PAESE&paesi Adelfia - Ottobre 2010

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PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ www.associazionehinterland.it

ANNO IX- N. 7 - Ottobre 2010

Distribuzione gratuita Reg. Trib. di Bari n. 1509 del 2/3/2001

www.hinterlandadelfia.blogspot.com

Direttore responsabile: Silvestro Paolo Covella

Lo scenario politico del pre-elezioni.

Rumori, ancora troppo silenziosi B

di Antonella Gatti

occe ferme, pare, almeno in superficie. Nonostante siano ormai trascorsi quasi cinque mesi dalla misera caduta dell’amministrazione Nicassio, ad opera dei 9 consiglieri d’opposizione con la firma decisiva dei due dissidenti del Pdl Pontrelli e Lanera, il nuovo scenario politico adelfiese non assume ancora contorni definiti. Dopo un’estate all’ombra, nei partiti che almeno possono contare sulla presenza di una sede, si riprendono cautamente le fila di blande discussioni in vista del prossimo appuntamento elettorale che, in primavera, segnerà il destino politico-amministrativo di questo paese. Ma, per ora, nessuna fuga in avanti. Neanche di notizie. E allora non resta che riportare umori e “rumori” che si percepiscono e diffondono di là dalle scure stanze dei “bottoni”. I diplomatici, spole tra vicini, contrari, entusiasti e scontenti, solcano strade, piazze e bar, quotidianamente dediti a pubbliche relazioni che possano allargare la base del consenso e regalare il “polso” della cosiddetta volontà popolare, per tessere la tela degli accordi più graditi e fiutare se spira vento favorevole. Gli ambiziosi, con fare circospetto, si muovono silenti, controllando a vista i potenziali avversari e mandando in avanscoperta amici, parenti o seguaci, a spianare il terreno della battaglia. I revanscisti, reduci da recenti sconfitte che li hanno adombrati del tutto, si affannano energicamente per riemergere. I defenestrati, scalpitano inquieti tra le

INDICE

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I cittadini si interrogano, ma i partiti non si espongono. pagine dei giornali, per nuovi posizionamenti che possano riportarli puri e casti alle luci della ribalta. I disadattati non si espongono, sperano in un segnale che non arriva e preparano a tavolino l’ennesimo alibi per correre da soli. Gli inarrendevoli faccendieri, a viso aperto e con nuove vesti, rinsaldano le proprie forze per darle al migliore offerente. I cittadini, quelli più curiosi, costantemente s’interrogano su quali saranno gli uomini e/o le donne alla guida delle future coalizioni di governo del paese. Tra quelli a sinistra, c’è chi esplicitamente richiede leader clamorosamente affermatisi nei piani alti della politica, grazie ai consecutivi successi elettorali degli ultimi anni, qualcuno perché convinto della necessità di una forza in grado di superare conflitti interni ed esterni ai partiti e di rimettere al centro la buona politica di governo, qualcuno perché ritiene che, scendere in campo ora, sia un atto di responsabilità dovuto. C’è chi, invece, senza pretesa di sorta, si limita timidamente a fare l’identikit dell’uomo giusto: una persona capace e volenterosa, non logora da lunghi anni di vita politica e non certo incline a spostarsi a destra o sinistra a seconda della convenienza. E chi, infine, invoca le richiestissime, democratiche primarie, con la speranza di sottrarre la patata bollente ai gruppi dirigenti per lasciarla raffreddare o infuocare ancor più – chissà! – a suon di voti. Tra quelli a destra, poi, c’è chi ritiene si possa

Intervista al Commissario Prefettizio Dott. Vittorio Lapolla

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subire, o ci si possa rifugiare dietro, l’onda nazionale del divorzio tra finiani e berlusconiani, per arrivare ad una candidatura in entrambe le fila, e chi scommette, invece, che ancora una volta si richiuderanno tutti, “traditori” compresi, in un gran calderone – come nel 2006 – pronto ad esplodere appena sollevato il coperchio, esattamente come è accaduto pochi mesi fa. Gli altri, infine, quelli che hanno a cuore le sorti del paese, più che pensare a nomi noti o sconosciuti, a colori accesi o sbiaditi di partiti radicati o improvvisati, aspettano proposte di idee valide e concrete di cui fidarsi, competenze utili a risolvere annosi problemi e soprattutto una ventata di aria ripulita da ripicche di mezz’uomini che paralizzano dalla notte dei tempi, ormai, lo sviluppo sano del territorio. Quale film produrranno tutti questi protagonisti? Scene già viste o un inedito entusiasmante? Trionferà la buona politica o l’accomodamento delle solite famiglie che da anni si alternano sulle poltrone dell’aula consiliare? I rumori captati non forniscono indizi chiari. La strada non è ancora tracciata:

Tarsu: cronaca di un aumento annunciato

perché si vada nell’una o nell’altra direzione, buona parte della responsabilità sarà della capacità dei politici di costruire progetti credibili, ma decisivo – è bene ricordarlo! – sarà soprattutto il contributo che noi cittadini daremo con la nostra scelta.

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Difendere la scuola

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Calcio: il Casamassima conferma l’adelfiese Trifone Iacobellis

Circonvallazione: un’annessione insensata

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Il libro: Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez Il talento di Pietro Verna

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Premio “Il Melograno d’argento” a Giovanni Gasparro e Michele Nitti I cittadini scrivono

Nuove conquiste e nuovi appuntamenti per il ciclismo adelfiese


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PAESE CHE VAI

Anno IX n. 7 - Ottobre 2010

ADELFIA

L’Adelfia del dopo Cellino Q

di Antonella Gatti

ual è la condizione in cui ha trovato il nostro paese? Quale l’aspetto da risolvere immediatamente e quali i problemi e le esigenze maggiormente sollevate dai cittadini?

Intervista al Commissario prefettizio dott. Vittorio Lapolla, subentrato in seguito alla caduta dell’amministrazione di centrodestra.

CONDIZIONE ATTUALE Adelfia ha il problema di fondo di una divisione evidente tra le due frazioni (più nell’animo dei cittadini che amministrativo) che porta a duplicare gli impegni finanziari. Asetticamente sarebbe meglio che questa contrapposizione venisse meno. Dal punto di vista amministrativo, ho trovato un Comune composto da personale di grande valore ma, ahimè, avanti con l’età. Nove dipendenti, su circa cinquanta, andranno in pensione, nei ruoli strategici, entro la fine dell’anno. Dopo quarant’anni di lavoro lasceranno il posto a giovani colleghi scelti attraverso procedure di mobilità che la legge ci impone e poi, eventualmente attraverso concorsi pubblici, qualora le procedure obbligatorie non dovessero avere buon esito. Tali procedure sono già in atto e riguardano 8 ruoli: 2 responsabili dell’ufficio di ragioneria, 2 vigili di cui uno entrerà in servizio già dall’1 Dicembre, 2 geometri, 1 ingegnere responsabile dell’ufficio tecnico. Ho avuto l’esigenza di coinvolgere tutti i settori per cercare di raggiungere gli obiettivi di corretta e ordinata gestione amministrativa.

4. Stiamo poi mettendo in atto, viste le difficoltà notevoli segnalateci circa la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, un capitolato speciale d’appalto, perché il contratto con l’attuale gestore del servizio scade il 30 giugno 2011 e dobbiamo attivarci per tempo per ottenere un servizio più puntale, ordinato ed efficace rispetto a quello che avviene oggi. Da circa 10 anni c’è anche un contenzioso in corso con l’attuale ditta che gestisce tale servizio, che comporta un notevole impegno finanziario per spese legali, etc. 5. Per ciò che riguarda la manutenzione del verde pubblico, fino ad oggi questo era gestito un po’ attraverso gli operai del comune e un po’ attraverso interventi affidati all’esterno in modo estemporaneo, a seguito di segnalazioni particolari o eventi occasionali. Anche qui stiamo preparando un capitolato speciale d’appalto che consenta, da un lato, di garantire una puntuale manutenzione e, dall’altro, di mettere a dimora, in alcune zone del Comune, nuove essenze arboree e floreali che consentano un miglioramento dell’aspetto estetico del territorio.

PROBLEMI DA RISOLVERE Il compito del commissario, normalmente, è quello di assicurare la gestione ordinaria di un comune, ma non è detto che non possa adottare provvedimenti complessi. Sto pertanto tentando di portare avanti: 1. Il completamento dei lavori sull’alveo torrentizio fermi da anni e per i quali ci siamo attivati in Regione per ottenere un provvedimento che ci autorizzi al completamento dell’opera, secondo la variante del 2005 al progetto iniziale, precedentemente bocciato, che prevede un attraversamento. A tale progetto la Regione sembra ben propensa a dare quel parere paesaggistico negato in passato per le complesse vicende che avevano portato al sequestro giudiziario e al blocco dei lavori. 2. La bonifica dell’azienda Sapa dismessa, per la quale la vecchia amministrazione aveva richiesto un finanziamento regionale, nell’ambito dei “piani di area vasta”: abbiamo sviluppato un buon dialogo con la Regione e ripresentato ed integrato la documentazione già inoltrata. Ad oggi, posso dire che le notizie che giungono sono più che positive, visto che stiamo attendendo solo la formalizzazione

fanno capo a fondi già a disposizione della Regione, mentre gli altri 1,2 milioni, previsti nei fondi FAS nell’ambito degli accordi Regione-Governo, sono attualmente congelati. Abbiamo presentato una scheda di previsione della riqualificazione delle aree periferiche e del campo sportivo comunale che dovrà successivamente essere riempita di contenuti tecnici progettuali, che non sono quelli presentati dalla vecchia amministrazione. Queste indicazioni consisteranno nella realizzazione di urbanizzazioni, marciapiedi, strade e aiuole, per ciò che riguarda le aree periferiche, mentre per quanto riguarda il campo sportivo, stiamo facendo delle valutazioni, in attesa della formale comunicazione della Regione. Le aree individuate rientrano in una zona di espansione ex-area 167 nel rione Canneto.

SCHEDA PERSONALE Dott. Vittorio Lapolla, viceprefetto di Bari. Ha esperienze pregresse presso la prefettura di Varese, Matera (città dove vive) e l’ufficio di Gabinetto del ministro dell’Interno. Da maggio 2009 è a Bari. Ha competenze in materia di contenzioso giudiziario, sanzioni amministrative, violazione alle norme del codice della strada e illeciti amministrativi. Ha svolto una quindicina di amministrazioni commissariali da Varese, Andria, fino a Pantelleria, comune sciolto per mafia come già avvenuto in Calabria in provincia di Vibo Valentia.

della delibera per i finanziamenti di tutte le dieci aree vaste. Finanziamenti che ci permetteranno di effettuare uno studio preliminare, la messa in sicurezza e la bonifica del sito. 3. Per quel che riguarda i PIRP, secondo lo schema presentato dalla precedente amministrazione, per ottenere dei finanziamenti,

era necessario l’intervento da parte di privati. A seguito di incontri con rappresentanti della Regione, tali interventi sono stati smodulati e richiesto soltanto un finanziamento pubblico senza il coinvolgimento di privati. Il finanziamento è di circa 2 milioni di euro, dei quali 800mila presto erogabili, perché

6. C’è poi un argomento per cui il comune di Adelfia è salito alla ribalta: il randagismo. È un problema che riguarda tutta la Puglia. Ci sono tantissimi rifugi che per legge non possono ospitare più di 200 cani. Tutti i rifugi presenti in Puglia sono saturi. La legge prevede anche che tali cani randagi presenti nel territorio pugliese non possono essere trasportati al di fuori della regione stessa. Bisogna quindi seguirli e per questo occorre sterilizzarli. Stiamo quindi perfezionando un’intesa con le autorità sanitarie, il responsabile del servizio sanitario e un’associazione di valenzano operante nel ramo, per la sterilizzazione di tutti i cani presenti e la loro degenza post intervento. Questo avverrà presso un centro di valenzano con il quale ci convenzioneremo. Solo in seguito questi cani verrebbero reimmessi sul territorio, salvo quelli particolarmente aggressivi e mordaci


PAESE CHE VAI

Anno IX n. 7 - Ottobre 2010

ADELFIA che verrebbero inevitabilmente affidati al rifugio di Altamura per il trattenimento del lungo periodo. 7. Stiamo perfezionando la gara di appalto per l’aggiudicazione del servizio di videosorveglianza che nel giro di 15 giorni credo potrà avere esito positivo, in modo da dotare il territorio di videocamere che realizzerà una rete di controllo sia dal punto di vista della sicurezza, sia sotto il profilo della gestione del territorio. 8. Vi sono stati poi interventi per le scuole, molto esosi, sacrificando i contributi alle associazioni, che sono stati drasticamente ridotti. Tali interventi riguardano la tinteggiatura per entrambe le scuole ed è previsto il rifacimento del manto stradale interno che circonda la scuola Aldo Moro, il cui stato attuale crea disagi e problemi di sicurezza agli utenti. A proposito di contributi alle associazioni, è al vaglio l’opportunità di creare un regolamento per tali concessioni? No. Per ora, al fine di garantire una equità di trattamento stiamo lavorando su regolamenti che disciplinano sia la concessione sia l’uso di immobili comunali. Per razionalizzare le spese a bilancio del Comune, sta partendo una ricognizione degli immobili comunali che sono stati affidati alle associazioni. Sulla base di convenzioni in essere, cercheremo di capire il motivo per cui il Comune sta sostenendo spese che avrebbero dovuto essere di competenza delle stesse associazioni beneficianti. È previsto qualche intervento per la diminuzione del traffico su Via Vittorio Veneto? È stato adottato dal Comandante della Polizia Municipale un provvedimento che restituisce il senso unico (in direzione Montrone) su Via Vittorio Veneto e che sarà operativo a giorni, non appena completata la segnaletica stradale. Non è escluso, che nel tempo, questo provvedimento possa riguardare anche Montrone sul proseguimento di tale strada. Abbiamo poi considerato la possibilità e stiamo valutando i costi per la realizzazione di una pista ciclabile su questa strada. Un articolo del nostro giornale riportava la proposta dei consiglieri del PD per la realizzazione di due ascensori per la struttura comunale, eventualmente in sostituzione delle due fontane. Ci sono le condizioni per cui si possa dar seguito a tale proposta? Abbiamo stanziato dei fondi per la realizzazione di uno dei due ascensori. Il progetto è in atto e a brevissimo sarà realizzato. La fontana già messa in opera sarà completata e attivata a giorni. Il progetto della seconda fontana, prevista dalla precedente amministrazione, sarà rivisto e sostituito con un’opera notevol-

mente minore da collocare in Piazza Leone XIII, ed i fondi previsti per tale intervento saranno destinati anche alla riqualificazione della stessa area, a causa di situazioni meritevoli di attenzioni urgenti. Nel frattempo qualche ulteriore intervento è in atto in Piazza Trieste sulla “Gabbia dei Leoni” ed inoltre è stato attivata una procedura di decadenza per quanto riguarda il bar presente: valuteremo se sarà il caso di affidare quella struttura, da subito o in seguito, ad associazioni o a terzi.

Sappiamo di rallentamenti in merito alla realizzazione del sovrappasso carrabile nei pressi della nuova stazione, per problemi legati alle modalità di risarcimento dei terreni da espropriare. C’è la possibilità che si possa intervenire per trovare una soluzione e completare ai lavori? Mi è stato posto il problema nei termini di un intervento sostitutivo da parte del Co-

mune, ma reputo che il Comune non possa impegnare le risorse di migliaia di cittadini per un problema che le FSE dovrebbero affrontare con i singoli cittadini proprietari delle aree. Ma vista l’importanza dell’opera e le difficoltà incontrate stiamo valutando la possibilità di creare, già dalla prossima settimana, un tavolo tecnico con le due parti, quelle dei cittadini e delle FSE, per cercare di trovare una soluzione, sperando che da parte di queste ultime ci sia sempre la stessa disponibilità manifestata fino ad oggi alla risoluzione di ogni difficoltà.

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PAESE CHE VAI ADELFIA Aumenta del 17% la tassa per lo smaltimento dei rifiuti

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surriscaldare l’estate 2010, che non sarà ricordata come una delle più afose, ci ha pensato la pioggia di cartelle esattoriali della TARSU caduta sulle teste dei cittadini. Si è trattato di una pioggia rovente a causa dell’aumento del 17% circa dell'aliquota imposta. Le comprensibili proteste che si sono levate, sono state raccolte dai partiti politici di ex opposizione – PD e SEL - che le hanno tradotte in manifesti di dura accusa di negligenza della ex maggioranza. A tutt’oggi il PDL adelfiese, che ha amministrato la città fino a maggio scorso, non ha neanche tentato di spiegare ai cittadini le ragioni di questo considerevole incremento della tassa. Proviamo allora noi ad interpretare un silenzio che probabilmente nasconde delle mancanze. Per gli addetti ai lavori l’aumento della TARSU – Tassa sui Rifiuti

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Cronaca di un aumento annunciato

Solidi Urbani - non è stato una sorpresa, anzi. Sapevano bene che ci sarebbe stato - noi stessi ne avevamo paventato la possibilità nel numero di novembre 2009 - e sapevano anche fin troppo bene, che c’era una sola via per evitarlo o quanto meno limitarlo. Tutto è cominciato nel 1997 quando il decreto legislativo n. 22 e, più tardi, il Codice dell’Ambiente del 2006 hanno introdotto procedure mirate allo sviluppo di tecnologie di smaltimento dei rifiuti più pulite e avviato una graduale trasformazione della TARSU in TIA – Tariffa di Igiene Ambientale. La finalità di questa nuova tariffa era quella di consentire ai

Differenziare è importante, differenziamo di più Calendario della Raccolta

Canneto

Montrone

CARTA

lunedì

martedì

PLASTICA

mercoledì

giovedì

VETRO

venerdì

venerdì

ALLUMINIO

sabato

sabato

Una politica di incentivazione a differenziare i rifiuti avrebbe limitato i danni

comuni di coprire l’intero costo del servizio esclusivamente con i proventi incassati dagli utenti, impedendone anche una parziale copertura con fondi di bilancio come avveniva in passato. Una lunga serie di proroghe ha consentito alla TARSU di sopravvivere fino al 2009, quando il Governo Berlusconi – orgoglioso di non mettere le mani in tasca ai cittadini – perseguendo politiche di federalismo fiscale, ne ha sancito definitivamente l’abrogazione ponendo al 30 giugno 2010 la scadenza ultima per l'emanazione del provvedimento di attuazione della TIA. Oggi dunque, i costi di smaltimento dei rifiuti ricadono interamente sui cittadini e sono suscettibili di sensibili variazioni dovute a molteplici fattori. È accaduto infatti che dal 7 gennaio di quest'anno sia entrato in funzione l'impianto di biostabilizzazione di Conversano, presso cui vanno conferiti i rifiuti indifferenziati, che solo dopo un

processo di selezione e trasformazione, possono essere depositati in discarica. Questo trattamento preliminare ed obbligatorio ha comportato un incremento della spesa di conferimento, passata da 56 a 87 euro per tonnellata depositata, con conseguente aumento della tassa imposta agli utenti. Ma se tutto questo è ciò che le leggi dello stato da tempo preannunciavano e oggi impongono, cosa avrebbero dovuto fare i governi locali saggi e lungimiranti? Adottare una politica preventiva di educazione, sensibilizzazione e incentivazione alla differenziazione dei rifiuti, potenziando la raccolta porta a porta, prevedendo una riduzione della tassa per i più virtuosi, indicendo gare di raccolta fra ragazzi e bambini. Azioni che avrebbero ridotto sensibilmente il tonnellaggio della indifferenziata da smaltire, con conseguente riduzione dei costi di conferimento da imputare ai cittadini. È questa la negligenza che si contesta alla ex amministrazione di centro-destra. La sua incapacità di andare al di là del proprio naso, l'arroganza con cui si è arroccata nei suoi ottusi principi e che l'ha resa sorda alle esortazioni delle opposizioni che in più occasioni, anche pubbliche, hanno lamentato una scarsa attenzione alle politiche ambientali. Anche oggi tace, non avverte la necessità di spiegare e preferisce chiudersi in un silenzio che suona come colpa.

I costi di un'annessione insensata

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opo un anno e mezzo dalla delibera del 21 luglio 2008, con cui la Giunta Nicassio annetteva al territorio comunale la circonvallazione e parte delle due strade provinciali Adelfia-Valenzano e Adelfia-Ceglie, i cittadini continuano a farne le spese. E se per la circonvallazione una sorta di giustificazione l'amministrazione aveva provato a darla - obblighi di legge, espansione urbanistica, incentivazione del settore edilizio in crisi- proprio non si capisce la ragione per cui si sia reso necessario appropriarsi anche di quei due tratti stradali extra urbani. Soprattutto sapendo che ciò avrebbe inevitabilmente fatto ricadere sul Comune spese che fino a quel momento erano in capo alla Provincia. Su quei tronchi

Spesi 22.000 euro per collegare alla rete elettrica comunale i lampioni di via Ceglie e via Valenzano

Dieci modi per impiegarli meglio

stradali sono presenti 35 organi illuminanti che dopo l'annessione si è provveduto a collegare all'impianto comunale con un costo per gli adelfiesi di ben 22.000 euro. Il comune, inoltre, ha dovuto stipulare un nuovo e maggiorato contratto per la manutenzione della allargata rete di pubblica illuminazione. Per non parlare dell'aumento delle spese per il maggiore consumo di energia elettrica. A fronte di tale incremento di costi, quale beneficio hanno tratto i cittadini? Pagano forse meno tasse alla Provincia? Certo che no, piuttosto rischiano di pagarne qualcuna in più al comune. Dunque, non sarebbe stato meglio lasciare le strade alla Provincia e spendere questo denaro in maniera più proficua? Per le

scuole, per esempio, con l'acquisto di banchi e sedie nuove, di moderni attrezzi per le palestre; con la riparazione delle crepe che lasciano filtrare l'acqua piovana dai solai. Oppure si poteva dotare di altri libri la biblioteca comunale, o di una giostrina in più uno dei giardinetti. E ancora si poteva attivare una rete wireless pubblica per la connessione ad internet, o riparare la recinzione della “Gabbia dei Leoni”. Ma se proprio si voleva spendere di più in energia elettrica, meglio sarebbe stato illuminare il parco di via Fieno, la cui oscurità istiga a delinquere ed è motivo di preoccupazione per molti genitori. Tanti, e quanti altri modi ci sarebbero per impiegare meglio il nostro denaro anziché sperperarlo in sterili giochi di potere che fanno male ai giocatori prima ancora che alla città.


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Una riflessione sulla riforma della scuola attraverso le parole di Calamandrei

Il

di Mariateresa Panarese

12 marzo è stato proclamato lo sciopero generale del mondo del lavoro, le ragioni che hanno portato a questo sciopero sono ritenute importanti per tutti i cittadini e la nostra società: lavoro, fisco, cittadinanza. Il mondo della scuola ha aderito a questo sciopero, perché ormai sono evidenti le problematiche che la coinvolgono: la precarietà, i tagli ai fondi e la mancanza di dialogo tra i lavoratori della scuola e il governo. Quest’ultimo, infatti, nonostante le molteplici proteste e pressioni, non ha mai inteso coinvolgere gli addetti ai lavori per la realizzazione della riforma, che alla fine si è tradotta in meri “tagli” di personale ed economici; adeguamenti che vengono fatti passare “sulla testa” di chi già lavora e annulla una qualsiasi illusione d’inserimento in quei giovani che attualmente il posto non ce l’hanno. Analizzando più dettagliatamente quella che viene presentata come “riforma” - dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore appare evidente quanto sia più densa di ombre che di luci, e non pochi dei suoi passaggi lasciano dubbi e perplessità in chi nella scuola crede e opera con grande senso di responsabilità. Il senso dei cambiamenti che questo progetto ministeriale porta avanti, sembra andare nella direzione opposta rispetto a quella che i docenti e tutti gli operatori si sarebbero auspicati. Vale a dire che, piuttosto che un maggiore investimento nei confronti della scuola pubblica, siamo in presenza di un tipo d’intervento che, con termini tipici delle politiche industriali, si può definire di “ristrutturazione aziendale”. La storia insegna che questo si traduce praticamente in mobilità, precarietà, licenziamenti e quindi, nel caso della scuola, in una politica di privatizzazione sempre meno strisciante e più manifesta. La scuola senza risorse umane ed economiche non può più andare avanti: come si fa a rimanere indifferenti di fronte a quello che sta avvenendo? È una domanda che ci facciamo tutti noi: docenti, alunni e genitori che molto spesso arrivano a pagare di tasca propria l’essenziale per mantenere a galla una scuola pubblica che rischia seriamente di affondare -. Si manifesta nelle piazze per mostrare un profondo malessere dettato dalla volontà di poter lavorare con dignità e nel rispetto del diritto costituzionale, di garantire un istruzione di qualità ai nostri alunni/figli a prescindere dalla propria appartenenza sociale, religiosa, razziale e sessuale. Calamandrei, in un discorso tenuto a Roma l’11 febbraio 1950, richiamava l’attenzione dei presenti su alcuni temi

ADELFIA

Bisogna, cari amici, continuare a difendere la nostra scuola

Insegnanti, genitori e studenti ancora in tumulto contro i tagli del Governo che erano importanti allora, ma lo sono ancor di più in questo momento storico per la scuola: “Cari colleghi, noi siamo qui insegnanti di tutti gli ordini di scuole, dalle elementari alle università [...]. Siamo qui riuniti in questo convegno che si intitola alla Difesa della scuola. Perché difendiamo la scuola? Forse la scuola è in pericolo? Qual è la scuola che noi difendiamo? Qual è il pericolo che incombe sulla scuola che noi difendiamo? […] La scuola, come la vedo io, è un organo "costituzionale". Ha la sua posizione, la sua importanza al centro di quel complesso di organi che formano la Costituzione. La scuola, organo centrale della democrazia, serve a risolvere quello

che secondo noi è il problema centrale della democrazia: la formazione della classe dirigente. La formazione della classe dirigente, non solo nel senso di classe politica, di quella classe cioè che siede in Parlamento e discute e parla (e magari urla) che è al vertice degli organi più propriamente politici, ma anche classe dirigente nel senso culturale e tecnico: coloro che sono a capo delle officine e delle aziende, che insegnano, che scrivono, artisti, professionisti, poeti. Questo è il problema della democrazia, la creazione di questa classe, la quale non deve essere una casta ereditaria, chiusa, una oligarchia, una chiesa, un clero, un ordine. […] A questo deve servire la democrazia, permettere ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità.

Ma questo può farlo soltanto la scuola, la quale è il complemento necessario del suffragio universale. La scuola, che ha proprio questo carattere in alto senso politico, perché solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali. […] Vedete, questa immagine è consacrata in un articolo della Costituzione, sia pure con una formula meno immaginosa, l'art. 34, in cui è detto: "La scuola è aperta a tutti. I capaci ed i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi". Facciamo l'ipotesi, astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi…” Leggendo le parole di Calamandrei non è difficile dare una spiegazione ad una politica sociale che affonda e calpesta tutti i privilegi che solo la scuola - intesa come fucina di menti e di cultura - può forgiare. È forse la possibilità che i nostri figli vogliano ambire di far parte della classe dirigente, di una classe dirigente asettica, democratica e apartitica, che spaventa e che porta questo governo a immiserire la scuola di stato? È questa la politica del Governo per i nostri figli? La riforma può essere letta solo come un ulteriore smacco a chi di cultura vorrebbe vivere, grande è già il divario fra chi il “sapere” lo compra e chi se lo deve conquistare con i propri mezzi e possibilità. Noi non ci stiamo e come Calamandrei asseriamo fortemente che: “…Bisogna, cari amici, continuare a difendere la nostra scuola”.

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PAESE CHE VAI ADELFIA

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di Salvatore Ilacqua

ent'anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez (Cien años de soledad) pubblicato nel 1967 è uno delle opere più importanti della narrativa del '900 e forse il miglior romanzo in lingua spagnola del secolo. L'opera si apre con l'imminente fucilazione di uno dei principali personaggi del racconto: il Colonnello Aureliano Buendía. Attraverso i suoi ricordi, Aureliano ci porta a Macondo, il villaggio dove è nato, cresciuto e vive la sua famiglia. Inizia così la saga familiare dei Buendía, la cui sorte è legata inevitabilmente a quella della cittadina ove risiedono. Lo stile di Marquez è inconfondibile, caratterizzato da una narrazione fluida con una continua alternanza di personaggi. Tutto ciò rappresenta una sfida per il lettore che è portato di volta in volta a ricostruire il racconto, nelle infinite sfaccettature dei protagonisti. Il luogo è un concentrato di magia e misticismo, crocevia di storie molto diverse tra loro e tutte le sue fortune sono solo il risultato dello straordinario incontro di realtà totalmente differenti tra loro. L'elemento che lega i Buendía e il microcosmo di Macondo è la solitudine: una delle

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Cent'anni di solitudine

Il racconto dell’affascinante ma, allo stesso tempo, triste libro di Gabriel Garcia Marquez. “condizioni esistenziali” che riguarda tutti, militari, circensi, musicisti, avventurieri. Questa sorta di “tragedia umana” - come molti commentatori hanno sottolineato è come un marchio a fuoco che perdurerà nel tempo e da cui nemmeno la sesta generazione dei Buendía riuscirà a sollevarsi. Come espiazione di tale colpa, Macondo verrà spazzata via da un “vento biblico”

un caso, infatti, che quanto più la vita di uno dei protagonisti diventa cupa, tanto più si avvicina alla sua fine. Cent'anni di solitudine è senza dubbio un libro affascinante, ma con un velo di profonda tristezza. Il racconto induce ad una riflessione: tutti vorrebbero soggiornare almeno per un giorno a Macondo, ma in fondo ognuno spera di non passarci mai.

Pietro Verna

di Antonella Gatti e Vito Coppi

ietro Verna, giovane adelfiese nato il 2 Aprile 1986 a Bari, laureato in Scienze dell’Educazione e della Formazione presso l’Università degli Studi di Bari, ha scelto di assecondare già da piccolo la sua vocazione musicale iscrivendosi a nobili scuole di Musica e Canto del capoluogo e proseguendo con numerosi stage e Master sotto gli occhi di importanti Maestri e Cantautori italiani. Voce solista del gruppo “Le Tentazioni” (rock and blues band), avverte l'esigenza di avviare un proprio percorso musicale, favorendo la sua voglia di libertà espressiva, sia dal punto di vista testuale, sia musicale. Affascinato da cantautori come De Andrè (oggetto della propria tesi di laurea), Capossela e Fossati, trasportato dalle sonorità mediterranee, etniche e dalla musica francese, associa questo amore alla forte passione per la scrittura ed il testo letterario, che assume un ruolo vitale nelle sue canzoni. A Settembre 2008, il giovane Pietro partecipa alle semifinali del Tour Music Festival, mentre a dicembre dello stesso anno prende parte alle finali nazionali del concorso “La Bella e la Voce”, tenutasi al Palais de Saint Vincent in Valle d’Aosta. L’anno successivo concorre alle

che laverà i “peccati” e le incapacità degli individui di vivere per gli altri e non solo per sé stessi. Marquez sottolinea con forza questo messaggio: tutte le azioni e imprese degli uomini rappresentano vana gloria se essi non si liberano dal fardello della solitudine. È come un macigno che porta le persone a fare scelte sbagliate, ad allontanare gli altri, a fuggire dalla vita...non è

Parole e note del giovane cantautore adelfiese, per raccontare l’amore per la musica ed esaltarne la sua unicità. finali dell’“Azimut Live Music Fest”, svoltosi a Bernalda (MT) ed apre il concerto di Don Backy ad Adelfia (BA) alla Festa dell’Uva. Il 2010 è l’anno della consacrazione. Oltre a raggiungere le semifinali al concorso “Cantautori Bitontosuite 2010” presso il Teatro Traetta di Bitonto (Ba), è finalista al “Festival Città di Bari”, ma soprattutto viene selezionato tra 150 cantautori emergenti italiani alle

semifinali del concorso nazionale “Musica ControCorrente”. Concorso dedicato alla canzone d’autore, nato dalla passione per il duo Mogol-Battisti - che hanno segnato le pagine più belle della storia musicale italiana - ha lo scopo di valorizzare giovani artisti, solisti o gruppi, cha attraverso la musica manifestano la propria unicità. La prima edizione del Concorso si è tenuta a Poggio Bustone,

paese natale di Lucio Battisti, già nel 2005. Nel 2010 giunge alla sesta edizione da svolgere a Roma, con tre semifinali nazionali e le due serate finali del 2 e 3 Ottobre. È qui che il nostro Pietro avrà l’opportunità di esibirsi con il proprio brano inedito intitolato “Genova” – chiara espressione di affetto e di riconoscenza nei confronti di tutti i cantautori che la città ligure ha allevato – e una cover assegnata dalla giuria della gara canora. Anche se alla domanda “Cosa ti aspetti da questo Festival?”, Pietro ha risposto di non volersi creare delle aspettative, e di preferire il gusto di un momento, di un'esperienza, di una situazione vissuta al massimo, istante per istante, siamo sicuri – dopo averne ascoltato il brano sul sito www.musicacontrocorrente.it – che farà vivere emozioni vere, intense e sincere alla giuria e al pubblico accorso ad un evento davvero importante. Nell’attesa di rivedere Pietro, e far conoscere attraverso il nostro giornale i risultati di questa gara, l’Associazione Hinterland e la redazione di P&p, augurano il meglio al giovane cantautore adelfiese.


PAESE CHE VAI

Anno IX n. 7 - Ottobre 2010

ADELFIA

Il melograno d’argento

Premio all’adelfiese positivo a: Giovanni Gasparro pittore e Michele Nitti Direttore d’orchestra

Con RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

I cittadini scrivono

G

ent.ma Redazione, utilizzo la Vostra rubrica per esprimere pubblicamente il mio rammarico su quanto è accaduto Domenica 26 Settembre nel nostro paese durante lo svolgimento della gara ciclistica amatoriale “Il Velograno”inserita nel Campionato Regionale di CicloTurismo. Erano le ore dodici, e come tanti curiosi e appassionati di questo bellissimo sport ero in Piazza Roma pronto ad attendere la passerella finale di 140 ciclisti giunti da ogni parte della Puglia per partecipare alla gara organizzata ad Adelfia. Purtroppo però, lo scenario che si prospettava ai nostri occhi era inconsueto

peggio ancora, con auto e motori. Una immagine surreale e davvero incredibile! Non poco tempo fa ero stato a Barletta per una gara simile a questa, ma lo scenario era totalmente diverso. Aree precluse al traffico, ordine, rispetto, tifo e voglia di partecipazione ad una gara il cui senso è quello di una “passeggiata” salutare in bicicletta tra le bellezze del territorio. Purtroppo Adelfia sembra uscire da questi schemi! Da noi non esistono più regole, rispetto per gli altri e buone maniere! Neanche l’impegno degli organizzatori, in sostituzione delle forze dell’ordine, è bastato a fermare i numerosi automobilisti che da ogni parte eludevano le tran-

per un traguardo di ciclismo. All’affetto della gente e alla trepidazione di un arrivo in bici, si erano sostituite lunghe fila di auto strombazzati e motociclisti selvaggi, impegnati a serpeggiare nel traffico. Non feci in tempo a chiedermi come mai quel luogo fosse così pieno di veicoli e come avrebbero fatto i ciclisti a sfuggire ai pericoli di questa “giungla”, che improvvisamente giunsero in gruppo, dividendosi in più parti come una goccia di mercurio cascata per terra. Mentre una decina di corridori riuscirono a raggiungere Piazza Roma, molti di loro rinunciarono a tagliare l’ipotetico traguardo arrestando la propria corsa in Piazza Cimmarrusti, evitando così scontri con altri ciclisti o,

senne per transitare in Piazza Roma, destinata - per una sola domenica, e non per tutto l’anno! - a celebrare lo Sport. Il livello di inciviltà, di maleducazione e di prepotenza di noi adelfiesi sembra ormai aver raggiunto i massimi livelli. Occorre, e a maggior ragione in queste manifestazioni, la presenza delle autorità preposte al controllo e alla vigilanza, senza doverli subordinare alle stesse associazioni. Fortunatamente non è accaduto nulla di grave, ma non è più possibile rischiare la pelle in questo modo. Spero non si chiudano gli occhi su questa vicenda … perché se la Fortuna è cieca, la malasorte ci vede benissimo! Vito Mastrogiacomo

questo premio, costituito da una melagrana in argento e da una pergamena con il logo dell’Associazione Culturale “il melograno”, i soci intendono dare lustro e risonanza al territorio di Adelfia attraverso l’operato dei suoi figli migliori che si siano distinti o che si distinguano nel proprio lavoro raggiungendo traguardi luminosi che siano d’esempio “positivo” per le generazioni future. L’associazione, nata nel mese di gennaio 2008, opera per favorire, divulgare e realizzare iniziative idonee a promuovere e valorizzare il patrimonio culturale locale, le tradizioni popolari e la storia del Comune di Adelfia. Si propone, per tale fine, come uno dei punti di riferimento delle attività culturalmente rilevanti e soprattutto attinenti al territorio in collaborazione con le altre realtà ed enti ivi operanti con finalità e scopi affini. Il premio, pertanto, intende avere la funzione di presa di coscienza che Adelfia ha una sua storia importante, sia come unico Comune nato da non molti anni,

sia come individualità dei borghi di Canneto e Montrone, con una storia pregna di patrimonio artistico, sociale e culturale da tutelare e valorizzare anche con questa iniziativa. Alla luce di quanto esposto il direttivo dell’Associazione, dopo aver premiato nel 2008 il dr. Franco Lorusso, (Procuratore Regionale della Corte dei Conti) e nel 2009 il dr. Giovanni Francesco Monteleone (Prefetto di Matera) ed il dr. Baldino Stea (Medico Oncologo a Tucson U.S.A.), ha individuato in Giovanni Gasparro (Pittore)e Michele Nitti (Direttore d’orchestra) i destinatari del premio considerando le loro elevate qualità morali e le indiscusse capacità artistiche in ambiti diversi dei due giovani, decidendo di festeggiarli il 16 ottobre 2010 nell’Auditorium della biblioteca comunale alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. Il premio, alla sua 3^ edizione, annovera come motivo d’orgoglio la concessione del Patrocinio dell’Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, della Provincia di Bari e del Comune di Adelfia. Il Presidente Nino Gargano

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PAESE CHE VAI ADELFIA

P

di Antonella Gatti e Vito Coppi

er chi come Trifone Iacobellis, ha calcato palcoscenici prestigiosi con la Primavera dell’A.s. Bari, è stato un gioco da ragazzi conquistare le simpatie dei tifosi dell’A.s.d. Casamassima, soprattutto quando si contribuisce ad iscrivere il nome della propria squadra nell’albo d’oro della Coppa Puglia e del Campionato di Prima Categoria. A favorire l’inserimento del giovane giocatore adelfiese, classe 1989, giunto nell’estate 2009 dall’U.c.d. Japigia (campionato di Eccellenza), hanno contribuito non solo le indiscutibili qualità tecniche e tattiche del ragazzo, ma anche l’umiltà, il sacrificio, l’impegno e la dedizione al gruppo del giocatore. Trifone, centrocampista centrale di interdizione, ha mosso i suoi primi passi calcistici nel glorioso CUCRA Adelfia, partecipando ai campionati Esordienti, Giovanissimi e Allievi, con i quali ha vinto un Campionato Provinciale. Nel 2006/2007

Anno IX n. 7 - Ottobre 2010

Esordio nel Campionato di Promozione, dopo aver conquistato Coppa Puglia e le finali Play off con i gialloblù.

Il Casamassima vince la scommessa Trifone Iacobellis

L’ A.s.d. Casamassima conferma il centrocampista adelfiese dopo l’indimenticabile passata stagione

Per la prima volta la Polisportiva Velo Club ha partecipato ad una delle Granfondo di ciclismo più importanti del mondo

“A

Alla conquista delle Dolomiti!

delfia c’è!”. Ore 6,30 del primo Luglio 2010. Questo è l’urlo lanciato da un gruppo di ciclisti temerari della Polisportiva Velo Club Adelfia- capeggiati dal Presidente Giovanni Lafirenza e guidati da Pino Schirone – alla conquista dei Passi Dolomitici, in una delle più celeri Granfondo di ciclismo del mondo. La Granfondo in questione è la Maratona Dles Dolomites, giunta alla 24esima edizione e che ha visto la partecipazione di circa 9000 corridori provenienti da 42 paesi diversi. Una adesione davvero importante, con una grande presenza di donne a stupire positivamente gli organizzatori e i partecipanti. I percorsi previsti erano tre: uno di 55 km, il secondo di 106 km ed il terzo di 138 km, con relativi dislivelli di 1780 m, 3090 m e 4190 m. Nobili i Passi che hanno caratterizzato queste gare. Se per il primo percorso infatti erano presenti le tradizionali mete del Giro d’Italia come il Campolongo, il Pordoi, il Sella e il Gardena, quelli del secondo invece, erano il Falzarego e il Valparola. Infine per il terzo era presente il Passo Giau di 2236 m e dalle pendenze notevoli, che non ha demoralizzato i ciclisti della Velo Club, conquistatori di queste cime già due giorni prima della gara. Tra i corridori adelfiesi, oltre i già citati Giovanni Lafirenza e Pino Schirone, c’erano Antonio Paciulli, Michele Loconte, Benedetto Chiechi, Gino Morello, Onofrio Dentamaro, Antonio De Gior-

Dei circa 9000 iscritti, provenienti da 42 paesi diversi, ben 11 i temerari adelfiesi che hanno conquistato le vette più alte d’Italia gio, Sergio Mancinelli, Alessandro Antonacci (932° in classifica generale) e Luigi Chiechi (2085° in classifica), che hanno portato orgogliosamente i colori di Adelfia e della Velo Club in cima a questi monti. Per la società adelfiese, oltre la soddisfazione per gli ottimi risultati raggiunti, quella di aver iscritto per la prima volta il nome del nostro paese ad una manifestazione di livello mondiale, nella speranza che possa essere nuovamente rappresentata da ciclisti vecchi e nuovi, pronti ad avvicinarsi a questo magnifico sport. Vito Coppi

fu acquistato dal Capurso, per disputare il Campionato Regionale di Under 18, conquistando il primo posto e le fasi finali nazionali, dove non passò inosservato agli emissari del A.s. Bari che lo segnalarono ai tecnici alla corte dei Matarrese. L’ anno successivo infatti, il giovanissimo Trifone indossò la maglia biancorossa disputando il Campionato Primavera Nazionale agli ordini di Mr Tavarilli, con altre promesse del calcio come Strambelli, Loseto e Fiorentino. Durante l’anno furono numerose le sue aggregazioni in prima squadra che permisero al giocatore di crescere sotto il profilo tecnico oltre che umano. Nel 2008/2009 restò a Bari nelle fila del glorioso Japigia, per poi tornare in prestito a dicembre a Capurso per disputare il Campionato di Seconda Categoria con la prima squadra. Il suo innesto nell’A.s.d. Casamassima ha fatto sì che la squadra giovasse di una diga davanti

ad una difesa già granitica e compatta, tra l’altro ben comandata dall’altro adelfiese in rosa Gianmarco Demola. Anche grazie alle prestazioni di Trifone Iacobellis (condite anche da tre gol), la squadra ha potuto raggiungere lo scorso anno dei risultati prestigiosi, rendendo la stagione davvero indimenticabile. La Coppa Puglia – vinta contro il Botrugno (Le) nella finale di Manduria –, e la vittoria nei Play off – contro Sammichele e Fragagnano (Ta) in finale –, hanno permesso ad un intero paese di festeggiare con fierezza l’accesso della propria squadra di calcio nella categoria Promozione, dopo anni di investimenti e occasioni mancate, mettendo a segno nel giro di pochi mesi una doppietta storica nel mondo dilettantistico. A Trifone e agli altri protagonisti adelfiesi in forza al Asd Casamassima, i complimenti della redazione di P&p e dei loro concittadini.

È partito martedì 28 Settembre il Torneo Coppa Puglia di c5

All’

appuntamento inaugurale della Stagione Sportiva 2010/2011 di calcio a 5, la Pol. Dil. Velo Club non ha deluso le tante aspettative, strapazzando il Futsal Bari con un sonoro 5 a 0. Per lunghi tratti non c'è stata partita, malgrado l'impegno degli avversari. Tutto merito degli uomini schierati da Mr Mastrogiacomo, scesi in campo concentrati e forti di una preparazione atletica che sta cominciando a dare i propri frutti. Tatticamente i giocatori adelfiesi non hanno sbagliato nulla, i loro movimenti sono stati al limite della perfezione, esaltando lo spirito di squadra e la voglia di sacrificio. Aspetti non solo utili ma certamente positivi in vista di una stagione lunga e difficile dove la Velo Club è chiamata a migliorare le prestazioni dello scorso campionato. Ad aprire il tabellino della gara nel p.t. ci pensa l'ultimo acquisto, Francesco Pirolo, che ha messo a segno un preciso diagonale dopo aver saltato l'uomo. D'autore il raddoppio: esterno destro a giro sotto l'incrocio opposto. E' il solito Davide Antonacci (nella foto)pronto a confermarsi dopo la splendida passata stagione. Il terzo gol porta la firma di Antonio Pagone a conclusione di una sontuosa azione di squadra fatta

Partita a senso unico contro il Futsal Bari. Ora si attende il derby del 26 Ottobre contro l’Adelfia in Movimento per il passaggio alla seconda fase. di soli tre tocchi e partita da un rilancio smarcante del portiere Antonio Gargano. Il s.t. ha confermato la superiorità della squadra adelfiese che ha arrotondato il risultato con le doppiette di Pirolo e Antonacci. L'ultimo sussulto della gara è stato del Futsal Bari che ha avuto l'occasione di segnare il gol della bandiera grazie ad un giusto rigore assegnatogli dal direttore di gara. Purtoppo per gli ospiti sulla loro strada si è opposto uno strepitoso Antonio Gargano, classe '91 e nuovo portiere di una ringiovanita Velo Club. Antonella Gatti e Vito Coppi


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