Bilancio Sociale 2009

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BILANCIO SOCIALE 2009

FONDAZIONE ONLUS GIOVANNI PAOLO II



BSOCIAL bilancio sociale 2009 fondazione onlus Giovanni Paolo II


Š Fondazione Giovanni Paolo II Onlus fotografie : Archivio Fondazione Giovanni Paolo II Onlus tutte le foto sono state pubblicate con il consenso di chi vi è ritratto progetto grafico e impaginazione Lalalab + COMMUNITY finito di stampare presso la tipografia Sagraf nel mese di Aprile 2011


Indice Lettera del Presidente Mons. Nicola Bonerba Lettera del Segretario Generale Giovanni Antonio Vessia Introduzione e nota metodologica 1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 1.9.1 1.9.2 1.9.3 1.9.4 1.9.4.1 1.9.5

L’identità Chi siamo ............................................................................................................................ 11 Ambiti di attività e servizi ................................................................................................. 12 Lineamenti storici ............................................................................................................. 13 Contesto di riferimento e visione .................................................................................... 15 Missione ............................................................................................................................. 15 Codice Etico ....................................................................................................................... 16 Modello di organizzazione gestione e controllo ............................................................. 16 Assetto istituzionale e Struttura organizzativa .............................................................. 17 Le risorse gestite .............................................................................................................. 21 Risorse umane .................................................................................................................. 21 La formazione degli operatori ......................................................................................... 25 Risorse strutturali ............................................................................................................. 26 Risorse finanziarie e Politica di Fund Raising ................................................................ 29 Ikea per la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus ............................................................. 29 Gli interlocutori ................................................................................................................ 30

2 2.1 2.1.1 2.1.2 2.2 2.3 2.3.1 2.4 2.5 2.5.1 2.5.2 2.5.3 2.5.4 2.5.5 2.6 2.7.1 2.7.2

Relazione sulle attività Il Centro Socio Educativo Diurno per minori .................................................................. 35 Le attività antimeridiane: il segmento CHIDDE ............................................................. 36 Le attività pomeridiane .................................................................................................... 39 Risultati del Centro Socio Educativo Diurno ................................................................. 44 Il Centro di Ascolto per le Famiglie ................................................................................. 45 I Servizi Forniti .................................................................................................................. 47 Risultati dei Centri di Ascolto per le Famiglie ................................................................ 52 Le altre attività del 2009 ....................................................................................................... 54 Progetto Via del Campo ................................................................................................... 54 Progetto “Auchan Eleven” ................................................................................................ 56 Progetto “Cacciatori di Aquiloni” .................................................................................... 56 Progetto “Do’ Mést: 60 occasioni di incontro a Bari tra giovani e lavoro” .................... 58 Progetto “Ludobus” .......................................................................................................... 60 Programmazione 2010 .................................................................................................... 61 Nuovo Centro Sociale Polifunzionale: avvio operativo ................................................. 62 Il Piano di Fund Raising 2010 .......................................................................................... 62


3 3.1 3.2 3.2.1 3.2.2 3.2.3 3.3

Situazione finanziaria Produzione e distribuzione del valore aggiunto ............................................................ 66 Profili patrimoniali e finanziari ........................................................................................ 68 Analisi delle entrate e dei proventi ................................................................................. 68 Analisi delle uscite e degli oneri ...................................................................................... 69 Analisi dello stato patrimoniale dal 01/01/2009 al 31/12/2009 ............................... 70 Considerazioni generali sul quadro economico-finanziario ........................................ 71

4 4.1 4.2 4.3

Coinvolgimento degli interlocutori Il team di consultazione e le modalitĂ di coinvolgimento ............................................ 75 I risultati della consultazione .......................................................................................... 77 La tua opinione ................................................................................................................. 77 Il tuo sostegno



Questo secondo Bilancio Sociale dell’esercizio 2009 segna l’aggiornamento annuale delle attività della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus rispetto al primo del 2008 che ha avuto il carattere di una panoramica generale della vita di questa istituzione. La mia soddisfazione per questo secondo rapporto è nel constatare e documentare l’intensa attività della Fondazione per lo sviluppo del suo servizio alla comunità cittadina nelle sue aree periferiche con i suoi bisogni. La direzione degli interventi è decisamente di carattere educativo per una cittadinanza sempre più piena e consapevole e vuole contribuire al miglioramento qualitativo della vita personale e sociale nella polis che costituisce la ragion d’essere della Fondazione. L’emergenza educativa, denunciata non solo dalla Chiesa ma anche da una gran parte di autorevoli componenti della società italiana, rafforza la scelta educativa che fin dall’inizio ha caratterizzato i programmi e le attività della Fondazione. In questa prospettiva invito alla lettura di questo Bilancio Sociale e a valutare le nostre attività. È un impegno difficile e poco apprezzato nel contesto di una società condizionata e quasi dominata dal clamore pubblicitario. Ma è un impegno ineludibile e fondamentale per rivitalizzare la comunità umana. Gli orientamenti pastorali dei Vescovi italiani per il decennio 2010 – 2020 puntano decisamente in questa direzione e, pur avendo come obiettivo “Educare alla vita buona del Vangelo”, che è lo scopo naturale dell’azione della Chiesa nella società, vogliono offrire un contributo per lo sviluppo armonico di ogni cittadino e della comuntà nazionale. Tale documento programmatico affronta i nodi della cultura contemporanea e afferma tra l’altro la necessità di passare dall’accoglienza all’integrazione, mirando alla crescita integrale di ogni persona. In questo senso sono chiamati in causa per la loro responsabilità educativa la società intera e, in particolare, non solo e anzitutto la Chiesa, ma anche la scuola, l’università, le famiglie e tutte le altre agenzie educative compresi tutti i mezzi di comunicazione sociale. La Fondazione, per la sua origine ecclesiale a servizio dell’intera società in dialogo e collaborazione cordiale e fiduciosa con tutte le componenti sociali e la persona di buona volontà, si sente confortata da questa scelta, che coincide con le proprie finalità di formazione, studi e ricerche, progetti ed esperienze innovative, s’intende approfondire e sviluppare questo impegno attraverso i propri servizi verso i minori, i giovani e le famiglie più in difficoltà anche extracomunitarie. La prossima apertura del nuovo Centro Polifunzionale, consentirà migliori e più qualificate attività soprattutto in chiave formativa a cominciare dagli operatori e formatori. Questi servizi, dei quali in questo Bilancio si dà conto, sono la premessa di tali miglioramenti per una ulteriore crescita futura. È doveroso il sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno consentito e prodotto i risultati di questo Bilancio: gli Amministratori e gli Operatori di ogni livello della Fondazione, le Pubbliche Amministrazioni, Regionali, Provinciali e, in particolare, Comunali e Circoscrizionali, che sono più vicini alle nostre attività. Ma la Fondazione ha potuto contare anche sul sostegno concreto e convinto di altre realtà della società civile come la Fondazione Vodafone, la Banca Carime e la Camerata Musicale Barese, IKEA e le altre realtà e persone del volontariato. A tutti un arrivederci alla prossima inaugurazione del nuovo Centro Polifunzionale Giovanni Paolo II. Il Presidente Mons. Nicola Bonerba


La pubblicazione del presente Bilancio Sociale collegato al bilancio di esercizio 2009 conferma l’impegno della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus nel voler dare conto a tutti i portatori di interesse circa l’efficacia del lavoro che essa svolge a beneficio dei territori in cui opera, i quartieri San Paolo – Stanic e Japigia – Torre a Mare. Il 2009 è stato caratterizzato da un incremento significativo delle attività istituzionali della Fondazione, circa il 60% di incremento rispetto all’anno 2008, attraverso una pluralità di progetti che si illustrano analiticamente nel presente documento. Nello stesso tempo è proseguito il lavoro di innovazione gestionale interna attraverso l’adozione del Modello di Gestione Organizzazione e Controllo e del Codice Etico, da un lato, e la redazione del bilancio di esercizio della Fondazione secondo le linee guida emanate dall’Agenzia per le onlus del Ministero del Tesoro, dall’altro lato. Fermi restando i diversi fronti di lavoro e di impegno della Fondazione, guardiamo con trepidazione alla ormai prossima disponibilità del nuovo centro sociale polifunzionale che il Comune di Bari sta realizzando al quartiere San Paolo e che diverrà per sessanta anni la sede della Fondazione. Si tratta di una grande sfida per la Fondazione e di una opportunità splendida per il quartiere e per i suoi abitanti. Il Segretario Generale Giovanni Antonio Vessia


Introduzione e nota metodologica Con il Bilancio Sociale 2009 la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus intende dare continuità all'impegno assunto di perseguire il continuo miglioramento della qualità dei propri servizi e delle relazioni con utenti e interlocutori istituzionali, nel solco di quanto avviato con la redazione del suo primo bilancio sociale. Il documento risulta composto di quattro Aree di Rendicontazione: Identità: in cui sono evidenziate la visione e la missione, gli interlocutori, l'organizzazione e le risorse ed è delineato un quadro di sintesi. Relazione sulle attività del 2009: in cui sono analizzate le iniziative e i risultati ottenuti durante il 2009 e sono indicate le linee di sviluppo per il futuro. Profili economico-finanziari della gestione 2009: in cui sono esposti i dati dell'andamento gestionale e la riclassificazione dello stato patrimoniale e del conto economico a valore aggiunto; tale modalità di riclassificazione consente una relazione con il bilancio di esercizio e rende evidente l'effetto economicamente esprimibile che l'attività della Fondazione ha prodotto sulle principali categorie di soggetti con i quali intrattiene relazioni significative e che rappresentano portatori di interessi nei confronti della Fondazione (stakeholders). Coinvolgimento degli interlocutori: in cui sono illustrate le modalità con le quali la Fondazione ha coinvolto i propri interlocutori – portatori di interessi nella redazione del presente Bilancio Sociale. Le aree di rendicontazione riprendono le sezioni delle Linee guida del Ministero della Solidarietà Sociale, come più dettagliatamente di seguito indicato.


1. l’identità

1.L’identità

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1. L’IDENTITà

1.1 Chi siamo La Fondazione nasce dalla lungimirante intuizione del Santo Padre, in occasione della sua visita a Bari ed al quartiere San Paolo il 24 febbraio 1984, di vedere realizzata al quartiere una Cittadella della Gioventù. Esigenza fatta propria in seguito dall’Arcivescovo di Bari-Bitonto, Sua Eccellenza P. Mariano Magrassi, che costituì nel 1990 la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, con l’obiettivo di migliorare le soglie di vivibilità dei quartieri degradati e delle zone di frontiera delle grandi città, a partire da Bari. La sede legale ed amministrativa della Fondazione è al quartiere San Paolo, in Piazza Romita c/o Parr. San Paolo Apostolo. La Fondazione svolge le proprie attività presso una pluralità di sedi, localizzate in quartieri periferici e, specificamente: • Centro Socio Educativo Diurno per minori del quartiere San Paolo: Via Barisano da Trani, 15 (ambienti della Scuola Media Statale “Azzarita – De Filippo”); • Centro di Ascolto per le Famiglie del quartiere San Paolo: Via V. Ricchioni, 1 (ambienti della II Circoscrizione); • Centro di Ascolto per le Famiglie del quartiere Stanic: Via Cassala (ambienti della Scuola Elementare Statale Falcone e Borsellino); • Centro di Ascolto per le Famiglie del quartiere Japigia: Viale Archimede, 41 (ambienti della V Circoscrizione); • Centro di Ascolto per le Famiglie di Torre a Mare: Via Morelli Silvati (ambienti della Scuola dell’Infanzia Comunale “Aquaro”).

Palese Santo Spirito

Murat San Nicola

Libertà - Marconi San Girolamo Fesca San Paolo Stanic

Madonnella Japigia Torre A Mare

Picone Poggiofranco

Carrassi San Pasquale

Centro di ascolto per le famiglie Carbonara Ceglie Loseto

Centro di ascolto per le famiglie

Centro socio educativo diurno per minori

Centro di ascolto per le famiglie

Centro di ascolto per le famiglie


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Le iscrizioni Riconosciuta come persona giuridica con decreto del Presidente della Giunta della Regione Puglia n. 443 del 5 luglio 1991, la Fondazione è iscritta a: • CCIAA di Bari con numero di Repertorio Economico Amministrativo (REA) 514770 a partire dal 7 aprile 2009; • Registro delle Persone Giuridiche: in essere presso il Tribunale di Bari al n° 677 dal 19 dicembre 1991; • Registro delle Persone Giuridiche: in essere presso la Regione Puglia al n° 167, istituito ai sensi e per gli effetti dell’art. 7 del D.P.R. del 10.02.2000 n. 361 e D.P.G.R. del 19.02.2001 n. 103; • Albo Comunale degli Organismi no-profit operanti nel settore socio-assistenziale, istituito con deliberazione di G.M. n. 198 del 02/03/2000 dal 10.03.1998; • Anagrafe Tributaria delle ONLUS ai sensi del D.Lgs n. 460/97 dal 17/07/1998; • Registro Regionale delle Strutture e dei Servizi per Minori della provincia di Bari: iscrizione del Centro Socio Educativo Diurno per Minori denominato “Centro Sociale Polifunzionale” al n. 17/Ba ai sensi dell’art. 32 comma 1 lett. a) della L.R. 17/2003 (atto dirigenziale n. 323 del 29.09.2004).

1.2 Ambiti di attività e servizi Sulla base delle disposizioni statutarie, l’attività della Fondazione si svolge su tre linee di lavoro e, specificamente: 1. Informazione e formazione in campo sociale, rivolte ad operatori ed educatori di enti e realtà del terzo settore, ad assistenti sociali, a funzionari dei servizi sociali, ad operatori parrocchiali, etc. 2. Progetti e programmi di intervento, finalizzati al miglioramento qualitativo e quantitativo dell’offerta di servizi sociali nelle periferie della Città a favore dei fanciulli, degli adolescenti e dei giovani, ma anche delle famiglie e degli adulti; in particolare, la Fondazione si occupa di minori a rischio di devianza ed a rischio di dispersione scolastica e di adulti e famiglie con disagio sociale, psicologico ed economico. 3. Studi, ricerche e programmi permanenti di rilevazione dei bisogni di miglioramento della qualità della vita nella Città.


1. l’identità

1.3 Lineamenti storici La prima pietra “spirituale” per la nascita della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus e per la sua presenza al quartiere S. Paolo è opera del Papa Giovanni Paolo II, durante la sua visita a Bari nel 1984. Nel primo discorso, proprio dal quartiere CEP (Centro di Edilizia Popolare) il Santo Padre affermò

“...io so che questo quartiere, relativamente nuovo, ha particolari problemi di ordine strutturale e sociale, derivanti da una rapida urbanizzazione e dalla situazione dei servizi...ma so anche che unanime è la volontà di superare presto le accennate difficoltà. Orbene la mia sosta in mezzo a voi, cari amici del quartiere San Paolo, vuole avere il preciso significato di un augurio, di una confermata Speranza e di un leale incoraggiamento ad agire in fattiva e concorde collaborazione”. Le parole del Papa non caddero nel vuoto. Nel 1986 Mons. Mariano Magrassi, Arcivescovo di Bari-Bitonto, inviava un Vicario Episcopale Territoriale per l’area S. Paolo - Stanic, Mons. Nicola Bonerba, e sempre per volontà dell’Arcivescovo di Bari-Bitonto, Mons. Mariano Magrassi, nel gennaio 1990 veniva costituita la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, alla quale conferiva un capitale inalienabile di duecentocinquanta milioni di lire, frutto delle offerte dei fedeli della città di Bari al Papa. La prima pietra “materiale” della Fondazione fu posta grazie alla donazione di un suolo di oltre 3000 metri quadrati da parte del sig. Pietro Alberotanza e del “Capannone”, il “Pallone”, com’è chiamato affettuosamente il Centro Socio Educativo al Quartiere S. Paolo, da parte della società Fratelli Dioguardi S.p.A. Si tratta di una struttura prefabbricata geodetica, a forma di emisfero, del tipo “Binistar”. Nel 1992, il 16 maggio, fu celebrata la sua inaugurazione. Ai primi di aprile del 2008, la struttura “Binistar” è stata demolita e sull’area è attivo il cantiere per la costruzione del nuovo Centro Sociale Polifunzionale da parte del Comune di Bari. Nel corso del 2007 è stato sottoscritto un accordo tra il Comune di Bari, l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto e la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus per la realizzazione del nuovo Centro Sociale Polifunzionale al quartiere S. Paolo; in base a tale accordo la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus ha donato al Comune di Bari il suolo di sua proprietà sul quale sorgeva il vecchio centro sociale (struttura Binistar) e l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto ha fatto redigere a proprie spese il progetto del nuovo Centro Sociale Polifunzionale. Il Comune di Bari, utilizzando fondi del POR Puglia 2000 – 2006 e fondi propri, sta realizzando l’opera, che sarà data in gestione gratuita alla Fondazione Giovanni Paolo II Onlus per 60 anni.

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1. l’identità

1.4 Contesto di riferimento e visione1 La Visione della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus ha un terreno privilegiato: la promozione umana e sociale; essa sceglie un orizzonte etico su cui orienta il suo cammino: è l’etica dell’accoglienza e dell’inclusione, la costruzione di un percorso di animazione che traduce i bisogni in desideri e i desideri in progetti di vita. Guardarsi intorno significa anche interpretare gli scenari in cui si collocano gli interventi sociali. Quattro sono gli ambiti specifici su cui la Fondazione definisce la sua Visione: • la periferia, come contesto urbano e come condizione della marginalità; • le politiche sociali, come valutazione degli interventi pubblici a sostegno dell’inclusione; • la cittadinanza, come strategie e scenari per recuperare il senso di comunità; • l’animazione, come dimensione qualificata dell’agire sociale ed educativo.

1.5 Missione2 La Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, come recita l’art. 3 dello statuto,

“mira a concorrere alla promozione morale, umana e sociale del quartiere S.Paolo-Stanic e delle altre zone periferiche della città di Bari, (…) persegue finalità di solidarietà sociale mediante lo svolgimento di attività nel campo dell’assistenza sociale, della tutela dei diritti civili e della ricerca scientifica di particolare interesse sociale” Il mandato non si dà una volta per tutte, ma si rinnova anno dopo anno, esso si caratterizza per l’azione da svolgere, il perché, il come, il dove debba essere attuata. Il quartiere San Paolo rappresenta il luogo preferenziale dell’intervento della Fondazione, a condizione che le attività sperimentate abbiano un riverbero ed una disseminazione nello stesso territorio come in diversi contesti.

1. I contenuti di questo paragrafo sono ripresi dal documento conclusivo de “Il presente, il futuro: percorso di formazione sull’identità, la visione, il mandato della Fondazione” a cura di Aldo Olivieri 2.

Ibidem

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1.6 Codice Etico Il codice etico adottato dalla Fondazione è stato predisposto al fine di definire con chiarezza l’insieme dei principi etici ed i valori che ispirano la cultura e l’attività dell’ente, alla cui osservanza sono tenuti tutti coloro che intrattengono, a qualsiasi titolo, rapporti e relazioni con essa. Con il Codice la Fondazione intende: • riconoscere rilevanza giuridica ed efficacia obbligatoria ai principi etici ed agli standard comportamentali descritti, anche in un’ottica di prevenzione dei reati d’impresa; • definire ed esplicitare i valori ed i principi che informano la propria attività ed i rapporti con dipendenti, collaboratori, committenti, utenti, fornitori, istituzioni ed in generale con ogni altro portatore d’interesse, stakeholder; • indicare i principi di comportamento alla cui osservanza sono tenuti i destinatari del presente Codice, come di seguito meglio definiti; • responsabilizzare coloro che a vario titolo hanno rapporti con la Fondazione in ordine all’osservanza di detti principi, predisponendo, ove possibile, un apposito sistema sanzionatorio che assicuri l’effettività e l’efficacia del Codice; • comunicare e promuovere, anche all’esterno, i valori della Fondazione.

1.7 Modello di organizzazione gestione e controllo La Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, al fine di assicurare condizioni di correttezza e trasparenza nello sviluppo delle proprie attività e di quelle sensibili in particolare, ha ritenuto necessario adottare un modello di organizzazione, gestione e controllo (Modello Fondazione Giovanni Paolo II) in linea con le prescrizioni del Decreto Legislativo 231/2001. Il Modello della Fondazione Giovanni Paolo II (Modello) è costituito da un complesso di norme comportamentali (definite nell’ambito del Codice Etico), principi e regole, disposizioni e comunicazioni organizzative, procedure e politiche aziendali, funzionali alla realizzazione ed alla diligente gestione di un sistema di controllo e monitoraggio delle attività sensibili, al fine della prevenzione sulla commissione, anche tentata, dei reati previsti dal Decreto Legislativo. L’Organismo di Vigilanza ha il compito di vigilare sulla corretta applicazione del Modello e di curare modifiche allo stesso, ove necessario, sulla base dei principi


1. l’identità

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contenuti nel presente documento. Gli strumenti organizzativi (es. procedure e politiche, disposizioni e comunicazioni organizzative) strumentali all’attuazione, aggiornamento e adeguamento del Modello sono emanate dal Segretario Generale.

1.8 Assetto istituzionale e Struttura organizzativa La Fondazione Giovanni Paolo II Onlus è una fondazione di diritto privato costituita dall’Arcivescovo di Bari-Bitonto che ne nomina il Consiglio di Amministrazione e il Collegio dei Revisori. Consiglio di Amministrazione (artt. 8 e 9 statuto) La Fondazione è governata da un Consiglio di Amministrazione (CdA) composto di 5 membri compreso il Presidente, fino ad un massimo di 7 membri, nominati dall’Arcivescovo di Bari-Bitonto che durano in carica tre anni e possono essere riconfermati. Il Consiglio ha tutti i poteri per amministrare il Patrimonio della Fondazione e per la gestione ordinaria e straordinaria. Approva, anno per anno, il bilancio preventivo nonché il bilancio consuntivo della Fondazione. Nomina il Segretario Generale tra le persone non appartenenti al Consiglio di Amministrazione. I consiglieri non percepiscono alcun compenso per l’incarico svolto. Compongono il Consiglio di Amministrazione: (Presidente dal 1990) • mons. Nicola Bonerba • prof. Donato Calace (Consigliere dal 1990 e Vice Presidente dal 1999) • prof. ing. Nicola Costantino (Consigliere dal 02.03.1996) • don Mimmo Lieggi (Consigliere dal 14.01.2006) • dott. ssa Aurora de Falco (Consigliere dal 14.01.2006) Presidente (artt. 8 e 12 statuto) Il Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus è nominato dall’Arcivescovo pro-tempore della Diocesi di Bari-Bitonto tra i componenti del Consiglio di Amministrazione. La sua carica dura tre anni e può essere riconfermata. Sin dalla sua origine Presidente della Fondazione è Mons. Nicola Bonerba. Il Presidente ha la rappresentanza legale della Fondazione di fronte a terzi e in giudizio; convoca il CdA e lo presiede, proponendo le materie da trattare; firma gli atti e pone in essere quanto occorra per l’esecuzione delle deliberazioni; sorveglia il buon andamento amministrativo dell’Ente; verifica l’osservanza dello Statuto e cura la predisposizione del bilancio preventivo e consuntivo da sottoporre all’approvazione del CdA, corredandoli di specifiche relazioni. Collegio dei Revisori dei Conti (art. 16 statuto) Il Collegio dei Revisori dei Conti, composto dal Presidente, da due membri effettivi e da due supplenti, è nominato dall’Arcivescovo pro-tempore della Diocesi di BariBitonto. Ha il compito di verificare i bilanci consuntivi e preventivi e li accompagna


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ORGANIGRAMMA GENERALE

Consiglio di amministrazione Servizi coperti dal sistema qualità

Collegio dei Revisori

Servizi parzialmente coperti dal sistema qualità

Presidente Referente qualità Responsabile sicurezza

Segretario generale

Responsabile bilancio sociale

Amministrazione

Servizi alla persona

Formazione

Centro socio educativo diurno

Equipe operatori

Sviluppo opportunità

Centro ascolto per famiglie

Logistica

Equipe operatori

CAF S. Paolo

CAF Japigia

Logistica

Equipe operatori

Logistica


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1. l’identità

con una sua relazione. Assiste inoltre il CdA nella verifica della contabilità e della congruità delle operazioni patrimoniali intervenendo anche negli aspetti legali e statutari di quanto operato. I componenti del collegio dei revisori dei Conti non percepiscono alcun compenso per l’attività svolta. Compongono il Collegio dei Revisori dei Conti: • prof. Oreste Fornarelli (Presidente dal 1990) • dott. Guglielmo Antonacci (Revisore Effettivo dal 14.01.2006) • dott. Nicola Notarnicola (Revisore Effettivo dal 07.10.2009) Segretario Generale (art. 15 statuto) Il Segretario Generale, nominato dal Consiglio di amministrazione non tra i suoi componenti, dura in carica 3 anni e può essere riconfermato. Egli ha il compito di coordinare l’esecuzione delle delibere del Consiglio di Amministrazione, la realizzazione dei progetti e di ogni altra iniziativa intrapresa dalla Fondazione. Partecipa alle riunioni del CdA, senza diritto al voto. Dal 1999 il Segretario Generale della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus è il dott. ing. Giovanni Antonio Vessia, che nel suo lavoro si avvale della collaborazione di figure manageriali, una per ciascuna area di attività, cui compete la responsabilità della gestione delle specifiche attività delle aree: Area Servizi alla Persona – dott.ssa Teresa Masciopinto, Area Formazione – dott.ssa Rosy Paparella, Area Sviluppo Opportunità – dott. Piero Rossi. Tutti gli amministratori, il segretario generale ed i responsabili d’area prestano la loro collaborazione come volontari. Organismo di vigilanza (D.Lgs. 231/2001) Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus ha identificato il proprio organismo di vigilanza in un organismo plurisoggettivo e collegiale composto da un Consigliere di Amministrazione non esecutivo, in quanto privo di deleghe operative, dal Presidente ovvero da un componente del Collegio dei Revisori e da un dipendente o collaboratore stabile della Fondazione da almeno due anni. Il Consiglio di Amministrazione in data 7 Ottobre 2009, dando seguito agli adempimenti previsti dal “Modello di organizzazione gestione e controllo” e dal “Codice Etico” approvati dal Consiglio nella seduta del 5 Giugno 2009, ha nominato l’Organismo di Vigilanza così composto: • prof. Oreste Fornarelli • prof. Nicola Costantino • dott. ssa Claudia Lorusso

(Presidente ) (Componente) (Componente)


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1.9 Le risorse gestite 1.9.1 Risorse umane Le risorse umane rappresentano il patrimonio fondamentale della Fondazione, in termini di capitale intellettuale, sviluppo, crescita e soprattutto di relazioni. Il sistema di selezione e di formazione è incentrato su una valutazione multidimensionale, basata sull’analisi delle competenze di base di provenienza curriculare e su un processo di formazione in servizio presso le strutture gestite dalla stessa Fondazione. In sostanza, partendo da risorse con competenze curriculari, ampiamente disponibili in loco grazie alla presenza del sistema scolastico pubblico e di due importanti università, la Fondazione è in grado di integrare tali competenze con quelle specifiche richieste dal lavoro da svolgere. La specificità delle attività richiede particolare attenzione alle caratteristiche attitudinali; vengono individuate persone che dimostrano di avere capacità di ascolto, di approccio empatico e di autocontrollo, con una significativa propensione a lavorare in gruppo. Nell’individuazione del personale si privilegia la provenienza dai quartieri nei quali si realizzano i progetti al fine di valorizzare la dimensione territoriale e promuovere occasioni di occupazione in contesti gravemente contraddistinti dal fenomeno della disoccupazione. Il 45% degli operatori impegnati nei servizi attivi nei quartieri San Paolo e Japigia sono ivi residenti. La politica retributiva ha come punto di riferimento il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale dipendente di Associazioni ed Iniziative Organizzate (privati, ex IPAB depubblicizzate, Fondazioni, Associazioni con o senza figura giuridica riconosciuta, Cooperative), operanti nel campo sociosanitario-assistenziale-educativo, nonché a tutte le altre Istituzioni di assistenza e beneficenza, aderenti all’ANASTE. Anche quest’anno, nella gestione delle risorse umane la Fondazione ha perseguito l’obiettivo del contenimento del turn over degli operatori, attraverso un’attenta prassi di coinvolgimento e di valorizzazione dei collaboratori e un progetto continuo di formazione, garantendo il rispetto dei livelli contrattuali e delle responsabilità derivate da ciascuna posizione. Pur non disponendo di un sistema incentivante, basato su benefit economici, il Cda in data 18/12/2009, in considerazione del significativo impegno profuso dai dipendenti e/o collaboratori per l’attuazione dell’attività 2009 e in considerazione dei risultati raggiunti, ha deciso di riconoscere loro un premio una tantum per importi stabiliti e/o differenziati in base alla tipologia contrattuale e alla durata dell’impegno in Fondazione.


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Il grafico seguente illustra la situazione generale della gestione e distribuzione delle risorse umane nelle varie attività della Fondazione, considerando la tipologia contrattuale della prestazione d’opera o la volontarietà dell’impegno. Ciascuna posizione viene, dettagliatamente illustrata nel grafico alla pagina seguente. Dipendenti Alla data del 31.12.2009, l’organico della Fondazione risulta composto di n. 8 dipendenti a tempo indeterminato così strutturati: • 2 responsabili di servizio • 3 educatori • 1 responsabile amministrativo • 1 responsabile logistica e sicurezza • 1 addetto alla guardiania È da evidenziare che l’anzianità media di occupazione è di 8 anni; i lavoratori dipendenti costituiscono il nucleo storicamente portante della struttura operativa che negli anni, con l’implementazione dei servizi, si è specializzata e aperta a nuove collaborazioni Collaboratori a progetto L’avvio di nuove progettualità ha reso opportuno l’inserimento di nuove figure professionali per le quali è stata preferita la collaborazione a progetto, data la tipologia specifica dell’impegno. I collaboratori a progetto (co.co.pro.) della Fondazioni nell’anno 2009 sono stati 13, fra operatori con funzioni educative e altro personale. I collaboratori a progetto sono stati distribuiti, nei diversi servizi e progetti annuali così come si evince dal grafico alla pagina seguente. Collaboratori occasionali Nel 2009 la Fondazione ha stipulato 24 contratti di collaborazione occasionale,14 dei quali, oltre quindi il 65%, hanno operato all’interno dei Centri di Ascolto per le Famiglie caratterizzati da una varietà di iniziative laboratoriali e formative a carattere specialistico e non continuativo. Le restanti collaborazioni sono state attivate nel Centro Sociale Diurno e nell’ambito del progetto “Via del campo” secondo il grafico alla pagina seguente. Consulenti La Fondazione nel 2009 ha, inoltre, integrato le équipes dei servizi e dei progetti avvalendosi di 16 professionisti ed esperti coinvolti in attività di consulenza specialistica (lavoristica, psicologica, progettuale, legale e gestionale). I volontari Nel 2009 sono stati impiegati 15 volontari; particolarmente interessante è il dato della presenza di 7 volontari appartenenti alle comunità straniere operanti all’interno del Centro di Ascolto per le Famiglie di Japigia, territorio nel quale vi è una grande concentrazione di immigrati. I volontari presenti al Centro diurno sono persone fidelizzate; nel gruppo sono presenti dipendenti della Fondazione in pensione che pur avendo cessato il rapporto di tipo lavorativo continuano a prestare la loro opera; una insegnante in pensione che mette a disposizione il proprio bagaglio tecnico ed esperienziale nell’attività di


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1. L’IDENTITà

Gestione risorse umane volontari

consulenti

collaboratori occasionali

15

dipendenti

14 10

10 5

collaboratori a progetto

6

5

5

7

6

3

2 CSD

4

3

2

1

0

0

6

6

1

Servizi generali

0

CAF

Collaboratori a progetto

1 Altri progetti

Collaboratori occasionali

1

Centro Socio Educativo Diurno

0

4

4

Centro di ascolto per le Famiglie Via del Campo

5

Do’ Mést

14

6

3

Volontari

0

5

3

7

CSD

CAF

CAF - volontari extracomunitari 15


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BILANCIO SOCIALE 2009

supporto didattico rivolto ai minori utenti del Centro da oltre 4 anni; ex tirocinanti della facoltà di Scienze dell’ Educazione e Formazione che proseguono il percorso formativo anche al termine del monte ore previsto dai piani di studio universitario; la mamma di una collaboratrice stabile che offre le proprie competenze sartoriali e culinarie nelle attività estive e nei laboratori rivolti alle mamme degli utenti. Sul fronte gestionale, in linea con l’approccio oblativo, caratteristico dell’impegno in Fondazione, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione e il Segretario Generale svolgono la propria funzione rinunciando a qualsiasi compenso. I tirocinanti La Fondazione, data l’ampia gamma di servizi offerti, accoglie in attività di tirocinio e stage studenti delle scuole superiori, della Facoltà di Ingegneria e agli iscritti a corsi di laurea o corsi professionali inerenti le materie umanistiche, sociali e psicologiche, nonché quelle contabili e amministrative, al fine di facilitare l’acquisizione di maggiori competenze nell’ambito dell’animazione sociale, della prevenzione del disagio e della marginalità, della ricerca e progettazione sociale. Il servizio Tirocini Formativi e Stage della Fondazione, attraverso l’osservazione guidata e partecipata delle attività programmate e realizzate all’interno dei propri servizi, prevede: • formazione su specifiche tematiche di ampio interesse, quali: l’impresa sociale, la ricerca sociale, la cooperazione sociale, l’organizzazione di un servizio, la progettazione di interventi, la certificazione di qualità di enti no profit, etc. • formazione specialistica per operatori sociali: rientrano in questa categoria i corsi per l’acquisizione di nuove metodologie di lavoro, di aggiornamento o di approfondimento, rivolti a specifiche figure professionali, quali gli educatori, gli psicologi, gli animatori sociali, etc. • altri percorsi formativi specialistici secondo specifiche esigenze espresse dai tirocinanti (es: Mediatori familiari, Conciliatori vita-lavoro, Counselor).


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1. l’identità

1.9.2 La formazione degli operatori La Formazione interna rappresenta per la Fondazione un obiettivo strategico, nell’ottica del costante miglioramento della qualità del servizio attraverso l’attenzione alla crescita professionale e culturale del personale. Il primo passo del piano di Formazione interna 2009 ha previsto momenti di informazione/formazione su alcuni dei temi e dei processi che coinvolgono la Fondazione, senza escludere l’accomunamento intorno al tema del Bilancio Sociale che ha rappresentato una occasione di incontro e confronto tra tutte le persone che, a vario titolo, nella Fondazione investono idee ed energie (per l’approfondimento si rimanda alla parte quarta del Bilancio Sociale). Il progetto di Formazione 2009 ha integrato le attività già realizzate nell’ambito del Progetto “2008: impegno verso il futuro”, proponendo un percorso multidisciplinare che ha coinvolto 26 tra dipendenti e collaboratori stabili nel consolidamento ed approfondimento di tematiche quali: 1. Sicurezza e sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro 2. Aggiornamenti sul Sistema di Gestione della Qualità EN UNI ISO 9001/2008 3. Il modello di organizzazione gestione e controllo (D. Lgs. N .231/2001) 4. Le linee strategiche dell’attività della Fondazione per il triennio 2009-2012 5. Il Codice Etico approvato dalla Fondazione nel corso del 2009 Inoltre nell’ambito degli interventi previsti dal progetto “Via del Campo” quattro operatori hanno seguito un percorso formativo per animatori di Ludobus sviluppando competenze tecnico-professionali specifiche. Nel corso del 2009 i ventisei, tra dipendenti e collaboratori stabili a progetto della Fondazione, hanno totalizzato 379 ore di formazione. Le attività di Formazione di base e quelle di Formazione specifica sono sinteticamente registrate nella tabella seguente.

Attività di formazione ore di formazione

partecipanti 7

sicurezza nei luoghi di lavoro sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro

10

aggiornamenti sul SGQ

6

codice etico della Fondazione

6

22 23 8

modello di organizzazione gestione e controllo formazione specialistica per animatori di Ludobus

12

1,5

4

22 20


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BILANCIO SOCIALE 2009

Il progetto complessivo di Formazione Interna mira a rispondere alle esigenze formative espresse dagli operatori, promuovendone al tempo stesso la partecipazione consapevole ai processi in atto nella vita della Fondazione. Per questo suo carattere altamente generativo la Fondazione intende intensificare e diversificare ulteriormente le proposte formative, sia in vista dell’apertura della nuova sede che dell’avvio di nuove linee progettuali. Questo impegno rappresenta la prospettiva con cui è stato pianificato il progetto di Formazione 2010 “Attraversare il cambiamento”. È di notevole importanza sottolineare che nel corso del 2009, grazie al progetto via del campo, è stato fatto, un ulteriore, significativo investimento in formazione e qualificazione del fattore umano, attraverso l’invio di due laureate del quartiere San Paolo a seguire master di specializzazione post laurea e, specificamente: • master in Business Administration con particolare riferimento alla Comunicazione d’Impresa, presso la scuola SPEGEA di Bari; • master in Fund Raising presso l’Università degli Studi di Bologna, sede distaccata di Forlì. La specializzanda in Fund Raising, dott.ssa Maria Alfonso, ha svolto presso la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus il percorso di stage conclusivo, impegnandosi nella definizione di un piano strategico per il fund raising a medio termine della durata di 18-24 mesi per la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus il cui approfondimento è rimandato nella parte seconda del presente bilancio. La borsista in Business Administration, avv. Ilaria Cianci ha svolto lo stage, previsto dal piano di studi del Master frequentato, nell’ufficio legale della H3G S.p.A., società italiana nelle telecomunicazioni. Al termine del percorso formativo, l’azienda ha trattenuto la stagista contrattualizzandola per un altro anno.

1.9.3 Risorse strutturali La Fondazione è dotata presso le sedi operative di n. 8 laboratori attrezzati per la realizzazione dei singoli progetti, di una biblioteca e di un’ampia area destinata a convegni e meeting. Il Centro Ricerche e Documentazione situato presso la sede amministrativa dispone di una segreteria, di una biblioteca specializzata sulle periferie e di una sala riunioni. Grazie al contributo del Ministero degli Interni e della Banca Carime al 31.12.2008 il parco automezzi risulta composto di n. 1 vettura furgonata e n. 1 pulmino di 9 posti. Il progetto Via del Campo, finanziato dalla Fondazione Vodafone Italia, ha previsto la realizzazione di investimenti, quali l’acquisto di n.1 pulmino di 9 posti, e le attrezzature necessarie per la realizzazione di una sala multimediale. All’interno del progetto “Via del Campo” è stato realizzato un importante investimento relativo all’acquisto e all’allestimento di un ludobus, un nuovo servizio che si illustrerà in un’altra parte di questo documento.


1. L’IDENTITà

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1. l’identità

1.9.4 Risorse finanziarie e Politica di Fund Raising Per approfondimenti sui profili economico-finanziari aziendali, si rinvia alla parte terza del Bilancio Sociale.

Alla fine dell’anno 2009 la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus ha avviato all’interno dell’Area Sviluppo un ufficio “Fund Raising”, con l’obiettivo di sostenere e supportare la crescita e il consolidamento dell’ente, con particolare attenzione alla strategia, al modello organizzativo e al rapporto attività realizzate/risorse economiche. Il piano di fund raising è stato sviluppato con una logica di medio – termine (1824 mesi), tale periodo è stato ritenuto necessario al fine di strutturare e radicare permanentemente le attività dell’Ufficio. Capisaldi del piano sono: • il processo interno di coinvolgimento per la comprensione e la condivisione delle logiche di raccolta fondi; • la pianificazione delle attività di raccolta fondi, in coerenza con i processi gestionali e decisionali interni; • la costituzione di un gruppo di lavoro interno il Comitato Fundraising per la definizione delle modalità di coinvolgimento degli organi direttivi della Fondazione nelle attività di raccolta fondi.

1.9.4.1 Ikea per la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus La Fondazione ha incominciato a muovere i primi passi nel mondo del fundraising costituendo una partnership con l’azienda multinazionale svedese IKEA. IKEA, consapevole dell’influenza che le proprie attività possono avere sulle condizioni e sul benessere generale della collettività e perseguendo un modello di impresa nel quale far convergere e coesistere il proprio interesse privato con l’interesse della collettività, ha scelto di sostenere le attività della Fondazione attraverso l’iniziativa “Carta Regalo”. Per tutto il mese di dicembre 2009 i soci IKEA Family, ricaricando la “Carta Regalo” hanno ricevuto un surplus pari al 10% della spesa effettuata da poter destinare alla Fondazione per l’allestimento del nuovo centro. IKEA Bari si è impegnata ad allestire nel nuovo centro polifunzionale della Fondazione la biblioteca, un’area per la famiglia, la ludoteca e tre aule di sostegno.

Che cos’è il Fundraising? Il Fundraising è una parola inglese che non è traducibile semplicemente in raccolta fondi. “To raise” ha il senso di: far crescere, coltivare, sorgere, ossia di sviluppare i fondi necessari a sostenere un’azione senza finalità di lucro.

Il fundraising non deve essere visto come la semplice richiesta di fondi, ma è la capacità di costruire relazioni di fiducia e soprattutto è: “la nobile arte di insegnare alle persone la gioia di donare” (E. Rosso).


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BILANCIO SOCIALE 2009

1.8.5 Gli interlocutori La Fondazione, secondo lo statuto, mira a “concorrere alla promozione morale, umana e sociale” delle periferie. La parola concorrere, cioè correre insieme, sottolinea l’importanza dell’operare con altri, non sentendosi migliori ma uguali a tutti coloro che lavorano per i medesimi obiettivi della promozione, mossi solo dalla gratificazione del risultato e non dalla ostentazione dei propri meriti per raggiungerlo. Per la realizzazione delle proprie attività istituzionali, la Fondazione si rivolge a gruppi associativi, enti pubblici e privati e comunità parrocchiali che condividono i suoi scopi sociali e intendono collaborare all’organizzazione di iniziative di promozione e animazione sociale.

Si considerano stakeholders della Fondazione:

donatori

fornitori

collettività

dipendenti e collaboratori volontari

utenti FONDAZIONE GIOVANNI PAOLO II ONLUS

studenti

enti locali e pubblici

periferie quartieri San Paolo e Japigia università e istituzioni scolastiche

il fondatore e la comunità diocesana

terzo settore


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1. l’identità

Le relazioni che legano la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus ai propri stakeholders sono plurime e diversificate e possono essere così schematizzate:

Stakeholders

Politica di relazione

Modalità di relazione

Utenti e privati cittadini

Garantire la qualità del servizio nel rispetto della centralità della persona.

Beneficiari di tutte le attività offerte nei servizi

Favorire l’informazione e il confronto Studenti universitari e della scuola media superiore

Garantire la qualità del servizio nel rispetto della centralità della persona.

Beneficiari di percorsi professionalizzanti, di tirocinio e stage

Favorire l’informazione e il confronto Fondatore e la comunità diocesana

Perseguire un modello di società più giusto e attento ai più deboli, in coerenza con i valori cristiani

Garante del perseguimento coerente dei fini statutari

Enti locali ed Enti pubblici in generale

Garantire la qualità del servizio, in coerenza con i documenti di programmazione generale

Committenza attraverso convenzioni e partnerariati per la realizzazione di progetti

Essere soggetti attivi per il confronto e la pianificazione sul territorio Recepire linee di indirizzo e di valutazione Università e le istituzioni scolastiche

Garantire la qualità dell’offerta formativa

Committenza attraverso progetti e attività di formazione

Organizzazioni del terzo settore

Mantenere relazioni proficue nell’ottica della cooprogettazione e dell’approccio di sistema

Collaborazioni e partnerariati per la realizzazione di progetti

Fornitori

Avviare relazioni non basate solo su criteri economici e di qualità, ma anche di condivisione dei principi statutari e della territorialità

Consulenze e approvvigionamenti

Dipendenti, collaboratori e volontari

Organizzare il lavoro a partire dalla centralità della persona

Prestazioni d’opera, consulenze e collaborazioni

Favorire l’informazione, il confronto e la condivisione delle scelte Donatori Banca Carime, Fondazione Vodafone, Fondazione Dioguardi, privati…

Collettività

Impostare relazioni basate sulla coerenza e sulla condivisione della missione

Sostenitori attraverso il finanziamento di progetti

Perseguire con coerenza e in maniera non autoreferenziata i fini statutari

Beneficiaria dell’azione di promozione morale, umana e sociale delle periferie


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2.Relazione sulle attivitĂ



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2. RELAZIONE SULLE ATTIVITà

2.1 Il Centro Socio Educativo Diurno per minori Il Centro Socio Educativo Diurno per i minori (CSD) della Fondazione è attivo dal 1992 ed è gestito sin dal 1994 in convenzione con il Comune di Bari. È una struttura di prevenzione e recupero aperta a tutti i minori che, attraverso la realizzazione di un programma di attività e servizi socio-educativi, culturali, ricreativi e sportivi, mira in particolare al recupero dei minori con problemi di socializzazione o esposti al rischio di emarginazione e di devianza. Il CSD della Fondazione è rivolto a 50 minori di ambo i sessi, in situazione di svantaggio socio-culturale, di età compresa tra i 6 e i 18 anni, segnalati dall’Ufficio Socio-Educativo della Circoscrizione territoriale del Comune di Bari. Di questi, 30 frequentano le attività nella fascia pomeridiana e 20 nella fascia antimeridiana. Il Centro offre sostegno, accompagnamento e supporto alle famiglie ed opera in stretto collegamento con i servizi sociali dei Comuni e con le istituzioni scolastiche, nonché con i servizi delle comunità educative e delle comunità di pronta accoglienza per minori (art. 52 del Regolamento di attuazione n° 4 del 18-1-2007 della Legge Regionale della Puglia n. 19/2006 “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia”). L’offerta socio-educativa fornita dal Centro per i minori della Fondazione si articola in una pluralità di servizi specializzati di seguito indicati: • • • • • • • • • • •

Supporto alle attività didattiche Attività ludico-espressiva Laboratorio di avviamento allo sport e di pratica sportiva Laboratorio musicale Attività per l’inclusione scolastica Supervisione psicologica degli utenti Supervisione sanitaria degli utenti Campi Scuola Attività di Supporto alla Famiglia: Segretariato Sociale Attività di Supporto alla Famiglia: Supporto alla genitorialità Attività Integrative: Servizio di Trasporto

È diretto da un esperto di animazione socio-territoriale, secondo il seguente organigramma.

Centro socio educativo diurno per minori Orazio Nobile

n. 6 operatori e collaboratori esterni

Responsabile logistica Luigia Summo


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2.1.1 Le attività antimeridiane: il segmento CHIDDE Il progetto è rivolto a 20 ragazzi di entrambi i sessi, in situazione di svantaggio socio-culturale, iscritti presso le scuole medie inferiori del quartiere San Paolo che frequentano molto saltuariamente e che evidenziano di subire il disagio di una proposta formativa “tradizionale”, giocata tra l’osservanza di regole comportamentali istituzionalmente imposte e l’obbligo di rispondere agli standard di apprendimento stabiliti all’interno dei percorsi disciplinari. È prevista la realizzazione di percorsi didattici flessibili, in orario antimeridiano, che in linea con le indicazioni legislative entrano a pieno titolo a fare parte dei Piani dell’Offerta Formativa di ciascun istituto scolastico. Ciascun piano di studio è personalizzato e concordato dagli educatori con gli insegnanti del consiglio di classe che indicano in un’apposita scheda gli obiettivi curriculari ed educativi per area disciplinare. La programmazione delle attività risulta come l’insieme delle interazioni tra servizio e utenza. Pertanto lascia spazio alle proposte degli utenti, delle famiglie e del quartiere, le cui esigenze e bisogni sono considerati e valutati dall’équipe in sede di programmazione e di coordinamento operativo delle stesse. Strategico nella realizzazione del progetto è il ruolo dei genitori dei ragazzi; questi infatti sono coinvolti sin dal momento della segnalazione da parte della scuola. Tutti i soggetti implicati nella realizzazione del progetto (Servizio Sociale Circoscrizionale, Centro Socio-Educativo Diurno, Istituzioni Scolastiche, Famiglie e Utenti) siglano l’alleanza sinergica con “patti formativi”. Progetto Chidde 2009 Il percorso Chidde da gennaio a giugno 2009 ha rappresentato la fase finale del progetto 2008/09. Il percorso svolto ha portato alla realizzazione di un cortometraggio intitolato “Lello sono io” che affronta il tema dell’educazione stradale, approfondito durante tutto il periodo didattico. L’argomento è stato individuato di intesa con i ragazzi, perché accattivante e a loro molto vicino; l’obiettivo è stato quello di stimolare la riflessione sulle conseguenze di condotte spregiudicate, sottolineando l’importanza della sicurezza stradale senza nascondere la brutalità dei dati sugli incidenti stradali e sulle vittime ad essi collegate. L’idea del cortometraggio è nata proprio dai ragazzi durante la fase di co-progettazione dell’attività, il cui valore aggiunto è stato il coinvolgimento diretto di alcuni genitori, collaboratori scolastici, professori, operatori sociali e non ultimo un dirigente scolastico. I ragazzi hanno utilizzato come locations le strade del quartiere San Paolo, documentando tutte le più comuni ed ugualmente pericolose infrazioni commesse da pedoni, automobilisti, motociclisti, autisti di pullman, etc.; questo lavoro di reportage ha coinvolto ed appassionato i ragazzi, ma soprattutto li ha stimolati alla riflessione. Progetto Chidde Estate 2009 Nel trimestre luglio-settembre 2009, il Centro ha programmato una serie di attività strutturate riservate a coloro che sono iscritti nelle liste d’attesa per l’ammissione alle attività curriculari pomeridiane e che fino ad oggi non è stato possibile inserire in virtù della limitatezza dei posti disponibili. Tema principale dell’attività estiva è stata l’educazione ambientale.


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2. RELAZIONE SULLE ATTIVITà

È stato realizzato il laboratorio “In viaggio… con gli animali” nato dalla convinzione che la compagnia di un animale può aumentare nel bambino la capacità di socializzazione e quindi l’interazione. I bambini hanno partecipato attivamente al laboratorio creando manufatti a tema (animali in pasta di sale, disegni e racconti sui loro animali preferiti, segnalibri, etc.); inoltre hanno elaborato, colorato e completato alcune schede didattiche specifiche sulla conoscenza del mondo animale. Il laboratorio si è concluso con una visita di istruzione presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari.

Progetto Chidde 2009: i risultati obiettivo previsto

obiettivio raggiunto 100%

100 80 60 40 20 0

70%


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BILANCIO SOCIALE 2009


2. RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ

2.1.2 Le attività pomeridiane Le attività pomeridiane si sviluppano su tre segmenti importanti: • Attività di supporto alle attività scolastiche; • Attività laboratoriale e ludico-espressiva; • Attività Sportiva. Supporto all’attività didattica Il supporto alle attività scolastiche è ritenuto prioritario poiché favorisce l’emancipazione e l’autodeterminazione dei ragazzi; inoltre concorre ad incentivare le competenze, gli interessi e le capacità individuali e a sviluppare un proprio senso critico. A ciò va aggiunto che la frequenza dei ragazzi al Centro Diurno contribuisce in maniera significante a contenere il fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere San Paolo.

I Laboratori In linea con gli obiettivi generali del progetto, i Laboratori sono orientati verso tre specifiche fasce d’età corrispondenti ad importanti tappe dello sviluppo e dell’ evoluzione: • bambini (6 – 10 anni) • pre-adolescenti (11-14 anni) • adolescenti (15-18 anni) L’ideazione dei laboratori per i più piccoli è nata dalla rilevazione del bisogno di aumentare la capacità manipolativa e creativa attraverso attività artistiche e ludico espressive. Nel 2009 sono stati pertanto realizzati laboratori di creazione di maschere e costumi, sia per halloween che per carnevale, attraverso il riutilizzo di materiale di scarto (bottiglie, lattine, cartoni, barattoli…). Nel mese di marzo ed aprile i bambini sono stati apprendisti delle proprie mamme e nonne nel laboratorio “acqua e farina” finalizzato allo sviluppo della capacità manipolativa attraverso la preparazione di pasta fresca, tipica della tradizione pugliese, di focacce e dolci. Il clima conviviale e il setting di tipo familiare ha permesso e facilitato le relazioni sia generazionali che intergenerazionali. Questa dinamica, risultata essere positiva ed efficace per il raggiungimento degli obiettivi, è stata riproposta nelle attività laboratoriali preparatorie al Natale. È stato costituito un coro che in modo trasversale ha coinvolto tutti i gruppi del Centro, in particolar modo quello dei piccoli affiancati dalle nonne, dalle mamme e dalle zie, le quali, per ben tre mesi, si sono riunite sia nelle ore antimeridiane che in quelle pomeridiane per la preparazione di una performance in lingua inglese superando un grande limite culturale. Il laboratorio “carte in favola” ha avuto come obiettivo specifico per il gruppo quello di stimolare la dimensione fantastica e magica, purtroppo sopita o sostituita da video giochi o nuove tecnologie di realtà virtuale. Il momento del racconto ha sviluppato l’ascolto, la capacità attentiva, la creazione fantastica e la costruzione dell’identità attraverso l’immedesimazione con i personaggi protagonisti delle fiabe e delle favole raccontate.

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BILANCIO SOCIALE 2009

L’équipe ha ritenuto rispondente alle esigenze del gruppo dei pre adolescenti ed aderente al progetto educativo, la realizzazione di laboratori che hanno facilitano le dinamiche di gruppo spesso conflittuali, in particolar modo tra i differenti generi. Questo obiettivo è stato perseguito attraverso attività ludico espressive ed artistico manipolative, come metodologia si è utilizzata quella dei piccoli gruppi per poter gestire ed intervenire meglio nelle dinamiche ed interazioni. I ragazzi sono stati coinvolti nella realizzazione di burattini ed hanno poi allestito uno spettacolo per il gruppo dei più piccoli. Nel periodo natalizio hanno costruito dei presepi utilizzando materiali poveri e di riciclo. In modo concertato il gruppo dei preadolescenti è stato pro attivo nell’organizzazione del campo estivo, sia nell’individuazione delle attività ludiche che nella pianificazione del programma giornaliero. L’obiettivo è stato quello di favorire l’emancipazione dei ragazzi attraverso l’acquisizione di responsabilità. Inoltre, il laboratorio di arte culinaria, svolto sinergicamente con le figure parentali, ha migliorato le relazioni intergenerazionali, ha permesso ai ragazzi di acquisire capacità e competenze da poter utilizzare nel settore della ristorazione o alberghiero. Il taglio del laboratorio, a differenza di quello omologo svolto dai più piccoli dalla connotazione più ludica, è stato quello di favorire la costruzione di una identità lavorativa, rendendo il gruppo dei pre adolescenti fruitori di una attività pseudo professionalizzante. I laboratori proposti agli utenti adolescenti hanno favorito il raggiungimento degli obiettivi educativi ed il conseguente completamento del percorso identitario e di audeterminazione.


2. RELAZIONE SULLE ATTIVITà

Il filo conduttore è stata la riflessione sul passaggio, sul cambiamento e sull’acquisizione di responsabilità. L’équipe ha ritenuto opportuno coinvolgere il gruppo dei più grandi nell’ideazione, realizzazione e gestione delle attività organizzate per i più piccoli. L’affiancamento al team degli educatori ha permesso agli adolescenti, attraverso il metodo della peer education, di vivere consapevolmente una esperienza on the job soprattutto durante la settimana residenziale dei campi scuola in cui sono stati affidati loro ruoli ben precisi nei momenti di drammatizzazione, di gestione dei momenti conviviali e ludici. L’esperienza è stata strutturata, verificata e valutata costantemente dagli operatori che hanno vissuto l’evoluzione del proprio ruolo e della propria funzione educativa. Questi, infatti, hanno espletato una funzione più simile a quella del tutor, del mentore, del maestro di bottega che segue l’apprendista nell’apprendimento e nell’acquisizione del sapere, del saper essere e del saper fare. Laboratorio di sostegno alla genitorialità Il coinvolgimento dei genitori è stato strategico nella progettazione e nella condivisione degli obiettivi educativi riferiti ai progetti individuali dei minori utenti del Centro. Contestualmente alle attività di tipo artistico – manipolativo, i laboratorio con i genitori rappresentano soprattutto momenti di confronto e scambio di opinioni ed esperienze tra i genitori, rispetto ai modelli educativi familiari, alle problematiche legate alla vita di coppia e all’economia domestica. I laboratori si sono svolti sia nelle ore antimeridiane che in quelle pomeridiane (limitatamente alle prove del

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BILANCIO SOCIALE 2009

coro di Natale come già spiegato in precedenza), le mamme si sono impegnate nella realizzazione di ghirlande ed addobbi natalizie e hanno insegnato ai ragazzi ad impastare e a preparare pane ricette legate alla tradizione culinaria pugliese. Laboratorio di educazione all’ascolto e all’immagine genitori - figli La collaborazione tra la Fondazione, la Banca Carime e la Camerata Musicale Barese è proseguita anche nel 2009. Si è concretizzata in un percorso di inclusione sociale attraverso la partecipazione dei ragazzi e delle loro famiglie agli spettacoli ed agli eventi previsti nel cartellone della 68a Stagione della Camerata Musicale Barese per i quali è stata predisposta un’attività supplementare del Centro dalle 20,00 alle 24,00. Il laboratorio di educazione all’ascolto e all’immagine ha la caratteristica di essere permanente, perché attivo tutto l’anno da oltre 5 anni. Attività sportiva È stata avviata una proficua collaborazione con la sezione Lotta dell’associazione sportiva Angiulli e con la Fijlkam Puglia. La Fondazione ha potuto utilizzare gli impianti sportivi dell’Angiulli in particolar modo, i pre-adolescenti ed adolescenti sono stati avviati alla disciplina della lotta greco-romana dagli allenatori tesserati della sezione Lotta. L’attività è stata di tipo pre - agonistico e agonistico rendendo così possibile la partecipazione dei ragazzi ai campionati regionali 2010 delle categorie esordienti e cadetti. Attività estiva: i Campi Scuola Il Campo Scuola è un’occasione importante di crescita e sperimentazione e per molti ragazzi costituisce la prima esperienza di vita al di fuori dell’ambiente familiare; rappresenta per gli educatori e per i ragazzi un esame sullo stato di attuazione dei progetti pedagogici individuali e di gruppo. Il campo dei piccoli si è svolto in località Ostuni (Br) dal 29 Giugno al 4 Luglio; l’èquipe ha deciso di utilizzare come filo conduttore della parte narrativa e drammaturgica la storia degli indiani per poter stimolare il gruppo dei più piccolini, con specifiche attività, all’utilizzo dei cinque sensi. Il folklore e la tradizione degli indiani d’America ben conciliavano con gli obiettivi preposti; il gruppo degli adolescenti, che ha partecipato al campo affiancando gli operatori, mascherato e truccato da capi tribù ha dato vita a divertenti drammatizzazioni coinvolgendo ed incuriosendo i bambini. Il campo dei pre adolescenti e degli adolescenti si è svolto dal 13 al 18 luglio a Carovigno (Br), l’èquipe, considerando la complessità delle problematiche legate alla fascia d’età e le difficoltà di interazione del gruppo, ha ritenuto opportuno pensare a un dispositivo educativo che comprendeva in sé la paura come congegno segreto, relais fondamentale per la elaborazione simbolica della crescita dei e delle giovani. La paura è stata considerata come sentimento fondamentale nel processo di identificazione e di crescita del ragazzo e della ragazza. L’adolescente prova anzitutto paura della crescita, paura di non farcela a diventare uomo o donna e paura, al contempo, di riuscirvi e di essere proiettato verso i lidi oscuri dell’età adulta; paura di restare bambino o bambina e di abbandonare troppo presto e con troppi traumi il corpo infantile; paura del proprio corpo e delle sue metamorfosi è anche paura del tempo che passa, paura di crescere, di diventare grandi; spesso infatti il processo di crescita viene visto come omologazione, perdita


2. RELAZIONE SULLE ATTIVITà

della propria irripetibile originalità. Partendo da queste riflessioni, il team degli educatori ha reputato pertinente organizzare un campo prendendo spunto dai racconti di Agatha Christie, il giallo ben intrecciato al thriller ha catturato l’attenzione dei ragazzi che hanno risposto positivamente a tutte le attività proposte. Attività di supporto alla famiglia e di raccordo interistituzionale Alle ordinarie attività educative, sono stati associati interventi individuali di supporto familiare e di programmazione e valutazione scolastica. Si sono consolidate le sinergie tra genitori e i referenti circoscrizionali, al fine di irrobustire il sistema di supporto alle relazioni familiari anche con riferimento al periodo estivo in cui, data l’esiguità dell’offerta di servizi di socializzazione e di sostegno sociale, diventa più critica la situazione di coloro i quali vivono condizioni deprivate. Attività degli organi istituzionali Durante tutto il 2009, costante è stato l’apporto della psicologa Rosanna Spizzico, sia per gli aspetti attinenti alla supervisione di singoli casi sia per il supporto e la gestione degli aspetti dinamico funzionali dell’équipe socio – educativa.

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BILANCIO SOCIALE 2009

2.2 Risultati del Centro Socio Educativo Diurno In risultati 2009 del CSD sono stati valutati secondo gli obiettivi, gli indicatori e i valori target individuati nel Sistema per la Gestione della Qualità (SGQ) della Fondazione, definiti in modo specifico nel Piano della Qualità 2009. L’analisi dei dati permette di verificare sia per le attività antimeridiane (tabella 1) sia per quelle pomeridiane (tabella 2) come la misura dello scostamento tra il risultato conseguito e il valore target prefissato sia stata ampiamente positiva. Il CSD nel 2009 ha conseguito tutti gli obiettivi definiti ed in alcuni casi anche abbondantemente superati tanto nel segmento di attività antimeridiano quanto in quello pomeridiano.

Tabella 1: Risultati segmento antimeridiano “Chidde” valori target 100

100%

obiettivi raggiunti

100%

100% 89%

83%

80

70%

65%

60 40 20

15%

0 tasso di scolarità

Partecipazioni dei genitori alle attività formative

Interesse dei genitori al progetto educativo dei figli

successo scolastico

Tabella 2: Risultati segmento pomeridiano valori target 100

100%

obiettivi raggiunti

100%

96,5% 85%

80

86,5%

90%

93,1%

60 40

35%

20 0 tasso di scolarità

Partecipazioni dei genitori alle attività formative

Interesse dei genitori al progetto educativo dei figli

successo scolastico


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2. RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ

2.3 Il Centro di Ascolto per le Famiglie Il Centro di Ascolto per le Famiglie opera in stretto collegamento con i Servizi Sociali Comunali e Circoscrizionali del territorio, con i Servizi Socio Sanitari territoriali, con il Consultorio familiare, con il Tribunale Ordinario e per i Minori, con la scuola, con le parrocchie e le vicarie, con le associazioni di volontariato e con molte altre istituzioni presenti sul territorio. Il Centro si rivolge ad adulti e famiglie che vivono situazioni di disagio, ponendo particolare attenzione a: nuclei familiari di stranieri, nuclei monoparentali, nuclei con neonati prematuri o disabili, nuclei con uno o entrambi i genitori minorenni, nuclei con problemi di separazione e/o con patologie psicologiche. Il Centro è coordinato da una esperta dei processi di formazione e valutazione; riferisce alla sua responsabilità il gruppo di lavoro costituito da personale con pluriennale esperienza e con formazione specialistica sui temi delle responsabilità familiari, come indicato nell’organigramma che segue. I Centri di Ascolto per le Famiglie gestiti dalla Fondazione sono collocati presso i quartieri San Paolo - Stanic e Japigia - Torre a Mare e sono gestiti dalla stessa Fondazione (capofila) in rete con la Coop. Soc. Caps Onlus e la Coop. Soc. Itaca Onlus. Considerando la vastità dei territori di competenza sono stati decentrati presso scuole e parrocchie alcuni segmenti progettuali.

Centro di ascolto per le famiglie (Francesca Bottalico)

CAF San Paolo - Stanic

collaboratori esterni

CAF Japigia

logistica

collaboratori esterni

logistica


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BILANCIO SOCIALE 2009


2. RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ

2.3.1 I Servizi Forniti Il Centro fornisce i propri servizi alla totalità delle famiglie presenti sul territorio di riferimento, al fine di promuovere percorsi di sostegno e integrazione socio- culturale. Sportello di Accoglienza, segretariato sociale e orientamento Ha risposto ai bisogni di aiuto e di tutela delle famiglie in difficoltà, offrendo un costante monitoraggio dei bisogni espliciti ed impliciti dell’utenza. L’attività di segretariato sociale si è concretizzata nell’informare ed indirizzare i fruitori del servizio sui servizi pubblici e sulle agenzie ed enti presenti sul territorio della città di Bari.

area famiglia Interventi di sostegno, accompagnamento e orientamento per genitori e adulti L’area in oggetto ha promosso e consolidato la formazione dei gruppi di mutuo aiuto di genitori, adulti e minori, ha offerto sportelli di orientamento, consulenza e percorsi formativi sui seguenti temi: • Genitorialità e maternità • Disabilità • Sessualità Scuola Genitori e Progetto Babele In tale ambito sono stati previsti percorsi formativi e seminari tematici per gruppi di genitori, nonni, adulti, per fornire loro gli strumenti adeguati per affrontare la sfida educativa delle nuove generazioni. La Scuola Genitori e il progetto Babele sono stati principalmente il veicolo per far vivere all’utenza un’esperienza di crescita personale anche attraverso importanti seminari tematici quali: “Dimensione coppia”, “Da coniugi a genitori”, “Stili genitoriali”. Accompagnamento alla maternità e Sportello mamma Gli interventi, attuati in collaborazione con Tribunale e servizi sociali circoscrizionali, sono stati rivolti a mamme, qualcuna ancora minorenne, bisognose di supporto e sostegno per superare disagi e difficoltà sorte con la nascita dei figli. Counselling di coppia Il servizio ha previsto il sostegno alle coppie che vivono situazioni critiche e conflittuali, favorendone la comunicazione, la strutturazione e ristrutturazione delle relazioni. L’intervento di counselling ha permesso di attivare le risorse interne alla coppia permettendo ai componenti, in molti casi, di riuscire ad acquisire la forza e la consapevolezza adeguate per superare dinamiche conflittuali scongiurando il rischio di fallimento. Spazio Neutro L’intervento, attivato su segnalazione dei servizi sociali circoscrizionali e del Tribunale per i minorenni, ha favorito la comunicazione e l’interazione tra genitori e

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BILANCIO SOCIALE 2009


2. RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ

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figli che vivono situazioni problematiche e conflittuali. Gli incontri si sono svolti in un luogo protetto sotto l’osservazione di educatori e/o psicologi che hanno agevolato e facilitato la ricostruzione della relazione e del rapporto. Spazi intergenerazionali Il servizio si è occupato di favorire e migliorare i rapporti intergenerazionali attraverso la creazione di spazi socio educativi e aggregativi per genitori, nonni, figli e nipoti. Gli educatori e i formatori coinvolti hanno cercato di facilitare la comunicazione per creare un gruppo consapevole dell’importanza e del valore insito nelle differenze generazionali. Spazio piccolissimi (2 – 6 anni) Il servizio ha previsto la realizzazione di uno spazio ludico e musicale, per minori dai 2 ai 6 anni, attivo specialmente nel periodo estivo. Spazio di Socializzazione Adulti e Anziani Sono stati attivati laboratori musicali e di ballo per favorire l’accoglienza, l’incontro, il confronto, la socializzazione, il mutuo aiuto tra genitori e adulti soli e tra anziani soli e coppie di anziani. Accompagnamento minori con precedenti penali Presso il Centro sono stati accolti per attività di volontariato minori, segnalati dall’Ufficio Minori del Ministero di Giustizia di Bari, per la realizzazione di progetti di messa alla prova. Gli operatori dei Centro hanno svolto nei loro confronti attività di osservazione, sostegno e controllo. Consulenze psicologiche per minori Sono state offerte consulenze psicologiche per minori, su segnalazione dei servizi socio - educativi, socio sanitari o su richiesta dei genitori. Sportello Scuola Il segmento ha previsto la realizzazione di sportelli di ascolto psicologico per adulti e minori presso le scuole del territorio. Area integrazione sociale e interculturale Sono state ideate e realizzate attività in collaborazione con il CARA, la Fondazione Migrantes, le associazioni di migranti residenti, migranti senza fissa dimora, le comunità di minori non accompagnati, per favorire l’integrazione e l’inserimento sociale di stranieri residenti sul territorio e richiedenti asilo. Sono stati attivati un cineforum e interventi di alfabetizzazione di lingua e cultura italiana, sostegno scolastico per minori, informazione sui temi dell’educazione sanitaria e stradale. Orientamento Lavoro per stranieri È stato offerto all’utenza straniera un servizio di orientamento lavorativo per facilitare l’incontro tra domanda ed offerta, attraverso momenti di informazione e formazione sulle modalità di ricerca attiva dell’impiego, sulle funzioni delle agenzie pubbliche preposte all’inserimento lavorativo e sulle modalità di redazione del curriculum vitae.


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BILANCIO SOCIALE 2009

Percorsi di giustizia riparativa per genitori e adulti Sono stati attivati, su segnalazione dell’ Ufficio Esecuzioni Penali Esterne del Comune di Bari, percorsi di volontariato, nell’ambito degli interventi di giustizia ripartiva.

area consulenze e orientamento Consulenze psicologiche Le consulenze sono state erogate sia agli utenti del Centro di Ascolto per le Famiglie che ne hanno fatto esplicita richiesta, sia agli utenti segnalati dalle istituzioni del territorio, sia ai partecipanti delle attività del Centro che, pur non avendone fatta esplicita richiesta, sono stati valutati dall’équipe bisognosi di consulenza e/o percorso psicologico.


2. RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ

Consulenza e orientamento Lavoro L’intento è stato quello di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, fornendo agli utenti gli strumenti necessari e le informazioni per agevolarli nella ricerca attiva dell’impiego, di corsi professionali, di concorsi pubblici. Attraverso il bilancio di esperienze e competenze sono stati redatti e aggiornati i curricula vitae. Sportello orientamento sulla conciliazione tempi vita e lavoro A seguito della raccolta dei bisogni espressi dai nuclei familiari e dalle madri, utenti del servizio, sono stati realizzati interventi mirati alla conciliazione di tempi di vita e di lavoro, al sostegno delle politiche di conciliazione e delle pari opportunità, alla promozione della cultura del benessere, della cultura delle differenze attraverso il dialogo tra generi. Consulenze legali Il servizio, di natura stragiudiziale, ha esaudito la richiesta di informazioni, chiarimenti e consulenze prevalentemente riguardanti l’ambito del diritto della persona e del diritto di famiglia. Corsi pre professionalizzanti Sono stati realizzati i seguenti corsi di avviamento professionale: • 4 corsi di alfabetizzazione informatica • 2 corsi di sartoria di base • 4 corsi di artigianato di base I fruitori dell’intervento in questione, giovani e adulti, migranti e utenti con lievi disabilità, hanno acquisito, consolidato ed approfondito competenze e conoscenze utili per l’inserimento e il reinserimento lavorativo.

area cittadinanza attiva e coesione sociale Laboratori e Spazi autogestiti Con l’ausilio e la supervisione di animatori socio - culturali ed esperti, sono stati realizzati e facilitati laboratori mirati alla socializzazione, integrazione e alla diffusione della cultura della solidarietà e della collaborazione. La gemmazione di spazi autogestiti dall’utenza sono stati sia il risultato di un percorso efficace di emancipazione sia segno di cittadinanza attiva, partecipe e responsabile. Eventi socio culturali e di confronto interculturale Sono stati organizzati numerosi eventi sociali, culturali e ludici sui temi della famiglia, dell’intercultura, dell’educazione all’arte ed alla musica; in particolare: Capodanno Afghano, La festa del Nonno, La giornata del lettore, Le feste di indipendenza Mauriziane, La festa dei popoli, Il carnevale dei bambini. Gli eventi aperti alla cittadinanza hanno registrato un’ampia partecipazione ed una inaspettata affluenza. Giornate per la famiglia Mensilmente sono state organizzate giornate di festa per le famiglie sia presso le sedi dei Centri di Ascolto per le Famiglie che in altri luoghi strategici del territorio.

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BILANCIO SOCIALE 2009

2.4 Risultati dei Centri di Ascolto per le Famiglie Durante il 2009 nei centri di ascolto della Fondazione Giovanni Paolo II sono stati seguiti complessivamente 306 nuclei familiari (187 San Paolo – Stanic e 119 Japigia – Torre a Mare). I seguenti grafici illustrano in sintesi i risultati ottenuti.

Numero utenti seguiti

114

Adulti S.Paolo - Stanic Minori Adulti S.Paolo - Stanic

1060

Adulti Japigia - Torre a Mare

697

Minori Japigia - Torre a Mare

191 San Paolo Stanic

Japigia - Torre a Mare

1400 1200 1000 800 600 400 200 0 2008

2009

2008

2009

Fasce di età per azioni realizzate San Paolo Stanic

Japigia - Torre a Mare

600 500 400 300 200 100 0 Anni

0-5 0 100 200 300 400 500 600

6 - 10

11 - 13

14 - 17

18 - 30

31 - 50

oltre 50


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2. RELAZIONE SULLE ATTIVITĂ€

interventi sul territorio Japigia - Torre a Mare

San Paolo Sanic

441 consulenze mediazione e orientamento 267 597 integrazione sociale e interculturale 367

segnalazioni e/o invii 2009 e 2008 (ancora in carico) servizi sociali

69

consultorio

6

USSM

5

UEPE

4

Scuole

79

Parrocchie Carabineiri

43 1

casi con intervento complesso

32

In essere S.Paolo - Stanic

58

Chiusi S.Paolo - Stanic In essere Japigia - Torre a Mare

164

Chiusi Japigia - Torre a Mare

33

tipologie d’intervento 15

accompagnamento alla maternitĂ

15

spazio neutro genit separati - minori orientamento lavorativo

4 21

consulenze legali

42

consulenze educative individuali

106

consulenze psicologiche individuali 10

provvedimenti giudiziari

21

rapporto genitori figli 16

problematiche di coppia

14

separazioni / divorzi violenze Abusi

4


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BILANCIO SOCIALE 2009

2.5 Le altre attività del 2009 2.5.1 Progetto “Via del Campo” Via del Campo è stato un articolato progetto di inclusione e recupero sociale, attivato nel quadro di iniziative di recupero delle periferie, individuate dalla Fondazione Vodafone Italia per il triennio 2008-2011. Il progetto, finanziato dalla Fondazione Vodafone Italia, della durata di un anno, è durato da novembre 2008 a novembre 2009; è stato articolato in tre obiettivi specifici ed in una fitta serie di azioni e interventi. obiettivo specifico 1: azione1: tirocini formativi azione2: borse di studio obiettivo specifico 2: azione 1: potenziamento del sistema di accoglienza e sostegno ai processi di partecipazione azione 2: miglioramento della rete dedicata azione 3: servizio di segretariato sociale ed informativo obiettivo specifico 3: azione 1: investimenti. Nell’ambito dell’azione tirocini formativi, 20 ragazzi, per la maggior parte rivenienti dai percorsi educativi seguiti presso la Fondazione negli anni passati, ma anche indicati e segnalati dai servizi sociali circoscrizionali del quartiere San Paolo, hanno avuto l’opportunità di seguire un tirocinio formativo di otto mesi presso aziende dell’area, con l’intento di fare una esperienza concreta di lavoro quale premessa per una eventuale successiva stabilizzazione lavorativa. Durante il tirocinio formativo i ragazzi hanno percepito una borsa di studio di 400 € netti al mese. Di seguito sono riportati i dati più interessanti ai fini del progetto: • • • • • • • • • •

8 mesi di tirocinio 18 le aziende che hanno confermato la loro disponibilità 9 aziende aderenti 48 ragazzi seguiti nella fase di orientamento 24 ragazzi selezionati 20 tirocini formativi attivati 18 tirocini completi (stesso ragazzo dall’inizio alla fine) 10% tasso di dispersione 8 tirocini si sono trasformati in rapporto di lavoro pari al 40% Attivazione di un nuovo progetto “Auchan eleven”


2. RELAZIONE SULLE ATTIVITà

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Nell’ambito dell’azione borse di studio, due laureate del quartiere San Paolo, selezionate attraverso apposito avviso pubblico, hanno frequentato il master in “Fund Raising” per aziende del terzo settore presso l’Università di Bologna, sede distaccata di Forlì, e il master in “Management e gestione d’impresa”, con particolare riferimento alla comunicazione d’impresa, presso la scuola SPEGEA di Bari. L’opportunità di specializzazione post laurea offerte a giovani del quartiere, ha rappresentato la premessa per una successiva stabilizzazione lavorativa (cfr. 1.9.2). Nell’ambito delle azioni dell’obiettivo specifico 2, potenziamento del sistema di accoglienza e sostegno ai processi di partecipazione, miglioramento della rete dedicata e servizio di segretariato sociale ed informativo, sono state implementate le opportunità di offerta dei servizi del Centro di Ascolto per le Famiglie ad un numero maggiore di utenti, coinvolgendo inoltre anche famiglie ed adulti provenienti da paesi extra comunitari. Tutte le attività svolte nell’anno possono essere così riassunte: • 6 percorsi di integrazione socio culturale ed interculturale con il coinvolgimento totale di 186 adulti tra uomini e donne; • 2 percorsi pre professionalizzanti per donne con il coinvolgimento totale di 62 donne; • 6 percorsi di mutuo aiuto e consulenze psico socio educative con il coinvolgimento totale di 65 adulti tra uomini e donne; • 5 laboratori di comunicazione intergenerazionale con il coinvolgimento totale di 15 genitori, 26 nonni, 124 bambini (dai 12 mesi ai 10 anni, di cui 10 diversamente abili); • 3 laboratori di integrazione socio culturale per immigrati (alfabetizzazione italiana, orientamento lavorativo, eventi socio culturali) con il coinvolgimento totale di 243 stranieri. L’azione investimenti si è concretizzata attraverso l’acquisizione di un furgone di nove posti per il trasporto di persone, l’acquisizione di una ludoteca mobile e dei relativi giochi e l’allestimento di laboratori specializzati. Per l’approfondimento dei dettagli si rimanda al paragrafo delle risorse strutturali e a quello dedicato all’attività del ludobus.


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BILANCIO SOCIALE 2009

2.5.2 Progetto “Auchan Eleven” Dal progetto “Via del Campo” è nato “AUCHAN ELEVEN”1, reso possibile dal coinvolgimento di una realtà aziendale importante come Auchan S.p.A., in virtù della adesione della stessa ai temi di responsabilità sociale d’impresa.

Il progetto è stato finalizzato all’inserimento nei processi produttivi di 11 ragazze, prevalentemente del quartiere San Paolo, a seguito di una attività di formazione curata dal personale specializzato dell’azienda. Il tirocinio si è prefisso l’obiettivo di far compiere alle giovani un’esperienza di formazione on the job all’interno, al fine di far conoscere la realtà produttiva e far acquisire competenze applicative di una specifica attività lavorativa; in particolare, competenze specifiche in relazione al ruolo di “Addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita”, in supporto all’area commerciale e nello svolgimento di attività connesse nell’ambito del Servizio Clienti. Il progetto ha avuto la durata di 6 mesi da luglio a dicembre 2009, al termine del percorso di tirocinio, 6 delle 11 partecipanti continuano ad essere prestatrici d’opera, attraverso contratti atipici di lavoro (a chiamata) e 1 ha firmato con l’azienda un contratto a tempo determinato.

2.5.3 Progetto “Cacciatori di Aquiloni” Il progetto “Centro socio culturale per migranti Cacciatori di Aquiloni” è nato nel settembre 2009, come intervento sociale a carattere innovativo e sperimentale, finanziato dalla Regione Puglia, e ha recuperato le esperienze di accompagnamento alle famiglie, ad adulti e minori realizzate nell’ambito dei Centri di Ascolto per le Famiglie. Intento del progetto, in collaborazione con gli enti istituzionali, le agenzie educative, il Tribunale per i Minorenni, l’Ufficio Immigrazioni, le Circoscrizioni, l’Assessorato al Welfare e alla pubblica istruzione, Politiche Giovanili, pace e Accoglienza, gli enti scolastici e religiosi, le comunità migranti, i Campi Rom, il Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo, è stato quello di creare un luogo in cui il migrante ha potuto esercitare il diritto di cittadinanza, inteso come diritto ad apprendere e ad intessere relazioni, a partire dalle peculiarità e diversità insite nella cultura di appartenenza per giungere alla dimensione comunitaria e sociale. Il progetto ha perseguito i seguenti obiettivi specifici: • favorire la comprensione culturale e sociale tra famiglie straniere e italiane, da un lato, e operatori dei servizi e istituzioni, dall’altro, attraverso esperienze di condivisione, costruzione di significati e linguaggi nell’ambito delle comuni esperienze genitoriali, nelle differenze valoriali, culturali e religiose;

1.

I l nome è omofono del titolo di un famoso film del 2001 di Steven Sodembergh “Ocean’s Eleven”


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2. RELAZIONE SULLE ATTIVITà

• promuovere l’integrale formazione dei bambini e dei ragazzi stranieri e italiani, nelle dimensioni cognitiva, affettiva, emotiva e relazionale, favorendone la crescita in termini di identità, di conquista dell’autonomia e di sviluppo delle competenze sociali e creative; • sostenere i genitori stranieri lavoratori, privi spesso di reti parentali e amicali, nella conciliazione dei propri tempi di vita e di lavoro, al fine di promuovere una maggiore qualità di relazioni familiari e sociali; • creare occasioni d’incontro tra adulti e giovani di provenienza nazionale o culturale differente talvolta portatori di bisogni analoghi, favorendo esperienze di “peer education”, al fine di promuovere valori quali la solidarietà, la reciprocità e la cura dell’altro, sperimentando l’inversione di ruoli e di situazioni spesso stereotipati anche stimolando l’immigrato ad essere formatore e tutor del giovane italiano.

Cacciatori di aquiloni: utenti seguiti 204 Adulti italiani

106

Adulti stranieri Minori italiani Minori migranti albanesi, macedoni, curdi, cinesi, mauriziani, brasiliani, afghani, eritrei, somali

70 180


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BILANCIO SOCIALE 2009

2.5.4 Progetto “Do’ Mést: 60 occasioni di incontro a Bari tra giovani e lavoro” Il progetto che si concluderà nel marzo del 2011 si è posto in continuità con quanto già realizzato sul territorio barese rispetto al tema delle politiche attive del lavoro e, in particolare, riguardo alle opportunità di inserimento lavorativo per minori e giovani adulti a rischio di emarginazione sociale.

Le parole chiave dell’impianto progettuale sono: occasione, lavoro e apprendimento in situazione. Da qui è nata l’idea di evidenziare fortemente il rapporto che tra il tirocinante e u mèst (il maestro) viene a crearsi in situazione lavorativa, affiancata da un lavoro capillare e di forte valenza motivazionale svolta dal tutor di accompagnamento all’inserimento lavorativo. Il tirocinio formativo rappresenta così una duplice occasione: per il minore destinatario principale dell’azione: accresce competenze tecniche e relazionali, acquisisce maggiore padronanza linguistica, sviluppa una rappresentazione positiva di sé, potenzia l’autonomia e la capacità di rendersi indipendente, accresce il senso di responsabilità delle proprie scelte e crea le condizioni per poter favorire un reale processo di inclusione sociale e lavorativa. Per la comunità locale ed il tessuto produttivo coinvolto: infrange i pregiudizi legati allo stereotipo del minore a rischio segnalato dai servizi sociali che evoca vissuti di diffidenza, timori che portano alla discriminazione ed all’emarginazione. Il progetto, che vede la Fondazione quale capofila di un’associazione temporanea di imprese con i consorzi Meridia ed ELPENDU’, è partito nel mese di settembre 2009 ed ha una durata di 18 mesi. Al fine di raccogliere le informazioni utili alla selezione dei partecipanti, l’equipe di orientamento ha predisposto due strumenti: una “scheda rilevazione dati per inserimento formativo-occupazionale” ed una “scheda colloquio di selezione”. La prima è stata inviata alle nove circoscrizioni e compilata a cura degli assistenti sociali e degli educatori, in alcuni casi di concerto con i colleghi dell’USSM. La seconda, invece, è stata compilata dagli orientatori durante la selezione avvenuta tramite colloquio individuale. Tale procedura ha consentito di raccogliere informazioni non solo sulla storia personale, familiare e formativo-professionale dei candidati, ma anche di valutare alcuni criteri oggettivi definiti a monte come strategici, ai fini della buona riuscita della selezione, quali ad es. la motivazione al lavoro, l’autonomia di movimento, le capacità relazionali, la sostenibilità delle condizioni fisiche, l’attitudine organizzativogestionale, il sostegno della rete amicale e familiare. Nell’attività di selezione, le nove circoscrizioni hanno inviato le liste dei ragazzi contattati e rispondenti ai requisiti (obbligo formativo a assolto ed età compresa tra 16 e 21 anni). I grafici alla pagina seguente illustrano in sintesi i dati relativi al progetto.


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2. RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ

progetto Do’ Mésti: segnalazioni pervenute casi inviati

casi presentati

37 30

28 19

15

circoscrizione

14

14

12

16

10

19

16

9

26 22

20

19

9

progetto Do’ Mésti: risultati

30

Idonei Idonei con riserva

31

Non idonei

85

Assenti

37 progetto Do’ Mésti: genere partecipanti UOMINI

DONNE

19 11

11 6

3 circoscrizione

3

6

8

13

11 4

10

7

10

7

10

8

2

progetto Do’ Mésti: età partecipanti candidati 16-17 anni

candidati 18-21 anni

22

9 5

circoscrizione

8

7

5

2 1°

14

12

10

5

4

3 5°

7

14 7

11 7


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BILANCIO SOCIALE 2009

2.5.5 Progetto “Ludobus” Il ludobus è un furgone colorato, attrezzato di giochi e materiali per laboratori creativi. Permette interventi territoriali ludico-ricreativi nelle piazze e nei quartieri della città, come nei paesi, nei cortili delle scuole e nell’ambito di feste. È stato attivato per integrare l’attuale offerta di servizi socio-educativi della Fondazione, nell’ottica degli interventi di prossimità. È un servizio culturale che cambia in positivo il rapporto con l’ambiente e con il territorio, strutturando al meglio gli spazi e promovendo rapporti sociali tra i cittadini, bambini e genitori. È un servizio pedagogico perché si propone come luogo di promozione di nuovi percorsi educativi di formazione, di sperimentazione e di ricerca. Il ludobus, nella tradizione dei “giochi di strada”, è stato attrezzato con: • i biliardi da strada con relativi cavalletti in ferro • giochi di lancio e precisione • grandi giochi in posizione • giochi di equilibrio • giochi rifiniti da tavolo • giochi per i più piccoli. Sono state inoltre acquistate librerie da strada in legno con chiusura a libro, al fine di rendere il ludobus un mezzo polifunzionale. La fornitura di giochi per il ludobus è stata integrata infine con arredi, giochi da tavolo, giochi di grandi dimensioni, necessari per allestire uno spazio chiuso ovvero un luogo all’aperto protetto nel quale rendere operativo come ludoteca per un certo lasso di tempo il ludobus con i suoi giochi.


2. RELAZIONE SULLE ATTIVITà

2.6 Programmazione 2010 Il Consiglio di Amministrazione, insediato nel 2009, ha approvato un documento che delinea le linee guida strategiche per il triennio 2009 – 2011 alle quali la Fondazione dovrà ispirare ed orientare i propri sforzi e le proprie attenzioni, in linea di coerenza con il passato: • attività e progetti in corso e da attivare presso il nuovo centro polifunzionale; • presenza e radicamento nei quartieri periferici della città di Bari e consolidamento delle politiche di rete sul territorio; • stabilizzazione della organizzazione interna del lavoro: miglioramento della qualità dei servizi offerti, formazione interna degli operatori, innovazione gestionale interna; • miglioramento della comunicazione con l’esterno.

Obiettivo strategico del triennio è la conferma ed il mantenimento della certificazione conseguita nel 2008, scadente a luglio 2010, e l’estensione della certificazione di qualità ad altri eventuali processi primari e di supporto gestiti dalla Fondazione. Ulteriore obiettivo strategico è quello di portare la Fondazione all’acquisizione della certificazione SA 8000-2008 conseguendo la Certificazione di Responsabilità Sociale d’Impresa – SA (Social Accountability) Per il miglioramento della Comunicazione con l’esterno, due sono le linee di lavoro proposte: il completamento del nuovo sito web della Fondazione e, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, la destinazione di una risorsa interna, opportunamente formata, alla comunicazione istituzionale della Fondazione.

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BILANCIO SOCIALE 2009

2.6.1 Nuovo Centro Sociale Polifunzionale: avvio operativo I lavori per la realizzazione del nuovo Centro Sociale Polifunzionale da parte del Comune di Bari sono sostanzialmente conclusi. Realisticamente, si può prevedere che la consegna del centro possa avvenire all’inizio del 2010, da quel momento saranno attivate le procedure per: • L’accreditamento di parte della struttura come Centro Diurno per i minori1; • Ulteriori accreditamenti di parti della struttura come Centro di Ascolto per le Famiglie, divenuto Centro Polifunzionale per Servizi Integrati, come Ludoteca per due diverse fasce di età: 3 – 6 anni e 6 – 13 anni2; • La progettazione strategica di un articolato piano di servizi innovativi, rivolti anche a target di utenti non ancora coinvolti.

2.6.2 Il Piano di Fund Raising 2010 Nel primo incontro del Comitato Fundraising della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus tenutosi il 21 novembre 2009, si sono definite le linee strategiche di lavoro nel campo del fund raising per i prossimi 24 mesi. • Accompagnare il processo di crescita della Fondazione sostenendo il quadro di investimenti da realizzare nel nuovo Centro Sociale Polifunzionale. • Supportare il consolidamento del capitale sociale della Fondazione. • Offrire ai giovani studenti ed ai laureati dei quartieri periferici della città in cui opera la Fondazione opportunità di studio e di specializzazione post laurea. • Rispetto alle linee strategiche di lavoro sopra indicate, gli obiettivi operativi che si intendono perseguire sono: a. finanziamento degli investimenti (area di 3.000 mq, ludoteca, impianto fotovoltaico, auditorium per il Microcinema) per investimenti pari a circa 700 mila euro; b. incremento del fondo di dotazione della Fondazione, che dovrebbe essere finanziato con lo sviluppo delle attività del 5 per mille; c. risorse di circa 50-60 mila euro l’anno, per sostenere il diritto allo studio di ragazzi e laureati dei quartieri nei quali opera la Fondazione: San Paolo, Japigia, Stanic e Torre a Mare.

1 Si tratta della procedura intesa ad ottenere dal Comune di Bari il riconoscimento di parte della logistica della nuova struttura come idonea e rispondente ai requisiti richiesti, perché possa operare come Centro Diurno per i minori. Il tema riguarda solo la logistica nuova, che deve rispondere a determinati requisiti di idoneità, igiene, sicurezza, etc., il riconoscimento funzionale è già in possesso della Fondazione 2 Come per il punto precedente, si tratta di ottenere l’accreditamento della logistica e, nel caso della ludoteca, anche della funzionalità dell’organizzazione della Fondazione.


3. Situazione finanziaria



3. SITUAZIONE FINANZIARIA

informazioni preliminari Il bilancio chiuso al 31.12.2009 è stato redatto secondo le “linee guida e schemi per la redazione del bilancio di esercizio degli enti non profit” adottate dall’Agenzia delle Onlus. Il rendiconto economico e finanziario della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus è composto dallo Stato Patrimoniale, dal Rendiconto di Gestione, dalla Nota Integrativa e dalla Relazione di Missione (Bilancio Sociale). Il bilancio di esercizio chiuso al 31.12.2009 della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus evidenzia un risultato gestionale positivo di Euro 27.856,94 che il Consiglio di Amministrazione ha proposto di riportare a Patrimonio secondo la seguente ripartizione: • Patrimonio Libero (tra le riserve accantonate nei diversi esercizi precedenti) € 25.599,69 • Patrimonio Vincolato (5 x 1000) € 2.257,25

criteri di valutazione La valutazione delle voci di bilancio è stata fatta ispirandosi ai criteri generali della prudenza e della competenza, al fine di dare una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato gestionale della Fondazione. I criteri di valutazione adottati nella formazione del bilancio sono i seguenti: Immobilizzazioni Immateriali Sono iscritte al costo storico di acquisto; sono ammortizzate per il periodo della loro prevista utilità futura ed esposte al netto dell’ammortamento effettuato nel corso dell’esercizio. Materiali Sono rappresentate da arredi, automezzi, macchine elettroniche e strumenti musicali. Sono iscritte al costo storico di acquisto; sono ammortizzate in base alla vita utile di ciascun cespite ed esposte al netto dell’ammortamento effettuato nel corso degli esercizi. Finanziarie Il valore di iscrizione è determinato sulla base del prezzo di acquisto. Crediti Sono esposti nello Stato Patrimoniale al valore nominale che coincide con quello presumibile di realizzo. Disponibilità liquide Le disponibilità liquide sono iscritte al loro valore nominale. Risconti attivi Sono iscritti in questa voce i costi comuni a due esercizi, in base al principio della competenza temporale.

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BILANCIO SOCIALE 2009

Fondo TFR Rappresenta l’effettivo debito maturato verso i dipendenti in conformità di legge e del contratto di lavoro vigente, considerando ogni forma di remunerazione avente carattere continuativo. Il fondo corrisponde al totale delle singole indennità maturate a favore dei dipendenti alla data di chiusura del bilancio, al netto degli acconti erogati ed è pari a quanto si sarebbe dovuto corrispondere nell’ipotesi di cessazione del rapporto di lavoro in tale data. Debiti I debiti verso i fornitori e i debiti diversi sono esposti al loro valore nominale. I debiti tributari e verso gli istituti previdenziali sono conteggiati in relazione alla spesa. Oneri e Proventi I costi e le entrate sono contabilizzati nel rispetto del principio della competenza economica.

altre informazioni Al 31 dicembre 2009, la Fondazione aveva 8 dipendenti e 7 contratti di lavoro a progetto. In relazione a quanto previsto dal codice in materia di protezione dei dati personali è stato redatto ed è mantenuto aggiornato il documento programmatico sulla sicurezza.

3.1 Produzione e distribuzione del valore aggiunto Il Valore Aggiunto misura la ricchezza prodotta da un’impresa con riferimento alla ridistribuzione della stessa tra i diversi portatori di interesse. Costituisce, quindi, il punto di unione fra il bilancio di esercizio e il bilancio sociale; volendo precisare quali siano le differenze fra i due documenti si può affermare che il primo è la rappresentazione numerica della composizione dell’utile di esercizio formato dalla differenza fra oneri e proventi e che il secondo evidenzia la formazione della ricchezza prodotta e la sua ridistribuzione. Il Valore Aggiunto della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus è stato rappresentato in due distinti prospetti: • il prospetto di determinazione del valore aggiunto, costituito dalla contrapposizione tra i proventi e gli oneri intermedi; • il prospetto di riparto del valore aggiunto, ricostruito quale sommatoria delle remunerazioni percepite dagli interlocutori interni della Fondazione e delle liberalità esterne. I due prospetti sono bilancianti. Tra le varie configurazioni di valore aggiunto è stata preferita quella del valore aggiunto globale considerato al lordo degli ammortamenti.


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3. SITUAZIONE FINANZIARIA

Tabella di determinazione del valore aggiunto Descrizione A 1

Valore della produzione

2007

2008

2009

451.879,14

461.261,00

733.465,90

432.488,19

439.244,00

499.186,27

19.378,20

22.020,00

234.244,40 35,23

Proventi da prestazioni di Servizi: da Enti Pubblici da Privati + Rettifiche di proventi (sconti, abbuoni, arr., etc. attivi)

65,31

0,00

- Rettifiche di proventi (sconti, abbuoni, arr., etc. passivi)

-52,56

-3,00

B

Oneri intermedi della produzione

87.640,63

95.562,00

6

Consumi di materie di consumo

9.162,98

7.390,00

221.294,34 17.869,78

7

Oneri per servizi

76.553,20

71.069,00

119.699,39

8

Oneri per godimento di beni di terzi

11

Oneri diversi di gestione

1.924,45

6.418,00

655,41

0,00

10.686,00

83.069,76 512.171,56

A-B

Valore aggiunto caratteristico lordo

364.238,51

365.699,00

C

Componenti accessori e straordinari

-776,93

4.431,00

5.263,76

12

+/- Saldo gestione accessoria (a - b)

-627,25

967,00

3.006,51 3.006,51

a) Proventi accessori (rendite da patrimonio investito)

b) Oneri accessori

13

+/- Saldo gestione straordinaria (c - d)

c) Proventi straordinari

d) Oneri straordinari

Valore aggiunto globale lordo

1.872,75

967,00

2.500,00

0,00

-149,68

3.464,00

2.257,25 2.257,25

0,00

3.500,00

149,68

36,00

363.461,58

370.130,00

517.435,32

- Ammortamenti della gestione

0,00

-40,00

-17.468,07

Valore aggiunto globale netto

363.461,58

370.090,00

499.967,25

Tabella di riparto del valore aggiunto Descrizione A

2007

2008

2009

Remunerazione del personale

343.358

365.049

467.308

1

Personale non dipendente

164.426

155.536

234.913

2

Personale dipendente

178.932

209.513

232.395

a) Remunerazione diretta

143.931

134.295

161.680

b) Remunerazione indiretta

34.930

64.527

69.535

c) Costi formazione

70

10.691

1.180

B

Remunerazione della pubblica amministrazione

803

691

1.180

1

Imposte dirette

2

Imposte indirette

0

803

691

1.180

- Sovvenzioni in c/esercizio

0

C

Remunerazione del capitale di credito

979

800

1.092 1.092

1

Oneri per capitali a breve termine

979

800

2

Oneri per capitali a lungo termine

0

D

Remunerazione del capitale di rischio

0

0

0

E

Remunerazione dell'ente

18.122

75

27.857

+/- Avanzo/disavanzo di gestione

18.122

75

27.857

F

Liberalita' esterne

200

3.515

2.530

Valore aggiunto globale netto

363.462

370.130

499.967


68

BILANCIO SOCIALE 2009

3.2 Profili patrimoniali e finanziari 3.2.1 Analisi delle entrate e dei proventi Descrizione A A.1 A.1.1

Proventi e Ricavi da Attività tipica

2008

2009

461.343,51

733.465,90

Entrate da Prestazioni di Servizi

451.932,25

461.343,51

733.465,90

Da enti pubblici:

432.551,00

439.244,21

499.186,27

262.802,00

280.580,00

356.280,00

Comune di Bari per CFT San Paolo

41.124,00

36.681,28

47.705,99

Comune di Bari per CFT Japigia

26.926,00

37.254,77

56.727,44

0,00

3.801,62

12.295,31

Comune di Bari (Gestione Centro Diurno per Minori)

Comune di Bari per CFT Torre a Mare Comune di Bari per CFT Stanic Fondi POR 2000-2006 (Piccoli Sussidi)

A.1.2

2007 451.932,25

0,00

495,30

14.725,22

244,00

33.959,98

progetto concluso

Fondi POR 2000-2006 (Target 50)

77.599,00

46.471,26

progetto concluso

2^ Circoscrizione Comune di Bari (Lavoro anch'io)

23.856,00

progetto concluso

progetto concluso

Fondi FESR 2007-2013 (Cacciatori di Aquiloni)

progetto non attivo

progetto concluso

5.452,31

Comune di Bari (Do'-MèST)

progetto non attivo

progetto concluso

6.000,00

19.381,25

22.099,30

234.244,40

6.956,25

8.550,00

Da Enti Privati Attività istituzionali (gestione ordinaria) Attività istituzionali (Formazione) Fondazione Vodafone Italia

12.425,00 0,00

13.549,30

Leader Soc. Coop.

1.950,00

IPSSS Rosa Luxemburg Rettifiche ai ricavi

229.277,60

3.016,80 0,00

0,00

35,23

B

Proventi da Raccolta Fondi

0,00

0,00

0,00

C

Proventi e Ricavi da Attività Accessorie

0,00

0,00

0,00

Proventi Finanziari e Patrimoniali

1.872,75

4.467,42

5.263,76

Proventi Finanziari

1.872,75

967,42

3.006,51

3.500,00

2.257,25

453.805,00

465.810,93

738.729,66

D

Proventi Straordinari Totale


69

3. SITUAZIONE FINANZIARIA

3.2.2 Analisi delle uscite e degli oneri Descrizione A

Oneri da attivitĂ tipica

2007

2008

2009

434.704,06

464.936,15

600.825,41

Acquisti

9.162,98

17.354,19

16.986,04

Servizi

76.553,20

71.068,84

74.775,84

1.924,45

6.417,60

219,41

343.357,92

365.049,24

351.790,15

0,00

79,20

Godimento beni terzi Personale Oneri sociali ed assicurativi Ammortamenti

59.493,40

Oneri tributari indiretti

631,30

Costi specifici di progetto

79.461,20

Atri costi di esercizio Oneri diversi di gestione Oneri straordinari B

0,00 3.555,83

4.967,08

149,68

0,00

Oneri promozionali di Raccolta Fondi

3.371,52

AttivitĂ ordinaria di promozione

3.371,52

C

Oneri da attivitĂ accessorie

D

Oneri finanziari e patrimoniali

0,00 978,50

799,74 22,89

6,00

978,50

776,85

1.086,27

0,00

0,00

105.583,52

Interessi passivi Oneri bancari E

17.468,07

Oneri di Supporto Generali Acquisti

1.092,27

883,74

Servizi

44.923,55

Godimento beni terzi

436,00

Personale

53.119,36

Oneri sociali ed assicurativi

2.904,85

Ammortamenti

0,00

Oneri tributari indiretti

548,98

Costi specifici di progetto

0,00

Atri costi di esercizio Totale

2.767,04 435.682,56

465.735,89

710.872,72


70

BILANCIO SOCIALE 2009

3.2.3 Analisi dello stato patrimoniale dal 01/01/2009 al 31/12/2009 2008

2009

A

Quote associative da versare

Attivo

0,00

0,00

B

Quote associative da versare

0,00

0,00

I

Immobilizzazioni immateriali

14.040,48

712,80

554,40

712,80

Software Spese di pubblicità

II

III

13.486,08

70.943,70

1.705,00

Arredamenti

6.784,76

0,00

Arredamento ludoteca

6.784,76

Automezzi

56.972,34

1.700,00

Ludobus

35.524,49

Transit “via del campo”

21.447,85

1.700,00

Impianti generici

7.186,60

5,00

Macchine elettroniche

5.018,60

5,00

Strumenti musicali

2.168,00

77.726,76

77.726,76

Immobilizzazioni materiali

Immobilizzazioni finanziarie Quote coop. verso banca Fondo bnl monetario

C

Attivo circolante

I

Rimanenze

II

Crediti

258,23

258,23

77.468,53

77.468,53

699.566,96

616.159,87

0,00

0,00

325.303,37

211.187,13

Crediti v/clienti

169.864,35

103.887,68

Ricevute da emettere

155.438,72

100.143,34

Personale c/acconti

147,00

Crediti v/partner ati

6.877,25

Credito v/inail Ritenuta su rivalutazione tfr

III IV

128,52 0,30

3,34

0,00

0,00

374.263,59

404.972,74

373.964,49

403.532,56

Bnl c/c

36.441,27

147.830,71

Banca etica c/c n. 5303

32.936,29

33.002,57

Banca etica c/c n. 5523

48.543,08

212.688,42

4.278,99

10.010,86

157.503,54

Attivita’ finanziarie non immobilizzate Disponibilita’ liquide Banca c/c

Banca carime c/c Banca etica c/c "do' mèst" Banca etica c/c "cacciatori di aquiloni" Cassa Cassa contante

Ratei e risconti

94.261,32

299,10

1.440,18

299,10

1.440,18

5.314,46

5.442,29

Risconti attivi

5.314,46

5.442,29

Totale attivo

867.592,36

701.746,72


3. SITUAZIONE FINANZIARIA

3.3 Considerazioni generali sul quadro economico-finanziario Relazione del Collegio dei Revisori dei conti al Bilancio Consuntivo 2009. La Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, ha - nel corso del 2009 - visto crescere la propria attività, radicandosi sempre più nel territorio di riferimento. Quanto viene qui detto, risulta dalla lettura dei “conti” che nel corso dell’esercizio questo collegio ha potuto revisionare, constatandone l’incremento sia nella entità che nella specializzazione inerente i diversi “progetti” lanciati e conclusi felicemente dalla Fondazione. È conseguenza naturale, così, che la rappresentazione annuale dei conti relativi alla gestione comune (pur se separata per progetti) debba essere fatta per la prima volta secondo gli schemi adottati dalle “ONLUS”, alle quali la Fondazione ha ben diritto di appartenere, non solo per la iscrizione ma anche per le attività messe in cantiere. Da una analisi sommaria della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica possiamo brevemente osservare che il patrimonio di dotazione si è leggermente incrementato per effetto del risultato di gestione, ed ha visto - per contro - una riduzione a causa della donazione del suolo sul quale è sorta la nuova struttura che sarà la sede prestigiosa per le future iniziative dell’Ente. Da un punto di vista finanziario vi è un costante equilibrio che - rispetto al passato - denota una maggiore liquidità disponibile: basti pensare che tutti i progetti attuati si sono potuti eseguire con mezzi forniti dalla committenza e così hanno realizzato “l’autofinanziamento” (tante volte suggerito da questo collegio e finalmente realizzato in toto). Ma vi è di più se si constata che il progetto “Centro Sociale per Minori” del Comune riesce non solo a finanziare la sua attuazione ma anche a supportare altre spese comuni che non si sarebbero potute “coprire” in modo diverso. Infatti la ridotta misura dei proventi, derivanti dall’investimento del patrimonio mobiliare, non avrebbe potuto consentire la copertura di spese comuni e necessarie allo svolgimento delle attività istituzionali. A questo proposito è opportuno sottolineare che il risultato economico di gestione deriva esclusivamente dal confronto fra il risultato positivo realizzato dal Centro Sociale per Minori ed il risultato negativo constatato per la copertura delle spese di gestione comune. Una particolare attenzione dovrà essere rivolta all’investimento dei “Fondi a destinazione vincolata” che derivano dagli incassi di quei progetti in itinere che vedranno in futuro il completamento con il relativo utilizzo. Per tutto quanto attiene al controllo dei risultati, dalla documentazione a supporto delle rilevazioni contabili e della organizzazione amministrativa interna, possiamo attestare la corrispondenza documentale e la correttezza di rilevazione: quindi, il collegio dopo aver rivolto un plauso all’organo amministrativo (ed al Presidente in particolare per la dedizione affettuosa dimostrata) ed esecutivo, si dichiara favorevole alla approvazione del Bilancio 2009 oggetto di discussione. Una proposta finale è quella di valutare l’opportunità di modificare gli artt. 5-6-17 dello Statuto a motivo della difficoltà (constatata in precedenza) e della impossibilità ( attuale e prevedibilmente in futuro) di rispettare le percentuali entro le quali contenere e giustificare il totale delle spese comuni di gestione, rispetto alle somme conseguite dai proventi derivanti dagli investimenti finanziari. Quanto suggerito va formalizzato con un atto notarile che invitiamo a voler programmare in tempi ragionevoli.

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BILANCIO SOCIALE 2009


4. Coinvolgimento degli interlocutori



4. COINVOLGIMENTO DEGLI INTERLOCUTORI

4.1 Il team di consultazione e le modalità di coinvolgimento La fondazione attraverso la costituzione di un ampio e rappresentativo gruppo di consultazione ha scelto di rendere il bilancio sociale strumento efficace di trasparenza e comunicazione. Il team di consultazione è composto da: • un rappresentante dei servizi sociali del Comune • uno o due rappresentanti degli enti pubblici • un rappresentante delle istituzioni scolastiche • un rappresentante dei tirocinanti • un rappresentante delle Cooperative o Associazioni del privato sociale • un rappresentante dei dipendenti della Fondazione • un rappresentante dei collaboratori della Fondazione • un referente della realtà parrocchiale del territorio • un rappresentante dei fornitori della Fondazione • un rappresentante degli utenti del Centro socio – educativo diurno • un rappresentante degli utenti del Centro di ascolto per le famiglie • un rappresentante del Consiglio di Amministrazione della Fondazione • un segretario Generale della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus Le indicazioni ricevute a margine del bilancio 2008 sono state utilizzate per la redazione del presente lavoro.Al team di consultazione, è stata sottoposta la bozza del Bilancio Sociale 2009, lo stesso è stato informato della scelta strategica e metodologica adottata dal gruppo di redazione e ha indirettamente seguito il work in progress. Per la natura del bilancio sociale di strumento che registra dati senza trascurare i processi si è scelto di coinvolgere in modo sempre più consapevole il personale rispetto allo sfondo valoriale ed alle caratteristiche metodologiche sottese alla sua redazione. Nell’ambito del piano di formazione del 2009 è stato organizzato un momento di accomunamento intorno al tema del Bilancio Sociale, una occasione di re-incontro e confronto tra tutte le persone che operano, a vario titolo nella Fondazione investendo idee ed energie. Il momento formativo di tipo laboratoriale, volto a sviluppare la dimensione partecipata della metodologia di rendicontazione sociale, è stato centrato sull’ascolto e sulla percezione di cui sono portatori tutti gli operatori della Fondazione. Il laboratorio è stato condotto da Teresa Masciopinto, in qualità di referente per il bilancio sociale, il 26 marzo 2010 presso la sede del Centro di Ascolto per le Famiglie del quartiere San Paolo. Il percorso ha avuto per tema: “ Io e la Fondazione: il senso che ha per me esserci”.

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BILANCIO SOCIALE 2009


4. COINVOLGIMENTO DEGLI INTERLOCUTORI

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Al laboratorio consultivo hanno partecipato: • un responsabile di servizio • un coordinatore di Progetto • educatori dipendenti del Centro Diurno • un volontario stabile del Centro diurno • educatori collaboratori a progetto del Centro diurno • un responsabile Logistica e sicurezza • due responsabili di area • ausiliari collaboratori a progetto • una collaboratrice a progetto dei Servizi Generali • uno psicologo consulente del Centro di Ascolto per le Famiglie • due collaboratrici occasionali del Centro di Ascolto per le Famiglie

4.2 I risultati della consultazione L’accomunamento sulla questione - chiave dell’incontro: “Io e la Fondazione: il senso che ha per me esserci”; può essere sintetizzato attraverso alcuni punti che, in modo trasversale, sono stati rilevati da tutti gli operatori presenti al laboratorio consultivo. 1. Apprezzamento del coinvolgimento e senso di appartenenza forte alla Fondazione. 2. Indicazioni per il miglioramento della gestione degli operatori e della organizzazione del lavoro. Il confronto ha riempito di senso la redazione del nuovo bilancio sociale che è stato visto e vissuto come metodo, come strumento e come processo per colmare, soprattutto nella pratica della consultazione, quelle difficoltà di comunicazione, alla non conoscenza delle attività della Fondazione e alla partecipazione. Da questa riflessione sono scaturiti i tre punti nodali sui quali vertere la riprogrammazione strategica dell’ organizzazione della Fondazione e l’attuazione di interventi correttivi, cioè: • la gestione delle risorse umane • la comunicazione • la dimensione comunitaria tra tutti gli operatori

4.3 La tua opinione Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni e preghiamo di proporre osservazioni sul Bilancio Sociale e, in generale, sull’attività della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus all’indirizzo: sito internet: www.fondazionegiovannipaolo2.it indirizzo mail: fgp2@libero.it


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BILANCIO SOCIALE 2009

Il tuo sostegno con il 5 per mille La tua dichiarazione dei redditi è importante per la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus. Il tuo 5 per mille si trasforma subito in un aiuto concreto a bambini, adolescenti, giovani, adulti e famiglie in difficoltà; una donazione che non ti costa nulla, ma che per la Fondazione fa la differenza. Per destinare il tuo 5 per mille alla Fondazione Giovanni Paolo II Onlus basta inserire il codice fiscale della Fondazione 93038870726 nei modelli disponibili per la dichiarazione dei redditi ed apporre una firma. Il tuo 5 per mille sarà destinato a bambini, adolescenti, giovani, adulti e famiglie in difficoltà delle periferie della città di Bari.

Che cosa è il 5 per mille? Il 5 per mille è la misura fiscale introdotta nel 2006 a sostegno di Onlus, volontariato e ricerca. Da subito il 5 per mille ha riscosso una adesione sorprendente da parte dei contribuenti. È la possibilità di destinare il 5 per mille dell’IRPEF (cioè lo 0,5 % delle imposte sul reddito delle persone fisiche) quale contributo di solidarietà ad una organizzazione non profit. Questa decisione è stata assunta dal Governo Italiano con il DPCM del 20 gennaio 2006 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 22 del 27 gennaio 2006 per sostenere gli enti di utilità sociale.

Sottoscrivendo il 5 per mille si pagano più tasse? No. Assegnare il 5 per mille alla Fondazione Giovanni Paolo II Onlus non costa nulla! Il contribuente pagherà l’imposta IRPEF dovuta per i suoi redditi e niente più. È il Governo che rinuncia a una parte dell’imposta dovuta dal contribuente (il 5 per mille appunto), destinandola a scopi di solidarietà.

Quali sono gli enti che possono ricevere il 5 per mille? La Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, proprio in qualità di Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale), è un ente accreditato presso l’Agenzia delle Entrate e può così essere destinataria del 5 per mille. La Legge Finanziaria 2008 del 24 dicembre 2007 n. 244 ha confermato la possibilità di destinare il 5 per mille dell’IRPEF a finalità di interesse sociale. Il contribuente può dunque sostenere la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus con la sua dichiarazione dei redditi: basta una sua firma e ciò non gli costa niente!

Cosa deve fare il contribuente per destinare il 5 per mille ad un ente specifico? Basta che apponga la propria firma in uno dei riquadri sul primo foglio della dichiarazione dei redditi (modello CUD 2009, oppure modello 730, oppure modello Unico 2009) e riporti per iscritto il codice fiscale dell’ente che intende sostenere. Per sostenere le attività della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, il contribuente basta che inserisca la propria firma nella casella destinata alle “Organizzazioni non Lucrative di Utilità Sociale” e trascriva il codice fiscale della Fondazione: 93038870726


3. SITUAZIONE FINANZIARIA

È possibile per un contribuente destinare il 5 per mille a due enti di solidarietà? No! Il contribuente può fare solo una scelta e destinare il 5 per mille ad un solo ente di solidarietà.

Se un contribuente sceglie il 5 per mille può anche scegliere l’8 per mille? Sì; la scelta del 5 per mille si aggiunge a quella dell’8 per mille. Il contribuente può fare entrambe le scelte senza che egli abbia un aggravio di imposte.

con le donazioni Una donazione in favore della Fondazione può effettuarsi attraverso: Versamento Banco Posta intestato a : Fondazione Giovanni Paolo II Onlus Banco Posta IBAN IT 87 K 07601 04000 000002104038 Versamento con Bollettino Postale intestato a : Fondazione Giovanni Paolo II Onlus Conto Corrente Postale n.2104038 Bonifico bancario : BANCA POPOLARE ETICA IBAN: IT02K0501804000000000125303

con il volontariato Se ti va di conoscerci meglio, di dedicarci tempo, energie, idee ed emozioni, se ti va di donarci la tua professionalità e la tua voglia di esserci... noi ti aspettiamo! p.zza Romita c/o Parr. San Paolo Apostolo 70123 Bari tel e fax +39 080 5382898 www. fondazione giovannipaolo2.it fgp2@libero.it

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Fondazione Onlus Giovanni Paolo II p.zza Romita c/o Parr. San Paolo Apostolo 70123 Bari tel e fax +39 080 5382898 www. fondazione giovannipaolo2.it fgp2@libero.it


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