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Film e volontariato

LA CULTURA DELLA SOLIDARIETÀ FILM E VOLONTARIATO

La cultura della solidarietà trova espressione in forme molteplici. Anche i film possono, direttamente o implicitamente, trattare o allacciarsi a temi che hanno a che fare con valori, storie, eventi, reazioni legati al bene comune, al volontariato, alle relazioni di aiuto. Su ogni numero della rivista pubblicheremo un contributo del professor Pier Mario Mignone, esperto in materia e presidente di “Alba international film festival”. Partiamo con la recensione del film “Good bye, Lenin!”.

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GOOD BYE, LENIN!

Good Bye, Lenin! di Wolfgang Becker (Germania, 2003) è uno di quei film che con il passaparola ha raggiunto il cuore della gente, e li ci è restato per la sua carica di umanità schietta e positiva in momenti storici travolgenti e drammatici, manifestando grande pìetas, empatia, senso della comunità e servizio, una quotidiana solidarnosc. Pochi mesi dopo l’epocale caduta del muro di Berlino, nella zona est, l’attivista di regime Christiane Kerner esce da un coma durato molti mesi, da quando aveva visto il figlio Alex pestato dalla polizia. Ma nel 1990, trent’anni fa, la realtà politica e sociale al di là della cortina di ferro era letteralmente esplosa ed era diventata irreversibilmente diversa. Poteva essere una rivelazione stroncante per le fragilissime e precarie condizioni cardiache di Christiane, che oltretutto aveva sempre creduto, idealizzandola, nella rivoluzione comunista. Inoltre il marito non era più tornato dall’Ovest (si capirà poi alla fine cosa successe), per cui il figlio Alex, anima generosa e fattiva, ricostruisce in casa l’atmosfera propria di prima, dai mobili agli abiti datati, dai telegiornali finti girati con un amico al confezionare barattoli con i celebri cetriolini, assai difficili da trovare. La messa in scena diventa, ovviamente sempre più problematica e impegnativa coinvolgendo familiari, non sempre convinti, amici e conoscenti del modo operativo di Christiane e le sue domande imbarazzanti aumentano quando, riesce per pochi minuti a scendere in strada e (credere di) scoprire il colossale mutamento. La forza di Alex, oltre che in un grande senso della comunità, del servizio e dell’amore per la madre (ma si è N. 3 / 2020 | Società Solidale | 49

anche innamorato dell’infermiera), sta anche nella sua “ostinazione” a pensare ad un socialismo dal volto umano, come quello che “costruisce” nella stanza della madre: gente vera, fuori dagli slogan, che ha ancora il senso degli altri nel quotidiano antieroico, ma è accerchiata sempre più da un dilagante e prevaricante consumismo, Coca Cola contro Trabant. La commedia agrodolce mentre rende dibattibili le insanabili contraddizioni del socialismo reale, e altre sognanti e pacate utopie, con lo stesso humour riesce ad evitare sia la tragedia che la farsa e l’apologo politico. Penso a sequenze come quella degli operai e turisti tedeschi dell’ovest “trasformati” in fuggiaschi nell’est, o quella della statua portata via in volo di un Lenin sorridente, quasi benedicente in una singolare e stralunata fine di un’era storica e sociale. O ancora, in chiusura in piena epoca di Sputnik, quando le ceneri della madre vengono lanciate con un razzo casalingo in alto nel cielo per ricadere spargendosi intorno come un fuoco d’artificio. Geniale, ideologicamente lucido, distensivo e rasserenante, come il protagonista Daniel Brühl. Enorme successo in Germania dove ha fatto strage di premi Lula, gli oscar tedeschi. Pier Mario Mignone

PIER MARIO MIGNONE

Frequenta come borsista di Ca’Dolfin l’Università di Venezia “Ca’ Foscari”, dove si laurea in Lingue e Letterature Straniere (Inglese e Americano). Insegna Inglese al Liceo Ginnasio “Govone” di Alba e poi al Liceo Scientifico “Cocito”. Nel contempo si occupa di Cinema, fondando alcuni Circoli del Cinema (aderenti all’Unione Italiana Circoli del Cinema, di cui è stato presidente per alcuni anni e di cui è tuttora consigliere). Unitamente a pubblicazioni varie, tiene incontri di cultura massmediatica per scuole, enti pubblici e privati, college, in Italia e all’estero. Ha svolto pure attività di group leader per studenti di vacanze-studio nel Regno Unito, Irlanda e Stati Uniti, iniziando altresì un’intensa produzione video documentaristica tuttora in piena attività. È stato tra i fondatori di Alba international film festival, di cui è attualmente presidente, e ha fatto parte di alcune giurie in festival internazionali.

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