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psp

gran turismo Piccolo turismo, viaggetto, praticamente una gita console psp sviluppatore poliphony digital produttore scej versione pal provenienza giappone

a cura di Gianluca Girelli

amauchi ha preso una cantonata. Gran turismo non è Ridge Racer, il gameplay a mozzichi proprio non funziona. checché ne dica il patron di Poliphony, questa scelta a discapito di una qualsivoglia modalità carriera è palesemente legata a tempistiche produttive. La serie maggiore ha accumulato a ogni episodio ritardi su ritardi, era impensabile che un Gt per Playstation Portable saltasse fuori dal nulla per essere disponibile nel giro di 4-5 mesi completo di tutto. La scusa è che su nokia e iPhone, sempre più apprezzati dai giovani, non c’è tempo/voglia di portare a termine giochi rubando del tempo a Facebook, twitter e soci. A giudicare da recenti sondaggi, che vedrebbero sempre meno giochi portati a termine, sembrerebbero avere ragione. eppure su iPhone, Asphalt Racing e soci vendono a bizzeffe, facendo la fortuna di software house come Gameloft che sventola orgogliosa fatturati da capogiro. se con ‘mordi e fuggi’ si intende un’esperienza alla vecchia maniera arcade (da non confondersi con guida arcade), allora il genere può funzionare. Altrimenti ce ne passa. Motorstorm, recensito in questo stesso numero (a pagina 23), non ha una vera modalità carriera, ma vede una serie di gare sempre più difficili per sbloccare auto da usare anche online. “Gare sempre più difficili”, “roba da sbloccare”, “online”, Gt non centra l’obbiettivo proprio perché fallisce su questi tre punti. siamo talmente abituati a giochi con meccaniche fotocopia che quando un elemento viene a mancare viene quasi ritenuto essenziale. Gt aveva creato il solco per molti

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Se anche non dovesse interessarvi affrontarle, sappiate che le patenti forniscono un valido aiuto per affrontare al meglio le curve di parecchi tracciati

degli elementi caratteristici dei successivi titoli di guida, poiché Gt PsP si libera di molti di essi, non piace più. Ma qui non è solo una questione di elementi mancanti. Il fatto è che Gt non è RR, che fino a prova contraria può permettersi gare singole risultando lo stesso appagante. In Gt manca l’elemento sfida. non esiste un’escalation di difficoltà, non è nemmeno possibile auto imporsi handicap (ad esempio gareggiando contro supra elaborate con una misera Yaris da concessionario), perché le vetture avversarie cambiano in base a quella del giocatore. Permane la solita tendenza al trenino, che in questo caso viene accentuata dal basso numero di vetture, facilmente sorpassabili alle prime curve usando, ad esem-

pio, la solita sponda. Anche in questa incarnazione mancano danni o qualcosa di più intelligente della bandiera nera di Gt4. non viene incentivato il proseguimento nelle gare poiché mancano obbiettivi di spessore da sbloccare. I circuiti sono tutti disponibili fin dall’inizio, mentre le auto vengono rese disponibili con un curioso sistema ‘a giornate’, con il risultato che spesso vi perderete l’auto dei vostri sogni perché disponibile il giorno successivo dal vostro ultimo, costoso, acquisto. Manca la possibilità di acquistare elaborazioni pezzo per pezzo: o vi tenete la vettura standard o ne prendete una già elaborata. Di contro, gli elementi di modifica della vettura sono pochi ma validi e con

un’effettiva influenza sulla vettura. Privo di un vero sentore di sfida e con nessun elemento consistente da sbloccare, il giocatore occasionale così come l’esperto guidatore cercherà conforto nel far mangiare la polvere ad altri giocatori nella modalità online… che non c’è. Rimane solo la competizione tramite LAn, che non ha senso di esistere dai tempi del GameBoy, quando si cercavano, inutilmente, altre tre persone per giocare a top Rank tennis. Gt si dimentica di fare Gt, ma è ancora troppo legato a Gt per essere un buon Gt. Ragionamento contorto spiegabile in questo modo: o facevano un Gt alla vecchia maniera, oppure rivedevano daccapo Gt per farlo funzionare a partite


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