Giornalino natale 2016

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Natale 2016 - numero 3 - anno XXXII


SOMMARIO La Casa informa

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Editoriale del Presidente

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Ringraziamenti

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Acqua che non si aspetta ...

in primo piano ...

Progetti

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Festa del volontariato

Progetti in rete

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Festa del volontariato ‐ Pagina 5

Un quadro per solidarietà

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In Cattedrale a Trento

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Progetto integrazione scuola lavoro

Ricordi

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No l’è sol ricordi

Attività

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Un battito di mani Un ba to di mani ‐ Pagina 13

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Succede di domenica

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In viaggio nel tempo: un pomeriggio al Muse

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Lavori di Natale

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Un autunno … impegnativo

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W le “manze”

In bacheca

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Ancora Nadàl W le “manze” ‐ Pagina 25


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EDITORIALE

Lettera del Presidente di DIEGO PINTARELLI

L’

A.P.S.P. “S. Spirito – Fondazione” di Pergine Valsugana nell’ottica

di rispondere alle sempre più svariate esigenze della comunità e del territorio ed intende organizzare servizi a vari livelli, non solo di residenzialità, ma anche ampliando dall’inizio gennaio 2017 il servizio di Centro Diurno aprendolo anche il sabato e la domenica per rispondere ai bisogni di famiglie che si trovano in evidente difficoltà nel gestire i propri cari al domicilio. Oggi sempre più l’ente pubblico è chiamato a sostenere il grande lavoro che le famiglie stanno facendo nella gestione degli anziani non autosufficienti attraverso la promozione e lo sviluppo di servizi alternativi ed integrativi alla mera residenzialità favorendo pertanto il mantenimento dei legami famigliari al domicilio. Da un’analisi dei bisogni effettuata sul nostro territorio e comunità è emerso come il numero delle assistenti famigliari sia elevato e significativo ma nel contempo non sufficiente a garantire la continuità dell’assistenza sette giorni su sette. Il Centro Diurno per anziani gestito dall’APSP di Pergine, collocato al piano terra della struttura di via Marconi, rappresenta una risposta importante in quanto offre una capienza complessiva di 20 posti con una apertura oraria dalle 8.30 alle 17.30 dal lunedì al venerdì. Dal 1 gennaio 2017 tale offerta di servizi sarà estesa anche alle giornate di sabato e domenica sempre nella fascia diurna 8.30 e 17.30nella quale verranno erogati ed offerti i servizi di: assistenza diretta alla persona, socializzazione, animazione, pasto, attività riabilitativa,


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LA CASA INFORMA/EDITORIALE

ginnasti dolce, …. Nell’ottica di favorire l’attivazione e la fruibilità del servizio stesso l’Amministrazione dell’APSP intende favorire anche attraverso la definizione di tariffe contenute l’accesso al Centro Diurno. La flessibilità per quanto riguarda la presenza sarà funzionale alle esigenze o ai bisogni dei singoli utenti. L’A.P.S.P. oggi rappresenta un’azienda multiservizi, sia in quanto previsto e richiesto dalla normativa di riferimento che dalla varietà di bisogni espressi dal territorio. Rimane pure sempre come cuore centrale della propria attività il servizio residenziale di R.S.A. che garantisce e garantirà anche nel futuro standards di servizio elevati che ci vede primeggiare a livello provinciale e non solo. L’aver raggiunto elevati livelli di qualità ed eccellenza è merito in gran parte del personale che grazie alla propria professionalità garantisce competenza, umanità ed attenzione ai bisogni ed alle esigenze dei nostri ospiti residenti. Questa è anche l’occasione per ringraziare in particolare tutto il personale per quanto sopra esposto, auspicando la disponibilità e collaborazione di tutti per il mantenimento dei livelli e risultati oggi raggiunti.

Gli auguri A nome mio personale, del Consiglio di Amministrazione e del direttore auguriamo un sereno Natale e un felice anno nuovo, ai dipendenti e collaboratori, agli Ospiti, ai famigliari e a tutti i volontari che contribuiscono con la loro presenza a favorire il benessere dei nostri residenti.


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LA CASA INFORMA/RINGRAZIAMENTI

Manifestazione presso la Casa di Riposo di via Pive in collaborazione con gli animatori Giovanna Meneghini e Giorgio Dalmaso 3 settembre 2016 L’associazione di volontariato: “Un Futuro per Leer (Sud Sudan) e Dintorni”, in concomitanza della sagra di Pergine Valsugana, ha organizzato una lotteria a favore degli sfollati dello stato dell’Unity, zona di attività dell’associazione stessa, al fine di sostenere donne, studenti e studentesse che fuggono dai loro villaggi a causa della guerra. L’iniziativa ha avuto successo, il ricavato è stato di euro 700 più alcune offerte in euro 32. Il denaro è già stato depositato presso la Cassa Rurale di Pergine Valsugana. Appena raggiunta la quota stabilita di circa 2000 euro, saranno inviati due bonifici: 1000 euro per una borsa di studio attraverso padre Yacob Solomon, comboniano, e 1000 euro per sostenere il gruppo donne di suor Lorena Morales. L’Associazione ringrazia sentitamente la capo animatrice signora Giovanna Meneghini, l’animatore signor Giorgio Dalmaso e tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita dell’evento. Con riconoscenza, la Presidentessa dell’Associazione Silvana Conci

Pergine Valsugana, 07 – 09 - 2016


FESTA DEL VOLONTARIATO

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“Ma sono tutti volontari?” oppure: “Non pensavo fossero così tan-

ti...” Queste le domande/affermazioni che spesso mi vengono rivolte da volontari stessi, famigliari e operatori in occasione di eventi che vedono coinvolti i nostri volontari. È bello poter dire “Sì” e dare così un volto e un nome a tutte queste preziose persone che si dispongono con amorevole impegno, costanza e puntualità a donare il proprio tempo a favore dei nostri residenti e alla nostra organizzazione al fine di migliorare la qualità della vita nelle nostre strutture.

Così, alla presenza del nostro Consiglio di Amministrazione, dell'Assessore alla Sanità Luca Zeni, del Presidente del Consiglio Provinciale Bruno Dorigatti, del Presidente del Consiglio Comunale Renato Nisco e del Vice Presidente della Cassa Rurale Stefano Zampedri, mercoledì 16 novembre è stato un piacere ed un onore poter dire un grazie di cuore a tutti loro con una ottima cena preparata con cura dalla nostra cucina e un piccolo omaggio (un oliolito per massaggi all'Issopo o alla Calendula) realizzato nei nostri laboratori “Ortolando 2016”.


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Il Regolamento In occasione della festa del volontariato il nostro direttore, Giovanni Bertoldi, ha presentato il nuovo “Regolamento per lo svolgimento di attività di volontariato presso l’A.P.S.P.”, approvato dal Consiglio di Amministrazione con deliberazione n. 16 del 29 aprile 2016. Il Regolamento prevede la stipula di una convenzione con le associazioni e la compilazione di una dichiarazione d’impegno. Sono iniziati quindi i colloqui individuali con la responsabile del servizio animazione, Giovanna Meneghini, per quanti desiderano continuare la propria opera di volontariato spontaneo ma anche per chi desidera sperimentarsi in questa attività per la prima volta.


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PROGETTI IN RETE

UN QUADRO PER SOLIDARIETA’ di Giovanna Meneghini

L'

iniziativa di raccogliere fondi a favore del gruppo animazione della Casa di Riposo di Pergine è del gruppo Facebook “Sei di Pergine se...” i cui amministratori sono Lino; Mottesi, Maurizio Zanei, Walter Zanei. Durante la sagra patronale, in settembre, hanno messo all'asta un quadro del Castello di Pergine realizzato da Daniele Rossi che se lo è aggiudicato, per € 210,00 Daniel Paoli. Durante la festa del


volontariato, mercoledì 16 novembre, c'è stata la consegna ufficiale con una banconota simbolica ed è stato un piacere per noi ringraziare personalmente questo gruppo di giovani. Un gesto che ci ha toccato il cuore perchè dimostra gratitudine e riconoscimento verso i nostri anziani, una generazione di persone che ha sicuramente contribuito alla realizzazione di una eredità sociale che questi giovani hanno trovato; giovani che ora desiderano aiutare gli anziani con questo, se pur piccolo, contributo e che noi, come gruppo animazione, useremo per migliorare la qualità di vita dei nostri residenti.


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LA CASA INFORMA

ACQUA CHE NON SI ASPETTA, ALTRO CHE BENEDETTA: A 50 ANNI DALL’ALLUVIONE di Andrea Zuccatti

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el 1966 il freddo e le forti nevicate in montagna cominciarono già dal mese di ottobre. La neve si accumulò abbondante in alta quota, imbiancando tutte le cime del nostro Trentino. Poi però la situazione climatica cambiò, troppo d’improvviso. Iniziò a piovere verso mezzanotte di giovedì 27 ottobre in tutto il nord dell’Italia, dapprima con meno intensità, poi sempre più forte. Nei primissimi giorni di novembre fu un continuo temporale senza sosta. In monacqua che non si aspetta, altro che benedetta tagna poi si alzò un vento caldo, di acqua che porta male sale dalle scale, sale senza sale scirocco. Questo vento abbatté una gran quantità di legname che andò acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte spesso ad ostruire e deviare il corso (Fabrizio De André, Dolcenera) dei torrenti e sciolse completamente l’abbondante neve che fin allora si era accumulata. Ciò fu la causa dirompente che diede l’ultimo colpo di grazia ai corsi d’acqua già in piena, provocandone i conseguenti disastri. Il livello dei fiumi salì vertiginosamente. Al ponte di San Lorenzo l’Adige arrivò all’altezza di 6,30 metri e all’alba del 5 novembre fu chiaro a tutti che non si trattava di un autunno qualunque: la Toscana era sott’acqua, nel Nord-Est erano straripati il Piave, il Brenta, il Livenza e il Tagliamento. L’Adige sommergeva Trento dopo aver rotto l’argine a Roncafort. I danni maggiori però non si eb-


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bero nel capoluogo, ma nelle vallate, specie in Primiero e in Tesino, in Valfloriana e in Val di Fiemme. Il bilancio finale in Italia fu di 134 morti, 400 feriti e 78 mila sfollati. Queste ed altre storie racconta la mostra che si è aperta il 4 novembre al museo storico delle gallerie di Piedicastello. La mostra impegna i trecento metri della galleria nera e racconta l’alluvione sotto diversi punti di vista. Il primo riguarda la forza evocativa dell’anniversario. Sono trascorsi cinquant’anni da quel novembre 1966, quando l’alluvione colpì così duramente. L’evento, ricordato da molte donne e uomini, ha inciso profondamente le memorie delle singole comunità, dai quartieri di Trento alle vallate più colpite. L’alluvione ha segnato nel tempo questa terra. Oltre alla drammaticità, ai lutti, ai danni materiali, quelle giornate di novembre hanno avuto conseguenze rilevanti che hanno agito in profondità sul territorio, sulla società, sull’economia, sul modo stesso di concepire la politica e l’intervento pubblico fino ai giorni nostri. La seconda motivazione riguarda l’importanza della storia della difesa del territorio in Trentino. Il 1966 si inserisce in una vicenda più lunga che ha attraversato diversi secoli: un periodo nel quale si sono susseguiti governi e amministrazioni

La mostra Date: 04/11/2016 - 03/09/2017 Luogo: Le Gallerie, Piedicastello - Trento Orario: Da martedì a domenica, ore 9.0018.00. Ingresso libero.

differenti e dove il territorio è stato oggetto di strategie, progetti e interventi che “a occhio nudo” non riusciamo a cogliere, a leggere e a interpretare. Si tratta di dare spazio alla dimensione “materiale” e fisica della storia. La terza motivazione riguarda la nostra autonomia e il modello che il Trentino ha saputo costruire proprio sul terreno del governo del territorio, della prevenzione e della protezione. La nostra ambizione è che questa grande mostra riesca a rendere visibile e rappresentabile questo patrimonio custodito e implementato da generazioni diverse, così ricco di visioni, realizzazioni ed esperienze.


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RICORDI

NO L’È SOL RICORDI di Gabriella Bonvecchio Beber En de ‘l me viver

se ‘l vent el gira massa

medigo che ò brusà fòr

sora ‘l cuèrt,

sì che no do boschi entreghi:

ma po’ l’arde gaiardo

laresi, pezzi, teari,

e el scalda for la ca’.

fòvi, carpeni e bedòle,

Vegnuda che sia la not,

ma anca

brusade le so ultime brase,

salgàri, sambugàri e noselàri:

el more

legna bona per la fornaséla,

en la so zendro calda.

legna strazza per la ola.

Ma basterà

Dént en le bochéte

na man de sarmentèi,

bisòn arlevarlo el foch!

na balòta de carta

E chiznérarlo anca.

e ‘n sofranèl

Cossita con lu se se la ‘ntende:

per gaverlo n’altra volta

el taca adasi adasi

e cossita…

a fiama corta,

engualdì, tuti i dì

el scrépéza en migenìn

fuma el camin

e po’ ‘l s’ciopéta

de ‘n fum fin

se l’encontra la rasa,

entant che ‘n la cosìna,

el motega

stemprada en migenìn

per qualche stiz

se spande l’odor

de legna verda,

del cafè bon.

el sofia ‘nzispà


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NON SONO SOLO RICORDI Durante il mio vivere/penso di aver bruciato/quasi due boschi interi:/larici, abeti rossi, tigli,/ faggi, carpini e betulle,/ma anche/salici, sambuchi e noccioli:/legna di valore per la stufa ,/ legna di poco conto per il fornello ad olle.//Dentro le caldaie/è d’obbligo allevarlo il fuoco!/E coccolarlo anche./In tal modo con lui si trova un’intesa:/inizia a bruciare adagio adagio/a fiamma corta,/emette crepitii per un po’/e poi scoppietta/se incontra la resina,/stenta ad ardere bene/a causa di qualche tizzone/di legna tagliata da poco,/soffia adirato/se il vento gira troppo/sopra il tetto,/ma poi arde gagliardo/e riscalda la casa.//Arrivata la notte/bruciate le sue ultime braci,/muore/nella sua cenere calda.//Ma basterà/ una manata di sarmenti/una pallina di carta/ed un fiammifero/ per averlo un’altra volta/e così…/sul far del giorno,/ tutti i giorni/fuma il camino/di un fumo sottile/mentre nella cucina,/riscaldata appena appena/si spande il profumo/del caffè.//


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ATTIVITA’

UN BATTITO DI MANI dai gruppo di attività espressive

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n battito di mani e ci troviamo nella sala polivalente della RSA di via Pive. Ci presentiamo: Letizia, Maria Teresa, Giuliana e Maria, volontarie per dedicare il nostro tempo al numeroso gruppo di ospiti che ogni lunedì pomeriggio si intrattiene con noi. Qui noi li accogliamo calorosamente con un sorriso che loro contraccambiano. L'attività si svolge con un gruppo di pittura, in

questo periodo sul tema dell'autunno. Un altro gruppo è seguito da me e Giuliana con 2 macchine da cucire che fanno riattivare i ricordi dei tempi quando le madri di famiglia confezionavano in casa il corredo e il vestiario per tutti. Cucire è una mia passione: il programma nostro è preparare cuscini e tappeti per cani e gatti con stoffe offerte dai parenti degli ospiti. Giuliana assembla le stoffe e me le consegna per la cucitura. Spesso guardo l'espressione del viso dell'anziana e vedo occhi attenti a ciò che faccio e noto l'a-


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scolto del suono della macchina da cucire che riporta il ricordo in Renata che mi dice: “Questa stoffa è per fare una camicetta o una gonna ?”. Anche Severina e la ultra centenaria Maria sono intente a tagliare la gomma piuma per l'imbottitura dei cuscini, lo fanno con serietà e impegno. Le esorto a riposare un po' ma loro affermano che non sono stanche. Suor Corinna ha deciso di lavorare a maglia nel gruppo: lavora quadrati ai ferri per assemblare poi una coperta. Arriva col suo libro sacro per leggere; ora è dedita all'attività di maglia con passione. Anna è contenta di vederci, parla il suo dialetto che delle volte per noi non è comprensibile, balla, canta e parla di “moroso”, insomma con noi si diverte. Le ore volano in armonia, sono le 17,00 ed è ora di tornare ai piani; alcuni Ospiti si attardano finendo il loro lavoro … La vita continua … a sorriderci se noi contraccambiamo. Nel fare l'Ospite re-impara la semplicità delle cose, ritorna con la mente a essere un bambino e si diverte a creare ogni cosa proposta, viene rassicurato, e poi si rende conto che ce la fa. Le capacità residue vengono mantenute, la sua autostima aumenta e il nostro ascolto scopre aspetti inaspettati del nostro interlocutore. E' un rapporto che arricchisce entrambi, è uno scambio.


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ATTIVITA’

SUCCEDE DI DOMENICA di Francesca, Simonetta e Roberta

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uccede che una domenica pomeriggio di settembre decidiamo di andare a teatro

a vedere “I pettegolezzi delle donne” di Carlo Goldoni. Partiamo da Pergine con Pia, Evelina e Monica residenti di via Marconi, e Lea di via Pive. Il pomeriggio ci regala uno splendido e caldo sole di fine estate, tanto che ad un certo punto abbiamo avuto la tentazione di svoltare e puntare verso il lago, ma la curiosità e la voglia di passare un pomeriggio diverso dal solito ci hanno fatto desistere. A Trento siamo arrivati con la gioia dei ragazzini che vanno in gita. Siamo stati fortunati, il parcheggio era proprio di fronte al teatro San Marco e, poiché eravamo in anticipo, siamo andati a fare una passeggiata e a bere un caffè nella vicina piazza Fiera. Abbiamo preso posto nel teatro piccolo e accogliente mentre Francesca leggeva la brochure con la storia dello spettacolo. Il pesante sipario si è aperto lentamente ed è cominciata la magia. Dame dai lunghi vestiti, la povera Cecchina


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vittima dei pettegolezzi che partono dalla lavandaia, alla sarta, fino a coinvolgere tutto il paese tanto da costringerla ad annullare le nozze. Gli occhi e l'attenzione fissi sul palco per questa storia che è stata rappresentata per la prima volta nel 1750, ma è ancora così attuale, perché tutti prima o poi ci siamo sentiti vittime di pettegolezzi. Il tempo è volato rapiti dal rincorrersi di colpi di scena e risa divertenti e ritmate dalle battute in dialetto veneto. Cecchina alla fine riesce a sposare Beppo e a sciogliere tutti i dubbi che la riguardavano. Un bel lieto fine con tanto di matrimonio e di “vissero felici e contenti”. Finito lo spettacolo, dopo lunghi applausi, siamo usciti a fare una foto di gruppo fuori dal teatro San Marco e, proprio mentre ci preparavamo per lo scatto-ricordo, abbiamo avuto una grande sorpresa: la compagnia teatrale “Giorgio Totola” al completo si è unita a noi. Che emozione! Tutti i personaggi che ci hanno fatto emozionare, arrabbiare, e sorridere per quasi due ore erano tutti attorno a noi: la lavandaia, il padre perduto, Abagigi, le nobildonne, Cecchina, Beppo coi loro costumi di scena tutti intorno a noi a stringerci la mano e a regalarci sorrisi. E alla fine tutti in posa per uno scatto che difficilmente dimenticheremo.


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ATTIVITA’

IN VIAGGIO NEL TEMPO: UN POMERIGGIO AL MUSE di Antonia Dorigoni

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enerdì 14 ottobre ho trascorso il pomeriggio in modo veramente speciale: con altri 8 Residenti della sede di via Marconi, grazie all'interessamento dei nostri operatori, con la collaborazione di alcuni volontari e con il sostegno della nostra amministrazione, ci siamo recati al Muse per una visita guidata. Ancora all'esterno della struttura sono rimasta colpita e meravigliata dall'architettura molto particolare dello stabile che ospita il museo, meraviglia che aumentava nel corso della visita grazie anche alla guida molto preparata che ci ha saputo coinvolgere con le sue spiegazioni fatte in modo semplice e preciso. Il museo è suddiviso in vari settori disposti su 4 piani con al centro un cavedio coperto che ospita sospesi a diverse altezze animali imbalsamati di varie specie e dimensioni. Al piano terra fa bella mostra di sé uno scheletro di balenottero accanto al quale le persone sembrano piccole piccole. In un altro settore ho potuto vedere specie di


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animali già estinti o in via di estinzione; la guida ci ha spiegato che questa estinzione in tempi antichi era dovuta ad eventi naturali come grandi eruzioni di vulcani, lo scioglimento dei ghiacciai od altre catastrofi, mentre in epoche più recenti la causa è stato il comportamento dell'uomo che in vari modi e per vari motivi ha alterato, ed altera tutt'ora, l'equilibrio naturale. Erano esposti anche un leone ed una leonessa con il loro cucciolo, chiaramente imbalsamati, e vederli così ha cambiato il mio punto di vista nei loro confronti; li ho ripensati nel loro ambiente e nella loro maestosa bellezza originaria e questo ha fatto nascere in me il desiderio di accarezzarli con simpatia e rispetto. Il viaggio nella storia è quindi ripreso e passando da un'era all'altra, sfiorando un ghiacciaio, passando attraverso una foresta tropicale o soffermandoci davanti ad un acquario marino, la guida mi ha fatto comprendere ad esempio quali strategie hanno sviluppato piante e animali per meglio adattarsi all'ambiente circostante e per procurarsi il cibo, o come si sono formate le nostre Do-

lomiti che per la loro particolare conformazione e bellezza nel 2009 sono state dichiarate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Tutto il pomeriggio è stato un susseguirsi di scoperte e di nuove emozioni che mi hanno fatto pensare molto anche dopo il rientro in struttura. Rimeditando queste cose, dopo un necessario riposo, il mio pensiero è passato dalle creature al Creatore ed improvvisamente ho sentito uscire dal mio cuore un senso di bellezza e gratitudine e, come un soffio, mi è uscita una preghiera che, come Cristiana Cattolica, ho can-

tato molte volte in gioventù e che ora, alla soglia dei 95 anni, sento di dover ripetere come ringraziamento a Dio per i doni ricevuti: “Ti benedico Signor nella mia vita, a Te levo le mani, alleluia”. Vorrei ringraziare quanti si sono prodigati per la riuscita di questa meravigliosa “gita culturale”, in particolar modo gli operatori e i volontari che ci hanno accompagnati condividendo con noi entusiasmo e stupore, e che ci hanno riaccompagnati a casa in un clima lieto e sereno nonostante la pioggia ed il buio ormai incombente. Grazie di cuore.


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PROGETTI DI RETE

IN CATTEDRALE A TRENTO ACCOLTI DAL NOSTRO VESCOVO Il Giubileo dei malati, degli operatori sanitari e delle associazioni di volontariato.

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omenica 25 settembre con 5 volontari AVULSS, in supporto a 2 operatori, abbiamo accompagnato 7 Residenti della Casa di Riposo di Pergine, al Giubileo dei malati in Cattedrale a Trento. La giornata era magnifica con un sole che “scioccava”, il pulmino dell’A.P.S.P. di Pergine in perfetto orario, cosicché abbiamo potuto far scendere, con tutta comodità, le persone con le rispettive carrozzine, presso la Chiesa di S. Maria Maggiore, dove si stava formando l’ assembramento per la successiva processione che ci avrebbe portati alla Porta Santa del Duomo. La cerimonia di rito ha avuto inizio con la richiesta a Dio della misericordia del Suo perdono e quindi, pian piano, ci siamo avviati verso il Duomo e siamo transitati per primi davanti all’Arcivescovo Lauro che con un bel sorriso ha accolto tutti con una buona parola e con l’aspersione con l’ acqua benedetta, uno ad uno. Immaginatevi la grande emozione e contentezza di questi nostri ammalati nel trovarsi al centro dell’attenzione del loro Vescovo! Persino coloro che spingevano le carrozzine si sono emozionati davanti a questa, diciamolo pure, inaspettata attenzione e premura! Bello: davvero un bell’inizio.


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Ci hanno fatti accomodare nei posti riservati alle tante carrozzine e poi, pian piano, il Duomo si è riempito di gente. Il giorno dopo il giornale parlava di 1300 fedeli convenuti in Cattedrale per il Giubileo! In effetti eravamo in tanti, compresi anche i Sacerdoti in carrozzina, anche loro, che ai piedi dell’altare facevano bella corona al Celebrante e concelebranti la S. Messa. Al Saluto di Don Piero Rattin si è proseguito con la celebrazione della S. Messa allietata dal Coro della Cattedrale rinforzato da altri cori. All’omelia, l’ Arcivescovo ha concluso dicendo: “Chiedo alla Chiesa di Trento di far diventare gli ammalati la vera priorità di ogni Comunità”. Davvero belle parole dense di significato e, per noi, decisamente consolanti. Da rimarcare la perfetta organizzazione con servizi e distribuzione di acqua a tutti gli ammalati con anche un momento di fraternità al termine della celebrazione della S. Messa, all’esterno in Piazza Duomo, con distribuzione di biscotti, dolci vari e bevande dissetanti. Il rientro nelle rispettive sedi, anche se un po’ faticoso, dopo una giornata di così intense emozioni, è stata la degna conclusione di una giornata veramente spesa bene, sia per i residenti della Casa che per i volontari che li hanno accompagnati con premura e dedizione.. Renzo Rossi Presidente AVULSS Civezzano Fornace Pergine


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ATTIVITÀ

LAVORI DI NATALE di Simonetta Parrotto

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ultime giornate di settembre, con la mente ancora proiettata verso le lunghe e lente giornate d’estate, al 3 piano di Via Pive si pensava già ai lavoretti da fare per il Natale. Grazie all’inesauribile Marisa, preziosa volontaria del 3 piano, abbiamo cominciato a raccogliere le idee sugli addobbi che andranno ad abbellire l’albero, i corridoi e le sale. In sintonia con le ospiti, abbiamo deciso di utilizzare materiali di recupero: rotolini della carta igienica, tappi, semi di faggio, pigne ecc. Abbiamo dato cosi il via alla raccolta del materiale. E’ bastato spargere un po’ la voce e da ogni dove ci sono arrivati rotolini, lustrini, decorazioni natalizie non più utilizzate e tanto, tanto altro materiale. Ogni mercoledì mattina, dopo la messa, ci siamo riuniti e lentamente sotto le nostre mani gli oggetti hanno preso forma. Ciò che ha reso davvero speciale questi incontri è stata la spontaneità. Sedersi intorno al tavolo è diventato un trovarsi e trovare un proprio spazio e un proprio momento. Sulla tavolata ingombra di materiale si alternavano pennelli, colori, caffè, biscotti e chiacchiere, tante chiacchere. Tutti a darsi da fare: le instancabili Eletta, Severina, Pasqua con la figlia Stefania, Renata con Anita, Emma, e piano, piano, un po’ per curiosità, un po’ perché attirati dal profumo del caffè si sono uniti anche gli altri residenti e familiari. “Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al cammino. E’ il cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, ci arricchisce mentre lo percorriamo”….diceva Paulo Coelho. E per noi è stato proprio cosi. La nostra attenzione è stata rivolta al cammino più che alla meta, ed è stato davvero ricco e stimolante, momenti importanti dove il punto d’arrivo non è la creazione di un oggetto bello ma il benessere di tutti coloro che partecipano all’attività. In questo modo la bellezza diventa secondaria ma comunque raggiungibile.


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ATTIVITÀ

UN AUTUNNO … IMPEGNATIVO dal Servizio Animazione

ESE SI PASSEGGIANO IN PA CONTRI FANNO PIAVECOLI IN

Durante l’estate e nelle giornate di inizio autunno, accompagnati da alcuni volontari, abbiamo avuto la possibilità di poter uscire in paese per delle passeggiate, recandoci in centro per prendere un caffè al bar. Era questa l’occasione per osservare le vetrine dei negozi e fare qualche acquisto personale. I nostri Residenti hanno potuto incontrare famigliari, amici e conoscenti che non vedevano da tempo e talvolta si sono uniti a noi per una bibita o un caffè in compagnia. In una di queste uscite sul territorio, abbiamo incontrato proprio davanti al municipio il nostro Sindaco Roberto Oss Emer che ci ha simpaticamente salutato e con lui abbiamo scattato una foto ricordo.

“Noi per Voi”, Mauro & Nicolò, I Giullari del Dopo Lavoro Ferroviario, Generazione 3.0 e il laboratorio d'informatica di Francesco Bindi e ancora i pomeriggi di musicoterapia con Elisa Vitti sono solo alcuni degli eventi che ci hanno tenuto impegnati ed interessati in questo vivace autunno.

POMERIGGI VIV ACI IN COMPAGNIA DE I NOSTRI VOLONTARI


GURANO GLI SCHÜTZEN CI AU BUON COMPLEANNO

Domenica 30 ottobre si è rinnovato il tradizionale appuntamento con la Compagnia degli Schützen di Caldonazzo e Pergine, appuntamento che si ripete ormai immancabilmente da più di 25 anni. Puntuali sono arrivati 3 “sonadori”, anche loro con la tradizionale divisa, e gli altri componenti la compagnia che hanno offerto a tutti i convenuti, residenti e famigliari, dell'ottimo strudel di mele. Il pomeriggio è trascorso in allegria, con musica e balli e, con

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l'occasione, sono stati festeggiati tutti gli ospiti nati nel mese di ottobre. Oltre al caloroso grazie alla compagnia degli Schützen è doveroso complimentarci con i gio-

Anche quest'anno abbiamo potuto ascoltare e gustare il repertorio musicale particolare proposto dal Coro Calicantus che ci ha proposto i suoi concerti prima nella nostra grande sala polivalente di Via Pive e poi nella cappella di Via Marconi.

vani musicisti che con 2 fisarmoniche ed 1 reta (organetto) ci hanno offerto dell'ottima musica contribuendo alla riuscita della festa, grazie.

CORO CALICAN TUS: I CONCERTI


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ATTIVITA’

LE “MANZE” di Giorgio Dalmaso


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“F

acere de necessitate virtutem” è una frase con la quale San Girolamo (340420) invita tutti a fare con buona disposizione d'animo le cose che dobbiamo fare obbligatoriamente. Un tempo, quando ancora non esistevano gli SMS, whatsapp, facebook ecc..., e le persone si parlavano guardandosi negli occhi e ballavano stringendosi un po', alcuni lavori noiosi, se svolti da soli, diventavano occasione di incontro, festa e spensierata collaborazione. Uno di questi era il cosiddetto “sfoiò”, un lavoro che consiste nello sfogliare le “manze” (pannocchie) per metterle poi a seccare, legate a mazzetti, sui balconi. Ebbene, questa tradizione si ripete ormai da alcuni anni anche nella sala polivalente della nostra A.P.S.P., sede di via Marconi, e questa volta si è tenuta il giorno martedì 15 novembre. Il pomeriggio, aiutati da famigliari, volontari e operatori, è trascorso in un lampo indaffarati com'eravamo a ripulire le pannocchie dai “sfoiazi” e dalle “barbe” e si è concluso degustando dei pasticcini e del tè caldo, accompagnati dal suono gioioso della fisarmonica: è stata proprio una bella occasione per rivivere assieme, nella magica atmosfera dello sfoiò, un pomeriggio entusiasmante che ha fatto dimenticare per un momento gli acciacchi e le magagne di ognuno. Grazie di cuore a quanti hanno sostenuto e reso possibile questa manifestazione che, ci auguriamo, potremmo ripetere anche l'anno prossimo.


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PROGETTI DI RETE

PROGETTO INTEGRAZIONE SCUOLA LAVORO di Matteo Dalpiaz

ANNO SCOLASTICO 2016/2017 TIROCINIO FORMATIVO PRESSO: A.P.S.P. “S. SPIRITO FOND. MONTEL”

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ipensando al primo giorno in cui

sono arrivato ed ho lavorato all'interno della struttura non posso che sorridere. L'aritmia cardiaca delle novità placata dai sorrisi degli anziani, anche se un po' sorpresi di vedere un ragazzo così giovane, ma decisamente è qui che sta il bello, far vedere che anche un ragazzo con i capelli arruffati ed i pantaloni strappati riesce ad essere un valido aiuto alla loro persona. Diventare compagni di chiacchiere o camerieri educati all'ora della merenda, o avversari spietati durante una partita di briscola, e non pensiate che sia cattivo solo perché ho utilizzato il termine spietati visto che di partite non ne ho vinta una. Le figure professionali che mi sono state affiancate avrebbero dovuto seguirmi ed istruirmi durante il percorso di tre settimane all'interno della struttura ma non solo hanno egregiamente adempito a questo compito, ma si sono dimostrati operatori competenti, educati ed organizzati riuscendo a creare un ambiente di lavoro piacevole ma pur sempre efficace. L'equipe animativa all'interno della struttura comprende sette operatori differenti l'uno dall'altro creando un perfetto gioco di squadra nel soddisfare i bisogni dei residenti: Giovanna, la referente incaricata del controllo del sottoscritto che è riuscita ad illustrarmi l'organigramma della struttura per quanto complesso oltre a tutte le regole ed i comportamenti da mantenere durante lo stage in maniera amichevole ma lasciando comunque trasparire in suo ruolo di responsabilità nei miei confronti. Giorgio, la figura professionale che più


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mi ha istruito, aiutato e seguito all'interno della struttura. Osservandolo mi è stato possibile apprendere veramente molto. È riuscito oltre che a mostrarmi anche a spiegarmi come, quando, dove e soprattutto se intervenire alle richieste degli anziani. Francesca, la persona più estroversa e solare dell'equipe e probabilmente anche di Pergine e dintorni, è riuscita ad eliminare il disagio nell'entrare in un ambiente lavorativo nuovo e sconosciuto. Ha dimostrato di essere in grado di creare legami con i residenti grazie alla sua simpatia e spontaneità senza tralasciare l'aspetto educativo nei miei confronti. Roberta, molto organizzata e pratica si occupa di laboratori e molte altre attività per vivacizzare le giornate con grande creatività senza risultare invadente, ma creando un gruppo forte ed unito di cui i residenti sono fieri di far parte. Clara, rimane forse la più distante dal mio orario lavorativo ma non per inadempienza bensì per svolgere compiti di altra natura rivelandosi una scoperta nel lasciarmi delle piccole perle nel poco tempo passato insieme. Simpatica, gentile e spigliata cerca di portare l'ambiente lavorativo ad essere sempre più familiare, anche e soprattutto dal punto di vista dei residenti. Sonia, parole d'ordine rispetto, umanità e tatto. Tratta le persone all'interno della struttura come propri familiari dando attenzioni sopra le aspettative. Stupenda nel progetto “BOSCO” da cui ho tratto e appreso molto sia dal punto di vista pratico che spirituale nonché umano. Nadia, poco presente per fattori organizzativi ma pur sempre operatrice in gamba e capace si attiva con laboratori e attività di qualsiasi genere con l'obiettivo di rendere il clima della casa sempre più rilassato e piacevole. Un ringraziamento speciale anche alle operatrici della cooperativa 90 quali: Simonetta, Maria Grazia e Marisa che pur non avendo nessun obbligo nei miei confronti sono riuscite a ritagliare del tempo anche per seguirmi ed aiutarmi durante il periodo di tirocinio. Un ringraziamento al resto dello staff presente nella struttura che ha saputo accogliermi con sorprendente gentilezza. Lo ritengo un pregio molto importante in ambienti di questo genere. Passare per i corridoi con il sorriso e salutare gentilmente chiedendo delle piccole cose non costa nulla ma penso sia questo lo spirito di una famiglia. Interessarsi agli altri e parlare delle cose di cui non interessa a nessuno, perché la famiglia è tutto quello che si ha ed è l'unica con cui si può condividere tutto ed il primo passo per diventare tale è questo. Morale: sorridi e sii raggiante sempre, parla con loro come se stessi parlando con il tuo migliore amico, come se aspettassi da tutto il giorno quel momento, come se non volessi fare altro che essere lì con lui in quel momento perché è proprio quando qualcuno ti rifiuta o si allontana che ha realmente bisogno di te.

Grazie.


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In bacheca

ANCOR NADÀL di Massimo Dorigoni

El so, forsi son vècio e tiro ‘l fià a boconi, ma ‘l còr el bate fiss perché ancor la me testa a colpi la capiss… Le man le trema forsi en pòc de massa, e i òci i è sperdudi ‘n la baùta, le rece le par piene de bòmbass… ma ancor pòzo i pastori lì arent al bambinèl, ancor de le balòte vedo ‘l slusor si bèl, ancor l’odor de rasa ‘l me ‘npieniss el nass… Ancora Natale Lo so, forse sono vecchio/e faccio fatica a respirare,/ma il cuore batte forte/perché ancora la mia mente/saltuariamente intende…/Le mani tremano forse/un po’ troppo,/e gli occhi sono perduti/nella nebbia,/le orecchie sembrano piene/di cotone…/ma ancora appoggio i pastori/vicino a Gesù Bambino,/ancora dei globi/vedo il luccichio così bello,/ancora l’odore della resina/mi riempie il naso…


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