ELSIANER - n°8 2014

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DIRITTO DELLE SOCIETÀ TRA INNOVAZIONE E STABILITÀ I DIRITTI COME ANTIDOTO DELLA PAURA PROGRAMMA STEP TESTIMONIANZA

n° 008 2014 ELSIANER a rivista ufficiale di ELSA Italia - edito da ELSA

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DIVORZIO DIVORZIO E PADRI SEPARATI DIVORZIO ALL’ITALIANA


Benvenuto in ELSianer, simbolo di tutte le sezioni di ELSA Italia. Vorremmo ringraziare tutte le persone che ci hanno lavorato. Tutti coloro che hanno usato il loro tempo per scrivere questi articoli, tutti coloro che hanno usato il loro tempo per raccoglierli, per riordinarli, per sistemarli, per trovare le foto adatte, per l’impaginazione... Ma vorremmo ringraziare anche te. Si, proprio tu, caro lettore. Tu che proprio ora stai leggendo queste poche righe. Perchè se questa rivista vive è anche grazie a te. Perchè la nostra potrebbe anche essere la rivista più bella del mondo, ma non sarebbe nulla se proprio tu non le dessi importanza. Se anche tu vuoi scrivere per ELSianer contatta: Irene Astorri - direlsianer@elsa-italy.org

RESPONSABILE MARKETING E IMPAGINAZIONE: ALESSANDRO CASTELLETTI RESPONSABILE RIVISTA PER ELSA ITALIA: IRENE ASTORRI REDAZIONE: FRANCESCO ARMAROLI IRENE ASTORRI MICHELE POZZO

SI RINGRAZIA MARTINA VENTURELLI CHE CI HA PRESTATO ALCUNE FOTO PER ACCOMPAGNARE ALCUNI ARTICOLI DI QUESTO NUMERO - WWW.MARTINAVENTURELLIPHOTO.WEEBLY.COM


INDICE

CHI SIAMO Non conosci ancora ELSA?

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IN QUESTO NUMERO Divorzio e padri separati

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Divorzio all’italiana

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Diritto delle società tra innovazione e stabilità

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La tutela delle persone con disabilità

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I diritti come antidoto della paura

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INTERVISTA Intervista al nuovo CDN - intervista realizzata in occasione dellla LI AN a Ferrara

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TESTIMONIANZE Programma STEP - Testimonianza

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NON CONOSCI ANCORA ELSA? A JUST WORLD IN WHICH THERE IS RESPECT FOR HUMAN DIGNITY AND CULTURAL DIVERSITY Il 4 maggio 1981 la storia di ELSA ha inizio; cinque

mondo del lavoro con programmi di tirocinio. E

studenti provenienti da Polonia, Repubblica

molto altro.

Federale di Germania, Austria e Ungheria

Attraverso il suo impegno in ambito mondiale,

si uniscono con l’obiettivo di far nascere un

ELSA intrattiene rapporti privilegiati con varie

Network in cui giovani giuristi provenienti da

istituzioni internazionali, trai quali il Consiglio

vari Paesi potessero confrontare le loro idee,

d’Europa, WIPO, UNESCO, permettendoai soci

opinioni ed esperienze.

ELSiani di partecipare, in qualità di delegati, alle

Nel corso degli anni ELSA è diventata la più

sessioni di lavoro di queste organizzazioni.

grande associazione di studenti di materie

A tal riguardo, ELSA si onora di avere in qualità

giuridiche in Europa e una delle più grandi a

di Padrini i

livello mondiale. E’ attualmente presente in 42 Paesi – dalla

ELSA opera su tre livelli diversi, indipendenti

Finlandia alla Macedonia, dal Portogallo al

ma collegati tra loro: internazionale, nazionale

Kazakistan – dove opera attraverso le Sezioni

e locale.

Locali situate in più di 250 città universitarie,

Le Sezioni Locali rappresentano la spina dorsale

con oltre 40 000 soci.

dell’Associazione. Le Sezioni Nazionali ed ELSA

ELSA è un’associazione culturale, indipendente,

International coordinano le attività associative.

apartitica, gestita da studenti e giovani laureati,

Ogni livello è caratterizzato dalla presenza di

senza scopo di lucro, che si adopera per costruire

un organo esecutivo e di uno assembleare. La

un mondo più giusto fondato sul rispetto della

sede di ELSA International è a Bruxelles, presso

dignità umana e della diversità culturale.

l’ELSA House.

Il nostro obiettivo è quello di contribuire alla

ELSA, per raggiungere i propri obiettivi, può

formazione giuridica, nonché all’educazione sulla

contare sul supporto di ELS (the ELSA Lawyer

responsabilità sociale dei giovani giuristi. ELSA

Society), Network in cui confluiscono i Seniors

offre ai suoi soci gli strumenti per approfondire

dell’Associazione.

la conoscenza e il confronto tra i differenti sistemi giuridici europei in un’ottica di dialogo e cooperazione scientifica; si attiva per incentivare i contatti in campo accademico organizzando seminari e conferenze (specialmente in ambiti non curati dai corsi universitari); nonché vuole permettere ai propri soci di affacciarsi sul

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4 IL NETWORK ITALIANO


DIVORZIO E PADRI SEPARATI Quando una coppia con figli opta per la separazione, spesso compie una scelta prettamente egoistica. I figli sono le uniche vittime innocenti di un rapporto ormai andato a rotoli. Nonostante la legge 54/06 parli dell’affidamento congiunto, i figli rimangono nella maggior parte dei casi con la madre e nei fine settimana con il padre (a seconda delle varie disposizioni del Giu-

dice in sede di separazione). E’ un dato di fatto supportato dalle cifre: nell’85 per cento circa dei casi il figlio viene affidato alla madre e soltanto nel 5-7 per cento al padre. Le madri sono viste come angeli, pronte a dare la vita per proteggere i loro bambini e sono quelle che, per natura, hanno un’infinita dose di dolcezza nella loro anima. Ma esistono ancora e purtroppo tante mamme

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che, quasi sempre a torto, impediscono ai che il diritto) di mantenere, istruire ed edufigli di vedere i padri, al punto da incorrere care i figli, questo risulta comunque possibiin una violazione dei provvedimenti sull’afle se il figlio trascorre la più parte del tempo fido. I padri, invece, sono visti spesso come in ambiente materno? Se una separazione figure austere, attuali stereotipi degli atnon è scelta univoca, quindi non consentempati “Patres Familias” suale, l’odio che si crea romani. Dopo la fine di NELL’85 PER CENTO CIRCA DEI CASI IL verso l’ex coniuge va un legame però, sono FIGLIO VIENE AFFIDATO ALLA MADRE E ad insediarsi automatiquasi sempre gli uomi- SOLTANTO NEL 5-7 PER CENTO AL PADRE camente nell’anima del ni ad abbandonare la bambino, fino a farlo dicasa coniugale e a trovarsi in condizioni di ventare un adulto cresciuto con la consapeemergenza abitativa, con l’aggravante delle volezza che la sua famiglia avrebbe potuto difficoltà economiche per le spese della seavere più vita se non si fosse imposta la via parazione. I padri, così, portano silenziosadella separazione; la più dolorosa. Un noto mente nel cuore, il peso delle decisioni di un proverbio recita: “La condotta dei genitori è giudice non troppo attento ai loro bisogni. la guida dei figli”. I genitori allora, se sono Due giorni su sette, ecco il tempo che hanno tali ed amano i loro figli, dovrebbero creare a disposizione per trasmettere il loro amore sempre e comunque situazioni di assoluta alla loro più bella creatura. La creatura che parità ed equilibrio, donandosi lo stesso riillumina di gioia i loro volti più di qualsiasi alspetto reciproco che li ha spinti a mettere al tra cosa al mondo. Se è vero che il genitore mondo il frutto della loro unione. non affidatario conserva l’obbligo (ma an-


DIVORZIO ALL’ITALIANA

ANALISI DELL’EVOLUZIONE NEI TEMPI DI SCIOGLIMENTO DEL VINCOLO MATRIMONIALE Da metà Gennaio 2014 viene riaperta, all’ordine del giorno, la mozione sul Divorzio Breve. L’obiettivo presentato e passato, per ora, alla Camera, porterebbe tra le possibili novità la modifica dell’art 3 della L. n.898/1970( precisamente al secondo capoverso della lettera b)del numero 2)); “tre anni a far tempo dalla avvenuta comparazione dei coniugi innanzi al presidente del Tribunale nella procedura di separazione personale anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale.” sostituito dalla seguente: “dodici mesi dalla notificazione della domanda di separazione”. Già nel 2003 un testo di proposta sul Divorzio Breve arrivò in Aula alla Camera per essere fermato dagli antiriformisti. Nel 2008, invece, si sciolse la legislatura prima che il testo approvato in commissione riuscisse ad arrivare in Aula. Ancora, nel 2012, il testo approvato in commissione fu depennato dall’ordine del giorno dei lavori della Camera, arrivando al 2013 con la fine della legislatura e nuovamente a nulla di fatto. Finalmente ,conformemente ad altri paesi Europei, rinasce per l’ennesima volta la speranza che tale esigenza venga ascoltata da entrambe le Camere. L’Italia, paese fondamentalmente e ideologicamente Cattolico, sente la necessità di opporsi ai vincoli di un’ideologia ormai antiquata e superata. Il ministro Orlando, intervenendo in commissione giustizia al Senato del 23 Aprile 2014, ha parlato di degiurisdizionalizzazione del procedimento di separazione e divorzio con-

sensuali che dovrebbero ,secondo il suo parere, venire affidate agli avvocati. Così anche la LID “Lega Italiana Divorzio Breve”, si è pronunciata a riguardo: da un video-messaggio il segretario della LID, Diego Sabatinelli, illustrando le dinamiche della possibile Riforma, ricorda al popolo del web come la “battaglia” per il Divorzio Breve non sia da sottovalutare. Non tutti possono comprendere i disagi che i tempi di ottenimento del divorzio possono comportare. Solamente per una separazione consensuale spesso i tempi di attesa possono superare dai tre ai cinque anni, se poi la separazione è di tipo legale gli stessi tempi quasi raddoppiano. Arrivati al mese di Maggio 2014 questi sono i fatti. Il matrimonio è il fondamento di una società, basato sul rispetto, sulla fedeltà nonché sulla reciprocità negli obblighi e nei doveri. Ma nel momento in cui tali requisiti vengono accertati come decaduti, la legge e chi deve farla applicare, dovrebbero, quanto meno nei tempi indicati da quest’ultima , intervenire per evitare il verificarsi di episodi irreversibili. Con questo, non si può di certo avere la certezza assoluta di una riparazione personale delle proprie perdite in quanto coniuge/genitore/persona fisica, ma quanto meno la soddisfazione di sentirsi liberi e protetti da un diritto nato, sviluppato e applicato(con tanta fatica) nella nostra Nazione. Le teorie sul Divorzio Breve sono molteplici; divisi tra diffidenti e fiduciosi. Per il resto, non ci resta che aspettare.

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DIRITTO DELLE SOCIETÀ TRA INNOVAZIONE E STABILITÀ DAL VOTO PLURIMO AL CAPITALE SOCIALE, ECCO TUTTE LE NOVITÀ SULLE SOCIETÀ INTRODOTTE DAL “DECRETO COMPETITIVITÀ” Il 25 giugno scorso doveva essere una data cruciale per lo

sociale e senza rispettare il rapporto tra obbligazioni anco-

svecchiamento della PA con l’approvazione di un “Decreto

ra valide e patrimonio. Il decreto-legge inoltre si impegna

Semplificazione”. Nella riunione del Consiglio dei Ministri,

a cancellare l’ultimo comma dell’art.2351 cod.civ.. La novi-

oltre al provvedimento sulla trasparenza dell’azione am-

tà apportata dovrebbe facilitare il controllo da parte degli

ministrativa, si è però riformato l’intero impianto del Diritto

azionisti di maggioranza degli assets societari e preveni-

Societario, con novità riguardo alla disciplina delle SpA, Srl

re nuovi casi “FIAT”, questo, almeno, da un punto di vista

e Società Cooperative, introdotte dal d.l. 94/2014.

giuridico. Il decreto non fornisce indicazioni su come dover

Riguardo al primo modello societario sono quattro gli

emettere azioni di questo tipo, delegando il vuoto legisla-

aspetti che bisogna focalizzare: a) riduzione del minimo

tivo ad un apposito regolamento Consob.

legale per la costituzione di una SpA da €120.000 ad

Riguardo le Srl e le Società Cooperative le novità si rifletto-

€50.000;b) abolizione del divieto di emissione di azioni

no sui controlli interni. L’abbassamento del minimo legale

con diritto di voto limitato non superiori a metà del capi-

per la costituzione di una SpA implicherebbe l’abolizio-

tale sociale, sancito dall’art. 2351 cod. civ.;c) cancellazione

ne del requisito del capitale per la nomina dell’organo di

del divieto di emissione di azioni a voto plurimo, sancito

controllo: vengono così riformati gli artt. 2477 e 2543 cod.

dall’art. 2351 cod. civ.;d) abolizione degli artt. 2412 e 2413

civ. Viste le novità apportate dalla “mini-riforma”, sono

cod. civ. in tema di limitazioni all’emissione di bond.

probabili ulteriori risvolti in sede di conversione in legge

Il progetto viene incontro alle esigenze delle imprese: valutare alternative alla morsa del credit crunch. Così il Governo adotta misure importanti: la società potrà infatti emettere bond superiori al limite del doppio del capitale

del decreto, con l’adozione di regolamenti d’attuazione e provvedimenti di autorità indipendenti.

Pietro Lopreiato - Socio ELSA Bologna.


ELSA DAY A TRIESTE

LA TUTELA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

L’ELSA Day è il giorno in cui possiamo sentirci

primo intervento è della prof.ssa Patrizia Romito

parte di un network che porta avanti una visio-

che ha posto l’attenzione sui problemi della di-

ne e degli scopi comuni e che lavora per miglio-

sabilità in una prospettiva di genere. Il secondo

rare il presente. Per questo ELSA Day, il tema da

ospite a parlare è il sig. Vincenzo Zoccano, pre-

noi scelto è stato quello della tutela della per-

sidente della Giunta regionale dei disabili e delle

sona con disabilità. Perché questa scelta? ELSA

loro famiglie, il cui intervento si è concentrato

mira ad un mondo in cui vengono protetti i diritti

sul concetto di persona con disabilità. A segui-

umani, in cui non vi sono discriminazioni di alcun

re, il prof. Angelo Venchiarutti si è soffermato

tipo: e chi più delle persone disabili subisce di-

sull’aspetto prettamente giuridico della tutela

scriminazioni e limitazioni ai propri diritti? Molto

delle persone con disabilità. Dalla teoria passia-

spesso le persone che hanno un qualche tipo di

mo alla pratica: la prof.ssa Elena Bortolotti ha

disabilità vengono ristrette ai margini della so-

esposto quale debba essere l’impegno concreto

cietà, si pensa che non possano vivere una vita

per la tutela. Di vita sociale ci parlano anche i

“normale”, molto spesso si parla di integrazio-

responsabili dell’A.S.D. Pinna Club dell’associa-

ne, o di inclusione, senza poi avere il coraggio di

zione A.I.A.S. di Trieste, che ci ha immerso nel

passare alla pratica. Allora, come fare per diffon-

suo lavoro quotidiano. Prima, durante e dopo

dere la cultura dell’inclusione e dell’integrazio-

l’evento è stato presente un banchetto informa-

ne? Come fare ad abbattere i muri di pregiudizi?

tivo ed una mostra fotografica.

Cosa possiamo fare noi? Da questa domanda è nato il nostro ELSA Day! Lo scopo è stato quello di portare alla luce queste problematiche, di

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diffonderne la conoscenza partendo dai nostri

Chiara Moretto – VicePresidente Attività Acca-

stessi compagni, perché i problemi si possono

demiche – ELSA Trieste

risolvere solo se si conoscono, ma per conoscer-

Elena Maglio – Segretario Generale -

li bisogna parlarne e discuterne. Lo abbiamo fatto attraverso una tavola rotonda, un banchetto

ed una mostra fotografica. Potenzialità, abilità

ELSA Trieste

residua, riequilibrio delle opportunità, famiglie,

Stefano Segnan – VicePresidente STEP - ELSA

integrazione e dignità: sono state queste alcu-

Trieste

ne delle parole su cui si è incentrato l’incontro. Il


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I DIRITTI COME ANTIDOTO DELLA PAURA

UNA RIFLESSIONE DE “ IL DEMONE DELLA PAURA” DI ZYGMUNT BAUMAN.


Quale miglior modo per analizzare la funzione del diritto, se non da un’opera sociologica? Nell’opera Il demone della paura, Z. Bauman ha essenzialmente tracciato l’evolversi delle paure della società, di come gli Stati abbiano “gestito la paura “ attraverso le “politiche di assicurazione”, dalla nascita delle mixofobie fino all’epoca attuale con gli effetti della c.d. “globalizzazione negativa” che altro non è se non “l’insieme dei meta-problemi che condizionano gli altri problemi”. Quello che appare di grande interesse è come l’autore abbia posto soluzione alla questione di come gestire gli effetti lancinanti della paura di massa (es. immigrazione, terrorismo, crisi economica) l’affermazione dei diritti politici e individuali. Dei diritti politici, ossia quei diritti che danno la concreta e libera possibilità di partecipare alla formazione delle leggi; dei diritti individuali, quelle facoltà imprescindibili di cui una persona deve disporre per essere considerata tale. Due sono i punti da tenere presente circa l’assunto appena esposto: che i diritti individuali e politici debbano essere riconosciuti a tutti e congiuntamente; che il riconoscimento valga per tutti, includendo in “tutti” non solo i membri di un singolo popolo così considerato, ma riferendosi all’intera umanità. Una volta concluso questo processo sarà naturalmente raggiunta ciò che ancora fatica a incorrere (che oggi appare quasi un’utopia): la sicurezza. La sicurezza della comunità, la sicurezza di garantire l’incolumità personale dell’individuo. Risultato di non semplice riuscita considerando di vivere in una realtà dove la sicurezza è sempre più oggetto di transazioni politiche, ma che con la politica mal si combina, dovendo essere più configurabile

come elemento naturale di una società civile. La politica, al massimo, dovrebbe essere strumento per la sua ottimizzazione, non già per il suo riconoscimento, porsi quindi su un gradino inferiore, a servizio di essa. Proviamo ora a implementare quello che ci siamo detti con le realtà del mondo: pensiamo a quei paesi che secondo il nostro senso comune definiamo “in via di sviluppo”, o a quei paesi dove è negato qualsiasi riconoscimento politico (pensiamo ad Israele e la questione palestinese , ma si potrebbero fare molti altri esempi) ma anche alle culture occidentali dove per lo meno sembra essere garantita una eguaglianza formale, ma non sempre questa combacia con le realtà sostanziali di effettiva utilità. Il discorso potrebbe intraprendere strade infinite, non ci sarebbe né il tempo né forse le necessarie conoscenze per approfondire le enormi questioni sollevabili, ma un punto sembra opportuno rimarcare ed è espresso perfettamente in una citazione conclusiva del libro, appartenente a R.Barber “nessun bambino americano potrà sentirsi al sicuro nel suo letto se i bambini di Karachi o di Baghdad non si sentiranno sicuri nel loro. Gli europei non potranno vantarsi tanto a lungo della loro libertà se i popoli di altre parti del mondo rimarranno poveri e umiliati”. La sicurezza non ammette soluzioni locali, queste seppure raggiunte da alcuni Stati saranno destinate ad essere circoscritte nel tempo. Ed una sicurezza sociale non ammette limiti temporali, che altro non producono se non alimentare paure maggiori.

Antonio Colella - Socio ELSA Bologna

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Caro Network, ELSA Italia è davvero lieta di annunciare il lancio del primo National Legal Research Group ‘15 dal titolo:

Media Law and Freedom of Expression & Speech: Analisi della libertà di espressione e dei suoi limiti In un mondo in cui siamo bombardati di informazioni più o meno veritiere, in cui i media ed i loro mezzi influiscono quotidianamente sulla nostra vita e condizionano le nostre azioni, si inseriscono tra le libertà fondamentali quelle di espressione e di parola. Con l’avvento delle Costituzioni liberali questi diritti sono stati sempre più tutelati e protetti, passando da una forma di censura estrema, al rischio, talvolta, di diffamazione ed ingiuria. Tali libertà ci accompagnano quotidianamente, nei rapporti familiari, sociali e relazionali e in quelli lavorativi, passando per il mondo della politica e quello dei social networks. I ricercatori dovranno approfondire il tema della libertà di espressione e di parola e quelli che sono i reali confini del loro esercizio e fin quando tali limiti non vengano prevaricati a discapito degli altri diritti tutelati. Il lavoro di ricerca verrà coordinato dall’Academic Advisor, professor Francesco Pizzetti, Ordinario di diritto costituzionale presso l’Università di Torino e docente presso l’università LUISS Guido Carli di Roma. I risultati del lavoro di ricerca saranno oggetto di pubblicazione, come previsto dal recente accordo di partnership siglato tra ELSA Italia e l’associazione ANORC, nostro MEDIA LAW partner, che prevede, tra le altre cose, la pubblicazione di un estratto dell’elaborato sulla rivista giuridica “Il Documento Digitale”. L’intero progetto seguirà la seguente timeline: - lancio del progetto e Call per i Ricercatori: 11 NOVEMBRE - deadline Call per Ricercatori: 10 DICEMBRE - annuncio dei Ricercatori selezionati: 12 DICEMBRE - inizio della ricerca: 15 DICEMBRE - mid-term deadline della ricerca: 16 MARZO 2015 - deadline finale della ricerca: 16 APRILE 2015 I ricercatori devono essere regolarmente iscritti presso una delle Sezioni Locali di ELSA Italia e saranno reclutati, tra studenti e giovani laureati da non più di sei mesi, nelle facoltà di giurisprudenza italiane. Otterranno supporto dal Coordinatore Nazionale: Chiara Moretto. Per qualsiasi informazione utile, non esitate a contattarci all’indirizzo vpaa@elsa-italy.org. Un caro saluto, Il Consiglio Direttivo Nazionale di ELSA Italia Federica, Nicola, Kevin, Alessandro, Federica, Francesco


INTERVISTA AL NUOVO CDN

INTERVISTA FATTA AL CDN IN OCCASIONE DELL’ELEZIONE ALLA AN DI FERRARA TRATTO DA WIKILEX - LA RIVISTA DI ELSA TRENTO Francesco Perrone - VP STEP 1) Cosa è per te ELSA? ELSA è il modo più semplice, economico e immediato per incrementare le proprie competenze giuridiche, linguistiche e professionali in generale, durante il proprio percorso accademico. 2) Di cosa si occupa la tua area? La mia area è lo STEP (Student Trainee Exchange Programme), programma unico nel suo genere che permette a studenti e neolaureati di poter fare una esperienza professionale retribuita presso i migliori operatori del diritto in Europa e non solo. Lo STEP offre ai nostri soci la possibilità di comprendere le esigenze di un mercato sempre più globale, di capire quali sono esperienze e caratteristiche tecniche spendibili a livello internazionale, di farsi degli importanti contatti e di intuire cosa il “boss” si aspetta da uno stagista o professionista. 3) Cosa ti ha spinto a candidarti al Consiglio Nazionale di ELSA Italia? Gli ottimi risultati raggiunti a livello locale, la passione per la mobilità internazionale e il sostegno di tantissimi Soci, non soltanto appartenenti al mio LB, che mi hanno dato la forza di mettermi in gioco per poter fare bene anche a livello nazionale. 4) Cosa ti hanno lasciato gli anni trascorsi nel tuo Consiglio direttivo locale? La mia breve ma intensissima esperienza in ELSA Lecce ha saputo insegnarmi cosa significa fare associazionismo, come ci si deve rapporta-

re agli altri e che la trasparenza e il duro lavoro pagano sempre! 5) Cosa ti senti di dire ai giovani giuristi ELSiani e non? Tutti gli sforzi, i sacrifici e l’impegno per ELSA non è mai a fondo perduto, perché ELSA restituisce tutto, con gli interessi. Spendetevi senza riserve per questa meravigliosa famiglia, sarà la cosa migliore che vi possa capitare.

Federica Quero – VP S&C 1) Cos’è ELSA per te? Senza esitazione risponderei una seconda famiglia. Quando si entra nel mondo universitario ci si sente un po’ spaesati e soli, ma questo solo finchè non conosci ELSA. Incontri persone splendide e fai esperienze di vita uniche. 2) Di cosa si occupa la tua area? L’area Seminari e conferenze è una delle key areas di ELSA. Nello specifico io e i miei colleghi ci occupiamo di organizzare seminari, conferenze lectures ecc.. informiamo i soci delle delegations proposte da ELSA INTERNATIONAL e delle summer law school organizzate dalle varie sezioni ELSA.Ci occupiamo degli eventi ELSA DAY e IFP DAY e inoltre della diffusione degli HUMAN RIGHTS. E’ proprio questo uno dei numerosi motivi per cui spingerei gli officers a occuparsi di tale area.

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3) Cosa ti ha spinto a candidarti al CDN? La voglia di migliorarmi e di condividere con gli


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altri ciò che ELSA mi ha trasmesso sono i principali motivi che mi hanno spinto a candidarmi al CDN. L’aver preso parte all’O.C. di un evento nazionale mi ha dato il giusto sprint per affrontare una sfida così importante come la candidatura al CDN.

dell’associazione e nel pianificare le entrate e le uscite, ma anche nell’effettuare gli acquisti e i pagamenti. Se da un punto di vista può essere vista come un’attività noiosa e ripetitiva, dall’altro invece permette di essere coinvolto nelle attività di ELSA a 360°.

4) Cosa ti hanno lasciato gli anni trascorsi nel tuo Consiglio Direttivo locale?

3) Cosa ti ha spinto a candidarti al CDN? L’esperienza in ELSA Trento mi ha fatto capire l’importanza di fare parte di un network, voglio contribuire alla crescita non solo di una sezione locale di ELSA, ma di tutte quante.

Tanti bei momenti indimenticabili, amici ed esperienze che diversamente non avrei vissuto, aggiungerei che a qualsiasi livello ELSA vuol dire prima di tutto AMICIZIA. 5) Cosa ti senti di dire ai giovani giuristi ELSiani e non? A chi si avvicina ad ELSA l’unica cosa che mi sento di dire è di buttarsi a capofitto in tutto ciò che di ELSiano esiste, perchè anche se un giorno penserai di non aver studiato abbastanza saprai ugualmente di aver imparato tanto: non tutto si apprende dai libri.

Kevin Zomer - TESORIERE 1) Cosa è ELSA per te? È un’opportunità per mettersi in gioco e sviluppare nuove capacità utili ad un giurista, opportunità che non viene offerta dall’università. È un grande network che lavora per degli obiettivi comuni e in cui ognuno è parte della stessa famiglia. 2) Di cosa si occupa la tua area? Tesoreria, consiste nel tenere la contabilità

4) Cosa ti hanno lasciato gli anni trascorsi nel tuo Consiglio direttivo locale? Mi hanno fatto, prima di tutto, crescere come persona e giurista, lavorare in questo team mi ha dato grandissime soddisfazioni a livello personale. 5) Cosa ti senti di dire a giovani giuristi ELSiani e non? ELSA è un’esperienza che ogni giurista dovrebbe fare, lo studio è solo una parte dell’attività che un giurista dovrà svolgere in ambito lavorativo, ELSA ti da “quel qualcosa in più” che può fare la differenza.

Federica Simonelli - PRESIDENTE 1) Cosa è ELSA per te? ELSA è una finestra sul mondo dei giuristi del domani. E’ il centro attorno al quale gravitano i migliori studenti di giurisprudenza d’Europa. E’ opportunità di stare sempre un passo avanti al “semplice” studente che apprende dai libri, per-

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ché si confronta con colleghi di tutta Europa e non solo, coglie opportunità uniche a lui dedicate, e crescendo restituisce quanto di prezioso ha ricevuto, a chi verrà dopo di lui e saprà mettersi in gioco. 2) Di cosa si occupa la tua area? Dopo due anni nell’area Segreteria, area molto diversa rispetto alla Presidenza, sono stata eletta Presidente a Trento. L’area c.d. “BEE” ovvero del Board management ti insegna ad avere visione di insieme, a coordinare ed assemblare le energie delle altre aree del direttivo, a dare spinta propulsiva quando calano le forze, limitandosi invece a supervisionare il lavoro e consigliare il Board quando questo è autosufficiente. Questa posizione è sicuramente per chi non ha paura di assumersi la responsabilità delle scelte, proprie e del gruppo, insegna a fidarsi della squadra e a raffinare doti di leardership e decision making. 3) Cosa ti ha spinto a candidarti al CDN? La scelta è derivata da anni di esperienza a livello locale, da grandi personaggi che hanno ispirato il mio cammino percorrendone uno simile prima di me, e l’opportunità che un giorno

mi si è presentata: rappresentare la mia Sezione, Trento, ed il mio paese, l’Italia, di fronte ad una folla di 300 persone che rappresentava i 41 paesi di cui ELSA oggi si compone. Infine anche la consapevolezza di aver raggiunto una visione globale e sfaccettata del Network. 4) Cosa ti hanno lasciato gli anni trascorsi nel tuo Consiglio Direttivo locale? Mi hanno permesso sicuramente di cogliere, ma soprattutto di creare, opportunità uniche per me ed i miei colleghi, accrescere le mie abilità trasversali diventando una persona più matura, equilibrata e sicura di se stessa. Ed infine…grandi amicizie, di quelle vere, che ci accompagneranno per il resto della vita. 6) Cosa ti senti di diri ai giovani giuristi ELSiani e non? ELSA è capace di darti molti più frutti, rispetto ai sacrifici che ti richiede, anche se paradossalmente, un vero ELSiano, per ELSA, è disposto a fare molti più sacrifici di quanto Lei possa chiedergli.

Matilde Bellingeri - Presidente di ELSA Trento


PROGRAMMA STEP

INTERVISTA A LUCA TOMMASETTO TRATTO DA WIKILEX - LA RIVISTA DI ELSA TRENTO

1) Chi è Luca Tomasetto?

Non è importante il “quando” partecipare al

Sono Luca Tomasetto, ex presidente, ex vice-

programma, quanto piuttosto l’approfittarne il

presidente per il programma STEP e socio sin

prima possibile: l’erasmus serve per crescere, lo

dal 2009 di ELSA Trento, cioè da quando mi ap-

STEP, esperienza lavorativa all’estero, serve per

prestavo ad iniziare il mio secondo anno acca-

maturare professionalmente. E’ durante le set-

demico di giurisprudenza. Mi sono laureato a

timane in cui si lavora all’estero che ci si rende

marzo e al momento sto svolgendo la pratica

conto di cosa si andrà a fare nel proprio futuro e

forense nonché mi accingo a breve a frequenta-

pertanto che si è intenti a mettere i primi mat-

re la scuola di specializzazione per le professioni

toni di un lungo lavoro.

legali. Dopo essere stato selezionato per un program-

3) Cosa ti ha dato, in termini di esperienza pra-

ma STEP a Trier, in Germania, sono partito solo

tica, il tuo tirocinio?

poche settimana dalla laurea, per collaborare

Quello che “dà” lo STEP può assumere diver-

con un istituto di ricerca penalistico tedesco ed

se accezioni. In generale permette di aprire lo

europeo.

sguardo sul mondo del lavoro (e, per la maggior parte di “noi” giuristi sono sostanzialmen-

2) Perché applicare per un programma STEP?

te i primi passi...), in seconda battuta permette

Perché a conti fatti, considerando la marea di

l’approfondimento o l’apprendimento del lin-

laureati che ogni anno vengono sfornati dalle

guaggio giuridico tecnico. Quest’ultimo punto

facoltà italiane, quello che ti da quel quid pluris

risulta essere di vitale importanza dal momento

è la specializzazione, l’essere multi-tasking, la

che, purtroppo o per fortuna, a “noi” giuristi non

conoscenza linguistica-giuridica e avere un mi-

basta conoscere una lingua, occorre conoscere

nimo di esperienza lavorativa ad ampio raggio.

anche il c.d. giuridichese, il quale, specie in al-

Il solo progetto erasmus, di cui, premetto, ho

cune realtà, è del tutto una lingua parallela e a

approfittato durante il mio percorso universita-

sé stante.

rio, è un’esperienza fantastica, la quale, crede-

In terza battuta, lavorare all’estero, permette di

temi, conta davvero tanto sia a livello personale

confrontarsi con persone molto diverse rispetto

che livello linguistico; resta un’esperienza acca-

a noi, con le rispettive esperienze di lavoro e

demica in fin dei conti, non in grado quindi di

anche, soprattutto di vita, provenienti da altre

fornire esperienza pratica fuori dal mondo uni-

realtà giuridiche, in grado di trasmettere una vi-

versitario.

sione più completa di quello che è il “mondo del

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diritto” intorno a noi. Infine, non per importante,

5) Perché diventare membro del più grande

permette di tessere un’intelaiatura di contatti

network internazionale?

professionali che, se valorizzati, possono dimo-

La risposta a questa domanda forse l’ho già

strarsi nel futuro come punti d’approdo per le

accennata tra le righe precedenti ma mi spie-

nostre carriere.

go meglio. Attualmente viviamo in un sistema

A titolo d’esempio io ho avuto la possibilità di

che si sta, per fortuna, sempre di più integran-

incontrare, confrontarmi e conoscere ricercatori,

do, anche e soprattutto a livello giuridico. A mio

avvocati, magistrati in ambito lavorativo con cui

avviso ai giorni nostri è impensabile ritenere

ho collaborato e con i quali mantengo tutt’ora

sufficiente la mera conoscenza di un unico si-

ottimi contatti a distanza di sei mesi.

stema giuridico ed è altresì insufficiente, ancor-

Avere nel curriculum uno STEP (con tanto di atte-

ché importante, il livello di preparazione, mera-

stati forniti dal proprio datore di lavoro) permet-

mente teorico che fornisce l’università italiana,

terà di godere di una maggiore considerazione

in particolar modo per noi che abbiamo scelto

rispetto a molti altri cv - passatemi il termine

una facoltà la cui vocazione è spiccatamente in-

- “neutri” : lo dico per esperienza diretta.

ternazionalistica. Per questo occorre approfittare di tutto ciò che viene offerto per espandere

4) Cosa ti ha asciato insoddisfatto?

le proprie conoscenze e le proprie esperienze

A dire la verità, nulla. Forse un poco di amaro in

le quali non devono o, meglio, non dovrebbero

bocca lasciato dalla, relativamente breve, dura-

essere limitate solo ai banchi delle aule studio e

ta del programma, ma come tutte le esperienze

alle ore di lezione.

formative, ha un inizio e purtroppo, o per fortu-

ELSA permette tutto questo tramite i propri

na, anche una fine. Non sarebbe così pratico e

eventi, le study visit, gli STEP, ma anche sem-

stimolante applicare, se durasse periodi di tem-

plicemente permettendo un’integrazione in un

po infiniti. Non avremmo tempo per fare altre

network di contatti internazionale. La cosa triste

esperienze.

è che spesso molti non sanno o non si preoccu-

Punti dolenti degli STEP sono indubbiamente la

pano nemmeno di sfruttare.

concorrenza e la difficoltà ad essere selezionati.

Non a caso il motto di ELSA è, e sarà sempre,

Ma provare e ritentare non costa nulla. Con una

“more than law”.

buona motivation letter essere presi sarà solo questione di tempo!

Matilde Bellingeri - Presidente di ELSA Trento


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