2011 - 06 OTTOBRE

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EGIDIO BARALDI,(WALTER) 18/02/1920-01/10/2011

Un uomo libero, un partigiano Il 1° ottobre u.s. si è spento, all'età di 91 anni e 7 mesi, il partigiano Egidio Baraldi, la cui vicenda drammatica di perseguitato innocente, come quella di Germano Nicolini e di altri ex partigiani, è stata per molti anni oggetto di polemiche e di un'attenzione che ha di gran lunga oltrepassato i confini della nostra provincia. Nato a Cavezzo di Modena l'otto febbraio 1920 in una famiglia contadina poi trasferitasi in area reggiana, a Cognento di Campagnola, ha ben presto iniziato a lavorare la terra coi familiari fino al servizio militare che lo ha visto artigliere su vari fronti. A casa in licenza nell'agosto ’43 per i funerali della madre, con l'armistizio dell'otto settembre finiva per Egidio la “guerra del duce” e di lì a poco ne cominciava un'altra, quella contro il fascismo repubblichino rispuntato all'ombra ed al servizio dei nazisti occupanti. Impegnato già dal dicembre '43 nei primi di quei gruppi partigiani che poi si chiameranno SAP (Squadre d'azione patriottica) diventerà comandante di un battaglione e infine vice commissario della 77a Brigata operante nella pianura reggiana tra la Via Emilia e il Po. Nel 1947 fu arrestato, e poi condannato con altri, quale responsabile dell'uccisione del capitano Mirotti, già fascista volontario nella guerra di Spagna, avvenuta nella notte del 20 agosto 1946 a Campagnola,

dove il Mirotti, prigioniero degli Alleati al Sud, era ritornato dopo avere con loro risalito la Penisola. Condannato a 22 anni di reclusione, ridotti poi a 16 in appello, ne scontò sette proclamando sempre la propria innocenza, quella innocenza che gli verrà riconosciuta con la sentenza di revisione della Corte d'Appello di Perugia soltanto nel marzo 1998, e per la quale si era fieramente e instancabilmente battuto invano (anche perché non supportato da chi avrebbe potuto) per decenni , indicando fin da subito i veri colpevoli, dunque “ben prima del Chi sa parli! apparso il 29/08/1990”, come ha scritto l'avv.Dino Felisetti (“Gazzetta di Reggio”, 2/10/2011) con riferimento al ben noto appello di Otello Montanari. Drammatico e amaro, al riguardo, il terzo suo libro autobiografico, pubblicato nel 1989, Ho pagato innocente. Vi si coglie fra l'altro che una delle più dure sofferenze, per Baraldi, fu la pesante pluriennale ostilità di suoi compagni comunisti che lo trattarono da “traditore” per aver fatto quei nomi. Ma ciononostante non defletté mai dalla sua fedeltà agli ideali di giustizia della sua giovinezza, sempre da uomo libero scevro da fanatismo. Così come fu costante il suo impegno nelle file della Resistenza. Vicino sempre all'ANPI e, per anni, da pensionato, appassionato collaboratore volontario dell'Istituto storico resistenza: tra i frutti di questa collaborazione la registrazione dell'enorme mole di dati relativi agli oltre 1000 reggiani deportati civili e gli oltre 8000 internati militari nei lager nazisti. Quei dati ora reperibili su internet negli Albi della Memoria curati con grande competenza da Amos Conti per Istoreco. In tanti eravamo al suo funerale laico, il 3 ottobre, in un caldo e assolato pomeriggio di inizio autunno, con le bandiere dell'ANPI, della Camera del Lavoro e della 77a Brigata SAP. Antonio Zambonelli

UGO CANTARELLI

04/07/1925-24/08/2011 Il 24 agosto scorso è deceduto a Carpineti, all’età di 86 anni, Ugo Cantarelli, Partigiano combattente nella 76a Bgt. SAP, nel distaccamento di San Maurizio (RE) insieme alla defunta moglie, staffetta partigiana, Deletta Daolio scomparsa nel 2008. Cantarelli lascia un buon ricordo di sé, essendosi distinto come artista-artigiano nella lavorazione del rame e del legno. Dal suo lavoro ha ricavato preziose sculture e quadri di indubbio valore artistico che ha lasciato in donazione a enti diversi per realizzare a proprio ricordo e della moglie un museo a Carpineti. I funerali si sono svolti in forma civile, il mattino del 26 agosto scorso nella piazza antistante la casa protetta, alla presenza del Sindaco e di esponenti delle associazioni ANPI, CGIL, Pensionati. Lo ricorderemo come amico dei carpinetani, poiché nato a Reggio Emilia da circa trent’anni aveva scelto Carpineti come propria residenza assieme alla sua Deletta. Non lascia figli ma solo parenti. L’ANPI, del quale era militante attivo, rinnova agli amici e parenti le condoglianze e ringrazia il rag. Argo Zini, economo della casa protetta di Poiago, per l’impegno profuso e per l’organizzazione della cerimonia funebre. Nunzio Ferrari Bruno Valcavi

ottobre 2011 27 notiziario anpi


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