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SOMMARIO

EDITORIALE Stefano Rimondi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9 Gabriele Pelissero. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 11 Tonino Aceti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13 NEWS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14 IN COPERTINA Gian Antonio Favero. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18 CHIRURGIA ORALE Antonio Barone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 22 IGIENE E PREVENZIONE Gianfranco Prada . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 25 FARMACI L’uso in Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 28 Silvio Garattini POLITICHE SANITARIE Giacomo Milillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 32 Carlo Signorelli Giuseppe Fallea

DIAGNOSTICA Pasqualina Sannino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 58 Franco Vito Savino Francesca Sindoni Manlio Schiavo Gerardo Casucci Antonio Civetta Rosella Alessandra Loi RICERCA E INNOVAZIONE Massimo D’Erasmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 74 Alessandro Donadon TECNOLOGIE Leonardo Pepe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 78 Ruggiero Bollino Pasquale Uncino PROCREAZIONE ASSISTITA Maria Elisabetta Coccia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 82 Paolo Scollo CARDIOLOGIA Giuseppe Mancia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 88

INFORMAZIONE E SALUTE Umberto Veronesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 40 Michele Mirabella Luciano Onder

GENETICA Antonio Amoroso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 90 Renata Bartesaghi Pierluigi Strippoli

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Roberta Amadeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 46 Raffaella Pannuti Luigi Querini

ALIMENTAZIONE Giorgio Donegani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 98 Gian Paolo Salvioli Cosimo Piccinno Agostino Macrì Francesco Brancati Marina Covelli

APPUNTAMENTI Exposanità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 52

TUMORI DELLA PELLE Paolo Marchetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 110 Massimo Gravante ESTETICA Antonino Di Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 114 Mario Pelle Ceravolo Giacomo Urtis Walter Chiara Marina Romano Imma Mele Maria Antonietta Plantone

Exposanità si svolgerà nei padiglioni di Bologna Fiere www.exposanita.it

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SOMMARIO

Cosimo Piccinno, comandante del Nucleo antisofisticazioni dei Carabinieri

Alessandro Donadon, amministratore della Medical Srl di San Vendemiano (TV)

A lezione di condotta alimentare (pag 98)

ANGIOLOGIA Gianluigi Rosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 126

DISTURBI MENTALI Ernesto Nuzzo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 160

DIALISI Vincenzo Cuomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 128

MEDICINA DELLO SPORT Marco Maiotti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 162

REUMATOLOGIA Giovanni Minisola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 130

ORTOPEDIA Gloriana Turazza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 164 Mario Mazza Walter Pascale Andrea Mocci

OCULISTICA Marco Codenotti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 132 Luigi Soldati STRUTTURE SANITARIE Mario Mantovani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 136 Vincenzo Bonavita Marco Cecchetti Giuseppe Benedetto Gina Spallone Ottavio Coriglioni RIABILITAZIONE Francesco Ciccarelli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 150

FISIOTERAPIA Andrea D’Alessandro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 170 DOLORI LOMBARI Andrea Balia e Giovanni De Martino. . . . . . . . . . pag. 172 ODONTOIATRIA Gianfranco Provenzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 176 Gian Carlo Bigoni Gregorio Menozzi e Monica Malberti Giuseppe Molinari Luigi Vitale

ASSISTENZA Graziella Lancellotti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 152 Marina Generali e Riccardo Piccioni

IMPLANTOLOGIA Celu Laufer e Francesco Flora . . . . . . . . . . . . . . . pag. 188

FORNITURE OSPEDALIERE Francesca Marcogiuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 158

DIVULGAZIONE SCIENTIFICA Alessandro Comandone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 190

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EDITORIALE

Eccellenza e innovazione stimate nel mondo di Stefano Rimondi presidente di Assobiomedica

n Italia la salute è sempre stata considerata un costo e non un investimento, quando invece tutta la sua filiera potrebbe contribuire a rilanciare il nostro Paese. Dalla ricerca scientifica agli investimenti in innovazione tecnologica, il settore dei dispositivi medici è considerato strategico in molti paesi e molto poco nel nostro. Lo dimostrano i dati pubblicati dal nostro centro studi, relativamente alla produzione nazionale di dispositivi, che evidenziano un aumento delle esportazioni del 9,6 per cento, a fronte di una contrazione della domanda pubblica interna del 5 per cento e di quella privata dell’1 per cento. Questo significa che i nostri prodotti sono molto richiesti all’estero e che i frutti della nostra ricerca sono apprezzati come eccellenze in tutto il mondo. Purtroppo invece le idee, la vo-

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glia di trovare soluzioni terapeutiche nuove, ottime università, il rapporto virtuoso con i clinici, cioè una naturale propensione all’innovazione, si scontrano quotidianamente con l’immobilismo della burocrazia e la farraginosità delle nostre leggi. Gli investimenti in ricerca rendono il nostro settore vivo e competitivo, oltre a contribuire a innovare la sanità e a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il calo registrato dalla domanda pubblica è un dato sconfortante che dimostra come il servizio sanitario nazionale stia pian piano rinunciando a investire in innovazione tecnologica a discapito della qualità della cure dei cittadini. È importante ricominciare a crescere, anche puntando a promuovere una domanda pubblica in tecnologie sanitarie che premi l’innovazione. L’Italia è un paese che ha enormi

potenzialità in campo medicoscientifico, grazie a un’ottima classe medica e a un’industria che produce tecnologie di livello, oltre che a una gran quantità di laboratori di ricerca pubblica. Se questi soggetti fossero messi in condizione di fare sistema, creando reti nazionali di eccellenza e riunendo i migliori poli per specifiche competenze, si metterebbe un primo tassello per la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro. È quanto mai necessario oggi fare in modo che, con una strategia di coordinamento centrale, si crei un’interazione viva e produttiva tra industria e laboratori di ricerca, che permetta di non disperdere le risorse e le potenzialità a livello locale e dia maggiori possibilità a queste realtà di accedere ai finanziamenti privati e pubblici, in particolar modo a quelli europei, per rendere il nostro Paese competitivo rispetto agli altri Stati europei.

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EDITORIALE

Servizio sanitario, la riforma tradita di Gabriele Pelissero presidente dell’Associazione italiana ospedalità privata

a più di un anno tutti i dibattiti politici che parlano di sanità ruotano attorno a un unico tema: la sostenibilità finanziaria. Ma da più parti, soprattutto nelle istituzioni, il tema politico viene sviluppato solo in termini contabili, cioè di calcolo della misura del taglio della spesa destinata indistintamente al comparto sanitario. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: si allungano le liste di attesa, aumenta la spesa sanitaria privata, sale la tassazione nelle regioni sottoposte al piano di rientro. Tutte le ultime indagini confermano questi risultati. Non facciamo quindi fatica a giudicare la politica dei tagli lineari al servizio sanitario nazionale come anacronistica e fortemente autolesionista per un sistema che aveva prodotto finora risultati tali da porre l’Italia ai primi posti

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nelle classifiche dell’Oms sulla tutela della salute. Ed è più di un anno che Aiop ha posto in evidenza, invece, l’esigenza di puntare su altro, su meccanismi di competizione che rendano il sistema virtuoso, orientato alla qualità delle prestazioni, al miglioramento organizzativo, all’efficienza delle scelte di spesa. Sono stati indicati anche gli strumenti: il pagamento uniforme per tutte le strutture che operano per conto del Ssn, una tariffazione rapportata ai costi sostenuti, la terzietà nei controlli di qualità e nella valutazione finanziaria. Aiop non ha inventato nulla. Era già tutto scritto sia nella riforma del 1992 che sul Piano sanitario nazionale 1994-1996. È stata una riforma tradita. Sono bastati pochi anni e siamo ritornati al passato: il pagamento a piè di lista per le strutture pubbliche, budget e tagli per il settore privato accreditato e una

continua crescita della spesa pubblica, nascosta in alcune regioni con una riduzione, di fatto, delle prestazioni. Da più di un anno partecipo a convegni e cerco confronti personali e confesso di provare un po’ di amarezza quando i temi dibattuti riguardano unicamente il rapporto pubblico-privato in sanità, un discorso in cui si rischia di far prevalere il dato ideologico più che la sostanza della tutela della salute. Mi piacerebbe parlare di qualità delle prestazioni, di sforzi per raggiungere l’eccellenza, di cui questo Paese ha pure dimostrato di essere capace. Sono questi i temi che i nostri cittadini hanno a cuore, soprattutto quando devono scegliere soluzioni per la loro salute senza guardare alla natura giuridica dell’ospedale di cui varcano la porta. Questi sono gli obiettivi che l’Italia merita.

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EDITORIALE

Diritto alla salute per tutti i cittadini di Tonino Aceti, coordinatore del Tribunale per i diritti del malato

al 1980 il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, grazie all’attività delle sue 300 sezioni locali e dei servizi Pit Salute presenti su tutto il territorio nazionale, tutela e promuove i diritti delle persone per un’organizzazione del servizio sanitario nazionale più umana, efficace, efficiente, sicura e trasparente. I principali obiettivi del Tdm sono: garantire ai cittadini un supporto per far valere le loro legittime aspettative, fornendo strumenti e interventi necessari per tutelare e proteggere i propri diritti; far contare il punto di vista dei cittadini nelle decisioni generali da prendere in sanità; tutelare e contribuire a rilanciare il servizio sanitario pubblico, che rappresenta un bene comune universale, equo e solidale. Oggi la funzione del Tdm è fondamentale per garantire la tutela effettiva del diritto alla salute: lo

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dimostrano le oltre 25mila segnalazioni ricevute nell’ultimo anno relative alle difficoltà che i cittadini incontrano nei servizi sanitari. La prima è quella di accedere tempestivamente alle prestazioni sanitarie pubbliche, a causa di ticket sempre più elevati e delle lunghe liste di attesa, anche in oncologia. La conseguenza è che molte persone rinunciano alle cure di cui hanno bisogno o le posticipano. Proprio per questo il Tribunale del malato è impegnato in una campagna nazionale sulle liste di attesa per monitorare e denunciare i reali tempi di attesa che vengono prospettati ai cittadini e per proporre soluzioni concrete a vantaggio delle persone. Seguono le difficoltà che vivono i cittadini all’interno dei nostri ospedali alle prese con chiusure parziali e totali, riduzione dei posti letto, blocco del turn over del personale sanitario

e un’assistenza territoriale ancora carente e inadeguata ai reali bisogni delle persone. Una situazione frutto dei tagli lineari che hanno inciso negativamente solo sui servizi e sui diritti, lasciando inalterati sprechi, corruzione, clientele, privilegi e inefficienze del sistema. Per questo il Tdm ha lanciato la campagna “I due volti della sanità. Tra sprechi e buone pratiche la road map per la sostenibilità vista dai cittadini”, alla quale tutte le persone possono partecipare per segnalare gli sprechi e le esperienze positive di cui sono a conoscenza: uno strumento pratico per cominciare a eliminare le inefficienze e non avere più scuse per continuare con i tagli lineari. E ancora il Tdm lavora per garantire maggiore sicurezza ed equità di accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, nonché il rispetto della dignità della persona.

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Sanissimi in pillole Uno studio pubblicato sulla rivista The Scientific World Journal evidenzia che il 70% delle donne incinte soffre di ansia o depressione durante la gravidanza. A essere maggiormente a rischio sono le donne che hanno un precedente nella storia familiare. La depressione e l’ansia durante la gestazione sono più frequenti della depressione post-partum. Esistono però alcune regole che aiutano ad affrontare il problema: dormire bene, (almeno sette ore), fare attività fisica con regolarità 4 volte a settimana, non isolarsi, cercare un aiuto professionale nel caso in cui i sintomi di ansia incidono sull’appetito e sul sonno. •

I pediatri della la Società italiana medici pediatri (Simpe) evidenziano che il 43% dei ragazzi italiani sotto i 14 anni non sa nuotare. Ogni anno circa 80, tra bambini e adolescenti, perdono la vita in acqua. Per diffondere le tecniche di primo soccorso la Simpe, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha organizzato, la prima Settimana nazionale dell’acquaticità, che si terrà a luglio, durante la quale in 20 località balneari italiane 200 medici pediatri spiegheranno come prevenire l’annegamento o soccorrere chi rischia di affogare. “Il progetto prevede anche la diffusione di materiale informativo su tutto il territorio nazionale – ha spiegato il presidente del Simpe, Giuseppe Mele –. Inoltre, sarà realizzato un quaderno sulla sicurezza in acqua dedicato a bambini fra i 6 e gli 11 anni, grazie al quale i piccoli impareranno come giocare fra le onde senza rischi”. •

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La rinite allergica, anche quando colpisce in età pediatrica, può essere efficacemente controllata. Gli allergologi della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip) hanno raccolto le regole di base in un vademecum per orientare i genitori. È importante non ritardare la terapia appropriata, che presuppone sempre l’intervento dello specialista allergologo. Il ricorso agli antistaminici permette di controllare i sintomi, altrimenti è possibile passare agli steroidi nasali, che possono essere utilizzati in sicurezza dai tre anni di età e rappresentano i farmaci con maggiore effetto sui sintomi, in particolare l’ostruzione nasale. L’immunoterapia specifica “è l’unica terapia – si legge nella guida – in grado di influire sulla storia naturale della patologia allergica”. •

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Gli italiani che riescono a superare la soglia dei cent’anni sono sempre più numerosi. Secondo i dati raccolti dall’Istat, diffuso da Coldiretti, tra il 2001 e il 2011 il numero di centenari italiani è aumentato del 138% (passando da 6.313 a 15.080), di questi l’83,7% è rappresentato da donne. Il censimento ha rilevato l’aumento dell’aspettativa di vita media degli italiani, che per gli uomini è aumentata di 2,4 anni, attestandosi a 79,4 anni, e per le donne di 1,7 anni, raggiungendo gli 84 anni e mezzo. Fra gli elementi che aiutano a vivere più a lungo c’è l’alimentazione. Come ha sottolineato Coldiretti, “è ormai accertato scientificamente che la dieta mediterranea è uno dei fattori che garantisce una vita più lunga”. •

Uno studio condotto dal Ministero della Salute mette in evidenza i costi sociali della sclerosi multipla, che superano complessivamente i 2,7 miliardi di euro. La sclerosi multipla è la seconda causa di disabilità neurologica e conta in Italia 70mila pazienti. Il costo medio annuo per paziente al 2011 è stato stimato tra i 23mila euro per pazienti con disabilità lieve e i 63mila euro per pazienti con disabilità grave. Tra i punti critici c’è la riabilitazione, i cui costi ammontano a 3.418,4 euro e rappresentano il 26,7% dei costi sanitari dei quali una quota considerevole sono dovuti al ricovero in ospedale per riabilitazione. Lo studio ha inoltre messo a punto una serie di indicatori funzionali che consente di dare scientificità alla misurazione dell’utilità della riabilitazione nel restituire non solo singole abilità funzionali, ma più ampiamente autonomia e qualità di vita alle persone con SM”.•

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L’Europa è in cima alla classifica mondiale del consumo di alcol, questo è il verdetto emesso dall’Organizzazione mondiale della sanità. L’Europa consuma 10,9 litri di alcol puro a persona in un anno nel periodo 2008-2010 più di 4 litri sopra la media mondiale, attestata intorno a 6,2 litri di consumo pro capite nell’ultimo biennio rilevato. Secondo il rapporto dell’Oms, nel 2010 ci sono stati 3,3 milioni di morti per malattie correlate all’alcol (circa 200, tra cui cirrosi epatica e cancro). L’Italia è più moderata, infatti, rispetto ai 10,5 litri pro capite di alcol puro del 2010, si è passati a 6,7 litri nel 2013. Oggi l’Italia, secondo l’Oms, si segnala per un livello di rischio-dipendenza 1, mentre Russia e Ucraina, con i loro 16,5 litri e 13,9 litri pro capite, sono entrambe al livello 5. •

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Passo avanti dei ricercatori dell’Istituto superiore di sanità nella lotta alla sindrome di Rett, grave malattia del neurosviluppo, oggi non ancora curabile. Lo studio, coordinato da Gianni Laviola e Bianca De Filippis, ricercatori del Dipartimento di biologia cellulare e neuroscienze dell’Iss, è stato pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology, in cui si dimostra il potenziale terapeutico di un trattamento basato sulla stimolazione di un recettore della serotonina nel sistema nervoso centrale. Rara e diffusa principalmente fra le femmine, la sindrome di Rett si manifesta intorno a un anno di età, quando le bambine colpite da questa patologia di origine genetica, cominciano a perdere le capacità acquisite nel linguaggio, nel movimento e nella relazione con il mondo esterno. •

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Il ministero della Salute, Beatrice Lorenzin, ha deciso, su istanza di Coldiretti, di rimuovere gli ostacoli che impedivano la libera circolazione di dati sull’uso di ingredienti importati spacciati per autenticamente italiani. La decisione è stata presa dopo le ripetute proteste degli agricoltori italiani al Brennero e le molteplici iniziative di mobilitazione messe in campo da Coldiretti al fine di contrastare le aggressioni al made in Italy conseguenti alla lavorazione nel nostro Paese di prodotti alimentari oggetto di importazione o di scambio intracomunitario e la successiva messa in commercio come prodotti autenticamente italiani. •

Rendere più efficace l’impegno nella diffusione della cultura dell’allattamento al seno, rafforzando l’informazione scientifica in campo nutrizionale rivolta ai pediatri. Nasce con questo obiettivo il sito www.allattamento.sip.it della Società italiana di pediatria, dedicato ai professionisti e a tutti coloro che sono interessati ad approfondire la conoscenza dell’argomento. Il sito web ospita lavori scientifici, linee guida e pro-

tocolli, oltre a una raccolta della normativa italiana. Una rubrica è dedicata alla segnalazione di realtà sul territorio che incoraggiano l’allattamento al seno, mentre lo “speaker’s corner” raccoglie idee e proposte per incentivarlo. •

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Scade il 30 settembre 2014 il termine per presentare le candidature alla terza edizione del progetto “Under 40 in hematology - Giovani ematologi a confronto” lanciato dalle scietà mediche Sie e Sies. L’iniziativa ha lo scopo di premiare i lavori scientifici e i progetti di ricerca nel settore dell’ematologia presentati da giovani. Il progetto si sviluppa in 2 fasi: una prima selezione dei lavori pervenuti da parte dello steering committee e una seconda fase in cui gli autori selezionati presenteranno il loro lavoro durante il “final contest”che si terrà a Roma il 13-14 novembre 2014. Possono partecipare i ricercatori italiani (biologi, biotecnologi, medici specializzandi e specializzati in ematologia) che non abbiano compiuto i 40 anni entro il termine per la consegna dei lavori. •

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Si tratta di un portale della Federazione nazionale collegi infermieri dell’Ipavsi, realizzata dagli infermieri, che contiene indicazioni professionali per gestire molti aspetti della salute familiare. Innovativo, facilmente accessibile e consultabile, è ricco di notizie continuamente aggiornate, presentate in un linguaggio semplice da professionisti competenti ed esperti in fatto di assistenza. Sul sito è già disponibile per il download il primo vademecum, “Anni d’argento, anni di valore”, dedicato alla terza e quarta età, con consigli su alimentazione e corretti stili di vita per trascorrere serenamente questa fase della vita. •

È stato messo a punto da un gruppo di scienziati del Medical Center della Georgetown University di Washington un nuovo test che permette di predire con probabilità superiore al 90% se una persona in salute svilupperà l’Alzheimer o una forma di declino cognitivo entro i 3 anni successivi. L’analisi del rischio si basa sulla valutazione dei livelli di 10 diversi tipi di lipidi nel sangue. Come hanno spiegato i ricercatori della Georgetown University, lo stadio pre-clinico della malattia offre un lasso di tempo utile per modificare la malattia. Secondo i ricercatori il test potrebbe essere pronto per essere utilizzato in studi clinici entro i prossimi 2 anni. •

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IN COPERTINA • Gian Antonio Favero

LE NUOVE SFIDE DELL’IMPLANTOLOGIA INNOVAZIONE, MANAGERIALITÀ E RICERCA CONTINUA. QUESTI GLI ASSET DA PERSEGUIRE. IL PROFESSOR GIAN ANTONIO FAVERO L’HA CAPITO DA TEMPO. SUO UN MODELLO CLINICO E IMPRENDITORIALE CHE HA CAMBIATO GLI STANDARD DEL SETTORE di Renato Ferretti a qualità riduce i costi. Soprattutto in campo medico potrebbe sembrare un paradosso: all’aumentare della riconosciuta capacità del professionista chiunque farebbe corrispondere un aumento dell’onorario. Eppure la conclusione cui si giunge ascoltando il professor Gian Antonio Favero, docente di Implantologia all’Università di Padova e fondatore dell’omonima Clinica Favero con sedi in tutta Italia, è che affidandosi a cure apparentemente più costose, in realtà si risparmia. La posizione del professor Favero è relativamente semplice, se si considera non in discussione la deontologia professionale del singolo dentista: soprattutto in un periodo di crisi, la qualità delle cure garantisce una stabilità nel tempo delle medesime, senza aggravi economici, quindi, sui pazienti. E la tecnologia può essere di grande aiuto, in questo senso. Nell’ultimo anno la Clinica Favero proprio per la difficile situazione finanziaria, ha voluto dimostrare un’attenzione ancora maggiore verso le richieste dei pazienti, sia in termini di trattamento che in termini economici. «Infatti – spiega Favero –, oltre all’aggiornamento costante, in una situazione di crisi generale è nostro dovere fare in modo che il peso eco-

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nomico sulle famiglie non aumenti. Questa è stata la nostra politica: innovazione tecnologica e acquisizione di apparecchiature moderne, sia per quanto riguarda i trattamenti più comuni sia per i più sofisticati. Nell’ultimo anno abbiamo investito nell'ammodernamento delle strutture con attrezzature di altissima tecnologia, come il laser, il microscopio, la presa delle impronte digitalizzata, la costruzione delle protesi con il Cad Cam. Queste sono tutte innovazioni che vanno a vantaggio del paziente e, quindi, orientate anche alla riduzione dei costi, oltre che al miglioramento della prestazione professionale». In che modo più precisamente è possibile la riduzione dei costi? «Si può mantenere la qualità della prestazione con un controllo quotidiano di quella che è la “spending review”. Quindi, non si deve risparmiare sulla qualità dei materiali, della sterilizzazione o dell’esecuzione professionale. Si deve puntare, invece, all’ottimizzazione dei tempi di lavoro, senza creare troppe liste d’attesa, utilizzando i sistemi digitali per le informazioni dei pazienti e un’archiviazione dei dati computerizzata.

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Gian Antonio Favero • IN COPERTINA

Il professor Gian Antonio Favero con una paziente a cui ha ridato il sorriso

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IN COPERTINA • Gian Antonio Favero

Agli albori dell’implantologia ondatore e ideatore della Clinica Favero, con sedi sia in Italia sia all’estero, il Professor Gian Antonio Favero, specializzato in Odontoiatria e Protesi Dentaria, ha ricoperto diversi ruoli all’interno dell’Università di Padova. Attualmente è professore ordinario nell’ateneo veneto e titolare della cattedra di Implantologia nel Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria. Oltre a esser stato, tra le altre cariche ricoperte, Direttore del Dipartimento Integrato Interaziendale di Odontoiatria, Direttore e Primario della Clinica Odontoiatrica dell’Università di Padova e direttore della scuola di specializzazione in Ortognatodonzia, è socio fondatore della Società Italiana di Osteointegrazione, membro attivo della European Association of osseointegration e membro attivo della "ITI Fondation" e dirige in Italia (Treviso) il "Branemark Osseointegration Center ", centro di ricerca internazionale di osteointegrazione orale ed extraorale. Il professor P.I. Branemark, inventore dell’implantologia moderna, è stato il suo maestro. Il Professor Favero, pioniere dell'implantologia osteointegrata in Italia, ha al suo attivo oltre 350 pubblicazioni e libri con studi sperimentali e clinici. Migliaia di casi clinici trattati con successo lo rendono uno dei maggiori esperti internazionali nel settore dell’implantologia.

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Questo riduce le spese di segreteria e anche il tempo che normalmente si dedica per spiegare quanto necessario al paziente». Qual è la filosofia che guida l’attività? «Ci sono molti modi di vedere il problema del paziente, così come cambia l’orientamento rispetto a un problema da dentista a dentista: uno può essere più orientato a una conservazione piuttosto che alla demolizione di una struttura dentale. Dunque, le soluzioni terapeutiche possono essere diverse, con costi diversi. Dal mio punto di vista bisogna fare il meno possibile nella bocca per avere i risultati migliori. Qualsiasi terapia, in ogni caso, dovrebbe essere accompagnata da una pulizia professionale periodica, ogni sei mesi, così da poter intervenire subito in caso di patologia». In che modo è possibile ridurre l’invasività dei trattamenti? «Oltre che con la tecnologia, con la mano del professionista. La capacità manuale di un medico è

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Esistono tecniche innovative per la rigenerazione dell’osso. Oggi possiamo usare i fattori di crescita contenuti nel sangue del paziente stesso

Dall’alto, un intervento implantologico in sala operatoria (Clinica Favero). Sotto, correzione dei difetti dentali con faccette in ceramica (0,2 mm di spessore): tecnica non invasiva www.gianantoniofavero.it - www.clinicafavero.it - gafavero@tin.it

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Gian Antonio Favero • IN COPERTINA

A sinistra, un trattamento non invasivo della malattia parodontale (Piorrea) tramite il microscopio e il laser. Sotto, paziente trattata in Clinica Favero con tecnica “All on 4”: i denti fissi in un giorno

spesso sottovalutata, soprattutto in ambito accademico. Un medico può anche vantare un sapere enciclopedico, ma se non ha l’intuito clinico, se non ha la capacità di muovere le mani non è in grado di trattare adeguatamente un paziente. Le due cose sono entrambe molto importanti, per questo oltre alla ricerca, la manualità all’interno delle università dovrebbe essere considerata maggiormente: un laureato dovrebbe fare due o tre anni di pratica all’interno di uno studio dentistico, prima di intraprendere la sua attività come avviene per gli avvocati o i commercialisti, solo dopo questo periodo a fianco di professionisti che già esercitano, potremo avere dentisti pronti per un’attività professionale autonoma». Quali sono le novità nel campo della ricerca? «Si sta puntando alla rigenerazione dell’osso, all’uso delle cellule staminali, temi di cui si sente parlare spesso, anche se non esiste ancora una profonda conoscenza e studi adeguati per la standardizzazione di certe terapie. Il nostro studio è in collaborazione con centri internazionali per la ricerca. Sulle cellule staminali, per esempio c’è ancora molto da fare, sono pochi i laboratori che riescono a fare la differenziazione dalle cellule staminali a quelle che poi sono specializzate per un certo tipo di tessuto. Nelle nostre

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cliniche usiamo tecniche innovative che non danneggiano il paziente o che creano dei fattori incontrollati di sviluppo della neorigenerazione dell’osso. Oggi possiamo usare i fattori di crescita contenuti nel sangue del paziente stesso. Preleviamo il sangue del paziente e separiamo in una centrifuga la parte corpuscolata dal gel piastrinico che contiene i fattori di crescita: questi ultimi vengono mescolati con osso di banca (Banca dell’osso dell’O.C. di Treviso) e osso vivente, deimmunizzato, denaturalizzato, e quindi senza rischi per il paziente. In questo modo riusciamo a far rigenerare l’osso dove manca e dove serve». Che tipo di rapporto sarebbe auspicabile tra sanità pubblica e privata nel suo settore? «La sanità privata colma dei vuoti lasciati da quella pubblica. Il pubblico garantisce estrazioni, cure canalari, carie, tutti trattamenti che sono soggetti spesso a ticket. La grande spesa per i pazienti, però, sono le protesi, i trattamenti ortodontici e implantologici. Il pubblico in nessuno stato al mondo può supportare questo tipo di trattamenti assai costosi. La sinergia tra pubblico e privato sta nel lasciare queste attività a chi è meglio attrezzato ed organizzato, come la maggior parte degli studi privati calmierando i prezzi e dando il giusto valore alla qualità e la garanzia della durata nel tempo dei trattamenti erogati».

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RICERCA E INNOVAZIONE • Alessandro Donadon

UN NUOVO PROCESSO DI STERILIZZAZIONE AL PLASMA di Vittoria Divaro UN PROGETTO INNOVATIVO PER OTTENERE LA STERILITÀ DELLO STRUMENTARIO CHIRURGICO. ALESSANDRO DONADON PRESENTA IL PERCORSO DI RICERCA DI UNA RETE DI IMPRESE CHE HA PORTATO A QUESTO RISULTATO

Alessandro Donadon, amministratore della Medical Srl di San Vendemiano (TV) www.medicalgroupitaly.com

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egnalato dalla Regione Veneto come eccellenza nell’ambito dei prodotti per l’innovazione industriale in campo sanitario finanziato con fondi europei, il progetto Manster Dgr 1753/2012, ha messo a punto un nuovo metodo di lavoro per garantire nel tempo il mantenimento della sterilità dei presidi medico-chirurgici, metodo che si è concretizzato nel prodotto Kryos Sterility. Artefice dell’iniziativa è una rete di imprese con a capo la trevigiana Medical e che coinvolge anche Irinox e Casagrande. Come spiega Alessandro Donadon, amministratore di Medical, azienda che guida insieme alla moglie Alessandra Scassa: «Attualmente, a livello mondiale, le linee guida sulla sterilizzazione degli strumenti chirurgici prevedono l’imbustamento degli stessi, procedura che però non consente lo stoccaggio, con enormi costi di manualità operativa e rischi di contaminazione biologica. Per superare questo limite, abbiamo creato un gruppo di studio fra le tre aziende, che ha messo insieme dati tecnici e scientifici con il nostro know how, realizzando una sintesi innovativa».

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Qual è stato il punto di partenza di questa ricerca? «L’idea era che la crio-conservazione, adeguatamente calibrata e combinata con la ionizzazione dell’aria, potesse garantire un ambiente asettico in campo sanitario. I test pilota preliminari sono stati svolti presso il dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova, sperimentando la crio-conservazione con abbattimento rapido di temperatura a meno 30 °C combinata con l’ozono e il materiale imbustato. Ottenuto un esito microbiologico favorevole, siamo passati a un test più complesso, svoltosi presso l’istituto

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Alessandro Donadon • RICERCA E INNOVAZIONE

La crio-conservazione, adeguatamente calibrata e combinata con la ionizzazione dell’aria, garantisce un ambiente asettico

Vita Salute del San Raffaele di Milano, diretto dal professor Massimo Clementi». Cosa è emerso da queste ulteriori verifiche? «Anche su strumenti sterilizzati senza imbustamento, abbiamo registrato un test microbiologico in perfetta aderenza alle linee guida emanate dagli Organismi nazionali e internazionali di riferimento. Da qui si è passati alla registrazione del marchio europeo Kryos Sterility e al deposito di due brevetti: uno per il dispositivo di mantenimento della sterilità, il secondo per il metodo relativo al processo completo di sterilizzazione automatizzato in ambiente asettico. Infatti, dai test microbiologici è emersa la possibilità di creare un nuovo processo di sterilizzazione al plasma anziché a

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vapore, escludendo così la procedura di imbustamento dei singoli strumenti, che viene sostituita da un unico involucro sterile finale. Questo risultato rappresenta una rivoluzione dal punto di vista tecnico, che permette di risparmiare manodopera, ottimizzare al massimo i protocolli operativi e garantisce la sterilità dello strumentario nel tempo». Pur con una dimensione internazionale, Medical ha mantenuto un’impronta familiare. Con quali progetti vi siete affermati? «Con prodotti innovativi per il settore odontoiatrico e medico (nel 1990 per primi in Italia abbiamo prodotto le mini autoclavi per la sterilizzazione degli strumenti chirurgici). Non a caso, il nostro ultimo lancio sul mercato è una nuova serie di gel al fluoro per uso topico nell’igiene orale, sviluppata secondo le linee guida del ministero della Salute. Abbiamo studiato una nuova formulazione con aloe vera e menta, che offre, con un unico prodotto, la doppia azione di prevenzione della carie e desensibilizzazione dentale, con azione antinfiammatoria, rigenerativa e antibatterica. Ciò rende il prodotto indicato dopo procedure di sbiancamento, detartraggio manuale o a ultrasuoni, interventi di igiene orale professionale, per prevenire e controllare l’ipersensibilità dentale. Inoltre è utilizzato durante i trattamenti ortodontici per realizzare una protezione topica in pazienti affetti da erosioni dentarie, come metodo alternativo alla profilassi della carie».

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