Pagine ADV e Intervista

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SCOP R I LE ESPLO S IVE P OTENZIALITÀ O GNI GIOR N O S FOGLIA IL NUO V O NANOPR E SS

Oltre 3 milioni di contatti unici mensili, oltre 20 milioni di pagine viste, una redazione attiva 24/7, 300 contenuti video nuovi al mese. Nanopress.it è il sito all news nativo digitale benchmark dell’informazione italiana indipendente. Una risorsa d’aggiornamento e d’approfondimento riconosciuta, puntuale, dinamica, dalla parte del lettore, al servizio della notizia locale, nazionale ed internazionale.

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spazio a… / if! italian festival 2014

Creatività per tutti i gusti, in ottobre evento a Milano

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ANNO V | #074| MERCOLEDÌ’ 02 LUGLIO 2014

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Ferrrari Promotion vince la sfida dell’ultimo miglio

IF! Italians Festival è il nome del nuovo Festival Italiano della Creatività organizzato da Adci e AssoCom, che si terrà il 2, 3 e 4 ottobre 2014 al Teatro Franco Parenti di Milano, con il supporto di Google

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Tg/adv: a settembre pronti nuovi format

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77 Agency cresce e punta verso l’Est

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Delta Pictures, un passo sempre avanti

Adform, i plus della gestione integrata

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Teradata continua nel rafforzamento

Oltre 3 milioni di contatti unici mensili, oltre 20 milioni di pagine viste, una redazione attiva 24/7, 300 contenuti video nuovi al mese. Nanopress.it è il sito all news nativo digitale benchmark dell’informazione italiana indipendente. Una risorsa d’aggiornamento e d’approfondimento riconosciuta, puntuale, dinamica, dalla parte del lettore, al servizio della notizia locale, nazionale ed internazionale. tg|adv - Via Ripamonti 101, 20141 MIlano - Tel. +39 0257313102 - tgadv@tgadv.it - www.tgadv.it



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editoriale

di

Daniele Bologna - dbologna@growingcm.com

da fornitori a consulenti Passato un semestre si può fare qualche riflessione più precisa sull’andamento del mercato degli investimenti pubblicitari. Occasione quanto mai propizia è anche l’appuntamento annuale con l’assemblea di Upa, ovvero l’associazione che raccoglie la gran parte degli spender pubblicitari italiani. Dunque, la situazione non è delle più facili, come testimoniano tutti gli indicatori a disposizione degli operatori e dei marketers. Non si prevedono, poi, cambiamenti significativi della tendenza complessiva, che fa intravedere un’annata da chiudere con un altro lieve regresso della quota d’investimento. Non è facile, allora, muoversi in condizioni simili, nonostante la volontà che si nota in giro, parlando con chi fa impresa, sia di non mollare la presa e di continuare a tenere botta il più possibile. Una prova tangibile che il sistema si sta comunque dando da fare è la proliferazione di momenti di confronto e di approfondimento che i professionisti organizzano per restare a stretto contatto con le esigenze più impellenti che agitano la industry. Del resto, le trasformazioni del media business, della communication industry, di un marketing sempre più interattivo, digitale, ma anche multicanale e ossessivamente “one to one” impongono la più grande attenzione possibile, chiedono continuo aggiornamento, vogliono spirito di sacrificio e coinvolgimento. Però, a ben guardare, è quello che i tanti responsabili d’agenzia, sia sul fronte creativo che del media, hanno sempre ricercato, da lungo tempo. Ovvero essere consulenti a tutto campo e non semplici fornitori di un servizio, pur raffinato o ipertecnico, a seconda dei casi. Forse la crisi ha portato con sè anche questo: il cambiamento nella considerazione dei partner di comunicazione. Non sappiamo se sia davvero così, ma parlando ogni giorno, per fare il meglio possibile il nostro lavoro di cronaca e critica, con decine di protagonisti delle vicende italiane e internazionali in tema di comunicazione e marketing, lo stiamo scoprendo sempre di più. Ed è una bella cosa. 5

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SPAZIO A...

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IF! italian festival

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2/3/4 ottobre - teatro franco parenti @ milano

360com è una pubblicazione di Growing C&M Sede legale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano Sede oPerativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com la testata 360com è registrata al tribunale di milano al 254 del 3 maggio 2010. growing consulting & media srl è iscritta al r.o.c. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza giuseppe grandi 24, 20135 milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 dlgs 196/2003

Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611

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la macchina organizzativa in azione per la prima edizione del festival italiano della creatività; supporto di google Marco Ferrero

é l’attuale marketing manager di Mcdonald’s italia, incarico che ricopre dal gennaio del 2008. in precedenza, dal dicembre del 2006, è stato marketing director del gruppo alpitour. ma nella sua carriera ci sono altre aziende di prestigio: dal gruppo eni, dove ha lavorato per otto anni, ricoprendo diverse funzioni e terminando l’esperienza in qualità di marketing director, a henkel, dove ha trascorso due anni, il 1997 e il 1998, come marketing manager. e prima ancora, sempre all’interno della divisione italiana di henkel, era stato brand manager, dal 1995 al 1996, e national account manager gdo, dal 1989 al 1994. il percorso formativo è avvenuto all’università degli studi di genova

visioni

di

Matteo Dedè

mcitaly, storia di un processo

che parte da lontano McItaly è un progetto che include ricette diverse, ma tutte con ingredienti rigorosamente solo italiani. Da tempo stiamo dedicando grandi energie e ingenti investimenti alla realizzazione di prodotti sempre più vicini al gusto degli italiani e che privilegiano proprio ingredienti della più alta tradizione gastronomica del nostro Paese. Queste ricette, infatti, nascono dalla stretta collaborazione di McDonald’s con consorzi e fornitori di prodotti della tradizione italiana di qualità. Origine italiana, qualità e tracciabilità dell’intera filiera produttiva sono, infatti, gli elementi valoriali che stanno alla base del progetto McItaly, con il quale McDonald’s ha potuto coronare un processo di promozione di prodotti tipici avviato ormai da oltre due anni. McItaly, insomma, è l’evoluzione di un processo che parte da lontano e che da sempre ci vede impegnati sulla qualità e tracciabilità delle materie prime che utilizziamo. La linea McItaly nasce in prima istanza per il mer-

cato italiano. Non è escluso, però, che l’intera linea possa essere esportata all’estero, come già avvenuto nel recente passato per altri prodotti. Ma, come detto, oltre a dedicare grandi energie e investimenti alla realizzazione di prodotti sempre più vicini al gusto dei nostri clienti in ogni paese, il “localismo” di McDonald’s si riflette anche nell’attenzione alla diversificazione e al rispetto delle tradizioni locali. E così, insieme al classico Big Mac, in ogni Paese vengono proposti menu diversi. Del resto, siamo sempre stati particolarmente attenti alle tradizioni nazionali, anche oltre i nostri confini, garantendone il rispetto della qualità e della tipicità. Per fare alcuni esempi concreti, vorrei ricordare che l’azienda Parmareggio, che fa parte del consorzio Parmigiano-Reggiano DOP, è riuscita a vendere finora, grazie al sistema McDonald’s, in Italia e all’estero, oltre 270 tonnellate di Parmigiano-Reggiano DOP per un valore di oltre tre milioni di euro.

IF! Italians Festival è il nome del nuovo Festival Italiano della Creatività organizzato da Adci - Art Directors Club Italiano e AssoCom, che si terrà il 2, 3 e 4 ottobre 2014 al Teatro Franco Parenti di Milano, grazie anche al supporto di Google, partner d’eccezione che condivide lo spirito e gli obiettivi dell’iniziativa. Scopo del Festival è rimettere al centro il valore delle idee e della creatività nella comunicazione: sarà una kermesse che coniugherà riflessione e cultura con creazione e divertimento, forte radicamento nel contesto italiano con grande apertura al mondo. Ospiti italiani e internazionali di primissimo rilievo, valorizzazione dei giovani, laboratori dedicati alla creatività e incontri dedicati specificamente ai diversi ambiti della comunicazione sono alcuni dei punti di forza della manifestazione. La formula già racconta la filosofia che anima l’evento: i migliori creativi italiani e la più importante associazione di categoria insieme per discutere del valore e del ruolo del talento creativo, con l’appoggio del più grande player digitale al mondo. Una manifestazione tesa a valorizzare la creatività italiana e contestualmente arricchita da un respiro internazionale, che può diventare un vero e proprio marketplace per la comunicazione. Con un ulteriore rilancio per l’attività comunicativa di qualità, una risorsa davvero fondamentale non soltanto per la communication industry, ma per l’intero Paese. ANNO V | #074| MERCOLEDÌ’ 02 LUGLIO 2014



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Gli specialisti dell’ultimo miglio

Riflettori puntati su ferrari promotion, pool di 5 aziende attive in comunicazione, outdoor, stampa digitale, allestimenti

Per accompagnare i consumatori nelle loro scelte d’acquisto, al fianco della moderna distribuzione ci vogliono professionisti di una comunicazione molto particolare, che si attua in prossimità e all’interno dei punti di vendita

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Nella foto andrea ferrari, amministratore delegato del gruppo

Novemila “Mediapole”, affissioni che presidiano i viali di avvicinamento ai centri commerciali e gli stessi parcheggi dei centri commerciali, quasi 170.000 carrelli della spesa che veicolano il messaggio dal parcheggio fino alla cassa dell’ipermercato; 2.000 totem sagomati in 2d e 3d, e un numero notevole di altri mezzi in galleria: isole promozionali, eventi ad hoc, guerrilla marketing, floor graphics. Una serie di strumenti che, singolarmente o tutti insieme, si prestano a ogni tipo di personalizzazione rispetto agli obiettivi della comunicazione. E stiamo parlando soltanto del circuito dedicato alle aziende clienti della Gdo, ma non solo! Sono alcuni dei numeri che contraddistinguono il Gruppo Ferrari Promotion, un pool di aziende attive in settori di comunicazione “tradizionali” quali Comunicazione Outdoor, Stampa Digitale e Allestimenti, Grandi Impianti e Insegne e più moderni qua-

li graphic design, 3D modeling, video production, digital signage. Ferrari Promotion per prima in Italia ha avuto la capacità di intuire l’importanza degli ipermercati e dei centri commerciali come nuovi “contesti sociali” e le opportunità che questi luoghi offrono per coinvolgere il cliente nelle

diverse attività di comunicazione di prodotto, in un momento in cui la predisposizione all’acquisto da parte del cliente è massima. L’azienda nasce nel lontano 1974, quando il fondatore, Mario Ferrari, decise di aprire la prima sede di produzione a Milano. Da quel momento ad oggi l’azien-

da ha visto un periodo favorevole soprattutto grazie alla dedizione, all’attenzione e alla cura di ogni progetto, ispirata alla massima qualità possibile: l’azienda nel tempo ha consolidato un ampio portfolio clienti dalla piccola attività commerciale fino alla multinazionale, rispondendo sem-

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Auguri presidente! pre con precisione ed efficacia a tutti i clienti con l’esigenza di comunicazione sul territorio italiano. A guidare il gruppo oggi c’è Andrea Ferrari, figlio di Mario e amministratore delegato del Gruppo. L’ampiezza del gruppo che oggi fattura oltre 20 milioni di euro (+20% nel 2013) e impiega oltre 150 persone, è una delle componenti che ha fino ad oggi garantito allíazienda un notevole vantaggio competitivo, come conferma Andrea Ferrari: «Ognuna delle nostre divisioni è divenuta nel tempo “super specialista” nel proprio ambito, grazie all’esperienza acquisita sul campo. Allo stesso tempo, tutte ruotano intorno al business principale del Gruppo, che è nel dettaglio moderno - spiega Andrea Ferrari -. Per servire adeguatamente questo mercato occorrono competenze nella stampa digitale, nei contenuti, nella creatività, infrastrutture tecnologiche e capacità di progettazione. La nostra rete di aziende ci permette di forni-

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Una storia commerciale di successo, lunga 40 anni. E non possiamo che unirci ai festeggiamenti. Con un motivo in più: gli 80 anni di Mario Ferrari, a cui vanno i nostri complimenti sinceri

LA telestration è una tecnica originale per catturare l’attenzione del pubblico in quelle situazioni in cui è richiesto un approccio semplice e immediato

re tutti questi servizi con tempistiche più strette, maggiore flessibilità e soprattutto minori costi per i clienti». A far crescere esponenzialmente il business del Gruppo Ferrari è stata, come già detto, l’attività di comunicazione per le aziende che lavorano nella grande distribuzione. Un business che da solo vale circa 12 milioni di euro, frutto di una

felice intuizione, come conferma Ferrari: «Nessuno fino a 7-8 anni fa aveva pensato a sfruttare con una comunicazione ad alta frequenza l’area esterna ai centri commerciali. Si tratta di un luogo generalmente pulito e ordinato, dove non c’è tutto il “rumore di fondo” presente all’interno del punto vendita. Un ambiente in cui il consuma-

tore non ha ancora predisposto alcun meccanismo di difesa e che permette, quindi, di comunicare con una notevole efficacia. Da lì in poi deve ancora percorrere una distanza di 150 metri per arrivare allo scaffale, sempre che ci vada direttamente. In questo frangente viene a contatto con altri mezzi, ciascuno dei quali ha proprie caratteristiche ed

efficacia. Tutte le aziende conoscono bene il valore dell’ultimo miglio e l’importanza di essere vicini al momento d’acquisto. Ma hanno anche imparato che con l’avvicinarsi allo scaffale diventa sempre più difficile emergere, vista la quantità dei messaggi che si sovrappongono». L’altro punto di svolta è stata la scelta del MediaPole, un formato di af-

fissione unico 100x140: «Inizialmente, ogni brand della grande distribuzione aveva un proprio formato, e questo complicava molto il processo d’acquisto. Passare al monoformato ha semplificato le attività di pianificazione per tutti, in particolare per le centrali media. Abbiamo scelto il formato più grande possibile che ci permettesse di offrire una tale frequenza, perché utilizzabile ovunque: sul palo della luce, sulla pensilina porta carrello, nel parcheggio sotterraneo e nei corridoi dell’ingresso. In tal modo, per ogni centro commerciale riusciamo ad avere una frequenza che arriva fino a 70 spazi. Ecco perché la chiamiamo iperdomination». E con la media di 40 milioni di contatti raggiungibili nella quattordicina di campagna sull’intero terri-

torio nazionale, si può davvero parlare di domination: «La copertura è nazionale, ma totalmente personalizzabile sulle esigenze del cliente e può essere pianificata per regioni, per area Nielsen per i centri di maggiore afflusso o per altri specifiche attività promozionali. Inoltre - specifica ancora Ferrari - l’efficacia della campagna di comunicazione è verificabile, sia attraverso la misurazione della variazione del numero di scontrini nel periodo di esposizione sia attraverso analisi svolte dall’Istituto IRI, mediante confronto con un campione analogo non coperto dalla comunicazione. E va detto che la variabile più importante, la creatività dell’affissione, non la controlliamo noi, ma ci giunge dall’agenzia o dallo stesso cliente». L’Iperdomina-

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L’affissione, moderna forma di spettacolarizzazione urbana

Immaginiamo di percorrere per una volta la città in cui viviamo con lo sguardo rivolto allo spazio urbano che ci circonda, all’aspetto che l’unione di macro e micro elementi urbanistici conferisce alle nostre città. Ci accorgeremo, quasi subito, che una parte imprescindibile di tale aspetto sono i cartelloni pubblicitari, il cosiddetto outdoor advertising. Questo perché, come la città stessa nella sua espressione urbanistica, anche le affissioni sono un risultato diretto dell’evoluzione della moderna società postindustriale basata sui consumi di massa. E come tale, fa parte delle nostre vite quotidiane. Nella forma come nel contenuto. Non è un caso allora, se líoutdoor si sta velocemente adattando ai moderni dettami di spettacolarizzazione tipici della società moderna con forme sempre più coinvolgenti, affabulatori, e soprattutto integrati con le esigenze di chi li osserva, in un’ottica di carattere “social”: la creazione di continui spettacoli tende ad intrattenere, a cercare di non far perdere il contatto con i propri spettatori che in questo caso sono in cittadini, i city users e tutti coloro che si trovano a vivere anche solo temporaneamente, lo spazio urbano temporaneamente “teatralizzato”, sia esso un muro, un’aiuola, una rotonda stradale o una grande istallazione temporanea. E se, allo spazio sociale urbano, aggiungiamo quelli che stanno sempre più diventando i “favorites meeting places” i centri commerciali, che stanno progressivamente diventando i luoghi d’incontro preferiti nellíambito territoriale cui appartengono, gli spazi scelti dalla clientela per trascorrere il proprio tempo libero e divertirsi con gli amici o la famiglia, il ruolo dell’affissione risulta ancora più evidente e fondamentale. Raffaella Bocchino - Architetto Urbanista

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UN MONDO DI OUTDOOR, che va DALL’ ANALOGICO FINO ALLA FRONTIERA DEL DIGITALE

se fino a non molti anni fa la comunicazione sul punto vendita era affidata a leaflet e volantini, oggi parte sempre da web e mobile

tion è, in pratica, un sistema di comunicazione che presidia l’ultimo miglio del processo di acquisto. Per metterlo a punto Ferrari Promotion ha sviluppato collaborazioni con tutte le maggiori catene distributive presenti nel territorio italiano, con l’obiettivo di fornire ai grandi marchi del dettaglio moderno una serie di strumenti studiati in maniera del tutto mirata per essere certi che il messaggio raggiunga esattamente il target desiderato in alcuni dei momenti più importanti del processo di acquisto. In tal senso, non consta soltanto di affissioni negli ambienti interni ed esterni a tutti i maggiori centri commerciali italiani ma risale all’indie-

Il Gruppo Ferrari Promotion è oggi una realtà multiforme, composta da cinque aziende di proprietà più due partecipate, ognuna delle quali può vantare una lunga e articolata esperienza nel proprio settore di riferimento tale da costituire con ogni singolo marchio un’eccellenza del mercato. I campi di attività “tradizionali” sono Comunicazione Outdoor, Stampa Digitale e Allestimenti, Grandi Impianti e Insegne, a cui si aggiungono attività più moderne quali Graphic design, 3D modeling, video production, digital signage. L’ampiezza del gruppo che oggi fattura oltre 20 milioni di euro (+20% nel 2013) e impiega oltre 150 persone, è una delle componenti che ha fino ad oggi garantito all’azienda un notevole vantaggio competitivo, come conferma Andrea Ferrari: «Ognuna delle nostre divisioni è divenuta nel tempo un super specialista nel proprio ambito, grazie all’esperienza acquisita “sul campo”. Allo stesso tempo, tutte ruotano intorno al business principale del Gruppo, che è nel dettaglio moderno».

- FERRARI PROMOTION

è l’azienda leader del gruppo, la concessionaria di pubblicità specializzata nella strategia, nella pianificazione e nella gestione di tutte le attività di Compagna Outdoor.

- FIERA SERVICE FERRARI

è l’azienda del Gruppo completamente dedicata al supporto di tutti gli Impianti del circuito Fiera.

- M.A.G. è l’azienda del

gruppo che da anni si dedica alla progettazione e alla produzione di insegne e grandi impianti. ANNO V | #074| MERCOLEDÌ’ 02 LUGLIO 2014


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COVER STORY - THE MAD BOX è

un’agenzia di Graphic design, 3D modeling, video production, illustrazione e allestimenti che fornisce Ledwall, soluzioni digitali custom, totem interattivi digital signage, insieme a piattaforme di gestione di contenuti e palinsesti pubblicitari.

- PRINTABLE è il

laboratorio di stampa digitale focalizzato nella produzione di tutti i materiali cartacei e grafici di ogni formato e su ogni supporto che vengono utilizzati per eventi, congressi, manifestazioni.

S.r.l.

- CONTATTO è l’azienda

SPONSORIZZAZIONI ROTATORIE

nata dalla fusione di Ferrari Promotion con altre due grandi società del settore della comunicazione, per creare insieme l’innovativo progetto che ristruttura e sponsorizza le rotatorie stradali.

- TECNOVISION è l’azienda che dal 1995 produce e installa maxischermi a led con tecnologia italiana i cui prodotti sono presenti in 94 Paesi del mondo, per un totale di oltre 2000 istallazioni. 11

tro il processo andando incontro al consumatore fino a casa, sul suo pc e lo segue anche sul suo telefono cellulare. «Uno degli aspetti che ci sta dando maggiori soddisfazioni è l’utilizzo dei mezzi digitali. Con le insegne con cui collaboriamo su questo fronte utilizziamo i loro database per comunicare con i cliente via Sms oppure Dem mirate e profilate. Quindi possiamo mettere a disposizione degli investitori gli indirizzi mail e i numeri di cellulare dei consumatori, con la possibilità di inviare comunicazioni personalizzate, segmentando il database non solo con le tipiche variabili sociodemografiche, ma anche attraverso cluster comportamentali, o addirittura per abitudini di acquisto

derivate dall’analisi comparate degli scontrini» conferma Andrea Ferrari. Nata come concessionaria outdoor nella cartellonistica stradale, Ferrari Promotion è una consolidata realtà di assoluta eccellenza nell’intero settore. Oltre al circuito Gdo, infatti, l’azienda copre anche i circuiti commerciali legati a Farmacie, Elettronica di consumo, Sanità e il circuito Etnico, per un totale di oltre 10.000 pali della luce, grazie anche alla collaborazione con Enel nel progetto Enel Sole. Oltre a questi il gruppo è concessionario delle istallazioni all’interno delle rotatorie nella provincia di Milano, area locale che, in occasione del prossimo Expo 2015 acquisirà importanza internaziona-

le anche nell’ambito della comunicazione pubblicitaria. Un altro ambito dove Ferrari esprime la propria eccellenza è quello dell’organizzazione dei progetti speciali: mostre, fiere tra le più importanti in Italia, eventi internazionali di carattere istituzionale come il G8 dell’Aquila, o sportivo, come i Campionati del Mondo di boxe del 2009 o i Mondiali di nuoto di Roma. O come il Giro D’italia 2014, per il quale Ferrari Promotion, in qualità di fornitore ufficiale di RCS Sport, si è occupato dell’allestimento e della personalizzazione dell’area di partenza di tutte le 18 tappe, con palchi, archi in americana e la posa di 42 tensostrutture dedicate agli sponsor 4x4 con i relativi arredi tra cui tavoli, sedie,

desk e la personalizzazione delle stesse mediante telo PVC e vinile adesivo per un totale di 1.700 mq. Un’attività che ha previsto lo spostamento itinerante dell’intera macchina organizzativa al seguito della manifestazione. L’attuale leadership di Ferrari Promotion nel settore dell’outdoor a supporto della Grande Distribuzione Organizzata è frutto congiunto di una felice intuizione avuta in passato e una programmazione strategica portata avanti nel tempo. Allo stesso modo basta volgere lo sguardo nella direzione in cui l’azienda sta orientando oggi la propria visione prospettica. In tal senso si spiegano le recenti partecipazioni acquisite in The Mad Box e Tecnovision, due società ad alto tasso

di tecnologia attive rispettivamente nella produzione di contenuti video e nella produzione di maxi ledwall. «Nonostante continuiamo ad avere ottimi risultati dalle attività “analogiche”, sappiamo che il futuro del proximity marketing non potrà che essere nei video. Questi saranno istallati su piccoli e grandi impianti ledwall sia all’interno dei centri commerciali, sia all’esterno, in punti strategici delle grandi città - conferma Andrea Ferrari -. Abbiamo già montato a Milano dieci ledwall di grande dimensione, impianti dall’impatto visivo formidabile, e per l’inizio dell’Expo saranno almeno quindici. Mentre il nostro prossimo passo sarà l’installazione di isole promozionali completamente digitali in altrettanti centri commerciali, gestibili da remoto con programmazione di contenuti quotidiana, utilizzabili anche in modalità multibrand. E grazie a The Mad Box, questa volta potremo produrre i contenuti internamente e adattarli per lo specifico supporto e lo specifico ambiente, altrimenti rischiano di avere poca efficacia. E nell’ultimo miglio l’efficacia è tutto». Una strategia semplice e orientata al risultato, una visione prospettica e un investimento di qualche milione di euro. Tre elementi grazie ai quali Ferrari Promotion si candida ad essere protagonista nel futuro della comunicazione. <

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SCE NA RIO

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ASSEMBLEA UPA 2014

Nelle foto qui sopra, da sinistra a destra,vittorio meloni, Responsabile Relazioni esterne di intesa sanpaolo; marco testa, presidente di assocom, lorenzo sassoli de bianchi, presidente di upa; lorenzo bini smaghi, presidente di snam

Il classico appuntamento annuale va in scena il 2 luglio a Milano, presso il Teatro Strehler

Volare alto e senza fermarsi mai L’impostazione che Upa dà anche quest’anno alla propria assemblea si riassume in “Veloce Precisa Molteplice Visibile - la comunicazione senza pause”. Già l’invito diramato dall’associazione di cui è presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi anticipava i temi su cui si focalizza il confronto, e cioè il presente e il futuro di una flusso comunicativo sempre più rapido e mirato, che passa attraverso la multimedialità 12

di Daniele Bologna

Vola come sempre alta l’impostazione che Upa dà anche quest’anno alla propria assemblea, nel pomeriggio del 2 luglio, al Teatro Strehler e che - con un chiaro

omaggio all’Italo Calvino delle “Lezioni Americane” - si intitola: “Veloce Precisa Molteplice Visibile - la comunicazione senza pause”. Già l’invito diramato dall’associazione di cui è presidente Lorenzo Sassoli De Bianchi - con tanto

di raffinato tocco visivo affidato all’artwork dello Studio Masbedo - anticipava i temi su cui si focalizza il confronto e cioè, appunto, il presente e il futuro di una comunicazione sempre più rapida e mirata, che passa attraverso la multimedialità e che non rinuncia al ruolo di dar voce alle marche e alle aziende. Anche il parterre dei relatori, oltre allo stesso Sassoli, suggerisce quali sono i temi al centro del dibattito:

l’economia in senso globale, con Lorenzo Bini Smaghi, attualmente presidente di Snam; la comunicazione a 360 gradi e integrata, attraverso la testimonianza di Vittorio Meloni, responsabile Direzione Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo; e la creatività, con Marco Testa in quanto presidente di AssoCom. Una conferma quest’ultima, dei buoni rapporti che l’organismo degli utenti vuole continuare a tenere con le agenzie, e per sottolineare l’importanza che Upa accorda sempre a questo tema.

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ASSEMBLEA UPA 2014

S’impone la dinamica che mette in relazione trend dei consumi e investimenti pubblicitari

Illusione ottica oppure reali sussulti di vitalità?

D’un tratto sono emersi nell’ultimo periodo, un po’ a sorpresa, alcuni elementi di rinforzo tra i segnali di ripresa per il commercio, settore falcidiato dalla crisi dei consumi che ha caratterizzato questi anni di recessione. Le vendite al dettaglio sarebbero salite dello 0,4% congiunturale ad aprile 2014, il dato più elevato da undici mesi, cioè da maggio 2013, e del 2,6% sull’anno, massimale da aprile 2011 di Davide De Vecchi

Forse è stata la Pasqua. O magari qualche insospettabile agente propulsivo sfuggito alle maglie strette degli osservatori di cose economiche. Sta di fatto che tutto d’un tratto sono

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emersi nell’ultimo periodo, un pò a sorpresa, alcuni elementi di rinforzo tra i segnali di ripresa per il commercio, settore falcidiato dalla crisi dei consumi che ha caratterizzato questi anni di recessione. Le vendite al dettaglio sarebbero, infat-

ti, salite dello 0,4% congiunturale ad aprile 2014, il dato più elevato da undici mesi, cioè da maggio 2013, e del 2,6% sull’anno, che è il risultato massimale da aprile 2011. In quattro mesi, le vendite segnano comunque un calo dello 0,8%

tendenziale. Secondo i dati dell’Istat, poi, nel settore specifico dei prodotti alimentari, sempre nello scorso aprile, si è registrato un balzo delle vendite del 6,7% su base annua, come non accadeva da maggio del 2003, quindi da quasi undici anni. La variazione su base congiunturale è stata dell’1,2%; l’Istituto di statistica ricorda, in ogni caso, come la Pasqua, quest’anno, sia caduta in pieno aprile, riflettendosi in positivo sul commercio. Per qualcuno, le associazioni dei consumatori in primis, questi dati sarebbero allora soltanto un’illusione ottica, da attribuire unicamente ad un’alterazione legata alla ricorrenza di Pasqua che, quest’anno, è stata festeggiata nel mese di apri-

le, mentre nel 2013 era caduta nel mese di marzo. Nel confronto con il mese precedente, ad aprile aumentano, dunque, le vendite di prodotti alimentari, mentre diminuiscono leggermente quelle di prodotti non alimentari (-0,1%). Con riferimento alla forma distributiva, nel confronto con il mese di aprile 2013 si registrano aumenti sia per le vendite della grande distribuzione (+5%), sia per quelle delle imprese operanti su piccole superfici (+0,4%), che normalmente soffrono molto di più. Nella grande distribuzione le vendite aumentano, in termini tendenziali, del 7,9% per i prodotti alimentari e dell’1% per quelli non alimentari. Nelle imprese operanti su piccole superfici le vendite aumentano del 3,5% per i prodotti alimentari, mentre segnano un calo dello 0,2% per i prodotti non alimentari. Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione, ad aprile 2014 si rilevano variazioni tendenziali positive del 5,5% per gli esercizi non specializzati e del 3,1% per quelli specializzati. Tra i primi, aumentano del 5,8% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e del 2,1% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare. In particolare, per quanto riguarda gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, le vendite dei discount aumentano dell’8,5%, quelle dei supermercati del 5,7% e quelle

degli ipermercati del 4,7%. Vitalità a sorpresa Dunque, sembra che il fatidico aumento dei consumi, che potrebbe immediatamente rivitalizzare anche le decisioni delle aziende in tema di investimenti pubblicitari, sia perlomeno interessato da fenomeni di lieve rialzo. Lieve, certo, anche se proprio di recente, altri dati di riferimento tendono a ribadire un minimo di vitalità ritrovata. Dopo numerose settimane di difficoltà, infatti, senza tornare a valutare il sussulto di aprile, la distribuzione moderna è finalmente riuscita a mettere a segno il tanto atteso rimbalzo, anche grazie alle numerose iniziative promozionali legate ai Mondiali di calcio. Secondo i dati Nielsen, nella settimana dal 9 al 15 giugno - e la World Cup in Brasile è iniziata il 13, mentre il 14 si è tenuta la tradizionale colletta organizzata dal Banco alimentare -, il fatturato della grande distribuzione è salito del 3,5%, riportando quasi in parità il bilancio di giugno (-0,09%) e riducendo il rosso da inizio anno all’1,1%. Nella settimana in esame ha brillato il Nord-Ovest del Paese, con un progresso del 4,6%. Grazie a questo risultato Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia hanno consolidato il proprio primato da inizio anno fra le quattro macro-aree in cui Nielsen ha suddiviso l’Italia: dal primo gennaio la perdita si è ridotta allo 0,7%, mentre a

giugno la performance è positiva per lo 0,6%. È comunque stata una buona settimana anche per il Centro, che contende il primato al Nord-Est. Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Sardegna hanno visto il fatturato crescere del 3,6% e la perdita dall’1 gennaio ridursi allo 0,8%, mentre a giugno è rimasta sostanzialmente invariata a quota +0,07%. Il Nord-est ha chiuso la settimana con un aumento del fatturato del 2,6%, aumento che non è però riuscito a riportare giugno in territorio positivo (-0,5%); per Emilia Romagna, Veneto, Trentino e Friuli Venezia-Giulia il bilancio da inizio anno resta piuttosto pesante, a -1,5%. Il Sud, infine, si è confermato ancora una volta fanalino di coda. Il rialzo settimanale è stato solo dell’1,8%, progresso che riduce il rosso di giugno al 2% e quello da inizio anno al 2,5%. Se fosse corretto limitare lo scenario a questi passaggi positivi si potrebbe anche sussurrare che la situazione è in via di miglioramento, con sicura soddisfazione delle migliaia di operatori della pubblicità che in Italia, ormai da sei anni, si arrovellano nel tentativo di trovare risposte adeguate di fronte a budget che si restringono e a richieste che, invece, si moltiplicano. Ma non è così. E’ sempre Nielsen a dircelo. Spiegando, attraverso un’altra ricerca, che la crisi sta continuando a mordere il portafoglio dei consumatori e an-

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SCE NA RIO

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ASSEMBLEA UPA 2014

che chi, a fine mese, si ritrova con qualcosa in tasca preferisce mettere i risparmi da parte. Non sono, dunque, solo le difficoltà economiche a impedire una ripresa, ma anche le paure generate da una crisi che dura ormai da tanto, troppo tempo. Il dato sorprendente, poi, è che queste dinamiche sono presenti anche in Paesi come Germania e Gran Bretagna che si sono lasciati la recessione alle spalle ormai da parecchi trimestri, a conferma del fatto che non tutti gli strati della popolazione hanno beneficiato della ripresa. E anche chi, oggi, ha superato le difficoltà è restato profondamente impressionato, e quindi condizionato, dall’interminabile fase recessiva. Dello stipendio non avanza nulla Secondo i dati contenuti nell’ultimo report trimestrale prodotto da Nielsen, ben un cittadino su cinque (21%) nell’Unione Europea non avanza nulla dello stipendio dopo aver soddisfatto le sue esigenze di base. Da Paese a Paese ci sono ovviamente delle significative differenze, ma anche nella ricca Germania il 18% degli intervistati dichiara che il suo reddito basta a malapena per lo stretto necessario. In Grecia la percentuale sale fino al 32% e il Portogallo, anch’esso provato dall’austerity imposta dalla Troika, si ferma poco sotto (31%). L’Italia si trova in buona compagnia: il 26% degli intervistati (un italiano su quattro) arriva a mala-

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pena a fine mese, o non ci arriva proprio. Lo stesso accade in Spagna (25%), Francia (23%) e Gran Bretagna (25%). Il dato inglese è quello più stupefacente, visto che Londra dispone ancora di una banca centrale che ha rilanciato l’economia con imponenti stimoli monetari sulla falsariga del quantitative easing varato negli Stati Uniti dalla Federal Reserve. L’Inghilterra, inoltre, è uscita dalla recessione a metà del 2012 e oggi il suo mercato immobiliare è ai massimi di sempre, nonché già a rischio bolla secondo alcuni economisti. Ma la ricchezza e il lavoro sono concentrati soprattutto nella capitale e in particolar modo nel settore finanziario, mentre le città periferiche continuano a soffrire. Altrettanto significativi sono i dati Nielsen relativi a chi si ritrova ancora qualcosa in tasca alla fine del mese.

Ebbene, la maggiore preoccupazione è quella di costruirsi un gruzzolo per garantirsi il futuro. E anche in questo caso non si rilevano particolari differenze fra i Paesi con un’economia in buona salute e quelli che combattono con la crisi. Un cittadino Ue su tre (34%) mette da parte quello che avanza. In questo caso si va dal 26% della Germania al 40% della Francia, passando per il 35% dell’Italia, il 37% della Spagna, il 39% della Gran Bretagna, il 25% della Grecia e il 39% del Portogallo. Ma non è finita qui: un cittadino Ue su quattro (25%) utilizza il di più per ripagare mutui, debiti e spese da carte di credito. In Italia, Paese notoriamente con un basso indebitamento privato, questa percentuale scende al 15%, mentre è al 27% per la Germania. Esistono, poi, gruppi meno consistenti che

destinano quanto avanza ogni mese all’investimento in azioni o fondi comuni (il 5% dei cittadini europei) o lo conferiscono al proprio fondo pensione (6%). Ipotizzare una ripresa dei consumi in questo contesto appare, allora, quanto meno azzardato. Anche perché negli ultimi sette anni il potere d’acquisto degli italiani, cioè la quantità di beni che con i soldi riescono a comprare ogni mese, ha registrato una caduta verticale del 12,4%. A riportarlo, in questo caso, è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha elaborato proprio le statistiche dell’Istat e quelle di Prometeia, formulando dati misurati in termini reali, ovvero al netto dell’inflazione e rapportati al numero di abitanti. Secondo l’indagine, a livello di macro area è stato il NordOvest a subire la flessione più pesante: 13%. La regione che,

invece, ha riportato la contrazione maggiore è stata l’Emilia Romagna: 15,7%. Il Trentino Alto Adige, infine, è stata la realtà territoriale che ha segnato la contrazione più contenuta: 9,5%. E’ evidente, ha fatto notare la Cgia, che gli effetti della crisi economica rappresentano la causa di questo risultato così preoccupante: con l’aumento del numero dei disoccupati e delle persone in cassa integrazione o in mobilità, gli italiani hanno subito una drastica riduzione della disponibilità reddituale, con ricadute molto negative sul fronte dei consumi che in questo periodo (2007-2013) sono scesi a livello pro-capite del 9,8%. In termini monetari, ciascun italiano, dal neonato all’ultra centenario, dispone di un reddito pari a poco più di 18 mila euro (dati 2013): i più ricchi sono i valdostani, che possono disporre di 22.248 euro. Seguono gli emiliano-romagnoli, con 21.881 euro, e i lombardi, con 21.537 euro. In fondo a questa particolare graduatoria si trovano i calabresi, con 13.045 euro, i siciliani, con 12.832 euro, e da ultimi i campani, con 12.393 euro. Davvero poco. Quattro parole per poter interpretare il cambiamento Se la condizione generale dei consumi è quella fin qui descritta, il sentimento che ne deriva in chiave pubblicitaria non può che risultare ambivalente. Da un lato c’è la speranza

della ripresa che alimenta nuove energie e ulteriori sforzi, anche di miglioramento delle tecniche persuasive. Dall’altro, invece, c’è la tendenza al rinchiudersi nel fortino, con la spinta negativa verso strade consuete, senza curare più di tanto la trasformazione in atto sul mercato, più che altro alla ricerca di sicurezze che garantiscono, comunque, sopravvivenza e testimonianza. Ma le sinergie fra mezzi nuovi - basti pensare all’attuale boom di Twitter - e tradizionali, chiaramente la tv, insieme al riequilibrio degli investimenti media rispetto all’attenzione dei consumatori, soprattutto nel mobile, unitamente alle nuove frontiere dell’ecommerce e della produzione e distribuzione di contenuti stanno cambiando, ancora una volta, tutto quanto. Sono i temi più caldi sul mercato, discussi anche nel corso del Cannes Debate dell’ultimo Festival Internazionale della Creatività, moderato da Sir Martin Sorrell, chairman della holding Wpp, che ha intervistato Philip Dauman, ceo della media company Viacom, e Dick Costolo, ceo di Twitter. Entrando nel vivo del dibattito, che aveva per tema il confronto fra una media company, appunto, tradizionale come Viacom - capace di trasformarsi e adattarsi al nuovo ecosistema digitale - e una startup digitale e new media company come Twitter, Dauman ha spiegato

come i media brand che fanno capo a Viacom - fra gli altri, Mtv, Nickleodeon, Paramount e Comedy Central - raggiungano tutti insieme il 19% delle audience via cavo americane, più di qualsiasi altro operatore; e che la struttura interna dedicata al marketing integrato per i clienti sia comprovata leader per efficacia. «L’integrazione che offriamo - ha detto il manager - consiste nell’amplificare gli investimenti dei clienti sui paid media attraverso gli earned media, grazie alla leadership per numero di fan dei nostri marchi e canali sui social media. Twitter compreso». «Uno dei nostri clienti più importanti - gli ha ribattuto Costolo - ci ha definito il social media più efficace. Oggi Twitter è il modo migliore e più rapido per essere aggiornati sul proprio mondo, nel momento stesso in cui le cose accadono. Amplificando i contenuti prodotti e distribuiti da società come Viacom e fornendo loro dati e metriche sull’engagement del pubblico. In quanto social media, Facebook e YouTube sono oggi i nostri principali concorrenti sul fronte della raccolta pubblicitaria - ha puntualizzato -, ma di fatto non siamo confrontabili: infatti, dal punto di vista dell’immediatezza siamo l’unica piattaforma che distribuisce i suoi contenuti live, in tempo reale». E un’area in cui Twitter punta a crescere è < l’ecommerce.

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LeonardoADV, come laboratorio di esperienze web di primo piano, è in grado di soddisfare tutte le esigenze di comunicazione attraverso una linea di prodotti completa e diversificata. Competenza, creatività e tecnologia avanzata danno vita a un’offerta di prodotti Video, Rich Media, Branded Content, Display, pianificabili su tutti i device e integrabili in maniera flessibile, con l’obiettivo finale di conferire efficienza qualitativa e quantitativa a tutti i progetti di comunicazione.

Fonte Dati Mensili: Audiweb View 2013

345 MILIONI DI PAGINE VISTE 12 MILIONI DI CONTATTI UNICI 15 VERTICAL TEMATICI


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nella foto alberto gugliada, chief executive officer di Tg/adv, che ha analizzato le ragioni per cui il mobile adv in italia è ancora una promessa

Spiega il manager: «Abbiamo visto un forte boost per quanto riguarda le campagne del settore automotive»

Tg|adv: a settembre pronti nuovi formati. Focus sui contenuti video Scambio di riflessioni con Alberto Gugliada, chief executive officer della struttura in occasione di IAB Seminar: il mobile è tra di noi, ma forse deve ancora vincere un senso di timidezza, suo e nostro di Davide Sechi

Tutta questa gente che non si ferma mai, sempre più in modalità mobile on. Li vedi, tutti in fila a specchiarsi sul proprio smartphone o a “sfogliare” un tablet. Li vedi e ci sei anche tu. E la cosa aumenta a dismisura, tipo che il 40% del traffico web è ormai appannaggio della mobilità e la cosa cresce

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sempre di più. Eppure, almeno in Italia, stenta a decollare. Ne abbiamo parlato con Alberto Gugliada, ceo di Tg|adv, che ci ha anche raccontato i prossimi passi della sua società; parecchie le novità in vista. Il mobile advertising esploderà? ci siamo? Oppure si tratta della solita illusione tutta italiana? «È vero, stiamo parlando di

un’attesa che non si concretizza mai in tutto il suo potenziale. Il problema centrale del mobile advertising è dovuto al fatto che è iniziata prima la vendita a performance rispetto a quella branding. Per tale motivo il mobile è un mercato in salita che non riesce ancora a valorizzare appieno i brand editoriali. Tg|adv con i propri publisher ha sempre adottato

una filosofia base: l’essenziale è vendere bene, preferendo piuttosto non vendere se non si ha una strategia vincente. Secondo me il futuro del mobile è roseo, ma a oggi le potenzialità del comparto sono ancora sottovalutate. Come Tg|adv scommettiamo forte su mobile e su innovazione, anche più di quanto gli investimenti meritino. E perciò

stiamo sviluppando una serie di nuovi formati altamente impattanti, compresi quelli video». Anche perché i dati parlano chiaro: la gente sta sul mobile. «Il mobile ha il 40% del traffico internet con una crescita costante ogni mese. L’utilizzo della mobilità negli anni è completamente cambiato e con esso l’offerta pubblicitaria. Il consumo dei media si è trasformato: ora lo stesso contenuto può essere fruito su vari schermi. L’advertising classica e i formati speciali hanno un’unica comunicazione all’interno del contesto editoriale nel suo complesso». Ma è ancora tempo di scuola

e ripetizioni per gli operatori impegnati nel mercato? «Direi di sì: la potenzialità dei nuovi formati mobile, che rendono più facile ed efficace il raggiungimento dell’audience, fornisce agli operatori un’opportunità da non perdere. Per sfruttare la quale, tg|adv sta lanciando un’offerta volta a realizzare campagne display advertising con diversi formati su screen differenti, caratterizzati dalla stessa efficacia di comunicazione. Una digital total audience che permetta al cliente di raggiungere gli utenti nello stesso contesto editoriale, utilizzando però molteplici screen. Ora come ora è già prevista la compresenza di campagne su differenti schermi, come tablet, mobile e desktop internet con formati realizzati ad hoc per i supporti. E proprio per cogliere questa tendenza che occorre educare gli operatori». Ci può raccontare una case history legata a una vostra particolare attività mobile? «A inizio giugno abbiamo deciso di attivare il formato mobile scratch card per un noto brand dell’arrendamento che ha acquistato una campagna esclusivamente mobile per lanciare un’offerta commerciale online. I siti del network interessati spaziavano dall’intrattenimento come Davidemaggio e Televisionando, alla moda e al lusso come Stylo-

sophy, Designmag e Myluxury, ai siti femminili come Pourfemme, Buttalapasta, Tantasalute e Mammeonline, fino al sito di news di punta del network Nanopress.it». Presenterete qualche novità nel corso dei prossimi mesi? «Come accennavo prima, stiamo chiudendo delle certificazioni con i maggiori operatori mobile in modo da poterci presentare, nel secondo semestre, con nuovi formati altamente impattanti e personalizzabili, focalizzati sui contenuti video. Queste novità saranno a disposizione sia per i siti web optimized sia per le app iOs e Android appartenenti al network, in modo da poter allargare la nostra offerta multiscreen». Qual è stato l’andamento del mobile advertising in questa prima parte dell’anno? «Abbiamo visto un forte boost per quanto riguarda le campagne del settore automotive, con l’uso di formati standard. Vi è stato maggiore interesse da parte di altri target e settori verso i formati rich media come la scratch card o la nostra rich media gallery (box espandibile). Dal lato programmatic, che ha visto una crescita soprattutto nel secondo quarto di quest’anno, sono sorte le prime richieste del mercato sul mobile, anche se ancora fortemente legate a formati standard Iab».

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MEDIAMOND DIGITAL, nei numeri, significa 15 milioni di download di application, utilizzate settimanalmente da oltre 3,5 milioni di utenti

Davide Mondo, amministratore delegato di mediamond digital

Dati del mobile: una messe di informazioni per riconoscere un’audience finora ignorata a colloquio con davide mondo, che spiega quanto sia determinante per il business e per il mercato divulgare cultura intorno alle potenzialità del mobile «Gli operatori sono consapevoli delle potenzialità del mobile, ma ancora si rivolgono a questo mezzo con cauto entusiasmo». Così Davide Mondo, amministratore delegato di Mediamond Digital, commenta l’opportunità di educare il mercato sulle potenzialità del mobile, alla vigilia di Iab Seminar 2014, dedicato proprio a Mobile Marketing & Advertising. «Proprio di questo - aggiunge - abbiamo tenuto conto nel lavorare

alle nostre proposte commerciali mobile, dando così vita a un’offerta importante per numeri, modulare per target e in grado di creare forti sinergie con altri mezzi. Rispetto ai numeri si parla di più di 15 milioni di download delle nostre app, utilizzate settimanalmente da oltre 3,5 milioni di utenti». Qual è dunque il suo giudizio sul mercato del mobile advertising? Quali le criticità e

quali i punti di forza? «I segnali che ci arrivano dai dati di consumo sono assolutamente confortanti. La risposta del mercato non è ancora allineata, ma siamo convinti che tale momentaneo disallineamento sia in gran parte dovuto alla non disponibilità dei dati di audience. A breve, però, Audiweb colmerà questa lacuna grazie alla ricerca mobile: avremo finalmente i dati di consumo di tutta la naviga-

zione da mobile, sia su tablet sia su smartphone; solo allora ci renderemo conto di quanta audience è stata ignorata fino a oggi. Oltre alla copertura aggiuntiva, la grande potenzialità dello strumento è legata al suo utilizzo individuale e alla prossimità con le call to action che ognuno di noi si trova a portata di mano». Ci può raccontare una case history legata a una vostra

attività in chiave mobile? In alcuni casi il nostro ruolo di concessionaria risiede nel facilitare la co-creazione di contenuti da parte dei nostri clienti, supportati dall’expertise o dalla curation dei brand editoriali. E’ questo il caso di Chanteclair, un prodotto dedicato alle mamme con bambini 0-3 anni. Insieme a Nostrofiglio.it abbiamo infatti lanciato un’app-gioco sponsorizzata, che, grazie anche al supporto editoriale,

L’offerta mobile di Mediamond 21 brand editoriali 3.5 mio utenti/settimana (AW Trends e AW DB, 2014) 3 hub verticali

Hub News Hub Donne Hub Entertainment 15.3 mio download totali 18

è stata a lungo nella top 5 della sua categoria. In altri casi abbiamo studiato operazioni di gamification, un tipo di attività in perfetta sintonia con il mobile. Alcune nostre app vanno nativamente in questa direzione, proponendo aree gaming personalizzabili dagli sponsor. Con Tim e Mediaset Connect, per esempio, abbiamo lavorato a un progetto che, partendo dal contesto delle partite di Champions League, aggiungesse un contenuto ludico pertinente. Un bell’engagement per gli utenti. Presenterete qualche novità nei prossimi mesi? Continueremo ad averne. Abbiamo da poco lanciato l’app di TG5, costruita intorno ai tanti contenuti video, anche streaming, prodotti dalla testata giornalistica. Un’appli-

cazione che è anche userwelcoming, un’app cioè che invita gli utenti a partecipare attivamente alla produzione di notizie, sia con i sondaggi di opinione, ripresi e commentati in tv durante i TG5, ma soprattutto con l’invio di propri contenuti-notizie, e la possibilità, come già succede, che vengano trasmessi in tv. Come sono andati questi primi sei mesi dell’anno? Questo è un anno molto complicato che vede tutti i mezzi soffrire, comparto digitale compreso. Noi in realtà, nonostante il mercato in contrazione, siamo riusciti a crescere bene grazie alla spinta della videostrategy e al grande lavoro progettuale sulle testate verticali, che ci premiano in termini di attenzione ed engagement verso i clienti.

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DigiTouch presente allo IAB Seminar con la nuova soluzione DSP mobile customizzata

alle attività mobile di cui andate particolarmente fieri? «Negli anni abbiamo svolto decine di attività di successo. Abbiamo supportato clienti sia in ambito branding sia performance. Abbiamo creato formati engaging su target specifici e verticali oppure erogato campagne su un audience più trasversale riuscendo a generare engagement e traffico consistente sulle properties dei nostri clienti (con relativi risultati)».

Dare il giusto valore alla pianificazione

Intervista a Paolo Pace, head of DigiMob, che passa in rassegna i punti di forza e le criticità del mobile. nel corso dell’evento milanese focus sul nuovo prodotto dsp di Davide Sechi

Mobile o non mobile, questo è il problema. Un quesito mica da poco, un qualcosa che avrebbe turbato anche il buon vecchio William. Perché la mobilità è qui e ora, non ci sono dubbi, eppure qualcuno ancora le si avvicina con diffidenNella foto paolo pace, head of digimob

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za. Ma le strade da percorrere verso la conoscenza non sono così impervie. Occorrerebbe solo andare oltre le convenzioni, le abitudini, o magari recarsi domani allo IAB Seminar di stanza a Milano. Sia come sia, i pareri sono molteplici, a volte discordanti, spesso concordi. Vediamo per

esempio cosa pensa Paolo Pace, head of DigiMob di DigiTouch. E’ veramente arrivato il momento dell’esplosione definitiva del mobile? O ci sono ancora delle zone d’ombra difficilmente risolvibili in tempi brevi? «Operiamo in un mercato in grande fermento, con un numero sempre maggiore di player italiani e internazionali, le soluzioni tecnologiche sono molteplici e per l’advertiser non è facile scegliere gli strumenti corretti. Esistono delle criticità, una delle quali sta nella difficoltà di reperire dati precisi sul traffico dei publisher anche perché l’inventory mobile è drasticamente più frazionata di quella pc come il comportamento dell’utente in mobilità è differente da quello dell’utente pc. Una delle maggiori difficoltà degli operatori sta nel riuscire a far percepire al brand il reale effetto dell’attività mobile all’interno di una campagna inte-

e’ ancora complesso far percepire ai brand il reale effetto dell’attività mobile all’interno di una campagna integrata

grata. Come ben sappiamo, infatti, le conversioni da mobile sono sempre più consistenti, ma spesso una buona parte degli utenti è ancora abituata a prendere tutte le info da device mobili per poi procedere ad acquisti o registrazioni tramite pc. Il valore reale della pianificazione mobile non riesce ancora a emergere per questa duplice attività degli utenti (informazioni, approfondimento e scelta del prodotto/servizio tramite mobile, ma conversione effettiva su pc). I punti di forza d’altro canto sono enormi. Il mercato globale ha ormai realizzato che il mobile è destinato ad essere sempre più protagonista nella comunicazione».

Quindi, il lavoro di education è ancora abbastanza lungo? «È importante educare tutti gli operatori sulle potenzialità enormi del mezzo (inutile ripetersi sulla penetrazione altissima, soprattutto nel mercato italiano), ma è fondamentale informare gli advertiser anche delle peculiarità del mezzo, delle sue profonde differenze rispet-

to al pc e su come usarlo nel modo corretto per ottenere i migliori risultati. Gran parte del lavoro è ancora di education. I brand investono se riescono a percepire un valore, inoltre, essendo un media relativamente nuovo, c’è molta apertura, ma ancora diffidenza». Avete degli esempi legati

Siete pronti per qualche lancio di prodotto? «Stiamo lavorando su diverse innovazioni, allo IAB Seminar dell’1 luglio parleremo della nostra soluzione DSP mobile customizzata DigiMob». Come sono andati questi primi sei mesi dell’anno? «Sono stati sei mesi positivi che hanno visto una crescita della nostra realtà e del mobile in generale, anche nell’ambito di un contesto critico». A proposito dell’evento dell’1 luglio, perché avete scelto di esserne sponsor? «Abbiamo sempre puntato sull’innovazione ed è importante per una realtà come la nostra essere sponsor di eventi verticali organizzati da enti autorevoli come Iab».

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Concessionarie: l’amministratore delegato spiega perché la mobilità in futuro farà ancora di più la differenza

che è tanto sport, ma anche lifestyle, attraverso pacchetti di sponsorizzazione in cui sono stati previsti diversi moduli di mobile adv».

E’ una Triboo Media che balla: mobile, +21% nei prossimi 4 anni La struttura nata dietro la spinta di Alberto Zilli non si ferma: pronte app verticali e nuovi formati mobile di Davide Sechi

Quelle volte in cui pensi e ripensi, sembri non crederci ma in realtà lo sai da tempo: scommetterai su quell’affare e non tornerai indietro, anche se qualcuno potrà tacciarti di miopia. Una scelta in realtà ponderata, studiata, anche sofferta. Alberto Zilli non è solo un sognatore di numeri da giocarsi costi quel che costi, è un sognatore ma di quelli lungimiranti. E quindi adv via web e poi pubblicità attraverso internet ma in mobilità, perché non si può più restare fermi ad ammirare il paesaggio, bisogna muoversi con esso. Magari anticiparlo pure. Non si tratta solo di una semplice dicotomia tra certezze e dubbi, ma di analisi mirate. E se ti capita di esprimere anche solo una perplessità, l’a.d. di Triboo Media saprà convincerti del contrario. Si parla spesso di crescita del mercato del mobile advertising; e se domani dovesse improvvisamente frenare?

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nella foto qui sopra alberto zilli, amministratore delegato di triboo media

«L’adv sul mobile è un trend destinato a crescere in maniera esponenziale. In un recente report, rilasciato da Pwc, dal titolo “Global Entertainment & Media Outlook 2014-2018”, si evince il ruolo del mobile come elemento trainante della pubblicità online a livello globale, con tassi di crescita superiori al 21% nei prossimi quattro anni. Di questo passo, sarà facile prevedere un sorpasso del mezzo internet nei confronti anche della tv. Negli USA, per esempio, secondo i dati

dell’Interactive Advertising Bureau, elaborati sempre da Pwc, gli investimenti in pubblicità digitale hanno già superato per la prima volta quelli televisivi e per il terzo anno consecutivo, la pubblicità su mobile ha messo a segno una crescita a tre cifre, raggiungendo il totale di 7,1 miliardi dollari nel 2013. In questo quadro, smartphone e tablet pesano già per il 17% dei ricavi pubblicitari

digitali, in crescita di 8 punti percentuali rispetto al 2012. I dati italiani non sono ancora noti, ma è facile prevedere anche nel nostro Paese una crescita a doppia cifra del mezzo mobile nel periodo di forecast». Proprio in Italia ci sarebbe forse bisogno di una maggiore educazione sull’argomento da parte degli operatori.

«Credo sia un aspetto fondamentale. Gli attuali investimenti pubblicitari sul mezzo mobile, infatti, rispecchiano solo in minima parte lo spostamento massivo di audience sui device mobili, iniziato già da tempo. La dimensione degli schermi e la cura del design hanno reso ormai lo smartphone uno strumento sempre più vicino alle esigenze di comunicazione e di informazione della gente. Ci auguriamo che la pubblicazione dei dati di total digital audience, integrata con lo spaccato sul mobile, da parte di Audiweb possa dare una spinta decisiva agli investimenti su questo mezzo». Un esempio in cui siete riusciti,

magari più di altre volte, a perorare la causa del mobile ? «Recentemente, abbiamo presentato, tramite la controllata LeonardoADV, la nostra offerta integrata in occasione dei Mondiali di Calcio Brasile 2014. Nel corso del Campionato del Mondo appena iniziato, il portale Leonardo.it è diventato una vera e propria piattaforma di comunicazione integrata - sviluppata su properties ottimizzate per il mobile - che offre agli appassionati notizie aggiornate, curiosità, approfondimenti storici, attraverso un mix equilibrato tra articoli e video. Aziende importanti come Betclic e Collistar ci hanno già scelto quest’anno per posizionarsi con grande visibilità su quel ricco universo rappresentato dai Campionati Mondiali,

Avete qualche nuova risoluzione in procinto di essere presentata? «Innanzitutto, il piano di Triboo Media è quella di investire sempre di più nell’adv online, che consideriamo un mezzo destinato a ricoprire un ruolo sempre più importante all’interno di qualsiasi strategia di comunicazione digitale. Nei prossimi mesi, saremo in grado di presentare al mercato nuove app verticali e nuovi formati mobile ad alto engagement». Un piccolo passo indietro, ma utile per capire il prossimo futuro: come sono andati i primi sei mesi dell’anno? «I risultati relativi al 2014 non sono ancora stati pubblicati. In questo momento, possiamo fare riferimento al 2013 che è stato per noi un anno di grandi successi. Nell’esercizio 2013, la società ha registrato ricavi netti consolidati pari a 21,12 milioni di euro (in crescita del 10,3% rispetto ai 19,15 milioni di euro dell’esercizio precedente) e un risultato netto consolidato che ha raggiunto i 2,48 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto allo scorso esercizio. Era pari a 1,22 milioni di euro nel 2012».

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Amedeo Guffanti, partner & general manager: lo stato del web in Italia e nei piani dell’agenzia

to, si possono distinguere degli elementi trainanti e alcuni in flessione. Per esempio, l’ecommerce è un trend locomotiva, così come il mobile. Il mercato display, invece, sta affrontando una forte crisi. Il digitale si sta ulteriormente ramificando, e ci sono grandi opportunità. Per chi le sa cogliere.

77Agency punta ai mercati russi e continua a crescere

Il team vanta addetti madrelingua, capaci di padroneggiare ben 13 idiomi diversi, un grande aiuto per accompagnare i brand nelle loro conquiste oltreconfine di Francesco Lattanzio

Perché un business sia più che mai redditizio bisogna tenere un occhio aperto sui trend e l’altro sul terreno in cui questi si sviluppano, e saper conseguetemente intervenire nel modo giusto al momento giusto, prevedendo ciò che succederà. Il doppio 7, nel logo di

77Agency, sta a rappresentare questo. Posizionati uno a ridosso dell’altro, ricordano da vicino il simbolo del foward che si trova sui videoregistratori, e simboleggiano la filosofia dell’agenzia: sguardo sempre volto al futuro e continua e veloce ricerca di nuovi mezzi. E di nuovi territori su cui lavorare. 77Agency, in-

Insomma immagino voi siate tra quelli. Come sono andati i primi sei mesi di quest’anno in 77 Agency? La nostra agenzia continua a crescere, sebbene con un ritmo più basso rispetto a quello degli anni passati. Ma è fisiologico. D’altronde, crescere da 0 a 100 non è certo la stessa cosa di crescere da 100 a 200.

fatti, ha un team dai forti connotati internazionali. Nelle sedi di Milano, Riga, Londra, New York e Amsterdam operano più di cento persone provenienti da quindici nazioni. Amedeo Guffanti, Partner & General Manager of 77 Agency, ha parlato a 360com dello stato del web in Italia e dei piani dell’agenzia.

nella foto in alto amedeo guffanti, partner & general manager di 77 agency, che ha ripercorso in questa intervista i passi salienti compiuti dall’agenzia nell’ultimo periodo

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I dati del digitale riferiti al primo semestre del 2014 non sono incoraggianti. Intravede delle possibilità di ricrescita per il settore? I dati riportano una fotografia sfocata del digitale. Sì, se considerato in generale si può dire che il settore è in flessione. Ma con uno sguardo più atten-

E quali sono stati i trend di questo ultimo periodo? Il mobile sta diventando talmente preponderante che non può che essere un traino, cattura, infatti, il 20/30% del traffico internet. Il Real Time Bidding, invece, migliora l’ottimizzazione degli investimenti e sta diventando imprescindibile, soprattutto in tempi come quelli attuali. Parlando invece dei mesi a venire, cosa avete in mente? Avete novità o

sorprese da svelare? Continueremo a presidiare il mercato italiano con il nostro team, composto da cinquanta persone. È molto grande e i componenti vantano un’esperienza quasi decennale. Inoltre, affianchiamo i brand italiani che vogliono affacciarsi ai mercati esteri. In particolare, ci stiamo specializzando nei mercati russi e in quelli ex sovietici. Siamo l’unica struttura in Italia che vanta nella sua squadra madrelingua russi capaci di padroneggiare quegli idiomi. Lavorano tutti nell’ambiente da sei o sette anni, garantendo esperienza e professionalità. Come vedete il futuro prossimo del social nel mercato italiano? Twitter ha costituito da pochi mesi un team italiano, affidato al country manager Salvatore Ippolito, al quale lavoro guardiamo con grande interesse. Facebook, invece, continuerà a essere un trend perché ha grande visione e capacità di innovazione. Basti pensare alle possibilità di advertising introdotte dal social network negli ultimi mesi e a quelle che sta introducendo, come ad esempio, i video pubblicitari.

ANNO V | #074| MERCOLEDÌ’ 02 LUGLIO 2014


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MARKET PLACE

Presentati i palinsesti per la nuova stagione. le prime cifre sulla raccolta legata alla World Cup

Mondiali di calcio oltre le aspettative di casa Rai

Le valutazioni dell’amministratore delegato di rai pubblicità, Fabrizio Piscopo. La cifra registrata dalla concessionaria in relazione alla kermesse calcistica che si sta giocando in Brasile va ben oltre le attese. e viene annunciato il ritorno sugli schermi di Carosello di Massimo Masi

I Mondiali di calcio si sono rivelati un fallimento per l’Italia ma, al contrario, sono stati un successo per la Rai Pubblicità. La raccolta pubblicitaria della tv di Stato in occasione della World Cup tuttora in corso ha infatti raggiunto una cifra ben oltre le aspettative della concessionaria, e che ha di gran lunga superato quella registrata per i precedenti Mondiali di calcio, giocati in Sudafrica quttro anni fa. A dirlo, in occasione della presentazione dei palinsesti 2014/2015 delle reti Rai, è stato l’amministratore delegato della concessionaria Fabrizio Piscopo, il quale ha peraltro sottolineato come anche i dati di ascolto delle partite siano stati molto soddisfacenti. «L’esclusione della Nazionale Italiana dalle fasi finali del torneo non avrà ripercussioni sulla raccolta ha aggiunto -. Abbiamo infatti notato come il seguito televisivo dei Mondiali non sia legato solo alle partite degli Azzurri ma anche a quelle di tante altre

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squadre. Il Mondiale, insomma, non è ancora finito. Certo, abbiamo ancora qualche spazio da vendere sulle partite finali, ma è ben poca cosa rispetto a quello che abbiamo raccolto finora». Le cifre rivelate dall’a.d. parlano chiaro: 76 milioni di euro di raccolta da Brasile 2014, una quota record che supera di 14 milioni quella

fabrizio piscopo, amministratore delegato di rai pubblicità

relativa ai Mondiali sudafricani (che era stata di 62 milioni) e oltre 230 clienti, di cui più di 100 in esclusiva. «Numeri che vanno ben oltre le aspettative che ci eravamo prefissati - ha specificato Piscopo -. Abbiamo superato di 6 milioni i nostri obiettivi di raccolta». In occasione del suo intervento alla presentazione dei palinsesti, l’a.d. di Rai Pubblicità ha anche tracciato un quadro dell’andamento della concessionaria in questa prima metà dell’anno: «Nel primo trimestre abbiamo messo a segno una crescita del 4,1% e nonostante aprile e maggio siano stati due mesi più incerti, il bilancio semestrale si chiuderà comunque con una crescita del 4%. Malgrado le stime di mercato prevedano un -2% per il 2014, Rai Pubblicità dovrebbe comunque chiudere l’anno in positivo». Intanto, Piscopo ha annunciato il ritorno sugli schermi di Carosello, che dopo la pausa estiva verrà riproposto con la consueta formula a partire dal 20 settembre. ANNO V | #074| MERCOLEDÌ’ 02 LUGLIO 2014


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MARKET PLACE Sondaggio sulle abitudini d’acquisto condotto da Privalia, l’outlet di moda online numero uno in Italia

Mamme Vip: quelle italiane preferiscono Gwyneth Paltrow

Protagoniste oltre 400 connazionali. al secondo posto l’ex modella e popolare presentatrice Heidi Klum, scelta dal 24% delle intervistate, proposta come icona da chi ama coinvolgere i figli in attività all’aria aperta e per loro sceglie vestiti comodi. tutte opinioni che il marketing farebbe bene e prendere in considerazione di Marianna Marcovich

Who’s who: Privalia L’outlet di moda online numero uno in Italia, nasce a Barcellona nel 2006 per mano di Lucas Carné e José Manuel Villanueva, e offre vendite ad evento dei migliori marchi a prezzi imbattibili, in esclusiva per i suoi soci. Privalia è cresciuto nel tempo e conta attualmente 18 milioni di soci in tutto il mondo ed è leader in ogni paese in cui è presente - Spagna e Italia in Europa, Brasile e Messico in Sud America, affermandosi come un autentico punto di riferimento internazionale del settore. Nel 2011 Privalia ha anche acquisito dress-forless, l’outlet di moda permanente, entrando così a far parte del mercato tedesco.

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A rivelarlo è il recente sondaggio sulle abitudini d’acquisto delle mamme online condotto da Privalia, l’outlet di moda online numero uno in Italia, che nelle scorse settimane ha visto protagoniste oltre 400 donne italiane. Fra le moltissime curiosità raccolte, alla domanda “A quale tipo di mamma Vip credi di assomigliare?”, le italiane sembrano non avere dubbi: ben il 41,5% indica a una donna dolce e rassicurante come Gwyneth Paltrow, mamma di due maschietti di dieci e otto anni e ex-moglie di Chris Martin, leader del gruppo misicale Coldplay. Alla nota attrice statunitense Privalia aveva associato il profilo di una mamma che sceglie sempre il meglio per i propri figli, è molto attenta alla loro alimentazione e ai materiali a contatto con la loro pelle, si informa sulla qualità dei prodotti che acquista per loro ed è mol-

to attiva online. Proseguendo nella classifica troviamo al secondo posto Heidi Klum, scelta dal 24% delle intervistate, proposta come icona della mamma sportiva, che ama coinvolgere i propri figli in attività all’aria aperta e per loro sceglie vestiti comodi e attrezzatura sportiva. A seguire, troviamo quindi Angelina Jolie e Victoria Beckham, che ben rappresenta la mamma “fashion”. Che Victoria abbia ottenuto solo il 12% delle preferenze è un risultato coerente con la dichiarazione delle mamme che, invitate a manifestare il proprio interesse a “sfoggiare” bimbi all’ultima moda, hanno detto di preferirli certamente ben vestiti, ma comodi e sicuri grazie all’attenzione per le composizioni naturali dei capi. Parlando di valori fondamentali, infatti, le stesse mamme mettono in prima posizione la salute, poi la famiglia, quindi l’amore e gli amici. Concludendo, quando e perché

le mamme dichiarano di comprare online per i propri piccoli. Soprattutto la mattina, dopo aver portato i bimbi a scuola, e in apertura alla stagione estiva, quando con il cambio di stagione si scopre che i piccoli sono cresciuti e che il guardaroba dell’anno prima può essere

definitivamente accantonato! Le mamme scelgono il canale online perché permette di trovare proposte interessanti a prezzi convenienti, lo trovano comodo, “sempre aperto” 24 ore su 24 e perché permette di fare shopping e divertirsi, ricercando offerte e promozioni.

l’attrice e modella gwyneth paltrow

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MARKET PLACE

per la platea dei “nativi digitali” e per chi utilizza internet come modalità di accesso al proprio intrattenimento

Sky Online, per chi cerca le soluzioni soltanto sulla rete

Dopo 11 anni di carriera italiana, il gruppo satellitare opera una svolta: si sta diffondendo il nuovo servizio che dà accesso sui principali dispositivi connessi, in streaming, a una selezione dell’offerta Sky di

Sebastiano Zeri

Hai sempre desiderato Sky, ma sei stato sempre frenato dal costo, da timori burocratici e logistici. Dopo undici anni di carriera italiana, il gruppo satellitare opera una piccola, grande svolta: si chiama Sky Online ed è il nuovo servizio che dà accesso sui principali dispositivi connessi a internet, in streaming, a una selezione dell’offerta Sky. Pensato per chi non è ancora abbonato Sky, o non può installare la parabola, il servizio si rivolge in particolare alla platea dei “nativi digitali” e a chi utilizza la rete come principale modalità di accesso al proprio intrattenimento. Per chi è già cliente Sky, infatti, tutti i programmi di Sky Online (e molto altro ancora) sono già inclusi nell’abbonamento, senza costi aggiuntivi. Sky Online rompe le regole del gioco tra i servizi Ott. Ci sono due diverse modalità di offerta: i “ticket mensili” Cinema e Serie Tv, rinnovabili di mese in mese e disattivabili a piaci-

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nella foto, roberto battaglia e pino rozzi, alla guida dell’agenzia grey united, che ha firmato la campagna per sky Online

mento, all’approssimarsi della scadenza; i “ticket evento” Sport, con match, weekend sportivi e tornei acquistabili singolarmente dopo una semplice iscrizione al servizio. Il ticket Cinema, al costo di 19,90 euro al mese, dà accesso mensile e illimitato a otto canali (Cinema, Cinema Hits, Cinema Family, Cinema Passion, Cinema Comedy, Cinema Max, Cinema Cult, Cinema Classics) e a una ricca

videoteca on demand, senza pubblicità e anche in lingua originale, con dieci nuovi film a settimana. Il ticket Serie Tv, al costo di 9,90 euro al mese, comprende i tre canali Fox (Fox, Fox Life e Fox Crime) e una trentina di titoli fra Serie in onda (con la possibilità di accedere on demand a tre o quattro episodi precedenti) e cofanetti di Serie complete. Inoltre, dal 9 aprile è incluso anche Sky Atlan-

tic, il canale interamente dedicato alle Serie Tv più attese ed acclamate. Il tutto a consumo mensile illimitato e anche in lingua originale. L’offerta Sport permette di acquistare, a partire da 5 euro per evento (tra otto e dieci euro per partite di calcio di cartello e 12 euro per un intero weekend di F1), alcune fra le competizioni sportive più prestigiose targate Sky: dalla Uefa Champions League, in esclu-

siva per la stagione 2014-15, all’Europa League e ai Mondiali di Calcio Fifa 2014 che si stanno giocando in Brasile, dalla Bundesliga alle grandi esclusive dei motori Sky Formula 1 e MotoGP - fino al grande tennis di Wimbledon, anch’esso in pieno svolgimento, e dell’Atp 1000, alle migliori partite dell’Heineken Cup di rugby e ai principali tornei di golf. Nei ticket Cinema e Serie Tv è inoltre sempre compresa la diretta streaming di Sky TG24. Sky Online è stato da subito visibile su alcuni fra i dispositivi connessi a internet più diffusi sul mercato: Pc/Mac, iPad, i principali tablet Samsung e le Smart Tv Samsung (modelli 2012-13). Playstation 4 e Playstation 3 hanno debuttato subito dopo e infine il servizio è stato reso disponibile anche su Xbox. A uno stesso account Sky Online possono essere associati più dispositivi e il servizio è fruibile su uno solo di questi alla volta. Accedere è semplice: basta creare un account registrandosi da Pc o Mac sul sito skyonline.it. e poi accedere con username e password da Pc/ Mac o dalla App Sky Online scaricabile dagli App store. Grey United, l’agenzia guidata da Pino Rozzi e Roberto Battaglia, firma, invece, la campagna che ha segnato l’ingresso di Sky nel mondo dell’intrattenimento online. Il nuovo servizio si candida

il nuovo servizio segna l’ingresso di sky nel mondo dell’intrattenimento online

a diventare la soluzione per un nuovo target, abituato a trovare ogni risposta in rete, compreso l’intrattenimento. L’obiettivo è stato chiaro fin da subito, già nel nome Sky Online e nel pay off Ready to watch: offrire a un target nuovo la qualità di Sky ma con le caratteristiche di fruizione che gli sono proprie, come immediatezza, semplicità e assenza di vincoli. La campagna, prevalentemente digital, veicolava inizialmente il claim “La gran-

de tv vive anche online”, per poi far leva sulla forza dei titoli e degli eventi disponibili sulla piattaforma. Grey United ha curato, con la sua digital unit capitanata da Valentina Paruzzi, la creazione e implementazione della landing page della piattaforma di pre-lancio, che ha accompagnato gli utenti nelle settimane precedenti al lancio, regalando delle anticipazioni sulla piattaforma skyonline.it e invitando alla pre-registrazione.

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L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.

Anticipi e posticipi della Serie A nello splendore dell’alta definizione

PREMIUM PEOPLE I HIGH PROFILE AUDIENCE

Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012


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ME DIA

La piattaforma free si appresta a lanciare un nuovo portale di news

Agilità e completezza: Delta Pictures, un passo sempre avanti La creatura di Nicola Burgay, a dieci anni dalla fondazione, può oggi contare su numeri che non ammettono repliche: 2,5 milioni di utenti, 6,5 milioni di page view di Davide Sechi

Delta, ovvero una variazione macroscopica come pure il fattore discriminante in ambiti matematici, un qualcosa capace di creare la differenza, di mutare il corso degli eventi. Coincidenze semantiche? Chissà. Fatto sta che un bel giorno del 2004 Nicola Burgay decide di mollare i classici ormeggi per dare vita a una società indipendente che si occupi della distribuzione di contenuti video, siano essi film, serie

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Delta Pictures: dieci

anni senza mai fermarsi

nicola

burgay

Un’offerta progressivamente più ricca, completa e stimolante, per soddisfare le sempre più esigenti richieste di un pubblico multimediale in continua evoluzione

tv, documentari e video musicali, passando dalla tv alla Rete. La società viene chiamata Delta Pictures e in dieci anni di esistenza non è certo rimasta con le mani in mano. Dopo un sano periodo di apprendistato, la creatura di Burgay comincia a focalizzarsi sempre più sul

settore digital; una frequentazione così assidua che alla fine la mission muta progressivamente natura per approdare a una dichiarazione d’intenti chiara e tonda: soddisfare le sempre più esigenti richieste del pubblico multimediale. E così, nel 2009, il team operativo

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ME DIA ilcalciomagazine.it: highlights, interviste e un totale di sessanta articoli giornalieri

di Delta Pictures avvia una piattaforma agile e completa: Popcorn Tv, un servizio di video on demand su OTT in web streaming. Oggi, nel 2014 Popcorn Tv si è definitivamente trasformato in un player di riferimento a livello nazionale, per la distribuzione di contenuti audiovisivi in streaming VOD, legale e gratuito. Su questa connotazione free, che fa la differenza, e su tutti gli aspetti di una storia ormai invidiabile, abbiamo sentito proprio Burgay, che ci ha raccontato tutto e anche di più. Siete free, possiamo chiarire subito le motivazioni che stanno dietro questa scelta? «Non credo alle forme di pagamento via web, in Italia s’intende. Credo, invece, ai numeri che descrivono il comportamento degli utenti nazionali: 24 milioni di italiani visitano il web ogni giorno; e per quel che ci riguarda anche una percentuale con davanti lo 0, rappresenterebbero un break even». Possiamo quantificare i vostri visitatori? «Certo, gli ultimi Analytics dello scorso aprile non dovrebbero mentire: 2,5 milioni di utenti, 6,5 milioni di page view. Aggiungiamo il tempo medio di permanenza, 10 minuti e 59, la leggera predominanza Femminile, 60-40, il target 25-54 anni,

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spiega nicola burgay: «abbiamo predisposto un bel progetto di lavoro, con una redazione interna e il sostegno di service esterni, un ordinatore d’esperienza come Luca Rosia»

alla pubblicità farsi avanti? «Il nostro è un modello di business pubblicitario che ci sta premiando: la raccolta è in crescita ogni mese dal gennaio del 2013». E le prossime novità? «A breve verrà lanciato un portale di News che aggregherà il nostro Network, Haly.it (http://www.haly.it). Poi c’è la musica, con il canale digitale Music Box a cui offriremo un sistema multipiattaforma e la Nautica con Sailing Tv».

classe sociale medio alta». Numeri che fotografano la situazione generale che, si suppone, cambino a seconda del singolo canale proposto dal network… «Ovviamente sono cifre che comprendono collettivamente la nostra offerta: contenuti premium, tra cinema, telenovele e Anime giapponesi; una sezione news sempre aggiornata, una dimensione multipiattaforma. Poi è chiaro che le cose assumono prospettive differen-

ti quando si parla dei singoli canali che editiamo, come Donna Glamour, magazine raggiunto da 700.000 utenti unici al mese, con 2 milioni di page view e una predominanza 80 su 20 di sesso femminile. Di contro, ecco apparire ilcalciomagazine: 800.000 utenti, 2.100.000 page view, ma anche 84.000 fan su Facebook». A occhio, quella del calcio dovrebbe essere la scelta più azzeccata, visto come “tira” il pallone nel nostro Paese.

«E infatti abbiamo predisposto un bel progetto di lavoro, con una redazione interna e il sostegno di service esterni, un ordinatore di grande esperienza come Luca Rosia. L’offerta è particolarmente allettante: highlights, interviste e un totale di 60 articoli giornalieri, ma siamo molto soddisfatti anche di Donna Glamour magazine che giorno dopo giorno migliora i numeri». Offerta di contenuti free: tocca

Verrà il giorno in cui renderete disponibili i canali pay? «Magari un giorno, oggi è tutto ancora troppo confuso e la pirateria non perdona. Come la combattiamo? Offrendo, per fare un esempio, simulcast di Anime, doppiate e in alta qualità a due giorni dal debutto ufficiale». Collaborate con diverse concessionarie? «Sì, la raccolta pubblicitaria è affidata con soddisfazione a diverse concessionarie, le principali sono .Fox, e Smart Click. Con il coordinamento affidato a Elisa Donato».

elisa

DONATO ANNO V | #074| MERCOLEDÌ’ 02 LUGLIO 2014


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MEDIA DATA

Accurate riflessioni e precise indicazioni per gestire le attività di buying nella nuova era della pubblicità digitale

Per chi acquista spazi: piattaforme demand-side e tanto trading desk

Rocket Fuel: programmatic buying d’eccellenza George John, ceo di Rocket Fuel

Il Real time bidding avviene all’interno di ad Exchange e, proprio grazie a piattaforme demand-side, gli inserzionisti possono gestire i loro bid per i banner e il prezzo dei dati relativi alle target audience. Così come avviene per la ricerca Paid Search, gli utenti possono ottimizzare Cost per Click e Cost per Action di Luca Anelli

Qualche anno fa, e nemmeno tanti, un bravo giovane professionista che si stava avvicinando al mondo ex dorato della pubblicità non si sarebbe neppure immaginato di dover rispondere con dovizia di particolari a una semplice domanda: cos’è una piattaforma demand-side? Non è mica da questi particolari che si giudica un pubblicitario, avrebbe pensato. Invece, ora che tutto è cambiato, un uomo di comunicazione non solo non può ignorare la sigletta DSP. La deve dominare. Perché è diventata essenziale. Perché da questo acronimo passa un bel po’ di efficienza di un eventuale processo di comunicazione. Farebbe bene, allora, il nostro bravo pubblicitario, a valutare con cura che una piattaforma demand-side (DSP) è un sistema che consente agli acquirenti di spazi pubblicitari digitali di gestire account multipli sia per quanto riguarda lo scambio di annunci (ad exchange) che di dati (data ex-

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change) attraverso un’unica interfaccia. Il Real time bidding, dunque, avviene all’interno di ad Exchange e proprio grazie a DSP gli inserzionisti possono gestire i loro bid per i banner e il prezzo dei dati relativi alle loro target audience. Così come avviene per la ricerca Paid Search, usando DSP gli utenti possono ottimizzare, in base a Key Performance Indicators definiti, l’effettivo Cost per Click (eCPC) e l’effettivo Cost per Action (ECPA). Caratteristica esclusiva dei DSP è, invece, l’integrazione di molti degli aspetti che precedentemente venivano offerti dal network di pubblicità, come l’ampio accesso all’inventario e al targeting verticale e laterale, con la possibilità di pubblicare gli annunci, fare real time bid, monitorare gli annunci e ottimizzarli. Tutto questo è mantenuto all’interno di un’unica interfaccia che crea un’opportunità unica per gli inserzionisti di controllare e massimizzare l’impatto dei loro annunci. La sofisticazione del livello di dettaglio che

i trading desk sono un modo dinamico per l’acquisto di audience in real time

può essere tracciato da DSP è in crescita e comprende la frequenza delle informazioni, le molteplici forme di annunci di rich media e alcuni parametri video. Molti operatori del settore, poi, stanno integrando DSP per fornire un monitoraggio migliore. E il concetto di Trading Desk ne deriva di conseguenza. E’ un’organizzazione centralizzata basata sui servizi che serve come livello di “managed service” solitamente aggiunta a una piattaforma demand-side (DSP) e ad altre tecnologie di buying. Gestendo l’acquisto di bid-based media e di audience, funziona, in pratica, come “centro di eccellenza” all’interno di un’agen-

zia, supportando i team che desiderano attingere a questo modello di acquisto per conto dei clienti. I trading desk sono, inoltre, un modo dinamico per l’acquisto di audience, che permette di acquistare i media in tempo reale piuttosto che pre-acquistarli da inventario, ma anche uno strumento di ricerca che applica lo stesso criterio al media display; in tempo reale come se fosse l’acquisto di azioni in Borsa. Infine, rappresentano una società di acquisto audience, oltre che essere una piattaforma che utilizza i dati e la tecnologia per aiutare gli inserzionisti ad acquistare audience su larga scala attraverso i digital media.

George John, ceo di Rocket Fuel, ha definito che cos’è il programmatic buying in un articolo risalente al novembre del 2012, che sottolineava una chiara distinzione di ciò che Rocket Fuel fa rispetto ai propri concorrenti. In generale, il programmatic buying pare simile allo scambio di titoli programmato nella misura in cui l’acquisto avviene a seguito di un’offerta computazionale da un server proxy gestito da persone reali. “Io - scriveva quasi due anni fa John, definisco il programmatic buying come l’applicazione dell’intelligenza artificiale e dei big data a: un inventario di spazi pubblicitari, ad esempio, un annuncio di 300x250 standard di Iab offerto da Yahoo!, un video preroll di trenta secondi da YouTube. com, un annuncio su Facebook; attraverso un advertising Exchange e in tempo reale. E da questo approccio derivano molte opportunità: mostrare uno specifico annuncio ad un

consumatore anonimo, in un contesto e su un solo dispositivo. Ma all’interno di programmatic buying - proseguiva il ceo -, faccio una differenza tra programmatic buying umano (HPB) e artificial intelligence buying (AIB). Un esempio di HPB sarebbe quello di offrire un importo fisso di 6 dollari per qualsiasi visitatore che è stato sul sito di un inserzionista negli ultimi trenta giorni. Un esempio di AIB sarebbe quello di segnare in modo autonomo ogni impression, utilizzando un’analisi predittiva e un’offerta di un importo dinamico basato su una formula complessa che coinvolge migliaia di fattori, tra cui se il visitatore è stato sul sito web dell’inserzionista negli ultimi trenta giorni, il tempo, la geografia, l’ora del giorno, ecc. La formula di bidding stessa e le successive decisioni di ottimizzazione sono state derivate da processi algoritmici, rispetto a quelle specificate da input umano.

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MEDIA DATA

Il programmatic advertising cresce su tutti i dispositivi, trainato dal mercato mobile

Adform, tutti i vantaggi della gestione integrata il colosso danese dell’adv sta rapidamente guadagnando terreno anche in italia Continua in Europa la corsa del mobile programmatic advertising: per primo trimestre dell’anno, secondo il gigante danese del settore nella foto alfonso mariniello, commercial director della filiale italiana di adform

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Adform gli investimenti sul mobile, attraverso il Rtb del 275%. I dati pubblicati sull’Rtb Trend Report Q1 2014 evidenziano, in realtà, come il

programmatic sia in crescita su tutti i dispositivi (+66%), non solo sugli smartphone, confrontando i dati con quelli del 2013. A trainare la cre-

scita, secondo AdForm, sono stati molteplici fattori. In primis la tenuta del mercato della telefonia mobile, con il lancio di numerosi nuovi modelli di smartphone, ma anche l’acquisita consapevolezza, da parte degli investitori, che con l’aumento delle inventory a disposizione e delle rich media utilizzabili, l’Rtb possa essere utilizzato non soltanto per la performance adv ma anche per realizzare campagne di brand awareness con audience più che pertinenti. Inoltre, i continui progressi tecnologici dal lato delle “demand-side-platform” stanno rendendo gli acquisti in Rtb sempre più facili, efficaci e misurabili per gli inserzionisti. Un’evoluzione tecnologica continua e un aumento della fiducia nei nuovi strumenti che hanno creato un circolo virtuoso tra domanda e offerta in grado di coinvolgere da un lato i big spender e, dall’altro, i grandi editori. Non a caso, le medie continentali dei tassi di conversione continuano a salire, e anche in questo ultimo trimestre sono aumentate del 4%, mentre rispetto all’anno precedente la crescita è stata del 25%. Va detto, però, che a cre-

In arrivo il Targeting Contestuale Grazie a una partnership con AdMantX che si occupa di analisi semantica del contenuto, Adform può oggi fornire un nuovo servizio all’ìnterno della sua piattaforma di advertising: il targeting contestuale, che permette di inserire la pubblicità all’interno della pagina legata al contenuto voluto dall’inserzionista. Questo si traduce, per l’inserzionista, in un incremento dell’efficienza del messaggio rispetto alle preferenze dell’audience e quindi dei risultati della campagna. La tecnologia di analisi semantica costituisce un enorme passo avanti rispetto all’attuale contestualizzazione basata sulle keyword, che ha dimostrato in molti casi di non essere più sufficiente per rispondere alle esigenze dell’attuale mercato pubblicitario digitale.

scere sono anche i prezzi, soprattutto perché la domanda continua a superare l’offerta e perché la maggiore stabilità impedisce la “corsa al ribasso”. L’Italia, fatta eccezione per la Svizzera, resta ancora il fanalino di coda tra i Paesi europei per crescita, ma i numeri, su-

periori al 150% sono comunque buoni. Crescita di poco superiore a quella messa a segno da Adform nel nostro Paese, dove il colosso dell’adserving sbarcato in Italia nel 2010 sta rapidamente conquistando quote di mercato, grazie alla sua infinita gamma di prodotti per

la gestione di DSP, per acquisto in real time bidding, e di rich media per publisher. Il punto di forza del gruppo danese sta nella capacità di gestire a livello completamente integrato tutti i dati provenienti dalle differenti campagne. A guidare un team di 15 persone appositamente costituito per occuparsi del nostro Paese è Alfonso Mariniello, commercial director della casa base italiana. Tra i clienti italiani delle tre linee di business di Adform in Italia (adserver per agenzie/inserzionisti, RTB, gestione rich media per publishes), si annoverano, tra gli altri, Simple Agency, Msn, Sky, Digitouch, Linear, Performedia, Unibet, Amnet, Zurich, Unipol, De Agostini, Websystem, Sembox, Sportnetwork, Ibl Banca, Mamadigital, Directline, E3.

Grazie a un’ampia gamma di prodotti per la gestione integrata dell’adserving, adform sta crescendo rapidamente

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MEDIA DATA

Marketing Operations 9 rinforza il leader mondiale nelle soluzioni per l’analisi dei dati

Teradata si potenzia grazie a Integrated Marketing Cloud

maurizio alberti, managing director marketing applications di teradata italia

La piattaforma permette, così, alle organizzazioni di marketing di controllare la spesa e gestire le campagne in modo più efficiente in tutto il processo data-driven di Matteo Dedè

Teradata Corp., leader mondiale nelle soluzioni per l’analisi dei dati, nelle applicazioni di marketing e nei servizi di consulenza alle aziende, ha annunciato di aver integrato la propria piattaforma di marketing data-driven, Teradata Integrated Marketing Cloud, con Marketing Operations 9, l’ultima release della soluzione leader di settore di Marketing Operations di Teradata. Una soluzione in grado di aiutare i marketer nella gestione e nel controllo dei budget, dei flussi di lavoro e degli asset di marketing per tutti i canali di comunicazione che utilizzano sia i dati online sia quelli offline, tramite un’unica interfaccia utente. Come parte fondamentale della suite Teradata Integrated Marketing Cloud, la soluzione Marketing Operations offre la possibilità di raggruppare in un unico luogo tutti i dati aziendali e adottare tempestivamente misure in base ai risultati e ai dati di rendimento.

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Siamo di fronte a un ampio portafoglio di applicazioni che comprende soluzioni per le operazioni di marketing, per la gestione delle campagne e la messaggistica digitale, oltre che applicazioni analitiche. Disponibile, poi, una gamma completa di servizi cloud, inclusi i data center in Europa e negli Stati Uniti. La proposta marketing data-driven basata sul cloud di Teradata permette ai marketer di raccogliere e analizzare gli input data driven più rapidamente, gestendo le campagne e gli investimenti. Consente di programmare le conversazioni con i clienti a livello centrale, in modalità digitale, nei negozi o tramite il call center e di coinvolgere sempre i clienti in maniera personalizzata e pertinente, risparmiando tempo, denaro e risorse It e marketing. Dunque, Teradata Marketing Operations 9, disponibile in tutto il mondo, mette in relazione le campagne di marketing con gli altri processi interni in azienda permettendo di prendere decisioni migliori e più rapida-

mente con un approccio data-driven che coinvolge tutte le attività e i processi di marketing. Quest’ultima release presenta migliorie tecnologiche in ambito di installazione e personalizzazione della struttura, architettura dei servizi, gestione della configurazione e supporto della piattaforma. Inoltre, le nuove estensioni Rest Api facilitano le integrazioni e riducono i costi di implementazione. E tra le altre funzionalità: spicca Calendar, che fornisce una panoramica delle attività per aiutare i marketer a comprendere meglio i piani della campagna, trovare nuove opportunità con un valore aggiunto maggiore e prendere decisioni più rapidamente basandosi sui dati a disposizione. Inoltre, Spend Central permette agli operatori di verificare le spese grazie alle tecniche di visualizzazione e di analisi di click-through, adeguando velocemente le previsioni di spesa in base alle esigenze aziendali. E ancora, Collaborative Message Boards è dedicata agli utenti che possono

visualizzare, rispondere e tenere traccia di tutte le comunicazioni senza lasciare l’applicazione, migliorando così la comunicazione all’interno del team. Infine, Annotations dà la possibilità a persone o team di consultare e commentare materiali creativi e documenti con estrema facilità. «Le aziende più ac-

corte sanno che, per essere in grado di anticipare le tendenze e rispondere alle esigenze dei clienti in tempo reale, hanno bisogno di far crescere costantemente l’efficacia e l’efficienza dei propri processi. Con Teradata Integrated Marketing Cloud e le soluzioni leader come Teradata Marketing Operations, le aziende

possono affrontare così le attuali sfide di gestione di marketing basandosi sulle attività data driven di domani», ha dichiarato Volker Wiewer, vice president International Marketing Applications di Teradata. «Per il 2014 è un anno pieno di proposte - aggiunge, invece, Maurizio Alberti -, managing director Marketing Applications di Teradata Italia -. E le prime sono state automation whiteworld, big data export e coupon manager. La prima consiste in un sistema pensato per automatizzare, in modo sempre migliore e dettagliato, la comunicazione via e-mail. Permette non solo di semplificare il rapporto con i clienti, ma soprattutto di monitorare l’utenza. Big data export, invece, è una funzione che dà la possibilità di esportare i dati del cloud in un formato digeribile dagli strumenti di business intelligence. L’ultima, ma non per importanza, è coupon manager, uno strumento pensato per gestire diverse scontistiche in modo ottimale». «Dall’analisi dei big data

siamo arrivati a creare una piattaforma per digital messaging, campagne dem e lead generation; anche grazie alla fusione con ecircle siamo riusciti a confezionare un pacchetto sempre più completo per i nostri clienti. Ci siamo resi conto che l’It è sempre più funzionale alle campagne di email marketing. Due mondi più che complementari. La mentalità aziendale deve essere sempre più portata a sfruttare la tecnologia, soprattutto nel momento in cui It e marketing convergono sempre di più».

volker Wiewer, vice president International marketing & applications di teradata ANNO V | #074| MERCOLEDÌ’ 02 LUGLIO 2014


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MEDIA DATA

Ecco come si presentano i nuovi scenari della comunicazione emozionale in un mercato che cambia a un ritmo frenetico

Una campagna efficace? Se è quella giusta lo suggerisce il neuromarketing Servono applicazioni di valore per le aziende che vogliono ottimizzare l’impatto e l’efficacia sul pubblico delle proprie strategie di comunicazione. Mai come in quest’epoca ci siamo trovati di fronte a così tanti cambiamenti di Daniele Bologna

Il tema del neuromarketing e le sue applicazioni in ambito pubblicitario è sta-

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to approfondito in un recente seminario organizzato dal Laboratorio di Neuroscienze della Fondazione Organismo di Ricerca GTechnology e dal

centro media Starcom MediaVest Group, in collaborazione con AISM (Associazione Italiana Marketing). Mai come in quest’epoca ci siamo trovati di

fronte a così tante trasformazioni in seguito all’evoluzione tecnologica e al processo di digitalizzazione che ha cambiato e continuerà a modificare

il modo di vivere, lavorare e consumare di miliardi di persone. Il Neuromarketing misura in tempo reale le risposte cognitivo-emozionali dei soggetti agli stimoli di marketing e rappresenta dunque uno strumento di valore per le aziende che vogliono ottimizzare l’impatto e l’efficacia sul pubblico delle proprie strategie di comunicazione. In apertura al pomeriggio di studi Francesco Gallucci, direttore scientifico del Laboratorio di Neuroscienze Fondazione GTechnology e coordinatore del Dipartimento di Neuromarketing AISM) è intervenuto con una sua “Introduzione al neuromarketing: caratteristiche, strumenti e applicazioni nell’ambito pubblicitario”, seguito da Fabrizio Bellavista, New Media & Research Specialist dell’istituto di ricerca Emotional Marketing e membro di AISM, che ha parlato dei nuovi scenari della comunicazione emozionale in un mercato che cambia. Maggy Papa, Marketing Research Analyst & Business Development, Fondazione GTechnology, ha presentato un caso di studio realizzato dalla fondazione GTechnology in collaborazione con una nota azienda vitivinicola italiana che ha scelto le metodologie di Neuromarketing EEG, biofeedback ed eyetracking per monitorare l’efficacia di una propria campagna pubblicitaria prima della messa on air sul merca-

mutazione digitale per i media Il mondo dei media si è completamente trasformato negli ultimi anni in seguito alla digitalizzazione che ha portato alla nascita di nuovi touchpoint che si affiancano ai mezzi tradizionali e devono essere scelti e inseriti in modo sinergico nei piani di comunicazione delle aziende. L’obiettivo è quello di stabilire un contatto con individui che sono sempre più multitasking e distribuiscono la loro attenzione su diverse piattaforme. Per i brand diventa dunque sempre più fondamentale offrire contenuti pubblicitari coinvolgenti e contestualizzati nel luogo e nel momento più adatto per il proprio target. In questo contesto il neuromarketing, che attraverso l’utilizzo di tecnologie quali l’Eye-tracking e l’EEG Biofeedback misura in tempo reale le risposte cognitivo-emozionali dei soggetti agli stimoli di marketing, rappresenta uno strumento per le aziende che vogliono ottimizzare l’impatto e l’efficacia sul pubblico delle proprie strategie di comunicazione offline e online.

to. L’EEG Biofeedback registra l’attività elettrica del cervello, mentre le analisi effettuate dai ricercatori GTechnology restituiscono gli indicatori in grado di descrivere l’esperienza e le reazioni dei soggetti agli stimoli pubblicitari in ogni ottavo di secondo. Infine, Valeria Cucchetti, Research & Insight Supervisor VivaKi Italia, ha illustrato le evidenze emerse da un test effettuato con il Laboratorio di Neuroscienze GTechnology per indagare l’efficacia e il ruolo specifico di alcuni formati pubblicitari audiovisivi online. Il test ha previsto l’utilizzo delle tecniche di Eye-tracking e di EEG-Biofeedback per misurare, rispettivamente, l’attenzione visiva ai

messaggi pubblicitari online e l’efficacia cognitiva degli stessi. L’integrazione delle tecniche di ricerca ha permesso di formulare un indicatore sintetico dei diversi KPI raccolti sui formati (Exposure, Vision efficacy, Attention, Simplicity, Retention) per esprimere un livello di efficacia in relazione alla brand experience. Questo primo tentativo di approccio alla misurazione dei messaggi traccia il percorso che Starcom MediaVest Group vuole percorrere insieme ai propri clienti per generare valore aggiunto e identificare nuove opportunità di ottimizzazione delle risorse, online e sulle diverse piattaforme digitali.

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la digital company perfeziona le skill sul mobile adv. a breve sarà pronta la nuova versione della piattaforma Mr. Send

Softec va alla ricerca di soluzioni per mobile advertising tramite app

stire la pubblicità sia per quanto riguarda le DEM, sia su mobile con un’unica infrastruttura. Insomma, stiamo studiando soluzioni per il mobile advertising tramite App.

maurizio bottaini, president & ceo di softec

la piattaforma, abbinata a desktopmate, permetterà di gestire sia il direct email marketing sia la pubblicità mobile attraverso un’unica infrastruttura. La digital company sta inoltre valutando ulteriori acquisizioni di Francesco Lattanzio

Ci sono tre tipi di fantasia nel mondo della pubblicità, corrispondenti ai tre asset sui quali corre questa filiera: tecnologia, strategia e advertising. La creatività che fa nido sul ramo dell’advertising nasce dalle caratteristiche del prodotto o dell’utilizzatore e serve per parlare al cliente. Il secondo asset, quello della strategia, ospita la creatività che si radica nella necessità di avere un’informazione. E si genera, più precisamente, in risposta a una domanda che lo “stratega” si pone: “Quante mamme under 40 frequentano questo tipo di siti? È meglio intercettarle su internet o in tv?”. La risposta è il dato che sta come l’acqua tra la bottiglia (la struttura che ospita i dati, catturati combinando i mezzi tecnologici) e il bicchiere (chi costruirà l’idea per parlare a quel target utilizzando i dati che lo strate-

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ga ritiene più appropriati). Il terzo polo sembra essere il meno fantasioso. Se il dato è un prodotto, chi si sporca le mani nel costruirlo può essere considerato un operaio che mette nelle mani dell’architetto il progetto da lui ideato. Ma non è così. Solo chi conosce gli strumenti sa quali sono le loro vere potenzialità. Softec nasce proprio da una profonda conoscenza sul fronte tecnologico, e poi si specializza in tutti i contesti del marketing digitale. Una digital company capace di gestire e combinare dei mezzi tecnologici in grado di aprire nuove opportunità. Maurizio Bottaini, President & Ceo di Softec, ha raccontato la sua visione del mercato italiano e come Softec ha intenzione di muoversi. Un’impressione sul mercato nella prima metà del 2014? Il mobile sta conquistando la scena. La grande crescita di utilizzatori di smart-

phone e tablet è un’ottima opportunità per la monetizzazione. Si stima che le revenues per il mobile nel 2014, a livello worldwide, supereranno i 20 miliardi di dollari e in Italia gli investimenti per web e mobile si aggirano intorno ai 2 miliardi, quindi hanno superato quelli sulla carta (1,4 miliardi). Ma è importante tenere conto che gli investimenti sul web sono in discesa e di conseguenza l’ascesa di investimen-

ti sul mobile è molto forte. Noi puntiamo a sfruttare questo trend facendo divenire il mobile uno dei nostri principali asset. State preparando qualche novità in grado di cavalcare meglio la crescita imponente che riguarda il mobile? Abbiamo una piattaforma, DesktopMate, che permette di gestire facilmente i servizi sull’apparato mobile da desktop. Inoltre permette di inserire nuo-

Dobbiamo aspettarci altre operazioni imminenti? Per il momento posso dire che stiamo valutando alcune operazioni che ci consentano di crescere in questo mercato.

ve funzioni nelle app senza richiedere agli utenti alcun aggiornamento, proponendole in modo dinamico. Facciamo un esempio: se un utente premium di un supermercato dovesse ricevere una promozione digitale, per dire, l’abbonamento a una rivista online, come posso fare per fornirgli la possibilità di leggere la rivista senza obbligarlo a scaricare un’altra App? Semplice. Basta inserire nell’appli-

cazione del supermercato l’App della rivista attraverso la nostra piattaforma e il tutto avviane in tempo reale. Inoltre, rilasceremo a breve una nuova versione del sistema di Dem, Mr. Send, e una nuova versione di DesktopMate, che è possibile abbinare a Mr. Send. Il sistema di Dem non si limiterà a mandare mail, ma potrà mandare messaggistica push tramite le app. Abbinando le due piattaforme sarà possibile ge-

Riuscite a confezionare altri prodotti “tailor made”? Per noi la personalizzazione era un must. Adesso abbiamo aumentato il nostro portfolio clienti, e questo ha determinato una piccola modifica nel nostro approccio al tailor made. Ora seguiamo il cliente cercando di fargli un “vestito su misura” con una tecnologia che ci permetta di accelerare i tempi il più possibile. Non creiamo più algoritmi da zero, lavoriamo sui parametri per far partire il nostro cliente velocemente. Noi comunque adottiamo l’approccio del “revenue sharing”, o “risk sharing”. Insomma guadagnamo sul guadagno del cliente. In questo senso, modifiche sartoriali sul cliente sono necessarie. Più il prodotto è calzante più è efficace, e più è efficace più guadagnamo tutti.

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digital mktg a beneficio dell’ecommerce. Ne parla Simone Rinzivillo, cto e co-founder di Mamadigital

Mercati esteri nel mirino La crescita dell’ebiz spinge le aziende a scegliere la rete per incrementare le vendite, con un occhio di riguardo ai Paesi stranieri, in particolare quelli asiatici di Manuela Falchero

Il commercio elettronico cresce a doppia cifra e sempre più persone si affidano alla rete quale spazio dove concludere i propri acquisti, grazie a una maggiore fiducia verso le modalità di pagamento e alle possibilità di risparmio che il servizio offre rispetto al tradizionale acquisto in store. Ecco quindi che le aziende scelgono di potenziare la loro presenza sui motori di ricerca - non solo Google ma anche search engine quali Yandex e Baidu - per rendere facilmente accessibile la piattaforma di ecommerce anche a utenti oltre frontiera, ottimizzando l’esperienza di navigazione dell’audience online indipendentemente dalla propria posizione geografica. In tal senso è necessario perseguire una strategia integrata, che utilizzi tutte le leve della comunicazione e del marketing digitale, per fidelizzare l’audience ed accompagnarla lungo il proprio customer journey. Simone Rinzivillo, cto e co-founder di Mamadigital, spiega nel dettaglio attraverso quali step i brand possono trarre beneficio dal digital mktg per potenziare il canale

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di ecommerce e posizionarlo sui mercati transfrontalieri. Quale strategia consente di ottenere i migliori risultati? Il commercio elettronico sta subendo una crescita significativa e internazionalmente riconosciuta. Anche nel caso di acquisti in store sempre più persone scelgono di informarsi prima in rete circa il brand e il prodotto o servizio di loro interesse. Leggono recensioni, entrano in contatto con la customer experience di clienti che hanno acquistato il prodotto prima di loro, per arrivare al momento della transazione senza alcun dubbio. Inoltre, il crescente aumento degli utenti mobile e la loro maggior prati-

cità nel navigare la rete costituiscono per le aziende una grande opportunità che va sfruttata potenziando la propria presenza e awareness online mediante una strategia integrata che coinvolga tutti gli strumenti del digital mktg.

sfruttando diverse tecnologie a seconda degli obiettivi. Si parte con un piano Seo per l’ottimizzazione della piattaforma di ecommerce tanto dal punto di vista tecnico quanto contenutistico, che è poi fondamentale ampliare con una strategia editoriale per raggiungere utenti a più livelli di consapevolezza dell’esigenza d’acquisto. Le at-

tività di content e social media mktg sono mosse dall’obiettivo di creare e mantenere relazioni di fiducia tra il brand e l’audience attraverso lo sviluppo di attività editoriali sia all’interno del proprio sito (con la creazione di un magazine o blog dedicato) sia sui social network, dove è importante predilige-

Quanto è importante che tutte le leve del marketing e della comunicazione digitale siano coinvolte nel processo? Una strategia integrata volta a massimizzare la presenza del brand nei luoghi digitali dove gli utenti cercano risposte e manifestano le loro esigenze (motori di ricerca e social media) prevede una serie di attività tecniche, di comunicazione e pianificazioni adv

nella foto simone renzivillo, cto e co-founder di mamadigital

re una presenza trasversale rimanendo in linea con i mood comunicativi e le specificità di ogni canale. La presenza sui social network è fondamentale per ritrovare online clienti acquisiti offline e per raggiungere nuovi target attraverso lo sviluppo del dialogo con l’audience e la stimolazione della condivisione dei contenuti del brand da parte della stessa. L’internazionalizzazione consentirà quindi un ulteriore sviluppo del mezzo? Il commercio elettronico si contraddistingue dai metodi di vendita tradizionali proprio per la sua grande propensione e capacità di penetrazione nei mercati internazionali, permettendo di raggiungere più facilmente nuove fasce di pubblico potenzialmente interessate ai prodotti e servizi offerti. Prendendo il caso specifico dell’Italia, in termini di cross-border trade il nostro Paese ha enormi potenzialità soprattutto nell’ottica di una perfetta integrazione tra store tradizionale, online e mobile, quest’ultimo punta di diamante dell’intero ecommerce. Gli studi portati avanti dall’Osservatorio Ecommerce B2c del Politecnico di Milano, del quale siamo partner da diversi anni, mostrano quanto grandi siano le possibilità italiane sul fronte dell’omnica-

nalità e dell’internazionalizzazione, vista la consuetudine degli stranieri di acquistare online e l’enorme interesse che suscitano oltrefrontiera i prodotti made in Italy. Questo scenario rappresenta un forte incentivo per le aziende italiane a puntare anche sui mercati esteri, primi fra tutti quelli asiatici. Paesi come Cina e Russia offrono interessanti opportunità dal punto di vista del commercio elettronico cross-border, motivo per cui è importante strutturare il proprio sito in diverse lingue e renderlo facilmente fruibile anche da chi naviga attraverso gli altri motori di ricerca che, insieme a Google, sono utilizzati in questi Paesi ovvero Yandex e Baidu. C’è qualche case history che può ben rappresentare la validità dell’ecommerce? Una case history interessante circa l’applicazione della strategia di Universal Optimization® all’ecommerce è quella riguardante Fabi SpA, noto brand italiano di calzature uomo-donna. Abbiamo studiato una strategia Seo e Seo Content per i brand site Fabi Shoes e Barracuda, nell’ambito della quale abbiamo portato avanti una serie di attività volte all’ottimizzazione dell’ecommerce in tre lingue sui motori di ricerca, in particolar modo su Yandex. insieme a una serie di campagne adv finalizzate all’acquisto.

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La proposta arriva da Usato.it, il portale che fa capo alla società Ad Intend

Vendere bene l’usato. Con i video annunci

Tramite il pc o più semplicemente con la app scaricabile dal Google Play Store, si può filmare il prodotto, descriverlo a voce e inviare il tutto per la pubblicazione di Luca Anelli

Il fenomeno dell’usato sta trovando una sua collocazione stabile all’interno del tessuto economico e sociale del paese per cui, oggi, si avvicinano a questa opzione praticamente tutti i ceti sociali. Le motivazioni che possono spingere a frequentare i luoghi fisici e virtuali dell’usato sono molte, spesso mescolate tra loro. Da una parte, la moda del vintage, dall’altra la ricerca del risparmio. Ma non solo. Ci sono dei motivi che affondano nell’ecologia: soprattutto negli ultimi anni, è nata, infatti, una nuova consapevolezza legata alla salvaguardia dell’ambiente e alla ricerca di uno stile di vita più eco-compatibile. Vendere o acquistare oggetti di seconda mano non significa solo prevenire alla radice la produzione di nuovi rifiuti, ma significa anche ottimizzare l’energia contenuta ne-

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gli oggetti stessi. Usato.it è il nuovo portale di annunci 100% italiano. Nasce per consentire di vendere o comperare articoli utilizzati in modo sempli-

ce e veloce. Usato.it è una iniziativa di Ad Intend Srl, azienda che detiene le piattaforme Melascrivi. com e Hotype.co.uk, servizi di richiesta e redazio-

ne di contenuti e articoli online. Ma perché, nel mare magnum dell’offerta di usato, scegliere proprio la proposta della struttura che fa capo a Ad Intend? Innanzitutto - sono soliti ricordare i responsabili del portale - , perché il team controlla e verifica tutti gli annunci prima di

Usato.it è il nuovo portale di annunci 100% italiano. Nasce per consentire di vendere o comperare articoli utilizzati in modo semplice e veloce. è un’iniziativa di Ad Intend Srl, azienda che detiene le piattaforme Melascrivi.com e Hotype

pubblicarli, al fine di assicurare il massimo dell’affidabilità sia per chi offre sia per chi cerca. I continui investimenti di visibilità su internet consentono di mostrare gli annunci a centinai di migliaia di utenti. Ma è l’intera filosofia di base che sta facendo la fortuna dell’azienda. Tutti gli annunci pubblicati su Usato.it sono gratuiti. E’ possibile provare a vendere il proprio oggetto anche su tutta Italia, ma comunque l’annuncio dovrà essere riferito a una sola regione. E si possono pubblicare annunci anche senza immagini, anche se di norma un annuncio con foto risulta molto più interessante per il potenziale compratore di uno che ne è sprovvisto. In tutte le categorie, con esclusione di quella Lavoro, è possibile inserire fino a cinque immagini. L’annuncio resta online per un massimo di novanta giorni. E’ comunque possibile rimuoverlo una volta che si è venduto l’oggetto. In più, ogni utente ha la possibilità di pubblicare un annuncio da “registrato” o da “non regi-

strato”. Via email, Usato. it manda agli utenti registrati una user e una password per accedere all’area di gestione annunci, a quelli “non registrati” una mail con un link che, cliccato o messo nel browser, consente di modificare l’annuncio inserito. Estate 2014, il momento clou dei video annunci I piccoli annunci per vendere prodotti usati online sono, dunque, un fenomeno in forte ascesa, complice anche la crisi che da ormai parecchio tempo affligge i mercati. Distinguersi e mettere bene in evidenza il proprio prodotto è però sempre più difficile. Usato.it, anche su questo fronte si muove con tempestività e il consueto spirito innovativo, consentendo, ora, di promuoversi tramite un video annuncio. Attraverso il pc o più semplicemente con la app scaricabile dal Google Play Store, si può filmare il prodotto, descriverlo a voce e inviare il

tutto a Usato.it per la pubblicazione. Il Video Annuncio, nei primi due mesi di utilizzo, ha dimostrato di ricevere un numero più elevato di visualizzazioni e di contatti, migliorando il tasso di risposta agli annunci. «Usato.it è stabilmente tra i siti censiti da Nielsen e con il lancio dei video annunci ha offerto una soluzione nuova sia per gli utenti sia per gli inserzionisti - spiega Pasquale Silvi, chief executive officer di Ad Intend Srl -. Gli utenti possono mostrare il loro prodotto in modo più completo rispetto alla soluzione con le foto, comunque sempre possibile su Usato.it. Gli inserzionisti e le agenzie continua - hanno la possibilità di acquistare pre roll targettizzando il loro video per canale, raggiungendo utenti in una fase di scelta molto avanzata. Nel settore assicurativo, ad esempio, abbiamo avuto interessanti ritorni con i video pianificati nel canale Auto e Moto.

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search & socIal medIa marketIng

Il piano media prevede la diffusione di recensioni sul nuovo smartphone top di gamma, provenienti da siti e blog specializzati di riferimento nel settore dell’innovazione tecnologica

MediaCom affida Sony Xperia Z2 ad Outbrain

13-14 novembre 2014

mico – milAno congressi

m i l A n

La media agency di riferimento nel mercato italiano ha optato per la piattaforma leader di content discovery, che permette a brand, editori e agenzie di incrementare l’engagement della propria audience, per lo sviluppo della strategia di content marketing dedicata al prodotto di Vera Modesto

MediaCom, media agency di riferimento nel mercato italiano, ha scelto Outbrain - la piattaforma leader di content discovery che permette a brand, editori e agenzie di incrementare l’engagement della propria audience - per lo sviluppo della strategia di content marketing del nuovo Sony Xperia Z2. Il piano m e dia messo a punto da MediaCom ha coinvolto Outbrain per la distribuzione e la diffusione, attraverso il network di Outbrain, di recensioni sul nuovo smartphone top

alberto mari, country manager di outbrain

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di gamma di Sony provenienti da siti e blog specializzati, punti di riferimento nel settore dell’innovazione tecnologica. Il media mix ha visto un’attenta profilazione del target di riferimento, massimizzando la visibilità del prodotto. Il focus va oltre i dettagli dello smartphone, il prodotto viene legato a tematiche non solo tecnologiche ma anche sportive attraverso la Fifa World Cup. Outbrain, che con la propria piattaforma aiuta i lettori a trovare i contenuti di approfondimento più interessanti online, ha indirizzato le recensioni del prodotto verso target specifici identificati all’interno del proprio network di editori premium, sfruttando le potenzialità degli earned media e garantendo così un impatto importante sull’immagine del brand e sullo smartphone Sony Xperia Z2. Alberto Mari, country manager di Outbrain Italia, afferma:

«Siamo molto soddisfatti della partnership con Mediacom con cui abbiamo creato una strategia completa di content amplification che ha posto il brand e il nuovo Sony Xperia Z2 al centro dell’attenzione di utenti interessati a conoscere il parere di esperti di innovazione e tecnologia nel settore della telefonia. Outbrain aiuta le persone a scoprire i contenuti più interessanti e rilevanti ovunque si trovino. Offre raccomandazioni di contenuti personalizzate attraverso un network di editori selezionati. Grazie alla soluzione Outbrain di content discovery “all-in-one” gli editori, i brand e i responsabili marketing delle aziende sono in grado di aumentare il coinvolgimento della loro audience, dirigendo il traffico su altre pagine dei loro siti e verso siti web di terze parti. Attualmente il widget di Outbrain è installato, a livello mondiale, su oltre 100.000 siti e genera più di 100 miliardi di raccomandazioni al mese. Fondata nel 2006, l’azienda ha sede a New York e 13 uffici nel mondo, tra cui negli Usa, in Uk, Israele, Singapore e Australia. ANNO V | #074| MERCOLEDÌ’ 02 LUGLIO 2014

Chris Sherman

Founding Editor

Search Engine Land

sponsor

Danny Sullivan

Founding Editor

Marketing Land

Founding sponsor

supporting mediA

Il quotidiano della comunicazione

Il quotidiano del

marketing in rete

Rivista mensile di comunicazione, marketing e media business in rete

AdvocAcies

organizzato da

in collaborazione con

programma a cura di

The Executive Network

www.smxmilan.it

Per informazioni ed iscrizioni riservate ai lettori di daily media e daily net: Ilaria Biasini - 06.84541.292 - i.biasini@businessinternational.it


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Un contributo di prestigio da parte del top manager di una fra le realtà più in voga del momento, che si addentra nei meandri di un tema scomodo ma atttuale

La fine dell’advertising invisibile La metà di tutta la pubblicità online, pianificata dai brand, non è propriamente visualizzata dagli utenti. Un dato estremamente negativo che peggiora di anno in anno, anche a causa della crescita del programmatic buying, asso pigliatutto di Pierre Chappaz, chairman and ceo del gruppo Ebuzzing & Teads

La metà di tutta la pubblicità online, pianificata dai brand, non è propriamente visualizzata dagli utenti. Un dato estremamente negativo che peggiora di anno in anno, anche a causa della crescita del programmatic buying. Nel 2012, il 31% dell’advertising non è stato fruito; statistiche imbarazzanti che nel 2013 hanno raggiunto addirittura il 54%, secondo ComScore. Recentemente GroupM ha annunciato che si ritirerà dagli Ad exchange “aperti”; tutta l’inventory sarà acquistata attraverso accordi di private marketplace, con editori e concessionarie. In sostanza solo private deal per garantire spazi premium. Si tratta di una scelta strategica rilevante che si presuppone sia una risposta diretta alla mancanza di trasparenza nelle attività di advertising online e, alle recenti attività fraudolente che hanno raggiunto dei livelli inso-

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stenibili. Credo sia arrivato il momento in cui la nostra industry debba fare un passo indietro e prendere in considerazione tutti questi aspetti responsabilmente. Nel segmento del video advertising la situazione è anche più delicata a causa della massiccia presenza del pre-roll. Tutti i formati instream, come quest’ultimo, sono stati sviluppati per imporsi sulle scelte dell’utente, obbligandolo a guardare un contenuto pubblicitario prima di un altro video. Tralasciando le attività illecite che rappresentano il 12% delle impression totali, la minaccia principale alla viewabilty (visibilità dei contenuti pubblicitari) è data dal comportamento degli utenti. Ormai le persone che navigano su Internet, sanno esattamente e strategicamente come evitare un’inserzione indesiderata. Aprono una nuova finestra o scheda, sospendono l’audio appena

l’advert indesiderato appare di fronte al contenuto video o lo saltano direttamente dove possibile. Un recente studio, condotto da Tubemogul, spiega che il 70% delle impression non derivano da una visualizzazione effettiva. Questo avviene perché la finestra nella quale è presente l’inserzione pubblicitaria non è più visualizzata nello schermo, perché consapevolmente escluso dall’utente. Ultimamente abbiamo anche notato che gli advertiser che acquistano a CPM pagano tra le due e le cinque volte in più rispetto a quel che dovrebbero. Noi di Ebuzzing siamo molto sensibili al problema della visibilità dei contenuti video, per questo abbiamo deciso di sostenere questa battaglia entrando a far parte del collettivo Open VV, creato da Tubemogul, Innovide, Brightrol e Liverail che attraverso una tecnologia ha iniziato a misurare la “vie-

nella foto pierre chappaz, chairman e ceo del gruppo ebuzzing & teads

wability” dei video pubblicitari, anche rispetto all’intera durata del filmato online. Questa tecnologia è in grado di trasformare, in punti di forza, i problemi di trasparenza e frode che stanno sporcando il mercato del digital adv online, specie nel settore del video. Si tratta di una battaglia che si pone l’obiettivo di garantire viewabili-

ty, così come non avviene su nessun altro media, televisione inclusa. Anche se il monitoraggio “di ciò che viene visto” è una soluzione per rilevare quello che non va bene, è ancor più importante sviluppare formati che incoraggino l’utente a guardare l’advert e non a evitarlo a tutti i costi. Tornando al tema del pre-roll, è chiaro che i for-

mati non skippabili hanno i giorni contati. E’ impossibile forzare un utente attivo, che utilizza più device, a guardare contenuti pubblicitari indesiderati. Inoltre, quella piccola percentuale di pubblico che li visiona, non è detto che sia il target più interessante. Le persone quando navigano su Internet, non sono passive come davanti alla TV, magari comodamente seduti su un divano, al termine di una lunga giornata di lavoro. Si tratta di un’esperienza differente nell’approccio con il media perché, in quest’ultimo caso, non hanno nemmeno bisogno di cambiare canale. L’esperienza di un contenuto pubblicitario ha realmente valore se visionato in maniera intenzionale. Bisogna ridare dignità al filmato pubblicitario, molti video sono dei capolavori estremamente coinvolgenti che possono essere offerti come contenuti rilevanti e non come pedaggio da pagare a danno della user experience. Negli ultimi anni ci siamo impegnati a reinventare il settore del video advertising, coordinando e distribuendo le campagne all’interno di spazi editoriali, grazie a formati click-to-play o ancora meglio view-toplay. Quest’ultimo, creato da Teads nel 2013. Si trat-

ta dell’inRead, fiore all’occhiello della nostra strategia, molto usato all’interno dei siti premium. Il suo funzionamento è semplicissimo. L’advert video viene posizionato tra due paragrafi di un articolo e va in play solo quando è posizionato in maniera perfettamente parallela allo sguardo dell’utente. Diversamente, lo stream si blocca se si continua a scrollare la pagina, per proseguire la lettura di un articolo/ editoriale. E’ una soluzione non invadente che non s’impone sulla navigazione online, piuttosto viene presentata per completarla. L’inRead è stato creato per essere visibile di default, ma la vera rivoluzione sta nel fatto che i brand pagano a CPV (costo per visualizzazione) e non a CPM (ad impression), garantendo cosi il massimo della trasparenza. Il concetto di view-to-play è una sfida efficiente ed elegante per risolvere il problema della viewability nel nostro settore. Inoltre, ha un altro vantaggio su tutti: crea nuove inventory premium, all’interno dei siti web più grandi al mondo. Un’opportunità, su scala globale, che si dimostra essere una buona notizia per gli advertiser, ma soprattutto per agenzie media e per gli stessi siti web.

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open source

copia privata

Non molti, in Italia, conoscono la storia di Aaron Swartz, giovane e billante genio che ha creduto, e difeso fino alle estreme conseguenze, l’internet aperta. Hacker, ricercatore ad Harward, milionario già a 19 anni, Swartz ha co-creato l’RSS, co-fondato Reddit e lottato con tutte le sue forze, anche finanziarie, contro lo Stop Online Piracy Act. Perdendo. Ora un film ne racconta la storia.

Il 20 giugno il Ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, ha firmato il decreto attraverso il quale ha disposto decisi aumenti delle tariffe del cosiddetto equo compenso per copia privata, una “tassa” per i contenuti da aggiungere al prezzo dei dispositivi. Da allora, è scoppiata una dura polemica con Siae, da un lato, e associazioni di consumatori e Confindustria Digitale, dall’altro.

La vera storia di Aaron Swartz

Una vita per l’internet libera - TECHCRUNCH.COM

E’ guerra tra Siae e i consumatori

Il prezzo del diritto d’autore - ILFATTOQUOTIDIANO.IT

mobile

videogames

Sempre più connessi, sempre più digitali. E’ un processo inarrestabile. Lo conferma Ericsson, che durante la XV edizione di ItaliUp ha fatto sapere che già entro il prossimo anno le sottoscrizioni mobili (che oggi sono 6,8 miliardi) supereranno la popolazione mondiale. E ancora: nel 2016, nel mondo, un utente su due avrà uno smartphone e di conseguenza il traffico dati aumenterà di dieci volte.

I videogiochi ci hanno spesso messi nei panni di soldati americani, coscritti russi o gerarchi nazisti. Tuttavia, per qualche motivo, la Grande Guerra che fra il 1914 e il 1918 insanguinò l’Europa non ha mai stuzzicato l’ispirazione di designer e sviluppatori. A un secolo esatto dal suo inizio, ci pensa Ubisoft, con un gioco che ripercorre quegli anni ma attraverso gli occhi di persone “normali”. Da giocare con i propri figli.

Uno smartphone ogni due persone

Un mondo sempre più connesso - ILSOLE24ORE.COM

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La grande guerra diventa un gioco

Storia per le nuove generazioni - BADGAMES.IT

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startup

twittermania

E’ la meta agognata di ogni startup: diventare una billiondollar company. Poche ci riescono, specialmente in Europa. Da un sondaggio di GPBullhound, si scopre che nel periodo compreso tra il 2000 e il 2013 solo 30 sono le aziende che hanno una valutazione di mercato pari o superiore al miliardo. Lo 0,27% del totale delle startup fondate durante lo stesso periodo di tempo. La valutazione media è intorno a 3 miliardi di dollari.

Una giovane argentina ha raccontato con una diretta da 140 caratteri il momento della nascita della figlia Lucia. Un racconto anche criticato che le è valso 300 mila follower, dimostrandosi alla pari dei cinguettii di molte celebrità. Claire Diaz-Ortiz ha partorito a Buenos Aires dove vive con il marito, assolutamente d’accordo nel condividere quelle emozioni uniche. I mini pensieri di Claire potrebbe far sentire meno sole tante donne.

Partono in tante, arrivano in poche

Volevamo essere ricchi - BLOG.STARTUPITALIA.EU

Il parto in diretta da 140 caratteri

Un racconto da 300 mila follower - NOSTROFIGLIO.IT

info online

internet aperta

«Sì, siamo un editore». L’annuncio di Evan Williams di pochi giorni fa adesso non lascia più dubbi: Medium, la piattaforma ibrida lanciata nel 2012 proprio da Williams e Biz Stone (co-creatori di Twitter e Blogger), sta iniziando a definire meglio i propri confini. Ci si chiedeva: ma Medium è una rivista oppure l’idea che le metterà fuori combattimento? Le recenti affermazioni di uno dei suoi fondatori hanno diradato un po’ la nebbia.

Dopo il viaggio a sorpresa in Corea del Nord, ecco la visita a Cuba dei top manager di Google guidati dal presidente esecutivo Eric Schmidt. Obiettivo: promuovere una internet libera e aperta. Ne ha dato notizia il sito fondato dalla blogger e dissidente cubana Yoani Sanchez. A Cuba, secondo dati Reuters, hanno accesso alla rete solo 2,6 milioni di persone su una popolazione di 11,2 milioni. E per lo più si tratterebbe di un accesso ristretto.

Medium: «Si, noi siamo un editore»

Abbandonare l’ibrido - PAGINA99.IT

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Il viaggio di Google a Cuba

Nella terra della revoluciòn - REUTERS.COM

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LU S

Gli animali ringraziano per la concessione di questa pagina.

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