Il leone e Ellen

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Crockett Johnson Il leone e Ellen

i Pelucchi

Titolo originale THE LION’S OWN STORY Copyright © 1963 Crockett Johnson Per l’edizione italiana Copyright © 2022 Camelozampa Prima edizione italiana: settembre 2022 Tutti i diritti riservati ISBN Finitowww.camelozampa.com9791254640173distamparenelmese di agosto 2022 presso Società Editoriale Grafiche AZ, San Martino Buon Albergo (VR) Camelozampa ha scelto per questo libro carta certificata FSC®, contribuendo in questo modo a salvaguardare le foreste e le popolazioni che da esse dipendono

Traduzione di Sara Saorin OTTO NUOVI RACCONTI DI Il leone e Ellen Crockett Johnson

Per un attimo sembrò che il leone non si fosse accorto che non c’era nessun altro nella stanza e che Ellen stava parlando proprio a lui. «Che parla di me?» «Non fare il modesto» lo blandì Ellen. «Il leone è il re degli animali, lo sanno tutti. E tu sei un leone, giusto?» «Oh, certo» rispose il leone. «Una volta avevo sopra un cartellino con scritto “Leone 3,98” in lettere d’oro». «Tre e novantotto doveva essere l’anno in cui sei nato» esclamò Ellen con entusiasmo. La storia de L L eone

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«Raccontami una storia» disse Ellen all’improvviso. «Una storia che parla di te». Stesa a pancia in giù, guardava il leone che, seduto sul poggiapiedi, reggeva sulla testa un’elegante corona di carta.

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«Raccontami com’eri in quel periodo. E tutte le cose eccitanti che ti sono capitate». «Be’» iniziò il leone, cercando di ricordare. «Ero più in forma di adesso. La mia imbottitura era più soda. E non avevo ancora iniziato ad aprirmi lungo le cuciture…» «Non era mai successo finché non sei caduto fuori dal finestrino quella volta che mio papà mi stava accompagnando dal dentista e sei stato investito…» disse Ellen. «E quello è stato un incidente. Gli incidenti non contano come «No»storie».convenne il leone. «Eppure, dubito che mi sia capitato niente di più eccitante. C’eri tu che urlavi, tuo papà ha dovuto bloccare il traffico in autostrada…»

«Ma quello lo so» disse Ellen. «E hai avuto anche qualche altro incidente. Io però voglio sentire cosa ti è successo prima che arrivassi Dopoqui». essersi preso una pausa per pensare, il leone iniziò, un po’ esitante.

«Non c’è molto da raccontare…» «Non è il modo giusto di cominciare una storia» disse Ellen. «Si fa così». Fece un respiro profondo. «Una volta tu eri un piccolo principe leone. Vivevi nel palazzo reale nella giungla. Ma una iena malvagia era gelosa perché avevi una scritta d’oro magica che splendeva in cielo sopra di te e diceva che eri un leone, e la iena sapeva bene che tu da grande saresti diventato il re degli animali. Allora ti ha preso dalla culla e ti ha abbandonato LEONE 3,98

GIOC EL

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Il leone la fissò senza capire. «Be’?» lo incalzò lei. «Non ricordi se era una iena o un grosso alligatore ad averti rapito e abbandonato nella foresta?» «Ellen» disse il leone, «la scritta di cui stiamo parlando era un quadratino di cartone. Ce l’avevo appiccicato quando stavo seduto sullo scaffale di un grande «Nelmagazzino».reparto giocattoli?» chiese Ellen. «Sì,«Sì…»naturalmente» disse Ellen. «Ma quella parte della storia arriva più avanti». E si affrettò a continuare. «È stata la iena ad abbandonarti nella foresta, giù verso il fiume, perché l’alligatore ti mangiasse. Ma l’alligatore ti ha tenuto con sé, ti ha cresciuto e tu pensavi che fosse tua nonna. E non hai mai sospettato che fosse un malvagio alligatore fino a quando ti ha venduto ai grandi

14 nella foresta. O era un alligatore?»

15 magazzini. E allora ti sei ritrovato seduto nel reparto giocattoli, proprio come dicevi tu». «Ricordo perfettamente quest’ultima parte» disse il leone. «Devo andare avanti, fino al lieto fine?» «Oh, sì, ti prego» rispose Ellen. «Scusa se ti ho interrotto». «Non c’è problema» disse il leone. «Il giorno in cui tu e tua mamma siete venute nel negozio…» «Non ancora!» esclamò Ellen. «Sei rimasto seduto sullo scaffale tutto il primo giorno, sperando che nessuno ti comprasse, vero? E hai continuato a sperare, desiderando che arrivasse la notte». «Perché«Perché?»le bambole e i soldatini e i razzi spaziali e tutte le cose del reparto giocattoli di notte si animano». «Ellen, mi sa che quello è successo in un’altra storia» disse il leone. «Succede sempre» si affrettò a rispondergli

«È una storia molto emozionante. E ha pure un gran bel lieto fine, vero?» «Sì» disse il leone. «Tu e tua mamma siete capitate nel negozio, tu mi hai portato a casa e siamo vissuti per sempre felici e «Oh!»contenti».disse

16 lei. «Allora, quando tutti i giocattoli si sono animati, li hai guidati nella giungla e hai regolato i conti con l’alligatore e hai cacciato la iena dal palazzo e tutti gli animali ti hanno acclamato». Batté le mani estasiata. «Ed è così che sei riuscito a diventare il re degli animali» disse con entusiasmo, rotolando a pancia in su per alzarsi in piedi. Si voltò a guardare il leone, dirigendosi verso la «Accidenti!»porta.esclamò.

Ellen, bloccandosi con la mano sul pomolo. «Ma dopo che sei diventato il re degli animali, perché mai sei tornato ai grandi magazzini?»

17 «Dovevo essere lì il giorno che tu e tua mamma siete entrate, no?» disse il leone. Ellen ci pensò un po’ su. «Immagino di sì. Però questa parte non quadra molto». «Sono poche le storie perfette dall’inizio alla fine» disse il leone. «È vero» convenne Ellen uscendo dalla stanza dei giochi. «E comunque è una

18 storia meravigliosa. Grazie di avermela «Prego»raccontata».rispose il leone mentre la porta si chiudeva.

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