Natale 2010

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Anno XXXII - n° 4 Natale 2010

IL NOSTRO NATALE

nel terzo anno del sinodo diocesano giovani

famiglie

poveri Il Natale è Presenza da accogliere, è invito ad aprire il proprio cuore e la propria vita e far posto a Colui che viene per dare senso e speranza, per illuminare e orientare le scelte fondamentali dell’esistenza. Mons. Crociata, Segretario generale dell’episcopato italiano ha scritto che “il mistero del Natale potrebbe essere interpretato oggi come il mistero dell’agire comunicativo ed educativo di Dio”. Egli infatti ci raggiunge in un modo del tutto singolare, facendosi Bambino e parlando nel segno di un infante, che per sua natura non sa parlare, ma sa usare il linguaggio più vero, quello che suscita tenerezza, quello che chiede aiuto esigendolo solo dalla parte dell’amore. E’ questa la relazione di Dio con ciascuno di noi: una relazione che dice: “Io ho bisogno di Te; tu sei per me le possibilità di farmi vivere nel mondo; tu puoi comunicare con me attraverso gesti di tenerezza che nascono dal cuore”. E’ il crocevia dell’incontro tra Dio e l’uomo ma pure tra l’uomo e Dio. Piace pensare così questo nostro Natale e collocarlo all’interno del cammino sinodale diocesano che nell’ultima tappa del suo svolgimento ha scelto tre

soggetti a cui prestare particolare attenzione: sono soggetti che vogliamo porre all’interno dei nostri presepi non come sofisticate statuine, ma come impegno che vogliamo assumerci testimoniando di essere comunità parrocchiale viva. Innanzi tutto nei confronti dei giovani dovremo diventare più attenti e rispettosi delle loro esigenze educative, credendo in loro, sapendoli ascoltare maggiormente e cogliendo il positivo potenziale di umanità e di valori che alberga in loro. Nei confronti dei poveri dovremo continuamente imparare la lezione che impartiscono a noi, che cerchiamo di vivere al seguito di Gesù: quella di essere più sobri ed essenziali nelle nostre scelte, più aperti al dono di quello che abbiamo e che siamo, consapevoli che solo in questo modo si misura la nostra fede. Nei confronti della famiglia infine raccogliamo la sollecitazione di Mons Crociata che così scrive: “la vita della famiglia ha bisogno di ritrovare gli atteggiamenti essenziali che rischiano di essere persi, nella frenesia di una esistenza troppo condizionata dalla ricerca del denaro, di un benessere crescente, da paure e insicurezze incontrollate. La liturgia ha

molto da offrire alla vita di famiglia: aiuta a recuperare il silenzio, l’ascolto, la festa semplice, il valore dei simboli, la concentrazione sui piccoli gesti, l’apertura all’orizzonte del mistero di Dio, che vuole abitare anche nelle nostre fragilità e sofferenze”. Vorremmo che il Verbo di Dio ponesse la sua tenda dentro a questo impegno, frutto non di pii desideri ma della colpevolezza che solamente così si è chiesa, perché siamo insieme nel cammino che ci porta a realizzare il Regno di Dio in mezzo a noi. E il Regno è amore, giustizia, solidarietà e pace. Con il Natale attraverso Gesù Dio ha fatto la sua parte, ora tocca a noi fare la nostra, rispondendoGli con generosità ed entusiasmo. Sono i sentimenti che accompagnano i nostri auguri più cordiali di Buon Natale e Felice Anno nuovo: auguri che rivolgiamo specialmente ai bambini e agli anziani della parrocchia, alle persone che soffrono, sono sole o si trovano in difficoltà. Siamo con voi per dirvi che Gesù è l’Emanuele, il Dio con noi, che vuol restare in mezzo a noi e dimorare nelle nostre case. Don Carlo, Don Patrizio e Don Giampietro


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L’11 novembre è stato pubblicato un nuovo documento firmato da Papa Benedetto XVI sulla Parola di Dio nella vita della Comunità Cristiana

Il documento “Verbum Domini”, è frutto delle riflessioni e delle proposte emerse dalla XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, svoltasi in Vaticano dal 5 al 26 ottobre del 2008 sul tema: “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. Il documento, reso noto alla stampa il giorno 11 novembre 2010, pur riportando la data del 30 settembre, memoria liturgica di San Girolamo, patrono dei teologi biblisti, è stato definito una “cattedrale” della Parola di Dio, con meravigliose vetrate

VERBUM DOMINI ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE aperte sul mondo; un trattato complesso ma fruibile da tutti. Intervenendo nella sua presentazione il card. Ravasi a sua volta ha parlato dell’esortazione paragonandola a un trittico, che ha come filo conduttore “quel capolavoro teologico e letterario che è il Prologo di san Giovanni” i cui versetti introducono ognuna delle tre sezioni che compongono il documento. Tre orizzonti : - la voce e il volto della Paro la Dio per dire Cristo; - la sua casa per dire la Chiesa; - la strada per dire la missione evangelizzatrice nel mondo. Secondo il cardinale Ravasi la questione dominante nel documento è l’ermeneutica, ossia la corretta interpretazione del testo sacro di fronte ai rischi di vago allegorismo o

di fondamentalismo di chi riduce la Bibbia ad un’espressione letteraria del Vicino Oriente o di chi al contrario ne fa “una lettura esclusivamente spiritualista o, peggio, distorta. La Bibbia è simile a Cristo: come in Lui il Lògos diventa carne, così nella Scrittura “la Parola diventa parole. Molto importanti sono le pagine che rilanciano il concetto di Bibbia come grande codice per le culture dell’Occidente, un’autentica stella polare senza la quale non siamo in grado di comprendere la nostra letteratura, la nostra arte e neppure la nostra storia. Ci auguriamo di poterlo approfondire per innamorarci maggiormente della Parola Viva con cui il Signore accosta la nostra vita per renderla un inno di lode un cantico armonioso che ben si inserisce nella stupenda magnificenza del creato. “Non dobbiamo mai dimenticare che a fondamento di ogni autentica e viva spiritualità cristiana sta la Parola di Dio annunciata, accolta, celebrata e meditata nella Chiesa. Questo intensificarsi del rapporto con la divina Parola avverrà con maggior slancio, quanto più saremo consapevoli di trovarci di fronte, sia nella sacra Scrittura che nella Tradizione viva della Chiesa, alla Parola definitiva di Dio sul cosmo e sulla storia” (n. 121 Verbun Domini)


EDUCARE

Giornata Mondiale per la Pace

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1 gennaio 2011

ALLA VITA BUONA DEL VANGELO «Libertà religiosa, L’ Episcopato italiano ha fatto dono a tutte le comunità cristiane sparse in Italia di un significativo documento che costituisce la guida per una riflessione che deve impegnare per il decennio 2010-2020. Sono i così detti “Orientamenti pastorali” che intendono offrire alcune linee di fondo per una crescita concorde delle Chiese in Italia nell’arte delicata e sublime dell’educazione. Il Cardinal Bagnasco, presidente delle conferenza episcopale italiana scrive nella presentazione del documento che nel tema della educazione i Vescovi riconoscono una sfida culturale e un segno dei tempi, ma prima ancora una dimensione costitutiva e permanente della missione di rendere Dio presente in questo mondo e di far sì che ogni uomo possa incontrarlo, scoprendo la forza trasformante del suo amore e della sua verità, in una vita nuova caratterizzata da tutto ciò che è bello, buono e vero. Su questo tema più volte c’è stato il richiamo di Papa Benedetto XVI, il cui magistero costituisce il riferimento sicuro per il cammino ecclesiale e una fonte di ispirazione per la proposta pastorale. La scelta di dedicare un’at-

tenzione specifica al campo educativo affonda le radici nel IV Convegno ecclesiale nazionale, celebrato a Verona nell’ottobre 2006, con il suo messaggio di speranza fondato sul “sì” di Dio all’uomo attraverso suo Figlio, morto e risorto perché noi avessimo la vita. Educare alla vita buona del Vangelo significa in primo luogo farci discepoli del Signore Gesù, il Maestro che non cessa di educare a una umanità nuova e piena. Egli parla sempre all’intelligenza e scalda il cuore di coloro che si aprono a lui e accolgono la compagnia dei fratelli per fare esperienza della bellezza del Vangelo. La Chiesa continua nel tempo la sua opera: la sua storia bimillenaria è un intreccio fecondo di evangelizzazione e di educazione. Annunciare Cristo, vero Dio e vero uomo, significa portare a pienezza l’umanità e quindi seminare cultura e civiltà. Non c’è nulla, nella nostra azione, che non abbia una significativa valenza educativa. A tutti i cristiani laici, sacerdoti e religiosi vengono consegnate queste pagine di sapienza perché ogni comunità, parte viva del tessuto sociale del Paese, divenga sempre più luogo fecondo di educazione integrale.

via per la pace»

La giornata – che si celebra dal 1968 il primo giorno di ogni anno – porrà, nel 2011, l’accento sul tema della libertà religiosa. Ciò, mentre nel mondo si registrano diverse forme di limitazione o negazione della libertà religiosa, di discriminazione e marginalizzazione basate sulla religione, fino alla persecuzione e alla violenza contro le minoranze. La libertà religiosa, essendo radicata nella stessa dignità dell’uomo, ed orientata alla ricerca della «immutabile verità», si presenta come la «libertà delle libertà». La libertà religiosa è quindi autenticamente tale quando è coerente alla ricerca della verità e alla verità dell’uomo. Un tema attuale, quello scelto per la Giornata Mondiale del 2011, e che rappresenta il compimento di un «cammino della pace» nel quale Benedetto XVI ha preso per mano l’umanità, conducendola passo dopo passo ad una riflessione sempre più profonda. Dal 2006 ad oggi i temi sono stati: la verità («Nella verità, la pace», 2006), la dignità della persona umana («La persona umana, cuore della pace», 2007), l’unità della famiglia umana («Famiglia umana, comunità di pace», 2008), la lotta contro la povertà («Combattere la povertà, costruire la pace», 2009) e infine la custodia del creato («Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato», 2010). Un percorso che affonda le radici nella vocazione alla verità dell’uomo (capax Dei), e che, avendo come stella polare la dignità umana, giunge alla libertà di ricercare la verità stessa.


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IL MIO PRESEPE PRIVATO di Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 – 1 novembre 2009)*

È Natale e sui Navigli, come in centro a Milano, non si riesce più a entrare nei negozi: i magri o i lauti stipendi consentono a tutti una ressa ingenerosa alla ricerca di una felicità che non c’è, o che almeno non si compra. Io quest’anno ho spento le candele: tutti mi hanno invitato, ma quella notte non farò nulla di diverso, nulla che io non faccia sempre, proprio come quando ero bambina; al limite si cambiava stanza, si andava dalla camera al tinello per vedere se era arrivato Gesù, e per mangiare il panettone, che allora si chiamava “el pan de Toni”... Ma oggi Milano si affanna a cambiare faccia, ad abbattere le nostre vecchie dimore per apparire moderna, così i rifacimenti delle case hanno abbattuto anche noi, gli anziani. C’è una bella poesia dialettale che dice “fai piano, ogni volta che dai un colpo al muro lo dai al

Buon mio cuore...”. Casa: quanto la ami a Natale! Ricordo quando, sempre bambina, persi la mia, abbattuta anche quella: allora c’erano le bombe, ci rifugiammo chi nelle risaie e chi nei paesi limitrofi, dove tutti eravamo un po’ degli stranieri. Nei granai la sera recitavamo il rosario su dei pagliericci di fortuna, poi di giorno si andava nelle cascine in cerca di pane, in breve... si mendicava dai contadini abbienti. Oggi, invece, che abbiamo una casa non abbiamo più quella cortesia e quell’amore dei contadini. Io dormivo con una vecchia che ogni notte pregava la morte che la venisse a prendere, e avevo paura. Ma come bambina ho dovuto accontentarmi. Adesso che sono un’anziana poetessa... continuo ad accontentarmi. Ma ripenso con nostalgia a quei Natali solenni, quando la mamma faceva enormi presepi, metteva le figurine dei pastori e i laghetti di specchio. Ci facevano trovare il carbone, alle volte, ma eravamo contenti lo stesso: poi, dietro il carbone, c’erano sempre tre caramelle. Però era arrivato Gesù, era questo che importava, vedere che sulla paglia del presepe qualcuno aveva deposto il bambino. E si pregava, si pregava insieme davanti a quella statuina, ignorando che il piede lieve della mamma era andato lì di notte per deporlo... Allora ignoravamo tutto della vita, anche il mistero della nascita, un evento che per noi cadeva dal cielo. La Madonna non appariva sorpresa, neanche San Giuseppe, e noi piccoli eravamo in un regno di favola bello che abbiamo perduto. Ci dimenticavamo dei doni e stavamo piuttosto a guardare quel bambino appena nato

domandandoci se aveva freddo, ma la mamma ci diceva che aveva l’amore della Madre... Ecco, forse anche in tarda età chi mi scalda ancora nelle notti di solitudine è l’amore della mamma, che io amavo tanto e che credevo che, come Maria, non sarebbe mai morta. Sì, si può morire d’amore per un uomo, ma quello che mi fece impazzire, forse, fu quella porta chiusa di mia madre dolcissima, che io credevo eterna, come tutti i figli. E mi sono resa conto, a un tratto, che non avevo mai ascoltato i suoi lamenti tanto ero giovane. Ma quanto si paga la giovinezza! Anch’io, come le mie figlie, quando andavo a casa sua le portavo via gli oggetti più preziosi perché... nella mia casa sarebbero stati bene, e una madre si fa sempre derubare. A lungo andare morì, senza chiedere mai niente, ma era così felice della nostra gioia che forse non morì veramente mai. L’abbiamo derubata, ma soprattutto - e sembra un eufemismo - avremmo voluto (che Dio mi perdoni) portarle via quegli occhi, così verdi, così dolci, così innamorati di noi. Sono passati decenni da quei Natali e ancora cerco l’odore dei mandarini o del bollito, che si mangiava solo quel giorno. Erano i nostri doni. Oggi invece si tende a saltare il Natale, si va direttamente all’arrivo dei Magi, ai doni, la nascita quasi non esiste più, forse perché le nostre donne non sanno essere madri. E i bambini, tra televisione e futili regali, sono i più grandi emarginati del nostro tempo: abbiamo rubato loro l’infanzia e la religiosità della vita. Mi si chiede cosa vorrei trovare questa notte sotto il presepe: la mia Barbara,


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n Natale

con la voce dei poeti

Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni , figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi: e dunque vieni sempre , Signore. Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni tu che ci ami: nessuno è in comunione col fratello se prima non è con te, Signore. Noi siamo tutti lontani, smarriti, né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo. Vieni, Signore. Vieni sempre, Signore. David Maria Turoldo la mia Flavia, le mie figlie che mi furono tolte quando una maestra, assistente sociale, trovando che la casa non era ordinata me le portò via. Sono sempre stata una disordinata perenne, ma avevo quattro bambine felici alle quali suonavo le “nenie” di Natale. Andando in solaio ho trovato le mie vecchie famose poesie tutte imbrattate delle loro figurine: giocavano con le mie grandi poesie! Io non ho pianto su queste, ma su quelle figurine sì. Loro non sapevano cosa vuol dire genio, conoscevano solo due parole: mamma e bambino. Il mio presepe privato. *Da Avvenire, 21 dicembre 2006

A. Tieghi, Madonna con bambino e angelo, tempera su tavola


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Domenica 14 novembre si è svolta la 5^ Assemblea Parrocchiale sul tema: “EDUCARE: rischi e sfide, coraggio e speranze”

Anche quest’anno ci siamo riuniti in assemblea parrocchiale per dialogare su un argomento di grande attualità: l’educazione. Il tema dell’educazione non nasce a caso. E’ frutto di una attenta lettura che Papa e Vescovi italiani hanno fatto, in questi ultimi tempi, della nostra storia e che il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha pienamente condiviso. Nel 2008, in una lettera alla comunità cristiana di Roma il Papa ha parlato di emergenza educativa. Nel mese di ottobre è stato reso pubblico il documento della Conferenza episcopale italiana dal titolo significativo: Educare alla vita buona del Vangelo . Esso offre spunti di riflessione, definiti orientamenti, che impegnano per il decennio 2010-2020.

5^ASSEMBLEA

LA PARROCCHIA SI RIUNISCE Tali orientamenti costituiscono la 5° tappa di un cammino di fede iniziato negli anni ’70 in cui si è affrontato il tema Evangelizzazione e Sacramenti. Oggi, in un contesto sociale di generale scollamento dei valori, in una realtà senza punti di riferimento guida, in un mondo sempre più caratterizzato dall’individualismo, per cui ognuno sembra abbandonato a se stesso, non è possibile non interrogarsi su dove stiamo andando. Non è possibile non scorgere come l’anello debole della cultura sia costituito dalla carenza di credibilità delle varie agenzie educative. Che fare? Porsi domande come queste è già tentare di uscire da un ginepraio di problemi che toccano famiglia, scuola e chiesa, i luoghi fondamentali della formazione della persona cristiana. Ecco il perché la nostra assemblea parrocchiale ha cercato di affrontare questo grande tema di vitale importanza, interpellando alcuni amici che hanno offerto la loro semplice e interessante riflessione.

E’ necessario pensare insieme, mettere in comune critiche e proposte e camminare sulla strada della vita senza paura di affrontare gli ostacoli. Guardare a Gesù e attingere da Lui, riconoscendolo come Maestro e guida è l’impegno che deve caratterizzare ogni scelta parrocchiale. Gesù insegna a vedere, a rendersi conto dei problemi; a metterci dentro con sentimenti di compassione, che eminentemente è partecipazione affettuosa; a sua volta tale partecipazione diventa orientamento, condivisione e solidarietà. E’ un percorso che deve vedere unite tutte le forze degli operatori pastorali in uno sforzo comune per affrontare i rischi e le sfide dell’educazione, che questo nostro tempo ci pone davanti; è un impegno che non deve far paura al cristiano perché egli pone la sua speranza nel Signore e sa andare incontro con coraggio a tutte le evenienze più imprevedibili.


7 PELLEGRINI IN TERRASANTA

Il piccolo dossier, “LA NOSTRA TERRA SANTA” raccoglie le emozioni e i ricordi vissuti nel recente Pellegrinaggio, svoltosi, in quel lembo del Medio Oriente, dal 5 al 12 agosto 2010, nasce come spirituale bisogno di fissare per scritto una indimenticabile esperienza di fede e di cultura di un gruppo di amici della parrocchia del Duomo di Rovigo. L’iniziativa del Pellegrinaggio è nata nell’ambito dell’Azione Cattolica ed è stata sostenuta dal gruppo della “lectio divina”. 48 persone si sono lasciate coinvolgere in quello che è stato definito “Il cammino di gioia verso Gerusalemme”, quasi a ri-calcare l’itinerario del Vangelo di Luca: il Vangelo festivo dello scorso anno liturgico. Organizzatore del viaggio: l’incaricato diocesano pellegrinaggi, Mons. Guido Borin, che, con generosa disponibilità e encomiabile attenzione umana, ha condotto nei luoghi più significativi della fede, quelli che maggiormente sanno parlare al cuore. E’ riuscito a portarci perfino là dove il programma non lo prevedeva, per accontentare il nostro desiderio di conoscere e di sapere, che

cresceva di giorno in giorno sempre di più. Gli siamo grati anche per aver scelto una guida eccellente nella persona di padre Afif, maronita, parroco di Haifa, che, tra l’altro, dal 26 al 30 novembre ha visitato la nostra città, tenendo una conferenza sul dialogo interreligioso in Terra Santa. Con lui abbiamo incontrato non solo i siti più importanti, di interesse religioso e archeologico, ma soprattutto l’anima della fede cristiana e l’umanità di genti diverse, quella ebraica e quella araba, quella palestinese mussulmana e quella palestinese cristiana, suddivisa in latina, maronita, ortodossa, copta e armena; una umanità spesso ferita da contrasti e contrapposizioni che rendono difficile la convivenza e che non possono non provocare a un maggior impegno di preghiera per la pace. Andare con la propria parrocchia alle radici della fede, toccare con le proprie mani quello che Gesù ha toccato, respirare la stessa aria con le persone che mi sono state affidate, è stato per me parroco, un assaporare in modo diverso

l’essere pastore e padre di una comunità, della quale la Provvidenza mi ha messo a servizio; è stato un misurarmi più vero e concreto con Cristo, scorgendo ancora di più la mia inadeguatezza e soprattutto la potenza della sua grazia e della sua misericordia. Mi sono sentito più unito a tutta intera la mia comunità, che ho portato in particolare sul Golgota, dove abbiamo celebrato di buon mattino la nostra Eucaristia. Nel calice di quella Messa ho voluto collocare tutte le sofferenze, le ansie, le preoccupazioni, le speranze e le gioie della grande famiglia parrocchiale del Duomo, perché siano offerta a Dio gradita e per tutti pegno di tante benedizioni. Le testimonianze dei pellegrini che sono state raccolte in un volume, disponibile in canonica, resteranno scritte con inchiostro indelebile nel cuore di chi ha partecipato al Pellegrinaggio in Terra Santa, con la speranza che tali testimonianze possano suscitare nell’animo di altri il desiderio e la possibilità di realizzare una esperienza simile. Don Carlo


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Preghiera, Azione, Cultura. Un appello rivolto a tutti per sostenere l’ospedale pediatrico fondato dalla Caritas Svizzera

UN P ROGETTO

PER IL CARITAS BABY HOSPITAL DI BETLEMME

malattia dei figli. Vengono educate alle cure “curando” con la loro presenza i loro bambini; per tutto il tempo in cui il bambino rimane in ospedale, la madre rimane con lui. Oltre al sostegno materiale e medico,l’ospedale sostiene gli ospiti, e non solo, anche spiritualmente. Durante il pellegrinaggio organizOgni venerdì alle ore 17 i cristiani zato dalla Parrocchia in Terra Santa, si ritrovano a camminare lungo il abbiamo potuto visitare l’Ospedale muro che divide Israele dai territori pediatrico fondato e sostenuto palestinesi, protestando pacificadalla Caritas svizzera e gestito mente, con la sola arma del Rosadall’associazione Aiuto Bambini Berio e della preghiera, contro questa tlemme di cui fanno parte anche guerra politica, fatta di divisioni e alcune suore Elisabettine e un violenze, che insanguina la Terra equipe medica internazionale di Santa. Tanti sono i motivi che ci spalto livello. Un’esperienza, la visita ingono a chiedere l’attenzione di a questo ospedale, che ci ha intertutti. Ancora una volta, dei problemi rogati e ci ha spronati a “fare qualdei grandi, soffrono i bambini. Non cosa” per i bambini ospitati in quella possiamo rimanere indifferenti. struttura e per le loro mamme anPer sostenere questa struttura però che nel ricordo vivo di Marco Zotti, è necessario l’aiuto di tutti sia maun bambino della nostra comunità teriale che spirituale, per questo vi che si è spento, la settimana precesegnaliamo e vi invitiamo a partedente il nostro pellegrinaggio, dopo una lunga malattia. Ci siamo informati su cosa servisse loro e abbiamo scelto di contribuire con un progetto che prevede l’acquisto di un macchinario per le analisi di laboratorio. Ci è sembrato un segno provvidenziale di vita da accogliere per tenere viva la memoria di Marco e per dare un forte segno di speranza alla Comunità. Tante famiglie di Betlemme (cristiane, ebree, mussulmane) contano ogni giorno sull’assistenza medica del Caritas Baby Hospital. Per molti genitori non ci sarebbe altrimenti nessun presidio medico di cure d’urgenza. Le madri, generalmente povere e con scarse conoscenze culturali, sono aiutate a gestire la

cipare alle iniziative che la nostra Parrocchia organizza a sostegno del CARITAS BABY HOSPITAL -PREGHIERA: ogni primo venerdì del mese, in chiesa alle ore 18.00, Preghiera del S. Rosario (segue la Messa) per la Pace in Terra Santa -AZIONE: Sostenere il progetto per l’acquisto del macchinario medico per le analisi di laboratorio (vedi scheda a fianco) contribuendo economicamente. -CULTURA: Conoscere e far conoscere tramite il materiale disponibile in canonica, o attraverso il sito internet: http://www.kinderhilfebethlehem.ch/it/, il CARITAS BABY HOSPITAL di BETLEMME. Ci auguriamo che il nostro appello venga ascoltato e condiviso per andare incontro ai tanti bambini che, ancora oggi, nella terra di Gesù, nascono “al freddo e al gelo”. d. Enrico per “i pellegrini”


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Voluto da alcune famiglie del quartiere Tassina è stato DEDICATO A MARIA MADRE DELLE FAMIGLIE inaugurato e benedetto dal Vescovo Il capitello è un’importante manifesta- delle Missionarie della Redenzione. zione della pietà popolare perché espri- Un fatto inatteso e provvidenziale inil 7 ottobre scorso me, spesso in forme umili e dimesse un crementò l’efficacia dell’iniziativa quan-

IL CAPITELLO

forte appello al sacro, un richiamo al culto mariano da riproporre anche al di là dei luoghi di culto, all’aperto, lungo le strade che si devono percorrere ogni giorno per esprimere una speranza o un sollievo verso quella Madre a cui ognuno di noi, in forma palese od occulta, si sente legato. Anche oggi, in questo tempo in cui sembra che vada estinguendosi l’esigenza del trascendente e che la fede non abbia per molti alcun valore c’è una nostalgia o meglio ancora uno struggente ricorso a Dio anche se in ambiti eterogenei per cui il Card. Angelo Scola al Meeting di Rimini ha detto: “siamo di fronte ad una grossa sorpresa: Dio è tornato!” In Tassina, un capitello è stato fortemente voluto non tanto dalle autorità ecclesiali quanto dall’impegno di alcune persone laiche che con tenacia e determinazione si sono organizzate, gratuitamente e volontariamente, per dare una degna anche se modesta dimora al simulacro di Maria, privilegiando per lei il titolo di Madre delle Famiglie non senza una profonda motivazione che ci rimanda all’urgenza di affidare a Maria la famiglia, la realtà più importante ma anche la più fragile oggi della società. Il progetto è nato in seno al gruppo parrocchiale del Duomo “Adulti & Più” quando nel Maggio 2006 era stato organizzato in via Granatieri di Sardegna il fioretto itinerante allo scopo di promuovere, in coloro che erano in difficoltà per recarsi in chiesa, il desiderio di recitare il rosario in forma comunitaria. L’anno seguente il gruppo si spostò presso la palestra Barbujani e la presenza del Parroco Don Carlo consolidò la validità di quegli incontri in cui alla preghiera si associavano la relazione e l’amicizia anche per la collaborazione

do il maestro d’arte Romeo Chiarion offerse al gruppo una statua di Maria da lui forgiata in ferro brunito. Da un letto d’ospedale Fernanda Spadon, abitante della Tassina, rasserenata nelle sue sofferenze da un’immagine della madonnina, chiamò “Maria Madre delle Famiglie” quella statua che non poté mai vedere. L’aspetto severo del volto di Maria, il colore sobrio delle vesti, conferiscono all’opera un richiamo a quell’ideale di famiglia che deve essere fondato su sentimenti forti in cui l’amore non è fragile e superficiale legame che facilmente si inaridisce e si spezza ma al contrario è una radice che si irrobustisce se alimentata con la linfa della fede e del sacrificio. Con la piena approvazione del Parroco l’operazione venne avviata nonostante le difficoltà burocratiche e le prime spese per l’autorizzazione alla collocazione della statua. Ottenuta l’autorizzazione edilizia del Comune si dovette procedere alla de-

limitazione dei confini prospicienti la palestra e alla creazione di un progetto. Esaminati vari disegni esteticamente notevoli ma ovviamente costosi, si optò per un’idea semplice ma decorosa dell’Arch. Paolo Lodi. Il manufatto è ligneo, aperto verso il percorso pedonale offrendo, in tal modo, alle persone che percorrono il sentiero, una visuale sacra e rasserenante che invita ad una sosta orante. A due anni dalla gestazione il capitello è una realtà grazie al prezioso aiuto di tanti volontari e del Geom. Marino Paggio che ha seguito i lavori. Giovedì 7 ottobre 2010 alle ore 17.00, il Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica e la benedizione del capitello alla presenza del Parroco Don Carlo, del Sindaco Prof. Merchiori, della comunità parrocchiale e di tanti residenti del quartiere.


10 A che punto sono i lavori di ristrutturazione del tetto della Chiesa?

A che punto sono i lavori di ristrutturazione del tetto della Chiesa? È una domanda che ci si sente spesso rivolgere dalle persone più sensibili della cura della nostra Chiesa del Duomo e che fa piacere ricevere. Non si vuol rispondere da tecnici alla domanda, perché non si possiedono il linguaggio né la competenza professionale.

IN PARROCCHIA... L A VORI IN CORSO

É possibile comunque riferire che i lavori stanno procedendo con celerità e con grande professionalità. E’ importante rendere noto che durante i lavori di copertura della chiesa, iniziati nel primo trimestre del 2010, si è presentata una situazione imprevista e quanto mai allarmante dello stato di conservazione delle teste delle capriate di sostegno del tetto. Per far fronte a tale imprevisto, si sono dovute impiegare le risorse economiche stabilite per la copertura, dirottandole per il risanamento parziale delle capriate, per cui i lavori di copertura progettati non sono stati completati.

Ci si è quindi trovati nella situazione di dover continuare i lavori o di chiudere al culto la chiesa, risultando inagibile. Chiudere la chiesa avrebbe significato privare la parrocchia, la Diocesi e la città di uno dei luoghi di particolare riferimento della pastorale e della vita civile. Continuare i lavori sarebbe stato doveroso e necessario, pur avendo la parrocchia esaurito tutte le sue risorse economiche per gli imprevisti verificatisi. Si è imboccata questa seconda strada, con tanto timore ma anche confidando nella Provvidenza che si manifesta attraverso la sensibilità di chi sa cogliere la portata del grave problema in cui siamo incorsi. C’e da aggiungere che nel periodo estivo, durante il tremendo fortunale di luglio che ha colpito parte della città, la nostra chiesa ha subito ulteriori danni con il collassamento di alcuni soffitti a causa di infiltrazioni d’acqua. Siamo subito corsi ai ripari, contenendo il più possibile le nostre spese. Allo stato attuale delle cose si è arrivati a risanare due terzi delle capriate del tetto con il rifacimento delle testate. Si è proceduto con determinazione nel far eseguire quanto era essenzialmente necessario, consapevoli per altro che tante cose rimangono da completare: più specificatamente il tetto delle cappelle laterali, il rifacimento dei serramenti dei finestroni, non più in grado di trattenere le acque piovane e i correlati agenti atmosferici il rifacimento completo dei davanzali e delle reti di protezione dei volatili; si aggiunga infine la pulizia e il recupero di tutte le murature esterne, compresa la facciata principale. Ci si augura che lo sforzo immane che la parrocchia sta sostenendo con i lavori ancora in corso d’opera, sia capito da parte non solo dei parrocchiani, ma anche di tutti coloro che amano la nostra Chiesa.


11 CAMPO SPORT ... IN FAMIGLIA Dal 10 al 12 Settembre nella struttura attrezzata e autogestita di Piani di Luzza (Forni a Voltri) si è tenuto l’ ennesimo campo-sport. Invitati gli esordienti nati nel 1998 (non pervenuti) e 1999 (pervenuti e bravi). Per chi ne ha vissuti oltre 20, nessuna nostalgia. Si è andati sempre in meglio: Ottima la struttura, con campi da calcio, calcetto, piscina (solo il palazzetto era occupato dai karateka); ottimo il cibo (brava la cuoca); ottimo il tempo (sole, sole e sole per tre giorni); ottima la compagnia: ragazzi che si lamentavano poco e adulti pronti a giocare partite anche se stanchi morti. Chi davvero ci teneva è venuto, magari con la famiglia e i bimbi piccoli nel secondo giorno. C’ era anche Don Patrizio, temprato da ben più caotici camposcuola e deside-

roso di provarsi nel calcio (così così) e nelle escursioni (molto meglio). Rimangono nella mente il torneo a squadre miste all’ ultimo sangue, l’ escursione al rifugio Marinelli (splendido panorama sull’ Austria), il falò con caccia la tesoro dell’ ultima sera, la S. Messa con qualche cercatore di funghi infiltrato. Ma soprattutto rimane nel cuore la sensazione di essere ancora una famiglia, una sensazione che si è persa un po’ a Rovigo tra troppe squadre e troppe partite. Ecco la montagna, il sole, il mangiare e giocare insieme hanno contribuito a farci sentire uniti. Ed è questo che ci dà la voglia di continuare. G. Lavezzo nelle foto: al centro il gruppo del campo, intorno le squadre del GS Duomo


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ESTATE 2010... lE ESPERIENZE DEI RAGAZ

Campo Piani di Luzza - “Un’estate da draghi” Si è svolto dal 18 al 25 luglio, a Piani di Luzza, il campo estivo organizzato dalle parrocchie del Duomo di Rovigo, di S. Bartolomeo apostolo, di S. Francesco e di S. Rita, per i ragazzi di età compresa tra la quarta elementare e la seconda media. Hanno partecipato quasi settanta ragazzi, quattordici animatori e cinque volontari, addetti alla cucina e alla logistica. Tutta la settimana è stata accompagnata dall’ambientazione ricavata dal film “Dragon trainer”. In questo film si narra la storia di Hiccup, un ragazzo appartenente ad una tribù vichinga da sempre in lotta con dei draghi, che di notte organizzano incursioni al villaggio per rubare il bestiame. Il punto di svolta in questo eterno conflitto è l’amicizia che nasce tra Hiccup e Sdentato, una furia buia, drago molto temuto, che il ragazzo riesce a catturare ma non ad uccidere perché mosso a pietà, contrariamente a tutti membri del suo villaggio. Tra i due nasce un legame talmente forte da riuscire perfino a sanare il conflitto esistente tra il popolo dei vichinghi ed il popolo dei draghi. L’amicizia tra Hiccup e Sdentato è stata il filo conduttore di tutte le attività proposte ai ragazzi. Su questo tema centrale sono state sviluppate altre tematiche giornaliere quali l’aiuto reciproco, la conoscenza dell’altro che non cade negli stereotipi e nei pregiudizi, la fiducia, le aspettative che la società ha nei nostri confronti, l’amore che Dio ha per noi. Tutto ciò è state oggetto di riflessione in gruppo, di preghiera attraverso un brano di Vangelo che permetteva di rileggere il pezzo di storia con gli occhi di Gesù, e di gioco, tanto gioco. Oltre a tutto questo non è mancata ovviamente la camminata fatta dalla casa al rifugio Piani del Cristo (i più intrepidi si sono spinti fino alle sorgenti

del fiume Piave alle pendici del monte Peralba); il gioco notturno in cui i ragazzi dovevano ritrovare i soldi del campo rubati da dei malviventi; le due celebrazioni della messa fatte all’inizio e alla fine della settimana. Il clima del gruppo è stato sempre positivo e tutto il tempo è passato nella più completa spensieratezza.

“ Vola oltre il fiume” Campo GIOVANI 2^ SUPERIORE

“Vola oltre il fiume”, questo lo slogan che ha accompagnato l’avventura dei ragazzi di sedici anni che quest’estate hanno partecipato al campo presso l’ostello “Rifugio Parco Delta del Po” a Gorino Sullam. È stato il gabbiano Jonathan Livingston, protagonista dell’omonimo libro scritto da Richard Bach negli anni ’70, ad accompagnare i ragazzi durante tutti i cinque giorni del campo. Con lui si è voluto imparare a volare, a seguire i propri sogni i propri ideali anche quando tutti sono contrari e tentano di ostacolare questo cammino. Ci si è chiesti soprattutto “dove vuoi volare” (cioè cosa i ragazzi intravedono nel loro futuro), “come vuoi volare” (come si affrontano le scelte continue che la vita ci chiede di fare, da quelle più semplici a quelle che orientano la vita stessa), “chi ti può aiutare a volare” (chi sono le persone significative per la vita, che possono aiutare a progredire, a crescere, a diventare grandi), “per chi imparare a volare” (l’essere responsabili all’interno della comunità, della società portando quello che siamo e mettendo a disposizione degli altri le nostre capacità). La riflessione è stata accompagnata da altri momenti che hanno permesso ai ragazzi di divertirsi anche attraverso la scoperta del territorio polesano. Avvincente è stata la biciclettata lungo il belvedere della Sacca degli Scardovari. Suggestiva è stata anche la mezza giornata passata dai ragazzi prima sulla spiaggia dell’isola del faro: Spiaggia priva di qualsiasi struttura balneare (a parte un ristorante), nella quale i ragazzi sono arrivati traghettati da un pescatore locale; e poi in mezzo ai canneti delle foci del Po, alla scoperta della fauna locale (aironi, germani, gabbiani che a volte volavano a breve distanza dall’imbarcazione) e degli impianti di pesca della Sacca. I ragazzi, partiti un po’ titubanti, per la proposta di un’esperienza di campo estivo differente dal solito, sono tornati a casa carichi di entusiasmo e nostalgici per aver lasciato il Delta del Po.


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... TRA MARE E MONTI A Z Z I E D E I G I O V A N I D E LL A P A R R O C C H I A

3^ media e 1^ superiore

AD ASSISI SULLE ORME DI FRANCESCO E CHIARA Dal 23 al 29 agosto si è svolto ad Assisi il camposcuola per ragazzi di 3° media e 1° superiore. In 18 ragazzi, accompagnati da quattro animatori e da don Patrizio, siamo partiti la mattina del 23 agosto per vivere un’esperienza indimenticabile e diversa dalle precedenti. Siamo stati ospiti in una casa situata all’interno delle mura della città vecchia, a pochi passi dalla famosa Basilica di San Francesco dove noi ragazzi, provenienti da varie parrocchie, abbiamo vissuto una settimana di preghiera, attività, giochi e momenti di riflessione tra i luoghi della cittadina umbra. Ogni attività era mirata a far ragionare noi ragazzi su cosa è davvero importante nella nostra vita e cosa ci può rendere veramente felici; ogni tema ci veniva presentato attraverso un’ episodio della vita di San Francesco, recitato o

raccontato dagli animatori. Visitando la città, abbiamo avuto la possibilità di sostare all’interno dei più famosi luoghi di Assisi e prenderci del tempo per riflettere e pregare, aiutati anche da quei posti carichi di spiritualità e pace. Degna di menzione è la sera della “cena dei popoli”. Durante questa cena noi ragazzi siamo stati divisi in ricchi e poveri, rispettando la proporzione che c’è tra questi nel nostro pianeta, ed è stata simulata la reale distribuzione di risorse tra le due categorie, distribuendo il cibo in quantità diverse a seconda che il partecipante fosse ricco o povero. Questa attività, oltre che a commuovere qualcuno, è servita a farci rendere conto di quanto siamo fortunati ad avere quello che abbiamo e quanto siano spaventose le iniquità sociali. Non sono mancati però i momenti di svago, come le due cacce al tesoro notturne e la ormai consueta camminata del campo. Quest’ultima è stata una lunga ed este-

nuante scarpinata fino all’Eremo delle Carceri, situato a quattro chilometri dalla città, luogo frequentato da San Francesco nei suoi momenti di ritiro e preghiera. La fatica e il caldo, però, non ci hanno buttati giù e nella calma e nel silenzio di quel luogo paradisiaco, abbiamo vissuto per la prima volta, l’esperienza del deserto, una tecnica di preghiera che prevede l’isolamento da tutto e tutti. Il giorno più duro in assoluto è stato però l’ultimo, quello in cui abbiamo dovuto salutare tutte le persone con le quali avevamo legato e che per una settimana hanno condiviso ogni cosa con noi: giochi, attività, pasti, pensieri ed ore e ore di divertimento. Per finire, un grazie di cuore a tutte le persone che hanno reso possibile questa bellissima esperienza e in particolare a quattro favolosi volontari che per una settimana intera hanno provveduto egregiamente a sfamare 18 famelici adolescenti. Gli animatori


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Per iniziativa di un gruppo di ex gloriosi giocatori rodigini, coadiuvato da giovani allenatori in possesso del corso CONI per l’avviamento allo sport, nasce quest’anno l’attività di rugby nel campo parrocchiale in Tassina. Si tratta di rugby educativo, dedicato ai più piccoli, dai 6 ai 12 anni suddivisi in quattro formazioni (6-8-10-12 anni), con allenamenti nei pomeriggi di martedì e venerdì dalle 16.30 condotti da personale qualificato. agli iscritti saranno corrisposti in omaggio la tuta, un k-way e un completo da allenamento. Quali garanzie: - l’esperienza nell’attività educativa di oltre trent’anni del GS Duomo - l’entusiasmo sempre giovani di dirigenti ex giocatoi e la preparazione del personale operativo - lo sport del Rugby che forse più e meglio del calcio e di altri sport di squadra incarna ancor oggi i valori di atleticità, sportività e lealtà. Aspettiamo chiunque voglia mettersi alla prova in questo sport che sembra duro e invece è una incredibile palestra per crescere nel fisico ma anche nello spirito.

RUGBY DUOMO UNA NUOVA ESPERIENZA SPORTIVA

NEL PROSSIMO NUMERO...

presentazione del nuovo direttorio per la Cresima


15 FA M I G L I E UN OCCHIO DI RIGUARDO

FAMIGLIA: la nostra storia, le nostre storie gruppo giovani famiglie duomo 2010 - 2011 Domenica 19 dicembre 2010 - Ore 9.30 (Incontro con messa e pranzo) UNA STORIA ILLUMINATA (INSIEME VERSO IL NATALE) Il ruolo della famiglia nell’educazione alla fede Domenica 20 febbraio 2011 - Ore 16.00 UNA STORIA RIGENERATA (UNA COMUNE CONVERSIONE) Educare i figli a comunicare e a usare in modo corretto i mezzi di comunicazione Domenica 10 aprile 2011 - Ore 9.30 (Incontro con messa e pranzo) UNA STORIA SCONFINATA (INSIEME VERSO LA PASQUA) Saper dire grazie e perdonare Domenica 22 maggio 2011 - Ore 16.00 (Incontro con pizza finale) CONCLUSIONE DEL PERCORSO (E APPUNTAMENTI)

GRUPPO FAMIGLIE

26 Dicembre 2010: Festa della Sacra Famiglia - Animazione S.Messa delle ore 10 9 Gennaio 2011: II Incontro Sinodale (Soggetto Famiglia) 13 Febbraio 2011: III Incontro Sinodale (Soggetto Poveri) 13 Marzo 2011: Incontro di Formazione e Spiritualità “Una Storia Rigenerata” 17 Aprile 2011: Incontro di Preghiera – Quarantore. 8 Maggio 2011: Incontro di Formazione e Spiritualità “ Una Storia sconfinata” 19 Giugno 2011: Incontro conclusivo.

CENTRO d’ASCOLTO

e consulenza giuridico-canonica

per persone in difficoltà matrimoniali

ATTORNO ALLA PAROLA...

un cammino per ritornare in sé ritrovarsi e ritrovare 30 dicembre 2010 22 gennaio 2011 19 febbraio 2011 19 marzo 2011 17 aprile 2011 14 maggio 2011 13 giugno 2011 CANONICA DUOMO - 17.30 - 19.30

28 gennaio 2011 25 febbraio 2011 25 marzo 2011 29 aprile 2011 27 maggio 2011 ore 16.00 - 19.00 CANONICA DUOMO

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO

Sa te te degni Sa te fussi nato in un castelo el nadale el sarìa stà manco belo. Sa te fussi nato in piena istà l’asino e el bue no ‘i ghe sarìa stà. Sa te fussi nato a casa tua nissun te gavarìa zercà. No ghè na via, né ‘na contrà da poder dire: l’è nato là. In te ‘na paja i te ga posà dentro ‘na stala ‘bandonà. Co’ na cuerta leziera i te ga intortejà e un bô e un asinelo col fià i te ga scaldà. A te sì nato in t’un posto da gnente parchè cussì a te sì de tuta la zente: a te sì pa’i poareti e pa’i siori a te sì pa’i cativi e pa’i boni a te sì pa’i malà e pa’i sani a te sì pa’i zovani e pa’i anziani, par tuti ‘na presenza che cava i malani. Tuti quanti i te ga zercà ma quei ca te ga trovà, magari de prèsia o intrafelà, ‘sto pensiero i te ga lassà: “sapi, Signore, che sa te te degni e sa te vorà, a casa mia, a ghè sempre la porta spalancà”.

Nazzareno Frigato Nadale domiladièse


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GITA SULLA NEVE 4 gennaio 2011 informazioni in canonica

Periodico della Comunità Parrocchiale del Duomo - Concattedrale di Rovigo __________________________________

Direttore Responsabile: Don Bruno Cappato Direttore: Don Carlo Maria Santato Autorizzazione del Tribunale di Rovigo n. 5/80 del 24 aprile 1980 CANONICA: P.zza Duomo 5 Tel. 0425 22861 sito web: www.duomorovigo.it e-mail: parrocchia@duomorovigo.it SACRESTIA Tel. 348 6889157

IN AGENDA... Dal 17 al 24 dicembre 2010 - NOVENA del NATALE Ore 18.15 - Celebrazione di novena Ore 19.00 - S. Messa

Chiuso in redazione Mercoledì 15 dicembre 2010 Impaginazione e grafica a cura della redazione

Stampa: ARTESTAMPA Via B. T. da Garofolo 14 - Rovigo - Tel. 0425 31855

24 dicembre 2010 - VIGILIA di NATALE Ore 19.00 - S. Messa vespertina della vigilia Ore 23.00 - Veglia di preghiera animata dal coro “Sentinelle del mattino” e dai gruppi giovanili.

CONCORSO PRESEPI NATALE 2010 iscrizioni presso la canonica entro il 30 dicembre

LA BEFANA ArRIVA...

In Tassina

MARTEDI 5 GENNAIO 2011

I genitori troveranno la casetta aperta nel pomeriggio dalle ore 15.30. A partire dalle ore 20.00 la Befana procederà alla distribuzione dei doni presso le abitazioni dei bambini.

MERCOLEDI 6 GENNAIO 2011

FESTA CON LA BEFANA

ore 15.30 – giochi e divertimenti con la Befana presso lo stand ore 18.00 – tradizionale BRUSAVECIA

25 dicembre 2010 - NATALE DI GESÙ CRISTO Ore 24.00 - S. Messa della Notte presieduta da mons. Vescovo Ore 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.30 – 19.00: Ss. Messe Ore 10.00 - S. Messa animata dal coro “Armonia di voci” Ore 18.00 - Canto dei Vespri e Adorazione Eucaristica Ore 19.00 - S. Messa presieduta dal Vescovo 26 dicembre 2010 - S. Stefano primo martire Ore 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.30 – 19.00: Ss. Messe 31 dicembre 2010 Ore 8.00 – 9.00 – 10.00 – 19.00: Sante Messe Ore 19.00 - S. Messa con canto del Te Deum di ringraziamento per la fine dell’anno civile 1 gennaio 2011 - MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO E GIORNATA MONDIALE PER LA PACE Ore 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.30 – 19.00: Ss. Messe Ore 11.30 - S. Messa presieduta da mons. Vescovo Ore 18.00 - Canto dei Vespri e Adorazione Eucaristica Ore 19.00 - S. Messa solennemente cantata 6 gennaio 2011 - EPIFANIA DEL SIGNORE E GIORNATA DELL’ INFANZIA MISSIONARIA Ore 7.00 – 8.30 - 10.00 – 11.30 – 19.00: Ss. Messe Ore 18.00 - Canto dei Vespri e Adorazione Eucaristica Ore 19.00 - S. Messa presieduta da S.E. mons. Vescovo 9 gennaio 2011 - BATTESIMO DI GESÙ Ore 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.30 – 19.00: Ss. Messe Ore 11.00 – in Teatro- premiazioni concorso presepi Ore 16.30 – Celebrazione comunitaria del Battesimo Ore 18.00 – Vespri e Adorazione Eucaristica

CONFESSIONI

Tutti i giorni della dalle ore 9.00 alle ore 11.00 e dalla ore 17.00 alle 19.00 è garantita la presenza di un confessore in chiesa


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