parco giochi per bambini e chiosco. DISTILLERIA DI WHISKY Punistraße 10, Glorenza, tel. 0473 835500, www.puni.com La prima distilleria di whisky in Italia si trova all’esterno delle mura medievali di cinta di Glorenza.

La straordinaria costruzione riflette l’approccio moderno a metodi di lavoro tradizionali. Il nome della distilleria si ispira al Rio Puni, la cui sorgente nasce a 3.391 metri e attraversa le Alpi Venoste bagnando la Valle del Planol per poi sboccare nell’Adige in Val Venosta. CHIOSCO “AM TAUFERER STADTTOR” Direttamente sulla ciclabile, alle porte di Glorenza e vicino al fiume Adige, con tavoli, panchine e ombrelloni. Offre gelati, bibite, piatti caldi e freddi.

EVENTI , Metà settembre: giornate della pera Pala (Palabirn). A Glorenza e dintorni tutto ruota intorno alla pera prodotta nel territorio, con piatti dedicati e mercato dei contadini. Tel. 0473 831288, www.glurns.eu.it

DA R E S I A A S I L A N D RO

GLORENZA 9 La piccola città di Glorenza, con i suoi 800 abitan-


Punti di interesse lungo il percorso La pista ciclabile dovrebbe procedere in realtà lungo l’Adige, ma per gli appassionati di borghi pittoreschi vale sicuramente la pena fare una piccola deviazione verso Sluderno. Qui è possibile ammirare Castel Coira, uno dei più grandiosi e meglio conservati castelli dell’Alto Adige, e il romantico paesino. SLUDERNO 10 Con circa 1.800 abitanti, posizionato a 919 m di

altezza sul lato orientale della valle, Sluderno è un tipico borgo venostano con stradine tortuose e magnifiche costruzioni antiche. Fra queste vi è la chiesa tardo-gotica di Santa Caterina con il suo alto e snello campanile, un magnifico esempio di architettura romanica in Val Venosta. La chiesa fu sottoposta, verso la fine del 15° sec., ad una ricostruzione in stile gotico. All’interno è decorata con una volta a costoloni riccamente articolata, un altare barocco e alcuni emblemi araldici in pietra del conte Trapp provenienti dal vicino Castel Coira.

MANGIARE E BERE HOTEL ALTE MÜHLE Matscher Winkel 24, Sluderno, tel. 0473 615238, chiuso il mercoledì, www.hotel-alte-muehle.com Edificio tradizionale al centro del

paese, integrazione perfettamente riuscita fra l’hotel di nuova costruzione e la struttura massiccia e corpulenta della vecchia locanda. Ristorante, pizzeria e una bella terrazza.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

29

un possente complesso in pietra chiara, sormontato da merlature: è Castel Coira. La costruzione fu per lungo tempo il bastione di difesa degli Asburgo contro i bellicosi e ben equipaggiati confederati svizzeri; a seguito di un matrimonio il castello passò intorno al 1500 nelle mani dei conti Trapp, i quali diedero il via ad ampi lavori di ristrutturazione e di nuova edificazione per trasformare la fortificazione in un’elegante residenza, che ancora oggi possiedono e abitano. Da visitare: il loggiato riccamente affrescato, la cappella del castello e soprattutto l’armeria di fama internazionale. Sluderno, aperto dal 20 marzo fino al 31 ottobre, da martedì a domenica, 10–12, 14–16.30, tel. 0473 615241, www.churburg.com

EVENTI , Fine agosto: Giochi medievali dell’Alto Adige. A Castel Coira cavalieri, saltimbanchi e musicisti in costume medievale si esibiranno per far rivivere l’atmosfera del medioevo con tornei a cavallo e spettacoli. Tel. 0473 831190, www.ritterspiele.it IL SITO ARCHEOLOGICO DEL GANGLEGG Sopra Sluderno si erge

vistosamente una collina morenica. Qui si conservano testimonianze e reperti di un insediamento montano fortificato dell’età del Bronzo e del Ferro, che dominava l’intera Alta Val Venosta. Nel corso degli scavi sono stati portati alla luce i resti di un gigantesco muro fortificato di cinta spesso 2,5 metri, fondazioni di edifici retici e un’area sacrificale per roghi votivi. L’ingresso è libero (percorrenza a piedi di 45 minuti) e sono presenti bacheche informative. Il Museo Venostano di Sluderno organizza visite guidate. Tel. 0473 615590

DA R E S I A A S I L A N D RO

CASTEL COIRA 11 A 5 minuti da Sluderno risplende sulla valle


DA R E S I A A S I L A N D RO

30

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

IL MUSEO DELLA VAL VENOSTA In un edificio restaurato risalente al 16° sec. il museo di Sluderno si propone di illustrare la storia millenaria della Val Venosta. All’interno del museo sono allestite tre mostre permanenti: Val Venosta arcaica, Archeologia di una valle e Wasserwosser (riguardante il sistema di irrigazione tipicamente adottato nel territorio). Il programma prevede escursioni al vicino insediamento archeologico di Ganglegg e una passeggiata lungo il sentiero didattico Quair-Waal. Meranerstraße1, Sluderno, aperto da metà marzo a tutto ottobre, da martedì a domenica 10.00–12.00, 15.00–18.00, tel. 0473 615590, www.vintschgermuseum.com

HAFLINGER Lo sapevate che i biondi e simpatici sauri di razza Haflinger non provengono da Hafling, ma sono invece originari della Val Venosta? Nel 1874 nacque a Sluderno il puledro Folie,

dall’incrocio tra uno stallone orientale e una cavalla galiziana; sarebbe diventato il progenitore dei cavalli Haflinger.

Punti di interesse lungo il percorso La ciclabile conduce quindi verso Spondigna, in un paesaggio golenale, dove invitano ad una sosta due magnifici laghetti, prati erbosi, aree di sosta e un caffè con giardino, la Fischerstube. La bellezza e la perfetta cura di quest’area è gestita dall’associazione pescatori sportivi di Prato in Venosta.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

31

PRATO 12 Questa ridente e vivace località di 3.350 abitanti, situata nel verde fondovalle ai margini del parco nazionale dello Stelvio, possiede ancora un antico centro storico di grande bellezza. La denominazione ufficiale è Prato allo Stelvio ed esprime l’importanza di questo celebre passo alpino. Antichi vicoli, negozi, caffè e ristoranti invitano ad una sosta. A sud del paese è segnalato un piccolo impianto Kneipp, dove gli amanti della salute possono camminare lungo il percorso acquatico seguendo il torrente Niggbach in un impianto appositamente creato sul limitare del bosco fra Cengles e Prato (accesso libero, vasche d’acqua, tavolo e panche). Il metodo, divenuto famoso grazie al parroco Kneipp, è un trattamento curativo efficace e, soprattutto, economico per la cura dei disturbi della circolazione e del metabolismo, e per alleviare la stanchezza di tutti, compresi i ciclisti! Come arrivare: deviazione di 1 km, prima procedete su via Nittweg, poi prendete la strada Feldweg, al di sopra del campeggio Sägemühle. Usciti da Prato allo Stelvio la pista ciclabile passa attraverso campi coltivati, dove accanto a carote e scalogno crescono soprattutto cavolfiori e cavoli bianchi. La ciclabile si allunga velocemente fino a Lasa senza particolari pendenze.

UFFICIO TURISTICO DI PRATO ALLO STELVIO www.prad.it Kreuzweg 4 c, 39026 Prato allo Stelvio - Tel. 0473 616034

MANGIARE E BERE FISCHERSTUBE Kiefernhainweg 39, Prato allo Stelvio (km 30.9 lungo la ciclabile), tel. 346 3999629, sempre aperto, www.fischerteich.com Ristorante con giardino e ampia terrazza. Grigliate miste, taglieri di speck, salumi e formaggi di produzione propria.

CAFÉ PLATZL Mühlbachgase 25, Prato allo Stelvio, tel. 334 5948859, chiuso il mercoledì fino alle 13.00. www.johann.it Bar, pasticceria e gelateria nella piazza del paese, vicino al torrente Mühlbach.


32

PASSO DELLO STELVIO La strada panoramica dello Stelvio è an-

cora oggi una delle vie di transito più impressionanti dell’arco alpino. La strada venne costruita nel 1822 per motivi strategici, in modo da poter collegare sulla distanza più corta il Tirolo con la Lombardia, entrambi allora territorio austriaco. Il valico era tenuto aperto perfino in inverno! Sul versante altoatesino si supera un dislivello complessivo di 1870 m con 48 tornanti. Il territorio a sud dello Stelvio comprende il Parco Nazionale dello Stelvio (istituito nel 1935) che si estende per 952 km2, dove vivono numerosi cervi, camosci, stambecchi, marmotte e si può scorgere talvolta l’aquila reale. CASTEL MONTECHIARO A nord-ovest, non lontano da Prato allo

Stelvio, si trova la frazione di Castel Montechiaro, sovrastata dalle imponenti rovine ampiamente visibili dell’omonimo castello risalente al 13° sec., che doveva fungere da baluardo di difesa contro la belligeranza dei confederati svizzeri. L’antico splendore è testimoniato solo da pochi resti degli affreschi originari. Per salvarli dal decadimento, gli affreschi più pregevoli vennero rimossi già circa 100 anni fa e trasportati in un museo di Innsbruck. CENTRO VISITE AQUAPRAD Il Centro Aquaprad è diventato con i suoi quattordici acquari un’attrazione di primo rango. Il visitatore può fare la conoscenza con il mondo dell’acqua e della fauna ittica locale nonché con le peculiarità del territorio compreso nella regione del parco naturale dello Stelvio. Aperto tutto l’anno, chiuso il lunedì, tel. 0473 618212, www.stelviopark.bz.it


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

33

mo è una presenza che si nota ovunque – dal lastricato delle strade alle lapidi nel cimitero e all’abside romanica della chiesa parrocchiale. Molte cave si trovano in alta montagna, lungo il margine boschivo. I blocchi di marmo vengono estratti in galleria e a cielo aperto; camion e un locomotore elettrico con binario a scartamento ridotto portano gli enormi blocchi fino a Bremsberg, la stazione a monte di una funicolare inclinata, che continua a scendere visibilmente giù per il Monte Tramontana. In valle poi una locomotiva elettrica porta il marmo in fabbrica per la lavorazione. Un tempo il marmo bianco di Lasa è stato particolarmente apprezzato dagli artisti. Oggi la maggior parte del marmo estratto è destinata all’industria edile oppure viene trasformata in piastrelle da rivestimento o in prodotto granulare. A Lasa è presente una scuola professionale per scalpellini e scultori. MANGIARE E BERE GASTHAUS ZUR KRONE Hauptplatz 10, Lasa, tel. 0473 626533, chiuso il lunedì, www.krone-laas.it È un’accogliente e bella locanda e un amato punto d’incontro della gente locale: in estate tavoli nella piazza del paese, in inverno intorno alla stufa di maiolica nella saletta. Ottima cucina, spuntini.

CAFÉ GRETA Vinschgauer Straße 65 39023 Lasa (BZ) tel. 0473 628080 Sulla ciclabile e sul ponte sull’Adige, vicino al centro. Questo bar-pasticceria ha una grande terrazza coperta.

DA R E S I A A S I L A N D RO

LASA, IL PAESE DEL MARMO 13 Nel paese (3.950 abitanti) il mar-


34

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

DA R E S I A A S I L A N D RO

EVENTI , 1° weekend di agosto: Marmo & albicocche. Nel centro di Lasa il marmo bianco e l’albicocca (Marille) sono i protagonisti di questa grande festa tradizionale.

Punti di interesse lungo il percorso La pista ciclabile porta fuori da Lasa affiancando l’Adige. Poco dopo lo sbarramento idrico la strada si immerge nel bosco e per vari chilometri percorre una gola. Le aree di sosta con postazioni per grigliate e sorgenti d’acqua invitano a fermarsi e dietro alla scarpata il fiume gorgoglia vivacemente scorrendo sopra imponenti massi. È uno dei punti di passaggio più belli e amati della ciclabile. Questo tratto attraversa il Parco Nazionale dello Stelvio, segnalato da tabelle informative. A Brugg un vecchio pilastro in pietra ricorda la presenza qui di un vecchio ponte stradale. Presto raggiungiamo Covelano e Silandro, il centro più importante della Val Venosta e meta della nostra prima tappa.

I WAALWEGE WAALWEGE, O SENTIERI DELLE ROGGE La pista ciclabile porta fuori da Lasa affiancando l’Adige. Poco dopo lo sbarramento idrico la strada si immerge nel bosco e per vari chilometri percorre una gola. Le aree di sosta con postazioni per grigliate e sorgenti d’acqua invitano a fermarsi e dietro alla scarpata il fiume gorgoglia vivacemente scorrendo sopra imponenti massi. È uno dei punti di passaggio più belli e amati della ciclabile. Questo tratto attraversa il Parco Nazionale dello Stelvio, segnalato da tabelle informative. A Brugg un vecchio pilastro in pietra ricorda la presenza qui di un vecchio ponte stradale.

Presto raggiungiamo Covelano e Silandro, il centro più importante della Val Venosta e meta della nostra prima tappa. .


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

35

Silandro Silandro (5.950 abitanti), il capoluogo della valle con scuole, ospedale e numerosi uffici dell’amministrazione pubblica, si trova nel mezzo della Val Venosta e ai piedi di un’ulteriore parte della vallata, a quota 738 m. Fino a qui si estende la viticoltura e anche la crescita dei castagni. Il comune di Silandro comprende le località idilliache di Corces, Covelano, Vezzano e Monte Tramontana, che si dispongono nel raggio di pochi chilometri sia nel fondovalle che nella vicina zona collinare. Sul ripido declivio del Monte di Mezzodì si staglia solitaria e vistosa la chiesetta di Sant’Egidio in località Schatzknott, ovvero “la rocca del tesoro”. Silandro è circondata dai bellissimi e famosi frutteti della Val Venosta, che con le loro gemme color rosa pallido vestono il paesaggio a primavera come in un paese di fiaba. Lungo i pendii delle montagne si rimane affascinati da un susseguirsi di scenari naturali contrastanti: boschi scuri e prati rigogliosi sul Monte Tramontana, di fronte maestosamente il Monte di Mezzodì dai pendii aridi e con i suoi vigneti e castagneti ai piedi. Lo slanciato campanile della chiesa di Santa Maria Assunta con la sua notevole altezza di 97 m è l’emblema di Silandro, oltre ad essere il campanile più alto del Tirolo. Consigliabile è la visita dell’interno della chiesa, di impianto barocco e dai vivaci colori. Gli affreschi sulla volta furono realizzati dal pittore barocco Joseph Adam Mölk. L’insieme parrocchiale di chiesa e cimitero si trova in posizione leggermente rialzata e regala una stupefacente immagine


Ristoranti 1 Goldene Rose

Reschen/Resia

Silandro

Hotel 2 Pensione Schweitzer 3 Hotel Schwarzer Widder 4 Hotel Maria Theresia

2

1 3

4

36 D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o


37

di compiutezza. Nel cimitero si possono ammirare lapidi ed emblemi araldici in pietra di elegante fattura appartenenti a famiglie nobili che hanno influito in modo determinante sulla vita politica della Val Venosta. Fra queste si annoverano le famiglie Hendl, Schlandersberg e Montani. La zona pedonale nel centro di Silandro conferisce alla località il suo fascino cittadino. Un giretto a piedi nell’area limitata al traffico non può che far piacere. L’immagine del paese è caratterizzata da una serie di eleganti dimore nobiliari di antica tradizione. Una di queste, nella residenza di Palazzo Freienturm sulla Piazza Plavenn, ospita la sede delle autorità municipali. Sul margine settentrionale del paese, sul fianco del Monte di Mezzodì, si eleva il magnifico castello Schlandersburg in stile rinascimentale e risalente al 16° sec., che oggi ospita la biblioteca e alcuni uffici pubblici (la visita è possibile).

MANGIARE E BERE FISCHTEICH BRUGG Brugg 10, frazione Corces, 39028 Silandro. Tel. 347 507 38 70, www.radtreff-brugg.com Tra Lasa e Silandro, questo è il luogo ideale per una sosta, accanto a un laghetto e direttamente sulla ciclabile della Val Venosta. Ottima cucina casalinga.

1 HOTEL GOLDENE ROSE Fußgängerzone 73, Silandro, tel. 0473 730218, aperto tutta la settimana, www.hotel-goldenerose.it Ubicato nel centro di Silandro questo hotel a conduzione familiare ospita un centro benessere, un ristorante tradizionale, un giardino privato, il caffè con dehors e camere arredate in stile moderno.

SILANDRO

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o


0

Lasa Laas

N

5 km

5

e dig eA m u Fi

2

1

3

Laces Latsch

4

Castelbello-Ciardes Coldrano Kastelbell-Tschars Goldrain

Mastaunspitze

Silandro Schlanders

Hochalt

7 6

Naturno Naturns

Gfallwand

Texelspitze

Plaus

RablĂ Rabland

8

9 10

Vigiljoch

Lana

Cermes Tscherms

Pass irio

Scena Schenna

Tor ren te

Gargazzone Gargazon

Postal Burgstall

Sinigo Sinich

Merano Meran

Tirolo Tirol Lagundo 9 Algund

Marlengo Marling

Spronser RĂśtelspitze

Parcines Partschins

Lodner

Fiume A dige


39

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

Da Silandro a Merano vero e proprio gioiello dell’architettura cortese rinascimentale, con i caratteristici aguzzi torrioni circolari agli angoli, sul lato sinistro della valle sembra poggiare come in un dipinto al declivio della montagna. Un tempo residenza dei conti Hendl, il castello è oggi di proprietà del comune ed è centro di attività formative della Val Venosta. Il cortile interno è liberamente accessibile. I PRODOTTI BIOLOGICI DEL KRÄUTERSCHLÖSSL L’edificio coronato

da merlature, riconoscibile dal giallo sfavillante, cattura l’attenzione da lontano di chi percorre la pista ciclabile presso Coldrano. L’azienda a conduzione familiare si dedica alla coltivazione di fiori ed erbe aromatiche secondo direttive biologiche controllate. Il Kräuterschlössl invita a fermarsi per una visita alle sue sale di essiccazione e stoccaggio, ai campi e ai giardini e al negozio dell’azienda agricola. Schanzenstraße 50, Coldrano, tel. 0473 742367, www.kraeuterschloessl.it

CASTEL MONTANI DI SOPRA E CASTEL MONTANI DI SOTTO

2

3

Nei pressi della località di Morter, un paesino sul lato destro del fondovalle, la Val Martello devia verso sud, andando incontro ai massicci dell’Ortles e del Cevedale. Per lungo tempo questo territorio ha segnato il confine fra la supremazia dei principi vescovi di Coira e la volontà di espansione dei conti del Tirolo. Le rovine di Castel Montani di Sopra e Castel Montani di sotto, che sorvegliano l’ingresso nella Val Martello al pari di una diga di sbarramento, furono costruiti dai conti del Tirolo all’inizio del 13° sec. a protezione del loro territorio. Nell’archivio del castello di Montani di Sopra fu ritrovato uno dei manoscritti originali della Canzone dei Nibelunghi risalente al 1323 e attualmente conservato nella biblioteca di stato a Berlino come Codex I. Nei pressi del castello si trova la cappella di Santo Stefano contenente un ciclo di affreschi tardo-gotici fra i più importanti di tutto l’Alto Adige, che decora tutte le pareti della chiesa. Le visite sono possibili con prenotazione presso l’Ufficio del turismo, tel. 0473 623109

DA S I L A N D RO A M E R A N O

CASTEL COLDRANO 1 L’impianto simmetrico del castello, un


40

IL LAGHETTO QUELLENSEE A COLDRANO Per chi è alla ricerca di un luogo tranquillo dove sostare, in mezzo al verde e vicino all’acqua, il laghetto di Quellensee è il posto giusto: si trova tra ampi prati al margine di frutteti, lungo la riva dell’Adige, è di libero accesso e facilmente raggiungibile. Ampia zona per grigliate, con acqua fresca di sorgente. Sulla riva nord si trova un bar con cucina dove si servono spuntini, pasta e carne alla griglia. LACES 4 La pista ciclabile ci fa attraversare la località di Laces

(5.170 abitanti). Al centro di questa vivace località si nota una imponente e vistosa costruzione, il centro culturale Gemeindezentrum, caratterizzata da un colore (grigio cemento) e da una forma a cui… bisogna abituarsi. I numerosi edifici antichi ed eleganti del borgo, come la residenza Mühlrain con la sua facciata barocca, che dai locali viene anche chiamata il “Castello rosso”, la chiesa di S. Nicolò risalente al 12° sec. e la vecchia chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo con il suo portale marmoreo riconciliano il visitatore. Uscendo da Laces la ciclabile passa davanti alla stazione della funivia per San Martino al Monte, una frazione montana del comune, che sorge sulle pendici scoscese del Monte di Mezzodì, a 1740 m di altezza.

UFFICIO DEL TURISMO DI LACES www.latsch-martell.it Hauptstraße 38a, 39021 Laces - Tel. 0473 623109


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

41

LA CHIESA DI SANTO SPIRITO Il momento culminante del giro

culturale che comprende Laces è però rappresentato dalla chiesa di Santo Spirito, un tempo edificio di culto dell’ospedale, all’uscita meridionale del paese, sul nostro percorso. In essa è custodito un prezioso altare ligneo gotico, l’opera più famosa dell’artista svevo Jörg Lederer, risalente al 1524. Il trittico (che vede al centro la Trinità, ai lati Giovanni Battista e San Volfango) viene affiancato da due guardiani d’altare: San Giorgio e San Floriano. Aperta dal 12 aprile fino al 1° novembre, da lunedì a sabato 9.00–17.00

FUNIVIA PER SAN MARTINO AL MONTE

Vi va di salire velocemente a 1740 m di altezza? La funivia copre in pochi minuti ca. 1000 metri di dislivello e dall’alto si può godere un magnifico panorama. In cima troverete anche un café e potrete visitare un’antica chiesa di pellegrinaggio. Collegamenti ogni ora. Tel. 0473 622 212 www.latsch-martell.it

MANGIARE E BERE BIRRERIA LACES Valtneidweg 2, Laces, tel. 0473 623208, chiuso il lunedì, www.bierkeller-latsch.com Sono già trascorsi 150 anni dall’inaugurazione di questo locale, molto amato dai gitanti: si trova infatti all’interno di un boschetto ombroso, lungo un tipico Waalweg. Per mantenere fredda la birra venne scavata una cantina nella roccia, da cui il nome. Oggi questo compito è svolto da un impianto di mescita.

TAVOLA CALDA GOLDRAINER SEE Tel. 334 8067777, www.goldrainersee.com Sulla ciclabile, tra il lago di Coldrano e l’Adige, dopo il campo sportivo. Ha una terrazza e una sala interna, dove potrete mangiare carne alla griglia, pasta, zuppa di pesce (il venerdì). Free WIFI. BAR SEILBAHN ST. MARTIN Seilbahnweg 47, Laces, tel. 366 4734182 Tavola calda sulla ciclabile, all’uscita del paese, presso la funivia per San Martino al Monte. Con grande terrazza.


42

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

DA S I L A N D RO A M E R A N O

Punti di interesse lungo il percorso Il tour in bicicletta prosegue in direzione Castelbello, passando accanto al ponte sull’Adige attraverso distese di frutteti. La ciclabile passa di fronte alla gola detta Latschander, un tratto impressionante del percorso: in questa strettoia si verificò nel 2010 un tragico disastro ferroviario; una vasta infiltrazione d’acqua, causata dalla rottura di un tubo per l’irrigazione dei campi a monte della massicciata, aveva reso molle la terra e una frana di fango si distaccò dalla scarpata sovrastante la ferrovia della Val Venosta, investendo il treno in transito che cadde nella vallata sottostante. Nove persone persero la vita. CASTELBELLO-CIARDES 5 (2.380 abitanti) si trova ad un’altezza

di 600 m nella parte bassa della Val Venosta, a soli 20 km da Merano. Il paesaggio si caratterizza, come in tutta la vallata, per il susseguirsi di contrasti e attrazioni naturali: dagli incantevoli vigneti fino al paesaggio di alta montagna con le croci sulle vette e i laghi. Il clima mediterraneo fa prosperare non soltanto le viti per la produzione di vini di assoluto pregio ma anche gli alberi da frutto che danno succose mele, albicocche (che qui si chiamano Marille)) e castagne, conosciute come Köschten. Inoltre nei terreni sabbiosi “marroni” e in tedesco Köschten prossimi all’Adige si coltiva il gustoso asparago venostano. CASTELBELLO Il castello, che ha dato il proprio nome al paese,

sorveglia la strada da un imponente sperone di roccia. Eretto nel 13° sec., divenne di proprietà dei conti von Hendl intorno al

MANGIARE E BERE HOTEL BAUHOF Mareinerstraße 1, Castelbello, tel. 0473 624145, chiuso il martedì, www.hotel-bauhof.com/it Nelle immediate vicinanze della pista ciclabile, l’albergo offre il comfort e il fascino di un antico maso, ora completamente rinnovato. Ristorante, caffè con terrazza, piscina all’aperto, cantina ben fornita.

KUPPELRAIN Bahnhofstraße, 16, Castelbello, tel. 0473 624103, chiuso la domenica e il lunedì fino alle 17 Meta esclusiva premiata con una stella Michelin! Specialità stagionali, pasta fatta in casa, piatti a base di selvaggina, asparagi e pesce, menù degustazione creati con grande cura e abbinati ai migliori vini.


SHOPPING VINI E DISTILLATI KÖFELGUT Im Winkel 12, Castelbello-Ciardes, tel. 0473 624142, www.fws.it A Castelbello il viticoltore Hubert

Pohl produce vini eccellentissimi. Squisiti anche i distillati di frutta prodotti nella distilleria famigliare; la frutta proviene da proprie coltivazioni.

1500. Sottoposto a lunghi e costosi lavori di consolidamento e restauro, il castello è oggi dato in concessione al comune che lo utilizza per eventi culturali. NATURNO 6 (5.630 abitanti) è un paese della bassa Val Venosta

che, come tutto il meranese, basa la sua economia sul turismo, l’agricoltura e l’industria. L’apertura di un nuovo tunnel di circonvallazione ha consentito di alleggerire il traffico pesante dal centro di Naturno, che invita ora a piacevoli passeggiate. CASTEL JUVAL 7 Arroccato su un’altura sovrastante l’ingresso

della Val Senales, il castello vanta una bellissima veduta. Dopo una storia ricca di alterne vicende e di frequenti cambi di proprietà, è passato infine nelle mani del rinomato alpinista e giramondo Reinhold Messner, che lo ha fatto completamente

UFFICIO TURISTICO DI NATURNO www.naturns.it Rathausstraße 1, 39025 Naturno - Tel. 0473 666077


44

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

ristrutturare. Il maniero-museo ospita, fra l’altro, una raccolta di dipinti con vedute di paesaggi montani, una collezione di maschere e una vasta raccolta di sculture e oggetti di culto tibetani e può essere visitato. Un servizio shuttle porta i visitatori direttamente al castello, con partenza all’imbocco della Val Senales. Nella vicina osteria Schlosswirt è esposta una preziosa collezione di 32 immagini raffiguranti il parlamento “Yao” degli dei tibetani. MMM Castel Juval, Castelbello-Ciardes, tel. 348 4433871 oppure 047 1631264, aperto dal martedì al giovedì, 10.00–16.00, chiuso il mercoledì, www.messner-mountain-museum.it

CHIESA E MUSEO DI SAN PROCOLO Chi è interessato agli aspetti

culturali trova a Naturno non soltanto la tanto decantata chiesetta, ma anche l’antistante museo di San Procolo con il percorso completamente sotterraneo. È consigliabile visitare prima il museo e dopo la chiesa, con guida. Gli affreschi sono considerati patrimonio artistico, e sono fra i più preziosi e antichi in Europa settentrionale; come la chiesa, eretta a memoria del santo, risalgono al 7° sec. Famosa è la rappresentazione simbolica della fuga di Procolo, mentre viene calato dalle mura di Verona con una fune. Orario di apertura della chiesa: da inizio aprile a inizio novembre, chiusa il lunedì, visite guidate: alle ore 10.00 e alle ore 15.00, tel. 0473 667312 oppure 348 9203829, www.naturns.it Orario di apertura del museo: da inizio aprile a inizio novembre, chiuso il lunedì, visite guidate su prenotazione, tel. 0473 63139.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

45

MANGIARE E BERE

CAFÉ GELATERIA BRUNO Rathausstraße. 1, Naturno, tel. 339 6911811

Il miglior gelato per un piacevole ristoro! In centro, accanto all’Ufficio del Turismo. RADBAR www.radbar.it Questo bar si trova Tra la frazione di Stava e Naturno, sulla ciclabile e presso la stazione-avventura “Schnalsthal”. Il bar offre ai ciclisti di passaggio snacks, piatti caldi e freddi, aperitivi, succhi di frutta. Parco giochi e tavoli all’aperto.

SHOPPING LA BOTTEGA DEI CONTADINI VINSCHGER BAUERNLADEN Hauptstraße 78, Naturno, tel. 0473 667723, www.bauernladen.it Un gruppo di dinamici produttori agricoli associati in cooperativa propone qui prodotti alimentari freschi e naturali provenienti

direttamente dai masi contadini della Val Venosta: vini, distillati, speck, insaccati, prodotti caseari, pane, succhi e sciroppi, marmellate, infusi d’erbe, miele, aceto, mele, frutta secca, verdure, cosmetici naturali, realizzazioni artigianali e molto altro ancora.

DA S I L A N D RO A M E R A N O

SCHWARZER ADLER Hauptstraße 45, Naturno, tel. 0473 668288, chiuso il venerdì Locanda tradizionale sulla Hauptstraße, all’angolo della piazza del paese, con piatti veloci e semplici, specialità a base di pasta e grigliate miste.


46

EVENTI , Luglio, per quattro mercoledì sera: La notte delle luci luci. Festa all’aperto con eventi gastronomici, shopping e musica sotto le stelle. , Metà agosto: Naturns lacht! Per due settimane si ride a crepapelle con spettacoli di cabaret e satira che si terranno sul palco del teatro all’aperto accanto al municipio, nell’ambito della Internationaler Humorsommer,, un festival estivo internazionale dedicato alla commedia e all’ironia. Tel. 0473 666077, www.naturns.it

LA PISCINA ALL’APERTO DI NATURNO Agli amanti del nuoto è fortemente consigliata una visita all’esclusivo parco acquatico di Naturno (piscina all’aperto e piscina coperta). Dotazioni e offerta non lasciano desideri inappagati: dagli scivoli all’area sauna, senza dimenticare l’idromassaggio, i getti d’acqua, le fontane d’acqua, la parete rocciosa con cascata, massaggi e solarium, un fantastico mondo di acquavventura attende il visitatore. Feldgasse 5, tel. 0473 668036, www.naturns.it

IL CENTRO VISITE GRUPPO DI TESSA In Via dei campi (Feldgasse) a Naturno si trova il Centro Visite Gruppo di Tessa. Qui sono esposti anche modelli informativi riguardanti il parco naturale, ad es. i biotopi ricostruiti di zone aride e di sorgenti e un profilo geologico del gruppo di Tessa, l’ampio paesaggio d’alta montagna alle spalle di Naturno con vette che si ergono oltre i 3.000 m. Ingresso libero


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

47

PLAUS 8 Nel mezzo del fondovalle di Val Venosta, sulle rive dell’Adige, Plaus è circondato da frutteti (520 m, 680 abitanti). Il nome deriva dal latino Palus (palude) e ricorda le origini di questa località oggi completamente bonificata. Dell’artista contemporaneo venostano Luis Stefan Stecher sono le undici scene della Danza macabra (o Totentanz,, in tedesco) affrescate sulle mura del cimitero. Le pitture sono accompagnate da detti in dialetto sudtirolese e sottopongono impietosamente all’osservatore la tematica dell’onnipresente morte. L’artista ha ritratto la mentalità contadina, la storia della Val Venosta, la gioia di vivere all’incirca così: “Oh come ci piacerebbe ballare, se solo i danzatori fossero meno mal messi”. Merita una visita anche l’antica fontana del paese, di fronte alla chiesa, all’ombra di un acero secolare, tutelato come monumento naturale.

MANGIARE E BERE DORF CAFÉ Dorfstraße 2, Plaus, tel. 0473 661020, chiuso il mercoledì Ubicato nella piazza del paese, accanto al Palazzo del comune, alla chiesa e all’affresco della Danza macabra, con tavoli all’aperto.

SPORTBAR Etschdamm 1, Plaus, tel. 3450700719, chiuso il mercoledì È il bar del campo sportivo di Plaus, direttamente sulla ciclabile.

DA S I L A N D RO A M E R A N O

CASTEL TARANTO La nostra ciclabile ci porta ora, proseguendo per il Lungo Adige e attraverso frutteti, a Castel Taranto, conosciuto anche come Tarantsberg o Dornsberg, ubicato ai piedi del boscoso Monte Tramontana a sud-ovest di Plaus. Il maniero (edificato nel 1217) fortificato e completamente ristrutturato è di proprietà privata e non è accessibile al pubblico.


48

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

PARCINES 9 Un po’ nascosto, a 642 m di altezza, Parcines (3.580

abitanti) è immerso nei frutteti e sovrastato dall’imponente scenario del gruppo di Tessa. L’abitato è ricco di storia, come testimoniano gli edifici antichi e le viuzze interne che conferiscono a Parcines un fascino inconfondibile. Dal paese si gode una vista spettacolare sulla vicina ed estesa conca di Merano. Pista ciclabile dalla strada statale, con 1 km di pendenza – eventuale tratto con bici a mano.

MANGIARE E BERE RISTORANTE ONKEL TAA Bahnhofstraße 17, tel. 0473 967342, chiuso la domenica sera e il lunedì, www.onkeltaa.com In un boschetto, a Telles, troviamo il Museo Reale e Imperiale Bagni Egart; ospita anche il ristorante Onkel Taa (zio Taa) ed espone varie collezioni di oggetti della tradizione popolare

tirolese. L’esposizione comprende ogni genere di creazione di artigianato artistico, antichi utensili contadini e suppellettili risalenti al periodo regio imperiale della Monarchia Asburgica, appartenuti all’imperatore Francesco Giuseppe e all’Imperatrice Elisabetta, più conosciuta come Sissi.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

49

Punti di interesse lungo il percorso Di fronte alla diga di Tel, la pista ciclabile incontra la trafficata strada statale e qui termina anche il percorso ciclabile sulla sponda dell’Adige. Per consentire ai ciclisti di superare la statale in tutta sicurezza, è stato creato un attraversamento esemplare: il cartello segnala non soltanto la presenza di pedoni, ma anche di cicloturisti. La facilità con cui si viene guidati nell’attraversare la strada fa dimenticare completamente di proseguire ancora per qualche metro e dare un’occhiata dietro al muro della diga, dove l’Adige con schiumeggiante fragore si precipita in una stretta gola, sollevando una cortina di spruzzi. Inizia qui l’ultima lunga discesa, da Tel a Lagundo. Nei pochi chilometri che intercorrono fra Tel e Lagundo l’Adige deve superare un dislivello di circa 150 metri. Troverete un punto panoramico con sedie in legno, fioriere, una pergola e un cannocchiale: la vista sul bacino di Merano da quassù è unica. Un nuovo tratto di ciclabile, con molte curve, infine, vi porta a Lagundo.


50

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

IL CONVENTO DI MARIA STEINACH 10 fu eretto a Lagundo nel

1241, secondo i dettami dello stile gotico, su commissione della contessa Adelaide, figlia del conte Alberto di Tirolo. Racconta la leggenda che due colombe indicarono alla contessa il luogo sul quale doveva essere eretto il convento.

DA S I L A N D RO A M E R A N O

La chiesa può essere visitata ogni giorno, dalle 7.00 alle 19.00. Steinachstraße 18, tel. 0473 448655

MANGIARE E BERE LATTERIA SOCIALE DI LAGUNDO Mitterplarsstraße 29, Lagundo, tel. 0473 448710 La latteria di Lagundo offre un invitante assortimento di prodotti lattiero-caseari di eccellente qualità. Assolutamente da consigliare il latte fresco, il burro e il formaggio fresco di Velloi. Nella rivendita al dettaglio mescita quotidiana di latte fresco. ZUR BLAUEN TRAUBE Alte Landstraße 44, Lagundo, tel. 0473 447103, chiuso da inizio gennaio a metà febbraio, giorno di riposo martedì, www.blauetraube.it

Al centro del paese di Lagundo, lungo la strada vecchia di Merano nella Val Venosta, il ristorante zur Blauen Traube è un bellissimo esempio di locanda storica nella provincia di Bolzano. IL GIARDINO FORST Vinschgauerstraße 9, Forst presso Lagundo. Tel. 0473 447727, chiuso il mercoledì, www.braugartenforst.com Il Giardino Forst a Lagundo, una delle più grandi fabbriche di birra di tutta Italia, comprende oltre all’accogliente ristorante e al grande giardino anche un’area all’aperto dove si possono gustare i più diversi tipi di birra.


51

Merano e dintorni La bellezza della natura nel comprensorio turistico di Merano e dintorni (conosciuto come Meraner Land) è stata da sempre motivo di seduzione: la valle sfoggia la sua rigogliosa fertilità con un verde incredibilmente intenso, le montagne indietreggiano e, protetta dalle colline, si estende la cittadina. Scuri cedri e cipressi testimoniano la presenza di antichi parchi nel tessuto urbano, i terrazzamenti intorno al nucleo abitato sono popolati da paesini, borghi, poderi, chiese e castelli che si inseriscono tra vigneti, frutteti, prati e campi. Nel fondovalle scorre placido, scintillante al sole, l’Adige: fiancheggia l’enorme e spigoloso naso di roccia del monte Macaion, piega verso sud a Bolzano e scompare infine dietro al Monte di Mezzo. Protetto dal freddo nord da alte e ripide vette e rivolto verso il sole, la luminosità e il calore del sud, il territorio è stato sempre un luogo ideale per gli insediamenti abitativi. CENNI STORICI La strada militare romana, la Via Claudia Augu-

sta, passava attraverso la Val d’Adige. Probabilmente in epoca romana esisteva l’insediamento di Maia dove ora si estende Merano. Nel medioevo il territorio era chiamato Burgraviato; fu dominato dalla famiglia d’arme divenuta allora proprietaria del castello di Tirolo (poco fuori dalla città) i cui componenti si autonominarono Conti del Tirolo. Per circa cento anni, fino al 1363, Merano fu capitale della contea del Tirolo; fu sicuramente il periodo più importante per la città. L’ultima signora del Tirolo, la principessa Margherita, rimasta senza eredi, cedette il Tirolo “sull’Adige e nelle montagne” al duca Rodolfo IV


MERANO E DINTORNI

52

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

d’Asburgo. Innsbruck divenne capoluogo del Tirolo. Quando anche la zecca venne spostata a Hall, nel Nordtirolo, inizio il declino di Merano a sonnolenta cittadina di provincia. Dovettero trascorrere più di 500 anni prima che la “città delle mucche” si trasformasse in città di cura e Merano assurgesse al titolo di capitale senza corona del turismo di rango europeo. Nel 1870 l’amata imperatrice Elisabetta d’Austria, la famosa Sissi, si trasferiva per la prima volta a Merano per trascorrervi un soggiorno di cura, contribuendo in questo modo a determinare l’inarrestabile ascesa di Merano a città di cura famosa in tutto il mondo. Occorre ricordare che l’Alto Adige (Merano compresa) si trovava sul confine orientale del Regno austro-ungarico ed era il territorio di lingua tedesca che vantava le più favorevoli condizioni climatiche all’interno dell’asburgico Vielvölkerstaat. Poteva essere comodamente raggiunto con la ferrovia senza attraversare alcun confine, e gli ospiti arrivavano principalmente nella stagione invernale, per trascorrere la stagione in un clima mite a sud delle Alpi. Lo sviluppo turistico subì un brusco rallentamento nel 1914, con l’inizio della Prima Guerra Mondiale. Dopo l’annessione dell’Alto Adige all’Italia iniziarono a mancare gli ospiti del nord. Gli italiani, che già avevano sole, caldo e vegetazione mediterranea in abbondanza, non trovavano nulla che meritasse una visita a Merano. Soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale Merano ebbe una lenta ripresa turistica; nel corso della


53

guerra era diventata città-lazzaretto e rimase così, pressoché indenne dai bombardamenti. Oggi questa città attraversata dal Passirio ha ritrovato il suo antico fascino di città termale e centro climatico di cura. È evidente che si sta intensamente cercando di aggiornare l’identità della città in modo da non farla più percepire come un luogo di cura per pensionati e renderla appetibile ad una fascia di più giovani ed eleganti visitatori, puntando sul suo fascino mediterraneo, su boutique con abbigliamento elegante e alla moda, come pure su gastronomia di qualità e vini pregiati, attività sportive e un’ampia offerta di eventi culturali, concorrendo e favorendo così lo sviluppo del turismo urbano europeo. E la cosa sembra funzionare!

UNA POLITICA DI ITALIANIZZAZIONE Negli anni fra le due guerre le autorità fasciste fecero costruire a Sinigo, una piccola frazione a sud di Merano, una fabbrica chimica e un villaggio, che avrebbe ospitato le abitazioni degli operai italiani e delle loro famiglie. Di questo tentativo di italianizzazione non sono rimaste che le scorie di produzione della

zona industriale abbandonata, le grosse aziende in crisi e le tensioni sociali ed etniche fra la popolazione meranese di lingua tedesca e quella di lingua italiana, che non consentono alcuna decisiva maggioranza politica nella vita politica locale.

MERANO E DINTORNI

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o


n en

r de er

Pf

4

16

z

at pl

6

15

2

10

7 12

5 13 11

Ristoranti Bistro Sieben Gelateria Bruno Forsterbr채u Kallm체nz Ristorante Relax

Musei Museo delle donne Museo ebraico Castello principesco Giardini di Castel Trauttsmanndorf

Hotel 15 Albergo alla Torre 16 Hotel Westend

10 11 12 13 14

5 6 7 8

1 2 3 4

Luoghi di interesse storico-artistico Meran Kurhaus Chiesa S. Maria del Conforto Duomo Ippodromo

Ufficio del turismo

Merano

8

54 D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

55

Merano Merano (324 m, 38.300 abitanti) è la seconda città dell’Alto Adige ed è senza dubbio una rinomata meta turistica internazionale. Il centro si raccoglie intorno al duomo e alla Via dei Portici (la famosa Laubengasse). Anche Merano infatti, come Bolzano, ha tipici portici; sono un po’ meno estesi e più bassi, ma non per questo sono meno affascinanti e caratteristici. Nel secolo scorso le mandrie di mucche venivano fatte transitare quotidianamente sotto i portici per essere portate dalle stalle ai prati di pascolo, davanti alla città; per gli ospiti di questo luogo di cura era senz’altro un’esperienza pittoresca, ma sicuramente anche intensa per l’olfatto. I portici a nord, rivolti verso le montagne, sono detti “portici della montagna” ((Berglauben), ), mentre quelli antistanti, verso le acque del Passirio, vengono chiamati dai meranesi “portici del fiume” ((Wasserlauben). ). Lungo le strade radiali che portano alle valli sono ancora visibili le vecchie porte della città: Porta Passiria, Porta Bolzano e Porta Venosta. Il centro è stato pedonalizzato e le ampie vie principali, il Corso della libertà e la Via delle Corse, sono molto apprezzate per lo shopping e per le passeggiate tra i caffè e i costosi negozi alla moda. Quando sulle vette circostanti si scorgono ancora i riflessi luminosi della neve, i caffè, i ristoranti e le passeggiate di Merano sono invase da turisti che vogliono godersi il sole primaverile. I campi fertili che si estendono su pendii e vallate fra Merano e Bolzano vengono curati e lavorati con coltivazioni intensive, principalmente per la produzione di frutta e vino. Quando in primavera gli alberi da frutto fioriscono, il paesaggio si trasforma in un immenso mare di boccioli rosa e bianchi.


56

Da non perdere L’importanza che Merano ha avuto come città mondana di cura nel periodo fra i due secoli trova precisa espressione nelle costruzioni monumentali di quell’epoca. Segnaliamo alcuni significativi esempi: l’edificio della stazione, lungo oltre 100 m, che risente dell’influsso dei progetti viennesi di Otto Wagner; l’Hotel Emma, nei pressi della stazione; il Teatro Comunale, realizzato dal famoso architetto Martin Dülfer (nato a Breslavia e deceduto a Dresda), che progettò anche i teatri di Dortmund, Lubecca e Sofia; la Wandelhalle, lungo la Passeggiata d’Inverno, la cui struttura in acciaio realizzata da un’azienda viennese anticipava le forme delle fermate del tram e del metro viennesi e parigini. Il Teatro Comunale è una gioia per gli occhi, la costruzione è caratterizzata da elementi ed ornamenti in stile Liberty ed è stata di recente ristrutturata. KURHAUS LUNGO LA KURPROMENADE 1 L’antico Kurhaus (lo sta-

bilimento di cura) fu progettato dal famoso architetto viennese Friedrich Ohmann ed è un capolavoro architettonico sormontato da una cupola, unico nel suo genere. È l’edificio più pregevole in stile Liberty di tutto l’arco alpino e ospita una grande sala (Kursaal) che fu inaugurata nel 1914. L’edificio è attualmente sede dell’Azienda di Soggiorno e ospita le Settimane Musicali Meranesi, il WineFestival internazionale e altre manifestazioni culturali.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

57

LA CHIESA DI SANTA MARIA DEL CONFORTO A MAIA BASSA 2

All’interno della chiesa e sulla facciata a sud si ammirano interessanti affreschi gotici. Si trova all’angolo fra Romstraße e Schafferstraße. IL DUOMO, O CHIESA DI SAN NICOLÒ 3 La chiesa parrocchiale è il

simbolo di Merano. Il campanile, che culmina con una cupoletta ottagonale, è alto 80 m e viene spesso raffigurato in cartoline, cataloghi e cartelloni pubblicitari, accompagnato dalle montagne innevate sullo sfondo e da palme e magnolie in primo piano.

no corse di cavalli di alto livello, fu costruito nel tipico stile monumentale nel periodo fra le due guerre. Se dalle montagne circostanti si guarda sulla città, stupisce prima di tutto l’ampiezza di questo gioiello verde. Le tribune hanno una capienza pari a 15.000 persone.

MUSEI

5 IL MUSEO DELLE DONNE www.museia.it Meinhardstraße 2; tel. 0473 231216 Da lunedì a venerdì, 10.00–17.00 Il Museo delle Donne descrive la storia della donna attraverso moda, abiti, accessori e oggetti della vita quotidiana degli anni compresi fra il 1820 e il 1990. La sezione intitolata La donna nel mutare del tempo ospita immagini e ritratti femminili riferiti a 200 anni di storia. 6 IL MUSEO EBRAICO www.juedischegemeindemeran.com Schillerstraße 14; tel. 0473 236127 martedì, mercoledì 15.00–18.00, giovedì, venerdì 9.00–12.00

La sinagoga, i documenti e gli oggetti di culto testimoniano l’importanza della comunità ebraica, che si costituì a Merano a cavallo dei due secoli e fece sorgere qui diverse opere architettoniche: il cimitero ebraico, il sanatorio per gli ebrei indigenti ammalati di tubercolosi e gli alberghi kosher. L’attività della comunità ebraica è stata accompagnata, dalla fine del 19° sec. e fino agli anni ‘30, da un crescente turismo ebraico, che grazie alle sue relazioni con il mondo culturale di Vienna e della Mitteleuropa portò qui importanti testimonianze intellettuali e molti nomi famosi, contribuendo ad accrescere la fama di Merano come città di cura internazionale.

MERANO

IPPODROMO DI MERANO 4 Questo ippodromo, dove si disputava-


MERANO

58

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

7 CASTELLO PRINCIPESCO www.comune.merano.bz.it Galilei-Straße; tel. 0473 250329 oppure 329 0186390 Il Castello è aperto da metà aprile ad inizio gennaio, da martedì a sabato dalle ore 11.00 alle ore 17.00, la domenica e i festivi dalle ore 11.00 alle ore 13.00 Quando in epoca medievale Merano o Castel Tirolo erano sede amministrativa della contea, il piccolo castello nel centro della città fu utilizzato e abitato dai principi del Tirolo. In questo senso il castello testimonia le abitudini di vita della lontana epoca tardogotica, grazie anche all’acquisizione di arredi di utilizzo quotidiano, utensili da cucina, ritratti, strumenti musicali e armi. 8 I GIARDINI DI CASTEL TRAUTTMANSDORFF www.trauttmansdorff.it St.-Valentin-Straße 51/A; tel. 0473 235730 Aperto dal 1° aprile al 31 ottobre,

9.00–19.00 (tutti i venerdì di giugno, luglio ed agosto: 9.00–23.00), dal 1° novembre al 15 novembre, 9.00 - 17.00, ultima entrata un’ora prima della chiusura. Uno dei più bei giardini botanici in assoluto, un irresistibile luogo di incontro per il pubblico! Piacevoli sentieri si snodano nel verde del pendio terrazzato che ospita un ricchissimo mondo vegetale di piante e fiori e magnifiche vedute sulla Val d’Adige. 9 CASTEL TIROLO www.schlosstirol.it Schlossweg 24; tel. 0473 220221 Aperto dal 14 marzo all'8 dicembre, tutti i giorni eccetto il lunedì, dalle 10.00 alle 17.00; agosto h 10.00-18.00. Sul colle che sovrasta Merano si erge, visibile da lontano, Castel Tirolo. Questa maniero principesco in posizione dominante sulla conca di Merano fu il castello avito dei Conti di Tirolo, che hanno dato il nome a questa terra.


59

10 BISTRO SIEBEN Lauben 232, tel. 0473 210636, sempre aperto Punto d’incontro di grande effetto scenico sotto le antiche arcate di Merano, dove si possono gustare sia veloci stuzzichini che deliziosi menu completi. 11 GELATERIA BRUNO Passerpromenade 28, tel. 0473 270672, sempre aperto Dopo quattro passi nella centrale passeggiata lungo il fiume Passirio (la Passerpromenade) non può mancare una visita alla Gelateria Bruno. Nel giardino o nella sala ristorante climatizzata si possono gustare, oltre al gelato, ai dolci e al caffè anche insalate, pizza e piatti a base di pasta. 12 RISTORANTE FORSTERBRÄU MERANO Freiheitsstraße 90, Merano, tel. 0473 236535, sempre aperto, www.forsterbrau.it In posizione centrale, nella zona pedonale, di fronte al Kurhaus, troveremo questo locale di lunga tradizione con giardino, stube

tirolesi, corte interna e un ricco menù, dove grande attenzione è rivolta anche a una raffinata cucina altoatesina. 13 KALLMÜNZ Sandplatz 12, tel. 0473 212917, chiuso il lunedì, www.kallmuenz.it Nello storico ambiente di una residenza nobiliare, a pochi minuti dalla Passeggiata Lungo Passirio, i buongustai più raffinati non resteranno delusi della cucina creativa, dove sapori mediterranei si combinano ad arte con tipici ingredienti regionali. 14 RISTORANTE PIZZERIA ENOTECA RELAX Cavourstraße 31, tel. 0473 236735, chiuso la domenica, www.weine-relax.it Il locale, ubicato in posizione centrale vicino al Ponte della Posta di Merano, non è soltanto un punto d’incontro per gli amanti del vino, che sapranno apprezzare la ricca cantina, ma è anche un ristorante con vasta scelta di gustose pizze, piatti à la carte e stuzzichini, per un veloce ristoro.

MERANO

MANGIARE E BERE


60

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

SHOPPING PUR SÜDTIROL – IL MERCATO DEI SAPORI Freiheitsstraße 35, tel. 0473 012100, www.pursuedtirol.com Esclusiva selezione di prodotti di qualità sudtirolesi: speck, vino, succhi, pane, formaggio, frutta e molto altro ancora. Mescita di vini, degustazioni nella nobile cornice del centro della città.

MERCATO Ogni venerdì si svolge a Merano, nelle vicinanze della stazione, un grande mercato con frutta fresca, verdura, carni, pesce, salumi, formaggi assortiti e fiori ed abbigliamento per tutti i gusti. Si tratta in sostanza degli stessi commercianti che, il sabato, si contendono il mercato di Bolzano.

MERANO

EVENTI , Giugno: Passeggiata dei sapori. Per cinque giorni sulla passeggiata Lungo Passirio, nel centro storico di Merano, viene presentata una vasta scelta di specialità gastronomiche provenienti dall’Alto Adige e da tutta Italia. Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Merano, tel. 0473 272000, www.meran.eu Metà giugno: nel festival internazionale d’arte di strada Asfaltart si esibiranno per una settimana circa trenta artisti fra solisti e gruppi provenienti da tutto il mondo. Ristoro garantito con cibo e bevande. www.asfaltart.it , Luglio–Agosto: concerti serali ai giardini di Castel Trauttmansdorff. I più bei giardini d’Italia creano un magico scenario per musicisti da tutto il mondo! www.trauttmansdorff.it , Fine ottobre: Festa dell’uva dell’uva. In occasione della conclusione della vendemmia uno splendido corteo tradizionale percorre le vie del centro con carrozze riccamente adornate, fanfare e bande e figuranti in costumi tipici. www.meran.eu/it/cultura-tradizione/festa-delluva/


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

61

Il tratto della pista ciclabile della Val d’Adige si snoda da Merano a Bolzano per la maggior parte su terreno piano, ben asfaltato e segnalato, corre in parte lungo il fiume Adige e in parte procede parallela alla linea ferroviaria Bolzano–Merano. Il paesaggio che accompagna la ciclabile non è particolarmente emozionante, si susseguono i sobborghi di Merano con zone industriali, frutteti e il paesaggio fluviale dell’Adige limitato dagli argini. Chi tuttavia alzasse la testa per un momento dal manubrio guardandosi intorno, scoprirebbe molte cose interessanti: i paesi della Val d’Adige, tutti leggermente elevati ai piedi dei pendii montani, chiese, castelli fortificati e residenze nobiliari in punti strategici. In prossimità di Bolzano si nota Castel Firmiano e in lontananza, al di là del profilo della città, risplendono le vette delle Dolomiti con lo Sciliar e il Catinaccio. A sud-ovest si estendono le colline ricche di vigneti dell’Oltradige e si possono scorgere la chiesa di San Paolo (dalla cupola a bulbo del campanile barocco) e i castelli di Appiano e Boymont. Chi volesse vivere un po’ di questo variegato paesaggio storico-culturale, deve solo seguire le segnalazioni lungo la ciclabile. Gli accessi alle varie località sono ben segnalati e vie ciclabili conducono a destinazione senza pericoli. Le località e le attrazioni descritte di seguito si trovano nella maggior parte dei casi a pochi minuti di bicicletta dal percorso principale, che si snoda al centro della vallata.

DA M E R A N O A B O L Z A N O

Da Merano a Bolzano


e Pas siri o

Parco Naturale Gruppo di Tessa

Tor ren t

Rifiano Riffian Tirolo Lagundo Tirol Algund

Hirzer

Scena Schenna

Ifinger

Merano Meran

1

Marlengo Marling

Avelengo Hafling

Sinigo Sinich

2

Cermes Tscherms

Sarentino Sarntal

4

Lana

3

Postal Burgstall 5

Fi u m

Gargazzone Gargazon

Meltina MĂślten

e

A

di ge

7

Tesimo T esimo Tisens 6

Andriano Andrian

8

Terlano Terlan

9

Bolzano Bozen 10

N 0

e dig Fiu m e A

Malosco

Caldaro sulla Strada del Vino Kaltern an der Weinstrasse 5 km

sarco me I Fiu

A 22

Appiano sulla Strada del Vino Eppan an der Weinstrasse

Fondo

Cornedo all’Isarco Karneid

Laives Leifers Bronzolo Branzoll


63

2 L’area di insediamento di questi paesi situati nel cuore di vigneti e frutteti si sviluppa in concomitanza con il territorio urbano di Merano e Lana. Da un punto di vista turistico, sia Marlengo che Cermes rientrano nel bacino territoriale della famosa città di cura. Ciononostante Marlengo, in particolare, ha conservato il suo carattere di paese rurale.

IL GIARDINO-LABIRINTO KRÄNZELHOF Un museo naturale con un magico labirinto in continua evoluzione, esposizioni d’arte, un buon ristorante e molto altro. Gampenstraße 1, Cermes, tel. 0473 564549, www.kraenzelhof.it

CASTEL MONTELEONE A sud di Marlengo si affaccia, arroccato

su uno spuntone di roccia in posizione dominante, Castel Monteleone, riconoscibile da lontano per l’alta torre e la splendida vegetazione con i cipressi che lo circondano. Il castello può essere visitato. Tel. 0473 561425

LANA 3 è un piccolo paese frutticolo sul versante occidentale

della conca di Merano (270 m, 11.500 abitanti), all’ingresso della Val d’Ultimo e della salita al Passo delle Palade, che conduce nella vicina Val di Non. La coltivazione delle mele e il turismo, hanno determinato qui un benessere tangibile. Ogni primavera il territorio nei dintorni di Lana, conosciuto come “il frutteto dell’Alto Adige”, si trasforma in uno sconfinato mare di boccioli.

EVENTI , Fine settembre: La zucca è pronta! All’insegna di questo invito vengono presentate nelle giornate della zucca specialità a base di zucca e un ricco programma di intrattenimenti. Tel. 0473 561770, www.lana.info

DA M E R A N O A B O L Z A N O

MARLENGO E CERMES 1


64

DA M E R A N O A B O L Z A N O

MUSEO DELLA FRUTTICOLTURA Si trova a Lana, nei pressi dell’u-

scita meridionale del paese, ed è ospitato nell’edificio Larchgut. Il centro espone un’ampia documentazione sullo sviluppo della frutticoltura in Alto Adige e ospita un istruttivo e divertente percorso espositivo sulla produzione locale, che oggi è un importante settore economico di quest’area. Lo sapete che sulla tavole d’Europa una mela su dieci è prodotta in Alto Adige? E che il comune di Lana detiene una quota pari al 10% (circa 90.000 t all’anno) del raccolto di mele in Alto Adige? Grazie a questo museo si possono non soltanto conoscere le tante varietà di mela (vecchie e nuove), ma approfondire anche le tecniche di coltivazione, gli attrezzi e gli strumenti di lavoro utilizzati per la lotta contro i parassiti e per l’irrigazione. Brandis-Waalweg 4, Lana, tel. 0473 564387, aperto da fine marzo a fine ottobre, da lunedì a sabato 10.00–17.00, da metà giugno a metà luglio chiuso il sabato, visite guidate con prenotazione obbligatoria, www.obstbaumuseum.it

CHIESA PARROCCHIALE DI LANA DI SOTTO Nella chiesa parroc-

chiale di Santa Maria Assunta, a Lana di Sotto, è degno di nota l’altare gotico su cui si innalza, ricchissimo di figure, un trittico alto 14 m, sfarzosamente decorato e intagliato, opera dello scultore svevo Hans Schnatterpeck. Questo monumentale altare è uno dei più grandi del suo genere. Nella maggior parte dei casi, gli altari in legno furono sostituiti in epoca più tarda con altari traboccanti di decorazioni in oro e marmorizzazioni, secondo il gusto barocco; a Lana, invece, le resistenze dei contadini impedirono tale sostituzione e l’altare gotico fu conservato nella sua magnifica ricchezza figurativa. Nei giorni feriali si effettuano regolarmente visite guidate.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

65

GOLF CLUB Nella parte meridionale del paese è stato creato un campo da golf sul terreno dei conti Brandis, in uno scenario davvero suggestivo. Consigliamo il ristorante del club, aperto anche ai non soci.

CANTINA MERANO BRUGGRÄFLER Kellereistraße 9, Marlengo, tel. 0473 447137, www.kellereimeran.it La visita alla nuova Cantina Merano Bruggräfler è una fantastica esperienza per gli occhi e per il palato. Dal padiglione di vetro con l’enoteca panoramica si apre una deliziosa vista a 360 gradi sull’anfiteatro meranese e sulla Val d’Adige. IL LAGHETTO CLUB Etschdamm 1, Sinigo, tel. 342 7005838, da gennaio ad agosto chiuso il lunedì.

Dal 1 settembre aperto tutti i giorni. A 150 m dalla ciclabile, c’è un laghetto da pesca, con un club annesso, con girardino, terrazza e parco giochi. Carne e pesce alla griglia la domenica, gli altri giorni piatti locali semplici, gelati e bibite. Uno dei proprietari gestisce anche un piccolo negozio di riparazioni per biciclette in via Fermi n. 31, Sinigo. BAR RITA Sinichbachweg 86, Sinigo, tel. 0473 244263 Bar con giardino affacciato sulla ciclabile. Caffè, dolci, bibite e cucina casalinga.

POSTAL 4 Questo paese dominato dai frutteti (1.800 abitanti)

si trova sul lato orientale della valle, a sud di Merano; è stato collegato alla rete di ciclabili soltanto da poco, ma in compenso ha un’area di sosta come si deve, con fontana e ponte di attraversamento per biciclette. Nelle immediate vicinanze si può vedere anche la locomotiva verde restaurata con parte elettrica Siemens-Schuckert del 1912, locomotiva che un tempo prestava servizio sulla linea Lana–Postal, detta Apfelexpress. GARGAZZONE 5 Questo paese dedito alla frutticoltura e alla

viticoltura (1.700 abitanti) è posizionato sul lato orientale della valle. Da alcuni anni si distingue per un’attrazione speciale, una piscina naturale dove rilassarsi con un bagno rinfrescante nei giorni più caldi. L’acqua priva di cloro viene depurata e rigenerata in modo naturale da piante acquatiche. Tel. 0473 291129, www.naturbad-gargazon.it

DA M E R A N O A B O L Z A N O

MANGIARE E BERE


66

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

ESCURSIONE A MONTE SAN VIGILIO Una funivia e una successiva

seggiovia portano gli ospiti direttamente dal centro del paese all’idilliaca località (senza auto) di Monte San Vigilio, apprezzato punto di partenza per splendide escursioni e luogo di villeggiatura della gente di Lana e Merano (1.500–1.800 m). Ristorante nelle immediate vicinanze della stazione a monte. NALLES 6 Questo paese frutticolo e vinicolo (1.830 abitanti) si

DA M E R A N O A B O L Z A N O

trova sul lato occidentale della Val d’Adige; sopra il borgo troneggia Castel Bavaro, lungo la strada che porta a Sirmiano di Sotto. La nuova residenza che i signori Payrsberg-Boymont fecero erigere nel 16° sec. a Nalles, nel fondovalle, fu chiamata Castel del Cigno.

MANGIARE E BERE CANTINA NALS-MARGREID Heiligenbergerweg 2, Nalles, tel. 0471 678626, www.kellerei.it L’edifico presenta un’architettura fuori dal comune, con torre di

vinificazione e cantine, zone di affinamento in botti di legno, barricaia, volta antica e accogliente vinoteca per degustazioni e acquisti.

VILPIANO 7 è un piacevole e grazioso paesino, una frazione di

Terlano, che nella parte orientale della valle si inchina dinanzi ai fianchi assolati e rocciosi del Montezoccolo. Grazie alla costruzione della superstrada Merano–Bolzano (MeBo), l’intenso traffico in transito è sparito dalla vecchia strada statale e nei paesi si gode più tranquillità.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

67

TERLANO 8 (4.250 abitanti) si estende in una conca della valle dell’Adige. Attorno all’imponente campanile si radunano eleganti masi e case borghesi. Terlano è rinomata per la produzione di vini bianchi, in particolare il Terlaner, un bianco dal profumo aromatico e fruttato. Vendita diretta e degustazione nei locali dell’antica cantina sociale di Terlano. Silberleitenweg 7, tel. 0471 257135.

Anche l’asparago bianco di Terlano è molto apprezzato dagli intenditori e viene offerto nell’ambito delle settimane gastronomiche in primavera. In lontananza sono visibili le imponenti rovine di Castel Neuhaus, note anche come Castello Maultausch, su una sporgenza rocciosa sopra Terlano. Il castello venne spesso utilizzato nel 14° sec. anche come residenza della principessa Margherita di Tirolo-Gorizia, nota con il soprannome di Margherita Maultausch. Settequerce, una piccola frazione di Terlano, si trova a pochi chilometri da Bolzano. Notevole è il convento dell’Ordine Teutonico, all’interno del quale si trova la piccola chiesa barocca. In posizione dominante sopra il fondovalle troneggiano da uno sperone roccioso i resti del castello Greifenstein, chiamato anche Castel del Porco, sulla Val d’Adige e su Settequerce.

MANGIARE E BERE STAZIONE PER CICLISTI SPORGL-AU Radweg Kaiserin M. Theresia, Vilpiano-Terlano, tel. 340 6056441

In alta stagione è in servizio con tavoli, panchine e sedie a sdraio. Fuori stagione troverete solo distributori automatici, WC e stazione di ricarica per bici elettriche.

EVENTI , Aprile–Maggio: è la stagione degli asparagi di Terlano… asparagi + vino = piacere puro! Nella cittadina e nei dintorni vengono serviti gustosissimi piatti a base di asparagi, da abbinare a passeggiate, escursioni in bicicletta e visite ai monumenti. Tel. 0471 257165, www.terlan.info/it


68

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

LA MALARIA NELLE PALUDI DELL’ADIGE

DA M E R A N O A B O L Z A N O

Sino alla definitiva regimentazione dell’Adige in occasione della costruzione della ferrovia nel 1881 e alla piantumazione di alberi da frutto e vitigni, la malaria (letteralmente “mala aria”) era largamente diffusa nelle paludi della Val d’Adige fino a Merano. Di questa malattia morirono moltissime persone.

Non conoscendo la vera causa, la trasmissione di un parassita dalla zanzara anofele, si credeva che a causarla fossero le foschie degli umidi bassopiani, la palude con la sua umidità. Chi poteva, si trasferiva in estate sulle montagne circostanti, dove l’aria era migliore (e non c’erano zanzare).

ANDRIANO 9 è un piccolo e tranquillo paese di frutticoltori e vignaioli (1.040 abitanti) sulla parte destra della Val d’Adige, lontano dalle strade assediate dal traffico. Il paese si trova ai piedi del Macaion, un imponente bastione roccioso che segna il confine fra la provincia di Trento e quella di Bolzano. CASTEL FIRMIANO 10 è la porta per Bolzano. La possente fortificazione, cintata da mura e difesa da torri, sorge su un’altura di roccia porfirica rossa. Un tempo maniero per cavalieri, ora è sede di uno dei musei del circuito museale, il Messner Mountain Museum. Percorrendo la ciclabile in direzione Caldaro lo si raggiunge con facilità. Nei pressi della stazione di Castel Firmiano occorre attraversare la strada statale, la pista ciclabile segue


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

69

quindi il corso dell’Adige verso sud e poco prima della foce dell’Isarco piega verso nord, proseguendo lungo il fiume, in un ambiente caratterizzato da coltivazioni, fino al centro della città di Bolzano. CASTEL FIRMIANO MMM MESSNER MOUNTAIN MUSEUM L’ampio

impianto del castello è di suggestivo impatto visivo e contemporaneamente funge da attrazione di prim’ordine per molti visitatori. Nel sito, colonizzato già in epoca remota, sorse nel primo medioevo una rocca, che alla fine del 13° sec. divenne proprietà dei Conti del Tirolo. Nel 1473 il duca Sigismondo, detto il “Danaroso”, ne ampliò magnificamente la costruzione e modificò il nome in Sigmundskron (corona di Sigismondo). Nell’epoca successiva iniziò a vacillare la sua importanza strategica, lentamente si avviò la sua decadenza. Oggi Castel Firmiano è la sede principale di uno dei musei dedicati alla montagna del circuioto MMM. Facendo un giro attraverso le rovine restaurate in modo esemplare si evidenzia il rapporto fra l’uomo e la montagna. Sigmundskronerstraße 53, Bolzano. Ampia zona parcheggi, osteria del castello. Tel. 0471 631264, aperto da inizio marzo a metà novembre, da martedì a domenica, 10.00–18.00, www.messner-mountain-museum.it


Park


Bolzano Ufficio del turismo

1 2 3 4 5 6 7 8 9

Luoghi di interesse storico-artistico Piazza Walther Duomo Chiesa dei Domenicani Piazza delle Erbe Via dei Portici Piazza del Municipio Chiesa dei Francescani Passeggiata lungo Talvera Piazza della Vittoria

10 11 12 13

Muri-Gries Museion Museo Archeologico Castello Runkelstein

14 15 16 17 18

Ristoranti Osteria dei Carrettai Fischbänke Banco Vino 11 Weißes Rössl La Torcia

19 20 21 22 23 24 25

Hotel Hotel Scala Hotel Luna Hotel Regina Hotel Laurin Hotel Città Hotel Alpi Hotel Feichter

Negozi di bici 26 Sportler


72

BOLZANO

Bolzano L’Alto Adige è una parte dell’Italia e contemporaneamente ha radici nel territorio linguistico tedesco. Ed è proprio qui, nel capoluogo della provincia autonoma di Bolzano, che si evidenzia un vivace connubio di italianità e germanicità. La città è ricca di attrazioni di notevole interesse storico e per la sua vicinanza a vette famose è considerata la “Porta delle Dolomiti”. Al di là dei tetti e delle torri gotiche della città vecchia si erge lo scenario dolomitico del Catinaccio. A nord Castel Roncolo segna l’imbocco della stretta Val Sarentino, mentre le colline si aprono verso sud-ovest alla fertile Val d’Adige. La bellezza della natura in terra bolzanina è un’irresistibile attrazione per i visitatori: la valle è caratterizzata da una prorompente fertilità, le montagne fanno da fondale e, abbracciata dalle colline circostanti, si distende la città di Bolzano. Il centro storico mantiene il proprio carattere tirolese con i numerosi eleganti palazzi risalenti al tardo gotico, al rinascimento e al barocco. Al di là del fiume Talvera, nei rioni di Gries e Sanquirino, sono sorti dopo il 1945 quartieri per operai e impiegati italiani con ricchi edifici caratterizzati da facciate in

AZIENDA DI SOGGIORNO E TURISMO BOLZANO www.bolzano-bozen.it Waltherplatz 8, 39100 Bolzano - Tel. 0471 307000


Storia LA FONDAZIONE DELLA CITTÀ Quando i romani, sotto il comando

del generale Druso, arrivarono nel territorio dell’attuale Tirolo nel 15 sec. a.C., la conca bolzanina era già abitata da millenni. Sotto i romani fu realizzata un’importante testa di ponte sull’Isarco. Dopo la caduta dell’impero romano la regione venne occupata dal nord dai baiuvari, che imposero la loro supremazia sui longobardi. Nell’8° sec. il Tirolo divenne parte del regno di Carlo Magno. Intorno al 1200 si formò il nucleo urbano di Bolzano a carattere spiccatamente mercantile, sotto il controllo del principato vescovile di Trento, già circondato da una cinta muraria. Verso la fine del 13° sec. i principi-vescovi furono costretti a cedere i loro poteri in favore dei conti di Tirolo, che ottennero la signoria di fatto sul territorio del Tirolo storico. Nel 14° sec. il Tirolo entrò a far parte del regno degli Asburgo e Bolzano divenne, a partire dal 15° sec., con il sostegno del signore territoriale, un importante centro politico ed economico della regione alpina centrale.

BOLZANO

stile monumentale. La Bolzano vecchia, capitale del commercio, con le sue piazze del mercato e le numerose boutique invita allo shopping passeggiando fra le vie, mentre le piazze storiche e i vicoli della città vecchia sono ricche di cultura.


74

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

BOLZANO

BOLZANO COME CITTÀ COMMERCIALE Già intorno all’anno 1000

si determinava una ripresa pacifica degli scambi commerciali, che avrebbero fatto di Bolzano un’importante città mercantile nel corso della storia. Fu determinante la vicinanza agli importanti corridoi di transito alpino e il fatto che l’Adige era navigabile fino a Bolzano. Le merci venivano depositate qui temporaneamente, aprivano cambi e banche anche straniere e Bolzano si prestava ad ospitare fiere e mercati. Sotto i portici oggi ancora esistenti si potevano acquistare i prodotti più diversi e Bolzano fu addirittura considerata, fino alla rivoluzione francese, la segreta capitale del Tirolo. LA NUOVA, MODERNA BOLZANO Bolzano è capoluogo di provincia solo da poco meno di un secolo, mentre precedentemente le leve del potere si trovavano nel Tirolo-Merano e ad Innsbruck. Mancano così i palazzi storici dell’amministrazione. Dopo la Prima Guerra Mondiale, con la divisione del Tirolo e l’annessione dell’Alto Adige all’Italia, i nuovi detentori del potere si adoperarono con grande impegno per italianizzare l’Alto Adige. Il regime fascista fece costruire importanti industrie e trasferì a Bolzano migliaia di lavoratori da altre province italiane. Ora la popolazione della città si compone per circa il 73 % di residenti italiani. Soltanto lunghe e difficoltose trattative con il governo centrale romano portarono agli altoatesini di tutti i gruppi linguistici estesi diritti di autonomia e l’autonomia fi-


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

75

nanziaria in molti settori; i tre gruppi linguistici (nel territorio dolomitico vivono ancora 20.000 persone, che parlano il ladino, una lingua retoromanza) convivono attualmente piuttosto bene. Il governo della città, spiccatamente italiano, è presieduto da un sindaco italiano.

Da non perdere PIAZZA WALTHER 1 Questo punto centrale nel cuore della città vecchia rappresenta l’elegante “salotto all’aria aperta di Bolzano”. La piazza è dedicata a Walther von der Vogelweide, uno dei più grandi e noti poeti e Minnesänger del Medioevo; per lungo tempo si è supposto che fosse originario dell’Alto Adige.

duomo di Santa Maria Assunta, consacrato nel 1180 e completato nel 15° sec. con una struttura gotica. Caratteristico è il campanile alto 62 metri, a cuspide filigranata, eseguito dal capomastro svevo Hans Lutz di Schussenried. Nel deambulatorio del coro, dietro l’altare, è presente la pietra tombale dell’arciduca Ranieri d’Austria. Accanto al pulpito in arenaria riccamente decorato, sono visibili sulla parete della navata meridionale i resti di cicli di affreschi gotici, risalenti al 14° sec. CHIESA DEI DOMENICANI 3 Non distante dal duomo merita una

visita la chiesa sulla Piazza Domenicani. Dal coro si accede alla cappella gotica di San Giovanni, che include un ciclo di preziosi affreschi della scuola di Giotto, da considerare tra le testimonianze più importanti della pittura murale dell’Italia settentrionale in suolo altoatesino. MERCATO DI FRUTTA E VERDURA 4 L’animato e pittoresco mer-

cato, antico centro della città, è cinto da eleganti palazzi e ospita la fontana di Nettuno, eretta nel 1746. Il mercato della frutta e della verdura si tiene qui nei giorni feriali. I FAMOSI PORTICI 5 Dal mercato della frutta la Via dei Portici

procede verso est. Stretta e rettilinea, con negozi esclusivi, è la via dello shopping più amata a Bolzano. Gli edifici risalgono in parte ancora al 15° sec. e si distinguono per le caratteristiche arcate.

BOLZANO

DUOMO 2 Sul margine meridionale di Piazza Walther sorge il


76

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

PIAZZA MUNICIPIO 6 A est, alla fine dei portici, si trova la Piazza Municipio. Sulla piazza si prospettano le variopinte facciate adorne delle case che la contornano. Il municipio con la torre campanaria è stato costruito nel 19° sec. con soluzioni che omaggiano le tendenze storicizzanti del neobarocco. CHIESA DEI FRANCESCANI 7 In questa chiesa, risalente al 13°–

15° sec. e situata a ridosso del mercato della frutta, è conservato un importante altare ligneo gotico, opera dell’artista Hans Klocker di Bressanone. LA PASSEGGIATA DEL LUNGO TALVERA 8 Lungo il Talvera, che rumoreggiando raggiunge Bolzano dalla vicina Val Sarentino, sono state realizzati percorsi pedonabili su entrambe le sponde. Sulla riva sinistra la passeggiata Lungo Talvera collega la città vecchia al Ponte Sant’Antonio ubicato a nord e offre una

BOLZANO

MUSEI 11 MUSEION www.museion.it Dantestraße, 6; tel. 0471 223413 Aperto tutti i giorni 10.00–20.00, domenica 10.00–22.00; 6 € Il Museion, inaugurato nel 2008 e dedicato all’arte moderna e contemporanea, si affaccia sul Talvera e spicca per l’appariscente forma cubica dell’edificio con alte facciate vetrate. L’architettura sottolinea la destinazione dell’edificio all’arte moderna e si fa ammirare anche nella biblioteca e nella tranquilla caffetteria con giardino, sul fiume. 12 MUSEO ARCHEOLOGICO DELL’ALTO ADIGE www.iceman.it Museumstraße, 43; tel. 0471 320100. Aperto dal martedì alla domenica, 10.00–18.00; in luglio, agosto e dicembre aperto anche il lunedì; 9 €

L’attrazione del museo è Ötzi, la mummia del Similaun di oltre 5000 anni preservata dal ghiaccio. Ritrovata sulle Alpi Venoste, è conservata all’interno di una camera climatica, mentre i reperti in esposizione forniscono importanti indicazioni sulla vita nel neolitico. 13 CASTEL RONCOLO www.runkelstein.info St. Anton, 15; tel. 0471 329808 Aperto dal martedì alla domenica, 10.00–18.00; 8 € Il romantico castello, raggiungibile in 15 minuti dal centro della città lungo una pista ciclabile, conserva all’interno affreschi realizzati intorno al 1400 che illustrano scene di vita cortese e la leggenda di Tristano. Il ciclo di affreschi rappresenta uno dei più importanti esempi di pittura cavalleresca profana medievale, tanto che il sito è conosciuto come il “Maniero illustrato”, o Bilderburg.


PIAZZA VITTORIA 9 Il ponte Talvera collega il centro storico di

Bolzano con la città nuova, voluta da Mussolini in epoca fascista. A pochi passi dal ponte si trova Piazza Vittoria, con l’imponente monumento fascista alla vittoria del 1928, che ricorda un antico arco trionfale. Da qui l’ampia Via della Libertà porta nel quartiere bolzanino di Gries, un elegante sobborgo residenziale ai piedi del Guncinà. ABBAZIA DI MURI-GRIES 10 L’imponente complesso del convento appartenente ai frati benedettini di Gries-Muri in Piazza Gries comprende l’attigua chiesa di Sant’Agostino (1769–1771), decorata con affreschi su pareti e soffitto, che ospita un altare opera di Martin Knoller. La cantina del convento di Muri-Gries produce uno dei migliori Lagrein dell’Alto Adige. Merita una visita anche la vecchia chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Gries, non lontana dal convento, con uno splendido altare ligneo policromo di Michael Pacher risalente all’anno 1475 e un monumentale Cristo crocifisso in legno del 13° sec. Grieser Platz 21, Bolzano, tel. 0471 282287, www.muri-gries.com,

BOLZANO

vista incantevole sul Catinaccio e su Castel Mareccio, circondato dai vigneti. Sulla riva destra un percorso pedonabile e ciclabile conduce inoltre alla stazione a valle della funivia verso San Genesio e, proseguendo, fino a Castel Roncolo.


78

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

Mangiare e bere CANERDERLI O SPAGHETTI? Anche la cucina altoatesina costitu-

isce un punto d’incontro fra le culture e si esprime in una gustosa combinazione di piatti tirolesi, pietanze classiche della monarchia asburgica e ricette italiane. Sul menù troviamo allora i canerderli allo speck, i Leberknödel (canederli di fegato) e gli Spinat- und Käseknödel (la variante con spinaci e formaggio).

MANGIARE E BERE

BOLZANO

14 OSTERIA DEI CARRETTAI Dr. Streiter-Gasse 20, tel. 0471 970558, chiuso la domenica Questa osteria è sempre molto frequentata. Punta sull’onestà dei clienti, che possono servirsi da soli scegliendo tra diversi tipi di vino e stuzzichini e tartine. Il conto si paga solo alla fine della consumazione! 15 FISCHBÄNKE, DOCTOR STREITER’S WINEGARDEN Dr. Streiter-Gasse 28, da metà aprile a metà ottobre, il sabato aperto dalle 18.00, chiuso la domenica Sicuramente questo è il bar più originale di Bolzano: sui tavoloni di marmo degli ex-banconi dei pescivendoli vengono serviti vino, birra, spuntini e piatti freddi. Aperto solo nei mesi caldi dell’anno e con il bel tempo.

16 BANCO VINO 11 Obstplatz 11, tel. 0471 1922845, chiuso la domenica Dietro e fra le bancarelle di frutta e verdura è immerso un minuscolo locale dove si vende buon vino, un’oasi del buon bere e mangiare. 17 CAVALLINO BIANCO – WEISSES RÖSSL Bindergasse 6, tel. 0471 973267, chiuso il sabato sera e la domenica, www.weissesroessl.org Il sempre molto frequentato ristorante bolzanino offre i piatti tipici della cucina tirolese a prezzi convenienti. In questa storica istituzione si incontrano giovani e meno giovani, gente di città e di campagna… ogni tipo di pubblico apprezza il locale. Pietanze calde fino alle ore 24.00. 18 LA TORCIA Gerbergasse 25, tel. 0471 973236, chiuso la domenica, www.latorcia.com In uno stretto vicolo riparato dal traffico si celano, in un edificio della città vecchia, diverse salette in cui gustare piatti della cucina regionale italiana e i più diversi tipi di pizza. In estate i tavolini sono disposti all’aperto, sulla strada.


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

79

BREVE VISITA DI BOLZANO

Il punto di partenza ideale per un giro della città è Piazza Walther. Sul lato nord della piazza i tavolini all’aperto dello Stadt Hotel invitano a gustare un cappuccino con brioche, mentre numerosi giornali sono disponibili per approfondire le notizie del giorno. Nella parte meridionale della piazza si eleva il duomo con il suo campanile di pietra dalla cuspide filigranata. A ridosso dell’angolo sudorientale si trova l’Ufficio del Turismo e a pochi passi dalla piazza si erge l’ex Chiesa dei Domenicani con uno dei più pregiati gioielli artistici bolzanini, la cappella di San Giovanni, che conserva un ciclo di affreschi della Scuola di Giotto. Tutto il centro storico è zona pedonale e invita ad

un giro a piedi partendo dalla piazza: in direzione nord, attraversando la Piazza del Grano per raggiungere la vicina Via Portici, fiancheggiando il sontuoso Palazzo dei Giureconsulti fino a Piazza delle Erbe, con il suo pittoresco andirivieni che aveva catturato già l’interesse di Goethe. Proseguendo, meriterebbe una visita il Museo Archeologico dell’Alto Adige, in Via Museo. Passando per Via Dr. Streiter, con i banconi di marmo del vecchio mercato del pesce, continuando per Via dei Bottai con i locali storici (consigliamo il Cavallino bianco, o Weißes Rössl) si arriva fino a Piazza Municipio, per poi ritornare a Piazza Walther.


80

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

Anche gli Schlutzkrapfen, i ravioli di pasta farciti con spinaci, sono una specialità tirolese. Gli influssi della cucina italiana sono testimoniati da pasta, pizza e risotti. Reminiscenze viennesi vengono evocate da dolci ormai famosi, come i Marillenknödel e gli Zwetschkenknödel (gnocchi di albicocche e di prugne), l’Apfelstrudel (strudel di mele) e il Kaiserschmarren (frittata dolce dell’imperatore). In autunno il menù si completa con piatti della cucina tradizionale contadina, come la carne di maiale (arrosto, salmistrata o “salada”) con crauti di contorno così come i taglieri di affettati e formaggi tipici, legati alla tradizionale pigiatura dell’uva (è il rito del Törggelen), ), quando assieme alle castagne arrostite si gustano anche speck affumicato e salumi.

BOLZANO

EVENTI , weekend del 1° maggio: la tradizionale festa dei fiori segna l’apertura della primavera di Bolzano con un mare di colori e profumi che invadono la centrale Piazza Walther. Tel. 0471 307001, www.bolzano-bozen.it , terzo weekend di maggio: Mostra Vini di Bolzano Bolzano, una fantastica occasione per conoscere i produttori altoatesini, per degustare e conoscere le differenti qualità dei vini. Tel. 0471 860659, www.suedtiroler-weinstrasse.it , da metà a fine luglio: il festival Bolzano Danza affascina gli spettatori con un calendario sorprendente di spettacoli. Tel. 0471 053800, www.bolzanodanza.it , da metà a fine settembre: il Transart – Festival di cultura contemporanea propone anche quest’anno un’originale rassegna di musica, danza, teatro ed esposizioni d’arte. Tel. 0471 673070, www.transart.it


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

81

IL PORFIDO Il porfido di roccia rossa caratterizza il paesaggio intorno a Bolzano e altre aree del Trentino. Questa piattaforma porfirica si è formata circa 270 milioni di anni fa, quando straordinarie eruzioni vulcaniche rivestirono di lava e ceneri una vasta parte del paesaggio della conca bolzanina. Fu il più grande evento vulcanico in territorio alpino, da cui si formò un’imponente piattaforma rocciosa, alta in alcuni punti fino a 2000 m. Il colore porpora si deve all’inclusione di ferro, e da qui deriva anche il nome del porfido rosso. La roccia, durissima

e resistente all’abrasione, è stata estratta in grande stile e lavorata nella zona di Bolzano, Branzolo e Laives, dove vengono prodotte piastre per pavimentazioni e piastrelle per rivestimenti. Nel paesaggio si possono ancora scorgere le cicatrici causate dalla sua estrazione. Mentre in Alto Adige l’attività estrattiva è nel frattempo quasi cessata o viene praticata solo in misura ridotta, il porfido continua ad essere estratto dalle enormi cave del Trentino, nella Val di Cembra, e commercializzato in tutto il mondo.


82

D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

INFORMAZIONI UTILI

NUMERI TELEFONICI DI EMERGENZA: 113: Soccorso pubblico di emergenza, distaccamenti solo nelle grandi città 112: Numero generico di emergenza che collega ad una centrale operativa dei Carabinieri presente normalmente in tutte le grandi località 115: Vigili del fuoco 118: Emergenza sanitaria, la centrale

INTERNET WI-FI

operativa di competenza coordina

Gli Internet point sono diffusi nelle grandi

gli interventi dei mezzi di soccorso e

città e nella maggior parte delle località

decide la destinazione dei pazienti,

turistiche, gli alberghi di media e alta

in base a patologia e disponibilità

categoria mettono a disposizione collega-

degli ospedali del territorio

menti Internet. Nella maggior parte degli uffici per il turismo e nelle vicinanze delle università è possibile accedere gratuitamente a Internet tramite Wi-Fi. MEZZI PUBBLICI DI TRASPORTO Le stazioni del treno si trovano vicino al centro di quasi tutte le città e paesi in cui pernottate, e anche le stazioni degli autobus sono relativamente vicine. Tutte le località possono essere raggiunte con il treno oppure con l’autobus. I treni locali

SERVIZIO SANITARIO

dispongono di carrozze idonee al traspor-

I cittadini dell’Unione Europea possono

to delle biciclette.

usufruire in Italia del servizio sanitario nazionale. Il numero per contattare il medico di pronto intervento è reperibile tramite l’ospedale, l’ufficio del turismo oppure l’albergo. Una tessera di assistenza sanitaria per l’estero oppure la tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) rilasciata dalla propria cassa malattia consente di ricevere cure mediche gratuite (ad eccezione del pagamento di un eventuale ticket).


D a Pa s s o R e s i a a B o l z a n o

ORARI DI APERTURA INDICATIVI Farmacie: dal lunedì al venerdì (8.30/9.00–12.30 15.30/16.00– 19.30), sabato (8.30/9.00–12.30); ogni farmacia riporta inoltre infor-

83

Giorno di chiusura: i negozi di alimentari chiudono solitamente il giovedì pomeriggio, gli altri negozi il lunedì mattina. Ristoranti: solitamente la cucina è aperta

mazioni sulle aperture domenicali

dalle 12.00 alle 14.30 e dalle 19.00

di turno

alle 22.30.

Banche: dal lunedì al venerdì (8.20–13.20 14.30–15.30) Uffici postali: dal lunedì al sabato (8.30–13.30)

Il mese di agosto è il periodo dell’anno in cui tradizionalmente gli esercizi (e anche i ristoranti) possono essere chiusi per ferie.

Negozi: dal lunedì al sabato (8.30/9.00–12.30 15.30/16.00–

MANCE

19.30/20)

Le mance non sono più obbligatorie,

Supermercati: alcuni adottano l’orario

come nel passato, ma sono naturalmente

continuato dal lunedì al sabato

apprezzati degli arrotondamenti sul conto.

(9.00–19.00), i centri commerciali

La maggior parte dei ristoratori applica un

anche la domenica.

costo fisso per il coperto.

Bolzano centro: alcuni esercizi commerciali sono aperti anche la domenica, mentre tutti i centri commerciali nei dintorni di Bolzano sono regolarmente aperti la domenica


O

L I B E

· · · · ·

G

· · · · ·

O

G I

R

R

R E E N S

Le GR E E N S sono una collana di cicloguide su misura dei nostri itinerari in Italia e in Francia. Il set di guide è composto da: • guida turistica • mappe dettagliate dell’itinerario • roadbook Le GR E E N S sono disponibili in inglese e tedesco anche per i tour: Veneto, Bolzano–Venezia, Venezia–Parenzo, Mantova-Venezia bici e barca.

Per maggiori informazioni: greens@girolibero.com



Questa guida è nata per accompagnarvi nel tour in bicicletta di Girolibero attraverso la Val d’Adige, da Passo Resia a Bolzano. Qui troverete: , localitĂ di interesse culturale e paesaggistico , cenni storici , informazioni pratiche , consigli per un buon pasto o uno spuntino veloce


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.