FOGLIE n.11/2015

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 11 • 15 GIUGNO 2015

DOPPIO CRACK

Di prodotto a causa del maltempo, di vendita per colpa dei prezzi bassi agrICOLTURA La “Guerra delle Ciliegie”: il “blob” delle ultime due settimane Speciale Melone e Anguria: produzione, import -export e prezzi

AGROALIMENTARE Expo, la spesa virtuale tra i mille marchi del food Made in Italy

ECONOMIA Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica: le nuove potenze economiche nel “mirino” di Eurispes





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ditoriale

15 GIUGNO 2015 - n. 11 - Anno 10

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Angelo Marazia, Loredana Grassi, Nica Ruospo, Rino Pavone, Maria Fortino Pubblicità G.Ed.A Rino PAVONE r.pavone@foglie.tv 380 6328672 Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

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La Guerra delle Ciliegie

splode la polemica fra produttori di ciliegie ed aziende che l’ «oro rosso» lo esportano. I primi contestano che dopo un’annata di lavoro il prodotto sia venduto anche a 40 centesimi al chilo. Un prezzo insostenibile per sopportare le spese della manodopera e le tasse. I secondi replicano sostenendo che quest’anno c’è sovrapproduzione e che la ciliegia ha avuto difficoltà di maturazione e sviluppo. Quindi, la qualità ne risente e, di conseguenza, i prezzi. Cronache della “Guerra delle Ciliegie” 2015 , una delle più forti degli ultimi tempi. L’epicentro della protesta è il triangolo Sammichele, Turi e Conversano. Tuttavia, l’intero sud est barese, da Gioia ed Acquaviva sino a Polignano è in difficoltà. Quali possono essere i rimedi per far si che non si verifichino più momenti del genere? Ecco il “blob” delle ultime due settimane. Qualcuno sussurra la parola “consorzio” ma il cooperativismo con le cantine sociali e quelle olivicole è fallito in questi paesi per cattiva gestione: proposta bocciata con perdite. Il problema vero, secondo altri, è che al fruttivendolo di Milano o Torino un kg di ciliegie non si acquista a meno di 5 o 6 €. Una vergogna secondo il nostro lettore genovese Enzo Mascia che ci scrive : “Dove vivo io le ciliege

nei supermercati o banchi del mercato costano da 6 € al kg in poi. Non sempre si evidenzia l’origine,ma non essendo un cibo per la sopravvivenza come il pane e simili, le lascio sui banchi in attesa che marciscano alla faccia di chi vuole sempre e comunque fare l’affare del secolo!”. Se il produttore mi porta una ciliegia ferrovia di 30 millimetri di diametro gliela pago anche 3 euro al chilo – dichiara invece Nicola Giuliano dell’azienda Giuliano PugliaFruit – pensate che nei giorni scorsi l’ipermercato mi ha pagato 95 centesimi a cestino le ciliegie mentre nel 2014 era 1,80 e questo perché c’è sovraproduzione mondiale». L’importanza della “pezzatura” è sottolineata anche dall’importante polo di Vignola da dove sottolineano come tale questione sia diventata il vero ago della bilancia della riuscita o meno di una campagna. Infine e, come spesso accade, buon ultima la politica: secondo il confermato consigliere regionale Nino Marmo «La depressione dei prezzi delle ciliegie è causata soprattutto da un eccesso di produzione. In questi anni, si sono moltiplicati i produttori: chi aveva un fazzoletto di terra ha deciso, ovunque, di coltivarlo a ciliegi e ciò è avvenuto senza programmazione e senza una regia in grado di indirizzare coloro che avevano intenzione di avviare un’attività agricola di questo tipo”.



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ommario

5 editoriale

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La guerra delle ciliegie Esplode la polemica fra i produttori

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speciale CRACK ciliegie

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CILIEGIE Si rischia il doppio crack

12 speciale MELONI & ANGURIE

12 AGRICOLTURA

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UNACMA Lettera al Ministro Poletti AGRICOLTURA IN REGIONE Un bene o un male? BAYER cropscience YouFarm Web Competion ANVE Xylella e altri patogeni: cosa fare?

N°12 - 1 luglio 2014

Melone e anguria Produzione, import-export e prezzi

agroalimentare

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23 eventi

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progetto fooding

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cultivar 2015 Il festival della biodiversità cibus è italia 1000 marchi del Food Made in Italy esportazioni agroalimentari Speculazione commerciale

olio di famiglia 2015 Vince il primo premio “Don Pippo” mostra pomologicai Presso i Vivai Giannocaro Radici del sud Presentatioltre 400 vini

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LE MAMME DEL BORGO Innovative distribution KMARKETZERO La tua spesa a casa

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ECONOMIA EURISPES Il laboratorio dei BRICS


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Di prodotto a causa del maltempo, di vendita per colpa dei prezzi bassi

Ciliegie, si rischia il doppio crack

Campi allagati anche in provincia di Foggia

Puglia: il maltempo colpisce le ciliegie di Turi e Sammichele

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affiche di vento, acquazzoni e grandinate non danno tregua alle ciliegie pugliesi. “In provincia di Bari - denuncia il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - si segnalano danni sia alla produzione di ciliegia Bigarreau, la varietà più precoce, sia a quelle appena in produzione o in procinto di entrarci come Georgia e Ferrovia”. In particolare è tra i comuni di Turi e Sammichele che si sono verificati i danni maggiori con una coltre di ghiaccio su molti terreni e parecchi frutti “ammaccati”. Si sono registrate in queste ultime settimane forti raffiche di vento e campi allagati anche in provincia di Foggia. “I continui sbalzi termici - denuncia il direttore di Coldi-

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retti Puglia, Angelo Corsetti - non giovano certamente al settore agricolo. Gli imprenditori si trovano ad affrontare

fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione”.

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Primi listini per le ciliegie Ferrovia sui mercati all’ingrosso di Roma e Torino

Sud-Est barese: la protesta per i prezzi bassi

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produttori di ciliegie di Conversano minacciano di non raccogliere più i loro frutti e di lasciare a casa migliaia di braccianti impegnati nella raccolta: il problema riguarda i prezzi bassissimi delle ciliegie Ferrovia e il rifiuto di acqui-

sto delle ciliegie Giorgia da parte dei commercianti. Le associazioni di categoria chiedono l’intervento immediato delle autorità (sindaco, presidente di Regione, prefetto) per risolvere il problema. In mancanza - si legge - non

saranno in grado di garantire l’ordine pubblico, messo a rischio dalle forme di protesta eclatanti che si intendono intraprendere. E anche a Turi la situazione non sembra migliore: 1,5 euro per la Ferrovia di pezzatura abbastanza gros-

sa e buon colore; 0,50-0,70 euro per il calibro piccolo. La Puglia è la prima regione italiana produttrice di ciliegie con una media di 52.000 tonnellate l’anno, un’area complessiva di 17.000 ettari - che rappresenta il 39% del totale nazionale - e una presenza di 8.500 aziende. Cuore della produzione cerasicola è proprio il Sud-Est barese, con un giro d’affari solo nell’export di 20 milioni di euro, dove Conversano

spicca con oltre 3.000 ettari coltivati a ciliegio. Il Centro per la valorizzazione della cerasicoltura di Conversano persevera nella richiesta al Ministero dell’Agricoltura e allo stesso ministro Maurizio Martina, per l’avvio di un tavolo nazionale per la cerasicoltura e il riconoscimento formale del comparto agroalimentare tra i più identitari della produzione nazionale. La situazione all’ingrosso

Sulla piazza di Torino le ciliegie Ferrovia di calibro 26-28, I categoria e alla rinfusa hanno fatto la loro comparsa nei listini in data 5 giugno 2015, con un prezzo prevalente di 4,15 euro: rispetto alla stessa data del 2013 si registra un calo di 0,55 euro. Con un giorno di anticipo rispetto a Torino, sulla piazza di Roma troviamo invece il prodotto con una quotazione prevalente di 6 euro.

L’ esportatore fa il punto su una stagione difficile

Apeo: “Il motivo dei prezzi bassi? Ciliegie pugliesi piccole e in ritardo” “In un momento già caldo, non è il caso di mettere altra benzina sul fuoco”. Così Giacomo Suglia presidente Apeo, l’associazione pugliese esportatori ortofrutticoli, commenta la notizia secondo la quale i cerasicoltori di Conversano e di Turi, in provincia di Bari, a causa dei prezzi bassissimi, minacciano di non raccogliere più le loro ciliegie, lasciando inattivi migliaia di operai agricoli. “Se i prezzi delle ciliegie non sono soddisfacenti -

spiega Suglia - non dipende né dai produttori, né dai sindaci né dalle Organizzazioni. Il vero problema è che quest’anno le nostre ciliegie sono di pezzatura medio-piccola mentre la Grande distribuzione organizzata vuole il calibro 24+ per le vaschette da 500 grammi o il 26+ per la vendita alla rinfusa in cassette da 2, 3 o 5 chili”. “Come se non bastasse, l’abbondante produzione pugliese è partita in ritardo di circa 15 giorni e ha

finito per sovrapporsi con l’offerta di Vignola, della Spagna e, più di recente, anche del Trentino”. “Insomma - conclude Suglia - non è nemmeno un problema di consumi, perché la richiesta c’è. Se qualche organizzazione è più brava di noi e trova mercati in grado di assorbire le nostre piccole pezzature ben venga ma, per il bene di tutto il sistema, evitiamo di far degenerare la situazione”.

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L’appello lanciato dal sindaco di Turi Coppi

Ciliegie: una Dop per salvaguardare la “Ferrovia”

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e chiamano “oro rosso di Puglia” ed anche a vederle sembrano degli autentici gioielli: grandi, rosse, lucenti, consistenti, saporite. Sono le Ferrovia, le ciliegie italiane più apprezzate ed esportate nel mondo. Un sesto della produzione nazionale è realizzata a Turi, dove la coltivazione cerasicola (non solo Ferrovia, anche Georgia, Bigarreau ed altre) occupa una superficie di oltre 3700 ettari, con una produzione media annuale di 100mila quintali. Ai primi di giugno, il paese ha celebrato la solita festa delle ciliegie durante la quale c’è stata la richiesta di riconoscere alla Ferrovia il marchio di Denominazione d’origine protetta (Dop). Le ragioni dei produttori

sono state illustrate dal sindaco Domenico Coppi, nella conferenza stampa di presentazione della XXV Sagra della Ciliegia di Turi. “Sono maturi i tempi – ha fatto presente Coppi – perché la Regione, con l’Assessorato all’agricoltura e l’Amministrazione locale posano ottenere dalle autorità nazionali la Dop per la ciliegia pugliese e per i nostri territori cerasicoli da primato, la stessa Turi, naturalmente, ma anche Conversano e Bisceglie. Merita il riconoscimento, perché è un frutto di grande qualità e la denominazione protetta potrà diventare lo strumento per mettere i nostri agricoltori al riparo da annate come l’attuale, in cui l’andamento climatico ha depresso i prezzi”.

Insegnare alle giovani generazioni il loro valore nutritivo ed economico

Filiera corta: Il Gal Ponte Lama torna a scuola con le ciliegie

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romuovere i prodotti tipici e incoraggiare il consumo delle produzioni a km 0 sono stati gli scopi della visita dello staff del GAL Ponte Lama presso la scuola San Giovanni Bosco di Bisceglie nei giorni scorsi. Nell’ ambito del progetto di cooperazione “Corto circuito dei contadini”, di cui il GAL Ponte Lama è partner, e su invito del dott. Visaggio, sono state distribuite ciliegie e materiale informativo sui prodotti tipici, ed in particolare sul nostro “oro rosso”, presso tutte le classi del III circolo didattico di Bisceglie. Grazie al contributo delle maestre Giovanna Papagni, Maria Capurso e Anna Rosati, che in questo periodo hanno realizzato una serie di attività didattiche volte all’incentivazione di abitudini alimentari più

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salubri e alla conoscenza più approfondita del nostro territorio e di nostri prodotti locali, c’è stata una visita alla classe V E del plesso Angela Di Bari. In questa occasione lo staff del GAL Ponte Lama ha portato il dolce frutto come “merenda sana” e ha cercato di fare un po’ il punto su quello che i ragazzi hanno appreso durante questo percorso di educazione alimentare.

Dopo una breve introduzione sul nostro Gruppo di azione locale, i bambini erano impazienti di raccontare ciò che avevano imparato o di parlare di esperienze personali. Per l’ agenzia di sviluppo locale è importante che nelle giovani generazioni sia chiaro il valore nutritivo ed economico di questo frutto che da sempre ha segnato la storia di Bisceglie e Trani.

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Produzione, import-export e prezzi

Melone e anguria: l’analisi Produzione mondiale di melone: Cina regina incontrastata, Italia fuori dalla top 10

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el 2013 si sono prodotte nel mondo circa 29,5 milioni di tonnellate di meloni, di cui ben 17 deriverebbero dalla Cina. Stando quindi ai dati FAO ed escludendo il colosso cinese, i top 6 produttori di melone al mondo sono: Turchia (1,7 milioni di tons), Iran (1,5 milioni di tons), Egitto,India, USA (circa 1 milione di tons) e Spagna (0,85 milioni di tons). Turchia, USA e Spagna hanno registrato un lieve calo di produzione negli ultimi anni; discorso opposto per Iran, Egitto e India. Questi 6 paesi insieme rappresentano solamente il 24% della produzione totale lasciando alla Cina la leadership incontrastata. Stando ai dati FAO, l’Italia ricopre solamente un ruolo marginale nella produzione mondiale di melone, non rientrando nei primi 10 paesi produttori.

Produziuone italiana di meloni in leggero calo

Secondo i dati Istat, in Italia si producono circa 587.500 tonnellate di meloni su una superficie di 25.028 ettari, composti da 3.274 in serra e i restanti 21.755 in campo aperNegli ultimi anni, le superfici e Produzione mondiale di anguria: to. le produzioni stanno subendo un fenomeno di erosione, fatta ecceItalia quinta in Europa zione per l’annata 2014 dove si è Nel 2013 si sono prodotte nel mondo cir- registrato un aumento degli ettaca 109 milioni di tonnellate di angurie, ri coltivati. Le superfici investite a principalmente concentrate in Asia (91 milioni di tons). I primi paesi produttori escludendo nuovamente la Cina, sono l’Iran con 4 milioni di tons, la Turchia con 3,9 milioni di tons e a seguire il Brasile, l’Egitto e gli USA. Sempre stando ai dati FAO, l’Italia si trova al 25° posto nel contesto internazionale di produzione. In Europa ricopre invece il 5° posto dopo Spagna, Ucraina, Grecia e Romania.

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meloni a campo aperto, compresi tunnel di medie e piccole dimensioni, sono l’87% del totale, con il restante 13% sotto serra. Le produzioni di meloni in Italia sono concentrate principalmente in Sicilia che detiene circa il 37% delle superfici investite totali. Seguono la Lombardia, in aumento rispetto agli anni passati, la Campania, la Puglia e infine il Lazio.

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Produzione Italiana di angurie: Puglia, Lazio e Campania al top Nel 2014, in Italia si sono prodotte 476.000 tonnellate di angurie su 11.424 ettari, di cui il 17% in serra. La concentrazione di produzione a livello regionale non è così elevato come nei meloni; le prime 3 regioni in termine di ettari investiti sono la Puglia (16%), il Lazio (15%) e la Campania (12%), seguono l’EmiliaRomagna e la Lombardia.

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Import-Export melone: trend ok, anche se il segno è ancora negativo

Secondo l’Istat, durante gli anni di crisi, l’Italia ha mantenuto stabile le proprie importazioni di meloni che sono fluttuate sulla media delle 32.000 tonnellate per poi chiudere al 2014 con un prezzo di 0,90 € al kg. Negli ultimi 7 anni, invece, le esportazioni hanno intrapreso un altro ritmo: si è passati

da circa 20.000 tons del 2008 alle 30.400 del 2014. L’aumento delle esportazioni in quantità non è stato però compensato dal prezzo che è caduto dai circa 86 centesimi del 2010 ai 70 centesimi del 2014. La bilancia commerciale a volume sta vivendo quindi un trend positivo; da -10.600 tonnellate di differen-

za tra l’export e l’import del 2008, a -4.300 del 2014. Per quanto riguarda il valore, i prezzi in esportazione hanno azzerano tutto il recupero formato dall’aumento delle esportazioni in volume; la differenza tra export e import è infatti favorevole per quest’ultimo di circa 10 milioni di €.

Import-Export anguria: ottima bilancia commerciale L’Italia nel 2014, secondo i dati Istat, ha importato 36.582 tonnellate di angurie per un valore di16,2 milioni di €. Il trend di importazioni negli ultimi 7 anni è rimasto pressoché costante. Come per il melone, l’export dell’anguria ha registrato forti incrementi; nel 2008 si esportavano 113.000 tonnellate mentre nel 2014 ben 170.000 tons con un prezzo al kg di 31 centesimi. La bilancia commerciale, sia a valore che a volume, sta quindi segnando trend positivi.


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gricoltura

Dagli incidenti sul lavoro a una nuova certificazione: note e proposte

Unacma scrive al Ministro Poletti Il responsabile della sicurezza di Unacma, Unione nazionale commercianti macchine agricole, Rodolfo Catarzi, ha scritto una lettera al ministro del lavoro Giuliano Poletti per richiamare l’attenzione sulla cultura della prevenzione degli infortuni e l’informazione in agricoltura. Chiede il riconoscimento del progetto Unacma Roc, per la certificazione di qualità delle conoscenze e competenze, e un confronto diretto sull’abilitazione alla guida e revisione delle macchine agricole. Di seguito il testo inviato in copia a “Foglie” dal segretario generale di Unacma Gianni di Nardo:

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seguito della preoccupante lista degli infortuni mortali che fin troppo di frequente si verificano nel settore agricolo Unacma decide di scrivere al ministro Poletti che in audizione alla Commissione sicurezza del Senato ha sottolineato la necessità di stimolare e fare crescere la «cultura della prevenzione e l’informazione». Unacma condivide pienamente e senza riserve le sue affermazioni ma aggiunge che per sua diretta esperienza, la difficoltà nel praticare il percorso di adeguamento, non è da attribuire al solo aspetto economico, ma anche e primariamente alla

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conoscenza e competenza necessaria per applicare correttamente le norme vigenti, rese ancora più problematiche dalle diverse valutazioni e interpretazioni della loro corretta applicazione, degli stessi organi di vigilanza. Per questo Unacma si è impegnata da alcuni anni nel progettare e realizzare un’azione di «formazione e informazione» che aggregasse gli organi di sorveglianza del mercato, gli organi di vigilanza del territorio e gli addetti nel settore della commercializzazione e riparazione delle macchine agricole, al fine di uniformare l’interpretazione e le modalità di applicazione delle norme

comunitarie e nazionali esistenti nonché accrescerne la conoscenza diretta a favore di questi ultimi. Il progetto Unacma Roc è indirizzato a rivenditori e riparatori di macchine agricole, per la silvicoltura, l’allevamento, la manutenzione del verde e il giardinaggio, e ha l’obiettivo di realizzare una diffusa rete di officine, su tutto il territorio nazionale, che dimostri di possedere le adeguate conoscenze, competenze e capacità richieste e necessarie per erogare un «servizio di consulenza sulla sicurezza e relative prestazioni» da affiancare al normale servizio di assistenza tecnica e di riparazione”.

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iceviamo e...

Riceviamo e pubblichiamo da Domenico RAGNO:

“Non gradita in Regione diffusione delle osservazioni della Commissione europea al Psr Puglia 2014-20”

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ari amici di “Foglie”, vi disturbo per due motivi . Il primo è legato alla mia diffusione delle osservazioni della Commissione europea al PSR Puglia 2014-2020, che ha suscitato un vespaio imprevedibile. Non prevedibile perché si tratta di atti pubblici, la cui pubblicazione è un atto dovuto, come avviene normalmente nelle altre Regioni italiane. Spero che si sia trattato solo di un episodio e che il partenariato sia economico che sociale ( perché nel sistema Puglia l’agricoltura e l’agroalimentare nel suo complesso è importante più che altrove ) sappia farsi valere. L’invio del documento mi è costato anche una lettera indignata del dott. Pagliardini, Autorità di gestione del PSR Puglia, preoccupatissimo della cosa. Alla quale ho risposto qualche giorno dopo. Vi allego le missive, che non ho diffuso prima per non alimentare ulteriori strumentalizzazioni, che ci sono pure state. Magari avrei guadagnato

qualche voto , ma ritengo che la correttezza personale e istituzionale venga prima di tutto e ho deciso di diffonderle a urne chiuse, per evitare un utilizzo poco corretto delle stesse. Per completezza di informazione, va detto che Alleanza Cooperative Italiane Puglia e la CIA Puglia hanno preso posizione sulla vicenda con due comunicati stampa, che potrete trovare in rete. Sull’intera vicenda che dire! E’ sicuramente vero, anzi ovvio, che osservazioni, anche più numerose, fanno parte della normale dialettica tra Uffici della Commissione e Regioni nella predisposizione degli atti programmatori, come è stato affermato dalla Presidenza della Regione e dallo stesso Pagliardini. Ma è la loro qualità e “ peso “ a determinarne l’entità. E penso che quelle in questione siano sicuramente pesanti; altrimenti il Direttore generale della DG Agri di Bruxelles ( dove viene valutata e centellinata ogni singola virgola ) non avrebbe usato l’aggettivo “ gravi “ , riferito alle questioni sollevate dal documento;

non mi risulta che tale terminologia sia frequente. Quindi, o la Commissione scrive a sproposito o la Regione ritiene ordinaria amministrazione ricevere gravi osservazioni da Bruxelles riguardo la programmazione dei fondi comunitari. Se è così …….. contenta lei! A margine di ciò, c’è la richiesta di provvedimenti nei miei confronti al Presidente dell’Ordine di Bari. Francamente non so di cosa potrei essere accusato, forse si tratta solo di un semplice tentativo di intimidazione. Ma come diceva Totò a Fabrizi nel celebre “ Guardie e ladri “ , io non mi intimido…….! Ma il silenzio dell’Ordine mi è pesato. Non una lettera , una telefonata, un SMS, non dico per appoggiarmi ma almeno per sapere cosa intenda fare. Conosco Oronzo Milillo da oltre 20 anni e ho sempre avuto un rapporto corretto e cordiale con lui, sia quando lavoravo alla Regione che in seguito. L’ho anche sostenuto in passato. E devo ammettere che mi sarei aspettato di più da lui; io qualcosa avrei fatto o detto. Che si sia


intimidito lui al posto mio ? Spero solo che non sia d’accordo con l’AdG!!! Il secondo motivo riguarda il lavoro futuro: è infatti mia intenzione continuare a seguire in maniera stabile l’evolversi della politica agricola regionale, prescindendo dai risultati elettorali. Nell’ultimo periodo con imprenditori, tecnici, esportatori e ricercatori del settore agricolo si è creato un gruppo di lavoro con intenti e obiettivi comuni che vuole

supportare con idee e proposte l’operato della nuova Giunta in agricoltura. Per fare meglio che in passato e cercando di risolvere i gravi problemi che affliggono il mondo agricolo, per dare all’agroalimentare pugliese il posto che gli compete, anche sfruttando in maniera ottimale le risorse disponibili. Senza sovrapporsi a nessuno, ma affiancando in maniera propositiva l’ esistente, convinti che da un dibattito dal basso

che tenga in adeguata considerazione le varie esigenze della filiera, da quelle produttive a quelle ambientali, possano venire spunti, idee e ipotesi di soluzione dei diversi problemi che affliggono il sistema agroalimentare regionale. Pensiamo di avere competenze tecnicoscientifiche, amministrative e operative sufficienti per svolgere tale ruolo, a cui siete invitati a partecipare. Domenico Ragno

Il dopo elezioni regionali

Agricoltura molto presente in Regione: un bene o un male? (da “La Gazzetta del Mezzogiorno” )

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ai costruttori che costellavano la scorsa legislatura si passa agli imprenditori agricoli: ad essere molto forte stavolta è infatti il mondo agricolo, non cosa da poco visto che la Regione ha in mano le leve della Pac che nei prossimi 7 anni erogherà aiuti per 1,3 miliardi: 5 dei nuovi consiglieri hanno partecipazioni in questo settore e saranno chiamati a votare provvedimenti in cui potrebbero avere qualche interesse. A partire proprio da un esponente di mag-

gioranza, la new entry salentina Ernesto Abaterusso del Pd, che risulta proprietario di una società agricola e possiede parecchi ettari di uliveti oltre ad essere presidente del porto turistico di Fiumicino e del Marina di Portisco, porto vip della Gallura. Il big del settore è però Gianni Stea, neo consigliere Ncd, titolare di una società di import-export ad Adelfia (intestata a una fiduciaria) che fattura 3 milioni di euro l’anno, e proprietario terriero tra Adelfia, Bari, Casamassima e Sannicandro. Ha interessi

simili anche il collega di partito Giannicola De Leonardis, socio di tre aziende agricole del Foggiano e sindaco in altre due, proprietario di 31 immobili (appartamenti e uffici) tra Trani, Campitello Matese e Foggia e di un centinaio di ettari di suoli coltivabili tra Foggia, Castelluccio e Ascoli Satriano.Ci sono poi i grillini. Quattro dei sette nuovi consiglieri sono imprenditori: Cristian Casili è socio di una azienda che si occupa di giardini a Nardò, Marco Galante è proprietario di una società agricola di Ginosa.


In palio un viaggio alla scoperta dell’agricoltura dell’Asia- Pacifico

Bayer CropScience lancia YouFarm International, la prima weB COMPETITION

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ayer CropScience lancia YouFarm International, la prima web video competition per gli agricoltori. L’azienda vuole fare in modo che agricoltori e appassionati di agricoltura abbiano la possibilità di aumentare la consapevolezza e la comprensione del pubblico sulla moderna agricoltura. “La maggior parte delle persone ha un’immagine incompleta sull’agricoltura moderna e sulle origini del cibo che consuma. Il diffuso ideale romantico dell’agricoltura tradizionale è molto lontano dalla realtà e dalle sfide delle aziende agricole contemporanee”, ha detto Liam Condon, Amministratore Delegato di Bayer CropScience .“Qui, si inserisce YouFarm che fornisce agli agricoltori una piattaforma globale per far sentire la propria voce e per dare un volto e una personalità all’agricoltura moderna . Allo stesso tempo, il pubblico può rendersi conto delle sfide che il settore deve affrontare e delle tecniche di coltivazione di tutto il mondo, grazie al coinvolgimento diretto nella selezione del video vincente e all’interazione con i suoi partecipanti .” Il concorso video “YouFarm” avrà un nuovo motto ogni anno. Quello di quest’anno, “Farm n’Family”, dà credito alle aziende familiari di tutto il mondo.

Esse sono la spina dorsale del settore agricolo e rappresentano quasi il 90% dei 570 milioni di aziende agricole internazionali. Bayer CropScience ha lavorato assiduamente con questi agricoltori per sviluppare e attuare tecniche agricole innovative e quindi per garantire “food safety” e “food security”. I partecipanti potranno caricare brevi video tramite il sito web YouFarm (www.youfarm.international) oppure spedirli tramite posta convenzionale, nel caso in cui non dovessero avere l’ accesso a Internet. Una giuria di esperti internazionali del settore agricolo e dei media decreterà il video vincitore in una rosa che comprende i primi dieci video selezionati tramite votazione online da parte del pubblico. Il video vincitore sarà premiato con un viaggio alla scoperta dell’agricoltura di un continente “Farming Around the Continent Tour”. Il vincitore, accompagnato da un’altra persona, avrà la possibilità di acquisire nuove conoscenze visitando aziende e luoghi del patrimonio agricolo dell’Asia-Pacifico. Ai partecipanti che si collocheranno dalla seconda alla ventesima posizione in classifica saranno assegnati premi materiali. I partecipanti potranno

caricare i propri video fino al 15 giugno 2015. La votazione online si svolgerà fino al 1 Luglio 2015. Chiunque potrà votare i propri video preferiti direttamente dal sito YouFarm o condividendoli sui social media . I video vincitori saranno presentati nel corso del Youth Ag Summit in Australia, dal 24 al 28 agosto 2015. Per ulteriori informazioni: www.cropscience.bayer.it .

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groalimentare

Riscoprire le origini ripartendo dalla terra e dai suoi frutti

Cultivar 2015, il festival della biodiversità

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i è svolto da sabato 30 Maggio a martedì 2 Giugno Cultivar, il Festival della Biodiversità, organizzato dall’associazione culturale Cultivar Eventi e del Gruppo di Azione Locale della Valle d’Itria, in collaborazione con il CRSFA di Locorotondo, Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura. La manifestazione ha accolto curiosi e turisti, anche quest’anno, dopo il successo della scorsa edizione, presso la suggestiva cornice della Masseria Mangiato, nel cuore della Valle d’Itria. L’appuntamento, per questa sesta edizione, ha previsto un focus sui vitigni autoctoni di Puglia, infatti, un ricco programma di eventi ha puntano ad esaltare il valore di 20 vitigni autoctoni di Puglia come l’Ottavianello, il Minutolo, il Moscatello selvatico e il Susumariello, recuperati grazie al lavoro dell’istituto Basile Caramia e visibili tra i trulli della mostra mercato. Protagonisti della rassegna, però, sono stati anche il capocollo di Martina Franca, il pomodoro Fiaschetto coltivato nella riserva di Torre Guaceto, la birra artigianale, la canapa

N°11 - 15 GIUGNO 2015

di Loredana GRASSI

gourmet e gli artigiani della pietra e del ferro provenienti da tutta la Puglia. Una quattro giorni di iniziative a contatto con produttori, artigiani e chef, caratterizzate da degustazioni di vini e prodotti biologici, un angolo parlante, laboratori del gusto, laboratori tematici, cultivar for kids, cooking show, incontri con esperti, spettacoli e animazioni. Nicola Corrente, presidente di Cultivar Eventi e organizzatore del festival ha affermato: “In passato, per anni la Puglia ha contribuito al successo dei grandi vini del Piemonte, della Toscana, del Veneto e della Francia.

Adesso finalmente siamo in grado di produrre in casa nostra ottimi vini grazie alle recenti politiche regionali e al contributo dei Gal che gestiscono i fondi europei. Cultivar esiste proprio per sensibilizzare e promuovere i frutti della nostra terra, sapori e profumi che ricordano l’importanza della biodiversità, ma offrono anche importanti opportunità economiche per l’enogastronomia pugliese”. Cultivar, manifestazione unica nel suo genere per la molteplicità di attività che racchiude, ha quindi rappresentato, una vetrina per dare visibilità alle realtà produttive del territorio.

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Continua la pubblicazione da parte di “Foglie” dei progetti innovativi di impresa per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari nati all’interno del progetto Fooding (cofinanziato dal Programma Interreg Grecia - Italia 2007 - 2013) sicuri di dare giusta visibilità a queste nuove idee imprenditoriali.


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gricoltura

La posizione dell’ ANVE nella ” VII giornata del vivaismo mediterraneo”

Xylella e altri patogeni: cosa fare?

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er il settimo anno consecutivo “La giornata del vivaismo mediterraneo” sceglie Monopoli e immancabilmente la sede aziendale dei Vivai Capitanio in contrada Conchia, contestualmente all’ apertura del giardino botanico in situ per la “V mostra mercato di piante”. Una tappa obbligata nei giorni 31maggio e 1-2 giugno per gli operatori, gli appassionati di giardinaggio e non solo, giacché ogni anno l’evento diventa eccezionale vetrina per mostre d’arte, degustazioni, corsi, workshop e laboratori creativi, attirando flotte di visitatori – stimate oltre 3000 presenze - . La VII giornata del vivaismo mediterraneo non poteva trascurare ovviamente, il tema “xylella fastidiosa” patogeno che drammaticamente sta incidendo sulle aziende vivaistiche oltre che su quelle olivicole e turistiche. Per l’occasione l’ANVE (Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori) ha illustrato alcuni dati che rivelano una realtà fiorente in continua ascesa: conta 20.000 aziende e 100.000 addetti, la superficie interessata in termini di superficie agricola utilizzata , corrisponde al 30% della superficie florovivaistica europea, panorama che conferisce al nostro Paese un peso dominante. E questo a fronte di investimenti continui in ricerca varietale, di prodotto, nella logistica, nel miglioramento dei processi produttivi anche attraverso protocolli di certificazione come le ISO 9000 – 14000, MPS - ECAS. Nonostante questi sforzi le imprese si trovano però sole a lottare contro logiche burocratiche sempre più complesse, barriere doganali, normative fitosanitarie non uniformi e reti infrastrutturali ancora inadeguate. Poi, come per i prodotti agroalimentari italiani anche per le piante si registra una vera e propria invasione di prodotti stranieri con ripercussioni economiche sul nostro settore e rischi di diffusione di patogeni da quarantena, come nel caso della xylella fasti-

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di Paola Dileo diosa e del complesso di disseccamento rapido dell’olivo che ha interessato gli uliveti salentini. Di qui l’invito dei dirigenti ANVE a fare squadra: unione e condivisione d’intenti in cui ha sempre creduto Stefano Capitanio, grande imprenditore appassionato di vivaismo, tanto da prodigarsi nella costituzione della prima e unica associazione nazionale dei rappresentanti delle aziende vivaiste , nonché padre e maestro di Leonardo Capitanio - attuale vicepresidente ANVE -. Sempre in merito alla questione xylella notizie incoraggianti sono giunte via etere dall’ europarlamentare , nonché membro della Commissione Agricoltura Nicola Caputo. ”Come evidenziato dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) – ha premesso – l’abbattimento delle piante infette può non essere sufficiente a contrastare la malattia, ma è necessario rendere assolutamente prioritarie le iniziative di prevenzione incentrate sulle importazioni e potenziare gli sforzi di ricerca per identificare con certezza gli agenti patogeni causa di malattie.” Riconosce quindi all’UE un approccio

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tardivo al problema”probabilmente perché le procedure di controllo sulle importazioni, istituite dalla direttiva 29 del 2000 si basano su sistemi reattivi e non preventivi, quindi non in grado di fornire la sufficiente protezione dai parassiti”. La tracciabilità di piante sensibili d’importazione è il tema chiave su cui si sta lavorando a livello europeo sull’esempio dell’approccio preventivo già riservato all’importazione di carni animali. “La revisione – spiega dovrebbe prevedere la creazione di passaporti fitosanitari obbligatori per gli ulivi e l’istituzione di un elenco di paesi e prodotti considerati sicuri a livello fitosanitario”. Intanto il commissario straordinario Giuseppe Silletti intervenuto al convegno ha

assicurato che anche il secondo piano, in fase di studio in vista del nuovo decreto ministeriale, sarà rispettoso della norma che recepisce le misure comunitarie “saranno presi contatti con i rappresentanti vivaisti per minimizzare i danni al settore. Il nuovo piano sarà soggetto ad approvazione, previa istruttoria di un comitato di monitoraggio con rappresentanti del mondo scientifico, del ministero, della Regione e della Protezione Civile”. Al convegno, moderato dal giornalista TG5 Giuseppe De Filippi, sono intervenuti tra gli altri Gianfranco De Felici dell’Agenzia delle Dogane , il prof. Vito Nicola Savino ordinario di virologia all’Università degli Studi di Bari, il dott. Vincenzo Fucili esperto in estimo, il dott. France-

sco Vendola coordinatore del Distretto Florovivaistico Pugliese e il presidente ANVE Marco Cappellini. Nella giornata si sono poi assegnati due premi di laurea in ricordo di Stefano Capitanio. Meritevoli due studenti che nelle loro tesi hanno affrontato aspetti relativi al vivaismo mediterraneo ornamentale. Si tratta del dott. Francesco Sarteschi dell’Università di Pisa e del dott. Vincenzo Margani dell’Università di Catania. A fine giornata l’ANVE si è impegnata con gli associati a consegnare un’interrogazione al Parlamento Europeo al fine di chiarire alcuni aspetti relativi alle ultime disposizioni UE – prese in data 18 maggio - per impedire l’introduzione e la diffusione a livello comunitario di xylella fastidiosa.

Dei coniugi siciliani Ciurcina

Olio di Famiglia 2015: vince il primo premio “Don Pippo”

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ONOPOLI - In un’atmosfera che profuma d’antico, evocativa della tradizione agricola monopolitana, quella della Masseria Lama dei Taveri delle sorelle Barnaba , lo scorso 5 maggio si è tenuta la festa di fine concorso “Olio di famiglia 2015”giunto alla IV edizione . Ad aggiudicarsi il primo premio quest’anno è stato Don Pippo , un olio extra siciliano precisamente di Buccheri (Siracusa), nell’immediato etichettato come “olio coniugale” perché frutto del lavoro appassionato di una coppia, Angelo Ciurcina e Silvana Cutrale. Il loro campione si è subito imposto all’attenzione dei giudicanti per caratteristiche N°11 - 15 GIUGNO 2015

chimiche -fisiche e sensoriali: acidità, perossidi e valori spettrofotometrici molto bassi, un patrimonio di polifenoli molto buono e un fruttato verde intenso, con sentori di pomodoro verde, carciofo, sensazioni organolettiche molto strutturate. Attestazioni di merito sono andate anche ad alcune produzioni pugliesi che nonostante presentassero valori chimico/ fisici non eccellenti per l’annata sfavorevole, hanno mantenuto le caratteristiche organolettiche. Tra queste le famiglie di Introno Giuseppe di Corato, avv. Pierfelice Annese di Monopoli, Alemagna di Locorotondo. Per la menzione “Giovane produttore” ha ritirato il premio Martino Cardone dell’

AZ. Agricola Grassi (Monopoli). Noi di Foglie riconosciamo un grande merito ai fautori del Concorso Olio di Famiglia, in particolare a Mimmo Lavacca dell’ Ass. Terrasud e al dott. Giorgio Cardone di Chemiservice per l’azione di valorizzazione degli “olivicoltori dilettanti” che oltre a rappresentare un segmento rilevante nel settore olivicolo nazionale , svolgono una nobile funzione di salvaguardia e manutenzione del territorio nonché di tutela di saperi e tradizioni . Chapeau ai nostri facilitatori dello scambio interpersonale e di buone pratiche per la felice intuizione Paola Dileo

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Presso i Vivai Giannoccaro a Sammichele di Bari

La XV edizione della giornata di frutticoltura e mostra pomologica

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AMMICHELE DI BARI Sabato 20 giugno presso i Vivai Giannoccaro si terrà la classica giornata di frutticoltura e mostra pomologica, appuntamento irrinunciabile per addetti ai lavori e semplici appassionati alla ricerca di nuove varietà adatte alla produzione coniugata con la vendita. Quest’anno si celebra la XV edizione: il grande assortimento varietale (oltre 300 varietà di fruttiferi e 40 di olivo), l’esperienza, la competenza e la tradizione che contraddistinguono l’offerta dei Vivai Giannoccaro, fanno di quest’appuntamento un “must” per chi vuole saperne di più su albicocco, pesco, susino, nettarine, percoco, ciliegio per una gamma di prodotti e varietà capaci di “coprire” al meglio l’intero arco produttivo.

L’ evento che celebra e premia le eccellenze del sud Italia

Radici del Sud: oltre 400 i vini del Mezzogiorno presentati

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’orgoglio dei vitigni autoctoni del Mezzogiorno è stato il protagonista assoluto di Radici del Sud, il festival che celebra e premia le eccellenze del Sud Italia e che quest’anno ha festeggiato i dieci anni di vita. In Puglia, precisamente a Bari, tante cantine della Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia hanno partecipato all’unico evento dedicato esclusivamente ai vini del Sud. La manifestazione ha rappresentato un’importante occasione per le aziende produttrici per confrontarsi con wine buyer, autorevoli

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firme della stampa nazionale e internazionale (provenienti dalla Svizzera, Austria, Irlanda, Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Olanda, USA, Cina e da Hong Kong) professionisti del settore attenti alle novità, enocultori e consumatori. Oltre 400 etichette sono state valutate da due differenti giurie, la prima composta da esperti internazionali e la seconda da esperti italiani, che hanno avuto il compito di identificare i vini più rappresentativi per ogni singolo vitigno, con i primi tre giorni della manifestazione che sono stati dedicati al winetasting . www.foglie.tv


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CONOMIA

Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica

Avviato da Eurispes il Laboratorio sui BRICS

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’ EURISPES è sempre stato molto attento a non sottovalutare i profondi cambiamenti geo-politici e geo-economici che stanno avvenendo sulla scena mondiale, per il loro riflesso che essi hanno sulla realtà italiana ed europea. Da qui la decisione di promuovere la costituzione di un “Laboratorio sui BRICS”, un Think Tank di esperti altamente qualificati che operano in modo autonomo, sulla base di un approccio multidisciplinare e sistemico nell’analisi dei problemi secondo la tradizione scientifica dell’Istituto, in collegamento con altri organismi internazionali specializzati. Il gruppo di lavoro ha carattere aperto ad ulteriori, qualificate collaborazioni, a quanti hanno interesse ad intensificare scambi di idee e informazioni, ad avviare ricerche in questo ambito che costituisce per tutti una notevole sfida culturale, economica, sociale, “politica”. I BRICS, cioè il coordinamento degli Stati Brasile, Cina, Russia, India, Sud Africa, costituiscono ormai da tempo una realtà complessa che ha una grande influenza sul sistema di relazioni dell’Italia e delle sue politiche di sviluppo, sia diretta che indiretta: diretta, riguardo ai rapporti e agli scambi bilaterali con i singoli Stati membri appartenenti a tale coordinamento; indiretta, sulle aree di maggior interesse e intervento degli operatori pubblici e privati italiani; un esempio, in questo senso, è dato dalla crescente penetrazione dei BRICS nel Mediterraneo, un’area di interesse primario dell’Italia. In termini concreti, il coordinamento dei BRICS, da un lato, esercita un peso crescente sulle politiche di sicurezza, relazioni esterne, di sviluppo economico e sociale dell’Italia e dell’ Unione Europea; dall’altro, offre delle importanti opportunità di crescita e di progresso. Secondo stime comuni e condivise, nel 2050 i BRICS, insieme ad alcuni paesi emergenti come Indonesia, Messico e Turchia, avranno un peso economico superiore a quello dell’insieme dei paesi del G7 (Stati Uniti, Giappone, Canada, Regno Uni-

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to, Germania, Francia e Italia); in termini di prodotto interno lordo si prevede che la Cina diventerà la prima economia mondiale entro il 2020 e che l’India potrebbe diventare, entro il 2050, l’economia che cresce più velocemente. Ulteriori elementi destinati a incidere sugli equilibri mondiali, connessi all’evoluzione dei BRICS, riguardano, ad esempio, i processi demografici, le condizioni della povertà e delle disuguaglianze sociali. Di fronte a questi nuovi processi evolutivi che stanno disegnando un sistema mondiale multipolare, nelle sedi internazionali - tra cui il recente summit G20 svoltosi nel 2014 in Australia - si cerca di costruire un nuovo sistema di governance inclusivo, basato in particolare su programmi e azioni comuni di sviluppo sostenibile ed equilibrato. L’Italia è molto attiva in questo contesto. Nel corso degli ultimi anni i BRICS hanno precisato sempre meglio la loro posi-

zione nell’ambito dello sviluppo globale come è testimoniato dalle strategie delineate nelle dichiarazioni finali approvate nei vertici annuali e nella iniziativa avviata nel 2014 di creare una Banca di Sviluppo (BRICS New Development Bank) e un Fondo di Riserva per fronteggiare le emergenze (CRA – Contingent Reserve Arrangement). Queste iniziative saranno ulteriormente precisate nel prossimo vertice in programma nel mese di luglio 2015 a Ufa, in Russia. Da segnalare che anche il Parlamento Europeo, in una Relazione del 2012, ha avviato da tempo in ambito UE una approfondita riflessione sul ruolo crescente dei BRICS sulla scena mondiale. L’iniziativa di EURISPES intende dare un contributo sia alla migliore comprensione di questi complessi processi di cambiamento, sia al rafforzamento delle iniziative che l’Italia promuove a livello internazionale.

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groalimentare

NEL PADIGLIONE “CIBUS E’ ITALIA”

LA SPESA VIRTUALE TRA I 1.000 MARCHI DEL FOOD MADE IN ITALY

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visitatori di Expo2015 possono acquistare i migliori prodotti dell’industria alimentare italiana e farseli comodamente recapitare nell’hotel in cui alloggiano, oppure nelle proprie abitazioni, in Italia o in qualsiasi Paese del mondo. Nel padiglione “Cibus è Italia - Federalimentare” è possibile scegliere tra i 1.000 marchi del food made in Italy esposti (formaggi, salumi, riso, pasta, dolci, olio, pomodoro, caffè, etc.) e tramite il servizio CIBUS EXPO SHOP farli recapitare dove si preferisce. Al primo piano del padiglione è attivo un Service Point DHL Express dove è possibile comporre su tablet il proprio carrello virtuale della spesa, pagare con carta di credito e segnalare l’indirizzo dove conse-

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gnare la spesa (con l’aiuto di un team di esperti personale DHL). Allo stesso modo la spesa virtuale può essere effettuata avvicinando il proprio smartphone ai codici QR che accompagnano l’esposizione di prodotti, foto e filmati. Infine, sarà possibile acquistare i prodotti anche tramite il sito e-commerce: shop.cibusexpo2015.it. “Cibus è Italia” si è affidato a DHL Express per l’efficienza del servizio, la capillarità del network logistico in oltre 220 Paesi del mondo, per il monitoraggio proattivo su ogni singola spedizione effettuato e per le spedizioni a temperatura controllata che, grazie ad un packaging speciale, sono in grado di mantenere al massimo le caratteristiche organolettiche della merce inviata.

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groalimentare Tra produttori e commercianti crescono i timori di una “guerra strumentale” dei Paesi importatori

LE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI VITTIME DELLA SPECULAZIONE COMMERCIALE

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a prima fu l’Algeria che, ad inizio anno, vietò l’importazione di barbatelle, le talee della vite, dalla Puglia, poi fu la volta della Francia che pose l’embargo di ben 102 specie vegetali tra cui ulivo, vite, fico, albicocco, mandorlo, pesco, agrumi, ciliegio, gelso e numerose piante ornamentali. I territori pugliesi colpiti dal disseccamento rapido dell’olivo, oltre a dover fronteggiare l’emergenza Xylella, si sono ritrovati con innumerevoli sbocchi d’esportazione chiusi, da un giorno all’altro, per i timori degli altri Stati. Sino a configurarsi, per commercianti e produttori, una vera e propria “guerra commerciale”. Nonostante la Commissione europea abbia definito come “legittime” ed “in linea con la legislazione Ue” le misure adottate dalla Francia, non mancano comportamenti che travalicano quello che, per la scienza, è il reale e potenziale

impatto del batterio Xylella. È stato lo stesso Presidente del CNO (Consorzio nazionale degli olivicoltori), Gennaro Sicolo, ad inviare una nota qualche settimana fa al ministero della Salute, dell’Agricoltura ed alla Presidenza del

Consiglio perché una cooperativa aderente al Consorzio ha ricevuto richieste da clienti giapponesi di avere rassicurazioni circa l’assenza del batterio nelle partite di olio extravergine di oliva esportate in quel Paese.

WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

Epik Sl: Fai la mossa vincente Nuovo prodotto Sipcam Italia

“The Cherry’s Feast” L’inclusione sociale in agricoltura

Sipcam Italia ha presentato il suo nuovo prodotto Epik Sl primo insetticida autorizzato contro Drosophila suzukii su vite da vino e da tavola e ciliegio. Lo ha fatto con un tour di lancio nei cinema italiani per un agricoltore protagonista in campo ed un lieto fine per la produzione e la vendita.

Il 5 giugno nell’ambito dell’inclusione sociale in agricoltura, è stato organizzato un’importante evento dal centro servizi per l’autismo “Amici di Nico” e dal GAL “Terra dei Trulli e di Barsento” con la collaborazione dell’ASL Bari: THE CHERRY’S FEAST la festa della ciliegia..

DuPont ha incontrato tecnici ed operatori della filiera del pomodoro da industria per presentare l’unico prodotto registrato su Orobanche e per un approfondimento tecnico sul portfolio DuPont. Il seminario “Soluzioni DuPont per il controllo di Orobanche, lepidotteri e peronospora del pomodoro da industria” si è svolto a Foggia, presso Ricevimenti Casa Freda.

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DuPont per il pomodoro

unico prodotto registrato su Orobanche

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