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Lunedì 14 settembre 2009

Spalberg, oggi in Prefettura La Cgil: «Si rispetti il contratto d’area aumentando il livello occupazionale» VIGGIANO – Qualcosa si muove sul fronte della vertenza Spalberg, azienda di Viggiano produttrice di spalline per abiti. Infatti un nuovo incontro è previsto per questa mattina, alle ore 10.30, in Prefettura per i lavoratori che da lunedì scorso sono entrati in sciopero ad oltranza fino a quando l’azienda non pagherà gli stipendi arretrati. Una vicenda lunga quella della Spalberg, iniziata nel mese di giugno scorso con un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento . Una realtà quasi tutta al femminile: su 27 unità, 23 sono donne. Madri di famiglia e giovani donne che hanno riposto le loro speranza e i loro progetti nell’attività lavorativa dell’azienda. Hanno pazientato per mesi per quanto riguarda gli stipendi. E’ da gennaio che non percepiscono le spettanze, solo una piccola tranche è arri-

Messaggi indicativi lasciati al presidio Spalberg

vata, ma non a tutti. La loro protesta è incominciata sia per le mancate mensilità e sia per l’assenza di certezze

sul loro futuro occupazionale. E a portare solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrice la Camera del Lavoro

Cgil Val d’Agri che tramite una nota sottolinea come da «lunedì scorso sono di nuovo in sciopero i lavora-

tori della Spalberg, azienda tessile dell’Area Industriale della Val d’Agri. A nulla sono serviti finora gli innumerevoli sit-in e gli incontri promossi anche a livello istituzionale per dirimere una vicenda che va avanti da diversi mesi e che registra adesso una ennesima criticità con le maestranze costrette a proclamare nuovamente lo sciopero a causa del mancato riconoscimento delle spettanze economiche». «Ricordiamo – evidenzia il segretario della Cgil Val d’Agri, Mario Fulco - che la Spalberg è una delle aziende che hanno aperto i battenti in Val d’Agri usufruendo dei contributi derivanti dal Contratto d’Area del Potentino, il quale prevedeva l’impegno ad assumere circa 130 unità lavorative a fronte dei 27 occupati (in gran parte donne) attualmente in forza alla stessa. Nell’espri-

mere – commenta il sindacalista - piena solidarietà ai lavoratori che vedono il loro futuro lavorativo seriamente compromesso, chiediamo che l’azienda nell’immediato mantenga fede all’impegno di pagare con regolarità le retribuzioni sin qui maturate e di presentare un piano di rilancio dellazienda per rispettare quanto sottoscritto in sede di contratto d’area, ovvero di incrementare i livelli occupazionali». Ecco perchè «alle istituzioni – aggiunge il rappresentante della Camera del Lavoro della Val d’Agri - chiediamo che si tenga aperto un tavolo permanente di discussione e di monitoraggio per dirimere non solo questa vertenza, ma tutte le vertenze lavorative tuttora aperte in Val d’Agri e in Regione, con un deciso rilancio delle politiche occupazionali». Angela Pepe

GENZANO, IL DIFFUSO “NO” ALLA DISCARICA Un comitato civico avvia una petizione e sollecita il Comune La sinistra attacca i metodi decisionali “imposti” dalla Regione

«Impugnare i provvedimenti» «Si rispetti la volontà cittadina» GENZANO DI LUCANIA - Il comitato spontaneo cittadino, apolitico e apartitico, contro la discarica scende in piazza per presentare una petizione di firme. E’ una decisione maturata dopo i vani tentativi di opporsi allo scempio ambientale. Un breve riepilogo ci fornirà le chiavi d’accesso al cuore del problema. Con l’ordinanza 2 del 2008, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ordinava alla Comunità montana Alto Bradano di realizzare nel comune di Genzano di Lucania una discarica per rifiuti non pericolosi indifferenziati, non prevista nel Piano provinciale dei rifiuti vigente del 2002, a dispetto delle consuetudini e - secondo il comitato - non in linea con le direttive comunitarie in materia. Nessuna opposizione a quell’ordinanza, nè al piano provinciale rifiuti del 2008 è stata fatta dalle istituzioni legittimate a ricorrere. In vista dello stato di emergenza regionale in materia di smaltimento dei rifiuti, la Regione Basilicata ha accelerato il procedimento di

realizzazione della discarica che fungerà da vera discarica di emergenza del centronord della Basilicata, ovvero per accogliere, oltre ai rifiuti dei Comuni del comprensorio, anche quelli del comune di Potenza e degli altri comuni in emergenza. L’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, lo scorso 9 settembre ha diffidato il commissario straordinario della Comunità montana Alto Bradano, Anatrone, alla consegna dei lavori di realizzazione della discarica entro due giorni. Così, sembra ormai imminente l’inizio dei lavori in un sito che è contaminato, a ridosso del fiume Bradano e vicino ad aziende zootecniche ed agricole. Nel frattempo, la delibera di giunta regionale dello scorso 10 agosto 2009, pubblicata sul gazzettino ufficiale il primo settembre, ha accordato l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la costruzione della discarica. Questo provvedimento può essere impugnato unitamente a tutti gli atti che fanno parte

dello stesso procedimento, al fine di richiedere ed eventualmente ottenere la sospensiva da parte del Tar Basilicata sul progetto in itinere. Cos’, il comitato di cittadini intende smuovere la cittadinanza e invitare l’amministrazione comunale a impugnare il provvedimento regionale. Una simile azione spetta esclusivamente agli amministratori «che non potranno deludere le attese dei cittadini uniti per far fronte comune. Le vecchie e le nuove amministrazioni regionali - commenta un membro del comitato - ci portano verso il baratro non solo ambientale, ma anche economico. per questo - sostengono dal comitato - è indispensabile reagire». Angela Menchise

GENZANO DI LUCANIA - La questione “discarica di contrada Mattinella” sta montando velocemente. «E’ di questi giorni la notizia che l’assessore regionale all'Ambiente Vincenzo Santochirico ha intimato alla Comunità montana di dare immediatamente inizio ai lavori per la costruzione della nuova discarica, prevista in contrada Mattinella di Genzano di Lucania», scrive in un volantino il gruppo consiliare Sinistra per Genzano. E la sigla definisce la notizia, senza usare eufemismi, «una decisione grave, perché non tiene conto della sensibilità contraria espressa dall’opinione pubblica dei cittadini di Genzano, nè della volontà del consiglio comunale; e tantomeno delle valutazioni della

commissione istituita dallo stesso, nonché delle inchieste giudiziarie in corso». Di conseguenza, in concomitanza con il comitato civico, il gruppo politico chiede al sindaco «di farsi interprete, almeno per una volta in questi quasi cinque anni di mandato, della dignità e dell’orgoglio dei genzanesi e di adottare immediatamente tuttigli attie iprovvedimenti in suo potere per evitare questa sciagurata scelta». Inoltre, incita «tutti i partiti, al di là degli schieramenti politici, alle associazioni culturali e di volontariato, alle associazioni sindacali e di categoria, a mobilitarsi e a mobilitare i rispettivi rappresentanti provinciali, regionali e nazionali». Contemporaneo l’appello ai cittadini «ad attivarsi, anche attraverso le iniziative del comitato, partecipando con le proprie idee e il proprio impegno contro la costruzione della nuova discarica e contro chi, con la scusa del dovere istituzionale, si arroga il diritto di decidere il destino di un territorio cui non appartiene». Il testo è stato diffuso nel

pomeriggio di ieri. «La cosa incredibileche suscita più sconcerto - ci comunica verbalmente Rocco Di Bono - è l’atteggiamento dell’assessore Santochirico e di De Filippo, giunta intera compresa, i quali, se a parole mirano a vantare il proprio “pedigree” di centrosinistra nei fatti, invece, si ritrovano ad utilizzare gli stessi metodi antidemocratici metodicamente contestati agli avversari di centrodestra». «Lo smarrimento delle identità politiche - continua il consigliere comunale e responsabile del dipartimento Enti locali della Federazione provinciale di Potenza del Prc - rende indistinguibili i valori delle forze in campo. Al punto da indurci ad esprimerci con parole, quasi profetiche, risalendo al “lontano” 2004, che furono di Norberto Bobbio, il quale aveva detto che “riesce difficile capire come si possa difendere la distinzione tra destra e sinistra in un periodo storico in cui, a quanto pare, esse confluiscono nell’azione politica concreta l’una nell’altra”». Gianrocco Guerriero

PD, POLEMICA A DISTANZA TRA LE MOZIONI

«La longevità è decisa dai cittadini» ABRIOLA - Non si ferma il dibattito - talvolta polemica - tra le mozioni del Partito democratico che tra poche settimane affronterà il congresso regionale e le primarie per la scelta del segretario regionale (tre i candidati al ruolo guida: Erminio Restaino pe rla mozione Franceschini, Roberto Speranza e salvatore Adduce per quella legata a Bersani). Ieri, una dura lettera di Giovanni Petruzzi, sindaco di Anzi, che spiegava i motivi di un mancato appoggio ad Adduce (che, invece, riceve il sostegno dell’ex candidato alla segreteria per la mozione Marino, Sabino Altobello) perchè « non c’è nulla di nuovo sotto il sole e assistiamo all’ennesimo atto del teatrino della politica lucana». Replica, oggi, il sindaco di Abriola, Antonio Pessolani: «In prossimità dei suoi principali appuntamenti congressuali il Pd lucano ha davvero una grande possibilità di scelta. Da una parte può aprire con la società

lucana ed i suoi territori un dibattito nuovo, tutto positivamente incentrato sulle questioni di merito e di sviluppo, posizionando sulla prima linea dell’agenda politica i diritti di tenuta sociale, occupazionale, economica e la loro capacità di animazione e di protagonismo istituzionale». ma dall’altro, può «continuare a impigrirsi dentro un vociare strumentale, fatto di irresponsabili diktat sulla mobilità delle classi dirigenti e sull’obbligatorietà deilimiti dimandato perconsiglieri regionali e parlamentari». Pessolani replica alle dichiarazioni di Petruzzi spiegando che «insistere su questo falso schematismo significa sprecare un’occasione importante perrilanciare ilvocabolario e l’impegno del Pd dentro le questioni principali della nostra regione e sottrarsi di fatto alla responsabilità di governare quei difficili cambiamenti che il nuovo tempodella globalizzazioneabbattesulla

Basilicata». «Da più parti e con molto rammarico prosegue Pessolani - leggo note polemiche, contrapposizioni, attacchi personali e mi chiedo quale sia lo spazio democratico di protagonismo e di scelta che possono avere a disposizione i cittadini dentro questo assurdo bailamme politico. La stessa nota del sindaco Petruzzi mi pare tutta collocata su questo tema delle rivendicazioni e dei diktat con un uso perfino offensivo verso esperienze di valore che meritano rispetto ed anche lealtà argomentativa». Ecco perchè «diversamente dalmiocollega- aggiungeerilancia-credo che la Basilicata abbia ancora bisogno dell’opera e dell’intelligenza di Antonio Luongo, di Filippo Bubbico e di molti altri e che l’unica regola democratica per stabilirne la longevità politica sia la voce libera dei cittadini e degli elettori». Così nasce una «scelta congressuale».

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12 Potenza e Provincia Da mesi i lavoratori dell’azienda, in sciopero da una settimana, non percepiscono lo stipendio


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