Tex - Patagonia Preview

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Vorrei dedicare questo volume a Sergio Bonelli per la fiducia espressa sul mio lavoro in quel momento, cosa non affatto scontata, e a Decio Canzio, per tutte le volte che l’ho sentito vicino nella mia esperienza professionale. – Pasquale Frisenda

Tex è un personaggio creato da Giovanni Luigi Bonelli e realizzato graficamente da Aurelio Galleppini (Galep). Lettering Renata Tuis Impaginazione e book design Officine Bolzoni Supervisione Michele Foschini Proofreading Francesco Savino

Copertina dell’edizione Regular di Pasquale Frisenda Copertina dell’edizione Variant di Giuseppe Palumbo

Grazie a Davide Bonelli, Mauro Marcheselli e Mauro Boselli per averci lasciato giocare con il loro eroe più prezioso, e a Pasquale Frisenda per averci aperto ogni cassetto del suo studio. Grazie a Elvezio Pesci per averci prestato la sceneggiatura originale di questa storia.

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Titolo originale dell’opera: Speciale Tex 23 – Patagonia © 2014 Sergio Bonelli Editore S.p.A. Per questa edizione: © 2014 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-256-3


EPOPEA DI CARTA Tex è un classico eroe del Vecchio West. In più di sessant’anni e in quasi ottantamila tavole a fumetti, le sue trasferte fuori della Frontiera si possono contare una per una: la tempesta che lo trascinò su un’isola della Melanesia, un viaggio a Panama al seguito di una spedizione scientifica, una brevissima escursione in Bolivia sulle tracce del “Mucchio Selvaggio”, senza contare i rari viaggi nelle città dell’Est dentro uno scomodo e fumoso vagone ferroviario, mal sopportando gli immancabili brontolii del burbero pard Kit Carson. Una recente incursione a Cuba per aiutare i guerrilleros, documentata dal Texone del 2010, non fa testo, perché l’avvenimento straordinario si era verificato nel Texone dell’anno prima, quello che qui viene ripresentato in veste “deluxe”: la spedizione all’estremo Sud del mondo, nella pampa australe, che, data la sua eccezionalità, fu decisa per il nostro ranger dal grande editore in persona, Sergio Bonelli. Nella nostra Casa editrice, in quest’era del digitale e del computer, si respira ancora, letteralmente, la carta stampata. Le tavole e i quadri alle pareti, opere dei più celebri illustratori e fumettisti di tutti i tempi, le lunghe file di libri, illustrati e non, della Biblioteca Bonelli, celebre e misteriosa, nei suoi ovattati meandri, quanto la borgesiana Biblioteca di Babele, testimoniano la passione del nostro editore (e dei suoi allievi) per la stampa in tutte le sue forme. La storia che avete tra le mani nasce dunque, come spesso avviene, dall’amore per i libri. E per i viaggi. Fu all’inizio degli anni Ottanta che Sergio Bonelli, già esperto viaggiatore dell’Amazzonia, del Sahara e dell’Africa Nera, vide per la prima volta il “Desierto Austral”. Sapeva vagamente che anche in quelle distese immense e polverose si era svolta una tragica epopea di frontiera, la “Conquista del Desierto”, ai danni delle popolazioni indigene, molto simile a quella che libri, cinema e fumetti hanno reso leggendaria per il West nordamericano: ma con i militari argentini invece delle “giacche azzurre” e con Tehuelches e Ranqueles al posto di Sioux e Cheyennes.


il primo bozzetto di

Tex realizzato da Pasquale Frisenda


Tuttavia, in quegli anni, anche nella capitale Buenos Aires era difficile procurarsi libri ben documentati su quell’episodio storico lontano e un po’ tabù. Bonelli fece il possibile, portando in redazione una cassa o due di volumi e riviste. Per serendipità, all’inizio degli anni Duemila fu assunto in Redazione un giovane colto e creativo come solo possono esserlo certi intellettuali napoletani. Mario Faggella era innamorato dell’Argentina, dal tango a Martin Fierro, e fu lui a procurare a Sergio altri rari libri scovati a Buenos Aires. Da uno di essi scivolò fuori una vecchia cartina ingiallita, ripiegata in quattro. Una volta dispiegata con cautela, si rivelò essere la riproduzione della straordinaria linea difensiva di fortini e avamposti che, nell’Ottocento, proteggeva l’Argentina “civile” dalle terre degli “indios bravos”. Quella mappa fu il germe della storia. Sergio mi chiamò e mi chiese di scrivere un’avventura di Tex a partire da lì. E aggiunse anche che, trattando di quell’antico genocidio, Tex non avrebbe dovuto avere scrupoli nei suoi rapporti con i militari argentini. Mettemmo Pasquale Frisenda al lavoro sulla parte grafica del progetto, con una “full immersion” nei rari e quasi introvabili film, fumetti e libri illustrati sulla dimenticata “frontera del Sur”. Dal talento di Pasquale scaturirono subito disegnicapolavoro: gauchos, indios e soldados riemersero alla vita dagli abissi del passato. Solo una volta io e Sergio dovemmo richiamarlo all’ordine: quando, per eccesso di epico entusiasmo, disegnò il traballante avamposto di pali sbilenchi del prologo, visto in un’antica foto, come una fortezza maestosa dai contrafforti poderosi e imprendibili, degna del “Deserto dei Tartari”. Poi aggiustò il tiro, i suoi ispirati disegni insufflarono anima e pathos nella mia sceneggiatura nata per caso e su commissione; con mia meraviglia, assistei poco per volta alla nascita di un epico capolavoro di carta disegnata. Nato dagli sforzi miei e di Pasquale, certo, ma voluto e ispirato da Sergio e Mario. Ai quali questa bella riedizione è da me dedicata.

Mauro Boselli



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