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Progetto 1° classificato al concorso internazionale. 2005/2006

Progetto 1° classificato al concorso internazionale

2005/2006

Alberto Breschi, Guido Ferrara. Nicola Ferrara, Barbara Lami, Eva Parigi, Giovanni Todesca, Matteo Zetti

Il concorso di progettazione1, bandito nel 2005 da Firenze Parcheggi s.p.a. di concerto con il Comune di Firenze, si proponeva di acquisire una soluzione progettuale di elevata qualità architettonica e al tempo stesso di diffondere un metodo per il coinvolgimento degli abitanti nelle scelte di trasformazione e riqualificazione della città, in modo da rendere le scelte progettuali condivise e comprensibili a tutti i cittadini. Alla base del Bando di concorso vi era l’attività di un Laboratorio di partecipazione2 attivato nel quartiere e nel quale era stato dibattuto e affinato il tema progettuale proposto dall’ente banditore, individuando gli elementi e gli indicatori di qualità urbana che esprimevano le attese della comunità che abitava o frequentava il luogo. Le risultanze del laboratorio di partecipazione hanno integrato le esigenze dell’ente banditore, con i programmi dell’Amministrazione Comunale e con le suggestioni progettuali suscitate dalla partecipazione dei cittadini. I progettisti furono chiamati a confrontarsi con i problemi e le idee raccolte per dare risposte di qualità sia sotto il profilo architettonico che per quanto attiene la migliore interpretazione delle aspettative della comunità. Il tema del concorso era la nuova sistemazione di piazza Ghiberti e, in un’ottica più ampia di quella strettamente architettonica, la realizzazione di uno spazio urbano che non fosse solo una piazza ma divenisse un elemento riqualificante del quadrante, per le relazioni che riesce a stabilire e i processi che innesca o suggerisce. Un nodo quindi, come cerniera qualificata e qualificante del sistema che parte da via Gioberti e arriva fino a piazza Salvemini. Oltre a quanto indicato dalle linee guida del Laboratorio, il progetto doveva prevedere la costruzione di un nuovo edificio per attività commerciali e direzionali sul sedime dell’edificio che esisteva in aderenza alla Facoltà di Architettura e offrire soluzioni, adatte ed integrate alla nuova configurazione della piazza, per ospitare il mercato storico detto “delle Pulci”, attualmente ubicato in piazza dei Ciompi. Dalla relazione presentata al Concorso:

pagina a fronte Area Ghiberti, il luogo dell’intervento.

1 v. Allegato 1 - Bando del concorso Internazionale 2005. 2 v. Allegato 2 - stralcio dal documento del laboratorio di partecipazione per sant’Ambrogio e piazza Ghiberti – 5 marzo 2005.

Intorno all'area di intervento.

Il quadro urbano di riferimento Il Laboratorio di partecipazione per sant’Ambrogio e piazza Ghiberti3 ha indicato obiettivi precisi e concreti che il presente progetto ha interpretato e tradotto per quanto attiene i desiderata espressi a livello di quartiere, come verrà dettagliatamente illustrato nei paragrafi seguenti. Tuttavia occorre premettere che deve anche essere considerato il superiore livello del ruolo urbano dell’intero distretto che ruota intorno a sant’Ambrogio e piazza Ghiberti, perché i due mercati (alimentare e antiquario, con funzioni differenziate ma sinergiche), la facoltà di Architettura, il complesso de La Nazione, gli spazi articolati e rifinalizzati delle Murate e dell’aula bunker, la stessa piazza Beccaria e Archivio di Stato, con il completamento dei due parcheggi interrati, non devono essere visti né come episodi separati né per gli interessi esclusivi dell’area urbana circostante. Di fatto, si sta componendo in questa parte di Firenze un’offerta qualificata di servizi che oltre a costituire un polo di attrazione per il quartiere, si propone quale manifestazione d’interesse per l’intera città, entro cui il sistema a rete dei vuoti urbani (piazze, marciapiedi, aree di resulta del mercato utilizzate a parcheggio, cortili interni agli isolati, verde) può giocare un ruolo magistrale e strategico, proponendo modi d’uso inediti e di grande qualità. Si tratta evidentemente di un progetto articolato e complesso, entro cui gli spazi di relazione, e piazza Ghiberti in particolare, devono consentire rapporti e integrazioni dinamiche, variabili nelle stagioni e nel corso

3 In questa fase piazza Ghiberti comprendeva, oltre lo spazio antistante il Mercato anche tutta l’area sovrastante il parcheggio entro cui dovrà essere collocato il Mercato antiquario e il nuovo edificio. In seguito quest’area sarà denominata prima largo Annigoni e infine piazza Annigoni.

Proiezione sulla piazza delle direttrici del convento di S. Verdiana. Schema del rapporto divergente tra il convento e la nuova piazza nel concept finale di progetto.

della giornata, con un necessario riferimento al complesso del quadro urbano. La presenza di interessi a livello di città (e Firenze non è una città qualunque), lungi da costituire elementi di rischio o di limitazione, sono lo specchio di un reale cambiamento di ruolo, nel processo di riequilibrio delle funzioni del centro storico di cui il presente progetto vuole farsi interprete: si identificano con crescente chiarezza due assi direttori (di rappresentanza, residenziali, commerciali prevalentemente pedonali) che uniscono piazza Ghiberti e sant’Ambrogio da un lato, con il polo fieristico della Fortezza da Basso dall’altro. La nostra piazza conclude quindi nell’area sud-est il sistema delle grandi piazze storiche (Indipendenza – san Marco - santissima Annunziata – D’Azeglio) che com’è noto vivono e amplificano rapporti di alta prestazione dei contenitori edilizi che le circondano. Il concorso chiede un' interpretazione progettuale per l’ottimizzazione di quanto sta accadendo infatti è sotto i nostri occhi una metamorfosi profonda che il presente progetto intende gestire e orientare: ex carceri diventano la facoltà di Architettura, l’edificio de La Nazione si predispone a contenere un Trade Center, l’ex aula bunker offre l’opportunità di prevedere altri spazi per il verde e lo sport (piscina coperta) di cui il quartiere ha assoluto bisogno, insieme a servizi per la salute. Piazza Ghiberti costituisce quindi il polo direttore di un’offerta di servizi di prestigio che oltre a qualificare il quartiere, si propone quale manifestazione d’interesse per Firenze. In questo quadro, il sistema a rete dei vuoti urbani (piazze, marciapiedi, aree dei mercati, cortili interni agli isolati, verde) può giocare un ruolo magistrale e strategico, proponendo livelli di fruizione e modi d’uso inediti e di grande qualità. Le nuove funzioni del polo di piazza Ghiberti, senza confliggere con le esigenze di vita dei residenti, costituiscono un’opportunità non indifferente per la qualità della scena urbana, fornendo occasioni molteplici di interesse e di relazione, ottimizzate anche dalla presenza dei parcheggi interrati. La concezione tradizionale del verde urbano propria del quartiere finora ha identificato soltanto delle “macchie” separate e non interagenti. Il progetto propone la costituzione di una rete pedonale e ciclabile di collegamento, sopra ordinata rispetto a quella carrabile, anche con la creazione di tratti significativi di green ways.

Concept di progetto Nel rapporto con i cortili dell’ex convento di santa Verdiana si individua il ruolo strategico della nuova architettura (blocco di nuovi uffici), che lungi da essere un tamponamento di un’area rimasta vuota, è il vero portale di una cittadella, baricentro delle nuove “mura”, comunicazione fra il vuoto della piazza e quello dei cortili interni (collegamento con la vita di quartiere, zona mostre, ecc.). La piazza Ghiberti, come qualsiasi piazza, a Firenze come altrove, non vive da sola: essa necessita di essere “formata” da uno o più fondali prospettici, anche diversi ma unitari, che costituiscano il vero sistema gene-

Ripettare gli allineamenti e privilegiare le visuali

Rapporto tra vuoti

Allineamenti e collegamenti

Visuali e nuovo costruito

Nuovi percorsi, permeabilità, assi Il quartiere di Santa Croce e Piazza Ghiberti devono farsi carico di gestire il cambiamento di ruolo del complesso delle funzioni urbane fra Piazza Beccaria e il Mercato di Sant’Ambrogio. Queste, lungi da costituire elementi di rischio o di limitazione, devono essere avviate verso un riequilibrio complessivo e strategico a livello dell’intera città, di cui il presente progetto vuole farsi interprete

È sotto i nostri occhi una metamorfosi profonda: ex carceri diventano la facoltà di Architettura, l’edificio della Nazione si predispone a contenere un trade center, l’ex aula bunker offre spazi per il verde e lo sport (piscina coperta) e servizi per la salute. piazza Ghiberti costituisce quindi il polo direttore di un’offerta di servizi di prestigio che oltre a qualificare il quartiere, si propone quale manifestazione d’interesse per Firenze. Il sistema a rete dei vuoti urbani (piazze, marciapiedi, aree dei mercati, cortili interni agli isolati, verde) può giocare un ruolo magistrale e strategico, proponendo livelli di fruizione e modi d’uso inediti e di grande qualità. Ricostruire la continuità del lorro rafforzando il rapporto tra i vuoti, enfatizzando gli allineamenti tra gli edifici (vertici di un quadrato ideale tra Piazza Ghiberti, facoltà di Architettura, edificio nazione e aula bunker), garantire permeabilità nei percorsi e creare nuovi collegamenti

ratore dello spazio aperto. In questo caso si tratta di coniugare la piazza a episodi apparentemente separati, come il sistema dei chiostri dell’ex convento di santa Verdiana, che costituiscono una struttura a forte caratterizzazione architettonica e urbanistica. Qui risiede il motivo per cui il progetto dà valore un’importante cerniera della struttura urbana, creando uno spazio bivalente sospeso fra università e rione, e quindi a servizio non solo degli studenti ma di strati e livelli di utenza più vasti e complessi: in questa prospettiva è proprio la piazza, oggi spazio “vuoto” e inutile, che può diventare invece il luogo di qualificazione dell’intreccio di funzioni plurime, da segnalare e rafforzare da precisi indicatori di contesto. Una grande vela a portico, sporgente sulla piazza e originata dalla struttura urbanistica dell’ex convento fornisce il primo segnale forte di questa concezione dello spazio, rendendo efficace e ricca la possibilità di percorrenza e d’uso degli spazi collettivi, in particolare di quelli previsti sul solaio di copertura del nuovo complesso edilizio, ricchi di suggestioni e di stimoli. In sintesi il progetto si fa carico di esprimere il nuovo ruolo dei contenitori edilizi e la loro importanza relativa nei confronti della città e del quartiere. La pensilina proposta è quinti solo la conferma dell’esistenza e dell’importanza del portale e a sua rotazione rispetto alla piazza (una cerniera e uno snodo della metamorfosi in atto) vuole esprimere la continuità sopraordinata dell’impianto urbanistico storico, che peraltro è lo stesso di quello del Mercato, de La Nazione, della stessa ex Aula bunker. La pensilina svolge funzione di filtro, di guida direttrice, di segnale luminoso durante la notte, e sporge in modo simmetrico sui due lati. Sul fronte opposto l’idea guida è quella di amplificare a effetto urbano i due padiglioni esistenti progettati dall’Arch. Natalini per l’accesso al parcheggio, in modo da ospitare la quota del mercatino antiquario da allocare in fondi permanenti trasformati con materiali diversi (metallo, vetro e pietra serena). Questa soluzione non collide con lo skyline delle terrazze e dei tetti delle abitazioni retrostanti, perché tende a costituire un filtro fra residenza, strada e piazza attrezzata, ulteriormente rafforzato da un filare di alberi di media grandezza. I mini-negozi antiquari non annullano l’identità del vuoto urbano centrale della piazza (come è accaduto in piazza dei Ciompi), ma la rendono un filtro dinamico di vita e di interessi. Una “strada interna” alla piazza può essere formata attraverso l’impiego di edicole esterne di appoggio della mercanzia, chiudibili ad armadio durante le ore notturne. Si noti l’importanza dei 4 lati che formano la piazza: • la ex sede de La Nazione non è più il retro della tipografia di un giornale quotidiano, ma un edificio di alto interesse civico; • l’ex carcere non è più luogo di segregazione, ma diventa spazio prioritario di vita collettiva orientato “verso il futuro”; • il “mercato delle pulci” costituisce lo sfondo del lato nord, in una mini urbanistica vivace, propria di un suk del XXI secolo; • l’ultimo lato verso il mercato di sant’Ambrogio attende il ripensamento degli spazi, compresi quelli sprecati in un banale parcheggio, probabilmente più adatti a completare l’offerta del mercatino antiquario.

pagina a fronte 1° tavola del Concorso (formato originale in A0) - Studi sul quartiere e planovolumetrico d’insieme.

pagina a fronte 2° tavola del Concorso (formato originale in A0 - Assonometria d’insieme sulla piazza con l’inserimento dei nuovi progetti - Prospetto del nuovo edificio con l’ingresso alla Facoltà di Architettura. Prospetto del nuovo mercatino antiquario. Un’architettura significante Il bando di concorso richiede la presenza di un edificio per uffici sul lato sud della piazza, la cui dimensione planimetrica tuttavia non riesce ad assolvere il ruolo di cerniera espressiva fra vecchio e nuovo, fra pieni e vuoti. La soluzione progettuale proposta adotta i seguenti criteri: • l’edificio coincide con il ponte funzionale a terra fra i vuoti dei cortili storici e la nuova piazza e quindi assolve e consolida il ruolo di porta di tutto il lato sud; • il cortile vuoto della facoltà di Architettura viene sostanzialmente coperto dalla pensilina, divenendo una galleria urbana ventilata e luminosa; • l’architettura esprime un volume aggettante in parte sulla piazza, ruotato secondo l’allineamento del tessuto urbano storico e/o della pensilina, così da interrompere il banale allineamento a filo degli edifici esistenti e da mettere opportunamente in valore l’importanza dei nuovi uffici direzionali; • non si tratta peraltro solo di un banale contenitore edilizio, dato che sul tetto praticabile esso diventa luogo di percorrenza, raggiungibile dal pubblico con ascensori e rampe di scale, amplificando in tre dimensioni l’effetto città e le prestazioni urbane: in sostanza piazza Ghiberti si sdoppia in pianta e si triplica in elevazione, aprendosi a prospettive attualmente inesplorate; • una duplice cortina tipo brise-soleil, della rispettabile dimensione di circa 30 metri per lato, costituisce un prospetto continuo di grande significato unitario, con la conseguente schermatura delle rampe di accesso al parcheggio sotterraneo. Tale soluzione permette di consolidare in via definitiva tutto il prospetto del lato sud, che in questo modo, oltre alla pensilina/portale diviene architettura simbolo della metamorfosi compiuta, del luogo significante del quartiere.

Piazza Ghiberti e il mercatino antiquario Anche in questo caso è opportuno specificare la fattibilità e la cogenza della proposta progettuale. In primo luogo si fa riferimento alla volumetria dei due box esistenti di accesso al parcheggio interrato, volutamente iterandone la presenza planivolumetrica in cinque nuovi episodi, tutti diversi e al tempo stesso coordinati nelle forme, ognuno adatto a ospitare almeno 4 diversi esercizi, perfettamente chiudibili con serrande di sicurezza, ma non per questo luminosi all’interno, sia di giorno che di notte. Un sesto elemento chiude la spazialità della piazza sul lato sud e, data la sua originale posizione, assume un ruolo speciale di variazione tematica, essendo costruito in vetro e prendendo pertanto la forma di una serra, o di un giardino d’inverno d’uso pubblico, adatto eventualmente in tutto o in parte a ospitare in modo permanente le attività floriculturali tradizionalmente presenti nel mercato di sant’Ambrogio. La piazza pertanto è e resta piazza, ma sul lato nord diventa la sede di un mini villaggio di attrazioni. Essa al tempo stesso comprende una pseudostrada, in quanto - a fronte dei box del mercato antiquario - è collocata come si è visto una mostra permanente di mercanzie diverse, oggetti, quadri, ecc., disposti in vetrine e box chiudibili, evitando di assieparli in modo sparpagliato nelle immediate vicinanze degli esercizi commerciali. L’effetto d’insieme è quello di un complesso multivariato, colorato, ricco e vivace, attrattivo in tutte le situazioni della giornata. Una schermatura tipo brise soleil anche in questo caso può consentire un effetto di unitarietà prospettica sull’intero lato.

pagina a fronte 3° tavola del Concorso (formato originale in A0) - Sezione trasversale - piante schematiche e indicazione dei materiali - vista notturna della piazza. Fra le piazze del quartiere messe a sistema, pedonalità e green ways La piazza, per essere definitivamente mineralizzata dal sottostante solaio di copertura del parcheggio, non può assumere su di sé piantagioni arboree di qualche significato. La richiesta di verde e spazi per il gioco e il soggiorno all’aperto avanzata in sede di Laboratorio, trova quindi una severa limitazione in questa situazione di fatto: per realizzare giardini e spazi naturali non posticci è preferibile dunque puntare sul recupero a verde di buona parte dell’area attualmente occupata dall’ex aula bunker, in connessione diretta con le previsioni di servizi sociali e sportivi di quartiere. L’area si presta allo scopo anche a livello urbanistico, in quanto posta a cavallo dell’isolato verso via dell’Agnolo, e quindi in collegamento con le attrezzature sociali poste sull’altro lato della strada. Ma il ragionamento precedente sull' assialità trasversale al centro storico, di collegamento fra il polo di piazza sant’Ambrogio/Ghiberti e quello del centro fieristico ed espositivo della Fortezza, permette di pensare più in grande. Pedonalità e piste ciclabili saranno da privilegiare lungo tutta questa direttrice, con la conseguente avanzata di lingue di verde lineare di collegamento, anche parziale, con il sistema delle piazze storiche. La fattibilità di questo intervento potrà crescere nel tempo, con il procedere della trasformazione parziale degli spazi di parcheggio lungostrada in aree di percorrenza pedonale e ciclabile, con un forte miglioramento della qualità ambientale della città. Ovviamente questa prospettiva esula dai confini del presente progetto, ma fa parte integrante di quella metamorfosi in atto, avente per baricentro sempre piazza Ghiberti.

L’architettura degli spazi d’uso e dei materiali Per la palazzina degli uffici, il restyling dei padiglioni esistenti e i nuovi padiglioni per il mercatino delle Pulci è previsto il ricorso a soli tre materiali, due naturali e uno artificiale, in grado di contemperare lo spirito di una irrinunciabile contemporaneità e coniugare tradizione e innovazione, secondo un sottile contrappunto di valori materici e tecnologici.: la pietra, il rame e il vetro. La pietra naturale, materia pregiata e tradizionale presente a Firenze nella tonalità grigia della pietra serena, è usata come brise-soleil unitamente a doghe di rame “TECU”, patinate in verde industrialmente su di un lato secondo un disegno a fasce orizzontali di diverso spessore e a spaziatura variabile. In questo modo dal rame ha origine uno strato di ossido. All’opposto, l’immaterialità del vetro e del policarbonato, secondo le più moderne tecnologie e interessanti potenzialità estetiche, fornisce l’immagine vibrante e variabile della facciata continua, della pensilina di copertura di fronte all’ingresso della Facoltà di Architettura e, sul fronte opposto dei padiglioni del mercatino. Il progetto, presentato al Concorso, risulta vincitore e le tematiche a scala architettonica e urbana investono il nuovo mercatino antiquario che coinvolge per intero la piazza Annigoni come funzione pubblica “aperta” e polarità baricentrica. Il progetto di un nuovo organismo architettonico nel centro storico di Firenze non potrà che essere il risultato di quel processo continuo e incessante di modificazioni, completamenti, ampliamenti o riduzioni che conferiscono all’architettura lo spessore della sua storia e al contesto il significato profondo del suo ‘genius’. Non solo quindi progetto ex-novo ma, coinvolgendo il suo contesto, anche e soprattutto progetto di ‘metamorfosi’, come parte integrante di un processo di trasformazione urbana con le caratteristiche di progetto di ‘riconversione permanente’.

Prospetto del nuovo edificio sulla piazza e nuovo ingresso alla facoltà scala 1:100

ALLEGATO 1 Stralcio del bando di gara concorso di progettazione - 2005

Il presente concorso di progettazione, bandito da Firenze Parcheggi s.p.a. di concerto con il Comune di Firenze, si propone non solo di acquisire una soluzione progettuale di elevata qualità architettonica ma anche di diffondere un metodo per il coinvolgimento degli abitanti nelle scelte di trasformazione e riqualificazione della città, nonché la sperimentazione di processi di partecipazione aderenti alla necessità di rendere le scelte progettuali condivise e più facilmente comprensibili a tutti i cittadini. Alla base del Bando di concorso vi è l’attività di un Laboratorio di partecipazione attivato nel quartiere, nel quale viene dibattuto ed affinato il tema progettuale proposto dall’ente banditore, individuando gli elementi e gli indicatori di qualità urbana che esprimono le attese della comunità che abita o frequenta il luogo. Le risultanze del laboratorio di partecipazione, che integrano le esigenze dell’ente banditore con i programmi dell’Amministrazione Comunale e con le suggestioni progettuali suscitate dalla partecipazione dei cittadini, sono elemento fondante del concorso e costituiscono il tema a cui i progettisti sono chiamati al confronto per dare risposte di qualità sia sotto il profilo architettonico che per quanto attiene la migliore interpretazione delle aspettative della comunità.

Il tema Il tema del concorso è la progettazione di una nuova sistemazione di piazza Ghiberti e, in un’ottica più ampia di quella strettamente architettonica, la realizzazione di uno spazio urbano che non sia solo una piazza ma divenga, per le relazioni che stabilisce ed i processi che innesca o suggerisce, un elemento riqualificante del quadrante urbano in cui va da inserirsi, ponendosi come cerniera qualificata e qualificante del sistema che parte da via Gioberti ed arriva fino a piazza Salvemini. Oltre a quanto indicato dalle linee guida del Laboratorio, il progetto dovrà prevedere la costruzione di un nuovo edificio per attività commerciali e direzionali sul sedime dell’edificio che esisteva in aderenza alla Facoltà di Architettura, oltre ad offrire soluzioni, adatte ed integrate alla nuova configurazione della piazza, per ospitare il mercato storico detto “delle Pulci”, attualmente ubicato in piazza dei Ciompi.

Oggetto e finalità del Concorso Il concorso ha come oggetto la progettazione, con il livello di approfondimento pari a quello di un progetto preliminare, della sistemazione di piazza Ghiberti, in conformità alle linee guida per la progettazione di cui all’articolo 11, comma 1, lettera “a”, che integrano le esigenze dell’ente banditore con i programmi dell’Amministrazione Comunale e con le attese dei cittadini così come emerse dal Laboratorio di partecipazione (elaborati che, nel loro complesso, costituiscono il documento preliminare alla progettazione di cui all’art. 15 comma 5 della L. 109/94 Il soddisfacimento di dette linee guida costituisce il tema del concorso e ad esse si rimanda per il dettaglio delle esigenze cui il progetto dovrà dare compiuta risposta.

Progetto di sistemazione dell’area antistante al mercato di sant’Ambrogio. Breschistudio associati, 2012.