OXYGEN n. 16 - Enel. Il futuro, da 50 anni

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oxygen | 16 — 06.2012

Passato futuristico In apertura, un’immagine tratta da un film satirico australiano del 1952, che immaginava la politica nel 2000. A sinistra, il robot telecomandato Mobot Mark II del 1964. A destra, un bambino, nel 1952, si prepara a un improbabile viaggio su Saturno e Urano; un cappello da sposa al Boston Fashion Show del 1956, con le antenne per tenere in contatto sposa e famiglia durante la luna di miele.

Reti di energia auto-organizzate e intelligenti, oggetti parlanti, oggetti volanti, tavole mnemoniche, saperi arcani in grado di trasferire tutto lo scibile umano in “nuvole”, mezzi di trasporto semoventi. Sembra la descrizione di uno scenario fantasy ma in realtà si tratta di tecnologie piuttosto diffuse o di prossima diffusione (nell’ordine: smart grids, smartphones, aeromobili, tablet, cloud computing, auto intelligenti). Una delle intuizioni più celebri e citate dello scrittore di fantascienza William Gibson è quella secondo cui «Il futuro è già qui. Semplicemente non è distribuito uniformemente». Ci sarebbero dunque pezzi di futuro sparsi per il Pianeta che annunciano scenari più o meno rosei per l’umanità. Sono tecnologie agli esordi, esperimenti su piccola scala di modelli sociali ed economici alternativi, oggetti dal design innovativo e rivoluzionario. Ti è capitato di trovarti di fronte a oggetti, persone, situazioni che ti hanno fatto pensare che si trattasse di chiare anticipazioni del futuro nel presente? Viceversa, quali sono gli ingredienti del presente che ritieni irrinunciabili in un mondo futuribile? 088

Sto leggendo in questo periodo un libro, Reinventing Discovery di Michael Nielsen, che parla di come il web possa modificare il modo di fare scienza. In qualche modo mi sembra, o forse semplicemente spero, che sia un’anticipazione di un futuro nel quale la rete venga sfruttata al meglio delle proprie possibilità. Per quel che riguarda l’oggi, più che altro spero nell’evoluzione di elementi già presenti, ma non ampiamente diffusi o condivisi: la tutela dei diritti dell’uomo, la diffusione della democrazia, le tecnologie verdi. Qual è, se c’è, l’elemento dominante – nel senso di un materiale particolarmente importante e conteso, una pratica sociale particolarmente diffusa, un motivo estetico ricorrente – nel mondo futuro che immagini? La connettività. Credo che vivremo in un mondo sempre più interconnesso, in cui tutti potranno, almeno in potenza, comunicare con tutti. Se questo poi aumenterà o diminuirà la nostra solitudine, è tutto da vedere. Una gran parte della tradizione fantasy si nutre di immaginari – all’apparenza “antimoderni” – che attingono a un ge-

Mi piacerebbero città nelle quali si trovi un nuovo equilibrio con la natura, in cui la tecnologia permetta l’ecosostenibilità. Peraltro, la tecnologia già ci offre questa possibilità, ma non la stiamo sfruttando al meglio


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