Il ponte Natale 2019

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Natale 2019 - numero 3 - anno XXXV


SOMMARIO La Casa informa

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L’editoriale del Presidente

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L’RSA: l’evoluzione di un paese di 5000

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Occhio alla salute

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Parliamo di pet-therapy

Progetti in rete

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Non tutto il male viene per nuocere

Ricordi

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Poesie

La piccola fioraia

Corso di formazione

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Un anno di carta

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Qui via Marconi!

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Quando l’incontro con galline e pulcini …

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Compagnia Schutzen

Direttore: Cristina Bolgia In redazione: Fabrizio Cestari Giovanna Meneghini Andrea Zuccatti Cura redazionale e impostazione grafica: Cristina Bolgia Giovanna Meneghini Fotografie: Archivio Servizio animazione

Redazione presso: S. Spirito - Fondazione Montel 38057 - Pergine Valsugana (TN) Via Marconi n. 4 tel. 0461/531002 fax 0461/532971 E-mail: redazioneilponte@apsp-pergine.it Sito: www.apsp-pergine.it

Stampa: Grafica Pasquali snc di Pasquali Paolo e Silvano www.graficapasquali.it

Distribuzione gratuita

“Un piede nel mondo” non si ferma

In bacheca

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Presidente: Giovanni dott. Bertoldi

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona

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Comitato editoriale

I bambini

Attività

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staff

Si ringraziano tutti coloro che hanno dato il loro apporto per la realizzazione del periodico

I miei auguri Si ringraziano i nostri sponsor:

New entry

Cassa Rurale Alta Valsugana


EDITORIALE

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L’EDITORIALE DEL PRESIDENTE dr. Diego Pintarelli Presidente A.P.S.P.

L’avvicinarsi delle festività natalizie e di fine anno, oltre che evocare memorie, ricordi e momenti di serenità, rappresenta un periodo della nostra vita di grandi attese e speranze. L’augurio e la speranza per tutti noi è di vivere in un mondo migliore grazie alla presenza e alla vicinanza dei nostri cari e dove lo spirito di solidarietà faccia breccia nei cuori di ognuno. Anche l’APSP, che mi pregio di rappresentare, vuole nel suo piccolo contribuire a questa speranza garantendo agli ospiti, ai loro famigliari, a tutto il personale dipendente e ai molti volontari, un clima ed un ambiente sereno dove anche le piccole attenzioni possano generare un sorriso ed un apprezzamento. Il percorso che in questi anni abbiamo condiviso, seppur con qualche ostacolo, ci ha garantito quelle attestazioni di qualità espresse da più parti che vogliono testimoniare l’impegno, la professionalità e la dedizione che quotidianamente tutto il personale ripone nel proprio lavoro, nella consapevolezza che produca benessere e qualità della vita agli ospiti e ai loro famigliari. Il futuro, benché incerto, ci porrà difronte altre e diverse sfide che vogliamo affrontare con la massima determinazione ed impegno con l’obiettivo di dare risposte ed attenzioni di qualità ed individualizzate ai nostri “datori di lavoro” che sono gli ospiti residenti. La ristrutturazione della R.S.A. di via Pive, la conversione dell’ex palazzina uffici annessa a Palazzo Montel, l’intensificazione degli standard assistenziali ed il miglioramento continuo della qualità, uniti alla costante qualificazione professionale del personale dipendente, saranno le nostre direttrici principali sulle quali già da oggi confermiamo il nostro impegno e il nostro senso di responsabilità nei confronti della comunità che riveste in questa istituzione grandi attenzioni e grandi aspettative che non vorremmo deludere.


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LA CASA INFORMA/EDITORIALE

Ringrazio in conclusione il Vicepresidente e i colleghi del Consiglio di Amministrazione, il Direttore e tutto lo staff amministrativo e di coordinamento, il personale medico, gli infermieri ed i fisioterapisti, il personale di assistenza ed educativo-animativo, i cuochi e gli operatori di cucina, gli operatori di lavanderia, i manutentori, le parrucchiere e gli operatori dei servizi generali che non hanno mai fatto mancare il loro contributo e il loro senso di appartenenza. Un saluto, un ringraziamento e un augurio speciale vada agli ospiti ed ai loro famigliari che attraverso il confronto ci hanno sempre stimolati a fare di più e a migliorarci quotidianamente. Non per ultimi, un ringraziamento speciale ai volontari ed a tutti coloro che a vario titolo operano all’interno di questa nostra istituzione perché con la loro presenza hanno garantito e garantiranno anche per il futuro sollievo e supporto agli Ospiti e alla nostra struttura.

A nome mio personale, del Consiglio di Amministrazione e del Direttore rivolgo un caloroso e affettuoso augurio a TUTTI di serene Festività e che il 2020 sia ricco di soddisfazioni personali e professionali. Un GRAZIE particolare a tutti coloro che a vario titolo operano quotidianamente con impegno e dedizione per far si che l’assistenza offerta agli Ospiti residenti rappresenti quella vera PRESA IN CARICO che deve contraddistinguere il nostro operato


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LA CASA INFORMA

L’R.S.A.: L’EVOLUZIONE DI UN PAESE DI 5000 ABITANTI a cura di Carlo dr. Buongiovanni - medico R.S.A.

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n noto Geriatra, sul Bollettino Medico Trentino, tempo scriveva che se si prendessero in considerazione tutti gli anziani residenti nelle RSA del Trentino, questi costituirebbero una popolazione di circa 5000 persone ossia una popolazione paragonabile a quella di tanti Comuni della nostra Provincia, come Mezzocorona, Primiero o Baselga di Pinè, anche superiore a quella di altri importanti centri come Tione o Cavalese. Se poi, per ogni residente in RSA, dovessimo aggiungere anche la presenza, in media, di due familiari, questo “paese ideale” avrebbe una popolazione complessiva che lo porterebbe ad occupare il sesto posto nella classifica dei Comuni PAT, distinti per popolazione, dopo cittadine come Arco o Riva del Garda. Queste considerazioni sono importanti perché ci permettono di toccare con mano quanto siano concrete sia le attuali rilevazioni statistiche secondo le quali l’Italia e la Germania risultano i paesi più vecchi al mondo dopo il Giappone, sia le proiezioni demografiche che ci dicono che se l’aspettativa di vita media nel 2017 era per gli uomini di 80.6 anni e per le donne di 84.9 anni, nel 2065 sarà rispettivamente di 86.1 e 90.2 anni. Nel ventennio dal 2045 al 2065 infatti, la popolazione degli ultra 65enni costituirà circa il 34% dell’intera popolazione generale. Inoltre, queste cifre da una parte rendono ragione della reale “emergenza anziani” che i Sistemi Sanitari locali e nazionale dovranno prepararsi ad affrontare, sia dei cambiamenti avvenuti in questi an-


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LA CASA INFORMA/L’R.S.A.

ni nell’assistenza socio sanitaria degli anziani. La “Casa di Riposo” come l’intendevamo una volta, non esiste più. Oggi si parla di RSA (Residenza Socio Assistenziale); ancor più attuale è la definizione di APSP, Azienda per i Servizi alla Persona. Ogni struttura è diventata cioè un’Azienda integrata nella Medicina del Territorio, gestita con criteri aziendali non solo per l’aspetto economico, ma anche per quanto riguarda l’offerta di servizi non più limitati solo ai residenti, ma aperti anche alla popolazione anziana esterna. Anche l’assistenza agli anziani residenti, stabilmente o temporaneamente, nelle APSP, oggi ha caratteristiche diverse. E’ cambiata l’età della popolazione residente. Accanto agli anziani ed ai grandi anziani vi sono individui che una volta, per le caratteristiche anagrafiche, non li avremmo mai pensati in una RSA: il residente più giovane ospitato nella nostra APSP, ha 43 anni. Gli stessi anziani sono clinicamente diversi; sono soggetti sempre più multimorbidi, multicronici, politrattati e complessi al punto tale che l’aspetto sanitario che una volta era secondario rispetto a quello assistenziale, diventa, ogni giorno di più, quello predominante. La gestione della cronicità infatti, porta con sé un insieme di problematiche che combinate insieme rendono l’approccio clinico all’anziano istituzionalizzato molto particolare e non sempre facile. L’assistenza sanitaria richiede personale sempre più dedicato e specificamente preparato senza che questo però debba far pensare all’ APSP come ad un’equivalente di un’ U.O. ospedaliera di Geriatria. Le due realtà infatti sono molto diverse! Oggi in APSP occorre saper gestire la fragilità perché diventi il più tardi possibile disabilità, la terapia perchè non scivoli verso la politerapia e l’iper politerapia, le problematiche legate al decadimento cognitivo ed alla demenza perché trovino sempre meno soluzioni farmacologiche e più spesso quelle protesiche, la gestione del dolore, del fine vita e, non ultimo, il rischio sempre presente d’incorrere, più meno consapevolmente, nell’accanimento terapeutico. Lo sforzo volto a trovare risposte, soluzioni, criteri e modalità adeguati a gestire queste problematiche non è sempre di poco conto in quanto è sempre indispensabile l’approccio bidirezionale, verso l’anziano e verso il familiare. Questi, spesso in assoluta buona fede, è concentrato prevalentemente sulla soluzione di un problema, e, per vari motivi tra cui sicuramente quelli legati al coinvolgimento affettivo ed emozionale con il proprio caro, perde di vista la realtà clinica complessiva del proprio caro. In questo modo però si corre il rischio di mettere in secondo piano quello che, a mio avviso, è invece l’obiettivo medico - assistenziale prioritario in RSA, cioè quello di garantire sempre all’anziano istituzionalizzato la migliore qualità di vita residua possibile.


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LA CASA INFORMA

OCCHIO ALLA SALUTE - VISITA FISIATRICA a cura di Cristina Bolgia L'A.P.S.P. in collaborazione con CooperAzione Reciproca, ha attivato un progetto denominato "Occhio alla salute - valutazione fisiatrica". CHE SERVIZI OFFRE Il servizio, a cura del dottor Robert Odorizzi, fisiatra, sarà effettuato una volta al mese, con i seguenti interventi di prevenzione:  valutazione fisiatrica ed eventuali consigli comportamentali  valutazione autonomia nell'espletamento attività di vita quotidiana

A CHI SI RIVOLGE Il servizio gratuito è rivolto ad anziani, soci e clienti della Cassa Rurale Alta Valsugana per una valutazione delle problematiche di carattere fisiatrico. MODALITA' DI ACCESSO L'accesso al servizio avviene tramite appuntamento presso i nostri uffici di via Marconi 4 oppure telefonando al numero 0461 531002. ORARIO DEL SERVIZIO Il servizio si svolgerà una volta al mese (calendario da definire) dalle ore 8.30 alle ore 11.30. SEDE DEL SERVIZIO Lo sportello ha sede presso l’ambulatorio al primo terra della R.S.A. di Via Marconi n. 55 – Pergine Valsugana (TN).

Auguri per un Natale primordiale, sgombro di cose, ricco di buoni sentimenti, che accende una luce di accoglienza sul nostro abete, aggiunge al nostro presepe tutta l’umanità e dona un sorriso, così luminoso, che oscuri rabbia, disprezzo, indifferenza dalle nostre vite! Auguri dal Comitato Editoriale!!!


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LA CASA INFORMA

PARLIAMO DI PET-THERAPY a cura Enzo Vezzoli

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un po' di tempo che non ci facciamo sentire come attività di Pet – Therapy sul “IL Ponte”, non certo per mancanza di notizie e novità, ma purtroppo il tempo disponibile e le cose da fare sono molte e più tempo si riesce ad ottenere e più obbiettivi ci poniamo, tenendo presente in primo luogo “la persona”. Va comunque detto alla luce dei fatti che gli aggiornamenti ed i miglioramenti strutturali ed organizzativi del “Santo Spirito” negli ultimi 2 anni, hanno portato una ventata di aria diversa. E pensiamo anche che chi ha voluto osservare con obbietività ed attenzione l'attività di Pet – Therapy, ha prodotto risultati nuovi, cioè si è cercato di ottenere tramite l'aggiornamento ed i contatti con varie organizzazioni italiane e straniere di rendere questa attività più consona alle necessità degli ospiti con problematiche speciali, in particolare quelli del “Nucleo”. Fortunatamente il Ministero Romano e la provincia di Trento hanno cercato e stanno cercando di selezionare e qualificare operatori che abbiano, non solo esperienza, nel senso generale, ma le qualità tecniche e scientifiche documentate per essere qualificati a svolgere attività con pazienti Alzheimer, creando un albo dove sono iscritte persone con requisiti specifici nell'attività di Pet – Therapy. Ovvio che purtroppo ad oggi siamo ancora lontani dalla soluzione del problema, anche se in alcuni Paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti si stanno aprendo dei varchi attraverso la ricerca scientifica che lascia intravedere qualche spiraglio, almeno per una convivenza nel binomio famiglia – paziente, ed in Centri di residenza, più umano ed accettabile possibile. La difficoltà di chi ha a fare con queste problematiche direttamente o indirettamente è quella di non perdere la speranza e la pazienza. Non sono frasi di retorica ma fortunatamente e lentamente l'ospite non viene visto e trattato come in passato come un normale incontro occasionale. Sono stati messi in atto dei meccanismi d'informazione che hanno consentito di vedere queste per-


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sone meno “oggettivizzate” ma entro certi limiti ancora bisognose della presenza di altre persone con cui relazionarsi. Mi rendo conto che non è facile e che non dipende da una persona ma dalla collaborazione di più soggetti, (operatori, sanitari e medici) e tutti operano nell'intento di rendere la permanenza in casa o in Struttura il più accettabile possibile. Non va dimenticato che spesse volte o quasi sempre è la famiglia quella che paga il costo umano e affettivo più pesante. (come per esempio: confitti sulla scelta più giusta per il proprio famigliare ecc.). E qui bisogna essere onesti ed ammettere che non si tratta di avere una specie di “armata brancaleone” che fa delle “cose” ma di svolgere delle attività e voglio essere preciso, che compatibilmente con le condizioni dell'ospite, possa migliorare la qualità della vita. Ho ripetuto più volte che la Pet – Therapy non è un'aspirina, però chi è dotato di un minimo di intelligenza culturale non può non prendere atto del passo avanti che è stato fatto a beneficio degli ospiti inseriti nell'attività, che qualche tempo addietro sarebbe stata impensabile. Il cane oggi in particolare al “Nucleo” si può dire che è di casa, ospiti ed operatori collaborano per la riuscita nel tempo disponibile nella terapia assistita dei pazienti in carico. Questa collaborazione è determinante per conseguire dei risultati, compatibilmente con i tempi ed i mezzi a disposizione. Sembra che dopo innumerevoli rinvii programmatici ed organizzativi sia emersa la volontà di adeguarsi con coraggio e coscienza a produrre risultati atti al mantenimento delle “persone” che sono in condizioni particolari. Non si tratta di accarezzare un bel e simpatico cane ma di osservare il cambiamento di espressione e

compiacimento, in alcuni casi anche di affetto che è nato con questo mediatore. La strada a livello nazionale ed internazionale è quella giusta, si tratta di: programmare-verificare con la massima professionalità e correggere tutto ciò che si deve fare. Purtroppo in alcune “Case” esiste ancora una certa “ombra”, il timore che l'attività prodotta dal cane e dalla Pet-therapy possano offuscare la presenza o scuotere un certo immobilismo da parte di altri. Non è il caso nostro perché, mi sia consentito affermare, dopo 10 anni in tutta la struttura “Montel” ci siamo creati uno spazio, ed oggi possiamo dire dei benefici che abbiamo ottenuto con gli ospiti, adempiendo ad un nostro dovere professionale. A questo punto il discorso si fa complesso, è meglio dire “l'ardua sentenza” ai posteri. Speriamo sempre in un'apertura monitorata dalle nostre attività e non alla tentazione della gestione delle “scatole chiuse”, questo vorrebbe dire tornare indietro di qualche anno, basta guardarsi in giro in paesi e strutture anche italiane dove l'equazione disponibilità-materiali mentali equivale a ottimi risultati. È brutto dover dire spesse volte per il momento lavoriamo solo in quel reparto quando ogni giorno gli ospiti mi chiedono: “posso accarezzarlo”, in dialetto: stà chi en moment!”. Voglio concludere con fiducia ed onestà critica e costruttiva che verranno superate interpretazioni e burocrazie che complicano ogni attività. Una volta non molto tempo fa un signore che ho incontrato in un corridoio (senza camicia e cartellino), si è fermato e mi ha detto: “Lei fa Pet-therapy?” ed io risposi: “Lei sa cos'è?” Con un sorriso non facile da dimenticare mi ha detto: “é un momento di gioia per la “nosa zent” (nostra gente).


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RICORDI

POESIE a cura di Olimpio Cari Sono Olimpio Cari, sono un pittore, ho viaggiato molto nella mia vita e ho imparato molte lingue:

VAI AL FIUME Vai al fiume, mi disse mio padre, prendi acqua per i cavalli.

Tedesco, Francese, Spagnolo e Inglese.

Andavo al fiume

Amo l'arte in tutte le sue espressioni dal fare commedia, al suonare, dipingere e scrivere poesie; per questo oggi, vi regalo queste mie due poesie.

per fare il bagno al chiaro di luna

per afferrare i pesci con le mani per vedere le donne lavare e sentirle dire parole sconosciute. Vai nel bosco, mi disse mio padre, raccogli legna per il fuoco. Andavo nel bosco per osservare ricci, caprioli e formiche per cogliere funghi e bacche amare per sentire la musica delle foglie e parlare con fate e gnomi. Vai nel paese, mi disse mio padre, prendi pane per i tuoi fratelli. Andavo nel paese per giocare nelle strade per fermarmi nei cortili assolati per ascoltare i vecchi raccontare storie di altri mondi. Ora il fiume è sparito il bosco è stato tagliato e il paese è senza cortili. Mi hanno tolto i miei ricordi mi hanno rubato i miei colori hanno ucciso la vita zingara.


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ALLE PORTE DELLA CITTA’ Alle porte della città

Alle porte della città

aspetto

aspetto

un sorriso.

una parola.

Tu hai ballato nel bagliore del fuoco,

Hai scritto lunghi libri,

con la musica del mio violino,

hai posto mille domande,

ma non hai visto

ma non hai aperto

la mia tristezza.

la mia anima.

Alle porte della città

Alle porte della città

aspetto

aspettano con me

una mano.

molti zingari.

Sei venuto nella mia tenda, ti sei riscaldato al fuoco, ma non hai calmato la mia fame.


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RICORDI

I BAMBINI a cura di Bruna Nadalini

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niere. Ora guardano delle api che volano col loro ronzio di fiore in fiore e fra loro fanno dei commenti. La maestra dice: “bambini state atei giardini della scuola materna, tenti, perché le api pungono,, in coro rispondostanno giocando i bambini, con i loro grembiuli- no: “ va bene maestra ,,. Osservano un po' in ni tutti colorati, ognuno differente dall’altro, disparte questi piccoli insetti. sembra di vedere la tavolozza di un pittore. I bambini in giardino Sono lì un po' attenti, ad ascoltare la maestra, La maestra racconta loro che le api sono insetti che spiega loro come viene sistemato l'orto: c'è molto preziosi, perché senza di loro, la vita sulun' uomo con la vanga in mano, intento a lavo- la terra finisce. rare la terra, la sistema e la prepara per semi- Oh...oh... in coro i bambini, ma perché, ma conare le verdure. me mai , fanno mille domande, la maestra paMa i bambini, sono un po' stufi perché, curiosi ziente spiega loro tutto. come sono, hanno tolto lo sguardo dal giardiCon la bocca spalancata e gli occhi attenti,


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ascoltano... Poi la maestra dice: “Quando torniamo in aula, facciamo il disegno dell'orto, con delle api che volano sopra”... ed i bambini in coro “Va bene maestra”. Ora in fila per due, dandosi la mano tornano in aula e seduti nei loro banchi prendono i fogli e le matite colorate e iniziano l'opera. Un vocio, un bisbiglio. “Ma come si fa” dicono, “non siamo molto capaci a fare certe cose”. La maestra con molta grazia spiega il da farsi. Quello più monello, con una matita colorata, riga un po' il foglio del suo compagno vicino e l'altro lo spinto-

na. La maestra interviene e li invita a stare fermi e attenti, altrimenti non può continuare la lezione. Com'è bello il mondo dei bambini, bisticciano poi si cercano e giocano, ridono fanno le cantilene, piangono, ma si cercano sempre. Noi grandi certe volte, dovremmo prendere esempio dai bambini. Ma la vita degli adulti è differente da quella dei bambini. Con tutto questo progresso, con questo mordi e fuggi, con cogli l'attimo, cosa resterà per loro, non si sa…


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RICORDI

LA PICCOLA FIORAIA RICORDI DI UNA SETTANTENNE a cura di Gabriella Bonvecchio Beber

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uando il portafoglio è vuoto anche la più insignificante delle spese diventa un problema; quando nel piatto del mezzogiorno e della sera c’è ben poco da che sfamarsi, è un vero dilemma per cui bisogna escogitare qualcosa per dare immediata soluzione. Subito dopo la 2° guerra mondiale, fin verso gli anni 50, i maschi, non trovando lavoro soddisfacente in Italia, emigrarono all’estero con la speranza di fare fortuna, cioè di guadagnare quel tanto da sopravvivere e spedire una parte del salario alla famiglia rimasta al Paese. Potevano ritenersi fortunati dunque quei nuclei che, mese dopo mese, andavano alla “posta” a ritirare quel denaro estero, ma non tutti erano in questa situazione ottimale. Per motivi più o meno validi, alcuni uomini decisero di allontanarsi per sempre dalle loro famiglie e, venendo a mancare il sostentamento maschile, le donne, rimaste sole e senza terra propria da coltivare, dovettero arrabattarsi nei più svariati mestieri: lavandaie presso le famiglie agiate del

quartiere (le lavandare), scaricatrici e cernitrici di minerali alla ferrovia di viale Dante (le sassine), fabbricatrici di funi e cordame di corame (le fumadre), pulitrici di pavimenti in legno delle scuole, del teatro,delle chiese,delle case private (quele che neva a fregar su per tera), raccoglitrici e venditrici di lumache, di funghi,di pigne, di mirtilli selvatici ed altri ingegnosi lavori ancora. Ebbene, sul mio steso pianerottolo viveva Gisella, una bimba magra e timida, un po’ più grande di me; stava con la sua mamma e la sua nonna; il suo papà se n’era andato via definitivamente quando proprio lei era ancora piccolina; la sua mamma faceva la domestica (la serva) presso certi signori ed in qualche maniera era in grado di mantenere tre persone. Come tanti avevano ridotto le spese all’indispensabile, ma di soldi ve n’era costantemente bisogno. Come dissi poco sopra, la necessità aguzza l’ingegno e così la mamma della mia amica, nei giorni primaverili, portava la figlioletta e me a fare delle belle camminate a Falesina. Mi ricordo una volta quando partimmo molto presto, con una

“michetta” in tasca: da via Maier arrivammo in un battibaleno a Zivignago costeggiando la recinzione del manicomio ed il canale macinante (la roza de Perzen); prendemmo la “Cargadora” (imbocco della strada storica per Falesina) che, irta com’era e com’è tutt’oggi, ci fece fare un’indimenticabile faticaccia prima di giungere su quei prati distesi e pieni di fiori. Essi non erano verdi, ma bianchi di mughetti e blu di genziane. Mamma V. ci consigliava di raccoglierli col manico lungo, senza troppe foglie, né di stringerli troppo, ma di raccoglierne un mazzo grosso, il più grosso che potevano. Subito dopo la consumazione del panino e bevuta l’acqua di sorgente, ci si avviava verso casa e lei ci lasciava correre a perdifiato giù dalla strada acciottolata così pendente da farci scivolare per terra col sedere più d’una volta; i mazzi di fiori però li teneva lei: belli, profumati, tanti, sicuri nelle sue mani. Arrivate a casa mi consegnava un mazzolino per la mia mamma e ci ritiravamo nei nostri rispettivi alloggi. Quella sera Gisella non uscì con me sul terrazzino comune per respirare l’aria fresca, né a contare


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le prime stelle, né ad ascoltare i grilli cantare sulla rive del nostro castello; stava con le sue donne a contare i fiori e ad ogni gruppetto di quindici mughetti o genziane ci mettevano alcune foglie ed annodavano il tutto con uno spago grosso e corto. Preparavano così circa trenta-quaranta mazzetti che poi sistemavano in una bacinella d’acqua fred-

da per l’indomani. Si, l’indomani Gisella e sua madre bussavano a tutte le porte delle case per vendere i loro fiori ad una cifra modica. Durante il periodo in cui cade la nostra sagra paesana, l’otto settembre, festività di Maria Bambina, si ripetevano le camminate con itinerario diverso: il monte Cimirlo sopra l’abita-

to di Roncogno, per la raccolta dei ciclamini e la conseguente “mazzolinatura” e vendita. Tutti le Perginesi glieli compravano volentieri compiendo così la loro buona azione quotidiana, azione che ogni buon cristiano dovrebbe sentire di fare in casi del genere.

Gisella è in Svizzera da oltre cinquant’anni, è sposata con un Italiano ed hanno un figlio grande e capace; insieme hanno trovato lavoro e casa, speriamo anche amicizia! Ogni volta che ci scriviamo, i fiori sono il tema principale delle nostre cartoline e quando ci riesce di trovare quelle coi mughetti, genziane e ciclamini, sono le più belle naturalmente!


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ATTIVITA’

CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI E FESTA DEL VOLONTARIATO a cura di Alessia Bonecher

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nche quest'anno si organizza la FESTA DEL VOLONTARIATO che si realizzerà al termine del percorso di formazione organizzato: per i nostri volontari. Volontari che a vario titolo operano nelle RSA – APSP, persone che desiderano offrire qualche ora del proprio tempo iniziando una collaborazione di volontariato, persone che a vario titolo assistono persone non autosufficienti. PARLIAMO DEL CORSO Il corso di formazione aveva come obiettivi quelli di:  formare i nuovi volontari, aggiornare i volontari storici, aprire le porte a chiunque fosse interessato a nuove collaborazioni. Il corso di formazione, inoltre, è stato occasione di incontro, scambio, conoscenza, apertura al territorio e confronto. I momenti di riflessione comune non sono certo mancati, specialmente se pensiamo a come il volontariato si è evoluto nel tempo e come gli Enti e le persone al loro interno debbano adattarsi ai cambiamenti della società e dell'umanità. Il corso ha avuto un buon riscontro con un totale di 40 iscritti.

PARLIAMO DELLA FESTA DEL VOLONTARIATO Il 29 novembre abbiamo organizzato la famosa Festa del volontariato, un occasione per ringraziare il lavoro, l'impegno e la passione che ogni nostro volontario impegna nel corso d'anno. Questa festa è dedicata ai nostri volontari, ma anche a tutti coloro che hanno partecipato al corso di formazione. In tale occasione è stato infatti consegnato l'attestato di partecipazione al corso. La serata si è realizzata secondo un programma ben definito: - ore 18.30 (al termine dell'ultimo appuntamento del corso) celebrazione della S. Messa con Padre Rinaldo , nella cappella di via Marconi - ore 19.15 momento di benvenuto con l'intervento delle Autorità e inizio della cena allietata dalla splendida musica del nostro operatore Bruno con la sua fisarmonica Al termine della cena abbiamo consegnato gli attestati ai partecipanti del corso e abbiamo consegnato un piccolo dono ai nostri volontari.

Una nostra storica volontaria, nonché anche attuale residente della APSP di via Marconi, ha scritto una lettera che vogliamo condividere con voi...


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"Nel periodo degli anni '80 passavo a piedi tutti i giorni lungo quella strada e vedevo sempre, su una panchina, un'anziana signora, dallo sguardo triste. Un giorno , che avevo un po' di tempo, mi fermai e mi sedetti accanto a quella signora per scambiare due parole. La signora mi raccontò la sua lunga storia triste e piangeva lacrime ingiuste. Suo marito era ospite in quella casa di riposo da diversi anni, mentre lei era lì da poco tempo come residente. In struttura vivevano in camere separate, avevano avuto cinque figli e nessuno si prendeva cura di loro. Piansi assieme a lei e poi me ne andai arrabbiata. Il giorno dopo lei mi aspettava sorridente, perché la notte aveva dormito insieme a suo marito, dopo tanto tempo. L'ho pensata tanto, ho pensato cosa si potesse fare per questa signora, per poterle dare un po' d'ascolto, un sorriso o una carezza... Ho pensato che IO potevo fare qualcosa, qualcosa di piccolo; potevo offrirle un po' del mio tempo, per offrire sostegno e provare a colmare quella solitudine profonda. Così decisi di dedicare una mezza giornata alla settimana alle persone che avevano bisogno. Da sola , però, il mio intervento non mi sembrava abbastanza, allora decisi di unirmi all'Associazione AUSER, grazie alla quale partecipai a un corso di formazione molto utile. Solo allora mi sentii davvero pronta per dare quel poco che avevo: un po' di ascolto, compagnia e accompagnamento. Tutto questo a me sembrava davvero poco, invece alle persone bisognose arrivava moltissimo; nel tempo poi mi accorsi che questa esperienza aveva cambiato anche me, mi sentivo più gentile e comprensiva di prima, più contenta, anche in famiglia. Ho sempre scelto di non accettare nessun dono di tipo materiale, per non perdere il senso del volontariato che stavo svolgendo. Ho camminato nel volontariato per circa sette anni e ancora oggi, quando incontro certi famigliari, mi fermano, mi salutano, mi ringraziano e ci gustiamo un caffè insieme, ricordando momenti lieti e tristi trascorsi.

Voglio lasciare un consiglio a coloro che decidono di intraprendere questa via: quando si fa volontariato, sembra di donare, ma in realtà è molto, molto, molto di più quello che si riceve." Anna Maria Oss Bals


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ATTIVITA’

UN ANNO DI CARTA a cura di Erika Rizzi

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l tema conduttore scelto per questo anno all'interno del Centro Diurno “Girasole” è

stato quello della carta. Utilizzando questo materiale così comune e molto versatile sono stati proposti e realizzati gran parte dei laboratori creativo/manuali dell'anno. La carta nella sue varie fattezze (crespa, velina, cartoncino, cartone, fogli di giornale ecc..) è stata impiegata e trasformata per realizzare addobbi, manufatti, quadri, creazioni ed oggetti utili per la vita all'interno del nostro Centro. Gli utenti sono stati protagonisti attivi nei vari laboratori dimostrando grande creatività e fantasia oltre che ottime abilità manuali; ognuna di queste attività ha infatti coinvolto sia la parte motoria e manuale sia quella cognitiva e mentale. Creare qualche cosa tutti assieme e con più mani ha permesso loro di relazionarsi, confrontarsi su come eseguire le varie attività e collaborare per raggiungere il risultato finale. I laboratori proposti sono stati programmati tenendo in considerazione le abilità dei singoli partecipanti consentendo così ad ognuno di dare il proprio contributo e sperimentarsi in base alle proprie capacità ed attitudini. Un grande lavoro di squadra ha permesso di realizzare sia semplici addobbi e decori sia manufatti maggiormente complessi che hanno occupato più tempo per la creazione. Tra le attività realizzate le più apprezzate sono state quelle degli addobbi stagionali dove la carta ha


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colorato e reso più allegri gli spazi in cui trascorriamo le giornate facilitando allo stesso tempo l'orientamento temporale. Tra fiori primaverili, maschere di carnevale, frutta estiva, farfalle e zucche autunnali ogni stagione è stata rappresentata con grande fantasia. Il laboratorio che ha occupato maggior tempo per la sua realizzazione è stato il quadro di carta crespa. Dalla scelta del soggetto da raffigurare alla posa sulla parete sono trascorsi alcuni mesi, ma anche in questo caso, con costanza e precisione un piccolo gruppo si è impegnato prima nel confezionamento delle palline di carta crespa e poi nell'incollarle sulla tela. Il risultato finale è stato apprezzato da tutti ed ora arricchisce una delle nostre pareti. Vedendolo ogni persona che vi ha collaborato ricorda il lavoro svolto e ne è gratificato. Grande attenzione è stata data anche al tema del riciclo. Essendo la carta uno dei materiali che maggiormente si tende a gettare e sprecare ci siamo impegnati nel ridare nuove sembianze a quella che generalmente sarebbe finita nel cestino. Per buona parte dell'anno sminuzzando fogli di carta, che altrimenti sarebbe stata gettata, e seguendo il procedimento che permette di macerarla attraverso l'utilizzo di alcuni telai appositamente creati sono stati realizzati numerosi fogli di carta riciclata che stiamo iniziando a decorare e colorare per il Natale. Il laboratorio carta riciclata ha appassionato molti utenti che con attenzione hanno osservato tutto il processo che permette di creare nuova carta da quella già utilizzata. Sempre per l'interesse al riciclo è stata data nuova vita e nuovo colore ad alcuni scatoloni di cartone che ora sono utilizzati come contenitori per la raccolta differenziata all'interno del Centro. I lavori creativi non sono terminati ed i laboratori a tema carta proseguiranno fino a fine anno; molte idee sono già in fase di realizzazione per il Natale ed il periodo invernale per continuare a creare e sperimentarsi in queste attività che risultano sempre molto apprezzate dai partecipanti.


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ATTIVITA’

QUI VIA MARCONI! a cura del servizio animazione di via Marconi

LABORATORI

CHE BELLO LO SFOIO’ AVICOLTORI IN RSA GRUPPO CUCINA

USCITE

AL MUSEO PIETRAVIVA

EVENTI

CONCERTO DEI “MAMì” ORTI IN RETE MONTAGNA: ESPERIENZA DI VITA CON LA SAT

Incontro con gli avicoltori

USCITE AL MUSEO PIETRA VIVA

CHE BELLO LO SFOIO’

L'idea di questa uscita è nata da una discussione con i nostri residenti sull'argomento “Montagna” trattato in occasione della visita di alcuni rappresentanti della Sezione SAT di Pergine. Una residente ci ha raccontato della sua esperienza vissuta quando era giovane riguardo alle miniere presenti sul territorio di Vignola; andava in miniera per scavare la fluorite. Da lì è nata l'idea di recarci a questo museo. Hanno osservato alcuni macchinari come il tornio che oramai sono in disuso, ma ancora funzionanti. Mario ci ha spiegato anche come si possono distinguere alcune pietre autentiche da quelle false come ad esempio le perle, le granate, l’ambra e il corallo. Giunti al quarto piano, hanno toccato con mano alcune pietre e realizzato dei ciondoli che hanno potuto portare con loro per donare ai famigliari.

Lo sfoio’ è un antico rito che consiste nello sfogliare le pannocchie per farle poi seccare sui balconi. Rappresentava la fine del raccolto e si approfittava dell’arrivo dei primi freddi per ritrovarsi nei vòlti o nelle “caneve” al caldo con amici e parenti per stare in compagnia e fare “ filo'”, gustando dolci e castagne accompagnate magari da un buon bicchiere di vino novello. Come ormai da tradizione, anche quest’anno abbiamo organizzato lo Sfoio’ in sala polivalente di via Marconi. Dopo aver sfogliato le pannocchie, come da migliore usanza, abbiamo poi ascoltato la musica e le canzoni dei nostri volontari Carmen e Lino e gustato dei pasticcini con il tè caldo. Non ci resta altro che aspettare il prossimo raccolto per rivivere un'antica tradizione che ogni anno rievoca ricordi ed emozioni …….


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QUANDO L’INCONTRO CON GALLINE E PULCINI SUSCITA TENERE EMOZIONI E DOLCI RICORDI a cura di Giovanna Meneghini

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uando abbiamo incontrato gli avicoltori con le loro belle galline e galletti, con nostra grande sorpresa, abbiamo potuto rilevare quanto questo incontro sia stato significativo per i nostri residenti, infatti, oltre che ad accarezzarli e ad osservarli con gli occhi pieni di tenerezza, sono emersi anche tanti ricordi di vissuti e di tempi ormai lontani. Oggi vi proponiamo la filastrocca che la signora Renata, con grande orgoglio, ha voluto raccontare ai giovani avicoltori.

Filastrocca delle sei galline dai ricordi di Renata Stancher La mia mamma ha sei galline

Sveglia presto l’uomo pigro e l’uomo lesto,

belle vispe e canterine

chi lavora e chi va a scuola,

quando fanno coccodè c’è un bell’uovo anche per me. ogni mamma resta sola, resta sola con i bambini Sei galline ed un bel gallo

che son troppo piccolini

di colore nero e giallo

per poi un giorno andarsene anche loro

che sul far della mattina fa una bella cantatina.

alla scuola e al lavoro.


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ATTIVITA’

COMPAGNIA SCHUTZEN PERGINE-CALDONAZZO a cura di Giovanna Meneghini

A

nche quest’anno abbiamo avuto il grande piacere di ospitare gli “Amici Schutzen”, così ci piace chiamarli, e come non potremmo chiamarli così, considerando che puntualmente vengono a trovarci e rallegrarci con la loro musica e dei deliziosi strudel ormai da diversi decenni. In questo ultimo incontro hanno portato anche delle piantine di ciclamino per le signore che festeggiavano il compleanno e del profumo per i maschi. Omaggio molto gradito. Sempre molto gradita anche la visita nei nuclei per salutare e offrire un sorriso e una fettina di strudel a quanti non hanno potuto scendere in sala e gustarsi la festa con tutti gli altri. Gli amici schŭtzen, nei loro costumi tradizionali, sempre molto gentili e sorridenti e con la loro allegria, hanno portato una ventata di gioia a tutti i presenti, coinvolgendoli in canti popolari e dilettandoli con i loro balli.

UNA TRADIZIONE ORMAI CONSOLIDATA a cura della compagnia Schutzen Pergine-Caldonazzo

U

na tradizione ormai consolidata.

Come da tradizione , sono circa trent’anni, anche questa volta la nostra compagnia, domenica 17 novembre, è stata accolta dagli ospiti e dagli animatori della casa di Riposo S. Spirito di Pergine.


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LA STORIA DELLA CORONA DELL’AVVENTO LA CORONA DELL’AVVENTO, è una struttura di forma circolare simbolo di unità e eternità, è formata da rami di piante sempreverdi all’interno della quale sono inserite quattro candele che scandiscono le settimane che mancano al Natale; vanno accese ciascuna in una domenica di Avvento. Qualcuno ne accende una quinta la notte di Natale. Ognuna di esse ha un significato particolare: La prima è detta del Profeta (profezie sulla venuta del Messia); la seconda è detta di Betlemme (luogo in cui è nato il Messia); la terza è detta dei Pastori (i primi che videro e adorarono il Messia); la quarta è detta degli Angeli (ne annunciarono la nascita). Per i più piccoli la Corona dell’Avvento è motivo di gioco, curiosità e impazienza nell’attesa della nascita di Gesù Bambino. Secondo un’altra tradizione assai diffusa, le

quattro candele rappresentano la Speranza, la Pace, la Gioia e l’Amore. L’accensione di ciascuna candela indica la progressiva vittoria della Luce sulle tenebre dovuta alla sempre più prossima venuta del Messia.

Abbiamo portato un po’ di musica e

anche questo poco tempo trascorso as-

qualche fetta di dolce. Abbiamo trascor-

sieme, continua la nostra crescita morale

so del tempo in allegria festeggiando an-

e ci spinge a continuare su questa strada

che alcuni compleanni.

cercando di essere d’aiuto agli altri.

Siamo gratificati dall’accoglienza che ci viene riservata e per questo ringraziamo tutti per la disponibilità, consapevoli che,

La compagnia Schutzen Pergine-Caldonazzo augura

Buon Natale

Grazie e arrivederci al prossimo anno.


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ATTIVITA’

“UN PIEDE NEL MONDO”, NON SI FERMA ... a cura di Alessia Bonecher

Il progetto "un piede nel mondo", nato a inizio 2019 al nucleo sorgente, per dare vita a nuove forme di socializzazione, apertura sul territorio e protagonismo non si ferma, prosegue con uscite mensili programmate in base alla stagione e alle proposte che le nostre comunità offrono. Raccontiamo i posti che siamo andati a visitare, a conoscere e vivere:

MARZO Lago di Levico – Fioreria Ognibene di Levico ...entrare in una serra, in una fioreria è sempre un'esperienza multisensoriale ricca ed intensa: i profumi, i colori e la vista sono positivamente toccati da stimoli naturali che risvegliano i sensi...

APRILE Ranch Dei Lupi - Strigno ... una visita in un luogo per allontanarsi dallo stress e dalla routine della vita, per trascorrere un pomeriggio di relax, immersi nella natura incontaminata dell'agriturismo con maneggio Ranch dei Lupi, dove si possono trovare gli antichi sapori della vita rurale e dove è possibile fare un viaggio nel tempo..

GIUGNO Museo Pietra Viva e merenda presso il ristorante in piazza “Al Centrale” S. Orsola Terme ... Il museo, nato dalla grande passione per i minerali dei gemelli Pallaoro, alla più classica sezione espositiva unisce la possibilità di vivere direttamente delle esperienze dedicate al mondo dei minerali, e non solo ...


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LUGLIO Agritur "Le Mandre", attività in fattoria didattica e merenda tipica – Bedollo Altopiano di Pinè ...coinvolgimento attivo nelle attività, ricordando l'ambiente agricolo, l'origine dei prodotti alimentari, la vita degli animali. In fattoria didattica si "impara facendo", per far comprendere il legame fra l'origine dei prodotti agricoli e la loro importanza nella nostra nutrizione. La fattoria è un luogo di incontro, di conoscenza reciproca, di scambio di esperienze tra agricoltori e cittadini...

SETTEMBRE Passeggiata sul lago di Levico e merenda .. un pò di sano relax e movimento, immersi in uno dei paesaggi più belli delle nostre zone...

OTTOBRE Museo "Casa Andriollo" con merenda ristorante "Cima 12 " - Olle Valsugana ... Casa Andriollo rappresenta uno spazio dedicato alla memoria del vissuto femminile, una mostra permanente dedicata alle donne di montagna...

Museo "Degli spaventapasseri" – Marter ... è l'occasione per vedere, toccare e ricordare usi e costumi di un tempo, quando l'uomo cercava soluzioni geniali per vivere meglio, pur accontentandosi di ciò che la natura offriva...

NOVEMBRE Centro Commerciale Shop Centre Valsugana ... viviamo momenti di normalità e socialità, ricordando gesti e momenti di quotidianità come fare la spesa o bere un caffè al bar...

DICEMBRE Si proporranno delle uscite ai mercatini di Natale di Pergine Valsugana

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PROGETTI DI RETE

NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE: LA MIA ESPERIENZA a cura di Italo Fedel

Dice il saggio: “non tutto il male vien per nuocere.”

M

i chiamo Italo, sono residente sull’Altopiano di Pinè; a causa del mio “scivolone” per gui-

da in stato di ebrezza, ho l’obbligo di seguire un programma ben definito per estinguere il mio reato. Fra le altre cose che non sto ad elencare, mi trovo a far volontariato qui alla” A.P.S.P. S. Spirito fondazione Montel” di Pergine. Giuridicamente ciò che sto facendo è detto “Messa alla prova”; la sentenza prevede un totale di 502 ore da fare come volontariato e così, mi sono trovato a far parte del gruppo attività animative. I primi giorni ero come un bambino che inizia a fare i primi passi, avevo timore e facevo fatica ad inserirmi in un contesto a me sconosciuto. L’approccio con i residenti della Casa di Riposo mi sembrava insormontabile, non ero preparato; ma grazie, e lo dico di cuore, allo staff degli animatori , in primis Alessia la mia “Capa” e a Giovanna, Sonia, Francesca e a Giorgio che ti prendono per mano con fare gentile, a volte un po’ goliardico , ben preparati e attenti, piano piano mi si è aperto un mondo che ha arricchito il mio sapere, il mio stare con gli altri, i valori umani. Lo stare a contatto con una persona anziana ti gratifica; la loro voglia di andare avanti nella vita quotidiana, di non rinunciare al dono più prezioso che è la vita; ciò che riescono a darti nonostante le loro limitazioni, il rispetto, un sorriso, una stretta di mano e la fiducia che ti concedono con la loro capacità di capire se sei affidabile o meno. A saperli ascoltare, ti portano indietro con il tempo, i lavori antichi, le storie vissute, credetemi, tutto questo è meraviglioso. Grazie e ancora grazie di avermi dato l’opportunità di esprimere il mio pensiero su questa esperienza. Ancora un saluto a tutti gli operatori di animazione i quali hanno doti innate vere e sincere; la dedizione, il saper fare, le competenze e l’amore per il prossimo senza pregiudizio alcuno. Un arrivederci a tutti.


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I MIEI AUGURI a cura di Renato Campregher

Un caro saluto a tutti.! Mi chiamo Renato e risiedo in questa casa da ormai quasi tre anni, mancano pochi mesi. Penso che la maggior parte dei residenti, come me, si sentirebbe meglio a casa propria; in molti casi però i famigliari non riescono, per vari motivi, a garanti-

re l'aiuto necessario per rimanere al proprio domicilio. Devo dire che nonostante tutto mi trovo bene, anche perché, sebbene con qualche difficoltà motoria, riesco ancora a muovermi con una certa autonomia. Penso, senza troppo vanto, di essere anche ben voluto sia dagli operatori che dagli animatori perché, nel limite del possibile, do loro volentieri una mano. Vorrei ringraziare con riconoscenza tutti quanti si adoperano per il buon funzionamento di questa casa. Un particolare grazie vorrei dedicarlo ai volontari che ogni giorno si avvicendano in struttura regalandoci del loro tempo rendendo le nostre giornate più piacevoli e serene. Auguri cordiali di buone feste e felice anno nuovo a tutti.


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In bacheca

NEW ENTRY a cura del servizio Animazione Quest'anno abbiamo mantenuto i contatti con i volontari, artisti e musicisti che da sempre offrono il loro tempo con passione per eventi e feste, dedicate ai nostri residenti e non solo... Abbiamo anche piacere di accogliere e ringraziare le persone che si sono candidate e rese disponibili in questi mesi del 2019 per allietare i pomeriggi in RSA.

RINGRAZIAMO: Tutti coloro che da anni sono presenti come volontari per feste, eventi ed iniziative in RSA. Ringraziamo le "new entry" che in questi mesi si sono sperimentanti in nuovi progetti e collaborazioni: IL GRUPPO "OVER BLACK" IL GRUPPO "MUSYCANTI" IL SIGN. ANGELO FUSARO, IN ARTE "DJ ANGELO" LA COOPERATIVA CS4 IL GRUPPO S.A.T DELLA SEZIONE DI PERGINE VALSUGANA IL GRUPPO "LA SOFFITTA DI TRENTO" CON EMANUELE CASAPICCOLA E STEFANO DEBIASI IL GRUPPO DI AVICOLTORI DEL TRENTINO SILVIA TRENTINI, CON UN PROGETTO SULLA LETTURA DI ALBI ILLUSTRATI IL GRUPPO "LET'S GO" CON I BALLI COUNTRY IL GRUPPO "THE LEGN" CON LA SUA MUSICA CONTEMPORANEA IL GRUPPO "MAMÌ" BRUNO E LA SUA FISARMONICA TUTTI GLI ESPERTI CHE HANNO PARTECIPATO COME RELATORI AGLI INCONTRI DEL CAFÈ ALZHEIMER


Emozioni di NATALE VENERDÌ 20 DICEMBRE

LUNEDÌ 2 DICEMBRE CAFE’ ALZHEIMER “Stress ed emozioni” ore 17.00 - Centro Servizi RSA Pive

MERCOLEDÌ 4 DICEMBRE - SANTA BARBARA SANTA MESSA ore 16.30 - cappella RSA Marconi

promosso dalle Amministrazioni Comunali ore 16.00 - Sala polivalente RSA Pive ore 17.00 - Sala polivalente RSA Marconi

RECITAL DI NATALE

APERTURA MOSTRA “Odori e sapori del cuore”

a cura dei ragazzi della catechesi di Madrano ore 16.00 - Sala polivalente RSA Marconi

ore 17.30 - Sala polivalente RSA Marconi a seguire Saluti

DONI SOTTO L’ALBERO agli Ospiti della Casa

delle Autorità e rinfresco

POMERIGGIO MUSICALE a cura di Carmen & Lino ore 17.00 - Sala polivalente RSA Pive

SABATO 7 DICEMBRE

SABATO 21 DICEMBRE

POESIE IN MUSICA a cura degli “Amici della Poesia” e con l’accompagnamento musicale del gruppo “PROSDOCIMUS ” ore 16.00 - Sala polivalente RSA Pive

RECITAL DI NATALE a cura dei ragazzi della catechesi di Pergine ore 16.00 - Sala polivalente RSA Pive

MARTEDÌ 24 DICEMBRE

DOMENICA 8 DICEMBRE

LA BANDINA

POMERIGGIO A TEATRO

a cura della Banda cittadina

a cura del gruppo “Le storie di zia Maggie” ore 16.30 - Sala polivalente RSA Marconi

MERCOLEDÌ 11 DICEMBRE

ore 16.00 - RSA Pive ore 17.00 - RSA Marconi

MERCOLEDÌ 25 DICEMBRE

CONCERTO DI NATALE

S. MESSA

a cura della scuola Musicale C. Moser

ore 09.00 - cappella RSA Pive ore 10.30 - cappella RSA Marconi

ore 16.00 - Sala polivalente RSA Pive

DOMENICA 29 DICEMBRE

VENERDÌ 13 DICEMBRE ARRIVA SANTA LUCIA

I NOSTRI AUGURI

a cura del Circolo Pensionati Anziani

a cura dei ragazzi dell’Oratorio di Pergine

ore 14.30 - nei nuclei RSA Pive

ore 16.30 - nei nuclei RSA Marconi

ore 16.00 - Sala polivalente RSA Marconi

POMERIGGIO MUSICALE

MARTEDÌ 31 DICEMBRE TE DEUM DI RINGRAZIAMENTO

con Bruno e la sua fisarmonica

ore 16.30 - S. MESSA - cappella RSA Marconi

ore 16.00 - Sala Polivalente RSA Pive

LUNEDÌ 6 GENNAIO

DOMENICA 15 DICEMBRE RAPPRESENTAZIONE TEATRALE a cura dei ragazzi del gruppo Scout di Pergine ore 16.30 - Sala Polivalente RSA Marconi

CONCERTO DELL’EPIFANIA a cura del coro “Castel Pergine” ore 16.00 - Sala polivalente RSA Pive

02 DIC - 06 GEN 2019/20 MUSICA - TEATRO - LABORATORI - INTRATTENIMENTO


S. Spirito - Fondazione Montel Azienda Pubblica di Servizi alla Persona

Sede legale: Via Marconi n. 4 - 38057 Pergine Valsugana (TN) Tel. 0461/53 10 02 Fax 0461/53 29 71 www.apsp-pergine.it E-mail: amministrazione@apsp-pergine.it Sedi operative: Struttura Via Pive Via Pive n. 7 - 38057 Pergine Valsugana (TN) Struttura Via Marconi Via Marconi n. 55 - 38057 Pergine Valsugana (TN)


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