Edgar Allan Poe - Eureka

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EUREKA

Edgar Allan Poe

milioni di stelle come la nostra, perché non la VEDIAMO, proprio NOI che siamo nella zona centrale dell'ammasso, la zona VICINO alla quale, in ogni caso, deve essere situata questa enorme stella?". La risposta è stata pronta: "Essa deve essere non- luminosa come i nostri pianeti". Qui dunque per perseguire uno scopo l'analogia è improvvisamente venuta meno. Si potrebbe dire: "Sappiamo che esistono effettivamente stelle non-luminose, ma non di questo tipo". E' vero che abbiamo buone ragioni per fare questa ipotesi, ma non abbiamo di certo alcun motivo di supporre che tali stelle non- luminose siano circondate da stelle LUMINOSE, quando pure queste sono circondate da pianeti non-luminosi; ed è esattamente tutto ciò di cui Mädler è chiamato a trovare qualcosa di analogo nei cieli, perché questo è precisamente ciò che egli immagina a proposito della Galassia. Ammettendo che le cose stiano così, non possiamo fare a meno di immaginare in quale triste imbarazzo debba mettere tutti i filosofi dell'"a priori" la necessità di provare PERCHE' E' COSI'. Ma pur ammettendo, a dispetto dell'analogia e d'ogni altra cosa, la non-luminosità della grande sfera centrale, ci possiamo chiedere come mai questa sfera così immensa non sia resa visibile dai fasci di luce gettati su di essa da 100 milioni di splendide stelle irradiati in tutte le circostanti direzioni. Dinanzi all'incalzare di questa domanda, l'idea d'una sola stella centrale effettivamente solida sembra sia stata in qualche modo abbandonata, mentre la teoria continuava ad asserire che i sistemi degli ammassi effettuano le loro rivoluzioni semplicemente intorno a un centro di gravità immateriale comune a tutti. Qui, ancora una volta, per adattarsi a uno scopo l'analogia è venuta meno. I pianeti del nostro sistema girano, è vero, attorno a un comune centro di gravità; ma essi lo fanno in relazione con, e in conseguenza di, una stella materiale la cui massa equilibra abbondantemente il resto del sistema. La circonferenza matematica è una curva composta di un'infinità di linee rette. Ma quest'idea della circonferenza, un'idea che dal punto di vista di ogni geometria comune è semplicemente l'idea matematica distinta dall'idea pratica, è, a rigor di termini, l'unico concetto PRATICO che abbiamo diritto d'accettare riguardo alla maestosa circonferenza di cui dobbiamo occuparci, o almeno immaginare, allorché supponiamo che il nostro sistema giri intorno a un punto al centro della Galassia. Provi la più potente delle immaginazioni umane a fare soltanto un passo nella comprensione di una curva così ineffabile! Non sarebbe tanto paradossale dire che anche l'improvviso bagliore di un lampo che girasse ETERNAMENTE attorno alla circonferenza di questa straordinaria circonferenza percorrerebbe per sempre ETERNAMENTE una linea retta. Non è ammissibile al di là d'ogni concezione umana che il percorso dell'orbita solare abbia deviato, sia pure minimamente, da una linea retta, anche in un milione di anni; pure, dobbiamo credere che durante il breve periodo della nostra storia astronomica si sia effettivamente manifestata una curva anche se per un solo momento, nell'assoluta inezia di due o tremila anni. Si può dire che Mädler ABBIA realmente accertato la presenza di una curva nella direzione del percorso attraverso lo Spazio del nostro sistema ora esatta-

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