Il giorno e la notte

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Calendario 2019

Il giorno e la notte


Il giorno e la no�e L’avvento della camera oscura (o camera o�ica) ha coinciso da un lato con la nascita del vedutismo consapevole (la prospe�iva è diventata automatica in quanto pilotata dalla stessa propagazione della luce) e dall’altro con le tecniche della riproduzione delle immagini. Così tra il 1600 e il 1700, con le copie ormai possibili (incisione, xilografia) delle opere dei grandi maestri del paesaggio, aumenta il loro accesso anche per i ceti sociali meno abbienti. Il tra�o d’inchiostro derivato dalla matrice, poi, poteva essere colmato da colorazioni trasparenti o coprenti. E in più si scoprì ancora che la trasparenza della carta poteva essere utilizzata per ulteriori colorazioni da aggiungere sul retro, operando anche, rinforzando la carta con cartone, delle aperture giustificate dalle immagini. Quelle che, standardizzate nelle misure, vennero chiamate “vue d’optique”, vedute d’o�ica, poterono, infine, venir poste dentro apparecchiature di legno (pantascopio), e, illuminate ora davanti, ora dal retro, iniziarono, complici capaci imbonitori, la spe�acolarizzazione delle immagini. Carlo Goldoni chiamò ne I rusteghi (1760) “mondo novo” questa nuova a�razione per fiere e intra�enimento pubblici che, tramite gli ambulanti, iniziarono a rallegrare educando, dal momento che le figure, le�e a loro volta a�raverso una lente di ingrandimento che confermava la visione prospe�ica fino quasi a simulare la tridimensionalità, rappresentavano sopra�u�o piazze e sfondi delle principali ci�à allora conosciute. La tradizione del supporto dipinto davanti e dietro e rivelato da una gestione oculata della luce, venne confermato e ada�ato ad altre forme di spe�acolo, come la Lanterna Magica i cui vetri potevano essere, in proiezione, dissolti da fonti diverse uno nell’altro, provocando, sempre la magia del passaggio temporale giorno-no�e. O come il Diorama (1822) di Louis Daguerre un padiglione con grandi teli dipinti da entrambi i lati che illuminati alternativamente creavano, con l’aiuto di musica e rumori dal vivo, vere e proprie narrazioni. Come sempre il principio si aggiorna con il progresso e Carlo Ponti o�ico e fotografo svizzero trapiantato a Venezia, inventa con il Megaletoscopio (1864) un apparato simile al Mondo Novo con immagini fotografiche, fotografie che presto, stampate su carta leggera albuminata, diventano in rilevo colorato nelle stereoscopie. E infine i gioca�oli raffinati che gestiscono la sgargiante stampa cromolito per o�enere sempre la magia dell’effe�o giorno-no�e (Polyorami). Che arriva, proprio a cavallo del 1900, ora nei casalinghi Teatri delle Ombre retroilluminati (Loïe Fuller e la sua danza serpentina), ora nelle cartoline illustrate con tanto di breve�o internazionale che consente l’apparire del romantico quarto di luna sopra le finestre illuminate. Carlo Montanaro, 1 o�obre 2018


gennaio

Mondo Novo portatile e componibile a due visori, con portacandele, 37,5 x 63,5 x 30 cm allungabile a 99, legno, metallo, vetro, Olanda, seconda metà 1700 con Vue d’optique Prospect der Realte Brüggen in Venedig - Vue du Pont Realte de Venise.

Photo © Francesco Barasciutti

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febbraio

Vue d’optique, Prospect der Realte Brüggen in Venedig. - Vue du Pont Realte de Venise. Ausburg, Kaiserlich Franziskische Akademie, Probst, incisione colorata incollata sul cartone e traforata, 31,5 x 45,2 cm, Germania 1780.

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Photo © Francesco Barasciutti


marzo

Vue d’optique, Vue Perspective de l’interieur du Palais du Doge à Venise, ignoto, incisione colorata, incollata su cartone e traforata, nel verso tracce di fumo di candela, 28,5 x 41,8 cm, Francia dopo 1750.

Photo © Francesco Barasciutti

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aprile

Megaletoscopio Privilegiato, Carlo Ponti, Venezia 1862, legno, ferro, vetro, 44 x 62 x 90 cm, all’interno telaietto con foto all’albumina di Piazza San Marco, Venezia 1864.

Photo Š Francesco Barasciutti

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maggio

Fotografia all’albumina della Punta della Dogana dal Campanile di San Marco (25,5 x 36 cm) retrocolorata e traforata, già inserita in telaio di balsa leggermente ricurvo con tela bianca posteriore per l’inserimento nel Megaletoscopio, Carlo Ponti, Venezia 1864.

Photo © Francesco Barasciutti

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giugno

Polyorama Panottico, Pierre Henry Amand Lefort 120 x 125 x 158 mm legno, carta, lente, specchio, cromolito in telaietto (95 x 143 mm), colorata e traforata sul retro: St. PÊetersburg et la colonne d’Alexandrine, Parigi 1849.

Photo Š Francesco Barasciutti

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luglio

Due vetri da lanterna magica su telaio di mogano (16,5 x 10 cm), di una serie Beautiful Venice, fotografie su vetro (7,7 x 7,7 cm) della Punta della Dogana dal Campanile di San Marco, colorate a mano per dissolvenza incrociata effetto giorno notte, Inghilterra seconda metĂ 1800.

Photo Š Francesco Barasciutti

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agosto

Lorgnette Pittoresque, ovvero - Polyorama Lorgnette Pierre Henri Amant Lefort, conico metallo, vetro, 15 x 35 x 80 mm, con cormolito circolare (80 mm) traforato Interno di chiesa, Parigi 1849.

Photo Š Francesco Barasciutti

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settembre

Visore stereoscopico, tipo messicano, legno, metallo, vetro, vellutino, 32 x 10 (con impugnatura 19) x 12 cm, provenienza ignota, seconda metà 1800, con stereogramma 85 x 175 mm, indicata a mano Perspective de St. Marc et de la tour de l’horloge, Venise, albumina, retrocolorata con copertura traforata “effetto notte”, provenienza ignota, seconda metà 1800.

Photo © Francesco Barasciutti

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ottobre

Tableaux Lumineux / Théãtre des ombres, scatola (50 x 40 x 13,5 cm) con all’interno boccascena con apertura per litografie traforate su schermo bianco (47 x 38,5 cm), La Loïe Fuller ou La Danse Serpentine, Mauclair e Dacier Editori, Parigi 1901.

Photo © Francesco Barasciutti

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novembre

Cartolina postale, brevetto Die Cut Hold-To-Light, W. Hagelberg Akt.-Ges. di Berlino (DRGM 88077), Palazzo Ducale, veduta generale, cromolito fustellato con incollatura di un secondo foglio (9 x 14 cm) ProprietĂ Esclusiva A.Guaneri, Milano 1899 ca.

Photo Š Francesco Barasciutti

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dicembre

Cartolina postale, brevetto Die Cut Hold-To-Light, W. Hagelberg Akt.-Ges. di Berlino (DRGM 88077), Canal Grande con Rialto e Palazzo Manin, cromolito fustellato con incollatura di un secondo foglio, (9 x 14 cm) ProprietĂ Esclusiva A.Guaneri, Milano 1899 ca.

Photo Š Francesco Barasciutti

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testo: Carlo Montanaro fotografie e grafica: Francesco Barasciu�i stampa: Grafiche Veneziane supplemento ai numeri 17/18 di “All’Archimede” dire�ore responsabile: Carlo Montanaro registrato presso il Tribunale di Venezia al n.2/2014 il 18.01.2014 L’Associazione Culturale “Archivio Carlo Montanaro” si è costituita il 24 marzo 2010 presso il notaio Paolo Chiaru�ini di Venezia ed è stata registrata al n. 127015. Iscri�a all’Albo delle Associazioni di Venezia con il n. 3328 con delibera del consiglio Comunale n.114 del 24-09-2015. Con il decreto n. 114 del 23 se�embre 2013, in base alla legge regionale n. 50/1984, art. 41, i fondi e le raccolte documentarie appartenenti all’“Archivio Carlo Montanaro“ di Venezia sono dichiarati di interesse locale. Con il contributo dell’Associazione Nazionale di Cultura Cinematografica CINIT

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L’Associazione Culturale “Archivio Carlo Montanaro”, ha sede legale in Venezia 30125, San Polo 896, telefono +39-041-5231299, con la redazione di “All’Archimede”. Dal 17 dicembre 2014 è operativa LA FABBRICA DEL VEDERE (Venezia 30121, Cannaregio 3857 telefono 39-041-5231556) che ospita, a piano terra, gli avvenimenti e gli eventi dell’Archivio Carlo Montanaro e che rende accessibili, nei piani superiori, su prenotazione, biblioteca, videoteca, fototeca, emeroteca, archivio cartaceo, raccolta di ogge�i e memorabilia (collezione Trevisan, Montanaro, D’Este) e laboratorio. www.fabbricadelvedere.it - info@fabbricadelvedere.it L’Associazione Culturale “Archivio Carlo Montanaro” può ricevere donazioni e contributi liberali non sogge�i a IVA ai sensi dell’art. 4 commi 2 e 4 del DPR n. 633/72. L’IBAN di Banco San Marco, (gruppo Banco Popolare S.C. AG 9 VE) è IT86H0503402022000000001192, ma si può operare anche tramite PAYPAL collegandosi al sito www.archiviocarlomontanaro.it L’“Archivio Carlo Montanaro” ha 94072930277 come Codice Fiscale. Per comunicare: acmve@inwind.it, archiviocarlomontanaro@gmail.com, facebook: archiviocarlomontanaro, cellulare +39-347-4923009. L’Associazione Culturale ”Archivio Carlo Montanaro” pubblica il periodico “All’Archimede”, stampato in proprio e poi diffuso, non scaricabile, nel sito www.archiviocarlomontanaro.it

Copyright 2019 © Francesco Barasciu�i fotografo e Associazione Culturale ”Archivio Carlo Montanaro”

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