©CLIC.HÉ - Webmagazine trimestrale di fotografia e realtà visuale - All rights reserved - Editore: Associazione Culturale Deaphoto
n° 26
gennaio 2017
w w w. c l i c - h e . i t
fall
Editore: Ass. Culturale Deaphoto Responsabile area temi: Paolo Contaldo Responsabile area operativa: Niccolò Vonci
FALL
Responsabile area recensioni ed eventi: Diego Cicionesi
Presentazione alle immagini
pag. 5
Photo-editor: Giulia Sgherri Progetto grafico e impaginazione: Luca De Pasquale info@lucadepasquale.it
LUCE – SERVIZI ‘ZERO DARK MOCKBa’ - Davide Palmisano
Pag. 6
LANDA - Davies Zambotti
Pag. 16
indagando il degrado urbano - Elisa Heusch
Pag. 28
rinnegato - Martina Zanin
Pag. 40
le detroit perdu - Nino Cannizzaro
Pag. 56
Martina Zanin
Zephirum/Sifr - Novella Oliana
Pag. 62
Redattori:
deep - Sara Batacchi
Pag. 72
sulle ali di pegaso - Valeria Sacchetti
Pag. 78
Foto di copertina:
Sabrina Ingrassia Silvia Berretta Collaboratori fissi: Silvia Moretta Caterina Caputo Servizi tematici: Davide Palmisano Davies Zambotti Elisa Heusch Martina Zanin Nino Cannizzaro Novella Oliana Sara Batacchi Valeria Sacchetti
rubriche, recensioni ed eventi RIVUS ALTUS 10.000 frammenti visivi dal ponte di Rialto
Pag. 87
Presentazione alle immagini
FALL
di paolo contaldo “Nessuno mi pettina bene come il vento.� Alda Merini Zanin = mancante Zambotti = intimo Palmisano = solitario Oliana = rinato Batacchi = svanito Cannizzaro = postindustriale Heusch = rotto Sacchetti = volante ho visto, ho chiuso gli occhi, aspettato la parola. Vi lascio queste come indizi per una scoperta, una caduta e tanta nuova luce.
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Davide Palmisano
‘ZERO DARK MOCKBa’
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FALL
sua bellezza: il tessuto urbano assume la visione del paesaggio postindustriale, il tempo si ferma. Al mistero apparente
Mosca in versione Dark> è la visita
lascia catturare, nel suo gelo e nella
e al senso di abbandono subentra
guidata attraverso le “art factories” di una
sua penombra obliqua, regalando una
il ritmo pulsante proprio di luoghi già
città del sogno, e come ogni sogno che
insolita registrazione istantanea di un
diventati qualcos’altro, in una storia
si rispetti questa visita va fatta di notte.
processo di cambiamento tumultuoso.
urbana in cui tutto cambia. A noi
La notte è un mondo diverso, dolce
Fortunatamente persistono ancora
rimane d’ammirare la cuspide della
e ambiguo come un sogno. In quelle
tracce seminascoste, nella memoria,
trasformazione nell’istante fermato
ore il paesaggio urbano moscovita in
nei quartieri e nelle funzioni originarie dei
dall’immagine, fermi e infreddoliti, ma
costante e troppo rapida trasformazione,
muti fabbricati. Cosa c’era prima è stato
così presenti “nei luoghi”; per non farli
si abbandona all’oblio. Fermandosi si
distrutto. Ciò che lo sostituisce ha la
svanire per sempre. ■
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Davide Palmisano
BIO
Nato a Catania nel 1973, vive e lavora a Trento dal 1997. Fin da giovane dimostra una spiccata passione per la fotografia, di cui solo in anni recenti scopre le reali possibilità espressive e narrative. Consapevolezza che lo porterà a concentrare la sua attenzione e i suoi sforzi su progetti tematici e monografici. La fotografia è per lui un sensibile strumento di rappresentazione della realtà o frammenti di essa che utilizza cercando di tradurne la propria percezione e interpretazione con essenzialità. Un mezzo attraverso il quale stimolare l’osservatore e richiamarlo alla dimensione emotiva.
Nella
sua
pratica
espressiva
predilige la ricerca della suggestione e la rappresentazione di stati d’animo. Traduzione di ciò che lui stesso prova quando osserva una situazione; attraverso immagini perciò concepite come una sorta di “paesaggio interiore”. ■
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Davies Zambotti
LAnda
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FALL Terra, miei (non)luoghi. Poesie di
primavere autunnali si fanno sponde
vuoto senile. Luogo da cui fuggire
di gioco, acqua fra le mani. Note
prendendo il cuore, sempre. Una
perse, prese dal silenzio assordante
puntina solca il vinile, polvere e
colmo
nebbia. Cose semplici, cose perse,
Ombre a picco, fiato dalla bocca.
disperse fra la noia e i campi di
Intima e indefinita, come i ricordi del
riso, fra gli sguardi e le esperienze.
subconscio. Si impara all’imbrunire
Sole calante su albe infinite. Lunghe
del perduto. â–
delle
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nostre
presenze.
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Davies Zambotti
BIO
DAVIES ZAMBOTTI è una Regista/Fotografa. Ha lavorato in molti set cinematografici, tra cui “Sorelle Mai” di Marco Bellocchio, “I Galantuomini” di Edoardo Winspeare, “The International” di Tomy Tykwer. Attraverso i suoi lavori personali, ricerca e analizza l impossibilità della certezza umana, utilizzando il video e la fotografia come un microscopio, una lente con cui poter osservare le ombre fra gli interstizi del quotidiano. Dopo il Liceo Artistico ha studiato Pittura presso l’accademia “Albertina” di Torino, Regia e Produzione Audio/Video a Milano e partecipato a una Masterclass tenuta da Marco Bellocchio. Lavora fra Torino, Milano e Venezia. ■
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Elisa Heusch
INDAGANDO IL DEGRADO URBANO
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FALL Sono sempre rimasta af fascinata
r ifer imento a un lu og o come l’ex
un luogo del genere scatena nello
dai luoghi usurati dal tempo, lasciati
ospedale sanatorio Banti (nel comune
spettatore una profonda riflessione,
per anni in stato di abbandono e
di Vaglia, vicino Fiesole). Agli inizi
che par te dalla caducità di grandi
i n cu r i a. H o se mp re av u to qu e ll a
del secolo ha attraversato decenni
opere architet toniche pubbliche,
curiosità che mi spingeva a visitarli
d i m a s s i m o s p l e n d o re e fe r v i d a
fino ad arrivare a una metafora della
scavalcandone i cancelli nonostante
attività, continuando a offrire cure per
transizione, temporaneità e fragilità
i divieti, oltrepassando i muri e le
cinquant’anni a migliaia di persone,
insita anche nella condizione umana.
barriere architettoniche, per scoprire
per essere poi completamente
Il tempo scorre su tutto, e lascia i
mondi a me ignoti. Ho quindi voluto
abbandonato dal 1989. Al di là della
segni inesorabili del suo passaggio,
ricollegare il tema di questo progetto
vastità e del fascino che questi ambienti
trascinandosi dietro memorie e vite
a quello della decadenza, con
dismessi suscitano, lo stato attuale di
vissute. ■
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metafora della transizione, temporaneità e fragilità
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Elisa Heusch
BIO
Nata e cresciuta a Livorno (classe 1981), ha conseguito la laurea in Scienze Giuridiche all’Università di Pisa, e proprio durante il percorso universitario si è appassionata all’arte fotografica. Dopo aver frequentato corsi di fotografia e post produzione nella sua città, partecipa ad alcune esposizioni collettive in locali di Livorno e di Viareggio. La svolta arriva quando parte per il Messico per lavorare come fotografa in strutture turistiche, esperienza che la cambia e le apre nuovi orizzonti. Tornata in Italia si iscrive alla scuola internazionale di fotografia APAB di Firenze, nella quale sta per diplomarsi, appassionandosi maggiormente al ritratto ambientato, al reportage, e ad alcuni aspetti dello still life come la Food Photography. Fa parte dell’Associazione FotoClub Nove di Livorno (Circolo associato FIAF) dal marzo 2013 ed è iscritta alla FIAF dal gennaio 2014. ■
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Martina Zanin
rinnegato
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FALL Rinnegare /rin·ne·gà·re/ verbo transitivo 1. Sostenere di non avere mai conosciuto
si ripercuotono sulla sua vita quotidiana,
qualcuno, rifiutando il rappor to di
rendendo complicate le relazioni e le
devozione o di affetto che ci lega a lui;
scelte. La mancanza di sensibilità da
disconoscere.
parte di un genitore verso la propria
Progetto autobiografico sul rapporto
figlia, che l’ha portata negli anni ad avere
complicato, ormai inesistente, tra padre e
problemi di autostima e senso di colpa
figlia. Un padre che ha provato a esserci,
per tutte le azioni che compie. Il tutto
ma non ci è mai riuscito totalmente. Gli
rappresentato attraverso immagini che
insegnamenti e gli accaduti che hanno
evocano metaforicamente una parte
influenzato una bambina, e che tuttora
della storia. ■
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Martina Zanin
BIO
Martina Zanin, nata a San Daniele del Friuli nel 1994, attualmente vive a Roma. Già da bambina si appassiona alla fotografia e dopo essersi diplomata decide d’iscriversi all’ISFCI (Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata), in cui si diploma con il massimo dei voti. La definiscono una creativa, una visionaria, una persona criptica che allo stesso tempo adora osare, cercando di essere sempre più innovativa nei progetti. Si lascia coinvolgere da tutto ciò che la circonda cercando di fonderlo con il suo pensiero. È affascinata dalla psicologia e dalla filosofia del “Sein und Zeit” (essere e tempo). Le piace analizzare se stessa e gli altri, cercando di capire quale sia la conseguenza di ogni azione e reazione andando a scavare nella memoria. Ha ricevuto due menzioni speciali da portfolio Italia per il progetto “- rinnegato -“. Ha vinto l’IG contest di Slideluck Napoli ed è la vincitrice del premio Assessorato alla cultura del Comune di Foiano della Chiana con “- rinnegato -“. ■
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Nino Cannizzaro
Le Detroit Perdu
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FALL Quello verso la morte è un salto inevitabile da compiere. Una caduta verso l’oscurità, come trascinati da una corrente impetuosa e allo stesso tempo purificante. L’autunno dell’esistenza ci apre a una fase di riflessione, ciò che muore rinasce, in ogni ciclo vitale. Da un altro punto di vista, l’autunno della ragione, mette a rischio la magia della natura.
Ci troviamo infat ti sullo Stret to di M e s s i n a, m e s s o a r is c h i o d a ll a costruzione di un’opera faraonica. Un ponte concepito per unire le città e i destini che vi si affacciano, modificando inesorabilmente l’ambiente, il paesaggio e l’orizzonte. Di questo luogo quasi mistico, per alimentare interessi più oscuri e intricati dell’Odissea omerica. ■
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Nino Cannizzaro
BIO
Sono nato a Palermo, vivo a Bagheria e dove mi porta la fotografia, amata da sempre praticata dal 2007, con uno sguardo al paesaggio umano e urbano. â–
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Novella Oliana
Zephirum/Sifr
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FALL Zep hir u m /Si f r è nato dall’idea di
scomparsa. Il luogo in cui metto in
rigenerazione e “cerchio”. Alcuni autori
scena la mia simbolica cadu ta è
sufi, specialmente Ibn ‘Arabi, mi hanno
un’antica tonnara abbandonata nella
affascinata per la loro visione ritmica e
riserva naturale di Vendicari, Sicilia.
circolare di nascita, vita e morte.
Sottolineo così le mie origini legate sud/
Nascita e morte sono fuse in un unico
Mediterraneo, un mare che, mai come
momento in cui un’ideale cerchio di
nella nostra epoca contemporanea,
costante rigenerazione ha inizio e
è unione e frontiera, vita e morte. Un
fine nello stesso istante. Il mio lavoro
tentativo di esorcizzare una morte con
è una sequenza di autoritratti che
un inno alla vita. “E ogni cosa e ogni
rappresentano la mia caduta in mare:
essere è dunque un cerchio: ritorna là
l’acqua come elemento associato sia
dov’è il suo principio” Ibn ‘Arabi (1165-
alla nascita, che all’annegamento/
1240) ■
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Novella Oliana
BIO
Novella Oliana (Trani, 1978) vive e lavora tra Roma e Marsiglia. Esperta in processi culturali con focus sull’area del Mediterraneo e del Medio Oriente, è ricercatrice presso il dipartimento di arti visive dell’Università Aix-Marseille. Nei suoi lavori si riscontra un interesse per i protocolli della fotografia contemporanea legati alla rappresentazione dello spazio del mediterraneo e del mare in particolare. Ha approfondito il proprio percorso personale d’indagine sulla fotografia partecipando a seminari di maestri e critici tra i quali Corinne Noordenbons, Joachim Schmidt, Mario Cresci, Franco Fontana, Augusto Pieroni. Nel 2014 è stata selezionata tra gli artisti emergenti per il programma “LookBetween”
nell’ambito
del
festival
“Look3” di Charlottesville, Virginia, USA. Alcune sue opere sono state esposte in Italia e all’estero. Il suo ultimo lavoro “Stanze, spazi, universi” curato da Manuela De Leonardis è stato recentemente oggetto di una sua personale presso Galleria Gallerati di Roma e selezionato per il Festival di Castelnuovo (Roma). Tra le sue ultime pubblicazioni si ricorda: “Chambres, univers: fragments d’un espace inventé”, a cura di Jean Arnaud, PUM Université de Toulouse. ■
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Sara Batacchi
DEEP
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FALL Caduta negli abissi dell’anima. Salto nell’inconscio. E il tutto svanisce come in autunno. ■
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Sara Batacchi
BIO
Mi chiamo Sara Batacchi. Sono nata, vivo e lavoro a Firenze. â–
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Valeria Sacchetti
SULLE ALI DI PEGASO
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FALL Nella
pianura,
mentre
nebbia
anche per i pericoli che comporta.
incombe e il mondo assume contorni
Ho incominciato a seguire il lavoro di
sfumati, la piccola scuola di volteggio
Michela, che gestisce il maneggio
equestre “ I Pioppi”, prepara le sue future
insieme alla madre, impartendo tutti i
atlete per la primavera. Gli allenamenti
giorni le lezioni alle ragazze. Durante
sono lunghi e comportano molto
il pomeriggio Michela è aiutata dalla
sacrifici, solo le bambine più motivate
figlia di otto anni Mariasole, anche lei
rimangono. Alcune di loro, dopo
piccola ginnasta, che aiuta la madre
anni di allenamenti, sono diventate
con le allieve più piccole, motivandole
campionesse
e aiutandole con grande pazienza e
italiane
la
di
questa
disciplina ancora poco conosciuta ma
estremamente
dedizione. ■
affascinante,
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Valeria Sacchetti
BIO
Sono nata a Modena. Mi sono laureata a Bologna presso la facoltà di Lettere e Filosofia indirizzo storico. Ho viaggiato in diversi paesi realizzando reportage fotografici per quotidiani e riviste in Cile, Messico, Iraq, Serbia e Bosnia. Dal 2011 al 2013 ho realizzato due progetti fotografici, con l’associazione Vivere Donna di Carpi, “Home sweet home” e con il centro antiviolenza di Reggio Emilia, “Donne al centro”. Negli ultimi anni ho indirizzato la mia ricerca fotografica in Italia, in particolare a Roma, Napoli e in Emilia, luogo in cui vivo. I temi su cui ho sviluppato maggiormente la mia ricerca riguardano le relazioni familiari e la memoria storica. ■
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Ogni foto è l’unione di tutti i luoghi visitati, le esperienze vissute e le persone incontrate. G. Nuzzo
GIORGIO NUZZO Salentino di nascita, classe ’89, laureato in Scienze Motorie all’Università di Urbino, attualmente vivo fra Lecce e Venezia. Nel 2012 inizio ad avvicinarmi alla fotografia attratto da un mondo totalmente sconosciuto sino ad allora. La passione crescente per l’arte fotografica mi porta a frequentare la “Scuola di Fotografia di Lecce” appassionandomi in particolar modo alla Street Photography, cercando di cogliere nei volti della gente le varie emozioni e i differenti modi di vivere, preferendo una fotografia maggiormente incentrata sulla comunicazione e sul significato che può trasmettere uno scatto. Parallelamente continuo a coltivare la passione per la fotografia di concerti partecipando a vari eventi musicali e collaborando con diversi magazine del settore. Attualmente sono impegnato nella realizzazione di diversi progetti fotografici a tema culturale e sociale. Nonostante le conoscenze della tecnologia fotografica e della post produzione, prediligo un approccio il più possibile realistico e puro dello scatto.
recensione Fotografie: Giorgio Nuzzo
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intervista
RIVUS ALTUS
10.000 FRAMMENTI VISIVI DAL PONTE DI RIALTO a cura di giorgio nuzzo
e
ponte di Rialto a Venezia. La prima sfida
anni con sessioni di scatto di 3-4 giorni
fotografo milanese, da tempo porta
è stata quella di rendere unici degli scatti
al mese. La mia idea è stata quella di
avanti uno studio di indagine visiva
di un luogo icona che ogni giorno viene
avere un doppio punto di vista dal ponte
riguardante il paesaggio e l’architettura,
fotografato da migliaia di turisti. Quindi
rimanendo fermo sempre nella stessa
punti
progetto
ho fotografato il ponte in momenti diversi
posizione e orientando la macchina
fotografico Rivus Altus durato 4 anni e
della giornata e dell’anno, catturando
fotografica in due direzioni: verso
composto da oltre 10.000 scatti.
i cambiamenti delle stagioni. In Rivus
l’esterno con vista sul Canal Grande,
Altus, lo sguardo è stato duplice: sul
e verso l’interno ritraendo le persone
paesaggio e sulle persone.
che mi venivano incontro, gli osservatori
Massimiliano
cardine
Farina,
del
architetto
suo
Da dove nasce l’idea di questo imponente progetto fotografico?
del Panorama da Rialto, anche loro
Il progetto nasce casualmente a fine
Come hai realizzato gli scatti?
alla ricerca della giusta posizione per
2012 durante una passeggiata sul
Il progetto è stato realizzato nell’arco di 2
scattare una foto-icona.
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Per la realizzazione di queste ultime
e supporti a fondazioni, enti, banche
circa 10.000 stampe. In questo modo la
ho utilizzato una doppia macchina e
e aziende private, abbiamo scelto di
mostra cambia continuamente aspetto.
doppio scatto differenziato di qualche
seguire la strada del Crowdfounding
Poi sono state realizzate 28 foto di
secondo fra uno scatto e l’altro in modo
su Kickstarter, realizzando un video di
grande formato (2x1m) in bianco e
da fare dei ritratti singoli, ma mediati
presentazione del progetto e riuscendo
nero dove sono raffigurate le persone
dalla componente temporale così come
in poco tempo a raggiungere il budget
che venivano incontro alla macchina
per le foto panoramiche, per dire che
prefissato. Dopo essere riusciti a trovare
fotografica.
l’attimo è si unico e irripetibile, ma che
la location dove siamo attualmente
La terza tipologia di stampa nasce
ci possono essere infiniti attimi.
ospitati, il Don Orione Artigianelli,
dall’idea di creare opere fine art dalle
abbiamo trovato gli sponsor che hanno
foto panoramiche. La foto stampata ai
Come hai gestito la questione
creduto nel progetto e che ci hanno
sali d’argento con dimensione 18x13cm
della privacy?
dato il supporto per portare in mostra
è incastonata fra uno strato di Dibond
In due anni di scatti non vi è stato
Rivus Altus.
sul retro e uno di Plexiglass sul fronte.
nessun problema, in quanto è un luogo
Il totale delle foto stampate è 3000
dove tutti fotografano e nessuno si pone
Ci sono diverse tipologie di
e ognuna rappresenta un tassello
il problema. Durante la mostra vi è stato
stampe nella mostra, cosa vuoi
dei 78 che fanno parte del puzzle
un impatto positivo di chi si riconosceva
comunicare?
che il visitatore può comporre a suo
negli scatti, ad esempio il regista Marco
L’esposizione si divide in 3 differenti
piacimento.
Dazzi fotografato durante le riprese del
formati di stampa.
Interessante è il libro realizzato da Elena
suo film, i Vigili del Fuoco impegnati nei
Le foto panoramiche dalla vista dal ponte
Gullace in cui le 10.000 foto sono state
loro soccorsi, le Befane della classica
verso il Canal Grande sono esposte in
condensate in circa 200 pagine molto
regata e vari gondolieri.
78 pannelli dove ognuno costituisce una
curate a livello di design e arricchite
foto stampata su carta della dimensione
dalle recensioni di docenti dello IUAV di
Quali sono state le difficoltà
40x30cm. Ogni visitatore può interagire
Venezia e del Politecnico di Milano.
organizzative della mostra?
con l’esposizione staccando una foto da
Per organizzare una mostra con un così
tenere come ricordo, sotto ogni foto ce
Quale sarà il tuo prossimo
grande numero di foto e in un luogo
n’è un'altra sempre uguale ma sempre
progetto?
lontano dalla nostra sede (Milano),
diversa: l’inquadratura è sempre la
Stiamo svolgendo un lavoro di ricerca
abbiamo trovato diverse difficoltà. Dopo
stessa ma le foto sono scattate in orari
di un luogo iconico e altrettanto potente
un anno di ricerca senza esiti di sponsor
e giorni dell’anno diversi, per un totale di
dal punto di vista visivo. Forse New York!
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ecipato // solidale
la redazione
redazione “temi�
paolo contaldo responsabile
Sabrina ingrassia redattore
Giulia Sgherri
photo-editor
area operativa
niccolò vonci
responsabile
alberto ianiro webmaster
paolo contaldo grafica web
sandro bini
comunicazione
luca de pasquale impaginazione & grafica
redazione “recensioni ed eventi�
diego cicionesi responsabile
silvia berretta redattore
collaboratori fissi
Silvia moretta
caterina caputo
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