FOGLIE n. 19/2014

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Agricoltura • Agroalimentare • Turismo RURALE

N° 19 • 1 Novembre 2014

PSR Puglia 2014-20:

TUTTI PER UNO

partenariato economico e sociale

agricoltura Rinnovato contratto a 1,2 mln di operai agricoli

mondo frutta Frutta di IV gamma, il futuro è roseo

c’è intesa totale



è ARRIVATO IN ITALIA L’ATOMIZZATORE DUPLEX TORNADO XT La pianta ha bisogno di essere trattata con attenzioni e cure e per far si che si mantenga sana e produttiva, sempre, con frutti rigogliosi e priva di parassiti, bisogna effettuare un trattamento preventivo e costante per una continua ripresa vegetativa, ed ecco che la Pianta ci chiede: “TRATTAMI BENE” e per lei è arrivata per la prima volta in Italia un brevetto unico al mondo nei trattamenti per tutti i tipi di piantagioni di alberi da frutto, in particolare per agrumeti e uliveti “L’ATOMIZZATORE DUPLEX TORNADO XT” una macchina innovativa, che rappresenta le ultime idee e perfezioni per una efficienza e qualità nei trattamenti .Tutti i componenti utilizzati, sono di alta qualità progettati per far rendere al massimo le prestazioni della macchina, essendo costruita secondo criteri e materiali controllati e certificati ISO 9001. Con il Duplex Tornado XT, la pianta riceve un flusso d’aria oscillante che fa girare le foglie svariate volte, permettendo di penetrare facilmente all’interno, bagnando così anche il tronco. L’Atomizzatore possiede un regolatore “INCOP VENT 5” che è un sistema automatico di facile utilizzo che permette di regolarizzare il PH dell’acqua. Questo consente di avere un controllo molto preciso ed efficace al 100% del PH sulla pianta, creando una nebulizzazione sempre omogenea e perfetta, inoltre include un misuratore di litri che permette sempre di sapere la quantità disponibile nella cisterna e il consumo dei litri polverizzati che si hanno durante il lavoro.

A richiesta monta un assale Tandem con bilanciatore, il quale riesce ad incrementare fino 80% nei terreni con grandi dislivelli evitando urti sulla macchina e il conseguente rischio di rottura e instabilità che potrebbero porre in pericolo l’utilizzatore. La macchina è Spagnola marca Marisan, un’azienda che ha raggiunto un livello superiore e unico nel mondo della polverizzazione con la serie degli atomizzatori “Duplex Tornado XT” incrementando la qualità di trattamenti per qualsiasi tipo di coltivazione, riducendo i consumi e migliorando la gestibilità e facilità d’uso. L’Atomizzatore Duplex Tornado XT è l’ultima novità dell’AGRICOLA NOCESE S.R.L., una macchina spagnola che arriva per la prima volta in Italia, grazie alla grande esperienza del Sig. Francesco De Marinis titolare dell’azienda, che è sempre alla ricerca di macchine altamente innovative, tecnologiche e produttive che agevolano l’utilizzatore sia nei costi che nel lavoro. Con questo ultimo macchinario, arricchisce ancor di più la sua attività ormai da anni conosciuta, come costruttore di attrezzi agricoli, officina riparazioni, commercializzazione di macchine ed attrezzature agricole, vasto magazzino ricambi, importatore unico di potatrici meccanizzate spagnole marca Jumar, garantendo sempre un continuo rinnovo e un’analisi accurata sui particolari e sulla qualità dei materiali, assicurando che ogni sua scelta è rivolta ad un futuro nuovo pieno di aspettative per l’agricoltura.



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Frutta di IV gamma, il futuro è roseo

1 novemBRE 2014 - n. 19 - Anno 9

Quindicinale di Agricoltura Agroalimentare Turismo RURALE

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952 Editrice G.Ed.A. Giovani Editori Associati Soc. Coop. Via Alcide De Gasperi 11/13 - 70015 - Noci (BA) Direttore responsabile Vito Castellaneta Grafica e impaginazione

Hanno collaborato Donato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia, Nica Ruospo, Maria Fortino, Gianni Colaianni, Rino Pavone Annamaria Fanelli Pubblicità Click On Studio Via Q. Sella, 40 - 70122 - Bari Tel. 080 9755146 www.clickonstudio.it

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UARTA GAMMA Rispondendo alle esigenze di praticità e di comodità, oggi la IV gamma rappresenta un prodotto che attira sempre più l’interesse del consumatore, con alcune differenze però tra Italia, Germania e Regno Unito. Il nostro Paese si attesta al primo posto in Europa per consumo pro capite di insalate di IV gamma: 1,6 kg nel 2013 (poco meno del 3% sul totale delle vendite di ortaggi) a fronte degli 1,4 kg del Regno Unito e 0,5 kg della Germania, che risultano pertanto potenziali mercati da sviluppare. Sempre a livello di consumi, a rendere appetibile il settore della IV gamma in generale risultano non solo l’attenzione al mangiare sano e la tendenza a combattere costantemente con la bilancia, ma anche la composizione familiare che vede per single e famiglie dual-career (i consumatori più frequenti) la comodità come un punti di riferimento fondamentale. Tuttavia, se a guidare le scelte di acquisto del consumatore italiano nell’acquisto della IV gamma sono la comodità e la praticità, prezzo basso e promozione sono invece determinanti nel mercato inglese (il 51% sceglie soprattutto in base al tali fattori) e in quello tedesco (47%). Anche le occasioni di acquisto diversificano i paesi del panel. Nel Regno Unito la diffusione della IV gamma è certamente molto elevata: il 90% delle famiglie ha acquistato in almeno un’occasione insalate, ortaggi o frutta pronti all’uso. La propensione all’acquisto in Germania coinvolge il 73% delle famiglie mentre in Italia si ferma al 64%. Ma, se

Stampa Grafica 080 - Modugno (BA) Registrato al Registro Nazionale della Stampa Tribunale di Bari N. 61/06 del 15/11/2006 www.foglie.tv redazione@foglie.tv 347 9040264

la diffusione della IV gamma è maggiore nel mercato inglese, l’Italia è il paese in cui è più elevata la quota di famiglie in cui si consumano prodotti di quarta gamma ogni settimana (oltre il 40%). Quali prospettive si delineano dunque per la IV gamma? Positive, soprattutto se ci sarà capacità di continuare a innovare. Nel medio periodo, in particolare, sono previste in crescita soprattutto le vendite di frutta di IV gamma (sia nel Regno Unito che in Italia).

GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA – Scorrendo la classifica complessiva delle “Principali società italiane”, lo studio redatto ogni anno dal centro studi di Mediobanca che quest’anno ha preso in esame i bilanci di 3533 società con sede in Italia si osserva che, quanto a fatturato, è Esselunga (si posiziona al 16 posto assoluto), il primo operatore nel mondo della grande distribuzione (sempre che le varie realtà che compongono l’universo a marchio Coop vengano tenute separate, altrimenti Coop si posiziona al 10 posto assoluto). L’azienda di Caprotti guadagna altre due posizioni rispetto al 2012 con un fatturato di 6,78 miliardi di euro e fa meglio in Italia di marchi internazionali come AuchanSma (4,86 miliardi e -4,3% rispetto al 2012) e Carrefour (4,76 miliardi e -6,5% rispetto al 2012). RUSSIA - Le esportazioni di prodotti Made in Italy in Russia sono crollate del 10,2 per cento per una perdita di quasi 96 milioni nel solo mese di settembre. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero a settembre.

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ommario

AGRICOLTURA

9 psr Puglia e xylella

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Dichiarazione congiunta organizzazioni Rinnovato contratto agricolo Con un aumento salariale del 3,9% Unacma, rinnovate le cariche L’Unione Commercianti Macchine Agricole sovraindebitamento non irreversibile Proposta legge per procedure agricoltori

mondo frutta

5 Frutta di IV gamma Il futuro è roseo

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N°12 - 1 luglio 2014

formazione

16 Benvenuti ad Eccelsa

L’Istituto di Alta Cucina di Alberobello

ambiente

23 Pastificio Divella

Realizzazione impianto fotovoltaico

politiche regionali

18 ”Alto Salento” scende in campo

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Al fianco di Michele Emiliano

riceviamo e ...

8 Basta con la criminalizzazione

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Dell’imprenditore italiano in tv psr regione puglia 2014-2020 Proposta riparto finanziario

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eventi

26 presentata la ClessidraAmbientale

Rapporto inedito lce sulle carni

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iceviamo e

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ubblichiamo

Basta con la criminalizzazione dell’imprenditore italiano in tv

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gr. Redazione di “Foglie” , sento già nelle mie orecchie la voce di Corrado Formigli che sta per lanciare il servizio sulle “Mille schiave rumene di Ragusa” a “Piazza Pulita” (programma di “La 7”, ndr). Questa volta non è riuscito a portare in studio queste donne dedite alla raccolta dei pomodori (con alcune che dichiarano di subire violenze sessuali dal proprio datore di lavoro..), neppure con il volto coperto da maschere bianche come fece con i ragazzi del Call Center sempre di una città meridionale che adesso non ricordo.....Immagino di essere in Studio ma come al solito ho pochi secondi per esprimere concetti complessi che devo affermare per slogan. Sono l’ospite “peones” , devo colorare tremendamente ciò che devo dire prima che lo Sgarbi di turno mi tolga la parola e faccia il suo show. Il problema non lo si affronta. Non lo si approfondisce perché ciò che conta sono le cazzate retoriche che il politico, il giornalista di turno, il solito intellettuale della Magna Grecia devono dire con tono roboante per strizzare l’occhio al telespettatore. Comincio rivolgendomi a Formigli. Lei crede che per ridare dignità a queste donne, basti un pulmino e delle camere dignitose? Eliminare la promiscuità è fondamentale come creare le condizioni per la non segregazione. Ma non vi sono le condizioni “oggettive” per farlo. Mettiamo da parte l’indignazione che questa vicenda suscita e affrontiamo il problema in modo realistico, pragmatico, alla tedesca. Vi sono le condizioni economiche (prezzi di vendita) tali per cui la marginalità (margine di contribuzione anche per il costo di stipendi decorosi) sia tale da garantire un utile che corrisponda ad uno stipendio decoroso dell’imprenditore (l’utile in agricoltura è la remunerazione dell’ imprenditore agricolo senza che aumenti il debito)? Se la risposta è no, allora quell’impresa non avrebbe ragione di esistere. Queste imprese dovrebbero esistere in un contesto diverso dove a parità di prezzo di vendita, garantirebbe con-

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dizioni decorosissime a braccianti e imprenditori agricoli. Dove? In Romania come afferma uno studio fatto dal Direttore Acquisti di STAR Gallina Blanca, che è uno dei più importanti esperti di “rosso” (leggi pomodoro) d’Italia. Domandare a lui per credere. Come dissi per il call center, noi dobbiamo distinguere cosa possiamo produrre/erogare in Italia da ciò che non ha più senso, causa globalizzazione, innovazione tecnologica, digitalizzazione dei processi. Vogliamo produrre lo stesso in Italia per mille ragioni? Va benissimo!!! Ma allora deve essere data la possibilità ad un’azienda di fare un proprio contratto di lavoro “speciale”, approvato presso la locale CCIAA o Camera del Lavoro e l’imprenditore serio e professionale, deve essere tutelato dallo Stato e non criminalizzato. In caso contrario, se facciamo gli ipocriti (come avviene

adesso) e cioè lasciamo che i prezzi siano fatti in un mercato libero (che tale deve rimanere) dove di fatto la concorrenza tra imprese si gioca sul piano dell’illegalità, gli imprenditori onesti sono espulsi dal mercato (dai disonesti) e i furbi senza valori e principi dilagano sino a sfruttare sessualmente le braccianti! Le massaie che guarderanno indignate questo servizio, quando saranno al supermercato a fare la spesa, e compreranno i pomodorini crede che metteranno in relazione le violenze sessuali di cui sopra con il prezzo che stanno pagando? Non gliene ne fregherà un bel nulla. Si lamenteranno che il prezzo è caro come hanno dimostrato molte ricerche scientifiche per cui l›inflazione percepita dal consumatore è molto più alta di quella reale. Gli italiani vogliono la botte piena, la moglie ubriaca e.....l›uva ancora nella vigna. La «legalità», il rispetto del prossimo, testimoniare i Valori nei processi economici ha un prezzo che gli italiani, quando fanno acquisti non vogliono pagare. Gli italiani comprano dai vu cumpra in spiaggia, comodi, sotto l›ombrellone, magliette e borse contraffatte senza che vi sia un finanziere a controllare, perché impegnato a verificare gli scontrini fuori dal bar di imprenditori italiani (non cinesi, perché in quelli non entrano per paura!) Vogliamo continuare a criminalizzare gli imprenditori? Facciamo di questo gruppo sociale tutto un fascio e li bolliamo tutti come evasori, sfruttatori, violentatori? Benissimo! L’effetto è che i migliori se ne vanno, chiudono, tirano i remi in barca lasciando spazio a chi ha più pelo sullo stomaco, a chi violenta più operaie, a chi alleandosi con la criminalità fa il prezzo più basso. Quelle donne rumene sono state violentate due volte. Dal loro datore di lavoro e dalle massaie che vanno a fare la spesa. Nessuna di loro rinuncerà oggi ad acquistare i pomodori cogliegino al nipotino....sa poverino... gli piacciono tanto....e meno male che costano poco.... Un imprenditore agricolo inca..ato

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Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri, Confcooperative e Legacoop

psr Puglia e xylella: dichiarazione congiunta delle organizzazioni regionali

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ssistiamo ad una polemica politica che interessa il programma di sviluppo rurale 2014/2020 e, senza volere in alcun modo entrare nel merito delle questioni dibattute, teniamo a precisare che il partenariato economico e sociale pugliese ha condiviso pienamente le scelte strategiche contenute nel programma, cosi come la ripartizione finanziaria delle risorse. Con questa breve nota vogliamo, dunque, dare atto all’Assessore Nardoni dell’ottimo lavoro fatto nella costruzione del programma e nel coinvolgimento del mondo agricolo di categoria, datoriale e sindacale. Ribadiamo, inoltre, che rispetto alla ripartizione delle somme previste nel prossimo PSR, con particolare riferimento a quelle sulle calamità naturali, va tenuto conto del grande lavoro di concertazione e delle risorse assegnate al capitolo sulla prevenzione del rischio (incentivi per l’assicurazione su colture a rischio e tutela del territorio).

Teniamo, inoltre, a precisare gli sforzi compiuti dall’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e dall’Osservatorio Fitosanitario regionale sulla terribile quanto inedita emergenza Xylella Fastidiosa nel Salento. Peraltro, apprezziamo l’accettazione della richiesta di un tavolo permanente inter assessorile di confronto sulle attività, nel quale dovranno essere valutate le ulteriori fasi a tutela delle imprese del territorio. Invitando tutti ad evitare qualsiasi strumentalizzazione politica su questi ed altri fenomeni di criticità che investono il comparto, ricordiamo infine che nel documento politico di accompagnamento sull’intesa PSR 2014-2020 è il frutto di un lavoro lungo e puntuale di confronto. Rapporto continuo che, al di fuori di ogni polemica, è stato in grado di costruire un documento di programmazione con tanti punti di merito: dall’introduzione di formule di garanzia e di agevolazione per l’accesso al credito, alle azioni di sostegno per la

formazione, l’innovazione e l’aggregazione d’impresa, dalla riduzione del peso burocratico, ad interventi mirati per le produzioni di qualità compreso il biologico, passando per importanti strumenti di inclusione sociale e ricambio generazionale. La sintonia con l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari era stata espressa pubblicamente anche dai rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Legacoop, UECOOP e Confcooperative, nonché da tutte le organizzazioni sindacali, anche in occasione della conferenza stampa relativa al varo del PSR per il prossimo settennio, tenutasi lo scorso 19 settembre nel Salone dell’Agroalimentare della Fiera del Levante”. Nelle pagine seguenti “Psr Puglia 2014-20, proposta riparto finanziario” cosi come approvato e firmato da partenariato economico e sociale pugliese (Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Legacoop, Uecoop, Flai Cigl, Cigl, Fai Cisl, Cisl, Ugl, Uila Uil, Uil).

Dal Seme al Cibo Seminario, agricoltura sostenibile

EIMA 2014 a Bologna Meccanizzazione agricola

SIAL 2014 di Parigi L’agroalimentare pugliese

La conferenza internazionale, organizzata in partnership con la Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo e della Cooperazione Internazionale del Ministero degli Affari Esteri, l’Alleanza delle Cooperative Italiane ed il CIHEAM di Bari

Quartiere fieristico al massimo della capienza per ospitare la 41ma edizione di EIMA International, la grande rassegna della meccanizzazione agricola che si tiene a Bologna dal 12 al 16 novembre. La Federazione italiana dei costruttori FederUnacoma, organizzatrice la rassegna, dichiara il “tutto esaurito” per quanto riguarda la superficie espositiva.

La Puglia è stata tra i protagonisti del Sial, che Parigi ha ospitato dal 19 al 23 ottobre. 26 le aziende che hanno esposto al Salone parigino all’interno della collettiva italiana gestita da ICE grazie ad una partecipazione sostenuta e organizzata dall’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e Unioncamere Puglia.

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WWW.FOGLIE.TV L’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

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Con un aumento salariale del 3,9% ripartito in due tranche

Rinnovato contratto a 1,2 mln operai agricoli

è

stato sottoscritto, con un aumento salariale del 3,9 per cento ripartito in due tranche, il verbale di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (ccnl) per gli operai agricoli e florovivaisti scaduto il 31 dicembre 2013 che interesserà 1,2 milioni di lavoratori. Un passo difficile e coraggioso in tempi di crisi che l’economia e la società italiana stanno attraversando ma anche la conferma della dinamicità del settore agricolo e del ruolo che può svolgere a sostegno della ripresa. Ai lavoratori del settore e’ stata garantita la necessaria copertura contrattuale sia in termini di recupero del potere d’acquisto che di salario di produttività grazie alla definizione delle linee guida per la sua esigibilità. L’agricoltura ha fatto segnare una crescita record delle assunzioni con un incremento record del 5,6 per cento nel numero di lavoratori dipen-

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denti nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunto in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati. Il rinnovo siglato da tutte le organizzazioni datoriali e di rappresentanza del mondo del lavoro si contraddistingue in termini di contenuti in una riconferma e rafforzamento del sistema della bilateralità contrattuale oltre alla integrale riconferma degli assetti contrattuali esistenti. Di rilevante importanza l’allineamento alle effettive necessità delle imprese dei livelli di flessibilità nella gestione del rapporto in termini di monte ore di straordinario sia annuale che giornaliero e settimanale e del regime di flessibilità multi periodale. In ordine ai risultati del negoziato lo sforzo profuso in sede di trattativa al fine di cre-

are i necessari spazi di rinnovamento e semplificazione, oltre ad aver avuto esito positivo, non ha prodotto alcuna particolare compromissione a riguardo l’entità degli aumenti salariali risultati assolutamente compatibili e congrui rispetto alla congiuntura economica che attraversa in complesso il sistema agricolo, ne’ alle concessioni alla controparte sindacale per molta parte legate al sistema di protezione sociale dei lavoratori.

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ormazione

Corsi a numero chiuso a forte contenuto professionale per un settore che non conosce crisi

Benvenuti ad Eccelsa, l’Istituto di Alta Cucina di Alberobello

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iventare chef nel nuovo millennio: solo una moda o un buon investimento per il futuro? Sicuramente oggi il cibo è fashion, furoreggia ovunque, dalla TV agli scaffali di libri, dalla rete al cinema. Ma è diventato anche qualcos’altro: un fenomeno sociale planetario che genera turismo e business. Non sorprende se gli istituti alberghieri oggi registrano boom d’iscrizioni, idem le scuole di specializzazione che rispondono al crescente fabbisogno formativo di un settore in costante sviluppo, dove non esiste disoccupazione. Al direttore operativo di Eccelsa, Nicola Chielli, chiediamo: Perché un Istituto di Alta Formazione del Gusto Alimentare ad Alberobello? Volevamo unire la formazione alla promozione dei valori della cultura mediterranea, dalla tradizione e ospitalità al vivere e mangiare sano. Dove farlo, allora, se non ad Alberobello? È qui, infatti, che nasce Eccelsa, circondata da risorse enogastronomiche,

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di Paola Dileo

colori e sapori mediterranei. In un territorio ricco di materie prime che incontrano la creatività dei nostri chef, i maggiori interpreti della cucina italiana nel mondo. In una regione che, in termini di esperienza gastronomica, offre molto e si pone come uno dei modelli della dieta mediterranea, di cui noi siamo espressione. Quando “Eccelsa” ha iniziato la sua attività? Eccelsa nasce nel 2008 e da due anni è organismo formativo accreditato dalla Regione Puglia, in grado di proporre e gestire attività di formazione professionale finanziate. Ad oggi siamo anche palestra ufficiale per il sud Italia degli allenamenti culinari della N.I.C. – Nazionale Italiana Cuochi, laboratorio formativo dell’ Ateneo della Cucina Italiana F.I.C. e dell’Ordine dei Maestri di Cucina ed Executive Chef F.I.C. – Federazione Italiana Cuochi. A chi si rivolge? Eccelsa si rivolge a coloro che vogliono aggiornarsi e specializzarsi nell’ambito della gastronomia. La nostra offerta

formativa è indirizzata tanto a professionisti, con corsi di specializzazione, quanto ad appassionati e aspiranti chef o a ragazzi provenienti dagli istituti alberghieri, che vogliono diventare cuochi, pasticceri, ristoratori o gelatieri e intraprendere un percorso professionale nel settore, per i quali proponiamo corsi base professionalizzanti di cucina, pasticceria, pizzeria e panificazione. Nonché per operatori dell’ambito turistico- ricettivo e della trasformazione degli alimenti. La domanda di formazione è prettamente giovanile o no? Gli allievi Provengono dall’hinterland, da altre regioni o dall’estero? La domanda di formazione proviene sia dai giovani, che vogliono formarsi o perfezionarsi nel settore gastronomico, che dagli over 40, che vogliono ricollocarsi dal punto di vista lavorativo e rimettersi in gioco. Provengono tanto dall’hinterland quanto da altre regioni limitrofe, che scelgono i nostri corsi, tutti a numero chiuso, per la professionalità dei docenti e la

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possibilità di essere sempre seguiti dagli stessi, ricevere una formazione d’eccellenza – che unisce la fase teorico pratica nei nostri laboratori di altissimo livello tecnologico, alla fase di work-experience per entrare in contatto con realtà qualificate, sperimentare le conoscenze apprese – ed essere concretamente inseriti in percorsi professionali nelle varie realtà di settore. Esempi di collocazione nel settore dell’enogastronomia. Tra gli esempi di inserimento lavorativo, citiamo i casi di due ex corsisti, Maurizio Bonina e Saverio Milillo, che dopo aver seguito il percorso base di pasticceria e svolto la fase di work experience presso il laboratorio Golosi di Salute di Luca Montersino, a Monticello d’Alba (CN), sono stati richiamati dal noto pasticciere a proseguire la collaborazione. Saverio Milillo, in particolare, si è guadagnato un contratto di lavoro della durata di tre anni. Altri corsisti dei corsi base di cucina e panificazione/pizzeria stanno già svolgendo attività lavorativa con varie tipologie contrattuali presso varie strutture di settore. A breve completeremo il monitoraggio e saremo in grado di rappresentare nel dettaglio i dati di placement, cioè delle reali opportunità in uscita dei nostri corsisti. Quanto l’offerta formativa di Eccelsa è radicata al territorio e alla valorizzazione delle sue tradizioni alimentari? L’offerta formativa di Eccelsa è legata alla sua terra e alla valorizzazione delle sue tradizioni. Se da un lato, infatti, interpretiamo le esigenze del territorio per delineare un’offerta formativa che risponda alle richieste espresse, dall’altro tracciamo percorsi che decantano antichi sapori pugliesi, senza perdere di vista le ultime tendenze del settore provenienti dal resto del mondo. Il mangiar sano, l’educazione alimentare rientrano nella mission della vostra accademia e in che misura? Sì, i concetti di mangiar sano ed educazione alimentare rientrano a pieno titolo nella nostra filosofia. Le radici pugliesi, del resto, fanno di Eccelsa l’espressione della cucina mediterranea, tesa alla conoscenza e valorizzazione del territorio e delle tradizioni assoN°19 - 1 novemBRE 2014

ciate al principio della qualità e del mangiar sano. Quali le novità e/o i progetti in cantiere? Quali i corsi per il 2014-2015? Unitamente ai corsi base professionalizzanti di cucina, pasticceria, pizzeria e panificazione, di prossima partenza, sono in programma corsi per appassionati e corsi di specializzazione, tra i quali un corso sui semifreddi di qualità (dal 21 al 23 ottobre) e un corso sul gelato d’eccellenza (dal 17 al 20 novembre) entrambi tenuti dalla docente Donata Panciera, nota mastro gelatiere e consulente sul business del gelato, conosciuta a livello internazionale. Nell’ambito delle attività di formazione finanziata, segnaliamo il primo

corso – di pasticceria – organizzato da Eccelsa, finanziato dalla Provincia di Bari e rivolto a 15 donne disoccupate, anche in stato di disagio, residenti nella Provincia di Bari. Tra gli altri progetti da segnalare la rinnovata collaborazione con Unilever Food Solutions, multinazionale del settore alimentare, di cui siamo partner tecnici e con i quali collaboriamo nella ricerca di nuove applicazioni e nello sviluppo di idee a confronto con le nuove tendenze del mercato. Ed infine le attività formative condivise con la Federazione Italiana Cuochi e le rappresentanze territoriali. (info su http://www.istitutoeccelsa.it/index.php/ it/notizie/item/122-eccelsa-e-unileverfood-solutions-dagli-chef-per-gli-chef).

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In vista delle prossime Elezioni Regionali

La Federazione “Alto Salento” scende in campo al fianco di Michele Emiliano

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a Federazione “Alto Salento” Reti Civiche Unite per la Puglia, nata lo scorso 10 ottobre e che riunisce Liste Civiche, Movimenti e Comitati Civici e Associazioni Politiche delle province di Brindisi e Taranto, valutando i diversi programmi dei vari candidati alle prossime elezioni regionali, ha individuato nella figura di Michele Emiliano la persona che meglio può incarnare ed interpretare i valori e le finalità della Federazione. Il progetto politico della federazione, “bene si sposa – secondo il Coordinatore Generale Antonio Camarda - con l’azione amministrativa e politica portata avanti dal dott. Emiliano nel ruolo di Sindaco e di dirigente di partito ed è perfettamente in sintonia con le idee programmatiche già ufficializzate dal candidato”. In queste ore i membri delle Reti Civiche “Alto Salento” stanno ufficializ-

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zando la costituzione di comitati civici a sostegno del candidato Emiliano in ogni comune in cui è presente la Federazione. “Da ora in poi - continua Camarda - ci attiveremo per raccogliere nelle nostre città idee e progetti per la Puglia che, come Federazione “Alto Salento”, invieremo al nostro candidato presidente sotto forma di proposta pro-

grammatica. Al più presto i responsabili della Federazione incontreranno il dott. Emiliano e concorderanno alcuni appuntamenti pubblici da tenere nelle province di Brindisi e Taranto”.

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Per la certezza di un risultato

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L’Unione Nazionale Commercianti Macchine Agricole

Unacma, rinnovate le cariche direttive

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i è svolto nei giorni scorsi il consiglio direttivo dell’associazione Unacma (Unione Nazionale Commercianti Macchine Agricole). Presidente è stato nominato Roberto Rinaldin titolare dell’azienda di famiglia in provincia di Treviso. Tre vicepresidenti coadiuveranno Rinaldin con specifiche deleghe: Vice presidente Nord, vicepresidente vicario e tesoriere è stato confermato Alberto Tonello, presidente dell’ACMA di Treviso, con delega ai rapporti con le fiere locali. Vice presidente Centro è stato nominato Carlo Zamponi con delega ai rapporti istituzionali, per mantenere un segno di continuità nelle rappresentanze in Associazioni ed Enti di cui fa parte da anni. Vice presidente Sud è stato nominato Francesco Barnaba, della provincia di Bari, con delega ai rapporti di partnership dell’associazione. La giunta sarà inoltre formata da: Cristina Rossi della ditta Rossi srl, della

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provincia d’Arezzo, alla sua seconda nomina; Alessandro Pucci della ditta P.M. & B. srl, della provincia di Viterbo e Maurizio Foschini, dirigente addetto all’area macchine del Consorzio Agrario di Ravenna. Questo ingresso in giunta vuole dare un chiaro segnale di maggior dialogo tra la rete di concessionari privati ed i Consorzi Agrari, comunque presenti significativamente tra gli associati. Sono stati cooptati, come previsto da statuto, due nuovi consiglieri: il sig. Stefano Cognolato della ditta MAC di Cognolato della provincia di Padova,

ed il sig. Daniele Danieli della ditta Danieli Macchine Agricole della provincia di Treviso. In consiglio direttivo quindi si rafforza la presenza del Nord Est con 6 concessionari e del Lazio con cinque concessionari, e comunque sono rappresentati tutti i brand di trattori. E’ stato infine confermato nel ruolo di Segretario Generale il Sig. Gianni Di Nardo. Il nuovo presidente Rinaldin ringrazia il precedente consiglio direttivo, la giunta e il presidente Zamponi per il lavoro svolto in questi anni e per il livello di iniziative messe in campo nonché per l’immagine ed i ruoli che l’associazione è riuscita ad ottenere nel quadriennio appena trascorso. La prossima assemblea dei soci si svolgerà a Bologna all’interno del padiglione 42 (stand delle filiere Unacma ed Enama), in cui si eleggeranno i revisori dei conti oltre a presentare altre importanti iniziative in programma.

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Avanzata proposta di legge per la gestione delle procedure esecutive immobiliari degli agricoltori

FIMA : “Il sovraindebitamento delle aziende agricole non è irreversibile”

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debiti delle imprese agricole pugliesi non sempre sono insolvibili“. Cosi Tavolo Verde di Puglia e Basilicata aderente a FIMA (Federazione Italiana Movimenti Agricoli) in uno dei punti esplicativi alla proposta di legge avanzata sulle gestione delle procedure esecutive immobiliari degli agricoltori. Annosa questione riconducibile ai crediti agrari degli anni 80 concessi per il miglioramento e l’esercizio aziendale. Con il susseguirsi di calamità naturali gli agricoltori non sono stati più in grado di restituire tali prestiti e hanno fatto ricorso al cosiddetto “consolidamento delle passività”, un meccanismo perverso che nel tempo ha prodotto più danni che benefici. Infatti le passività venivano rendicontate in modo unilaterale dalle banche e l’agricoltore chiamato ad estinguere debiti dalle cifre sempre più esorbitanti. Il denaro oggetto del mutuo non veniva poi erogato all’agricoltore, ma trattenuto dalla banca per consolidare pregresse passività, mentre di tali cifre venivano fatti passare inosservati gli interessi o meglio interessi su interessi. Dunque la banca rimodulava le rate da pagare, incassava gli interessi dalle regioni mentre il debito continuava a crescere all’infinito. “Nessuno ha mai voluto indagare su tali procedure , ma forse è venuto il momento di fare chiarezza sull’enorme quantità di denaro erogato a favore degli istituti di credito a titolo di concorso negli interessi” annuncia Tavolo Verde. Quindi oltre alle cifre pagate dalle regioni le banche continuano ad esigere dagli agricoltori interessi di mora a tassi usurai e continuano ad attivare procedure esecutive per somme di gran lunga superiori a quanto effettivamente concesso. L’indagine , si anticipa, potrebbe avere riscontri da un punto di vista civilistico ma anche in ambito strettamente penalistico. Anche perché se le cifre sono poco chiare non si può in alcun modo N°19 - 1 novemBRE 2014

di Paola Dileo

sostenere che l’agricoltore sia insolvente. “Si potrebbe – dichiara Tavolo Verde - prevedere una fase di accertamento dei debiti con conteggi aggiornati a tassi legali. Ancora oggi si pignorano indistintamente tutti i beni del soggetto e non gli si lascia di far fronte alle difficoltà. È opportuno poi che tutte le istituzioni a vario titolo, presa atto della rilevanza socioeconomica delle aziende agricole e dello stato di insofferenza in cui versano, applichino quegli strumenti normativi e amministrativi per riportare in bonis gli agricoltori.” Agricoltori, sottolineano, che non vogliono sottrarsi alle loro responsabilità, ma vogliono onorare i debiti nella giusta misura, perché in molti casi se l’ammontare è 100 in sede giudiziaria viene vantato un credito sette volte superiore. Inoltre, si precisa, la legislazione vigente prevede forme di tutela della proprietà contadina. In particolare l’art. 8 della legge 590/1965 prevede il diritto di prelazione agricola nelle ipotesi di vendita dei terreni. Proposta che dovrebbe operare retroattivamente ed

essere estesa alle procedure esecutive immobiliari in corso, come anche alle ristrutturazioni dei crediti INPS. Al Governo “Tavolo Verde” chiede che i debitori siano equiparati alla stregua delle vittime di usura ed estorsione. Non solo bisogna rendere impignorabili da parte dei creditori, stato ed enti pubblici compresi, le somme erogate a titolo di aiuto e/o provvidenza alle imprese agricole e derivanti con fondi comunitari o statali, ovvero a titolo di calamità o avversità atmosferica. È opportuno anche intervenire nelle procedure di esecuzione , con l’obbligo per gli enti di riscossione di notificare le cartelle esattoriali ai contribuenti morosi anche per consentire controlli o eventuali opposizioni. E per concludere si chiede di estendere alle aste giudiziarie la disciplina dell’antimafia e dell’antiriciclaggio, perché gran parte degli aggiudicatari reali e finali è costituita da malavitosi che per interposte persone utilizzano le aste per riciclare il denaro sporco.

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Sarà in grado di coprire oltre il 10% del fabbisogno energetico dell’azienda

Pastificio Divella, accordo per realizzazione impianto fotovoltaico

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nnovatec S.p.A. (“Innovatec”) società quotata sul mercato AIM Italia e attiva nello sviluppo e offerta di tecnologie innovative, prodotti e servizi per il mercato corporate e retail nell’ambito della generazione distribuita smart grid e smart cities, dell’efficienza energetica e dello storage di energia, rende noto che, la società interamente controllata Stea – divisione energia solare S.r.l. (“Stea”), ha sottoscritto con la società F. Divella S.p.A. (“Divella”) un contratto di EPC (Engineering, Procurement, Construction) finalizzato alla realizzazione, con interventi di efficienza energetica, di un impianto fotovoltaico di 998,50 Kwp sull’impianto di proprietà di Divella sito a Rutigliano (BA). Il corrispettivo del contratto di appalto è pari ad euro 1.660 mila circa e verrà pagato a milestones (da wikipedia: “Il termine milestone viene tipicamente utiliz-

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zato nella pianificazione e gestione di progetti complessi per indicare il raggiungimento di obiettivi stabiliti in fase di definizione del progetto stesso. Nei casi di progetti regolati da standard di qualità il raggiungimento delle milestones viene decretato tramite documenti ufficiali redatti dai vari attori del progetto e monitorato tramite metriche attraverso le quali risulta possibile fornire una stima della bontà del progetto e del suo stato di

avanzamento”). Stea dovrà rilasciare polizza assicurativa da una primaria compagnia assicurativa a garanzia della buona esecuzione dell’impianto. Il contratto prevede altresì l’attività di gestione e manutenzione dell’impianto (O&M) da parte di Innovatec ad un corrispettivo di Euro 180mila. Il contratto di O&M è decennale e i primi tre anni sono a titolo gratuito. L’ultimazione dei lavori è presumibilmente prevista entro gli inizi del 2015.

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Rapporto inedito lce sulle carni

All’Expo Gate presentata la Clessidra Ambientale

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l consumo reale di carne degli italiani è in linea con il modello nutrizionale della dieta mediterranea e garantisce il giusto equilibrio fra nutrizione, tutela ambientale e sostenibilità economica. Assica, Assocarni e UnaItalia, le principali associazioni di categoria delle tre filiere italiane della carne più importanti (bovino, suino e avicolo) hanno presentato presso Expo Gate, a Milano, la Clessidra Ambientale. Sviluppata nell’ambito del rapporto “La sostenibilità delle carni in Italia”, la clessidra rappresenta, con un approccio innovativo, l’equilibrio fra nutrizione umana e tutela dell’ambiente. Negli ultimi anni il consumo di carne è divenuto oggetto di molte attenzioni e di dibattito, legati soprattutto a ragioni nutrizionali e ambientali. Con la presentazione della Clessidra Ambientale e il più ampio rapporto sulla sostenibilità delle filiere della carne in Italia, i produttori vogliono far conoscere il loro punto di vista, fornendo una sintesi chiara e comprensibile delle conoscenze e dei più recenti orientamenti tecnico scientifici circa la sostenibilità delle carni sotto diverse chiavi di analisi: nutrizionale, ambientale, economica e sociale. L’incontro ha visto la partecipazione al dibattito di Massimo Marino, Socio fondatore di Life Cycle Engineering, Ettore Capri, Direttore del Centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile (Opera – UCSC), Evelina Flachi, Specialista in Scienza dell’Alimentazione, giornalista, Stefano Zurrida, Professore Associato di Chirurgia Generale, Università degli Studi di Milano. La carne e la sostenibilità ambientale - “La Clessidra Ambientale moltiplica l’impatto ambientale degli alimenti per le quantità settimanali suggerite dalle linee guida nutrizionali INRAN (oggi CRA-NUT) più recenti e disponibili, che prendono a modello la dieta mediterranea, e mostra come mangiare carne in giusta quantità non comporti un aumento significativo dell’impatto ambientale” –

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di Nica Ruospo

ha dichiarato Massimo Marino, Socio fondatore di Life Cycle Engineering, responsabile tecnico del progetto. “Se si segue il giusto modello alimentare, infatti, l’impatto medio settimanale della carne risulta allineato a quello di altri alimenti, per i quali gli impatti unitari sono minori, ma le quantità consumate decisamente maggiori”. Questo concetto è espresso in maniera chiara e intuitiva dalla Clessidra Ambientale, dove si può notare come in un modello alimentare corretto il carbon footprint delle proteine sia pari a 7,5 kg di CO2 equivalente, un valore in linea con quello di frutta e ortaggi, che arriva a 6,7 kg CO2 eq. La carne e la salute umana - Per quanto riguarda l’ambito nutrizionale, il documento “La sostenibilità delle carni in Italia” mette a fuoco come un consumo di carne, nelle dosi suggerite per una dieta equilibrata, costituisca un contributo fondamentale per la tutela della salute delle per-

sone. Dalle ricerche condotte sui consumi reali di carne nel nostro Paese, è emerso come gli italiani ne mangino mediamente circa 85 g al giornodato in linea con le indicazioni INRAN (oggi CRA-NUT) più recenti e disponibili - e come, nel medio periodo, si sia registrato un trend in leggero calo. “La carne e i salumi, consumati secondo il modello della dieta mediterranea, rappresentano importanti fonti di proteine e di altri micronutrienti solitamente assenti (vitamina B12) o poco rappresentati (zinco, selenio, B2, PP) o scarsamente disponibili (ferro) nei prodotti di origine vegetale” – ha affermato Evelina Flachi, Specialista in Scienza dell’Alimentazione. “Tutti questi elementi svolgono un ruolo importante per il mantenimento in buona salute dell’organismo e per un suo ottimale funzionamento.” “Per quanto riguarda la correlazione fra il consumo di carne e l’insorgere di certe patologie tumorali, è importan-

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te ricordare che gli studi condotti dal World Cancer Research Fund e dal The Institute of Cancer Research – primari Istituti di ricerca internazionali - hanno dimostrato che la relazione fra il consumo di carne e tali patologie non è dimostrabile per le quantità suggerite da una dieta equilibrata.” – ha dichiarato Stefano Zurrida, Professore Associato di Chirurgia Generale, Università degli Studi di Milano –“Queste corrispondono a 100-120 g al giorno, una quantità in linea con il consumo reale degli italiani, che possono quindi beneficiare degli apporti nutrizionali della carne senza doversi preoccupare di un ipotetico rischio salute legato alla sua assunzione”. La filiera della carne: poco spreco, molta sicurezza - Infine, il rapporto affronta anche il tema dello spreco alimentare legato al settore delle carni, evidenziando come la filiera della carne sia una delle più virtuose dell’agroalimentare italiano e può fungere da modello produttivo – anche in vista di Expo 2015 - per assicurare la sostenibilità economica

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e ambientale del settore in uno scenario che prevede un aumento del 60% della domanda di proteine da parte della popolazione mondiale entro il 2050. “Un’analisi puntuale dello spreco sociale nel settore delle carni deve tenere conto delle perdite che avvengono lungo tutti i passaggi, dalle operazioni agricole e/o industriali, alla distribuzione, fino al consumo.” – ha affermato Ettore Capri, Direttore del Centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile (Opera – UCSC) – “Il settore delle carni è quello meno soggetto al fenomeno dello spreco sia dal lato

del consumo, per il valore economico, culturale e sociale percepito per questi alimenti da parte dei consumatori, che da quello della produzione, per la struttura e l’organizzazione virtuose della filiera. Per quanto riguarda ad esempio il settore primario, l’allevamento ha un tasso di spreco dello 0,14%, rispetto al 0,31% del cerealicolo e al 4,67 dell’ortofrutticolo.” Inoltre oltre il 99,9% dei controlli sulle carni e sui salumi consumati in Italia risultano conformi ai requisiti di legge. Ricordiamo che il settore delle carni in Italia genera un valore economico dell’ordine di 30 miliardi di euro all’anno, rispetto ai circa 180 dell’intero settore alimentare e ai 1.500 del PIL nazionale. Mentre le tre filiere principali avicola, bovina e suina si ripartiscono in modo circa equivalente il valore economico complessivo, le differenze si trovano nel numero di addetti in Italia: 80.000 ca per le carni bovine, 44.000 ca per le carni suine e i salumi e 55.000 per le carni avicole per un totale di circa 180.000 addetti sul territorio nazionale.

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MANICA a MACFRUT:

soluzioni vincenti per le patologie dei fruttiferi Manica spa ha preso parte dal 24 al 26 settembre alla 31° edizione dell’importante kermesse Macfrut di Cesena, punto di riferimento per l’intero comparto produttivo dell’ortofrutta nazionale. Il tema centrale dei convegni Macfrut è stato quello delle nuove emergenze legate alle batteriosi e, a questo proposito, Manica ha saputo spiccare per la propria produzione di prodotti rameici, tecnicamente irrinunciabili per una moderna difesa delle colture. Nello specifico sono state presentate le tecniche innovative della nuova formulazione di POLTIGLIA 20WG, molto adatta alla difesa autunnale e invernale dei fruttiferi, e della collaudata poltiglia BORDOFLOW NEW. Manica, fedele alla propria mission di azienda e attenta alla cifra ecologica della propria offerta, si è saputa quindi ben collocare all’interno di tale contesto con la propria gamma di prodotti per la difesa delle colture frutticole e orticole. Allo stand Manica hanno fatto visita durante i tre giorni di Fiera molti professionisti tra tecnici, ricercatori e produttori giunti da tutta Italia e non solo. Tale pubblico ha apprezzato anche i prodotti registrati per agricoltura biologica, come la linea

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a catalogo a base di Aureobasidium pullulans con le specialità BONI-PROTECT, BLOSSOM PROTECT e BOTECTOR. Nello specifico, quest’ultimo è risultato particolarmente interessante poiché utilizzato in larga misura quest’anno anche nella viticoltura integrata, in virtù dell’assenza di tempi di carenza, tema molto sentito dai coltivatori. Macfrut ha visto anche quest’anno una grande partecipazione di pubblico e di espositori all’insegna dell’internazionalizzazione, segno evidente di un crescente interesse del mondo ortofrutticolo verso le competenze e tecnologie italiane in questo settore. Manica, all’indomani della chiusura dello stand espositivo, conferma un bilancio molto positivo dell’esperienza e questo lascia ben sperare per il successo e apprezzamento da parte del mercato orto-frutticolo per l’imminente stagione di difesa autunno-invernale.

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