FI N 28

Page 1

Costo copertina €6

FOCUS PAESE

Africa Subsahariana

Direttore responsabile Flavia Colli Franzone

Womenswear

DOPPIO BINARIO

Il mercato della donna deve puntare sulla specializzazione. Pag. 12

Trend

OVERDOSE FLOREALE

A dispetto di tutte le previsioni, resistono le stampe. Pag. 16

Issue #28 - Settembre/Ottobre 2014

Retail

IL WEB IN STRADA

Lusinghe tecnologiche per catturare il cliente. Pag. 26

Focus

HONG KONG

Porta di entrata e uscita verso il complesso mercato cinese. Pag. 34

MODA&CINEMA

Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Milano

Kiki Clothing

RETRÒ CONTEMPORANEO

Il lusso ha già preso piede nei paesi dell’Africa sub-sahariana come Senegal, Camerun, Gabon e anche in altri quali il Mozambico da numerosi anni, offrendo alle aziende opportunità di sviluppo al retail, anche se il pubblico preferisce ancora comperare il lusso nelle capitali della moda. “Guardiamo – spiega Tony Scervino - a una clientela internazionale, colta e attenta alla qualità. Nella boutique di Londra abbiamo numerose clienti che provengono dal Continente Africano, residenti o di passaggio a Londra per shopping. Sono donne che sanno riconoscere e apprezzare il vero made in Italy”. Ma anche in Africa le cose stanno cambiando e il settore del lusso è quello che più interessa la nuova fascia di ricchi imprenditori e la nuova middle class. Pag. 29

STRATEGIE

Quando il denim è speciale

Dsquared2

Clienti e negozi chiedono ora qualcosa in più al denim, qualcosa di diverso, di più evoluto. Basta quindi con il jeans stretto, preso dagli scaffali della sezione basic, ora si lavora sull’innovazione in fatto di fit e finissaggi. Nel corso del 2013 le vendite di jeans e di denim (il tessuto) sono diminuite del 6 per cento negli Stati Uniti e del 5 per cento in Canada. Nessun allarmismo però, si tratta di un segnale chiaro che invita a cambiare rotta individuando nicchie di clienti ancora ricettivi. Ecco che bisogna ingegnarsi, utilizzando tessuti con trame riciclate, tinture a basso consumo d’acqua e tecniche di lavaggio ecosostenibili o estaticamente del tutto nuove. Pag. 36

Chiara Mastroianni nel film Tre cuori di Benoît Jacquot distribuito da Bim, nelle sale italiane dal 27 novembre.

La primavera-estate 2015 riscopre anche la voglia di capi semplici, senza eccessi nei tagli o nei cromatismi per contrastare l'overdose di stampe.

Ridisegnare le silhouette, dopo stagioni in cui si sono alternati fit slim e over, sembra contagiare stilisti e aziende per riportare equilibrio e pulizia nell'abbigliamento della prossima stagione estiva. Se l'esercitazione stilistica guarda inevitabilmente al passato, quando la moda esprimeva una certa purezza nella costruzione dei capi, il risultato é invece

una allure contemporanea assecondata dalle nuove proporzioni e dai tessuti più attuali. Quindi abiti semplici e bon ton come quello che indossa Sophie una delle protagoniste del film Tre Cuori, diretto da Benoit Jacquot, presentato alla recente Mostra Cinematografica di Venezia. Accanto a Chiara Mastroianni (Sophie) ci sono altre due icone femminili,

EMILIO PUCCI

Charlotte Gainsbourg e Catherine Deneuve che completano il cast del film in uscita nelle sale a fine novembre. La storia ruota intorno a Marc, un impiegato dell'ufficio imposte che una notte, dopo aver perso l'ultimo treno per tornare a Parigi, incontra Sylvie. I due vagano per le strade fino al mattino, senza sapere nulla l'uno dell'altra. Quando Marc

prende il primo treno, dà alla donna un appuntamento a Parigi pochi giorni dopo. Sylvie ci andrà, ma Marc no. L'uomo però la cercherà senza successo per poi incontrare un'altra donna, Sophie, ignorando che si tratta della sorella di Sylvie. Nonostante il matrimonio e un figlio da Sophie, l'amore fra Marc e Sylvie é sempre pronto a riesplodere.


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Issue #28- Settembre/Ottobre 2014


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L'EDITORIALE

Back home

I

l trend è ormai chiaro: le aziende devono saper trasmettere il proprio patrimonio genetico, che altro non è se non il saper fare e la valorizzazione del prodotto affidato a competenti maestranze e artigiani specializzati, come è evidenziato nell’articolo a pagina 12. Questa consapevolezza sta innescando una inversione di tendenza, che spinge alcune aziende a rivedere le strategie, riportando in Italia tutta o in parte la produzione che avevano delocalizzato, per non perdere il controllo sulla qualità lungo tutta la filiera. Cercando dunque di ovviare ai danni che la delocalizzazione ha causato. Si è stimato (fonte: AlixPartners, McKinsey e Hackett), che i settori del tessile e dell'abbigliamento statunitensi abbiano perso quasi 284.000 posti di lavoro nel periodo 2000-2010 a causa delle strategie di delocalizzazione delle aziende. Gli effetti in altri paesi, in particolare in Europa, sono stati simili e hanno contribuito alla perdita di posti di lavoro nel settore manifatturiero e, come conseguenza, di competenze e manodopera specializzata. E se gli Stati Uniti sono stati i primi a portare la produzione all’estero dei top brand di calzature sportive, in Cina e Vietnam soprattutto, sono ancora loro i primi a sostenere il fenomeno del re-shoring, in atto ormai in quasi tutti i Paesi. Le aziende infatti stanno scoprendo tutti gli svantaggi della distanza: il costo di spedizione in tutto il mondo è notevolmente aumentato negli ultimi anni insieme al tempo di transito che tiene la merce ferma invece di renderla vendibile sugli scaffali dei negozi. Hanno inoltre capito che produrre in un luogo tenendo l’R&D (ricerca e sviluppo) in un altro non aiuta l’innovazione; inoltre l’idea di trasferire la ricerca in un luogo di produzione lontano si è rivelata rischiosa perché può compromettere la proprietà intellettuale. Ma attenzione: riportare in patria la produzione non vuol dire rinnegare la propria vocazione alla internazionalizzazione. Al contrario segna l’avvio di una nuova fase, di un approccio più ragionato e meno viscerale della globalizzazione. Quello che accade è che le aziende si stanno allontanando dal modello di concentrare tutta la loro produzione in un singolo luogo per servire così i loro mercati mondiali. La Cina è sempre più percepita non solo come un luogo di produzione a basso costo ma anche un mercato di sbocco di grande interesse. Per le aziende globali il motivo principale per lo spostamento della produzione è essere più vicine ai clienti nei nuovi grossi mercati. Questo non è più “offshoring” (delocalizzazione) con il significato del termine dato fino ad ora, ma piuttosto “onshoring” (presidiamento) dei nuovi mercati per servire meglio i clienti locali, avvantaggiarsi delle differenze delle culture e interessi e sfruttare completamente questo potenziale per offrire prodotti adatti a ogni singolo mercato anche in termini di capacità produttiva, servizi al cliente e, infine, creazione di posti di lavoro. Non si può infatti sottovalutare le necessità dei circa 800 milioni di nuovi consumatori che da qui al 2020 entreranno nel mercato delle fascia media, ognuno con esigenze locali di gusti e stili, di fitting e vestibilità. Quindi non più produzione concentrata alla rincorsa dei bassi costi di manodopera, scontati spesso con discutibili risultati di qualità, ma una produzione distribuita, locale, a filiera corta per guadagnare in prontezza e risposta di mercato. @fcollifranzone


Masthead 6

Direttore responsabile FLAVIA COLLI FRANZONE f.colli@fashionillustrated.eu Publisher MARCO POLI mpoli@milanofashionmedia.it Progetto grafico BUREAUBUREAU www.bureaubureau.it Caposervizio GIOVANNA CAPRIOGLIO g.caprioglio@bibliotecadellamoda.it

Hanno collaborato Diana Barbetta, Ornella Bignami, Giuliano Deidda, Alessandra Iannello Marco Magalini, Gloria Magni, Valentina Mascarello, Alice Notarianni Impaginazione MICHELA CLERICI m.clerici@fashionillustrated.eu Redazione Corso Colombo 7 20144 Milano Tel. +39 02 87365694 www.fashionillustrared.eu info@fashionillustrated.eu

Concessionaria esclusiva per la pubblicità MILANO FASHION MEDIA Via Alessandria 8 20144 Milano Tel. +39 02 58153201 www.milanofashionmedia.it info@milanofashionmedia.it Responsabile testata PAOLA CORDONE pcordone@milanofashionmedia.it Segreteria di Direzione SAMUELA MARTINELLI smartinelli@milanofashionmedia.it Ufficio traffico GIADA STRAZZELLA traffico@milanofashionmedia.it Stampa Fashion Illustrated è stampato da MC AZIENDA GRAFICA SRL Via Alcide de Gasperi, 4 22072 Cermenate (CO) info@mcaziendagrafica.it La pubblicazione Fashion Illustrated è edita in Italia e all’estero da BIBLIOTECA DELLA MODA Corso Colombo 9 20144 Milano Tel. +39 02 83311200 info@bibliotecadellamoda.it www.bibliotecadellamoda.it

Periodico bimestrale registrato presso il Tribunale di Milano n. 138 del 22.03.2010 © 2012, tutti diritti riservati. Nessuna parte della pubblicazione può essere riprodotta in qualsiasi forma rielaborata con l’uso di sistemi elettronici senza l’autorizzazione dell’editore. Testi, fotografie e disegni: riproduzione vietata. Qualsiasi tipo di materiale inviato in redazione, anche se non pubblicato, non verrà in alcun modo restituito. Tutte le immagini contenuta in questo progetto sono a puro scopo illustrativo e tutti i diritti appartengono ai rispettivi autori. Abbonamento 2014: 10 numeri euro 49. Mandare una mail a info@libreriadellamoda.it tel. 02 83311216 – 02 58153201 La riservatezza per gli abbonati è garantita dal pieno rispetto della legge 675/96 sulla privacy. I dati forniti verranno utilizzati esclusivamente per l'invio della pubblicazione, non verranno ceduti a terzi per alcun motivo.

Photo credits Per le immagini senza crediti l'editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. L'editore è a piena disposizione per l'assolvimento di quanto occorre nei loro confronti.

PRESENTS SPRING SUMMER 2015 COLLECTION — SHOOW ROOM VIA PRIVATA REZIA, 4/B 20135 MILANO — INFO +39 345 3383680 FRACOMINA.SHOWROOM@PFCMNA.IT


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SHOP AT FRACOMINA.IT


Sommario 8

MERCATI

12

Il womenswear made in Italy corre su un doppio binario A vincere sono le aziende che valorizzano, anche in termini di immagine e fascino, il saper fare sul territorio nazionale.

TREND PREVIEW P/E 2015

16

Overdose Floreale

Resistono le stampe primaverili, dalla più romantica alla più astratta.

17

City Kahky

L’eleganza dello stile coloniale e il rigore dei dettagli di ispirazione militare.

18

Contemporary Retrò

Esplode l’esigenza di liberare la moda dagli eccessi gratuiti, ricercando una pulizia estrema che ha origini lontane.

20

Make Up Explosion

L'Europa, con 72 miliardi di euro, si conferma al primo posto nei consumi mondiali di prodotti cosmetici.

22

Libertà di accostamenti

Sulle passerelle e nelle collezioni tessuti per la p/e 2015 si rivedranno le stampe

IDEAZIONE

FOCUS HONG KONG

34

Hong Kong "revolving door" fra Oriente e Occidente

Sempre più Hong Kong rappresenta una porta sia di entrata che di uscita verso il complesso mercato cinese.

SPECIALE DENIM

36

Jeans re-evolution

Vince un demin più alto, fatto di innovazione tessile e finissaggi futuristici.

24

Cambio di Stagione

Nelle showroom non sono solo i big ad assicurare vendite profittevoli.

25

Desa

Fra heritage e tecnologia.

PR&COMUMNICAZIONE

40

Comunicaziuone made-to-measure

Dai media tradizionali al web, il mercato richiede progetti personalizzati e integrati.

RETAIL

AGENDA

26

42

Il web scende in strada

Mentre i negozi in rete si fanno sempre più reali, quelli su strada diventano estensione di quelli virtuali.

Le mostre di moda e design da non perdere.

29

Opportunità Africa

44

Viaggio tra le letture consigliate da Biblioteca della Moda.

ZOOM DIGITAL

48 SOCIAL

FOCUS AFRICA SUBSAHARIANA

LIBRI

43

From Venice with love

Attori, top model e celeb sfilano al Festival del Cinema di Venezia.

52

Una overview sulle principali notizie dal mondo della moda.

Tutte le app da non perdere.

FASHION CHI LEGGE WORLD NEWS

50

La rassegna stampa dal mondo.

54

Meno è meglio Di Cristina Parodi

Nella foto: "Horst: photographer of Style" (vedi pag. 42). Corset by Detolle for Mainbocher 1939. ©Conde Nast Horst/Estate


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Issue #28- Settembre/Ottobre 2014

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Contributors 10

Special guests

ILLUSTRATORE

Nicola Gobbetto

LINDA LOPPA

FLAVIO SCIUCCATI Laureato in Fisica Nucleare, dopo aver lavorato come ricercatore applicato alla Saes Getters Spa, consegue il diploma MBA serale alla Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi di Milano e cambia così rotta verso il Managing Consulting. Dopo aver collaborato per Lanificio Ermenegildo Zegna, si avvicina al mondo della moda e dell’industria tessile italiana, diventando paladino del Made in Italy. Attualmente è partner della società di consulenza e servizi professionali The European House-Ambrosetti. Pag.13

CELSO FADELLI La sua carriera nasce nell’interior design, creando nel 1985 la prima società, G&T, protagonista nel campo del design e dell’architettura d’interni esclusivi. Nel 1989 inizia il suo percorso nel mondo dei profumi fondando a Padova Herbarium allo scopo di diffondere e promuovere prodotti per la profumazione d’ambiente esclusivi in Italia . Nel 1999 nasce Intertrade Europe. Dal 2003 Fadelli è uno fra i fondatori e poi consulente di Pitti Fragranze a Firenze e di Master Pieces al Cosmoprof di Bologna, i primi eventi al mondo dedicati alla Profumeria Artistica. Dal 2009 è promotore e tra i fondatori di Esxence, The Scent of Excellence organizzato alla Permanente di Milano. Nel 2010 dà l’avvio al progetto Avery Fine Perfumery, primo punto vendita concettuale specializzato in profumi d’arte, che apre a Maggio a Londra e, a Novembre dello stesso anno, la prima boutique e galleria olfattiva italiana a Modena. Nel marzo 2013 crea, con la direzione artistica di Cristiano Seganfreddo e insieme a 15 marchi emergenti del settore, l’evento Unscent. Pag. 20

Oltre 25 anni nell’insegnamento del fashion design, 25 anni di esperienza alla guida di un fashion department, 10 anni di esperienza di management al Flanders Fashion Institute, 8 anni come Direttore e curatore del Fashion Museum Antwerp e, dal 2007, Direttore di Polimoda, Istituto Internazionale di Fashion Design & Marketing. Nominata da Time Magazine come una delle 25 persone più influenti nel mondo della moda e definita “Catalyst” nell’elenco di Business of Fashion delle figure più importanti della moda globale. Nata ad Anversa, in Belgio, da una famiglia di origini italiane, Linda ha una carriera di oltre 40 anni nel mondo della moda. Pag. 24

Nasce a Milano nel 1980, vive e lavora a Milano. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e la sua Galleria di riferimento è la Galleria Fonti di Napoli. Nel 2011 vince il Prada Manga Contest e nel 2012 realizza il corto animato "The Golden Fish" per Vogue.it. La sua ricerca si snoda attorno alla narrativa fantastica, miti e leggende, magia ed esoterismo. Metamorfosi e trasformazione sono le parole chiave della sua produzione artistica, che abbraccia tecniche sperimentali che vanno dalla pittura al video, dall’installazione alla scultura, fotografia e disegno.

FASHION CHI LEGGE

Cristina Parodi

ARMANDO BRANCHINI Armando Branchini è Vice Presidente di Altagamma, la Fondazione che riunisce i migliori brand italiani di alta gamma. E’ membro del Comitato Esecutivo di ECCIA - European Cultural and Creative Industries Alliance – l’alleanza composta dalle cinque maggiori organizzazioni del lusso europeo e che rappresenta circa 400 brand europei. E’ professore di Business Strategy e Management delle aziende del lusso all’Università Bocconi, e Presidente di InterCorporate, società specializzata nel business development e nel marketing strategico dei brand di alta gamma. Pag. 30

MAURO GALLIGARI Mauro Galligari è un’istituzione nel campo della moda. Il suo showroom multi-brand Studiozeta.org presenta 60 collezioni fra uomo e donna in tutto il mondo. Con la sua esperienza ha lanciato designer tra cui Martin Margiela, Antonio Marras, Giambattista Valli e Albino. Pag. 16

ALESSIO BARBATI

AMEDEO GUFFANTI In 77Agency dagli inizi del 2007 con il ruolo di New Media Strategist, di cui è partner dal 2008, oggi a capo di un team internazionale di circa 120 persone tra designers, account manager e sviluppatori. Coordina tra loro tutte le sedi europee ed extraeuropee di 77Agency nel ruolo di Direttore Generale e azionista. L’esperienza in 77Agency e la possibilità di lavorare con un team internazionale che copre 12 lingue e dalla conoscenza delle tecnologie web più diffuse in ambito di digital advertising, ha portato Amedeo a realizzare campagne digitali in circa 20 Paesi sviluppando relazioni con svariate società in ambito digitale. Pag. 48

Modenese, è Amministratore Delegato della divisione eCommerce di Triboo Digitale, eCommerce company integrata che realizza e gestisce il commercio elettronico e la strategia digital di prestigiosi brand della moda, lifestyle, automotive, e mass market. Sono sotto la sua responsabilità sia il business development sia le operazioni di commercio elettronico dei negozi gestiti in modalità outsourcing. Dal 2001 al 2008 è stato in Kelyan, la “fabbrica digitale” del Gruppo Franco Bernabè in qualità di Direttore Operativo della sede di Roma, poi Commerciale e, infine, Country Manager per l’Italia della piattaforma eCommerce Intershop. E’ approdato nel Gruppo Triboo nel 2009 curando la startup della gestione di progetti e-Commerce conto terzi insieme a Giulio Corno, fondatore e Presidente di Triboo. In precedenza, era stato tra i fondatori di Onlinee.com e Direttore Commerciale di SMC Communication, entrambe società modenesi attive nell’ambito dell’eBusiness. Pag. 26

CLAUDIO ANTONIOLI Apre il suo primo progetto a Milano nel 1987 che subito si impone come punto di riferimento per una clientela di nicchia. Nel 2003 Antonioli si sposta sui Navigli, in via P.Paoli 1, che negli anni ’20 ospitava uno dei primi teatri del silenzio di Milano e nel 2009 si amplia affidando il restyling a Vincenzo De Cotiis, che riesce ad unire un vecchio spazio dedicato a una officina meccanica creando uno spazio fortemente innovativo e contemporaneo. Lo stile del negozio riflette esattamente la personalità di Claudio Antonioli, seguendo una filosofia che mixa uno stile contemporaneo con scelte molto alternative. Oltre alla boutique di Milano, Claudio Antonioli ha portato il suo stile anche a Lugano e a Torino. Pag. 37

Dopo aver conseguito la laurea in Lettere Moderne all’Università Cattolica di Milano, inizia l'attività giornalistica presso Odeon Tv, dove si occupa di programmi di attualità, costume e calcio. Nel 1990 approda alle reti Mediaset, dove conduce 'Calciomania', presenta il telegiornale sportivo ed è inviata per 'Pressing'. L'anno successivo compie il grande salto passando alla redazione dei notiziari e conduce la primissima edizione del neonato TG5 e da allora diventa uno dei volti più popolari della nuova testata giornalistica. Nel 1996 è alla guida di 'Verissimo', il primo programma di infotainment pomeridiano che condurrà in diretta quotidiana per nove anni, con grande successo di pubblico e ascolti. Dal 2005 al 2012 torna alla conduzione dell’edizione principale del TG5, con la qualifica di caporedattore. Si occupa principalmente di cronaca bianca, moda e costume. Nel 2012 lavora a LA7 nel programma quotidiano Cristina Parodi Live e, l’anno dopo, passa su Rai Uno a presentare “così’ lontani, così’ vicini”. Nel corso della sua carriera ha vinto numerosi premi, come il 'Premio Internazionale di Giornalismo' a lschia, il 'Premio Alghero Donna’, il 'Premio Barocco' e il premio ‘Cinque stelle giornalismo’.


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Mercati 12

IN BREVE  IL TERZO TRIMESTRE CONSECUTIVO DI CRESCITA

Il miglioramento del clima della congiuntura nell'industria italiana della moda è confermato dalla crescita del fatturato (+3,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) registrata nel primo trimestre del 2014. E' il terzo trimestre consecutivo di crescita e il secondo ad un tasso superiore al 3%. La ripresa è però lenta anche in considerazione del confronto con un trimestre, il primo 2013, molto negativo. Anche il fatturato sul mercato interno cresce (+1,9%), ma ancora non decolla, mentre la crescita dell'export si mantiene sostenuta (+5,3% il primo bimestre) con velocità simili verso i mercati UE ed extraUE.  EXPORT E SALDO IN CRESCITA. ACCELERAZIONE SOPRATTUTTO VERSO L’UE

A vincere sono le aziende che valorizzano, anche in termini di immagine e fascino, il saper fare sul territorio nazionale, sfruttando una rete complessa di artigiani iperspecializzati ma delocalizzati sul territorio nazionale. La domanda va nel senso dell’intelligenza artigianale, non verso il lusso di massa. Di MARCO MAGALINI

Il WOMENSWEAR made in Italy corre su un doppio binario

Nei primi mesi del 2014 la crescita si è ulteriormente rafforzata (+5,3% rispetto ai primi due mesi 2013) con un segnale particolarmente positivo dai mercati europei (+5,5%), tra questi crescono particolarmente Germania (+5,8%), UK (+10,2%) e Romania (+14,7%) quest'ultima in particolare nel tessile dove è il terzo mercato di sbocco. Fuori dall'Europa l'export italiano cresce soprattutto verso gli USA (+14,8%) e HongKong (+12,3%) è invece diminuito l'export verso Russia e Giappone. Le importazioni hanno ricominciato a crescere (+6,9%) parallelamente alla ripresa. NEW NORMAL. L’ASSENZA NEL BREVE PERIODO DI FENOMENI ESPLOSIVI

Secondo il Monitor Altagamma sui Mercati Mondiali, condotto in collaborazione con Bain & Company e presentato da Claudia D’Arpizio il mercato va verso una maggiore maturità e stabilizzazione con un trend di continuità in termini reali: nel 2013 la crescita è stata del +6,5% a cambi costanti (+2% a cambi correnti) e nel 2012 +5% a tassi costanti (+10% a cambi correnti). Claudia D’Arpizio commenta: “Stiamo entrando in una nuova fase per il settore, lo definirei un new normal: l’assenza nel breve periodo di fenomeni esplosivi com’è stata la Cina negli anni scorsi, e allo stesso tempo una maggiore capacità reattiva alla crisi nei mercati maturi danno luogo ad un trend di crescita più stabile e sano, tra il 4% e il 6% a cambi costanti nei prossimi anni”. In sintesi, assistiamo ad un mercato sempre meno riconducibile alle geografie, e sempre più guidato da flussi di consumo e segmenti dei consumatori influenzati dal turismo, da comportamenti insiti nelle diverse nazionalità, e da fluttuazioni dei tassi di cambio che spostano i consumi.  LE SVALUTAZIONI MONETARIE CAMBIANO LE GEOGRAFIE

La svalutazione del rublo è peggiorata dal 2013 a causa del rating inferiore e della situazione di turbolenza geopolitica aggravando il rallentamento economico e provocando la riduzione degli acquisti internazionali russi soprattutto in Europa. Dalla Russia al Giappone, anche la svalutazione massiccia dello Yen, iniziata nel 2013 e quindi non più un temporaneo rallentamento, ha rimpatriato la spesa di lusso giapponese dalla Corea del Sud, Europa e Stati Uniti alfine di avvantaggiare il consumo locale. Il Real brasiliano è ancora debole, nonostante i primi segnali di inversione di tendenza, tra l’inflazione persistente e la crescita fiacca. Riducendo gli acquisti dei brasiliani in Europa e in misura minore negli Stati Uniti. 

IL BRICS SCEGLIE IL MADE IN ITALY

Il rallentamento della crescita in alcuni dei Paesi emergenti non ha diminuito la loro attrattività, in particolare per i marchi europei che competono per conquistare quote su questi mercati. Se prendiamo in considerazione Russia e la Cina, i due mercati emergenti che assorbono i maggiori flussi, i risultati della moda italiana la pongono al primo posto tra i paesi europei. Le esportazioni di abbigliamento dell'Italia verso la Cina sono 2,5 volte di quelle francesi e 4 volte quelle della Germania. Verso la Russia l'export italiano è quasi del 50% più elevato di quello tedesco e ben 7 volte quello francese. Mentre l'export italiano continua a crescere verso entrambi i mercati, quello tedesco verso la Cina è fermo sui livelli del 2011, quello francese verso la Russia fermo sui livelli del 2010.

Dalla mostra Equilibrium al Museo Salvatore Ferragamo (pag.42). Ugo Mulas, Cirque Calder, 1963-1964. “Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli

C

resce il fatturato dell'industria italiana della moda, che registra un +3,4% nel primo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (i dati nella colonna a sinistra). In questo scenario positivo, a trainare resta l'export con mercato interno che continua a soffrire. Con la conseguente caduta del giro d'affari legato ai consumi privati. Abbiamo parlato dello scenario presente e futuro con il professor Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison ed esperto del settore. Paura di spendere da un lato, effettiva diminuzione del potere d’acquisto dall’altra. Ma non è solo una questione di consumatori finali… Paesi periferici come Spagna, Portogallo e Italia sono stati infatti colpiti soprattutto da timori sui debiti sovrani e quindi han-

no messo in moto delle politiche macroeconomiche restrittive: austerità e tasse. Con il conseguente clima di sfiducia delle famiglie. Ma attenzione, anche in nazioni meno colpite dalla crisi, come Germania e Francia, dove non si può ancora parlare di austerità, c’è stata una politica di risparmio e comunque i consumi sono calati. Occorre ad esempio considerare che, anche se i dati assoluti in fatto di occupazione sono più rosei rispetto all’Italia, in Germania molte persone svolgono lavori cosiddetti socialmente utili: poco retribuiti e che di conseguenza con conferiscono un alto potere di spesa. Fanno ben sperare i clienti extra europei, sia provenienti da Paesi emergenti che sviluppati, come Usa, Giappone, Brasile e Paesi Arabi, che hanno fame di made in Italy. In questo senso i

La globalizzazione non è nemica dell'Italia ma è la più grande occasione che ha l'italia perchè il mondo chiede bellezza e life-style italiano. E se l'Italia smette di piangersi addosso, può farcela. Matteo Renzi, Presidente del Consiglio


Mercati 13

EXPORT 2014

IL MERCATO IN DATI L'OPINIONE

USA

+14,8 %

Romania

+14,7 %

Hong Kong

+12,3 %

UK

+10,2 %

Germania

+3,4% Aumento

2,5

+5,3% +1,9% Export

fatturato settore moda

Mercato

interno

+5,8 %

Le

esportazioni italiane verso la Cina sono due volte e mezzo quelle francesi

NUOVE GENERAZIONI

ORA TOCCA AL DESIGNER GRECO ANGELOS BRATIS "IL FUTURO DEL SISTEMA DIPENDE DALLE NUOVE GENERAZIONI: SONO FELICE DI POTER CONTRIBUIRE IN MANIERA ATTIVA - HA DETTO GIORGIO ARMANI -. E' ORA ANGELOS BRATIS A SFILARE NEL MIO TEATRO. GLI AUGURO UN BRILLANTE FUTURO".

ANGELOS BRATIS AI 2014

Giorgio Armani porta avanti il suo impegno concreto nel supportare le nuove generazioni di fashion designer. Ha infatti deciso di aprire le porte del suo spazio Armani/Teatro per ospitare la sfilata del giovane designer greco Angelos Bratis (mercoledì 17 Settembre alle 9.00). Armani si è detto molto appassionato di questa iniziativa, che sta dando i suoi frutti – basti pensare al caso Stella Jean, Au Jour le Jour, Andrea Pompilio e Christian Pellizzari. Angelos Bratis è un designer greco nato ad Atene nel 1978. Attualmente vive a Milano dove disegna la collezione che porta il suo nome e lavora come consulente per prestigiose maison. Nel 2011 ha vinto il "Who Is On Next?" e da allora sta affermando con costanza il suo stile caratterizzato da estrema fluidità del design, elegante e architettonico, e per la tecnica impeccabile. Sempre attento ad interpretare la donna nella sua varietà di aspetti, Angelos elabora le sue forme femminili direttamente sul manichino, creando abiti caratterizzati da leggerezza e movimento. La “facilità” e la “naturalezza” trasmesse dalle sue creazioni sono il risultato di una “complessa semplicità” caratteristica del suo stile.

“Sono davvero onorato di essere stato scelto da Giorgio Armani per presentare la mia nuova collezione nel suo prestigioso teatro milanese - dice Angelos Bratis -. Il grande maestro italiano è per me il perfetto esempio di designer che ha valori profondi, espressi in una lunga carriera. Quegli stessi valori che cerco di esprimere nel mio lavoro: la femminilità e un’eleganza pura e senza artifici”. M.M.

nostri marchi si sono mossi bene e le nostre esportazioni performano. Ecco che il ruolo dei turisti stranieri che vengono in Italia accresce, e coloro i quali hanno sempre creduto nella loro importanza vengono ricompensati, come il Gruppo Brunello Cucinelli, i cui risultati finanziari dimostrano che tale convinzione era fondata. Cosa cercano da noi? Sono disposti a pagare per ricevere prodotti che si rifacciano a concetti come nicchia e esclusività, che stanno facendo premio. Il posizionamento è la chiave. A vincere sono le aziende che valorizzano, anche in termini di immagine e fascino, il saper fare sul territorio nazionale, sfruttando una rete complessa di attori. Casi di successo come Herno, Cruciani, Lardini o Santoni confermano questo trend: la domanda va in questo senso, non verso il lusso di massa.

NUOVI ALFIERI Il presidente Renzi dimostra una grande sensibilità per il sistema moda, un interesse reale basato sulla conoscenza del settore. È oggettivo, sta mettendo in moto dei piani di investimento che faranno bene all’Italia, e non solo nella moda. In questo momento di difficile congiuntura le possibilità economiche di manovra del governo, stretto tra vincoli di bilancio e riforme istituzionali urgenti, sono molto limitate. Ciò però non significa che non sia una priorità del governo. Scostandoci un attimo dalla sola moda, Renzi ha dichiarato che oltre un punto di pil deriva dalla crescita delle esportazioni, con 22 mila nuove aziende italiane presenti sui mercati esteri. E' l'obiettivo che il presidente del Consiglio Matteo Renzi pone ai 'mille giorni' delle

riforme del suo governo. Al suo rientro dal suo recente viaggio in Africa subsahriana (leggi lo speciale Paese al centro di questo numero), il premier sottolinea che l'Italia ha “un tasso di crescita dell'export superiore alla Germania, noi 4,9% loro 4,8%. La Francia si adatta sul 3%. Noi su questi dati siamo i più forti - dice Renzi che osserva come l'Italia parta - da 30 miliardi, ma c'è un ampio margine di miglioramento, possiamo crescere molto molto di più. Per farlo- aggiunge - abbiamo deciso di mettere in piedi un vero e proprio piano industriale per il sistema paese che prevede di portare 22mila aziende nuove a investire all'estero, che prevede di far crescere almeno di un punto il PIL, da qui alla fine dei mille giorni, sui progetti legati all'esportazione e più in generale sarà un piano che

Nuovi borghesi Testo di FLAVIO SCIUCCATI, Senior Partner di The European House-Ambrosetti.

Dopo aver parlato a lungo delle opportunità offerte al sistema Italiano dalla crescita dai consumi di lusso in tutto il mondo, e in particolare nei nuovi paesi a rapida crescita, Cina in testa, ci troviamo ora a parlare sempre più spesso dei consumi dei segmenti premium. E’ infatti proprio nei segmenti intermedi, compresi tra il mercato “mass” dei grandi retailers alla Uniqlo e i segmenti del lusso, che sta avvenendo, nei paesi BRICS ma non solo, un cambiamento epocale. Da qui al 2020 si stima che circa 800 milioni di nuovi consumatori medi andranno ad arricchire il mercato globale. Le definizioni di questi segmenti in termini di potere d’acquisto risentono delle specificità locali ma visto il profilo sempre più individuale dei consumi, per cui si può essere clienti premium anche solo per alcune proprie categorie merceologiche elette, sono numeri questi da considerarsi a pieno titolo come quelli dei nuovi consumatori del premium. Come affrontare quindi questo scenario? In primo luogo è importante che le azien-  Entro il 2020 de Italiane si saranno circa 800 preparino a milioni i nuovi saper legge- consumatori medi re in chiave strategica questa nuova dinamica dei mercati in rapido sviluppo. Ad oggi, parte del premium, la sua fascia più alta, è stata considerata come fascia accessibile del lusso proprio perché di questa si nutrono anche i grandi marchi con i loro prodotti “entry-logo”. E’ questo oggi il segmento dominato dai lifestyle player americani come Michael Kors, Coach o Tory Burch (in grande sviluppo in particolare con gli accessori). Lo spazio sottostante a questo segmento di lusso accessibile e che si estende sino al livello dei grandi mass retailer è però ancora tutto da definire, segmentare e spesso capire. E’ certamente territorio delle “Zara e H&M” nelle sue parti medie e medio basse ma guardando in maniera specifica al mercato cinese (una buona metà di quei circa 800 milioni di nuovi consumatori al 2020) questo segmento è in prevalenza presidiato da marchi locali, in particolare nell’abbigliamento donna. Marchi locali che sono stati in grado di crescere rapidamente e di evolvere considerevolmente negli ultimi anni poco disturbati dai player internazionali e ancor meno da quelli Italiani. E’ infatti difficile poter citare più di qualche nome di marchio italiano che sia riuscito ad insediarsi in maniera significativa in questo mercato. A parte la necessità, non sufficientemente ovvia, di dover prendere in adeguata considerazione gusti e fitting locali, i marchi “medi” Italiani che negli ultimi anni hanno tentato la fortuna cinese lo hanno fatto in logica “wholesale”, senza investimenti rilevanti, attraverso partner distributivi. Il risultato? Posizionamento prezzo spesso doppio rispetto a quello Italiano, a ridosso del lusso ma senza il supporto e la consistenza di una strutturata offerta di brand. Quindi fuori mercato e con l’effetto di generare un senso di frustrazione e presa in giro nei consumatori. Marchi che in Italia propongono ad esempio i propri jeans a 150€, sono Segue a p. 14

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Mercati 14

 ANGELO MARANI

Vince il legame di stima e fedeltà Nonostante i costi, produciamo tutto in Italia, dal filo alla confezione. Questo perché c’è in me la passione per la lavorazione, più che per il mercato. Esso è una conseguenza, non la causa del mio lavoro. Tra la nostra azienda e la clientela si è costruito un forte legame di stima e fedeltà, che costituisce la base del lavoro. Parlando di scenari geografici, puntiamo a consolidare la distribuzione attuale, che comunque già copre ogni continente. Oltre allo scenario ‘fisico’, stiamo lavorando anche ad un progetto digitale, che ci permetterà di raggiungere quelle persone che non abitano fisicamente vicino ad un nostro rivenditore. Anche perché le nostre clienti cercano sempre più un total look - di qualità, con un deciso contenuto moda e dove stampe e colori sono protagonisti – che il web potrebbe aiutarci a diffondere.  LORENA SALTINI/ CLIPS

Internazionalità e personalizzazione Negli ultimi dieci anni le quote di mercato si stanno spostando verso l’estero, tanto che ora il 70% del nostro fatturato è conseguito nel mercato russo (e nelle Repubbliche limitrofe). In questa stagione abbiamo riscontrato uno spostamento degli appuntamenti con i clienti russi, che si dimostrano – nonostante la difficile congiuntura – interessati alle nostre collezioni. L’altra parte importante dell’export è rappresentata dal Medio Oriente, per il quale mettiamo in atto delle speciali politiche di personalizzazione. Non si tratta di una revisione stilistica, in quanto il gusto Clips è coerente e costante, ma di alcune piccole modifiche che vengono fatte per incontrare le esigenze di quei mercati: copriamo le spalle, allunghiamo gli abiti o aggiorniamo leggermente la palette colori. Questa personalizzazione è sempre stata il punto di forza della nostra azienda, pur avendo uno stile personale forte.

vuole rovesciare il meccanismo che orienta le esportazioni italiane. Ci saranno - dice il premier- almeno 800 milioni di nuovi consumatori da qui ai prossimi anni. Sono potenziali turisti ma sono anche consumatori. Queste persone 'chiedono più Italia'. La globalizzazione non è nemica dell'Italia ma è la più grande occasione che ha l'Italia perché chiede bellezza, life-style. E se l'Italia smette di piangersi addosso, può farcela".

zato i know how su tutti i territori limitrofi. Oppure ancora Lardini, Cruciani o che è un vero e proprio feudatario. Un abitante su due è collegato a questa impresa, idem Cruciani, Tombolini. Trattenere nel territorio le competenze, che permetteranno ai nuovi imprenditori di avere una rete che vada oltre la rete clocale di provenienza, è fondamentale. I distretti, che polarizzano le eccellenze, sono fondamentali ma devono comunicare tra di loro, creando un

OPERARE IN DOPPIO SENSO Fortis individua le due rotte politiche: da un lato sostenere l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, dall’altro attrarre investimenti esteri. Circa il primo punto, sta avendo un ruolo cruciale Carlo Calenda, Vice Ministro del Ministero dello Sviluppo economico e grande esperto del settore lusso. Ha lavorato sui principali dossier relativi al commercio e agli investimenti internazionali, conducendo numerose delegazioni di imprenditori all'estero e sviluppato azioni di penetrazione economica nei principali mercati mondiali, tra cui India, Cina, Brasile, Russia, Emirati Arabi Uniti, Tailandia, Kazakhstan, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Turchia, Algeria, Tunisia, Marocco, Israele, Sudafrica, Messico. Prima di assumere l’incarico in Confindustria è stato responsabile marketing di prodotto e programmazione per Sky Italia, responsabile relazione con le istituzioni finanziarie e responsabile Customer Relationship Management della Ferrari. “Calenda - riprende Fortis - ha capito perfettamente che di fronte a una domanda interna stittica che non consente sviluppo dinamico, occorre puntare (quasi) tutto sull’estero e ricercare fuori dai confini le potenzialità di sviluppo, anche se si tratta di aziende piccolissime e di nicchia”. Quindi occorre aiutare le imprese a svilupparsi all’estero anche grazie ad istituzioni come l’Ice, le camere di commercio e agli incontri face to face con gli imprenditori”. Il governo ha messo a disposizione degli imprenditori degli export manager che sono stati poi addirittura assunti da queste imprese per rendere più strutturato il loro sforzo produttivo. Passando invece alla strategia-due, cioè all’attrazione di capitali stranieri, occorre fare chiarezza sulle acquisizioni di marchi italiani. Non sono invasioni, ma addirittura consolidano il rapporto tra il marchio e il territori. “I gruppi stranieri che investono in Italia valorizzano infatti le produzioni italiane, non vengono qui per esportarle”. Su questo punto è bene evidenziare il conseguente ruolo che il sistema moda Italia può avere nel trasferire, distribuendole, le capacità produttive delle aziende sul territorio, anche nel caso dei gruppi più grandi. Questo significa valorizzare le competenze artigianali locali e metterle al servizio dei brand. Come Brunello Cucinelli, che ha valoriz-

tessuto in scala nazionale. Le aziende devono lottare per mantenere l’headquarter nel loro luogo d’origine, ma poi la manifattura deve essere delocalizzata nelle reti territoriali nazionali che devono esaltare le differenti capacità manufatturiere. Solo così le PMI cresceranno, rimanendo competitive sui mercati. Assicurando il ruolo dell’Italia come mecca del lusso artigianale internazionale.

Dalla mostra Bettina alla Galleria Carla Sozzani (pag.42). Willy Rizzo, Bettina indossa un abito di Hubert de Givenchy, Parigi, Paris-Match n°162, Aprile1952 © Willy Rizzo

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arrivati in Cina con proposte oltre i 400€. Certo ci sono i dazi e il partner deve applicare alti mark-up per poter sostenere la distribuzione poco efficiente. Questi nuovi segmenti, a fronte di impressionanti opportunità richiedono invece un’elevata strategicità di approccio e determinazione a giocare locale partendo in primo luogo da un posizionamento prezzo corretto che può sì sostenere un ragionevole premium price rispetto a quello italiano, a fronte però di una corretta articolazione della proposta, ragionata con visione sul valore percepito da questi nuovi consumatori. Dovrebbe essere evidente a tutti la dimensione epocale di questa opportunità. Quasi un miliardo di nuovi borghesi globali nei prossimi 10 anni saranno interessati a comprare prodotti con contenuto di Italianità. Dunque, le nostre aziende e marchi del premium devono necessariamente misurarsi sul campo dei mercati internazionali. Che cosa però i nuovi borghesi globali troveranno di italiano nei prossimi anni nei loro mall, department store e boutique è ancora tutto da scrivere.

MILANO REGINA DEL FASHION (BUSINESS) Al via l'edizione di settembre della settimana della moda di Milano Moda Donna che, dal 17 al 22 settembre, con un giorno di anticipo rispetto al calendario dell’anno scorso, anima la città meneghina. Settanta le sfilate in calendario e più di cinquanta le presentazioni in programma. Oltre alla questione delle date, una novità importante riguarda Giorgio Armani, che ha deciso di non sfilare l’ultimo giorno ma il sabato, mentre Emporio Armani scenderà in passerella il secondo giorno. Ulteriore novità il debutto a Milano di Giamba, la nuova collezione di prêt-á-porter dello stilista Giambattista Valli che si affianca alla prima linea, proponendo un suo DNA e una filosofia propria. Prima passerella anche per Elisabetta Franchi, un passaggio importante per la crescita del brand che conferma il posizionamento raggiunto sul mercato in questi ultimi anni, e la linea I’m Isola Marras, che lascia la consueta modalità di presentazione per calcare il catwalk. Grande attesa anche per lo show del giovane Angelos Bratis che sfila nel teatro di Giorgio Armani il primo giorno alle 10 (vedi box nella pagina precedente), subito dopo l’aperura di Chicca Lualdi Bee Queen. La chiusura definitiva è affidata al novello Alberto Zambelli nell'ambito di N-U-D-E New Upcoming Designers. Ma non solo sfilate, Milano si apre anche ad una nuova edizione del salone Super (20-22 setembre) che al Padiglione 3 di Fieramilanocity presenta le novità in fatto di

@magalinimarco

accessori e prêt-à-porter donna. Protagonisti oltre 200 brand italiani ed esteri, scelti per il loro approccio innovativo e di ricerca, con le loro collezioni donna primavera-estate 2015. “Respiro internazionale, focus sul mondo degli accessori di qualità – raccontano dal Salone - con il suo ruolo sempre più strategico e versatile, collezioni iper selezionate e rapporti intelligenti tra qualità e prezzo”. Spazio anche per le nuove leve, con il progetto Super Talents che punta i riflettori sui brand emergenti che si distingueranno in futuro. Stesse date anche per White, che presenta una vasta offerta di novità, che varia da collezioni di abbigliamento e accessori fino alle proposte di profumeria artistica dell’area Wite Beauty e il mondo del gioiello nell’area Bijoux. Il tutto nelle tre aree espositive di Tortona 27, 35 e 54. Focus sulle collezioni haute de gamme, con punte di massima ricerca nelle Special Areas e nel Basement, pronto a ospitare Barbara Alan, Dimissianos & Miller, Ermanno Gallamini, I Brigu, Ilariusss, Lucio Vanotti, O.X.S. Rubber Soul, Peter Non e The Loser Project. Special guest dell’edizione dedicata alle collezioni femminili sarà Filles A Papa (foto), brand belga di ready-to-wear giocato sull’ equilibrio tra il ribelle e il giocoso. Ricerca anzitutto, ma anche esclusività: circa l’80% delle collezioni che animano il salone scelgono solo White tra le fiere di settore internazionali. M.M.

CHARITY

GLI INVITI ALLO SHOW MESSI ALL'ASTA RIVOLUZIONE DEL SISTEMA. ORA È POSSIBILE AGGIUDICARSI DEGLI INVITI PER ACCEDERE ALLE SFILATE. COME? CON UN'ASTA BENEFICA. È IL NUOVO PROGETTO CHARITY DI TRE PROTAGONISTI DELLA FASHION WEEK MILANESE, ALBERTA FERRETTI, ANTONIO MARRAS E PHILIPP PLEIN, CHE HANNO MESSO ALL'ASTA SULLA PIATTAFORMA BENEFICA CHARITYSTARS DUE INVITI PER ASSISTERE ALLE LORO SFILATE. MA NON SOLO. MARRAS AD ESEMPIO AGGIUNGE ALL'OFFERTA L'ACCESSO AL BACKSTAGE DELLA SFILATA, ALBERTA FERRETTI RILANCIA CON UNA VISITA ALLA SEDE DI AEFFE FASHION GROUP E PHILIPP PLEIN METTE OFFRE ANCHE L'INVITO AL SUO PARY AFTER-SHOW. I PROVENTI SARANNO DEVOLUTI A DUE ASSOCIAZIONI CHARITY: CAF ONLUS E CURARE ONLUS.


FASHION ILLUSTRATED

Issue #28- Settembre/Ottobre 2014


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PREVIEW P/E 2015

Overdose Floreale

L'OPINIONE

Le tendenze degli anni '10

Testo di MAURO GALLIGARI Fondatore Showroom Studiozeta.org

A dispetto di tutte le previsioni, resistono le stampe, primaverili per eccellenza, e si prestano a innumerevoli variazioni sul tema, dalla più romantica alla più astratta. Testo di GIULIANO DEIDDA (3)

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loreale? Per la primavera? Avanguardia pura…” Così Amanda Priestley, il personaggio protagonista del film Il Diavolo Veste Prada interpretato da Meryl Streep, bocciava sarcasticamente una proposta della redazione moda del magazine da lei diretto, durante la riunione per il numero di marzo, in una delle scene più divertenti del film. Ironia a parte, i fiori non sono sicuramente un pattern innovativo e, dopo parecchie stagioni dominate dalle stampe in genere, non ci si aspettava che ancora resistessero, considerate anche le macro tendenze, orientate verso una ritrovata voglia di essenzialità. Ma, evidentemente, le fantasie floreali piacciono e in realtà si sposano bene con le silhouette austere, e con un’estetica che guarda al passato. Ciò che colpisce osservando le pre-collezioni per la primavera 2015 è l’enorme quantità di variazioni sul tema. Thom Browne, per esempio, sviluppa l’ispirazione in tutti i modi possibili. Colpito dalla semplicità delle gerbere, crea stampe, decorazioni realizzate a mano e jacquard che caratterizzano fortemente tutta la collezione. Coerentemente con il suo stile, il designer enfatizza il tema mescolando poi i diversi risultati, come nell’oufit più rappresentativo, composto da una giacca maschile dalla stampa multicolore, indossata sopra una polo dipinta a mano e una gonna svasata in seta jacquard. Anche Blumarine utilizza le fantasie floreali per aggiungere femminilità e romanticismo a una collezione dalle linee pulite e bon-ton, ma preferisce il total look. Le stesse rose stampate a effetto acquarello compaiono così sul micro blouson in seta, sui sottili pantaloni in cotone e persino sulla clutch. C’è chi invece ha interpretato il tema in chiave decisamente grafica, come Alberta Ferretti che ha decorato di boccioli dalle pro-

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1. LUIS VUITTON RESORT 2015 2. ANTONIO MARRAS RESORT 2015 3. BLUMARINE RESORT 2015 4. THOM BROWNE RESORT 2015 5. ALBERTA FERRETTI RESORT 2015 6. JIL SANDER NAVY RESORT 2015

porzioni extra large gli abiti da cocktail, o Jil Sander Navy, che ha utilizzato una stampa quasi astratta. Non mancano le interpretazioni pop, come la maxi fantasia floreale proposta da Antonio Marras in bianco e nero su una base rosa cipria, e il mix di Leimotiv tra fiori tropicali e animalier blu e nero.

DETTAGLI DECOR ’è chi non si è accontentato delle possibilità ofC ferte dalle stampe e ha proposto la propria visione del tema floreale in modo più elaborato. E’ il caso di Sarah Burton che, per la collezione Resort 2015 di Alexander McQueen ha creato un collage in seta tagliata al laser per gli abiti da cocktail. Anche il miniabito di Bagutta è decorato da petali di tessuto, mentre Alexis Mabille prende in prestito le farfalle ricamate della sua ultima collezione couture per dare carattere alla maglieria, e Chloé gioca con ricami jacquard e frange su una lunga tunica.

ALEXANDER MCQUEEN RESORT 2015

ALEXIS MABILLE RESORT 2015

BAGUTTA

Molte volte mi viene chiesto "Qual è la tendenza nel vestire per la prossima stagione?". Trovo che così posta la domanda non abbia un grande senso. Nel fashion non esistono repentini cambiamenti di gusto da una stagione all’altra. La moda è un divenire dinamico di stagione in stagione, verso le tendenze future, e i cambiamenti sono sempre morbidi e talvolta alquanto lenti. Questi anni ‘10, che stiamo vivendo, saranno molto ricordati in futuro proprio per le proposte moda molto forti, gridate, divertenti, gioiose e colorate. La sfida che però oggi attende il fashion system è quella di poter virare tutte queste tendenze verso una direzione di lusso, di ricchezza, di eccellenza, di unicitá ed abilità. Il mondo fashion ha bisogno di abiti con rifiniture sartoriali hand-made che li rendano oggetti preziosi, unici, magnifici. In modo da potersi distanziare ancor di più da quella massa colorata di vestiti in stampa digitale, che ha letteralmente invaso la faOggi scia mediosbagliare nel fare bassa e bassa del mercale collezioni to. L'unico e non vendere modo che il fashion ha è quasi per poter impossibile. contrastare le sempre più copiate proposte, dei vari H&M, Zara, Bershka, Mango, ecc, è proprio quello di proporre cose ben fatte, tessuti preziosi e di alta qualità in modo da poter creare una vera e propria invalicabile differenza di mercato. È questa la nuova e grande sfida delle prossime stagioni. La moda, il vestire, ha sempre avuto qualcosa di sociale negli anni. Ha sempre riflettuto i propri tempi e avuto una propria valenza storico-sociale. Dal 2008, dall’inizio della grande crisi economico-finanziaria, che ha coinvolto l’intero pianeta, siamo stati circondati solo da paure, catastrofismi, recessioni, inflazioni, tristezze. La moda da parte sua, proprio dal 2008, ha iniziato a proporre solo cose allegre, divertenti, lussuose, ironiche, gioiose e ricche. Una tendenza certa, che invaderà, con ancora più forza, tutta la prossima stagione. Credo anche che siamo molto fortunati, al riguardo delle tendenze moda, a vivere il periodo che stiamo vivendo. Questi sono anni dove non è possibile sbagliare per un bravo e talentuoso stilista. La moda che si vende, così come la moda che appare nelle vetrine, nei giornali e siti-web, è così chiara, così netta nella proposta, nella sua tendenza, che sbagliare oggi è quasi impossibile. Forse proprio in questo si basa il concetto di talento, al riguardo degli stilisti. Esser bravi vuol dire conoscere e far bene il proprio lavoro, adattandolo alle esigenze del mercato, così come una persona talentuosa nel parlare, modifica il proprio linguaggio a seconda della platea che l'ascolta. Possono esistere stilisti bravi, molto bravi, ma senza talento. Perché oggi sbagliare nel fare le collezioni e non vendere, è veramente quasi impossibile!


Trend 17

PREVIEW P/E 2015

City Khaki

Evoluzioni Active

Continua il successo dell’estetica estrema legata allo sport, ma i tessuti tecnologici sono affiancati da opzioni più lussuose.

L’eleganza dello stile coloniale e il rigore dei dettagli di ispirazione militare diventano gli elementi centrali di uno stile femminile senza tempo. Testo di GIULIANO DEIDDA (3) (2)(3)

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e nelle collezioni maschili per la primavera estate 2015 lo stile coloniale ha riacquisito smalto, grazie a nuove interpretazioni e all’abbinamento con stampe e decori tropicali, il classico khaki (come lo chiamano gli inglesi) si conferma un punto di riferimento della stagione anche per le proposte femminili. Ormai, del resto, i parallelismi e la continuità delle tendenze per entrambi i sessi sono diventati una piacevole abitudine. La differenza, in questo caso, sta nel fatto che le griffe hanno puntato, nelle collezioni resort per le signore, su proposte molto classiche e tradizionali. Per una volta, in pratica, lo stesso tema è stato interpretato in chiave più conservatrice per la donna. Del resto, tessuti maschili come il gabardine e dettagli d’ispirazione militare, applicati alle silhouette femminili hanno di per sé un appeal innegabile, senza bisogno di molto altro. Ne è consapevole uno come Christopher Bailey, per esempio, l’uomo che è riuscito a rendere il più classico dei trench un’icona dei nostri tempi. Non a caso, nella collezione resort di Burberry Prorsum lo arricchisce di dettagli militari, come le doppie tasche a soffietto, sia nella versione in cotone che in una preziosa declinazione in pelle, resa femminile dai maxi bottoni. Dopo qualche stagione di sperimentazioni sulle vestibilità esasperate, persino da Acne Studios si è deciso di seguire una strada più istituzionale. Jonny Johansson reiventa così i capi basic del guardaroba, traendo ispirazione dalla vita reale. Uno di questi pezzi “generici” (definizione dello stesso designer) è proprio la sahariana, proposta in versione vissuta e stretta in vita da una spessa cintura maschile in vitello, su un paio di maxi shorts in felpa. C’è poi chi punta sulla monocromia, come Jeremy Scott, che nella precollezione di Moschino controbilancia l’austerità del color Khaki con la costruzione ironica del suo mini trench. Al contrario, Jean Paul Gaultier propone field jacket e shorts dalle linee rigorose, ma in un abbinamento di colori decisamente pop.

tutti i costi nell’abbigliamento. Tessuti dalle performance specifiche, studiati per le esigenze di diversi sport, venivano per la prima volta utilizzati nelle proposte pret-à-porter, creando così un’estetica influenzata dall’activewear. Acetato, nylon, neoprene, mesh e persino fili d’acciaio entravano a far parte in modo vistoso nell’abbigliamento urbano. Dopo un’ overdose di tecnologia futuristica, si è passati a una fase in cui si è preferito utilizzare le performance di materiali e trattamenti in modo più discreto, quasi invisibile, in funzione di un abbigliamento dall’aspetto meno

BALENCIAGA RESORT 2015

EMPORIO ARMANI RESORT 2015

JONATHAN SAUNDERS RESORT 2015

CARVEN RESORT 2015

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1. FABIO QUARANTA 2. JOSEPH RESORT 2015 3. MOSCHINO RESORT 2015 4. BURBERRY PRORSUM RESORT 2015 5. ACNE STUDIOS RESORT 2015 6. PORTS 1961 RESORT 2015

DETTAGLI PSYCHEDELIC he si voglia inquadrarlo all’interno di una maC cro tendenza d’ispirazione bohémien, o guardarlo come l’ultima tappa dell’evoluzione del degra-

dé, protagonista delle ultime stagioni, è innegabile che il tie & dye sia uno dei motivi più forti della stagione. Hanno ceduto al suo fascino quasi tutti, da Fausto Puglisi, che per la prima volta apre a elementi casual, ad Alexander Wang, che sperimenta la tecnica sui materiali più inusuali, a Frida Giannini, che nella collezione resort di Gucci, lo propone sulla maglieria, abbinato a jeans stonewashed.

orsi e ricorsi della moda. I primi C anni 2000 sono stati caratterizzati da una febbre da tecnologia a

ALEXANDER WANG RESORT 2015

FAUSTO PUGLISI RESORT 2015

GUCCI RESORT 2015

esasperatamente sportivo. Nelle ultime stagioni abbiamo assistito a un ritorno massiccio dei virtuosismi tecnologici, dall’uso del neoprene per la creazione non solo di capispalla, ma anche di tailleur e abiti dai volumi rigidi ed esasperati, magari accoppiato a materiali preziosi, a quello dei tagli e delle decorazioni al laser sulla pelle. La nuova frontiera per la prossima primavera sembra invece quella di adottare l’estetica dell’abbigliamento active, ma declinata principalmente con materiali tradizionali. Prendiamo ad esempio la collezione resort 2015 di Carven, i cui capispalla sono decisamente ispirati alle cerate da vela. In realtà, però, sono fatti di un tessuto realizzato con una tecnica simile a quella del faille, un taffetà rigido, non a caso molto in voga negli anni Quaranta, vale a dire ai tempi in cui Carmen de Tommaso, fondatrice della maison, creava i suoi modelli nell’atelier degli Champs-Élysées. La griffe francese non è l’unica a seguire questa strada. Giorgio Armani, da sempre uno sperimentatore delle potenzialità di fibre e tessuti, punta su un appeal urbano facile e leggero nella collezione resort di Emporio, mescolando tradizione e tecnologia. Il pezzo emblema della stagione può sicuramente essere la luccicante micro giacca, dall’aspetto estremamente sportivo, ma realizzata in una flanella di cotone e seta. (G.D.)


Trend 18

PREVIEW P/E 2015

Contemporary Retrò

Vie di mezzo

Le pudiche medie lunghezze tornano alla ribalta, sperando di conquistare sia le fan di un tempo che le giovani fashioniste contemporanee.

Come già successo vent’anni fa, esplode l’esigenza di liberare la moda dagli eccessi gratuiti, ricercando una pulizia estrema che ha origini lontane. Testo di GIULIANO DEIDDA (1) (1)

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FENDI RESORT 2015

hissà se le ragazze che quest’anC no hanno fatto man bassa di mini gonne e shorts avranno la stessa

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no dei meriti degli anni Novanta è stato quello di interrompere il crescendo di eccessi che aveva caratterizzato la moda del decennio precedente, con un’ operazione di pulizia culminata in un minimalismo estremo. Il momento di brusco distacco dagli anni Ottanta ha avuto un carattere deciso e insolitamente rapido per la moda. Di colpo è sparito tutto ciò che era un esercizio di stile appariscente e gratuito, le famigerate spalline, gli oversize, le lunghezze estreme o troppo ridotte e i colori fluo, e si è andati a ripescare tra il meglio delle costruzioni degli anni Sessanta e Settanta. L’importante non è più farsi notare per gli eccessi, ma perché si indossano dei bei capi, dalla linea asciutta, che stanno bene a chi li indossa, nel senso che non ne deformano la fisicità, ma la migliorano, nei limiti del possibile. Non è un caso che in molti stiano tentando la stessa operazione oggi, anche se la realtà e il pubblico contemporanei sono molto diversi. E’ interessante, però, che a guidare la schiera delle griffe che hanno deciso di ridisegnare le loro silhouette, ci sia, come vent’anni fa, Miuccia Prada, che di certo non è abituata ai compromessi. Non a caso, la sua idea è stata presentata durante la sfilata della collezione maschile, proponendo lo stesso tipo di stile per lui e lei, mossa interpretata come un inno all’eguaglianza tra i sessi, guarda caso una delle battaglie del 1968, molto cara a una femminista come la signora Prada. Veder sfilare questo guardaroba retrò, fatto di piccoli pezzi, giacche, jeans, gonne quadrate, la cui pulizia è enfatizzata dalle impunture a contrasto, fa venire in mente personaggi come Mary Tyler Moore, attrice protagonista dell’omonima serie dei primi anni Settanta, dove interpreta il ruolo di un’indipendente donna single che vive a Minneapolis. La serie, replicata di recente su Fox Retro, può essere considerata l’antenato di Sex and the City, sia per le tematiche trattate, che per il senso dello stile. Il paragone, forse eccessivamente pop, vale

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1. PRADA PRE-COLLEZIONE SPRING 2015 2. VERONIQUE BRANQUINHO RESORT 2015 3. COSTUME NATIONAL RESORT 2015 4. DEREK LAM RESORT 2015 5. EMILIO PUCCI RESORT 2015 6. PAULE KA RESORT 2015

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reazione entusiasta nello scoprire nei negozi queste proposte dalla lunghezza molto più pudica, la prossima primavera. Sì, perché a giudicare dalle precollezioni, si va in una direzione completamente diversa. L’attenzione delle griffe sembra infatti concentrata nel rendere stilisticamente piacevoli le occasioni e gli impegni della vita reale. Nel quadro generale di una rinnovata voglia di pulizia, rientrano dunque, oltre all’incredibile ritorno in passerella di ballerine, sneakers e scarpe basse in generale, l’apparizione, dopo anni, di longuette e bermuda che coprono abbondantemente le ginocchia. Non si tratta solo di esigenze pratiche, anche se è ovvio che questi modelli sono perfetti per il lavoro e le occasioni formali, ma sono tutto tranne che banalmente basic. Il loro design allungato, dalla vita alta, e svasato in fondo, è studiato per farli diventare oggetto del desiderio sia delle signore nostalgiche di uno stile “per bene”, che delle fashioniste più giovani, in genere attratte da tutto ciò che ha un appeal vagamente retrò. Tomas Maier, che per la linea che porta il suo nome, recentemente entrata a far parte del portafoglio del gruppo Kering, punta su una semplice eleganza rilassata, proponendo una longuette in denim giapponese dalla linea dritta, abbinata, non a caso, a ballerine nello stesso tessuto. Fendi riesce invece a rendere glamour la gonna a pantaloni, in una versione extra lunga e scampanata, da portare con camicia in seta stampata, per completare il look anni Settanta. Anche l’essenziale gonna a portafoglio firmata Sportmax si allarga morbidamente sul fondo, all’interno di una collezione resort nella quale il dinamismo dei tessuti è il leitmotiv pricipale. (G.D.)

anche per molte delle altre proposte delle collezioni resort 2015. Derek Lam, per esempio, ha ristretto vistosamente le silhouette arrotondate delle ultime stagioni, dichiarando di essersi ispirato al 1966, momento individuato dallo stilista come punto di svolta della moda contemporanea. E persino Peter Dundas torna alle origini e si lascia ispirare dal jet set frequentato da Emilio Pucci a Capri negli anni Sessanta, proponendo per la precollezione della griffe, un discreto guardaroba per le moderne Brigitte Bardot.

DETTAGLI STRIPES + STRIPES

SPORTMAX RESORT 2015

e righe sono un classico della stagione estiva e, ancora di L più delle precollezioni resort. In genere si tratta però dei classici bianco/blu o bianco/rosso di ispirazione marinara. Il

2015 propone invece un caleidoscopio di virtuosismi cromatici senza precedenti. Valentino utilizza la palette di una stampa psichedelica del 1973 dall’archivio della maison, per decorare a zig-zag gli abiti da cocktail, mentre Missoni combina i tipici pattern con righe delle stesse tonalità. Non mancano, però, nuove interpretazioni dello stile marinaro, proposte, tra gli altri, da Versace e Daniele Carlotta.

VALENTINO RESORT 2015

DANIELE CARLOTTA PRECOLLEZIONE SPRING 2015

MISSONI RESORT 2015 TOMAS MAIER RESORT 2015


FASHION ILLUSTRATED

Issue #28- Settembre/Ottobre 2014


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FASHION & BEAUTY

Make up explosion

L'OPINIONE

Nuova consapevolezza cercasi Testo di CELSO FADELLI CEO di Intertrade Group.

ell’andamento del 2013 le N fragranze rimangono la categoria più rilevante del settore

L'Europa, con 72 miliardi di euro, si conferma al primo posto nei consumi mondiali di prodotti cosmetici, seguita da Stati Uniti (47), Cina (29) e Giappone con 18. Testo di MARCO MAGALINI

Dior Parfums.

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nche nel 2013 il settore industriale modifica la struttura sul territorio. Secondo i dati make up. I primi, cioè i prodotti per capelli, con della cosmetica italiana ha offerto una Fenapro - Federazione Nazionale Profumieri, la 1.140 milioni di euro peggiorano dell’1,5%. Conboccata d’ossigeno: la produzione è distribuzione delle profumerie italiane vede nei siderando anche le vendite di prodotti venduti cresciuta infatti del 2,6% con un valore primi tre posti per concentrazione di punti ven- nel canale professionale, il totale dei consumi di di fatturato che si approssima ai 9.280 milioni di dita la Lombardia (17,0%), il Lazio (11,5%) e la categoria supera i 1.700 milioni di euro. Indicaeuro. In Italia si assiste ancora a un condiziona- Campania (9,5%). “Considerando il consumo to- tiva, a riguardo, la congiuntura negativa registrata mento della propensione al consumo che dai saloni di acconciatura negli ultimi due ha toccato anche il mercato interno coanni: un -15% e una mutata propensioCOMPOSIZIONE DEI CONSUMI DI PRODOTTI COSMETICI smetico negli ultimi anni, mentre a livello ne all’acquisto da parte dei consumatori internazionale si registra mediamente una che, sicuramente, dovrà essere ascoltata PER LA DONNA diffusa ripresa. Tuttavia i consumatori, pur Prodotti con maggior attenzione dagli operatori. Confezioni per i capelli prestando maggiore attenzione agli acquiIn contrazione gli altri due grandi player regalo sti rispetto a un tempo, non rinunciano al di categoria, gli shampoo, per un valore cosmetico e alla cura della persona. Se, indi 492 milioni di euro e i doposhampoo, Prodotti Profumeria 13,0% fatti, i consumi registrano un calo in valobalsami e maschere che hanno registrato a per il viso alcolica re, occorre ricordare che i pezzi acquistati fine esercizio un valore di poco inferiore ai 9,6% sono cresciuti di un paio di punti percen150 milioni di euro. Il canale profumeria, Prodotti 18,8% tuali. A livello europeo, per analizzare lo che copre il 48% del mercato, chiude l’anigiene scenario più allargato, ci pensa Cosmetics 6,0% no in pesante contrazione, -5,4%: pesano bocca Europe, ex-Colipa, l’Associazione eurosicuramente le nuove abitudini d’acquisto Prodotti per trucco del consumatore, la scarsa fedeltà di canale pea di rappresentanza dell’Industria coviso smetica, che conferma che nel 2013 il pri- Prodotti e lo spostamento dei consumi verso distri11,1% igiene 6,8% mato dei consumi è stato per la Germania corpo buzioni e prodotti diversificati, specifici con 12.896 milioni di euro, seguiti dalla e accompagnati da un livello di servizio Francia con 10.542 milioni di euro. Terzo molto accurato. Buona prestazione del Cofanetti 6,1% trucco posto per il Regno Unito che, a seguito di mass market, +6,3% nel 2013 rispetto ad 17,7% 4,8% una contrazione del 2,5%, scende a poco un già più che positivo 2012 (+6,7%), gra4,2% Prodotti più di 9.900 milioni di euro. L’Italia è zie nuovamente alle prestazioni dei negozi trucco occhi quarta a livello di consumi europei, seguita di make-up monomarca. I consumi del Prodotti per il dalla Spagna, quinta, con 6.433 milioni di canale, ormai superiori ai 150 milioni di Prodotti Prodotti corpo per le labbra euro e un trend negativo vicino ai quattro euro, hanno registrato forti incrementi in per le mani punti percentuali. L’indice di concentratutte le linee di prodotto nel trucco viso, e FONTE: COSMETICA ITALIA zione conferma che i primi 5 Paesi coproinsidiamo fortemente la storica leadership no poco meno del 70% del mercato europeo, che tale di prodotti cosmetici, oltre il 70% può essere della profumeria all’interno dei canali “tradizionanel 2013 ha toccato complessivamente i 72.060 attribuito al pubblico femminile – spiega Gian li”. Parlando di make up, prosegue anche nel corso milioni di euro, registrando un lieve andamento Andrea Positano, Responsabile Centro Studi di del 2013 la crescita del consumo di prodotti per il negativo dello 0,8%. In testa alle vendite europee Cosmetica Italia -. Si tratta di una percentuale che trucco degli occhi, già in forte ripresa sin dal 2010: troviamo i prodotti toiletries e i cosmetici per la si è mantenuta pressoché stabile nel corso degli +5,7% rispetto al precedente esercizio, con un cura della pelle, 25,3% sul totale. Allargando lo ultimi anni: infatti, mentre i consumi degli uomini valore della domanda che tocca i 350 milioni di spaccato allo scenario mondiale, invece, notiamo sono legati a un numero più limitato di famiglie euro. Quasi il 45% del mercato è rappresentato dai che l’Europa, con 72 miliardi di euro si confer- di prodotti, le donne per natura di abitudini allar- mascara, in crescita dell’1,6%, mentre gli ombretti ma al primo posto nei consumi mondiali, seguita gano la frequenza d’uso e l’ampiezza della gamma coprono il 22% della famiglia. da Stati Uniti (47), Cina (29) e Giappone con 18 di cosmetici utilizzati”. Focus ora su hairstyling e @magalinimarco miliardi di euro. Dove si compra? Si assiste a una lieve e differenziata contrazione in tutti i canali tradizionali, ad eccezione delle erboristerie e dei ZEN MOON ESSENCE DI SHISEIDO REVEAL BY CALVIN KLEIN canali dei vendita diretta. I consumi nel canale E' una creazione del maestro profumiere Michel Per la prima volta in una fragranza, una erboristico crescono, infatti, di quasi tre punti percentuali, seguita dalle vendite a domicilio, +4,3%, Almairac: una fragranza floreale-legnosa-ambra- caratteristica fortemente sensoriale di sale ta, un’intensa ode alla delicata luminosità dei fiori naturale cattura i sentori dell’erotico odore della Secondo i dati elaborati da Cosmetica Italia, tra bianchi che sbocciano sotto la luna piena giappopelle. L’insolita firma si fonde con un cuore di iris, i canali di sbocco prosegue negativamente l’andanese. "Ho messo in risalto mentre il fondo di sensuale mento dei canali professionali, diminuiti del 7,7% il contrasto unico tra i fiori legno di sandalo riconduce con un valore di sell-in di poco oltre i 700 milioni bianchi e le calde note di all’identità principale di euro. Anche nel 2013 è proseguito il rallentafondo per dare alla fragrandella casa di fragranze. mento delle frequentazioni dei centri estetici e dei za la luminosità misteriosa e Come la donna Calvin saloni d’acconciatura. Forza trainante del retail ridorata della luna. La perfetKlein, REVEAL è sexy, mane la profumeria, che in Italia conta 5.500 punta interpretazione della luna determinata e provocante ti vendita. Tra l’altro è il canale tradizionale che sta piena giapponese". con un tocco imprevedibile. intercettando la crisi congiunturale con maggiore veemenza: è importante quindi capire come si

beauty, rappresentando da sole oltre il 40% delle vendite totali di tutto il settore con quasi 800 milioni di euro di fatturato (al pubblico). Rispetto al 2012 con un’inflessione di trend pari a -1,3%, la categoria fragranze è quella che ha avuto perfomances migliori rispetto alle altre categorie del comparto. Nell’ambito della profumeria, l’Eau de Parfum, mantiene vendite stabili in termini di giro d’affari, con un trend del +0,2%. La richiesta continua ad essere indirizzata verso la qualità, il consumatore si sta educando o si lascia educare a un nuovo modo di acquistare, puntando su prodotti di valore e con resa qualitativa più alta. L’era delle Eau de Toilettes sembra al tramonto, o per lo meno si avvia ad esIl sere eclissata consumatore da fragranze più intense. si sta educando, I 'Parfums' o si lascia intensi sono i prodotti educare, a un maggiormennuovo modo te richiesti di acquistare, assieme alle puntando creme cosmetiche e cosu prodotti smeceutic he di valore d’alta gamma, gli anti-age e con resa performanti. qualitativa La richiesta più alta. del mercato e dei clienti verte principalmente su profumi con essenze accattivanti e codici olfattivi che distinguono. Spesso i nostri clienti partono da ingredienti preferiti per arrivare a scoprirne altri lasciandosi guidare dai consigli del personale in negozio. Chi viene in uno dei nostri 'Avery Perfume Gallery' – un retail concept innovativo basato su un ambiente esclusivo - va alla scoperta di fragranze di ricerca, fragranze che portino in sè emozioni e sogni. Vogliono stare meglio indossando una fragranza che li gratifica anche nel concetto che esprime. In un panorama di mercato convenzionale piuttosto saturo di proposte, sono appunto le fragranze con un contenuto, olfattivo e culturale, a essere quelle maggiormente richieste. Il target è molto ampio e spazia dai 25 ai 45 anni. Le nostre fragranze sono distintive a livello olfattivo e vestite in modo affascinante a livello estetico. Il driver di acquisto è personale tanto quanto diventa impulso al regalo pensando a qualcuno al quale destinare il concetto. Chi visita i negozi specializzati è catturato da sensazioni, emozioni, odori e colori. Questo manifesta spesso il desiderio di comprare per sé e per gli altri qualcosa che sia più di 'un profumo'.


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Issue #28- Settembre/Ottobre 2014


Trend 22

I TESSUTI PER LA P/E 2015

Libertà di accostamenti

Sulle passerelle e nelle collezioni per la p/e 2015 si rivedranno le stampe, complice la tecnologia digitale. Nuove, invece, le forme più costruite interpretate al meglio dal tessuto in maglia. Testo di ORNELLA BIGNAMI

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llegre, colorate, positive le collezioni di tessuti per la primavera-estate 2015 declinano tutti i colori dell’arcobaleno e danno spazio a stampe esuberanti e spettacolari. La tecnologia digitale ha aperto la strada a interventi sempre più rapidi che permettono di sviluppare l’ampia varietà di temi che i mercati richiedono. Diversi sono dunque i disegni più interessanti della stagione e sicuramente in primo piano sono ancora i motivi floreali, spesso d’impronta pittorica, e i disegni botanici “impressionisti”. Il tema del viaggio e dell’avventura seducono la moda ed ispirano disegni figurativi fotografici e di paesaggi. Tutte le destinazioni sono valide e un forte richiamo esercitano ancora le atmosfere della giungla così come i paesaggi esotici ricchi di fiori e palme. Da Silkomo le stampe sono sviluppare prevalentemente su tessuti fluidi a mano serica in poliestere o su jacquard in cotone e poliestere con effetto tridimensionale, per conferire un aspetto mosso ai disegni. Interessanti anche le basi in raso indicate prevalentemente per pantaloni, le garze di cotone e i voile di lino e poliestere per i capi più leggeri. Miroglio Textile da oltre 60 anni punto di riferimento nel settore della stampa tessile, punta sul valore aggiunto della creatività artistica e conferma il successo del progetto di collaborazione con il disegnatore-ritrattista Paolo Galetto, che ha dato origine a tre disegni acquerelli stampati su jersey di poliestere per capi davvero unici e originali. Dalla molteplicità di tessuti per la primavera-estate 2015 emerge ancora prepotente il pizzo, ormai da diverse stagioni sdoganato dall’applicazione nell’abbigliamento intimo, il pizzo è stato interpretato nelle collezioni dei maggiori stilisti in versione classicamente romantica, con uno stile mediterraneo o anche con un look sexy e glam rock. Da Erco Pizzi, specialista nella produzione di pizzi e tulle, la nuova stagione vede confermati i pizzi di peso medio in cotone o in viscosa, dove la trasparenza viene mitigata dall’accoppiamento con altri materiali. Sono tessuti che declinano prevalentemente gli stessi motivi floreali e decorativi della stampa, con qualche deriva per le piccole geometrie. Interessante l’evoluzione delle proposte cromatiche. Naturalmente il nero è sempre presente, ma l’estate preferisce, tra i toni scuri, il blu. Anche il rosso evolve verso toni corallo e aranciati. Importanti i verdi e i gialli acidi, mentre si confermano i toni “nude” e il bianco naturale. Ma la moda per la primavera-estate 2015 mette l’accento su nuove forme. Il tessuto a maglia interpreta

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1.Miroglio Textile 2-3.JackyTex 4.Gruppo Frizza 5.Erco Pizzi

al meglio le caratteristiche di compattezza e flessibilità e risponde perfettamente ai requisiti necessari alla realizzazione di forme costruite. JackyTex, azienda tra le più creative nel settore del tessuto a maglia, segnala riscontri positivi su tutti i pesi compatti, sia fantasia che uniti. Tra questi una fetta importante di vendita la fanno i punti stoffa declinati nelle più differenti composizioni, dalle viscose crêpe ai cotoni arrivando alle fibre più preziose come le sete tinto filo. Una nota a parte meritano quei tessuti “senza stagione”, le nuove felpe tecniche in maglia che si stanno ben introducendo nel mondo dello sportswear come alternativa fashion: leggeri, double-face, in mischie multiple e pregiate di cotone, seta, cashmere e poliammide. La frontiera fra sport e moda-sport si fa sempre più sottile, la tecnicità diventa più discreta per offrire a un pubblico urbano capi outdoor comodi e leggeri e con un allure giovane e moderna. Nella collezione del Gruppo Frizza, azienda specializzata nella produzione

di tessuti tecnici e performanti, un’attenzione particolare va ai materiali che consentono il mantenimento della temperatura corporea ottimale e che riescono a combinare le esigenze di protezione dai fattori esterni e le necessità di confort, senza rinunciare a un look accattivante. Tra le tipologie che stanno riscontrando il maggior successo per la prossima stagione estiva emerge il jersey bi-elastico, double-face e teflonato dal volume corposo, ma dalla mano sciolta. L’attenzione alla leggerezza si fa sempre più evidente e grande interesse trovano i tessuti 100% poliammide, superleggeri uniti e stampati a motivi grafici, così come gli ultralight ad effetto stropicciato e stampe sfumate casuali. Non mancano gli aspetti lucidi che declinano superfici satinate e brillantezze laccate fino ad aspetti metallizzati, riflettenti e cangianti. Una stagione variegata in cui le diverse tipologie di tessuti potranno essere accostati liberamente per una moda creativa e individuale.

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PIZZO ... MA COME? l pizzo, un tessuto che da sempre richiama immagini di Izioso, una femminilità contrastante. Leggero, delicato, prein bianco e in colori tenui, definisce una donna

romantica e pudica. Assolutamente nero, rosso, metallizzato oro e argento sottolinea un’immagine aggressiva e sexy, sia applicato all’abbigliamento intimo che a sofisticate calze autoreggenti, parigine o collants. Ma oggi la moda si nutre di ibridazioni e metamorfosi e il pizzo è entrato a pieno titolo nelle collezioni dei grandi stilisti in un’ampia varietà di espressioni e colori. L’intervento delle tecnologie ha reso possibile la realizzazione di effetti pizzo su materiali elasticizzati e indemagliabili per capi che seguono da vicino la forma del corpo. Lasercut sono i tessuti con tagli e intagli a volute, geometrici, floreali, che arricchiscono i materiali di effetti tridimensionali e di movimento davvero unici. L’attuale difficile situazione dei mercati internazionali e i costi di produzione in crescita nei paesi europei ed in Italia in particolare motivano ricerche innovative più avanzate e soluzioni creative ancora più originali. E così il pizzo

sarà sovrastampato, ricamato e impreziosito da applicazioni di cristalli, pietre semi preziose, piume, borchie, catene e altro ancora. Il pizzo entrerà anche nelle collezioni invernali incollato e doppiato con tessuti a maglia morbidi e caldi, agugliato e come “affondato” in strati di lana infeltrita, double-face con pelli e pellicce o con tessuti tecnici ed imbottiti, quasi un interno delicato in contrasto con l’aspetto invernale protettivo degli esterni. La sperimentazione continua e tessuti pizzo o dall’aspetto pizzo potranno essere realizzati con materiali plastici e gommati, con lamine metallizzate e flessibili per un look futuribile. Pizzi improbabili, frutto delle innovative tecnologie di produzione 3D diventeranno “accessori” come colletti, polsini, decorazioni, gioielli. I creativi “makers” potranno davvero avvalersi di questa tecnologia per creare prodotti unici, fatti su misura, addirittura interpretando le idee dell’utilizzatore finale. Creatività e innovazione tecnologica, conoscenza dei materiali e artigianalità si incontrano per dare vita a nuovi imprevedibili prodotti. Ornella Bignami


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Issue #28- Settembre/Ottobre 2014

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Ideazione 24

SCELTI IN SHOWROOM

Cambio di STAGIONE Fornire più scelta ai clienti, introducendo delle novità in termini di brand variety. Non sono solo i big ad assicurare vendite profittevoli. A cura di MARCO MAGALINI

L'OPINIONE

La moda ha bisogno di nuovi punti di vista di LINDA LOPPA, Direttore Polimoda

upportare il talento è il nostro S mestiere. Un mestiere complesso, che comporta il saper toccare i

UEG @ MARCONA 3

UEG è un marchio di moda polacco che gioca sul concetto di consumo, utilizzando il graphic design come principale strumento di comunicazione. Il nome è l'abbreviazione di "usa e getta", proprio il modo di dire italiano, che si riferisce al carattere temporaneo dell'esistenza di oggi. La fondazione di UEG è derivata da un vero e proprio manifesto di princìpi volti a stimolare la gente in modo provocatorio, facendo loro pensare e reagire alle situazioni complesse dettate dai tempi moderni. ‘Gli altri non sono altri se tu sei uguale a loro, la purezza è la nuova formula dell’amore, dall’amore scaturisce la somiglianza, il bianco è il colore dell’amore puro …’ questi alcuni punti del loro manifesto di stile. Nella foto un capo della capsule ispirata ai principi animalisti, per lottare contro i " 56 miliardi di animali uccisi quest’anno dall’uomo”.

AIMO RICHLY

CHRISTIAN PELLIZZARI

@ RICCARDO GRASSI

@ STUDIOZETA.ORG

Dove è finito il mio maglione? Forse lo sta indossando la tua fidanzata. A una donna anticonformista e un po’ ribelle si ispira il brand Aimo Richly, che ha ideato una serie di proposte interessanti per le giovani donne che si rifiutano di sottomettersi alla dittatura del total look in quanto già abituate a prendere in prestito elementi dal guardaroba dei loro genitori o fidanzati. La massima espressione di questo stile vive nella meticolosa combinazione di design, qualità e utilità. Si tratta di un progetto che reinterpreta i codici di abbigliamento a maglia, selezionando attentamente sfumature di colore, disegni e filati, e garantendo eccezionale maestria e una passione per i dettagli, nella ricerca di un guardaroba innovativo che rispetta la tradizione italiana, ma facendo appello a un gusto internazionale.

Dopo l'uomo Christian Pellizzari si dedica alla donna e propone una moderna reinterpretazione dello sportswear che diventa un vero capo couture vissuto in maniera spontanea e naturale. Ha sfilato a giugno nel teatro Armani a Milano, in quanto scelto da Giorgio come esempio promettente della giovane creatività italiana. Nato a Treviso, formatosi tra Firenze e Parigi, Christian Pellizzari mescola tailoring e sportswear, giorno e sera, eleganza e rilassatezza in una formula all'insegna della contaminazione. Un vero e proprio appassionato di sartoria, capace di innovare nel rispetto della tradizione. I modelli avevano sfilato a piedi nudi nel prato, dando vita ad un guardaroba di capi destrutturati e legati ad una forte tradizione sartoriale italiana: una pioggia di tessuti che sdrammatizza, diverte e osa al tempo stesso. Una finta casualità non convenzionale.

MAID IN LOVE @ DMVB SHOWROOM

Dopo la laurea presso il London College of Fashion, Hande Cokrak ha lavorato nel settore del ready-towear per alcuni anni, disegnando per dei top brand turchi, per poi creare un suo brand nel 2011. Maid in Love è nato a Istanbul e si sta affermando come un marchio giovane, divertente e fresco. L'obiettivo non è vestire, ma piuttosto soddisfare intimamente le donne che amano trasmettere il loro carisma attraverso il loro stile. In una frase, guardare sempre oltre l'ordinario, mantenendo una visione positiva della vita. “L'idea di quell'atmosfera positiva anni 80, dove tutti vivevano rilassati e felici, ci sta regalando delle stampe colorate, come ghiaccioli luminosi o altri dolciumi squisiti”.

OSTWALD HELGASON

GOOSE TECH

@ 247 SHOWROOM

@ SPAZIO GENTILI

È un brand fondato a Londra nel 2008 da Susanne Ostwald, una designer tedesca, e il suo partner islandese Ingvar Helgason. Entrambi hanno studiato e fatto esperienza nel campo della moda prima di lanciare questa collezione. Un guardaroba realizzato utilizzando i migliori tessuti italiani e francesi per creare una collezione ispirata all’arte contemporanea. A fare la differenza sono i dettagli inaspettati e l'uso sovversivo di colore e pattern. L'uso intelligente delle stampe, combinato con tessuti dalla forte componente tattile e l’impiego di processi sperimentali, crea abiti dall’appeal contemporaneo che gioca con linee pulite e strutturate. Il marchio vanta oltre 80 grandi rivenditori in tutto il mondo, tra cui Browns e Harvey Nichols a Londra, Saks 5th Avenue e Opening Cerimony negli Stati Uniti.

Il brand Goose Tech rivoluziona il concetto di piumino, combinando in un unico prodotto tecnologia ed artigianalità, in un capo esclusivo. La tecnologia del brand si esprime nel rivestimento del duvet, trattato con un processo anti muffa, antiallergico e ignifugo, che consente performance hi-tech ai capi, impermeabili al 100%, nonostante lo stile chic. L’imbottitura è di piume d’oca sterilizzate a 133 gradi, tinte o neutre (80% piumino, 20% piumetta) ad iniezione diretta; il sacco piuma è in nylon super soft air, impalpabile, che protegge dalla fuoriuscita del piumaggio. Il progetto nasce dall’intuizione di Pierluigi e Riccardo Barlotti, padre e figlio, imprenditori lodigiani impegnati negli ultimi quarant’anni nella ricerca nel settore chimico in Europa.

tasti giusti per spingere i giovani a trovare in loro stessi quell’individualità e originalità – nel senso di diversità – che possa contraddistinguerli e renderli unici. Che significa saper fornire una base di conoscenze e competenze, tanto tecniche e stilistiche quanto culturali, sulle quali andare a costruire un metodo e una professionalità. Il talento è qualcosa che fa parte del DNA di una persona, di uno studente, ed il ruolo dell’istruzione è proprio quello di plasmare la materia grezza per portare alla luce il vero “gioiello”, colmando le lacune e valorizzando le caratteristiche distintive di ogni individuo. Ma il lavoro non finisce certamente con la formazione: è questo il momento in cui i giovani talenti hanno maggior bisogno di supporto e intrapren Nell’era denza. Non è un segreto di internet, che il mondo chi ha la di oggi ponga tanti ostacoli capacità può per un emertrovare nuovi gente, sicuramodi di farsi mente molti più che in conoscere passato. Però al contempo per chi sa essere creativo e pensare fuori dagli schemi si sono moltiplicate anche le opportunità: nell’era di internet e della comunicazione digitale, chi ha la capacità di mettersi in gioco e di provare strade alternative può trovare nuovi modi di farsi conoscere. D’altra parte, ci sarebbe sicuramente bisogno di sostegno da parte delle istituzioni, con progetti e iniziative ad hoc per aiutare le giovani imprese a lanciarsi sul mercato. Nel nostro piccolo, a Polimoda cerchiamo di creare le occasioni di visibilità per i nostri talenti: con questo scopo sono nate iniziative come il Polimoda Business Links, evento che invita le aziende ad incontrare gli allievi diplomandi, o il nuovo portale Polimodatalent.com, spazio virtuale dove i diplomati hanno la possibilità di raccontarsi e presentare il proprio lavoro. Poi però sta ai nostri giovani trovare il modo di mettersi in risalto e approfittare dell’opportunità. Un messaggio che cerchiamo di trasmettere e che sta già dando i suoi primi frutti: sempre più spesso i nostri ex allievi compaiono tra i nuovi protagonisti del sistema moda. E’ proprio tra questi talenti intraprendenti che buyer e fashion journalist dovrebbero fare scouting. La moda ha sempre bisogno di aria fresca, di nuove idee, di nuovi punti di vista. Di reinventarsi e di riscriversi per stare al passo con i tempi, senza diventare troppo autoreferenziale. In una società sempre più globale, anche la moda vive di contaminazioni tra diverse culture e dovremmo essere capaci di guardarci intorno per cogliere le idee migliori e i progetti più visionari a livello internazionale.


Ideazione 25

Le celeb festeggiano Desa a Roma

DESA NINETEENSEVENTYTWO

urante AltaRoma, personaggi D dello spettacolo, della cultura e della moda si sono dati appun-

Fra heritage e tecnologia

tamento alla boutique di Massimo Degli Effetti per la presentazione della collezione a/i di Desa Nineteenseventytwo. Fra gli ospiti, Angelo Bucarelli, la Principessa Marina Pignatelli, la Principessa Allegra Sirignano, Scilla Craxi, Chicca e Federica Fornilli Fendi, Giorgio Sermoneta, Lupo Lanzara (Presidente dell'Accademia della Moda e del Costume), Natasha De Santis e le attrici Claudia Gerini, Valeria Solarino, Anna Falchi, Pilar Abella e Miriam Catania.

Alchimia di pellami pregiati e linee essenziali per un brand made in Turchia dalle ambizioni internazionali.

L'ottagono è la figura ricorrente nella collezione p/e 2015.

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on è solo l’Italia ad avere una tradizione nella lavorazione dei pellami e dei prodotti in pelle. Anche la Turchia può contare su un knowhow produttivo di lunga data che la colloca al secondo posto in Europa nel settore degli accessori. Il prodotto turco ha acquisito nel tempo una propria anima, una identità che mixa tradizione, artigianalità creatività e tecnologia. Proprio su questi valori fa leva il marchio Desa 1972, che dal 2013 è diventato il brand luxury a suggellare i 40 anni di attività del Gruppo che fa capo alla famiglia Çelet - quotato alla Borsa di Istanbul dal 2004 e con un fatturato nel 2013 di circa 64 milioni di euro. Se la tradizione non è acqua, questo è evidente nelle borse Desa, forti di una struttura industriale che vanta una conceria e due fabbriche con 2.000 addetti. “Il nostro punto di forza – spiega il Ceo Burak Çelet – è quello di lavorare sia verticalmente che orizzontalmente oltre che avere una rete retail di 110

negozi in Turchia e due a Londra. Questo ci consente di studiare un prodotto già a partire dai pellami, realizzati in esclusiva per il nostro marchio, seguire l’ideazione internamente grazie al nostro team di stilisti internazionali capeggiati da Yossi Cohen, monitorare costantemente la produzione e modularla sulle richieste dei consumatori avendo il polso della situazione attraverso i nostri negozi”. Burak ha le idee molto chiare su cosa vuol dire oggi posizionare un brand nella fascia luxury. “Un marchio di lusso non deve essere accessibile a tutti, altrimenti diventa di massa – precisa – Il mercato è pieno di loghi e brand, noi invece abbiamo scelto la via dell’understatement e del lusso nascosto, fatto di dettagli, pellami di alta qualità, lavorazioni accurate. Per questo abbiamo lanciato Desa 1972 prima in Italia, grazie anche alla collaborazione con Massimo Degli Effetti di Roma”. Oltre 30 prestigiose boutique considerate grandi "connoisseurs" della creativitá e del lusso come Excelsior, Anto-

nioli, Silvia Bini, LuisaViaRoma, hanno apprezzato il concept del brand, che da giugno è sbarcato a Parigi con una showroom monobrand in Rue Saint Honoré per arrivare ai più importanti mercati europei ed extra Ue. Non più solo due collezioni all’anno, ma quattro, includendo le due pre-collection per rispondere alle esigenze dei vari mercati. Rimanendo fedele al dna dell’azienda che combina tradizione e innovazione tecnologica, anche le nuove proposte per la p/e 2015 nascono dalla sintesi di heritage (le ceramiche turche) e ispirazioni architettoniche (la new age del museo Jumex di Mexico City), in una alchimia di pellami pregiati e linee essenziali. L’esagono è la figura geometrica ricorrente che si alterna a forme più morbide ridisegnate da materiali naturali con trattamenti esclusivi come quello wax-wash, regalando un valore aggiunto al prodotto. Se il core business dell’azienda rimangono le borse donna, il prossimo passo sarà la collezione uomo e viaggio.

PRIMAVERA ESTATE 2015

DALL' ALTO: 1. CLAUDIA GERINI, VALERIA SOLARINO, YOSSI COHEN. 2. ANNA FALCHI E BURAK CELET - CEO DESA. 3. MIRIAM CATANIA 4. PILAR ABELLA DE ARISTEGUI. 5. LA FAMIGLIA CELET.


Retail 26

FRA REALE E VIRTUALE

Il web scende in strada

Mentre i negozi in rete si fanno sempre più reali, quelli su strada diventano estensione di quelli virtuali. E il focus non è più sulla merce, ma sulle lusinghe tecnologiche per catturare il cliente: dall’acquisizione di immagini di vestiti attraverso smartphone, alla pellicola che trasforma la vetrina in e-commerce. Testo di GLORIA MAGNI

Da sinistra: la vetrina touchscreen e la app PowaTag.

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are quasi buffa l’idea di creare negozi, veri, su una strada e coi vestiti da toccare, che altro non sono che un corollario dei negozi virtuali, quasi che per magia si trovassero catapultati fuori dal web, come in un fantastico cartoon. Cosi il focus non è sul display della merce, su una logica distribuzione negli spazi in nome di un corretto visual merchandising, piuttosto su come catturare il cliente, ovunque esso si trovi, dentro o appena fuori il negozio, per ben monitorarlo fornendogli informazioni e opportunità ad hoc attraverso gli agili strumenti che ben conosciamo: smartphones e tablets. E così ogni attimo di permanenza all’interno di uno spazio diventa un’occasione foriera di input preziosi. Il primo ad adottare questa filosofia fu il department store Barney’s il quale dotò i reparti di abbigliamento del negozio in Madison Avenue di tablets sparsi qua e là, in realtà situati in posizioni ben strategiche, in cui poter effettuare il checkout della merce acquistata evitando code in cassa, fungendo sia da POS per carte di pagamento sia da lettori di codici a barre, in grado di stampare scontrini o inviarli via mail. A breve fu seguito da Sephora, in uno dei suoi negozi newyorkesi. Significativa a tal proposito è l’innovativa app PowaTag, lanciata dall’inglese Powa Technologies, che ha da poco aperto un ufficio anche a Milano (il

14esimo nel mondo), dove la app è in fase di lancio. In cosa consiste? Praticamente una sorta di shazam dei vestiti, e degli oggetti, in cui è sufficiente l’acquisizione di un oggetto via smartphone da qualsiasi mezzo: pagine pubblicitarie, vetrine, schermi, ma anche fonti audio, per scansionarlo e inviarlo per effettuarne l’acquisto, che verrà gestito direttamente dalle società aderenti, nella massima sicurezza. Questo ingegnoso sistema integra tutte le tecnologie presenti sul mercato per l’identificazione dei prodotto (codice QR, tag audio/video, codici a barre) permettendo ai luoghi fisici di trasformarsi così in ambienti di navigazione

ricchi di dati con cui interagire e in cui gli acquirenti potranno anche ricevere messaggi contenenti offerte speciali. E i rivenditori conosceranno in tempo reale le abitudini di acquisto dei clienti appena entreranno nel negozio. Sono oltre 200 i marchi nel mondo che hanno già scelto Powatag, tra cui il francese Comptoir des Cotonniers che lo scorso giugno ha lanciato la campagna ‘Fast

Shopping’ con grande risonanza mediatica. A proposito di boutique su strada che sono un’emanazione di quelle nel web, a batterle tutte è quella di Burberry in Regent Street a Londra, davvero concepita come una manifestazione fisica del loro sito, dove in ogni abito è inserito un microchip che lo rende visibile sui grandi schermi grazie ad una tecnologia a radio frequenza, e mentre lo si prova, anche gli specchi dei camerini si trasformano in schermi che lo mostrano mentre sfila o nei suoi dettagli. Un mondo di suggestioni, assai efficaci, in cui non manca neppure la proiezione della pioggia su Hyde Park. Ma è la vetrina ad essere per la prima volta oggetto di manipolazioni virtuali, grazie ad una geniale pensata: si fa interattiva grazie alla pellicola olografica Displax prodotta dall’azienda portoghese Light Blue Optics, (non utilizzabile con la luce del sole forte e diretta, ottima se utilizzata nel tardo pomeriggio o sotto i portici) e un proiettore che la rendono touchscreen, affinchè ciò che si trova al suo interno sia acquistabile attraverso device mobili, come se la vetrina stessa fosse un grande tablets su cui cliccare. Permette di essere utilizzata sino a un massimo di venti persone contemporaneamente e in genere la si impiega per un paio di settimane, considerando anche il costo elevato, da 3000 a 5000 euro per una superficie di circa sei metri quadrati.

MAGIC FITTING ROOM

Dalle blasonate boutique monomarca in vari angoli del mondo, ora è approdato anche a Milano, attraverso la grande distribuzione. Stiamo parlando del Magic fitting room di Oviesse realizzato in collaborazione con Google Enterprise, lanciato nel nuovo store di Via Dante a Milano. Si tratta di una tecnologia che consente una vivace interconnessione con i clienti permettendo loro di fare acquisti in modo divertente e funzionale, in negozio e on line. Un camerino in cui è possibile specchiarsi da varie angolazioni, interagire con il personale di vendita, verificare in tempo reale taglie e colori disponibili in ne-

gozio e perfino realizzare selfie da condividere immediatamente sui social network. E all’interno del negozio un totem per ben visionare il sito con la nuova collezione. Allo store milanese ha già fatto seguito l’apertura di Firenze “La partner con un leader di settore come Google Enterprise “ afferma Stefano Baraldo AD del Gruppo Coin” ci consente di avere accesso a tecnologie che permettono una efficace interconnessione con i clienti, con esperienze di acquisto multicanale. Il negozio rimane il luogo di elezione per interagire con il cliente, ma è in tal modo arricchito di nuovi stimoli di informazione e di coinvolgimento”.

Con le app i luoghi

fisici si trasformano in ambienti di navigazione ricchi di dati con cui interagire

L'OPINIONE

La giusta strategia per vendere online Testo di ALESSIO BARBATI Amministratore Delegato divisione eCommerce Triboo Digitale

Lavoro, guadagno, pago, pretendo. Il noto ragionamento, tipicamente milanese, è lineare e non fa una piega. Applicandolo all’eCommerce, suonerebbe più o meno così: apro uno store online, lo promuovo tramite il web marketing, genero traffico, fatturo. Nella realtà, alla sequenza manca un elemento cruciale e molte delle società che si stanno affacciando online attratte dalle prospettive di (facile) guadagno si chiedono come mai non riescono ad ottenere fatturati importanti dalle vendite online. La risposta a tale interrogativo, dall’esperienza dei nostri 40 store, va ricercata nell’adozione di una strategia commerciale efficace. Ovvero? Innanzitutto, il flagship store online di un brand deve essere il meglio assortito in assoluto, anche rispetto ai negozi sul t e r r i t o r i o, deve proporre sempre l’ultima c o l l e z i on e completa e Ampia riassortirla man mano offerta a prezzi che i prodotcoerenti ti di punta per lo store vengono venduti. L’ampia on line disponibilità di prodotti è tra i fattori critici di successo più rilevanti per il commercio online, in quanto il consumatore è portato a darla per scontata per la natura stessa del web, dove lo spazio è virtualmente illimitato. In secondo luogo, le politiche commerciali dell’online e quelle del canale fisico devono essere allineate in tutto e per tutto, per rafforzare le sinergie ed evitare la cannibalizzazione. Gli andamenti dei prezzi devono essere coerenti, dando la serenità che in ogni momento si sta acquistando con la massima convenienza. In terzo luogo, è consigliabile che l’outlet del brand non sia posizionato all’interno del flagship store online, bensì su marketplace specializzati e non. E’ importante, comunque , non “svendere” la merce di collezione a prezzi all’ingrosso, ma mantenerne il controllo commerciale, aprendo il proprio corner ufficiale e gestendolo direttamente o tramite lo stesso outsourcer del flagship store. Tre semplici accortezze che garantiscono al progetto di eCommerce il migliore assetto possibile e dunque le migliori chance di successo in un contesto di mercato peraltro estremamente favorevole: il digital fashion è tra i segmenti che registrano le maggiori crescite, anche in virtù dello standing del Made in Italy nel mondo. Nei prossimi anni assisteremo ad un moltiplicarsi di iniziative di eCommerce in ambito moda, progetti che hanno prima di tutto una valenza di comunicazione. Ma solo quelli che opteranno con determinazione per una strategia commerciale come quella che abbiamo delineato riusciranno veramente a sfruttare tutte le potenzialità del canale.


FASHION ILLUSTRATED

Issue #28- Settembre/Ottobre 2014

SFILATE/FASHION SHOWS MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE

09,00 CHICCA LUALDI 10,00 ANGELOS BRATIS 11,00 BYBLOS MILANO 12,00 STELLA JEAN 13,00 ANDREA INCONTRI 14,00 GUCCI * 15,00 I’M ISOLA MARRAS 16,00 FAY 17,00 ALBERTA FERRETTI 18,00 N°21 19,00 FAUSTO PUGLISI 20,00 FRANCESCO SCOGNAMIGLIO 20,30 NICHOLAS K *GUCCI: 14,00 - 1A SFILATA / 15,00 - 2A SFILATA

GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE

09,00 MAX MARA 10,00 EMPORIO ARMANI * 11,00 CRISTIANO BURANI 12,00 FENDI 13,00 UMA WANG 14,00 JUST CAVALLI 15,00 DSQUARED2 16,00 COSTUME NATIONAL 17,00 BLUGIRL 18,00 PRADA 18,00 DANIELA GREGIS 19,00 PORTS 1961 20,00 MOSCHINO *EMPORIO ARMANI: 10,00 - 1A SFILATA / 11,00 - 2A SFILATA

VENERDÌ 19 SETTEMBRE

09,00 SPORTMAX 10,00 BLUMARINE 11,00 ERMANNO SCERVINO 12,00 GIAMBA 13,00 MARCO DE VINCENZO 14,00 ETRO 15,00 MISSONI 16,00 ICEBERG 17,00 TOD’S 18,00 LES COPAINS 19,00 AIGNER 20,00 VERSACE * 21,00 PHILIPP PLEIN *VERSACE: 19,00 - 1A SFILATA / 20,00 - 2A SFILATA

SABATO 20 SETTEMBRE

17- 22 Settembre 2014 Spring/Summer 2015

FEEL THE MILAN FASHION WEEK Aggiornato al 12 Settembre 2014

09,00 BOTTEGA VENETA 10,00 GIORGIO ARMANI * 11,00 MILA SCHÖN 12,00 ROBERTO CAVALLI 13,00 GENNY 14,00 ANTONIO MARRAS 15,00 JIL SANDER * 16,00 CIVIDINI 17,00 GABRIELE COLANGELO 18,00 AQUILANO.RIMONDI 19,00 EMILIO PUCCI * 20,00 ELISABETTA FRANCHI 20,30 MUSSO *GIORGIO ARMANI: 10,00 - 1A SFILATA / 11,00 - 2A SFILATA *JIL SANDER: 15,00 - 1A SFILATA / 16,00 - 2A SFILATA *EMILIO PUCCI: 19,00 - 1A SFILATA / 20,00 - 2A SFILATA

DOMENICA 21 SETTEMBRE

09,00 MASSIMO REBECCHI 10,00 MARNI * 11,00 SALVATORE FERRAGAMO 12,00 LAURA BIAGIOTTI 13,00 JOHN RICHMOND 15,00 MSGM 16,00 TRUSSARDI 17,00 AU JOUR LE JOUR 19,00 ANTEPRIMA 20,00 SIMONETTA RAVIZZA *MARNI: 9,00 - 1A SFILATA / 10,00 - 2A SFILATA

LUNEDÌ 22 SETTEMBRE 10,00

11,00 12,00 13,00

N-U-D-E: NEW UPCOMING DESIGNERS LEITMOTIV HEOHWAN SIMULATION GRINKO N-U-D-E: NEW UPCOMING DESIGNERS ALBERTO ZAMBELLI

su milanomodadonna.it Le FoToGaLLery, Le press reLease e IL LIVe sTreaMING deLLe sFILaTe.

9,00/19,00 FASHION MODA - FASHION MEETS ART - CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA CON OPEN CARE, NABA E PALAZZO DEL GHIACCIO. FASHION DESIGNER: DAVIDE GRILLO, LUCIA RUSSO, MARCO RAMBALDI, MARTINA CELLA, MIGUEL ALEX, SUSANNA CORNET. 09,00/19,00 MITTELMODA THE FASHION AWARD 2014

EVENTI/EVENTS DOMENICA 14 SETTEMBRE 12,00/21,00

FASHION FILM FESTIVAL MILANO CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA IN COLLABORAZIONE CON

PICCOLO TEATRO GRASSI, VIA ROVELLO 2 - INGRESSO LIBERO CON OBBLIGO DI PRENOTAZIONE SUL SITO WWW.FFFMILANO.COM

17,30/19,30

FASHION FILM FESTIVAL MILANO CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA IN COLLABORAZIONE CON

PROIEZIONE + MASTERCLASS (FRANCA SOZZANI INCONTRA CLAUDIA DONALDSON) PICCOLO TEATRO GRASSI, VIA ROVELLO 2 INGRESSO CON ACCREDITO SUL SITO WWW.FFFMILANO.COM

LUNEDÌ 15 SETTEMBRE 12,00/21,00

FASHION FILM FESTIVAL MILANO CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA IN COLLABORAZIONE CON

PICCOLO TEATRO GRASSI, VIA ROVELLO 2 - INGRESSO LIBERO CON OBBLIGO DI PRENOTAZIONE SUL SITO WWW.FFFMILANO.COM

18,30/21,30

EVENTO THE BRIDGE THE JOURNEY. LAUNCH OF THE MAHÉ COLLECTION

CORSO COMO 5 - SU INVITO

19,30

FASHION FILM FESTIVAL MILANO CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA IN COLLABORAZIONE CON

AWARD CEREMONY AND COCKTAIL PARTY PICCOLO TEATRO GRASSI, VIA ROVELLO 2 SU INVITO

PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO VIA CLERICI, 5 VIA CLERICI, 5 PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO

11,00

PREMIO CHI è CHI

VIALE G.B. GADIO 2 - SU INVITO

19,00/23,00

INAUGURAZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA “VALENTINA CORTESE. LA DIVA” E PERFORMANCE “LIGHT MY NIGHT” DI FEDERICO SANGALLI

TEATRO SAN BABILA, CORSO VENEZIA 2/A. APERTA AL PUBBLICO DAL 17/09 AL 20/09, DALLE 10 ALLE 17

19,00

OPENING PARTY MOSTRA GATEWAY TO FASHION FUTURE @EXPO GATE CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA E EXPO GATE

VIA BELTRAMI (CAIROLI). APERTA AL PUBBLICO DAL 15/09 AL 21/09 DALLE 10 ALLE 22

19,00/22,00

INAUGURAZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA “BETTINA”

GALLERIA CARLA SOZZANI, CORSO COMO 10 APERTA DAL 17/09 AL 2/11 TUTTI I GIORNI DALLE 10,30 ALLE 19,30, MERCOLEDÌ E GIOVEDÌ DALLE 10,30 ALLE 21

MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE

MARIE CLAIRE ITALIA CON L’ASSOCIAZIONE VIA DELLA SPIGA VIA DELLA SPIGA 30 - SU INVITO. APERTA AL PUBBLICO DAL 16/09 AL 22/09, 24H24

19,00/21,00

GUCCI BEAUTY LAUNCH

VIA MONTENAPOLEONE 5/7 - SU INVITO

19,00/21,00

COCKTAIL MONCLER BLACKOUT

VIA MONTENAPOLEONE 1 - SOLO SU INVITO

19,00/20,00

EMPOWER TALENTS 2

VIA SANT’ANDREA 6 - SU INVITO

20,00/22,00

WHO IS ON NEXT? AND VOGUE TALENTS

VIA SANT’ANDREA 6 - SU INVITO APERTO AL PUBBLICO DAL 18/09 AL 21/09. PER INFO VISITARE WWW.VOGUE.IT

21,00

COCKTAIL DHL EXPORTED

VIA CLERICI 5 - SU INVITO

10,00/18,00 12,00/17,00 12,00/18,00 13,00/16,00 13,00/19,00 14,00/16,00 18,00/21,00 18,00/21,00 18,00/22,00 18,30/23,30 19,30/22,00 19,30/22,30

BERTONI 1949 MARCELO BURLON COUNTY OF MILAN LORIBLU SARA BATTAGLIA BALLIN FATIMA VAL MAMBRINI PEUTEREY JOSHUA FENU BRUNELLO CUCINELLI LA PETITE ROBE DI CHIARA BONI DONDUP WOOLRICH JOHN RICH & BROS ZAGLIANI MALO SUSANA TRAçA CESARE PACIOTTI FABIANA FILIPPI DESA NINETEENSEVENTYTWO

BALLY PIQUADRO PAULA CADEMARTORI AGNONA CALLENS ELENA GHISELLINI FRATELLI ROSSETTI ORCIANI ROBERTO BOTTICELLI CHURCH’S FURLA LA PERLA LARUSMIANI MAURO GASPERI SERGIO ROSSI CASADEI ARODO MARIO VALENTINO VICEDOMINI SANTONI ATOS LOMBARDINI GIANVITO ROSSI RENÉ CAOVILLA VIC MATIÉ BORBONESE TER ET BANTINE PINKO UNIQUENESS

09,00/16,30 10,00/18,00 10,00/18,00 10,00/19,00 10,00/19,00 10,00/19,00 11,00/19,00 12,00/18,00 12,00/18,00 12,00/19,00 14,00/18,00 14,00/18,00 14,00/18,00 14,00/18,00 14,00/19,00 15,00/19,00 16,30/17,30 16,30/19,30 18,30/21,30

MALÌPARMI JIMMY CHOO ALBERTO MORETTI ALESSIA XOCCATO BULGARI CAR SHOE MARIO VALENTINO BALDININI MARCOBOLOGNA L’AUTRE CHOSE GIUSEPPE ZANOTTI DESIGN L’ED EMOTION DESIGN LE SILLA VALEXTRA ALBERTO GUARDIANI VIA DELLE PERLE VDP HOGAN VIVETTA PIAZZA SEMPIONE

DOMENICA 21 SETTEMBRE

BRIAN ATWOOD SUSANA TRAçA

Camera Nazionale della Moda Italiana Via Gerolamo Morone, 6 • 20121 Milano Tel. 02 7771081 • Fax 02 77710850-62 cameramoda@cameramoda.it www.cameramoda.it

LUNEDÌ 22 SETTEMBRE 10,00/14,00 13,00/19,00

.GIULIAMARANI MARTINO MIDALI

VIA BIGLI, 11/A VIA DANIELE MANIN, 13 CORSO VITTORIO EMANUELE, 22 VIA LAMBRO, 7 VIA SIRTORI, 32 VIALE PIAVE, 42 VIA MONTE DI PIETÀ, 24 VIA MATTEO BANDELLO, 14/16 CORSO MATTEOTTI, 4/6 VIA MONTELLO, 16 VIA MARCONI, 1 VIA BRERA, 28 VIA ELIA LOMBARDINI, 18 VIA DURINI, 24 VIA T. TASSO, 1 VIA CLERICI, 5 VIA SANT’ANDREA, 8 VIALE MONTENERO, 70 CORSO VENEZIA, 51 VIA CADORE, 2 PIAZZA SAN BABILA, 5 VIA MONTENAPOLEONE, 13 VIA SANT’ANDREA, 1 VIA SANT’ANDREA, 19 VIA FORMENTINI, 4/6 VIA CINO DEL DUCA, 8 VIA DELLA SPIGA, 15 - 3° PIANO VIA SENATO, 45 VIA BORGONUOVO, 16 CORSO VENEZIA, 14 CORSO MATTEOTTI, 10 VIA VERRI, 10 - ANGOLO VIA MONTENAPOLEONE VIA BIGLI, 11/A VIA SOLFERINO, 11 CORSO VENEZIA, 22 CORSO MATTEOTTI, 14 VIA BORGONUOVO, 27 VIA MONTENAPOLEONE, 19 VIA MONTENAPOLEONE, 9 VIA MANZONI, 38 VIA SANTO SPIRITO, 7 CORSO MATTEOTTI, 10 - 8° PIANO CORSO DI PORTA NUOVA, 38 VIA MONTE DI PIETÀ, 24 VIA SAN FRANCESCO D’ASSISI, 15 VIA MONTENAPOLEONE, 26 VIA TORTONA, 31 VIA SACCHI, 5/7 VIA DELLA SPIGA, 1 VIA ARRIGO BOITO, 8 VIA PRIVATA FRATELLI GABBA, 7/B VIA DELLA SPIGA, 1 VIA BORGONUOVO, 27 VIA BIGLI, 4 - 1° PIANO VIA PAGANO, 6 VIA DELLA SPIGA, 42 VIA MONTENAPOLEONE, 18 VIA DANTE, 14 VIA MONTENAPOLEONE, 23 VIA MANZONI, 3 - 1° PIANO CORSO VENEZIA, 16 VIA MONTENAPOLEONE, 20 VIA MONTEVIDEO, 20 VIA MONTEBELLO, 7 VIA BIGLI, 11/A VIALE UMBRIA, 37 VIA DELLA ZECCA VECCHIA, ANG. VIA FOSSE ARDEATINE VIA CINO DEL DUCA, 8 SPAZIO CUOIO DI TOSCANA - FASHION HUB PIAZZA DEI MERCANTI, 2

12/09

A’ ALCANTARA CIVIDINI

GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 19,00/21,00

MOSTRA FOTOGRAFICA HANS FEURER

VIA FILIPPO TURATI 34 - SU INVITO. APERTA AL PUBBLICO DAL 18/09 AL 24/09, DALLE 10 ALLE 18,30

19,30/21,30

MEISSEN COUTURE ITALIA SHADES OF WHITE

VIA MONTENAPOLEONE 3 - SU INVITO

VENERDÌ 19 SETTEMBRE 09,00/13,00

WORKSHOP “TALENT DAY 2014 - SHARING FASHION: ANCHE LA MODA SI APRE ALLA CONDIVISIONE. COSA CAMBIA?”

CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA IN COLLABORAZIONE CON ADECCO TRAINING VIA CLERICI 5, PIANO TERRA

18,30/21,30

VALKYRIE MARINA RINALDI BY JOANA VASCONCELOS

CORSO VENEZIA 48 - SU INVITO

19,00/22,30

KRIZIA NOW. LOOKING BACK. GOING FORWARD

CORSO MAGENTA 24 - SU INVITO MOSTRA APERTA AL PUBBLICO IL 20/09 DALLE 10 ALLE 20

19,00/21,00

HERNO NEW OPENING - COCKTAIL

VIA SANT’ANDREA 12 - SU INVITO

19,30

REPLAY STORE PREVIEW - COCKTAIL

PIAZZA GAE AULENTI - SU INVITO

20,30

RE-OPENING ARMANI/NOBU DINNER E AFTER PARTY

VIA GASTONE PISONI 1 - SU INVITO

21,00

FRIDAY NIGHT EMOTION COCKTAIL & PARTY SALVATORE FERRAGAMO PARFUMS

VIA SENATO 10 - SU INVITO

SABATO 20 SETTEMBRE 18,00/21,00

XIAO LI X DIESEL X 10 CORSO COMO - PRESENTAZIONE DELLA COLLEZIONE E COCKTAIL

CORSO COMO 10 - SU INVITO

19,00/22,00

COSTUME NATIONAL COCKTAIL “ISO” AN INSTALLATION BY BASTIAAN ARLER

VIA VINCENZO CAPELLI 5 - SU INVITO

DOMENICA 21 SETTEMBRE 11,00/14,30

MARNI FLOWER MARKET

VIA BESANA 12 - SU INVITO. APERTO AL PUBBLICO DALLE 15 ALLE 20

12,00/14,00

LUISA BECCARIA: FASHION SHOW PERFORMANCE NEL CHIOSTRO

VIA DEI CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO 3 SU INVITO

15,00

GATEWAY TO FASHION FUTURE @EXPO GATE - PUBLIC SPEECH CON RENZO ROSSO

VIA BELTRAMI (CAIROLI)

18,00/20,00

FASHION MODA - FASHION MEETS ART CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA CON OPEN CARE, NABA E PALAZZO DEL GHIACCIO

FASHION HUB, PIAZZA DEI MERCANTI 2 SU INVITO

20,00

VOGUE ARCHIVE

PIAZZA CASTELLO 27 - SU INVITO

LUNEDÌ 22 SETTEMBRE 10,00/21,30

OPEN DAY SARI SPAZIO #OPENRUSSIANFASHION

VIA CEVEDALE 5/A - COCKTAIL DALLE 19.00 ALLE 22.00

18,30/ 21,30

WOMAN/MADAME FIGARO SPAGNA CELEBRA LA SETTIMANA DELLA MODA A MILANO COCKTAIL PARTY

PIAZZA DELLA SCALA 6, ANGOLO VIA MANZONI SU INVITO

19,30

FASHION FILM FESTIVAL MILANO CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA IN COLLABORAZIONE CON

TRIBUTE TO VISIONARIES IN FASHION FILMMAKING VIALE ALEMAGNA 6 - SU INVITO

VIA FIENO, 6 VIA F.LLI BRONZETTI, 23

SU APPUNTAMENTO/BY APPOINTMENT DAL 15/09 AL 20/10 DAL 10/09 AL 10/10

12/09

09,00/19,00 CUOIO DI TOSCANA - LE MAESTRANZE ARTIGIANALI.

CORSO COMO 10 - SU INVITO

10,00/18,00 12,00/18,00

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09,00/19,00 MOSTRA FOTOGRAFICA SOPHIA LOREN, ICONA DI STILE - CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA.

INAUGURAZIONE MOSTRA MULTIMEDIALE OPEN AIR MAGIC ACCESSORIES

#mFW

corsera

10,00/19,00 FASHION FILM FESTIVAL MILANO MARATHON - CAMERA NAZIONALE DELLA MODA ITALIANA IN COLLABORAZIONE CON

MARTEDÌ 16 SETTEMBRE VIA BRERA, 28 VIALE UMBRIA, 42 PIAZZA AFFARI, 6 VIA RIVOLI, 6 VIA MELEGARI, 3 VIA MAIOCCHI, 5/7 CORSO VENEZIA, 16 PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO VIA TURATI, 34 VIA CLERICI, 5

WWD FASHION MAGAZINE SPORTSWEAR INTERNATIONAL TEXTIL WIRTSCHAFT

18,30/23,00

CALVIN KLEIN ARTHUR ARBESSER

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CUOIO DI TOSCANA CONSORZIO FRANCIACORTA VITASNELLA

MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE

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CANON DHL MERCEDES-BENZ TESTANERA CLASS EDITORI RADIO MONTE CARLO

INAUGURAZIONE SPAZIO CUOIO DI TOSCANA FASHION HUB, PIAZZA DEI MERCANTI 2 - SU INVITO

SABATO 20 SETTEMBRE

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TUTTI I GIORNI DAL 17/09 AL 22/09 - FASHION HUB PALAZZO GIURECONSULTI - PIAZZA DEI MERCANTI, 2 - APERTO AL PUBBLICO

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09,30/16,00 09,30/19,00 09,30/19,30 10,00/18,00 10,00/18,00 10,00/18,00 10,00/18,00 10,00/18,00 10,00/18,00 10,00/19,00 10,00/19,00 10,00/19,00 10,00/19,00 10,00/20,00 10,30/17,30 11,00/17,00 11,00/18,00 11,00/19,00 11,00/20,00 11,30/17,30 12,00/18,00 12,00/19,00 14,00/19,00 16,00/20,00 17,00/21,00 18,00/20,00 18,30/20,30

INsTITuTIoNaL parTNer

VIA PRIV. ERCOLE MARELLI, 6 VIA BERGOGNONE, 59 VIALE EMILIO ALEMAGNA, 6 ARCO DELLA PACE - PIAZZA SEMPIONE VIA CLERICI, 5 VIA MAIOCCHI, 5/7 VIA LUCA BELTRAMI, 5 VIA BRERA, 28 PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO VIA SAN PAOLO, 10 CORSO VENEZIA, 16 VIA CLERICI, 5 VIA FORCELLA, 6

PIAZZA SAN CARLO, 2-3° PIANO - TEL. 02 72021793 VIA FRIULI, 26 - TEL. 342 0246833 VIA MONTENAPOLEONE, 18 - TEL. 02 784827 CORSO MATTEOTTI, 10 - TEL. 02 4223329 VIA SPARTACO, 34 - TEL. 02 437826 PIAZZA SAN CARLO, 2 - 4° PIANO TEL. 338 6573128 CORSO MATTEOTTI, 14 - TEL. 02 84961950

17,00/20,30

VENERDÌ 19 SETTEMBRE

MedIa spoNsor

VIA MAIOCCHI, 5/7 VIA MELEGARI, 3 CORSO VENEZIA, 16 LOCATION DA COMUNICARE PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO VIA PIRANESI, 14 VIA SAVONA, 56 VIA PALERMO, 10 VIA PALESTRO, 14 VIA CLERICI, 5 PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO VIA GESÙ, 12 PIAZZA LINA BO BARDI, 1

FRATELLI ROSSETTI GABRIELE COLANGELO GIUSEPPE ZANOTTI DESIGN LA PERLA MASSIMO REBECCHI MORESCHI RODO

16,00

10,00/19,00 12,00/17,00 12,00/18,00 14,00/18,00 14,00/18,30 17,00/21,00 17,00/22,00

oFFICIaL spoNsor

VIA MELEGARI, 3 VIA BERGOGNONE, 59 VIA CLERICI, 5 VIA SOLARI, 35 PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO ARCO DELLA PACE - PIAZZA SEMPIONE VIA VALTELLINA, 25 VIALE EMILIO ALEMAGNA, 6 VIA SCIESA, 3 VIA FOGAZZARO, 36 PIAZZA SANT’AMBROGIO, 23/A CORSO VENEZIA, 16 CORSO VENEZIA, 16

DAL 20/09 AL 23/09 DAL 17/09 AL 17/10 IL 20/09 DAL 17/09 AL 22/09 DAL 01/07 AL 30/09 DAL 28/08 AL 15/10 DAL 30/08 AL 15/10

PRESENTAZIONI/PRESENTATIONS

GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE

prINCIpaL spoNsor

VIA CLERICI, 5 VIA BERGOGNONE, 59 VIA TURATI, 34 PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO CORSO VENEZIA, 51 PIAZZA OBERDAN, 2/B VIA SAN BARNABA, 48 VIA SAN PAOLO, 10 VIA MELEGARI, 3 VIA A. MAIOCCHI, 5/7 CORSO VENEZIA, 16 PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO VIA CLERICI, 5

VIALE MAJNO, 20 - TEL. 366 6228410 VIA G. FIAMMA, 28/A - TEL. 02 29003448

12/09/14 20.02


FASHION ILLUSTRATED

Issue #28- Settembre/Ottobre 2014

by ANTARES VIAGGI

L’esclusività dell’esperienza www.destinazioneafrica.it


Focus

Focus

29

29

AFRICA SUBSAHARIANA

S

econdo il Forum Forbes Afrique 2013 che si è tenuto a Congo Brazzaville, il numero di africani dovrebbe raddoppiare nei prossimi 40 anni, il che comporterà un ampliamento della classe media. L’urbanizzazione in Africa (40%) supererà quella dell’India (30%): il passsaggio da una vita essenzialmente agricola allo stato di “cittadini” aumenterà i consumi di circa un 80% e l’Italia è da sempre un punto di riferimento per i consumatori stranieri. «L’Africa – ricorda Barbara de Siena di UP2gether, consulente per l’internazionalizzazione delle aziende italiane è stata un incontro casuale, sul quale mi è stato chiesto di scommettere. Quest'area, della quale mi è stato chiesto di fare la promozione, così come facevo per le aziende italiane all’estero, non sapevo neanche che esistesse e così è nata questa bella avventura. All’inizio la gente mi guardava come se fossi completamente impazzita e ancora adesso esistono grandi perplessità nei nostri imprenditori».

ATTENZIONE ALL’ELEGANZA

Che non si pensi che la ricerca di raffinatezza, per il popolo africano, sia dettata solo dalla questione estetica. Infatti sembra che l’attenzione al bello abbia radici più profonde, ovvero al moto di opposizione che il musicista congolese degli Anni ’70, Papa Wemba fondò contro l’obbligo, sancito dal regime Mobotu, di abbandonare tutto ciò che ricordava il colonialismo. Papa Wemba diede inizio al movimento detto dei “Sapeurs” nome proveniente dal termine Sape acronimo di Société des Ambianceurs et des Personnes Élégantes (società delle persone eleganti che fanno atmosfera) la cui “divisa” è composta dai capi griffati più cari e sontuosi. «I sapeurs o i loro emuli – continua de Siena - a quarant’anni di distanza, fanno della passione per la moda una vera e propria fede e migliaia di africani hanno fatto dell’eleganza la propria religione. Gli stilisti europei sono diventati quasi delle divinità, i negozi di sartoria le loro chiese, le riviste di moda come Vanity Fair e Vogue i loro libri sacri, un completo da sogno il loro passaporto per il paradiso e una divisa per mostrare al mondo il loro valore. E Papa Wemba, ormai quasi settantenne, resta il profeta incontestato di questo credo materialistico». Il settore del lusso è, effettivamente, quello che più interessa la nuova fascia di ricchi imprenditori e la nuova middle class che stanno nascendo in Africa. I prodotti sono gli stessi amati in tutto il mondo, ovvero auto, vino e liquori, alberghi, gourmet food, arredamento e yacht. Questi beni registrano tutti una crescita annua positiva, con auto di lusso, vino e liquori e alberghi che superano i beni di lusso personali, sempre ambitissimi.

CRESCITA DI QUALITÀ

La Banca Mondiale sostiene che un quarto del miliardo di abitanti africani abbia un salario da middle-class. In Africa Sub-sahariana si calcola la presenza di 445milioni di cellulari, di cui il 10% sono smartphone. Ma non solo la tecnologia è nel mirino dello shopping dei nuovi africani. Un esempio viene dal mondo del cibo. Infatti, secondo i dati raccolti nel Wine Monitor-Nomisma, l’esportazione di vini italiani in Africa supera i 12milioni di dollari in particolare in Nigeria, Mozambico, Angola e Ghana a dimostrazione di come i produttori vinicoli italiani (non ancora molti, per la verità) abbiano percepito le potenzialità esistenti in questi "grandi e nuovi" mercati. Comunque è l’amore per la moda italiana che da anni sostiene gran parte dell’immagine positiva dell’Italia e l’attrazione per i nostri prodotti è una conferma della possibilità di crescita delle nostre aziende nei mercati esteri. Il lusso ha già preso piede nei paesi dell’Africa sub-sahariana come Senegal, Camerun, Gabon e anche in altri paesi tipo il Mozambico da numerosi anni, anche se il pubblico preferisce ancora comperare il lusso nelle capitali della moda : Milano, Parigi, Londra o New York. «Guardiamo – ribadisce Tony Scervino - a una clientela internazionale, colta e attenta alla qualità. Nella boutique di Londra abbiamo numerose clienti che provengono dal Continente Africano, residenti o di passaggio a Londra per shopping. Sono donne che sanno riconoscere e apprezzare il vero made in Italy».

A TUTTO LUSSO

Opportunità Africa Secondo il Fondo Monetario Internazionale nel periodo dal 2014 al 2018, tra le venti economie in più rapida crescita una su due si troverà a sud del Sahara. Sotto osservazione Paesi quali Senegal, Nigeria, Camerun, Angola e Gabon, interessanti anche per il retail.

Moda

DALL'AFRICA CON STILE

Stilisti di respiro internazionale e fashion week non mancano in questi Paesi. Pag. 31

di ALESSANDRA IANNELLO illustrazione NICOLA GOBBETTO

Directory

CHI E DOVE

Gli indirizzi utili per ottenere informazioni sul mercato. Pag. 31

Retail

NON SONO PAESI PER POVERI

Dopo Porsche e Bentley, altri brand del lusso aprono in Nigeria e Angola. Pag. 31

Sono numerosi i nostri imprenditori che hanno iniziato a scoprire l’Africa, e la fascia sub-sahariana rimane una di quelle più stabili per investire. Secondo lo studio Deloitte - Global Powers of Luxury Goods “le vendite del lusso nell’Africa subsahariana, inoltre, si prevede aumenteranno del 33% nei prossimi cinque anni. Non c’è quindi da stupirsi se brand come Zegna o Hugo Boss abbiano avviato l’apertura di nuovi negozi in alcuni paesi del continente africano”. «Tutto questo fermento – conclude de Siena - conferma la mia scelta come consulente di accompagnare le aziende in Africa, scegliendo l’area sub-sahariana come fascia economica più stabile e interessante per i nostri imprenditori, siano essi del lusso, della moda, dell’arredamento o delle costruzioni e tutto ciò che ci gira intorno». Business

IL LUSSO A SUD DEL SAHARA

Abbigliamento, orologi, profumi e accessori per ostentare il proprio status symbol. Pag. 32


Focus

AFRICA SUBSAHARIANA

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L'OPINIONE

Nigeria e Angola a piccoli passi verso lo sviluppo retail

Testo di ARMANDO BRANCHINI Vice-Presidente di Fondazione Altagamma.

Con 2 miliardi di consumi di beni per la persona nel 2013, l’Africa è attualmente considerata un mercato minore per l’alto di gamma. Tuttavia, accanto al trend di crescita economica che coinvolge l’intero continente, alcuni Paesi mostrano di possedere i fondamentali per svilupparsi nei prossimi anni in modo significativo. Se Sudafrica, Marocco, Nigeria ed Angola sono i Paesi africani maggiormente sotto i riflettori delle imprese del lusso, i primi due si distinguono in modo piuttosto netto, per via della presenza consolidata in quei mercati da parte dei principali brand del lusso. Il Sudafrica è la star del continente: il 60% circa dei miliardari africani, quasi 71mila persone, vive in questo Paese, un numero superiore a quello dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi. Qui la classe media ha già completato il suo processo di consolidamento e parallelamente i brand internazionali si sono mossi per tempo per presidiare il mercato. Anche il Marocco presenta caratteristiche che lo avvicinano ai mercati maturi: ha un buon numero di High Net Worth Individuals ed una presenza già strutturata dei brand dal punto di vista di A Londra stributivo, in nel 2013 particolare a nigeriani e Casablanca e Marrakesh, angolani hanno presenza che comprato più di crescerà ulteriormenamericani te grazie e giapponesi all’aumento del numero degli Hotel e dei Resort di lusso. Infine, vanta una cultura materiale ed estetica che avvicina i consumatori al mondo dell’alto di gamma europeo. Nigeria ed Angola appartengono invece ad un mondo diverso: da diversi anni ed in modo significativo i cittadini abbienti di questi Paesi, sia uomini che donne, acquistano prodotti di alta gamma in Europa, in particolare a Milano, Parigi e Londra. La testimonianza più significativa arriva dagli storici grandi magazzini Harrod’s di Londra, dove nel 2013 nigeriani ed angolani hanno acquistato più di statunitensi e giapponesi. Il consumo da parte di nigeriani ed angolani è quindi prevalentemente svolto all’estero, ma si sta sviluppando lentamente il mercato locale, grazie alle aperture di negozi monomarca che negli ultimi anni si stanno registrando da parte dei grandi brand (tra i primi, come sempre, Ermenegildo Zegna che ha aperto nel 2013 a Lagos). Il trend pare segnato: guidati in primo luogo dagli acquisti all’estero da parte delle elite del Paese, i consumi di lusso sono destinati a crescere anche sul mercato interno, guidati da una crescita economica che contribuirà in primo luogo a rafforzare ed allargare la classe medio-alta, unica garanzia di crescita dei consumi a lungo termine.

Dall’Africa con stile NELLE CREAZIONI DEGLI STILISTI LE TRADIZIONI AFRICANE SI MESCOLANO CON IL SAPER FARE ITALIANO E I TESSUTI PIÙ PREGIATI PER DARE VITA A COLLEZIONI CHE STANNO INTERESSANDO IL FASHION SYSTEM INTERNAZIONALE. Di ALESSANDRA IANNELLO

Un abito della stilista Kiki Clothing che ha sfilato ad AltaRoma. Ph. Luca Sorrentino.

S

ono fra i protagonisti delle passerelle più importanti del mondo. Sono la nuova (e per il momento unica) generazione degli stilisti dell’Africa sub sahariana. Senza scomodare i “best known” come Stella Jean o Gavin Rajah, sono diversi i giovani da tenere monitorati per avere le ultime tendenze africane. E lo hanno capito bene le manifestazioni fieristiche più lungimiranti che hanno iniziato a fare scouting nel Continente. Un esempio il progetto nato dalla partnership tra Altaroma ed Ethical Fashion Initiative (agenzia che fa capo alle United Nations e alla World Trade Organization e che collega i principali talenti del fashion mondiale alle realtà di micro artigianato dell’Africa orientale, occidentale, di Haiti e della Cisgiordania) e che ha portato a Roma, lo scorso luglio, una selezione di designer dall’Africa per il fashion show “Beat of Africa”.

studiare a Parigi per poi approdare a Milano dove, in una sartoria (ogni suo abito è un pezzo unico) produce e commercializza la sua linea. «Zenam – spiega lo stilista – in dialetto Bamiléké significa “raggio di sole”. Nelle mie proposte c’è un mélange di tessuti italiani ed esotici con tagli sartoriali che riprendono le influenze anglosassoni e francesi». Nelle collezioni Zenam la manualità italiana plasma i tessuti della tradizione tribale africana, realizzati e dipinti a mano con essenze cromatiche estratte dalle radici dalle artigiane del Mali. Così ogni capo racconta, con voce italiana, una storia africana. “Il y a quelque chose de sauvage dans ma mode” (c’è qualcosa di selvaggio nella mia moda), racconta il designer camerunense in un’intervista rilasciata ad Artribune, “che è tipico della cultura africana e proviene dall’eredità coloniale che il mio paese si porta dentro”.

FIGLIO D’ARTE

DALLA FORESTA PLUVIALE ALLE PASSERELLE

Fra i nomi già conosciuti anche in Europa e negli Usa c’è lo stilista camerunense Paul Roger Tanonkou, che nel 2004 ha lanciato la sua collezione Zenam. Madre sarta e padre fotografo, Paul cresce nell’ammirazione per le griffe italiane e internazionali. Così va a

Nzoubou M Mireille è orgogliosa delle sue origini di ragazza della foresta pluviale di Libreville, in Gabon, nel profondo sud-est del paese. Da qui parte, non ancora maggiorenne, per andare a studiare in Francia, dove si laurea in design e moda. Nel 1999 rientra nella


AFRICA SUBSAHARIANA

Focus 31

NIGERIA E ANGOLA

Questi non sono paesi per poveri

DIRECTORY

Chi e Dove BARBARA DE SIENA Tel. +33 (0)6 24087467 b.desiena@gmail.com www.up2gether.blogspot.com ICE - ITALIAN TRADE COMMISSION

Dopo Porsche, Bentley e altri brand del lusso anche Zegna apre in Africa, e più precisamente a Lagos, in Nigeria. La boutique, situata a Victoria Island, su Akin Adesola Street, è stata aperta per portare direttamente al consumatore i tanto amati prodotti del Gruppo biellese. Infatti i compratori nigeriani sono fra i big spender nei negozi del gruppo, soprattutto a Lisbona e Londra, Parigi e Milano. «Almeno due migliaia di nigeriani comprano Zegna nelle capitali europee – ha detto Gildo Zegna, amministratore delegato del gruppo, al Corriere della Sera - e con scontrini del 50% superiore a quello medio. Clienti “pepite” (così li chiamano in azienda) i cui movimenti sono stati monitorati da un attento customer retail management e le cui spese potrebbero ridisegnare la mappa della distribuzione africana». E che l’Africa sia nel mirino dei grandi gruppi del lusso mondiale lo si evince dai piani di distribuzione Zegna che, entro il 2014, dovrebbe aprire in Angola, dove anche Prada ha in cantiere lo sbarco a Luanda, e in Mozambico. Comunque agli africani piace fare shopping in Europa. Per loro posti come Harrods rimangono un'esperienza unica. La conferma è arrivata direttamente da Michael Ward, direttore del grande magazzino, che, in un’intervista a Bloomberg, ha detto che mentre sette anni fa i visitatori americani erano al vertice tra i top spender stranieri, ora, lo scettro è passato ai ricchi provenienti dalla Cina, dall’Africa e dal Medio Oriente. Harrods ha registrato infatti un aumento della spesa da parte dei visitatori provenienti da Paesi come la Thailandia, Singapore e Nigeria. Tra le diverse aree merceologiche presenti nel department store sua terra e aderisce all'Associazione Designer, Stilisti e Progettisti del Gabon (Astylmod) e dove, l’anno seguente, lancia la sua linea: Wolmmi. Nelle sue collezioni si uniscono elementi come il coraggio, il dinamismo, l’entusiasmo, l’orgoglio e la forte personalità, ereditati dal padre d'etnia bangwoué, con il senso di morbidezza, di osservazione, di organizzazione, propri della madre di etnia obamba. Le radici sono quindi ben ferme nelle culture della grande foresta pluviale ricca di colori, luce e fantasia da dove vengono anche le materie prime che compongono le sue creazioni. Si tratta di materiali naturali, per lo più di piante, come la raffia, la fibra di cocco che combina con fibre quali il cotone e la seta. Oggi Wolmmi è declinata in tre linee: Design (esclusivamente femminile, composta da abiti da sera e da cerimonia), Gabao (T-shirt decorate da simboli del Gabon) ed Ethnic (arte etnica realizzata con tessili provenienti da di diversi distretti del Gabon).

LA GIOIA DI VIVERE

Si ispirano alla “joie de vivre” della gente di Lagos le creazioni della stilista nigeriana Ejiro Amos Tafiri. «Vogliamo diventare un marchio globale – spiega Ejiro – che sia riconosciuto per creare capi

il reparto migliore dal punto di vista della performance è quello dei gioielli dove vengono venduti oltre 219.200 chili di collane di perle Van Cleef & Arpels. Fra i prodotti stranieri acquistati in patria, invece, nei primi posti della classifica dei ricchi nigeriani ci sono auto di lusso e champagne. Infatti i big spender nel Paese sono tanti e raggiungono il 20% della popolazione (che ammonta a 160milioni di abitanti) tanto che a Victoria Island, il quartiere chic di Lagos, c’è una delle più alte concentrazioni al mondo di super-ricchi. I tedeschi della Porsche se ne sono accorti e hanno inaugurato una concessionaria, che si contende il mercato con le vetrine di Lamborghini, di Aston Martin e altri brand automobilistici di lusso. I dati del lusso mondiale parlano quindi chiaro. L'Africa è un’area a elevata attrattività come territorio e ad alto potenziale come spending potenziale, tanto da rappresentare l’11 % di crescita e la nascita di nuovi mercati come l'Angola e la Nigeria. In particolare Luanda, la capitale nigeriana, è una città in fermento, un nuovo lungomare, nuovi palazzi del potere (da De Beers (che ha le miniere nella zona Est del paese) alle potenze petrolifere (compresa l’italiana Eni) stanziate soprattutto al nord nella zona di Cabinda. Nonostante nel Paese oltre il 70% dei cittadini guadagnino meno di due dollari al giorno, la città è stata molto avvantaggiata dal boom petrolifero, attraendo un numero sempre maggiore di investimenti stranieri. Il che significa che attualmente l'affitto di un appartamento di lusso con due camere da letto costa oltre 7.000 dollari al mese, mentre un pasto in un fast food può arrivare a 18 dollari. (A.I.)

belli, funzionale e convenienti». Dopo il suo debutto nel 2010, Ejiro Amos Tafiri è oggi uno dei marchi in più rapida crescita nel settore della moda nigeriana. Il suo successo è nella sua capacità di mixare le necessità di look della donna moderna con gli echi della tradizione. Così le sue proposte spaziano dal casual al formale, dagli abiti da sera ai pantaloni, fino ai kaftani e ai boubous (lunghi e ampi abiti tradizionali).

LA STILISTA DEI VIP

Veste i vip più famosi, Carla Silva è infatti la stilista preferita di presentatori televisivi, attori, musicisti e dell'attuale mister Angola. Carla, con una carriera nel mondo della moda iniziata più di 20 anni fa, è una delle più importanti designer del fashion system angolano. Dopo aver completato il suo corso di studi prima in arti visive e poi in design della moda in Portogallo, torna nel suo Paese dove lancia la sua linea che si caratterizza per il design africano sviluppato con tessuti europei. Ha partecipato a tutte le importanti sfilate di moda in Angola (come Angola Fashion Week, Moda Solidaria, Moda Luanda, Fashion Business Angola & Huila Fashion) e le sue creazioni sono in vendita nei suoi negozi sparsi in Angola e in Mozambico.

PER ANGOLA, CAMERUN, GABON 42, Chester Road 2193 Parkwood Johannesburg – P.Q. Box 1261 2121 - Parklands PER SENEGAL 21, Avenue Hassan Souktani 20060 - Casablanca www.ice.it CAMERA DI COMMERCIO ITALAFRICA CENTRALE Corso Sempione, 32/A 20154 Milano www.italafricacentrale.com CAMERA DI COMMERCIO ITALIA-AFRICA OCCIDENTALE Via Roma 4 - Torazza 10037 Torino www.cameremiste.it

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Focus

AFRICA SUBSAHARIANA

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Benvenuti al Sud…del Sahara

Abbigliamento, orologi, profumi, accessori: questi i punti saldi dello status symbol di alto livello nell’area dell’Africa Subsahariana dove i campioni dello sport e i personaggi dello showbiz dettano i trend.

I

dati elaborati dal Fondo Monetario Internazionale parlano chiaro, nel periodo che va dal 2014 al 2018, tra le venti economie in più rapida crescita una su due si troverà a sud del Sahara. L’espansione economica dell’Africa subsahariana va ben oltre Lagos e Johannesburg. Angola, Ghana, Mozambico, Etiopia o Tanzania sono solo alcuni dei numerosi paesi che hanno contribuito alla crescita regionale. Come ogni medaglia, anche quest’area ha le sue problematiche che vanno dalla corruzione, all’instabilità politica fino alla mancanza di infrastrutture. Dal punto di vista commerciale, gli scambi con il resto del mondo sono esplosi negli anni recenti. E non si tratta solo di esportazioni di risorse energetiche e minerarie verso la Cina o verso altre economie avanzate o emergenti. Gli investimenti esteri hanno oggi un peso simile a quello degli aiuti pubblici allo sviluppo tanto che nella regione sono presenti colossi mondiali quali Nissan, Carrefour, WalMart e Marriott.

CAMERUN

Il Camerun gioca un ruolo di primo piano nella regione dell'Africa centrale grazie al PIL forte (nel 2013 è cresciuto del 4,9% e si prevede rimanga su questi valori nel 2014 e nel 2015), alla grande disponibilità finanziaria e a un export molto forte. Durante i primi dieci anni del nuovo millennio, il Camerun ha rappresentato il 40% del PIL della CEMAC (Comunità Economica degli Stati dell'Africa Centrale), 44% del suo approvvigionamento di denaro e il 39% delle sue esportazioni. Infatti la posizione geografica del Camerun lo rende un paese chiave di transito verso i paesi dell'interno, mentre la sua economia più diversificata favorisce gli scambi con gli altri stati dell’area CEMAC. «In Cameroun – spiega Herve Answers Cedrick Kemadjou partner di UP2gether, un progetto di promozione in Africa e ME per le aziende ita-

Testo di ALESSANDRA IANNELLO

sorveglianza multilaterale delle economie della zona (rapporto debito-PIL), del deficit fiscale, del pagamento degli arretrati del debito della pubblica amministrazione e il contenimento dell'inflazione. Il prodotto interno lordo (PIL) è cresciuto del 5,5% nel 2013 mentre per quanto riguarda le prospettive di crescita per il 2014 e il 2015 dipenderà da come i prezzi internazionali del petrolio e della produzione di manganese si evolveranno. «In Gabon- spiega Herve Constantin Feuto, senior partner e consulente di UP2gether - le persone vedono come esempio di lusso gli usi dei grandi giocatori africani residenti in Europa. L'abbigliamento è la categoria di prodotto con la più alta domanda seguita dai profumi di marche estere senza dimenticare le scarpe di origine europea».

Dakar

Dakar

Abuja

SENEGAL Yaoundé

NIGERIA

CAMERUN

Libreville

GABON

SENEGAL Luanda

ANGOLA PIL 2013

PIL 2014 (PREVISIONI)

GABON

+5,5%

+6,7%

SENEGAL

+4%

+4,8%

CAMERUN

+4,9%

+5%

liane - il lusso si esprime attraverso prodotti come l'abbigliamento, gli orologi, i profumi, le scarpe e gli accessori. Per quanto riguarda i trendsetter dei consumatori, come in qualsiasi altra parte del mondo, sono le stelle del calcio, della musica e gli attori del cinema. Per esempio la midlle class vuole vestire come l'allenatore del Bayern Monaco Pep Guardiola». Oggi sul mercato camerunense sono presenti le più grandi griffe internazionali di cosmetica (Lacoste e Yves Saint Laurent), abbigliamento e calzature (Hugo Boss, Lacoste Dolce & Gabbana, Nike, Puma e Adidas). «Il sistema distributivo

– illustra Kemadjou – è composto da grandi realtà che rappresentano in esclusiva le marche più importanti. Per quanto riguarda la profumeria invece, non sempre ci sono dei distributori esclusivi». In Camerun sta nascendo un movimento di stilisti emergenti il cui esponente internazionale è Paul Roger Tanonkou col suo marchio Zenam. La sua è una moda etica, ecologica, che rispetta la natura senza contaminazioni industriali, fatta di materiali e texture semplici come il bogolan, il kenté, il faso dan fani, il gabardine e il wax, tessuto stampato con la tecnica della cera. Paul realizza i suoi

pezzi unici in Italia e li vende soprattutto a Parigi presso l’Espace des Créateurs.

GABON

Il Gabon gode di stabilità macroeconomica e finanziaria raggiunta grazie a diversi fattori. La sua appartenenza alla zona del Franco CFA (valuta utilizzata da 14 africani ex colonie francesi), l'aumento dei prezzi del petrolio e il commercio florido di legname e minerali hanno attirato investimenti pubblici e privati. A livello regionale, il Gabon ha rispettato i quattro criteri di convergenza stabiliti dalla CEMAC, nell'ambito della

Il Piano Sénégal Emergent (PSE) sta segnando i passi della nuova strategia di sviluppo che vedrà il Paese impegnato su diversi fronti fino al 2035. La ripresa è partita nel 2013 (tasso di crescita al 4,0%), confermata per il 2014 (4,8%) e in aumento costante nel 2015 (5,3%). I capisaldi di questa progressione sono la trasformazione strutturale dell'economia, la salvaguardia del capitale umano tramite la protezione sociale e lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della governance grazie all’impegno delle istituzioni in tema di pace e sicurezza. Il PSE verrà attuato in tre fasi. A un iniziale sviluppo economico (20142018) dovrebbe seguire un periodo di crescita (2019-2023) e uno di espansione (fino al 2035). La posizione geografica del Senegal lo pone come hub regionale per la logistica e la subfornitura internazionale forte anche di infrastrutture di trasporto (porto, aeroporto, ferrovie e strade) di buon livello e di un sistema di telecomunicazioni di alta qualità. Questi vantaggi potrebbero contribuire a rendere il Senegal un business park e un campus di eccellenza regionale.


FASHION ILLUSTRATED

Issue #28- Settembre/Ottobre 2014


Focus 34

Hong Kong “revolving door ” tra Oriente e Occidente

Sempre più Hong Kong rappresenta una porta sia di entrata che di uscita verso il complesso mercato cinese. Di GIOVANNA CAPRIOGLIO

Una veduta di Hong Kong con l'Exibition Center.

D

al 7 al 10 luglio l’Hong Kong Exibition and Convention Center ha ospitato la ventunesima edizione della Hong Kong Fashion Week, organizzata dall’ Hong Kong Trade & Development Council. Più di 1250 espositori da 19 paesi diversi, tra cui anche un espositore italiano, DB Milano, a testimonianza del fatto di come, in questi ultimi dieci anni, il mercato cinese sia profondamente evoluto e, in particolare, la piazza di Hong Kong. Da mercato prettamente di sourcing, dove reperire materie prime e aziende manifatturiere, ora la Cina è in primis un mercato dove vendere i propri prodotti, ma anche dove individuare nuovi brand emergenti. Alice Choi, Deputy Representative della Hong Kong Economic and Trade Office di Bruxelles, ci conferma che l’Italia è il quarto partner in ordine di importanza nel trading con Hong Kong, con 400 società italiane con un ufficio sul territorio. Questo grazie anche al CEPA (Closer Economic Partnership Agreement) che dal 2004 permette un accesso preferenziale in Cina attraverso la porta di Hong Kong, che diventa sempre più una “revolving door” come la definisce l’Avvocato di origini italiane De Bedin della De Bedin&Lee, in quanto anche le società cinesi vanno ad Hong Kong per investire al di fuori della Cina. Lo conferma Jenny

Koo, Director of Service Promotion della HKTDC , affermando che il 60% degli investimenti cinesi passano per Hong Kong, poichè rappresenta la piattaforma ideale per espandersi a livello internazionale, grazie alle connessioni che questa regione ha storicamente con tutto l’Occidente e l’India. Inoltre, nonostante la sua annessione alla Cina, Hong Kong resta ancora regolata dalla British Common Law, semplificando così tutti i procedimenti di registrazione del marchio e regolazione dei rapporti commerciali, soprattutto in caso di controversie. Tutto questo si unisce al ruolo di “vetrina” preferenziale del proprio marchio sul mercato asiatico. Essere presenti con uno store ad Hong Kong è fondamentale per iniziare a far circolare il proprio marchio soprattutto a livello di visibilità. Sempre più, anche per le nuove limitazioni sugli acquisti di beni di lusso in Cina, sono i cinesi “continentali” a fare shopping nei negozi di Hong Kong: parliamo di 50 milioni di turisti di cui 40 cinesi che hanno visitato Hong Kong nel 2013 con una previsione per il 2015 che supera i 100 milioni totali. Questo incredibile potenziale può essere anche un’arma a doppio taglio, rendendo Hong Kong una piazza molto delicata, oltre che la più cara del mondo in termini di affitti - si parla anche di oltre 2.000 euro al mq. La competizione infatti è altissima e persi-

no i grandi marchi adottano una comunicazione più urlata di quanto non facciano normalmente, investendo anche il 10% dei ricavi in comunicazione. E’ fondamentale quindi valutare con grande attenzione la posizione del negozio (anche nei mall più importanti come Elements, Lee Gardens, Harbour City non tutte le zone e i piani funzionano) e adottare la strategia di comunicazione adatta, che, oltre alle affissioni, deve comprendere la comunicazione su magazine dedicati allo shopping, il coinvolgimento di un ufficio di Pubbliche Relazioni sul territorio, un sito tradotto anche in cinese e l’acquisizione di una mailing list da coinvolgere in eventi o attività promozionali. Un' entrata non ponderata o con un investimento troppo basso rischia di rovinare una grande opportunità in un mercato così importante. Se invece studiata con attenzione, la strategia di ingresso a Hong Kong rappresenta il trampolino di lancio per il mercato cinese continentale e una grande vetrina anche verso le aziende cinesi, che sempre più spesso cercano di investire in marchi occidentali, come ci ricorda Shirley Chan, Presidente di HKTDC Garment Advisory Committee nonché Amministratore Delegato della YGM Trading Ltd, che da licenziataria di Aquascutum, oltre che di altri marchi, ne è divenuta proprietaria.

Think Asia, Think Hong Kong

ono sempre più le aziende cinesi S che chiedono di investire anche in Italia, sia nel settore della moda che

delle tecnologie produttive. Lo dimostra l’evento organizzato il 30 ottobre a Palazzo Mezzanotte a Milano dall’ HKTDC “Think Asia, Think Hong Kong” , che oltre ad aprire nuove opportunità per aziende italiane di entrare nel mercato cinese, porta in Italia una delegazione di possibili investitori cinesi. Una intera giornata di lavori, dove in mattinata parleranno professionisti affermati che condivideranno la loro esperienza nel realizzare opportunità di business nei vari mercati dell’Asia, seguiti da casi di successo che hanno utilizzato Hong Kong come base per affrontare il mercato cinese ed asiatico in termini di distribuzione, marketing ed expertise. Nel pomeriggio saranno organizzati degli incontri individuali per conoscere potenziali investitori o partner. Per iscrizioni e maggiori informazioni: www.thinkasiathinkhk.com/eu

HONG KONG FASHION WEEK GIOVANI DESIGNER CRESCONO Hong Kong è diventata punto di riferimento anche per la creatività asiatica, grazie alla buona preparazione delle Università di Moda e Design, che ogni anno fanno sfilare i loro laureandi proprio durante la Hong Kong Fashion Week. Molti di loro poi creano il proprio marchio e vengono a loro volta supportati dalla HKTDC e dalla Hong Kong Fashion Designer Association, che da ormai tre anni organizzano un contest, chiamato Fashionally Collection, che ha portato sulle passerelle le collezioni degli 11 designer vincitori e finalisti della scorsa edizione, tra cui Nelson Leung, Chloe Sung, Kenax Leung, Kurt Ho, Mim Mak, Mountain Yam and Sandra Chau, i quali hanno anche esposto con successo all’interno della manifestazione, creando così una micro-zona ad alto tasso di creatività.

MOUNTAIN YAM

CEWTHECUD

KENAX LEUNG

NELSON LEUNG


ADVERTORIAL

FASHION ILLUSTRATED

È L’INNOVAZIONE IL POTERE DEL DENIM Guess lancia “Powerdenim” e “Powershape”, i top-performance jeans in collaborazione con ISKO.

J

eans dal potere unico. Sono quelli della collezione denim di Guess per la stagione Fall/Winter 14, “Powerdenim” per l’uomo e “Powershape” per la donna, caratterizzati da un potente filo conduttore: i tessuti ISKO™, tecnologie patentate all’avanguardia per qualità e performance. Per Powerdenim si tratta del tessuto ISKO XMEN’S™, un’innovazione eccezionale per il jeans uomo che garantisce funzionalità e praticità grazie a una tecnologia flessibile interna, invisibile dall’esterno. In questo modo, il jeans mantiene un look “autentico” da denim rigido ma offre una comodità e una libertà di movimento unica, per un’ottima vestibilità 24 ore su 24. Il nuovo Powershape ha invece uno stile ultrafemminile valorizzato dalla tecnologia denim ISKO™ 100% JEGGINGS™, un tessuto incredibilmente leggero che si adatta perfettamente alle curve del corpo, abbracciando la silhouette per una coinvolgente sensazione “second skin”. “Oggi le persone vogliono indossare jeans che li facciano sentire unici, e per noi quello che fa la differenza è proprio la capacità di innovare e offrire al mercato prodotti sempre nuovi e orientati alla soddisfazione dei bisogni dei consumatori” ha affermato Marco Lucietti, Global Marketing Director SANKO/ISKO™ division. “Qui abbiamo infatti lavorato con Guess per creare un prodotto in grado di rispondere a queste esigenze e offrire un fit e un look senza precedenti”.

Etichette pendenti applicate ai capi della collaborazione GUESS/ISKO™

Paul Marciano, CEO e direttore creativo Guess, ha dichiarato: “Lo stile e l’innovazione sono sempre stati i pilastri del nostro successo come denim brand. È un processo di evoluzione continuamente nutrito da ricerca sui tessuti, sul fit e sullo stile”.

Don’t just look: see. Denim in plain sight. Thinking ahead to create the uncreated.

Sight, thought, soul. The denim senses, the innovation spirit.


Strategie 36

L'INTERVISTA AGLI STILISTI / DSQUARED

Vestibilità boyfriend

SPECIALE DENIM

Jeans RE-EVOLUTION

Il denim cambia veste, allontanandosi dal monopolio dei modelli skinny basici. Vince un demin più alto, fatto di innovazione tessile e finissaggi futuristici. Di MARCO MAGALINI Dean e Dan Caten di Dsquared continuano a scommettere sul denim, ma lo fanno in chiave scientifica, puntando sui finissaggi e sull' innovazione nei fit. Quali sono le nuove frontiere del denim? La tendenza è di sperimentare sia dal punto di vista dei tessuti sia dei lavaggi. Personalmente abbiamo una vera e propria passione per il denim e amiamo presentare ogni stagione qualcosa di nuovo. Per quanto riguarda i tessuti, cerchiamo da sempre di lavorare su delle buone basi e spesso di rafforzarne le caratteristiche. Le tele di denim giapponesi, per esempio, ruvide e spesse, sono rese ancora più ricche dall’utilizzo di resine. Per i lavaggi ci rivolgiamo alle lavanderie più all’avanguardia che, oltre ai lavaggi classici come lo “stone wash” o l’effetto “bleach”, sperimentano i nuovi trattamenti al laser. I capi camouflage, che abbiamo presentato l’ultima stagione, vengono realizzati tendendo la tela di denim su un pannello e poi stampando con il laser il motivo camouflage, ma con la stessa tecnica si possono ottenere anche effetti bleach. Noi diciamo sempre - No matter what the treatment or washing they go under, they got to look real, natural – e per ottenere questo effetto, denim e lavorazioni, devono essere eccellenti! Lavoriamo molto anche sul “make up”: cuciture particolari, rivetti personalizzati o realizzati con materiali inusuali, patch in pelle dall’effetto vintage, personalizzazioni sulle tasche, zip a vista… Che tipo di vestibilità stanno performando meglio/state puntando per il futuro? Il modello skinny (vita media/bassa, avvolgente e con zip sul fondo della gamba), rimane sempre tra i più venduti. E’ sexy e valorizza le curve. Per il futuro ci stiamo orientando verso modelli che hanno una vestibilità più rilassata come il “cool girl” (vita e cavallo bassi e fondo stretto da risvoltare), e l’Hockney. Quali sono le novità in fatto di tagli e finissaggi? Per la stagione PE 2015 abbiamo inserito due nuovi modelli il Dalma e l’Hockney (ispirato a quello presentato nella collezione maschile). Il modello Dalma ricorda i tagli dei pantaloni tipici degli anni Settanta, dalla gamba ampia e dalla vita alta. Il modello Hockney, invece, ricorda il modello “cool girl” che per noi è un must, ma ha una vestibilità più boyfriend. Per quanto riguarda i lavaggi, per la donna ci stiamo orientando verso denim dall’aspetto più pulito e chic, bagnati e asciugati, che tengono bene la piega, come i tessuti dei pantaloni classici e sartoriali. Quali sono i mercati che, nel womenswear, vi danno più soddisfazione? Le donne di Dsquared2 amano indossare il denim mixandolo con pezzi eleganti e sartoriali: top ricamati, giacche avvitate, scarpe con il tacco alto…proprio per questo performiamo bene su tutti i mercati. Quelli che al momento ci danno più soddisfazione sono Asia e Europa ma stiamo crescendo bene anche negli altri Paesi. Marco Magalini

Roy Roger's tailored made. A destra, dall'alto, G-Star Raw, Disquared2.

L

a monarchia assoluta del jeans skinny nei guardaroba di mezzo mondo mostra segni di apertura ‘democratica’. Rischio tracollo della supremazia del denim? Assolutamente no, non scherziamo, ma naturale trasformazione del comparto che, dopo più di un decennio, era più che prevedibile. Clienti e negozi chiedono ora qualcosa di diverso, di più evoluto. Basta quindi con il jeans stretto, preso dagli scaffali della sezione basic, ma si lavora sull’innovazione in fatto di fit e finissaggi. A dirlo non sono solo le aziende, ma il mercato – americano in primis. Secondo l’Economist, in un articolo recentemente pubblicato, il mercato al momento non favorirebbe un capo versatile come il jeans, in quanto i clienti preferirebbero ‘schierarsi’ o per il formale o per lo sportswear, anche in occasioni lavorative. Ecco che la moda tra i maschi americani è di indossare pantaloni più tradizionali rispetto ai jeans. Oppure passare direttamente alla “athleisure”, cioè la tendenza a indossare un abbigliamento sportivo anche nella vita di tutti i giorni. Ad esempio le donne avrebbero diminuito gli acquisti di jeans di un marchio celebre come Levi’s, preferendo comprare pantaloni comodi e sportivi per i momenti informali.

NON SOLO JEANS

Per scongiurare quindi l’eventuale pericolo black list del denim, le aziende devono fare come in borsa, diversificare. In quanto il mer-

cato sta penalizzando i brand monoprodotto, premiando invece chi offre una gamma più ampia. Anche i dati di NPD, una società newyorkese di ricerca, conferma questo trend. Ha infatti reso noto uno studio che spiega come nel corso del 2013 le vendite di jeans e di denim (il tessuto) sono diminuite del 6 per cento negli Stati Uniti e del 5 per cento in Canada. Nessun allarmismo però, si tratta di un segnale chiaro che invita a cambiare rotta individuando nicchie di clienti ancora ricettivi. “La consolidata vestibilità Skinny,nelle varie declinazioni, resta sempre la vestibilità prediletta dalla donna – spiega Matteo Sinigaglia, CEO di Fashion Box (Gruppo a cui fanno capo i marchi Replay, We Are Replay, Replay & Sons, Red Seal) -. Ma vi si affiancano le vestibilità Baggy e Boyfrined, indossate con risvolto al fondo, per un look sportivo se il jeans viene abbinato ad un paio di sneakers o elegante se abbinato ad un tacco alto. Avanguardia anche in fatto di tessuti, con un denim power stretch con mani molto morbide e standard di recovering elevatissimi, ottenuto grazie a composizioni ricercate come tencel ,viscosa, modal , che abbinate al cotone conferiscono ai tessuti aspetti brillanti e mani ultramorbide e fluide. Un’altra frontiera del denim è data dall’avere un occhio di riguardo anche verso l’ambiente (come nel caso del Laserblast L.I.F.E.), con l’utilizzo di tessuti con trame riciclate, tinture a basso consumo d’ acqua e tecniche di lavaggio ecosostenibili”. Evoluzione, potrem-

L'INTERVISTA AL PRODUTTORE / ISKO

Sul podio ci sono loro: lavaggi, finissaggi e trattamenti

Dallo stile il focus si sposta sul tessuto, per analizzare in anticipo i trend che calcheranno le passerelle delle collezioni primavera/estate 2016.

Secondo Isko, uno dei player internazionali in fatto di tessuto denim, ci si orienterà su un denim dall'immagine più "luxury", sofisticata, grazie a una grande attenzione alla mano del tessuto e al tocco morbido e vellutato, con un focus particolare anche sulla lucentezza e brillantezza. Questi materiali saranno sempre più impalpabili e pregiati, arricchiti anche da fibre alternative come il Rayon, il Tencel o il Modal, capaci

di rispondere a quei consumatori che chiedono al jeans di essere performante a trecentosessanta gradi e ventiquattrore su ventiquattro, accompagnandoli in ogni momento della giornata, dall'appuntamento di lavoro alla serata con gli amici. “Per quanto riguarda i trattamenti e i finissaggi, nella nuova collezione – racconta Moreno De Angelis, garment washing manager di Isko (nella foto)

- si andrà verso trattamenti meno di rottura, privilegiando invece la nobilitazione del capo. I clienti ci chiedono prima di tutto innovazione, e su questo siamo sempre in prima linea per ricercare nuove frontiere, e capacità di differenziarsi, quindi di offrire possibilità e stili diversi”. Proprio per questo motivo Isko, per sua natura, non si focalizza mai solo su un trend ma continua a spingere su più


Strategie 37

mo dire, che parte dalle materie prime. Come nel caso del progetto RAW for the Oceans collection di G-Star RAW. La collezione è stata realizzata dal rivoluzionario Bionic Yarn - un filato ecologico di fibre ottenute da bottiglie di plastica riciclate. In linea con Il Denim Brand, la collezione comprenderà pochissime ed esclusivi pezzi tra cui i primi Denim creati con Bionic Yarn. La collezione RAW for the Oceans abbraccia una moda sostenibile. Le organizzazioni ambientaliste Sea Shepard Conservation Society USA e Plastic Pollution Coalition, hanno evidenziato la gravità del problema della plastica nei nostri oceani. La necessita’ di trovare una soluzione nasce dalla quantita’ di rifiuti plastici scaricati in mare, che ogni anno si triplica, raggiungendo il peso del pescato. G-Star ha unito le forze con i suoi partners, utilizzando la tecnologia innovativa per recuperare non solo la plastica dagli oceani, ma per trasformarla in una nuova generazione di denim. Questa prima collezione dell'iniziativa RAW for the Oceans ha già recuperato e riciclato oltre 10 tonnellate di plastica negli oceani. “ Questo progresso è una nuova generazione di denim che guarda, sente e porta come il denim tradizionale, offrendo una soluzione per l'inquinamento nei nostri oceani – spiega Remco de Nijs, Brand Manager di G-Star -. Abbiamo tagliato il denim Bionic nei nostri jeans Arc, sia per l’uomo che per la donna. Lo stile Arc utilizza l'approccio di costruzione del denim 3D, inventato nel 1990 dal nostro head desiger Pierre Morisset. Invece di un modello tradizionale dal taglio piatto, abbiamo girato le cuciture interne ed esterne per un effetto 'cavatappi'. Il suo taglio architettonico unico dà una silhouette moderna che è quasi bow-legged, ad arco”.

L'OPINIONE

Il denim è morto. Viva il denim Testo di CLAUDIO ANTONIOLI Boutique Antonioli, Milano

LE 4 REGOLE DEL NEW DENIM

Ma non è solo il tessuto ad accendere la miccia dell’appeal sul cliente. A vincere è un mix di fattori ‘esplosivi’. Guido Biondi, direttore creativo di Roy Roger's, parla chiaro. Le nuove frontiere del denim sono molte e si dividono in 4 mondi: fit, realizzazione,

tessuti e lavaggi. Circa il fit, per l'uomo si nota un ritorno alla gamba più "rilassata" con vita leggermente più alta. Per la donna, modello slim a vita alta è quella che fa sempre da padrone, ma anche il boyfriend, cioè il modello maschile studiato per la donna, gamba dritta e vestibilità morbida. Parlando invece di sartorialità, vince l’attenzione nei tagli e nelle cuciture con rifiniture e costruzioni pregiate del jeans, che diventano su misura. Il brand ha messo a punto un servizio di custom jeans che sta riscuotendo successo oltre che nello store a Firenze anche a Roma. “I clienti a cui ci rivolgiamo sono Italiani e stranieri, persone che hanno una cultura nel vestire e a cui piace un prodotto ben fatto che duri nel tempo; nei nostri negozi possono customizzare il jeans dal tessuto al filo”. Anche il tessuto dev’essere di primissima qualità, come i tessuti vintage anni 40/50 con mano morbida ed alta durabilità che stanno piacendo molto all’universo maschile, da abbinare a dei lavaggi e finissaggi super innovativi come dimostra il progetto Eco Jeans Project lanciato lo scorso giugno che si può riassumere in ‘meno acqua, meno agenti chimici, più tecniche laser. “Non mancano le novità sui finissaggi – continua Biondi -. Noi puntiamo su una bella proposta di lavaggi dal più basico allo quello strappato, molto di tendenza, aggiungendo lavaggi più innovativi con sovratinture, ricami, stampe e applicazioni”. Avanza quindi un jeans di seconda generazione, più evoluto, che quasi vuole allontanarsi dal concetto democratico del pantalone per tutti, avvicinandosi invece al mondo di un new luxe più rilassato. @magalinimarco

fronti, offrendo 120 articoli nuovi ad ogni collezione. Circa i fit, più che una tendenza vera e propria sui vari modelli, si assiste ad una crescente attenzione verso l'esperienza vestibilità a tutto tondo, si tende ad arricchire il classico jeans con inserti e accessori particolari in grado di elevare il concetto di fit. “Per quanto riguarda Isko – continua De Angelis, le novità sono davvero

tante. Quest'anno, dopo il lancio del libro Bluemasters e il successo della prima edizione di Isko I-Skool, ci accingiamo a lanciare anche la seconda edizione di questo talent award, rendendolo ancora più globale e vasto. Inoltre, continuiamo a stringere prestigiose partnership con alcuni tra i più grandi brand fashion del mondo, per esempio Guess e Gerry Weber”. M.M.

Il jeans donna da stagioni non vive un particolare momento di grazia; tutto nella moda è ciclico e forse è legato al fatto che la donna ama sempre di più il lusso e il denim non è sicuramente un tessuto che rappresenta questa visione. Ad essere più penalizzato è il basico 5 tasche, modello di punta delle aziende e dei brand storici del settore jeanseria. La competizione si gioca sulla nuova interpretazione del tessuto denim e sui tagli stessi dei pantaloni. Il “make up” del capo – finissaggi, dettagli, personalizzazioni - diventa fondamentale per la fare la differenza. Fa meno fatica a mietere consensi fra il pubblico femminile il jeans con una sua anima e una caratterizzazione marcata che asseconda la voglia di unicità del capo grazie ai trattamenti. Un’altra La strada impor tanscelta te ragione che ha condagli stilisti tribuito all’ i n v e r s i o n e di cancellare le di tendenza seconde linee nel consumo ha creato del jeans è un vuoto stata la strada scelta da nell’offerta alcuni stilisti del jeans di cancellare le seconde linee, creando un vuoto su alcune merceologia, tra cui il denim, e lasciando libero uno spazio; non dimentichiamo che storicamente i jeans più venduti sono sempre stati quelli firmati e questo vuoto non ha sicuramente aiutato. Vi sono designer, come Rick Owens con la linea DRDSHDW, che invece credono nel jeans/demin e tutto il mondo ad esso collegato, e questo ha fatto sì che il suo progetto sia un grosso successo commerciale, come anche noi sperimentiamo in negozio. Sono sicuro che in futuro vi saranno altri progetti di altri designer dedicati al denim e che esso ritorni al essere importante come è sempre stato. Non vedo l'ora! L'unione delle creatività più diverse con il denim ha sempre portato grossa vitalità stilistica e grandi risultati commerciali. Da sempre il denim giapponese è stato ritenuto punto di riferimento dai più grossi designers; ora vi sono importanti realtà in Italia e nel resto dell'Europa che propongono qualità e creatività nei tessuti e questo sarà sicuramente il punto di partenza per il rilancio. Noi italiani siamo da sempre molto bravi a interpretarlo, sia a livello stilistico che produttivo; ritengo che un suo ritorno ci vedrà sempre protagonisti.


FASHION ILLUSTRATED

Issue #28- Settembre/Ottobre 2014

Dress in Italy速 We evolve Italian style by selecting the best world wide


FASHION ILLUSTRATED

ADANI MODENA AGNETTI MACERATA AMR CHIAVARI ANTONIA RICCIONE ANTONIOLI MILANO BANNER MILANO BASE BLU VARESE BERNARDELLI MANTOVA BIFFI MILANO BIG BOSS LIDO DEGLI ESTENSI BINI SILVIA PASSEGGIATA VIAREGGIO BIRBA’S PORDENONE BONVICINI MONTECATINI TERME BRUNA ROSSO CUNEO CAMMALLERI CALTANISSETTA CARAVAN ALBA CASTANGIA 1850 CAGLIARI CECILIA DE FANO BARI CENERE G.B. BASSANO DEL GRAPPA COLLI SAN BENEDETTO DEL TRONTO COLOGNESE 1882 MONTEBELLUNA CORTECCI SIENA COSE CREMONA CUCCUINI LIVORNO CUMINI MODA GEMONA DEL FRIULI D’ANNA SALERNO D’ANIELLO AVERSA DAVINCI VARESE DEGLI EFFETTI ROMA DELLA MARTIRA CARPI DELL’OGLIO PALERMO DIVO SANTA MARIA A MONTE DONNE CAGLIARI ELEONORA BONUCCI VITERBO ELITE MANERBIO ERALDO CEGGIA FACCIOLI BORGOMANERO FAGNI PISTOIA FELLA CASSINO

Issue #28- Settembre/Ottobre 2014

FOLLI FOLLIE VERONA FRANCA LEONI FORLÌ G&B NEGOZIO FLERO GALLERY FORTE DEI MARMI GAUDENZI RICCIONE GIGI TROPEA CATANIA GISA ANCONA GUERRA TARANTO HELMÈ CATANIA IL CORTILE NOVARA IL SELLAIO CASATENOVO ITALIANI PESCARA JULIAN FASHION MILANO MARITTIMA LA CAPRESE PIÙ ISCHIA PORTO LA COUPOLE VENEZIA LE NOIR CORTINA D’AMPEZZO LE NOIR TREVISO LEAM ROMA L’INCONTRO MODENA LINO RICCI PERUGIA LORI MESTRE LUISA RIMINI LUISA VIA ROMA FIRENZE LUNGOLIVIGNO FASHION LIVIGNO MANTOVANI SAN GIOVANNI VALDARNO MANTOVANI CARATE BRIANZA MARIO FORNI GENOVA MAXI HO NAPOLI MAZZONI ASTI MAZZONI RIVOLI MINETTI CASALE MONFERRATO MODE MIGNON LUCCA MONTI CESENA NICK & SONS MILANO MARITTIMA NIDA CASERTA NUGNES 1920 TRANI O’ PARMA OLEGGINI MASSA PAPINI CATANIA

w w w. t h e b e s t s h o p . i t

PARISI TAORMINA PAVIN ELEMENTS VICENZA PELLIZZARI 1830 PIACENZA PENELOPE BRESCIA PERNIGOTTI GENOVA NERVI POMPOSI VOGHERA POZZILEI MONZA PUPI SOLARI MILANO RAIL BRESCIA RAIMONDI RAVENNA RATTI PESARO RE ARTÙ TRIESTE ROSSANA NICOLAI PORTO SAN GIORGIO ROSY BIS BOLZANO RUSSO CAPRI CAPRI SAN CARLO DAL 1973 TORINO SANTOMO PESCARA SATÙ PIACENZA SEGRETO FERRARA SPINNAKER ALASSIO STEFANIA MODE TRAPANI SUGAR AREZZO SUIT LECCE SUSI STORE LATINA TESSABIT COMO THE BIG SPENDERS SAVONA TIZIANA FAUSTI BERGAMO TONY BOUTIQUE MAGENTA TORREGROSSA PALERMO TRICOT CHIANCIANO TERME TUFANO POMPEI VALENTI PISA VELA SHOP PORTO ROTONDO VINICIO LEGNANO VITALE CROTONE VIVA CASALE MONFERRATO WHOOM PRATOLIVO ARONA WISE CREMONA


PR&Comunicazione 40

I

Comunicazione made-to-measure

Dai media tradizionali al web, il mercato richiede progetti personalizzati e integrati. L’agenzia Negri Firman ha scelto da tempo questa strada.

l passaggio dalla “old” alla “new” profession nel settore della comunicazione è avvenuto negli ultimi dieci anni e il web ha segnato il grande cambiamento, imponendo alle agenzie di pubbliche relazioni un lavoro a 360 gradi, che prevede una costante integrazione fra offline e online. Un cambiamento sicuramente stimolante che ha comportato una piccola rivoluzione nelle strategie di comunicazione da proporre alle aziende. Complici la flessibilità e l’apertura internazionale che non tutti i professionisti del settore hanno. “Quando ho cominciato questo lavoro nel 1986 – spiega Silvia Negri Firman con una esperienza maturata sia presso uffici di PR che aziende fra cui Armani, Ferretti, Genny Costume National, Calvin Klein – la comunicazione era gestita dalle agenzie negli anni Novanta molte aziende hanno interiorizzato la figura della pr e poi quando la crisi ha cominciato a farsi sentire sono tornati ad affidarsi a uffici esterni, più facili da tagliare di fronte alla riduzione dei budget. Con grande coraggio nel 2008 ho deciso si aprire la mia agenzia e ho iniziato un percorso dove la moda non è al centro di tutto, ma si sposta verso il lifestyle, e questo è pagante per tutte le aziende che lavorano con noi. Sicuramente l’avvento del web ha cambiato il modo di fare pubbliche relazioni, spingendoci a focalizzare nuove risorse su queste tematiche e affinando la creatività. Ormai è chiaro che l’online e l’offline non sono due mondi diversi, bensì in costante dialogo fra loro per proporre progetti integrati che vanno dalla promozione alla storytelling, dai media tradizionali ai social, al marketing. Tutto orchestrato da un team, ormai composto da circa venti per-

La campagna di Guerrilla ideata dall’agenzia Negri Firman PR & Communication per Hackett London a sostegno dell’apertura del flagship store a Milano a marzo 2012.

sone con skill diversi, che lavora insieme”. Di qui sono nate alcune importanti operazioni di guerrilla per clienti quali Hackett London nel 2012 o il marchio di design Tog nel 2014 (per citare solo due dei numerosi clienti che compongono il portfolio di Negri Firman, ora arricchito dalle recenti new entry Piazza Sempione e Arthur Arbesser). “Oggi la comunica-

zione – continua – va studiata su misura per il cliente proponendo i vari strumenti a disposizione, ma dosandoli in modo diverso a seconda delle esigenze specifiche. In questo modo si evita il rischio di standardizzare le proposte”. Una strada seguita oltre che dall’ufficio di Milano, dalla sede di New York a Soho, dove lavorano quattro persone, un passo importante

verso l’internazionalizzazione. “E anche un passo dovuto – spiega Silvia – vista la mia esperienza con Calvin Klein, che mi ha portato a conoscere bene gli Usa, un mercato-vetrina che influenza il resto del mondo. Inoltre, un paese ad alto tasso di competirors nel mio settore, quindi per me è stata una sfida che cerco di vincere con progetti custom-made. Per

avere un controllo costante anche sulla sede di New York, non intendo aprire altri uffici all’estero. Per questo motivo sono diventata membro di Sermo, network internazionale di PR lifestyle nel mondo del lusso, importante anche per uno scambio continuo di opinioni e dati attraverso workshop e incontri organizzati nei vari Paesi”.

Simonetta, Fendi Kids e Roberto Cavalli Junior e, da luglio con la pe 2015, delle aziende Lineapiù Italia e A. Moda di cui è presidente Alessandro Bastagli.

e presenterà la collezione Funk Chic pe 2015 durante la Fashion Week di settembre.

made di Isabella Errani. Gli anelli, i bracciali, gli orecchini e le collane, che traducono la tradizione veneziana e il design contemporaneo in everyday luxury, da luglio 2014 sono supportati dall’ufficio stampa e comunicazione di Milano.

accessori, Pratesi biancheria per la casa, Gianfranco Lotti borse e piccola pelletteria, Orciani pelletteria.

IN BREVE NUOVA

ACQUISIZIONE PER HARVEST: LA PERLA BIMBO

L’agenzia, fondata a Milano nel 2003 da Silvia Bonazzi, cura da giugno le pubbliche relazioni del marchio childrenswear di La Perla . Il brand è in licenza a Story Loris che, già cliente dell’agenzia, è l’azienda di settore che da oltre sessant’anni produce calze, collant e accessori per uomo, donna e bambino di alta qualità.

CLARA

GARCOVICH SI DEDICA AI SETTORI CHILDRENSWEAR, SPORTSWEAR E FILATI

L'agenzia da giugno 2014 cura le attività di ufficio stampa, corporate, prodotto e pr di Simonetta Spa per i brand

BLUE TERESA

LA FOSCA COMUNICA GEVELINE E BLACK BELIEVE

L’agenzia Teresa La Fosca assume la

comunicazione e l’ufficio stampa di Geveline e di Black Believe. Il marchio Geveline, della designer genovese Fulvia Tornich ha debuttato con la collezione autunno-inverno 2014-15. Il brand Black Believe invece, nato a Milano nel 2013, prende ispirazione dallo street style e dalla subcultura underground

PR PER IL COUTURIER ALESSANDRO MARTORANA

Il sarto torinese sceglie pr milanesi. L’alta sartoria italiana di Alessandro Martorana si affida all’agenzia di comunicazione Blue Pr per rafforzare la propria immagine e crescere la propria visibilità. Il modello anglo-americano di Laura Sordo nell’ultimo anno si è specializzato anche nell’alta moda. Si arricchisce così il portfolio clienti che già comprende Cruciani e Cruciani C, Cotril, Ecotoosh, Flavia Padovan, Alessandro Martorana, Jaeger – LeCoultre, Geox, Edison, Add e Luigi Borbone.

AND’STUDIO

PER IL BRAND JANET & JANET

Da settembre And’Studio curerà le attività di ufficio stampa e di pubbliche relazioni dei brand Janet & Janet e Janet Sport per l’azienda marchigiana di Ancona A&G Calzaturificio. NASCE

STUDIO

ERRANI PROMUOVE I GIOIELLI MARCO BICEGO

Oro giallo 18 carati, Made in Italy, forme imperfette e lavorazioni esclusive: i gioielli Marco Bicego scelgono la comunicazione taylor

GM PR CONSULTING

Giulia Masla ha aperto l’agenzia GM PR Consulting che si occupa della comunicazione e ufficio stampa di Camera Nazionale della Moda Italiana, Buccellati alta gioielleria, Patrizia Pepe pret-à-porter donna, uomo e

MARIO

MELE & PARTNERS PER WANDA MODE

Wanda Mode si affida al Gruppo Mario Mele & Partners per le attività istituzionali e di prodotto in Italia. Da settembre 2014 l’azienda emiliana di prèt-à-porter donna, con i suoi brand Clips, Clips More e Clips Tricot, è seguita dall’agenzia di comunicazione del gruppo di Mario Mele, fondata nel 2000 a Milano e specializzata nel mondo del lusso e del settore fashion, per le attività di media relation e media planning. GIORGIANA

RAVIZZA RAPPRESENTA NOBIS IN ITALIA

Nobis si aggiunge al pacchetto clienti di Giorgiana Ravizza. Da giugno 2014 infatti il brand canadese di outwear e accessori, fondato nel 2007 dall’imprenditore Kevin Au-Yeung in partnership con Robin John Yates, esperto di capospalla outdoor, ha affidato le strategie di comunicazione e le relazioni con i media nazionali alla pr milanese.


ADVERTORIAL

FASHION ILLUSTRATED

UBER ti guida alla Fashion Week

La settimana della moda congestiona la città, è molto difficile muoversi con i mezzi o i taxi. Uber è la soluzione.

MILANO FASHION WEEK 2014 LE SFILATE DA NON PERDERE

MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE • ore 12.00 Stella Jean Piazza Duomo, Scalone Arengario

• ore 14.00 Gucci Piazza Oberdan

• ore 17.00 Alberta Feretti Via Melegari 3

GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE

Scarica l'app di Uber e inserisci il nostro promocode fashionillustrated: riceverai la prima corsa gratuita a Milano fino a 15 euro.

• ore 10.00 Emporio Armani Via Solari 35

• ore 15.00 Disquared2 ViaValtellina 25

• ore 18.00 Prada Via Fogazzaro 36

• ore 20.00 Moschino CorsoVenezia 16

VENERDÌ 19 SETTEMBRE • ore 10.00 Blumarine Via Melegari 3

• ore 15.00 Missoni Via Savona 56

• ore 20.00 Versace Via Gesù 12

SABATO 20 SETTEMBRE • ore 9.00 Bottega Veneta Via priv. Ercole Marelli 6

• ore 10.00 Giorgio Armani Via Bergognone 59

• ore 12.00 Roberto Cavalli

U

ber ti accompagna durante la settimana della moda, alle sfilate e agli eventi più cool. E’ iniziata Milano ModaDonna e la città si anima di eventi e sfilate, gettonatissimi dai buyer e dai fashion addicts. L’atmosfera è frizzante e creativa, ma spesso muoversi nel traffico è molto complicato: taxi introvabili e

mezzi pubblici troppo lenti per correre da un appuntamento all’altro. Uber è la soluzione. Scarica la semplicissima App e un autista Uber verrà a prenderti esattamente dove ti trovi. Così potrai essere sempre in prima fila agli eventi importanti della Fashion Week.

Arco della Pace-Sempione

• ore 14.00 Antonio Marras Via Maiocchi 5/7

• ore 15.00 Jil Sander Via Luca Beltrami 5

DOMENICA 21 SETTEMBRE • ore 10.00 Marni Viale Umbria 42

• ore 16.00 Trussardi Corso Venezia

EMPORIO ARMANI

JOHN RICHMOND

TRUSSARDI

LAURA BIAGIOTTI

BYBLOS


Agenda 42

A cura di VALENTINA MASCARELLO

SETTEMBRE/OTTOBRE

“Obbiettivo”sul fashion

 Horst: Photographer of Style

Dance and Fashion

 FASHION INSTITUTE OF TECHNOLOGY - NEW YORK 13 SETTEMBRE 2014 – 3 GENNAIO 2015

V&A MUSEUM- LONDRA 6 SETTEMBRE 2014-4 GENNAIO 2015 1.

4.

Il Victoria and Albert Museum rende omaggio a una delle figure chiave del mondo della fotografia del XX secolo: Horst P. Horst. La mostra intitolata Horst: Photographer of Style ripercorre i 60 anni di carriera del fotografo sottolineando lo stretto rapporto con il mondo della moda. La maestria nella composizione e nell’utilizzo delle luci, che donano allo scatto un’atmosfera sofisticata e senza tempo, è sicuramente il segno distintivo delle sue opere. Lo spazio espositivo ospita gli scatti più significativi dell’artista come le cover di Vogue, ma anche stampe inedite, sperimentazioni di colore e ritratti delle star hollywoodiane come Bette Davis, Marlene Dietrich e Greta Garbo.

Bettina

 GALLERIA CARLA SOZZANI –MILANO 16 SETTEMBRE- 2 NOVEMBRE

2.

Un sodalizio storico quello fra la moda e la danza che viene consacrato con Dance and Fashion, la mostra che inaugura la stagione autunnale del Fashion Institute of Technology di New York. Dal 1924, anno in cui Coco Chanel realizza gli abiti sportivi per la pièce Le train bleu, i grandi stilisti si avvicinano al mondo della danza creando costumi di scena da haute couture. La mostra, curata da Valerie Steele (direttore del FIT) espone 100 abiti tra cui quello disegnato da Cristian Dior per l’étoile dell’opera Il cigno nero di Tchaikovsky. Lisa Fonssagrives on the Eiffel Tower fotografia di Erwin Blumenfeld per Vogue France, maggio 1939. Abito di Lucien Lelong. © The Estate of Erwin Blumenfeld

Al passo con la moda

Ritratto di gruppo

 PALAZZO MORANDO- MILANO 26 GIUGNO - 28 SETTEMBRE 5.

Equilibrium MUSEO SALVATORE FERRAGAMO, FIRENZE 19 GIUGNO 2014 - 12 APRILE 2015

Il museo Salvatore Ferragamo fino al 12 aprile 2015 ospita il progetto espositivo Equilibrium, curato e ideato da Stefania Ricci e Sergio Risaliti in collaborazione con Emanuele Enria. Un’ iniziativa che si ispira alla maestria e allo studio attento dello stesso Salvatore Ferragamo portandoci alla scoperta dei diversi aspetti legati al mondo della calzatura: dallo studio anatomico - in particolare del collo del piede - e l’attenzione per la corretta postura, al concetto di equilibrio in movimento. Diverse aree tematiche create all’interno dello spazio espositivo dialogano tra loro attraverso dati oggettivi, documenti, suggestioni iconografiche, accostamenti di opere e manufatti artigianali, creazioni del passato e immagini significative del Novecento e del nostro secolo. Un viaggio che esplora connessioni e dinamiche fisiche e spirituali incrociando diversi linguaggi d’arte come la moda, il cinema e la letteratura. Le nove sale dedicate alla mostra ospitano inoltre numerose opere provenienti dai principali musei internazionali come il piede di una Nike in bronzo dorato di epoca romana, il Rilievo con Menadi danzanti a confronto con i dipinti di Antonio Canova, i disegni di Plinio Nomellini, gli scheletri danzanti di Alessandro Allori e le fotografie di Eadweard Muybridge. Completa l’esposizione un film-intervista firmato Francesco Fei con la collaborazione di Emanuele Enria, dove personalità internazionali come Wanda Ferragamo, Philippe Petit, Reinhold Messner, Eleonora Abbagnato, Will Self e Cecil Balmond raccontano il concetto di Equilibrium attraverso i loro occhi e la loro esperienza professionale e di vita. La Galleria Carla Sozzani ci porta alla scoperta di Bettina, una delle manne- 3. quin icona della moda francese negli anni '40 - '50. Debutta a Parigi nel 1944 grazie all’incontro con lo stilista Jacques Costet, ma è nel 1947, diventando la musa dello stilista Jacques Fath, che si consacra la carriera di Bettina. Descritta da Paris Match come la “francese più fotografata di Francia”, la modella collabora con numerosi stilisti come Givenchy, per l’apertura della maison del marchio, con Coco Chanel e Valentino, per le pubbliche relazioni. Personaggio ancora influente nel mondo del fashion, la mostra ci illustra la sua carriera attraverso cento immagini firmate dai fotografi di quegli anni come Erwin Blumenfeld, Henri

Cartier-Bresson, Jean-Philippe Charbonnier, Jean Chevalier, Henry Clarke, Robert Doisneau, Martin Dutkovitch, Nat Farbman, Milton Green, Gordon Parks, Irving Penn, Willy Rizzo, Emile Savitry, Maurice Zalewski. Textile Vivant Percorsi, esperienze e ricerche del textile design TRIENNALE MILANO 11 SETTEMBRE – 9 NOVEMBRE

Una mostra che esplora il mondo del tessile, analizzando le realtà contemporanee e i più interessanti sviluppi tecnici di questo settore. Textile Vivant, a cura di Maria Grazia Soldati, Gio-

vanni Maria Conti, Barbara Del Curto, Eleonora Fiorani, si interroga sulle qualità e le possibilità espressive del tessile puntando sul saper fare italiano e le aziende leader del fashion textile. All’interno dello spazio espositivosono presenti, oltre a materiale d’archivio come libri e riviste, 5 installazione di artisti che hanno reinterpretato il concetto di tessile e intreccio. 1. Round the Clock, New York, 1987. ©Conde Nast/Horst Estate 2. Bettina con abito astrakan de Revillon, Parigi 1952, foto di Emile Savitry. 3. Eurojersey. 4. Halston, woman’s costume for Tangled Night, 1986, lent by Martha Graham Dance Company. Photograph © The Museum at FIT. 5. Ritratto di gruppo, foto by Roberto Magliozzi.

Aperta fino al 28 settembre la mostra Ritratto di gruppo / Conversation piece è un appuntamento da segnare in agenda. L’esposizione, promossa dal Comune di Milano e curata da Alessandra Galasso, ospita una selezione di abiti e accessori provenienti dalla collezione privata della gallerista e storica d’arte Claudia Gian Ferrari e i progetti realizzati dagli studenti del biennio specialistico inFashion and Textile Design di NABA (Nuova Accademia di Belle Arti). Un momento di dialogo e ispirazione volto alla valorizzazione di un patrimonio culturale e della creatività contemporanea di giovani stilisti.


Social 43

RED CARPET

From VENICE with Love Attori, top model e celeb sfilano al Festival del Cinema di Venezia. Ma, oltre al grande schermo, il glam è ai party in laguna. Di MARCO MAGALINI

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on solo cinema, la 71esima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha omaggiato il grande schermo con eventi culturali di primo piano, come la mostra ‘life in a picture’. Sotto i riflettori il grande fotografo delle star Douglas Kirkland, che ha accolto con Moet&Chandon i vip internazionali sulla terrazza di PalazzinaG. Anche Chopard ha brillato in laguna, con 'Backstage a Cinecittà', una mostra-evento nella meravigliosa cornice dell’Hotel Cipriani sull’isola di Giudecca. 29 memorabili fotografie selezionate dagli archivi di Cinecittà, tutte rigorosamente in bianco e nero, scattate tra gli anni ‘50 e ‘60 sui set dei film cult italiani e internazionali. “Sono davvero emozionata di unirmi ai miei amici di Chopard nella loro bella impresa di restaurare gli storici e maestosi Studios Cinecittà a Roma – ha raccontato l’attrice Uma Thurman -. È una questione personale per me: quando vi giunsi all’età di 17 anni non credevo ancora che avrei dedicato la mia vita al cinema. Il film era 'Le avventure del Barone di Munchausen' diretto dal mio eroe visionario, l’autore Terry Gilliam. Dopo che mi ebbe fatto camminare attraverso i giardini e gli edifici e i set senza fine, raccontandomi la storia degli studios, realizzai che avrei amato per sempre il cinema @magalinimarco e la magia di fare film".

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1. BIANCA BALTI IN CHOPARD 2-3. LUISA RANIERI E SARA GORDON IN GIORGIO ARMANI 4. JHUMPA LAHIRI IN ALBERTA FERRETTI 5-6. ALESSANDRA MASTRONARDI E NIEVES ALVAREZ IN SALVATORE FERRAGAMO 7. EDWARD NORTON IN CHOPARD 8. ELIO GERMANO IN GUCCI 9. UMA THURMAN IN CHOPARD 10. EMMA STONE IN ACQUAZZURRA 11. PIERFRANCESCO FAVINO CON I PERSOL 12. WANG XIAOSHUA IN BRIONI


Libri 44

A cura di DIANA BARBETTA

CONTRIBUTI DI SARAH LERFEL E INO HIDEFUMI

CHRISTIAN DIOR DONZELLI EDITORE, PP. 218, € 22.00

RIZZOLI NEW YORK, PP. 231, € 41.90

Hiroshi Fujiwara

CHRISTIAN DIORET ET MOI

L'autobiografia di Christian Dior

a voce narrante è quella dell'inL ventore del New Look, Christian Dior, lo stilista che attraverso le sue innovative creazioni lanciò l'idea di una nuova femminilità. È il 1946

Un'immgine del libro Hiroshi Fujiwara edito da Rizzoli New York

rivoluzione per il mondo del basketball. Oppure quella nata con il marchio Levi’s con cui Hiroshi Fujiwara e il suo team di progettazione ha lanciato la linea Fenom. Inoltre Fujiwara, figura tra le più trasversali del contemporaneo, riesce a spaziare dalla moda al design toccando perfino la musica fino a imprimere il suo segno sugli strumenti musicali. Una deriva quest’ultima maturata con il suo costante interesse da musicista, attraverso varie collaborazioni con artisti tra i quali spicca la figura di Eric Clapton per il quale nel 2003 ha disegnato una chitarra fatta su misura da Martin Guitars per alcune date in Giappone. Questo libro rappresenta la prima monografia che rende omaggio a un’artista la cui poliedrica visione gli ha permesso di influenzare il contemporaneo nella sua totalità d’espressione.

A CURA DI PAOLA POLLO RIZZOLI ETAS, PP. 224 € 17.00

l suo stile ha lasciato un segno indelebile non solo nella storia della moda ma anche sul percepito del made in Italy nel mondo. Giorgio Armani è stato tra i primi stilisti italiani a rivoluzionare non solo il concetto di moda ma anche il nostro modo di vivere l’eleganza attraverso quella semplicità e naturalezza che ha da sempre contraddistinto il suo modus operandi. La giornalista Paola Pollo, firma storica del Corriere della Sera, nonché esperta del mondo della moda, delinea un particolare ritratto di Giorgio Armani, attraverso parole, dichiarazioni e pensieri del grande stilista che ha saputo evolversi conservando la sua essenza.

GIORGIO ARMANI

I cretini non sono mai eleganti

A CURA DI STEFANELLA SPOSITO IKON EDITRICE, PP. 384, € 39.00

ARCHIVIO TESSILE

230 Tessuti nella pratica degli stilisti STEFANELLA SPOSITO

Il tessuto, uno dei materiali necessari e insostituibili alla nostra sopravvivenza, è il fondamento di un abito, con le sue peculiarità di gusto, stile, prezzo, estetica, ergonomia, funzionalità e resistenza. Nella complessità del fashion è importante considerare la sinergia che il tessuto deve creare in ambito estetico, psicologico, produttivo e commerciale. Il libro ne propone oltre 200 tipologie, utili al suo riconoscimento e alle qualità che lo accompagnano. Da quello più semplice e lineare, la tela, per arrivare a quelli più complessi ed elaborati, l’uso da parte degli stilisti nell’ambito della moda contemporanea è descritto dalle migliaia di immagini di Gianni Pucci, tratte direttamente dai ricchi reportage delle sfilate di Pret à porter e Haute Couture. La scelta di queste foto illustra i possibili impieghi, secondo le più recenti proposte degli stilisti e riflette le potenzialità espressive del tessuto, declinato nelle sue molteplici varianti, come utile campionario in movimento sulle passerelle di tutto il mondo.

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ISBN 88-89628-29-4

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788889 628294

ARCHIVIO TESSILE IKON EDITRICE

S. SPOSITO

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igura tra le più influenti nella scena contemporanea, Hiroshi Fujiwara è stato definito “ the godfather of streetwear" proprio per il suo pionieristico approccio creativo in grado di alternare streetwear, musica e arte divenendo uno dei principali e influenti tastemakers del Giappone. Tra i padri fondatori della scena Harajuku di Tokyo, Fujiwara annovera importanti collaborazioni con artisti del calibro di Malcolm McLaren e Vivienne Westwood. L’interesse per la cultura hip hop fin dai primi anni ’80, a cui ha saputo unire quello per il punk e la cultura skate e la sua grande popolarità in ambito musicale, lo ha reso un personaggio molto accreditato a livello internazionale. Importanti le sue collaborazioni, come quella nata con Mark Parker, Presidente di Nike Inc, celebrata dalla collezione HTM, una

e dopo l'esperienza con la maison di Lucien Lelong, Dior fonda la sua casa di moda riscuotendo un successo talmente ampio da portarlo ad aprire, dopo solo un anno, la prima filiale a New York concepita per il nascente mercato statunitense. Siamo di fronte ad una grande rivoluzione stilistica, rifiorisce la femminilità attraverso abiti che rilanciano il vitino a vespa, le ampie gonne a corolla riprese dalle forme naturali e i tessuti pregiati con l'insostituibile accessorio coordinato. Abiti che hanno sancito il successo di Dior, un uomo schivo di cui si conosce solo la parte pubblica e poco quella privata. Nel 1956, un anno prima della sua prematura morte, Dior sentì l'esigenza di dare alle stampe la sua autobiografia, spinto dalla necessità di dare voce all'altro sé. Ora per la prima volta pubblicata in italiano da Donzelli Editore, uno scritto autobiografico che fa luce sulla dualità della sua figura.

230 TESSuTI NELLA PRATICA DEGLI STILISTI

€ 39,00 (iva inclusa)

lemento da cui nasce una E creazione, fonte di ispirazione non solo visiva ma anche

tattile, il tessuto oltre a essere un materiale funzionale e necessario, costituisce il fondamento di un abito al di là delle sue carat-

teristiche legate al gusto, al genere, alla fascia di prezzo e alle sue qualità estetiche, ergonomiche e funzionali. Il testo edito da Ikon editrice e curato da Stefanella Sposito propone oltre 200 tipologie di tessuti che facilitano non solo il riconoscimento ma anche la comprensione delle qualità. Un vasto campionario tessile, che parte dalla semplice e lineare tela fino ad arrivare a tessuti più complessi ed elaborati. Attraverso estratti di sfilate di Pret à porter e Haute Couture del fotografo Gianni Pucci se ne riscopre la sua applicazione nella moda contemporanea. Una riflessione dovuta per evidenziare le potenzialità espressive dei tessuti nella molteplicità delle loro varianti e nelle innumerevoli rivisitazioni da parte dei più importanti stilisti.

IN BREVE ILLUSTRATION NOW! FASHION

di Julius Wiedemann Taschen, pp. 400, € 39.99

Novanta artisti internazionali, tra cui compaiono i nomi di Ruben Toledo, Aurore de La Moriniere, Bil Donovan, Tanya Ling, Jean-Philippe Delhomme solo per citarne alcuni, raccolti in “Illustration now!”

un omaggio al mondo dell’illustrazione di moda curato da Julius Wiedemann, esperto in graphic design e marketing nonché editor di diversi progetti editoriali digitali editi da Taschen. L’introduzione al volume è di Steven Heller mentre è di Adelheid Rasche, curatrice della Lipperheide Costume di Berlino, l'interessante saggio storico che offre un mirato approfondimento sul tema. Il volume, arricchito da citazioni di esperti del mondo della moda, da Valentino alla Maison Martin Margiela, da Christian Dior a Louis Vuitton fino a giungere a H&M, è una raccolta dei diversi talenti presenti nel settore del design di moda, di cui l'illustrazione è parte integrante e di cui è non solo mezzo d'espressione ma punto di partenza nel processo creativo.

 GLAMOURSOFIA

Piccola filosofia della moda femminile

di Debora Dolci e Francesca Gallerani Il Melangolo, pp. 93, € 7.00 Glamoursofia è un piccolo ma pregnante condensato di filosofia sulla moda femminile necessario per mettere a tacere superficiali commenti che banalizzano il fenomeno moda. Un libro denso di ironia e significato che si approccia al tema usando la filosofia e che sceglie di parlare di una donna “figlia delle figlie del femminismo” libera dalle briglie del passato e soprattutto proiettata al futuro. La moda, un “affaire des femmes” fin dalla genesi, è portatrice di valori non solo estetici ma culturali e importante veicolo di comunicazione. Le autrici Debora Dolci e Francesca Gallerani scelgono di affrontare il tema del glamour femminile con l'ausilio di una dottrina che ne compro-

va l'importanza culturale e se è Nietzsche ad affermare che “c'è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza” non possiamo che crederci.

 SEMPLICE, ELEGANTE

Piccolo prontuario ad uso del moderno gentleman

di Alex Pietrogiacomi Giubilei Regnani, pp. 223, € 14.00 Comprendere la grammatica per appropriarsi di un linguaggio ormai tristemente desueto per

molti di noi. Parliamo di eleganza maschile, non facile argomento da affrontare, anche se il contemporaneo offre innumerevoli fonti da cui attingere informazioni che spesso si rivelano devianti. Questo libro scritto da Alex Pietrogiacomi ed edito da Giubilei Regnani, ha lo scopo di educare all'eleganza partendo dai suoi precetti basilari e rappresenta un valido strumento per comprendere la complessità di ogni regola dietro cui si cela un'eleganza impeccabile. Per tutti coloro che intendono far tesoro dei contenuti di questo libro consiglio di ascoltare l'autore che esorta ad apprendere la regola più importante, ovvero far proprio il concetto di semplicità. Il “Piccolo prontuario ad uso del moderno gentleman”, affronta i più disparati temi dell'eleganza maschile: dalla rasatura alla scelta e alla cura delle proprie calzature, dalle cravatte alla

pratica del fumare lento, con in più un dizionario per apprendere le corrette definizioni e una mappatura dei luoghi imperdibili. Tutto quello che un vero dandy contemporaneo deve assolutamente sapere.

I libri recensiti sono consultabili presso Biblioteca della Moda, Via Alessandria 8 - Milano www.bibliotecadellamoda.it


Issue #28- Settembre/Ottobre 2014

“Frutta e Vegetali” di Dina Azzolini - Photo Credit: Gian Paolo Barbieri

FASHION ILLUSTRATED

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LA SETTIMANA DELLA MODA È TUTTA DA GUSTARE IL NUOVO APERITIVO MILANESE A KM 0 NEGLI HOTEL A 5 STELLE LUSSO DI MILANO

17 – 23 SETTEMBRE 2014 A MILANO H. 18.30 - 20.30 PATROCINI:

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ADVERTORIAL

FASHION ILLUSTRATED

BRAINTROPY

Creatività in progress

Basta cambiare un dettaglio e la borsa cambia. Restano invece la qualità e la funzionalità. A White la nuova collezione per la primavera/estate 2015 e una special edition fall winter 2014-15 in collaborazione con Chiara Biasi.

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l diktat della moda oggi è personalizzare e l'accessorio diventa l'ogetto del desiderio per sentirsi e apparire diversi. Se poi basta un semplice gesto per trasformare la stessa borsa in un'altra, adattandola all'abito e al proprio gusto, allora l'unicità è garantita. Con questa filosofia nasce il marchio Braintropy, camaleontica collezione di borse nata dalla creatività di Salvio Rollo, Ceo di Modae, che racconta il progetto e i suoi sviluppi.

PATTY TOY, DALLA CLUTCH ALLO ZAINO

Come nasce il progetto Braintropy? Braintropy nasce dal desiderio di creare oggetti di moda dove condensare le ispirazioni raccolte viaggiando, osservando volti e luoghi e facendo ricerche di tendenza in giro per il mondo per Modae, l'azienda che ho fondato nel 2008 e dalla quale Braintropy prende vita. Modae si occupa di commercializzare in Italia marchi esteri di ricerca, facendo scouting ho accumulato un tale bagaglio di idee che la spinta a creare un mio brand inedito è diventata irresistibile e nel 2012 è nata la collezione di borse Braintropy. Qual è il suo mood? Giocare, divertirsi, soprattutto lasciarsi andare alla voglia di cambiare e sperimentare sempre: la collezione di borse Braintropy è un'istigazione al gioco creativo, a usare la moda per dire qualcosa di sé, di quello che si pensa, di come ci si sente in quel momento. Per Braintropy la moda non è mai conformismo passivo ma, al contrario, un intero mondo da plasmare per mostrare, con ironia e un pizzico di orgoglio, il proprio gusto a tutti. Questo è vero per ogni borsa, ma soprattutto per le nostre icone lanciate con la collezione autunno inverno 2014-15: i modelli Patty Toy, la clutch mix & match le cui due parti componenti sono vendute separatamente così da essere combinabili in libertà, e lo zaino trasformabile Zaby, quasi un oggetto di design che con un gesto diventa shopper. Perché Braintropy? Braintropy è la sintesi di brain e entropy: abbiamo inventato questa parola per indicare il caos creativo che alimenta e nasce dai nostri pensieri, da tutto quello che viviamo, quello spirito di ricerca e d'avanguardia che vorremmo trasferire nelle nostre borse e nel processo da cui prende forma ogni collezione. Al centro c'è sempre la voglia di stimolare la libertà d'uso e di espressione, un'idea di moda dinamica che interpreti il look come manifesto personale. Di neologismo in neologismo, ci piace parlare di tradinnovazione: è il moto di evoluzione della moda, che si radica nell'artigianalità e nel saper fare più antico ma spinge verso l'invenzione del nuovo, frutto sempre di una contaminazione fra il passato e il futuro, fra tecniche d'altri tempi e materiali di avanguardia. Parole chiave altrettanto decisive sono contaminazione e trasformazione: far convergere suggestioni diverse per innescare l'evoluzione continua.

La borsa Patty Toy, rivoluzionario format continuativo di clutch componibile di cui sono venduti separatamente corpo borsa e pattina di chiusura che sarà proposto, con nuove varianti di colori, materiali e fantasie, anche per la p/e 2015, collezione che presenterà anche la versione luxury che si trasforma in zaino (nella foto a fianco).

ZABY, DALLO ZAINO ALLA SHOPPER

Qualità e made in Italy, è questo il valore aggiunto dei vostri prodotti? Braintropy ha sede sulle colline a sud di Firenze: la lavorazione delle pelli, l'arte di costruire borse con i materiali più pregiati, l'abbiamo nel sangue da sempre. Volevo un prodotto eccellente e abbiamo scelto di far nascere ogni singolo pezzo qui, in provincia di Firenze, da mani sapienti e piccole realtà che si appassionano a ogni nuova sfida di moda e vi riversano il know how di generazioni. Non solo la manifattura, ma anche i materiali sono lavorati in Toscana, dove l'arte di conciare i pellami tocca i suoi massimi vertici. L'unica eccezione è il tessuto gommato di Limonta, che abbiamo fortemente voluto e cercato, effetto di quella ricerca continua e appassionata che ci porta sempre a nuovi incontri di stile. Infatti, la comasca Limonta rappresenta il meglio e la storia del tessuto tecnico italiano e mondiale, un altro esempio di made in Italy d'eccellenza e fiore all'occhiello della collezione Braintropy. Da dove nasce l'ispirazione? L'ispirazione viene soprattutto dalla strada, intesa sia nel senso più fashion di streetstyle, sia intesa come viaggio, percorso. Tutte le facce, i look, le persone che si incontrano sono fonte di idee: da un'intuizione potente, che arriva guardandosi intorno magari in una città lontana, può nascere la scintilla capace di dare forma a un'intera collezione. Abbiamo fatto nostra l'idea che

Zaby: lo zaino Braintropy che si trasforma in shopper. Unisex, minimal, quasi un oggetto di design. Lanciato con la collezione a/i 2014-15 è già un classico e si ripropone, brillante e versatile, fra le icone della p/e 2015.

 “Riscoprire il gusto leggero della moda, giocare

BRAINTROPY OSPITERÀ CHIARA BIASI IN UN APPUNTAMENTO SPECIALE PRESSO IL SUO STAND A WHITE (AREA EX- ANSALDO) ALLE ORE 15 DI DOMENICA 21 SETTEMBRE

a scegliere fra colori e pelli particolari... già pensando a quali abbinamenti fare, a quando indossare l'outfit che cade a pennello con quelle tonalità, e via dicendo. Creare la mia capsule Patty Toy per Braintropy è stato un divertimento unico e lo sarà anche per tutte le ragazze che accetteranno la sfida e renderanno a loro volta uniche le mie Patty Toy con i loro mix. Sarà un onore accompagnarle con il mio stile nei momenti più glamour di questo inverno 2014-15 ”.

Chiara Biasi, Blogger

il battito di ali di una farfalla provochi un uragano dall'altra parte del mondo: le idee sono energia virale capace di innescare una reazione a catena che arriva fino alle donne e agli uomini che scelgono le borse Braintropy, si divertono a comporle o a inventarsi nuovi modi per usarle, le fanno proprie e magari scatenano a loro volta un contagio creativo. Quali sono le novità della primavera/estate 2015? A White presentiamo in anteprima la collezione primavera estate 2015: una collezione particolarmente ricca di proposte, di cui siamo molto orgogliosi. Per cominciare, il gioco continua! La clutch componibile Patty Toy non solo si prepara per la bella stagione con nuove proposte di colori, materiali e dettagli per pattine e corpi borsa, così che basterà cambiare un elemento per rinnovare divertendosi tutto il look, ma si rinnova con una inedita versione luxury: di formato più grande, sempre con la pattina intercambiabile ma con l'aggiunta delle bretelle che la trasformano, con un gesto, nel più elegante degli zaini, da indossare con ironia e disinvoltura. Lo zaino Zaby prosegue la sua trasformazione con colori forti, rubati agli evidenziatori, che esaltano la sua linea pulita e rigorosa. Accanto a queste proposte, la main collection Braintropy Spring Summer 2015 stupisce con rivisitazioni imperdibili dei must dell'accessorio: l'allure rigorosa del bauletto si ammorbidisce con la nuova linea delicata e curva dei profili del modello Mary, la shopper Holly, altrettanto, abbandona il suo cuore funzionale e diventa la più divertente e dinamica delle bags con il valore aggiunto della reversibilità. Già per le prossime feste di Natale arriverà, come primizia di stagione, la rivisitazione in chiave retrò della pochette a mano da sera, che abbiamo chiamato Granny proprio perché sembra rubata dall'armadio della nonna: Braintropy la reinterpreta lavorando su un incrocio di linee pulite che ne disegnano il profilo e la perfeziona ricavando all'interno piccoli scomparti pensati per accogliere i complici segreti di bellezza di ogni donna. Il tutto giocando con colori ispirati alla terra e stampe oniriche, nati per far intuire subito agli occhi la preziosità dei materiali. A White presentate anche una special edition flash per la stagione fall winter in corso creata in collaborazione con Chiara Biasi. Perché avete scelto proprio lei? L'obiettivo è coinvolgere la rete nel progetto Patty Toy, convinti che i temi del gioco, della trasformazione e della libertà creativa siano comuni a Braintropy e al web dove siamo già molto attivi con il nostro sito braintropy.it e i principali social network. Abbiamo cercato un'ambasciatrice che accettasse con entusiasmo di giocare con Patty Toy, di farla sua e interpretarla, e devo dire che da sempre, fra le trend setter contemporanee, Chiara Biasi è stata quella che più di ogni altra sapevo avrebbe accettato la sfida con passione. Così è stato: Chiara ha scelto personalmente nel laboratorio dell'azienda i materiali, i colori e i dettagli inediti più giusti per raccontare la sua idea di moda, ha lavorato con lo staff Braintropy per mettere a punto ogni componente Patty Toy con passione e cura maniacale. Il risultato è una capsule easy e raffinata, dinamica ed elegante, piena di sfaccettature e fascino come è Chiara: 2 corpi borsa e 6 pattine intercambiabili che saranno in vendita al pubblico dalla fine di ottobre e daranno luce a tutti i look di fine anno, dal giorno alla sera. Quali sono le strategie di distribuzione dell'azienda, sia on line che off line? Oggi il marchio Braintropy è venduto in oltre 150 stores multibrand distribuiti su tutto il territorio nazionale: il nostro obiettivo è sicuramente quello di far crescere e consolidare la rete italiana, ma anche di varcare i confini e muoverci in Europa e nel mondo. Abbiamo già avuto buoni riscontri all'estero in questa prima fase di lancio, in particolare sui progetti Patty Toy e Zaby: vogliamo puntare decisamente a crescere in questa direzione. Anche per questo consideriamo il web e l'e-commerce un canale fondamentale: entro l'autunno sarà attivo lo store on line sul nostro sito braintropy.it, destinato sia ai buyers internazionali che al pubblico consumer, e che ci auguriamo ci permetta di accelerare il processo di sviluppo oltre confine.


Issue #28- Settembre/Ottobre 2014

photo by Zelinda Zanichelli

FASHION ILLUSTRATED

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Digital 48

A cura di VALENTINA MASCARELLO

THEDECOSIDE.COM

L'e-commerce in vetrina Un sito che parla di visual a 360 gradi, a supporto di progettisti e negozi, ma anche strumento di ispirazione e curiosità.

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di conseguenza la competenza e la differenziazione risultano fattori essenziali per proporre un prodotto vincente. Secondo il rapporto e-commerce del 2014, questo settore a livello mondiale raggiungerà 1,500 miliardi di dollari, crescendo del 20% rispetto al 2013. Un mercato in espansione grazie

anche all’aumento dell’acquisto di digital devices che permettono di essere online 24h su 24h; solo in Italia si stimano infatti 29 milioni di accessi internet tramite mobile. Specializzarsi in questa giungla digitale è ormai imperativo. Lo sanno bene Barbara Lanza, Simonetta Simonelli e Tiziana Castiglioni che, accomunate dalla passione per il bello e dall’ esperienza professionale nel campo della comunicazione e del marketing, lanciano il primo e-commerce italiano dedicato al mondo del “visual”: dalle vetrine alle decorazioni, dal retail design al visual marketing. Un luogo virtuale di supporto a progettisti, aziende ed agenzie dettaglianti, ma anche luogo d’ispirazione e curiosità per gli appassionati. Il progetto Thedecoside.com nasce con la volontà di sottolineare l’importanza della vetrina come elemento determinante nell’acquisto di un prodotto o di un servizio: “Quando guardo una vetrina spesso non vedo quello

che è esposto, ma mi fermo a commentare come è stato esposto” afferma infatti Simonetta Simonelli. “Il pericolo di esposizioni senza senso o addirittura scorrette può distruggere anni di ricerca e sviluppo, impegno per la produzione e investimenti economici in cortissime campagne pubblicitarie”. La riuscita di un buon visual, attraverso un’analisi strategica dell’allestimento, da un lato aiuta le aziende a ottimizzare gli investimenti dedicati alla comunicazione e dall’altro coinvolge e affascina l’utente finale. Thedecoside.com è uno strumento facile e intuitivo che offre personale qualificato del visual marketing e dell’ interior retail design, ma anche una selezione di immagini, idee, consigli e segreti per allestire al meglio gli spazi espositivi. Gli argomenti trattati nei blog e i social collegati al portale invece, aumentano l’interazione con gli utenti completando l’offerta di questo e-commerce che parla di visual a 360°.

LE APP DA NON PERDERE 

CLOTH

DAY ONE

WISH

Comunicazione formato YouTube Testo di AMEDEO GUFFANTI 77Agency Partner & General Manager

Ci si trova sempre sorpresi da come internet sia diventato il media principale a livello globale. Come era chiaro quali fossero i principali canali della tv che fu-generalista, oggi anche la Rete ha i suoi canale5 e Rai1: Google, Facebook, YouTube e Twitter. Questo trend è stato colto dal fashion system; basta osservare negli ultimi 3 anni la corsa di tutti i brand per aprire pagine sui social e aumentare il proprio numero di “Mi piace” così da esclamare: “anche noi abbiamo una presenza social attiva”. C’è però un’incredibile distanza tra la realizzazione di una pubblicità efficace per una rivista e un post su Facebook o un video su YouTube: una distanza generazionale. Non necessariamente da intendersi come età anagrafica dei professionisti, quanto come età del modus operandi della produzione dei Sapere contenuti promocosa sia una zionali di un top brand, che molto chat-roulette spesso tende a o un Vlog è seguire quanto ha già funzionato fondamentale bene in passato, temendo gli inevitabili passi falsi che possono presentarsi nel tentativo d’innovare. Guardiamo a YouTube, il canale video più seguito al mondo, in cui convivono i video dei più noti brand mondiali affiancati ai video dei teenagers. Quanti invece conoscono FaviJ? Il più seguito youtuber italiano con circa 1,1 milioni di iscritti al proprio canale YouTube e all’attivo più si 223 milioni di visualizzazioni dei suoi video, autoprodotti e tutti interamente girati all’interno della sua stanza. A 19 anni è già un guru della generazione dei ragazzi fra i 14 ed i 19 anni italiani. La sua esplosione, avvenuta tutta negli ultimi 12 mesi, deriva dall’aver mutuato un modello sviluppato dal ben più famoso PewDiePie, youtuber svedese che ha superato i 30 milioni di iscritti al proprio canale (il più seguito al mondo). Il loro modo di comunicare dovrebbe dare degli spunti ai brand per approcciare le sfide della comunicazione all’interno dei social network e per rispondere alla domanda: “Cosa funziona?”. Comprendere cosa sia una chat-roulette o un Vlog diventa fondamentale per analizzare come modificare il proprio approccio alla comunicazione sui nuovi canali di main-stream, con un’utenza sempre più alla ricerca di contenuti immediati e disintermediati. Il cambiamento nei brand della fashion industry è comunque in atto: pensiamo alla prima sfilata realizzata con i Google glasses da Diane Von Furstenberg, o dei droni utilizzati da Fendi per filmare in diretta su YouTube la sfilata della sua ultima collezione. Infine, guardiamo alla ormai nota #IceBucketChallenge e come essendo figlia della rete arrivi all’utenza in modo diretto ed efficace, una prova su tutte: all’interno del canale YouTube di Versace, il video della Ice Bucket Challenge di Donatella Versace è il video più visto con 3,1 milioni di visualizzazioni contro le 900 mila del secondo in cui si presenta la stagione autunno inverno 2014/2015 di Versus.

Una proposta di vetrina e l'homepage del sito Thedecoside.com

’e-commerce è ormai considerato una presenza importante all’interno del mercato mondiale e numerose aziende orientano anche solo in parte il loro business verso questo canale di vendita. Negli ultimi anni il numero di competitors è aumentato in maniera sensibile,

L'OPINIONE

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Cloth, oltre ad essere un organizzatore digitale del proprio guardaroba, rappresenta una soluzione facile e veloce per mettere d’accordo l’outfit e il meteo. Pensato sia per lei che per lui, l’app permette attraverso l’accordo con wunderground.com di rilevare in tempo reale le condizione atmosferiche all’esterno consigliando gli abiti e gli accessori perfetti per uscire di casa.

In vista della settimana della moda durante la quale le sfilate e gli eventi non mancano di certo, essere organizzati e prendere nota di ciò che succede ogni giorno è un must per i fashion lovers. Day one è l’app pensata per tenere un mini diario personale nel quale poter annotare tutti gli avvenimenti importanti, con interfacce semplici ed intuitive. In pochi click si possono caricare foto e descrizioni mentre la sincronizzazione e il backup assicurano la visualizzazione delle proprie annotazioni su tutti i dispositivi grazie a Dropbox e Icloud.

Wish è una community di 30 milioni di persone, tutte alla ricerca di uno shopping di qualità a prezzi lowcost. Uno strumento dinamico per acquistare in pochi click. L’ app, suddivisa in diverse categorie d’interesse, permette di salvare abiti e accessori nelle proprie wishlist oppure procedere direttamente all’acquisto. Le notifiche wish inoltre segnalano ad ogni utente eventuali sconti e coupon dei brand produttori dei propri “desideri”.

Uno stilista personale in versione digitale. Mirrow raccoglie e riorganizza le immagini del vostro guardaroba creando outfit per ogni occasione. In pochi step, l’app scopre e memorizza i vostri gusti, diventando un valido aiuto per tutti gli indecisi di fronte all’ armadio. L’opzione share permette alla community di postare e condividere le immagini dei propri look ricevendo apprezzamenti e consigli utili. L’ultima versione di Mirrow assicura la visualizzazione dei like al proprio outfit.


FASHION ILLUSTRATED

Issue #28- Settembre/Ottobre 2014

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World News 50

A cura di GIOVANNA CAPRIOGLIO

NOT JUST LABEL.COM

FASHION UNITED.CO.UK

15 agosto 2014

26 agosto 2014

Il gigante dormiente: la fiorente industria del fashion in Nigera di BUKIE AJE LLOYD

Una panoramica della scena Fashion del Paese africano, offerta ai lettori di Not Just a Label da Bukie Aje Lloyd, fondatrice di Designers Foundry, una società che lavora per supportare designer di moda in Nigeria e in tutta l'Africa.

N

onostante la Nigeria sia più conosciuta per la sua ricchezza di materie prime, negli ultimi anni sta iniziando ad ottenere visibilità anche come hotspot della creativà. Protagonista della scena musicale africana, con una industria cinematografica seconda solo a quella indiana, la Nigeria sta iniziando ad emergere anche nel settore della moda, che inizia ad ottenere un livello di attenzione senza precedenti, il quale si traduce in un'opportunità unica per i designer. Guidate dalle varie settimane della moda e anche dall'esplosione delle stampe afro a livello internazionali e dei media online, in Nigeria sono nate diverse piattaforme che permettono ai designer di promuovere il proprio marchio su un mercato di massa. Stanno crescendo i negozi multibrand e quelli on line che vogliono avere designer nigeriani, così come le Fashion week del Paese stanno ospitando sempre più buyer internazionali (all'ultima Lagos Fashion Week, tra gli altri, hanno partecipato Selfridges, MyTheresa e Browns Uk). Inoltre, si sta implementando molto anche il retailing online, offrendo così nuove opportunità di vendita.

Con 56 milioni di abbonati alla rete e 120 milioni di linee telefoniche attive solo nel settembre 2013, l'e-commerce sta sperimentando un incredibile crescita in Nigeria negli ultimi anni e continuerà a crescere sia dal punto di vista delle infrastrutture che della fiducia nel settore. Ad esempio, i player locali come Jumia e Konga stanno fortemente emergendo mentre ASOS ha iniziato a consegnare in Nigeria. Questi gli importanti aspetti positivi, al di là dei quali la Lloyd evidenzia le difficoltà: i designer nigeriani devono ancora lottare per trovare un mercato locale sostenibile e restare al passo con la moda internazionale. L'industria della moda nigeriana è ancora oggi enormemente frammentata, soffrendo di una mancanza di supporto istituzionale e una miriade di problemi strutturali. Non esiste un organismo nazionale che aiuti e sovvenzioni i designer emergenti, mentre le ancora deboli infrastrutture rallentano la produzione e alzano di molto i costi. Questo anche

perchè la creatività non è ancora vista come una forza economica in questo Paese, quindi manca di capacità nel commercializzare i suoi talenti e raccogliere i loro successi. Facendo un paragone, l'industria della moda in Sud Africa (coinvolgendo tutti gli aspetti, dalla produzione ai media) rappresenta il quinto più importante settore di impiego della nazione, con un importante rientro economico. Nonostante tutte le difficoltà, la Lloyd è certa che la moda sia senza dubbio la "next big thing" in Nigeria. Una popolazione di 160 milioni di persone, un incremento nella disponibilità economica procapite per una classe media emergente e un grande appetito verso i beni di consumo, offrono un buon potenziale per una scena fashion molto viva e con un reale traino economico. Per il momento, l'istituzione che più può aiutare questi designer è la Lagos Fashion and Design Week, che sta cercando di posizionare la moda come una vera e propria industria del Paese.

Creazioni del designer nigeriano Duro Olowu

Il mercato della lingerie in Cina diventa maturo di ASMA KUNDE*

Un’analisi della situazione attuale del mercato dell'intimo in Cina.

Può sembrare strano, vista l’incredibile abbondanza di marchi nel mercato dell’abbigliamento, ma sono ancora pochi i marchi internazionali che si sono affacciati sul mercato dell’intimo in Cina, un settore ancora frammentato, ma con un grande potenziale di crescita. Le vendite di abbigliamento intimo femminile in Cina sono volate dal 2008 ad oggi, raggiungendo i 17.8 miliardi di dollari nel 2013 ed è previsto che superi l’abbigliamento nella crescita media del quinquennio 2013-2018. La lingerie è un lusso segreto, spesso acquistato per una gratificazione personale che per necessità, proprio per la percezione di “coccola” accessibile. Questo si applica comunque a una consumatrice più evoluta, che acquista più per soddisfazione personale che per dimostrare il suo status sociale. La stessa dinamica si applica anche nel settore delle fragranze: nonostante non sia abitudine cinese quella di profumarsi, è previsto che il comparto dei profumi di fascia alta sia il secondo in termini di crescita, molto spesso legato comunque ad un marchio di moda conosciuto.Victoria’s Secret, ad esempio, sta testando il mercato cinese proprio con un concept store lanciato nel 2014 solo dedicato alla bellezza e agli accessori. Questo

temporeggiare del colosso della lingerie internazionale ha paradossalmente aiutato i player locali, tra cui il negozio online La Miu, già battezzato il “Victoria’s Secret Cinese”. Il suo fondatore Dong Lu sostiene che non vende solo reggiseni, ma una vera e propria “aspirazione sexy di donne giovani che si vogliono differenziare”. Una strategia che ha dato i suoi frutti, vista la crescita del 200-300 percento dell’azienda dalla sua nascita nel 2008. L’essere sexy però è un concetto molto personale e soprattutto diverso da quello occidentale, quindi trovare un buon punto di equilibrio tra l’immagine un po’ aspirazionale della donna occidentale e i gusti locali sarà la chiave del successo di chi voglia posizionarsi in questo mercato. E’ un chiaro segnale che la super modella cinese Liu Wen fosse il volto della campagna di La Perla per la P/E 2014. Il brand che opera nel mercato cinese dal 2007 con monomarca e corner nei maggiori department store, ha focalizzato la sua strategia nella promozione della femminilità, della qualità e dell’esperienza produttiva. Questo giusto focus può essere applicato difficilmente da altri brand come Agent Provocateur che puntano tutto sulla seduzione. Comunque, la conclusione di Ashma Kunde è che questo mercato può rappresentare una buona opportunità per i brand internazionali, sia quelli già presenti come Triumph e Etam, sia altri con uno stile più modaiolo che funzionale interessati ad entrare nel settore; e non per forza premium brand, ma anche marchi di fascia media come Oysho, Princesse Tam-Tam e la stessa Victoria’s Secret. Non sfruttare il momento e lasciare che questa domanda scivoli via per finire in mano ad attori locali come La Miu sarebbe un vero peccato… * Senior Analyst del comparto abbigliamento e accessori di Euromonitor International

FINANCIAL TIMES 22 AGOSTO 2014

LOVE AT FIRST SITE? CI STIAMO DISINNAMORANDO DEI FASHION BLOGGER? di JO ELLISON

La news che il potente duo di fotografi di street fashion Scott Shuman e Garance Doré non sia più unito nella vita è stata annunciata contemporaneamente nei rispettivi blog.

Questo fatto ha portato l'opinionista del FT a riflettere sull'evolversi dei fashion bloggers da dieci anni fa ad oggi (la stessa durata della relazione tra Shumann e La Dorè). La prima volta che Jo Ellison ebbe modo di conoscere The Sartorialist, un anno dopo la sua messa online, conferma di essere impazzita per questo format così innovativo, che nessuno ancora si immaginava potesse avere tanto successo. Così iniziò a seguire altri blogger come appunto Garance Dorè, Susanna Lau, Susie Bubble, Tavi Gevinson e come lei lo fecero migliaia di altre persone, finché anche il mondo della moda ha iniziato a prenderli in grande considerazione, invitandoli alle sfilate o usandoli come testimonial. Questo- afferma la Ellison- ha per forza di cose modi-

ficato l'approccio, facendo diventare il blogging un business e i blogger dei veri e propri brand e questo, secondo la sua opinione, non può che uccidere la creatività e la passione da cui tutti questi blog sono nati. Ad esempio proprio il blog di Garance Dorè oggi è in due lingue, con contributi di altre persone dello staff e persino uno shop online dove vende illustrazioni ed altri gadget . Questo non può che "uccidere la magia". Molti oggi diventano dei blogger solo per avere un ritorno economico e di immagine, ma, conferma la blogger Yambao "I sample di Chanel e Givency non piovono dal cielo". Ciò non significa, conclude, che l'era dei blogger sia finita, ma che si debba continuare nella ricerca, trovare nuove idee e nuovi modelli.

Scott Shuman e Garance Doré. ©Jason Travis


ADVERTORIAL

FASHION ILLUSTRATED

DÜSSELDORF

Moda&business a The Gallery

Successo della manifestazione di luglio fra sfilate, workshop ed eventi. La prossima edizione dal 30 gennaio al 2 febbraio 2015

I

l trade di moda si è dato appuntamento a The Gallery Düsseldorf dal 25 al 28 luglio. Secondo Igedo Company, ente organizzatore della manifestazione, il bilancio dei 4 giorni fieristici è stato decisamente positivo. Circa 5.000 visitatori hanno partecipato agli show nelle tre location ›Botschaft‹, ›Hammer Hallen‹ and ›Rheinlandsaal‹. Importanti grandi magazzini e retailer specializzati, tra i quali KaDeWe, Braun, Jades, Uli Knecht, Frauenschuh, Lodenfrey e Off & Co., hanno mandato i loro buyer a scoprire e ordinare le collezioni p/e 2015 dei 450 marchi presenti. I migliori brand delle agenzie italiane della sede di Medienhafen hanno espresso

Le sfilate di The Gallery Düsseldorf: Azizi, Eve in Paradise, Barbara Reis, Schweikardt.

la loro particolare soddisfazione per il successo dell’iniziativa. Ulrike Kähler, Project Director del National Trade Shows di Igedo Company, ha commentato: “Nell’attuale società dell’informazione, idee mature ma con un forte concept giocano un ruolo di spicco, molto più che in passato. I nostri espositori hanno risposto con entusiasmo e adattato le presentazioni dei loro marchi. Siamo felici che The Gallery Düsseldorf abbia del tutto soddisfatto le nostre aspettative”. Il concept della manifestazione aveva come slogan “More Space - More Fashion”, a sottolineare il nuovo ruolo. I visitatori da 16 paesi hanno usato il servizio shuttle che collegava le diverse sezioni della

piattaforma ordini e l’inclusione delle collezioni bambino nella manifestazione ha permesso a molti espositori di mostrare l’intera gamma di prodotti. Il clou del programma è stato il conferimento del titolo di “Primo ambasciatore del design tedesco” da parte dell’Associazione dei Designer Fashion e Textile Tedeschi (Verband deutscher Mode- und TextilDesigner e.V. – VDMD), assegnato al designer Thomas Rath, di Düsseldorf, durante il press breakfast al ›Botschaft‹ di Cecilienallee. Nel corso del piacevole incontro, Rath ha commentato questo riconoscimento: “Essere un Ambasciatore del Design è una grande responsabilità che mi onora. Qui, nel cuore della capitale della Renania SettentrionaleVestfalia, creiamo una demi-couture che incontra il successo internazionale. Io sono portavoce di un’eleganza femminile e tagliente, molto apprezzata, che rende le donne felici – come loro fanno con me. Il buon design è così semplice”. -Insieme a Ulrike Kähler, Thomas Rath ha aperto The Gallery Selected Show di Igedo Company, dove nove brand hanno presentato uno spaccato della piattaforma ordini, nella suggestiva location dell’ex-fabbrica di viti. Il successivo Barbeque@The Gallery ha visto un dialogo approfondito sullo stato attuale del settore. L’evento si è concluso con un photo shoot sul Red Carpet Segment, nell’area ›Rheinlandsaal‹ dell’hotel Hilton, dedicata all’abbigliamento da sera. La designer Rith Heinen ha organizzato in

questa occasione uno shooting esclusivo della collezione “Lucie from Space” del marchio Rita Lagune, che ha catturato l’attenzione dei media. Positivo il parere di Franziska Albrecht, famosa blogger di “The Random Noise”, “La moda presentata a Düsseldorf e a The Gallery Düsseldorf - ha commentato - si rivolge a molti target diversi. E questo mi piace molto. La differenza essenziale rispetto a Berlino diventa evidente: qui la vendita e il business sono in primo piano”. A manifestare la loro soddisfazione anche espositori come Giorgia Both, proprietaria della fashion agency Agentur 22: “Abbiamo sempre esposto ad ›Hammer Hallen‹. Questo evento è stato positivo per noi perché il servizio di Igedo Company è stato impeccabile, e siamo riusciti ad avvicinare nuovi clienti al nostro brand”. Caroline Rauffauf, Ceo del brand Raffauf, che è tornato ad esporre con il Düsseldorf trade show e al ›Botschaft‹ dopo alcuni anni di assenza, si è dichiarata soddisfatta della nuova fiera e ha elogiato il concept, in cui sono mescolati un’atmosfera da showroom e una piattaforma d’informazione e intrattenimento. Rauffauf ha commentato: “›Botschaft‹ è un grande luogo d’incontro di per sé, ma il pezzo forte era il meraviglioso giardino. Abbiamo potuto incontrare molti attuali clienti, ma siamo anche riusciti a creare nuovi contatti. Oltre al pubblico dalla Germania del Nord e Centrale, anche retailer internazionali hanno visitato il nostro stand”.


Zoom 52

A cura di ALICE NOTARIANNI

Fiori Oscuri fashion and food concept store apre nel cuore di Brera

Inaugura nei giorni della settimana della moda Fiori Oscuri Fashion and Food concept store, uno spazio originale in un palazzo settecentesco nel cuore di Brera che ospiterà uno store altrettanto unico, dove la moda si intreccia con il cibo in un dialogo che punta sulla qualità e l’artigianalità della proposta e si ispira anche al contesto che lo circonda, ricco di storia e charme. Fashion and Food vuole essere una esperienza che coinvolge tutti i sensi: dalla musica che accoglie chi gli fa visita ai profumi e gusti di una cucina della tradizione, fino alla vista e al tatto delle proposte moda, preziose e originali. Lo stile è contemporary chic, dove l’eleganza si fa contemporanea nei dettagli e nelle decorazioni dei capi, che saranno esposti seguendo lo stile del luogo e i suoi diversi usi. L’ambiente proposto nei toni dell’oro, nero e bianco, vuole diventare un leit motiv che accompagnerà ogni dettaglio, dai complementi d’arredo ai tessuti, dagli accessori fino all’abbigliamento del personale, per sottolineare una continuità anche nelle sensazioni provenienti dalla visione dei colori, appagare l’occhio e promuovere le emozioni. Il tutto riproposto anche nelle opere esposte, effettuate a tecnica mista che dominano l’ambiente in maniera preponderante e contribuiscono alla creazione di

un’atmosfera magica. In ognuno dei suoi tre piani saranno presenti richiami a una linea di abbigliamento che celebra un'idea di lusso che consacra tradizionale e moderno in perfetta armonia con il design del locale posto in un antico palazzo del 1700. L’organizzazione e la sistemazione della collezione presentata, che punterà molto sull’artigianalità, sulla preziosità delle decorazioni e sulla personalizzazione dei capi, sarà tale da suscitare curiosità da parte dei clienti che saranno stimolati ad osservare, toccare e acquistare i prodotti esposti nelle modalità più attinenti e adeguate all’ambiente ospitante. In entrata si utilizzeranno vetrine espositive e scaffali inseriti in espositori e al piano interrato ganci, barre e sistemi a muro. Indossatori stilizzati appariranno in postazioni strategiche e le scenografie verranno cambiate ciclicamente per dare sempre una connotazione diversa al concept store, al fine di suggestionare, informare, coinvolgere il cliente. Quindi non una semplice esposizione di prodotti, ma ad un ambiente dove il cliente vive l’esplorazione e la scoperta di un’idea che si vuole trasmettere, grazie alle luci, alle musiche, ai profumi, ai gusti e ai sapori. L’ambiente del concept diventa così accogliente, familiare, riconoscibile ed unico nel suo genere.

Cresce Harmont & Blaine e con Clessidra punta alla Turchia

Siglato lo scorso 30 luglio l’accordo per l’ingresso di Clessidra nel capitale societario di Harmont & Blaine con una quota del 35%. Ottenuto il via libera dell’Antitrust lo scorso 25 agosto Harmont & Blaine chiude i primi 8 mesi del 2014 con un fatturato di 53,5 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto al 2013. Prosegue lo sviluppo della rete distributiva sui mercati internazionali con nuove aperture e funziona la strategia del retail diretto su cui l’azienda di upper casual sta concentrando sempre di più i propri investimenti con l’obiettivo di aumentare la propria brand awareness. L’attenzione si volge all’Europa dell’Est e all’Asia dove,

nel corso dell’estate, sono stati inaugurati gli store di Baku in Azerbaigian, di Bucarest in Romania e della terza boutique a Mosca presso il lussuoso Atrium Mall. Le boutique monomarca estere attualmente esistenti sono 70 e sono principalmente distribuite in Medio Oriente, Russia, Centro America ed Europa Mediterranea. Con l’ingresso di Clessidra SGR si punterà ai mercati dell’Asia, dell’Europa Continentale e dell’America. Il prossimo obiettivo sarà il potenziamento del mercato turco, dove Harmont & Blaine è già presente con una boutique monomarca a Istanbul: prevista l’apertura di 4-5 punti vendita entro la fine del 2015.

Il gothic chic di Philipp Plein apre a New York

L’iconico maxi teschio tempestato di Crystallized Swarovski Elements di Philipp Plein arriva in Madison Avenue. Dopo l'inaugurazione di un lussuoso showroom affacciato su Central Park e l'apertura del primo flagship store a Miami, entrambi a fine 2013, il brand tedesco continua la sua espansione retail nel 2014 con la prima boutique newyorkese di 140 metri quadrati. Il nuovo store, che ospita le collezioni abbigliamento donna e uomo oltre che le linee accessori, con scarpe, borse e gioielli, è realizzato in collaborazione con lo studio milanese di architettura AquiliAlberg. Il carattere del nuovo store è strong, enormi blocchi di marmo bianco e nero con finiture d’acciaio arredano gli spazi e creano giochi di luci e ombre, ma allo stesso tempo raffinato con lampadari in vetro grigio scuro di Murano che creano un seducente effetto fumé in tutto l’atelier.

Borbonese punta al Giappone con Sanki

E’ stato presentato ufficialmente a Tokyo, alla presenza della stampa e dei più importanti buyer nipponici, l’accordo tra Borbonese e Sanki Shoji Co., LTD per lo sviluppo e la distribuzione del marchio in Giappone. La griffe di borse, gioielli e accessori, nata a Torino nel 1910, sceglie l’esclusiva distribuzione Sanki, attiva

sul mercato nipponico dal 1956, per penetrare i mercati asiatici. Un piano quinquennale prevede in un primo momento l’apertura di corner e pop up store nei più importanti department stores, tra cui Takashimaya e Mitsukoshi, e in un secondo momento l’apertura di shop in shop e boutique monomarca.

Spinta retail di Golden Goose

Dopo l’apertura del primo flagship store a Milano, seguita da quella di Seoul e l’inaugurazione del website ufficiale, Golden Goose Deluxe Brand rafforza il retail con le prossime aperture di Tokyo, Seoul, Amsterdam, Beirut e Parigi. La scelta strategica è stata mirata: i mercati del Giappone e della Corea sono stati selezionati perché i più influenti sullo stile del brand negli ultimi anni, i mercati del Libano e della Danimarca perché emergenti e promettenti a livello commerciale, il mercato francese in quanto patria dell’alta moda. Il nuovo concept del negozio è legato al tema flag, simbolo del marchio e ispirazione costante di ogni collezione. L’idea dello spazio è dinamica: blocchi in rovere possono essere scomposti e ricomposti in moduli rivoluzionando in modo semplice e veloce gli interni garantendo un ambiente sempre nuovo e coinvolgente al consumatore.

eBay Collezioni ispira lo shopping online Dopo eBay Moda ed eBay Design, due pagine che offrono contenuti ispirazionali ai consumatori, la frontiera dell’Inspired Shopping ora si evolve in modo ancora più interattivo con eBay Collezioni. Attingendo dall’universo di prodotti nuovi acquistabili immediatamente su eBay, gli utenti possono creare vere e proprie ‘tavolozze ispirazionali digitali’ con gli oggetti desiderati e disponibili all’istante. Per gli utenti diventa quasi un gioco: basta scegliere gli oggetti messi in vendita su eBay, raggrupparli in una bacheca che si genera automaticamente con pochi click e attribuire un nome alla Collezione, con una breve descrizione. Per dare l’idea delle potenzialità di questo strumento, basti pensare che gli utenti italiani di eBay possono già attingere da oltre 3 milioni di Collezioni online create a livello globale, tra le quali più di 30.000 su eBay.it. E’ questa la svolta dell’”inspired shopping”, una tendenza evidenziata anche dalla ricerca commissionata da eBay all’Istituto IPSOS che ha

preso in esame i comportamenti e le opinioni degli italiani in relazione agli acquisti. E’ emerso, infatti, come l’ispirazione sia centrale per 9 italiani su 10 prima dell’acquisto online e rivesta un ruolo definito “importante”, ad esempio, nel 75% degli acquisti nella categoria Abbigliamento, nel 68% in Home & Garden e nel 64% nella categoria Hi-Tech. In generale, 4 italiani su 10 si sono detti interessati allo strumento delle collezioni online, create sia da altri utenti che da esperti o VIP. Da non sottovalutare l’aspetto visuale del commercio online. Secondo lo studio IPSOS, infatti, dal 45% al 58% degli italiani, a seconda della categoria comprano un prodotto dopo averne visto la fotografia online e uno su quattro (18%-26%) lo fa per oggetti che non aveva inizialmente intenzione di acquistare. Da notare, infine, come tre utenti su dieci (28%) negli acquisti online si lascino influenzare dai suggerimenti dei VIP. E proprio su eBay spiccano Collezioni realizzate da personaggi famosi,

nonché utenti eBay, come la top model Nadegè Dubospertus, il volto televisivo e blogger Filippa Lagerback e una delle più influenti blogger italiane, Irene Colzi di Irene’s Closet. Inoltre un prezioso contributo nella elaborazione delle tendenze è arrivato da Biblioteca della Moda, che periodicamente presenta dei mood per ispirare lo shopping.


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Web, giovani e attenzione alla qualità nei programmi di Camera Buyer Mario Dell’Oglio, diventato Presidente della Camera Italiana Buyer Moda a fine luglio, è al lavoro per portare avanti i punti principali del suo programma, che punterà sulla qualità dei capi, sulla valorizzazione della storia dei Best Shops italiani sul web e spingerà affinchè le nuove generazioni abbiano più spazio. Eletto a maggioranza, il già titolare siciliano di tre multimarca a Palermo (Dell’Oglio Store Since 1980, D’O uomo e D’O donna) ha preso il posto del toscano Beppe Angiolini alla guida dell’associazione con incarico di due anni. La giunta esecutiva appena nominata vedrà Claudio Antonioli vice-presidente e come consiglieri Beppe Nugnes (Nungnes 1920 di Trani), Claudio Betti (Spinnaker di Alassio), Toni Tanfani (Gisa di Ancona), Giovanni Venturini (Luisa di Rimini) e Francesco Galli (Folli

Follie) e Giampiero Molteni (Tessabit di Como) come tesoriere; Beppe Angiolini resterà, insieme a Flaminio Soncini, presidente onorario, con delega in comunicazione e immagine. L’impegno di Camera Italia Buyer Moda rimane quello di aiutare gli associati nel far conoscere la propria realtà imprenditoriale. Per il presidente Dell’Oglio e la sua nuova squadra la sfida sarà quella di sottolineare la capillarità con cui tutti i multibrand, dai più piccoli ai più grandi, dai più noti ai meno noti, ricoprono il territorio nazionale. Come un vero e proprio “custode dell’Italian Style” Camera Italia Buyer Moda si muoverà nell’intento di creare un percorso del lusso legato non solo alla moda ma anche al food&wine e all’arte e di diffondere il gusto italiano a livello nazionale e internazionale. Tra le prime attività interviste video pubblicate sul sito www.camerabuyer.it ai buyer, che parleranno del loro lavoro -cosa fanno e come lo fanno, dove orientano i propri acquisti- e delle boutique- la loro storia e le proposte di vendita e riassortimento. Una nuova e ulteriore spinta al digitale che vedrà anche la creazione di un nuovo e-commerce e una particolare attenzione ai giovani con facilitazioni per il loro inserimento in azienda.

A sinistra, Mario Dell’Oglio, Presidente della Camera Italiana Buyer Moda. In alto, un momento della Dream Night, la serata evento organizzata a fine luglio da Camera Buyer nella bellissima location di Villa Gaia Grandini a chiusura del mandato di Beppe Angiolini.

Nasce Glam Factory: il laboratorio innovativo di Braccialini Braccialini presenta Glam Factory. La maison fiorentina pensa ad un nuovo laboratorio creativo con l’intento di creare un contenitore di tutti i progetti speciali, le edizioni limitate e le idee sperimentali, frutto di contaminazioni stilistiche tra moda, arte, design e tecnologia. Sarà il cuore di tutta la ricerca, il luogo ideale di collaborazioni tra professionisti e giovani studenti provenienti da tutto il mondo. Il laboratorio è stato inaugurato con la creazione della "CARina bag", in vendita questo autunno-

inverno, realizzata in collaborazione con un’azienda marchigiana leader negli stampaggi in pvc, per la cui realizzazione sono state utilizzate tecnologie particolarmente sofisticate, come software per la modellazione tridimensionale, la simulazione di montaggio e la valutazione delle colorazioni per la prima volta impiegati nel settore della pelletteria. Per la primaveraestate 2015 debutterà invece un altro modello iconico, la “Fantasy Bag”, la shopping bag in pelle sfoderata, con due tasche interne e

Bread & Butter: annullata Barcellona e riconfermata Berlino Karl Heinz Müller rettifica l’annuncio fatto in luglio e annulla la location di Barcellona per l’edizione invernale del Bread & Butter e le date anticipate dall’8 al 10 gennaio 2015. Il salone internazionale di moda tedesco, fondato a Colonia nel 2001, conferma lo svolgimento regolare a Berlino presso

il Tempelhof Airport dal 19 al 21 gennaio 2015. Il cambiamento in calendario permetterà di evitare la sovrapposizione di date con le sfilate della moda internazionale e garantirà a espositori, buyer e stampa la sicurezza di un format conosciuto in un momento economico incerto.

Nobis arriva in Italia

Aprirà presto in Italia uno store monomarca del marchio canadese Nobis. La linea americana di abbigliamento outwear e accessori "timeless" - giacconi, cappelli e T-shirt, fondata nel 2007 dagli imprenditori Kevin Au-Yeung e Robin John Yates, già famosa tra vip e star mondiali per il suo stile, la sua funzionalità tecnica e la qualità, punta al mercato italiano con una nuova startegia. La collezione, disponibile in oltre 30 Paesi, tra cui Canada, Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Repubblica Ceca, Austria, Russia, Ucraina, Spagna, Giappone, Corea del Sud, arriva anche in Italia.
Nell' affermazione del marchio, Au-Yeung rimane fedele ai valori aziendali, finalizzati a perseguire una direzione innovativa e creativa, resa possibile grazie alle sue progressive strategie di gestione. Au-Yeung ha condiviso infatti la forte passione di Yates ad andare oltre le aspettative del consumatore nella sua esperienza

di acquisto di un capospalla di qualità. La visione di Yates si concentra sulla sperimentazione di una nuova direzione nel settore dell'abbigliamento lifestyle, sposando la funzionalità tecnica ad una silhouette più sagomata e in linea con le tendenze fashion del momento. Sfruttando l'esperienza e la direzione creativa di tutto il team Nobis, Au-Yeung e Yates continuano così a ricercare nuovi confini all'interno della sezione di mercato che dimostra un continuo incremento, dimostrato anche dall’arrivo nel Bel Paese.

chiusura a cala mita, che propone soggetti iper cromatici e visionari. Ogni pezzo sarà unico e irripetibile, come un’opera d’arte, grazie al nuovo servizio di personalizzazione, disponibile online sul sito Braccialini oppure fisicamente

in tutti i monomarca del brand, che permette di inserire, sotto il logo, il nome di chi lo indossa, una dedica o un messaggio.L’azienda toscana si appresta a dedicare al progetto

Glam Factory un vero e proprio dipartimento all’interno della sede di Scandicci per dare spazio a nuove contaminazioni interdisciplinari e creative.

F-abric: il materiale del futuro firmato Freitag

Colpisce ancora la progettazione innovativa dei due fratelli designer di Zurigo che, noti dal 1993 per la borsa postina realizzata con vecchi teloni di camion, hanno sviluppato in proprio una materia prima tutta nuova, composta da fibre vegetali, prodotta in Europa con l’impiego minimo di risorse, altamente resistente e completamente biodegradabile. Il concept è nato dalla volontà di equipaggiare il personale Freitag, addetto alla produzione e distribuzione, con abiti da lavoro più sostenibili e ragionevoli rispetto all’offerta dell’industria tessile globalizzata basata su cotone e materiali sintetici. Una sfida nuova per Daniel e Markus Freitag che, nati come fabbricanti di borse artigianali, sono entrati in un nuovo settore, quello tessile, e con l’aiuto di un ingegnere tessile, una designer e un modellista hanno dato vita, nel 2009, ad un progetto totalmente sperimentale, audace e ambizioso con l’obiettivo di sviluppare tessuti e abiti senza spreco di risorse, percorsi di trasporto infiniti ed eccessivo ricorso alla chimica, adatti all’usurante impiego in fabbrica e al 100% biodegradabili. Con questo obiettivo ha avuto inizio un lungo e approfondito studio delle fibre che ha fatto ricadere la scelta su fibre vegetali la cui produzione è rispettosa del terreno e consuma meno acqua del cotone ed è di più semplice lavorazione. Le fibre selezionate, del lino e della canapa, provengono dalla Francia, dall’Olanda e dal Belgio mentre il Modal è ottenuto dal legno di faggio dell’Austria. La coltivazione elimina qualsiasi uso di pesticida e riduce al minimo la chimica. I due fratelli hanno pensato in grande con un’attenta e precisa organizzazione dell’intera filiera. Le fibre vengono coltivate in Europa, entro un raggio massimo di 2.500 Km da Zurigo, così da impiegar la minor distanza dalla fibra al prodotto. I filati sono fabbricati in Slovenia,

Italia e Tunisia, le stoffe tessute in Italia e lavorate a maglia in Portogallo, i prodotti cuciti e lavati in Polonia e in Portogallo. Ogni stoffa e prodotto F-abric è stato poi testato fin nei dettagli di stile dall’F-Crew nella fabbrica di Freitag a Zurigo Oerlikon. Per cinque anni la perseveranza e la determinazione dei due designer svizzeri hanno superato svariate sessioni di prova e attività di sviluppo fino agli ultimi dettagli degni dei migliori perfezionisti: la scelta di rendere biodegradabili anche i componenti come fodere, label e cimosa, di rinunciare ai rivetti, di sostituire al più economico filo da cucito standard in poliestere un filo ecologico alternativo e di creare un meccanismo brevettato per applicare e rimuovere all’occorrenza i bottoni metallici. Oggi Freitag ha soddisfatto le proprie aspettative e può presentare il suo tessuto: resistente alle usuranti condizioni della fabbrica e biodegradabile al 100% in composteria in pochi mesi. Pantaloni e t-shirt in F-abric saranno in vendita dal prossimo novembre.


FASHION CHI LEGGE

Meno è meglio

E’ forse il consiglio più importante che mi sento di dare in fatto di moda: togliere e mai aggiungere, meno cose ma di qualità. di CRISTINA PARODI illustrazione di NICOLA GOBBETTO

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o sempre avuto una grande passione per la moda, cresciuta parallelamente alla mia carriera televisiva che, per forza di cose, obbliga a dare grande importanza all’immagine personale. All’inizio della mia carriera, essendo piuttosto giovane e con il viso da bambina, quando conducevo il TG5 cercavo di “bilanciare” con tailleur e abiti più formali, perfetti quelli di Max Mara. A Verissimo, invece, ho iniziato a osare di più: avevo molti stilisti che mi prestavano gli abiti e che tuttora amo molto, come Blumarine, Cavalli e Armani; generi molto diversi che mi piace anche mixare tra loro, perché ritengo che la vera eleganza sia proprio la capacità di abbinare in modo creativo, ma mai eccessivo. Io scelgo quasi sempre uno stile “casual chic”, comodo, ma mai scontato: anche i classici jeans con camicia bianca possono essere personalizzati con dei begli accessori, dal gioiello, alla scarpa, fino alla borsa. Ho una vera e propria passione per le borse, tanto da aver dedicato loro un intero capitolo del mio libro “Sei perfetta e non lo sai”, dove scrivo che molte “IT bag” penso siano degli “investimenti” migliori rispetto a scarpe o altri accessori, perché durano diversi anni e non passano di moda così facilmente, una bella borsa è bella

per sempre! Questo libro l’ho scritto proprio per dare dei consigli, condividere con le donne ciò che ho imparato nel corso degli anni in termini di moda e stile. La moda è una grande alleata per valorizzarsi ed essere più belle, ma è allo stesso tempo un’arma a doppio taglio, può fare dei terribili disastri! Partendo da questo pensiero nel libro offro il mio punto di vista sulle mise più adatte per ogni occasione, dalla cena tra amici, al colloquio, al primo appuntamento e, soprattutto, a seconda del proprio fisico: bisogna sapersi guardare allo specchio e capire quali sono i look che valorizzano la nostra figura e non seguire la moda del momento a tutti i costi. Lo scopo è sentirsi bene con se stesse e dare una buona immagine di sé agli altri, perché anche se non è la cosa più importante è sicuramente la prima che notano. Se devo dare un consiglio su tutti certamente scelgo “meno è meglio” , ossia cercare di avere sempre un look pulito, così come scegliere di comprarsi qualcosa in meno, ma di qualità. Il boom delle catene “low cost” ha cambiato il modo di vestire, certamente ha dato la possibilità di essere alla moda con un budget molto minore, ma ha creato anche confusione su quando indossare determinati capi.


FASHION ILLUSTRATED

Issue #28- Settembre/Ottobre 2014


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