Ponte Settembre

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Settembre 2012 - numero 2 - anno XXVIII


SOMMARIO La Casa informa

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in anteprima ...

10 anni di via Marconi Intervista a ... Comitato Editoriale Riflessioni di un volontario

Progetti

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Le “nostre” olimpiadi 2012 Mestieri con la valigia - concorso UPIPA 2012 Emigranti Adio - Addio

Riflessioni di un volontario - Pagina 6

Riflessioni e strategie Sferruzzando ... Curiosità e interesse per i funghi

Ricordi

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Sposalizi e matrimoni

Attività

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News dal gruppo orto Visita al museo dell’aeronautica G. Caproni Civezzano. 20 luglio 2012

Le “nostre! Olimpiadi 2012 - Pagina 7

Effetto cinema La ginnastica di gruppo

Poesie

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Còt e magnà Nel cuore di casa

A stretto giro di posta

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Grazie Per conoscerci un po’ Curiosità e interesse - Pagina 13


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EDITORIALE

ANNI DI VIA MARCONI di MARCO CASAGRANDE Il giorno 15 settembre 2002 veniva inaugurata la nuova struttura residenziale di via Marconi quale tassello della oggi ultimata “Cittadella dell’Anziano e dei servizi alla persona”. Si riporta, quale testimonianza, l’articolo dell’allora Presidente Dario Beber pubblicato sull’edizione di Natale 2002 dell’Eco della Casa di Riposo. E’ davvero fausta la ricorrenza che ci trova riuniti oggi, 15 settembre 2002, in occasione dell’inaugurazione di questa opera che con soddisfazione definisco “prestigiosa”, che ha richiesto ben 4 anni di intenso lavoro, cui hanno concorso imprese, tecnici, artigiani ed operai su progetto e direzione lavori dell’architetto e sociologo Dario Roat, e sembra persino impossibile pensare che dai primi disegni sia potuto sorgere un complesso quale quello che tutti noi abbiamo sotto gli occhi, così funzionale, armonico, ben strutturato, pienamente rispondente a tutti quei requisiti che sono richiesti a norma di legge per le Residenze Sanitarie Assistenziali a favore delle persone disabili e anziani. È una gioia comune, quindi, quella che viviamo oggi e penso che questa data rimarrà degna di essere iscritta nella storia locale. Finalmente è stato possibile riunire tutte le persone che fino a questo momento erano divise tra Pergine e Susà. In un tempo che si presume non sia ormai troppo lontano, sarà anche realizzato il Centro servizi facente parte del piano generale di sviluppo che il Consiglio di Amministrazione si è dato già da tempo e si completerà con il collegamento degli interrati tra le tre strutture. Nella saggezza popolare si fa un passo alla volta e solo così si arriva, vorrei auspicare alla meta agognata. (…) La Casa di Riposo che ha toccato secoli di storiche vicende, è ora sotto i nostri occhi in chiave moderna e funzionale. Questo edificio poi si articola in spazi ampi e comodi, tutti attrezzati, ha al suo attivo camere spaziose e piene di luce, varie aree di servizio, ambulatori e spazi per le attività sociali, il tutto realizzato in termini di sicurezza, riservatezza e tecnologie innovative. Esistono soggiorni, sale da pranzo, servizi assistiti, locali di servizio per il personale di assistenza, locali per attività occupazionali. Senza contare la bellezza estetica di marmi policromi, delle ampie vetrate, di balconi che recingono perimetralmente la casa e consento di godere di un panorama a 360° sulle bellezze paesaggistiche locali. Le ampie e luminose vetrate sono incorniciate da tendaggi finemente drappeggiati e il tutto dà un’impressione di autentica “Casa” da poter godere e vivere. Un ulteriore abbellimento, viene confe-

rito alla facciate da balconi fioriti. Una nota a sé merita la cappella che sarà dedicata a S. Barbara. La cappella che prende una discreta luce dal soprastante cavedio, a ragione avrà questa specifica denominazione, date le lontane origini del primigenio Ospedale di S. Spirito, voluto dalla Società dei minatori, dei quali barbara è la santa patrona. Ma fredde rimarrebbero le pur belle mura, se mancasse la presenza di quel sostanziale substrato che verrà fornito dal supporto del personale che contribuirà al benessere effettivo di questi anziani e sarà attento nei confronti degli Ospiti ai quali sarà offerto un generoso aiuto di solidarietà in termini di cordialità e di vera attenzione che non si limiterà alle sole cure fisiche, ma darà sempre segni di amicizia e di simpatia, anche nei casi in cui potrebbe essere difficile offrirli. (…) In un ambiente così confortevole, tutti gli operatori si troveranno a lavorare in condizioni ottimali ed auspichiamo davvero che questo aumenti se possibile, la qualità delle prestazioni in termini di autentica dedizione alle persone più deboli e malate e sole, per le quali, in definitiva, l’opera è stata voluta. Confido che la festosità di questo incontro non si fermi alla giornata odierna, ma possa dilatarsi e proiettarsi nei tempi a venire, traendo ogni giorno nuovi spunti e nuova fantasia per un servizio e una ospitalità che possano essere corrispondenti ad un’istituzione che ha così antiche origini e che già nei secoli passati sapeva rivolgere attenzioni particolari alle persone bisognose di aiuto e di cure. L’augurio è, naturalmente, che si riesca davvero, in questo ambiente, a dare vita agli anni e un calore di casa e di famiglia a tutto il complesso che oggi viene inaugurato in un clima di festa che non dovrà fermarsi all’oggi, ma che potrebbe diventare un obiettivo per l’impostazione delle attività giornaliere sotto l’egida del nuovo, del divertente, del creativo, con l’aiuto di tante persone esterne, volontari o parenti, che sappiano veramente dedicarsi agli altri, cosa del resto già collaudata nella struttura di via Pive. (…) (tratto da “Inaugurazione della nuova struttura di via Marconi” di Dario Beber)


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LA CASA INFORMA

INTERVISTA A ... Come in un teatro spesso ci si sofferma sulla bravura degli attori, sulla sceneggiature, sui costumi e non sulla macchina scenica retta da regista, tecnici, costumisti, sceneggiatori, anche sulla nostra A.P.S.P. ci sono alcuni attori nascosti che difficilmente riusciamo a conoscere e riconoscere. Queste interviste, che verranno proposte ad ogni numero de Il Ponte, mirano a far emergere questi personaggi sommersi, nel loro lavoro di ogni giorno, nelle loro idee e passioni. Cominciamo in questo numero con i primi attori, con l’apice della nostra azienda. Impariamo a conoscere in queste prime interviste il Presidente, Marco Casagrande e il Direttore Giovanni Bertoldi.

L’INTERVISTA Mercede intervista il Presidente e il Direttore

MARCO CASAGRANDE: Presidente Da quanto tempo amministra/lavora in questa azienda? Dal 2001 nel Consiglio di Amministrazione e fino al 2005, due anni in Consiglio Comunale e da circa 2 anni come Presidente di questa A.P.S.P. Che lavoro le sarebbe piaciuto fare quando era bambino? Infermiere nei reparti neonatali. Quali sono le soddisfazio-

ni più grandi della sua vita? Essere diventato presidente dell’A.P.S.P. e fare volontariato 3 oggetti di cui non può fare a meno: Il pallone, le automobili e il telefono Che cosa fa nel tempo libero (sport, passioni, hobby)? Allenatore di calcio, volontario, vado a nuotare, possibilmente al mare (cha ado-

ro!) e stare con la famiglia. Quali progetti ha in mente per il futuro dell’APSP Santo Spirito? Dare sempre il massimo per i nostri ospiti, cercando di farli sentire sempre come a “casa”. I progetti strutturali sono già in cantiere e saranno delle piacevoli sorprese, per la nostra sempre più grande “Cittadella dell’anziano”.


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Carta d’identità

IL PRESIDENTE Cognome: CASAGRANDE Nome: MARCO Età: 52 ANNI Professione: OPERATORE SOCIO ASSISTENZIALE Stato Civile: CONIUGATO

GIOVANNI BERTOLDI: Direttore Da quanto tempo amministra/lavora in questa azienda? Lavoro in Casa di Riposo di Pergine dal 1° luglio 1998 e sono stato nominato direttore il 1° novembre 2002. Che lavoro le sarebbe piaciuto fare quando era bambino? Il contadino Quali sono le soddisfazioni più grandi della sua vita? La famiglia e il lavoro 3 oggetti di cui non può fare a meno: La cravatta, il telefono e un

bel libro Che cosa fa nel tempo libero (sport, passioni, hobby)? Cerco di stare il più possibile con le mie tre figlie (Martina, Elisa e Arianna), mi piace sciare e andare in montagna. Quali progetti ha in mente per il futuro dell’APSP Santo Spirito? Farla diventare il punto di riferimento per quanto riguarda i servizi sociosanitari delle nostre comunità ampliando l’offerta dei servizi anche al domicilio.

IL DIRETTORE Cognome: BERTOLDI Nome: GIOVANNI Età: 40 ANNI Professione: DIRIGENTE Stato Civile: CONIUGATO


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COMITATO EDITORIA

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PERCHE’, CHI, COSA FA, DOVE E COME di Andrea Zuccatti

Carta d’identità Presidente: Giovanni dott. Bertoldi Direttore: Cristina Bolgia In redazione: Fabrizio Cestari Giovanna Meneghini Andrea Zuccatti

Ricordi in arte L’A.P.S.P. ha pubblicato un catalogo che presenta le opere realizzate con la collaborazione degli studenti dell’Istituto d’arte A. Vittoria di Trento. Sfoglialo su sito www.apsp-pergine.it oppure richiedilo presso l’Ufficio Amministrazione.

Perché? La comunicazione è alla base di una buona accoglienza. E' importante per la nostra A.P.S.P. che le informazioni date siano chiare, puntuali e accessibili da parte di tutti. I vari mezzi comunicativi utilizzati devono essere in grado di raggiungere vecchie e nuove generazioni. E' per ampliare le modalità di comunicazione e per renderle più efficienti, piacevoli, accessibili che nasce il comitato redazionale dell'A.P.S.P Santo Spirito. Chi? Il nostro comitato editoriale è composto da cinque persone. Lo formano il direttore della casa, Giovanni Bertoldi, la responsabile della qualità Cristina Bolgia, la responsabile del servizio animazione Giovanna Meneghini, l'OSS Fabrizio Cestari e il fisioterapista Andrea Zuccatti. E' un gruppo eterogeneo, che ben rappresenta la varietà delle professioni impegnate nell'A.P.S.P. Cosa fa? Si occupa della redazione di documenti dell'A.P.S.P. Santo Spirito, dandone uniformità nel contenuto e nella struttura (bilancio sociale, carta dei servizi). Ha progettato e realizzato il sito internet dell'azienda (www.apsp-pergine.it) che aggiorna costantemente. Vi invitiamo a

visitarlo e a scoprirne le numerose risorse. Il comitato si occupa della redazione periodica del giornalino "Il Ponte" in tutte le sue fasi: raccolta dei contenuti, organizzazione, scrittura e stesura di testi, impaginazione. Controlla l'efficienza e la visibilità di tutti gli strumenti informativi dislocati nelle diverse strutture: bacheche, cartelloni informativi, brochure e depliant. Come? I componenti del comitato hanno partecipato ad un percorso di formazione specifico, "Progettare in forma partecipata la comunicazione in A.P.S.P.", mirato all'acquisizione delle competenze necessarie all'assunzione del proprio ruolo e all'adempimento dei propri compiti. Ciascuno mette a disposizione le proprie capacità tecniche, espressive, organizzative. Dove? Presso la palazzina servizi di via Marconi è la sede del comitato editoriale. Se volete inviarci dei contributi per la redazione de "Il Ponte" o comunicarci dei suggerimenti potete farlo contattando uno qualsiasi dei membri del comitato editoriale oppure inviando una mail all'indirizzo di posta redazioneilponte@apsppergine.it


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LA CASA INFORMA

RIFLESSIONI DI UN VOLONTARIO di Renzo Rossi (gruppo lettura)

RENZO:

Bondì, Romano, son tornà!

ROMANO:

Chi elo?

mi squadra da capo a piedi, poi mi riconosce

ROMANO:

Oh! Finalmente. L’ era ora, se sentiva la mancanza … l’ è propri bel el libro che ‘l ne leze!

RENZO:

Ah! Son propri content che ‘l ve piasa e sperente che ‘l ghe piasa anca ai altri che così i pol pasarse via l’ oca per ‘n oreta. Ben, ben, ne veden pu tardi alora!

ROMANO:

A che ora?

RENZO:

Ma .. fra vinti minuti zirca, verso le trei e meza … le trei e quaranta … a dopo, alora, a dopo!

IL DIALOGO Questo il dialogo tra me che tornavo dalla mia vacanza (un po' lunghetta per la verità … ma mi ci voleva proprio) ed il Sig. Romano. Lì per lì non ci ho pensato, ma poi questo breve discorso mi è parso importante tanto da dover fermare un’ attimo la mia attenzione e fare una riflessione. Caspita: che bello, ho pensato da prima: hanno sentito la mia mancanza! Allora non vengo qui per niente! Poi mi sono accorto di aver peccato di presunzione: non era di me che si aveva nostalgia: era la mancanza della lettura del libro “I Promessi sposi” che mancava! Da qui ho tratto una lezione che, come volontario AVULSS, avrei dovuto già da tempo elaborare ed imparare: non è tanto importante ciò che io faccio ma come lo faccio e quanto di quel che faccio riesco a trasmettere al mio Gruppo e quanto riesco ad interessarli e ad appassionarli! A questo punto non mi resta che ringraziare il Sig. Romano che mi ha dato modo di poter guardare dentro me stesso dandomi il modo di capire l’ utilità dell’ opera di noi volontari!


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LE “NOSTRE” OLIMPIADI 2012

FOTO DI LA PESCA GRUPPO Siamo tutti pronti per La concentrazioni di scendere in campo! tutti è altissima.

LA CORSA IL SOPRALUOGO Antonia, coadiuvata da Casimiro prende confiGiorgio, denza con il territorio

Dal 15 al 19 giugno 2012 a Castello Tesino si sono svolte le tradizionali “Olimpiadi dell'Anziano”, giunte ormai alla loro 16° edizione. Quest'anno non abbiamo fatto grandi risultati ma per noi è stata l'occasione di fare delle belle uscite giornaliere in una splendida località, quella de “La Cascatella”, che ci ha regalato giornate stupende.


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PROGETTI

MESTIERI CON LA VALIGIA CONCORSO U.P.I.P.A. 2012 di Giovanna Meneghini

I

l tema del concorso proposto da Upipa (Unione Provinciale Istituzione Per l’Assistenza) per l’anno 2012 è “Mestieri con la valigia”. Anche quest’anno abbiamo scelto di partecipare. L’obiettivo del concorso è stimolare la narrazione, la rielaborazione e l’esperienza diretta degli anziani relativamente alle storie di emigrazione, dove i protagonisti sono i ricordi degli anziani con i loro vissuti, i loro sentimenti e le emozioni che hanno accompagnato sia chi partiva lasciando la propria terra per cercare lavoro e fortuna, ma anche chi rimaneva in attesa. Si richiede un’attenzione particolare ai mestieri che per la loro scarsa remunerazione hanno favorito l’emigrazione, ma anche a quelli esportati

attraverso l’emigrazione che ne hanno favorito il successo, con uno sguardo sulle modalità di trasmissione di questi mestieri tra le generazioni. Per il gruppo di animazione e i numerosi volontari che ci supportano rappresenta un percorso di ricerca e di crescita personale, ma anche un’occasione per offrire ai nostri residenti l’opportunità di mantenere vivo l’interesse per la cultura e le tradizioni trentine.

Per questo si propongono serate culturali, gruppi discussione e laboratori espressivi-figurat-ivi finalizzati a sviluppare i molteplici aspetti che il tema del concorso offre. Non sarà semplice trovare un modo originale di presentare i preziosi documenti che via via nel corso dell’anno raccoglieremo, ma siamo già all’opera e, come sempre, cercheremo di fare del nostro meglio mettendocela tutta.


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concorso UPIPA 2012migranti

EMIGRANTI di Leone Chilovi

L

’Italia da paese di emigranti è diventata terra di immigrati. Il benessere seguito all’era dell’emigrazione lo dobbiamo anche a figure coraggiose e avventurose che hanno scelto di cercare fortuna altrove. Nella seconda metà dell’ottocento l’agricoltura era veramente misera. La Valsugana, come tutto il Trentino, consisteva in piccoli appezzamenti a conduzione famigliare. Campi di cereali, patate e foraggere, suddivisi da siepi, stradine sterrate con qualche gelso a determinare i confini. Terra molto avara dove l’esistenza si trascinava tra difficoltà indicibili. Le famiglie erano ricche solamente dei figli. Molte abitazioni non erano dotate di un servizio igienico né di una vasca da bagno. Alla miseria e alla fame c’era un’unica soluzione: l’emigrazione. C’è motivo di credere che coloro che lasciarono il paese abbiano tentato prima di trarre dalla terra la sussistenza, ma che una serie di calamità naturali abbiano vanificato le loro

aspettative. “I nostri attivi e intraprendenti montanari emigrano cacciati dal suolo ingrato” così si esprimeva un nostro illustre concittadino: Vittorio de Riccabona, lucida mente di economista (Cavalese 1844, Trento 1927). Il triste esodo iniziò già nel 1870. Le prime mete furono le terre dell’America del nord e del sud. Gli emigranti portavano in un baule i pochi indumenti che avevano. Il costo del lungo e avventuroso viaggio veniva talvolta pagato con il denaro preso a prestito o con il ricavato della vendita di un pezzo di terra. Giunti a destinazione in un paese sconosciuto, dove la mancata conoscenza della lingua creava enormi difficoltà per l’inserimento nel nuovo ambiente, non era semplice trovare lavoro. Molti affrontarono il duro e malsano lavoro nelle miniere. Tra loro era diffusa la silicosi e qualcuno rimpatriava segnato dal male. Nel 1890 il bilancio degli emigrati trentini fu di 25000 unità. Agli inizi del 1900 molte persone emigrarono in Austria nel Tirolo Voralberg, dove erano in atto grandi

opere pubbliche. Mentre l’emigrazione transoceanica diminuiva, prendeva notevole consistenza quella delle fabbriche dell’Austria e della Svizzera. Durante il secondo conflitto mondiale l’emigrazione cessò quasi completamente per riprendere nel 1946. Forse non serbiamo maggior considerazione per questi nostri concittadini che, in un’era di economia depressa caratterizzata da un basso reddito pro capite


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ADIO di Pier Tommaso Scaramuzza Adio! Te lagi - col cuor struscià, col mal de stomec - che ‘m ferma ‘l flà! Mi t’arbandoni - gran Val de Non: en te lagiarte - planzi dal bon! Mi can che pensi - a chi bei dì Che mi ai passadi – ci ’n mez a ti, alor mi subit – gran bela Val me senti propit – a nirme mal! Ma spezialment – me rincres tant Perché te lagi – no sai per cant: si’npueci ani – podes tornar voruei lagiarmela – amò pasar! Ma ades che i m’ficia - ci sa ‘n che bus, i me la peta – i’msera l’us, no porai veder – nancia pu ‘l sol, gran Val recordete – de sto por fiol!

e, più in particolare, da risorse scarse e mal equilibrate, hanno contribuito non poco a creare un maggior benessere con il loro sacrificio. Concludo con Pier Tomaso Scaramuzza di Cles che ha scritto questa bella lirica per esprimere il dolore dell’emigrante che deve lasciare la Val di Non.

Addio! Ti lascio con una stretta al cuore con un male di stomaco che mi ferma il fiato io t’abbandono grande Val di Non: e nel lasciarti piango veramente! Io quando penso a quei bei giorni che ho passato qui in mezzo a te, allora io subito grande bella Valle mi sento proprio venir male! Ma specialmente mi rincresce tanto perché ti lascio non so per quanto se in pochi anni potessi tornare vorrei lasciarmela ancor passare! Ma ora che mi mandano chissà dove, mi mettono in parte mi chiudono l’uscio, non potrò vedere neppure il sole: grande Valle ricordati di questo povero figlio!


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concorso UPIPA /Riflessioni e stretegie

IDEE

“RIFLESSIONI E STRATEGIE” di M. Teresa, Giuliana e Letizia Cose piccole, semplici, il gesto breve che rompe un tempo lento che si prolunga ancora di più nell’attesa…di un passo o di un volto… per sorridere: potrebbe essere questa la giornata in una Casa di Riposo, le ore che si sgranano lunghissime, infinite se non sono interrotte da eventi come visite di parenti e amici o anche piccolissimi gesti spontanei come un saluto, una parola, un cenno di simpatia. Certamente in questa Casa non mancano attenzioni perché operatori e personale sono molto presenti. Noi, volontarie del laboratorio espressivofigurativo vorremmo però intervenire per dire la nostra, convinte che anche la presenza dei volontari, che si attivano, sia utile a rendere qualche percorso più leggero e accettabile… E qui interviene l’orgoglio del volontario quando il suo impegno si traduce in armonia con gli Ospiti, quando si notano ritorni

di energia, entusiasmo, voglia di partecipazione e il loro viso diventa più sereno e soddisfatto. Bisogna dire anche, però, che non sempre le pur buone provocazioni ottengono il risultato sperato, ma, da qualche tempo a questa parte l’impresa è divenuta più accessibile con il sostegno dell’ U.P.I.P.A che, con le sue annuali proposte di ricerche, promuove valide motivazioni all’espressione personale degli Ospiti relativamente ai loro interessanti vissuti mentre i volontari ne guidano i percorsi. Le tematiche scelte colgono nel segno e l’anziano racconta volentieri, ricordando. Se poi il suo racconto è ascoltato e tradotto visivamente o attraverso materiale duttile ed elaborazioni manuali (magari con il proprio personale apporto), la persona si mette in gioco ancora di più, la sua voglia di partecipare cresce e… ne usciamo tutti confortati.


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PROGETTI

SFERRUZZANDO ... di Giovanna Meneghini

“A

ma il prossimo tuo” è l'impegno che con i nostri residenti ci siamo presi quest'anno. È un progetto di solidarietà rivolto ad aiutare la popolazione colpita dal terremoto nell'Emilia. L'idea è partita dalla nostra operatrice di assistenza Ornella che proviene proprio dai luoghi coinvolti e che si è fatta portavoce nella nostra struttura di tale iniziativa. I residenti della struttura di Via Marconi, aiutati dagli operatori durante un laboratorio pomeridiano, hanno creato e mandato dei bigliettini con disegni e frasi di sostegno e d'incoraggiamento per un primo contatto di vicinanza. L'intento prossimo è di poter essere più concreti e poter sostenere in modo economico gli amici di Mirandola ed in particolare l'associazione “Una scuola per Mirandola”, anche grazie a tutto l'aiuto che ci potrà arrivare da quanti desidereranno contribuire in qualche modo.

La locandina del prog etto è scaricabile sul sito www.unascuolaperm irandola.it


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PROGETTI

CURIOSITÀ E INTERESSE PER I FUNGHI TRA GLI OSPITI DELLA CASA di Marino Rodler

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uori piove. Pazienza dice qualcuno, almeno cresceranno i funghi. Io che stavo parlando con alcuni di loro ne ho approfittato per spiegare in generale il mondo dei funghi. Ad un certo punto uno di loro (il Silvio) che mi faceva delle osservazioni appropriate, sparì e apparve poco dopo trionfante con una foto incorniciata in mano. La foto rappresentava un bel gruppo di porcini tra cui spiccava un campione di belle e grandi “brise more” – Boletus pinophilus – . Si parlò poi di un caso in cui sul cappello di un porcino era cresciuto un altro porcino. E' un po' uno scherzo della natura, abbastanza raro, che però talvolta si può osservare in certe fotografie esposte nei bar come rarità. A questo punto spiegai il fenomeno osservando che il porcino era in realtà il frutto, come la mela, la pera su un albero, mentre il vero fungo era sottoterra formato da filamenti – le ife – che costituiscono il micelio: cioè il vero

fungo. In questo caso una parte di micelio si era sviluppato sul cappello del primo porcino e quindi sopra era cresciuto l'altro porcino. Conoscendo l'interesse degli ospiti mi sono munito di alcuni libri sui funghi. Un giovedì la coordinatrice Giovanna, dopo la messa, aveva disposto un certo numero di ospiti attorno a dei tavoli. Ne approfittai per parlare di funghi. Ho visto in loro crescere dell'interesse. Ho parlato un po' in generale, ho mostrato loro foto di funghi a lamelle, a tuboli o di altra natura. Ho spiegato come nascono e crescono e quindi dei loro semi, che sono le spore, visibili solo al microscopio. A questo punto mi facevano delle domande e quindi si stabilì un dialogo. Qualcuno mi chiese notizie dei funghi velenosi. Mostrai loro delle fotografie e spiegai loro quali erano quelli mortali e quelli solo velenosi o semplicemente non commestibili. Il dialogo continuava. Qualche ospite, specialmente femminile, mi raccontava come da giovane andava a funghi: non con sacchi di nailon,

non con semplici ceste, ma con i cestoni. A un certo punto mi accorsi che le operatrici portavano via gli ospiti: era arrivata l'ora del pranzo, guardai l'orologio: era passata circa un'ora e mezza senza accorgerci del tempo passato insieme con reciproca soddisfazione. Un' altra esperienza. Questa volta eravamo in via Pive al 2° piano. Era un mercoledì mattina. Avevo con me una cesta con dentro dei funghi raccolti dai soci del Gruppo


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IN BELLA MOSTRA Marino Rodler mostra degli esemplari di funghi ad Alfredo e Tullio

Micologico di Pergine. Nel cesto c'erano circa 7 – 8 specie di funghi tra cui spiccavano diversi esemplari di Boletus rubrosanguineus, una specie piuttosto rara che non sempre si riesce a trovare e che non è commestibile. C'era poi un Boletus luridus che poteva essere confuso col primo che però è commestibile; poi l'Albatrellus confluens – il fungo del pane – riconosciuto da molti; una Russula adusta, un Agaricus subfloccosus, una Megacollybia pla-

typhylla e altri funghi. Prima ho spiegato loro i funghi mortali: quelli che distruggevano il fegato e quelli che distruggevano i reni. Alcuni già sapevano dell'esistenza di tali funghi. Ho mostrato a ciascuno di loro i vari tipi di funghi descrivendone brevemente le caratteristiche. Sono stato aiutato dall’animatrice del piano, Maria e da un' altra operatrice. Questa ha dimostrato una sensibilità verso la natura che mi ha colpito. Tra i boleti c'era una lumachina,

ebbene per evitare che venisse buttata tra i rifiuti l'ha messa in un prato. Pensavo di impiegare poco tempo nella spiegazione, invece tra osservazioni, descrizioni e domande è arrivata anche qui l'ora di pranzo, naturalmente senza mangiare funghi per i quali ci vuole molta attenzione nel riconoscimento, per non cadere in qualche brutta e spiacevole avventura.


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RICORDI

SPOSALIZI E MATRIMONI dagli utenti del Centro Diurno

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Sposalizi e ...

i sono sposata con il primo amore, dopo 4 anni di fidanzamento; lui aveva 9 anni più di me ed il primo anno di conoscenza ci davamo del “VOI”. Dopo un anno che ci frequentavamo, precisamente nel giorno di S. Anna mio onomastico, mi ha regalato un orologio e ci siamo dati il primo bacio. Solo da quel giorno abbiamo cominciato a darci del “TI”. Dopo la seconda Guerra Mondiale, nel 1946, ci siamo sposati di sabato, nella chiesa di Zivignago, alle 6.30 del mattino. Dopo la Messa abbiamo fatto colazione a casa mia ed alla sera la cena a casa di mio marito. Nel frattempo ci siamo recati a Trento “in viaggio di nozze” per fare le fotografie, accompagnati dal “compare de l’anel”. Siamo ritornati a Pergine con il treno. In quel giorno speciale indossavo un vestito azzurro ricamato da me.

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… matrimoni

i sono sposata con il mio attuale marito dopo il cosiddetto “colpo di fulmine” e dopo due anni esatti di fidanzamento. Abbiamo scelto il mese di aprile dato che, nello stesso mese, ci eravamo conosciuti. Era il giorno 20 di un aprile piovoso e freddo, il termometro segnava appena 6 gradi, c’era un forte vento e sopra Pergine nevicava. Ci siamo sposati alle ore 11 nella chiesa dei Masetti; c’era la musica dell’organo e una cantante lirica che facevano da sottofondo alla cerimonia, sono state scattate molte fotografie e girato un video meraviglioso. La chiesa era addobbata interamente con tulipani bianchi, i miei fiori preferiti; anche il mio bouquet era composto con gli stessi fiori. Io avevo un vestito di organza la cui parte superiore era ricoperta di un pizzo raffinatissimo, un’ampia gonna sostenuta da


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una sottogonna vaporosa e un velo lunghissimo in testa. L’abito è stato fatto fare apposta per me da una sarta famosa. Anche le scarpe erano fatte su misura e rivestite con la stessa stoffa dell’abito la quale è stata utilizzata altresì per confezionare i sacchettini delle bomboniere. Dopo la Messa siamo andati a fare il banchetto nuziale presso l’Hotel Belvedere a Levico e, tra una portata e l’altra, io e mio marito siamo andati a fare altre fotografie al parco delle Terme. Ci siamo trattenuti fino alle ore 20 circa e, dopo il taglio della torta, siamo andati nella nostra nuova casa. Il giorno dopo siamo partiti da Venezia per il viaggio di nozze; abbiamo visitato la città de Il Cairo per 4 giorni, ci siamo addentrati nel deserto del Sahara e, infine abbiamo passato una settimana sul Mar Rosso. Come dono di nozze abbiamo ricevuto tanti doni utili e nessun doppione (in quanto avevamo aperto una lista di nozze); i nostri testimoni ci hanno regalato le fedi ed il televisore. I miei genitori e mia suocera ci hanno regalato tante cose utili per la casa (lenzuola, coperte, padelle piatti…); di tutte le spese del matrimonio si sono fatti carico i miei genitori.

“DEDICATA AI SPOSI” Compermesso siori sposi se no me’l togo istess, creanza o no creanza zamai ‘na vècia usanza che quando i se marida qualcun, qualcosa ghe diga. La zènt de spess diseva ancòi bison bèn nar i auguri a presentar, e mi gò dit de si così me trovo chi, vede son picinina e poch pode spetar le digo press a poch quel, e tut, en tòch, che no so dir de pù. Stamatina su l’altar Vi giuraste eterno amor, io ve l’auguro di cuor che felici siate ogn or.


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ATTIVITA’

NEWS DAL GRUPPO ORTO di Clara Carlin e Roberta Volpato

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IN BELLA MOSTRA Alma con un cesto di insalata, pomodori appena raccolta dall’orto, pronta per essere consegnata al nostro cuoco.

l nostro gruppo orto, con l’aiuto dei nostri preziosi volontari Silvano Broll e Silvano Dellai, ci sta regalando molte soddisfazioni. Pomodori, mirtilli e lamponi stanno pian piano maturando, ma prima di questi abbiamo avuto il piacere di poter gustare l’insalata che avevamo coltivato con pazienza ed amore. Raccolta durante un mercoledì pomeriggio, giorno in cui ha luogo l’attività del gruppo, l’abbiamo sistemata in un cesto ed è poi stata portata in cucina dalla signora Valentini Alma; lo chef, dapprima stupito nel vedere quel cesto colmo di insalata fresca, si è subito reso disponibile a far lavare il nostro raccolto per mandarlo poi nei refettori di Via Marconi per il pranzo. Quest’insalata è stata molto apprezzata dai nostri Ospiti, molto contenti di poter gustare dell’insalata “NOSTRANA”. Tale attività è proseguita per tutta l’estate, con la collaborazione del signor Svaldi Valter che ogni mattina si prende cura e innaffia sia il nostro orto in terrazza che l’orto in giardino.


Passo a passo

L’ORTO IN GIARDINO

ECCO I PRIMI FRUTTI

LA CONSEGNA IN CUCINA


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ATTIVITA’

VISITA AL MUSEO DELL’AERONAUTICA GIANNI CAPRONI

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artedì 12 giugno 2012 siamo finalmente andati a visitare il Museo Caproni! Era da un bel po’ di tempo che ne avevamo l’intenzione. Ma …vuoi per una cosa, vuoi per un’altra, l’uscita era sempre slittata. Nel primo pomeriggio con alcuni ospiti siamo partiti! Destinazione Mattarello, do-

ve avevamo appuntamento per visitare le sale espositive. Ci ha pensato il Sig. Slompo Bruno a farci da guida in quanto aveva lavorato al museo per diversi anni, all’epoca però il museo era ancora situato a Gardolo. Il Sig. Bruno durante la seconda guerra mondiale, motorista su un aereo militare, nel corso di un attacco fu abbattuto. Salvatosi, riuscì a togliere

la bussola dall’aereo e in seguito la donò al museo. Con grande soddisfazione ed emozione l’ha ritrovata esposta in bella vista con il suo nome e cognome in una teca del museo. E’ stato interessante per tutti i partecipanti poter osservare da vicino tanti tipi di velivoli, dai più antichi con le ali in stoffa, a quelli più vicini ai giorni nostri.


Ho ricordato con piacere e lacrime dal cuore i momenti di quel periodo che ho vissuto nella giovane età vedendo la bussola dell’apparecchio nel quale sono stato abbattuto.”


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ATTIVITA’

CIVEZZANO: 20 LUGLIO 2012 di Clara Carlin e Roberta Volpato

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nche quest’anno, durante il periodo estivo, abbiamo fatto alcune uscite, cercando di soddisfare i desideri dei nostri ospiti. A giugno siamo stati invitati dal Gruppo Alpini di Civezzano, che gentilmente ci hanno offerto il pranzo ed un pomeriggio in allegria. Per alcuni è stata l’occasione di tornare al loro paese d’origine ed incontrare così famigliari e persone amiche. L’accoglienza ed il pranzo erano davvero ottimi, abbiamo gustato persino un freschissimo gelato. Il pomeriggio che abbiamo trascorso in loro compagnia ha regalato ai nostri Ospiti un momento di spensieratezza. Erano presenti anche alcuni famigliari che hanno trascorso con i loro cari una giornata diversa, fuori dal contesto della RSA, ove si incontrano solitamente. Gli ospiti sono stati molto soddisfatti di questa uscita. Speriamo che l’estate ci regali ancora giornate ideali da trascorrere fuori dalla nostra struttura.

Altre uscite

PELLEGRINAGGIO BASELGA DI PINE’

GEMELLAGGIO APSP DI FOLGARIA


ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO BORGO

MEZZANA - VAL DI SOLE OSPITI DELLA NOSTRA MARIA


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ATTIVITA’

EFFETTO CINEMA Perché i pomeriggi cinema? di Giovanna Meneghini

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a visione di un film consente di vivere appieno le proprie emozioni; offre l'occasione di divertire, pensare, sognare, facendo leva sui nostri desideri e le nostre fantasie. Molte scene sono diventate dei veri e propri "cult" perché rispondono ad aspetti comuni a tutti noi: dalla seduzione dell'amore all'aggressività della guerra, dalla risata comica al pianto commovente. Tenendo conto di questo aspetto la nostra programmazione prevede una varietà di generi nell'intento di “accontentare” i gusti di tutti i partecipanti.

Alcune frasi di film celebri rimangono impresse nella nostra memoria. E per alcune di queste succede addirittura che divengano patrimonio comune e perfino modi di dire, e così note da resistere nel tempo. Eccone alcuni esempi: “Domani è un altro giorno” dal celebre film “Via col vento”; "Sono così cattivo che a volte mi faccio paura da solo", dal film “Altrimenti ci arrabbiamo”; “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”, da “Animal House”.

News dai nuclei

AL CINEMA EN CASA DE RIPOSO dalle Ospiti del 3° piano di via Pive

En dì la Francesca de l’animazione la ne dis: “siore vegnì al cinema zo bas?” Mi, la Ines, la Jole, la Pia, la Maria, la Gema ne sen vardade e a ven dit, n’altra la nà ‘nventà! E gaven dit de no. Ogni luni de dopodisnar la continuava con sto film, finchè ‘n dì, gaven dit tute de si. Sen arivade zo bas, nela sala granda e aven vist tuto scur e davanti ghera ‘n schermo enorme e careghe mese en fila. Pian pianel la sala la scominzià a enpienirse de altra zente e dopo ‘n pezat veden ste figure bele grande proietade su sto schermo, le parlava anca. El prim film che aven vist l’era ‘na storia d’amor, po’ la seconda volta l’era de guera, la terza l’era ‘na storia de mateloti … Ala nosa età no se credeva de arivar ancora a nar al cinema, grazie de tut!


PROSSIMAMENTE IN CARTELLONE

Pretty Woman: Courageous Genere: Genere: commedia romantica drammatico

La storia è una commedia sentimentale che assomiglia a una riedizione in chiave moderna di cenerentola: inizialmente lui la paga per fare presenza, ma man mano che resta insieme a lei se ne innamora.

La storia è incentrata su quattro agenti di polizia che stanno attraversando diverse fasi del loro rapporto con i figli e cercano di capire cosa significhi davvero essere un buon padre.

Operazione Dirty Dancing valchiria Genere: Genere: drammatico– storico romantico musicale

“Dobbiamo dimostrare al mondo che non eravamo tutti come lui". Intorno a questa frase, che il generale von Tresckow (Branagh) dice in segreto al colonnello von Stauffenberg (Cruise), si sviluppa l'ultimo, fallito tentativo di un gruppo di ufficiali tedeschi di attentare alla vita di Hitler.

Una delle storie più commoventi e romantiche mai viste al cinema.

Mezzogiorno di Rocky fuoco Genere: Genere: western drammatico

Uno sceriffo si sente moralmente obbligato ad affrontare un manipolo di fuorilegge che sta per giungere in città, ma viene tradito e abbandonato da tutti i cittadini.

Un film che segna, sulla scia lontana dell'ottimismo di Frank Capra, il ritorno ai grandi miti istituzionali: chiunque in America abbia abbastanza cuore e buone ragioni, può fare l'impossibile.

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ATTIVITA’

LA GINNASTICA DI GRUPPO di Kevin Saccardo

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ontinua l'appuntamento con la ginnastica di gruppo il martedì mattina! Iniziata ormai diversi anni fa, quest'attività è proseguita senza interruzioni, stimolando coloro che vi hanno preso parte sia dal punto di vista motorio che da quello cognitivo e relazionale. Gli ospiti che aderiscono al progetto sono suddivisi in due gruppi a seconda delle rispettive risorse motorie, di modo che gli esercizi proposti siano più adeguati alle loro abilità. Entrambi i gruppi si riuniscono nella sala polivalente della struttura di via Pive, dalle 9 alle 10.

Gli ospiti con buone risorse motorie vengono seguiti da 2 fisioterapisti, i quali propongono diverse attività per esercitare equilibrio e cammino e reclutare la muscolatura di gambe e braccia. Ogni fisioterapista che nel corso degli anni ha condotto la ginnastica di gruppo ha portato il suo contributo personale, introducendo nuove attività o apportando alcune modifiche a quelle già pre-

senti, a seconda delle sue esperienze. Gli ospiti non deambulanti partecipano al gruppo di ginnastica tenuto dal servizio di animazione, gruppo nel quale vengono interessate maggiormente le abilità relazionali e svolti esercizi con gli arti superiori. La finalità principale di questo progetto è di stimolare alcune funzioni cognitive e motorie, senza puntare ad un rinforzo vero e proprio quanto ad un mantenimento di queste. Uno scopo altrettanto rilevante perseguito il martedì mattina è quello di promuovere l'interazione di ogni ospite con chi conduce l'attività e con gli altri partecipanti, trascorrendo una piacevole ora in compagnia.


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POESIA

CÒT E MAGNÀ di Massimo Dorigoni

En bòn odor de roba de magnar più o men entor mezdì, a ora de disnar, l’atira l’atenzion de la me panza che senza tregua seuta a brontolar. E sento spadelar dent soto tera tra i muri de cosina par ‘na guera, rumori de cazòti e de cortèi en trafico de còghe e de carèi. El capo principal l’è disperato a deliziar dei ospiti el palato, nervos el mena ‘npressa la sforzina perché ‘no tachia ‘l rosto‘n la bazina e al par del nostro Muti nazional l‘orchestra da maestro el personal.

Le done senza paze le seuta a pestolar entant che i bravi còghi adeti al fogolar ormai i è si che usadi a ‘n golosir veciòti asiando con amor panada e fregolòti e quando sula sera deventa po’ freschìn pinza de lat coi peri polenta e scodeghìn. En bòn odor de roba de magnar più o men entor le sei, a ora de zenàr, l’atira l’atenzion de la me panza che senza tregua seuta a brontolar.

Il nostro staff di cucina


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POESIA

NEL CUORE DI CASA di Carmen Carli

Due giorni, a volte tre ogni settimana vi vengo a trovare, per un paio d’ore e porto con me, quando riesco un pizzico d’allegrie e di buon umore. Al mio risveglio, al mattino penso alle mie cose al mio tanto da fare ma un ricordo è per tutti voi che con gioia vi verrò a trovare. Mi mancano i vostri sorrisi che col saluto sempre accompagnato, il tocco di una mano, una piccola carezza, piccoli gesti, tanta dolcezza. la luce dei vostri occhi sa esprimere più di tante parole: emozioni, gioia, colore di una grande casa che riscalda e intenerisce ogni nostro piccolo cuore.

La signora Camen in co mpagnia di Giorgio hann o offerto un sottofondo musicale all a festa dei Compleanni di giugno


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Per conoscerci un po'…

A STRETTO GIRO DI POSTA

Grazie Il Gruppo Alpini di Civezzano, per festeggiare i residenti del loro Comune, che ora sono inseriti nella RSA di Pergine, hanno pensato di invitarLi per un pranzo nella loro baita; invito che è stato esteso anche agli altri Ospiti che desiderassero partecipare a questa uscita. L’invito è stato accolto con molto entusiasmo, ed il giorno stabilito, il 20 luglio 2012, tutto era pronto….noi Ospiti vestiti a festa e piuttosto euforici. La RSA ha messo a disposizione per il trasporto di tutti noi sia i pulmini che gli operatori di animazione, i quali ci hanno aiutato e seguito tutto il giorno; certamente una giornata dura per loro, ma sui loro visi non è mai mancato il sorriso… grazie di cuore! Eravamo circa in quaranta; al nostro arrivo siamo stati accolti dalla giunta comunale al completo e dai due parroci, rispettivamente delle parrocchie di Civezzano e Bosco. Non mancava nulla…tutto era perfetto. Il pranzo era ottimo, accompagnato dal buon vino degli Alpini e al termine…caffè ed anche gelato. E poi è incominciata la festa, con il suono della fisarmonica del “nostro Giorgio” e dai gioiosi canti. La festa è terminata verso le ore 17 e piano piano abbiamo fatto ritorno a Pergine, dopo aver ringraziato i nostri amici Alpini, portandoci nel cuore un meraviglioso ricordo di questa bella giornata. Dorigoni Antonia

Siamo tre operatrici dell'ex “Azione 10” ora “Intervento 19” e operiamo presso la struttura di via Pive. Io sono Fernanda. E’ il terzo anno che lavoro qua e faccio il “Jolly” cioè vado dove in quel momento la mia presenza è più utile. Io sono Franca e sono due anni che lavoro al 2° Piano, dove in prevalenza ci sono più ospiti maschi. Io sono Ivana. Dopo otto anni lavorati sul territorio, quest'anno sono qua in Casa di Riposo. Una esperienza nuova! La prima settimana per me è stata dura, ma grazie alle mie colleghe e all'animatrice mi sono ambientata bene realizzando giornate piacevoli con i nostri anziani. Noi tre ringraziamo tutte le animatrici e la responsabile del servizio animazione Giovanna Meneghini con le quali siamo felici di collaborare..


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in bacheca

PASSO PASSO PER IL CUORE L'A.P.S.P. “Santo Spirito, assieme a CRP e all'associazione AUSER di Pergine, intende proporre un progetto rivolto ai nostri residenti e alla popolazione perginese per promuovere il movimento ed il ballo come stile di vita per combattere la sedentarietà e agevolare la socialità in modo creativo e divertente. Il progetto suddiviso in più fasi proporrà vari livelli di partecipazione iniziando dalla presentazione dello stesso, da momenti culturali di educazione sanitaria con il Medico e gli insegnanti di ballo, per poi proseguire con la raccolta delle adesioni di quanti desiderano partecipare al corso di ballo che verrà organizzato il prossimo inverno.

LE NOSTRE RICETTE A NOTE DI NOTTE Il 21 luglio scorso in occasione della 17° edizione di “Note di Notte”, rassegna corale organizzata dal coro La Tor di Caldonazzo, è stata presentata una splendida serata di canti popolari e della montagna assieme ad altri due prestigiosi cori del panorama nazionale: il coro “la Gagliarda” di Calavino ed il coro “Cima Verde” di Cavedine. Per l'evento il Comune di Caldonazzo ha distribuito un libretto dove sono state pubblicate delle ricette inedite raccolte dai ricordi dei nostri residenti presso la nostra A.P.S.P. di Via Marconi. Il libretto può essere visionato sul nostro sito.

TORNEO DI BOCCE Inaugurata il 20 agosto la 9° edizione del Torneo di Bocce “Giochi in Amicizia”. Un evento che ha visto i nostri residenti protagonisti dell’iniziativa liberi di esprimere le proprie abilità motorie, rivivere attività praticate nel proprio vissuto ed incontrare persone esterne alla struttura attraverso il gioco delle bocce. Le coppie composte da un residente e un esterno si sono divertiti nelle sfide “fino all'ultima boccia”.

Appuntamenti d’autunno Il 9° Torneo di bocce “GIOCHI IN AMICIZIA” è stato un momento di grande divertimento ed impegno per i partecipanti che nel restaurato campo della nostra A.P.S.P. si sono sfidati fino all’ultima boccia assieme ai sempre presenti volontari. Oltre ad essere stato un modo per divertirsi è stata l’occasione per allenarci in vista del torneo che si terrà in ottobre a Borgo Valsugana e che ci vedrà sfidare le squadre delle A.P.S.P. di tutto il territorio. Con l’aiuto della giornalista Federica Passamani abbiamo in programma un CORSO D’INFORMATICA per far conoscere, ai nostri residenti e/o ai loro familiari che lo desiderano, le nozioni di base dell’informatica per poter utilizzare un computer, conoscere alcuni programmi per poi arrivare a saper navigare in internet. La presenza di ragazzi e giovani nella nostra struttura proseguirà anche quest’anno grazie al progetto INTERGENERAZIONANDO che vede coinvolte in molteplici attività diverse scuole del nostro territorio sia della scuola primaria che secondaria. In occasione del 10° anniversario dall’apertura della struttura di Via Marconi s’inaugurerà la MOSTRA “RICORDI IN ARTE” allestita nel sottopasso che collega le tre palazzine e che permetterà di visionare, per tutto settembre e ottobre, le bellissime e originali opere realizzate dai ragazzi dell’istituto delle Arti di Trento in collaborazione con i nostri anziani residenti. Continueranno le USCITE PER LE VIE DEL CENTRO E AL MERCATO CONTADINO, occasioni preziose per mantenere i contatti con la comunità locale e rivivendo luoghi conosciuti e rivedendo cari amici e conoscenti mantenendo così vive le relazioni interpersonali anche fuori dalla struttura. Continueranno anche gli “incontri speciali con gli amici speciali” della TERAPIA DEL SORRISO e CLOWN TERAPY, nonché la presenza del GATTTO RIS e i CANI ARIEL E LAPO per la PET TERAPY. Immancabile, inoltre, LA MOSTRA MERCATO AL CENTRO COMMERCIALE per la raccolta fondi per il nostro progetto di solidarietà “Ama il prossimo tuo”.


staff

Comitato editoriale Presidente: Giovanni dott. Bertoldi Direttore: Cristina Bolgia In redazione: Fabrizio Cestari Giovanna Meneghini Andrea Zuccatti Cura redazionale e impostazione grafica: Cristina Bolgia Giovanna Meneghini Fotografie: Servizio animazione

GLI SPONSOR ANESI FLAVIO BONORA ORTOFRUTTA S.r.L. CANTINA ALDENO SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA CASAPICCOLA DRINK LINE S.n.c. CASSA RURALE PERGINE D.S. MEDICA S.r.L. ENDURANCE IMPIANTI S.r.L. L'ARREDHOTEL COMMERCIALE S.R.L. PULINET SERVIZI S.r.l.

Redazione presso: S. Spirito - Fondazione Montel

TONINI S.n.C. di Tonini Stefano & C.

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona

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UNIFARM S.P.A.

Stampa: Grafica Pasquali 38057 - Pergine Valsugana (TN) Via Dossetti n. 14 tel. 0461/533941

Distribuzione gratuita Si ringraziano tutti coloro che hanno dato il loro apporto per la realizzazione del periodico

ANCHE SU www.apsp-pergine.it


S. Spirito - Fondazione Montel Azienda Pubblica di Servizi alla Persona

Sede legale: Via Marconi n. 4 - 38057 Pergine Valsugana (TN) Tel. 0461/53 10 02 Fax 0461/53 29 71 www.apsp-pergine.it E-mail: amministrazione@apsp-pergine.it Sedi operative: Struttura Via Pive Via Pive n. 7 - 38057 Pergine Valsugana (TN) Struttura Via Marconi Via Marconi n. 55 - 38057 Pergine Valsugana (TN)


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