ALTRO - CLIC-HE' #41 OTTOBRE 2020

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OTTOBRE 2020

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EDITORE Associazione Culturale Deaphoto PROGETTO GRAFICO Niccolò Vonci

REDAZIONE

5 INTRODUZIONE ALLE IMMAGINI Paolo Contaldo

Paolo Contaldo Responsabile Area Temi

6 COTTON CANDY Marta Viola

Sabrina Ingrassia Redattrice Area Temi

24 UNDERWATER, LA CITTA’ Patrizia Galia

Diego Cicionesi Responsabile Area Recensioni

36 DELTA Roberta Baldaro

Giulia Sgherri Photoeditor Area Temi

46 CASA CLEMENTINA Federica Nenci 62 VISICARI Agata Katia Lo Coco

Sandro Bini Comunicazione Alberto Ianiro Webmaster Paolo Contaldo Grafica Web

78 L’ “ALTRO” CHE E’ IN ME E FUORI DI ME Rossana Battisti

IMMAGINE DI COPERTINA Marta Viola

88 SOURCES OF VISION Enrico Prada

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INTRODUZIONE ALLE IMMAGINI Paolo Contaldo Marta usa immagini taglienti. Bidimensionalità perduta e racconti da vicino. Sono Donne che affrontano. Fluire delicato e intimo. Patrizia ci porta in superficie, cullati in liquide luci. Fotodisegni. Roberta scrive su tavole fiabe e racconti. Sono pesci e pescatori e.. Federica ci porta in “Casa Clementina”. Emozionante diario di esperienza e forza. Abilità diverse coniugate in una famiglia “naturale”. Lontananza che sa di bellezza,libertà e antico. Sicilia profonda e assoluta. Colori e materia viva che Agata ci regala. Rossana affronta il tema del dualismo. Autoritratto e specchio, folle e lucida fotografia.

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MARTA VIOLA

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COTTON CANDY Un corpo di donna che attraversa modificazioni fisiche invadenti e precoci è costretto a rivedere l’esperienza di sè. Ricomporre tessuti di pelle e relazioni in un contesto dalle linee guida irremovibili. Riconoscersi in nuovi strati di una fragilità spesso invisibile che filtra la realtà e la rende frastagliata. Storie di corpi senza nome ma con identità minate dalla compromissione delle percezioni, a breve o a lungo termine. Sessualità interrotte temporaneamente o modificate del tutto. Il corpo femminile non può essere trattato, considerato e studiato allo stesso modo di quello maschile. La menopausa prematura, ad esempio, indotta farmacologicamente o conseguenza di terapie molto forti, comporta reazioni fisiche ed emotive di cui si parla molto poco. Perfino chi le vive fatica a condividerle. Questo progetto è un’indagine sulla complessità e sfaccettatura delle sensazioni fisiche ed emotive vissute da donne durante e dopo i percorsi di trattamento chemioterapico.

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Biografia Marta Viola nasce a San Benedetto del Tronto [AP] nel 1986. Laureata in Psicologia presso l’Università degli Studi di Padova. Nel 2014 segue un corso online diretto da Jen Davis presso l’International Center of Photography (New York) e fa parte dello staff del Padova Fotografia Festival. Segue il corso avanzato in fotografia presso l’Istituto Europeo di Design a Milano nel 2015. Documenta le aree colpite dal sisma in Italia centrale, in collaborazione con l’osservatorio Lo stato delle cose, dal 2016. Collabora con Anffas Abruzzo per la realizzazione di progetti inclusivi utilizzando la fotografia. Nel 2018 pubblica il suo libro Sangue bianco Ed. Seipersei in cui racconta la sua esperienza con la leucemia attraverso immagini e testo. Con Stefania Spadoni realizza il progetto BLOOD ON BLOOD, una mostra a cura di Alessandro Curti. Da questa esperienza e dal rapporto di continuo confronto nasce il workshop “FOTO-GRAFIA. Risonanze tra parole e immagini”. I suoi lavori sono stati pubblicati su MIND, D-La Repubblica, Fotocrazia, Il Fotografo, PhotoVogue, D’Abruzzo, Mezzocielo, Vanity Fair, Huffpost Italia, IL - Magazine Il Sole 24 Ore, Collector Daily, NE.MO.

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PATRIZIA GALIA

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UNDERWATER, LA CITTA’ In bilico fra il cielo e la terra, fra la realtà e il sogno, i confini sfumano fino a confondere ogni certezza. In una dimensione inconsueta è facile smarrirsi fino a perdere riferimenti, identità, storia. L’isolamento ci ha costretti a rivedere i nostri confini, misurare con nuovi criteri le certezze che avevamo consolidato. Ci scopriamo capaci di nuove relazioni, di altre intimità, di sguardi che osano. Ciò che prima era fuori di noi, adesso non lo è più. Mi conforta l’intimo sollievo di una giornata di pioggia, come se tutto intorno a me si raccogliesse in posizione fetale, ad assorbire la vita. Una dimensione privata, delicatamente silenziosa, permeata di ombre profonde e riflessi scintillanti. Respiri fuggenti di drammatici temporali e schiarite cristalline, respiri profondi, ancestrali, infiniti. Acqua che ripara ferite nascoste, che leviga le croste, acqua che rigenera, che lava le memorie. Inconsueta e provvidenziale, mi restituisce attimi di pace, filtra e confonde.

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Biografia Sono siciliana, del ’67. Dopo studi classici mi sono dedicata alla fotografia amatoriale. Dare concretezza visiva alla mia immaginazione e alle mie percezioni non è stato un desiderio, piuttosto una necessità. Ho cominciato a guardarmi dentro attraverso una lente, e ho trovato i frammenti con cui il mio essere, la mia vita, la mia cultura, era stata costruita: ho trovato la mia terra e la mia gente, ogni luogo che ho visitato, tutti i libri che ho letto. Tessere fragili, le une intrecciate alle altre in un sottile ricamo, che si sono rivelate parte di me e la cui fisicità, a volte cruda e amara, si è svelata in bellezza ed emozione. Guardarsi attraverso i propri scatti è un percorso difficile, a volte gioioso, più spesso pieno di meste riflessioni: un sentiero impervio di cui non scorgo mai l’epilogo. E’ vedere dove altri non possono vedere.

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ROBERTA BALDARO

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DELTA Il delta del Po ospita diverse specie cosiddette “aliene”, pesci forestieri che hanno ripopolato e profondamente alterato il fiume. Tra quelli destinati alla pesca sportiva e le specie esotiche acquistate e poi abbandonate dai privati, la biodiversità di queste acque è ormai compromessa. Comportamenti vietati per legge che provocano danni, non solo alla fauna ittica autoctona e agli stessi animali liberati, ma anche al lavoro dei pescatori di questa remota parte della laguna veneta. Le ombrose figure che nuotano nell’acqua bassa, a metà tra il terrificante e l’inoffensivo, sono quel che resta delle specie originarie. La serie “Delta” comprende, al momento, otto “fotodisegni” degli undici previsti (tuttora in lavorazione) ed è attualmente inedita. “Delta” fa parte di “Posto nuovo”, progetto iniziato nel 2011, nel quale alla fotografia si aggiunge il disegno a matita.

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Biografia Roberta Baldaro (Catania 1975), dal 2009 vive a Cesena in Emilia-Romagna, si occupa di fotografia e disegno, è docente contrattista all’Accademia di Belle Arti di Roma dal 2014 (precedentemente Catania e Urbino). Tiene seminari e workshop sul linguaggio visivo, prevalentemente fotografico e con particolare attenzione al paesaggio, presso Istituzioni Pubbliche e private (quali Accademie di Belle Arti, gallerie d’arte e scuole di fotografia). Tra le esposizioni personali si cita “Squatting”, bipersonale con Carmelo Baglivo, galleria Attitudes Bologna; “Circostanze naturali” Rad’Art, Mercato Saraceno (FC); “Acquoso” per MedPhotoFest, Le Ciminiere Catania; “Posto nuovo” Fotografia Europea, galleria 8,75, Reggio Emilia e “Anancasmo” galleria Artecontemporanea, Catania, e tra le collettive “A ricordo di dove” CasermArcheologica, Sansepolcro; “I sensi del Mediterraneo” Hangar Bicocca, Milano; “Video.it” Fondazione Merz Torino e Care/of Milano; “Festival Internazionale del Videoracconto” Fondazione Pistoletto, Biella; “Milano in digitale” Fabbrica del Vapore, Milano. Ha seguito laboratori di fotografia e video con autori come Guido Guidi, Paolo Rosa, Carmelo Nicosia, Artur Zmijewski e Antonio Biasiucci.

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FEDERICA NENCI

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CASA CLEMENTINA A Siena, in via Pier Andrea Mattioli, 23 si trova Casa Clementina, che ospita diciotto persone diversamente abili. A rotazione sperimentano la vita di gruppo, scoprono come prendersi cura di sé, essere indipendenti. Casa Clementina è un’esperienza unica sul territorio, in totale autogestione economica, nasce dal lavoro delle associazioni Le Bollicine, Asedo e Pubblica Assistenza di Siena, con l’Asp e i finanziamenti del Ministero per le Politiche Sociali. Questo progetto vuole promuovere il lavoro di volontariato e racconta come le persone con abilità diverse possono aspirare ad avere una vita autonoma. Per dare forma a un dopo di noi, durante noi.

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Biografia Federica Nenci nasce a Siena, cittĂ in cui vive e lavora. Studia fotografia dal 2015, frequentando corsi di fotografia base, post produzione, creativa e, presso l’associazione culturale Deaphoto il corso di progettazione fotografica. Ăˆ vicina ai temi del sociale e alla paesaggistica. .

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AGATA KATIA LO COCO

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VISICARI Visicari, villaggio rurale a circa 400 metri s.l.m. in provincia di Trapani. Nascosto tra le rocce e il monte che lo sovrasta, lo scopri quando arrivi fin lì. È Altro perché Diverso: qui, tutti gli elementi sono percepibili nella bellezza vegetale, animale, minerale. La natura è protagonista, ne fai parte se riesci a sintonizzarti con le frequenze vibrazionali del Tutto. Lo spazio-tempo diventa altro. Non è per tutti. Nelle case in pietra, alcune addossate alla roccia, vivi nell’essenzialità di un primitivo autentico: scale verso l’azzurro, uno schermo cinematografico, frutti antichi di dolcezza, una grotta dove si amplifica la rete mobile (sono pochi i punti dove c’è), la siesta estiva a suon di cicale, dialogo tra la luna e un fico, il monte illuminato dal fuoco di un incendio ahimè, una fonte d’acqua d’altri tempi, la sarsa sicca (passata di pomodoro stesa su tavole di legno al sole) al vicino baglio, antica e viva di rosso. Infine, l’anima-Alma ti trova sotto sembianze di un cane bianco. .

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Biografia Visual Artist. Vive in Sicilia e altrove. Laureata al D.A.M.S. (Arte) con una tesi su Almodòvar. Studia Estetica all’Università di Barcellona, vincendo la borsa Erasmus. Fotografa e filmmaker professionista, al contempo, conduce una propria ricerca visuale: un tempo altro scorre nei suoi scatti, flusso di un Tutto universale. Docente di cinema e fotografia in workshops, insegna storia dell’arte nella scuola statale. Espone dal 2001. .

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ROSSANA BATTISTI

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L’ “ALTRO” che è in me e fuori di me Spirito/corpo, bene/male, donna/uomo, mente/cuore, apparenza/realtà, amore sacro/amore profano folle/lucida, saggia/stolta L’intera esistenza umana è caratterizzata da questo dualismo riconducibile alla nostra condizione di esseri scissi tra corpo e mente oppure corpo e spirito. La filosofia cerca risposte a domande antiche, una delle quali è “ Corpo e mente sono davvero separati?” Se lo fossero non si spiegherebbe il perché quando il mio corpo si ferisce la mente percepisce il dolore, oppure ancora quando il corpo dorme la mente sogna. Crediamo che corpo e mente siano completamente separati e non possano interagire e nell’esperienza quotidiana ci s’imbatte spesso in una distanza incolmabile tra fenomeni fisici e fenomeni psichici. Ma due verità opposte possono collaborare al loro stesso completamento? In questi miei lavori indago l’ALTRO con punti di vista diversificati. L’altra corpo che si specchia nell’altra spirito. L’altra in me, lo spirito che si agita nell’involucro di carne e sangue. L’altra come duplicato che riconosco come me stessa. L’altra me, una stolta una intelligente. L’altra come concetto di alterità (IO è un altro - A.Rimbaud) Tutte le opere sono autoritratti (anche la radiografia sono IO) realizzate con varie macchine fotografiche analogiche e stampate successivamente su vecchie pagine ingiallite di libri che colleziono. Un ulteriore intervento su carta mi ha permesso di sovrapporre l’immagine alle parole scelte o in altri casi di battere a macchina sull’opera stessa..

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Biografia Rossana Battisti nasce a Terni nel 1978 e dopo aver trascorso gli anni dell’infanzia a Perugia si trasferisce con la famiglia a Bergamo. La sua è una fotografia crepuscolare che si aggira nel silenzio dei parchi, tra statue e odore di pioggia utilizzando oggetti effimeri e simbolici che evocano una malinconia attiva. Le sperimentazioni fotografiche intime e concettuali, gli autoritratti, il viaggio come riflessione sulla vita, il nomadismo identitario, l’autobiografia, il simbolismo, la poesia e la natura sono alcuni degli elementi che compongono i suoi lavori. Nel mondo della fotografia è Roxy Beat.

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TEMPO epoca momento ritmo

DEADLINE 15 DICEMBRE 2020

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INVIA UN SERVIZIO COMPOSTO DA UN MINIMO DI 5 A UN MASSIMO DI 15 IMMAGINI* CON TITOLO, BREVE COMMENTO SCRITTO, LIBERATORIA E BIO DELL’AUTORE A TEMI@CLIC-HE.IT PER MAGGIORI INFO CLICCA QUI *FORMATO JPEG, LATO LUNGO 2500 PIXEL 87


ENRICO PRADA

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Sources of Vision

A cura di Diego Cicionesi

Quale romanzo, opera letteraria, cinematografica o musicale hanno inciso profondamente sulla tua identità, pensiero e visione del mondo? Nella genealogia delle mie visioni e del mio pensiero, uno dei capostipiti fondamentali è Bruce Chatwin, con Le Vie dei Canti (Milano, Adelphi, 1988). Verso di lui sono debitore, soprattutto, di un preciso atteggiamento: l’impegno quotidiano a guardare oltre le apparenze delle cose. La sua influenza, nel tempo, si è depositata nella mia pratica fotografica, nella stampa, nella scrittura. Quale specifico passaggio, testo o brano musicale ti hanno cambiato e ispirato? «Fu in quel periodo che Arkady sentì parlare del dedalo di sentieri invisibili che coprono tutta l’Australia, e che gli europei chiamano “Vie dei Canti”, e gli aborigeni “Orme degli Antenati” (…). I miti aborigeni sulla creazione narrano di leggendarie creature totemiche (…) che avevano percorso in lungo e in largo il continente cantando il nome di ogni cosa in cui si imbattevano – uccelli, animali, piante, rocce, pozzi – e col loro canto avevano fatto esistere il mondo. (…) [Gli aborigeni] in ogni punto delle loro piste lasciarono una scia di musica. Avvolsero il mondo intero in una rete di canto.» In che modo hanno inciso, da lì in poi, nel tuo lavoro di fotografo? Grazie a Chatwin ho iniziato a guardare il mondo come un aborigeno, trasformando il mio sguardo in un canto visivo. Ogni mia fotografia, oltre a una partenza verso l’ignoto, è diventata canto che celebra frammenti di mondo: li rende visibili (cioè: dà loro un volto, una luce, una forma) e li fa esistere. Li salva. Così, nel tempo, ho lasciato dietro di me una scia di immagini, di pezzetti di mondo salvati dall’indifferenza o dall’oblio, e riportati alla luce. Un’archeologia poetica. E ora, questi reperti, queste immagini-canto, li organizzo in percorsi e mappe (Le Mappe dell’Immaginario) quali bussole per orientarsi in quel mondo nascosto (o dimenticato) sotto la superficie delle cose e della vita.

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Biografia Enrico Prada alterna l’attività di fotografo a quella di blogger (La Valigia di Van Gogh), di critico e di docente (conferenze e laboratori sullo sguardo; fotografia consapevole; fotografia poetica; fotografia e scrittura). Ha curato mostre; diretto una galleria fotografica; collaborato con Shobha Battaglia e con Mother India School. Vive la fotografia come meditazione e pratica della meraviglia.

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