Palla Tamburello, Guida Tecnica, parte seconda

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7.2 – IL MODELLO DI GARA GIOVANILE NELLA PALLA TAMBURELLO

L’allenamento in età giovanile presenta caratteristiche ben diverse rispetto a quelle, necessariamente successive, della media ed alta qualificazione: l’allenamento giovanile ha infatti come primaria finalità l’elevazione dei presupposti e non del modello della prestazione. E’ bene ricordare che i presupposti sono correlati allo sviluppo delle capacità motorie ed all’acquisizione di un vasto bagaglio di abilità motorie. Non è semplice elaborare un modello di allenamento giovanile per i Centri di Avviamento allo Sport: i modelli prestativi sono infatti ben identificati e in molti casi anche precisati, tanto da essere spesso suggerite le esercitazioni da realizzare, mentre nei modelli di attività formativa si ha la tendenza alla banalizzazione degli aspetti applicativi riferiti allo sviluppo di tali presupposti; d’altra parte è dato constatare che gli istruttori continuano a riconoscersi prevalentemente nel modello prestativo anche nell’allenamento giovanile. E’ la multilateralità sportiva invece che dovrebbe porsi alla base di un modello di allenamento giovanile, attraverso cui favorirne lo sviluppo, consentendo nello stesso tempo – obiettivi operativi - l’acquisizione di un bagaglio quantitativamente e qualitativamente elevato di abilità motorie: questo comporta la necessità di individuare gli apprendimenti, cioè le abilità, da perseguire per classe d’età, in particolare nella fascia compresa tra i 5 e i 10 anni, definendone per ciascuno di essi la performance, la condizione di effettuazione e il criterio di qualità, ferme restando le condizioni particolari di apprendimento, con particolare riferimento alla creatività, che dovranno essere tenute in debito conto dall’Istruttore. Utili al fine della soddisfazione del requisito della multilateralità l’utilizzo da parte dell’Istruttore di apposite schede di osservazione-valutazione per il controllo periodico della qualità degli apprendimenti raggiunti: così le capacità motorie non potranno che essere influenzate positivamente in modo davvero significativo. E’ dunque di fondamentale importanza, nella formazione sportiva dei ragazzi, l’unità tra allenamento e competizione. Data questa premessa, le proposte di circuiti, percorsi, prove multiple, giochi di movimento e presportivi, che l’istruttore utilizza durante l’attività didattica, sono da considerarsi fondamentali nella strutturazione della gara giovanile. La gara diventa quindi uno strumento didattico di valutazione degli apprendimenti. Occorre realizzare nel corso della lezione una relazione variata delle diverse abilità, privilegiando l’utilizzo di percorsi, circuiti, staffette, giochi di movimento e a tema, giochi presportivi, giochi a terra, giochi sportivi. Tra questi i giochi di movimento ed a tema sono particolarmente utili ai fini della Palla Tamburello in quanto indicati ai fini dello sviluppo delle abilità proprie della disciplina, consentendone l’utilizzo in forme diverse, non prevedibili, legate allo svolgimento della situazione. E’ conseguente quindi a questo punto l’introduzione del concetto di tattica, intesa quale migliore situazione motoria da attuare tempestivamente nel momento in cui si rivelerà utile al perseguimento dello scopo dell’azione motoria: caratteristica, questa, presente in forme più complesse nel giochi presportivi e sportivi, che coinvolgono gli allievi nella gestione della abilità possedute riferendole al controllo della situazione esterna non prevedibile, perché determinata oltre che dalla presenza degli avversari anche dal movimento e dalla posizione dei propri compagni di squadra. Il confronto pertanto, in queste fasce di età, è strumento di apprendimento e quindi direttamente correlato all’attività didattica. La gara infatti aumenta la motivazione ad apprendere e rappresenta per l’insegnante uno strumento particolarmente significativo di valutazione degli apprendimenti. Il confronto favorisce inoltre il consolidarsi di sentimenti quali il senso di appartenenza, la solidarietà, il riconoscimento della diversità delle capacità e così via. Il progetto di gara giovanile si basa su alcuni principi, quali innanzitutto la soddisfazione delle due motivazioni primarie alla pratica sportiva, gioco ed agonismo; poi la partecipazione di tutti gli allievi, garantendo ai meno dotati la possibilità di esprimersi ed ai più dotati di esprimere qualitativamente le proprie capacità. Se l’obiettivo dell’allenamento giovanile è di sviluppare i presupposti della prestazione attraverso un vasto repertorio di competenze motorie, la gara non potrà discostarsi dai contenuti proposti nell’attività didattica. Occorrerà quindi grande sintonia tra modello teorico, i suoi contenuti e l’attività di gara. L’ obiettivo dell’attività di gara non può essere con i giovanissimi quello di innalzare la prestazione a breve termine: la gara invece potrà diventare un ulteriore strumento per la valutazione formativa degli allievi.


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