Notiziario n. 0

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MAGGIO 2007

Abbiamo voluto inaugurare la serie dei Notiziari degli “Amici di Angal” con un ritratto dell'Associazione, giovane in quanto tale, ma con radici lontane nel tempo e nello spazio, che si diramano da quel 14 dicembre 1966, in cui ebbe inizio il primo viaggio di Mario e Claudia Marsiaj alla volta dell’Uganda … e di Angal, appunto. Il Notiziario avrà cadenza semestrale e sarà ritmato sui periodi di permanenza ad Angal

L’Associazione “Amici di Angal” Quando, come, perché è sorta L'Associazione è stata fondata nel 2001 dal dr. Mario Marsiaj, che da 40 anni segue le sorti di un Ospedale rurale, il St. Luke's Hospital di Angal, situato nel Nord Ovest dell'Uganda, zona di savana molto povera e molto densamente popolata.

a cura della sezione torinese dell’Associazione “Amici di Angal”

di Mario e Claudia e dei Soci e Volontari che volta per volta li avranno accompagnati: al loro ritorno raccoglierà dai protagonisti il resoconto della missione appena compiuta, così che gli amici ed i sostenitori possano essere costantemente aggiornati sulla situazione e seguire da vicino l'andamento dei vari progetti (invitiamo comunque tutti coloro che ne hanno la possibilità a consultare il sito web dell'Associazione www.amicidiangal.org). Ma la nostra fantasia ed il nostro entusiasmo ci hanno spinti ancora più in là: a partire dal prossimo numero, che uscirà intorno al mese di ottobre 2007, il Notiziario accoglierà due rubriche “speciali”:

fase di africanizzazione dell'Ospedale, trascorrendo circa quattro mesi all'anno ad Angal, a fianco dei Colleghi africani, per aiutarli a rendersi progressivamente autonomi nella gestione e nell'amministrazione, traguardo per ora ancora lontano.

I fili delle donne: Klaùdia racconta, uno spazio in cui Claudia Marsiaj rievocherà fatti, episodi, persone che hanno lasciato particolare traccia in lei, o farà parlare le donne di Angal che ha conosciuto, dando voce alla loro storia, ai problemi, ai desideri, ai sogni di cui è intessuta. L'angolo della fiaba, dedicato ai bambini (ma non solo!), in cui pubblicheremo racconti della tradizione scritta e orale ugandese e più in generale africana, con un breve commento della nostra antropologa Silvia Zaccaria, che ci aiuterà a comprendere il significato simbolico della storia e a riconoscervi i riflessi della cultura e del sistema di valori africani.

Tutto questo in nome di un ideale di fratellanza, da condividere fra tutti coloro che danno e ricevono aiuto e sostegno.

Il funzionamento dell’Ospedale

Non avendo più una ONG alle spalle, per poter reperire i fondi necessari a "far vivere" l'Ospedale e portare avanti i vari progetti avviati nel frattempo, la costituzione di una Associazione è diventata indispensabile, anche per assicurare una continuità nel lavoro di supporto ai medici africani, che sono in numero assolutamente insufficiente.

L’Associazione oggi L'Associazione (ONLUS dal 2004) è una struttura ancora piuttosto limitata (una cinquantina di Soci, per lo più medici che hanno lavorato ad Angal), praticamente senza spese di gestione e facilmente controllabile da parte dei soci e dei donatori.

Il St. Luke's è sorto per opera dei Padri Missionari Comboniani e delle Pie Madri della Nigrizia negli anni '60 del secolo scorso ed è stato seguito dal punto di vista sanitario dal CUAMM-Medici con l'Africa (ONG di Padova), che vi ha inviato medici italiani volontari per un programma di cooperazione. Mario Marsiaj è stato fra i primi e, dopo numerosi anni di permanenza ininterrotta ad Angal (dal 1966 al 1973), ha continuato a tornarvi per periodi più o meno lunghi, accompagnato e coadiuvato nella sua attività dalla moglie Claudia. Da quando nel 2000 il programma di cooperazione del CUAMM si è concluso, il dr. Marsiaj segue personalmente la delicata

Sue finalità specifiche sono: - sopperire alle necessità dell’Ospedale, in particolare dei bambini ricoverati perché affetti da malnutrizione; - provvedere all’assistenza degli orfani da AIDS; - creare una rete di medici generici o specialisti e di professionisti con qualifiche utili al buon funzionamento dell’Ospedale, disponibili a prestare gratuitamente la loro opera ad Angal per periodi brevi (ad esempio il periodo delle ferie); - organizzare ad Angal stages di studio per medici italiani sulle realtà sanitarie in Africa; - favorire l’invio di medici o di tecnici ugandesi in Italia, per approfondire particolari tecniche che possono essere applicate ad Angal a vantaggio della qualità dell’assistenza agli ammalati degenti nell’Ospedale.

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L'Ospedale ha un raggio d’azione di circa 50 km, con un bacino d'utenza di 123000 persone. Attualmente dispone di 280 posti letto (51 nel Reparto maschile, 39 nel Reparto femminile, 113 in Pediatria, 56 in Maternità, 21 nel Reparto Isolamento); è dotato di un Laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche, di una Sala di Radiologia e di una Sala operatoria. Il tasso medio di occupazione dei letti è superiore al 100% (molti pazienti giacciono in terra su delle stuoie). L'Ospedale impiega 151 persone, fra cui 3 medici, che devono fronteggiare più di 10000 ricoveri all’anno, svolgendo la loro attività in un posto disagiato, lontano dalla capitale, senza possibilità di contatti sociali e culturali. La carenza di personale medico rappresenta un aspetto di particolare criticità. I fondi a disposizione dell’Ospedale provenivano per il 52% dal Governo ugandese, per il 14% dalle rette ospedaliere (che l'Amministrazione cerca di contenere al massimo) e per il 34% dalle donazioni.


Nell’ultimo anno, però, il contributo statale è stato ridotto e si ipotizza che possa essere addirittura sospeso. Il contributo dell’Associazione “Amici di Angal”, già fondamentale, potrebbe perciò diventare determinante e condizionare l’esistenza stessa dell’Ospedale! Tramite l'opera dei Marsiaj, l'Associazione si impegna ad individuare i problemi chiave della struttura, le carenze e le possibilità di sviluppo o miglioramento, programmando di conseguenza gli aiuti, procurando i finanziamenti, sorvegliandone i processi di utilizzo, la correttezza nella realizzazione dei progetti, il risultato ottenuto, l'impatto sanitario sulla popolazione. Grazie ai fondi raccolti dall'Associazione, negli ultimi anni si sono potute eseguire alcune importanti modifiche strutturali nell'Ospedale, quali: impianto fognario, costruzione di un padiglione di isolamento per le malattie gravi ad alta contagiosità, ampliamento del reparto di Pediatria, elettrificazione a pannelli solari, ristrutturazione della Nutrition Unit, ovvero del “Centro Nutrizionale” creato da Claudia Marsiaj nel 1968 all’interno dell’Ospedale. Sono stati inoltre finanziati, tramite sponsorizzazioni, corsi di formazione e qualificazione professionale destinati ad alcuni dipendenti dell’Ospedale particolarmente capaci. Si provvede infine ad un continuo, razionale aggiornamento tecnologico dell'Ospedale, fornendo strumentari e corsi d'istruzione per il loro utilizzo.

I Progetti Per far fronte più incisivamente ai problemi legati alla drammatica situazione sanitaria, Mario e Claudia hanno avviato fin dalle prime fasi della loro esperienza ad Angal una serie di progetti, rivolti soprattutto ai bambini, di cui seguono in prima persona gli sviluppi: A) Progetto assistenza orfani da AIDS: offre un aiuto diretto alle famiglie che accolgono al loro interno uno o più orfani, contribuendo al loro mantenimento con una cifra di 200 euro all'anno. A scadenze regolari il dr. Marsiaj e sua moglie controllano lo stato di salute, nutrizione, benessere degli orfani assistiti (235 al 31 dicembre 2006).

B) Operazione Proteine: fa capo al Centro Nutrizionale (Nutrition Unit) interno all’Ospedale, che fornisce, da quando è stato istituito, tre pasti al giorno ad alto contenuto proteico per i pazienti malnutriti e/o indigenti, specie bambini. L’attività del Centro, coordinata da Claudia Marsiaj, coinvolge le mamme, istruendole sull’utilizzazione di quei cibi ad alto contenuto proteico che sono anche alla loro portata. Il Progetto comporta una spesa annua di 9500 euro.

C) Samaritan Fund: questo “fondo” permette di ricoverare le persone che non possono pagare la sia pur modesta retta chiesta dall’Ospedale e di fornire gratuitamente i farmaci per le malattie croniche (es. diabete, ipertensione, ecc.), i cosiddetti “farmaci salvavita”. La spesa annua è di 10100 euro. D) Assistenza agli ammalati di AIDS: ultimo in ordine di tempo, questo Progetto si è reso possibile a seguito dell’offerta, da parte del Governo ugandese, dei farmaci per la cura dell'AIDS. Si tratta indubbiamente di un contributo importante ma non risolutivo: occorrono personale addestrato (medici, infermieri, un laboratorista) e un laboratorio attrezzato (apparecchiature per la conta dei linfociti ecc.). La spesa mensile prevista per il personale è di 1600 euro, mentre si spera di ottenere gratuitamente l'attrezzatura di laboratorio da parte dell’Organizzazione internazionale Save the Children.

Mi piace qui ricordarli ad uno ad uno: - Mariarosa e Bepi Stocchiero, capigruppo di una decina di Amici vicentini, che dal 1968 sostengono il progetto “Operazione Proteine” (v. la Testimonianza qui di seguito); - Ivo Sigillino, urologo, da due anni impegnato ad insegnare endoscopia urologica ai Colleghi ugandesi; - Giorgio Rodolfi, il nostro solar man, da anni responsabile dell’impianto a pannelli solari, che fornisce l’energia per l’illuminazione dell’Ospedale ed ora per il pompaggio dell’acqua dal pozzo; - Luca Salomoni, dell’Associazione “Informatici senza frontiere”, testa di ponte per l’informatizzazione dei servizi statistici, della gestione della farmacia e della banca dati. A fine ottobre questo gruppo è stato sostituito (eccezion fatta per Sigillino, che si è fermato ancora per una ventina di giorni) da un secondo gruppo, così composto: - Arturo Peruffo, tecnico di laboratorio, che ogni 2 anni s’impegna a fare un controllo di qualità; - Mario De Siati, urologo, alla sua prima esperienza africana, che ha affiancato Sigillino nel suo lavoro; - Giorgio Munaretto, nefrologo, che si è interessato delle malattie renali causate da patologie tropicali; - Paolo Rossetto, informatico, amico di Salomoni e suo successore nel completare la prima fase dell’informatizzazione. Alla loro partenza, dal 20 novembre al 12 dicembre, sono stati operativi in Ospedale: - Rita Polo, chirurgo (recidiva nel trascorrere le sue ferie ad Angal!), che dal Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vicenza, dove lavora, è arrivata con due bravissimi infermieri: Davide Perpenti e Samuele Menzato, da subito attivi in una realtà tanto diversa da quella di partenza; - Giovanni Cardellino, aiuto nel reparto di Medicina Interna dell’Ospedale di Aosta, colonna portante dell’Associazione, accompagnato in questo suo quarto viaggio ad Angal dalla figlia Chiara, studentessa al V anno di Medicina e futura speranza dell’Associazione.

di Mario Marsiaj

Per una settimana è stata con noi anche la giovane dottoressa Eva Michelin, specializzanda in pediatria (v. la Testimonianza qui di seguito) e impegnata a Kampala in un progetto sostenuto dall’Università di Padova. Per la seconda volta ha rinunciato a qualche giorno di riposo per venire a darci una mano ad Angal!

Il 14 dicembre 1966, con la nave “Africa”, Claudia ed io abbiamo iniziato il nostro primo viaggio verso un punto dell'Africa a noi sconosciuto e verso la nostra avventura umana, che allora non eravamo in grado di immaginare. Il 2 ottobre 2006 siamo ripartiti per la ventottesima volta, accompagnati da colleghi

Per quanto mi riguarda, posso dire di aver lavorato sodo, soprattutto nel reparto pediatrico (media giornaliera delle presenze 180 bambini), per coprire i periodi in cui il Direttore Sanitario, dr. Alfred Acanga, era a Kampala e per seguire i “primi passi” di un nuovo medico africano arrivato a novembre, il dr. Apangu Pontius.

Testimonianze da Angal Notizie dalla ventottesima missione

Il Progetto, rispettoso della cultura di accoglienza degli orfani insita nella società tribale, è seguito in prima persona dai coniugi Marsiaj e dal Padre Comboniano Mario Zecca, superiore della Missione, affiancati da due catechisti locali.

ed amici che ci hanno sostenuti con una preziosa collaborazione professionale e con la loro calda partecipazione umana.

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Tuttavia i ruoli più importanti che ricopro durante i periodi di presenza ad Angal restano quelli di “consigliere” del Direttore Sanitario, di “senior consultant” con i giovani Colleghi e di “controllore” della contabilità e della gestione amministrativa. Al mio ritorno in Italia hanno proseguito la staffetta di presenze, in gennaio-febbraio, Gabriele Maciocco (medico di base e dermatologo), Lorenzo Mecocci (infettivologo) e Augusto Maionchi (tecnico tuttofare). Positiva la loro impressione sull’Ospedale: «e la barca va… in un bel clima di distensione e di collaborazione, una pacifica oasi a gestione familiare».

Terra d’Africa di Mariarosa e Bepi Stocchiero Africa, Uganda, Angal Hospital… sono nomi noti a noi da molti anni e intrecciati all’esperienza di Mario e Claudia Marsiaj, che hanno legato la loro vita, e la vita della loro famiglia, ad una scelta umanitaria difficile, generosa, coinvolgente. Da anni dicevamo di voler visitare questo luogo di cui pochi parlano, calarci in prima persona in una situazione che comunque conoscevamo dai racconti di Mario e Claudia. Abbiamo deciso di partire con loro e di rimanere ad Angal per un mese. La nostra non era curiosità ma desiderio di condividere con loro un breve periodo. Vi assicuro che è stata per me e Bepi un’esperienza importante e forte. Sapevamo delle difficoltà che un ospedale poteva incontrare in un posto quasi dimenticato da Dio e dagli uomini; ce ne parlavano sempre, ma vedere con i nostri occhi cosa succede ad Angal ci ha inizialmente storditi e poi aiutati ad immergerci nella realtà pur con le modeste capacità di cui disponiamo. Tante le persone incontrate, soprattutto donne e bambini che sperano di sopravvivere al dolore, alle malattie, agli abbandoni, alle sofferenze. Rivediamo le donne forti di Angal su cui pesano le fatiche più gravi, molte vedove con il carico di figli cui non possono dare risposte certe di vita e speranza. Molti sono gli orfani (235) di genitori morti di AIDS, che vengono seguiti nella Missione. Sono quindi bambini ad alto rischio affidati a zii, nonni o a brave donne che se ne fanno carico, anche grazie ad un compenso reso possibile dagli aiuti provenienti dai gruppi italiani. Gli orfani vengono controllati a scadenze fisse per evitare od allontanare il pericolo di gravi malattie.

Bambini malnutriti vengono ospitati ad Angal con le mamme o qualche parente e soggiornano in Ospedale, anche grazie ad iniziative dell’Associazione “Amici di Angal”, fintantoché possano riacquistare salute e peso e continuare a sperare nella vita. Purtroppo molti hanno il fisico già compromesso e le mamme si sono portate dietro altri figli, che altrimenti non saprebbero dove collocare. Sono bambini molto belli, pur provati da tanti stenti e malattie. Le mamme cercano di curarli, inventando con molta tenerezza modi sempre nuovi per farli mangiare. Spesso questi bimbi non ce la fanno e le mamme se ne ritornano ai loro villaggi a piedi col corpicino legato alla schiena: lo seppelliranno attorno alla loro capanna. Altre volte possono riportarseli a casa un po’ irrobustiti e con tante speranze. Periodicamente ci sono volontari ospiti ad Angal (medici – tecnici – specialisti in varie discipline), che si occupano, nel periodo di presenza, di molti problemi legati al funzionamento dell’Ospedale. Sono preziose gocce di aiuto ma non sufficienti. L’Ospedale ha circa 250 posti letto e, a tenerlo in piedi, provvedono tre medici fissi, insufficienti per le tante necessità. Per quattro mesi all’anno (due in primavera e due in autunno) Mario e Claudia sono presenti con la loro professionalità e il loro aiuto. Soprattutto le donne attendono con ansia l’arrivo di mamma Klaùdia, che sempre si fa intenerire dalle situazioni difficili e non trascura alcuna necessità. La sua casa è visitata da mattina a sera da donne, bambini, uomini sempre in cerca di cibo e aiuto. È una processione continua per trovare risposte alla fame e alla miseria, soprattutto in quest’anno di siccità quasi totale che non ha dato raccolti. Ebbene, la gente di Angal vive, soffre, lavora, prega, canta, spera. I bambini hanno imparato prestissimo a dirci «ciao!» e a rincorrerci dovunque fossimo: spuntano come tanti folletti dal folto della savana dove sono le loro capanne. Altre emozioni e sensazioni ci prendono, tanti ricordi di persone buone, brave, generose che si spendono per asciugare angosce e lamenti. Il racconto è uscito di getto mancando di un filo conduttore organico, ma forse potrebbe esserci un filo rosso che parla di amore, dedizione, solidarietà. Altri racconteranno di Angal con più titolo, esperienza e sapienza. Bepi ed io vogliamo dire, a quanti ci leggeranno, che rivolgano con benevolenza gli occhi e il cuore a tanti nostri fratelli che soffrono e nella sofferenza ringrazino il Dio della vita.

Aloca-loca-tyè (“Sta migliorando”) di Eva Michelin Angal. Una parola che mi scalda il cuore ogni volta che la pronuncio, ogni volta che la penso, ogni volta che la ricordo. Il nome pieno e caldo di un luogo perso nel mondo, che la maggior parte della gente non ha mai sentito nominare, né mai visto.

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E’ un posto come tanti, in Africa e altrove, dove i giorni si susseguono alternando il sole alla luna, dove dopo la stagione secca arriva quella delle piogge, dove la vita inizia con i bambini, dove la donna è l’epicentro del mondo, dove la vita qualche volta lascia il passo alla morte, dove ci sono momenti di gioia e altri di tristezza, dove la malattia qualche volta vince, dove ogni cosa si svolge seconde le sue regole.

Come in ogni altro angolo del mondo. Ciò che fa la differenza è l’aria che si respira, l’odore che si percepisce, il calore che scalda, l’affetto che lega le persone che vi abitano. E così si supera tutto… un viaggio su un bus tutt’altro che tranquillo, una settimana in cui si abbandonano i propri impegni, le comodità della capitale, l’acqua calda per la doccia. E la magia sta nel vedere tutto assolutamente normale. E così arrivi, ansiosamente atteso da Mama Klaùdia, accolto da un abbraccio che da solo ti scalda. E inizia la vita di Angal. Il desiderio di essere sempre nel pediatric ward (almeno per me che sono un po’ pediatra…): la mattina dopo colazione, con il latte di mucca vera, sotto il portico si snoda una chilometrica fila di mamme e bambini. E uno dopo l’altro, tutti questi marmocchi dalla pelle di cioccolato fondente (sia il colore che il tatto lo ricordano!) vengono visti, visitati, impacchettati e sistemati… uno, dieci, cento… sino ad arrivare a più di 200! E più spesso il rapporto medico-paziente è 1 a 100-200… sono numeri inconcepibili per i nostri canoni. Molto spesso sono le malattie più comuni a minare queste fragili vite: una malaria che ha avuto tutto il tempo di esplodere anemizzando in maniera estrema queste creature, una gastroenterite che ha prosciugato ogni riserva di acqua di questi corpicini, una meningite difficile da affrontare senza i farmaci adeguati… e poi le volte che non è chiaro cosa scateni questi cataclismi. E sembra impossibile non capire, ma come si fa con il poco che c’è? E così dai l’ossigeno (c’è l’ossigeno!!!) quando respirano anche con le orecchie, li trasfondi (c’è il sangue!!!) quando l’emoglobina è sotto 4-4,5, li reidrati con la flebo (le infermiere sono delle maghe nel posizionare gli aghi!!!) quando sono asciutti come acciughe.


E lontano da Angal… Eventi a sostegno dell'Associazione L’Associazione da anni organizza vendite di beneficenza, conferenze e dibattiti, prevalentemente presso scuole, nell’area del Triveneto. Qui ci limitiamo a segnalare le iniziative più recenti; dal prossimo numero daremo notizia anche degli eventi in corso di organizzazione. Questo richiamo ci consente di rivivere situazioni emozionanti, rivolgendo nel contempo un pensiero grato a quanti (tantissimi!) si sono adoperati e si adoperano con entusiasmo per gli scopi dell‘Associazione.

Ma qualche volta non è abbastanza, non sai, non capisci, non ci riesci… e anche se le vite salvate (da te o da chi altri, qui sulla terra e lì in alto, nei cieli…) non sono poche, quella che ti segna è la vita che ti è sfuggita via, come un alito di vento che ti sfiora il viso facendoti lacrimare gli occhi. Sì, perché quello che alla fine resta è una profonda amarezza, un grande senso di impotenza, la più completa percezione dei nostri limiti. Perché in fondo siamo solo persone. Anche noi. Ti chiedi perché sia così, ti chiedi dove tutto questo porti, ti chiedi che vita sia, ti chiedi come fai a sopravvivere e soprattutto ti chiedi chi te lo fa fare. Vivere sempre con la malattia accanto, sfiorare ogni giorno la morte, qui come in Italia, accompagnarsi alla sofferenza, percepire con la parte più profonda di te la precarietà di questa vita, che noi occidentali sentiamo eterna. E così il tuo cuore porta il segno di un’altra lacrima che lo ha inesorabilmente solcato e segnato, ma tu ricominci, spinto da un “ non so cosa” che viene da chissà dove, ma che ora ho la certezza che mai mi abbandonerà, perché l’ho visto negli occhi e nel cuore di Mario e Claudia. E’ qualcosa che non muore mai, che alimenta sempre, che fa vivere, che ti fa donare te stesso. Ecco che cosa è Angal. E’ una parola piena nella sua pronuncia, è una parola dolce nella lingua Alur, come alocaloca-tyè (“sta migliorando”), che ancora mi scalda il cuore mentre le mamme mi dicevano dei progressi dei loro bambini malati. E’ un luogo perso nel bush e allo stesso tempo epicentro del mondo. E’ un ricordo tutt’altro che passato, quanto piuttosto fonte di energia per andare avanti, per sovrastare le quotidiane difficoltà della vita e le banalità dei tanti che si perdono. E’ un gruppo di persone fatto di singoli speciali e profondi che mi sono di esempio per rendere la mia vita meno banale e superficiale. E’ qualcosa di speciale. E’ Angal. Un grazie a Mario e a Claudia per aver realizzato un sogno.

8 - 9 Dicembre 2006 E' stato l'evento hot dell'anno: il doppio Concerto del Sunshine Gospel Choir per Angal, organizzato dal dr. Luca Salvi, con la collaborazione di Piero Marsiaj, a Verona (Teatro Filarmonico) e a Vicenza (Fiera di Vicenza). Il concerto del 2005 al Teatro della Gran Guardia di Verona era stato così entusiasmante che si è deciso di triplicare, raddoppiando la capienza del teatro (1260 posti anziché 750) e aggiungendo il concerto di Vicenza.

17 Dicembre 2005 L’Associazione Informatici senza frontiere ha organizzato, nell’ambito del “Progetto Angal”, un incontro a San Donà di Piave (VE) con gli insegnanti e gli studenti della scuola “Volterra” che hanno collaborato a preparare il software da installare ad Angal per l’informatizzazione dei servizi ospedalieri. 8 Dicembre 2005 Il Concerto del Sunshine Gospel Choir di Torino, tenutosi alla Gran Guardia di Verona, è stato un evento memorabile, frutto dell’impegno instancabile e dell’entusiasmo travolgente del dr. Luca Salvi di Verona, che ha trovato in Roberto Paoli, vicepresidente del Sunshine Gospel Choir, un valente collaboratore, oltre che un amico sincero.

Come collaborare - Diventando Soci dell’Associazione - Svolgendo un’opera di sensibilizzazione diffusa - Organizzando eventi e manifestazioni - Sostenendo con un contributo economico i singoli Progetti

I contributi possono essere inviati a:

13 Aprile 2006 L'Associazione "figlia" Karacel ha organizzato al Palais de St. Vincent (AO) un concerto di notevole spessore artistico, “Insieme Live 2006 - Tamtando Insieme a Karacel", con la partecipazione di grandi artisti nazionali ed internazionali. Un successone! 11 Marzo 2006 Gli Anteprima hanno dato vita a un suggestivo mixage di musica e immagini presso la Chiesa di San Giovanni Battista a Rho (MI), devolvendo all’Associazione il ricavato della serata. Dicembre 2005 Ad Aosta il dr. Giovanni Cardellino ha organizzato una bellissima manifestazione musicale, intitolata "Africa Donna - Africa Madre", con la partecipazione di alcuni fra i migliori musicisti valdostani, docenti presso l’Istituto Musicale Regionale. Durante la manifestazione è stato offerto un calendario con la riproduzione di strumenti musicali africani. 18 Dicembre 2005 A Firenze, presso il Ristorante "4 Leoni" di Stefano di Puccio, ha avuto luogo un magnifico Concerto di Natale, che ha visto la partecipazione della Crescent Jazz City Band e del giocoliere-clown-mangiafuoco Gippo. Animatore della festa il dr. Gabriele Maciocco, volontario per anni ad Angal.

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ASSOCIAZIONE AMICI DI ANGAL - ONLUS Unicredit Banca Agenzia di Arbizzano - Negrar (VR) c/c n. 000005412019 ABI : 02008 CAB: 59601 CIN: L (Ai sensi dell’art.14 del D.L. n.35 del 14 marzo 2005, convertito in Legge con L. n.80 del 14 maggio 2005, le offerte fatte alle ONLUS con assegno o bonifico bancario sono deducibili dal reddito complessivo dichiarato fino alla misura del 10%).

L’Associazione è iscritta nelle liste dell’Agenzia delle Entrate fra i possibili beneficiari del 5 per mille del gettito fiscale sui redditi. Per devolvere il 5 per mille apporre, nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi, la propria firma e il codice fiscale dell’Associazione: 93143850233 Ulteriori informazioni si possono richiedere a: Amici di Angal ONLUS Via Vivaldi 3 37020 Arbizzano di Negrar (VR) tel.: (+39) 045 7513296 sito web: www.amicidiangal.org e-mail: info@amicidiangal.org Il Notiziario è a cura della sezione torinese dell'Associazione, coordinata da Tilde Barone tilbar@inwind.it tel. (+39) 333 7122535 e Giuseppina Ricciardi tel. (+39) 338 7728989


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