Chiesa Insieme Febbraio 2017

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N. 2 - FEBBRAIO 2017 - ANNO XXXV - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983

LA MEMORIA , UN IMPEGNO ATTUALE


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Chiesa Insieme

febbraio 2017

Editoriale

SOMMARIO

Editoriale del vescovo

Un testimone fra di noi - pag. 2

Focus

Notai cattolici dal Papa - pag. 3

Primo piano Festa del Beato Angelo - pag. 4-5 Giornate della Memoria pag.6- 7

Ecumenismo Settimana di preghiera - pag. 8

CMFV Crescere come comunità - pag. 9

Vita consacrata

Fratyernità Evangelii Gaudium pag.10

Caritas

Campo Arance a Gualdo T. Un aiuto oltre la bolletta - pag. 11

Eventi

Centenario degli Scout - pag.12 Scuola socio-politica - pag.13

Formazione

Attualità del CV II - pag.15

Itinerari Francescani

Assisi - pag.16

Parrocchie San benedetto / San Rufino - pag.18

News

Santuario della Spogliazione ACLI / Nomine del vescovo - pag. 19

Appuntamenti febbraio / marzo 2017 - pag.20 Notiziario della diocesi di Assisi - Nocera U. - Gualdo T. Direttore responsabile: Vittorio Peri In redazione: Marco Fortebracci Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg) Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : ufficiostampa@diocesiassisi.it Autorizzazione Tribunale di Perugia n° 660 del 7-03-1983 / sped. in abbonamento postale 50%

Abbonamento: Ordinario Euro 15,00 sostenitore Euro 20,00 - Servirsi preferibilmente del c.c.p. n°13999065 intestato a: Curia Diocesana Amministrazione Chiesa Insieme 06081 Assisi Stampa: Tipografia Metastasio

LA PAROLA DEL VESCOVO

Un testimone fra di noi

Nei giorni dell’annuale commemorazio-

ne della Shoah, si è ricordato la grande benemerenza di Assisi per la salvezza di centinaia di ebrei. Come non ricordare monsignor Nicolini? Ma accanto a lui anche altri, religiosi e laici. Nel decimo anniversario della morte un ricordo speciale è stato dedicato a don Aldo Brunacci. È lui che, alle dipendenze del vescovo, promosse la rete di collaborazioni utili perché il salvataggio avvenisse. Ascoltandone la voce in un video, così ben fatto che lo faceva sentire davvero vivo, ho ripensato al mio primo incontro con lui. Erano i primi giorni del mio servizio assisano. Non posso dimenticare l’impressione che ho avuto, nella mia visita a Casa Papa Giovanni, trovandolo nella penombra dell’originale cappella della casa con un rosario in mano. Don Aldo era un uomo che pregava. Grazie alla sua intuizione, Casa Papa Giovanni ha il suo ingresso tra la libreria e la cappella. Dialogo con Dio e dialogo con la cultura. Don Aldo si capisce alla luce di questo doppio dialogo. Tante cose ne fecero la personalità. Molti, in questi giorni, ne hanno dato testimonianza. A me piace ricordarlo soprattutto nel suo sorriso. Quello che il video ci faceva gustare.

Ed è l’immagine di un cristianesimo che, pur nel realismo delle fatiche storiche, sa essere gioioso. Non ci siamo sbagliati a titolare il nostro Libro del Sinodo: “Tu sei la nostra gioia”. Solo cristiani che sanno fissare il volto di Gesù accendendo il sorriso saranno capaci di restituire il vangelo a questa società, sempre più provata da quella sindrome che nel Libro del Sinodo abbiamo descritto con il “triangolo della crisi”: crisi di valori, crisi di relazioni, crisi di solidarietà. Un triangolo che, al tempo della Shoah, aveva il volto di un’ideologia disumana che non esitava a fare strage di uomini e donne innocenti ed inermi. Un vero impazzimento. Oggi questo triangolo non cessa di fare strage: altre vittime, altre regioni, altri tipi di persecuzione. Ma siamo lì. È facile oggi ricordare quanto s’è fatto ad Assisi al tempo della Shoah. Ma la storia potrà dire di noi, come di monsignor Nicolini, come di don Aldo Brunacci, che siamo “giusti tra le nazioni”, perché, di fronte alle sfide delle nuove povertà, dei nostri immigrati e rifugiati, delle fatiche di una società sempre più erudita e tecnologica quanto disorientata, non ci siamo tirati fuori, non ce ne siamo lavati la mani, e ci siamo invece assunti le nostre responsabilità? + Domenico, vescovo


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Focus

febbraio 2017

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Quattrocento persone dell’AINC all’udienza del mercoledì con papa Francesco

Notai cattolici al servizio dei più deboli Antonella Porzi

ASSISI – Due giorni di intensa spiritualità per dare ulteriore energia all’Ainc, l’Associazione italiana dei notai cattolici presente all’udienza con Papa Francesco nella sala Nervi. Il presidente Roberto Dante Cogliandro ha potuto, così, consegnare, insieme al consigliere Elisabetta Carbonari, al Pontefice una copia del volume dedicato ai testamenti di personaggi storici, a memoria dell’incontro. Una presenza che il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino ha illustrato al Papa ricordando il ruolo dei notai sin dai tempi di San Francesco con l’importante figura dell’allora vescovo Guido, che fu chiamato dapprima quale organo giudicante tra Francesco ed il padre Pietro di Bernardone e poi si trasformò in notaio assistendo e certificando la Spogliazione di Francesco dai beni terreni. “Una giornata di grande significato per la nostra associazione con grande partecipazione dei notai, alcuni dei quali avvicinatisi per la prima volta all’Ainc, la quale dedica la propria attività al servizio ai più deboli, alla beneficenza e all’organizzazione di convegni scientifici in tutta Italia. L’Associazione italiana dei notai cattolici ha raccolto una presenza molto significativa per l’udienza di Papa

Francesco per la giornata di mercoledì 18 gennaio, con un gruppo organizzato di quasi quattrocento persone. Un momento fortemente voluto dagli associati che nella giornata precedente hanno potuto fare una lunga riflessione con il consulente ecclesiastico dell’Ainc, Monsignor Orazio Pepe, seguita da una visita sul significato teologico della Chiesa del Gesù, illustrata sapientemente dal gesuita Padre Hernandez. Dopo l’udienza di Sua Santità la giornata si è conclusa con una messa in San Gregorio VII, celebrata dal vescovo di Assisi Domenico Sorrentino che da sempre segue le iniziative dell’as-

sociazione che proprio nella cittadina francescana ha la propria sede e dove all’Istituto Serafico svolge attività di sostegno per i tanti sofferenti dell’istituto stesso e realizza il proprio congresso annuale con una importante parte scientifica ed una giornata dedicata alla spiritualità. “Un incontro che non dimenticherete e che certamente darà ulteriore stimolo alla vostra attività al servizio dei più deboli per lavorare ogni giorno in questa direzione, in mezzo alla gente, così come ci indica Sua Santità”, ha commentato il vescovo Sorrentino. “Il ruolo dei notai oggi è mutato rispetto al passato e noi cerchiamo di andare incontro anche a tante piccole esigenze che noi professionisti possiamo aiutare a risolvere per persone che vivono situazioni di grave disagio economico e sociale. Professionisti in uscita, dunque, che vanno in mezzo alla gente, incontro ai loro bisogni. È’ questo uno degli scopi prioritari dell’Associazione che continua a crescere e a raccogliere consensi e che, oltre ad attività di servizio a di beneficenza, si occupa anche di promuovere iniziative di grande interesse giuridico e culturale”, dichiara il Cogliandro, presidente dell’Associazione che ha organizzato le due giornate di spiritualità e di servizio, in particolare con il lavoro organizzativo coordinato dei notai Elisabetta Carbonari e Domenico De Carlo.

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Primo piano

I Gualdesi festeggiano il Beato Angelo Grande intensità e partecipazione durante le celebrazioni nella concattedrale di san Benedetto Alberto Cecconi

GUALDO TADINO - I gualdesi hanno festeggiato il patrono Beato Angelo come a tradizione consolidata. Nonostante il meteo diventato sempre più proibitivo. La basilica concattedrale è stata sempre gremita di fedeli e devoti del santo Protettore per l’intera giornata di domenica 15 gennaio. Preceduta dalla novena predicata dal padre Heliodoro Santiago Bernardos, provinciale d’Italia dei Missionari de La Salette, la festa ha avuto uno dei momenti solenni nella celebrazione dei Vespri del sabato sera presieduta dal nostro vescovo Domenico, con diversi sacerdoti e diaconi: alla presenza delle autorità cittadine, delle Confraternite della Santissima Trinità di Gualdo Tadino, del Santissimo Sacramento, di San Giovanni e di Sant’Anna di Boschetto, di San Rinaldo di Nocera Umbra, di Santo

Marzio di Pieve di Compresseto, dei Priori delle Porte, il Sindaco, dopo il suono festoso delle chiarine, ha offerto l’olio che alimenta la lampada votiva del Beato. E poi, di notte, le due fiaccolate, con diverse centinaia di persone, quella del Cai dall’Eremo e quella dei giovani e dei fedeli dalla cattedrale al termine della veglia di preghiera, hanno raggiunto il sacello delle spine in via del Biancospino: si è ripetuto il miracolo della fioritura invernale, accaduto la prima volta nel 1324 al passaggio del corteo funebre col corpo di Angelo. Il giorno della festa folla sempre fitta attorno all’urna del Protettore. Nella solenne concelebrazione eucaristica di vari sacerdoti e diaconi, il vescovo Domenico ha parlato di Angelo, apparentemente lontano dalla vita sociale, distaccato dalle “cose”, ma punto di riferimento per tutti, ancora oggi, perché l’Eremita “vive il deserto pieno di Dio” e del prossimo; ed ha invitato i cristiani

a fare momenti di deserto analoghi nella propria vita quotidiana, mettendo al centro Gesù e la Sua Parola.

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Primo piano

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Un premio ai cittadini benemeriti

Assegnato all’ingegner Luciano Meccoli, e ai genitori del compianto giovane Gabriele Luzi Alberto Cecconi

ASSISI - Il nostro vescovo ha partecipato anche ad altri momenti della festa del Beato Angelo. Nel pomerigggio di sabato ha raggiunto la casa di riposo dell’Easp, dove ha incontrato gli ospiti e gli operatori. La domenica, alle 10, al teatro Talia, ha partecipato alla consegna del “Premio Beato Angelo”, attribuito ogni anno dal Comune a persone che si sono distinte per meriti particolari a favore della città; c’erano il sindaco Massimiliano Presciutti e varie autorità, tra cui il sottosegretario on. Gianpiero Bocci, l’on. Walter Verini, il prefetto Raffaele Cannizzaro, la presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi, il consigliere Andrea Smacchi ed autorità civili e militari: i riconoscimenti per il 2017 sono stati consegnati a Luciano Meccoli, presidente della Pro Tadino ed ai genitori del compianto giovane Gabriele Luzi per l’impegno nel volontariato con l’Omg e l’Avis, oltre che agli avisini con più di cento donazioni Luciano Campioni, Paolo Ma-

riani, Sandro Passeri, Pietro Tozzi. Il nostro vescovo, nel suo intervento, ha detto che “c’è bisogno di premiare esempi virtuosi, perché servono ad aprire la finestra del bene: c’è tanto bene, ma purtroppo non fa notizia”. E guarda il “caso”, nello stesso giorno è successo che un signore gualdese s’è recato al bancomat, dimenticando di riportarsi via il borsel-

lo che conteneva 240 euro; tornato sul posto non lo ha più trovato. Ma presto gli è arrivata una telefonata dai Carabinieri: un cittadino sconosciuto aveva trovato e portato il borsello in caserma. Un atto di onestà. Lodevole. Resta un interrogativo: lo sconosciuto aveva ascoltato le parole del Vescovo al teatro Talia?

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Primo piano

Shoah, Assisi e il valore della

Presente alla cerimonia del 27 gennaio, insieme al vescovo Sorrentino l’ambasciatore di Israele Antonella Porzi

ASSISI - - “E’ importante che noi tutti continuiamo a collaborare per combattere l’antisemitismo”. Queste le parole, di spiccata attualità, pronunciate dall’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Oren David che ha partecipato alla Cerimonia di consegna delle medaglie d’onore tenutasi venerdì 27 gennaio presso la sala degli sposi del Museo della Memoria di Assisi. Un appuntamento che per il secondo anno consecutivo vede protagonista la città serafica, come sottolineato dalla ideatrice e curatrice del Museo, Marina Rosati, la quale ha ricordato, con immensa gratitudine, che “questo anno ci troviamo di nuovo qui in una giornata di ricordo di una memoria che deve essere viva”. “La piaga dell’antisemitismo non è stata ancora sradicata – ha insistito l’ambasciatore -. Queste iniziative sono veramente importanti perché aiutano ad educare anche e soprattutto le giovani generazioni che devono conoscere il passato per non dimenticare l’umanità”. Molto riconoscenti nei confronti degli assisani e non dell’epoca che si adoperarono per salvare innumerevoli vite umane sono state anche le parole del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino. Il presule ha sottolineato quanto importanti siano stati i “valori, onorati da San Francesco e da quanti hanno saputo far rifulgere la bellezza dell’umanità. Essere cristiani e seguaci di Gesù e di Francesco – ha proseguito il vescovo – vuol dire imparare la logica dell’umiltà e dell’accoglienza. Assisi sta nel mondo con questo messaggio”. Prima della consegna delle medaglie il prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, ha voluto ricordare la giornata dalla prospettiva di Niklas Frank, figlio di Hans Frank ‘carnefice’ vissuto nel periodo della Shoah e successivamente giustiziato. Partendo dalla toccante intervista effettuata a Nicklas Frank dal figlio di una delle vittime, il prefetto Cannizzaro ha affermato con decisione che “questi fenomeni vanno sradicati. Nei campi di sterminio – ha aggiunto – non

c’erano solo gli ebrei, c’erano coloro che non facevano comodo ad un disegno di governo. Noi oggi viviamo la stessa situazione. Abbiamo bisogno di valori nuovi e condivisi. Negli ultimi tre anni non abbiamo fatto politica di accoglienza dei migranti. Nei dieci anni precedenti abbiamo accolto per motivi di lavoro un milione e mezzo di persone perché ci erano utili, preziosi; perché servivano a noi”. A ritirare le medaglie d’onore 2017 sono stati i figli di Giuseppe Coreno ed Enrico Fanelli. Oltre ai saluti del vice sindaco Valter Stoppini anche il primo cittadino di Assisi Stefania Proietti, assente per motivi istituzionali, in un video-messaggio ha ricordato che “l’esempio dei Giusti ci dà speranza. Una speranza che è luce anche nelle tenebre. Quella speranza e luce che non deve spegnersi neanche oggi che vediamo tanti fragili”. Gli eventi della Memoria ad Assisi erano iniziati giovedì 26 con le visite guidate e la presentazione nel pomeriggio sempre nella sala degli Sposi del libro di Manuela Dviri dal titolo “Un mondo senza noi” che racconta la storia della sua famiglia ebrea al tempo delle persecuzioni naziste. Il prossimo appuntamento in programma 29 gennaio alle ore 15 (in via della Rocca) con la visita alla casa di Arnaldo Fortini, podestà fascista negli anni ’43-’44 e al monastero di clausura delle suore tedesche di Santa Croce dove trovarono accoglienza diverse famiglie ebree..

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La proposta è emersa venerdì

Intestare una ASSISI - “Intestare una Via a don Aldo Brunacci”. E’ la proposta lanciata venerdì 3 febbraio dal presidente della Fondazione Sorella Natura, Roberto Leoni, durante l’incontro tenutosi nella sala della Conciliazione per ricordare il sacerdote che, durante gli anni della Shoah, salvò dalle persecuzioni centinaia di ebrei. Una proposta accolta con entusiasmo dai tanti presenti all’iniziativa organizzata dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, dal Comune di Assisi, dall’Opera Casa Papa Giovanni e dal Museo della Memoria nell’ambito del programma della Giornata della Memoria. Diverse le testimonianze intervallate all’intervista inedita fatta a don Aldo riadattata e montata


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memoria

Primo piano

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presso la Santa Sede Oren David

durante l’incontro in ricordo del sacerdote che salvò gli ebrei

via a don Aldo Brunacci dal regista e documentarista venezuelano, attualmente ad Assisi, Jean Carlos Gonzalez e proiettata durante l’evento. Dal video sono emerse con evidenza la grande personalità dell’uomo Brunacci e la profonda fede del sacerdote, le sue origini semplici e l’elevata cultura in diversi ambiti. Vissuto durante la guerra don Aldo si è trovato, d’accordo con l’allora vescovo monsignor Giuseppe Placido Nicolini, ad affrontare senza esitazione un’emergenza davvero rischiosa ed impegnativa. Un’esperienza raccontata dallo stesso nei minimi dettagli con semplicità ed entusiasmo. Forte alla fine del video il messaggio ai giovani all’impegno ad andare avanti insieme per costruire un mondo migliore. Questi valori da sempre “professati” da don Aldo sono stati messi in evidenza anche dalla nipote Liliana Balducci, dal giornalista assisano Francesco Frascarelli che ha sottolineato il suo impegno per i giovani e dal già sindaco Edo Romoli. Toccante la testimonianza del regista Jean Carlos che, scoprendo la storia delle persecuzioni razziali contro le quali don Aldo si è impegnato, si è

sentito profondamente legato a questa storia per le molto simili problematiche politiche che riguardano oggi il suo paese. Dopo aver spiegato la capacità di accoglienza che va riconosciuta alla città serafica, il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino ha concluso l’incontro con queste parole: “Don Aldo Brunacci, un uomo che ha trovato nella cultura anche la capacità di essere vivo e di camminare con il tempo. Essere uomini significa essere persone che camminano. Non possiamo essere cristiani senza essere testimoni. Il motivo per cui un cristiano si mette in gioco è la fede, ma anche la solidarietà umana. Assisi è una città ecumenica. Il sogno non può arrendersi di fronte alla fatica della quotidianità, esso riapre il gioco del futuro. L’intervista di don Aldo è stata tutta sorridente e si è conclusa con un sorriso”. Parole significative sono state espresse nei confronti del sacerdote anche dal deputato umbro Walter Verini, e dal il vice-sindaco di Assisi Valter Stoppini che ha portato i saluti dell’amministrazione. 3

nei luoghi del salvataggio dei perseguitati ASSISI – in tanti domenica 29 gennaio hanno partecipato all’itinerario nei luoghi della memoria nell’a,bito delle iniziative organizzate dalla Diocesi insieme al Comune di Assisi e all’Opera casa Papa Giovanni. Una bella comitiva in questa immagine sulla scalinata d’ingresso di casa Fortini. E poi all’interno della bellissima villa con l’amico attore Carlo Meneghini che ha letto alcuni documenti dell’archivio Fortini attestanti il contributo dell’allora podestà nel salvataggio degli ebrei e fra Robert che lo ha accompagnato musicalmente. Grazie a Donatella e Carlo per la grande ospitalità; al sindaco Stefania Proietti e all’assessore Simone Pettirossi per la presenza. Poi siamo andati dalle suore tedesche dove siamo stati accolti da suor Immacolata e dalle altre sorelle con grande cordialità. Da quando abbiamo iniziato questi itinerari devo dire che abbiamo avuto la possibilità di scoprire congregazioni e ordini religiosi che bene esprimono la spiritualità di questa città. Grazie a tutti per la partecipazione e la bella giornata insieme! 3


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Ecumenismo

In s i e me verso la r iconciliazion e Messaggio del cappellano anglicano alla fine della settimana di preghiera per l’unità dei cr i s t i a n i

To renew old friendships and to make new ones is always a pleasure but to do so in the context of considered and prayerful ecumenical Christian pilgrimage is a joy. This week we have walked together: May our shared experiences encourage us on, to further exploration and discoveries in the love of God.

E’ stato un privilegio e un piacere rappresentare la piccola Congregazione Anglicana qui in Assisi durante la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Mia moglie ed io ci siamo sentiti grandemente benvenuti nel condividere questo pellegrinaggio ecumenico insieme al mondo intero dei Cristiani. In tutti gli incontri serali la buona Novella del nostro Vangelo è stata condivisa generosamente e il tema della settimana: “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione” è stato esplorato in fuduciose, serie e vie rassicuranti. Il lavoro della riconciliazione e la cura delle vecchie ferite, sono non più soltanto una “opzione” per tutti I Cristiani: è un assoluto imperativo! Rinnovare le antiche amicizie e farle di nuove è sempre un piacere, ma fare ciò nel contesto di un considerevole e orante pellegrinaggio ecumenico/Cristiano è una gioia. Questa settimana abbiamo camminato insieme: possa, la nostra esperienza condivisa, incoraggiarci ad andare avanti verso una futura esplorazione e scoperta dell’amore di Dio.

The Reverend Tim Daplyn Cappellano Anglicano in Assisi

The Reverend Tim Daplyn Cappellano Anglicano in Assisi

It was a privilege and a pleasure to represent the small Anglican Congregation in Assisi during the Week of Prayer for Christian Unity. My wife and I were made to feel most welcome as we shared this annual ecumenical pilgrimage in the company of the worldwide fellowship of Christians. At each of the nightly meetings the good news of our Gospel was shared generously and the week’s theme: ‘L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione’ was explored in confident, serious and yet reassuring ways. The work of reconciliation and the healing of old wounds is no longer just an ‘option’ for all Christians: it is an absolute imperative!


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Famiglie del Vangelo

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Crescere come una comunità vera nella propria parrocchia Fabiana Bazzucchi

ASSISI - La parola “servizio” è al cento di una riflessione che le piccole comunità, insieme a don Giovanni Raia, stanno sviluppando per crescere nelle rispettive parrocchie; due gli incontri fino ad ora fatti: Il 16 dicembre e il 25 gennaio. Come Gesù ha servito l’umanità? La risposta la troviamo nel Vangelo secondo Giovanni nel contesto dell’ultima cena (Gv 13,1-17). …. “Li amò sino alla fine”… Gesù ci ha amato fino all’estreme conseguenze, è morto in croce per noi. Chi serve non cammina per realizzare se stesso, non per avere ricompense, il servizio stesso è ricompensa se vissuto come atto di donazione all’altro. Gesù mostra il Suo amore lavando i piedi, gesto che ha scandalizzato gli apostoli e che disorienta tuttora noi. “Signore, tu lavi i piedi a me?” La risposta di Pietro all’azione di Gesù nasconde una falsa umiltà, perché Pietro in realtà ha perfettamente capito che quello che sta facendo il Maestro in seguito dovrà farlo lui, e quindi ognuno noi. Perché Pietro ha paura di servire? Il servizio non è potere: può essere anche umiliante, sfibrante, alcune volte anche deludente ma si supera ciò, solo se si accetta la logica del morire a se stessi per l’altro. Infatti prima di poter servire bisogna lasciarsi servire, sino a quando non accettiamo il servizio da parte degli altri saremo incapaci di poterlo rendere. Proseguendo la riflessione, il secondo incontro ci ha messi di fronte alle fi-

gure di Marta e Maria (Lc 10,38-42). Marta, che impersona in maniera simbolica un po’ tutti noi, assorbita, presa dal servizio e non dal servire la persona, “abbandona” l’invitato, Gesù. E’ distratta dalle sue preoccupazioni, dalla logi-

ca umana del servizio, perdendo di vista l’essenziale: il suo Ospite. Sua sorella Maria non prepara, non è distolta dalle preoccupazioni, ma sta seduta presso i piedi di Cristo; è raccolta per accogliere il servizio che Gesù le sta offrendo : l’annuncio di salvezza. Maria ci insegna a lasciarci servire dal Maestro. Nella nostra logica umana pensiamo di essere noi a servirlo con le nostre preghiere, devozioni e azioni nella Chiesa. Ma la scoperta che ogni battezzato è chiamato a fare è che deve lasciarsi “servire” da Gesù. Come concretamente ci lasciamo servire da Lui? Attraverso l’ascolto della Sua Parola, affidandoci completamente a Lui, lasciando che ci interroghi, mediante la preghiera, amando i fratelli e riconoscendo che siamo stati salvati attraverso il suo amore incondizionato. Gesù ci ha dato l’orizzonte di senso: “non è venuto per farsi servire, ma per servire “ (Mc 10,45). II servizio è autentico quando viviamo, attraverso la grazia e la dignità battesimale, il triplice ufficio- sacerdotale, profetico e regale- di Gesù Cristo. E’ questo l’atteggiamento giusto con cui servire all’interno della comunità, coscienti che solo se poveri in spirito lasceremo che sia Gesù ad agire per noi.

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Chiesa Insieme 10 febbraio 2017

Vita consacrata

Una vocazione per le vocazioni Primi passi della Fraternità Evangelii Gaudium insiediata nella parrocchia di Valfabbrica

Suor Katia Roncalli

ASSISI - E’ trascorso poco più di un anno dalla fondazione canonica della Fraternità Evangelii Gaudium (Associazione privata di fedeli) nella liturgia presieduta dal nostro vescovo Monsignor Domenico Sorrentino presso la Badia di SS. Maria Assunta in Valfabbrica. Era la festa di Tutti i Santi, 1 novembre 2015. Nata dal desiderio di rispondere alla chiamata a rendere visibile la vita del Vangelo e della Chiesa nel segno della comunione delle diverse vocazioni e dell’evangelizzazione, la Fraternità sembra crescere come quel piccolo granello di senape, che seminato diventa un albero dove in molti trovano ombra per costruire cammini di vita e di resurrezione. Con le radici nella Chiesa che ha benedetto i primi passi di piccoli uomini innamorati del Vangelo come Francesco, l’esperienza di comunione e condivisione in Case di Fraternità e in Fraternità Zonali che si ritrovano intorno alla Parola si è diffusa anche in altre regioni d’Italia e in Slovenia. Proprio a Capodistria è divenuta occasione per un percorso di preghiera comune anche con i fratelli protestanti, accumunati dal desiderio di rendere visibile la potenza comunionale del battesimo. L’esperienza della Fraternità sembra per ora intercettare le domande che alcuni si pongono rispetto al futuro delle nostre comunità cristiane, dell’evangelizzazione e della pastorale, delle relazioni tra i vari stati di vita, della profonda crisi che stanno

attraversando sia la vita religiosa che il sacerdozio. Un piccolo tentativo di risposta dunque che nella semplicità dei mezzi e delle persone sta diventando per molti uomini e donne credenti il campo nel quale servire il Regno che viene e per chi, per vari motivi, non crede, una via di ritorno all’ascolto e alla conversione. Le parole di Papa Francesco sono infatti risuonate nelle nostre vocazioni come un imperativo evangelico: «La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano. […] La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Signore ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore (cfr 1 Gv 4,10), e per questo essa

sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi. Vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia, frutto dell’aver sperimentato l’infinita misericordia del Padre e la sua forza diffusiva. Osiamo un po’ di più di prendere l’iniziativa!» (Evangelii Gaudium, 24). La piccola casa messa a disposizione della Fraternità dalla diocesi sulla collina di Poggio Morico, nella parrocchia di Valfabbrica, desideriamo diventi un luogo di preghiera e di fraternità per tutti (a lavori di ristrutturazione ultimati!), così come a servizio di tutti, giovani, famiglie, consacrati e sacerdoti sono gli appuntamenti delle Fraternità Zonali e le varie iniziative a carattere nazionale (calendario e materiale disponibili sul sito web www. fraternitaevangeliigaudium.com). Affido questo cammino alle parole dell’apostolo Paolo perché fiorisca nel cuore di tutti il desiderio e la disponibilità a giocarci in modo responsabile e gioioso per la Chiesa: non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che abbiate piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio (Col 1,9-10).

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Caritas

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Campo arance: ha vinto la solidarietà Sessanta giovani della nostra diocesi a Gualdo Tadino per la beneficenza verso i più deboli

Marco Renga

GUALDO TADINO - “Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.” (1Cor 13,1). Spinti da questo passo della Sacra Scrittura, circa 60 giovani, provenienti dalle parrocchie di Assisi, Bastia e Gualdo Tadino, si sono incontrati presso il convento francescano SS. Annunziata a Gualdo Tadino, dal 3 al 5 gennaio, guidati da don Carlo Cecconi, don Dieudonné Kasereka e dai seminaristi della nostra diocesi, per vivere tre giornate all’insegna della carità. Durante la giornata, i ragazzi, divisi

in gruppi, sono passati in ogni casa del territorio gualdese vendendo delle arance non trattate provenienti dalla Calabria, il cui ricavato sarà devoluto per opere caritative, in modo particolare per la missione in Congo che stanno portando avanti i seminaristi. Al termine della prima giornata, i ragazzi hanno potuto constatare quanto di buono si è fatto con il “campo arance”dello scorso anno: con il ricavato dello scorso anno, quest’estate è stato ampliato il carcere di Lubero (Congo) permettendo così ai carcerati di vivere in uno spazio più grande. I carcerati vivono in condizioni disumane: vivono in piccolissime stanze prive di luce, ammassati l’uno sopra l’altro, nutrendosi una volta ogni due giorni. La seconda serata ha visto protagonisti i ragazzi: hanno condiviso le gioie e le difficoltà vissute, i propositi che portano nel cuore dopo quest’esperienza. Tutto è stato consegnato al Signore nell’adorazione eucaristica. Il “campo arance” è terminato intorno alla mensa eucaristica presieduta da

Un aiuto oltre la “bolletta” Con il progetto “A casa tua” giovani cuoche protagoniste GUALDO TADINO - La scorsa settimana, presso lo stadio di Santa Maria degli Angeli, è iniziato un corso di cucina tenuto dall’Urcu (Unione regionale cuochi dell’Umbria). La Caritas siocesana di Assisi Nocera Gualdo, dopo una selezione tra alcune donne della zona, ne ha scelte sette (quattro italiane, due albanesi e una brasiliana) che seguiranno le 360 ore di corso previsto per circa un anno durante la quale, oltre che a cucinare, impareranno anche il servizio di sala. Da ringraziare innanzitutto l’Asd Angelana 1930 che ci fornisce gratuitamente i locali che hanno in gestione dal Comune di Assisi, ove due volte la settimana viene svolto il corso. Tutto questo è stato reso possibile grazie ad un progetto presentato e

sostenuto dalla nostra Caritas diocesana e da Caritas italiana, tramite i Fondi dell’8xmille messi a disposizione dalla Cei specificatamente per queste finalità, che copriranno il 90% delle spese totali previste. Il progetto si chiama “A Casa tua”. Oltre il primo anno sono previsti altri due anni di accompagnamento ad almeno 3 delle 6 persone per formare una piccola cooperativa di servizio catering appunto direttamente nelle

don Carlo, con la presenza di don Emmanuel Komla Saga, vice-parroco della parrocchia di San Benedetto in Gualdo Tadino, e sotto un cielo che ci ha donato un’abbondante nevicata. Ringraziamo quanti hanno collaborato con l’acquisto delle arance e i giovani che con coraggio e gioia si sono messi in gioco per i poveri, perché se è vero che il Regno di Dio è costruito e si realizza in pieno nella carità verso i poveri, con quelle arance, entrate nelle case di tante famiglie, è entrata la luce di Dio. 3

case, per permettere alle donne di oggi, magari con poco tempo e poco inclini alla cucina, di poter offrire ai propri ospiti cibo ottimo e ben curato ed allo stesso momento avere più tempo per sè e per gli altri. Ma per illustrare questo c’è ancora tempo. Nel frattempo la Caritas diocesana di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino ringrazia la Cei per i fondi messi a disposizione tramite Caritas italiana ed il Comune di Assisi, proprietario dei locali dello stadio. Tutte queste sinergie permetteranno alle sei donne di avere in mano un diploma legalmente riconosciuto e spendibile lavorativamente ovunque, per poter affrontare il futuro con una diversa prospettiva. Alla Caritas non si va solo per un aiuto economico, ma anche se possibile “Oltre la bolletta......”.

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Annarita Capponi


Chiesa Insieme 12 febbraio 2017

Eventi

Celebrato il centenario dello scoutismo Cerimonia ad Assisi, Il cardinale Bagnasco: “Viviamo in un clima di diffusa distrazione”

Suor Maria Rosaria Sorce

ASSISI - Venerdì 20 gennaio nella cattedrale di San Rufino il presidente della Cei il cardinale Angelo Bagnasco ha inaugurato con una magistrale catechesi il “Convegno quadri” per celebrare il centenario dello scoutismo che si svolgerà ad Assisi dal 20 al 22 gennaio presso la Cittadella e che ha coinvolto i responsabili e gli assistenti delle zone, delle Regioni e del livello nazionale. Dopo essere stato calorosamente accolto dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino e dal priore della cattedrale don Cesare Provenzi, monsignor Bagnasco ha rivolto una riflessione densa e profonda di contenuti teologici squisitamente radicati nell’ontologia dell’essere umano. Provocatorio davvero il punto di partenza: “Nessuno dei presenti, nessun uomo non vuole accogliere Dio, ma tutti siamo tanto distratti, perché viviamo in un clima di

diffusa distrazione, da un rincorrersi di cose da fare ed emozioni confuse, non riusciamo ad entrare dentro di noi e finiamo per essere agiti invece di agire, per non essere pronti ad aprire le porte alla luce, giungendo al ‘sì della vita anonima, non autentica, di adeguamento, un ‘sì diffuso dominatore che diventa un pensiero unico e dominante come afferma papa Francesco, impadronendosi del pensiero e della vita dell’uomo creando un ordine che deriva non dalla libertà ma dalla suggestione, dal pensiero debole e anonimo, un ordine destinato a

cadere”. Il cardinale Bagnasco è poi passato ad esaminare quali sono gli elementi ed i fattori della nostra distrazione dalle domande radicali che non riguardano il come ma il perché della vita dell’uomo, della mia esistenza. “Una cultura preoccupata dal come per controllare il mondo ci allontana da quelle domande di senso iscritte nel nostro cuore che non vengono dalla cultura, sono invece radicate in noi, nel nostro essere e che non potranno mai essere cancellate. É qui la nostra responsabilità educativa, ma anche dell’ottimismo, della speranza, della positività che deve animarci, perché queste domande nessuno le può cancellare e a noi educatori spetta risvegliarle, perché esse possono essere annebbiate ma nessuno può ucciderle: qui la nostra leva di educatori, il miglior alleato del Vangelo per queste domande radicali resta sempre l’uomo”. Poi nell’ultimo passaggio con una sottile analisi antropologica e teologica, il cardinale ha evidenziato che nella risposta a quelle domande, che anche la filosofia si pone, sta non solo il definire chi è l’uomo, ma anche se vale la pena vivere o paventare il suicidio. Rivolta ancora a noi la domanda di Dio ad Adamo nell’Eden, chiunque tu sia, ovunque e a qualsiasi età ti trovi, Dio ti chiede: Dove sei nel cammino della tua vita?. Necessitno porsi costantemente queste domande, altrimenti non possiamo risvegliarle nei nostri giovani e non possiamo esserne educatori. Dalle domande radicali, fondative del nostro servire gli altri, la cultura odierna allontana l’uomo, con strategie continuamente mirate a dominare il suo pensiero, la sua libertà seguendo tutti un solo unico pensiero dominante che stravolge la dignità umana, la verità e i valori veri. A conclusione la “Preghiera semplice” commentata e proclamata dal nostro vescovo monsignor Sorrentino che ha ricordato il profondo legame e atteggiamento di stupore del poverello di Assisi verso Dio e i saluti del sindaco Stefania Proietti ringraziando per aver scelto Assisi per vivere il Centenario dello scoutismo nonostante le non facili vicissitudini vissute negli ultimi tempi per il tremare della terra. 3


Chiesa Insieme

febbraio 2017

Eventi

Q uarto

appuntamento dell ’ edizione

2017

dedicato al

“ protagonismo

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della società civile nell ’I talia di oggi ”

“Il lavoro dignitoso è ancora poco”

Monito del segretario della Cei Galantino all’inaugurazione della Scuola socio-politica Antonella Porzi

ASSISI - E’ già al quarto appuntamento la Scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo” che ha preso il via lo scorso 21 gennaio alla presenza del segretario generale della Cei monsignor Nunzio Galantino. Il 18 febbraio si parlerà del “protagonismo della società civile nell’Italia di oggi” a cura del dottor Vincenzo Conso. L’edizione di quest’anno, che si caratterizza per una proposta innovativa dal titolo “Le giornate del nuovo umanesimo” in collaborazione con Ucid e Fondazione nazionale di studi Tonioliani, è partita con il forte monito di Galantino “Di economia si vive ma si può anche morire soprattutto quando l’economia calpesta la dignità dell’uomo. E nonostante molti pregevoli impegni anche nel nostro Paese, il lavoro dignitoso è ancora troppo poco”. Non lascia spazio agli equivoci il segretario della Cei. Cinque gli step da seguire per un cammino e una responsabilità sociali dell’impresa secondo l’alto prelato: una libera azione secondo regole precise che rispondano a un principio di sussidiarietà ma senza intervento pubblico. “Se gli imprenditori ma anche la Chiesa continueranno a presentarsi con il cappello in mano – ha sottolineato Galantino – non andremo da nessuna parte; la sussidiarietà è altro dal cappello in mano”. Il secondo punto per il segretario della Cei è “investire in un luogo ben preciso; è una scelta morale e culturale. L’economia ha poi bisogno dell’etica nel senso che l’etica non delega a pochi ma attua la solidarietà che poi globalizza. Tutti siamo responsabili di tutti, non esiste un’economia neutra – ha continuato Galantino – ”. C’è poi la “necessità in campo etico di tener conto delle esigenze e delle ragioni

dell’economia; più l’impresa vive in modo eticamente responsabile, più si genera valore economico. E’ assodato che ogni crisi è sempre il frutto di un non corretto comportamento imprenditoriale, anzitutto in termini economici”. Al quinto punto il vescovo ha posto “il patto tra imprenditori e lavoratori. Tutti si devono sentire coinvolti e hanno il diritto di partecipare al processo economico dell’impresa e al processo decisionale. In realtà questo aspetto è molto limitato anche perché manca una disciplina legislativa in materia. Ecco, i nostri parlamentari – ha sollecitato Galantino - si muovano in tal senso. L’impresa è una comunità di lavoro. Negando o limitando l’iniziativa economica c’è un livellamento verso il basso invece dobbiamo valorizzare i nostri talenti e dare spazio alla creatività”. Le parole del segretario Cei sono state riprese dalla presidente della scuola diocesana di Assisi Francesca Di Maolo che, in apertura dei lavori, ha sottolineato l’intenzione di voler arrivare a delle proposte concrete alla politica, ispirate ai principi fondamentali della dottrina della Chiesa. “La politica perde la sua essenza – ha detto la Di Maolo, di fronte a una nutrita platea di amministratori, do-

centi, giovani, imprenditori e religiosi – quando non si occupa più del bene comune, quando non si riconosce a tutti lo sviluppo integrale o l’accesso al lavoro. Non a caso – ha sottolineato ancora – la sede della nostra scuola socio-politica è qui al Serafico, dove la bellezza della relazione e del servizio si fa esperienza di vita. Quando invece certi diritti vengono riconosciuti a pochi, diventano privilegi che mortificano l’uguaglianza e minano la democrazia”. Anche il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, nel suo saluto, ha messo in evidenza il percorso che la diocesi sta portando avanti per una chiesa attenta al bene comune e agli ultimi sui passi di San Francesco, Giuseppe Toniolo e Ludovico da Casoria fondatore del Serafico. Le provocazioni lanciate dalla presidente Di Maolo per aprire il discorso sul tema del giorno ovvero il partecipazionismo sono state poi raccolte dal presidente della Fondazione di studi Tonioliani Romano Molesti che ha sottolineato l’importanza di fare sinergia per proporre alla fine soluzioni concrete. “E’ ora di finirla con convegni che servono solo a mettere in luce bravi relatori – ha detto Molesti - ; servono mozioni e propositi utili alla società soprattutto perché abbiamo il dovere di pensare al futuro, ai nostri giovani. Se non facciamo questo – ha continuato ancora – ci ritroveremo con un laicismo imperante”. Sono seguiti anche gli interventi di Giovanni Scanagatta, segretario generale dell’Ucid, di suor Alessandra Smerilli della Ponti¬ficia facoltà di Scienze dell’educazione «Auxilium» e di Rolando Pini, ordinario diritto amministrativo Università di Bologna.

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Chiesa Insieme 14 febbraio 2017

Teleriscaldamento di Assisi:

In fase di conclusione la campagna per i nuovi allacci alla rete di teleriscaldamento Alea Heat & Power Srl, società del Gruppo Elettra Investimenti SpA, che ha la titolarità e la gestione della centrale di produzione localizzata nella zona industriale di Santa Maria degli Angeli, a ridosso della superstrada, e della rete di teleriscaldamento di Santa Maria degli Angeli e di Assisi, sta concludendo la fase di allacci di nuove utenze alla rete di teleriscaldamento esistente. La campagna dei nuovi allacci è al momento nel vivo della sua realizzazione. Alea Heat & Power conta di terminarla entro la primavera del 2017. Sono stati già sottoscritti 13 nuovi contratti con utenze di medie/grandi dimensioni, per un totale di energia termica fornita pari a circa 3.000.000 kWh/anno, che si vanno ad aggiungere ai circa 8.500.000 kWh/anno già ad oggi erogati dalla rete. Con la definizione di una serie di trattative ancora in corso, si prevede dal 2018 di attestarsi su un prelievo annuo dalla rete pari a circa 12.000.000 kWh/anno, tale da generare un rendimento complessivo della rete (rapporto fra energia prodotta ed energia consumata) accettabile per gli standard di settore, rispetto alle reali potenzialità della rete. Fra le varie utenze allacciate e di prossima connessione, oltre ad Hotel e attività terziarie, ci sono numerosi istituti ed enti ecclesiastici di vario tipo, che hanno colto le opportunità derivanti dal teleriscaldamento. Fra tutti, va menzionato il Sacro Convento. Oltre ad essere il simbolo di Assisi, si tratta di una utenza “energivora” molto importante, ove si prevede il consumo di circa 1.000.000 kWh termici dalla rete di teleriscaldamento. I lavori per la connessione alla rete di teleriscaldamento (interamente a carico di Alea Heat & Power) saranno avviati a breve e si prevede la conclusione entro il mese di Aprile. Oltre i vantaggi ambientali e di sicurezza (il sistema va a sostituire le caldaie tradizionali), le utenze allacciate (e che si allacceranno) al teleriscaldamento di Assisi possono beneficiare di risparmi economici in bolletta (sconti) rispetto alla fornitura tradizionale da gas metano. A tali risparmi sono poi da aggiungersi i costi che si risparmiano per la gestione e manutenzione delle caldaie. I lavori di allaccio per le nuove utenze sono a totale carico della società Alea Heat & Power. Per Informazioni e contatti: Alea Heat & Power Srl, Via Aldo Moro, 33 - S. Maria degli Angeli (PG) Tel. 075/8043667 – 393/9112027 mail: commercialealeahp@aleaspa.it


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Formazione

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Nella tesi di dottorato di Eleonora Luzzi approfondito il concetto di : “Auctoritas”

L’attualità del Concilio Vaticano II Anna Maria Bettuzzi

Qual è l’argomento della tua tesi di Dottorato in Teologia? Quale percorso hai seguito? Il 9 novembre 2016, presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, ho difeso la mia tesi di Dottorato intitolata “Auctoritas. Studio del termine nei documenti del Concilio Vaticano II”. Il campo di ricerca è stato canalizzato sullo studio del termine auctoritas a partire dai testi dei documenti del Vaticano II, essenzialmente per due motivi: perché tale studio si colloca all’interno di un compito ampio e complesso, che abbraccia numerosi campi e temi di indagine ed è utile a comprendere la recezione del Concilio; e perché il Vaticano II è un evento che si è chiuso appena tre anni prima della rivoluzione del Sessantotto, che ha contestato proprio il concetto di autorità sul quale si era retta la società fino a quel momento. La tesi è suddivisa in quattro capitoli, dei quali i primi due sono dedicati all’analisi lessicale del termine auctoritas nei testi conciliari e all’analisi delle fonti del Concilio; questo ha permesso di individuare nel terzo capitolo il soggetto, l’oggetto, i destinatari, gli ambiti di esercizio e le condizioni generali dell’autorità nella Chiesa; si giunge, così, al quarto capitolo dove è stato valutato l’uso del termine auctoritas dopo il Vaticano II, tema che rimane fortemente circoscritto al mondo del Diritto Canonico. Quale contributo pensi possa offrire il tuo lavoro di ricerca alla comunità ecclesiale? I risultati della ricerca mostrano come sul tema dell’autorità il Concilio abbia dato particolare rilievo, soprattutto, nell’ambito dell’autorità dei Vescovi, tema che riguarda la liturgia e l’ecclesiologia. La tesi, formata durante gli anni in cui si è commemorato il Cinquantesimo del Concilio Vaticano II, è utile a continuare l’opera di recezione di questo importante Concilio nella vita della Chiesa. La concezione dell’autorità della e nella Chiesa è legata allo scopo per cui essa esiste: garantire l’esercizio dei tria munera Christi

(compito di insegnare – compito di governare – compito di santificare) da parte di tutto il Popolo di Dio, attraverso la modalità del servizio. Lo studio ha fatto emergere un importante confronto tra autorità della Chiesa e autorità pubblica/civile, tra le quali esiste un punto di contatto, che consiste, per la prima, nell’edificare il Regno e, per la seconda, nell’edificare e costruire il bene comune. Tutta la ricerca ruota intorno alla parola auctoritas, circoscrivendo lo studio in riferimento al suo significato originario, derivante dal verbo latino augere, che vuol dire accrescere, edificare, elevare, arricchire. Trattandosi dell’autorità del Padre, conferita al Figlio e da lui agli Apostoli, quella della Chiesa non può confondersi con un potere di natura giuridica, né politica, tantomeno essere un modo per costringere qualcuno a credere.

In che modo questo impegno oneroso che ti sei assunta ha contribuito alla tua crescita personale, sul piano “culturale” e relazionale? Il conseguimento del Dottorato è stato per me un traguardo molto importante e il coronamento di un sogno nato dalla passione per gli studi teologici, iniziata quando avevo 19 anni. È stato un cammino molto lungo, difficile e non privo di momenti di crisi. Il lavoro del dottorando si realizza in biblioteca e in solitudine, è molto diverso dal percorso universitario che avevo svolto per il conseguimento del Baccalaureato e della Licenza ad Assisi, fatto di lezioni e preparazione degli esami. Con il dottorato sai quando inizi, ma non sai quando potrai finire e dove la ricerca ti conduce. Infatti, il tema che ho analizzato presenta una storia lunghissima e aggrovigliata che apre differenti percorsi e ambiti di studio in mezzo ai quali occorre focalizzare sempre al meglio il tema centrale senza perderlo di vista. Questo percorso ha contribuito a farmi crescere dal punto di vista culturale, nella ricchezza dei contenuti, nella metodologia e nella capacità di sintesi. Mi auguro che questa crescita, che considero un arricchimento anche per il mio impegno professionale, possa continuare nell’ambito della ricerca teologica verso la quale sono fortemente spinta. I numerosi confronti con docenti e studenti provenienti da culture e scuole di pensiero diverse mi hanno arricchito anche sul piano personale, relazionale e della fede. 3


Chiesa Insieme 16 febbraio 2017

Itinerari francescani

Assisi, città santa dove il Vangelo Inizia con questo numero il viaggio alla scoperta dei principali luoghi legati alla vita di san Francesco, che sarà curato da padre Francesco De Lazzari, ofm, custode del convento Chiesa Nuova.

Padre Francesco De Lazzari

Città romana, Città cristiana, Città di

S. Francesco e di S. Chiara. Dio ha suscitato questi due Santi non solo per la loro Città ma per il mondo. Perché Dio pensa alla grande e non secondo i nostri modesti schemi. Dopo Francesco e Chiara, Assisi diventa Città universale: patria di tutti i popoli, luogo di preghiera di tutte le religioni, spazio di incontro di ogni ceto sociale, cattedra di dialogo e di cultura. Miracolo e mistero: Francesco avvicina per attrazione. Spesso inspiegabile. Francesco, infatti, si sentiva fratello di tutti. Tutti, come lui, si possono sentire fratelli, tutti possono vivere come fratelli. Sarebbe il trionfo della pace, della nostra umanità. L’identità più comune a tutti, infatti, è la nostra umanità. Da questa è partito Francesco per arrivare alla scoperta della paternità di Dio, padre di tutti gli uomini. “Padre nostro che sei nei cieli”, proclama davanti al Vescovo, ai genitori e ai presenti nel momento della sua spogliazione. Era il suo si a Dio. Un si che ha cambiato radicalmente la storia di Assisi, e l’ha resa grande. Parafrasando quanto scrive Matteo nel suo Vangelo di Betlemme, si potrebbe dire ad Assisi: E tu, Assisi, terra d’Italia, non sei davvero l’ultima

delle città dell’Umbria. Da te nascerà un “nuovo Sole” che porterà nel mondo la mia luce. Assisi: davvero grande evento di Dio, evento permanentemente fecondo. Ma chi è Francesco, chi è Chiara, chi è Assisi? Per Francesco la risposta l’hanno data i suoi contemporanei. L’hanno conosciuto. Hanno riconosciuto in lui l’ “Alter Christus”. Non un “altro” Cristo. Non ci può essere. Solo Lui è il Cristo Redentore e Salvatore di tutti. Dio, in Francesco, ha riproposto al mondo l’immagine viva del suo Figlio Gesù. Francesco, con il suo sì nel momento della spogliazione, ha accettato di esserlo. Egli, infatti, con la sua vita ripropone Cristo non solo ai suoi contemporanei, ma da otto secoli, a tutti. E noi tutti siamo diventati suoi contemporanei perché egli è diventato nostro contemporaneo: è la missione che Dio gli ha affidato. Francesco l’ha vissuta in prima persona, ha risposto in pienezza alla grazia. Vive la sua missione per mezzo dei suoi seguaci sparsi in tutto il mondo. La vive in chiunque si mette alla scuola dei suoi valori umani e cristiani. Per questo Assisi, dopo di lui, si presenta come Città santa, come santuario mondiale. Senza sostituire nessuno, abbraccia tutti. Perché casa di tutti. E Francesco ne è la sua più vera e qualificata identità, sorgente e

motivo ispirazionale per la vita della Città e per la sua missione. Sì, per la sua missione, che è solo sua e di nessun’altra Città al mondo. Responsabilità impegnativa per i suoi figli e per quanti sono chiamati a custodire i luoghi che accolsero la manifestazione di Dio in Francesco e Chiara. Se in Assisi anche le pietre parlano, tanto più sono chiamate a parlare le persone che vi abitano e che l’amministrano. Assisi, Città della pace, del dialogo, del rispetto del creato, ma, soprattutto, Città dello spirito, della preghiera, della misericordia, del Perdono;


Chiesa Insieme

si fa vita

Itinerari francescani

dell’accoglienza festosa, del sorriso che saluta come Francesco: “Il Signore ti dia pace”. Perché i valori di Francesco sono i valori del Vangelo. E il Vangelo, per lui, è una persona: Gesù Signore, povero, crocifisso, risorto. Non esiste un Francesco senza Cristo. Come non esisterebbe una Chiesa senza Cristo. Nessuno si può dimenticare di questo. Significherebbe sfruttare i Santi Francesco e Chiara, trasgredire la missione essenzialmente spirituale di questa Città. Anche per questo Assisi, Francesco e Chiara sono attuali. Chi viene ad Assisi, o in pellegrinaggio o ad ammirare l’arte, fiorita abbondantemente dopo Francesco, desidera incontrare lui e Chiara, respirare la spiritualità che lui e Chiara hanno vissuto per diffondere il profumo di Cristo vocazione e missione di ogni cristiano. Fa sempre una certa impressione la lettura della benedizione di Francesco alla Città. Durante il trasferimento alla Porziuncola, “per rendere a Dio lo spirito della vita là dove aveva ricevuto lo spirito della grazia”, Francesco fa fermare coloro che portavano la lettiga, si fa voltare verso la Città. La benedice: “Benedetta sii tu da Dio, città santa, perché per te molte anime si salveranno, e in te molti servi di Dio abiteranno e molti saranno eletti al Regno della vita eterna” (FF1944). In altra versione, Francesco, dopo aver accennato alla presenza nel territorio di uomini malfamati, così si esprime: “Signore... vedo che per la tua

febbraio 2017

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copiosa misericordia, nel tempo che a Te è piaciuto, hai mostrato in essa la sovrabbondanza della tua misericordia, così che è diventata luogo e dimora di quelli che ti conoscono, e danno gloria al tuo nome, e spandono profumo di vita santa, di retta dottrina e buona fama in tutto il popolo cristiano. Io ti prego, dunque, Signore Gesù Cristo, Padre delle misericordie, di non guardare alla nostra ingratitudine, ma di ricordare solo l’abbondanza della tua misericordia che in essa hai dimostrato, perché essa sia sempre luogo e dimora di coloro che ti conoscono e glorificano il tuo nome benedetto e glorioso nei secoli dei secoli. Amen” (FF 1546.1824). Parole profetiche pronunziate quasi ottocento anni fa. Parole programmatiche: “luogo e dimora di quelli che ti conoscono… e spandono profumo di vita santa, di retta dottrina e buona fama in tutto il popolo cristiano”. Parole di speranza perché solcate dall’abbondanza della misericordia di Dio”. Parole di sicura salvezza eterna: “Molti saranno eletti al Regno della vita eterna”. Dunque, Assisi Città della speranza, della misericordia, della pace pasquale di Cristo e della salvezza futura, il Paradiso. La Porziuncola, cuore pulsante di Francesco e del Francescanesimo, ne è il cuore. Perché “Luogo veramente santo” e “Porta della vita etena”.

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Chiesa Insieme 18 febbraio 2017

Parrocchie

san benedetto Il punto anche sulle prospettive dell’uso degli ampi locali della struttura Gualdese

Festa di popolo per san Giovanni Bosco Alberto Cecconi

GUALDO TADINO – Una festa speciale e gioiosa quella svoltasi domenica 29 gennaio a Gualdo Tadino. Si è festeggiato San Giovanni Bosco e, per l’occasione, si è fatto il punto sulle prospettive dell’uso degli ampi locali che presto verranno donati dai Salesiani alla parrocchia di San Benedetto. E che da qualche anno vengono gestiti con successo dall’associazione “Educare alla vita buona”, della quale fanno parte diversi gruppi e sodalizi gualdesi (tra cui scout dell’Agesci, Acr, Cl). Momento centrale è stata la concelebrazione eucaristica dei sacerdoti della parrocchia e del vicario generale monsignor Maurio Saba, presieduta dal nostro vescovo Domenico, nella gremita basilica di San Benedetto. C’erano centinaia di ragazzi, genitori, volontari

che frequentano l’oratorio ed il teatro “Don Bosco”. Il vescovo, nell’omelia, ha parlato di “gioia”, che si basa su Gesù Cristo, il Salvatore; ed ha commentato il Vangelo delle Beatitudini, invitando tutti ad essere “poveri in spirito” ed agenti di pace, a cominciare dalla famiglia. Nella successiva riunione nell’oratorio, il presidente Umberto Balloni ha parlato delle numerose attività svolte, dell’impegno di tanti laici volontari e delle diverse associazioni, a livello formativo, ricreati-

san rufino

vo, culturale e di promozione sociale, rivolte prioritariamente ai giovani, ma capaci di coinvolgere tutta la città. “Abbiamo ridato vita a questa struttura- ha detto- ma ora bisogna darle un’anima”, con associazioni e gruppi, una diecina, che hanno operato in autonomia. Giovanni Carlotti dell’Azione cattolica ha parlato del “bel clima di collaborazione”; Simone Cappellini degli scout (sono oltre 170) che frequentano i locali comuni. Il vescovo Sorrentino ha elogiato l’impegno dei tanti volontari in questa opera: “E’ una perla della Diocesi, una realtà di eccezionali promesse, esprime e testimonia che la Chiesa non è clericale, è di tutti i battezzati, coi preti chiamati ad essere missionari qui; l’oratorio diventa un dialogo con Dio, con lo Spirito Santo che mette in armonia linguaggi diversi”. Si è chiuso con il pranzo sociale, al quale hanno partecipato oltre 100 soci dell’associazione “Educare alla vita buona”. 3

Giovani alla ribalta nell’unità assisana ASSISI - - Nell’unità pastorale di san Rufino-san Vitale sta crescendo un gruppo giovanile guidato da parroco e viceparroco che, attraverso diverse attività, cammina con e verso il Signore. Incastonate in un cammino annuale di catechesi e preghiera (in particolare adorazione eucaristica) hanno luogo iniziative di lavoro per i poveri quasi con cadenza mensile, al fine di educare alla carità il cuore dei giovani, degli animatori e di tutta la comunità. Durante l’anno 2015-2016 i ragazzi della parrocchia si sono impegnati dapprima nella colletta alimentare nei supermercati della zona, poi nella vendita di torte preparate da

alunni e professori dell’Istituto Alberghiero di Assisi, nella vendita di arance casa per casa raccolte e distribuite dall’Operazione Mato Grosso in Calabria, nell’autolavaggio allestito davanti alla Cattedrale. Quest’anno è stata organizzata una

cena di beneficenza in prossimità delle vacanze natalizie. Alcuni docenti e alunni dell’Istituto Alberghiero hanno cucinato i piatti e i giovani della parrocchia hanno allestito l’ambiente e servito ai tavoli. Questi stessi ragazzi hanno portato di persona il ricavato ai terremotati di Norcia, consegnandolo al parroco di uno dei paesi colpiti perché venga utilizzato per realizzare vari progetti di costruzione. Un’altra dimensione importante del gruppo giovani è l’animazione della Santa Messa attraverso il canto e la musica: è il canale per accogliere e testimoniare la gioia della vita con Cristo.

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Chiesa Insieme

News Santuario della Spogliazione Primo piano su TV2000

ASSISI – Per la prima volta, dalla data della sua istituzione, il Santuario della Spogliazione di Assisi approda in televisione ed esattamente nel programma di informazione “Bel tempo si spera”, andato in onda lunedì 23 gennaio su Tv2000, che ha dedicato un intero spazio alla Spogliazione di Francesco e al nuovo Santuario. La presentatrice ha ripercorso tutti i passati che hanno portato all’istituzione di questo

Santuario da parte del vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino che, con una lettera pastorale datata 25 dicembre, ne ha dato l’annuncio. In studio alla presenza della teologa, suor Roberta Vinerba, si è parlato del gesto radicale di Francesco mentre l’inviata visitava con padre Matteo Siro, ministro provinciale dei frati Cappuccini che si occupano del Santuario, i luoghi che riportano a quel gesto avvenuto nel palazzo vescovile. A seguire l’intervista al vescovo Sorrentino e l’illustrazione storico-artistica dei luoghi e delle opere contenute da parte di Francesca Cerri, direttrice dell’ufficio beni culturali della diocesi. Per rivedere le interviste e il programma dedicato al santuario della Spogliazione basta andare sul sito della diocesi (www.diocesiassisi.it) nello spazio delle interviste: “L’Eco della Diocesi”.3

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NUOVE NOMINE DEL VESCOVO ASSISI – Con decreto del primo gennaio il vescovo della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino ha nominato a tempo indeterminato il presbitero P.D. Andrea Davide Cardin, O.S.B., amministratore parrocchiale della Parrocchia “San Pietro” avente sede in Assisi. Con un decreto efficace dal 31 gennaio il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino ha nominato a tempo indeterminato, vicario parrocchiale della parrocchia “San Francesco d’Assisi” in Rivotorto, padre Silvestru Borsa, o.f.m. conv.. Con un altro decreto ha poi nominato il presbitero Rocha Candeira do Carmo Saulo de Tarso, a tempo determinato di tre anni vicario parrocchiale della parrocchia “Assunzione di Maria” in Nocera Umbra (PG), in sostituzione di padre Galindo De Souza Tadeu.3

Quando la comunicazione è speranza e positività

Messaggio del Papa e del vescovo per il patrono dei giornalisti

UN PASSAGGIO PER GLI ANZIANI FOSSATO DI VICO – - Il presidente del circolo Acli “Ora et Labora” ha ritirato presso la filiale Fiat Satiri di Gualdo Tadino un’autovettura Panda 4x4 diesel. L’autovettura è stata co-finanziata dalla Fondazione “Cassa di Risparmio di Perugia”. Rientra nel progetto: Anziani meno soli. Avrà la funzione di sostenere le persone anziane che, non muniti di mezzo di trasporto proprio, avessero la necessità di bisogni personali (spesa alimentare, visite mediche nel comune e fuori comune, acquisto medicinali, visite ai propri cari…). Per il momento è parcheggiata davanti alla nostra sede. Con la prossima riunione di Presidenza verrà deliberato il piano per l’organizzazione del servizio. 3

ASSISI - Anche il vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino si unisce alle considerazioni del Santo Padre in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Già un anno fa il presule ebbe a sottolineare l’importanza di veicolare “belle notizie, informazioni positive proporio perché la gente ha bisogno di fiducia e speranza”. Il Santo Padre da parte sua ha detto: “Non temere, perché io sono con te” (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo. Questo il tema della 51esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali che si celebrerà il 28 maggio. Il Papa invita a “spezzare il circolo vizioso dell’angoscia e arginare la spirale della paura, frutto dell’abitudine a fissare l’attenzione” sulle cattive notizie: guerre, terrorismo, scandali e fallimenti nelle vicende umane. Quando la narrazione della realtà si appiattisce completamente sulla dinamica della negatività “dove vale la logica

che una buona notizia non fa presa e dunque non è una notizia, e dove il dramma del dolore e il mistero del male vengono facilmente spettacolarizzati”, il rischio è di “essere tentati di anestetizzare la coscienza o di scivolare nella disperazione. Lo sforzo, scrive il Papa, deve essere orientato a “oltrepassare quel sentimento di malumore e di rassegnazione che spesso ci afferra, gettandoci nell’apatia, ingenerando paure o l’impressione che al male non si possa porre limite”.

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Chiesa Insieme 20 febbraio 2017

APPUNTAMENTI - FEBBRAIO / marzo 2017 9 Gio - 5.a Tempo Ordinario

Nocera Umbra: celebrazioni in onore del patrono san Rinaldo

10 Ven - 5.a Tempo Ordinario 11 Sab - 5.a Tempo Ordinario

25a Giornata del malato

12 Dom - 6.a Domenica Tempo Ordinario

Ritiro diocesano - aperto a tutti organizzato dalle CMFV e la Pastorale famialiare. Domus Laetitiae - Assisi - ore 9.00

13 Lun - 6.a Tempo Ordinario 14 Mar - 6.a Tempo Ordinario 15 Mer - 6.a Tempo Ordinario 16 Gio - 6.a Tempo Ordinario 17 Ven - 6.a Tempo Ordinario 18 Sab - 6.a Tempo Ordinario

Scuola socio-politica: ore 10.00 presso l’Istituto Serafico

19 Dom - 7.a Domenica Tempo Ordinario 20 Lun - 7.a Tempo Ordinario 21 Mar - 7.a Tempo Ordinario 22 Mer - 7.a Tempo Ordinario 23 Gio - 7.a Tempo Ordinario 24 Ven - 7.a Tempo Ordinario 25 Sab - 7.a Tempo Ordinario 26 Dom - 8.a Domenica Tempo Ordinario 27 Lun - 8.a Tempo Ordinario

Scuola socio-politica: ore 19.00 presso l’Istituto Serafico

28 Mar Carnevale. - 8.a Tempo Ordinario MARZO 1 Mer - MERCOLEDI' DELLE CENERI

Celebrazione delle Ceneri alle ore 21.00 a San Rufino

2 Gio - giovedì dopo le Ceneri

Museo diocesano, presso l’oratorio di Santa Chiarella ore 16.00 Fabrizio De Andrè: Ricordi, racconti, ascolto, parte seconda.

3 Ven - venerdì dopo le Ceneri 4 Sab - sabato dopo le Ceneri 5 Dom - 1.a Domenica di Quaresima 6 Lun - 1.a di Quaresima 7 Mar - 1.a di Quaresima 8 Mer - 1.a di Quaresima 9 Gio - 1.a di Quaresima 10 Ven - 1.a di Quaresima 11 Sab - 1.a di Quaresima 12 Dom - 2.a Domenica di Quaresima

AVV I S O Chi ha rinnovato l’abbonamento all’assemblea diocesana o nei mesi di ottobre, novembre e dicembre NON deve effettuare ora il versamento per il 2017 IL TUO ABBONAMENTO AL MENSILE CHIESA INSIEME È SCADUTO? ECCO COME RINNOVARLO SUBITO!

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