Babel#019

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360 ps3 pc

call of duty: modern Warfare 2 L’arte del videogame piattaforma 360 ps3 pc sviluppatore infinity ward produttore activision versione usa provenienza usa

a cura di Vincenzo Aversa

Ho fatto cose discutibili nei videogiochi. Ho ucciso 50.000 zombie per un achievement, ho sterminata una razza per un dialogo sbagliato, ho decapitato un milione di esseri umani e ho pure cantato una canzone degli 883 in singstar. non me ne vergogno. Il videogioco non è la realtà e la mia moralità non può essere misurata dalla nefandezza delle mie azioni virtuali. tranne per gli 883, di quello mi vergogno. eppure in una missione di Modern Warfare 2, proprio quella che il gioco mi concede di skippare se sono dall’animo sensibile, ho barcollato. Ho fatto fuoco lo stesso, sono andato avanti senza skippare per vedere l’effetto che fa, ma per una volta non ho gioito della mia violenza. nelle pozze di sangue che calpestavo non specchiavo la mia abilità. ero disgustato, infastidito, turbato forse. 2009, segnate una tacca in più per il videogioco. Ma sono soprattutto altri i segni sul cinturone di Modern Warfare 2. contraddistinto da un ritmo galvanizzante, l’ultimo dei call of Duty perfeziona le sue meccaniche e butta in scena uno sparacchino dinamico e meno lineare del solito. I corridoi travestiti del passato lasciano spazi importanti a campo aperto e a scenari caratterizzati da multilivelli e viuzze alternative. Il risultato è un ambiente di gioco privo di zone tranquille, un mondo con le spalle sempre esposte al vigliacco fuoco nemico. Pure la scelta delle armi si svincola così dal pressante suggerimento dei programmatori e lascia al giocatore la possibilità di scelte decisive per la sua condotta. L’immancabile contentino per cecchini, quindi, può sfuggire alle ristrettezze di

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mini sessioni dedicate per godersi la grandezza di ogni singolo livello di gioco. Ma ci vuole un quoziente intellettivo esagerato per riuscire a ragionare di tattica nel delirio di fuoco e tempesta orchestrato da Infinity Ward. Lo sfascio è generale, continuo, martellante. Al giocatore non è concesso di prendere fiato, il capitolo è stato scremato di tutti i tempi morti e le camminate tipiche del genere. Ad esclusione dei livelli innevati, che si concedono velleità stealth, Modern Warfare 2 è un rombante susseguirsi di sparatorie sotto vuoto. Persino le cutscene e i dialoghi son stati gambizzati per non ammorbare la frenesia di un’azione asfissiante. La narrazione si è quindi trasferita di peso nei caricamenti tra un livello e l’altro, come a non voler sporcare le dinamiche guerrafondaie del videogioco vero e proprio. Ma è dal punto di vista prettamente scenografico che Modern Warfare 2 ha compiuto i miracoli più evidenti. A poche settimane dalla sua sbalorditiva uscita, Uncharted 2 ha già un degno rivale per la palma di titolo più impressionante sugli scaffali. Mentre tutto intorno si infiamma, fuma e si sgretola, infatti, Infinity Ward sceglie le cartoline migliori dall’inferno e le getta di forza in un motore 3D. La scelta delle ambientazioni non è solo originale, ma anche graziata da un eccellente buon gusto per i colori. La luce in battaglia concede qualcosa al realismo, ma solo per rendersi schiava di una maestosa fotografia cinematografica. L’intero gioco è un miracolo tecnico, un canto d’amore per una generazione che continua a stupire e a fare meglio. Modern Warfare 2 non ha più molto a che fare con il call of

Duty che porta nel titolo. La crudeltà e l’assurdità della guerra non sono più il centro dell’universo e lo pseudo realismo dei primi episodi è stato rimpiazzato dal carisma di un

carrozzone omicida, eppure si può ancora riflettere con un fucile in mano e una granata nelle saccocce. 9

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