Pmi live n. 17

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Anno III - N.17 - LUGLIO - AGOSTO 2012 spedizione in abbonamento postale art. 1, legge 46/04 del 27/02/2004 Registrazione n째 921/2009 presso il Tribunale di Latina

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In questo numero: Editoriale pag. 3 FIERI DI ESSERE ITALIANI Se difendiamo e valorizziamo il nostro patrimonio più prezioso

L’intervista pagg. 4/7 SPOSTIAMO LA FRONTIERA DELLA CONOSCENZA Intervista al presidente del CNR, Luigi Nicolais SERVE UNA INDUSTRIA NAZIONALE DI QUALITÀ E COMPETITIVA Intervista all’Onorevole Marco Airaghi, Consigliere di Amministrazione dell’ASI e Direttore generale dell’Agenzia Industrie Difesa

Aerospazio pagg. 8/9 L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA SALVERA’ L’ITALIA A Roma il 26 giugno si è svolta l’Assemblea dell’AIAD

Dentro le PMI pagg. 10/11 UN’AZIENDA DA COMPETIZIONE Intervista al presidente di BMC Air Filters Srl, Gaetano Bergami

Notte d’Estate L’acqua della fonte suona il suo tamburo d’argento. Gli alberi tessono il vento e i fiori lo tingono di profumo. Una ragnatela immensa fa della luna una stella.

Difesa

arcia Lorca Federico G

pagg. 12/13 L’UNIVERSITA’ A SOSTEGNO DELLE FORZE ARMATE A Tor Vergata il Master Internazionale di II Livello in “Protezione da eventi CBRNe” L’ITALIA AI PRIMI POSTI NEL CONTRASTO AL TRAFFICO DI DROGA A Roma il Workshop “Il Contributo dell’Esperienza e della Tecnologia Italiana nel Contrasto al Traffico Internazionale di Droga”

Aperture pag. 14

Registrazione: presso il Tribunale di Latina - n° 921/2009 Direttore responsabile: Roberta Busatto direttore@pmilive.it Redazione: Coop. Editoriale “Barra Spaziatrice” redazione@pmilive.it Art direction - Graphic: Pier Paolo Bigioni Vincenzo Schiano Moriello

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FIERI DI ESSERE ITALIANI Se difendiamo e valorizziamo il nostro patrimonio più prezioso

Notte d’Estate Una poesia di Federico Garcia Lorca

PMI Live: anno III numero 17 bimestrale LUGLIO - AGOSTO 2012

Buona estate dalla redazione di PMI Live! Che sia un’estate di acqua, vento, profumi e stelle.

Foto editoriale: Francesco Rastrelli Stampa: Nuova Grafica 87 Via del Tavolato Snc 04014 Pontinia (LT) Editore: Coop. Editoriale “Barra Spaziatrice” info@barraspaziatrice.it iscritta al roc in data 25/10/2011 con numero 21618

Scriviamo questo articolo a pochi giorni dal varo da parte del alto contenuto culturale e tecnologico. Speriamo che sia Governo Monti della Spending Review. Si prevedono unanime la levata di scudi a sua protezione e la scelta di tagli alla spesa pubblica per 25 miliardi di euro nei individuare forme nuove di sostegno e promozione. prossimi tre anni. Tutti i nostri interlocutori in questo numero di PMI “ETIAM CAPILLUS Un obiettivo ambizioso che già però scontenta Live sembrano concordare con noi. qualcuno. Avremo certamente modo di approConcorda certamente, insieme al Presidente NicoUNUS HABET fondire l’argomento nei prossimi numeri del lais, l’Onorevole Marco Airaghi, componente del UMBRAM SUAM” giornale, attendendo una definizione più chiara CDA dell’ASI e Direttore Generale dell’Agenzia In(dalle “Sententiae” di Pubilio Siro, delle misure. dustrie Difesa, nella sua intervista a pagina 6. mimo del 1° secolo a.C.) Ci auguriamo che la scure non crei danni irrepaConcorda la più importante associazione di imrabili, colpendo eccessivamente la ricerca e l’innoprese legate alla Difesa e all’Aerospazio, l’AIAD, vazione. che individua nell’elevato tasso tecnologico della In questo numero abbiamo l’onore di ospitare, a pochi nostra industria il vero presidio nei confronti del mermesi dal suo insediamento, il professor Nicolais, Presidencato internazionale e della crisi (pagina 8). te del CNR, il più importante Ente di ricerca italiana e tra i più im- Concordano Gaetano Bergami, Presidente della BMC Air Filters, la portanti d’Europa. Il valore aggiunto che i numerosi dipartimenti PMI raccontata a pagina 10 e i protagonisti della rubrica della diapportano alle attività del nostro Paese è notevole e, stando anche fesa, in questo numero dedicato alla Protezione da eventi CBRNe. alle promesse del neopresidente, può crescere ancora. I tagli an- La calda estate è arrivata annunciata da Scipione, Caronte e Lucifenunciati dalla manovra del Governo al CNR di sessanta milioni di ro. Ci apprestiamo a viverla confidando in un autunno all’insegna euro in tre anni ci preoccupano molto. dell’anticiclone della ripresa. La fierezza di essere Italiani resiste solo di fronte alla ricchezza del nostro patrimonio intellettuale, imprenditoriale e produttivo ad Roberta Busatto

Sito web: www.pmilive.com Editoriale

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Spostiamo LA FRONTIERA DELLA CONOSCENZA Intervista al presidente del CNR, Luigi Nicolais

Da pochi mesi presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il professor Luigi Nicolais è da tanti anni protagonista del sistema economico e politico del nostro Paese. Ed è persona di grande competenza e intelligenza. Il Distretto tecnologico che ha fondato e presieduto fino a qualche mese fa, l’IMAST della Campania dedicato ai materiali polimerici e compositi, è certamente tra i più vivaci di cui dispone l’Italia. Oggi inizia per lui una nuova, importantissima avventura, per la quale gli rivolgiamo i nostri più sinceri auguri. Costituito nel 1923, trasformato nel 1945 in organo dello Stato, dal 2003 il CNR è “ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese”. Affidiamo a questa intervista obiettivi e riflessioni del nuovo presidente.

Qual è la sua opinione in merito al ruolo delle PMI all’interno del sistema produttivo italiano? “Un Paese come il nostro necessita che le PMI, soprattutto quelle che puntano sulla qualità della produzione, accedano al mondo della ricerca. La Piccola e Media Impresa non ha spesso la forza economica di investire in proprio in tal senso ma ha certamente la forza tecnica per poter interagire con chi fa ricerca. Nel contesto internazionale la subfornitrice è un’impresa che tende a scomparire e la grande azienda non ha più necessità di trasferire parti della produzione a terzi, ma di avere qualcuno che progetti, realizzi, verifichi prima e durante la vita, un prodotto completo. La PMI diventa così impresa di piccole dimensioni ma con le stesse responsabilità della grande ed ha ancora di più la necessità di interfacciarsi con il mondo della ricerca per avere informazioni sulle nuove tecnologie e sui materiali più innovativi. Nel Mondo si è vissuta una fase di transizione in questa direzione da tempo, in Italia si fa più fatica. Il cambiamento deve essere culturale. In alcuni settori più avanzati, come quello aeronautico, in parte sta funzionando in questo modo, già le PMI sono in grado di interagire con un mondo più complesso”. Come descriverebbe le PMI italiane? “Le PMI sono top class capaci di investire. In generale hanno il difetto di essere estremamente piccole e di avere tante figure funzionali concentrate in una sola persona. Abbiamo la necessità di farle crescere. In questi anni ho spinto molto affinché si ag-

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gregassero in consorzi, si presentassero insieme nel mercato nazionale e in quelli internazionali, anche per evitare una distribuzione a pioggia di finanziamenti”. La situazione italiana è omogenea o si notano differenze per area geografica? “Si notano differenze di distribuzione territoriale delle PMI. Nel nord c’è una maggiore vivacità di imprese medie, al sud ci sono imprese molto piccole e una scarsa presenza di grandi. La piccola non ha la spinta ad aumentare le sue dimensioni perché non c’è una vera e propria filiera produttiva. Le grandi aziende hanno la responsabilità di far crescere le PMI, anche prevedendo dei finanziamenti specifici. Per fare questo serve però l’individuazione delle aree tecnologiche in cui le grandi vogliono investire per fare in modo che all’offerta corrisponda una adeguata domanda”. Quale contributo può dare il CNR in tal senso? “Il CNR oggi ha la necessità di porre attenzione sui risultati della ricerca prodotta, non fermandosi alla presentazione in convegni tra addetti ai lavori ma spostando ogni volta sempre di più la frontiera della conoscenza. Oggi non basta inventare nuove conoscenze, è necessario intravederne subito l’utilità. Il ricercatore deve vestirsi dell’umiltà dell’uomo di marketing e andare a parlare con le imprese per sollecitarle all’uso della ricerca prodotta. Il ricercatore universitario ha l’obiettivo di formare la nuova classe dirigente deputata all’insegnamento con continui aggiornamenti. Il ricercatore del CNR e dei suoi dipartimenti ha la missione di utilizzare i risultati per aiutare il Paese a crescere, mantenendo fermo il prerequisito di creare nuova conoscenza”. La forza dell’Ente che ora presiede spesso viene sottovalutata nel nostro Paese. “Il CNR è il primo ente pubblico di ricerca non universitario in Italia e il quinto in Europa. E’ il diciottesimo al mondo per produzione scientifica. Il contributo annuale di circa 550 milioni di

euro stanziato dal MIUR è amplificato dal reperimento di risorse finanziarie esterne derivanti da appalti, dalla cooperazione con il mondo industriale, per lo più di grandi dimensioni, dalla partecipazione a progetti di ricerca europei e da altre fonti esterne, con un fattore di amplificazione pari a 1,8, che fa sì che le risorse complessive a disposizione ammontino a circa 1 miliardo di euro. Sono circa 10.000 i lavoratori che ruotano attorno al CNR, tra ricercatori (quasi la metà), studenti, amministrativi e indotto. Sono più di 100 gli Istituti, attivi nei principali settori della ricerca scientifica e umanistica, strutturati intorno a undici tematiche strategiche: Terra e Ambiente, Energia e Trasporti, Agroalimentare, Medicina, Scienze della vita, Progettazione molecolare, Materiali e dispositivi, Sistemi di produzione, Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, Identità culturale, Patrimonio culturale. La portata del contributo del CNR è evidente nell’ultimo bando MIUR sulle smart cities in cui dei 36 progetti premiati, 28 hanno visto la nostra partecipazione”. Quali iniziative avete oggi in essere? “Abbiamo siglato un accordo con la Società chimica in Arabia Saudita. Stiamo per siglarne uno con tutte le regioni italiane per fare in modo che queste dispongano delle conoscenze e delle capacità del CNR. Siamo in contatto con ENEL e Alenia nell’aerospazio. Stiamo siglando un accordo con Confindustria. Per il resto, ho bisogno di un po’ di tempo per organizzarmi, sono

solo tre mesi che sono qui!”. Quali sono i principali obiettivi del suo mandato? “Che tra i ricercatori del CNR e dell’Università ci sia un rapporto di equivalenza e si possa stabilire un flusso costante di conoscenze e informazioni tra loro. Che il CNR sia più usato dal Paese, che si dia più valore ad un Ente che a sua volta produce valore e che ci sia una interazione maggiore intorno ai progetti di ricerca. E ovviamente che il CNR contribuisca sempre di più allo sviluppo economico, sociale e culturale dell’Italia”. Fino a pochi mesi fa lei è stato il presidente di uno dei distretti tecnologici più virtuosi, ritiene ancora valida la forma distretto? “L’idea dei distretti è molto moderna. Serve a ridurre il tempo di applicazione di una conoscenza, che è una variabile importante, soprattutto oggi. I distretti accorciano la catena perché si ritrovano insieme chi produce conoscenze e chi le usa. Le istituzioni dovrebbero concentrarsi sulle eccellenze territoriali; sono necessarie scelte politiche che individuino i settori prioritari su cui investire. Il recente bando MIUR sembra andare in questa direzione. La messa in rete tra i distretti e la creazione di un cluster che li comprenda, eliminerebbe il problema di avere troppi distretti in Italia”. Roberta Busatto

LUIGI NICOLAIS Ingegnere chimico, si è laureato all’Università Federico II di Napoli. Professore ordinario di tecnologia dei polimeri e di scienza e tecnologia dei materiali nella stessa Università, è stato Direttore del Dipartimento di Ingegneria dei materiali e della produzione, Presidente del corso di laurea in Ingegneria dei materiali e del dottorato di ricerca in Biomateriali, componente del Senato Accademico e Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie. Negli Stati Uniti, dal 1981 al 2003 è stato Professore aggiunto al Dipartimento di Ingegneria Chimica presso la “University of Washington” (Seattle) e dal 1986 al 2004 Professore aggiunto all’ “Institute of Materials Science - University of Connecticut di Storrs”. È stato fondatore e Direttore dell’Istituto per i materiali compositi e biomedici del CNR. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali tra i quali quello della Society for the Advancement of Materials and Process Engineering (SAMPE) per il servizio reso alla conoscenza ed allo svi-

luppo dei materiali compositi ed il loro uso. Nel 2000 è stato nominato fellow presso l’American institute for Medical and Biomedical Engineering (AIMBE), e fellow del Biomaterials Science and Engineering (BSE); nello stesso anno, ha ricevuto il George Winter award dell’ESB, European Society for Biomaterials. È tra gli scienziati italiani maggiormente citati al mondo. Ha scritto 7 monografie scientifiche oltre a 400 pubblicazioni su riviste internazionali. Ha depositato 25 brevetti nel settore delle nuove tecnologie e dei materiali compositi. È stato componente del Comitato scientifico di numerose istituzioni tra le quali Federchimica, Confindustria, Alenia, Swedish institute of composites ed ENEA. Fa parte di numerose società professionali nazionali e internazionali tra cui, l’American chemical society, la British society of rheology, l’American institute of chemical engineering, la Società italiana di biomateriali, la Società chimica italiana. Dal 2000 al 2005 è stato Assessore dell’Università e del-

la Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica e Nuova Economia, presso la Regione Campania. Dal 2004 al 2012 è stato Presidente e Fondatore dell’IMAST (distretto tecnologico sull’ingegneria dei materiali polimerici e strutture). Nel 2005 è nominato Presidente di Città della Scienza a Napoli e dell’Agenzia Regionale per le Tecnologie e l’Innovazione presso la Regione Puglia. Nel 2005 è stato insignito dell’onorificenza di Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, in quanto componente del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica, di cui fanno parte gli scienziati italiani più citati al mondo. Nel maggio 2006, nel secondo governo Prodi, è stato Ministro per le Riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione. E’ stato Deputato della Repubblica nella legislatura in corso e vice-Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati fino al 23 febbraio 2012. Da qualche mese è Presidente del CNR.

L’intervista

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E’ un interesse imprescindibile per le istituzioni e per i grandi gruppi sistemisti che devono necessariamente essere sempre più competitivi per affrontare le sfide globali. Oggi per affrontare la sfida ai paesi emersi nel mantenimento di importanti fette di mercato globale, non basta la tradizionale competenza produttiva ma è necessaria una reale efficienza competitiva. Credo che per raggiungerla i grandi gruppi debbano appoggiarsi per alcune produzioni e alcuni servizi alle PMI, che per definizione stessa possono essere più leggere e più economiche. Il tutto però funziona solo se abbiamo tenuto allo state of the art delle tecnologie globali le imprese nazionali”.

eccellenza tecnologica importante. Una operazione di tutela delle capacità della PMI necessita però anche della importante e parallela azione delle stesse, che devono imparare a fare un vero sistema tra loro con una forza associativa più coesa e più fattiva”.

Quali sono le principali iniziative concrete già intraprese nei due ambiti? “L’ASI ha stabilito che ogni propria gara d’appalto preveda preliminarmente che l’aggiudicatario trasferisca una quota alle PMI. In gare recentemente assegnate tale prassi si è concretizzata, avendo previsto un punteggio in base all’evidenza di tale trasferimento. Infine, ASI ha recentemente aperto una serie di bandi rivolti esclusivamente alle PMI. Anche Segredifesa nella sua attività istituQual è lo stato dei rapporti tra queste zionale di sostegno all’industria nazionale istituzioni nazionali e PMI? da tempo con grande consapevolezza svol“Ad oggi non è gestibile un rapporto diretto ge le sue acquisizioni con la stessa attenziotra grandi enti e PMI, ma è immediatamente ne alle PMI italiane”. opportuno consolidare la prassi dell’obbligatorietà per i grandi player che acquisisco- Come risponde alla critica di una scarsa no commesse cospicue del trasferimento di autosufficienza italiana nella definizione una percentuale fissa di subappalto alle PMI. delle proprie strategie? La semplice valutazione economica non “L’Italia è indipendente nello sviluppo di deve essere sufficiente. Credo che le agen- programmi spaziali e della difesa. Non siazie abbiano anche l’onere di verificare che mo e non saremo mai un Paese a responsubappalti trasferiti siano anche di qualità sabilità limitata. Questo non vuol dire in e non solo scelti per la quantità. Il subap- nessun modo di essere in presenza di una palto deve contenere sempre un livello di tentazione di deriva autarchica. Sarebbe

SERVE UNA INDUSTRIA NAZIONALE DI QUALITÀ E COMPETITIVA Intervista all’Onorevole Marco Airaghi, Consigliere di Amministrazione dell’ASI e Direttore generale dell’Agenzia Industrie Difesa

E’ trascorso poco più di un anno da quando abbiamo intervistato per la prima volta l’Onorevole Airaghi. Tutti i contenuti affrontati sono più che mai attuali anche oggi: integrazione tra istituzioni e imprese, maggiore attenzione alle PMI, dualità delle tecnologie tra spazio e difesa. Già allora si individuavano alcune strade necessarie per uscire dalla

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L’intervista

zione delle istituzioni italiane dell’aerospazio e della difesa alle PMI? “Attualmente c’è una grande consapevolezza da parte del Ministero della Difesa e dell’ASI dell’assoluta necessità di dare attenzione al sistema nazionale delle PMI appartenenti ai settori ad alta tecnologia, in partiOnorevole, le sembra migliorata l’atten- colare dell’aerospazio e della difesa. crisi. Oggi, quelle strade si sono fatte più concrete e più concreta è la consapevolezza di quanto la crisi debba cambiare il nostro modo di programmare e agire. E’ questo che emerge con determinazione dalle parole del nostro intervistato.

anacronistico e stupido. La ormai acclarata difficoltà finanziaria generalizzata delle istituzioni dei Paesi occidentali impone di fare sistema anche a questo livello. Ed è inevitabile fare delle scelte. Le istituzioni devono valutare con attenzione le capacità di cui il Paese abbia realmente bisogno e su quelle concentrare le risorse finanziarie. Per le altre necessità, in seconda battuta, è inevitabile l’appoggio a sistemi internazionali, europei e mondiali. Il secondo passo è valutare quali capacità tecnologiche debbano essere sviluppate dall’industria nazionale e su quali l’industria nazionale non solo possieda le tecnologie all’avanguardia ma sia anche realmente competitiva. Dove ciò non accadesse, la necessità di aprirsi alla competizione internazionale è la conseguenza inevitabile e deriva da una difficoltà congiunturale, che impone di utilizzare nel miglior modo possibile le risorse dei cittadini”. La crisi finanziaria ha colpito anche l’ASI? “Purtroppo l’Agenzia deve rivedere al ribasso i suoi ambiziosi programmi a causa dei pesanti tagli di bilancio che sono imposti dalla riduzione dei finanziamenti ricevuti dal MIUR in virtù delle note difficoltà finanziarie dello Stato”. Piera Zocchi

MARCO AIRAGHI Nato a Gorla Minore in provincia di Varese il 19 febbraio 1959, ha conseguito la laurea in ingegneria meccanica, con indirizzo costruttivo generale, nel 1982 presso il Politecnico di Milano. E’ iscritto all’albo degli ingegneri della Provincia di Varese. Ha lavorato nel settore metalmeccanico come responsabile tecnico, responsabile manutenzione ed impianti e, successivamente, come Direttore di Stabilimento, export manager e responsabile marketing. Eletto deputato nella XIV legislatura (2001-2006, è stato membro della X Commissione (Attività Produttive); della XIV Commissione (Politiche dell’Unione Europea); della Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e del Comitato per la valutazione delle scelte Scientifiche e Tecnologiche (VAST).

Riconfermato nella XV legislatura (2006-2008, Circoscrizione Lombardia II) è stato Segretario della XIV Commissione; membro del Comitato VAST e del Comitato Schengen. Subentrato nel febbraio 2012 anche nella XVI legislatura, ha optato per la rinuncia alla carica, preferendo continuare la sua attività al Ministero della Difesa ed all’ASI. Presidente della Consulta Nazionale per l’Aerospazio. Dal giugno 2008 è Direttore Generale dell’Agenzia Industrie Difesa. Dal luglio 2008 l’On. Marco Airaghi è stato nominato Consigliere del Ministro della Difesa per le attività Aerospaziali, attività di cui si è occupato per anni come rappresentante del Parlamento. Dal gennaio 2010 è Componente del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

L’intervista

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L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA SALVERA’ L’ITALIA A Roma il 26 giugno si è svolta l’Assemblea dell’AIAD

Si è svolta il 26 Giugno 2012 a Roma, presso il Centro Alti Studi Difesa l’Assemblea ordinaria della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD). Una nutrita rappresentanza di imprese e istituzioni ha avuto modo di confrontarsi con le risultanze della ricca relazione di esercizio 2011 presentate dal Presidente di AIAD Remo Pertica. Diversi i qualificati relatori che non hanno fatto mancare il loro contributo, misurandosi in particolare intorno all’importanza della ricerca e dell’innovazione italiana nei settori di riferimento. Sono intervenuti, insieme al presidente Pertica, il Sottosegretario di Stato alla Difesa Filippo Milone, il Capo Dipartimento MIUR per l’Università, l’AFAM e la Ricerca Raffaele Liberali e il Segretario Generale dell’AIAD Carlo Festucci. Prima del suo intervento, il Sottosegretario Milone, ha voluto ricordare il Carabiniere Scelto Manuele Braj, deceduto il 25 Giugno 2012 in Afghanistan. L’importanza di tali Convegni “L’importanza di tali Convegni” ha dichiarato che rappresentano possibilità di incontro e di interscambio di idee e progetti, tesi all’affermazione dell’Industria italiana, in particolar modo nel settore della Difesa e sia all’interno del nostro Paese sia nel palcoscenico internazionale, ove per la bontà del servizio che offriamo rappresentiamo una delle eccellenze del settore”. L’Assemblea ha confermato la necessità di mantenere uno stretto coordinamento ed una condivisa visione strategica tra Difesa e Industria anche alla luce della difficile congiuntura finanziaria internazionale. Riportiamo di seguito un estratto della Relazione, rimandando al sito www.aiad.it per la versione completa. L’INDUSTRIA ITALIANA NEL CONTESTO GLOBALE Anche i risultati dell’industria italiana riflettono le medesime problematiche ed incertezze, con effetti differenziati a seconda delle aree di business, una modesta flessione della forza lavoro ed una sostanziale stabilità dei ricavi. Preme sottolineare che le criticità evidenziate sono dovute a fattori economici esterni degradati; mentre restano infatti intatte e solide le capacità tecnologiche e produttive del comparto, come ben evidenziato dai successi commerciali realizzati in diversi Paesi con prodotti all’avanguardia. L’industria italiana ha una dimensione di tutto rispetto, quarta in Europa e settima nel mondo.

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Si sottolinea peraltro che la proiezione manifatturiera delle imprese italiane va oltre i confini nazionali, in quanto le grandi imprese con capacità sistemistiche integrate, Finmeccanica, Fincantieri, IVECO, AVIO hanno acquisito sussidiarie in particolare in USA, Regno Unito e Polonia dove operano complessivamente circa 30.000 addetti. Per le peculiarità del business, anche la struttura dell’offerta nazionale è concentrata intorno ai 4 grandi gruppi sopracitati, ad alcune aziende medio-grandi con capacità autonome, ed a circa 120 aziende di piccole e medie dimensioni prevalentemente operanti nella supply chain ed in nicchie tecnologiche d’eccellenza. L’Italia dispone di un significativo presidio tecnologico e manifatturiero, competitivo e riconosciuto dai grandi players internazionali e dai mercati, che produce un saldo commerciale positivo e valore con un effetto di trascinamento per molti settori dell’economia italiana, grazie all’effetto indotto delle sue capacità tecnologiche e ingegneristiche in settori adiacenti quali la sicurezza, la logistica, il trasporto e l’energia. Le misure per adattarsi ad una difficile situazione di pressioni budgetarie, minor numero di programmi, crescente concorrenza e pressioni sui costi, hanno imposto alle imprese un maggiore sforzo competitivo tramite misure di ristrutturazione ed efficientamento, le quali però, per sprigionare la necessaria efficacia, devono necessariamente andare di pari passo con investimenti in innovazione sia di prodotto che dei processi industriali.

L’adattamento dell’offerta ad una nuova domanda che fa leva sulle applicazioni duali delle tecnologie sviluppate in ambito aerospaziale e difesa, sta comportando una riconfigurazione del comparto che va oltre i tradizionali mercati, con una focalizzazione delle attività di Ricerca e Sviluppo su nuove aree applicative, focalizzate sulle nuove modalità di trasporto aereo ibrido con la tecnologia tiltrotor, i sistemi non pilotati UAS, l’Information Technology per applicazioni di intelligence e cyber, nuovi materiali per l’aeronautica, la sensoristica. LE ESPORTAZIONI ITALIANE Si sottolinea in particolare che pur in presenza di un difficile contesto economicofinanziario ed una crescente competizione, la disponibilità di un portafoglio prodotti innovativo e competitivo ha fatto sì che le esportazioni militari italiane siano rimaste sostenute, confermando l’andamento all’interno della fascia di oscillazione negli anni 2008-2011 (media annua degli ordini a terzi per circa 3.700 milioni di € e delle consegne per circa 2.350 milioni di €). Nel 2011 si è registrata una modesta decrescita in valore delle operazioni effettuate verso terzi attestatesi intorno a 2.700 milioni di € ed un leggero aumento delle autorizzazioni rilasciate vero terzi pari a circa 3.000 milioni di €, mentre le esportazioni autorizzate concernenti i 21 programmi di co-produzione intergovernativi sono in decisa ripresa da 345 a 2.200 milioni di €, con riflessi positivi nel medio termine per il portafoglio ordini delle industrie. […] Sono esportazioni particolari quelle aerospaziali e della difesa, sia perché generano effetti di spill-over in altre aree dell’economia e del vivere quotidiano (si pensi solo alla telemedicina, alla sicurezza dei trasporti aerei, ferroviari o marittimi, ai nuovi materiali e applicazioni software), sia perché i sistemi venduti (si tratti di aerei, elicotteri o sistemi di controllo e sorveglianza) hanno una lunga vita operativa, anche di 30-40 anni, che genera ulteriori opportunità di lavoro per l’aggiornamento e la manutenzione degli stessi.

Remo Pertica

INVESTIMENTI IN TEMPI DI CRISI PER MANTENERE IL VANTAGGIO COMPETITIVO NELLA RIPRESA Oggi diventa essenziale, nonostante il ciclo economico depresso e le criticità finanziarie globali, riuscire a mantenere gli investimenti in Ricerca e Sviluppo per continuare ad innovare ed esportare anche in futuro, in mercati dove diversi Paesi emergenti o “nuovi entranti” diventano players in una competizione mondiale sempre più accesa e supportata dai rispettivi Governi. Il vantaggio tecnologico competitivo dei tradizionali Paesi in possesso di capacità industriali avanzate come il nostro settore di riferimento è essenziale che venga mantenuto se non rafforzato. E questo sia preservandone gli aspetti sovrani in relazione alle tecnologie critiche considerate essenziali per la sicurezza, non solo militare ma in quanto a capacità Hi-Tech per le ricadute sull’economia del Paese, ma allo stesso prevedendo un adeguato flusso di investimenti mirati alla crescita in settori avanzati ed emergenti con reali sbocchi di mercato. Infatti lo sviluppo ed il controllo delle nuove tecnologie rappresentano per l’industria un percorso obbligatorio per consolidare le attività e ridurre i costi di gestione dei processi e dei prodotti, avendo presente che le nuove tecnologie, in una visione più ampia, guidano ed influenzano l’innovazione a vantaggio della società e dei cittadini (si pensi all’ambiente con gli smart grids e le smart cities, le reti informatiche e di sicurezza delle infrastrutture negli aeroporti, i porti, le ferrovie, le comunicazioni e la navigazione con i satelliti). Per rispondere alle nuove esigenze alcune imprese hanno sviluppato nuovi modelli di business, integrando le proprie capacità tecnologiche, e grazie ai significativi progressi nello sviluppo dei materiali e delle tecnologie finalizzate ad esempio alla integrazione microelettronica, sono in grado di offrire soluzioni avanzate per molteplici dispositivi e piattaforme, rispondendo a requisiti di automazione, miniaturizzazione, interoperabilità, digitalizzazione, alte prestazioni, alta risoluzione, eco-efficienza, leggerezza, resistenza, elevato potenziale energetico, affidabilità, precisione. Si sottolinea il forte impulso dell’industria italiana del settore aerospaziale, difesa e sicurezza all’innovazione in partnership con

le PMI, i distretti tecnologici, le università, i centri di ricerca nazionali ed internazionali su macrotematiche come materiali intelligenti e compositi, microelettronica, infrarosso, autonomia e simulazione. Un importante driver dell’innovazione vicina al mercato è l’orientamento degli operatori a fare leva sulle proprie capacità di coordinamento ed integrazione in aree di business quali l’elettronica per la difesa e sicurezza (informazioni e comunicazioni, comando e controllo), sistemi di protezione e sicurezza (gestione delle crisi, protezione infrastrutture), sistemi di controllo e gestione della mobilità (aeroporti, ferrovie e trasporti multimodali), capacità smart (gestione energetica, della mobilità sostenibile, della sicurezza). PROPOSTE Per il futuro, oltre a garantire il compimento dei programmi in corso, è fondamentale assicurare risorse adeguate in Ricerca e Sviluppo per far partire nuovi programmi, di interesse strategico per il Paese e per l’industria nazionale, quali ad esempio: · UAV di lunga durata e media quota (MALE)  Sistemi di missione bordo-terra e sistemi di comunicazione; · nuovi sviluppi per l’elicottero AW169 e il tilt-rotor AW609; · sviluppo di un velivolo regionale turboprop di nuova generazione della fascia 50-90 posti; · tecnologie abilitanti chiave per sensori integrati compatti (TACSI): componenti a semiconduttore basati su materiali innovativi; componenti fotonici innovativi; tecnologie di integrazione e gestione termica; · UGV per operazioni di pattugliamento e controllo; · sistemi controllo assetto e stabilità per la sicurezza delle piattaforme terrestri chiamate ad operare su tutti i terreni ad alte velocità; · sistemi di platooning (road trains) per flotte di veicoli logistici, per assicurare efficacia e sicurezza sui lunghi percorsi o in aree a rischio; · vetronica per networking e relativi sistemi embedded per health-monitoring ed il supporto logistico; · sviluppo di nuovi materiali protettivi e strutturali per protezione e sicurezza. Quanto alle misure legislative e di mer-

cato si evidenzia invece la necessità di, in ambito nazionale: · identificare le aree tecnologiche di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza nazionale, comprensiva delle attività strategiche chiave da preservare in Italia, quale presupposto per consolidare le capacità nazionali nella prospettiva di un superamento dell’attuale frammentazione di iniziative o proposte politiche di cooperazione bi-multilaterale in Europa su uno sfondo privo di una visione e di un quadro di riferimento condiviso; · completare il processo di recepimento della Direttiva Europea 2009/43/CE sugli scambi intracomunitari di prodotti militari, armonizzare il nuovo regime basato sulla Licenza per Componenti in ambito Accordo Quadro e sulle licenze Generali e Globali, adeguando le procedure amministrative ex-Legge 185/1990 e del regolamento di esecuzione tramite appositi provvedimenti in concertazione interministeriale; · riflettere sugli strumenti applicabili nel contesto di Società transnazionali per la protezione dell’interesse nazionale e del know how derivante dagli investimenti, fatti anche dalla A.D., a similitudine di quanto avviene negli Stati Uniti ed in altri paesi Europei. In ambito europeo: · promuovere presso la UE nell’ambito del prossimo Programma Quadro di ricerca comunitaria HORIZON2020 attualmente in fase preparatoria: la previsione di uno specifici capitoli dedicati alle varie aree di trasporto e mobilità; il supporto a programmi a public private partnerschip per progetti multi funzioni di largo interesse europeo; il mantenimento del concetto di una Joint Technology Initiative prevedendo, per il settore aeronautico, una seconda edizione del Clean Sky dedicato alla ricerca comune per le tecnologie abilitanti nell’aeronautica civile con particolare riferimento agli aspetti di eco-efficienza; il supporto alla proposta di separare la Security in un capitolo distinto, quale “settima sfida societaria” del terzo pilastro. […] Roberta Busatto

Aerospazio

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RAGIONE SOCIALE BMC Air Filters S.r.l.

SITO WEB www.bmcairfilters.com

PRESIDENTE Gaetano Bergami

FATTURATO 6 milioni di euro 80% all’estero con prodotti venduti in 60 Paesi

SEDE STABILIMENTO Via Roslè, 115 40059 Medicina (BO)

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RIFERIMENTI Tel. +39 051 6971515 Fax. +39 051 852659 E-mail. technical@bmcairfilters.com DESCRIZIONE BMC Air filter è oggi leader mondiale nella produzione di filtri aria e sistemi di aspirazione ad elevate prestazioni. I filtri aria BMC sono progettati e costruiti da tecnici Italiani per venire utilizzati nelle condizioni più estreme e per garantire le migliori performance. PRINCIPALI CLIENTI Tutti i principali team di Formula 1, Ferrari, BMW, Mercedes, Toyota, Porsche, Audi,lamborghini, Eurocopter.

UN’AZIENDA DA COMPETIZIONE

Intervista al presidente di BMC Air Filters Srl, Gaetano Bergami Di cosa si occupa la sua azienda? “La BMC si occupa di sistemi di filtri di aria per automotive, e da qualche anno, per velivoli. Siamo leader mondiali nel settore delle competizioni sportive di auto e moto. Dal 1996 i filtri aria BMC equipaggiano alcuni dei team più prestigiosi della Formula 1 e dell’ American Le Mans Series come Ferrari, BMW, Mercedes, Toyota, Porsche e Audi a dimostrazione dell’elevato standard qualitativo del prodotto. L’esperienza maturata in quindici anni di collaborazione con team impegnati nelle più importanti competizioni motoristiche internazionali è trasmessa alla linea di prodotti aftermarket per ottenere uno standard qualitativo, di performance e di affidabilità senza uguali sul mercato ed in continua evoluzione”. Ci sono altre aziende che fanno il vostro stesso mestiere? “Avevamo diversi competitor ma li abbiamo sostanzialmente espulsi dal mercato, essendo molto bravi, veloci e reattivi. Siamo una piccola azienda globalizzata con una filiale commerciale in Germania e una in Cina. Entro l’anno ne apriremo una in India e un’altra in Brasile. Dobbiamo essere dove va il mercato. La old economy ha previsioni pessime, l’economia si è spostata e le aziende devono cercare di operare dove si stanno spostando gli affari e le occasioni”.

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Dentro le PMI

Come è nata l’idea di dedicarsi anche al settore aeronautico? “Abbiamo iniziato ad operare nel settore aeronautico nel 2005, quando la US Army fece un bando per la fornitura di 320 elicotteri equipaggiati con sistemi filtranti IBF, fu allora che Eurocopter ci chiese se eravamo interessati a collaborare con loro allo sviluppo di un sistema filtrante, naturalmente Eurocopter vinse l’appalto e da lì siamo entrati nell’aeronautica. Dopo 5 anni di progettazione, realizzazione e collaudo, dal 2010 Eurocopter vola con prodotti di filtrazione superiori alla concorrenza. Come spesso accade tutto è nato quasi per caso, grazie ad un dipendente Eurocopter che aveva lavorato in Mercedes e ci conosceva per il buon lavoro svolto”. Il motivo del vostro successo? “Cerchiamo di essere all’avanguardia per difenderci meglio. Veniamo dal mondo delle gare dove tutti vogliono vincere e la competizione porta ad uno sviluppo continuo di prodotti e servizi per seguire nuove regole e nuove necessità di performance. Prima nelle competizioni gli aggiornamenti erano ogni 15 giorni, ora tutto è più congelato per abbattere i costi: siamo impegnati da 12/13 anni in una ricerca continua che non ha eguali in altri settori. L’aeronautica ha tempi più dilatati. L’obbligo di innovare che ci proviene dalle competi-

zioni ci porta però ad essere in anticipo rispetto ai programmi internazionali. Nell’automotive abbiamo sempre dato priorità alle soluzioni innovative e questo ci ha portato a possedere diversi brevetti. La nostra mentalità è quella di essere lepri e correre perché il cane ci insegue. I nostri dipendenti non sono più vecchi di 40 anni. Sono giovani che hanno voglia di fare e questo è importante per aziende che progettano e sviluppano innovazioni”. Quanto influisce sulla vostra attività il territorio di appartenenza? “Sicuramente influisce. Il nostro è un territorio a vocazione meccanica. Non è un caso che il triangolo Bologna-Modena-Imola sia definito Motor Valley. Lì nascono e si sviluppano case automobilistiche come Ferrari e Lamborghini e la maggior parte delle aziende italiane di moto, vedi Ducati. Noi ci definiamo un’azienda da competizione che produce anche prodotti. L’obiettivo finale è la vittoria. Nelle corse si deve cercare di vincere, non esiste soluzione intermedia”. Lo scorso anno alcune aziende emilianoromagnole hanno dato vita all’”IR4I Emilia Romagna Aerospace Cluster”. “Il cluster nasce il 30 giugno del 2011 dall’idea di mettere assieme aziende “motorsport” già operanti nell’aeronautica. Ora siamo 20 aziende ma entro la fine dell’anno

PRODUZIONE La vasta gamma dei sistemi filtranti BMC è composta da differenti tipologie di prodotti: i tradizionali filtri in cotone in sostituzione dei filtri in carta originali; i filtri conici per aspirazione diretta; l’Oval trumpet air box, OTA , sistema dinamico rivoluzionario con box in vera fibra di carbonio; il Carbon Dynamic Airbox, CDA e il Direct Intake Airsystem, DIA, il sistema di aspirazione dinamico “Junior” di BMC. A complemento dei vari sistemi di aspirazione sono disponibili anche una vasta gamma di accessori specifici per semplificarne il montaggio e l’installazione. I filtri aria BMC sono realizzati utilizzando un procedimento chiamato “Full Moulding” che consente di ottenere il caratteristico filtro rosso da un’unica stampata senza richiedere incollaggi negli angoli, causa di facili rotture. La particolare gomma usata nei sistemi di filtrazione BMC è praticamente indeformabile nel tempo e con ottime caratteristiche di adesione a qualsiasi forma di airbox. L’elemento filtrante è composto da rete in alluminio trattata con resina epossidica per assicurare protezione ai vapori del carburante e all’ossidazione dovuta all’umidità nell’aria e da strati di cotone speciale imbevuto da olio minerale a bassa viscosità per migliorare l’efficienza della filtrazione senza compromettere la permeabilità al flusso d’aria. I sistemi filtranti BMC consentono un miglioramento delle prestazioni del motore sia in termini di potenza sia in termini di coppia senza comprometterne l’affidabilità. I filtri aria BMC sono inoltre lavabili e rigenerabili tramite l’apposito kit di lavaggio. La BMC produce filtri aria per le turbine di elicotteri che permettono di revisionarle dopo 1.200 ore di funzionamento, al fronte delle abituali 50 ore in condizioni di utilizzo molto gravosi, quali deserti, spiagge e piattaforme offshore. L’azienda è anche omologata per il volo con le polveri laviche. Dal 2010 possiede un reparto compositi certificato EN 9100, consentendole di fornire tutta l’industria aeronautica.

saremo 30. Gli obiettivi sono essenzialmente tre: - conoscere le capabilities di ciascuno, rafforzando il gruppo; - scambiare le informazioni, poiché ciascuna azienda possedeva una visione specializzata e parziale legata ad un grande cliente; - affrontare congiuntamente progetti tecnologici di ricerca insieme alle università, che garantiscano tra 3/5 anni tecnologie innovative Il cluster non è un ente riconosciuto e non è normato. In diverse regioni non ci sono nemmeno leggi che regolino i distretti, tra queste c’è l’Emilia Romagna. Questo è un problema che ci siamo posti soprattutto alla luce dell’ultimo bando MIUR, che si rivela essere molto più avanzato della situazione reale del Paese. Abbiamo chiesto alla Regione di dotarsi di normative legate a cluster e distretti e di procedere al nostro riconoscimento formale, in quanto realtà di aziende hi tech radicate nel territorio. Abbiamo, infine, aperto un dialogo alcuni membri del Distretto Campania. Il temperamento della nostra regione è pacifico, andiamo d’accordo con tutti e poi in un mondo globale il “Localismo” è perdente”.

per facilitare il dialogo tra i vari distretti nazionali e poi che si crei una supply chain italiana, ovvero che le grandi Industrie supportino le PMI tramite la conoscenze dei programmi futuri, quindi scambi di informazioni tecnologiche perché tutto il comparto sia più competitivo. Oggi una forte produzione nazionale, ovvero gli Aeromobili prodotti dai grandi ma con tutta la componentistica fatta in Italia dalle PMI....sarebbe un asset molto spendibile a livello internazionale”.

Dalle sue parole emerge che la crisi non vi ha colpiti particolarmente. “Non c’è crisi per le aziende hi tech, ma solo per chi non ha un adeguato know how. Si apriranno scenari molto importanti per chi ha sempre fatto innovazione. L’aeronautica ha grossi margini di sviluppo. L’automotive non è in crisi se si considerano le aziende di fascia alta. C’è un mondo là fuori che da qui non si vede e che non è facile andare a scovare. Noi dobbiamo investire nel futuro e mantenere la superiorità tecnologica, altrimenti non è possibile competere ed in questo le PMI possono rappresentare un asset vincente anche per i velivolisti italiani che beneficerebbero delle nostre innovazioni. Per fare ciò vi è necessità di dialogo, Cosa può fare secondo lei la politica per i ma sono ottimista che il Paese si unirà in questo progetto”. distretti o aziende innovative? “In una situazione di crisi economica conclamata ci aspettiamo un quadro normativo Piera Zocchi

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L’ITALIA AI PRIMI POSTI NEL CONTRASTO AL TRAFFICO DI DROGA A Roma il Workshop “Il Contributo dell’Esperienza e della Tecnologia Italiana nel Contrasto al Traffico Internazionale di Droga”

L’UNIVERSITA’ A SOSTEGNO DELLE FORZE ARMATE A Tor Vergata il Master Internazionale di II Livello in “Protezione da eventi CBRNe”

Nella giornata dell’8 giugno 2012 si è tenuta la conferenza di presentazione del Master Internazionale di II livello in “Protezione da eventi CBRNe”, la cui prima edizione è prevista per l’A.A. 2013-2014. Il Master è organizzato dalla Facoltà di Ingegneria e dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Tor Vergata, da sempre attente alle tematiche riguardanti il Rischio Tecnologico-Industriale, la Protezione Civile, le procedure d’intervento in caso di Emergenze, la Difesa Civile e il rischio CBRNe. Come ha rilevato e approfondito durante l’incontro Dieter Rothbacher, Responsabile del Settore Addestramento, il Master internazionale prevede sessioni di addestramento con agenti reali (Lat - Live Agent Training) in tre strutture specializzate, tra cui la “Zona di esclusione” circostante la centrale nucleare di Chernobyl. Rothbacher ha inoltre specificato che oltre a un addestramento all’uso pratico di strumentazione di rivelazione e decontaminazione, ai corsisti saranno date conoscenze dei metodi di analisi predittiva di dispersione dei contaminanti e degli aspetti inerenti agli effetti degli agenti CBRNe su uomo, flora e fauna con intervento medico in zona contaminata. Molti sono stati i punti chiave trattati, tra cui l’importanza dell’iniziativa, sottolineata grazie alla presenza e alle parole del Senatore Ramponi il quale non ha mancato di elogiare il carattere unico e particolare del Master; nel suo intervento si è così espresso: “Molte volte mi è capitato di partecipare a convegni inerenti all’argomento in questione, cioè la protezione da eventi CBRNe, tuttavia mai prima mi ero trovato a discuterne in un ateneo e ciò mi colpisce profondamente poiché è proprio l’Università che ritengo essere il cuore pulsante della società da cui far nascere iniziative così importanti. Difatti, preparandosi a questi “problemi della collettività”, essa s’integra con il mondo attuale non restando antiquata”. Altro tema trattato fin dall’inizio e sviluppatosi per l’intera mattinata è stato senza dubbio l’internazionalizzazione. Il Professor Fiorito, tra i primi a intervenire, è stato esemplare in questo pronunziando

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DIFESA

una metafora quanto mai congrua al desiderio d’internazionalizzazione voluto da tutti i fondatori del Master: “Questo bambino, nato dalla mente del professore. Bellecci, è cresciuto e ora vuole imparare a camminare, andare in Europa e c’è bisogno del supporto di tutti noi qui presenti per permetterlo”. L’evoluzione della minaccia e degli scenari internazionali pone con sempre maggior forza l’attenzione sulla necessità di rispondere in modo competente e professionale a eventuali crisi conseguenti a scenari non convenzionali, causati da incidenti o attentati. Tra gli esponenti provenienti dal campo militare bisogna annotare la presenza del Generale Giglio e del Generale Gucciardino, che hanno ricordato nelle loro parole gli obiettivi raggiunti dal Master: “Dalla necessità di formare delle competenze elevate in campo CBRNe è nata un’idea, ovvero farne un corso universitario, dall’idea un progetto, dal progetto un prototipo e da esso un prodotto ovvero questo Master, che è anche soluzione alla nostra necessità. Grazie alla collaborazione fra la Difesa, il campo dell’Istruzione e quello delle Imprese possiamo riuscire a cogliere gli obiettivi che ci siamo posti”. Va anche ricordato il contributo dell’ENEA, con la presenza della dottoressa Fantoni. Oltre a contribuire alla fase formativa, metterà a disposizione degli studenti il laboratorio di Frascati per vivere empiricamente dimostrazioni in ambito CBRNe. E’ importante anche pensare a quanto il supporto da parte dell’Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente possa essere fondamentale per avere le giuste credenziali di accesso da parte del Master e dell’Università al campo internazionale. Infine, durante la conferenza, è stato siglato l’accordo di collaborazione, unico nel suo genere, tra l’Università Roma Tor Vergata, HotZone Solutions (Olanda), VOP-CZ Sternberk (Repubblica Ceca), Seibersdorf Labor GmbH (Austria) e il Centro Chernobyl (Ucraina).

Si è tenuto, il 25 Giugno scorso, con grande successo, il Workshop su “Il Contributo dell’Esperienza e della Tecnologia Italiana nel Contrasto al Traffico Internazionale di Droga” organizzato dall’Osservatorio Sicurezza e Difesa CBRNe congiuntamente all’Ambasciata di Roma della Repubblica di El Salvador e all’Istituto Italo-Latino Americano. I lavori sono stati introdotti da S.E. Alfredo Trinidad Velàsquez, Ambasciatore del Guatemala e Presidente dell’IILA, il quale ha evidenziato come il Centro-America rappresenti un vero e proprio crocevia tra l’America del Sud e quella del Nord nel traffico di droga e l’importanza di esaminare l’efficacia delle misure sinora adottate. Particolarmente rilevante è stato analizzare e ripercorrere una strada tutta italiana nel contrasto al Traffico di Droga grazie ad Andrea Angeli, che ha brillantemente permesso all’assemblea di ricordare come sia numerosi funzionari Italiani, sia le Forze Armate abbiano sviluppato nel corso del tempo un’esperienza tale da permettere al nostro Paese d’essere uno dei più avanzati nel campo specifico di questa lotta. Successivamente, l’intervento del Professor Roberto Mugavero, Presidente di Osdife, non ha mancato di rilevare come queste minacce, sempre più dinamiche, non richiedano più interventi di tipo verticale bensì orizzontale, di modo che si possa sviluppare una multidisciplinarietà nel contrasto che ogni giorno deve essere combattuto sia a livello locale che non. A prendere la parola, dopo il professore, è stato il Ten. Col. Tammaro Iannelli, Arma dei Carabinieri, che ha offerto all’assemblea un interessante quanto profondo squarcio di prospettiva tramite una poesia e dei video multimediali incentrati sul coinvolgimento delle maras nel traffico degli stupefacenti, arrivando a toccare temi importanti con una finalità ben precisa: “Bisogna pensare anche all’aspetto sociologico del problema di cui ci si occupa per poterne capire le fondamenta e le possibilità che abbiamo per contrastarlo”. A tale approccio ha fatto seguito quello del Ten. Col. Emilio Errigo, Capo Sezione Situazione, Gestio-

ne Emergenze e Soccorso del III Reparto Operazioni della Centrale Operativa del Comando Generale della Guardia di Finanza, che ha riportato l’esperienza acquisita dall’Italia nel corso dell’operazione “Indalo 2011”, dove la tecnologia si è rivelata un importante moltiplicatore di forze nel contrasto al traffico di droga via mare nell’effettuazione di pattugliamenti aerei. Il Ten. Col. ha in particolare marcato il tono sul concetto di cooperazione come bisogno e quindi dovere, contrapponendolo a quello di collaborazione inteso come un accordo opzionale e non sufficiente al contrasto della minaccia. Sulla scia della tecnologia di contrasto via mare, il Contrammiraglio (r) Giovanni Galatolo ha notato come spesso i trafficanti di droga impieghino navi commerciali per i loro traffici illegali e come i sistemi tecnologici di localizzazione non siano sufficienti, avendo bisogno di un sistema integrato che consenta, al contempo, la chiara identificazione dell’obiettivo. L’intervento del Contrammiraglio ha così costituito la connessione ideale tra le relazioni degli esperti nel contrasto al traffico di droga e la presentazione di tecnologie da parte delle aziende. Tecnologie di rilievo, sia specifiche che trasversali a più minacce, sono quindi state presentate dalle diverse aziende intervenute, quali Selex S.I., Aero Sekur, Ingegneria & Software Industriale e la Oto Melara. Partendo dal concetto d’interoperabilità tra sistemi, sono state presentate tecnologie quali sensori per la rilevazione di sostanze chimiche, sensori radar per il controllo delle frontiere, sistemi anti-intrusione, telecamere termiche, sistemi di scansione dei veicoli, sniffer e mezzi mobili terrestri e aerei radiocomandati, UAV e UGV, per controlli e sorveglianza ravvicinata in sicurezza. In chiusura dei lavori, il Console Onorario della Repubblica di El Salvador Maurizio Marchetti Morganti, ha ringraziato sia i relatori, sia le aziende che l’uditorio per aver contribuito al successo dell’evento. Davide Adami

Davide Adami

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Notte d’Estate L’acqua della fonte suona il suo tamburo d’argento. Gli alberi tessono il vento e i fiori lo tingono di profumo. Una ragnatela immensa fa della luna una stella. arcia Lorca Federico G

Buona estate dalla redazione di PMI Live! Che sia un’estate di acqua, vento, profumi e stelle.

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