FLM settore termo

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IMPEGNO DI LOTTA PER UNA POLITICA

ENERGETICA SOSTEGNO DI UNA NUOVA POLITICA ECONOMICA

La vertenza "energia elettrica" costituisce uno dei punti con carattere prioritario nell'ambito della vertenza e lotta generale interconfederale in corso da mesi nei cerifronti del Governo per una diverga politica economica, le riforme, le pensioni e del padronato pubblico e privato sulla contingenza, la garan zia del salario .

Milioni e milioni di lavoratori di tatt'Italia, dei diversi settori e di tutte le categorie - in questi oltre 3 mesi di azione e lotta di massa - hanno dimostrato scioperando, partecipando e dando vita ad imponenti manifestazioni e a varie forme , anche nuove, di lotta , la ferma e convinta determinazione di operare sino al rag4_ungimento degli obiettivi respingendo nel contempo ricatti e attacchi alla loro azione provenienti da più parti .

Questa imponente mobilitazione e lotta ha consentito di conquistare un primo importante risultato , il 19 Diembre scorso con l'ipotesi di accordo raggiunto con il Ministro dell'Industria per la revisiòne del le tariffe elettriche dei consumi popolari i cui termini riportiamo in questo bollettino . Ora il conCONTINVA

INIZIATIVE E IMPEGNI DI LOTTA DEL SETTORE

Riunione dei Consigli di Fabbrica , fra il 7 e 9 gennaio , sulle decisioni del ConVegno ;

10 Gennaio : sciopero di due ore , nell'ambito. delle 8 della vertenza generale v con assemblea in tutte le aziende per dibattere i temi della vertenza di settore

il 15 Gennaio : attivo regionale, sulla situazione energetica con la partecipazione delle strutture orizzontali e delle categorie interessate ;

Giornata nazionale di l9tta dell'intero movimento sugli obiettivi prioritari relativi al piano dell'energia elettrica .

fermo , elettro nucleare settore Fm L milano
TERMOELETTRONUCLEARE N.2
BOLLETTINO COORDINAMENTO SETTORE
Gennaio 1975

fronto con il Governo prosegue, nel la prima decade di gennaio - sulle scelte energetiche dell'intero PAese.

Come sottolinea la Federazione Nazionale CGIL-CISL-UIL " la vertenza per l'energia rimane aperta sulle richieste avanzate dalla Federazione per un preciso programma decennale di costruzione delle centrali tcrm-che e nucleari . "

Il Convegno nazionale del setto re termomelettronucleare ha sottolineato con forza come in questa fa se del confronto con il Governo sia anche necessario ottenere contemporaneamente una precisa definizione delle scelte e di precisi programmi necessari allo sviluppo del settore dell'elettromeccanica pesante e del le produzioni collegate .

Precise e contemporanee scelte

e programmi per l'elettromeccanica pesante rappresentano la condizione indispensabile per rendere credibile e realizzabile il programma decennale di costrizioni di centrali termiche e nucleari che sono necessazie per uscire dalla crisi energe tica .

Consapevoli che il superamento della crisi energetica è elemento fontamentale per poter realizzare e sostenere una nuova e diversa politica economica e del ruolo che in questo ambito spetta all'elettromec canica pesante si è deciso di soste nere, il prosegu o del confronto con il Governo, con preCise iniziative di mdilitazione e di lotta che sono indicate nella risoluzione finale del Convegno .

Risoluzione del Convegno Nazionale del settore termoelettronucleare

Con la partecipazione di centinaia di delegati, provenienti da tutta Italia, dalle aziende elettromeccaniche e di dirigenti sindacali si è tenuto a Milano, il 18-19 Dicembre scorso il Convegno Nazionale del settorE termoelettronucleare .

Il Convegno apertoch una relazione di Maria Chiara Bisogni, della F.L.M. Nazionale è continuato nei due giorni con numerosi interventi di de legati, di dirigenti della F.L.M. provinciale, della Federazione CGIL-CISL e UIL e del sindacato elettrici .

Le conclusioni del dibattito sono state effettuate dal Segretario Nazionale della F.L.M. Gianni Bon .

Al termine dei lavori il Convegno ha approvato la mozione che intgralmente pubblichiamo di seguito .

L'attivo Nazionale dei delegati del settore dell'Elettromeccanica pesante, riunito a Milano nei

giorni 18-19 Dicembre, conformemente all'impegno politico assunto dal la F.L.M. nel recente Consiglio Ge-

nerale , sottolinea il carattere prioritario delle lotte che il movi mento è chiamato a sostenere nello ambito della vertenza generale sugli indirizzi e le scelte di politica economica del Governo nei settori dell'agricoltura, dell'energia elettrica, della produzione dei beni strumentali

La grave situazione energeti ca in cui versa il Paese, in conseguenza di uncecennio di mancate scelte di sviluppo, rischia di costi_ tuire nel breve periodo un impedimento serio sul piano della stessa continuità della produzione e dei suoi sviluppi futuri , al punto che i grandi gruppi industriali possono giustificare strumentalmente il ritardo nella costruzione degli stabilimenti nel Mezzogiorno (vedi Grottaminarda, ecc.. ) ritardo negli investimenti che rientra per altro in un disegno complessivo di recessione economica e di ristrutturazione involutiva dell'apparato industriale

Le scelte energetiche del Paese non possono essere demandate ulteriormente all'ENEL e alle impre se, scelte che sono state fin qui effettuate secondo criteri di mera convenienza aziendalistica e di subordinazione al capitale americano.

La stessa mancata attuazione della legge 880 sulla localizzazione delle centrali per la parte relativa alla costruzione delle 11 centrali termiche programmate, a più di un anno di distanza dalla sua emanazione, non si spiega se non con la volontà strumentale e provocatoria di imporre al Paese, attraverso una campagna allarmistica , una scelta nucleare indiscrimi nata e non consona agli interessi generali , relativi all'acquisizione nazionale delle tecnologie neces sarie per il dominio della sicurezza nucleare e allo sviluppo tecnolo gico e occupazionale interno

Il sindacato rivendica allo interno di scelte politiche discriminanti, adeguate agli interessi del Paese, un piano organico di intervento che dia adeguata soluzione ai problemi di breve, medio .e lungo periodo

Questo significa realizzare nell'im mediato tutti questi interventi che possono migliorare la produttività degli impianti elettrici esistenti; dare avvio immediato alla costru zione di centrali termiche, mediante adeguata soluzione dei problemi eco logici sollevati dagli Enti Locali, sui quali è mancata finora una discussione di merito, e contemporaneamente, nell'ambito di una poli tica di miglior utilizzo delle risorse idriche e geotermiche esisten ti, ad una scelta nucleare di cui siano definiti chiaramente i vincoli tecnologici, produttivi,ambienta li richiesti a salvaguardia degli interessi generali del Paese

L'attivo Nazionale dei delegati , rileva inoltre il valore politico dell'ipotesi di accordo realizzata nel confronto aperto con il Governo sulla revisione delle tariffe elettriche relative ai consumi popolari, all'interno di una più equa distribuzione tariffaria, che nel caso specifico va ad incidere sui consumi di lusso e sulla grande utenza .

Questa ipotesi di accordo viene realizzata in stretta continuità con il prossimo confronto sulle scelte energetiche del Paese, di cui sono stati già fissati i tempi entro la prima decade di gennaio , rispetto al quale assumono particolare rilievo gli obiettivi inerenti ai provvedimenti di urgenza, sicurezza e localizzazione delle centra li, lo sviluppo occupazionale e tecno logico, con particolare riferimento al Mezzogiorno

Nell'ambito di questo con fronto che riguarda il Movimento e

CONTINUA IN 4

il Sindacato nella sua interezza, si pone l'esigenza di una rivendica zione specifica in sede di Governo della F.L.M. e della Federazione

CGIL-CISL-UIL sulle scelte programmatiche necessarie allo sviluppo del settore dell'elettromeccanica pesan te e delle produzioni collegate .

Questo confronto , in quanto sostenuto dall'impegno di lotta dei lavoratori metalmeccanici, si propone di dare un contributo positivo agli sbocchi della vertenza, sugli obiettivi generali del settore dell'energia elettrica , in stretto collegamento con le azioni di lotta dell'insieme del movimento e in par ticolare dei lavoratori elettrici e della ricerca .

In relazione a questo impegno l'attivo nazionale dei delegati si impegna fin da ora a realizzare il 10 Gennaio in tutto il settore dell'elettromeccanica due ore di sciopero con assemblee , nell'ambito di quelle previste per la vertenza generale

Nelle assemblee si discuteranno gli obiettivi da conseguire e le prime azioni di mdilitazione. Fra le azioni da realizzare a breve ter mine si individuano fin da questo momento

una giornata di lotta dell'inte ro movimento incentrata sugli obiettivi specifici e prioritari relativi al piano dell'energia elettrica ;

attivi regionali, entro il 15

Gennaio , con la prtecipazione delle strutture sindacali orizzontali , provinciali e regiona li, promossi d'intesa con le altre categorie interessate, in particolare in Lombardia, Liguria, Campania,Umbria,Puglia per la definizione degli obiettivi puntuali inerenti sia alla situa zione energetica locale, sia allo sviluppo dell'attività manufatturiera .

L'attivo decide inoltre di riunire il Coordinamento del settore subito dopo l'incontro previsto con il Governo, per valutarne i risulta ti e per definire azioni rivendicative specifiche, in continuità con gli impegni che ne deriveranno per l'insieme del movimento .

Sempre in quest'ambito, lo attivo nazionale dei delegati, impe gna i singoli consigli di fabbrica alla definizione degli obiettivi di fabbrica e di gruppo relativi agli sbocchi della ristrutturazione del settore ( che al momento attuale presenta caratteri espansivi assolu tamente inadeguati) allo scopo di realizzare una rivendicazione omogenea e unitaria a livello di setto re su orari, organici, controllo del decentramento produttivo, sviluppo degli investimenti, e tale da salda re il fronte del movimento rivendicativo già aperto nei confronti del patronato pubblico ( Terni, Finmeccanica ) per il rispetto degli accordi acquisiti, le cui fasi saranno definite contestualmente alle risultanze del confronto con il Governo .

La crisi energetica

Il COnvegno è partito da un esame dei processi di ristrutturazione in corso nelle aziende del settore dell'elettromeccanica pesante di cui si è parlato nel nostro precedente bollettino ( Ansaldo, Asgen, ecc.. ) passando quindi ad esaminare la situazione energetica .

Oggi la crisi affatto tanto sunte carenze Paese, dovuta

da di ad

di produzione di energia elettrica non deriva cause di carattere internazionale , e tanto meno da prepetrolio, ma costituisce una caratteristica del nostro una somma di manovre speculative e di scurili inefficienze. Il deficit di energia elettrica è il prezzo che il Paese è costretto a pagare come frutto di una politica miope e assogettata agli interessi degli USA e dei petrolieri, di ristrette visioni burocratiche ed aziendalistiche che hanno caratterizzato l'attività dell'ENEL e dei Governi che si sono succeduti dopo la nazionalizzazione .

Ne ro piano (centrali nucleari ed ampliamento ricerche geotermiche di risolvere, sulla base della contrattazione politica modo di produrre energia elettrica, le vertenze con gli Enti posizione a coordinare gli strumenti di intervento necessari zione, progettazione e ricerca di nuove centrali . Le stesse finanziarie in cui l'ENEL oggi opera, non sono certo casuali, seguenza delle scelte e dell'azione di quelle forze politiche oggi hanno guidato l'Ente .

sono una prova la mancanza di un piano energetico nazionale e di un vesettoriale; le mancate scelte verso la diversificazione delle fonti ) ; la non volontà e di una modifica del Locali, l'opalla costrudifficoltà e sono conche fino ad

Le conseguenze di queste affermazioni, sono state toccate con mano dalla intera collettività con le recenti interruzioni di erogazione di energia elettrica, con gravissime ripercussioni sulla produzione ed i salari di migliaia di lavoratori ( oltre 60 aziende siderurgiche lombarde chiuse per 6 giorni > con momenti di grave tensione nella stessa opinione pubblica. Questi stacchi non sono affatto un aspetto contingente del problema .Infat ti l'Enel ha varato un piano di emergenza che prevede sospensioni nella fornitura di energia a quasi tutte le utenze, nel caso che venga meno il 5% di riserva oggi esistente

Il Movimento sindacale ritiene che il piano debba essere respinto perchè oggi, in termini oggettivi, non esiste un deficit energetico, in quanto la domanda media è di L. 20.000 MW mentre la disponibilità giornaliera è di 26.000 MW , tenendo conto che per cause interne ed esterne il grado di inutilizzazione degli impianti è del 25%

Quindi , a tutt'oggi, esiste comunque un limitato margine di Actirezza ,che in alcuni giorni acconsente persino l'esportazione di energia .

Più ampi margini di sicurezza si avrebbero se l'Enel anteponesse all'immobilismo e alla confusione la strada della programmazione, compresa una piena utilizzazione degli impianti ( garantendone almeno la disponibilità che oggi esiste negli altri paesi europei e recependo le giuste esigen

ze di salvaguardia ecologica degli Enti Locali . In proposito gravi sono le responsabilità dei petrolieri, che hanno imposto l'uso di combustibili altamente inquinanti, rifiutati da tutto il resto d'Europa .

Perchè dunque questa carenza ? Per di più concentrata in zone come la Lpmbardia ed il Piemonte, colpendo un settore, come quello siderurgico, in cui il recupero della produzione è difficile ?

Vano è stato il tentativo dell'Enel di fare ricadere le responsabilità dei ti di energia sui lavoratori elettrici per gli scioperi in orso relativi ad una vertenza che, non certo all'ultimo punto, pone obiettivi concreti per una diversa politica energetica .

scorte di combustibile per una sola settimana

In un settore come quello della produzione dell'energia elettrica, vi è at tualmente una scorta di olio combustibile soltanto per una settimana; i mancati rifornimenti dei petrolieri, in nome dei propri interessi e non ceto per mancanza di petrolio greggio, come da loro stessi ammesso, in sede regionale, hanno assotigliato le scorte a belli estremamente pericolosi .

Gravissime in effetti sono le colpe dei petrolieri per la situazione che si è andata creando. Pur avendo ancora notevoli capacità di stoccaggio nei lo ro serbatoi, continuano a dichiararli pieni di prodotti leggeri invenduti ( benzina e gasolio0, nè vogliono diversificare la produzione arrestando così le produzioni di olio combustibile adatto per le centrali e operano in modo da trarre da questa situazione che vanno artificiosamente costruen do , un congruo aumento dei prezzi dell'olio combustibile, che una volta acquisiti ricomparirà immancabilmente ed in abbondanza sul mercato . Il tanto sbandierato piano energetico che dovrebbe essere lo strumento per risolvere. tutti i mali , è visto dai petrolieri, nella loro solita logica, come un mezzo per guadagnare di più , gravi sono in particolare le responsabilità della regione lombarda che ha mostrato di essere interessata più che altro al fatto propagandistico di intervenire con una politica di piano, che in realtà non esiste e che non potrebbe risolvere Comunque il problema a breve termine . Inammissibile è poi, sul piano complessivo, il com portamento del governo centrale che non vuole mettersi in grado di risolvere i problemi nell'interesse della comunità .

In effetti dalla perdurante assenza di una politica governativa e del fallimentare comportamento dell'ENEL , si deve dedurre che la mancanza di energia elettrica è voluta ed è l'altra faccia della politica di recessione la cui portata si sta misurando in questi ultimi mesi

Alla crisi, oggi avviata, il grande padronato risponde in termini di ristrutturazione e di processi inflattivi .

E' quindi di vitale importanza costruire un'alternativa generale, che partendo dalle diverse realtà di fabbrica, individui precisi obiettivi ,sia immediati che a lungo termine , che si traducano in nuovi investimenti ,

più occupazione , ammodernamento e sviluppo della produzione, e che battano, nel concreto, il processo recessivo .

Per fare ciò è necessario che alcune linee di carattere generale diventino patrimonio del più ampio strato di lavoratori

gli obiettivi immediati

Nell'immediato è necessario :

Promuovere tutti questi interventi che possono migliorare la capacità di erogazione degli impianti elettrici esistenti , che risultano media mente eottoutilizzati nella misura del 10% , mediante ampliamento degli organici addetti alla manutenzione , potenziamento degli impianti di distribuzione delle centrali al fine di ridurre l'incidenza dei guasti; completare la rete di distribuzione e di trasporto al fine di realizzare una perfetta distribuzione dell'energia fra le varie parti del Paese ;

Dare avvio alla costruzione delle centrali termoelettriche mediante rapida soluzione dei problemi ecologici sollevati dagli Enti Locali .

La legge 880 pone fine alla pratica della assoluta discrezionalità dell'ENEL , nei fatti, nella scelta delle localizzazioni, stabilendo la determinazione della carta dei siti, congiuntamente alle regioni, ma per ragioni di urgenza impone alle regioni 11 centrali in località determinate ( dall'ENEL ) . Non è quindi concepibile che l'ENEL e il governo si rifiutino di entrare nel merito delle richieste, trinceran dosi dietro il pretesto della legge o dei costi eccessivi delle misure antinquinanti richieste ;

€'antire il rifornimento dell'olio combustibile alle centrali termoelet triche mediante controllo delle esportazioni delle compagnie petrolifere, razionamento per usi privati, definizione di impegni vincolanti per l'Ente petrolifero di Stato .

Queste sono misure che devono essere attuate per rendere credibile qualsia si discorso di piano, che comunque deve essere fatto per il prossimo futuro .

Risolte le questioni legate ai petrolieri, ad una migliore utilizzazione degli impianti, alla realizzazione della legge 880, le prospettive per il futuro sono tutt'altro che chiare ed impongono un discorso di piano, che permetta anche il recupero dei ritardi fin qui accumulati soprattutto in campo nucleare .

L'Italia è l'unico Paese al mondo che avendo 3 centrali nucleari in funzio ne nel 1964 , ne ha ancora 3 nel 1974, mentre la potenza elettronucleare installata negli altri paesi industrializzati, e non, si è decuplicata .

Questo ritardo, determinato dall'intreccio tra la nostra classe dominante e gli interessi dei petrolieri, che imposero le centrali termiche funzionanti ad olio combustibile, richiede, per essere colmato, una profonda in-

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versione di tendenza nella politica governativa, nella gestione degli Enti pubblici, di servizio e di ricerca e degli indirizzi produttivi dell'industra manifatturiera .

Comunque il sindacato rivendica, già fin d'ora un piano organico del settore energetico, in cui assumano particolare rilievo le decisioni riguardan ti lo sviluppo tecnologico e occupazionale, con particolare riferimento al Mezzogiorno .

In tal senso il sindacato chiede che , congiuntamente ad un programma di centrali termiche aggiuntivo rispetto a quello fissato con la legge 880, una scelta nucleare da attuarsi attraverso :

L'istituzione di un rapporto di collaborazione Enel, Cnen, industrie1 che permetta l'acquisizione dei criteri di progettazione e di ricerca per un reale svincolo dalla logica delle licenze nella costruzione dei reattori nucleari ;

Unalpartecipazione delle forze produttive, di progettazione e ricerca, alle iniziative a livello europeo, che non- sia relegata, come ora al puro piano finanziario ;

La programmazione dello sviluppo e della capacità produttiva del setto re manifatturiero .

per le centrali nucleari

A tale scopo è necessario :

Che si definiscano in sede governativa e parlamentare le scelte relative alle filiere nucleari da adottare . Queste scelte devono tener conto di quelle effettuate in campo europeo ai fini degli sviluppi del la collaborazione e dello scambio delle tecnologie acquisite, oltre che delle caratteristiche tecniche più convenienti dei reattori provati oggi in uso e delle esperienze nazionali fin qui realizzate nel cam po della ricerca e progettazione ( CNEN) ;

Che si stabilisca una linea di continuitgl e di sviluppo fra costruzione, progettazione e ricerca nel campo dei reattori provati di oggi e i reattori veloci - autofertilizzanti, che entreranno in funzione da qui a 10-15 anni . Senza di che la partecipazione del paese (attraverso ENEL e NIRA ) a iniziative europee come il progetto UNIPEDE si traduce in un esclusivo vantaggio finanziario per gli altri paesi contraenti; Che si faccia una chiara scelta di partecipazione alle iniziative europee nel campo della produzione dell'uranio arricchito - combustibile delle centrali nucleari di tipo provato - ( oggi il fronte italia no è diviso fra CNEN e ENI che partecipano al programma francese EURODIF , eFNEL che parteggia per quello tedesco - olandese URENCO), altrimenti il paese rischia la più totale subordinazione alle compagnie americane che ne detengono il dominio su scala mondiale ;

Che si promuova attraverso l'ENI lin efficace programma di approvvigiona

mento di uranio naturale ( che oltre all'arriahimento - serve come combustibile nelle centrali provate di tipo Candu ) ;

e) Che si promuova il rapido superamento della situazione oggi esistente dell'affidamento alla società licenzialte americana di numerosi compiti che aggravano di molto il costo' della centrale nucleare che viene trasferito all'estero .

Tra'questi compiti assumono partiaiare rilievo l'elaborazione del progetto completo delle parti della centrale , la diretta fornitura dei componenti tecnologicamente più avanzati, la supervisione tecnica dei componenti costruiti in Italia e il montaggio della centrale . A ciò si aggiunga che la normativa tecnica della garanzia americana implica la garanzia sulla affidabilità e sulla sicurezza di ogni sigplo componente , oltre che sulla centrale nel suo insieme, ed esclude dal mercato tutta una serie di imprese italiane che possono fornire validamente semilamrati e componenti (dalla Tonolli alla ATB , dalla Falk alla Terni, dal Pignone alla Selenia ecc .. con conseguente notevole aggravio della bilancia dei pagamenti ( se si assume come termine di riferimento la costruzione della centrale di CAorso se ne deduce che il costo della centrale che viene trasferito all'estero in questo modo si aggira intorno al 30% , anzichè 4-6% - costo della sola licenza-il raffronto è utile per capire quale è l'ordine delle grandezze di cui si discute . Il costo di una centrale nucleare è all'incirca di 300 miliardi ) .

Parti fondamentali della programmazione degli investimenti nel settore energetico sono

La progammazione delle localizzazioni . Questo problema può e deve essere correttamente superato attraverso una programmazione democratica delle localizzazioni, in base a parametri politici che definiscano le prospettive di sviluppo economico , produttivo del nostro Paese , in cui le singole Regioni possono svolgere un ruolo primario

Il finanziamento dell'Enel . La necessità di nuovi impianti impone forti finanziamenti . Aeò , in Parlamento, si è tentato di sopperire con l'istituzione di un fondo, che è risultato del tutto insoddisfacente . La revisione tariffaria, la cui natura sperequativa antipopolare , è stata in gran parte modificata dalla recente lotta e iniziativa sindacale , non può , per la natura stessa dell'ENEL , costi tuire l'elemento sanatorio, ma contemporaneamente non vi possono essere utenti che pagano l'energia elettrica meno del suo costo reale, come tutt'ora avviene per grande utenza ( padronato )

Da un lato , occorre dare vigore al fondo, la cui entità deve nascere da un dibattito parlamentare, che indichi la scala delle priorità economico-produttive del Rese ; d'altro occorre andare ad un progetto generale di riforma delle tariffe che, partendo dai primi risultati finora acquisiti, ahgui le tariffe, largamente sotto costo, della grande utenza industriale .

Realizzi un programma/complessivo di investimenti nel settore manifatturiero partendo dal rispetto degli accordi sugli invetimenti nel Mezzogiorno ( Asgen, Meccanica, Italtrafo , ecc .. ) .

SULLE TARIFFE ELETTRICHE Conquistati importanti risultati

ROMA, 19. — La vertenza avviata dalla Federazione sindacale CGIL - CISL - UIL nei confronti del governo per le tariffe elettriche si è risolta positivamente: per i consumi minori si avrà una sensibile riduzione della bolletta rispetto ai livelli raggiunti in seguito alla revisione delle tariffe effettuata nell'agosto scorso.

L'accordo è stato raggiunto a conclusione di un incontro svoltosi mercoledì scorso tra il ministro dell'Industria Donai; Cattin e una delegazione sindacale diretta dai segretari confederali Didò, Romei e Rufino.

In particolare, l'ipotesi d' accordo prevede 4 punti; vediamone il contenuto e gli effetti per i singoli utenti.

- Ripristino della vecchia quota fissa per i contratti di 3 kw di potenza. Ciò significa che la quota fissa (dovuta per il fatto di avere a disposizione l'energia elettrica indipendentedal consumo o meno) viene ridotta da 1.200 a 600 lire, ossia al livello fissato nel 1951 e rimasto in vigore fino ad agosto.

- Eliminazione del sovrapprezzo termico per la fascia dei consumi domestici sino a 150 kw mensili sempre per potenze sino a 3 kw. L'eliminazione del sovrapprezzo termico consenti- , rà un risparmio di 4,80 lire per kw. Il beneficio sarà avvertito dalle utenze popolari che normalmente non hanno una potenza installata superiore ai 3 kw e che non consumano più di 150 kw al mese. Oltre al beneficio immediato, l'eliminazione del sovrapprezzo rappresenta una sorta di garanzia per il futuro, in quanto viene meno l'aggancio con il prezzo dell' olio combustibile; il sovrapprezzo, infatti, era stato applicato proprio a questo fine.

- Riduzione della tariffa attuale a 19,30 lire per i primi 150 kw mensili e per tutti i contratti sino a 3 kw di . potenza. Questo punto amplia la portata del precedente; di conseguenza la tarda* scende dalle 26,10 lire *nata ad agosto a 19,30 con un risparmio quindi di 6,28

- Per i consumi eccedenti i 150 kw mensili per 111 Prdenaa installata • di 3 r, e per l'intero consumo aie Utenzecon potenze In-

Utenze con potenza installata di 3 kw

Differenza in lire sulle bollette trimestrali

7.590 — 3.840

10.485 — 4.860

14.880 — 4.380

19.275 — 3.900

stallate superiori ai 3 kw viene individuata una tariffa di 23.70 lire più il sovrap• prezzo termico. Con questo punto dell'accordo, ín pratica, si mette un limite alla riduzione delle tariffe elettriche, nel senso che tale riduzione si applica soltanto sulle utenze minori, che riguar-

Comunicato Federazione

Cgil - Cisl - Uil

Nel commentare l'accordo raggiunto, intanto, la segreteria della Federazione CGILCISL-UIL, ha rilevato, in una sua nota, che « considera la ipotesi in modo positivo per i suoi contenuti concreti a favore delle famiglie a reddito più basso e per il significato politico che assume in rapporto agli obiettivi di contenimento delle tariffe dei servizi pubblici e dei generi di prima necessita.

La vertenza per l'energia — sottolinea la nota sindacale — rimane, tuttavia, ancora aperta sulle richieste avanzate dalla Federazione per un preciso programma decennale di costruzione delle centrali termiche e nucleari e per la piattaforma normativa e salariale dei lavoratori elettrici ».

« Per quest'ultimo punto — conclude la Federazione CGILCISL-UIL' — è previsto un incontro col ministro dell'Industria. E' stato convenuto di proseguire la trattativa entro la prima quindicina di gennaio ».

dano famiglie popolari tipiche. Oltre la potenza di 3 kw (ossia per potenze di 4,5 e di 6 kw) così come per i consumi eccedenti la quota di 150 kw la tariffa è fissata a 23,70 lire a cui però bisognerà aggiungere le 4,80 lire del sovrapprezzo termico (totale di 28,50 contro le 26,10 precedenti) e in più

resta il legame con il prezzo dell'olio combustibile.

Dell'accordo beneficieranno i consumatori più modesti, che rappresentano circa il 60-70 per cento delle utenze; essi verranno a risparmiare una cifra globale annua di circa 127 miliardi di lire,

SUDDIVISIONE UTENZE

CONTRATTI SINO

NIA 5.500.000

A 2 KW di potenza:

- sino a KW h

- da 100 a 150 KW h

— da 150 a 200 KW h

KW di potenza i 100 mens. 2.850.000

mensili 1.800.000

mensili 1.200.000 -- —

I 127 miliardi annui risultanti dalla revisione delle tariffe, rispetto agli aumenti attuati dal:l'ENEL , sono così suddivisi :

53,2 miliardi quota fissa;

28,2 miliardi tariffe da L.

45,3 miliardi

distribuiti per per riduzione

per riduzione

21,30 a L. 19,30; per abolizione

sovraprezzo termico .

IPOTESI DI ACCORDO Consumi kwh Vecchia tariffa Tariffa attuale Lire Totale Lire Totale Lire Differenza in Lire su tariffa attuale
CONTRATTI DA 3 A7.400.000 i quali sono così fasce di consumo :
100 6.900 150 8.860 200 10.825 250 12.790
11.430 15.345 19.260 23.175
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