Filo Diretto Monreale Ottobre 2012

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FILODIRETTO - ANNO III - N. 25/2012 MESE DI OTTOBRE - REGISTRAZIONE TRIB. DI PALERMO N. 29 DEL 30/12/2009 - STAMPATO IN PROPRIO IN DISTRIBUZIONE GRATUITA PRESSO GLI SPONSOR E LE EDICOLE DI MONREALE E FRAZIONI - TIRATURA 2500 COPIE

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SOMMARIO Caputo, Miceli, Lo Giudice, 3 candidati a confr onto di Luigi Gullo

ladri e Ladri di Piera Autovino

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L’arte al servizio dei cittadini di Fabrizio Lo Verso

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Come è difficile iniziare questo articolo di Comitato Pioppo Comune Autonomo

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I virbali ri cunsigghi comunali di Nuvoletta Dopo la pausa estiva la redazione di Filo Diretto ridi Luigi Gullo prende i lavori. Abbiamo deciso di pubblicare il numero di Ottobre in prossimità delle elezioni regionali per fornire un’informazione più precisa e puntuale su un tema molto importante e che ci vede particolarmente coinvolti, data la presenza di sei candidati monrealesi al Parlamento siciliano. La Sicilia e il confronto elettorale che l’attende sono sotto i riflettori di tutta l’Italia. Dall’esito delle urne potrebbero emergere indicazioni influenti sui futuri rapporti politici in Parlamento e sulle coalizioni che si costruiranno in vista delle Politiche del 2013. La Sicilia, da sempre considerata laboratorio politico d’Italia, sarà lo specchio delle tendenze e delle scelte di una parte molto rappresentativa di italiani. La Sicilia, chiamata a dare un giudizio sull’operato della uscente amministrazione guidata da Lombardo e sulla politica regionale, rappresenta, anche se con i dovuti distinguo e peculiarità, uno spaccato del sentimento politico nazionale. Le scelte di grande coalizione del PD con l’apertura a destra, le posizioni più intransigenti e critiche dell’IDV e di SEL, un PDL in crisi di identità, orfano di una figura carismatica capace di fare da collante tra le varie anime del partito e oggi caduto in balìa di varie correnti centrifughe, ed infine il tornado del Movimento Cinque Stelle, sono dinamiche politiche paragonabili a quelle che si vivono a Roma. Attendiamo di scoprire se il Movimento creato da Grillo, che beneficia di una campagna elettorale offerta generosamente dai vari Fiorito, Lusi e Penati, sarà in grado anche in Sicilia di guadagnare il voto d’opinione. Vedremo se i partiti tradizionali saranno penalizzati dal vento dell’antipolitica che sta vorticosamente soffiando in Italia o riusciranno a mantenere le proprie posizioni. Se i siciliani si mostreranno sensibili o refrattari al cambiamento, se sapranno scrollarsi di dosso una classe politica che ha continuato a fare sprofondare l’isola e che ha dimostrato di essere incapace di ridurre i tanti e annosi problemi che la stanno affossando, o se rimarranno fedeli ai soliti nomi legati ormai da diversi lustri alle onorevoli poltrone. Di sicuro, anche in Sicilia, un fenomeno importante e grave è costituito dal crescente astensionismo. Tra tessere elettorali bruciate e palesi manifestazioni di diserzione delle urne, i legittimi sentimenti di rabbia e di protesta e i conati di vomito dei cittadini dinanzi agli scandali della casta stanno trovando una valvola di sfogo nel modo più sbagliato e controproducente possibile. Il diritto al voto rimane ancora la principale e più incisiva forma democratica a disposizione del cittadino per influire sul futuro del paese. La sua rinuncia non potrà disarcionare i politicanti dalle loro

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L’EDITORIALE

poltrone né andrà ad intaccare i loro pacchetti di consensi clientelari. Al contrario, garantirà ai soliti nomi di mantenere le stesse poltrone. L’astensionismo del voto libero contribuirà a rendere più facile e probabile l’elezione e ad aumentare il peso specifico della solita nomenclatura tra gli scranni del Parlamento. La casta non teme le tessere elettorali bruciate, anzi ringrazia del gesto. La casta paventa che sempre più cittadini, liberi o affrancati dalla demagogia e dalle false promesse, decidano di sventolare dinanzi ai loro occhi le tessere elettorali con l’intento dichiarato di presentarsi alle urne in massa per esprimere un voto alternativo. Altro che astensionismo. Sta in questo il vero potere dell’elettore. Non serve stare in attesa che il cambiamento arrivi semplicemente in seguito alle proprie rimostranze, ma è necessario essere parte attiva e cercare il voto utile, quello espresso nei confronti di persone rispettabili, oneste, capaci di avviare il lungo e lento processo di scardinamento dell’attuale modo di fare politica. Candidati così esistono, certamente pochi e poco noti perché sostenuti da campagne elettorali povere, schiacciati mediaticamente dalle ingenti risorse economiche messe in campo dai candidati eccellenti. Ma qui sta l’impegno dell’elettore dotato della reale volontà di cercare il cambiamento e di volere influire sulla trasformazione della classe politica. A volerle cercare, possiamo trovare persone rispettabili, animate dal desiderio di contribuire alla crescita del paese, arricchite da un percorso personale, professionale e a volte anche politico, che le ha dotate dei requisiti necessari per svolgere un compito arduo ma nobile, e che le rende degne del titolo di Onorevole. La redazione di Filo Diretto, aperta da sempre al contributo dei cittadini, si è arricchita oggi di altre firme e quindi di ulteriori energie che le hanno permesso di avviare un nuovo progetto. E’ già presente online il sito www.filodirettomonreale.it, uno strumento che, con un linguaggio differente, ci consentirà di fornire ai cittadini monrealesi un’informazione più completa e più diretta. Il sito, dove sarà possibile trovare anche i nostri articoli, sarà arricchito dall’ausilio di servizi fotografici e video che meglio evidenzieranno gli avvenimenti, le facce, le problematiche e i disagi che concernono il nostro territorio. Sperimenteremo nuove formule comunicative e utilizzeremo le interviste video per dare voce alle esigenze e alle richieste dei cittadini. www.filodirettomonreale.it nasce anche con l’obiettivo di fare da rete e di dare visibilità alle realtà sia individuali che associative presenti nel territorio desiderose di diffondere le loro iniziative.

Filo Diretto: Direttore Editoriale: Luigi Gullo | Direttore Responsabile: Alex Corlazzoli | Redattori: Piera Autovino, Fabrizio Lo Verso, Carmen Nicolosi | Impaginazione e Grafica: Mauro Gulì, Nino Carlotta, Daniele Russo, Gaetano Ferraro | Fotografie: Piera Autovino | Hanno collaborato: Giovanni Bucceri, Comitato Pioppo Comune. Contatti: www.filodirettomonreale.it | redazione@filodirettomonreale.it


Intervista ai candidati monrealesi alla carica di Deputato all’Assemblea Regionale Siciliana. Abbiamo chiesto ai candidati Dina, Caputo, Lo Giudice, Miceli e Zuccaro di rilasciare un’intervista sulle pagine di Filo Diretto. Caputo, Lo Giudice e Miceli hanno accolto la nostra richiesta. Le interviste in forma integrale sono visibili su www.filodirettomonreale.it PER LA CAMPAGNA ELETTORALE HO PREVISTO UN BUDGET DI 45.000 € CAPUTO (PDL): “Sono definito lo stakanovista del Parlamento” Il Movimento di Grillo ridimensionato dai nostri programmi e dai nostri candidati di Luigi Gullo

L’On Caputo, avvocato penalista, volto noto della politica monrealese, essendo stato anche sindaco della città, oltre ad essere stato vicesindaco dell’amministrazione Di Matteo, è un deputato regionale uscente. Ripresenta la Sua candidatura, sottoponendosi al giudizio degli elettori della provincia di Palermo, nella lista del PDL, con Musumeci candidato presidente. On. Caputo, al Suo attivo vi sono 3 legislature per un totale di circa 11 anni da parlamentare presso l’Assemblea Regionale Siciliana. Cosa la spinge a ricandidarsi? Non pensa che gli elettori vedano nella Sua attività parlamentare una professione più che una missione? Ho dimostrato di fare politica per passione, con impegno e con dedizione ed è una scelta di vita. Mi ripropongo di continuare con la stessa dedizione. Sono definito lo stakanovista del Parlamento. Non penso alla rottamazione. Ritengo di essere ancora giovane anche se ho alle spalle una lunga attività politica, ma solo perché ho cominciato a 13 anni. La politica non va parametrata all’età ma all’impegno profuso e ai risultati conseguiti. Quanto sta spendendo per questa campagna elettorale? Ho previsto un budget di 45.000 €, ma probabilmente li supererò. Abbiamo potuto osservare i Suoi manifesti elettorali, come quelli di altri candidati, per la verità non di tutti, affissi in spazi non autorizzati. Non ritiene che ciò possa rappresentare un messaggio negativo agli occhi dei cittadini? E non ritiene invece che sia il caso di utilizzare una forma di comunicazione più sobria? Affidandoci ad attacchini privati capitano questi inconvenienti, ma abbiamo subito fatto rimuovere i manifesti collocati negli spazi non autorizzati ed abbiamo fatto le opportune raccomandazioni agli attacchini. Lei è il presidente della Commissione Attività Produttive dell’ARS. Ciò nonostante, nessuna soluzione è stata ancora trovata per i lavoratori dell’Italtel, del Cres, per i precari dei comuni, per i dipendenti dell’ATO, per i dipendenti del Benedetto Balsamo, solo per citare le realtà a noi più vicine. Quale speranza per questi lavoratori? Ho svolto il mio incarico con grandi risultati. I temi della crisi del commercio, dell’agricoltura e dell’industria in Sicilia sono stati affrontati dalla mia commissione. Ma è chiaro che il mio è un organo parlamentare e non esecutivo. Abbiamo attenzionato molto questi problemi, abbiamo inserito il CRES in un programma quadro che prevedeva la reindustrializzazione dell’area di Carini coinvolgendo l’ITALTEL con il CRES parte integrante. Dopo 12 audizioni e incontri con 4 assessori regionali siamo arrivati ad un tavolo quasi definitivo, ma poi i dipendenti hanno ritenuto di rappresentare istanza di fallimento, interrompendo un percorso. La soluzione che stiamo trovando per l’ITALTEL avrebbe avuto effetti positivi anche per il CRES.

Nelle ultime settimane vari giornali hanno fatto l’elenco dei candidati all’ARS che sono stati oggetto di condanne. Lei figura tra questi a causa della condanna ricevuta in appello a un anno e cinque mesi (pena sospesa) per tentato abuso d’ufficio: quando era sindaco di Monreale avrebbe evitato il pagamento di alcune multe a un assessore e all’autista del vescovo. Non pensa che i rappresentanti dei cittadini debbano prima di tutto garantire la massima trasparenza e legalità? Sono molto sereno. E’ una questione ancora da chiarire perché io ho firmato provvedimenti che altri uffici mi hanno sottoposto. La mia è una condanna non definitiva che dovrà passare ancora il vaglio della Cassazione dove spero di ribaltare il verdetto di secondo grado. Anche il candidato Crocetta ha dichiarato che vanno distinti i vari tipi di reato. In caso di reato infamante non mi sarei ricandidato. Non ho intascato soldi, non ho utilizzato denaro pubblico per scopi privati, il mio comportamento è stato sempre rigoroso. Sono ritenuto uno dei soggetti più impegnati concretamente nella lotta contro la mafia. Denuncio continuamente fenomeni di estorsione, di usura, di danneggiamenti al territorio. Quanto guadagna in un anno da parlamentare? Io preferirei che Lei mi chiedesse quanto spendo da Parlamentare. L’indennità netta è di circa 9000/10000 euro comprensivi del rimborso per i portaborse. Ma io sono un Parlamentare che guarda alla qualità. Ho investito nella politica e sostengo molte spese: 2 segreterie, 2 segretari, contribuisco a numerose attività culturali sul territorio, faccio il politico di qualità. Sono difatti il Parlamentare più attivo della Regione Siciliana. Penso di essere uno dei pochi che ha meritato quanto guadagna dalla sua attività. Ma non è un problema di stipendio, quando svolgevo la sola attività di avvocato penalista guadagnavo di più. Sulla base di una legge del 1965, Lei, così come gli altri parlamentari dell’ARS non residenti a Palermo, riceve una diaria di circa 4000 € mensili, come rimborso per le spese di soggiorno. Ma Lei risiede a Monreale, a pochi km da Palazzo dei Normanni. Non ritiene che sia eticamente più giusto rinunciare a questa voce dello stipendio e intraprendere una battaglia nel Parlamento regionale per abrogare questa legge? Chi in questa regione deve fare i sacrifici? Non mi risulta, non credo di avere in busta paga una voce di 4000 € mensili, e non sarebbe giustificato dato che risiedo a Monreale. Comunque io ho firmato il disegno di legge di riduzione dei Parlamentari, ritengo che potrebbe essere anche azzerata l’indennità di un Parlamentare, io non vivo di politica. Non si può rinunciare unilateralmente ad una indennità perché siamo ancorati alle indennità dei senatori. Gli scandali avvenuti nella regione Lazio riguardanti i finanziamenti pubblici erogati ai partiti ed il loro utilizzo incontrollato hanno aperto un filone di indagine anche sui gruppi parlamentari all’ARS. Qual è l’entità del finanziamento pubblico che riceve il suo gruppo parlamentare e come viene utilizzato? Da capogruppo di AN avevo contezza del rimborso, parametrato al numero dei Deputati e al numero dei dipendenti. Comunque i 3 contributi che versa l’assemblea regionale ai gruppi sono sempre inferiori ai costi di gestione, anche perché i dipendenti hanno contratti anche superiori a quelli dei Deputati. Di che cifre parliamo? 3000 € al mese per ogni Deputato, poi altre cifre che non conosco con precisione perché di competenza del capogruppo. Il sentimento anticasta, antipartitico e di conseguenza l’astensionismo sono molto diffusi tra gli elettori. Pensa che anche in Sicilia il Movimento 5 Stelle potrà conseguire quei risultati che i sondaggi gli accreditano a livello nazionale? Il Movimento 5 Stelle ha commesso un errore. Non ha presentato un programma né ha presentato i candidati. Non si può pensare di

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essere eletti solo come contenitore della protesta, che si è molto ridotta in queste settimane di campagna elettorale perché i nostri candidati nel territorio ed i nostri programmi hanno ridimensionato l’astensionismo. Le previsioni in Sicilia del M5S sono di molto inferiori a quelle nazionali. Io ho espresso i temi della campagna elettorale e i risultati raggiunti. Si parla di 1500 atti parlamentari, una commissione riunitasi 277 volte. E’ un record assoluto nel Parlamento. Alle ultime elezioni ha ottenuto 16150 preferenze. Quali le previsioni per le prossime elezioni? Circa 7000 alla prima candidatura, 10000 alla seconda e quasi 17000 alla terza. Io non ho strumenti operativi, non ho mai fatto l’assessore, ho messo sempre la mia faccia e sono stato molto presente nel territorio. Il lavoro alla fine paga, e l’ho riscontrato nella vita professionale, personale e politica. Sempre premiato dal lavoro svolto e senza avere avuto mai clientele.

quello che faccio lo faccio sempre, e questo lo sanno tutti. Io ho accolto una richiesta fatta da mio fratello Mario che ha 2 bambini che frequentano quella scuola frequentata anche prima dai miei figli. Visto cosa è stato fatto a questa scuola, nell’immobilismo generale, da genitore e non da politico, e senza eccessivi clamori, ho donato l’impianto di videosorveglianza, chiedendo prima l’autorizzazione al sindaco e al dirigente scolastico. Anche per la scuola Pietro Novelli, dove i genitori si sono autotassati per ripulire il primo piano, ho dato, su richiesta dei genitori, un contributo per ripulire il secondo piano. Inoltre mi sono interessato per contattare un mio amico proprietario di una grande ditta per sistemare a sue spese il secondo piano. Per riservatezza non manifesto i gesti di solidarietà che compio a favore di molte famiglie.

Dal giorno successivo a quello delle sue dimissioni da vicesindaco del comune di Monreale, si è avuta l’impressione che Lei, a giudicare anche dagli interventi di consiglieri comunali a Lei vicini, sia passato all’opposizione, quasi come volesse mantenere le distanze da una gestione comunale che non riesce a trovare soluzioni alle varie emergenze da fronteggiare nel nostro territorio. Quali le motivazioni che l’hanno indotta a togliere il Suo appoggio politico al sindaco Di Matteo da Lei fortemente voluto? Filippo Di Matteo è mio amico personale, è il candidato sindaco che ho fortemente sostenuto e scelto per un programma condiviso. Il gruppo del PDL in consiglio è costituito da giovani preparati che hanno fatto le loro scelte indipendentemente dalla mia volontà anche se da me condivise. Il progetto iniziale non è stato attuato. Monreale vive un momento di grandissima difficoltà. Avevo chiesto al sindaco, fino a quando ero vicesindaco, un’inversione di rotta, un’azione politica più incisiva, anche un cambiamento di alcuni componenti della giunta, ma senza alcun risultato. La nostra richiesta, finalizzata a rilanciare la piuttosto asfittica azione politica a Monreale, non è stata realizzata. Non condividiamo la politica delle tasse, questo immobilismo generale, questa politica che non dà rilancio alle infrastrutture né trova soluzioni alla crisi del comune. I consiglieri del PDL e della lista Caputo hanno sottoposto al sindaco proposte sulla scuola, sull’edilizia, sull’igiene ambientale, sul costo dei servizi pubblici, sul rilancio dell’occupazione, sulla diminuzione della pressione fiscale. Il sindaco ha continuato nel suo percorso. Non abbiamo mai fatto gesti eclatanti, né abbiamo impedito al sindaco di amministrare. I consiglieri del PDL decidono di volta in volta cosa votare. Lei ha voluto donare l’impianto di videosorveglianza alla scuola Morvillo. Lei fa donazioni regolarmente a sostegno delle necessità della Sua città o solo nei periodi di campagna elettorale? Guardi, se Lei potesse rivolgere questa domanda ad almeno 50 sindaci della provincia di Palermo su 82 le direbbero che Salvino Caputo queste azioni li compie costantemente. A 50 comuni in campagna elettorale? La mia caratteristica che mi permette di ricevere consensi è che

LA SICILIA SI SALVA ATTRAVERSO UN GOVERNO DI RESPONSABILITA’ LO GIUDICE (NELLO MUSUMECI PRESIDENTE): ”INTENDO LA POLITICA COME MISSIONE” CHIEDO SCUSA PER I MIEI MANIFESTI AFFISSI ABUSIVAMENTE di Luigi Gullo

Salvatore Lo Giudice, medico urologo, classe 1965, è candidato nella lista Musumeci. Eletto al consiglio comunale di Palermo nelle file dell’UDC nel 2008, era transitato negli ultimi anni nella lista Grande Sud, rivestendo anche la carica di assessore provinciale a partire da maggio 2011. A pochi mesi dalle elezioni regionali ha abbandonato Gianfranco Miccichè per candidarsi con Musumeci.

Dott. Lo Giudice, la Sua candidatura nella lista Musumeci ha destato sorpresa tra chi la conosce. Cosa è

successo, cosa significano queste dinamiche politiche? Beh veda, io mi sento una persona libera, una persona che non dipende dalla politica, per cui scelgo sempre liberamente. La mia non è una scelta incoerente. In questa fase della mia vita politica ho sentito di non essere più in linea con le decisioni prese da Gianfranco Micciché e dal suo partito e quindi ho ritenuto opportuno percorrere la mia strada e quindi essere coerente con le mie idee.

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Nelle varie decisioni che sono state prese, sia Miccichè che i suoi collaboratori non hanno assolutamente tenuto in considerazione quella che è la base del partito che è poi quella che deve assolutamente essere sentita prima di prendere le decisioni. Non pensa che i Suoi elettori avranno difficoltà a comprendere questi passaggi? Credo di no perché io mi propongo alla mia gente come persona seria, persona corretta, persona che ha un passato limpido, persona che si è sempre applicata con grande determinazione e con grande passione in tutte le cose che sono state fatte. Non la imbarazza il trovarsi in una coalizione con il PDL e il PID dove, tra i candidati, vi sono alcuni personaggi indagati o addirittura condannati? Non sono in lista né col PDL né con il PiD ma nella lista Nello Musumeci, una lista apartitica, senza una chiara connotazione politica. Sì, le mie idee sono di centro destra per cui mi trovo benissimo in quest’area. Musumeci mi ha convinto per il suo modo di fare, per il suo passato, perché ha sempre dimostrato di essere una persona seria, una persona che proviene dalla classe operaia, una persona che non ha mai approfittato della propria posizione di potere per potere risolvere i problemi personali, tant’è che ha due figli disoccupati. Quindi io non mi definisco una persona del PID nè una persona del PDL, non ho assolutamente nessun imbarazzo a essere in una lista che appoggia Nello Musumeci pur avendo come alleati il PID e il PDL. Dott. Lo Giudice, monrealese d’adozione, anche Lei sembra non essersi sottratto alla guerra del manifesto elettorale ingaggiata con altri candidati monrealesi. Volete forse togliere visibilità a chi ha meno capitali da investire? Non rischiate al contrario di inviare ai cittadini un messaggio negativo, e non è invece più premiante una forma di comunicazione più sobria, basata sui contenuti? Ho dato indicazioni di non mettere manifesti in zone dove non è possibile metterli, ma purtroppo c’è sempre chi non se ne cura e infatti è una cosa che si ritorce contro noi stessi. Per cui io, con grande determinazione, ho detto a chi si occupa dell’attacchinaggio di non mettere manifesti negli spazi non appropriati. Ma visto che il responsabile sono io ne chiedo scusa a tutti i cittadini. Quanto sta spendendo per questa campagna elettorale? Guardi poco, pochissimo. Non tutti in questa campagna elettorale abbiamo avuto le stesse possibilità e oggi c’è gente che fa campagne elettorali faraoniche con manifesti e gigantografie inoltre ho organizzato solo un piccolo buffet quando avevo come ospite Nello Musumeci. Qual era il suo stipendio da assessore provinciale? Si aggirava intorno ai 4.000 euro. Però, secondo me, più che del mio stipendio, è importante capire in che modo ognuno di noi che ha avuto un ruolo istituzionale, ha svolto il proprio lavoro, il proprio compito. Io ho svolto il mio ruolo di assessore con grande impegno e sottraendo tanto tempo al mio lavoro. Non ho approfittato mai del ruolo che avevo, perché, ad esempio, ho fatto poche volte uso dell’auto blu, e solo per motivi istituzionali. Io ero un assessore che andava in giro col motorino. Mi sono allontanato da Palermo solo due o tre volte e l’ho fatto per spostarmi verso Roma, dove sono andato per motivi istituzionali per incontrare dirigenti del Ministero con i quali, durante lo svolgimento del proprio ruolo, è inevitabile un confronto. Ho iniziato un bel progetto, ancora in itinere, che attingeva a fondi della Comunità europea, il cosiddetto Progetto 20 20 20, un progetto che aveva la sovrintendenza della Provincia, che riguardava i Comuni, che avrebbe portato e che porterà un po’ di benessere e di lavoro e soprattutto di riqualificazione ambientale ed energetica del nostro territorio. Un progetto importante che fra qualche mese darà i primi frutti. Perché dimettersi da assessore provinciale quando un lavoro è già stato avviato e penso con buoni risultati, per accedere all’ARS? Perché non ho voluto fermarmi, perché, nonostante avevo questo ruolo che poteva gratificarmi, ho voluto mettermi in gioco, perché credo tantissimo in quello che sto facendo e in quello che potrò fare. Io penso che chi oggi è nelle condizioni, chi oggi sente di poter dare qualcosa in più alla propria terra ha il dovere di farlo.

sciato oggi è una Sicilia in ginocchio, una Sicilia distrutta, una Sicilia dove il sole non splende più come una volta, per cui quello che dice il leader dei Forconi è sotto gli occhi di tutti. L’assessore Armao ha dichiarato che a seguito del Patto di Stabilità la regione Sicilia andrà in fallimento nel 2014. Mi sembra un atto di ammissione di grave responsabilità perché queste sono cose note da parecchio tempo. Il governo Lombardo anziché continuare a perseverare nel dare consulenze, avrebbe dovuto fare queste considerazioni tanto, ma tanto tempo prima e prepararsi a questa restrizione economica alla quale la regione Sicilia sarà costretta a seguito del Patto di Stabilità. E quindi la vostra proposta qual è? Come si salva questa Sicilia? La Sicilia, secondo me, si salva attraverso un governo di responsabilità, un governo di serietà, un governo nel quale prevalga il buon senso e la trasparenza e l’onestà. Perché non ci vuole tanto per risolvere i problemi, ci vuole soltanto l’interesse a volerli risolvere. Deve finire il tempo in cui i politici si spendono soltanto considerando e anteponendo agli interessi della gente, i propri interessi. Soprattutto attraverso la responsabilità. Invito a leggere il programma dei primi 200 giorni del candidato alla presidenza Nello Musumeci, un programma abbastanza completo dove vengono prese in considerazione a 360° tutte le varie problematiche della regione Sicilia, dalla riorganizzazione del turismo alla riorganizzazione dei pubblici uffici, dalla formazione alla riduzione dei costi della politica. In quel programma si parla anche di dare una soluzione a questi problemi. I candidati monrealesi sono sette: perché i monrealesi dovrebbero votare Lei e non loro? Perché io? Perché sento di avere dentro di me tutta l’essenza per poter fare bene all’interno dell’ARS. Perché ho fatto sempre tutto nella mia vita con grande determinazione e con grande passione. Ho fatto sempre il “mestiere” del medico inteso come una missione. Io perché voglio intendere la politica, allo stesso modo, come una missione, perché oggi chi si andrà a sedere negli scranni dell’ARS dovrà solo affrontare problematiche, anche abbastanza gravi, quindi avrà più oneri che onori. Devo comunque dire che nel panorama dei candidati locali c’è anche altra gente, altri candidati che vale anche la pena votare. Il Movimento 5 Stelle anche in Sicilia sembra in forte crescita. Tra nuotate nello stretto e scalate dell’Etna Grillo accresce i suoi consensi. Non rischiate anche voi di essere travolti dal sentimento anticasta e antipartitico? Sarebbe stupido dire che non c’è la reale possibilità che il M5S abbia un grosso successo elettorale perché oggi, secondo alcuni, il voto al M5S e a Grillo potrebbe rappresentare il voto di protesta. Però io sono convinto che le critiche sono assolutamente lecite e legittime quando sono costruttive e non soltanto distruttive. O meglio, sono convinto che alla critica debba seguire un tentativo o comunque una proposta di risoluzione dei problemi che non mi pare assolutamente vi sia nel Movimento a 5 Stelle, nei loro programmi o nei loro discorsi. In Sicilia non abbiamo bisogno di questi atti clamorosi di gente che mette una “tuta” da subacqueo e attraversa lo Stretto, abbiamo bisogno di tanta serietà, di tanta determinazione e di tanta onestà. Il voto di protesta è il voto dato alla gente seria, alla gente che non ha un passato scabroso, alla gente che non ha avvisi di garanzia, alla gente che nella propria vita ha dato sempre dimostrazione di serietà, di onestà, di coerenza e di buon senso. Quanto pensa che l’astensionismo possa incidere sul risultato elettorale? Penso tantissimo, questa è la cosa più sbagliata da poter fare. Il voto è un’arma importantissima che ognuno di noi ha in mano, che deve essere utilizzata nel modo migliore. L’astensionismo oggi non fa altro che dare ancora forza alla gente che ci ha già amministrato fino ad oggi, svantaggiando invece chi si propone in maniera seria e diversa rispetto alla politica passata. Il voto di protesta deve essere il voto dell’alternanza, il voto dato appunto a gente nuova, a gente onesta, a gente determinata ad andare a Sala d’Ercole per cercare di risolvere i problemi della gente e non i propri problemi finanziari ed economici.

Parliamo di programma. Il leader dei Forconi, Mariano Ferro, ha dichiarato che le promesse fatte dai vari candidati alla Presidenza sono finte, perchè la Regione è al dissesto finanziario. Se vi saranno risorse saranno totalmente assorbite per pagare gli stipendi dei vari lavoratori in attesa di retribuzione, tra forestali, precari dei comuni, lavoratori della formazione, addirittura dipendenti ARS. Nulla andrà in investimenti per la crescita economica, per la cultura, la scuola, la riduzione delle tasse. Ha una visione più ottimistica? La visione non può essere ottimistica, perché quello che viene laContatti: www.filodirettomonreale.it | redazione@filodirettomonreale.it

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I 27.000 DIPENDENTI REGIONALI VANNO UTILIZZATI PER PRODURRE RICCHEZZA DANIELA MICELI (IDV): SPENDEREMO €1.800 PER LA CAMPAGNA ELETTORALE “GRAN PARTE DEGLI ATTUALI POLITICI LAVORANO PER AUTOCONSERVARSI” di Luigi Gullo

La dott.ssa Maria Daniela Miceli, assistente sociale presso il comune di Monreale, è il presidente del circolo monrealese dell’Italia dei Valori. Per la prima volta si sottopone al giudizio degli elettori, candidandosi all’Assemblea Regionale Siciliana con Marano Presidente. Dott.ssa Miceli cosa la spinge ad assumersi un compito così impegnativo? Noi, come circolo di Italia dei Valori, siamo presenti sul territorio a Monreale da tre o quattro anni. Ci siamo occupati di alcune problematiche e siamo stati interpellati da persone che ci vedono come punto di riferimento. Dal momento in cui il nostro partito ci ha dato questa opportunità, abbiamo ritenuto che fosse importante spendersi e presentare una candidatura sottoponendoci al giudizio degli elettori, perché è chiaro che il momento elettorale è il momento più alto della democrazia, il momento in cui i cittadini decidono e devono valutare le persone che si propongono e che vogliono portare delle idee e un impegno in politica. E’ un compito molto arduo. Noi siamo un gruppo di persone distribuite sul territorio a Monreale ma anche a Palermo e in altri comuni della provincia, e tutti insieme ci stiamo sobbarcando l’onere di questa campagna elettorale. Quanto sta spendendo per questa campagna elettorale? La nostra campagna elettorale è molto povera. Come ho scritto nella lettera di presentazione della mia candidatura crediamo nella forza delle idee e non del denaro, anche se lo scenario attuale non rinforza queste posizioni. Noi ci siamo autofinanziati e abbiamo raccolto 1800,00 euro. Quindi una campagna elettorale sobria, pochi manifesti elettorali, niente comizi in hotel costosi, nessuna cena offerta agli elettori; insomma, esigue risorse finanziarie messe in campo. Non pensa di venire offuscata dalla forza economica dei Suoi avversari? Si, è possibile. Alcuni ragazzi, facendo volontariato, la notte, hanno affisso dei manifesti, solamente negli spazi autorizzati, ma ci sono stati coperti, perché le risorse messe in campo dai nostri avversari sono assolutamente superiori alle nostre. So che c’è tanta gente che sicuramente non si lascia offuscare la mente da questo tipo di forza e di ostentazione di potere, e che cerca i contenuti, le idee e le proposte nuove in ambito politico, noi speriamo di arrivare a queste persone.

potrebbero essere portate in ambito politico. Ritengo che le persone che fanno politica debbano essere rappresentative. Io sono una persona normale, sono una persona che vive di lavoro, conosco i problemi della gente per il lavoro che faccio, risento, come tutti, del momento di crisi e di recessione economica che vive il paese e credo di poter rappresentare questo tipo di gente. Le persone che fanno politica, attualmente, rappresentano solo se stesse e si spendono e spendono dei soldi per autoconservarsi e consolidare il proprio potere. Io ho detto, nella lettera di presentazione della mia candidatura, che rinuncio a gran parte dello stipendio, della retribuzione e delle indennità previste. I nostri deputati regionali sono sovrapagati e hanno delle retribuzioni che li allontanato totalmente dai cittadini. Non possono rappresentarli, non vivono i problemi della gente. Io posso rappresentarli, io so quali sono i problemi delle persone, io credo di poterli affrontare e di avanzare proposte per rinnovare il sistema politico siciliano. Parliamo di programmi. Quale sarà la Sua prima proposta una volta insediatasi nel Parlamento regionale? Probabilmente dirò una cosa detta anche da altri. La prima cosa da fare in Sicilia è tagliare i costi della politica. I nostri deputati hanno una retribuzione che varia dai 14000,00 ai 23000,00. Le mie priorità sono, sicuramente, i servizi sociali. Questa regione non ha recepito l’ultima normativa statale in materia di servizi sociali. E’ necessario, quindi, riformare tutto il sistema dei servizi che significa, ad esempio, anche dare un input al lavoro femminile. Laddove ci sono asili nido e servizi domiciliari per le persone anziane e disabili, le donne vengono aiutate ad avere anche una propria vita e una propria affermazione professionale. Sicuramente bisogna avere un occhio attento ai beni culturali, perché viviamo in un Paese, parlo dell’Italia, ma parlo anche della Sicilia, dove non si capisce che alla popolazione vanno offerte opportunità per la crescita. Un popolo che non cresce culturalmente è un popolo che non riesce a sognare e ad avere delle prospettive. E’ necessario investire sui beni culturali che tutti ci invidiano. E c’è anche l’ambiente nelle mille sue sfaccettature. Parliamo della raccolta differenziata. Noi come Sicilia siamo dietro, probabilmente, a tutte le regioni d’Italia. L’acqua pubblica deve essere una priorità e deve essere riaffermata in maniera definitiva. Le aree protette dei Parchi Naturali devono essere valorizzate e diventare fruibili da parte dei cittadini, perché è necessario occuparsi dell’ambiente e della tutela dell’ecosistema. Una classe politica che non pensa alla salvaguardia del proprio ambiente sicuramente non ha prospettive per il futuro e non ha nulla da lasciare ai propri figli.

La Sicilia è prossima al dissesto finanziario. Come si può intervenire per sanare o comunque migliorare la situazione economica della Regione? Ci sono dei fondi strutturali che sono i trasferimenti della Comunità Europea. Si prevede che finiranno nel 2013 e non sono stati ancora spesi. La Regione Sicilia ha speso pochissimo perché manifesta un’incapacità progettuale che coinvolge le classi dirigenti e l’apparato burocratico. Il privato deve fare delle proposte che potrebbero essere recepite dal pubblico. Bisognerebbe quindi in questi ultimi anni Qual è la Sua visione della politica? utilizzare, razionalizzare e spendere le risorse messe a diIo credo che la politica sia veramente un servizio e il modo sposizione dalla Comunità Europea. E’ chiaro che bisogna in cui noi ci stiamo spendendo in campagna elettorale mi ripensare a una razionalizzazione delle risorse della Regiofa capire che le persone che mi circondano sanno quanto ne Sicilia che conta 27.000 dipendenti. Questi dipendenti bisogna metterci del proprio, quante risorse personali e possono essere utilizzati per produrre ricchezza. Servono quanta fatica bisogna fare per farsi conoscere, parlare alla ad esempio per fare funzionare i Musei. Non è necessario gente e ascoltare i loro problemi e fare delle proposte che esternalizzare questi servizi. Queste risorse personali e Contatti: www.filodirettomonreale.it | redazione@filodirettomonreale.it

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professionali ci sono, bisogna valorizzarle, bisogna far sì che vengano utilizzate per il raggiungimento degli obiettivi. Non sono soltanto i dipendenti regionali la forza lavoro che può essere utilizzata, abbiamo in Sicilia 27.000 forestali. Non sono bene utilizzati e lo scenario che ci circonda, i nostri boschi, ci danno la conferma di tutto questo. Inoltre si potrebbe utilizzarli per risistemare la costa della Sicilia. I nostri giovani devono poter avere un’opportunità di vita e di lavoro senza dovere andare via e i turisti devono poter venire e trovare tutto quello che serve. Il turismo è una delle nostre attività economiche principali, ma anche questa non è una priorità per la nostra classe politica, non lo è stato fino ad ora. Ritiene che i Siciliani saranno in grado di dare una spallata ai partiti e ai personaggi politici che hanno affossato l’isola e che si ripresentano puntualmente alle elezioni? Io questo non lo so, aspetto il 29 ottobre. Credo che la gente si stia risvegliando e che ci sia una maggiore presa di coscienza. E’ chiaro che ci sono molte persone che non vogliono più andare a votare, su queste noi stiamo lavorando per convincerle che io rappresento un’alternativa. Ritengo che i partiti siano fondamentali per la vita democratica del Paese. Ultimamente c’è stato un deterioramento dei contenuti che ha impedito ai partiti di essere un grosso motore di democrazia. Bisogna ripensare all’organizzazione dei partiti, sicuramente e immediatamente, per far sì che la gente si appassioni e si avvicini. A Monreale risiedono due Deputati uscenti, Caputo e Dina. Qual è la Sua valutazione sul loro operato? Cosa si aspetta dal voto dei cittadini monrealesi? Credo che loro stiano facendo moltissimo e se andiamo in giro vediamo quanto hanno investito nella loro campagna elettorale, perché per loro, come dicevo prima, è fondamentale autoconservarsi e investire sul rafforzamento del consenso elettorale. Qual è la mia valutazione: io sono cittadina di Monreale, ho avuto Salvino Caputo come sindaco di questo Comune e credo che i dirigenti politici abbiano lavorato per il disfacimento di questo paese. Le condizioni in cui versa il paese in questo momento sono veramente deplorevoli. Il Testo Unico degli Enti Locali prevede incompatibilità tra la carica di deputato regionale e la carica di assessore comunale. Loro, pur essendo deputati regionali, hanno abusivamente fatto l’assessore e il vice-sindaco in questo Comune. Non sono persone che rispettano le regole. Credo che di questo, i cittadini si siano, in parte, resi conto. Vedremo il 29 ottobre.

L’importanza di un voto di Giovanni Bucceri

Gli onorevoli siciliani indagati, inquisiti o condannati durante il governo di Raffaele Lombardo, compreso lui, erano 27, il 30%. Come dire che uno su 10 dei politici che si muovono tra i corridoi di palazzo d’Orleans hanno o hanno avuto problemi con la giustizia. Non c’è da stare allegri, un tale numero di immorali potrebbe formare una cosiddetta quinta colonna occulta che pilota tutto a suo favore. Nonostante si urli ad ispirarsi a codici etici e a liste pulite, quasi tutti i partiti hanno ricandidato esponenti che hanno dimostrato di non avere nessun senso etico. Abbiamo una sola arma contro questi cialtroni.... non votarli!! E’ assurdo non andare a votare fareste il loro gioco, anzi coloro che non votano più da tempo, potrebbero fare la differenza. Essi rappresentano coloro che non hanno mai chiesto niente e perciò obiettivi nello scegliere a chi dare il loro consenso. Mandare a casa i disonesti è un dovere da parte della nostra gente siciliana, quella stessa gente che ha voluto il primo parlamento del mondo (1097), quasi un millennio fa quando, cacciati gli arabi, l’illuminato Ruggero d’Altavilla assecondò il desiderio di democrazia dei siciliani. Non ha importanza per quale partito votiate, quella è una questione di ideologia, ma per favore non votate le persone che calpestano la giustizia. Sono sicuro che i limpidi cervelli dei siciliani onesti che amano la propria terra sapranno cacciare quegli pseudo siciliani che amano solo loro stessi, e ci coprono di vergogna agli occhi del mondo.

ladri e Ladri sulla Scuola di Piera Autovino

Lunedì 1 ottobre, a scuola sono entrati i ladri. Per l’ennesima volta. Ancora al P. Novelli. Cosa cercano a scuola? Cosa avranno portato via? Vado a vedere. Tutto intorno polvere, tanta polvere e macerie; muri sfondati dai lavori di ristrutturazione che sembra non finiranno mai. Gli operai mi invitano ad uscire perché non sono adeguatamente equipaggiata. “I ladri” hanno aperto gli armadietti dove custodivo i libri degli alunni, i cd, le videocassette, i giochi che preparo per loro e insieme a loro. Non manca niente, almeno credo! Chi sono? Ragazzi, dicono. Nostri alunni,

penso. Cosa vogliono? Senza giustificarli, considero: forse anche loro sono stati derubati!

Torno indietro col pensiero alla scuola trascurata, abbandonata e maltrattata. Da chi? Da anni l’abbandono in cui versano le strutture scolastiche monrealesi, e non solo, è noto. La violenza nei confronti della scuola è stata perpetrata anche da chi, con la pretesa di governare, si è prostituito alla cultura orgiastica del denaro sprecando e distribuendo prebende ad amici e parenti in una emorragia continua mentre la disoccupazione e la povertà dilagano. Lo spettacolo che ci offrono i politici, anche a livello locale, è sconcertante e desolante. Qualcuno ha detto che rappresentano molto bene gli italiani: ladri, corrotti e corruttori, mafiosi e prostituiti. Siamo questi, dunque, gli italiani? Non c’è denaro per i servizi e non si trova qualche migliaio di euro per fare i sopralluoghi e le pulizie straordinarie dentro le scuole, ci dice il politico che ci governa. Chi ruba i nostri soldi, i servizi, la cultura, dunque? C’è, nel paese di Monreale, il luogo in cui teniamo in affitto locali inutilizzati da gennaio 2012 (prima adibiti a scuola), a euro 8,33 all’ora, e il luogo in cui le classi sono ubicate presso i saloni parrocchiali e funzionano a giorni alterni. La scuola a giorni alterni, poi, è stato proprio il massimo che si poteva pensare per dare l’idea della disattenzione nei confronti dei diritti dei bambini e delle loro esigenze didattiche ed educative. Ci sono scuole in cui gli insegnanti preparano le tinozze, nella stagione delle piogge, per raccogliere l’acqua che scende dai tetti, e ci sono scuole dove i bambini in inverno devono usare le copertine, i guanti e i cappellini per ripararsi dal freddo. Ci sono scuole dove il preside viene multato per aver osato continuare a fare lezione utilizzando spazi non adeguati e scuole dove si continua a fare lezione anche quando ci sono quattro cessi funzionanti per diciotto classi. Ci sono scuole dove c’è la palestra ma mancano gli attrezzi pur essendo stato erogato il contributo per il loro acquisto e ci sono scuole che vengono chiuse con documentazioni discutibili e poi vandalizzate e rese inagibili. Ci sono nuovissime scuole dell’infanzia chiuse in attesa di adeguamenti e di vandali che vadano a coprire possibili inadempienze e, a pochi metri da queste, classi di scuole dell’infanzia ubicate in centri sociali affidati alle parrocchie. Ci sono classi di scuole primarie ubicate in edifici della Chiesa a cui paghiamo gli affitti ed edifici spaziosi e capienti di proprietà della Provincia e del Comune, che restano inutilizzati. La manutenzione periodica, la cura, la pulizia, i bagni funzionanti, le strumentazioni adeguate, le palestre, i laboratori, e per ultimo, ma non per importanza, i muri periodicamente dipinti, sono il punto di partenza per poter parlare di accoglienza, di cultura, di ambiente sereno per i lavoratori e per i bambini. Questi sono problemi comuni a tutte le scuole del paese di Monreale e frazioni. Cosa fa l’amministrazione? Cosa fa l’assessore alla Pubblica Istruzione a cui eroghiamo una indennità di carica lorda di 12 006,60 euro all’anno? E l’assessore all’edilizia scolastica, nonché vice-sindaco, che percepisce 7 307,75 euro lordi all’anno? Chi sono i “Ladri”, allora? Ci sono ladri e Ladri! Ci sono i Ladri della cultura, del diritto allo studio, della sicurezza, della giustizia e dell’uguaglianza. E ci sono i ladri di portafogli che si prestano a sporchi giochi vandalici e forse in/consapevolmente rendono funzionale un certo tipo di politica. Cosa succederà? L’attenzione si sposterà sui “ladri” con la elle minuscola. Verrà fermato, indagato, criminalizzato chi si è reso comunque disponibile a queste sporche manovre. La scuola predisporrà progetti per contrastare la dispersione e la criminalità. Il controllo sul territorio prevederà il coinvolgimento di maggiori “forze “dell’ordine”. In passerella andrà il politico di turno. E lo spettacolo continua. Tutto questo lascerà un segno nelle generazioni che adesso vivono questi disagi. Cerchiamo di fare in modo che non accada ancora. Io cercherò di ricordarmene quando avrò in mano la matita copiativa.

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L’ARTE AL SERVIZIO DEI CITTADINI

ricoperte di cartapesta colorata e posta in cima alle canne impiantate lungo il perimetro tracciato.

di Fabrizio Lo Verso

Da un anno il Link Collettivo Arci sta lavorando per rivalutare l’area del parcheggio di Via Venero, nei pressi della circonvallazione. Dopo aver piantato 60 alberelli lo scorso novembre, i ragazzi dell’associazione hanno dato vita a un piccolo “giardino essenziale”, insieme agli artisti Francesco Lo Coco e Mario Lo Conte e ad altre due associazioni (Officina e Ricerca e Human Rights Youth Organization). FiloDiretto ha incontrato il professore Francesco Lo Coco. Professore Lo Coco, ci vuole spiegare come è nata questa idea? Tutto ha avuto inizio con un invito di Marco Farina, Tommaso e Roberta Gullo, a produrre, in collaborazione con le loro associazioni (Hryo, Link e Officine e Ricerca), idee e progetti d’intervento sul territorio, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente. Dopo alcuni incontri con i componenti delle tre associazioni, valutate le risorse umane (molte) e quelle economiche (inesistenti), si è deciso insieme di realizzare il progetto “Un giardino essenziale” elaborato da me e Mario Lo Conte. L’idea era di recuperare quest’area del posteggio di Via Venero, già in stato di abbandono, attraverso l’utilizzo di materiali effimeri con cui realizzare l’installazione artistica di un giardino simbolico. Qual è stato il ruolo delle tre associazioni, ovvero il Collettivo Arci Link, Officina e Ricerca, e Human Rights Youth Organization? I ragazzi delle tre associazioni hanno dato un contributo fondamentale per la realizzazione dell’installazione. In poco tempo abbiamo messo su un vero e proprio cantiere, nel quale ciascuno aveva un compito ben preciso. Il lavoro preparatorio prevedeva la raccolta di 70 canne da fiume, abbondanti nel nostro territorio. La preparazione del terreno era così immaginata: una traccia sul terreno lunga m.18x2, zappato e diversificato tramite terriccio fertile, su cui sarebbero stati impiantati successivamente gli alberelli del giardino essenziale. Tutto sommato è stata un’ottima esperienza di lavoro collettivo e condiviso.

Qual è il messaggio che volevate mandare ai cittadini? La nostra installazione voleva costituire uno stimolo per la collettività, al senso di recupero e valorizzazione del territorio, e insieme una sollecitazione delle coscienze che lo abitano. L’intervento di arte ecologica è di per sé dialogo con la natura, interpretazione in chiave estetica e misura. L’arte esce dal quadro, dalle pareti del museo, e si espande nello spazio illimitato della natura creando, di fatto, un nuovo modo di fruire l’arte stessa e di vivere la natura. Crede che quest’iniziativa sia riuscita a sensibilizzare i cittadini o si poteva fare qualcosa di più? Bisogna riconoscere che è difficile riuscire a sensibilizzare i cittadini che da lungo tempo sono disabituati a reagire al degrado, assuefatti alla convivenza con la sporcizia e a un caotico vivere quotidiano. Per questo motivo diventa sempre più urgente intraprendere iniziative di tipo educativo. Nelle scuole, per esempio, si potrebbero attivare progetti di educazione civica, di rispetto della natura e degli spazi, e di educazione alla bellezza e alla responsabilità personale. Crede che si riuscirà, prima o poi, a rivalutare completamente l’area? Penso che, oltre a una questione di educazione civica, il problema sia di natura squisitamente politica. Si tratterebbe di porre all’attenzione il recupero di tutte quelle piccole aree urbane, risultanze del caotico sviluppo urbanistico ed edilizio dei nostri territori, riqualificandole come zone destinate ad usi più civili. Come s’immagina quest’area in futuro? Mah!!

Che materiali sono stati usati per creare gli alberelli? Le chiome degli alberelli sono state realizzate con delle semplici strutture in filo metallico sagomato,

PER CAMBIARE SERVE PIU’ ASTENSIONE O PIU’ ATTENZIONE? di Fabrizio Lo Verso

“Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”. Così cantava Fabrizio De Andrè in seguito al ’68, attaccando tutti coloro che rimanevano inermi davanti al bisogno di cambiamento della società. Un’indifferenza che, anche oggi, in una fase politica e sociale fondamentale per il futuro del nostro Paese, è presente a tal punto da essere quasi un ostacolo per chi crede davvero nella possibilità di miglioramento. A quest’indifferenza, tipica di ogni periodo storico, si aggiunge un allontanamento progressivo della gente dalla vita politica, causato dal comportamento disgustoso dei nostri politicanti, ma anche dalla mancanza di cultura e di una vera informazione libera. Tutto ciò porta al cosiddetto “astensionismo elettorale”. L’astensionismo consiste nel “non voto”, ovvero nel rifiuto da parte del cittadino del diritto al voto (alla faccia dei nostri padri e delle nostre madri che hanno lottato duramente, sacrificando anche la vita per darci la possibilità di scegliere i nostri rappresentanti!). Coloro che decidono di non andare a votare, pensano di mandare un segnale forte d’indignazione alla classe politica. Ma siamo sicuri che essa sia interessata o, più semplicemente, sia in grado di recepire il messaggio? L’astensionismo può far comodo solo a quella classe politica che non vuole cambiare le cose, quella che riesce ad ottenere voti attraverso politiche clientelari o mafiose, quella che poi è la stessa che il “non votante” vuole sconfiggere. L’astensione dal voto è un’astensione dalle responsabilità. E’ più facile dire che “i politici sono tutti uguali” piuttosto che tenersi informati sulle attività e sulla storia di chi si presenta alle elezioni. Ogni cittadino deve capire che il voto è l’arma più forte che ha a disposizione e che i soliti politici temono colui che ha voglia di cambiare le cose,

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ma temono ancora di più colui che prova a cambiare le cose con i fatti. Spesso sentiamo dire che il “non voto” è un voto dato al più forte. Analizzando matematicamente le conseguenze dell’astensionismo si capisce meglio cosa vuol dire. Se andassero a votare 10 persone e 4 di queste votassero per Tizio, allora Tizio otterrebbe il 40% dei voti. Se, invece, andassero a votare solo 8 persone (le altre 2 si astengono) e 4 di queste votassero sempre per Tizio, allora Tizio otterrebbe il 50% dei voti. Quindi…. Se non si sceglie, si rischia di venire scelti! E mentre in Italia, e soprattutto in Sicilia, quasi la metà della popolazione non va a votare, in Belgio, per esempio, il voto viene considerato un diritto ma anche un DOVERE: se non si va a votare o non si presenta una giustificazione valida per il mancato voto si rischia di essere chiamati a comparire in tribunale. Prendiamo esempio….

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Com’è difficile iniziare questo articolo di Comitato Pioppo Comune Autonomo

che l’opposizione è stata troppo “morbida” nei confronti dell’amministrazione. Siamo di fronte ad un fallimento evidente; sarebbe elegante ed opportuno, da parte di chi il fallimento non ha saputo evitarlo, trovare il coraggio di fare un passo indietro nel rispetto non solo dell’elettorato, ma soprattutto dei nostri bambini. Forse attraverso queste considerazioni rischiamo di passare per arroganti, ma in realtà abbiamo cercato di condividere con voi quella che giorno dopo giorno sta diventando una diffusa paura, paura che dietro tutto ciò possa esserci dell’altro.

Non sappiamo se sia più giusto approfondire la complessa situazione delle scuole materna ed elementare di Pioppo o se parlare della scarsa capacità di comunicazione che ha questa amministrazione. Proveremo a fare entrambe le cose: A Settembre 2011 chiediamo l’agibilità della scuola elementare, ad un anno, nessuna risposta. A Gennaio 2012 viene consegnata la nuova scuola media e l’amministrazione disdice l’affitto dei locali Ciolino (sede ex scuola media). A Febbraio 2012 viene chiusa la scuola materna per problemi strutturali, dopo una settimana viene riaperta ma senza consegnare, alle mamme che lo richiedono, nessun documento che accerti la messa in sicurezza dello stabile. A Giugno 2012 viene nuovamente chiusa la scuola materna di Via Polizzi (precisamente a tre giorni dal termine massimo della revoca dei 6 mesi di tempo dalla disdetta dell’affitto dei locali Ciolino e viene riconfermato l’affitto dei locali per altri 2 anni). A Luglio 2012 il Sindaco comunica che a breve verrà effettuata la perizia nella struttura della scuola materna per stabilire la natura di questi problemi strutturali. Il consigliere D’Alcamo comunica la disponibilità di 80.000€ del CIPE per la messa in sicurezza della scuola materna, ma l’amministrazione dice di non esserne a conoscenza e in compenso dichiara di avere a disposizione 365.000€ per un progetto di ristrutturazione della scuola elementare. Ad Agosto 2012 il Sindaco ci comunica che in settimana si effettuerà la perizia alla scuola materna. Passano pochi giorni e ci comunica di aver fatto confusione con un’altra scuola. Ad inizio Settembre 2012 l’assessore La Corte ci comunica che non ci sono i soldi per effettuare la perizia e che non gli risultano gli 80.000€ menzionati dal consigliere D’Alcamo. Lo stesso giorno, il Sindaco smentisce le parole del suo Settembre 2012, consigghiu assessore comunicandoci di essere in possesso di entrambe le di- 27 sponibilità economiche. Finirà che ad avere ragione era l’Assesso- comunali re La Corte (anche se in parte). A metà settembre 2012 il Sindaco in assemblea ci riconferma Avia assai ca nun ci ia, e, finarmenti, a lu consigghiu comunali fui presenti. che: 1° A giorni verrà fatta la gara d’appalto per affidare la perizia; i soldi Arrivai entru li tempi ci sono; e di sentiri “ Lu Biunnu” fui cuntenti. 2° Il prossimo anno inizieranno i lavori di ristrutturazione della scuo- Paria ca lu munnu stava canciannu la elementare e per questo si ritiene opportuno mantenere i locali picchì iddu l’amministrazioni stava denunciannu: Ciolino; un sacciu comu, si vinni a sapiri, 3° Non occorre preoccuparsi se in quella struttura privata ci sono solo 6 aule (ne servirebbero 16) perché la scuola verrà ristrutturata ca u sinnacu all’assissuri appi a favuriri. Iddu cuntesta ca “un innominabile innominato per settori escludendo la necessità di effettuare i doppi turni. A fine settembre 2012 il Sindaco ci comunica che non ci sono impropriamente il curriculum abbia presentato”. i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti comunali, ci fa capire E l’innominatu, chi già ri li nostri sordi 12 mila euro all’annu si pigchiaramente che la priorità non può essere la scuola e che al mo- ghia, mento non è in grado di argomentare, rifiutando un incontro con assittatu arresta, senza farisi nudda maravigghia. genitori perché -dice- non avrebbe alcuna novità da riferire. “Lu Biunnu“ tuttu nfervorutu minaccia ri denunciari A fine settembre 2012 dei vandali entrano all’interno della si u curriculum ra partecipata nun vulissi ritirari. scuola materna rubando del materiale costoso e compiendo atti Nuddu si susi ri la poltrona, vandalici. iddi vonnu stari tutti commiri, assittati Il 4 Ottobre 2012 in massa interveniamo in consiglio comunale e leggiamo il nostro comunicato. Il Sindaco, costretto ad interveni- e a nuatri nni vonnu teniri ‘nguaiati. re, afferma che questi sono problemi che il consiglio comunale può E puru pi stasira, “p’un satari li servizi base pu’ cittadinu”, risolvere votando il bilancio. Il Presidente del consiglio comunale ri “limari” a tariffa IMU, proponi Vittorino. Arcidiacono riapre la seduta, ma la richiude poco dopo per motivi di Alla prossima siruta si rimanna a riunioni, ordine pubblico. I consiglieri comunali non potranno rispondere alle vistu ca già scattau lu gettoni. affermazioni del Sindaco e alle domande poste durante il nostro intervento. Infine, a metà Ottobre 2012 incontriamo l’Assessore Salamone, il Presidente del Consiglio Comunale Arcidiacono e l’inge- Nuvoletta gnere Cassarà dell’ufficio tecnico. In questa occasione otteniamo le seguenti informazioni: 1) per la verifica strutturale (non perizia) della scuola materna servono circa 5.000€ che saranno inseriti nel bilancio che dovrà essere votato entro il 31 di questo mese; 2) gli 80.000€ del CIPE non bastano; 3) la scuola materna non è sicura; per la messa in sicurezza ci vorrà molto tempo. Al termine dell’incontro chiediamo come mai non sia stata data una risposta alle mamme, quando nel settembre 2011 chiesero l’agibilità della scuola elementare. Ci rispondono che verrà data a fine lavori di ristrutturazione. Inoltre il tecnico ci comunica che i lavori della scuola elementare non potranno essere svolti per settori, che dovrà essere chiusa del tutto, che le 16 classi dovranno essere divise tra i locali privati di Ciolino e la nuova scuola media e che sarà necessario effettuare i doppi turni. Questo è quello che sta accadendo. E’ sotto gli occhi di tutti che questa amministrazione ha dei grossi problemi organizzativi, progettuali e di comunicazione; riteniamo però doveroso dire che anContatti: www.filodirettomonreale.it | redazione@filodirettomonreale.it

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4 ottobri 2012, Consigghiu comunali, secunna puntata Presenti a lu consigghiu, comu preventivatu, u “Populu Sovranu” è arrivatu. Supra a situazioni ri precari e di li scoli, sunnu priparati, pi stu sfasciu e pi st’amministrazioni, sunnu indignati. Tuttu scrittu hannu e un c’è bisognu ri sturiari pi capiri ca sta’ situazioni accussì un po’ durari. Supra li nostri spaddi nun li putemu cchiù suppurtari, e chiddi ca risurtano ‘ncompetenti, gnuranti e latri, avemu a scarricari: fannu finta ri girari e firriari, pi fari in modu ca sempri pi iddi avissimu a vutari. Ci nne unu poi, ca ti manna a casa na littra cu tanti nummari ca mancu si ponnu iucari; è u so travagghiu, chiddu pi’ cui profumatamenti, tutti i misi, lu pagamu nui. Sulu pi ghiri ra via Veneru a chiazza Indipendenza Si futti quattrumila euru o misi pi stanticchia ri pinnenza. Stu “beddu spicchiu” ru nostru paisi avissi a sapiri ‘nzoccu facemu nui cu milledducentu euru o misi. Tutti i jorna un elencu ci putissimu fari e a zappari l’avissimu a mannari, viremu poi chi nummari n’avissi a ricitari! Ma stavota spiramu ca lu populu l’idei l’avissi chiari, ca ri sti’ mmarazzi n’avissimu a libbirari. Nni stu cunsigghiu apertu, lu populu sovranu fu l’espertu e ri competenza e attenzioni a sti cunsigghiera retti lezioni. I “pioppesi”, cu granni determinazioni, iIllustrano ri li scoli la situazioni: Stu sinnacu, cu la so muta amministrazioni, spenni i nostri picciuli a profusioni, 8,33 euru all’ura, ri gennaiu ri st’annu, pi’ na scola vacanti stamu pagannu. E mentri la scola materna ru Chiuppu viremu chiusa e vandalizzata a st’ura cu ddi picciuli l’avissimu aggiustata. Ma forsi quarcunu supra sta’ scola avi misu l’occhi, e ci pari ca a popolazioni è fatta r’allocchi? Cu nni l’avissi a spiegari tuttu stu ‘mbrogghiu? Lu sinnacu si “stuia u cuteddu” supra u cunsigghiu, e pi livari tutti ri l’imbarazzu, pari fattu apposta, l’attenzioni si sposta supra un ragazzu chi grira e protesta. Ri carabbineri si chiede l’interventu e iddu lassanu sfuari a stu purtentu. Intantu u gettone scatta E puru pi sta’ jurnata è fatta.

17 ottobri 2012: Giangreco, Salamone, Di Matteo, Intravaia, La Fiora; è a Giunta presenti nni sta jurnata. Pi li quattru e menza è privista a terza puntata. A Giangrecu a parola pigghia, e ri li “nefandezze e scorrettezze” ri Lu Biunnu si fa maravigghia. Idda disoccupata era, picchì ru Cres avia arristatu fora, circava travagghiu, u curriculum avia prisintatu e o’ bannu ru GAL avia partecipatu. Lu Biunnu, cu veemenza, cuntesta, run esseri mai statu né rottamatori, né moralista, ma idda, ri assessora, u curriculum avia a ritirari ra “main lista”. N’to sta mentri, Abbruzzo pensa e nni spiega, ricennu nta na sula frasi, ca dall’UDC nesci e nno gruppu mistu trasi. E pi du’ uri, nni fannu attintari na longa discursioni: Capizzi cu Arcidiacunu ci l’havi pa’ gestioni ri stu cunsigghiu cumunali. Grippi: “Vengo e mi spiego” rici bbaccagghiannu; nni cunta ca si “travasanu” i parola e mentri all’ Arcidiacunu va addifinnennu, cerca ri mettiri Capizzi cu lu “culu ri fora”!

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Mirtu ri lu sinnacu voli a relazioni annuali pi’ capiri u progettu ri st’amministrazioni, ca jucannu a “scarrica canali”, accolla a dicisioni ri l’aumentu ri li tassi a stu consigghiu comunali. Lo Coco nnarreri vulissi turnari, ri li problemi ra puntata pricidenti vulissi parrari: ‘nveci ri “aria fritta”, u problema ri fognature s’avissi a’ affrontari, e a ristituire l’oniri di depurazioni non dovuti, l’amministrazioni avissi a pinsari. Richiama l’attenzioni all’ordini ru jornu, Vittorinu e parra ri lu so’ impegnu pa’ città e pi lu cittadinu. D’Alcamu si nni va a lo so’ casa picchì a riscursioni supra a scola avia a essiri purtata. Vaglica, doppu ru uri ca r’avutru si parra, rimetti a’ Giangrecu a la sbarra, pu’ travagghiu ca tuttu u jornu indefessamenti proruci, pigghia i so’ difisi, cu la so’ flebili vuci. E, finarmenti, e sei e mmenza si rapi supra l’IMU a riscursioni. La Fiora illusta arre’ in pochi paroli a situazioni. Pi procurari i risorsi nicessari, pu bilanciu ri previsioni, pari ca a scelta politica ri st’amministrazioni, è di “sucari u sangu” a la popolazioni. Ri “ru punta” l’aliquota basi proponi ri isari e ri 0,76 a 0,96 vulissiru arrivari. E siccomi, un si po’ “munciri sempri a stessa vacca”, Mirtu, pi cunta ca nun si ficiru, l’amministrazioni attacca. Proponi ri controllari l’introiti ri posteggi e ra pubblicità, pi fari pagari tutta la città. Lo Coco parra ri amministrazioni precedenti a “Tarallucci e vino” e di “accanimento terapeutico” supra u cittadino. D’Eliseo chiede “di questa amministrazione la dimissione”. A Romanotto, parissi ca a secunna casa a cori ci stassi, e proponi ri isari, ra prima casa, li tassi. Polizzotto e La Fiora rispunninu cu competenza, ca a li tributi minori avissi a ghiri, a cuminciari ri rumani, la loro scienza. Abbruzzu dichiara ca un havi facci pi vutari sta proposta e s’appresta a nesciri ri l’aula, pi tutta risposta. Vittorinu vota pu bbeni ri la città, mentri Grippi a so’ dichiarazioni d’amuri, a Di Matteo, ci fa. U sinnacu parra, finarmenti, pi convinciri a vutari tutti li presenti. L’opposizioni nesci ri l’aula, tutta cumpatta, e parissi la vutazioni fatta; ma manca quarchi votu ancora e lu sinnacu va pi chiamari l’UDC, ca nisciu fora, Su i novi e mmenza e a proposta un passa, e a dumani, a la prossima puntata, nni lassa. Iddu nesci cu tutti l’assissura a ccura, ‘mprecannu pi quannu cci chiedinu i favura. Rura menz’ura la quarta puntata e di l’IMU finiu a parrata. Stu miliuni c’avia a trasiri nni li cassi ru Cumuni, u niscissiru iddi ri li so abitazioni.

Nuvoletta

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IL NOSTRO TURISMO di Carmen Nicolosi “I bed and breakfast sono tutti pieni!!” così più volte ha dichiarato il nostro sindaco quest’estate quando veniva intervistato in merito al turismo monrealese. Sarà vero? È una dichiarazione emersa da dati di fatto o è stato un modo per attrarre turisti da noi? Dall’indagine svolta ascoltando il parere di vari commercianti che vivono di turismo e di gestori di B&B ed affittacamere, scelti in base a determinati criteri quali vicinanza dalla Cattedrale o esperienza lavorativa di questi, è emerso che il sindaco non si è curato di informarsi sull’argomento e sono emersi dati abbastanza rilevanti. Cominciamo con l’analizzare uno dei problemi principali che affligge la nostra città: i rifiuti! Ve ne sarete accorti che siamo un po’ invasi, ogni tanto, da immondizia qua e là. Questo è un problema di grande importanza. Non vogliamo con questa “denuncia” accusare il comune perché sappiamo che questo non ha il potere di risolverlo, ma a qualcuno dobbiamo pur rivolgerci come cittadini che onestamente pagano le tasse e che vorrebbero vivere e lavorare in una città pulita. Questo non da una bella immagine di noi nel mondo, dato che è risaputo che la nostra Cattedrale attrae turisti di qualsiasi nazionalità. Non ci facciamo una buona pubblicità! Alcune strutture turistiche hanno subìto problemi abbastanza seri, a danno della loro immagine, a causa di recensioni negative avute proprio riguardo la mancata raccolta dei rifiuti. Da ciò deriva un grave danno economico, non solo per le strutture ma per la città intera. Un altro problema, che può sembrare banale ma in realtà è importante, è quello della mancanza di segnaletica, quasi inesistente per quanto riguarda la strada da seguire per arrivare a Monreale da Palermo. Per i turisti stranieri è un’impresa guidare fino a Monreale, innanzitutto perché non sanno che direzione seguire, ma anche perché abituati a prendere i mezzi pubblici non sanno districarsi nel traffico di Palermo come noi. Poi arrivati a Monreale non sanno dove passeggiare perché da noi i marciapiedi sono un miraggio o, se ci sono, sono occupati dalle attività commerciali. Non è divertente vedere la paura sui volti degli stranieri che credono di morire proprio qui da noi, investiti da un’auto. È un problema anche questo! Come se non bastasse, il turista che sceglie di spostarsi con i mezzi pubblici è costretto a pentirsene perché non abbiamo dei servizi efficienti. Occorrerebbe facilitare i collegamenti. L’ennesimo problema emerso è il traffico della nostra cittadina. I turisti prima di arrivare a Monreale credono che questa sia il tipico paese di montagna tranquillo e libero da traffico e smog, ma purtroppo poi si rendono conto che non è proprio così. Per coloro che alloggiano in periferia il problema non si pone più di tanto ma solo fino a quando non fanno un giro del paese.

È così difficile rendere Monreale più appetibile al mercato del turismo? Monreale non è solo Duomo e Chiostro! Abbiamo lo stile barocco, gli stucchi del ‘700, le fontane, ma in un degrado assoluto, le opere del Novelli e del Veneziano, la villa comunale che però non è agibile attualmente. Bisogna impegnarsi per cercare di attirare anche turisti di giovane età creando allettanti eventi anche per loro. Dovrebbe crearsi una sorta di collaborazione tra le varie strutture ricettive per far sì che gran parte dei turisti rimanga a dormire da noi, evitando che vada a pernottare a Palermo o in altri posti. Le varie strutture monrealesi non dovrebbero essere in competizione tra loro ma appunto farebbero bene ad allearsi perché così ne gioverebbe il turismo di tutto la città. Qualche gestore ha lanciato l’idea di creare un consorzio di strutture turistiche che possa non solo consolidare la collaborazione tra queste strutture, ma possa anche creare nuove opportunità di lavoro e migliorare l’immagine di Monreale in un contesto turistico più organizzato ed efficiente. I gestori non si dicono soddisfatti del lavoro dell’amministrazione, che per alcuni è proprio inesistente. Emerge che l’amministrazione è talmente lontana dai reali problemi e bisogni del turismo monrealese che gli stessi gestori tendono a sostituirsi ad essa. Non è da sottovalutare il problema crisi. Il calo di turisti che si registra è dovuto soprattutto a questo periodo storico che stiamo vivendo, difficile dal punto di vista economico. È calato il potere d’acquisto, i turisti spendono i loro soldi solo per il necessario e quindi se possono evitano di comprare anche il souvenir. Infatti invece di comprare le cartoline scattano semplicemente delle foto-ricordo. Monreale attrae turismo da sola e, fondamentalmente, nessuno veramente si dedica al 100% ad essa. Monreale non è vista come meta turistica a sé, cioè i turisti vengono da noi perché vicini a Palermo: è una tappa obbligatoria, ma un turista non si ferma una settimana qui, perché? Cosa c’è da fare per un’intera settimana? Più che altro viene sfruttata come punto d’appoggio per raggiungere altre località. Si dovrebbe creare un’offerta turistica mirata all’incremento dei flussi turistici puntando sulle grandi potenzialità che ha una città come Monreale; il patrimonio culturale, l’enogastronomia, il patrimonio naturale sono i punti da cui partire per sviluppare un’offerta turistica più forte, più appetibile e più concorrenziale. Colui che investe sul turismo, chi ci si dedica, riesce a portare il turista a Monreale ma solo per proprio interesse. L’amministrazione si impegna a fare qualcosa ma non è abbastanza. Ben vengano gli eventi da questa organizzati, ma occorre una programmazione turistica fatta da gente competente su base pluriennale. I gestori e i commercianti che abbiamo sentito non riescono a intravedere l’impegno dell’amministrazione. Evidentemente in concreto non risulta. Chiederemo all’assessore al turismo, Lia Giangreco, di illustrarci i progetti posti in essere dall’amministrazione per incentivare il turismo nel territorio monrealese.

LAVORO CERCASI DIPLOMATA ALL’ISTITUTO TECNICO PER IL TURISMO A/S 1990 DETENTORE DI CERTIFICATO DI INGLESE AVANZATO CAE RILASCIATO DELL’ISTITUTO CAMBRIDGE, ISTITUTO SEDE DI DUN LAOGHAIRE, CONTEA DI DUBLINO REPUBBLICA IRLANDESE E ACCOMPAGNATORE TURISTICO ABILITATO CON ESPERIENZA VENTENNALE NEL SETTORE, IMPARTISCE LEZIONI DI INGLESE E FRANCESE A RAGAZZI DI SCUOLE MEDIE E MEDIE SUPERIORI CHIEDERE DI CONSUELO ALLO 091 6403495 E/O 3313482530 NON OLTRE LE ORE 17.00

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