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certificazione CasaClima

Gaia Bollini, architetto, consulente energetico CasaClima

LA CERTIFICAZIONE PER EDIFICI A ENERGIA QUASI ZERO

Da questo numero esaminiamo i maggiori riferimenti progettuali per edifici nZEB, il cui iter finale sfocia in una certificazione della prestazione voluta. Iniziamo con il Protocollo CasaClima, la cui validità d’approccio è riconosciuta anche a livello nazionale. Le attuali politiche ambientali stanno orientando fortemente il mondo delle costruzioni verso il tanto auspicato basso impatto, ponendo quale obiettivo finale il net zero energy building, l’edificio a energia quasi zero. Il capitolo che si vuole aprire è riferito invece a quelli che sono, al momento, i riferimenti maggiormente riconosciuti quando si vuole certificare l’effettivo basso consumo dell’intervento progettato e/o realizzato. In realtà, come si capirà meglio in seguito, non si tratta di semplici sistemi di certificazione, ma di veri e propri approcci progettuali, concretamente tesi al risparmio e all’efficienza energetica, la cui corretta conduzione viene in ultima battuta attestata con riconoscimento formale. Uno di questi, nonché forse il più noto a livello nazionale, è il marchio di qualità costruttiva CasaClima, promosso e gestito dall’Agenzia CasaClima di Bolzano, struttura pubblica che gestisce la certificazione secondo il protocollo omonimo (www.agenziacasaclima.it). In tal senso è opportuno fare subito una precisazione: la certificazione che scaturisce da un iter progettuale teso al conseguimento del marchio di qualità CasaClima è obbligatoria in provincia di Bolzano e vale quale locale recepimento dell’allora direttiva europea 91/2002 sull’efficienza energetica degli edifici (oggi sostituita dall’EPBD 31/2010); essa è assolutamente

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volontaria fuori dai confini altoatesini, fatta eccezione per quei comuni italiani che l’hanno adottata a livello di regolamento edilizio come la città di Firenze e la provincia di Udine, le quali hanno aderito alla filosofia CasaClima, costituendo filiali locali dell’agenzia (l’Agenzia per l’Energia - APE del Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia Fiorentina per l’Energia - AFE di Firenze). In ogni caso, fuori dalla provincia di Bolzano, la certificazione ottenuta in ottemperanza allo standard CasaClima non sostituisce la certificazione energetica (ACE) dovuta per legge ai sensi del d.lgs. 192/2005 e ss.mm. In questi casi essa rappresenta un attestato di qualità costruttiva e prestazionale, poiché la sua concessione implica che siano stati controllati in modo spinto i limiti di fabbisogno netto di energia e tutta la fase realizzativa del processo edilizio. L’assunto fondamentale è che non ci sia energia più “verde” o “rinnovabile” di quella risparmiata; ciò significa che quanto maggiore sarà il controllo delle dispersioni termiche per trasmissione e ventilazione attraverso l’involucro, tanto minore sarà il fabbisogno energetico dell’immobile (e quindi le emissioni di CO2 in atmosfera), inteso al netto delle perdite degli impianti e della produzione di acqua calda sanitaria (ACS). In ragione di ciò la classe di appartenenza è definita, diversamente dallo standard legislativo nazionale, dal solo fabbisogno netto per riscaldamento a carico dell’involucro. L’approccio progettuale necessario per raggiungere queste prestazioni è quello dell’edificio “a energia quasi zero”, che ha trovato per altro proprio nella filosofia CasaClima un primo momento di diffusione a livello nazionale. L’obiettivo è massimizzare la performance dell’involucro (ossia pareti esterne, superfici vetrate, solai e tetti), responsabile della quota più importante di perdite di calore, ottimizzando di conseguenza le soluzioni impiantistiche e minimizzandone gli impatti.


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