PAESE&paesi Adelfia - Aprile 2009

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PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ

ANNO IX- N. 3 - Maggio 2009

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Qui si fa la storia! di Paolo Covella

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ai più barriere, mai più code al passaggio a livello, una stazione più moderna, un servizio più efficiente, treni nuovi, questa la promessa fatta e mantenuta dal Consigliere Provinciale Vito Antonacci e dall’As-sessore Regionale ai trasporti Mario Loizzo. Finalmente dopo cinquanta anni di attesa il 21 aprile 2009 è stato inaugurato il cantiere con la posa della prima pietra. Era l’aprile del 2006, quando in occasione della campagna elettorale per le Amministrative in una manifestazione pubblica, Vito Antonacci annunciava che la sua insistente richiesta rivolta all’Assessore Mario Loizzo di risolvere il problema della ferrovia era stata accolta. Lo stesso Loizzo in quella circostanza confermava che avrebbe finanziato l’opera per un importo pari a 16 milioni di euro, mentre l’Avvocato Luigi Fiorillo, Amministratore Unico delle Ferrovie del Sud-Est, Ente attuatore, ne evidenziava l’importanza storica. Le reazioni dei cittadini fu-

Lettera aperta di Vito Antonacci all'Amministrazione Nicassio

rono tante, di entusiasmo, di speranza, ma anche di legittima incredulità e scetticismo, perché circondati da tanti esempi di politica chiacchierona e inconcludente. Una campana stonata il Primo Cittadino di Adelfia Francesco Nicassio, che anziché gioire e mostrarsi collaborativo, si manifestò pubblicamente con affermazioni volgari ed offensive, dichiarando tra l’altro che erano tutte fesserie e che l’interramento non si sarebbe mai realizzato. Ma l’impegno di Vito Antonacci e Mario Loizzo con la cittadinanza fu categorico. Dissero che nulla li avrebbe fermati, e così è stato. A tal proposito nella conferenza pubblica tenutasi il 21 Aprile, Loizzo ha dichiarato: “ Questa per un politico è la più grande soddisfazione, far seguire alle promesse i fatti concreti, l’impegno, il lavoro. Assunto che c’era un’esigenza, era giusto dare una risposta storica, abbiamo trovato le risorse e oggi solo dopo 3 anni stiamo qui a realizzare l’opera”. Non fa mistero l’Assessore della sua soddisfazione, poiché come egli stesso ha ricordato mai nessun Governo Regionale

ti e quindi ad inutili perdite di tempo. Assume un nuovo volto il trasporto pendolare di studenti e lavoratori, sia perché si potrà viaggiare finalmente in condizioni civili e con mezzi adeguati, sia perché si potrà confluire nel tessuto metropolitano di Bari da tutto l’hinterland e da tutta la Puglia in modo più efficiente. È una grande operazione di civiltà, dice l’Assessore Loizzo, che ci farà sentire cittadini europei. Per Adelfia questa è un’opera importante proprio perché rientra in un ampio processo di innovazione, che la inserisce in una visione moderna di sviluppo sostenibile, che privilegia la mobilità attraverso il mezzo pubblico. Infatti oltre l’interramento, è previsto il raddoppio dei binari, e questo consentirà di potenziare il servizio, il che significa che ogni 20 minuti partirà un treno diretto a Bari. In definitiva la nostra rete ferroviaria si trasformerà in quella che viene chiamata “metropolitana leggera”. In questo modo gli adelfiesi saranno invogliati a lasciare l’auto a casa, il che significherà innanzitutto un fortissimo risparmio per le famiglie, si

decongestionerà il traffico con conseguente riduzione del livello di inquinamento, non ci sarà da impazzire e rimetterci denaro per il parcheggio, ci saranno notevoli vantaggi in termini di sicurezza e si viaggerà meno stressati. Le code di automobili in moto in attesa al passaggio a livello, i clacson della gente impaziente, contribuiscono ad aumentare il livello di inquinamento sia dell’aria che acustico, e con l’incremento delle corse sarebbe peggiorato. Questo non accadrà più. Oggi i lavori procedono e si prevede che saranno ultimati entro marzo 2010. Non trascurabile il fatto che questo intervento risolverà l’annoso problema dell’alveo, in quanto è previsto anche un importante riassetto idrogeologico finalizzato alla regimazione delle acque. Di qui la serenità con cui l’Assessore Loizzo si è impegnato a collaborare con il Sindaco Nicassio per il recupero definitivo dell’area posta sotto sequestro dalla Magistratura. Un esempio di politica virtuosa che ci fa comprendere che la buona politica esiste e sa rispettare gli impegni.

Con l'interramento della ferrovia via alla riqualificazione dell'Alveo

Egregi Sig. Sindaco e Consiglieri Comune di Adelfia

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in passato si era occupato di Adelfia, eppure le risorse c’erano. L’Amministrazione Fitto di centrodestra aveva a disposizione dai Fondi Comunitari 2000-2006, 9000 miliardi di vecchie lire che non ha mai utilizzato e si rischiava di perdere. Mario Loizzo ha fatto una scelta strategica rivoluzionaria, attingendo 1 miliardo di euro dagli stessi soldi che aveva il programma 2000-2006 e destinandoli alle ferrovie. Di questo miliardo, 400 milioni di euro sono stati investiti per le Ferrovie Sud-Est, che con i suoi 470 Km di rete sta vedendo il più grande rinnovamento che abbia mai conosciuto. Sono stati acquistati 23 nuovi treni che già viaggiano sui nostri binari, cosa che non accadeva da trent’anni. È previsto un miglioramento infrastrutturale costruendo nuove stazioni, più moderne, più confortevoli, più fruibili, con ampi parcheggi come sta accadendo ad Adelfia. Sarà velocizzata la rete. Interrando i binari saranno eliminati i passaggi a livello che creano spaccature nei centri abitati e costringono i treni a rallentamen-

arissimi, come è noto hanno avuto inizio i lavori per l’interramento della ferrovia SudEst che taglia in due la nostra cittadina. Una frattura che finalmente viene sanata eliminando il passaggio a livello e tutti i disagi che da oltre 50 anni penalizzano l’arteria principale del nostro abitato. L’avvio del cantiere è la prova che quando la politica sa essere ambiziosa, gli obiettivi che a prima vista appaiono di difficile portata possono realizzarsi. Ma oggi sento il dovere di affidarvi queste brevi riflessioni per tentare

di superare una vicenda spinosa che da quattro anni consegna un’immagine di Adelfia ferma e degradata: il cantiere “alveo Torrentizio”. Circa due milioni di euro del progetto di interramento, sui sedici e mezzo complessivi, sono destinati ad imponenti opere di difesa idraulica e di convogliamento delle acque che consentono un ragionamento pieno e diverso sulla zona oggi sottoposta a sequestro e interessata dai lavori. In altre parole, grazie all’interramento oggi è possibile riavviare una riflessione pacata, seria e costruttiva sul futuro dell’intera area, da monte a valle dell’alveo torrentizio, elaborando un’idea progettuale d’assieme che

possa trasformarla in una grande culla in grado di unire la città. La mia antica convinzione, ancora più attuale, è che occorre uno studio particolareggiato dell’intera area, integrando tutti i fattori e le criticità che la caratterizzano, per poterli superare, trasformandoli in una grande opportunità di crescita. Realizzare un enorme parco urbano o un’area parcheggio, piuttosto che una zona sportiva o di relax, o tutto questo assieme e mille altre cose ancora, non possono essere idee frutto dell’improvvisazione, ma soluzioni urbanistiche che richiedono approfondimento e studio di dettaglio. Sarebbe un grave errore, quindi,

perdere questa occasione trincerandosi dietro soliti steccati, divisioni e posizioni di retroguardia che hanno già troppo penalizzato il nostro paese, dando di quell’area un’odiosa immagine di abbandono. Auspico quindi, che l’intero Consiglio Comunale, senza distinzioni di appartenenza, torni a riunirsi e discutere, dandosi tempi brevi nella ricerca di una soluzione condivisa che possa superare definitivamente il blocco del cantiere e perseguire il bene comune. Oggi si può e si deve, con responsabilità e buon senso. Per conto mio, assicuro sin da ora, la massima collaborazione. Vito Antonacci


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PAESE CHE VAI ADELFIA

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Anno IX n. 3 - Maggio 2009

La stazione ferroviaria Canneto-Montrone

opo dieci anni di preparazione, il tronco ferroviario gestito dalla SudEst, Bari - Putignano, fu inaugurato il 23/02/1905, in concomitanza con la prima alluvione di Bari del secolo scorso. Il capostazione era Orazio Pari, all'epoca munito di trombetta e cappello rosso a tubo. Il piano particolareggiato di esecuzione della ferrovia Bari - Locorotondo, con tronco Mungivacca - Casamassima - Putignano, elaborato dalla “Railways Corporation ltd.” di Londra, reca la data del 05/06/1903. Il titolare della società londinese era il marchese Alfonso Cubba di Livorno. La Regia Prefettura di Bari, in data 23 luglio dello stesso anno emanò il decreto di occupazione del territorio occorrente per la costruzione della stazione: “Il Prefetto, VISTA la concessione dello Stato Italiano ed un consorzio formato dalla Provincia di Bari e da diversi comuni interessati e... VEDUTI i processi verbali stipulati tra i due comuni di Canneto e Montrone ed i circa dieci proprietari per l’accertamento delle indennità di esproprio...

abbandonati, c’erano i due caselli ferroviari, adibiti ad MONTRONE CANNETO abitazione per i casellanti. I passaggi a livello consistevano in una catena da agganciare al passaggio del treno. Era addetta a questa operazione la signora Rosalba Milano. Nel 1931, a fianco della stazione, fu sistemato un giardinetto con Brevi cenni storici a cura uno steccato di recinzione, in del Prof. Gerardo Torres seguito rimosso, che costò al Comune di Adelfia £ 500. Con VEDUTO il deposito di £. 7636,77 un ulteriore contributo comunale di 500 già eseguito in parti uguali sia dal Comune lire, circa otto anni dopo fu costruito il di Montrone, sia da quello di Canneto, marciapiedi sparti-binari lungo 80 metri. DECRETA l’occupazione dei beni situati La stazione assunse lo sviluppo attuale nel territorio di Montrone occorrenti per nel 1941, con la soprelevazione, adibita la costruzione della stazione.” La stazione ad alloggio per il capostazione, la pensilina era molto piccola in quanto aveva solo e i bagni. Quest’ultimo intervento costò il pianoterra. Di fronte c’era il serbatoio al Comune di Adelfia un contributo di dell’acqua, in seguito demolito. In pros 15.000 lire. Essendo il paese eminentemente simità dei passaggi a livello di via Vittorio agricolo, produttore ed esportatore di Veneto e via Madonna del Principio, ora mandorle, olio e vino in botticelle, la

stazione fu dotata di uno scalo merci, ossia un capannone sopraelevato - non più esistente- posto sul binario morto, dove i prodotti venivano stivati in attesa del carico. Con la nascita e lo sviluppo dei tendoni di uva da tavola, negli anni '50, lungo il binari morto, verso Sud, si svilupparono diversi stabilimenti (Monteleone, Caringella, ecc) per la selezione e il confezionamento in plateaux dell'uva “Regina”. Al tramonto, i vagoni fermi lungo il binario morto venivano riempiti di plateaux di uva. Affinché il prodotto arrivasse integro a destinazione, poco prima della partenza, gigantesche stecche di ghiaccio venivano deposte fra un plateaux e l'altro. La sera la locomotiva a vapore trasportava il carico della giornata a Bari. La rete delle ferrovia Sud-Est fu completata dalla “Società anonima delle Ferrovie Sussidiarie” dopo il fallimento della società di londinese, forse per il costo eccessivo di 10 milioni di lire sopportato per il solo tronco Bari-Locorotondo.

Realizzazione di una paratia di pali di fonda1 zione di diametro 80 cm (lato montrone) con linea ferroviaria in esercizio

1.01

Perforazione, armatura e getto di pali di fondazione in c.a. di diametro 80cm in adiacenza alla sede ferroviaria versante montrone. realizzazione di un cordolo in c.a. di collegamento alla testa dei pali. in questa fase é esclusa la realizzazione di una palificata in corrispondenza dell'attraversamento di via vittorio veneto, così da non interrompere il traffico veicolare e ferroviario.

1.02

Interruzione totale della circolazione ferroviaria, che durera' per tutto il periodo estivo (periodo di minore disagio per la clientela).

Interruzione della circolazione veicolare e 2 realizzazione di paratie di pali di fondazione lato canneto e via Vittorio Veneto

2.01

Eliminazione delle barriere del passaggio a livello e interruzione della circolazione veicolare su via Vittorio Veneto

2.02

Perforazione, armatura e getto di pali di fondazione in c.a. di diametro 80cm sia in adiacenza alla sede ferroviaria versante canneto sia in corrispondenza dell'attraversamento di via Vittorio Veneto (entrambi i lati). realizzazione di un cordolo in c.a. di collegamento alla testa dei pali.

Realizzazione delle opere strutturali della 3 sede ferroviaria e nuovo attraversamento di via Vittorio Veneto

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Completamento della sede ferroviaria

Realizzazione degli scatolari idraulici Progetto di adeguamento e miglioramento idraulico dell’alveo torrente montrone

3.01 3.02

Realizzazione delle opere strutturali della sede ferroviaria e nuovo attraversamento di via Vittorio Veneto. Armatura e getto della soletta in c.a. per la realizzazione del nuovo attraversamento di via Vittorio Veneto.

3.03

Sistemazione della pavimentazione stradale del nuovo attraversamento su via Vittorio Veneto e riapertura al traffico con eliminazione definitiva del passaggio a livello (periodo di interruzione del traffico veicolare su via Vittorio Veneto stimato in almeno n.7 giorni naturali consecutivi).

4.01

Eliminazione dei binari e successivo scavo in trincea per l'intera estensione dell'interramento.

4.02

Realizzazione in opera di muri di sostegno in c.a. lungo le zone terminali dell'area interrata e costruzione del sovrappasso pedonale.

4.03

Realizzazione della galleria in corrispondenza della nuova strada via tansella. realizzazione della nuova stazione, relative aree a parcheggio e del prolungamento di via Carlo Alberto.

5.01

In corrispondenza di via S. Francesco D'Assisi.

5.02

In corrispondenza del prolungamento di via Carlo Alberto.

5.03

In corrispondenza dell'attraversamento della circonvallazione con conseguente temporanea deviazione del traffico veicolare.

6.01

Riprofilatura delle pendici dell'alveo torrente montrone e ripristino dei compluvi naturali.


PAESE CHE VAI

Anno IX n. 3 - Maggio 2009

Elezioni provinciali 2009

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ono le immagini della chiusura dell’attuale passaggio a livello ad aprire la campagna elettorale di Vito Antonacci: “il simbolo di una barriera che finalmente sta per essere rimossa dall’interramento dei binari, opera-icona di una buona politica che sa rispettare gli impegni ed ennesima dimostrazione di un profondo legame con il nostro paese, adesso finalmente visibile agli occhi delle istituzioni” - esordisce così il capogruppo alla Provincia. “Tre rondò a sostituzione di impianti semaforici - e ce ne sarebbero stati altri due, se l’Amministrazione Nicassio avesse atteso qualche mese prima di acquisire la circonvallazione -; interventi di ripristino, ammodernamento e messa in sicurezza di tutte le strade che collegano Adelfia con i paesi della provincia con cui confina: tra cui, finalmente, anche l’illuminazione d e l l ’ A d e l f i a - Va l e n z a n o e dell’Adelfia-Ceglie e il finanzia-

ADELFIA Vito Antonacci: “Ecco tutto ciò che è stato fatto in questi cinque anni!” mento per l’allargamento delle carreggiate dell’Adelfia-Rutigliano; la ricostruzione dei ponti Adelfia-Bitritto e Adelfia-Sannicandro, gravemente danneggiati dall’alluvione del 23 ottobre 2005; l’istituzione inoltre di servizi come l’autolinea di collega-

mento fra Adelfia e l’ospedale Miulli-Collone e il Discobus, diretto verso le principali discoteche della provincia, per tutti coloro che vogliono divertirsi in sicurezza ed infine il finanziamento per la realizzazione della cosiddetta bretella nord, per il

collegamento delle aree produttive di Via Ceglie e Via Valenzano con le principali arterie stradali, secondo quanto previsto dal Piano Strategico.” Un lungo elenco di opere fatte consegnate agli adelfiesi perché giudichino l’efficacia, il va-

Apertura della campagna elettorale di Vito Antonacci, consigliere provinciale uscente PD

lore e la validità del suo impegno per lo sviluppo del paese in questi cinque anni, oltre ogni bandiera, oltre ogni simbolo - questo l’appello rivolto da Vito Antonacci ai suoi concittadini. Un invito a prendere in considerazione le cose realizzate, visibili e tangibili, garanzia di serietà e concretezza degli impegni assunti, ma soprattutto di credibilità, senza necessità di famosi fotomontaggi. Un richiamo alla realtà per Adelfia. “Un paese investito da milioni di risorse e che ha avuto una chance in più – conclude Antonacci – perché, oltre la buona amministrazione Divella, ha potuto contare sull’umiltà e la passione di un proprio rappresentante: un figlio delle sue campagne, delle sue terre, che si è proposto e prodigato per il suo paese, non certo per difendere un nome o una dinastia, ma per rimettere la politica al servizio dei cittadini e rispondere ai bisogni e ai problemi delle persone e dei territori.”

Cronaca della seduta Consiliare di Gianni Gargano

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realtà è più forte di ogni illazione, di ogni artificiosa e pretestuosa polemica. Ha tentato di tutto, l’Amministrazione Nicassio, per impedire che la Bretella di collegamento tra le strade Adelfia-Valenzano e Adelfia-Ceglie si realizzasse. Prima acquisisce la circonvallazione esistente al patrimonio Comunale, rendendo così di fatto impossibile l’esecuzione del progetto originario da parte della Provincia - che si è vista costretta a spostare la sede della strada più a nord – poi annuncia che sarà il Comune a realizzare l'opera, non specificando con quali soldi e in che era. Quindi, il 16 marzo 2009 riceve dalla Provincia il progetto della nuova Bretella, ma lo ignora e convoca il Consiglio Comunale, per l'approvazione, il 22 aprile 2009, oltre un mese dopo e sotto pressione dell’opinione pubblica. Finalmente il progetto approda in Consiglio. Alle 16,00 - ora di convocazione della seduta - sono presenti in

Approvato il progetto preliminare della Bretella Nord

aula solo 5 Consiglieri di opposizione. Alle 17,00 arrivano il Sindaco e 8 Consiglieri di maggioranza su 10 il cui intento mal celato sembra essere quello di far cadere il numero legale della seduta per accusare poi il centrosinistra di non aver voluto la realizzazione della Bretella. Il Gruppo del Partito Democratico rimane in aula costringendo la maggioranza alle sue responsabilità. Durante la discussione, il Sindaco e il Capogruppo del PDL sollevano dubbi sull'efficacia e l'opportunità dell'opera. Stea, in particolare,

lamenta a gran voce l'assenza di un tecnico della Provincia che illustri il progetto, ignorando che, avendo firmato tutte le altre convocazioni in assenza del Presidente del Consiglio, avrebbe dovuto convocarlo proprio lui. La maggioranza, pertanto, richiede qualche minuto di sospensione dei lavori per riflettere e trovare un accordo su come gestire la situazione. Il gruppo PD, convinto sostenitore dell'utilità di questo importante intervento di comunicazione tra le due aree di insediamento produttivo, in quanto parte integrante di un

piano molto più ampio di viabilità previsto dalla Provincia di Bari, con senso di responsabilità, rimane in aula nonostante il protrarsi della sospensione e le urla provenienti dal conclave di maggioranza. Infine i lavori riprendono e il progetto viene approvato all’unanimità dai presenti. Così un’altra opera importante per il nostro Comune inizia, con fatica, il suo percorso. Ulteriori 4 milioni di euro saranno investiti su Adelfia da Regione e Provincia per una viabilità che a breve diventerà una direttrice di collegamento

tra la S.S. 100 e il casello autostradale Bari-Sud. Uscendo dalla sede comunale dopo la riunione del Consiglio, la gente ci ferma per chiedere l’esito della seduta e accogliendo con sollievo e soddisfazione il via libera alla realizzazione della bretella, sottolinea che sarebbe stato un sacrilegio perdere un'opportunità così importante. Altro che buon senso del Sindaco e della sua Maggioranza: se indugiando avessero fatto perdere anche questo finanziamento, il buon senso dei cittadini Adelfiesi avrebbe spazzato via loro.

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PAESE CHE VAI ADELFIA

Anno IX n. 3 - Maggio 2009

Il mensile “Adelfia in Movimento” annuncia un’opera fantasma

La fontana dove la metto, dove la metto, non si sa

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el numero scorso del mensile “Adelfia in Movimento”, organo di stampa vicino alla nostra Amministrazione Comunale, abbiamo letto un articolo che annunciava alla cittadinanza la realizzazione di due fontane, una in piazza Roma nel rione Canneto ed una in largo XXV luglio nel rione Montrone. Quella da realizzare in piazza Roma, è stata definita come una “indispensabile opera di riqualificazione urbana destinata a cambiare il volto della nostra cittadina”. Al centro dell’attuale viabilità della piazza, fungerebbe da rotonda spartitraffico per limitare gli eccessi di velocità delle auto e sconfiggere la cattiva abitudine del parcheggio selvaggio. Per tale

scopo è stato previsto anche un eventuale rimodellamento della forma degli attuali marciapiedi, se non addirittura una loro sostituzione. Incuriositi da tale annuncio, siamo andati a leggere la delibera della Giunta Comunale n° 120 dell’11 luglio 2008, con la quale è stato approvato il progetto per

piazza Roma. A questo punto, ancora più incuriositi e pensando ad un errore nella delibera, abbiamo consultato gli atti progettuali ed abbiamo verificato che l’errore è invece nell’articolo del giornale, infatti il computo di spesa prevede esattamente i lavori previsti dalla delibera senza alcuna modifica dei marciapiedi in piazza

considerazioni in merito. Era proprio necessario spendere 135.000 euro per delle fontane? Ne abbiamo già una a Montrone oggetto di continui atti di vandalismo, la cui riparazione, in occasione della festa di San Trifone, costa al Comune migliaia di euro l'anno. Vogliamo triplicare le spese? Adelfia proprio non ha

L’Amministrazione vuole costruire una fontana, ma non sa dove la realizzazione delle due fontane ed abbiamo scoperto due cose interessanti: innanzittutto che il costo per la loro costruzione sarà di ben 135.000 euro e poi che la sede scelta per quella di Canneto è piazza Cimmarrusti e non

Roma. Informando allora la cittadinanza tutta, che il periodico “Adelfia in Movimento” ha fantasticato, e che quindi non ci saranno zampilli in piazza Roma, vogliamo comunque cogliere l’occasione per fare delle modeste

altre urgenze e priorità? Perché, ad esempio, non destinare quei soldi per risolvere il vergognoso problema delle barriere architettoniche presenti nel Municipio, realizzando ascensori che consentano a disabili, anziani e mamme

con carrozzino, di accedere tranquillamente e senza fatica a tutti gli uffici? Comunque, nel caso in cui veramente si voglia costruire una fontana in piazza Roma, è giusto che i cittadini sappiano che oltre al rifacimento dei marciapiedi occorrerà sradicare gli alberi e spostare la pubblica illuminazione. Inoltre invitiamo gli amministratori a verificare la fattibilità di tale progetto, perché il codice della strada prevede dimensionamenti minimi da rispettare per la realizzazione di rotatorie. Infine vogliamo ricordare loro che piazza Roma è spesso sede di manifestazioni culturali, sportive, religiose e una fontana nel centro ne impedirebbe il normale svolgimento.

Cimitero di Montrone: infiltrazioni di acqua, calcinacci e marmi che si distaccano

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Scende la pioggia? Ma che fa!

raticamente dalla sua prima comparsa sulla terra, l’uomo ha avuto il culto dei morti o, per meglio dire, della morte, dell’aldilà. Ha sempre creduto in una vita nuova da godere dopo la fine di quella terrena e per questo ha sempre interpretato la morte non come una fine, ma come un nuovo inizio. Sappiamo che era quindi usanza di molte civiltà seppellire i propri cari con oggetti di uso comune, armi e gioielli, nella

Nonostante le proteste dei cittadini l’Amministrazione se ne infischia convinzione che tutto quanto potesse servire loro nella vita dopo la morte. Orbene cittadini adefliesi, dobbiamo riprendere un po’ le vecchie abitudini dei nostri antenati e ricominciare a

corredare i nostri morti di alcuni oggetti utili per il loro viaggio nell’aldilà. Per esempio potremmo suggerire a chi, concludendo il suo viaggio sulla terra, dovesse necessariamente alloggiare in un loculo nelle gallerie del blocco n° 19 nel cimitero del rione Montrone, di portarsi in dote un bell’ombrello o, in alternativa, di indossare sull’abito buono un impermeabile. Certo questo nostro suggerimento potrà sembrare bizzarro, ma purtroppo nei loculi delle suddette gallerie piove,

e anche da un bel po’. E siccome (salvo ospitare una nuova edizione di Miss Italia) il Comune non ha denaro da spendere per riparare le impermeabilizzazioni sui solai, ecco che bisogna attrezzarsi. Comunque, ironia a parte, la situazione è davvero incresciosa. Segnaliamo che le lamentele dell’utenza non riguardano solo l’acqua che si infiltra attraverso i solai, cola lungo i marmi e scorre nei corridoi, ma anche il distacco dell’intonaco, le macchie

di umidità che avanzano a vista d’occhio, gli stessi rivestimenti in marmo che rischiano di distaccarsi dai loculi. Tutto questo stato di degrado, a quanto pare, non interessa i nostri amministratori. Infatti sono mesi che i cittadini segnalano il problema, ma nessuno sul Comune si decide a prenderlo a cuore ed a risolverlo, mentre i cari estinti, cui si dovrebbe assicurare un decoroso riposo eterno, giacciono confortati dall'incuria e dall'indifferenza.

L’Ufficio di Piano sollecita il comune ad adottare il Regolamento Unico per i Benefici Economici.

Piano di Zona: il comune di Adelfia perde circa 40.000 euro. La legge quadro n. 328 del 2000 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, ha aperto una nuova e diversa prospettiva per le politiche sociali nella quale tutte le istituzioni competenti, le associazioni, le categorie professionali e i cittadini possono partecipare da protagonisti ai processi decisionali. Lo strumento operativo per attuare questa nuova politica in campo assistenziale è il Piano di Zona, ossia un “piano

Ancora un’inadempienza e l’Amministrazione Nicassio perde altri benefici economici. regolatore” dei servizi alle persone, che ha il compito di definire gli obiettivi e le priorità di intervento nonché gli strumenti e i mezzi necessari per la relativa realizzazione. Con questa legge pubblico, privato e famiglie lavorano mettendo insieme ciascuno le proprie risorse e competenze, condividendo

le responsabilità. Le aree di intervento del Piano di Zona sono: Responsabilità Familiari; Minori; Anziani; Disabili; Dipendenze; Salute mentale; Contrasto della Povertà (fragilità sociali, Immigrazione, ecc.); Il Comune di Adelfia, rientra nel Distretto Socio - Sanitario n.

5 A.U.S.L. BA/4, e con Capurso, Cellamare, Triggiano e Valenzano, ha sottoscritto, per mano del Sindaco Nicassio, l'Accordo di Programma per l'approvazione del Piano di Zona 2005-2007, il quale prevede che tutti i comuni adottino un regolamento per la concessione dei benefici economici al fine di uniformarne e disciplinarne criteri, requisiti e procedure in tutto l’Ambito e poter accedere ai finanziamenti. Come al solito la coerenza

negli atti amministrativi pare essere un optional ad Adelfia. Così Nicassio, dimentico di aver accettato le condizioni poste dall'accordo di programma, seppur sollecitato in Consiglio Comunale dall'opposizione, decide di non adottare il Regolamento. Risultato: circa 40.000 euro di finanziamento persi per il 2008 e nota di monito dell'Ufficio di Piano ad adottare il Regolamento Unico nel più breve tempo possibile.


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Anno IX n. 3 - Maggio 2009

ADELFIA

Il Sindaco gioca ad “Asso piglia tutto” ma gli assi in mano non li ha lui.

Si costruisce la nuova Caserma, ma la spesa vale l’impresa?

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ochi giorni fa sono partiti i lavori per la costruzione della nuova caserma dei carabinieri, opera fortemente voluta dal Sindaco Nicassio il quale, il 24 marzo scorso, a cantiere già aperto, ha firmato in Prefettura la convenzione che regolerà il rapporto fra il Comune di Adelfia, la ditta costruttrice “Sud Immobiliare Costruzioni” di Capurso ed il Ministero dell’Interno. A parte la stranezza di una firma apposta quando già si procedeva allo scavo - e se per un qualunque motivo la convenzione non fosse stata più firmata, come avrebbe potuto la ditta fermare i lavori? - proviamo ad analizzare il contratto sottoscritto dal Sindaco, per capire se ciò che si sta realizzando costituirà un vantaggio o un danno per la collettività e per le nostre finanze. La convenzione stabilisce che il Comune di Adelfia si obbliga a pagare, direttamente all’impresa

“Sud Immobiliare Costruzioni” un canone d’affitto annuo di e u r o 51.577,96 + I.V.A., circa 62.000 euro, per tutta la durata contrattuale di nove anni e, per tacito rinnovo, anche per i nove successivi, dunque per diciotto anni. Fine: niente di più di questo. Siamo rimasti un po’ sorpresi e dopo una nuova attenta lettura più di un dubbio ci ha affollato la mente. Ci sembra più che lecito pertanto porre alcune domande al Sindaco ed ai nostri amministratori. Che succederà alla fine del diciottesimo anno? Il Comune continuerà an-

Partono i lavori, Adelfia si indebita per anni e non riceve nulla in cambio. cora a pagare il canone? E se sì, per quanto tempo? In eterno? Se il Comune deciderà di non continuare a pagare il canone e il Ministero non vorrà farsi carico dell'onere, i Carabinieri saranno sfrattati per morosità dalla ditta costruttrice che ne rimarrà anche proprietaria? Perché non si è preteso che l’immobile, dopo aver

pagato il canone per 18 anni, diventasse di proprietà dei cittadini adelfiesi? O perché, più semplicemente, visto che dovremo pagare una somma destinata a crescere con il passare degli anni a causa dell'inevitabile rivalutazione degli interessi, il Comune non ha chiesto un finanziamento alla Cassa Depositi e Prestiti, realizzando in proprio la struttura? Dopo gli ultimi episodi criminosi, i carabinieri in servizio ad Adelfia sono già aumentati di diverse unità, attualmente di stanza nel vecchio immobile, e stanno svolgendo egregiamente il loro lavoro. Ci chiediamo perciò, visto che il potenziamento dell'organico non è direttamente proporzionale alle dimensioni della caserma, bensì al grado di emergenza sicurezza, perché accollarsi una spesa così ingente per un immobile che ospiterà lo stesso numero di mili-

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tari? Noi siamo ovviamente favorevoli a dotare di una più moderna ed efficiente sede le nostre forze dell’ordine, ma avremmo preferito che questo fosse fatto con calma, razionalità ed intelligenza, ma soprattutto senza spreco di denaro pubblico. Chiedendovi, in conclusione, di ragionare attentamente su quanto abbiamo scritto ed eventualmente di condividere i nostri dubbi sul corretto operato dell’Amministrazione Nicassio, vi invitiamo a risolvere il seguente indovinello. Immaginare che ci siano tre persone: Tizio, Caio e Sempronio. Tizio costruisce una casa, Caio ci va ad abitare e Sempronio gli paga l’affitto, per almeno diciott’anni, senza ricevere nulla in cambio. Secondo voi Sempronio è Babbo Natale, è uno che ha tanti soldi e ama regalarli per beneficenza o è il Sindaco di Adelfia?

LETTERA APERTA AL SINDACO

I cittadini scrivono… G

ent.mo Sindaco Nicassio, domenica 10 Maggio eravamo in Corso Umberto I a passeggiare ed inevitabilmente abbiamo ascoltato il suo comizio. Il motivo per cui Le scriviamo non è certo quello di parlarLe di politica ma di ciò che ha profondamente urtato le nostre sensibilità umane, anche se forse con Lei non dovremmo usare questo termine, considerato che, se tre indizi fanno una prova, non crediamo ne conosca il significato. Saremo espliciti. Abbiamo provato ribrezzo quando ha presentato il Prof. Schittulli come l'Oncologo che ci libererà dal male che ci attanaglia, quel cancro che Lei ha denominato Sinistra. Ma è possibile strumentalizzare una professione per

convincere la gente a votare? Ma dal palco ha pensato a chi laggiù avesse davvero problemi con quel male, in modo diretto o indiretto, con familiari o compagni di vita? Ha pensato a chi in quel momento cercava di "evadere" per un attimo da una vita inseguita nelle corsie degli ospedali? E che dire di quelle persone, associazioni, Onlus che dedicano le loro forze e il loro tempo ai malati ed al sostegno della ricerca contro il cancro, senza permettersi di scherzare un attimo? Non può immaginare il dispiacere che ha creato in noi, che per questo male - che è ben altra cosa dalla Sinistra! - abbiamo perso i nostri giovani genitori. Non può capire cosa

abbiamo dovuto subire in tenera età, cosa abbiamo “combattuto” insieme a loro e cosa faremmo ancora oggi per riaverli tra noi. Avevamo dei sogni da raggiungere con loro al nostro fianco, mentre oggi siamo costretti a farlo solo per il loro ricordo, guardando una foto o peggio ancora chiudendo gli occhi e sognandoli vicini a noi: non credo possa immaginare quanto sia difficile! Lei purtroppo non riesce proprio a mantenere il buon senso e la compostezza davanti ad un microfono o alla gente. La sua comprovata insensibilità, infatti, l’ha portata a ripetere, domenica 17 Maggio, questo infelice paragone anche in Piazza Roma. Lo ha fatto in modo divertito e convinto pensando di fare

Linea BARI-CORATO Linea BITONTO-BISCEGLIE Linea ALTAMURA-BISCEGLIE Linea BARLETTA-BISCEGLIE Linea BITRITTO-TRANI

qualcosa di buono, ma a dirla tutta ci ha fatto solo capire che un lasso temporale così piccolo come una settimana - che alla sua veneranda e matura età ha un peso specifico diverso non Le ha portato alcun “consiglio”. Non abbiamo parole! E che dire di quell'"All'attacco!" che sistematicamente urla alla fine di ogni suo discorso? Siamo in guerra, o forse ci vuole mandare? Caro Sindaco, Lei sarà pure una persona buona e folkloristica, ma ciò non significa che può dire ciò che vuole, o che magari dobbiamo prenderla così com'è. Il Suo atteggiamento è da censura e non esemplare, e questo è ancor più grave se davanti abbiamo un uomo che

potrebbe prima di tutto esserci nonno oltre che primo cittadino adelfiese. La invitiamo a trovare parole e gesti migliori per esprimersi in pubblico ... meritia mo qualcosa di meglio, non crede? Ci permetta un solo consiglio: si scusi dentro di sé, e non davanti al pubblico, con quelle migliaia di persone colpite da questo male, perché chi soffre non cerca spettacolo ma solidarietà e silenzioso rispetto. Teresa Barnabà e Vito Coppi.

Bari - Giovinazzo - Molfetta - Bisceglie - Trani - Corato Bitonto - Terlizzi - Ruvo - Corato - Trani - Bisceglie Altamura - Gravina di Puglia - Corato - Trani - Bisceglie Barletta - Andria - Trani - Risceglie Bitritto - Sannicandro - Adelfia - Rutigliano - Bisceglie - Trani

www.discobusbari.it


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PAESE CHE VAI ADELFIA

Anno IX n. 3 - Maggio 2009

L’anno scolastico 2009/2010 con la Riforma Gelmini

di Mariateresa Panarese

Studenti, si cambia… in peggio?

L’

Italia della scuola ha visto, in quest’ultimo anno scolastico, 87.000 insegnanti in protesta ( è questo l’ammontare totale dei docenti da tagliare nei prossimi tre anni in tutta Italia). Innumerevoli sono state le contestazioni dei rappresentanti del centrosinistra regionale che hanno puntato il dito contro il governo, che non ha assolutamente considerato le gravissime ricadute della Riforma sulla Puglia. In tutta Italia, 383 plessi scolastici (con meno di 50 alunni) sarebbero a rischio di estinzione. In Puglia: 134 plessi della Provincia di Lecce, 97 nel foggiano, 78 a Bari, 50 scuole di Brindisi e 34 di Taranto, a giugno 2009 potrebbero suonare per l’ultima volta la campanella. Non si può sottacere una questione che coinvolge i nostri studenti, i nostri docenti e le nostre scuole. Ad Adelfia, come nel resto d’Italia, dalla Scuola dell’Infanzia alle secondarie di secondo grado, si potrebbero verificare sconvolgimenti organizzativi e didattici a causa dei provvedimenti che il Governo vuole mettere in atto per realizzare “risparmi”. Alla Scuola dell’Infanzia sarà consentita l’iscrizione anche alle bambine e ai bambini che compiono i 3 anni entro il 30 aprile, purché ci sia disponibilità di posti, dopo l’esaurimento delle liste d’attesa: il ritorno degli anticipi azzererà così decenni di esperienze supportate da ricerche e studi in campo pedagogico-didattico e maturate attraverso anni di sperimentazioni che hanno reso la nostra Scuola dell’Infanzia tra le migliori del mondo. Le scuole dell’Infanzia presenti sul territorio, superato un contesto puramente custodialistico-assistenziale, per anni hanno offerto molteplici opportunità psico-pedagogiche e dell’apprendimento. Nel futuro, saranno poste nella condizione di operare con la stessa “buona pratica d’insegnamento”? Tutto questo anticipare sembra più un espediente per lanciare la possibilità di legalizzare regolarmente l’accesso di bambini al di sotto dei tre anni

Che cosa cambierà per gli studenti e per i docenti. alla Scuola dell’Infanzia, con l’intento di sgravare i Comuni dall’onere di aprire nuovi asili nido, con il conseguente “problema” di assumere personale per renderli funzionali. Inoltre, assisteremo alla riduzione del tempo scuola, ai tagli del personale e ad un impoverimento generalizzato dell’offerta educativa. Pensiamo, infatti, al drastico taglio degli organici dei collaboratori scolastici: la riduzione del personale non docente porrà seri problemi di vigilanza, di sicurezza, di igiene e di tutela della salute degli alunni, per non parlare dell’assistenza di base alla persona, da garantire a tutti i diversamente abili. E ancora. La Scuola Primaria vedrà le classi prime organizzate con un tempo scuola di 24 o 27 ore settimanali, estendibili sino a 30 o a 40 ore (con il tempo pieno), se i servizi e le consistenze di organico lo consentiranno. Le classi successive alla prima continueranno a funzionare secondo gli orari in atto. Per tutti, però, da subito viene abolita la compresenza (la condivisione dei vari programmi per una omogeneità di obiettivi e percorsi), che finora ha consentito di organizzare laboratori e lavori individuali o di gruppo, rispettosi delle esigenze dei singoli bambini. Le scuole primarie presenti ad Adelfia si sono sempre distinte per la molteplicità delle inizia-

tive, per la didattica moderna aperta alle sperimentazioni, per il supporto ai bambini svantaggiati o diversamente abili e alle loro famiglie. In futuro, potranno queste stesse scuole, senza contemporaneità, garantire la stessa funzione educativa? O, piuttosto, con la Riforma bisognerà sperare soltanto nella buona volontà e nel senso di responsabilità dei docenti? Si fa un gran parlare del “maestro unico”, ma perché non viene spiegato che in realtà in ogni classe entrerà comunque più di un insegnante? Più che unici gli insegnanti saranno SOLI, senza una programmazione e senza un lavoro svolto in comune (MODULI). La Scuola Primaria così com’è ha prodotto esiti positivi sull’apprendimento degli alunni e lo stesso Ministro Tremonti ha dichiarato: “La nostra scuola è ottima, ma è un lusso che non possiamo permetterci!” Una buona scuola è un diritto, non un lusso! La Scuola Secondaria di primo grado potrà avere modelli orari e modelli organizzativi diversi: il tempo normale sarà di 30 ore (29 più 1 di approfondimento d’italiano), mentre il tempo prolungato sarà di 36 ore, prolungabili eccezionalmente a 40 ore soltanto se autorizzate dall’ufficio scolastico regionale. Nelle Scuole Secondarie di primo grado presenti sul territorio è stata proposta alle famiglie una organizzazione di-

dattica che interessa alcune classi sperimentali, per le quali sono stati previsti due rientri settimanali, con la fruizione del servizio mensa. L’obiettivo è quello di fornire agli alunni più tempo scuola: saranno, infatti, organizzate attività laboratoriali per l’approfondimento delle discipline sacrificate dalla Riforma Gelmini-TremontiBrunetta. Le famiglie, che ormai non riescono più a star dietro a tutti questi cambiamenti, hanno accettato tali condizioni, pur di assicurare ai propri figli il meglio. Nell’Italia Repubblicana si sono succedute, come titolari del Ministero dell’Istruzione, figure molto controverse, alcune volte inidonee all’incarico che erano chiamate a ricoprire. Molto spesso questi personaggi hanno legiferato senza prendersi la briga di considerare i danni che leggi e leggine, riforme e controriforme arrecavano alla scuola e ai loro fruitori primari, che – non dimentichiamolo! – non sono i docenti, ma gli alunni. La Signora Gelmini non si discosta, purtroppo, da questo solco e, con Tremonti e Brunetta hanno pensato soltanto a far quadrare i conti, senza considerare la formazione culturale e civile delle future generazioni. Anche i diversamente abili sono stati inseriti in questo girone infernale: le ore di sostegno per ogni ordine e grado scolastico sono state ridotte, per cui anche gli alunni in grave

difficoltà vedranno ridotti i tempi dedicati al loro recupero psicopedagogico. Ancora una volta i più deboli e le loro famiglie sono state penalizzate da una riforma iniqua. Ma che cosa importa! Che importa se i nostri ragazzi non sanno parlare decentemente l’inglese? La Gelmini, invece di incrementarne l’insegnamento, ha decurtato il monte ore da 3 a 2 settimanali. Il Ministro avrà pensato che i nostri ragazzi, tanto legati alla mamma, non andranno mai da nessuna parte, figuriamoci all’estero! Per non parlare della riduzione delle 2 ore di Lettere nella Scuola Secondaria di primo grado: forse il Ministro può vantare competenza tale da indurla a ritenere il livello medio di alfabetizzazione degli studenti italiani così alto da rendere inutili quelle 2 ore di lingua italiana o di storia e geografia. La verità è che così, in un colpo solo, si fanno fuori circa 10.000 insegnanti. Ma che importa! Tanto in futuro questi ragazzi potranno sempre aspirare alla partecipazione in qualche trasmissione del “Cavaliere”, in cui l’ignoranza è spacciata per virtù. A questo punto al diavolo anche la grammatica, i congiuntivi, l’obsoleta analisi logica e la sintassi, che tanto limitano la “libera espressione”! Non ci sorprenderebbe se nella foga di “tagliare” e “riformare” si passasse alla globalizzazione del linguaggio: non ci resterà allora che creare il wwf della lingua madre e di tutte le materie estinte, non per una evoluzione naturale, ma in nome di una riorganizzazione umana ed economica che mette la nostra scuola in ginocchio e rende i nostri studenti i meno competitivi in Europa. Non è così che si può pensare di migliorare la scuola! Le Riforme non possono essere il frutto di prove di forza dalle quali nessuno uscirà vincitore, anche perché, fra tutti i perdenti, chi ci avrà rimesso di più alla fine saranno i nostri ragazzi, gli studenti…i nostri figli!


PAESE CHE VAI

Anno IX n. 3 - Maggio 2009

Leggere: è un optional?

ADELFIA

di Michele Macchia e Salvatore Ilacqua

S

tudi statistici dimostrano che in Italia è considerato lettore, chi legge almeno un libro ogni tre mesi. Dato preoccupante se si considera che la maggior parte dei non lettori sono giovani ed adolescenti. Il piacere della lettura non deve essere percepito come un’imposizione fine a se stessa, ma come qualcosa che migliora la vita di chi coltiva questa passione. Umberto Galimberti considera la letteratura e la lettura in genere “la fucina di tutte le passioni umane” ovvero quel mezzo narrativo che permette di scoprire, conoscere e provare emozioni fino ad allora sconosciute. La lettura è anche il mezzo che, attraverso infinite storie di personaggi sempre diversi, permette di condividere magicamente nuove culture, anche le più

lontane. Fa conoscere nuovi ambienti nei dettagli più particolareggiati, ma soprattutto, mette a nudo i reconditi anfratti della psiche dei

libri non siano degli strumenti utili, ma come sostiene Augias “...i libri ci rendono migliori , più allegri e più liberi”,sono strumenti

spetta a noi riempirli di contenuti. La cultura è l’unica cura possibile alla peggiore malattia esistente: l’Ignoranza. Come dice Augias “La

“Un libro dev'essere l'ascia che spezza il mare ghiacciato che è dentro di noi”(Franz Kafka)

vari personaggi, consentendo al lettore di rispecchiarsi fino a scoprire quella parte di sé ancora inesplorata. Molti credono che i

neutri e sta a noi scovare quelli che fanno al nostro caso e che si adattano meglio alle nostre esigenze, ma, cosa molto più importante,

vita contemporanea, all’apparenza così piena di luce, contiene in realtà vaste zone d’ombra, dove solo la letteratura e le arti sono in grado

di penetrare...”. L'alternativa è alla portata di tutti perché ogni persona,può riscattarsi dalla condizione originaria, attraverso la conoscenza. Ognuno può scegliere il punto di partenza e spaziando dalla Bibbia di Gutenberg all'Origine della specie darwiniana, dalla Repubblica di Platone sino al Manifesto marxista, dalla Critica della ragion pura kantiana fino ad “Al di là del bene e del male” di Nietzsche, fare il proprio percorso. E allora tuffiamoci in questo sconfinato mare e il “naufragar” sarà ancora più “dolce” lì, dove scopriremo di essere finalmente vivi, dando senso alla nostra esistenza, perché come naufraghi nell'ignoranza “fatti non fummo a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza” .

Tra disoccupazione e lavoro nero, un esempio di buone pratiche

EcoMaster: un argine alla crisi.

N

di Antonella Gatti

asce a maggio del 2008, dalla fusione di due ditte, ECOMASTER la società cooperativa di produzione e lavoro tutta adelfiese, senza fini di lucro, retta da scopo mutualistico, che svolge la propria attività al fine di far conseguire ai soci una continuità di occupazione lavorativa e le migliori condizioni economiche, sociali e professionali. “In un momento di seria crisi economica, in cui il lavoro nero prolifera e la disoccupazione dilaga perché le industrie chiudono, insieme ad altri otto amici e conoscenti abbiamo deciso di associarci per creare lavoro per noi stessi e

per il paese. Oggi siamo dodici e, tra questi, sette sono giovani che hanno un’età compresa tra i 19 e i 24 anni” – esordisce così il presidente Giosuè Scazzeri, da noi intervistato. “La cooperativa ha sede ad Adelfia, in via Conella, 33 – continua Scazzeri. Il suo consiglio d’amministrazione è composto da me, in qualità di presidente, Giuseppe Bruno - vice presidente - e Vito Bruno – consigliere .ECOMASTER si occupa di servizi di pulizia, giardinaggio, disinfestazione, cristallizzazione di pavimenti e manutenzioni varie, che sono svolti attraverso l’utilizzo di attrezzature adeguate e innovative. Un

mattone alla volta, speriamo di dar vita ad una realtà lavorativa forte, con un buon incremento del numero dei soci. La voglia di lavorare è tanta, ma occorre avere la possibilità di concretizzarla. Per

avere qualche opportunità in più ci siamo accreditati anche presso il nostro Comune, presentando tutta la documentazione necessaria, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta. Aspettiamo fiducio-

Il dovere di non fermarsi.

samente che si accorgano di noi! Nel frattempo, noi non ci fermiamo: proseguiamo il nostro impegno contando sulla forza della nostra unione, che è già un buon successo!”– conclude il presidente Giosuè Scazzeri.“Ad maiora”, a lui e tutti i soci, da parte della redazione di Paesi&paese Adelfia. In alto da sinistra: Angelo Laricchia, Francesco Ruggieri, Michele Ditoma, Angelo Scazzeri, Paolo Iacobellis, Giuseppe De Leonardis. In basso da sinistra: Vito Bruno, Giuseppe Bruno, Giosuè Scazzeri, Giuseppe Daddiego, Trifone Verdone.

Adelfia e i suoi Talenti: Roberta Novielli Maria Roberta Novielli è nata ad Adelfia il 17 agosto del 1964. Si è laureata nel 1989 in Lingue e Letterature Orientali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia ed ha conseguito il diploma di specializzazione in Cinema Giapponese, presso la Nihon University – Dipartimento di Studi Artistici – Tokyo, nell’anno 1994. Professore associato di Lingua Giapponese e di Storia del cinema giapponese, presso il Dipartimento di Studi

sull’Asia Orientale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, vanta diverse collaborazioni in attività cinematografiche, tra le quali: Film Festival di Locarno, Biennale di Venezia - Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Tokyo Film Festival International Cinema Students, Bergamo Film Meeting, Courmayeur Noir in Festival e Settimana Internazionale della Critica del Festival di Venezia. Cura ed organizza varie retrospettive e ras-

segne speciali, sempre aventi per tema il cinema giapponese, argomento per il quale partecipa a molte importanti conferenze e cura vari lavori di traduzione. Oltre ad aver scritto numerosi articoli per riviste e libri, ha al suo attivo importanti pubblicazioni monografiche, tra le quali ricordiamo la “Storia del cinema giapponese” ( Ed. Marsilio - 2001) e “Kawase Naomi. I film, il cinema” (Ed. Effatà – 2002). Attualmente è im-

pegnata con la casa editrice Carocci di Roma, nella scrittura di un libro sul cinema giapponese di genere degli ultimi vent’anni, cura un sito sui media asiatici dal nome AsiaMedia (per chi fosse interessato, l’indirizzo è ) ed è curatrice di una collana di libri dedicata al cinema asiatico, intitolata Schermi Orientali, pubblicata dalla Casa Editrice Cafoscarina di Venezia. Per gli amanti del cinema d’autore, segnaliamo la versione su DVD,

pubblicata nell’aprile del 2007 dalla Dolmen Home Video, del film “Rasomon”, capolavoro del regista Akira Kurosawa; tra i contenuti speciali, c’è anche un bel video da vedere ed ascoltare con attenzione, nel quale la nostra Maria Roberta Novielli fa una lunga “Introduzione storica al film ed alla poetica di Kurosawa”. Alla nostra concittadina tantiauguri per una carriera sempre più prestigiosa e ricca di soddisfazioni.

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PAESE CHE VAI ADELFIA

Anno IX n. 3 - Maggio 2009

Raggiunte le fasi finali regionali “Allievi” 2008/2009.

Tra le regine della Puglia la Real(tà) Adelfia.

di Antonella Gatti e Vito Coppi

A

vevamo “battezzato” la nostra rubrica sportiva del 2009 con un’intervista al Presidente del Real Adelfia Antonio Severino, il quale sottolineava in punta di piedi lo strepitoso cammino che stavano facendo gli allievi, che oltre ogni pronostico dominavano il loro girone nel Campionato di calcio Regionale 2008/2009. Alla fine del torneo questo strepitoso gruppo non solo ha concluso al primo posto il girone, ma lo ha fatto con puntifrutto di vittorie, 3 pareggi e 0 sconfitte. Un cammino eccezionale incorniciato da retirealizzate e solo 15 subite. Il traguardo raggiunto dalla giovanissima squadra adelfiese non solo è esaltante dal punto di vista dei numeri – che nel calcio,

si sa, contano più di ogni altra cosa - ma lo è anche sotto il profilo dirigenziale, considerando che in pochi anni la società è riuscita a mettere in fila società-modello dalle storie gloriose e tradizioni vincenti come la New Green Park, la Pro Inter, la C.R. Valenzano e la Nuovo Pignone Bari. La vittoria del girone ha permesso agli allievi del Real Adelfia l’approdo alle fasi finali regionali, mettendola di fronte all’Aurora Calcio Bari, alla Juventus S.Michele (Foggia) e all’Olimpia Sacro Cuore (Terlizzi), a loro volta vincitrici degli altri gironi del Campionato. Anche in questa fase i ragazzi hanno distribuito gol e spettacolo, ma purtroppo non è

Gioco, gol, spettacolo e record: gli allievi del Real Adelfia sono nella storia. stato sufficiente al passaggio del turno alle fasi finali nazionali. Alla fine l’ha spuntata l’Aurora Calcio Bari nell’ultima e decisiva partita forzatamente giocata sul campo Comunale di Sannicandro a causa delle pessime condizioni in cui si presentava il campo sportivo di Adelfia, privando ai moltissimi spettatori accorsi in queste

fasi la possibilità di sostenere la squadra in questa importante gara. I nostri ragazzi sono stati battuti per 3 a 2, ma per noi restano i vincitori morali. Grazie ragazzi! Al Presidente Severino e a tutta la società rivolgiamo i nostri complimenti per il prestigioso risultato raggiunto, consci del fatto che

quest’ultimo ha un doppio valore, se si considera l’assenza di investimenti nello Sport da parte dell’am-ministrazione locale sia in attrezzature, sia in spazi idonei. Avevamo intitolato l’articolo di gennaio “Ad Adelfia un sogno Real(e)”, ora quell’auspicio è finalmente diventato realtà. Non lasciamolo finire qui.

Gara ciclistica accompagnata da grande entusiasmo lungo tutto il tragitto.

di Antonella Gatti e Vito Coppi

C

ome ogni anno anche il 2009 sportivo di Adelfia ha aperto il sipario con una delle più importanti manifestazioni ciclistiche regionali ed extraregionali. Domenica 3 Maggio si è disputata la esima edizionedella "Coppa Maria SS. della Stella", categoria Allievi e Juniores, organizzata dalla A.S.D. Polisportiva Velo Club, l’associazione sportiva, già “Stella di Bronzo per meriti sportivi”, il cui storico impegno profuso sul nostro territorio è noto per la sua estensione sia in ambito sociale sia in quello sportivo, ma soprattutto per la suddetta prestigiosa gara ciclistica, fiore all’occhiello delle manifestazioni sportive sul territorio adelfiese.

Spettacolo nella 59esima "Coppa Maria SS. della Stella"

L’appuntamento del ciclismo adelfiese vinto dal giovane Giaconella(Team Eurobike) La fama sportiva che contraddistingue la corsa adelfiese non è infatti stata smentita: attraverso gli 84 corridori nella categoria Allievi e Juniores, essa ha potuto garantire spettacolo e trepidazione fino alla fine della gara, facendola collocare tra le più belle della storia. Il percorso, con partenza da Adelfia in pi azza Roma, si è esteso fino al territorio di Acquaviva lungo la S.P.83 per una distanza complessiva di 75,00 chilometri, raggiungendo la massima altitudine a 296,00 metri sul livello del

mare con pendenze fino al 1,2%. La gara si è rivelata molto veloce ed entusiasmante, come dimostrano la media di 42,45 km/h raggiunta ed i numerosi tentativi di fuga annullati dal gruppo fino al 35esimo chilometro. Lo scatto decisivo, infatti, è avvenuto successivamente con 11 corridori protagonisti, che hanno raggiunto un cospicuo vantaggio di 3 minuti, risultato decisivo fino all’arrivo. Sotto gli occhi dei numerosi spettatori accorsi in piazza Roma, a tagliare il traguardo dopo

1 ora e 46 minuti è stato Giaconella Antonio(Team Eurobike), che in una volata a quattro ha superato nell’ordine Paolo Tedone(G.S. Tugliese, Marco Malavolta(Team Ceci Dreambike) e Mario De Lucia(Ciclistica Vollese). Il prestigioso risultato ottenuto dal giovane ciclista permette al team di confermare la propria tradizione vincente su strada, ma soprattutto di mettere in vetrina un corridore dal futuro promettente. La soddisfazione e la gioia visibile sul volto di Giaconella, nel post-gara e sul palco della premiazione, sono infatti la testimonianza evidente dell’importanza di cui gode a

livello regionale la manifestazione di Adelfia. I titoli di coda in questa meravigliosa giornata spettano di diritto all’ A.S.D. Polisportiva Velo Club che attraverso la voce del Presidente Giovanni Lafirenza ha voluto ringraziare tutte le società sportive intervenute alla 59esima edizione della gara agonistica "Coppa Maria SS. della Stella", la Provincia di Bari, l’assessorato allo Sport, l’Amministrazione comunale, il Comando della Polizia Municipale, gli sponsor ed in modo particolare i giovanissimi e talentuosi atleti che con le loro prestazioni hanno regalato al pubblico presente una ennesima pagina di esaltante e genuino sport.

Judo-educazione anche ad Adelfia Nasce ad Adelfia la prima Accademia di JUDO, specializzata nell’insegnamento di questa antica “Nobile Arte” con particolare attenzione alla difesa personale, disciplina Olimpionica completa e sempre più consigliata dai medici per garantire uno sviluppo armonico sia fisico, sia morale e caratteriale. L’ Accademia JUDO KAIDEN ha sede in via ten. De Santis n° 13, presso la

società sportiva Body’s Harmony, ed è guidata dal suo fondatore: il tecnico Federale Francesco Bottalico, 3° Dan, diplomato Allenatore a pieni voti presso il Centro Olimpico Nazionale di Roma. Plurimedagliato in giovane età per la sua attività agonistica, continua oggi con grande passione ad insegnare e a gareggiare nelle specialità dei KATA, attività che oltre ai vari

riconoscimenti conseguiti a livello Nazionale, gli è valsa un prestigioso Diploma al Merito Sportivo. Ma perché una Accademia? Come ci spiega lo stesso Insegnante: “ Ho voluto chiamarla così per evidenziare che la nostra attività non è finalizzata al solo sviluppo fisico, ma va molto oltre, attraverso lo studio dei principi etici, morali e culturali della disciplina in

tutte le sue forme. “ Una vera scuola, completa, aperta a tutti e per tutte le età. Essa è l’unica ad operare in modo selettivo con corsi a numero chiuso, al fine di garantire una qualità dell’insegnamento di alto livello. Per questo si avvale della collaborazione di personale altamente qualificato, come il tecnico Vito Scavo, 2° Dan Ufficiale di Gara e Arbitro federale – che

condivide le gioie e i dolori con il “suo Maestro“ da ormai dieci anni – e il dott. Giuseppe Carluccio, dirigente medico specialista in ortopedia, impegnato nell’assistenza agli atleti a titolo totalmente gratuito, a confermare i valori del più alto spirito sportivo. Un esempio lodevole di Sport al servizio della persona e della società…e non viceversa!


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