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#clouds n. Probject



#clouds La rivista di Art is clear as clouds are. n. Probject | Novembre 2012

• PROBJECT / OSPIT I DELL’EVENTO Alan Shapiro + Dual + Dietrolequinte. •• PROBJECT / ART IST I Cecilie Hjelvik Andersen + Barbara Boiocchi + Claudia Campus + Andrea Cerruto + Francesca Longhini + Giovanni Longo + S’odinonsuonare. ••• MUSIL / STORIA DI UN OGGET TO Continental + Pdp11/44 + Assalto alla terra + Caorso. X.

www.artisclear.it info@artisclear.it

L’arte è chiara. È l’idea da cui nasce e si sviluppa il progetto Art Is Clear. È un’idea di indipendenza dell’arte da qualsiasi ostacolo che la possa rendere sterile o che ne possa compromettere l’autenticità. L’intento del progetto è di promuovere l’arte emergente. Il nostro intervento vuole essere mirato soprattutto all’ambito espositivo: la visibilità dell’opera d’arte, la circolazione della stessa e in primis la sua realizzazione. Offrire possibilità espositive e di scambio ai giovani artisti. Scovare le opere nascoste negli scantinati o nei pc e portarle allo scoperto. Garantire strumenti reali a chi combatte tra il voler creare un oggetto artistico e la mancanza di mezzi per realizzarlo. Art Is Clear è un progetto di Veronica Salvini, Carlo Lamberti e Francesco Capezio, nato grazie al supporto di Balla Coi Cinghiali. Progetto grafico a cura di Gianluca Sturmann.


• PROBJECT // OSPIT I DELL’EVENTO / ALAN SHAPIRO

Alan N. Shapiro è teorico culturale, pensatore interdisciplinare che ha studiato scienze tecnologiche al MIT e filosofia-storia-letteratura alla Cornell University. Il suo libro Star Trek: “Tecnologie della sparizione” (2004) è un lavoro fondamentale nel campo degli studi di fantascienza e della progettazione di una futuristica tecno-scienza. Sul suo sito ha pubblicato più di 150 articoli circa la sua nuova transdisciplinare visione del mondo. Sviluppatore di software e IT consultant, attualmente sta lavorando a progetti come “Computer Science 2.0” e “La città del futuro.”


Alan N. Shapiro spiega l’importanza, i significati e il successo della serie di Roddenberry, partendo dal suo innovativo e celeberrimo saggio “Star Trek: Tecnologie della sparizione”. Pur rimanendo una serie di intrattenimento, Star Trek propone temi d’attualità: pregiudizi razziali, guerra, gestione politica della società. “Nei primi trent’anni degli studi di fantascienza, i professori hanno studiato unicamente un certo tipo di fantascienza: prendiamo in considerazione Metropolis di Fritz Lang, oppure studiamo David Lynch, che è un grande cineasta d’avanguardia, vediamo qual è la fantascienza che ha realizzato, poi vediamo Blade Runner o le serie sugli alieni. Ma prima del mio libro, non avevano mai preso in considerazione la fantascienza mainstream come Star Trek, per cui si è aperta la possibilità di studiare Star Trek, l’opportunità di portare la cultura intellettuale «alta» dei professori e dei filosofi per affermare che, di fatto, c’è molta filosofia e anche filosofia della tecnologia in una serie televisiva come questa.” “Le migliori storie di Star Trek – nella serie originale, in The Next Generation, Deep Space Nine, Voyager, Enterprise, e nei film – sono storie che, per me, equivalgono a letteratura. Infatti, la mia posizione è che i film e la televisione sono la letteratura di oggi. E negli studi letterari, nelle università, […] possiamo certamente studiare James Joyce, Franz Kafka, Ernest Hemingway e Shakespeare. Ma ho anche detto, nel corso di alcune interviste che mi sono state fatte alla radio in Germania, che Star Trek è altrettanto importante di quanto lo sia la Bibbia o Shakespeare. Star Trek è un testo di letteratura contemporanea, che ci dice che siamo ad un incrocio.”


• PROBJECT // OSPIT I DELL’EVENTO / DUAL + USELESS IDEA

Cesare Bignotti è un artista audiovisivo nato a Genova e conosciuto anche con lo pseudonimo di Useless Idea. Il progetto DUAL è un progetto di performance audio-visive, composto da Cesare Bignotti e Giorgio Barroccu. Il progetto ha avuto inizio con l’esplorazione di tutte le forme diverse di musica elettronica, sintesi, campionamento, manipolazione del suono ed altro ancora.


Il progetto site-specific presentato al Musil consta nel campionare il suono di alcuni utensili esposti al museo e riproporli in versione live, componendo musica con l’atmosfera. Un progetto che utilizza il suono degli oggetti che contiene al suo interno, come una forma nuova di intendere l’oggetto stesso. “L’installazione video utilizza un linguaggio “audio-visivo-mediale”. Questo tipo di dialogo conflittuale nasce dalla necessità di esprimere il subconscio, raffigurante un mondo surreale alimentato dalla realtà, e il modo in cui la realtà stessa si vede: l’autore che lo manipola e lo spettatore che vive. La società di oggi dà particolare valore all’immagine estetica; la “bellezza” è vista come uno stereotipo visivo da essere utilizzato e sfruttato per scopi commerciali o di carriera. La rappresentazione di una “bellezza volgare”, può essere letta come “potere”, ma allo stesso tempo può criticare la società globale, influenzata dalle immagini della pubblicità e del cinema, che ha aiutato l’ascesa dei social network e programmi reality-T V come sfondo per un palcoscenico a disposizione di chiunque. É un mondo dentro un mondo, che sembra assomigliare sempre di più allo stato del Grande Fratello previsto da George Orwell, che approfitta del nostro bisogno di apparire, e nel mentre coglie la nostra identità. L’installazione video Nova Spectrum opera in una zona di sperimentazione tra suono e immagine con un mix di media audiovisivi che danno forma a un sur-realtà popolata di figure e luoghi derivati da un incontro dialettico tra realtà e percezione della stessa.


• PROBJECT // OSPIT I DELL’EVENTO / DIET ROLEQUINT E

“Manodopera”, prodotta dall’Associazione “Dietro le quinte”. Un progetto che ha raccolto e creato materiale multimediale per un anno, utilizzando spazi virtuali e reali, tra la fotografia e l’audiovisivo, prediligendo l’allestimento interattivo ai fini della più efficace condivisione della quotidianità di operai, autisti, camalli, vetrai e artigiani. Il collettivo DietroLeQuinte nasce nel 2005 come associazione culturale e fino ad oggi realizza progetti audiovisivi e multimediali approfondendo un ambito di ricerca legato allo sviluppo economico e sociale del territorio ligure.


Per rappresentare il mondo del lavoro savonese sono stati individuati un centinaio di posti di lavoro divisi tra aziende pubbliche, private, sedi istituzionali e cooperative: come scopo quello di ritrarre le mani dei lavoratori mentre operano nelle proprie postazioni di lavoro. Il materiale è stato diviso in quattro macro aree partendo dalle specifiche del sistema economico e produttivo che caratterizza il territorio paessaggistico e produttivo della Provincia di Savona: carbone, vetro, metallo, mare. Piaggio Aerei, Bombardier, TPL, e Verallia sono solo alcune delle aziende locali protagoniste di installazioni audiovisive, sonore e fotografiche, messe in scena anche attraverso performance di attori per le vie della città. Alcuni degli interventi: Installazione fotografica. “Quante ne sai del mondo del lavoro” 16 stampe di ritratti di mani all’ opera. Ogni mano sarà associata ad una domanda con risposta multipla. Un percorso a quiz per misurare le proprie conoscenze sul mondo del lavoro. Installazione audiovisiva. “Le Testimonianze” Le interviste dei lavoratori che il progetto ha incontrato durante il suo sviluppo.Non solo mani, anche facce e pensieri provenienti dal mare che si affaccia sul porto o dai magazzini nelle zone industriali alle casse del supermercato, dalle gru che spostano il carbone, dalle catene di montaggio ai forni per forgiare le gocce di vetro . ...


•• PROBJECT // ART IST I / CECILIE HJELVIK ANDERSEN (MILANO) Senza titolo. installazione dimensioni variabili, carta, supporto.

Il lavoro di Cecilie è strettamente installativo. Occupare lo spazio con un nonspazio, insediare il dubbio nelle fessure e mantenere una palette cromatica tenue, tra il bianco, l’azzurro ceruleo e il rosa pallido. Gli oggetti, riconoscibili al nostro occhio, si appoggiano di fronte a noi delicati e sembrano essere catapultati direttamente da altre realtà di sconosciute leggi fisiche. L’installazione consiste in una raccolta di mappe del mondo che sono state frantumate con un’apposita macchina. L’artista ha modellato un paesaggio nuovo, effimero e alienante. Le mappe frantumate sono ridotte all’irriconoscibile, mentre il nuovo è un fragile paesaggio che costantemente si rinnova e si modifica grazie anche al movimento e al possibile tocco dello spettatore.


•• PROBJECT // ART IST I / BARBARA BOIOCCHI (BERGAMO) At home. video 1:23’.

Si direbbe una artista interessata al gioco delle relazioni, delle dinamiche tra le azioni del corpo e il contesto circostante. Ad un’azione corrisponde una controreazione: la ricerca libera all’interno delle sfumature nei rapporti sociali che si concretizzano e diventano rituali forti, sequenze di movimenti in quadri d’insieme dove la consistenza fisica dell’oggetto designato incatena, in una procedura di interventi, un contenuto sottile. Un archivio di danzatori domestici ritratti nel gesto naturale della danza restituiscono il livello di conoscenza ed espressione della dimensione corporea. Una dote biologica collettiva, come possibile strumento di libertà espressiva e creatività individuale. Una buona qualità della vita implica non solo relazioni sociali, ma anche una buona conoscenza del proprio corpo.


•• PROBJECT // ART IST I / CLAUDIA CAMPUS (BERGAMO)

Mentre conto i pioli cado all’indietro ed una specchiera impolverata ride di me. video 2:22’.

Il tempo muta il divenire delle cose, delle quali la maggior parte delle volte non ce ne accorgiamo oppure, ne ammiriamo ingenuamente il suo percorso. Nel video lo sguardo del fruitore, che pian piano sale insieme all’inquadratura, entra nel processo dello scorrere del tempo, e coglie il tentativo di due alberi, in mezzo ad un bosco, di assomigliare ad una scala. I video “Sono esplorazioni della realtà che minano la definizione stessa di “mondo reale”, e che colgono con la metafora quella sorta di traslazione tra ciò che viene comunemente avvertito dai nostri sensi e la vera e propria dimensione in cui viviamo.” Dalla critica di Carolina Lio


•• PROBJECT // ART IST I / ANDREA CERRUTO (COMO)

Cercatrova (inside me). installazione, dipinto su tavola e proiettore.

L’opera nasce dalla ricerca di simboli e memorie nel vissuto dell’artista. L’installazione è composta da un dipinto su tavola che ha come centro un uomo intento a scrutare all’interno di una scatola, prototipo del primo cinema. A fianco vengono proiettate in formato cartolina delle diapositive di immagini scientifiche come la montagna, il vulcano, la nascita dei ghiacciai o le architetture dell’uomo; un carosello di immagini/simbolo della storia.


•• PROBJECT // ART IST I / FRANCESCA LONGHINI (BRESCIA) Cavallo Sauro. stampa su carta formato A4 ripetuta 24 volte.

Impronta [im-prón-ta] s.f. 1 Segno lasciato da un corpo premuto su un materiale cedevole; traccia, orma:seguire le i. visibili sulla neve fresca || i. digitale, segno lasciato dai polpastrelli delle dita su una superficie liscia, usato come mezzo di identificazione. 2 fig. Insieme di tratti tipici che riflettono la personalità individuale: l’i. inconfondibile del poeta; caratterizzazione data agli eventi da una forte personalità: lasciare un’i. indelebile nella storia.


•• PROBJECT // ART IST I / GIOVANNI LONGO (REGGIO CALABRIA) Migration. installazione, chiodi e faretto. cm 15 x 6 x 2.

Da diversi anni sperimenta molteplici linguaggi alla ricerca di soluzioni che possano descrivere al meglio la precarietà contemporanea: il suo lavoro non si impone sullo spazio ma è alla ricerca del dialogo con esso, trovando ideale connotazione nelle soluzioni site-specific. Sperimenta anche disegno, fotografia e video; cercando sempre di semplificare ciò che oggi si complica senza ragione. Migration è un lavoro semplice che si concentra principalmente su un valore formale e la scomposizione dello stesso. La migrazione degli elementi presenti è simulata dall’ombra che ne riproduce un’ipotetica scia, alla ricerca della ricongiunzione perfetta.


•• PROBJECT // ART IST I / S’ODINONSUONARE (VENEZIA) Radici. installazione interattiva. 20’.

Collettivo di performer teatrali: Alessio Mazzaro, Andrea Dellai, Marco Campana, Valentina Zanon. Nato nell’autunno del 2010, operano e lavorano a Venezia. Radici dà origine ad un lavoro sugli “autismi” e i suoni, narrare utilizzando gesti semplici, movimenti ripetuti che interagendo in un’installazione creano dei suoni; gesto e suono collegati assieme rievocano un contesto e una storia. Le opere cominciano a diventare degli strumenti di indagine sul comportamento e la condizione dello spettatore. Tutte le scenografie degli spettacoli e le installazioni sono site-specific, legate a luogo e testimonianza del momento.


••• MUSIL // STORIA DI UN OGGET TO / CONT INENTAL

A seguito di un incontro con Luigi Micheletti, Kennet Hudson, padre dell’archeologia industriale europea, lo spinge a fondare un museo che raccolga i reperti del patrimonio industriale. Micheletti non perde tempo e acquista subito una macchina da scrivere Continental di produzione tedesca degli inizi del secolo ormai passato. Questa macchina da scrivere può essere considerata la prima pietra fondativa del Museo dell’industria e del Lavoro di Rodengo Saiano.

••• MUSIL // STORIA DI UN OGGET TO / PDP11/44 Una delle macchine preferite degli hacker per molti anni, è stata la prima macchina Unix importante. Il PDP 11/44 introdotto nel 1979, è un minicomputer derivato dal PDP 11/34 e considerato un'alternativa a basso costo al modello 11/70. L'11/44 ha una cache da 8 KB e supporta fino a 4MB di memoria RAM; è stato l'ultimo modello della famiglia PDP 11 realizzato con componenti a media scala di integrazione e bitslice. L'elaboratore PDP11 veniva utilizzato dalla Nasa per programmare le traiettorie dei viaggi spaziali. Venivano inseriti tutti i dati e lo si lasciava lavorare con calma per giorni o addirittura settimane.


••• MUSIL // STORIA DI UN OGGET TO / ASSALTO ALLA T ERRA

Assalto alla Terra , diretto da Gordon Douglas, è uno dei classici del cinema di fantascienza degli anni cinquanta. Uno dei primi “nuclear monster movie” nella storia della cinematografia. Fu nominato all’Oscar per gli effetti speciali e vinse il Golden Globe per il miglior montaggio sonoro. Gli insetti diventano giganteschi e cominciano a seminare il panico prima nel Nuovo Messico e poi a Los Angeles. Qui si svolge la battaglia decisiva tra le formiche e gli esseri umani. La sceneggiatura è avvincente. In quel periodo il pericolo veniva sempre da altri mondi (o da altri sistemi politici); Douglas ha il merito di immaginare che i rischi vengano dall’interno e, quindi, dalla profondità della Terra.

••• MUSIL // STORIA DI UN OGGET TO / CAORSO Modello in scala per la costruzione del reattore ad acqua bollente del tipo Bwr della centrale elettronucleare di Caorso (PC). La centrale fu costruita su richiesta dell’Enel dal 1º gennaio 1970 al 23 maggio 1978 da Ansaldo Meccanico Nucleare S.p.A. e fu attivata nel 1980. Anni dopo ci fu il disastro di Chernobyl del 1986 e il conseguente referendum che in Italia decretò la chiusura delle centrali sul territorio nazionale. Subito dopo la chiusura è stata messa in “custodia protettiva passiva” fino al 2001 quando, il decreto del Ministero dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato 7 maggio 2001, ha dato il via allo smantellamento “accelerato”.



PROBLEM PROJECT PROBJECT Arte + Lavoro + Contaminazioni = Giovane arte contemporanea al MusIL

Questo primo numero di #CLOUDS è stato stampato in occasione di Probject, evento di Art Is Clear in collaborazione con MusIL - Museo dell’industria e del lavoro (Brescia). Novembre 2012.


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