Identità in equilibrio. Il genere condiziona ancora le nostre vite?

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WSA 2019 - 2020 - PEOPLE - INCLUSIONE E SOCIETA'

IDENTITA' IN EQUILIBRIO IL GENERE CONDIZIONA ANCORA LE NOSTRE VITE?

3^C - LICEO E. CURIEL - PADOVA


tutti gli articoli, le foto e gli approfondimenti presenti in Questa rivista sono il frutto del lavoro degli studenti della 3^C del liceo eugenio curiel di padova, che nell'anno scolastico 2019-2020 ha compiuto un percorso di ricerca e riflessione sulle questioni di genere. buona lettura!

In copertina e a p. 04 e 05, Millo "How did we get this far apart", murale, Buenos Aires, Argentina. www.millo.biz


"Ammesso che ve ne siano, non è in potere di nessuno modificare le eventuali cause biologiche innate [dei comportamenti differenziati secondo il sesso], ma può essere in nostro potere modificare le evidenti cause sociali e culturali delle differenze tra i sessi; prima di tentare di cambiarle, è però necessario conoscerle. Scopriremo la loro genesi in piccoli gesti quotidiani che ci sono tanto abituali da passare inosservati; in reazioni automatiche di cui ci sfuggono le origini e gli scopi e che ripetiamo senza aver coscienza del loro significato perché li abbiamo interiorizzati nel processo educativo; in pregiudizi che non reggono alla ragione né ai tempi mutati ma che pure continuiamo a considerare verità intoccabili; nel costume che ha codici e regole severissime. Spezzare la catena di condizionamenti che si trasmette pressoché immutata da una generazione all’altra non è semplice, ma ci sono momenti storici in cui simili operazioni possono risultare più facili che in altri”. Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, 1973


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PEOPLE - INCLUSIONE E SOCIETA'. GENERE- IL PROGETTO

IL PROGETTO di Marianna de Rènoche

Cosa significa “genere”? Quali sono le questioni che lo riguardano? Perché affrontare oggi un tema simile? Queste le domande che ci siamo posti insieme all’inizio di questo viaggio, alla ricerca di risposte dentro e fuori di noi. Nel nostro passato, guardando alle radici culturali di cui siamo nutriti, alle generazioni che ci hanno preceduto; nel nostro presente, fatto di profonde contraddizioni ma anche di rinnovate consapevolezze; e nel nostro futuro, in cui riponiamo le speranze di un mondo migliore, fatto di persone migliori, in una società finalmente inclusiva.

Il tema è stato sfidante, perché il genere è qualcosa che ci riguarda sempre e comunque, che ci tocca direttamente anche se non lo vogliamo, anche se non ce ne accorgiamo. Viaggiando attraverso cinque ambiti di vita quotidiani, la famiglia, la scuola, il lavoro, il tempo libero e il tempo impegnato, le studentesse e gli studenti hanno raccolto in questi mesi molteplici informazioni, ascoltato testimonianze, storie, voci. E hanno provato a scoprire e sfatare luoghi comuni, a trovare i pregiudizi per decostruire gli stereotipi, ad individuare le disparità di diritti e di potere, e a riflettere al contempo sul nostro senso critico e sui nostri atteggiamenti.

Questa rivista è il risultato delle loro ricerche. E’ un’opera di inclusione, uno spazio, un posto nel mondo in cui le persone che ci stanno dentro, nella loro unicità, sono state riconosciute. Non un traguardo, ma solo una tappa del percorso.


PEOPLE - INCLUSIONE E SOCIETA'. GENERE - EDITORIALE

EDITORIALE di Paulo Lima

Abbiamo preso la cosa sul serio. E sul serio abbiamo provato a fermarci e ragionare su quello che abbiamo incontrato in questo cammino. Articoli, interviste, sondaggi e dati raccolti ci hanno aiutato ad allargare la nostra visuale, a rompere le “scatole” mentali che racchiudono stereotipi e pregiudizi sulle relazioni di genere.

Si tratta di schemi mentali che finiscono non solo per discriminare una persona, ma persino per annientarla. Abbiamo raccolto la sfida a trovarli: partendo dalle esperienze quotidiane in famiglia confrontate con indagini su larga scala, mettendoci in gioco in prima persona raffigurandoci gli adulti di un ipotetico domani; incontrando una donna capace di sfidare ostacoli e pregiudizi, stimolando la riflessione sugli aspetti della nostra vita sociale in cui è sottile la linea che separa desideri e interessi da aspettative e condizionamenti della società, scoprendo un mondo dello sport costellato da stereotipi e difficoltà, e accordando voci contrapposte all'interno della scuola, scoprendo che studenti e professori non sono poi così lontani nei loro pensieri.

Non sappiamo se abbiamo vinto la sfida, però abbiamo provato ad affrontarla chiamandola per nome.

Questa rivista, in parte, è stata “generata” in mezzo alla quarantena dovuta all'emergenza sanitaria causata dal Coronavirus. Purtroppo abbiamo sentito che l’isolamento e la convivenza forzata di questa strana contingenza hanno esarcebato ancora di più le disparità di trattamento.

Perciò, viene da dire che una cosiddetta “nuova normalità” richiede davvero di andare oltre gli stereotipi, la discriminazione, e ogni forma di violenza di genere. Perché solo così riusciremo a costruire un Mondo nuovo e possibile nel pieno riconoscimento di ogni tipo di diversità tra le persone.

P. 05


P. 06

PEOPLE - INCLUSIONE E SOCIETA'. GENERE - INDICE

INDICE GENERE E FAMIGLIA

P. 08

Editoriale. La famiglia di ieri e di domani. a cura di Matilde Masiero

Sondaggio. In famiglia si formano gli adulti di domani. a cura di Paolo Zanovello, Tommaso Vincenzo Gatti;

foto e didascalie a cura di Giacomo Maretto Approfondimenti e curiosità ?! a cura di Vittoria Carlin

GENERE E LAVORO

P. 22

Editoriale. Dimmi che lavoro fai e ti dirò chi sei. a cura di Stefano Pinton

Intervista. Il meccanico più bravo in città è... donna! a cura di Maira Bassi;

foto e didascalie a cura di Rebecca Moro Approfondimenti e curiosità ?! a cura di Andrea Baldan

GENERE E TEMPO LIBERO

P. 32

Editoriale. Non sottovalutare l'amicizia! a cura di Vittoria Scanferla

Sondaggio. La compagnia prima di tutto. Sondaggio - Intervista a cura di Giulio Zuin e Luca Zerbetto;

foto e didascalie a cura di Andrea Bertone Approfondimenti e curiosità ?! a cura di Michela Curatola


P. 07

PEOPLE - INCLUSIONE E SOCIETA'. GENERE - INDICE

P. 42

GENERE E TEMPO IMPEGNATO Editoriale. Una partita per l'uguaglianza. a cura di Irene Petrone

Intervista. Rugbista eccezionale... per essere una donna! a cura di Francesco Benetton;

foto e didascalie a cura di Paolo Martini Approfondimenti e curiosità ?! a cura di Williams Liao

P. 52

GENERE E SCUOLA Editoriale. La scuola ci insegna chi siamo. a cura di Teresa Mysiak

Articolo. Gli stereotipi non sono nel programma. a cura di Chiara Weerakoonge e Alice Guion;

foto e didascalie a cura di Giulia Bendistinto Approfondimenti e curiosità ?! a cura di Alice Guion e Jacopo Briseghella

P. 64

GENERE E 3^ C Le nostre riflessioni. Inclusione e società. dal questionario di fine percorso

From tutor with love. Cara 3^C a cura di Laura Scanferla, tutor di classe

Crediti e ringraziamenti


EDITORIALE

GENERE E FAMIGLIA P. 08

LA FAMIGLIA DI IERI E DI DOMANI Nella famiglia del passato tutto il potere si concentrava nelle mani del maschio più anziano, il

pater familias.

Il pater familias era l’unico a possedere la piena capacità giuridica. In

altre parole, disponeva interamente del patrimonio familiare ed era l’unico a poter decidere riguardo ad esso, per esempio la compravendita di un terreno, veniva deciso direttamente da lui o dietro sua autorizzazione.

Le donne occupavano una posizione subalterna, a Roma non possedevano neppure un nome individuale, perche' la donna romana non doveva considerarsi tanto un individuo, quanto una parte della famiglia.

Se

in

una

stessa

famiglia

vi

erano,

com’è

logico,

più

donne,

le

si

distingueva

con

l’appellativo di maior e minor oppure prima, secunda, tertia ecc.

Decimo Giunio Giovenale (60 D.C. Roma, 130 D.C. circa)

“Le donne romane, fiere educatrici dei loro figli, e fiere di ogni affermazione della virilità di questi (…) trasmettevano ai figli mentalità, principi e modelli di comportamento di un mondo pensato dagli uomini.” Romanoimpero.com


EDITORIALE

Nel

GENERE E FAMIGLIA P. 09

corso

degli

famiglia

è

anni

il

significato

andato

di

sempre

più

trasformandosi.

Cambiano anche

il

sempre

i

tempi

modo piu'

di

e

con

essi

intendere

lontana

la

cambia famiglia,

dal

modello

tradizionale.

In passato

era appunto il padre che

decideva il marito per la propria figlia e una famiglia si formava, il più delle volte, non per amore ma per Da

questi

numerosi

nuclei figli.

imposizione.

familiari

Il

numero

Ambedue i coniugi lavorano, e' raro trovare una casalinga, aumentano le coppie senza figli, le libere unioni e le famiglie ricostituite.

nascevano di

membri

presenti era piuttosto elevato ed era un fatto normalissimo.

oggi

Al giorni d' simile;

al

è impensabile una cosa

massimo

nelle

famiglie

si

contano 4 o 5 componenti. A quei tempi, avere

molti

figli

semplice”, lavorando, Prima

magari

poiché era

degli

quasi

anni

era

la

anche

donna,

sempre

cinquanta,

a

“più non

casa.

dominava

Mentre un tempo i figli non erano molto seguiti dai genitori, oggi la situazione è cambiata: i genitori si interessano dei figli, come è giusto che sia, anche se a volte

quindi la famiglia tradizionale.

sono troppo apprensivi e non lasciano loro l'opportunità di cavarsela da soli.

Poi la famiglia ha cominciato a cambiare, le donne sono entrate nel mondo del lavoro, hanno lottato per l'uguaglianza dei diritti, il rapporto tra coniugi e' divenuto paritario.

Una

famiglia

recente,

è

del

la

Dopo

numerose

Italia,

si

è

tutto

nuova,

nata

di

famiglia arcobaleno”.

lotte

arrivati,

nel

infatti, 2016,

anche alla

in

legge

sulle “unioni civili”, che permette a coppie dello stesso sesso di unirsi in matrimonio e

Le

donne

hanno

iniziato

ad

acquisire

di creare una famiglia.

potere”: potere legato soprattutto alla libertà: libertà di scegliere per la loro vita “

e di sposare l'uomo che amano.

Questo modello si allontana di gran lunga da quello tradizionale, formato da un uomo, una donna e dei figli.


EDITORIALE

GENERE E FAMIGLIA P. 10

La famiglia è un nucleo sociale rappresentato da due o più individui che vivono nella stessa abitazione e, di norma, sono legati tra loro da rapporti di parentela o di affinità. Wikipedia.org

Patriarcale, nucleare o arcobaleno, da sempre, la famiglia e' stata, e' e sara' la cellula della societa', il luogo dove gli adulti di domani si formano principalmente. e' anche il luogo da dove e' piu' necessario eliminare gli stereotipi di genere, perche' e' il primo posto dove si impara e in cui si cresce. per riuscire ad eliminarli dobbiamo andare alla fonte del problema, dove sono piu' presenti e piu' dannosi.

Nonostante si siano fatti grandi passi avanti rispetto al passato c’è ancora molto lavoro da fare, basti pensare a quanto vengono criticate le famiglie “meno tradizionali”.

Penso che un’educazione che cerchi di eliminare i paletti imposti dagli stereotipi di genere, potrebbe davvero fare la differenza nel creare un futuro migliore con persone piu' rispettose e dalla mente piu' aperta.


EDITORIALE

GENERE E FAMIGLIA P. 11

AIN'T YOUR MAMA Jennifer Lopez

I ain't cooking all day I ain't your mama! I ain't gon' do your laundry I ain't your mama! I ain't your mama, boy I ain't your mama! When you're going get your act together? I ain't your mama...

FOTO E TESTO DELLA CANZONE: Soundcloud.com

Non cucino tutto il giorno Non sono tua mamma! Io non ti faccio il bucato Non sono tua mamma! Non sono tua mamma, ragazzo Non sono tua mamma! Quando darai il tuo contributo? Non sono tua mamma…


SONDAGGIO

GENERE E FAMIGLIA P. 12

IN FAMIGLIA SI FORMANO GLI ADULTI DI DOMANI L'altro giorno ero in videochiamata con un mio amico, a casa con lui c'era anche suo padre con il quale cominciai a parlare e, come sono solito fare, gli chiesi come andassero le cose in questo periodo difficile e lui mi rispose: “Come sempre mia moglie cucina e pulisce casa, mentre

io

guardo

videochiamata,

la

riflettei

televisione molto

sulla

e

mi

sua

dedico

alla

affermazione

lettura”. e

mi

resi

In

seguito,

conto

di

chiusa

la

quanto gli

stereotipi siano radicati all’interno delle nostre menti. Mi confrontai con i miei compagni sull’argomento, e approfittando del progetto scolastico sulle differenze di genere, utilizzammo le parole di quell’uomo per sviluppare il nostro piano di lavoro, che abbiamo poi sottoposto in forma di sondaggio.

Ovviamente il suo pensiero si sviluppa soprattutto in ambito familiare, ed e' proprio per questo che abbiamo deciso di approfondire le differenze di genere all’interno delle famiglie.

Io cucino, lavo i piatti e pulisco la casa...


SONDAGGIO

GENERE E FAMIGLIA P. 13

Ci interessava scoprire se all’interno delle nostre famiglie e di quelle dei nostri amici si riproponesse la stessa idea, che riconduce ad un’idea piu' grande...

OVVERO QUELLA DEGLI STEREOTIPI, E SCOPRIRE QUANTO SIANO RADICATI NELLE FAMIGLIE. Perciò abbiamo creato un “moduli

google”,

un

sondaggio con risposta anonima attraverso l’applicazione online

totale

di

ventidue

domande

a

risposta

aperta

o

libera

e

quattro

domande a risposta multipla prese direttamente da un'indagine sul tema dell’Istat.

Indagine ISTAT GLI STEREOTIPI SUI RUOLI DI GENERE E L’IMMAGINE SOCIALE DELLA VIOLENZA SESSUALE 25 Novembre 2019

GLI STEREOTIPI DI GENERE PIU' DIFFUSI IN ITALIA Confronto tra i dati ottenuti nel sondaggio e quelli dell’indagine ISTAT 2018: 1 - Per l’uomo, più che per la donna è importante avere successo nel lavoro 2 - Gli uomini sono meno adatti ad occuparsi delle faccende domestiche 3 - L’uomo deve provvedere alle necessità economiche della famiglia 4 - Spetta all’uomo prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia

Sondaggio 3^C Curiel GLI STEREOTIPI SUI RUOLI DI GENERE IN FAMIGLIA 10 giugno 2020


SONDAGGIO

GENERE E FAMIGLIA P. 14

La fascia d’età risulta compresa tra i tredici e i diciassette anni e di genere maschile e femminile, per raccogliere il maggior numero di risposte che ci consentisse di ottenere un risultato il più attendibile possibile. Queste domande rispecchiano perfettamente l’intento del sondaggio e ci permettono di farci un’idea generale sulla società e le persone che stanno attorno a noi tutti i giorni.

In particolare, ci siamo focalizzati sui ruoli che i due generi ricoprono nell’ambito casalingo.

Io gioco ai video giochi, guardo la televisione e leggo un libro...


SONDAGGIO

GENERE E FAMIGLIA P. 15

La nostra idea e' che gli stereotipi siano qualcosa che non ci deve piu' riguardare poiche' sono solo giustificazioni dei propri comportamenti.

Io gioco a calcio, faccio esercizi e mi alleno per la mia carriera sportiva...

crediamo che siano idee legate alla mentalita' delle generazioni precedenti alla nostra.

per questo riteniamo che non debbano piu' influenzarci, imponendoci ruoli fissi tra uomo e donna.


SONDAGGIO

GENERE E FAMIGLIA P. 16

SONDAGGIO Il nostro questionario contiene numerose domande, tra le quali:

Se hai fratelli o sorelle, hai mai percepito le differenze tra il loro ed il tuo coprifuoco? Viene dato lo stesso peso all’interno della famiglia al vostro rendimento scolastico? Le risposte ci hanno informato che non ci sono molte differenze.

I tuoi genitori ti hanno fatto cambiare prima di uscire perché non sembrava appropriato il tuo outfit? Qui

ben

dovuto

18

femmine

cambiare

hanno outfit,

mentre solamente 2 maschi (i

restanti

sondaggio)

partecipanti hanno

al

risposto

“no”.

Io faccio il bucato, stiro e rassetto la casa...

Chi cucina in casa? Chi pulisce casa? La risposta più votata è la componente femminile delle famiglie (principalmente madri).


SONDAGGIO

GENERE E FAMIGLIA P. 17

Io faccio manutenzione della casa e mi occupo del giardino...

Le domande che volevamo mettere maggiormente in risalto e analizzare attentamente andavano

erano

più

in

quelle

che

profondità

nel

pensiero delle persone riguardo alle differenze

di

riportiamo

genere,

alcune

di

queste

risposte

più

significative.

Secondo te vi sono ancora stereotipi o li stiamo eliminando?

Cosa si può fare di concreto per eliminare o perlomeno ridurre gli stereotipi?

29

Le

che

persone li

su

stiamo

71

hanno

risposto

eliminando,

e

27

risposte

hanno

ancora

“Far

in

ambito

ci

sembrano

più

esemplificative al contesto e che ci

invece che nella società ci sono stereotipi

che

colpito

capire

maggiormente

ad

ogni

sono:

persona

nel

familiare. Inoltre, troviamo alcune

modo giusto che non ci sono lavori

minoranze che si distaccano dalla

della

massa

“Educare

che

affermano

scomparsa degli stereotipi.

la

senza

donna i

dare

e

figli

lavori in

modo

troppa

dell’uomo”, opportuno

importanza

al

sesso”

Volevamo soffermarci sulla prima risposta di quelle riportate sopra, perché questo è un pensiero molto profondo.


SONDAGGIO

GENERE E FAMIGLIA P. 18

ni ad og e ir p a sto "Far c do giu o m l e an vori person sono la i i c n o or che n a e lav n n o d della mo" dell’uo

Significa credere che la generazione futura alla nostra dovrebbe essere educata in modo differente.

La nostra, ormai, e' troppo influenzata dalle differenze di genere, che sono riscontrabili ovunque siamo. Le nostre speranze devono essere riposte nella generazione futura. Secondo te i genitori influenzano di più il maschio o la femmina? Si denota nelle risposte una maggioranza per quanto riguarda il genere femminile, considerata

le

motivazioni

più

debole

e

più

frequenti

fragile

sono

dell’uomo.

perché

Ciò

persone ritengono che il sesso non faccia differenza.

Io porto fuori la spazzatura...

la

donna

nonostante,

ben

è 27


SONDAGGIO

GENERE E FAMIGLIA P. 19

Dal sondaggio e' emerso che gli stereotipi appartengono ancora alla nostra generazione, ma abbiamo tutti voglia di cambiare e di eliminarli definitivamente. Noi in particolare pensiamo che questo cambiamento di mentalita' dovra' iniziare soprattutto nelle famiglie attraverso l’educazione delle prossime generazioni, perche' gli stereotipi si acquisiscono da piccoli e crescendo e' sempre piu' difficile rimuoverli.

UN VERO UOMO DOVREBBE LAVARE I PIATTI CAPAREZZA

Non sei un uomo se ti arrendi e non mostri gli artigli Non sei un uomo se non prendi a ceffoni i tuoi figli Non sei un uomo se il rispetto che hai non ti basta Lo sai cosa ti manca? Un ferro nella tasca Non - sei - un - uomo (E farai una brutta fine) Non - sei - un - uomo (E farai una brutta fine) Non ascoltare questi maldicenti Non si va avanti con la forza, ma con la forza degli argomenti Non ascoltare questi mentecatti Un vero uomo si dovrebbe alzare per lavare i piatti Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti Dovrebbe lavare i piatti Dovrebbe lavare i piatti


CURIOSITA' E APPROFONDIMENTI

GENERE E FAMIGLIA P. 20

STEREOTIPI DI GENERE A RETI UNIFICATE PUBBLICITA' E STEREOTIPI DI GENERE IN ITALIA «La pubblicità italiana è considerata tra le più sessiste al mondo. Crea, sostiene e promuove stereotipi e modelli discriminanti, relegando la donna a ruoli gregari, decorativi e ipersessualizzati.» Massimo Guastini, presidente dell’Art Directors Club Italiano (ADCI)

Basato sull’analisi di quasi 20 mila campagne (tv, radio, affissione, stampa e banner web), Uno studio ha esaminato il modo in cui uomini e donne sono raccontati nella pubblicità, identificando: - 12 tipologie narrative femminili - 9 maschili. Ecco come sono divisi:


CURIOSITA' E APPROFONDIMENTI

GENERE E FAMIGLIA P. 21

"GOODBYE STEREOTYPES, HELLO ZEROTYPES" Il nuovo spot di Zalando contro gli stereotipi: All’inizio, i tradizionali stereotipi legati alla coppia, poi un giro di giostra, e tutto cambia... L’obiettivo della campagna primavera estate 2020 di Zalando è proprio quello di spezzare la monotonia delle convenzioni – e convinzioni – culturali, e lo fa attraverso i vestiti.

zalando.it


EDITORIALE

GENERE E LAVORO P. 22

DIMMI CHE LAVORO FAI E TI DIRO' CHI SEI Le donne in Italia soffrono ancora di discriminazione nel mondo del lavoro in termini di paghe e mansioni.

Anche se in Italia l’occupazione femminile E' in leggero miglioramento, per le donne E' sempre difficile fare carriera, in un mercato del lavoro dove sono ancora discriminate rispetto ai propri colleghi che mediamente possono usufruire di trattamenti migliori. Oggi l’Italia si colloca al penultimo posto nella classifica dei paesi europei attivi nella riduzione della

disoccupazione femminile

ed i dati mostrano con chiarezza questa realtà:

il tasso di occupazione delle donne si è attestato al 46,7% (67,2 per gli uomini) ed il tasso di disoccupazione al 10,3% (8,6% per gli uomini). Il divario con il resto dell’Europa è enorme, se si pensa che il tasso medio europeo di occupazione femminile è pari al 58,5%.

TASSO DI OCCUPAZIONE IN EUROPA POPOLAZIONE IN ETA' DA LAVORO: Donne e uomini dai 15 ai 64 anni. Dati eurostat tratti dalll'indagine ISTAT DEL 2017 WomenMenEurope-DigitalPublication-2017


EDITORIALE

GENERE E LAVORO P. 23

Queste donne sono persone che hanno rinunciato a lavorare, esasperate dalle difficoltà, oppure sono state assorbite dal lavoro nero. Gli

ostacoli

per le donne nell’inserirsi nel mondo del lavoro e mantenere il lavoro una volta

ottenuto sono molteplici: in particolare, un fattore che troppo spesso favorisce l’uscita dal mercato del lavoro è la

maternità:

il 30% delle madri interrompe il rapporto di lavoro

perché costretta a sostenere carichi familiari eccessivi, contro il 3% dei padri. La nascita di un figlio è un periodo in cui le donne desiderano chiedere un part-time per poi poter rientrare a tempo pieno senza essere penalizzate in termini di carriera.

Fonte: Jobpricing

La presenza di lavoratrici qualificate e con elevati titoli di studio non ha rotto NE' la ‘segregazione orizzontale’, che concentra di piU' le donne in determinati settori e occupazioni, nE' incrinato il ‘soffitto di cristallo’, la barriera invisibile che ostacola gli avanzamenti di carriera per le donne e impedisce loro di raggiungere i livelli alti.

Questi, uniti alla bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro, determinano il grave fenomeno del

differenziale salariale

tra uomini e donne: secondo numerosi studi i

salari medi dei lavoratori sono tra il 10% ed il 18% più alti di quelli delle lavoratrici.


EDITORIALE

GENERE E LAVORO P. 24

LE DIFFERENZE DI RETRIBUZIONE -> 10,9 % è la differenza percentuale tra i salari medi degli uomini e delle donne in Italia, pari a 3.620 € annui. -> 26.725 €, è la retribuzione annua media di una donna in Italia nel 2015. -> 11 mila €, è la differenza di guadagno tra dirigenti di sesso maschile e femminile. Fonte: Jobpricing

Il Sole 24 ORE - 02/03/2016

Oltre a tutto cio', un altro aspetto negativo nel mondo del lavoro dal punto di vista delle donne e' il fatto che possono essere schernite o prese in giro quando intraprendono una carriera lavorativa in un lavoro considerato per soli uomini. Donne che fanno il meccanico, il camionista e il macellaio...

Infatti, dalle interviste fatte ad alcune donne che fanno questi tipi di lavori, emerge il fatto che non solo queste vengono pagate meno degli uomini, ma vengono considerate dei "maschiacci" e che a volte alcuni clienti dicono loro di essere quasi meglio degli uomini, presupponendo così che gli uomini siano sempre più bravi delle donne in tale ambito lavorativo.

Una ragazza meccanica in officina, Motorbox.com


EDITORIALE

GENERE E LAVORO P. 25

Dal mio punto di vista, le differenze nell’ambito lavorativo tra uomo e donna dovrebbero essere eliminate in quanto entrambi i generi aiutano la società allo stesso modo, quindi, non vedo perché questa distinzione debba essere presente all’interno dei vari tipi di lavori.

Nonostante cio', non credo che la disuguaglianza di genere sparira' a breve in questo ambito, in quanto essa e' gia' presente da millenni all’interno della nostra societa' e, anche se questa distinzione potrebbe essere eliminata e sta diminuendo sempre di piu', cio' avviene a passi molto lenti e ci ci vorra' molto tempo affinche' sia definitiva.

ARTICOLO 15 È nullo qualsiasi patto od atto diretto a: a) subordinare l'occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale ovvero cessi di farne parte; b) licenziare un lavoratore, discriminarlo nella assegnazione di qualifiche o mansioni, nei trasferimenti, nei provvedimenti disciplinari, o recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero. Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano altresì ai patti o atti diretti a fini di discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso, di handicap, di età o basata sull'orientamento sessuale o sulle convinzioni personali. ARTICOLO 16 È vietata la concessione di trattamenti economici di maggior favore aventi carattere discriminatorio a mente dell'articolo 15. (Comma 1)

STATUTO DEI LAVORATORI È il nome con cui è nota la l. n. 300/1970, contenente «norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento». In materia di lavoro è, senza dubbio, la fonte normativa più importante nel nostro ordinamento dopo la Costituzione, che ha fissato i principi fondamentali della materia. Treccani.it


GENERE E LAVORO P. 26

INTERVISTA

IL MECCANICO PIU' BRAVO IN CITTA' E'... DONNA! Milena,

la

protagonista

della

nostra

intervista, è una donna che in passato ha lavorato come

meccanico

rappresenta,

pur

con

e la sua storia tutte

le

sue

sfaccettature, quella di molte altre donne che,

facendo

tipicamente

lavori

maschili,

si

sono

considerati trovate

a

sfidare molti ostacoli e pregiudizi. Proprio

per

raccontarla!

questo

abbiamo

deciso

Il nostro incontro con Milena e le risposte che

ci

ha

conoscere rimasti

la

molto

ci

sua

hanno

storia,

colpiti

e

permesso

da

che

cui

ci

di

siamo

ha

fatto

molto spesso non ci soffermiamo a riflettere molto pensare, soprattutto perchĂŠ

su

delle

situazioni

riguardano di

dato

siamo

a

in

che,

prima

magari,

persona

conoscenza,

ma

o

non non

che

ci ne

sono

comunque molto importanti.

Milena dopo l'intervista


GENERE E LAVORO P. 27

INTERVISTA

la storia di milena Mi chiamo Milena e in passato ho lavorato per alcuni anni come meccanica in una piccola officina. Ciò

che

mi

passione

ha

portato

a

scegliere

questa

professione

è

stato

il

fatto

che

fosse

una

in comune con mio papà: fin da quando ero piccola, l’ho sempre visto con gli

attrezzi in mano. Ne ero incuriosita, mi piaceva aiutarlo in ciò che faceva e quindi lo consideravo come qualcosa che ci legasse. Così ho da sempre voluto intraprendere la sua stessa professione, cosa che sono riuscita a realizzare.

Nel percorso che mi ha portata a diventare meccanico ho trovato sia ostacoli che incoraggiamenti, anche all’interno della mia famiglia: ad esempio mia mamma all’inizio non era del tutto convinta che questa fosse la carriera piu' adatta a me, mentre mio papa' mi ha sempre supportata

moc.kipeerF

Nel periodo in cui lavoravo in officina c’è stato un

episodio

in particolare che mi ha fatta

sentire sminuita e screditata: un giorno, mentre stavamo lavorando, è arrivato un cliente che aveva un problema ad una valvola del motore dell’auto, perciò si era accordato con il mio collega per quando tornare a prenderla dopo averla aggiustata. Dato che il mio collega si stava già occupando di altro, aveva chiesto a me di ripararla. Il giorno dopo, quando il cliente è tornato a prenderla e ha visto che ero stata io ad aggiustarla, si è lamentato, ritenendo che non avessi fatto un buon lavoro come invece avrebbe fatto il mio collega, che considerava più esperto di me e soprattutto più portato, essendo uomo.

Appena sentito questo, sono rimasta pietrificata, mi ha fatto sentire come se, solamente per il fatto di essere donna, non fossi abbastanza brava a svolgere il mio lavoro, cosa non vera, visto che metto il cuore e il massimo dell’impegno in ogni lavoro che faccio


GENERE E LAVORO P. 28

INTERVISTA

Freepik.com

All'inizio ero solamente molto arrabbiata per come ero stata trattata da un estraneo, mentre con il passare del tempo, continuando a riflettere su cosa mi era stato detto non solamente da lui ma anche da altri, mi sono autoconvinta che fosse vero e cosĂŹ, dopo circa tre anni in officina, stanca di tutto e seppur a malincuore, ho deciso di lasciare il lavoro.Â

Altri episodi che hanno influenzato la mia decisione sono dovuti al mio datore di lavoro che, nonostante credesse in me, non mi ha mai difesa di fronte alle critiche e alle mancanze di rispetto dei clienti per paura di perderli contraddicendoli

Inizialmente ero molto dispiaciuta di aver abbandonato la carriera che sognavo di avere fin da bambina, ma ora sono felice di lavorare in un ambiente in cui viene valorizzato il mio impegno.

Sono sconcertata dal fatto che ancora oggi una donna venga considerata meno capace di un uomo avendo ricevuto lo stesso tipo di istruzione e possedendo le stesse abilita'. spero che questo genere di pregiudizi abbandoni la nostra mentalita' il prima possibile, in modo da non condizionare e influenzare le passioni di altre persone, cosi' come lo sono stata io


GENERE E LAVORO P. 29

INTERVISTA

Sentendo

la

storia

di

Milena

ho

realizzato

quanto

ancora

sia

discriminata

la

donna,

nonostante i passi avanti già compiuti verso la parità di genere nel mondo del lavoro, e ciò mi ha lasciato perplessa, soprattutto nel pensare a quante difficoltà potrei incontrare anche io nel mio cammino, in caso dovessi scegliere una professione che per la nostra società è vista come maschile.

Mi piacerebbe, invece, che le persone venissero giudicate in base a ciO' che sanno fare e alle loro qualitA', non in base al loro sesso.

DONNE & LAVORO Mostra fotografica del 2017: 40 fotografie d'autore firmate da Carlo e Maurizio Riccardi, che documentano l’emancipazione delle donne attraverso la quotidianità del lavoro.

Una giovane donna guarda sorridendo verso l’obiettivo mentre è intenta a preparare un pneumatico per la riparazione. È il 1946 e la scena, non così naturale per i tempi, si tiene in un’officina alle porte di Roma. La donna è figlia e moglie “d’arte”: il marito è dovuto partire per la guerra e si è ritrovata a dover portare avanti gli affari di famiglia.

Quattroruote.it


APPROFONDIMENTI E CURIOSITA'

GENERE E LAVORO P. 30

il lavoro part-time in europa

istat.it/it/files/2017/10/WomenMenEurope-DigitalPublication-2017_it.pdf


GENERE E LAVORO P. 31

APPROFONDIMENTI E CURIOSITA'

Iniziative e progetti PROGETTO DONNA E FUTURO E’ la nobilitazione delle eccellenze femminili, per favorire il conseguimento delle pari opportunità e promuovere l'immagine delle donne che si sono distinte nei rispettivi ambiti di attività. www.cristinarossello.it/IT/donne_futuro

MANAGERITALIA DONNA MANAGER Un sito per conversare e confrontarsi, per condividere prospettive ed esperienze volte all'attuazione di azioni efficaci a sostegno di: conciliazione lavoro-famiglia, genitorialità e occupazione femminile. www.manageritalia.it

AIDDA - DONNE IMPRENDITRICI DIRIGENTI Con l'obiettivo di valorizzare e sostenere l’imprenditoria al femminile, il ruolo delle donne manager e delle professioniste, rappresenta il punto di riferimento per tutte le donne che rivestono ruoli di responsabilità nelle imprese italiane. www.aidda.org

GRUPPO TERZIARIO DONNA Associazione che promuove l'imprenditoria femminile, valorizzando il ruolo delle imprenditrici, stimolandone lo spirito associativo, favorendo la nascita di una cultura dell'impresa anche attraverso programmi di formazione. www.confcommercio.it/terziario-donna


GENERE E TEMPO LIBERO P. 32

EDITORIALE

NON SOTTOVALUTARE L'AMICIZIA! Sin

dall'antichità

l’essere

umano

ha

sentito

il

bisogno

di

avere

accanto

i

suoi

simili,

compagni e compagne su cui poter contare.

amicizia

L’

è una dimensione fondamentale e fondante l’esperienza umana. Un aiuto per

crescere, per formare il carattere e per comprendere cosa significa vivere e convivere in una società, composta da entrambi i generi, in cui è necessario dover relazionarsi con le persone in modo civile e senza conflitti.

LA DIVERSA APPARTENENZA DI GENERE ALL'INTERNO DI UN GRUPPO NON DEVE RAPPRESENTARE UN OSTACOLO, BENSÌ UNA RISORSA: LA SOCIETA' MODERNA PREVEDE CHE UOMO E DONNA GODANO DEGLI STESSI DIRITTI E PER QUESTO VALE LO STESSO RISPETTO PER ENTRAMBI. Il

rispetto reciproco,

dunque, è ciò a cui tendono tutte le relazioni all’interno della nostra

società, e grazie all’amicizia si impara a metterlo in pratica.

Al giorno d’oggi, noi adolescenti abbiamo la possibilità di instaurare un rapporto di amicizia anche attraverso uno schermo, una chat, conoscere persone in un universo parallelo a quello che

esiste

realmente,

dove

talvolta

c’è

chi

si

finge

qualcun’altro

o

chi

offende

per

divertimento. In passato, invece, mancava la tecnologia e gli incontri tra amici avvenivano all’aperto

o

nelle

abitazioni;

dialogo e di contatto.

seppur

meno

frequenti,

questi

incontri

erano

momenti

di

Diversamente dal passato, l’uso della tecnologia ostacola i contatti

umani, ad esempio capita di vedere interi gruppi di amici totalmente in silenzio e presi dal telefono, il cui unico divertimento si basa su un social o su un gioco.

STAND BY ME ti.enigammiaigolocisP

Film di Rob Reiner, 1986. Ambientato negli USA del 1959 in una piccola città. È dal ricordo di un’amicizia eccezionale che nasce nel protagonista adulto la voglia di raccontare la storia vissuta un tempo insieme ai suoi tre amici. Un'avventura che rappresenta un percorso di crescita e formazione vissuto dai personaggi.


GENERE E TEMPO LIBERO P. 33

EDITORIALE

Nei primi mesi di quest’anno, però, le nostre vite sono radicalmente cambiate: a causa della

pandemia

che sta coinvolgendo tutti i paesi del mondo e che rappresenta un’emergenza

sanitaria, siamo stati costretti a rimanere tutti in casa per alcuni mesi. Luoghi di lavoro, ambienti per lo svago ed edifici scolastici sono stati chiusi, dunque è diventato essenziale e giusto utilizzare i

dispositivi di comunicazione virtuale.

Sicuramente questo periodo ci ha dimostrato come il contatto sia indispensabile per l’uomo nelle sue vere relazioni. La tecnologia ci permette naturalmente di essere collegati tra noi, ma non è equiparabile al contatto fisico.

ABBIAMO COMPRESO L’IMPORTANZA DEL CONTATTO, LA DIFFICOLTA' DI SEPARARSI DAGLI AMICI, DAI NOSTRI GRUPPI, DA CHI VEDEVAMO TUTTI I GIORNI; NON POTER CONDIVIDERE LE SCIOCCHEZZE COMPIUTE, FARSI CONSOLARE CON UN SEMPLICE ABBRACCIO, RIDERE SENZA UNA FINE, POTERSI CONFIDARE O CHIEDERE UN CONSIGLIO. Speriamo

che,

terminata

questa

quarantena,

l’uso

eccessivo

e

a

volte

scorretto

tecnologia non ci influenzi come prima.

BRACCIALETTI ROSSI E' un romanzo scritto da Albert Espinosa, che ha ispirato una serie tv ambientata in un ospedale in Puglia dove, sei ragazzi di età diverse formano un gruppo. Grazie a questo legame di amicizia, con il sostegno reciproco, affronteranno e combatteranno ognuno la propria battaglia. facebook.com/braccialettirossi/

della


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SONDAGGIO

LA COMPAGNIA PRIMA DI TUTTO differenze di genere all’interno di un gruppo di amici abbiamo costituito un gruppo di ricerca, realizzato un sondaggio a cui hanno risposto 178 soggetti di età compresa tra i 10 e i 69 anni, e intervistato la psicologa dello Al fine di raccogliere dati riguardo alle

sviluppo e dell’educazione Linda Longhin. Questa scelta è stata sollecitata dall’interesse comune nei confronti di un tema particolarmente sentito nella nostra fascia d’età.

SONDAGGIO Il sondaggio è stato sottoposto a 178 persone: 111 erano giovani (dai 10 ai 17 anni), 67 adulti (dai 18 in poi), 49 sono maschi (27,5%), 129 femmine (72,5%). Il

sondaggio

quesiti

in

comprendeva

forma

di

un

domande

totale aperte

di e

13 a

risposta multipla, che richiedevano di indicare, oltre

a

genere

ed

età,

la

composizione

e

alcune abitudini del proprio gruppo di amici.

Un gruppo misto di amici e amiche (Freepik.com)

FAI PARTE DI UN GRUPPO DI AMICI?

Quasi il 100% dei partecipanti, sia adulti che giovani, ha dichiarato di frequentare almeno un gruppo di amici. Solamente il 3% degli adulti (2 persone su 67) e il 2,8% (2 persone su 111)

dei

giovani

ha

risposto

"no".

Queste

4

persone

sono

femmine

(il

3,1%

delle

129

partecipanti) mentre tutti i 49 maschi hanno risposto "si". Dunque, considerando gli individui per genere,

non sembrano esservi grosse differenze se non alcune eccezioni.

LA COMPAGNIA DI CUI FAI PARTE E' COMPOSTA DA RAGAZZI E RAGAZZE? La maggior parte delle compagnie di amici risulta mista. Ciò è attestato dal fatto che circa 3 partecipanti su 4 hanno risposto "si". Nonostante ciò, vi è una piccola ma non trascurabile divergenza tra i due generi: 34 ragazze (pari al 26,4% delle totali), delle quali 24 giovani e 10 adulte, hanno risposto "no", contrariamente a soli 9 dei 49 ragazzi (pari al 18,5% dei

sembra che i gruppi di amici dei ragazzi tendano in genere ad essere più misti rispetto a quelli delle ragazze. totali). In base a ciò,


GENERE E TEMPO LIBERO P. 35

SONDAGGIO

CI SONO PIU' RAGAZZI O RAGAZZE ALL’INTERNO DELLA COMPAGNIA? Per quanto riguarda il genere di prevalenza del gruppo, circa il 21,7% delle femmine ha risposto "ragazzi", e il 20,4% dei maschi ha risposto "ragazze". Da ciò possiamo ricavare che, sebbene la maggior parte delle compagnie di amici sia costituita per la maggior parte da membri dello stesso genere del partecipante,

circa 1 caso su 5 presenta invece una

maggioranza di membri del genere opposto. COME SEI ENTRATO/A A FAR PARTE DEL GRUPPO? Quasi

tutti

i

partecipanti

hanno

affermato

membri del gruppo prima di entrarvi.

non conoscere completamente tutti i

di

Dei

178

casi

totali

infatti,

solo

una

trentina

conoscevano tutti all’interno della loro compagnia prima di iniziare a frequentarla. Molti sono i casi, invece, di soggetti (sia adulti che giovani, e sia ragazzi che ragazze) che sono entrati in un gruppo tramite loro amici, fidanzati, mariti o mogli.

SEX EDUCATION Serie tv britannica del 2019, racconta la vita e le vicende di un gruppo di adolescenti e delle loro famiglie. Meganerd.it

QUANDO HAI COMINCIATO A FARE PARTE DEL GRUPPO, CONOSCEVI GLI ALTRI MEMBRI? Anche in questo caso, le risposte di ragazzi e ragazze sembrano essere piuttosto conformi

un numero maggiore di maschi conosceva già tutti i membri del gruppo nel momento in cui vi è entrato. La vera diversità si rileva invece tra giovani ed adulti: mentre ma

le compagnie dei giovani sono costituite prevalentemente da compagni di scuola o amici conosciuti ad attività sportive, centri estivi e gruppi scout, quelle degli adulti presentano invece colleghi di lavoro o compaesani.

DA QUANTO TEMPO FAI PARTE DEL TUO GRUPPO DI AMICI? A tale quesito le ma

simili

per

risposte sono state alquanto varie,

ragazzi

e

ragazze.

Dei

giovani,

per

sia per gli adulti come per i giovani, esempio,

alcuni

hanno

risposto

di

frequentare la propria compagnia di amici sin dall’infanzia, mentre altri solo da qualche anno. Per quanto riguarda invece gli adulti, come ci si poteva aspettare, sono stati indicati periodi anche molto lunghi (30 anni), a denotare il fatto che la loro appartenenza ad un gruppo risalga probabilmente a quando erano giovani.


GENERE E TEMPO LIBERO P. 36

SONDAGGIO

IL TUO GRUPPO E' COSTITUITO DA MEMBRI DELLA STESSA ETA'? A tal quesito ha risposto affermativamente il 36,4% delle femmine ed un ben maggiore 51%

i membri delle compagnie dei maschi tendano ad essere coetanei in maggior misura rispetto a quelle delle femmine. dei maschi. Sembra dunque che

CHE LINGUAGGIO USATE TRA DI VOI E COME VI VESTITE? La quasi totalità dei partecipanti ha risposto di esprimersi abitualmente con un

linguaggio

normale e sobrio, anche se non mancano casi (all’incirca il 5%) di individui che ricorrono al dialetto, i quali si concentrano per la maggior parte nei gruppi degli adulti, ma che sono tuttavia presenti, seppur in minima parte, anche nei giovani. Il numero maggiore di persone che utilizza il dialetto nelle relazioni tra amici si rileva tra i maschi, in particolare adulti. La

stessa

cosa

vale

per

il

vestiario

con

cui

ci

si

ritrova,

che

non

consiste

in

nulla

di

ogni partecipante ha dichiarato di indossare abiti comodi e non particolarmente formali. particolare: praticamente

IN CHE LUOGHI VI TROVATE CON IL VOSTRO GRUPPO DI AMICI? Neppure negli abituali luoghi di ritrovo tra amici sembrano esserci grosse differenze tra ragazzi e ragazze, ma piuttosto tra giovani e adulti.

Mentre

questi

sembrano

in

ultimi genere

ritrovarsi con i loro amici perlopiù

in

servizio,

luoghi

come

di per

esempio pizzerie, bar e cinema,

gli

adolescenti

si ritrovano più spesso in centro

città,

piazze,

parchi, oppure nelle loro stesse abitazioni.

Piazza dei Signori, Padova (Ciaotips.com) Piazza Europa, Noventa Padovana (Marmifaedo.com)

Parco con tavolo da pic-nic (Freepik.com)


GENERE E TEMPO LIBERO P. 37

SONDAGGIO

TI È MAI CAPITATA UNA ESPERIENZA IN CUI UN MEMBRO DEL TUO GRUPPO HA DOVUTO COMPORTARSI IN QUALCHE MODO PARTICOLARE PER ESSERE ACCETTATO/A DA TUTTI? SE SÌ, RACCONTA. Le risposte a tale domanda sono state varie e alcune di esse molto interessanti. In primo luogo, è degno di nota il fatto che ci siano stati

parecchi "no",

infatti dei 68

partecipanti adulti solamente una decina ha risposto "si", lo stesso vale per i giovani, che pure sono ben più numerosi dei partecipanti adulti, ed anche in questo caso i "si" sono stati poco più di 10.

Alcuni confessano di essere stati loro stessi a comportarsi in modo diverso per essere accettati, a farlo sono solo il 2,5% delle femmine mentre nessun maschio ritiene di essersi mai dovuto comportare in modo particolare.

Una ragazza per esempio scrive:

.

CI, I AMI D O P IN UP IO GR SONO H E C M C O E V AC EL MIO RSAMENTE D N , A S ER ES VE ANO P , “IO ST ORTAVO DI V A T T E C LA MP MI AC NERE DA SO MI CO N O N A '. ' M ACEVO F ( VERITA VO PERCHE PER NON RI O R LT CE INDI CUN A . OGGI NON U L A Q LO FA U E Q SERE SONO ENTI”) PRIO PER S E E M I M I T O D N C SE TA RO O FIN ONE P “SENZA S A R L E , P A FACEV T E QUELL SI'” EDUCA LA MAL U' AMICA DI O FELICE CO N PI O E SO SONO V I T O OM QUEST

Emerge come, a volte, i gruppi non siano proprio aperti a tutti e, dunque, per entrare a farvi parte sia necessario cambiare alcune delle proprie caratteristiche, in questo caso il modo di comportarsi.


GENERE E TEMPO LIBERO P. 38

SONDAGGIO

Tra le risposte dei più giovani il 10,2% delle femmine ha assistito a questo tipo di situazione, mentre tra i maschi saliamo al 15%. Tra gli adulti le percentuali sono più basse, in quanto solo il 9,6% delle femmine e il 6,3% dei maschi ne è stato testimone. Spesso

inoltre,

per

guadagnarsi

la

benevolenza

degli

altri

membri

del

gruppo,

alcuni

soggetti ricorrono a sfoggiare le loro proprietà o i loro mezzi. Ad esempio un ragazzo scrive: “Si. Un ragazzo per entrare in simpatia dei componenti del gruppo ci ha portato in giro con la Maserati di suo padre”.

Oltre alla ostentazione di ricchezze familiari, comune a maschi e femmine, sono riportati tra le femmine episodi di cambiamento nell’abbigliamento, nel comportamento caratteriale, mentre tra i maschi si riportano spesso casi per cui l’ingresso nel gruppo era vincolato ad una prova di coraggio o all’utilizzo di sostanze quali fumo e alcool.

Nel film Stand by me, quattro dodicenni apprendono che lungo i binari della ferrovia, a molti chilometri da casa, giace il cadavere di un ragazzo investito dal treno. Decidono di andare alla ricerca del corpo, senza avvertire le rispettive famiglie. Riusciranno a trovare il cadavere solo dopo aver affrontato e superato una serie di prove da ciascuna delle quali impareranno qualcosa di nuovo. Una è usare la pistola. E' una prova di coraggio? Rafforza il senso di appartenenza al gruppo? Fotogramma tratto dal film "Stand by me", 1986 (Psicologiaimmagine.it)


GENERE E TEMPO LIBERO P. 39

INTERVISTA

INTERVISTA La Dottoressa all’Università master

in

intervento

Linda Longhin di

Padova,

modelli per

speciali),

e

BES

DSA

è laureata

titolare

di

un

metodologie

di

(bisogni (disturbi

educativi specifici

dell’apprendimento) e Gifted Children.

Le

abbiamo

proposto

alcune

domande

riguardanti le differenze che emergono tra i due generi all’interno di un gruppo di amici

e

questo

comprendere

ci

meglio

ha le

permesso

dinamiche

e

di le

caratteristiche delle relazioni amicali.

Dott.ssa Linda Longhin

Qual’è il comportamento dei ragazzi e delle ragazze in un gruppo misto di amici? “Nella fase di distacco dai genitori, gli adolescenti cercano la propria identità, la propria autoconsapevolezza e l’autonomia nei propri pari. Un processo che può trovare ostacoli nella timidezza e che influenza la posizione dei singoli soggetti all’interno del gruppo.

leadership, infatti, è una sorta di gioco di potere riconducibile al carattere della singola persona, al contesto nel quale viene a trovarsi e a cui consegue il riconoscimento da parte degli altri membri. La

Altri elementi che influenzano il comportamento del gruppo sono i luoghi dove questo manifesta le proprie azioni e gli stimoli che allo stesso vengono trasmessi dall’ambiente che lo circonda. L’assenza di attività positive finisce per portare i soggetti a rifugiarsi nell’alcol, nel fumo e, nei casi limite, nelle sostanze stupefacenti.”

Quali sono le modalità di ingresso di un nuovo elemento all’interno di un determinato gruppo? L’ingresso nel gruppo avviene in seguito alla presentazionedel soggetto da parte di un amico/a già inserito e che manifesta analoghi interessi.

Come varia la componente età all’interno del gruppo? “Nella maggioranza dei casi le età sono diverse, motivo per cui si determinano

gerarchie

ruoli e

che potremmo rappresentare con una piramide dove, al vertice, ad esempio,

troviamo il personaggio o più carismatico o più estroverso.”


GENERE E TEMPO LIBERO P. 40

INTERVISTA

Che linguaggio viene usato tra i componenti del gruppo? “Il linguaggio riveste notevole importanza nell’ambito dell’identità del gruppo. Questo è frutto delle esperienze dei singoli e rappresenta un

codice che marca la differenza

tra il

gruppo stesso e gli altri.”

Come si articola la composizione del gruppo e da cosa dipende la preminenza di uno sull’altro genere? “Nella formazione del gruppo, la presenza dell’uno o dell’altro genere varia a seconda del

la composizione del gruppo dipende dall’età e quindi dalla volontà di esplorare l’altro sesso.” carattere dei soggetti che vi partecipano. In altri termini,

Naturalmente,

ogni

gruppo

presenta

peculiarità

assolutamente

originali

per

cui

la

Dottoressa Longhin ha voluto puntualizzare che le risposte date sono basate sulla sua esperienza professionale. Cosa che non preclude a soluzioni difformi.

Incontro tra un gruppo di ragazzi e di ragazze Ciascuno dei due gruppi è schierato di fronte all'altro e si mostrano con un comportamento formale e galante i ragazzi, sbarazzino e lusingato le ragazze. Abbigliamento, postura, comportamento e aspettative sull'altro e sull'altra: tutto rispecchia una idea molto precisa di quali debbano essere i ruoli di ragazzi e ragazze. Freepik.com


GENERE E TEMPO LIBERO P. 41

APPROFONDIMENTI E CURIOSITA'

CITAZIONI no tre ra n n e e n a pe rso tu a vi t i a l l “ M o lt e a d ic ra n n o e ri a m v i e usc i o o lt a n t n te ma s im pro o n n a lascer uore.” c n e l tuo

“Può dars i ch’io non sappia cosa dic o, sceglie ndo te, un a don n a per amic o. Ma il mio mestiere è vivere la vita c he sia d i tutti i giorni o s conosciu ta.”

elt oosev R r o n Elea

U n a don n

a per amic

Lucio Batt isti

o

DATI IL BULLISMO IN ITALIA Comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi

RAGAZZI E ADOLESCENTI DI 11-17 ANNI PER FREQUENZA CON CUI HANNO SUBÌTO COMPORTAMENTI OFFENSIVI, NON RISPETTOSI E/O VIOLENTI, PER FREQUENZA CON CUI VEDONO GLI AMICI NEL TEMPO LIBERO E PER TIPO DI SCUOLA FREQUENTATA Lo studio Istat del 2014 dimostra che sono meno frequenti atti di bullismo in ragazzi che frequentano un gruppo di amici.


GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 42

EDITORIALE

UNA PARTITA PER L'UGUAGLIANZA La disuguaglianza di genere nello sport in Italia è ancora ben marcata: delle

pari

opportunità

deve

essere

una

partita

da

considerarsi

la questione

prioritaria,

dalla

sensibilizzazione sul tema sino alla sfida concreta per rivoluzionare il modello ideologico che

comporta

discriminazioni

e

pregiudizi

alle

atlete

italiane

di

qualsiasi

livello,

sia

nell’ambito dell’agonismo sia in quello dello sport di base. Alla base delle disparità di genere sta una ben precisa

legge discriminatoria: la Legge 23

Marzo 1981, n. 91 che così sancisce: “Sono sportivi professionisti gli atleti che esercitano l’attività sportiva nell’ambito delle discipline regolamentate dal CONI” le suddette discipline si limitano a quattro federazioni sportive nazionali: calcio, golf, pallacanestro e ciclismo,

tutte esclusivamente per la categoria maschile.

Nessuna atleta dunque sara' mai considerata professionista, indipendentemente dall’impegno prodotto sul campo o dai titoli raggiunti. Ma

nonostante

questo

il

numero

crescendo. Basti pensare al

di

tesserate

rugby femminile,

negli

sport

“tipicamente

maschili”

sta

il cui numero di tesserate in soli 14 anni è

cresciuto da 600 a 8.000; la palla ovale femminile ha fatto incredibili passi da gigante arrivando a formare ben 19 squadre di serie A.

La nazionale femminile italiana di Rugby (rugbymeet.com)


EDITORIALE

GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 43

Io e il mio gruppo di lavoro riteniamo importante affrontare apertamente questa tematica, che per molti anni è stata messa da parte e ignorata, riportando questa differenza di genere a differenze naturali e originali fra maschi e femmine: forti, competitivi e attivi i primi; deboli, remissive e passive le seconde. In altri termini, sportivi i primi, sedentarie le

La convinzione che nel nostro Paese alcune discipline siano prettamente “per i maschi” piuttosto che “per le femmine” è purtroppo ancora condivisa. seconde.

Il nostro scopo è quello di sensibilizzare coloro che leggono questa rivista facendo capire loro che questa tematica non è per niente trascurabile: una piccola azione, l’omissione di quel commento sessista durante una partita di una squadra femminile, o il non aggiungere “…per essere una donna” a un complimento rivolto ad un’atleta, contribuiranno certamente a fare sì che questa discriminazione contro le donne si dissolva.

Si tratta di un lento e faticoso percorso verso un traguardo di uguaglianza che da tempo costa sudore e forza d’animo non solo a molte donne ma anche agli uomini.

PLACCHIAMO L'OMOLESBOBITRANSFOBIA! E' il motto della Federazione Italiana Rugby e della squadra romana Libera Rugby Club, impegnate insieme per i diritti Lgbtq+ con una campagna che ha coinvolto anche il campione di palla ovale Michele Campagnaro, già nazionale italiano, ora in forza agli Harlequins in PremiershipLeague inglese. (ilgazzettino.it)

Libera Rugby Club è la prima squadra gay-friendly inclusiva in Italia e dal 2013 combatte contro ogni discriminazione legata all’inclusività di genere. (Globalist.it)


INTERVISTA

GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 44

RUGBISTA ECCEZIONALE… PER ESSERE UNA DONNA! Quali sono le differenze di genere nello sport? intervista doppia:

Per indagarle abbiamo realizzato un’

abbiamo parlato con

Sibilla,

che

ha quasi 14 anni e da quattro anni pratica il rugby come disciplina con la squadra Education Sport, e

Samanta Botter,

che lo pratica da quando aveva 22 anni - prima si era dedicata

al basket - e ha avuto una brillante carriera vincendo 4 scudetti e giocando pure per la nazionale femminile di rugby. Ha giocato per il Petrarca, dove ci sono stati i primi raduni per entrare in nazionale, ma ci è rimasta pochi anni perché la squadra femminile è uscita dal Petrarca in quanto non rientrava più nei piani della società; è passata per il Rubano, ma la squadra si sciolse per motivi economici, allora ha giocato per due anni alla Benetton Treviso e poi per il Riviera, dove ha vinto tre scudetti. Samanta

ha

cominciato

la

sua

carriera

da

allenatrice

al

Valsugana

Rugby,

dove

ha

continuato anche a giocare, per poi tornare al Riviera con cui ha vinto uno scudetto da allenatore ed è diventata direttore tecnico. Ora allena il Petrarca, società che seleziona i migliori allenatori e prevede le sedute di allenamento più numerose. Samanta ha allenato ragazze che poi sono andate in nazionale e hanno avuto una brillante carriera, questo per lei è stato molto gratificante. Dal 2019 allena anche Sibilla, che ha delle potenzialità e Samanta la vuole lanciare, prepararla per la convocazione CRV (la squadra del Veneto).

Coach Samanta con la sua squadra


INTERVISTA

GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 45

Sibillla si libera da un placcaggio

intervista doppia Alla giocatrice di rugby Sibilla e alla sua allenatrice Samanta Come vi siete avvicinate a questo sport e come mai avete scelto di praticarlo? Sibilla: Lo avevo provato a scout, ed essendo

una

ragazza

elettrica

mi

Samanta: ero

sport

Mi

all’Isef,

sono

avvicinata

allenando

i

a

questo

ragazzini,

poi

subito appassionata a questo sport e, una

una volta creata la squadra femminile mi

volta avuto il consenso di mia madre, ho

sono iscritta ed ho iniziato a praticarlo.

iniziato a giocare.

Come sono cambiate le abitudini e frequentazioni da quando avete iniziato a praticare rugby? Il rugby ha avuto un impatto sulla vostra quotidianità? Sibilla: Da quando ho iniziato a praticare

Samanta:

il rugby ho fatto nuove amicizie.

non

è

L’organizzazione

cambiata,

amicizie,

ma

l’ambiente

è

ho

settimanale fatto

diverso,

nuove c’è

la

volontà di divertirsi, e poi c’è la tradizione del terzo tempo: dopo la gara le squadre si

trovano

scambiandosi

a

banchettare

saluti

condividendo il cibo.

e

insieme,

complimenti

e


INTERVISTA

GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 46

I vostri genitori erano favorevoli alla scelta? Si sono mai opposti? Sibilla: Inizialmente erano favorevoli poi,

Samanta: Ho avuto dei genitori che mi

dopo una serie di infortuni, hanno provato

hanno lasciata libera di scegliere lo sport

a

da praticare, non sono stata incoraggiata

farmi

desistere

dal

continuare

a

praticarlo, ma invano.

ma nemmeno ostacolata.

Sibillla tenta un placcaggio

Come hanno reagito o reagiscono gli amici quando scoprono che praticate questo sport? C’è mai stato qualcuno che ha storto il naso o ha espresso commenti inappropriati, vi ha deriso o preso in giro? Pensate che esistano stereotipi sessisti e pregiudizi? Vi è mai capitato di essere bersaglio di essi? Come reagisci quando qualcuno fa un commento inappropriato o sessista?

Sibilla: Alcuni dei miei amici dimostrano di

Samanta:

essere

negative in presenza, ma credo che nella

affascinati,

riluttanti

e

scettici,

altri ho

invece

trovato

sono

qualche

mente

di

Io

non

ho

qualcuno

avuto

dello

situazioni

scetticismo

ci

medico che mi ha implorato di cambiare

fosse. Una volta ero solita arrabbiarmi di

sport, temendo danni e lesioni future.

più,

A

scuola

lo

facevo

arrabbio meno, sono più costruttiva, dico

rugby è uno sport di contatto e le donne

“dovreste provare a farlo”.

sono più fragili dal punto di vista fisico.

La situazione è ancora arretrata, il rugby

Io

non

questo

sport,

abbiano

sostengo

merito

non

mascolinità dello sport sono frequenti, il

se

in

magari

trasparire e me lo tenevo dentro. Ora mi

chiedo

commenti

se

alla

mi

i

anche

mai

che

provato

se

non

lo

conoscono non possano giudicarlo. Penso

ci

sia

qualche

complesso pochi.

stereotipo

ma

è

donne:

uno è

sport

molto

molto fisico,

adatto e

le

per

donne

le da

questo punto di vista sono più fragili. nel

La

nostra

qualche

squadra

giudizio

è

da

stata

stadio,

vittima di

di

qualche

urlo fuori luogo, battutine, oppure durante i

cambi,

giocatrice

all’entrata si

sono

denigratori spiacevoli.

in

campo

sentiti

dei

della fischi


INTERVISTA

GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 47

Se fossi un ragazzo sarebbe più facile fare lo sport che stai facendo? Quali differenze ci sono secondo te tra uomo e donna che praticano il rugby? Sibilla: Gli uomini hanno sicuramente una

Samanta: Si, la differenza principale è la

velocità

velocità di esecuzione, come anche negli

maggiore

e

una

migliore

preparazione fisica.

altri sport le donne sono meno veloci, e ciò rende meno appetibile il rugby femminile.

Quante persone del vostro sesso avete incontrato che praticavano il vostro stesso sport? Secondo voi le cose sono cambiate da quando avete iniziato a giocare? Sibilla: I primi due anni li ho giocati con la

Samanta: Le cose sono molto cambiate:

squadra

ora c’è molta più visibilità, più pubblicità e

maschile

perché

non

c’era

il

numero necessario per la costruzione di

ogni

tanto

le

partite

di

rugby

femminile

una squadra femminile.

vengono trasmesse in televisione. Tuttavia si fatica a coinvolgere ragazzine ancora poco attratte da uno sport come il rugby.

Samanta spiega alla squadra lo schema di gioco

Vi piace questo sport, continuerete a praticarlo, o nel caso di Samanta, ad allenarlo? Sibilla: Certo, per me il rugby è uno sfogo,

Samanta:

una

questo

liberazione

essenziale.

dai

pensieri,

quindi

è

Si

sport

mi è

piace,

la

l’ambiente:

peculiarità una

di

grande

famiglia. La cosa che preferisco del mio sport

è

ragazzi.

trasmettere

qualcosa

di

mio

ai


INTERVISTA

GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 48

Perché credete che certe donne si siano avvicinate a questo sport solo di recente? Sibilla:

Il

rugby,

secondo

me,

non

era

Samanta: Non era vietato ma le donne non

permesso alle donne, era in un certo senso

erano

vietato,

serio, ora invece c’è una apertura mentale,

e

quindi

venivano

"costrette"

a

scegliere qualche altra disciplina.

il

considerate,

rugby

nemmeno

femminile

è

prese

sport

sul

olimpico,

sicuramente c’è stato un progresso.

Secondo voi quale sarà il futuro delle donne nello sport? Sarà possibile arrivare a una parità di iscrizioni? Sibilla: Dipenderà dai gusti che le ragazze

Samanta:

avranno nei prossimi anni. Sarà più facile

quasi

raggiungere la parità di iscrizioni in altri

donne

sport.

sport,

La

parità

impossibile

da

preferiscono è

più

che

del

reclutamento raggiungere.

cimentarsi

altro

una

in

è Le

altri

questione

gusti.

Sibillla gioca contro una squadra maschile

di


INTERVISTA

GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 49

Questa intervista ci ha dimostrato che, malgrado siamo meno rigidi e più aperti rispetto al passato e che qualcosa che un tempo era insolito e visto di cattivo occhio è ora più accettato, La

la situazione attuale si rivela essere ancora molto arretrata.

maggioranza

delle

società,

persone dimostrano una

se

non

tutto

l’ambiente

mentalità conservatrice

del

rugby,

è

maschilista:

molte

e solo alcuni invece hanno un pensiero

“rivoluzionario”, ovvero ritengono che la donna possa praticare la disciplina preferita, e non solo uno sport “da donna”.

Mi auguro che in futuro, possibilmente il più prossimo possibile, le ragazze che praticano questa disciplina non siano più vittime di stereotipi e commenti misogini e che possano praticare il loro sport libere e non condizionate dalle opinioni altrui.

Azione di gioco della squadra femminile


GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 50

APPROFONDIMENTI E CURIOSITA'

le donne nello sport

sportivi.


GENERE E TEMPO IMPEGNATO P. 51

APPROFONDIMENTI E CURIOSITA'

citazioni "Voglio dire che, ragazze, non si tratta di make-up e di quanto sia importante quello che sembriamo. Tu sei molto di più di quello che sembri."

"È uno sport fatto da uomini, un sacco di proprietari mi hanno voluto fuori dalla loro squadra. Chiunque pensi che questo sport non sia per donne è rimasto indietro." Michelle Payne, fantino

Federica Pellegrini

"Le donne giocano bene e sono leali, e questo fa spettacolo sano e vero: per tutti quelli dello sport, non per i voyeur. Fra poco i pessimisti sul futuro del calcio saranno presi a pallonate dalle donne." Michel François Platini

ti.etnemacitsirofa.www

Katie Taylor, boxer

"Lo sport ad alto livello non ostacola assolutamente la femminilità. Certo non si può andare all'allenamento con i tacchi alti, ma fuori dalla vasca si riesce a dare libero sfogo alla nostra parte femminile."


GENERE E SCUOLA P. 52

EDITORIALE

LA SCUOLA CI INSEGNA CHI SIAMO Nella lotta per la parità di genere il femminismo ha avuto ed ha un ruolo importante, poiché si impegna per raggiungere l’uguaglianza politica, sociale ed economica delle donne.

Ma cosa intendiamo con uguaglianza di genere? L’Unesco ci dice che l'uguaglianza di genere comporta l'idea che tutti gli esseri umani, sia uomini che donne, sono liberi di sviluppare le proprie capacita' individuali e di fare scelte senza limiti imposti da stereotipi, ruoli rigidi e pregiudizi. Nell’ambito

dell'istruzione,

l'uguaglianza

come

fine

educativo

è

un

fenomeno

prevalentemente novecentesco. In precedenza l’educazione era vista come strumento per preparare i diversi gruppi alla loro posizione nella vita (governanti, impiegati e madri).

MONA LISA SMILE

“Non tutti quelli che vagano sono senza meta, soprattutto non coloro che cercano la verità, oltre la tradizione, oltre la definizione, oltre l’apparenza.”

Film del 2003 per la regia di Mike Newell e con protagonista Julia Roberts, è una storia che parla di morale ed anticonformismo, in cui una docente americana si trova a dover insegnare storia dell’arte ad un gruppo di studentesse di un collegio, che si aspettano di essere preparate a divenire buone mogli. I princìpi opposti emergeranno dalle sue lezioni, e attraverso il linguaggio esplicito dell’arte le studentesse avranno modo di esplorare nuovi punti di vista. cinematographe.it


GENERE E SCUOLA P. 53

EDITORIALE

L'uguaglianza di genere nell'istruzione consiste nell’uguaglianza per l’iscrizione e lo svolgimento degli studi, uguaglianza strutturale all’interno della professione docente e la lotta agli stereotipi di genere nei curricoli scolastici e nella formazione degli insegnanti. Il diritto all’istruzione è tutelato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con l’articolo 26, ma, purtroppo, in alcuni paesi del mondo non è ancora garantito a tutti. Fattori discriminanti possono essere l’età, la condizione economica e soprattutto il genere: molte ragazze infatti si vedono ostacolato o addirittura negato il percorso di studi.

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI Articolo 26. Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e di base. L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Viviamo, per fortuna, in un paese dove questo diritto è assicurato fino alla minima età di 16 anni, sia alle ragazze che ai ragazzi di provenienze economiche, sociali e culturali diverse, ma questo non rende le scuole italiane immuni alle differenze di genere, pregiudizi e luoghi comuni, da cui non sempre riusciamo ad allontanarci. In tutta Italia ci sono 8.160 istituzioni scolastiche, 130 CPIA (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti), 76.822.635 alunni, 370.611 classi, 245.723 alunni con disabilità, 787.936 alunni con cittadinanza non italiana (dati Miur).


GENERE E SCUOLA P. 54

EDITORIALE

Italia l’inclusione del genere nel curriculum è stata favorita quando il Ministro delle pari opportunità ha annunciato nel 2008 la possibilità di finanziamento per progetti presentati In

da singole scuole secondarie superiori per la somministrazione di moduli di apprendimento sulle differenze di genere, e anche l'ex ministra Valeria Fedeli nel 2017 ha lanciato il Piano Nazionale per l’educazione al rispetto nelle scuole di ogni ordine e grado, allo scopo di promuovere

l’educazione

alla

parità

tra

i

sessi,

per

prevenire

discriminazioni,

e

per

promuovere progetti per iniziative dedicate all’educazione al rispetto e alla formazione degli insegnanti.

NOI SIAMO PARI Campagna di sensibilizzazione che, partendo dall’articolo 3 della Costituzione, vuole affermare con forza l’uguaglianza tra tutte le studentesse e gli studenti di ogni ordine e grado e il rispetto delle differenze. www.noisiamopari.it/site/it/risp ettaledifferenze/

Anche l'educazione sessuale e quella ai rapporti personali, il rispetto e la tolleranza verso gli altri contribuiscono a una migliore comprensione delle problematiche di genere. La natura di genere dei libri di lettura e di altri testi scolastici offre indicatori importanti sulla diffusione degli stereotipi di genere nel sistema educativo nel suo complesso.

Influisce molto il linguaggio usato (specie sui bambini piu' piccoli), che ha attirato critiche per aver favorito ruoli di genere stereotipati. ridono’

L’affermazione di maschi che ‘

ridacchiano’

rispetto a quella di femmine che ‘

è un

esempio. Inoltre, si sono anche indirizzate ricerche sulla frequenza e la maniera in cui si ritraggono i sessi, e si è visto che gli uomini compaiono più spesso e in un insieme di ambientazioni più vasto in qualità di lavoratori, mentre le donne sono ritratte principalmente in ruoli domestici e ‘romantici’.


GENERE E SCUOLA P. 55

EDITORIALE

THE MASK YOU LIVE IN Documentario del 2015 che esplora la condizione maschile dei giorni nostri in America e come le nozioni sulla mascolinità che circolano condizionino i ragazzini in modo negativo, sin dalla più tenera età. Jennifer Siebel Newsom, la regista: «Non risolveremo mai il problema della disparità fra i sessi se non ci fermiamo a valutare l’impatto delle aspettative culturali su quei bambini che un giorno diventeranno uomini». 27esimaora.corriere.it

Come se non bastasse, un recente studio polacco suggerisce che i testi usati dagli studenti più

grandi

sono

anche

più

sessisti

di

quelli

per

i

bambini

più

piccoli,

non

solo

nelle

illustrazioni ma anche nel linguaggio.

Ancora oggi i libri scolastici mostrano immagini stereotipate di uomini e donne,e di pochi di essi si puo' dire che affrontino gli stereotipi o rappresentino in modo equilibrato uomini e donne, come hanno dimostrato svariati progetti di ricerca. Ci teniamo a sottolineare che dei materiali espliciti di guida per sviluppare testi scolastici non sessisti e una valutazione regolare del materiale di insegnamento, potrebbero di certo contribuire a eliminare queste insensibilità rispetto al genere.


GENERE E SCUOLA P. 56

EDITORIALE

LA SCUOLA PER TUTTI NOI RAPPRESENTA UN PUNTO DI PARTENZA COMUNE! Una ristretta realtà che ci permette di avere una prima visione della società aperta a cui siamo destinati prendere parte. Per questo è interessante cercare di capire quali sono queste

differenze

tra

maschi

e

femmine

in

questo

ambiente,

se

i

luoghi

comuni

sono

effettivamente fondati, se possiamo insegnare a bambini e ragazzi come eventualmente superarli, se i professori notano queste differenze e si lasciano influenzare da queste.

«Non risolveremo mai il problema della disparità fra i sessi se non ci fermiamo a valutare l’impatto delle aspettative culturali su quei bambini che un giorno diventeranno uomini». «Abbiamo costruito un’idea di mascolinità che fa sentire i ragazzi insicuri della propria virilità e li spinge a doverla continuamente dimostrare», dice il sociologo Michael Kimmel, «Per questo l’emozione dominante nel maschio americano è oggi l’ansia» (dal documentario "The mask you live in" di Jennifer Siebel Newsom).

La realtà scolastica può tracciare a grandi linee delle caratteristiche che possono essere generalmente valide, ma ogni scuola rappresenta una piccola comunità limitata e vanno perciò prese in considerazione le difformità tra licei e istituti tecnici, o tra una regione e un’altra, o tra le varie fasce d’età. Per poter fare una ricerca approfondita devono essere considerati campioni estremamente differenti tra loro. L'istruzione è uno strumento potente per cambiare atteggiamenti e comportamenti, i sistemi educativi perciò svolgono un ruolo importante nel promuovere pari opportunità per tutti e nel combattere gli stereotipi.

le scuole hanno il dovere di fornire a tutti i bambini l'opportunita' di scoprire la loro identita', i loro punti di forza e i loro interessi indipendentemente dalle aspettative tradizionali basate sul genere.


GENERE E SCUOLA P. 57

ARTICOLO

GLI STEREOTIPI NON SONO NEL PROGRAMMA Abbiamo intervistato studenti, studentesse e professori di varie scuole, per capire a che punto siamo nella lotta per l’uguaglianza di genere e quanto ancora possiamo fare.

Ambra dell’ I.T.I.S Severi, Elena dell’Istituto tecnico Belzoni, Andrea del Liceo Curiel ed infine Elena dell’IPSSAR Maffioli. I professori intervistati nel nostro Liceo scientifico Curiel sono: Tiziana Corso, insegnante di matematica e fisica, Stefano Gabbellotto, insegnante di italiano, storia e latino, e Matteo Pellegrini, insegnante di italiano e latino. I nostri studenti intervistati sono

Marco

e

IL DOPPIO CURRICULUM: UFFICIALE E NASCOSTO Abbiamo

scoperto

che

ogni

realtà

scolastica

si

identifica

in

un

curriculum:

documento redatto ai fini di presentare la situazione scolastica

ovvero

e

un

possiamo

distinguerne due tipi: uno ufficiale che riguarda le materie insegnate nelle scuole e il loro contenuto, e uno nascosto che riguarda tutto ciò che si fa non ‘ufficialmente’ nella scuola, per esempio le relazioni sociali in classe o in palestra, le amicizie, i rapporti tra insegnanti e studenti, i livelli di bullismo e di molestie, e così via. Purtroppo il primo tipo, come osserva lo studioso di curricoli Paechter, tende a sottintendere determinati presupposti sul genere: per esempio che le materie ‘forti’ (come matematica, scienze e tecnologia) attirano i maschi, e altre (come lingue e letteratura) le femmine.

CiO' significa che il contenuto delle diverse materie attrae maschi e femmine, partendo dal principio che ‘si tratta rispettivamente di ciO' che E' piU' vicino alla sensibilita' dei ragazzi o delle ragazze. Allo stesso modo anche il curriculum nascosto trasmette sin da bambini un insieme di messaggi che spesso rafforzano la stereotipizzazione di sesso. Un

esempio

di

come

il

curriculum

nascosto

rafforzi

stereotipi ci è stato fornito dal nostro intervistato

gli

Andrea:

“Durante educazione fisica spesso esce fuori il concetto di femminuccia”, il termine femminuccia viene usato come un dispregiativo

e

indica

quella

che

si

ritiene

la

naturale

debolezza o incapacità di una ragazza. Come

vediamo

in

casi

rafforzare gli stereotipi.

Andrea - Curiel

come

questi,

la

scuola

sembra


GENERE E SCUOLA P. 58

ARTICOLO

GLI INSEGNANTI: TRA RUOLO EDUCATIVO E INFLUENZA COMPORTAMENTALE Nell’atteggiamento degli insegnanti verso gli studenti e le studentesse si riscontra, allo stesso

modo,

una

differenza di trattamento e percezione

degli

studenti

maschi

e

femmine. Anche quando pensano di trattare i loro studenti nello stesso modo, gli insegnanti sono più inclini a correggere i maschi e a prestargli maggiore attenzione, creando al tempo stesso maggiore dipendenza nelle studentesse.

Vari studi hanno mostrato che gli insegnanti tendono a incoraggiare passivitA' e conformismo nelle loro allieve, mentre valorizzano indipendenza e individualitA' negli allievi. In questo modo si consente ai maschi un comportamento peggiore, ritenendolo naturale, e per la stessa ragione ci si aspetta che le femmine si facciano carico di attività di tipo 'domestico'

come

inconsapevolezza

prendersi degli

cura

di

insegnanti

altri

o

mettere

nell’utilizzo

del

in

ordine

genere

l'aula.

come

Così,

fattore

la

generale

importante

di

organizzazione e di classificazione, unita ai loro preconcetti impliciti sul genere, hanno insieme avuto un effetto profondo sul comportamento degli studenti.

impegnarsi in una didattica sensibile ai generi ma che al tempo stesso eviti l’imposizione di stereotipi. Una soluzione suggerita agli insegnanti è di

Purtroppo riguardo a questo il nostro intervistato

Marco

ci

ha detto: “Le differenze vengono fatte dai professori che si comportano persona.

I

diversamente

professori

a

tendono

seconda a

del

sesso

privilegiare,

di

una

difendere

e

avvantaggiare le ragazze, che non ne hanno bisogno, così facendo creano uno squilibrio che porta, purtroppo, queste ultime ad essere viste con un pò di disprezzo e fastidio dalla controparte maschile.”

Marco - Severi Forse

situazioni

come

questa

diminuirebbero

se

gli

insegnanti

venissero valutati

sulle

pratiche di uguaglianza durante i programmi di formazione.

GLI STUDENTI: RISULTATI SCOLASTICI E ASPETTATIVE DI GENERE Riguardo i risultati scolastici

lo stereotipo comune è che le ragazze hanno voti più alti,

come si è notato nei test nazionali e poi supportato anche dalle nostre interviste. Le prime differenze nel rendimento fra i due generi si manifestano nei tassi di ritardo scolastico e di ripetenza, in quanto i maschi tendono a restare indietro rispetto alle femmine già dalla scuola secondaria di primo grado, ma è più visibile in quella di secondo, dove all'età di 14 anni l'80% degli studenti possiede un livello di istruzione da scuola superiore, mentre un 20% di studenti rimane indietro, di cui la maggior parte sono maschi.


GENERE E SCUOLA P. 59

ARTICOLO

Non c'è quindi da stupirsi se la maggior parte di coloro che ripetono l'anno scolastico sono

ISTAT 2018

proprio i ragazzi: secondo l’

in media su 100 studenti i ripetenti di genere

maschile sono poco più di 8, mentre le ragazze sono quasi la metà rispetto a loro. Questo perciò comporta che siano molte di più le femmine a diplomarsi (circa il 5% in più, 20 mila persone),

anche

perché

tra

i

giovani

dai

18

ai

24

anni

d'età

che

abbandonano

prematuramente gli studi il 16,5% sono uomini, il 12,3% sono donne. Dagli anni ‘80 in poi le questioni di genere in ambito educativo

sono

state

associate

all’attenzione

ai

risultati e alle aspirazioni delle femmine, che, insieme alla

riduzione

del

divario

di

genere

a

favore

delle

studentesse, ha convogliato l'interesse del genere al

insuccesso maschile.

problema dell'

Perciò i problemi di genere in ambito educativo hanno finito con l’identificarsi con una cosiddetta crisi del maschio. Tuttavia, come indica uno studio svedese, ‘Ciò

non

significa

che

tutti

i

maschi

falliscono

il

proprio percorso educativo o che tutte le femmine ottengano buoni risultati’.

Ambra - Severi Dietro

a

dei

voti

insufficienti

ci

possono

essere

altre

cause,

oltre

alla

poca

voglia

di

studiare; più profonde, come nel caso in cui lo studente fosse vittima di sessismo, razzismo, bullismo o di abuso sessuale; ma anche semplicemente un brutto periodo che il ragazzo sta affrontando, e in questi casi il genere non è rilevante. Inoltre la percezione di sé da parte degli

studenti

e

anche

la

loro

motivazione

sono

considerate

cruciali

per

il

profitto

scolastico: per esempio, uno studio belga suggerisce che

lo scarso profitto di (alcuni) maschi e' associato ai loro atteggiamenti generalmente negativi verso la scuola, in particolare alle loro relazioni meno positive con gli insegnanti, al senso di disagio quando sono a scuola e alla scarsa inclinazione verso lo studio.

LE CLASSI MISTE: I RAPPORTI UMANI COME RISORSA Le classi miste sono considerate

fondamentali

dai nostri

intervistati, per vari motivi.

Elena

del Belzoni ha detto che “Si impara a conoscere

l'altro genere e quindi relazionarsi meglio con esso”, poi

Marco

ha risposto che “Aiuta perchè si convive con i

sessi, i quali hanno idee e abitudini diverse fra loro”.

Elena - Belzoni


GENERE E SCUOLA P. 60

ARTICOLO

Il

Pellegrini

prof.

dice

“Le

classi

miste

sono

fondamentali per le dinamiche che si sviluppano nello studio,

per

reciproco,

educare ma

alla

anche

per

conoscenza

alchimia

l’

e

al

rispetto

necessaria

alla

crescita dei sentimenti è imprescindibile che le classi siano bilanciate tra maschi e femmine."

"Non per niente in quelle classi dove la popolazione studentesca e' composta da una netta prevalenza dell’uno o dell’altro genere si innescano dinamiche non sempre costruttive e spesso si puo' rilevare una mancanza di motivazione."

Professor Pellegrini

Un caso particolare sono le minoranze di genere in interi istituti: le poche ragazze presenti nelle classi degli istituti meccanici, attenzioni

soprattutto pressanti

se

e

a

carine,

battute

esempi citati sia dagli studenti prof.

sono

fuori

Marco

sottoposte

luogo e

e

ad

sessiste,

Ambra

che dal

Gabbellotto.

Elena del

Maffioli aggiunge poi che “È utile per conoscere

altre mentalità e punti di vista, anche perchè in una classe di sole femmine ci sarebbero costanti litigi”.

La professoressa

Corso

Elena - Maffioli

reputa che “Data la quantità di tempo che i compagni di classe

passano insieme, si condividono dinamiche di socializzazione, conflitto, crescita, creando un contesto simile ad una piccola società, in cui relazionarsi con entrambi i sessi, per creare legami

interpersonali

e

sociali

importanti

alla

crescita

ed

all’apprendimento”;

infine

il

professor Gabbellotto aggiunge che “Avere classi miste aiuta a superare gli stereotipi tra i sessi”.

GENERE E INSEGNAMENTO: UN LAVORO ALLA PARI Nel considerare le differenze di genere tra i docenti, la prima è che per molto tempo

un buon lavoro per una donna’.

l’insegnamento è stato considerato ‘ dell’asilo

sono

il

99%,

alle

elementari

il

96,4%,

mentre

alle

medie

In Italia le insegnanti 78,1%

e

alla

scuola

secondaria di grado superiore 65,7%.

Sono state molte e varie le spiegazioni di questa gerarchia nella professione docente: alcuni sostengono che il fattore chiave sia l’associazione dell’insegnamento con la vita domestica, la cura e le emozioni, che rende l’insegnamento più adatto alle donne.


GENERE E SCUOLA P. 61

ARTICOLO

Altri affermano che le donne sono più predisposte ad accettare i bassi stipendi perché è una forma di lavoro compatibile con le responsabilità domestiche femminili.

il 60% dei capi d'istituto sono uomini. le nostre interviste, la rottura di un grande stereotipo

Da notare il fatto che, invece, Abbiamo però notato, con

per

quanto riguarda gli insegnanti: non sono più solo i maschi a insegnare materie scientifiche e vale anche per le donne e le materie umanistiche, come si può vedere già dai professori che abbiamo intervistato.

La professoressa discriminazioni

Corso

ci ha detto: “Gli stereotipi e le

nascono

dall’ignoranza,

la

scuola

sta

lavorando molto per eliminare queste piaghe, la cultura e la conoscenza sono le uniche armi per sconfiggerle. Sono ottimista, sono un’insegnante che ama il proprio lavoro

e

migliore

i e

propri in

alunni,

questo

ci

quindi

credo

dobbiamo

in

un

impegnare

futuro tutti,

giovani e meno giovani."

Professoressa Corso - Curiel

Come lei speriamo con fiducia che questi sforzi porteranno finalmente ad una societa' completamente priva di discriminazioni, in cui la donna e l’uomo siano veramente sullo stesso livello in tutti i campi.

Tutto sommato possiamo dire che rispetto al passato

la nostra società ha fatto tanti

passi in avanti: grazie ai nostri intervistati abbiamo visto come, nonostante siamo cresciuti e cresciamo ancora immersi negli stereotipi, oramai diversi di questi stanno scomparendo sempre di più e le discriminazioni di genere a scuola siano sempre meno.

Tuttavia ciò che ci ha detto il professore Gabbellotto ci ha fatto riflettere ulteriormente: “Credo che i cambiamenti che avverranno seguiranno di pari passo il cambiamento della società

italiana,

che

la

scuola

può

però

sollecitare

attraverso

un’educazione

volta

al

superamento degli stereotipi e delle discriminazioni di genere.”

Dunque è vero che

società,

i cambiamenti avverranno di pari passo con i cambiamenti della

infatti nonostante la fiducia che abbiamo in un futuro migliore per ogni studente,

sperare e basta serve a poco.


GENERE E SCUOLA P. 62

ARTICOLO

IL CAMBIAMENTO DEVE INIZIARE DA NOI! femminuccia”

Per esempio dobbiamo smettere di usare parole come “

come un insulto

durante educazione fisica, perché essere femmina non ha niente di sbagliato, ma allo stesso tempo non c’è niente di male in un maschio meno bravo negli sport.

Noi possiamo ancora migliorare e facendolo miglioreremo il futuro.

Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti.

Malala Yousafzai è co-fondatrice e consigliere di amministrazione del Malala Fund. Ha iniziato la sua campagna per l’istruzione a 11 anni, scrivendo anonimamente della vita sotto i talebani nella valle dello Swat su un blog in urdu della BBC. A 15 anni è stata vittima di un attentato dei talebani. È stata curata nel Regno Unito, e oggi continua la sua battaglia per l’istruzione femminile. Nel 2014 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace in riconoscimento dei suoi sforzi a favore del diritto di ogni ragazza a 12 anni di istruzione gratuita, sicura e di qualità. Illibraio.it


APPROFONDIMENTI E CURIOSITA'

GENERE E SCUOLA P. 63

Disuguaglianze di genere: proposte di azione per la scuola

Ora come ora in tanti paesi europei e soprattutto in Italia sono poche le misure adottate per affrontare le disuguaglianze di genere tra gli insegnanti, tra gli studenti e tra i capi d'Istituto, perciò ne proponiamo alcune:

L’eliminazione della stereotipizzazione di sesso tramite la revisione di testi scolastici, materiali scritti e illustrati ecc. lo sviluppo di buone relazioni tra insegnante e alunno, fattore chiave per produrre cambiamenti rispetto al genere nella scuola e in particolare per incoraggiare gli insegnanti a non fare discriminazioni e a essere rispettosi dei loro allievi. Il sostegno dei genitori e' vitale per la promozione dell’uguaglianza di genere nella scuola: i genitori rappresentano un legame con il mondo esterno che non fornisce necessariamente pari opportunita' di genere. Le questioni relative all’uguaglianza di genere potrebbero essere ricomprese fra i parametri di valutazione della scuola. Legare l'eguaglianza di genere in termini numerici al finanziamento delle istituzioni di istruzione superiore, come accade in alcuni paesi europei, potrebbe essere un approccio efficace per l’aumento della rappresentanza femminile.


INCLUSIONE E SOCIETA'. LE NOSTRE RIFLESSIONI

GENERE E 3^C P. 64

INCLUSIONE E SOCIETA' le nostre riflessioni Cosa vorresti che ci fosse o cosa vorresti che venisse fatto perché la città o il paese in cui vivi sia inclusivo e sensibile rispetto alle questioni di genere?

È inutile sperare, se la soluzione alle questioni di genere non dipende da noi. Per quelle che ci riguardano in prima persona, naturalmente possiamo reagire con la massima determinazione, intervenire con le migliori strategie e cercare di risolvere tutto, secondo il criterio che riteniamo giusto. Ma a questo punto la domanda non è più "cosa vorrei che ci sia", ma "cosa ci deve essere"...

Più sensibilizzazione

A mio parere ci dovrebbe essere una maggiore apertura mentale, il processo è già iniziato ma la fine, quindi la totale parità e apertura mentale, è ancora lontana

he to ciò c t u t e m oe Secondo rispett ù i p è del serve nfronti o c i e n za tolleran o prossim

L'immagine in trasparenza di questa e delle pagine succesive è opera murale dello streetartist Seneca, Padova.


INCLUSIONE E SOCIETA'. LE NOSTRE RIFLESSIONI

Più sensibilizzazione anche nelle pubblicità, film o cartelloni

Più parità dei diritti tra uomo e donna. Non discriminare le donne per qualsiasi loro azione

GENERE E 3^C P. 65

...che episodi simili a quello che abbiamo portato noi siano raccontati maggiormente, in modo tale che anche la gente sia più consapevole

Applicare delle leggi che facciano rispettare L’uguaglianza di genere

Educare alla parità di genere fin da piccoli È molto dura come cosa. Anche se si lottasse e si realizzassero delle leggi, ci sarebbe sempre qualcuno che non le rispetta e si sente superiore


GENERE E 3^C P. 66

FROM TUTOR WITH LOVE

CARA 3^C, Con questa rivista, che attraverso il racconto scava nelle categorie mentali e nei luoghi del senso comune, avete creato lo

spazio per una rivendicazione di uguaglianza e libertà

che riguarda tutti ma sembra giovare solo a qualcuno... La

parità di genere.

Spesso descritta come una questione da donne, quasi a volerla confinare come secondaria e non prioritaria per la nostra società, la vostra visione così genuina e asciutta degli ambienti e delle esperienze che vi circondano smaschera ciò che troppo spesso viene

Fino a che tutti non sono liberi, nessuno è libero.” (Martin Luther King).

ignorato: “

Il genere permea la vostra narrazione, fatta di parole e immagini, che non mira a creare una separazione categorica tra ciò che è giusto e sbagliato, ma piuttosto a descrivere una realtà complessa e multiforme dentro cui si snodano le nostre vite e si creano le nostre identità. La vostra sfida a rompere il velo della normalità e a guardare anche a sé stessi da un diverso punto di vista, vi ha portati a scoprire e rivendicare una prospettiva inedita e originale del mondo che vi circonda. Siete partiti dalla vostra classe e, grazie a questo viaggio che sconfina tra reale e virtuale, avete

indagato il quotidiano e i luoghi di vita a cui siamo abituati: avete ascoltato

storie sconosciute, avete considerato aspetti quasi irrilevanti, avete chiesto le opinioni di chi non viene mai interpellato… e proprio qui risiede l'incredibile forza del vostro lavoro. Per scoprire se il genere condiziona ancora le nostre vite non possiamo che guardarne i dettagli, i pensieri e i momenti! Lo avete fatto dando parola a chi spesso è abituato solo ad ascoltare: il discorso sul genere e gli stereotipi ha smesso di essere un discorso “da grandi” ed è diventato un discorso di ragazzi e ragazze. Ha aperto ad un

confronto storico e generazionale e ad una

riflessione sulle azioni individuali e sul desiderio di creare un vero cambiamento nella nostra realtà. Ha palesato l'ostinazione del pregiudizio e delle discriminazioni, che possono spingere a rinunciare al perseguimento dei propri desideri, anche nelle relazioni, così determinanti per il benessere di ciascuno e per la creazione della propria identità. Avete avanzato delle proposte di azione per rendere il vostro mondo un luogo più equo e giusto per voi. Ci avete accompagnati in un percorso tanto universale quanto individuale, perché riguarda uomini e donne, nello spazio pubblico e in quello privato, allo stesso modo. Ci mostrate come non conti tanto l’oggetto della discriminazione, quanto l’irrinunciabilità di una diffusione profonda e capillare

del rispetto e dell’eguaglianza tra tutte le persone.

E questo riguarda tutti e tutte, e da tutti e tutte deve essere preteso e, innanzitutto, agito. Grazie per aver condiviso con me questa esperienza!

Laura


CREDITI E RINGRAZIAMENTI

GENERE E 3^C P. 67

People - Inclusione e Società fa parte del programma di educazione alla World Social Agenda (WSA) di Fondazione Fontana onlus. Da novembre 2017 alla WSA si è affiancato il progetto europeo Global Issues – Global Subjects (GIGS) di ACS – Associazione di Cooperazione e Solidarietà. Il percorso

cittadinanza globale

Il progetto GIGS è attivo in 9 Paesi attraverso un partenariato composto da 10 associazioni.

La presente pubblicazione è stata sviluppata a seguito di un percorso laboratoriale sul tema

Genere e inclusione” che ha visto partecipare 127 studenti e 5 insegnanti.

Hanno contribuito e si ringraziano vivamente:

LE INTERVISTATE E GLI INTERVISTATI Milena, Linda Longhin, Sibilla, Samanta Botter, Marco, Ambra, Elena, Andrea, Elena, Prof.ssa Tiziana Corso, Prof. Stefano Gabbellotto, Prof. Matteo Pellegrini

LE STUDENTESSE E GLI STUDENTI DELLA 3^C DEL LICEO CURIEL DI PADOVA A.S. 2019/2020 - Autrici e autori

RAFFAELLA DAL MORO

LAURA SCANFERLA

Professoressa referente di progetto

Tutoring e impaginazione grafica

PAULO LIMA

MARIANNA DE RENOCHE

Educomunicatore e giornalista

Responsabile educativa GIGS

I PARTNERS Opera in copertina Questo documento è stato pubblicato da ACS - Associazione di Cooperazione e Solidarietà grazie al sostegno della Commissione Europea nell'ambito del progetto CSO-LA/2017/388-121 Global Issues - Global Subjects. Le autrici e gli autori sono i soli responsabili di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto dalle informazioni in essa contenute.


Millo, How did we get this far apart


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