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WORLD SOCIAL AGENDA 2012-2013: Obiettivi di Sviluppo del Millennio Meno Tre -Promuovere la paritĂ di genere-


WORLD SOCIAL AGENDA 2012-2013 - OBIETTIVI di SVILUPPO del MILLENNIO MENO TRE: Promuovere la parità di genere

Relazione sul progetto

Descrizione sintetica del progetto La World Social Agenda (WSA) è un percorso culturale che nasce e si sviluppa sul territorio, con particolare attenzione ai giovani, che ne diventano i destinatari ed i protagonisti allo stesso tempo. Bambini e ragazzi, in stretto collegamento con il territorio (mondo della scuola, associazionismo, mondo profit, enti locali), diventano infatti i principali beneficiari del percorso. Esso nel corso degli anni si è ampliato e diversificato riuscendo a innescare un lavoro di rete stabile e costruttivo con numerosi soggetti sui temi dei diritti umani, dell’ambiente, dello sviluppo e della salute. Il fattore di originalità della World Social Agenda non risiede soltanto nella capacità di sensibilizzazione ed educazione su queste tematiche, quanto nell’approccio che anima tutte le attività condotte, che trova le sue radici nella costruzione di relazioni stabili con realtà molto eterogenee. L’edizione 2012-2013 della WSA si inserisce all’interno della programmazione pluriennale 2008-2015 della Fondazione Fontana onlus, dedicata agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Nell’ottica del conto alla rovescia – giustificata dall’intenzione di partire dall’Obiettivo 8, “creare un partenariato globale per lo sviluppo”, che dà un metodo di azione per il raggiungimento degli altri sette – e in continuità con quanto realizzato nel corso degli anni passati (anno scolastico 2008-2009: Obiettivo 7 “Assicurare la sostenibilità ambientale”; a.s. 2009-2010: Obiettivo 6 “L’accesso alla salute – combattere l’HIV/AIDS, la malaria e le altre malattie”, a.s. 2010-2011: Obiettivo 5 “Salute, genere, diversità: migliorare la salute materna”, a.s. 2011-2012: Obiettivo 4 “Diminuire la mortalità infantile), l’annualità 2012-2013 avrà come focus il Terzo Obiettivo: “Promuovere la parità di genere”. L’Obiettivo in oggetto darà lo spunto per riflessioni più ampie sulla questione del genere, vista attraverso l’ottica dell’equità e della reciprocità dei diritti. In particolare verranno affrontati i temi dell’accesso all’istruzione della donna, della partecipazione della donna all’economia e della presenza delle donne a livello politico e istituzionale. Da un punto di vista attuativo, il progetto si rivolge in modo particolare al mondo della scuola, comprendendo percorsi e laboratori scolastici realizzati con la collaborazione di numerosi soggetti del territorio, informazione e formazione per docenti, seminari, analisi e ricerca, momenti artistici, iniziative rivolte alla cittadinanza. Tutte le attività verranno ideate, progettate e realizzate in rete con una molteplicità di soggetti (mondo profit, scolastico e no profit). Si mirerà a promuovere il protagonismo dei giovani e a condividere esperienze concrete e buone pratiche che si sono dimostrate efficaci sia a livello locale che internazionale.

Tematica Il Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio, “Promuovere la parità di genere e l’empowerment delle donne”, ha un solo target: eliminare la disparità di genere nell’ambito dell’istruzione primaria e secondaria preferibilmente entro il 2005, e per tutti i livelli entro il 2015. Gli indicatori ufficiali utilizzati per misurare lo stato di avanzamento verso il raggiungimento di questo importante Obiettivo sono tre: 1. Rapporto femmine/maschi iscritti ai vari livelli di istruzione (primaria, secondaria e terziaria); 2. Proporzione di donne impiegate in occupazioni retribuite al di fuori del settore agricolo; 3. Percentuale di seggi tenuti da donne nei parlamenti nazionali. (fonte: http://mdgs.un.org/unsd/mdg/Host.aspx?Content=indicators/officiallist.htm) Questo Obiettivo è fondamentale per il tema di cui si occupa, la parità di genere: il suo raggiungimento è un traguardo essenziale in sé, dal punto di vista del rispetto dei diritti delle donne (e degli uomini). La sua importanza sta anche nel riconoscimento che le disuguaglianze in questo ambito sono legate a doppio filo a tutti gli altri Obiettivi: se da una parte infatti la permanenza di forti iniquità di genere rallenta il raggiungimento degli Obiettivi, dall’altra i progressi fatti in tutti gli Obiettivi incidono fortemente sulla possibilità di raggiungere una maggiore parità. 1


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“L’empowerment delle donne e la parità tra donne e uomini sono condizioni necessarie per raggiungere la sicurezza politica, sociale, economica, culturale ed ambientale di tutti i popoli” (Piattaforma di azione della Conferenza mondiale sulle donne, Pechino 1995). Questa affermazione è il risultato di anni di lavoro, riflessioni, conferenze internazionali: alcune tappe fondamentali di questo percorso furono la Conferenza di Città del Messico del 1975 che aprì il Decennio delle Nazioni Unite per la Donna, la Convenzione per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW) del 1979, la Dichiarazione di Vienna del 1993. Nel corso degli anni l’approccio assistenzialista venne sostituito prima dal WID (Women In Development), orientamento che si diffuse nel corso degli anni ’60 secondo cui le donne passarono dall’essere considerate un soggetto passivo nell’ambito delle sviluppo ad assumere un ruolo attivo, al WAD (Women And Development), che nel decennio successivo promuoveva il protagonismo delle donne in particolare a livello economico, ed infine dal GAD (Gender And Development), il riconoscimento della prospettiva di genere all’interno di tutte le politiche. A livello di azioni poste in essere per raggiungere il Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio, si osserva che a livello globale vi sono grandi disparità e che il cambiamento culturale è molto difficile. Dal Millennium Development Goals Report 2012 si evince che i progressi fatti sono molto altalenanti. Se nell’ambito dell’istruzione in alcuni casi sono le ragazze e le donne ad essere più presenti a scuola e all’università e a raggiungere un grado più alto di istruzione rispetto agli uomini (questo è ciò che emerge dai dati globali, ma si registrano variazioni anche notevoli a seconda ad esempio della provenienza urbana o rurale delle ragazze e del livello di reddito della famiglia), è soprattutto per quanto riguarda il lavoro e la politica che i risultati sono ben lontani dalla parità. Anche in quei Paesi in cui il numero di donne occupate in lavori retribuiti nel settore non agricolo è equilibrato rispetto a quello degli uomini, le differenze si riscontrano a livello di remunerazione e per quanto riguarda l’accesso a posizioni manageriali. Per quanto riguarda la rappresentanza politica, si calcola che a livello globale le donne occupino il 19,7% dei seggi. Si tratta di un aumento del 75% dal 1995, e del 44% rispetto al 2000. Nonostante questa crescita esponenziale, il dato assoluto mostra una grandissima difficoltà nel portare i criteri della parità anche nell’ambito della politica. In generale, quello che emerge da un’analisi dei dati è che non c’è nessuna relazione diretta tra l’innalzamento del livello di reddito di un Paese e la parità di genere: le questioni dell’equità dei diritti riguardano tutti i Paesi in maniera indifferenziata, a prescindere dal livello di sviluppo raggiunto in altri ambiti. Gli indicatori che misurano i progressi nel raggiungimento di questo Obiettivo forniscono informazioni senza dubbio importanti per tracciare un’immagine della situazione della donna oggi nel mondo, e hanno il vantaggio – comune a tutti gli indicatori degli Obiettivi- di essere “semplici”, confrontabili nel tempo, concreti. Tuttavia, l’Obiettivo 3 non tiene conto di molte variabili e presenta molti limiti, riconosciuti anche all’interno del sistema delle Nazioni Unite. In primo luogo, il fatto che il suo unico target sia relativo all’istruzione, che è solo una delle numerosi dimensioni dell’equità di genere, dimostra che questo tema viene interpretato in maniera molto restrittiva. Nel corso degli anni, con le varie revisioni agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, si è scelto di introdurre nuovi target e indicatori “sensibili al genere” nell’ambito di altri Obiettivi, come l’Obiettivo 1 (lavoro dignitoso per le donne), l’Obiettivo 2 (livello di alfabetizzazione per genere), l’Obiettivo 5 (target sulla salute riproduttiva e relativi indicatori). L’Obiettivo 3, invece, è rimasto invariato. Inoltre, questo Obiettivo non prende in considerazione variabili essenziali della parità di genere: in primo luogo la violenza e l’accesso ai diritti di proprietà. Si sottolinea poi che la presenza di tre indicatori –relativi rispettivamente a istruzione, lavoro e partecipazione politicache non corrispondono ad altrettanti target dimostra che i temi dell’impiego delle donne e della loro rappresentanza politica sono stati sì presi in considerazione, ma non sono stati ritenuti prioritari. Si osserva anche che gli indicatori ufficiali danno una visione molto parziale delle questione. Ad esempio, l’indicatore relativo all’istruzione si calcola a partire dalle iscrizioni, ma non tiene conto del grado di completamento dei vari cicli scolastici. Quello relativo al lavoro delle donne analizza solamente la partecipazione delle donne in occupazioni retribuite al di fuori del settore agricolo: non viene però considerato il livello di paga, e gli impieghi femminili in ambito domestico o nel settore informale non rientrano nelle statistiche. L’indicatore che analizza la rappresentanza politica prende in esame la presenza delle donne in parlamento: non si ha tuttavia nessuna informazione relativa alla partecipazione femminile a livello di esecutivo o nei governi locali, così come non viene ‘pesata’ l’importanza delle donne nella società civile. Infine, bisogna tenere in considerazione il fatto che tutti questi indicatori si basano su dati di difficile reperimento, e questo sicuramente rende più complicato ottenere una visione chiara della situazione. Per superare – almeno in parte- i limiti degli indicatori ufficiali, in base ai quali vengono misurati i risultati raggiunti nell’ambito del Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio, varie organizzazioni –interne ed esterne al sistema 2


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ONU- ne hanno proposti altri che prendono in considerazione altre variabili per misurare la disparità/parità di genere. Di seguito ne presentiamo alcuni: • Social Watch: o GEI (Gender Equity Index) –misura il “gap” tra uomini e donne in tre ambiti: istruzione (indicatori: tasso di alfabetizzazione e iscrizioni ai vari livelli di scuola); economia (indicatori: tasso di attività economica e reddito percepito); empowerment (indicatori: donne in posizione tecniche, di governo, in parlamento, ministeriali). • UNPD (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo): o GDI (Gender-related Development Index) – deriva dall’Indice di Sviluppo Umano (HDI, Human Development Index) ma tiene conto delle disparità di genere. o GEM (Gender Empowerment Measure) – valuta fino a che punto uomini e donne sono in grado di partecipare alla vita economica e politica. o GII (Gender Inequality Index) – riflette lo svantaggio delle donne nelle seguenti tre dimensioni: salute riproduttiva (indicatori: mortalità materna; fertilità delle adolescenti); empowerment (indicatori: seggi occupati da donne in parlamento; livello di istruzione raggiunto); mercato del lavoro (indicatore: partecipazione delle donne alla forza lavoro). • World Economic Forum: o Global Gender Gap Index – misura lo svantaggio della donna in quattro ambiti: partecipazione economica, livello di istruzione raggiunto, salute e sopravvivenza, empowerment politico. La World Social Agenda nell’edizione 2012-2013 prenderà spunto dal Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio per intraprendere una riflessione più ampia sulla reciprocità dei diritti e sulle questioni di genere. Si manterrà un approccio centrato sull’unicità della persona: non solo della donna, quanto di ogni individuo. Tale visione sarà poi declinata in un’analisi critica dell’Obiettivo in oggetto e dei temi che affronta: in particolare l’istruzione (anche se questo sarà uno dei filoni principali relativi all’Obiettivo 2, oggetto della WSA 2013-2014), l’economia e la partecipazione politica. Verrà ripreso anche il tema della salute, anche se in maniera meno approfondita, in quanto la salute di genere è stata uno degli elementi della WSA sul Quinto Obiettivo di Sviluppo del Millennio (edizione 20102011). Un’attenzione particolare verrà dedicata alle opportunità di accesso (alla scuola, al lavoro, alla politica, alla salute), ai quei fattori che possono favorire –o al contrario ostacolare- un accesso uguale per tutti alle stesse possibilità, e agli effetti che questo può avere nella vita sociale, politica, economica di un Paese. Si rifletterà sul Terzo Obiettivo richiamando continuamente gli altri in quanto le questioni di genere sono centrali nel raggiungimento di tutti gli altri Obiettivi. Inoltre, in continuità con quanto realizzato nel corso delle scorse edizioni, il tema di quest’anno verrà anche messo in relazione con gli altri temi centrali nell’attività della Fondazione Fontana: il rispetto dei diritti, la valorizzazione delle differenze, il dialogo interculturale. La World Social Agenda intende aprire finestre e sollevare interrogativi, più che cercare risposte o dare soluzioni: l’approccio adottato è teso a mettere in rilievo la complessità delle tematiche analizzate, attento a cogliere le sfumature e la molteplicità di aspetti degli argomenti trattati. Essendo il tema della parità di genere estremamente attuale e nodale anche nel nostro contesto, forse ancor di più rispetto ad altri Obiettivi di Sviluppo del Millennio, si ritiene fondamentale riflettere con gli studenti, gli insegnanti e tutti coloro che saranno coinvolti nel progetto sulla situazione dell’Italia, che nelle classifiche internazionali occupa posizioni medio-basse secondo il criterio della parità di genere. Ad esempio, Social Watch, che ha presentato il GEI (Gender Equity Index) 2012 alla vigilia della festa della donna di quest’anno, assegna all’Italia un punteggio globale di 70 punti secondo i tre indicatori che prende in considerazione: l’istruzione, la partecipazione economica e l’empowerment (GEI 2012: Italia molto indietro per l'equità di genere). Questo punteggio corrisponde a 1 un “basso” GEI, cioè a un basso livello di equità . L'unica dimensione in cui l'Italia raggiunge un valore accettabile è l'istruzione (99 punti), mentre per quanto riguarda la partecipazione economica e l'emancipazione ed empowerment, il nostro paese è molto sotto la media: 66 e 45 rispettivamente (basso e molto basso). Tra gli stati che hanno lo stesso punteggio vi sono l’Armenia, il Madagascar, il Vietnam, mentre l’Italia totalizza un indice inferiore rispetto all’Ecuador e alla Thailandia (71), al Brasile, al Cile, alla Romania (72), alla Namibia (77), e ai Paesi del Nord Europa che hanno punteggi compresi tra l’84 (Danimarca) e l’89 (Norvegia). Si osserva che quest’ultimo è il punteggio massimo che il GEI raggiunge nel mondo: in nessun Paese si raggiunge la perfetta parità. Scrive la Coalizione Italiana della Campagna Globale per l’Educazione: “A fronte di un’uguaglianza di genere oramai raggiunta e persino superata nel completamento del corso di studi primario, secondario e universitario, si evidenzia 1

Il GEI varia da 0 a 100, in una scala in cui 100 rappresenta la perfetta parità, mentre più ci si avvicina allo 0 più si allarga lo squilibrio tra donne e uomini. 3


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[…] in Italia un cronico blocco nel tradurre questa uguaglianza di genere in strumento di empowerment femminile, di accesso al mondo del lavoro e di reali opportunità per le donne di decidere della propria esistenza e di partecipare alla vita pubblica” (Educazione per tutti e per tutte – 2011). L’ISTAT, nel suo ultimo Rapporto Annuale (2012) mette in rilievo il significativo divario di reddito tra uomini e donne occupati, e la difficoltà per le donne di accedere a livelli più elevati di reddito da lavoro. “Questo risultato sostiene l’ipotesi dell’esistenza di un ‘soffitto di cristallo’ che mantiene la maggior parte delle occupate sotto i livelli più alti di reddito.” Molto rilevante in Italia per le donne è la questione della conciliazione tra la vita privata e familiare e quella lavorativa. La mancanza di tempo, e una cultura che da una parte impone una presenza ‘totalizzante’ sul posto di lavoro e dall’altra resiste al cambiamento e ad altre modalità di svolgimento dei propri compiti lavorativi, fa sì che la maggior parte delle donne si trovino davanti a scelte quasi obbligate. Questo spesso impedisce il loro pieno accesso alla vita lavorativa e politica. Per cercare di risolvere almeno alcuni dei problemi che impediscono alle donne una piena partecipazione alla vita politica, economica e sociale dell’Italia, sono stati presi alcuni provvedimenti legislativi; molto frequente e molto dibattuto è il ricorso alle cosiddette “quote rosa”, quote minime di presenza femminile. La legge 12 luglio 2011, n.120 Golfo-Mosca impone quote rosa obbligatorie in tutti gli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate (provvedimento che entrerà in vigore il 12 agosto di quest’anno) e per le società controllate da pubbliche amministrazioni (non ancora in vigore). La legge obbliga i CdA di tali società a riservare una quota pari ad almeno un quinto dei propri membri alle donne. Donne che, a partire dal secondo e terzo rinnovo degli organi sociali, dovranno essere pari ad almeno a un terzo. Dal momento inoltre che si stima che il salario delle lavoratrici in Italia sia inferiore in media del 20% rispetto ai colleghi maschi, l’attuale governo si è impegnato a raggiungere entro il 2016 la parità di salario a parità di ruolo. Tutti i temi fin qui descritti saranno trattati in maniera trasversale nelle diverse attività poste in atto nell’ambito del progetto: in primo luogo costituiranno l’ambito di lavoro della ricerca e del dossier. Il dossier raccoglierà in maniera ordinata e sistematica –in modo da essere facilmente utilizzabile da studenti e insegnantimateriali di varia provenienza e tipologia (articoli di quotidiani e riviste; documenti internazionali; capitoli di saggi specializzati; suggerimenti bibliografici, sitografici, di spettacoli teatrali e così via), che verranno utilizzati per inquadrare le tematiche in oggetto con un’attenzione particolare agli argomenti sopracitati. Allo stesso modo, i tre incontri di formazione rivolti a docenti ed educatori sul Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio avranno l’obiettivo di fornire degli strumenti per comprendere meglio i vari aspetti del tema di questa edizione della WSA e per poterli trasferire alle classi. In particolare, gli esperti invitati a condurre tali incontri daranno rispettivamente un inquadramento generale sulla questione della parità di genere, a livello anche di dati, progressi, risultati raggiunti a livello internazionale; un’analisi della partecipazione delle donne all’economia; una relazione sulla presenza delle donne in politica. I percorsi realizzati nelle scuole di ogni ordine e grado saranno diversificati in quanto a metodologia e contenuti, ma riproporranno ad ogni livello le tematiche sopradescritte, in maniera trasversale. Ugualmente, il sito internet che accompagnerà lo svolgimento del progetto (www.worldsocialagenda.org/terzoobiettivo), e che raccoglierà il dossier sull’Obiettivo 3, materiali didattici, ricerche, link relativi al Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio, e tutti i lavori prodotti dagli studenti nell’ambito del progetto, riprenderà in maniera organica tutti gli argomenti fin qui descritti. L’evento conclusivo della WSA 2012-2013 sarà costituito da uno spettacolo teatrale tematico. L’obiettivo dell’evento è di dare una diffusione quanto più ampia delle tematiche affrontate all’interno del progetto, e di coinvolgere la cittadinanza nelle riflessioni elaborate nel corso di un anno di attività. La mostra itinerante delle opere degli studenti delle scuole superiori coinvolte nel progetto sarà una rielaborazione in chiave artistica (in ambiti diversi: lavori artistici, video) delle tematiche del progetto.

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Obiettivi Obiettivo generale Obiettivo generale della World Social Agenda 2012-2013 è avvicinare il mondo giovanile e la cittadinanza ai temi legati all'Obiettivo 3, "promuovere la parità di genere”.

Obiettivi specifici • Sperimentare e perfezionare nuovi strumenti didattici e pedagogici, orientati agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. • Promuovere informazione e formazione sui temi della promozione della parità di genere, affinché possano essere maggiormente compresi alcuni aspetti specifici ad essi relativi quali: l’equità, la reciprocità dei diritti, l’accesso della donna all’istruzione, la partecipazione della donna all’economia, la presenza delle donne a livello politico e istituzionale; la relazione tra l’Obiettivo 3 e gli altri Obiettivi. • Promuovere informazione e formazione sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. • Promuovere la formazione di una nuova coscienza nei giovani cittadini in modo che ciascuno possa dare il proprio contributo per realizzare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. • Diffondere la conoscenza delle situazioni di violazione dei diritti della donna e delle situazioni di mancata promozione degli stessi. • Promuovere e diffondere esperienze del “Sud” del mondo nell’ambito delle questioni di genere.

Beneficiari del progetto I primi beneficiari del progetto sono i giovani, in particolare gli studenti della scuola primaria e della scuola secondaria di I e II grado: il progetto ha obiettivi essenzialmente educativi, che sono strettamente legati al grado di diffusione raggiungibile nell’ambito giovanile ed in generale in ambiti non circoscritti ai “soli addetti ai lavori”. Quanto più il processo di sensibilizzazione investe le fasce più giovani della popolazione e riesce con queste ad innescare dei momenti di scambio partecipato e consapevole, tanto maggiori saranno le possibilità di produrre effetti moltiplicatori e rendere durature queste azioni educative. Il progetto incoraggia una maggiore partecipazione sulle tematiche degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio ed in particolare su quelle proposte dal Terzo Obiettivo relative alla parità di genere e all’empowerment delle donne: l’equità, la reciprocità dei diritti, l’accesso della donna all’istruzione, la partecipazione della donna all’economia, la presenza delle donne a livello politico e istituzionale. Un’attenzione particolare viene dedicata a rendere protagonisti gli stessi destinatari dei percorsi, che sono non solo i beneficiari ma divengono i principali attori del progetto. Saranno essi stessi infatti a darne comunicazione e diffusione, attraverso un processo che dalla formazione e dall’approfondimento delle tematiche proposte porta i ragazzi a rielaborare gli stimoli ricevuti in forme diverse e innovative. Inoltre, in ambito scolastico, grande attenzione viene dedicata alla formazione dei docenti degli ordini delle scuole coinvolte, in modo che i percorsi proposti non rimangano ‘esterni’ al mondo della scuola, estemporanei e quindi di impatto limitato, ma divengano parte dei curricula scolastici, patrimonio degli insegnanti, che hanno l’opportunità di trasferire le conoscenze ricevute attraverso la formazione proposta e di utilizzare le metodologie presentate nel corso del progetto. La World Social Agenda, dall’ideazione alla elaborazione e realizzazione delle attività, nel corso degli anni si è ampliata e diversificata riuscendo a innescare un lavoro di rete stabile e costruttivo con numerose realtà territoriali sui temi della pace, dello sviluppo e dei diritti umani. Per quanto riguarda le attività rivolte al mondo della scuola (studenti e docenti), opera in stretta collaborazione con una molteplicità di soggetti della società civile organizzata –associazioni, cooperative sociali, realtà del Terzo Settoreche divengono beneficiari diretti e allo stesso tempo protagonisti degli interventi. Tali soggetti vengono coinvolti in quanto elementi fondamentali per promuovere nel tessuto cittadino iniziative volte al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio ed in particolare, in questa edizione, al Terzo Obiettivo. E’ molto stretta ad esempio la collaborazione fra la World Social Agenda e i soggetti che realizzano i laboratori nelle classi della scuola primaria e secondaria di primo grado, collaborazione che spazia dall’ideazione e progettazione dei percorsi, alla realizzazione, alla successiva valutazione.

Attività 5


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Attività

nr

denominazione

Corso formativo

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Percorsi scuole

115 Percorsi nelle scuole primarie, secondarie di I grado e secondarie di II grado sul Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio

- Corso per docenti ed educatori sulla tematica Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio e sui percorsi scolastici strutturato in tre incontri

SEMINARI - Seminario di presentazione dei percorsi scolastici per docenti delle scuole primarie e secondarie di I grado - Seminario di presentazione dei percorsi scolastici per docenti delle scuole secondarie di II grado - Seminario di valutazione percorsi scuole rivolto ai docenti delle scuole primarie e secondarie di I grado - Seminario di valutazione percorsi scuole rivolto ai docenti delle scuole secondarie di II grado Ricerca

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- Dossier Tematico sul Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio ad uso degli insegnanti e degli studenti che partecipano al progetto

Manifestazione / spettacolo

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- Mattinata conclusiva del progetto riservata alle classi delle scuole secondarie di secondo grado - Serata-evento sul Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio in collaborazione con le scuole secondarie di secondo grado - Mostra itinerante sul Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio delle opere realizzate dagli studenti delle scuole secondarie di secondo grado - 2 incontri territoriali in rete con le scuole dei Comuni della provincia di Padova

Pubblicazione multimediale)

(cartacea

o 4

- Sito internet “www.worldsocialagenda.org/terzoobiettivo” - Pagina facebook del progetto costantemente aggiornata - DVD dei video realizzati dagli studenti delle scuole secondarie di secondo grado nell’ambito della WSA - Inserto speciale su “La Difesa del Popolo” (maggio 2013) sul progetto scolastico

Cronogramma Attività

Luogo di svolgimento

1. Elaborazione del dossier tematico

Padova

Tempi

Luglio – Settembre 2012

2. Costituzione/attività del gruppo di coordinamento progettuale

Padova

Luglio 2012 – Giugno 2013

3. Informazione docenti

Padova e provincia

Settembre – Ottobre 2012

4. Formazione docenti

Padova e provincia

Settembre 2012 – Febbraio 2013

5. Produzione di pubblicazioni (es. materiale video / sito internet) 6. Realizzazione percorsi scuole primarie e secondarie di I grado

Padova

Settembre 2012 – Giugno 2013

Padova e provincia

Novembre 2012 – Maggio 2013

7. Realizzazione percorsi scuole secondarie di II grado

Padova e provincia

Novembre 2012 – Maggio 2013

8. Seminari di valutazione percorsi scuole

Padova e provincia

Maggio 2013

9. Serata-evento aperta alla cittadinanza

Padova

Maggio 2013

10.Incontri territoriali

Provincia di Padova

Maggio – Giugno 2013

11. Mostra itinerante

Padova

Maggio – Ottobre 2013

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WORLD SOCIAL AGENDA 2012-2013 - OBIETTIVI di SVILUPPO del MILLENNIO MENO TRE: Promuovere la parità di genere

Descrizione delle attività 1. DOSSIER SUL TERZO OBIETTIVO DI SVILUPPO DEL MILLENNIO Dossier tematico che raccoglie, sistematizza e analizza i materiali, i link, i consigli filmografici e sitografici inerenti alle tematiche in oggetto raccolti durante il lavoro di ricerca sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, con uno sguardo particolare all'Obiettivo 3 e ad alcune tematiche ad esso relative. I materiali raccolti ed analizzati saranno di diverse tipologie (documenti internazionali e nazionali, articoli di quotidiani e riviste, capitoli di libri, carte geografiche tematiche, riferimenti a libri e siti internet consigliati per approfondire le tematiche interenti al Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio...) per fornire in questo modo una panoramica quanto più variata e allo stesso tempo completa e scientificamente solida. Saranno organizzati per materie scolastiche in modo da facilitare l’utilizzo del dossier in particolare per i docenti e i collegamenti con il curriculum scolastico. Il dossier, in continuità con quanto già realizzato, sarà proposto unicamente in versione “virtuale”, sul sito del progetto (www.worldsocialagenda.org/terzoobiettivo), dove sarà a disposizione degli insegnanti e dei ragazzi coinvolti nel progetto, dei partner, e di tutti i visitatori del sito.

2. CREAZIONE DI UN GRUPPO DI COORDINAMENTO DEL PROGETTO Vista la complessità delle tematiche affrontate, si ritiene opportuno costituire un gruppo di coordinamento, composto da rappresentanti dei vari partner coinvolti nel progetto e da alcuni esperti esterni. Tale gruppo avrà il compito di fornire contenuti e strumenti di ricerca, mantenere costantemente centrata l’attenzione sulle tematiche proposte, sostenere la progettazione delle varie azioni e garantire una gestione partecipata e integrata del progetto. La rete di partner che costituirà il gruppo di coordinamento dell’edizione 2012-2013 della World Social Agenda comprende, oltre a varie istituzioni ed enti pubblici, principalmente due tipologie di partner (ci riferiamo sia a partnership consolidate, sia a soggetti coinvolti ex novo): alcuni saranno soggetti che si occupano nello specifico di tematiche legate alla parità di genere, ed altri saranno soggetti che si dedicano principalmente ad attività di formazione. Del primo gruppo fanno parte gli assessorati che si occupano di pari opportunità a livello comunale, provinciale e regionale, e quelle organizzazioni che si occupano di questo tema. La seconda categoria di partner –che comprende in particolare le organizzazioni coinvolte nella progettazione e nella realizzazione dei laboratori nelle classi delle scuole primarie e secondarie di I grado- è ormai un gruppo consolidato di realtà del territorio esperte di formazione con cui la Fondazione Fontana condivide tutte le fasi di progettazione e realizzazione delle attività in classe. Il gruppo attiverà, tramite alcune sessioni di lavoro nel corso dell’estate 2012, una fase iniziale di strutturazione dell’impianto progettuale generale, per poi incontrarsi periodicamente fino a conclusione del progetto.

3a. SEMINARIO DI PRESENTAZIONE DEI PERCORSI SCOLASTICI PER DOCENTI DELLE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI I GRADO Facendo seguito ad azioni di informazione sui laboratori World Social Agenda rivolte ai docenti delle scuole primarie e secondarie di I grado tra agosto e settembre 2012 (comunicazioni via mail, via posta, materiale informativo), si convoca un incontro in cui un rappresentante della Fondazione Fontana e gli educatori/le educatrici coinvolti/e nella realizzazione dei percorsi presentano metodologia, contenuti e modalità di realizzazione dei laboratori che verranno svolti nelle classi. Gli insegnanti verranno invitati a manifestare il loro interesse a partecipare alle iniziative formative propedeutiche alla realizzazione dei laboratori in classe. 3b.SEMINARIO DI PRESENTAZIONE DEI PERCORSI SCOLASTICI PER DOCENTI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO Facendo seguito ad azioni di informazione sui laboratori World Social Agenda rivolte ai docenti delle scuole secondarie di II grado tra agosto e settembre 2012 (comunicazioni via mail, via posta, materiale informativo), si convoca un incontro in cui un rappresentante della Fondazione Fontana e i/le referenti coinvolti/e nell’affiancamento alle classi delle scuole secondarie di II grado per la realizzazione dei prodotti presentano il percorso dal punto di vista dei contenuti, degli obiettivi, delle modalità di realizzazione, dell’organizzazione, della tempistica. Gli insegnanti verranno invitati a manifestare il loro interesse a partecipare alle iniziative formative propedeutiche alla realizzazione del percorso.

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WORLD SOCIAL AGENDA 2012-2013 - OBIETTIVI di SVILUPPO del MILLENNIO MENO TRE: Promuovere la parità di genere

4. CORSO PER DOCENTI ED EDUCATORI SULLA TEMATICA TERZO OBIETTIVO DI SVILUPPO DEL MILLENNIO E SUI PERCORSI SCOLASTICI Corso strutturato in tre incontri da svolgersi tra ottobre 2012 e febbraio 2013, relativo alla tematica trattata nel progetto: il Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio: “promuovere la parità di genere”. Gli incontri sono tenuti da esperti nei vari aspetti dell’argomento in oggetto, e prenderanno in considerazione nello specifico vari aspetti della tematica. In particolare gli incontri offriranno rispettivamente: un inquadramento generale sul Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio; uno sguardo sulla presenza delle donne in politica; una relazione sulla partecipazione delle donne all’economia, con un’attenzione particolare al mondo del lavoro. Il corso prevede una parte generale, comune per tutti i partecipanti; e una parte suddivisa per ordini scolastici, a seconda dei percorsi che si andranno a realizzare (scuole primarie primo ciclo, scuole primarie secondo ciclo, scuole secondarie di I grado, scuole di II grado), condotta dagli educatori che realizzeranno i percorsi. La prima fornisce riferimenti teorici ed esperienziali sulle tematiche affrontate e indicazioni di tipo metodologico, mentre la seconda è più specifica e punta a fornire indicazioni operative e progettuali.

5a. SITO INTERNET “http://www.worldsocialagenda.org/terzoobiettivo”: sito internet appositamente creato per ospitare contenuti, agenda, materiali didattici, testimonianze, fotografie, della World Social Agenda, degli eventi organizzati, dei lavori prodotti dagli studenti (in continuità con quanto realizzato l’anno scorso sul Quarto Obiettivo di Sviluppo del Millennio). 5b. DVD Verranno prodotti DVD con le realizzazioni degli studenti delle scuole secondarie di II grado sul tema in oggetto, il Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio. I video verranno anche diffusi tramite il canale Youtube della World Social Agenda e sulla pagina Facebook.

6 e 7. PERCORSI SCUOLE . Percorsi nelle scuole primarie e secondarie di I e II grado sul Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio: - n.100 laboratori tematici in classe per il percorso dedicato alle scuole primarie e secondarie di I grado - n. 15 percorsi per le scuole secondarie di II grado 6. Laboratori scuole primarie e secondarie di I grado: In continuità con le modalità di realizzazione dei percorsi scolastici nelle edizioni precedenti, verranno condotti in classe i laboratori per le classi primarie e secondarie di I grado, in parallelo ad un percorso di formazione per docenti (vd. descrizione attività relativa). Questi percorsi prevedono il coinvolgimento di 100 gruppi classe delle scuole primarie e secondarie di I grado, per un totale stimato di oltre 2.000 bambini e circa 80 insegnanti coinvolti. La metodologia con cui verranno proposti i percorsi sarà di tipo ludico-interattivo-partecipativa. All’interno di questo quadro pedagogico, e in modo particolare nell’integrazione in chiave educativa tra gioco e apprendimento, si muoverà la progettazione dei percorsi proposti ai diversi gruppi classe, al fine di realizzare delle occasioni di sperimentazione concreta di esperienze legate alle tematiche proposte. In modo particolare si opererà utilizzando lo strumento del LABORATORIO come spazio e tempo privilegiato di sperimentazione ludica in cui forte è la valenza esperienziale ed emozionale, e in cui si punta soprattutto ad un risultato di processo favorendo dinamiche di gruppo utili al confronto e allo scambio reciproco. Nello specifico dei percorsi che verranno proposti si utilizzeranno elementi quali il gioco di ruolo, il gioco prosociale, l’attività di ricognizione e di analisi, lo strumento del racconto e l’attività manuale, con il fine di creare delle situazioni stimolo in cui i partecipanti possano “lavorare” (in senso ludiforme) e imparare secondo i percorsi cognitivo-esperienziali che più li caratterizzano. Tale scelta metodologica consentirà di valorizzare le potenzialità e le competenze di ognuno offrendo al contempo la possibilità di trasmettere dei contenuti formativi adeguati alle esigenze e alle conoscenze di quanti sono coinvolti e di condividere con loro idee ed esperienze. Verranno proposti ai gruppi classe aderenti alcuni percorsi specifici per fascia d’età (primo ciclo della scuola primaria; secondo ciclo della scuola primaria; scuola secondaria di I grado), che saranno condotti da educatori proposti dalle organizzazioni partner. Per ogni singolo percorso si prevede la realizzazione di due incontri della durata di due ore ciascuno -per un totale di quattro ore- che andranno ad articolarsi secondo la seguente struttura: 8


WORLD SOCIAL AGENDA 2012-2013 - OBIETTIVI di SVILUPPO del MILLENNIO MENO TRE: Promuovere la parità di genere

- la contestualizzazione del percorso con l’ausilio di supporti e strumenti quali diapositive, video, cartine geografiche, racconti, fotografie; - il Laboratorio vero e proprio; - la verifica di quanto vissuto. Al termine di ogni singolo laboratorio in classe verrà consegnata a tutti gli insegnanti una scheda di valutazione relativa alle attività svolte, allo scopo di indagare i seguenti aspetti: il raggiungimento degli obiettivi, la metodologia, i contenuti, l’apprendimento, i risultati raggiunti, punti di forza/debolezza e il livello di adesione e soddisfazione.

7. Percorsi scuole secondarie di II grado: I percorsi per le scuole secondarie di II grado presentano, dal punto di vista della struttura, molti elementi di continuità con quanto realizzato nelle scorse edizioni della World Social Agenda, ed altre componenti di novità. Si prevede, in parallelo al percorso di formazione per docenti (vd. descrizione attività relativa), l’attivazione di una piattaforma culturale che comprende: un dossier –disponibile sul sito del progetto- organizzato per materie scolastiche in modo da consentire un collegamento con le attività curricolari. Il dossier contiene materiali di approfondimento, link, suggerimenti su possibili percorsi scolastici e linee guida per un più facile utilizzo in classe da parte degli insegnanti (vd. descrizione attività relativa); la realizzazione di un blog (riservato ai partecipanti al progetto) sul Terzo Obiettivo: il blog, gestito dalla Fondazione Fontana in collaborazione con lo scrittore Giulio Mozzi, sarà lo spazio in cui gli studenti che partecipano al progetto potranno confrontarsi rispetto alla tematica del genere e sperimentare la loro capacità di scrittura argomentativa con modalità virtuali. Gli insegnanti avranno il compito di visionare, commentare e valutare i materiali pubblicati. Il lavoro sul blog occuperà principalmente i mesi di gennaio e febbraio 2013; l’incontro con alcuni testimoni-esperti delle varie realtà con cui la Fondazione Fontana collabora nell’ambito della World Social Agenda sul Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio; la partecipazione di studenti ed insegnanti a una o più mattinate di cinema a tema, progettato ad hoc per la WSA; l’elaborazione dei contenuti in forme varie quali la scrittura creativa, prodotti audiovideo e opere graficopittoriche o di arti plastiche. Per la realizzazione degli elaborati le classi coinvolte verranno affiancate da professionisti che li accompagneranno nelle varie fasi della produzione. In particolare, Marco Zuin si occuperà della parte video e Anna Berton accompagnerà le classi delle scuole artistiche nella rielaborazione dei contenuti. Tutte le opere prodotte verranno valorizzate attraverso il sito della World Social Agenda; la pagina facebook del progetto; una mostra itinerante che permetterà la diffusione dei lavori in varie sedi pubbliche e private (per la mostra, vd. descrizione attività relativa). In particolare per quanto riguarda le opere di arti grafiche e di videoarte, si prevede di stimolare i ragazzi delle scuole secondarie di II grado a creare delle micro campagne di sensibilizzazione sulle tematiche del Genere, creando ove possibile dei collegamenti con gli enti locali e gli assessorati alle pari opportunità. la partecipazione ad una mattinata conclusiva riservata alle classi coinvolte nel progetto volta a valorizzare le varie attività svolte nel corso dell’anno. Questi percorsi prevedono il coinvolgimento di 15 gruppi classe delle scuole secondarie di II grado, per un totale stimato di circa 300 ragazzi e circa 15 insegnanti coinvolti.

8a. Seminario di valutazione percorsi scuole rivolto ai docenti delle scuole primarie e secondarie di I grado: al termine dei percorsi, si convoca un incontro il cui obiettivo è valutare quanto svolto nel corso dell’anno, facendo emergere i punti di forza e le criticità dei laboratori. In particolare si mira a: - dar vita ad un processo di analisi delle azioni realizzate con i gruppi classe; - verificare la ricaduta educativa delle azioni proposte; - sollecitare la riflessione critica e in ottica di riprogettazione; - attivare forme di confronto sulle tematiche relative agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio; - promuovere forme di “continuità” delle azioni attivate attraverso i percorsi con i bambini. La metodologia che si intende utilizzare è l’OPEN SPACE TECHNOLOGY (OST). Questo metodo, per la sua logica interna e per l’organizzazione delle attività che lo caratterizzano, si inserisce in quella lunga tradizione pedagogico-didattica definita “metodo della ricerca” in cui sono i soggetti stessi, in questo caso gli insegnanti, che possono autonomamente 9


WORLD SOCIAL AGENDA 2012-2013 - OBIETTIVI di SVILUPPO del MILLENNIO MENO TRE: Promuovere la parità di genere

dirigere il proprio percorso di analisi in base agli elementi che ritengono maggiormente significativi circa la tematica trattata. In modo particolare l’uso dell’OST e della sua logica bottom up, consentirà ad ognuno di crearsi uno spazio riconosciuto di intervento al fine di validare l’esperienza analizzata. L’OST non prevede l’utilizzo di veri e propri relatori quanto piuttosto di un conduttore-facilitatore che accompagnerà il gruppo lungo tutto il corso dell’attività. I due principi che ne regolano lo svolgimento sono: lo spazio libero e l’empowerment. Una volta concluse le azioni valutative e ultimata la raccolta delle schede di valutazione consegnate agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di I grado verranno elaborate le informazioni raccolte e sulla base delle indicazioni emerse si andrà a definire la progettazione dell’annualità successiva. 8b. Seminario di valutazione percorsi scuole rivolto ai docenti delle scuole secondarie di II grado: al termine dei percorsi, si convoca un incontro il cui obiettivo è valutare quanto svolto nel corso dell’anno, facendo emergere i punti di forza e le criticità del percorso. In particolare si mira a: - dar vita ad un processo di analisi delle azioni realizzate con i gruppi classe; - verificare la ricaduta educativa delle azioni proposte; - sollecitare la riflessione critica e in ottica di riprogettazione; - attivare forme di confronto sulle tematiche relative agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio; - promuovere forme di “continuità” delle azioni attivate attraverso i percorsi con gli studenti.

9. SERATA-EVENTO SUL TERZO OBIETTIVO DI SVILUPPO DEL MILLENNIO Al termine dei percorsi scolastici della World Social Agenda, viene organizzata una serata-evento aperta alla cittadinanza in cui le attività svolte con le scuole vengono presentate al pubblico. Gli obiettivi principali di questo evento sono da una parte coinvolgere la cittadinanza in maniera trasversale e sensibilizzarla sul tema della WSA, e dall’altra trovare nuove modalità di comunicazione all’esterno dei contenuti del progetto e delle attività realizzate nel corso dell’intero anno scolastico nell’ambito della World Social Agenda, in modo che il lavoro svolto non rimanga confinato al mondo della scuola. Questo diventa uno stimolo anche per gli studenti, che nella produzione delle loro opere si trovano a dover trovare modalità originali e innovative di realizzazione artistica. In continuità con quanto realizzato nel corso della scorsa edizione della WSA la serata finale sarà l’occasione per presentare uno spettacolo teatrale tematico, e per presentare i video prodotti all’interno del progetto e i lavori artistici degli studenti delle scuole secondarie di II grado coinvolti nel progetto.

10. INCONTRI TERRITORIALI Dal momento che la World Social Agenda coinvolge numerose scuole nella provincia di Padova, si ritiene importante creare delle reti con le amministrazioni comunali di tali territori, in modo da poter raggiungere un pubblico più ampio nella riflessione sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e creare delle occasioni di restituzione e valorizzazione di quanto realizzato con le scuole nell’ambito del progetto. Si prevede di organizzare alcuni incontri in collaborazione con gli enti locali e il mondo della scuola di tali Comuni, in continuità con quanto realizzato nel corso della scorsa edizione a Cadoneghe (PD) e Limena (PD) con grande successo di pubblico.

11. MOSTRA ITINERANTE SUL TERZO OBIETTIVO DI SVILUPPO DEL MILLENNIO Tutti i lavori prodotti dagli studenti delle scuole secondarie di II grado coinvolte nel progetto vengono convogliati in una mostra conclusiva gratuita e aperta al pubblico, che ha lo scopo di informare la cittadinanza sia sui percorsi realizzati nelle scuole, sia sul Terzo Obiettivo di Sviluppo del Millennio, guidandoli in una riflessione sulla questione del Genere. In continuità con la modalità di diffusione della mostra adottata nel corso della scorsa edizione della WSA, la mostra dei lavori dei ragazzi sarà itinerante, per garantire una maggiore visibilità e circolazione delle opere. Tutti i lavori di arti visive prodotti saranno pensati per essere collocati in espositori autoreggenti: questo permette una grande agilità di allestimento. Oltre ai pannelli, la mostra comprende anche un totem (una struttura di metallo con uno schermo) su cui vengono mostrate le opere di video-arte prodotte dalle classi.

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Partner Nome partner

Sede

Associazione “Amici dei Popoli”

Padova

CARITAS Diocesana di Padova

Padova

Casa Famiglia IN-CON-TRA

Padova

Associazione “Il mappamondo”

Padova

Ufficio Scolastico Territoriale _ Padova

Padova

Altri partner da attivare nel corso del progetto

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