AGOSTO - SETTEMBRE

Page 26

«La scrittura è tutta la mia vita, fa parte di me. Si è “incorporata”. Sento che la professione dello scrittore è bellissima, e sono intensamente felice quando scrivo e sto lavorando ad un romanzo o ad un racconto». Nonostante la fama, Sepulveda racconta di essere rimasto un “cittadino”, perché lo scrittore arriva solo e sempre dopo. «E la fortuna di avere tanti lettori – racconta lo scrittore cileno - non ha cambiato il cittadino Sepulveda, che è quello degli anni 68 e 70». La letteratura non ha cambiato la sua vita e parafrasando un suo amico scrittore, alla domanda se la fama gli avesse cambiato la vita, Sepulveda ha risposto che «quando il mio amico Paco non era conosciuto gli piaceva mangiare fragole con la panna ma non poteva mangiarne più di mezzo chilo perché gli facevano male. Adesso, che è conosciuto ed ha tanti lettori e vende migliaia di libri, non può mangiare più di mezzo chilo di fragole con la panna, perché gli fanno male. La risposta di Paco è anche mia». Un amore per la scrittura che è nato a 14 anni, grazie all’infatuazione per una coetanea. Ma è una passione nata dopo quella per il calcio. «Quando avevo 14 anni – ricorda Sepulveda - il mio grande sogno era diventare giocatore di calcio». Militava nella squadra del liceo e del suo quartiere. La domenica partecipava alla liga giovanile dei quartieri di Santiago del Cile. «E durante queste partite – continua - mi accorsi che nel mio stesso quartiere si stava trasferendo una nuova famiglia. Durante il trasloco apparve come un miracolo una ragazza bellissima, Gloria, della mia stessa età, la ragazza più bella che io avessi mai visto in 14 anni di vita. Proposi ai suoi genitori di aiutarli traslocare, e quando finimmo la madre chiese a Gloria di invitarmi alla festa del suo compleanno, la settimana successiva. E la ragazza, senza un particolare entusiasmo, lo fece. Andai a giocare a calcio, la domenica successiva, e giocai malissimo, al punto da non essere quasi riconosciuto dall’allenatore. E fui pure insultato e sostituito. Passai tutta la settimana a pensare alla festa di compleanno di Gloria e a cosa avrei potuto regalarle. Doveva essere una cosa speciale personale. Così decisi di donarle il mio tesoro personale, l’oggetto da me più amato». Arrivò il giorno del compleanno ed il giovane Luis si presentò con in dono il suo piccolo tesoro. «Quasi costrinsi Gloria 26

Agosto - Settembre 2011


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.