Settembre 2008

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AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA “S. SPIRITO - FONDAZIONE MONTEL”

IL PONTE numero 3 – anno XXV

Settembre 2008


L’editoriale di Cristina Bolgia e Silvano Brol

Sommario La Casa informa Bilancio di fine anno e progetti futuri

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La festa di Sant’Anna e San Gioacchino

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Storie & storie Come era bella la processione ...

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Pensieri, riflessioni, racconti, ... I ragazzi di oggi

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La mia preghiera per invecchiare ...

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I progetti Le olimpiadi dell’anziano

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Dal Diario di ...

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Una bella serata

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La clown terapia

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Ricordi Filastrocca

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Inno alla terza età

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Gruppo maglia Un appuntamento atteso

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Gruppo lettura Il più bello

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Anima mia

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Il mese di settembre chiude l’estate ... ma dalle pagine del nostro periodico ricordiamo alcuni eventi dei mesi appena trascorsi, commentati dai nostri Ospiti. Fra le numerose manifestazioni ci fa piacere ricordare la visita di Suor Pierina del 1° agosto, visita molto attesa dalle Ospiti e non solo!!! Con l’occasione vogliamo ricordare e salutare con affetto e riconoscenza Suor Ermelinda, Suor Santina, Suor Graziella e Suor Antonia. A questo si aggiunge il nostro cordoglio per la scomparsa di Suor Adelina, avvenuta nella prima settimana d’agosto. “Festa dei Nonni” . Come meglio specificato nell’articolo che troviamo a pagina 4, da quest’anno l'APSP, per la giornata del 2 ottobre, organizzerà un momento di festa dedicato a tutti i “NONNI”. In tale occasione si proporrà un incontro tra gli ospiti ed i rispettivi nipoti e fin da ora, attraverso le righe dell’editoriale, vogliamo invitare tutti i nipoti ed i pronipoti degli ospiti a partecipare numerosi a questo incontro. L’evento si colloca all’interno di un percorso più ampio che vede la Casa collaborare con gli istituti scolastici per favorire l’incontro di “generazioni” diverse. Questo coinvolgimento porta ad un confronto culturale e sociale: IERI, OGGI e … domani?!?

Le associazioni Piccola cronaca di un incontro ...

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A stretto giro di posta

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Buone nuove dal personale

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Foto di copertina:

Anche in questo numero abbiamo lasciato spazio ai Volontari ed alle Associazioni, risorse preziose che donano ai nostri Ospiti momenti di amicizia negli incontri settimanali. BUONA LETTURA

“La Natività di Maria Santissima” (1806) Tela del pitttore veronese Atostino Ugolini Foto A. Sartori

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La Casa informa BILANCIO DI FINE ANNO E PROGETTI FUTURI di Giovanni dott. Bertoldi Un bilancio attivo di oltre 141 mila euro su una cifra totale di 11 milioni. Questi i numeri 2007 dell’A.P.S.P. “S. Spirito – Fondazione Montel”, più semplicemente la Casa di Riposo di Pergine.

pendenti, per un 23% parzialmente dipendenti e per il 20% con problemi comportamentali e patologie senili. L’età media è di 77 anni per gli uomini e di 84 per le donne che rappresentano il 78% degli ospiti. La degenza media degli ospiti è di 2 anni e 3 mesi per In primo luogo c’è il servizio socioi maschi e 2 anni e 5 mesi per le femmine. La sanitario di Rsa, con 205 ospiti, 136 in via copertura dei posti letto è stata pari al Pive e 69 in via Marconi, dei quali 200 98,66%. convenzionati con il servizio sanitario Il personale impegnato nelle provinciale e 5 a pagamento, con la strutture si divide tra 102 dipendenti richiesta in corso per altri 10 posti, a tempo indeterminato e 69 tempo IN CIFRE sempre a pagamento. Nelle due determinato (in media 7 mesi di strutture ci sono 54 stanze sincontratto per sostituzione assengole, 65 doppie, 10 triple. Gli ze). I minuti di assistenza gior11.256.104 altri servizi sono “Casa di sognaliera per ospite al S. Spirito il bilancio della RSA, in attivo di 141 mila euro. I giorno” per 8 ospiti autosuffisono stati pari a 163,42, contro dipendenti sono 171. cienti; il servizio semiresidenun parametro provinciale di ziale del “Centro Diurno” (dal 143,76. 213 lunedì al venerdì dalle 9 alle Un servizio davvero posti letto, distribuiti in 129 19) con 10 posti, prorogato completo, che troverà ulteriori stanze (copertura 98,66%) con una recente convenzione miglioramenti nell’immediato con il Comprensorio fino al futuro con altri interventi. Sa78 2013. La R.S.A. di Pergine ofranno stanziati circa 750 milioni la percentuale di ospiti fre anche servizi ambulatoriali di Euro per l’arredamento della donne con età media di 84 anni. Per gli uomini e odontoiatrici, di fisioterapia; i struttura per Servizi Generali, invece è di 77 servizi alberghieri di parrucchiesituata tra i due edifici principali e re, psicologo, podologo e il servicollegata con sottopasso pedonale zio ristorazione, che nel 2007 ha (in costruzione quello di via Baratiesfornato oltre 172.240 pasti per ori e da completare quello di via Marspiti, per esterni e per enti convenzioconi). La ristrutturazione del seminterranati quali le Coop CS4 e Laboratorio Soto di via Pive costerà 780 mila Euro; mentre ciale. il garage interrato di collegamento tra RSA Gli ospiti provengono per il 46,95% dal via Pive e struttura servizi generali circa 450 bacino di utenza del Comune di Pergine, per mila Euro; è in fase di stesura il progetto per il 39,44% da altri comuni del Comprensorio, il nucleo Alzheimer (10 posti) ed il progetto di per l’11,27% da altri Comprensori e per il un Hospice per l’accoglienza di malati termi2,35% da fuori provincia, soprattutto dall’Alto nali. Adige. Per il 57% sono ospiti totalmente diS E T T E M B R E 20 0 8

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LA FESTA DI SANT’ANNA E SAN GIOACCHINO di Andrea Zuccatti

Dalla stirpe di Davide la gran Vergine nascea, essa è nata in Galilea e suo padre fu Gioacchin, e sua madre fu sant’Anna, donna giusta e timorata, ch’era già in età avanzata senza avere alcun bambìn. Ed essendo senza prole lei da tutti era schermita, vergognata ed avvilita per la sua sterilità. Ma sant’Anna giorno e notte lei pregava il buon Signore che mandasse il Salvatore a portar la redenzion. San Gioachin stava sui monti e colà facea il pastore; un bell’angel del Signore a lui viene ad annunciar e gli disse: Gioacchino, vivi pur con cuor contento: si avvicina il gran momento che il Signor ti vuol premiar. La tua moglie, benché vecchia, pure avrà una bambina, la più cara fanciullina che abbia fatto il Creator; ed appena sarà nata le porrai nome Maria; sarà Madre del Messia, Gesù Cristo Salvator! San Gioacchin se ne andò a casa con il cuor tutto contento, ed Iddio in un momento la preghiera gli esaudì. Ed all’otto di settembre, sul spuntar di quell’aurora, la mattina di buon ora, Maria è nata in questo dì. La celeste bambinella si allevava santamente, dolce umile e obbediente ai suoi cari genitor. Se ne stava sempre in casa ma nell’ozio non restava, o cuciva oppur filava o diceva le orazion. Ma nel dire le orazioni lei pregava il buon Signore, che spedisse il Salvatore a salvar l’umanità. (canzone dedicata ai santi Anna e Gioacchino, ricordo di giovinezza di Maria Broll)

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La festa di Sant'Anna e San Gioacchino (26 luglio) era riconosciuta fino a pochi anni fa come la festa dei nonni.

Gioacchino,

pastore

di

Gerusalemme, è sposato con Anna, già avanti con gli anni. Un giorno appare loro un angelo che annuncia alla coppia la nascita di una figlia, Maria, la madre di Gesù. La data del 26 luglio sembrava quindi la più logica per festeggiare i nonni. Nel 2005 lo Stato italiano decide di istituzionalizzare attraverso una legge la festa dei nonni per riconoscerne il ruolo insostituibile nella società. Inizialmente la scelta cadeva sul 26 luglio, festa dei nonni di Gesù. infine però, ritenendo che si dovesse programmare in un periodo ove la famiglia fosse tutta riunita, senza programmazioni di ferie, è stata scelta la data del 2 ottobre. Il 2 ottobre, festa degli Angeli Custodi, è l'occasione per manifestare attraverso una grande festa tutta la sincerità dei sentimenti di amore, affetto, riconoscenza, tenerezza, che riescono a suscitare in nipoti e bambini. Quello fra nonni e nipoti è un rapporto dove i sentimenti trovano una gioiosa espressione di purezza, spontaneità e trasporto incondizionato. Qui di seguito trovate scritto l'articolo 1 della legge 159 del 31 luglio 2005. 1. E' istituita la «Festa nazionale dei nonni» quale momento per celebrare l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie e della società in generale. 2. Regioni, province e comuni in occasione della festa possono promuovere, nell'ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, iniziative di valorizzazione del ruolo dei nonni. 3. La festa ricorre il giorno 2 del mese di ottobre di ogni anno. 4. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca impartisce le opportune direttive affinche', in occasione della festa, le scuole pubbliche e private, nell'ambito della loro autonomia, possano promuovere iniziative volte a discutere ed approfondire le tematiche relative alle crescenti funzioni assunte dai nonni nella famiglia e nella società. Anche l'APSP S.Spirito per la giornata del 2 ottobre organizzerà un momento di festa dedicato a tutti. In tale occasione si proporrà un incontro tra gli ospiti ed i rispettivi nipoti. Ricordandovi questa occasione porgiamo quindi un invito a tutti i nipoti ed i pronipoti degli ospiti, affinchè partecipino numerosi a questa festa.

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Storia & storie COME ERA BELLA LA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI ... di Leone Chillovi Nel 1977 lo Stato italiano abolì le festività infrasettimanali, tra le quali forse la più espressiva quella del Corpus Domini. La solennità liturgica è stata istituita a Liegi nel 1247 ed estesa a tutta la chiesa da Urbano IV nel 1264, celebrata nel giovedì successivo alla domenica di Pentecoste. La festività vuole proporre in modo particolarmente solenne il culto della presenza di Cristo nell’Eucarestia manifestato poi nella processione con l’ostensorio. Da quando non si svolge più al giovedì mattina, ma alla sera dopo cena, la processione ha perso molto. Il tempo in genere si manteneva bello in quella specie di immobilità dolcemente trasparente, che è la caratteristica delle nostre estati. Anche a Pergine, come in tutte le parrocchie, costitutiva una grande manifestazione di fede. Per l’occasione era d’obbligo indossare il “vestito della festa”. Gli uomini indossavano il vestito nero da sposi. Oggi, in tempo di benessere, non c’è più quella distinzione nel vestire che, tutto sommato, dava un gradevole tocco di solennità. Apriva la processione un enorme stendardo rosso, ricamato oro, a forma di triangolo molto allungato, tale da sembrare una grande vela. L’arciprete (allora era chiamato così) circondato dal clero portava l’ostensorio lungo le vie della borgata. Era sotto il baldacchino retto da quattro “confratelli” della Compagnia del Santissimo in tunica rossa stretta ai fianchi da un cordone bianco. Ai lati del balPagina 6

dacchino vi erano i Vigili del Fuoco in alta uniforme. Seguivano le autorità civili e militari con i carabinieri in divisa di gran gala, frak corto sul davanti e terminante dietro a coda di rondine, nonché pennacchio rosso e azzurro. I bimbi dell’asilo, guidati dalle suore, nei candidi grembiulini con fiocco rosa per le bimbe e azzurro per i maschietti, sembravano tanti angioletti. Erano preceduti dallo stendardo raffigurante l’Angelo Custode. Nel cesto della merenda avevano petali di rose che spargevano al passaggio di Gesù. Era veramente il profumo dell’innocenza. Seguivano le Figlie di Maria, in ambito bianco, avvolte in lunghi veli, cinti in testa da grandi nastri celesti, i colori della Madonna. Un tocco di solennità era dato dall’immancabile partecipazione della Banda Sociale. Da quegli ottoni scintillanti al sole, uscivano musiche volutamente lente come il passo dei fedeli. Intercalati nella processione vi erano gonfaloni e stendardi. Ad intervalli erano inseriti i componenti della “confraternita” che con una lunga pertica, usata a modo di bastone, regolavano il giusto procedere della folla. Tutte le finestre della case erano addobbate con drappo, sia di coperte che di tovaglie o tappeti da cui pendevano pizzi, fiori e rami di verde. Lungo il percorso erano allestiti quattro stupendi altari IL PONTE


Foto: archivio di A. Sartori

davanti ai quali la processione sostava, il coro cantava il Tantum Ergo e l’Arciprete impartiva la benedizione. Il primo altare era davanti al Palazzo Valdagni alla fine del “Marcadel”, preparato a cura dell’Ospedale Psichiatrico. Sullo sfondo compariva uno stupendo quadro del pittore Prugger, raffigurante un pellicano che, per nutrire i suoi piccoli, si lacerava il petto, simbolo del Redentore. Il secondo altare, dedicato al Sacro Cuore, era in fondo a Via Tre Novembre davanti alle scuole. In Via Maier, dietro la porta spalancata dell’orfanotrofio, vi era il terzo altare. La fermata della processione però avveniva davanti alla chiesetta di S. Rocco

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nel Piazzale delle Oche. In piazza Garibaldi, davanti all’Ospedale Santo Spirito, in cima alla gradinata di accesso, con ogni gradino addobbato con vasi di fiori ricadenti, era allestito l’ultimo altare. La processione quindi rientrava nella parrocchiale attraversando il viale con gli ippocastani fioriti. All’interno di S. Maria era impartita l’ultima benedizione. In quelle splendide giornate di giugno, i fedeli uscivano dalla chiesa per far ritorno alle loro case con il ricordo di un’indimenticabile mattinata di devozione, trascorsa tra i fiori prorompenti dell’imminente estate.

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Pensieri, riflessioni, racconti, ... I RAGAZZI DI OGGI di Carla Baitella Da poche settimane si è svolta a Sydney la G.M.G (Giornata Mondiale della Gioventù) e una riflessione sui giovani del terzo millennio mi sembra doverosa. Attorno al Papa abbiamo visto una moltitudine di ragazzi in preghiere e canti, entusiasti, sorridenti e motivati;

famiglie giovani con

figlioletti al seguito, provenienti non solo da grandi paesi dalle forti radici cristiane, USA e Brasile in testa. A Sydney era rappresentato tutto il mondo perfino isole quasi sconosciute e piccoli paesi che fatichiamo a collocare geograficamente. Molti di loro hanno trascorso in questa occasione le loro ferie e hanno faticato a reperire i denari per un viaggio così lungo. Nelle loro parrocchie sono impegnati abitualmente in varie attività di volontariato e di animazione. Tutto bene dunque? Abbiamo fondate speranze per un futuro migliore? Se solo leggiamo le cronache o guardiamo la televisione vediamo chiaramente anche il rovescio della medaglia: violenza gratuita, maleducazione, cattive abitudini e mancanza di idee e di valori. Non ci permettiamo di giudicare ma ricordiamo a questo proposito la famosa parabola evangelica del grano e della zizzania, alla fine i parametri potrebbero invertirsi, basta che i “zizzaniosi” si accorgano che è solo facendo il bene che si ottiene gioia e serenità. Sappiamo anche che, molti di questi ragazzi che si entusiasmano per eventi mondiali che pure toccano il cuore e la sensibilità di ciascuno, tornando poi nei loro paesi e nelle loro comunità vivono un rapporto intermittente e personalizzato con la fede. Tendono a rifiutare una religione fatta anche di apparenze formali e tradizionali ed a scartare alcuni comandamenti a loro non graditi: il famoso “relativismo”. Oggi i giovani seguono sempre meno le indicazioni e gli insegnamenti dei loro padri e cercano di autoformarsi in percorsi religiosi nuovi sulle orme di modelli classici o di persone realmente incontrate nel loro cammino e che li hanno favorevolmente influenzati. Di qui la grande responsabilità di sacerdoti e di educatori. In fondo anche i Pagina 8

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primi cristiani hanno aderito ad una dottrina nuova e rivoluzionaria. Infatti negli ultimi tempi sono sorti dei nuovi movimenti ecclesiastici

(Opus Dei, C.L., Catecumenali, Focolarini ecc.)

seguiti da molti giovani. A tale proposito il nostro Pontefice ebbe a dichiarare: “siano essi dei rivoli fecondi che portano acqua in un unico fiume per sfociare poi nel grande mare della salvezza” l’importante è che il Vangelo sia sempre al centro dei loro pensieri e dei loro progetti.

DUNQUE BUON CAMMINO RAGAZZI!

LA MIA PREGHIERA PER INVECCHIARE SERENAMENTE di Elio Bortolamedi

O Gesù amante della vita, donami la giovinezza dello Spirito, per essere sempre sereno anche nei momenti più difficili. Ti chiedo il dono dell’amicizia: le persone care che mi hai donato e mi hai fatto conoscere, sappiano rimanermi vicino. Ti chiedo che il cammino verso il Regno non sia barcollante come quello del mio corpo. Aiutami a saper comprendere più che giudicare, saper apprezzare più che a condannare, ad essere per gli altri un modello più che un consigliere. Aiutami a non prendermi troppo sul serio, a sorridere dei miei successi come dei miei sbagli. Conservami, Ti prego, il gusto delle cose, fammi assaporare il chiasso dei bambini, l’evolversi di un mondo che non è più il mio. Ti prego fammi sentire che, anche per me la vita ricomincia sempre nuova e diversa ogni giorno. Tu che hai allietato la mia giovinezza, rendi forte e dignitosa questa mia età, perché anch’io possa lasciare ai miei figli e ai figli dei miei figli un messaggio di fiducia e di pace. Ti chiedo, infine, con umiltà e speranza di conservarmi quel posto che Tuo figlio Gesù è venuto a preparare per me nella Tua casa, in modo che possa godere della giovinezza eterna. Amen. S E T T E M B R E 20 0 8

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I progetti LE OLIMPIADI DELL’ANZIANO di Ines Raggiungiamo il bel Parco della Cascatella nel Tesino, sulla strada per il Passo del Brocon, verso le 10 del 18 giugno. La mattinata, dopo molti giorni di mal tempo, si presenta discreta; il sole incomincia a riscaldare la piccola valle della nostra meta. Il parco si trova a circa 900 metri di altitudine circondato da boschi scoscesi e ripide rocce dalle quali scende rapida una sottile cascata che, al termine del doppio salto, forma un minuscolo lago, regno di allegri girini e avannotti guizzanti nell’acqua limpida. Il Parco della Cascatella è un luogo di ritrovo e di ristoro per gitanti amanti della montagna, per coloro che amano trascorrere una giornata all’aria libera, tra i monti. Vi sono allestiti focolari per braciolate, servizio bar e altre strutture per la bisogna. Qui ormai da anni hanno luogo le “Olimpiadi dell’Anziano” organizzate dalla Casa di Riposo di Castel Tesino. Vi possono parPagina 10

tecipare gli ospiti delle Case di Riposo del Trentino e quest’anno sono presenti anche due Case della provincia di Bolzano. La nostra Casa ha colto questa bella opportunità partecipando con Carlo, Iginio, Livio, Luigi, Severina; anch’io faccio parte del gruppo. I nostri accompagnatori sono solerti i Giorgio e Sabrina. Oggi il parco offre tutto il suo spazio a questa 12^ edizione dei giochi (durerà 4 giorni consecutivi). Nel prato accuratamente rasato campeggia l’altro tripode della fiaccola olimpica. Le attrezzature per la gara ci aspettano. Al nostro arrivo molti “atleti” hanno già preso posto sotto il grande tendone al riparo dell’aria fresca del mattino. L’atmosfera è festosa, amichevole. Riconosciamo qualche conoscente con il quale scambiamo saluti e cordialità. Facciamo in tempo a raggiungere la cascatella e tornare per l’inizio della cerimonia di apertura: benedizione – discorsi di prammatica delle autorità – accensione del-

la fiaccola. Un’”atleta” centenaria sfila in anteprima, con il pettorale n. 100, sulla pedana rossa dei “30 metri piani”. Le vengono tributate grandi ovazioni. L’ora del pranzo è orami giunta; il tempo è peggiorato. Incomincia a piovere e fa più freddo. Nel tendone refettorio ci riscaldiamo e consumiamo un buon pranzo ristoratore. Il pomeriggio è tutto dedicato alla “gara di podismo 30 metri piani”. Sono ammesse le classi entro il 1943 nelle categoria “Maschile over 70” e “Maschile under 70”; “Femminile over 70” e “Femminile under 70”. I partecipanti sono numerosissimi, si applaude, a tutti incondizionatamente! Quando giunge il nostro turno, indossati la maglia della nostra Casa e il pettorale del numero assegnatoci, ci impegniamo per farci onore: Iginio procede orgoglioso, Carlo deve essere un po’ frenato da Giorgio per evitare penalità. Anche Severina e io facciamo il possibile. IL PONTE


Dopo di noi ospiti, anche tutte le accompagnatriciassistenti sono chiamate a competere per la “Corsa dei

30 metri piani”. E’ quindi la volta della nostra Sabrina che vediamo correre “come una scheggia” sul tappeto

rosso. Viene allestito il podio sul quale saliranno i vincitori delle 5 categorie. E’ stato un piacere stare insieme, partecipare, trascorrere una bella giornata in armonia. Nulla ci faceva pensare a un premio finale: Sabrina si è aggiudicata la medaglia d’argento, io la medaglia di bronzo. Non credevo che sentirsi chiamare a salire sul podio, ricevere la medaglia e il mazzo di fiori, cantare in coro l’Inno Nazionale potesse procurare un po’ di emozione!

30-07-2008: una gita in barca al Lago di Garda dal diario di Mario Piazzera Siamo partiti alle 7.45 dalla Casa di Riposo di Via Pive. Abbiamo fatto la strada che porta al Bus del la Vela e giù al lago dove fanno il vino santo – Castel Toblino. Piano piano siamo arrivati al lago di Garda. Eravamo in 8: il Giorgio e la Carla - quella giovane, assistente al II piano. Loro sono gli accompagnatori; poi c’erano la Ines, l’Iginio, il Rinaldo, io Mario e Luciano Ciola.. Arrivati a Riva c’era la grande barca a vela che ci aspettava. Saliti sulla barca ci avviamo a motore fuori dal porto. Poi, sciolta la vela, siamo spinti dal vento. Ci siamo divertiti con quella

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brezza che c’era. Che facevano le guide erano due giovani belli e simpatici: Luca, il “capitano” e Stefano era il “nostromo”. Alle volte erano scalzi, a piedi nudi. Durante la

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navigazione ci invitavano l’uno o l’altro di noi a guidare il timone della barca. Prima la Ines, poi Rinaldo, poi io il Mario e poi il Livio. Ho intonato la canzone “voria veder el Trentino da una cima propri bella” (la Paganella si vedeva lontana, tra i monti a nord del lago). Abbiamo fatto 3 ore in giro per il lago, sempre nello specchio d’acqua in prossimità di Riva. Ho parlato un po’ con la Carla della Ines. Ci siamo abbronzati. E’ venuta l’ora del ritorno. Sul lago si stava bene con la brezza e appena siamo scesi dalla barca c’era caldo da morire. Poi abbiamo preso il nostro pulmino per andare a pranzare lì alla Casa di Riposo di Riva. Abbiamo mangiato da gran signori! Io: pasta, poi lingua con la salsa e poi la peperonata. Infine il caffè con la panna.

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C’è stata un’accoglienza gradevole lì alla Casa di Riposo. Poi siamo partiti per tornare a casa. Nel tragitto ci siamo fermati alla cantina del vin santo: abbiamo assaggiato il vino e abbiamo mangiato l’ultimo pezzo di treccia mochena che era stata portata con noi poi siamo partiti per casa.

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UNA BELLA SERATA di Elfrida Schmidt e la figlia Elena Filippi 24 luglio ore 19,00, Cena in Terrazza, era tutto perfetto. La serata era calda tranquilla, non c’era un filo di vento. Tutti gli ospiti erano ai loro tavoli molto bene apparecchiati. Gli chef si stavano organizzando per distribuire la cena.

Come aperitivo abbiamo ricevuto un bicchiere di sangria che profumava di frutta. Su ogni tavolo c’era un bicchiere con della sabbia e dell’acqua dentro la quale galleggiava una candelina e un segnaposto a forma di pesciolino. Tutto era molto festoso. Subito ci hanno portato il primo piatto, un buonissimo orzetto oppure canederli in brodo. I volontari e gli organizzatori erano molto indaffarati a finchè tutto filasse liscio. Come secondo, un purpurrì di carni: spezzatino, polpetta, salsiccia, pancetta, puntine con mezza sfera di polenta con vicino dei funghi cucinati ad arte; chi voleva poteva avere anche del gorgonzola. Vicino a tutto questo ben di Dio, un piatto di capussi e melanzane. Ogni tanto il Silvano passava con una bottiglia di buon vino rosso. Dopo aver gustato tutte queste buone cose un dolce sorpresa… su di un piattino una scodellina a “svolazzi” di cialda ripiena di frutti di bosco freschissimi e del gelato. È stata molto gradita, non era solo bella da vedere ma anche buona da mangiare. Sembravamo tutti bambini nel paese delle meraviglie dove come finale si potevano mangiare anche i piatti. Un caffè e della buona musica per allietare il momento, e godere ancora della bella serata in terrazza.

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LA CLOWN TERAPIA Cucu Bau sette, ciao a tutti,vi state chiedendo chi mai sono dopo essermi presentato con un bau sette, allora mi presento: sono Mauretto il clown’'maturlo'' di Via Marconi. Cucu Bau sette è stata la prima frase che ho usato nella mia prima vista alla casa dei miei amici vecchietti al primo piano di Via Marconi. Da circa sei mesi i giovedì mi vesto di tutto punto coloratissimo, con calzini spaiati e con il naso rosso da clown vado al 1° piano dalle mie adorate amiche. Mi cambio apro le due porte a vetri e vengo spinto in un mondo pieno di emozioni, dolcezza e vitalità. Per me il giovedì è diventato un appuntamento incancellabile come uscire con una bellissima ragazza (hiiii capita poche volte). All'interno di questa bellissima casa ho trovato personalità molto diverse fra loro, caratteri diversi più o meno forti ma in ogni amica ho trovato energia e amore. Pagina 14

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Per me è molto difficile esprimere con queste righe quanta emozione e gioia provo: uso solo un costume da clown, il mio sorriso e le mie emozioni e 'duridu duridu magia' le mie amiche si confidano, sborbottano, piangono mi abbracciano e baciano; con alcune c'è meno sintonia ma c'è sempre un forte rispetto e molto amore. Io ve lo consiglio fortemente se avete una mamma, una nonna, una zia, andate a trovarla e fatele un sorriso, un abbraccio, una carezza e vi si aprirà un mondo nuovo, farete molto felici loro ma vi riempirete il cuore della cosa più importante che abbiamo: l'amore. Alcune persone hanno accolto questo mio consiglio e ora mi seguono ogni terzo mercoledì del mese a fare visita alle nostre giovinotte e giovinotti del terzo e quarto piano di Via Marconi. Ora vi devo salutare. Queste ultime righe per ringraziare di cuore e abbracciare fortemente gli animatori Giovanna e Silvano che hanno creduto nel progetto e mi hanno supportato fortemente nella sua realizzazione e tutti i clown che hanno partecipato e parteciperanno nei prossimi incontri. Bau sette un abbraccio forte a tutti. In pace Mauretto.

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Ricordi …

UNA

FILASTROCCA

dalle Ospiti del 3° piano di Via Pive e Francesca

La massaia che semina il grano

Le signore che vanno a braccetto

Volta la carta si vede il villano

Volta la carta e si vede il galletto

Il villano che zappa la terra

Il galletto che fa chichirichì

Volta la carta si vede la guerra

Volta la carta e la balla e finì.

La guerra con tanti soldati Volta la carta si vede gli ammalati Gli ammalati con tanto dolore Volta la carta si vede il dottore Il dottore che fa le ricette Volta la carta si vede la gente La gente che va per la via Volta la carta e si vede Lucia Lucia che fila il lino Volta la carta si vede Arlecchino Arlecchino che salta e che Balla Volta la carta e si vede farfalla La farfalla che vola sui fiori Volta la carta e si vede le signore

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INNO ALLA TERZA ETÀ Vecchie non ci sentiam anche se anziane siam. La vita trascorre lieta, non lontana è la meta. Siam simpatiche e belle, siam suore modelle. Viva la terza età…Oilì, Oilà Gli anta li abbiamo, ma non li dimostriamo. Siamo liete e sorridenti, siamo allegre e divertenti. Il segreto dell’allegria è la nostra compagnia. Viva la terza età…Oilì, Oilà La gente noi l’amiamo e a tutti diam la mano. Abbiamo un grande cuore, doniamo agli altri amore. A tutti sorridiamo e allegre noi cantiamo. Viva la terza età…Oilì, Oilà Se il male talor si sente, diciamo che non è niente. I reumi e le artriti per noi son solo miti. La vita scorre leggera ed è un’eterna primavera. Viva la terza età…Oilì, Oilà Ricordandovi tutti con affetto Suor Pierina Bianchi

VENERDI’ 1 AGOSTO 2008 La visita di Suor Pierina. Abbiamo organizzato una piccola festa di benvenuto con dei pasticcini e un piccolo pensierino come dono affinché possa ricordarsi di tutti noi.

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Gruppo maglia UN APPUNTAMENTO ATTESO di Rita Eccher

Il martedì e il venerdì mattina mi reco alla Casa di Riposo di Via Marconi dove un numeroso gruppo di ospiti ci aspettano tutte felici di passare un po’ di tempo impegnate al lavoro a maglia. Sono tutte desiderose di fare! A causa dell’età e della salute sono limitate ma si impegnano con tutte le loro forze e con le loro tremule mani sono ancora capaci di realizzare dei bei lavori. Ma l’importante per loro è anche vedersi considerate e apprezzate. Assieme a me collaborano le volontarie Giulietta, Jole, Marta, Carmela e Dirce, oltre a noi, due figli di nostre ospiti, Claudio e Enrico. Nella riunione di lavoro le teniamo allegre raccontando delle barzellette e avvenimenti della nostra famiglia e delle cose che succedono in paese.

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Gruppo lettura Il Gruppo di lettura, ha avuto modo di godere della lettura oltre che di svariati romanzi,( ora stiamo leggendo Piccolo mondo Antico di Antonio Fogazzaro), anche di poesie di poeti nostrani ma anche di altre nazionalità, i quali ci hanno colpito per la loro introspezione e sensibilità. Uno di questi è Nazim Hikmet, poeta turco, nato a Salonicco nel 1901 da una ricca famiglia. Fra le altre, ha scritto queste due poesie che ci sono tanto piaciute:

Anima mia Il più bello

Anima mia Chiudi gli occhi Piano piano

Il più bello dei mari È quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli

E come s’ affonda nell’ acqua Immergiti nel sonno Nuda e vestita di bianco Il più bello dei sogni

Non è ancora cresciuto.

Ti accoglierà

I più belli dei nostri giorni

Anima mia

Non li abbiamo ancora vissuti.

Chiudi gli occhi

E quello Che vorrei dirti di più bello Non te l’ ho ancora detto.

Piano piano Abbandonati come nell’ arco delle mie braccia Nel tuo sonno non dimenticarmi Chiudi gli occhi pian piano I tuoi occhi marroni Dove brucia una fiamma verde Anima mia.

La dolcezza di queste parole, la sensibilità del pensiero espresso, ci hanno colpito e ne vogliamo far partecipe anche coloro che leggono questo periodico. S E T T E M B R E 20 0 8

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Le associazioni PICCOLA CRONACA DI UN INCONTRO IN “PLEIN AIR” di Umberto Frisanco - Movimento Pastorale Decanale Venerdì 8 agosto, favorito da un splendida giornata di sole, si è svolto all’Alberé, nella funzionale e accogliente struttura costruita dal Gruppo Alpini di Tenna, il tradizionale incontro annuale all’aria aperta fra i soci di questa associazione (una ventina) e un folto gruppo di ospiti (circa 80) della Casa di Riposo. Erano presenti i membri del Consiglio di Amministrazione della Casa, il suo Presidente e il suo Direttore con un buon numero di operatori nel campo dell’ animazione e dell’assistenza che hanno provveduto con alacre tempismo all’organizzazione e alla attuazione di questa non semplice trasferta. Era presente il Presidente onorario del Movimento Achille Fruet. Dopo la Messa celebrata al mattino nella cappella degli Alpini da don Gino Boninsegna, alcune solerti nostre socie, con l’”alto” coordinamento dell’esperta Maria Nannini, hanno preparato il pranzo per i partecipanti (circa 120 persone) approntando pietanze tipiche della cucina trentina; un pasto semplice e gustoso che è risultato di generale gradimento. Il pomeriggio è stato allietato dalla musica: Paolo Fontanari e Sergio Froner, fisarmonica e chitarra basso, hanno “rievocato” con mani esperte i brani di musica leggera più conosciuti, prediligendo quelli che erano in voga nella nostra “verde stagione”, lasciando spazio a qualche romanza cantata dal tenore Luigi Gianni (bella voce, ma soprattutto persona di eccezionale disponibilità!) e a cui è seguìto qualche coro di voci più o meno intonate. All’”ora di merenda”, non sono mancate parole di circostanza dei presidenti della Casa di Riposo arch. Maurizio Mattivi e del Movimento Pastorale Remo Targa, i quali, dopo aver ringraziato organizzatori e collaboratori, hanno auspicato che tali incontri trovino seguito anche negli anni futuri. “Archiviata” per così dire l’edizione 2008 di questo incontro estivo di amicizia e di solidarietà che si svolge ormai da sette anni, mi sia consentito ripercorrerne brevemente la storia. Io posso dire che fin dalla sua nascita questa associazione ha sempre avuto un occhio di riguardo verso gli ospiti della Casa

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di Riposo, cercando di mettere in pratica il comandamento dell’amore verso il prossimo. In principio attuando gesti che erano certo animati dalle migliori intenzioni ma forse un po’ “ingenui” come l’effettuare delle brevi visite nelle occasioni più significative dell’anno, offrendo agli ospiti qualche dolce o qualche frutto più o meno “abusivi”; in seguito si è migliorata la “tecnica di approccio” col frequentare spesso la Casa, propiziando rapporti di conoscenza e di amicizia; in tempi recenti ritagliando abitualmente parte del proprio tempo per un incontro “ravvicinato” con gli ospiti, contribuendo alle attività di animazione, partecipando anche alle numerose “uscite” organizzate dalla Casa. Fu nell’anno 2000 che ebbero inizio “ufficialmente” dei fraterni momenti conviviali all’aria aperta per trascorrere insieme, soci dell’associazione e ospiti, qualche pomeriggio in un modo “diverso” dal solito; e dapprima fu una semplice merenda nei boschi di Costasavina, propizio “il baito” di Severino e Maria Pia Fontanari; per passare poi a predisporre dei pranzi completi, che si svolsero per due anni di seguito in località Bedol Pian, fino ad arrivare, a cominciare dal 2004, a programmare e organizzare l’uscita di un’intera giornata, avendo “scoperto” quella funzionale struttura dell’Alberé, messa a nostra completa disposizione dalla squisita sensibilità del Gruppo Alpini di Tenna. E in questa struttura, che si presta egregiamente alla bisogna, è stato facile dare spazio, all’inizio della giornata, anche ad un “momento” religioso, con la celebrazione della Messa nella cappella degli Alpini, verso mezzogiorno preparare e consumare il pranzo “comunitario” e trascorrere il pomeriggio, rallegrato da canti e suoni con qualche “sprazzo” di buon umore. La formula adottata per questi incontri all’aperto mi sembra ormai collaudata e la loro riuscita, specie se il tempo atmosferico è propizio, assicurata. Da parte mia auspico che possa essere riproposta anche nei prossimi anni, sempre che il Signore ci dia salute e forza per mantenere l’impegno (gli anni passano, gli acciacchi crescono e… i “giovani pensionati” latitano!). A mo’ di conclusione, mi sembra doveroso, fare alcuni ringraziamenti: innanzitutto agli ospiti della Casa, nostro “premio e corona”, che ci danno modo di trascorrere in serenità e letizia qualche ora assieme, donandoci una lezione di “sacrale” pazienza; agli Alpini di Tenna per l’ospitalità accordata; ai soci del Movimento che hanno collaborato in vari modi con “giovanile” entusiasmo all’organizzazione dell’incontro o che l’hanno reso più riuscito con la loro presenza; agli operatori della Casa, che nello svolgere le varie loro incombenze hanno dimostrato chiaramente non solo la loro capacità professionale, ma il loro “amore” per questi nostri fratelli “più poveri”.

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A stretto giro di posta

Perché Perché quando esco dalla Casa di Via Marconi il mio cuore è leggero, le mie difficoltà personali sono ridimensionate e mi sembra che la vita sia rosea. Perché quando passo sotto la Casa mi prende il desiderio di salire e stare con le mie amiche-ospiti. Perché la loro presenza, i loro volti e affanni mi ritornano alla memoria quasi quotidianamente e interiormente parlo con loro. Perché le mie amiche-ospiti le ho messe spiritualmente nella cerchia dei miei cari, prego per loro e le affido alla bontà e tenerezza del Signore. Sarei grata di avere una spiegazione di questi miei perché: da sola non ne sono capace. Vorrei fare un appello: giovani (e non) frequentate le Case di Riposo; portate la vostra freschezza e capacità di amare, la vostra vitalità, entusiasmo, la vostra gioia. Ne uscirete ricchi di saggezza e di grande voglia di vivere bene e con rinforzato coraggio. Grazie. La Vostra amica-volontaria Dolores

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Buone nuove dal personale Questo spazio vuole essere dedicato alla condivisione con i nostri colleghi di momenti felici che hanno profondamente segnato in positivo la loro vita.

CONGRATULAZIONI DUNQUE a mamma Nives Fontanari per la nascita del piccolo Thomas il 19/02.2008 a mamma Katia Dalprà e papà Pietro Arcaio per la nascita del piccolo Michele il 30/04.2008 A mamma Lorena Volotolini per la nascita del piccolo Leonardo il 19/05.2008 Al nostro Direttore per la nascita della piccola Elisa il 29/05.2008 A mamma Luisa Pincigher e papà Luigi Sittoni per la nascita del piccolo Cristian il 06/07.2008

A papà Marco Valcanover per l’arrivo della piccola Mary

Un ricordo particolare alla nostra Sorella “Suor Adelina” che in questi giorni ha varcato la soglia della porta del Signore. La sua mancanza lascia un vuoto incolmabile. Mancherà a tutti noi il suo sorriso, la sua allegria e la sua voglia di vivere che era contagiosa. Sarai sempre nei nostri cuori e nelle nostre preghiere, non ti dimenticheremo mai. Grazie Suor Adelina. Ospiti e Operatori 3° piano di Via Pive S E T T E M B R E 20 0 8

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PROGRAMMA D’AUTUNNO

13 settembre sede di via Pive: Premiazione: 5° torneo di bocce “Giochi in amicizia” ed ai partecipanti alle “Olimpiadi dell’Anziano” 17 settembre sede di via Marconi: Attività nei nuclei con i “dottor Clown” 20 settembre sede di via Pive: Attività nei nuclei con i “dottor Clown” 2 ottobre

entrambe le sedi: Festa dei nonni

15 ottobre

sede di via Marconi: Attività nei nuclei con i “dottor Clown”

16 ottobre

sede di via Pive: Serata di riconoscimento ai Volontari

26 ottobre

sede di via Marconi: Castagnata con musica

9 novembre

sede di via Pive: Concerto con il coro “La Tor”

16 novembre sede di via Pive: Castagnata con musica 19 novembre sede di via Marconi: Attività nei nuclei con i “dottor Clown”

Ogni mese in entrambe le sedi: FESTE DEI COMPLEANNI

IL PONTE COMITATO EDITORIALE: EDITORIALE Cristina Bolgia, Silvano Brol, Sandra Moser e Andrea Zuccatti CURA REDAZIONALE E IMPOSTAZIONE GRAFICA: Cristina Bolgia e Silvano Brol STAMPA: Publistampa di Casagranda S. e C. s.n.c. SI RINGRAZIANO TUTTI COLORO CHE HANNO DATO IL LORO APPORTO PER LA REALIZZAZIONE DEL PERIODICO


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