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I fenomeni pandemici fanno parte del nostro futuro

di Stefano Ferri

A ormai due anni dall’inizio della pandemia è ancora difficile poter fare previsioni sulla sua durata. Questo virus ci ha ormai abituati a scenari sempre nuovi e spesso sorprendenti. Il mio personale punto di osservazione dalla prima linea delle nostre Residenze per Anziani, mi consente di confermare quanto sia stato e sia difficile operare in questo contesto. La nostra società occidentale si è trovata completamente impreparata a questo tipo di minaccia che pure periodicamente colpisce la civiltà umana. Il prof Valter Ricciardi (membro del CTS), ha fatto una semplice riflessione sulla periodicità di questi eventi; infatti, negli ultimi 20 anni abbiamo avuto prima la Sars, poi l’influenza N1H1 e, infine, il Covid. Il motivo di questa frequenza è presto spiegato; infatti, nel 1950 la popolazione umana era di soli 2,5 miliardi di persone, mentre nel 2019 eravamo quasi 8 miliardi. Prima le pandemie erano regionali e raramente si diffondevano al mondo intero. Oggi giorno il virus contratto in una lontana regione dell’Oriente può viaggiare dall’altra parte del globo in pochi giorni. Viviamo, pertanto, in un mondo sovraffollato con mezzi di spostamento molto veloci. La nostra presenza è ormai tale che continuiamo a rubare territori all’ecosistema naturale. È evidente a tutti che dobbiamo con-

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siderare i fenomeni pandemici come qualcosa che farà parte della

nostra vita futura, ma sta a noi lavorare ogni giorno per non farci trovare impreparati la prossima volta e, soprattutto, dovremmo ripensare a

quanto stiamo occupando del mon-

do in termini di risorse e territorio.